jumpin` jack

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jumpin` jack
GENNAIO LIVE!
ven. 8 gennaio TRIBOSSA
Trio di solare jazz-bossanova con la virtuosa
voce di
Sabrina Turri.
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB
OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO
INFO: 348.8265815
ven. 15 gennaio LEO MIGLIORANZA & the Smokin'taxi:
un viaggio jazz nella storia della canzone d'autore
dagli anni cinquanta ad oggi proposto da un quintetto divertito e divertente!
ven. 22 gennaio QUARTETTO DESUETO
Per questa band acustica la tradizione jazz-folk si
mescola con le cadenze tipiche delle musiche caraibiche,
lasciando spazi all'improvvisazione e all'estemporaneità.
Special guest EDU EBLING
ven. 29 gennaio ALESSANDRA PASCALI QUARTET
Jazz songs e tunes della tradizione afro-americana per un repertorio
imprevedibile e molto curato nel dettaglio: influenze pop e gospel
della cantante Ale Pascali, arie jazzistiche e straight ahead della
pianista Aisha Ruggieri, ritmo latino di Catinaccio..
sab. 30 gennaio FUNK & DRUM
Funky dj set con jam session di percussioni live...
IN PARTNERSHIP CON
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SOMMARIO
GENNAIO 2010
PAG 6 : “BEST LIVE PICTURE OF THE MONTH”
PAG 7 : THE BEST OF 2000-2009: lo specialone del mese /
approfondimento genere per genere delle mutazioni della musica e del cinema negli anni zero
PAG 8 : “IN BRIT” / brit-rock, di C. Cristofari & M. Peotta
PAG 9 : ”KINGS ROAD” / punk, di Marco Mantovani
PAG 11 : “NEW WAVE 2000”, di I.Rebecchi
PAG 14 : “PSICHEDELIA 2000-2009”, di F.Leonardi
PAG 16 : “NU-GAZE / SHOEHAZE '00”, di C.Colli
PAG 18 : “HARD ROCK 2000”, di D.Zanin
PAG 20-21 : “IL FUTURO DEL CANTAUTORATO”, di L.Clerici
PAG 22-23 : “THE ELECTRONIC EXPLOSION”, di M.Visentin
PAG 23 : “RIFOKI: presentazione esclusiva, di M.Visentin
PAG 24 : “TECHNO 2000”, di G. Vinci
PAG 27 : “CROSSOVER E NU METAL, l'incontro del nuovo millennio”, di A.Rebecchi
PAG 28-29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in Italia ]
PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ]
PAG 31-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ]
PAG 38-39 : “METAL 2000”, di A. Lo Giudice
PAG 42 : “HARDCORE '00”, di M. Dalla Stella
PAG 46 : “HIP HOP IS DEAD?”, di L. Lago
PAG 51 : “AL CINEMA STASERA PROIETTANO IL TERZO MILLENNIO” / cinema 2000, di M. Chemello
PAG 52 : “WOLRD ALPINE ROCK FEST 2009, PLACEBO + SKI STARS SHOW”, di I. Rebecchi [live report]
PAG 53 : “THE TALESWAPPER”, di E. Virago [live report]
PAG 53 : “RAY CAESAR: sogni di cristallo” [presentazione mostra]
PAG 54 : “STATE A SENTIRE”, di I. Rebecchi [i 3 dischi più belli di gennaio '10]
PAG 58 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]
SO
ION
D AND VIS
UN
PHO TO AWARD
"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”
- lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -
Brian Molko - PLACEBO @ World Alpine RockFest 2009, Andalo (Tn) - 22 dicembre 2009
foto di Ambra Rebecchi - www.flickr.com/photos/ambra_rebecchi/
D & VISION
SOUN
2 00 0 - 2 0 0 9
THE BEST OF 2000-2009
Dovevamo farlo: dieci anni di musica, dieci anni di ritmate palpitazioni, tra vorticosi
recuperi di influenze passate e un incessante desiderio di sperimentazione, lirica e sonora.
Cosa è successo negli anni Zero, dal 2000 ad oggi? E' proprio vero che è stato tutto da buttare?
