Lettera di Sergio Marchionne a Emma Marcegaglia

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Lettera di Sergio Marchionne a Emma Marcegaglia
Lettera di Sergio Marchionne a Emma Marcegaglia
L’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. e Presidente di Fiat Industrial, Sergio Marchionne, ha
inviato venerdì 30 settembre alla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, due lettere
identiche il cui contenuto viene di seguito riportato.
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Cara Emma,
negli ultimi mesi, dopo anni di immobilismo, nel nostro Paese sono state prese due importanti
decisioni con l’obiettivo di creare le condizioni per il rilancio del sistema economico.
Mi riferisco all’accordo interconfederale del 28 giugno, di cui Confindustria è stata promotrice,
ma soprattutto all’approvazione da parte del Parlamento dell’Articolo 8 che prevede importanti
strumenti di flessibilità oltre all’estensione della validità dell’accordo interconfederale ad intese
raggiunte prima del 28 giugno.
La Fiat fin dal primo momento ha dichiarato a Governo, Confindustria e Organizzazioni sindacali
il pieno apprezzamento per i due provvedimenti che avrebbero risolto molti punti nodali nei
rapporti sindacali garantendo le certezze necessarie per lo sviluppo economico del nostro
Paese.
Questo nuovo quadro di riferimento, in un momento di particolare difficoltà dell’economia
mondiale, avrebbe permesso a tutte le imprese italiane di affrontare la competizione
internazionale in condizioni meno sfavorevoli rispetto a quelle dei concorrenti.
Ma con la firma dell’accordo interconfederale del 21 settembre è iniziato un acceso dibattito
che, con prese di posizione contraddittorie e addirittura con dichiarazioni di volontà di evitare
l’applicazione degli accordi nella prassi quotidiana, ha fortemente ridimensionato le aspettative
sull’efficacia dell’Articolo 8.
Si rischia quindi di snaturare l’impianto previsto dalla nuova legge e di limitare fortemente la
flessibilità gestionale.
Fiat, che è impegnata nella costruzione di un grande gruppo internazionale con 181 stabilimenti
in 30 paesi, non può permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze che la
allontanano dalle condizioni esistenti in tutto il mondo industrializzato.
Per queste ragioni, che non sono politiche e che non hanno nessun collegamento con i nostri
futuri piani di investimento, ti confermo che, come preannunciato nella lettera del 30 giugno
scorso, Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1 gennaio
2012. Stiamo valutando la possibilità di collaborare, in forme da concordare, con alcune
organizzazioni territoriali di Confindustria e in particolare con l’Unione Industriale di Torino.
Da parte nostra, utilizzeremo la libertà di azione applicando in modo rigoroso le nuove
disposizioni legislative. I rapporti con i nostri dipendenti e con le Organizzazioni sindacali
saranno gestiti senza toccare alcun diritto dei lavoratori, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli,
come previsto dalle intese già raggiunte per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco.
E’ una decisione importante, che abbiamo valutato con grande serietà e attenzione, alla quale
non possiamo sottrarci perché non intendiamo rinunciare a essere protagonisti nello sviluppo
industriale del nostro Paese.
Con i miei migliori saluti.
Sergio Marchionne
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Torino, 3 ottobre 2011
Fiat S.p.A.
Via Nizza 250, 10126 Torino
Tel. +39 011 006 3088, Fax +39 011 006 2459
[email protected]
www.fiatspa.com
Fiat S.p.A. definisce i piani relativi alle attività industriali dello stabilimento di
Mirafiori
Fiat conferma l’intenzione di installare nello stabilimento di Mirafiori la versione più
aggiornata di una delle tre principali architetture sulla quale saranno prodotti diversi
modelli dei vari marchi.
L’installazione degli impianti produttivi inizierà nel 2012 mentre l’inizio della produzione
del primo modello, un SUV a marchio Jeep, è previsto per la seconda metà del 2013.
“Questo è un passo importante nei nostri piani di rinnovo del sistema produttivo in Italia
collegato all’andamento dei mercati e all’ampliamento della rete distributiva resa
possibile dall’integrazione con il Gruppo Chrysler”, ha commentato Sergio Marchionne,
Amministratore Delegato di Fiat e Chrysler Group. “Questa architettura avanzata ci
permetterà di disporre delle più aggiornate piattaforme per lo sviluppo dei nostri marchi
e, ancora più importante, di beneficiare a pieno della completa offerta di motori e
trasmissioni di Fiat e Chrysler”.
La produzione dell’Alfa Romeo Mito, incluse nuove versioni e aggiornamenti, viene
confermata per lo stabilimento di Mirafiori.
Torino, 3 ottobre 2011
Fiat S.p.A.
Via Nizza 250, 10126 Torino
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Prodotto in Italia un nuovo motore Alfa Romeo
Sarà sviluppato in Italia e prodotto a partire dall’inizio del 2013 nello stabilimento FMA
di Pratola Serra (AV) un nuovo motore benzina turbo ad iniezione diretta per il marchio
Alfa Romeo.
Il nuovo propulsore 4 cilindri, che sarà predisposto per applicazioni trasversali e
longitudinali, con una cilindrata di 1,8 litri e una potenza massima fino a 300 CV,
diventerà il nuovo riferimento prestazionale della sua categoria. Sarà conforme alle
future normative anti inquinamento europee (Euro 6) ed americane (Tier2Bin5).
Costruito interamente in alluminio, sarà equipaggiato con i più moderni contenuti
tecnologici quali l’iniezione diretta benzina a 200 bar, il doppio variatore di fase e un
turbocompressore ad alta efficienza.
L’architettura motore in alluminio, abbinata alle tecnologie più innovative, garantirà
potenza specifica, efficienza, confort acustico e vibrazionale ed una dinamica di guida
ai vertici della categoria ed in linea con le caratteristiche proprie dei motopropulsori del
Brand Alfa Romeo.
"Questo è un passo fondamentale nel nostro impegno per riposizionare il marchio Alfa
Romeo per la distribuzione a livello globale. L'introduzione del marchio nel mercato
USA a partire dal 2013 rimane il nostro obiettivo primario”, ha commentato Harald J.
Wester, Chief Technology Officer di Fiat e responsabile dei marchi Alfa Romeo e
Maserati. "Gli sforzi di risorse in tutto il Gruppo per lo sviluppo di cambi e trasmissioni
che rispondano alle esigenze specifiche di Alfa Romeo – ha precisato - sono la
dimostrazione del nostro rinnovato impegno per lo sviluppo di questo marchio. Questa
è la prima di una serie di iniziative che saranno implementate nel prossimo futuro per
ristabilire una connessione tra Alfa Romeo e le proprie radici storiche di marchio
sportivo premium”.
Torino, 3 ottobre 2011
Fiat S.p.A.
Via Nizza 250, 10126 Torino
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