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Freddie Hubbard
Scritto da Administrator
(7 Aprile 1938 Indianapolis)
La Vita
Considerato uno dei più grandi trombettisti jazz di tutti i tempi, un autentico caposcuola,
Hubbard muove i primi passi nel 1959 a New York, dopo avere suonato a San Francisco con i
Montgomery Brothers, un gruppo di fratelli che già da qualche anno calca le scene jazz dei
locali californiani. Nel 1960 è già un musicista di alto livello che parte subito “in tromba” con la
sua prolificissima produzione discografica. Sono infatti di questo stesso anno le uscite di “Open
Sesame” e “Goin’ Up” a suo nome e la partecipazione nello stravolgente “Free Jazz” di Ornette
Coleman.
Nel 1961 inanella una splendida doppietta con “Ready for Freddie” a suo nome
e la fantastica partecipazione a “Blues and the abstract Truth” di Oliver Nelson, la critica di
settore è unanime nel giudicarlo già un maestro dello strumento.
In pratica negli anni ’60 Hubbard “sforna” un capolavoro dopo l’altro: “Hub-Tones”, “Breaking
Points”, “Blue Spirits” e “Backlash” sono solo alcune delle punte di diamante della sua
produzione; inoltre partecipa a moltissimi dischi di altri musicisti quali “Out to Lunch” di Eric
Dolphy e “Maiden Voyage” di Herbie Hancock…degli intramontabili.
freddie hubbard Per dimostrare la sua grandezza basterebbe ricordare che “sua maestà” John
Coltrane lo convoca per uno dei suoi progetti più ambiziosi e trasognanti: “Ascension”, dove
Freddie contribuisce con i suoi enormi mezzi artistici e tecnici alla riuscita di questo capolavoro.
Dal 1970 al 1972 in piena fusion, Hubbard registra i suoi 4 dischi migliori, diciamo tre: sono
nell’ordine “Red Clay”, “Straight Life” e “First Light” a cui segue “Sky Dive” di poco inferiore. In
questi dischi è presente “la crema” dell’universo jazzistico: Joe Henderson (sax), Herbie
Hancock (keybords), Ron Carter (bass), Jack DeJohnette (drums), Gorge Benson (guitar), Keith
Jarrett (keybords)…roba da leccarsi le orecchie!!!!
Purtroppo l’aureo biennio non è altro che il canto del cigno della vena creativa del nostro che
pubblica una miriade di dischi mai all’altezza dei precedenti, i brani cominciano ad inaridirsi e i
successivi lavori sono sempre più scadenti.
I problemi di droga ce lo consegnano agli anni novanta come l’ombra di se stesso, io ho avuto
la fortuna di vederlo nel 2002 a Calagonone Jazz e anche se ascoltarlo oggi ti trasmette più di
un fremito, ormai la sua storia Freddie “Hard” Hubbard l’ha già scritta tutta.
Il suono e la tecnica
Trombettista dotatissimo, cresce sicuramente a pane e Clifford Brown con dentro Fats Navarro.
Il suo modo di suonare ha fatto vera e propria scuola, mostrando a chi è venuto dopo di lui tutte
le possibilità che la tromba offre. Un grande virtuoso con una tecnica e una velocità che pochi
ancora oggi hanno eguagliato. Eccellente compositore dalla discografia sconfinata, ha
attraversato e contribuito a varie epoche del jazz: dal Bop all’Hard Bop per poi proseguire nel
Post Bop, nella Fusion e nel Jazz-Funk. Il suo suono cristallino e molto “presente” rimane il suo
marchio di fabbrica.
Discografia Consigliata:
Open Sesame (1960) ****
Goin’ Up (1960) ****
1/2
Freddie Hubbard
Scritto da Administrator
Hub-Cup (1961) ***
Ready for Freddy (1961) *****!
Hub-Tones (1962) ****
Breaking Points (1964) ****
Blue Spirits (1965) ****
Backlash (1966) ****
High Blues Pressure (1967) ****
The Black Angel (1969) ***
Red Clay (1970) *****!
Straight Life (1970) *****!
First Light (1971) *****!
Sky Dive (1972) ****
Outpost (1981) ***
Sweet Return (1983) ***
Partecipazioni:
Ornette Coleman “Free Jazz” (1960) *****!
Oliver Nelson “Blues and the Abstract Truth” (1961) *****!
Eric Dolphy “Out to Lunch” (1964) *****!
John Coltrane “Ascension” (1965) *****!
Herbie Hancock “Maiden Voyage” (1965) *****!
Classifica „SimonSmiles Trombettisti Jazz“ 4° Posto.
Dedicato al mio amico Marco Parrini, compagno di soffiate…”scusa Marco se non ho parlato
abbastanza bene di tuo PADRE!!!”
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SimonSmiles
2/2