E dove siamo arrivati? Ecco una disamina approfondita genere per genere, per capirne
un po' di più e non scordare nulla…
8
BRIT-ROCK 2000-2009 - di C. Cristofari e M. Peotta
travolgenti, i testi ironici e cosi “maltrattata” da se
l e gge ri , l ' a l l e gri a s u l stessa e dagli altri. Ci sarà
IL BRIT-ROCK 2000-2009 palcoscenico
e i grandissimi spazio pure per i Subways, per
Come fare a raccontare dieci
anni di musica inglese in una
p agi n a ? C o m e fa re a
riassumere tutto quello che
questa fantastica terra di
musica ci ha saputo regalare?
Fin dai tempi dei Beatles e dei
Rolling Stones sotto le
insegne della Union Jack sono
nate band ed artisti in grado di
meritare citazioni importanti
nella storia. Ricorderemo
questi dieci anni del nuovo
millennio come gli anni dei
Coldplay e del loro rock/pop
intimistico ed emotivo, che ha
s ap u t o fa r s o g n a re
nuovamente gli inglesi, orfani
della diatriba del britpop anni
'90 tra Oasis e Blur che andava
scemando per la “scomparsa”
prematura di quest'ultimi. Li
ricorderemo pure per gli
immensi Muse con il loro
rock/progressive contaminato
e per i loro spettacoli live
folgoranti. Ricorderemo
l'esplosione definitiva delle
band underground grazie
all'affermazione della rete
web (myspace i-tunes e
programmi “peer to peer”)
come mercato di scambio. In
questo caso meriteranno
citazione i Bloc Party con i loro
beat incalzanti, prima indieband della nuova generazione
a proporre un frontman, Kele
Okereke, di origini nigeriane e
poi i Kasabian con le loro
c ru d e c o n t a m i n a z i o n i
elettroniche e l'atmosfera
tumultuosa di ogni album. I
Franz Ferdinand per i loro riff
Arctic Monkeys, la novità forse
più frizzante che ha sconvolto
questi dieci anni di musica,
con i loro record di vendite a
ripetizione conquistati con la
realizzazione di tre album
eterogenei nello stile e
semplicemente geniali,
ognuno a modo suo. Come
dimenticare i Placebo, con la
suadente voce di Brian Molko ,
le atmosfere dark e quello
“Sleeping with the ghosts”
che ha emozionato una
generazione intera. Li
ricorderemo poi, per la quasi
definitiva scomparsa delle
boy/girls band come Spice
Girls, Blue, All Saints (ect) e
per le prime pagine dedicate a
Pete Doherty e ai suoi
Libertines, grezzi, sfrontati e
stronzi, sempre abili a
cacciarsi nei guai come solo le
punk-band sanno fare. Ci
saranno nelle nostre menti
pure i Radiohead e il loro
essere enigmatici, innovativi e
affascinanti grazie ad album
come “Kid A” (considerato dai
più, l'album del decennio) e
“In Rainbows”, primo album
nella storia distribuito
gratuitamente sul web.
Ricorderemo Robbie Williams
per i suoi buoni pezzi pop e
per le sue stravaganti manie e
ricorderemo pure Amy
Winehouse per il suo essere
gli Horrors e per un ritorno in
grande stile dei Chemical
brothers con “Push the
Button” e per i grandi live set
dei Prodigy pure nel nuovo
millennio. Ricorderemo pure
gli U2 protagonisti di una
lunghissima carriera ad alti
livelli e non ci passerà
inosservata l'attesissima
reunion dei Verve dopo i 3
album solisti del frontman
Richard Ashcroft,
sicuramente una delle figure
più affascinanti del panorama
uk. Poi ancora i Gorillaz, band
virtuale utilizzata come
maschera da quel Damon
Albarn che dopo i Blur non
riusciva a contenere le sue
idee. Ricorderemo questi
dieci anni con il botto finale,
dovuto allo scioglimento,
poco dopo l'uscita di uno
stupendo “Dig Out Your Soul”
di una delle più grandi band
che l'inghilterra abbia mai
acclamato quali sono gli
Oasis. Carne al fuoco ce n'è
tanta, materiale su cui
perdere interi giorni e notti ce
n'è ancora di più. Di seguito
vogliamo citarvi degli album,
che personalmente riteniamo
irrinunciabili,consigliandovi,
se amate tutto questo, di
immergervi nell'ascolto.
L'inghilterra non è mai stata
avara nell'esprimere talenti.
9
KINGS ROAD - PUNK 2000 di M. Mantovani
va tutto bene e non solo
“KINGS ROAD” PUNK 2000 perché
stiamo parlando dei
Il punk-rock non ha limiti. No,
forse qualcuno ne ha, ma
quali? Già perché se stiamo a
ve d e re l ' o ri gi n e d e l
movimento e la subcultura
che ne ha dato il via ci
rendiamo conto che negli
ultimi trent' anni il fenomeno
si è mosso nelle più disparate
direzioni. Punk-rock, postpunk, punk hardcore, ska
punk, punk oi, pop-punk, ce
n'è per tutti i gusti. Persino
d a n c e - p u n k , ro b a d a
rabbrividire. Un' accozzaglia di
generi che spesso nulla hanno
a che fare uno con l'altro. Chi
ama definire certo non può
che trovare pane per i suoi
denti. Comunque sia ciò che
conta è quello che ci resta e il
bilancio dei tre decenni che ci
stiamo per mettere alle spalle
è positivo. Ci rimane della
grande musica. Dal 2000 ad
oggi ci siamo allontanati anni
luce dal sound degli anni '70.
Un'evoluzione inevitabile ma
sono ancora chitarra, basso e
batteria la struttura portante.
La tecnica storicamente è un
aspetto marginale, anche se
negli anni si sono succedute
band incredibilmente capaci.
Non va dimenticata la voce, i
testi. In una musica, nata di
protesta, il messaggio
dovrebbe avere un certo peso.
Anche qui però ci sarebbe da
discutere. I Ramones ad
esempio non sempre hanno
trattato di temi impegnati, di
quelli che ti fanno aprire gli
occhi sul mondo in cui vivi. Ma
Ramones, ma perché la
componente demenziale è
una di quelle direzioni che
questo genere può prendere.
Gli anni '90 lasciavano in
eredità dischi superbi e quasi
si chiudevano col botto con
uno dei dischi più belli di
sempre. Nel '98 esce The
Shape of punk to come, dei
Refused. E pensare che
inizialmente la Burning Heart
rimase perplessa da
quell'album. Dunque dal
nuovo millennio che cosa ci
poteva aspettare? Chissà
quali innovazioni! In effetti
qualcosa ci fu. Il 12 settembre
2000 esce per Grand Royal
Records Relationship of
Command degli At the Drive
In. Il gruppo di El Paso, già
durante gli anni '90 si era fatto
notare nella scena post-punk,
ma fu nel 2000 che il mondo
li conobbe. Un disco atipico,
isterico ma non sempre,
vicino, ma non troppo al
precedente, prodotto da un
certo signore di nome Ross
Robinson… Dopo gli At the
Drive i cinque componenti
diedero vita a due progetti
diversi tra loro, ma entrambi
assai validi: Mars Volta e
Sparta. Nel 2004 tornano alla
ri b a l t a u n a ve c c h i a
conoscenza del punk-rock. I
Social Distorsion seppur in
formazione rimaneggiata,
escono con Sex, Love and
Rock'n Roll. Il primo disco
senza lo storico chitarrista
Dennis Dannel, ma sempre
con Mike Ness in prima linea,
ancora capace di sfornare
pezzi di grande qualità e
coerenza. Bisogna aspettare
poco per il disco che è stato
premiato come il migliore
dell'anno nella scena
hardcore. Wake the Dead, dei
Comeback Kid. Nel 2005 esce
e viene osannato dalla critica
mondiale, regalando alla band
canadese popolarità in tutto il
globo. Fino a qualche anno
prima sembrava impensabile
che una band hc potesse
raggiungere una fama tale.
Internet lo ha reso possibile.
Per molti una manna dal cielo,
per altri, in primis etichette e
negozi di dischi, un disastro. E'
anche questa una peculiarità
del decennio 2000/10:
scaricare musica, non
acquistare dischi. In crisi
c o s t a n t e i l m e rc a t o
discografico, ma la musica è
libera, di tutti e a costo
praticamente zero. Non tutti
però la vedono così e questo
fa parte dell'underground e di
questa musica.
Controcorrente, ancora a
comprare il disco, per averlo,
per sfizio, per supportare.
Aspettiamo ancora qualche
decennio prima di
organizzare il funerale a
questo mondo.
11
NEW WAVE 2000: LA RISCOPERTA! di I. Rebecchi
NEW WAVE 2000:
LA RISCOPERTA!
Joy Division, Bauhaus, Cure,
Virgin Prunes, Depeche Mode,
Talking Heads, New Order,
Simple Minds, Systers of
Mercy, The Psychedelic Furs,
Cocteau Twins, My Bloody
Valentine, The Cars, Television,
John Foxx, Morrissey, Nick
Cave, Wire, Jesus and Mary
Chain, Roxy Music, The Fall: ad
accostare questa meravigliosa
folla d'arte varia, la corrente
sonora, il cui nome fu coniato
da Malcom McLaren, manager
dei Sex Pistols. Dopo i '90s,
tripudio post rock e grunge di
c h i t a rre d i s t o r t e c h e
esaltarono intere generazioni,
i 10 anni successivi hanno
riportato in auge quella
corrente nata sul finire degli
anni '70 come evoluzione del
punk, incentrata sulla
consapevolezza, talora
pessimista, di una non
capacità dell'essere umano di
poter evolvere il proprio futuro,
e lo sviluppo successivo di
ricerche sonore, a metafora di
una gloriosa ricerca intimista e
della sperimentazione
sintetica, ritmata e dance con
l i ri c h e i n n e ggi a n t i a l
romanticismo. Un incedere
galoppante di micro generi, dal
post punk al dark-goth,
passando per le miscele
elecro-pop o alternative rock
(Portished, Radiohead, REM) e
i trionfi di fine '90s di quel
misto tra new wave e hc
(Smashing Pumpkins) in un
caleidoscopio polivalente di
sonorità spesso altamente
emozionali. A specchio del
decadentismo sociale e
culturale dei nostri giorni, oggi
si celebra il ritorno vincente di
perle musicali impreziosite da
echi ballabili e riflessivi,
esploso con il ritorno di molti
grandi nomi del passato quali
New Order (“Get Ready” 2001
e “Waiting For The Siren's Call”
2005), The Cure (“The Cure”
2004 e “4:13 Dream” 2008),
Depeche Mode (“Exciter”
2001, “Playing The Angel”
2005 e “Sounds Of The
Universe” 2009), Bauhaus
(forti della carriera virata verso
il new-pop-romantic del leader
Pater Murphy, e riuniti nel
2008 con “Go Away White”), i
Piano Magic (giunti fedeli al
decimo album “Ovations”,
2009) e Patti Smith (immensa
sacerdotessa del post punk,
che nel 2007 ha persino
palesato un album di 12 cover
altrui, “Twelve”) che si sono
imposti nuovamente nelle
classifiche mondiali
sfoderando la capacità di
sperimentare e mantenere
salde le aspettative di anni di
c a r r i e ra e s u c c e s s i .
Le nuove generazioni di
musicisti sono rappresentate
dal trionfo dei newyorkesi
Interpol con l'esordio
discografico di “Turn On The
Bright Lights” ('02), un
incedere galoppante e
incredibilmente britannico di
bassi e vocalità baritonale alla
Ian Curtis che ha fatto presto il
giro del mondo, seguito a ruota
dagli ottimi “Antics” del '04 e
“Our Love To Admire” (entro il
2010 si attende la
consacrazione del 4° album), o
dagli inni pop di “Hot Fuss”
('04), “Sam's Town” (al sapore
di deserti del Nevada) e
“Day&Age” ('08) dei Killers.
Gli Editors, poi, hanno saputo
confezionare tre album
diametralmente diversi (dagli
echi Echo&The Bunnymen di
“The Back Room” '05 alle
melodie pop-rock di “An End
Has A Start”, fino al trionfo
elettronico degno dei
successori dei Depeche Mode
di “In This Light And On This
Evening”, '09), mentre the
next big thing from Liverpool
sembrano essere proprio i
synth-dark Ladytron (il cui
nome riprende quello
dell'omonima canzone dei
Roxy Music), che con le
antologie geniali di “604”,
“Light&Magic”, “Witching
Hour” e “Velocifero” hanno
riportato in auge l'uso di synth
d'epoca, rigorosamente
suonati live, abbinati ad
vocalità femminili sintetiche,a
llucinate ed etereo al
contempo. In Italia i giovani
Marigold, Giorgio Canali ebbro
di reminescenze CCCP,
Frigidaire Tango, Offlaga Disco
Pax, Diaframma, Massimo
Volume e Neon, con i rispettivi
ritorni sulle scene, tra poesie
dichiarate e raffinatezze
sonore, sono stati acclamati a
furor di popolo, dimostrando
che il sound avanguardistico
degli anni '80 ad oggi può
essere ancora sperimentale.
Un'ondata di artisti e generi
riflessi nella new wave
originaria a specchio della
società e dell'arte stessa, che
ad oggi, con successo, scalda
le classifiche da “Music For
Men” degli energici Gossip, al
manifesto elettronico dei
francesi Air, ai riflessi indierock degli YYYs, alle alchimie
rock-alternative e distorte di
“Poket Revolution” dei dEUS,
alle smisurate confezioni
sintetiche a modificare un
rock che oggi trova la sua
essenza nell'originale miscela
con l'elettronica e con il metateatro, essenza artistica
d'ogni performance e brano di
oggi e di ieri.The eternal new
wave, possessed by a fury that
b u r n s f ro m i n s i d e.
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PSICHEDELIA 2000-2009 di F. Leonardi
LA MUSICA
PSICHEDELICA
NEL NUOVO SECOLO
Che cos'è il rock
psichedelico? Difficile a dirsi
a quasi 50 anni dalla sua
venuta al mondo. Figlio di una
sconfinata serie di padri, il
primo vagito del psychedelic
rock è anche molto difficile da
attribuire. Più semplice invece
prendere il mappamondo ed
evidenziare le zone in cui la
forza di questa nuova ondata
culturale e musicale –
e s p l o ra z i o n e d e l l e
potenzialità della mente
umana attraverso l'uso di
sostanze psico-attive, uso di
strumenti musicale allora
estremamente innovativi
come Hammond e chitarre
elettriche (solo con l'arrivo
dei '70 sintetizzatori e
samplers) assieme ai classici
strumenti del rock blues, beat
ossessivi e ricerca di suoni
riverberati ed eterei – pose le
sue prime radici: la Baia di
San Francisco negli USA, la
Canterbury dell'Ufo Club in
Inghilterra, le grandi città
tedesche del kraut rock, e
perché no, Napoli e Milano le
cui band contribuirono non
p o c o a l l a d e fi n i z i o n e
d e l l ' evo l u z i o n e d e l
psychedelic rock, in quello
che sarebbe ben presto stato
c e l eb rat o c o m e R o ck
Progressivo. Band come i 13th
Floor Elevators (primi ad
introdurre il concetto di
“psichedelia” per descrivere
il suono della propria
musica), Pop Art West Coast
Experimental Band, Jefferson
Airplain, Pink Floyd, Soft
Machine, Hawkwind, Agitation
Free, Can, Amon Düul,
assieme agli onnipotenti
Lennon- Mc Cartney, Hendrix e
pochi altri, hanno contribuito
in maniera essenziale alla
d e f i n i z i o n e d e l ro c k
psichedelico per come oggi lo
conosciamo. A distanza di
diversi decenni dunque, dopo
un'inevitabile stato di
ibernazione, una morte
apparente messa in scena per
sopravvivere alla spazzatura
degli anni '80, il rock
psichedelico continua ad
attingere idee ed ispirazione
dalla magica fonte
rappresentata dalla musica
dei propri padri fondatori,
c e r t o s e g u e n d o nu ov i
orizzonti e nuove commistioni
stilistiche. E negli ultimi dieci
anni? Tanti sono gli artisti che
dal 2000 hanno contribuito a
mantenere viva la scena rock
psichedelica mondiale.
Diverse le scene, diverse le
attitudini, ma di sicuro fra i
movimenti più fertili e
prolifici c'è quello stoner
rock. La ricetta è quella
classica del rock
p s i c h e d e l i c o, s o l o u n
“tantino” più pesante: i suoni
si fanno più profondi e
distorti, i pezzi si dilatano ed
è dato ampio spazio alle
cavalcate strumentali,
mentre tra le influenze
d ive n t a n o a l t re t t a n t o
fondamentali band come
Stooges, Mc5, Bluee Cheer,
Grand Funk Railroad e Black
Sabbath. Difficile comunque
fare un'analisi “scientifica”
dello stoner rock, tanto più
del rock psichedelico nel
complesso. Per cui il viaggio
prosegue in questo modo:
dieci tappe per dieci anni,
dieci artisti, dieci dischi
consigliati. Certo il cerchio
attorno al rock psichedelico
non si chiuderà, ma con una
colonna sonora di questo
tipo, sono sicuro che
riusciremo a ballarci attorno
e perché no, persino dentro!
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16
NU-GAZE/SHOEGAZE 2000-2009 di Chiara Colli
NU-GAZE/SHOEGAZE
2000.2010
PH. di M. Bosaro
In principio, era il rumore.
Comincia così la storia
dell'ondata revival shoegaze
(o nu gaze) e prosegue con
un'ovvia raccomandazione:
play this music loud. È fine
anni '80, e sulla scia
p s i c h e d e l i c o - d re a my spectoriana di gruppi come
Spaceman 3, Cocteau Twins e
The Jesus and Mary Chain,
una “scena che celebra se
stessa”, fatta di gente
piuttosto schiva che si “fissa
le scarpe”, comincia a farsi
largo. Nato nel Regno Unito e
divenuto grande nelle testate
specializzate, il nuovo figlio
dell'alt. rock si scrive
shoegaze e si legge “estetica
del rumore”. Distorsioni,
melodie vocali sciolte negli
effetti delle chitarre, muro di
suono, una dimensione tra
sogno e inconscio e un nome
su tutti: My Bloody Valentine.
Manipolatori di suoni e pionieri
della nuova frontiera tra ipnosi
e feedback, insieme agli
oxfordiani Ride e ai Slowdive di
Reading, i quattro angloirlandesi fondano
sostanzialmente un genere, (in
gran parte) a marchio Creation.
Dopo poco più di 10 anni, la
compagine dei new gazers è
abbastanza compatta da far
gridare al ritorno: un po' meno
chiassoso (e chiacchierato), un
po' più vicino all'elettronica e
stavolta con seguaci sparsi per
il globo, tra i quali si cercherà
di estrapolare gli esponenti più
rappresentativi. Con un
debutto – Lesser Matters – che
si aggiudica il 9° posto tra i
migliori album del 2004
secondo NME, gli svedesi
Radio Dept sono tra i primi ad
affacciarsi su un orizzonte fra
shoegaze e dream pop.
Melodie caramellose, riverberi
tremolanti e paesaggi (nordici)
eterei, ammorbiditi da
un'elettronica presente, ma
mai in primo piano. Un esordio
più ispirato del successivo Pet
Grief, in cui la produzione
meno lo-fi accoglie influssi
(elettronici) di matrice wave.
Nu gaze o twee pop? Clinging
to a Scheme, terzo album in
uscita a febbraio, potrebbe
rispondere. Nel 2003
l'estetica del rumore incontra
il french touch e un duo di
Antibes (Nicolas FromageauAnthony Gonzalez) fa gridare
al miracolo, col suo secondo
Dead Cities, Red Seas & Lost
Ghost. Sono gli M83,
elettronica ammiccante e
pedali alla MBV, per una band
che sembra venire da un altro
pianeta. Quando dopo il
secondo album Fromageau
abbandona la missione,
Gonzales si avvicina ad un
s u o n o p i ù s i n t e t i c o,
volgendosi all'”altro lato”
degli 80. Ascoltare l'ultimo
Saturday=Youth per credere.
Da Nottingham e con
un'attitudine vagamente emo
(prima scuola), sono i gli
Amusement Parks on Fire di
Michael Feerick, il lato più
post rock e meno zuccheroso
nel nu gaze. Con una
malinconia da eterni
adolescenti (alternative), a
metà tra Pumpkins e
Dinosaur Jr, dal debutto
omonimo del 2005 all'ultimo
Young Fight, quello dei cinque
britannici appare, seppur un
po' standardizzato, il revival
dalla maggior onestà
intellettuale. Definiti “The
loudest band in NY”, A Place
t o B u r y S t ra n ge rs
costruiscono un muro di
suono con meteore di noise e
new wave dalle ceneri dei
Skywave. È il 2007 quando
debuttano con l' album
omonimo al gusto
Psychocandy e con parecchio
d a rk t ra i p ri n c i p a l i
ingredienti. Niente di nuovo
sotto il sole, eppure il terzetto
di Brooklyn raccoglierà
p a re c c h i c o n s e n s i ,
supportando grandi band e
firmando per una major (la
Mute) per il secondo
Exploding Head. Se nel nu
gaze la distorsione perde di
purezza mescolandosi ad
elettronica o atmosfere più
accessibili, con i No Age
l'impeto lo-fi procede
piuttosto per sottrazione.
Con uno dei migliori album
del 2008, i due figli più
indisciplinati dello shoegaze
di base a L.A. debuttano con
Nouns, portandosi dietro
l'(h)ard(c)ore dei Wives e
mescolandovi una
psichedelia rumorosa,
narcotica e compatta, dai
numerosi effetti desiderati
dal vivo. I jappo-eterei Asobi
Seksu, i figliocci di Gesù e
Maria Catena Treshes, gli
Spirituali(zzati) Maps,
l'elettronico Ulrich Schnauss
e i più ruvidi Serena Maneesh
sono solo alcune delle altre
band da inserire nella lista dei
nu gazers. Meno rumore e più
indie savoir fair, invece, per le
chitarre “new sensation”
sbilenche di Glasvegas,
Crystal Stilts, The Pains of
Being Pure at Heart e The
Horrors.
18
HARD ROCK 2000-2009 di D. Zanin
Live Aid. Mai nessuno
avrebbe immaginato di poter
vedere di nuovo sul palco dei
mostri sacri della musica
tutti assieme: Pink Floyd, The
Who, U2, Elton Jhon, The
Police. Ma non solo vecchie
fiamme hanno tracciato
inesorabilmente le tappe
della storia musicale,
fortunatamente gli ultimi
anni hanno portato sull'altare
del rock giovani matricole con
grandi tendenze ai mitici '70,
riuscendo a farsi apprezzare
anche dai più meticolosi
a m a n t i d e l ge n e re,
riconoscendo in loro un vero
e puro spirito rockeggiante. I
Wo l f m o t h e r, g r u p p o
Australiano nato nel 2003, è
una prova più che motivata di
quanto i Led Zeppelin o The
Jimi Hendrix Experience
hanno saputo insegnare più
di ogni altro libro scolastico; o
ancora i The Answer, grande
ed applauditissimo gruppo
spalla dell'ultimo tour degli
AC/DC; poi i Darkness che nel
2003 hanno avuto sono stati
acclamati come migliore rock
band degli ultimi anni (grazie
soprattutto alla speciale voce
di Hawkins) dominando le
messe in onda radiofoniche e
i servizi televisivi di MTV con i
loro singoli. Ce ne sono in
realtà tantissimi altri: Franz
Ferdinand (2003), Airbourne
(2001), Velvet Revolver
(2003) e altri. Gli anni zero
sono passati all'insegna delle
(ri)scoperte e riflessioni;
nessuno sperava più ormai in
una rinascita del genere rock.
Gli anni passano e mano a
mano scompaiono i grandi
miti; in questi ultimi dieci
anni non abbiamo avuto solo
delle grandi scoperte ma
soprattutto delle grandi
perdite: John Entwistle
(2002), Joe Strummer
(2002), Syd Barret (2006),
James Brown (2006), Richard
Wright (2008).. In ricordo di
che è stato, di cosa avverrà e
del repertorio che i grandi del
rock ci hanno lasciato, un
consiglio a tutti: non
dimenticare, mai!
H
A
R
D
R
O
C
K
Dieci anni di delirio, dieci anni
di allucinazione musicale,
dieci anni di hard rock. Uno
stile ormai andato alla deriva,
sostenuto da un quasi
indelebile filo di passione per
la follia e la voglia di poter,
magicamente, tracciare una
strada che riporti al passato.
Dieci anni di tentativi, tanti
falliti, altri apprezzati, molti
scivolati sulle nostre pelli
ormai impermeabili al
bersagliamento di novità
sonore selvaggiamente
impresse nelle massificate
menti umane. Decennio di
grandi successi, ma allo
stesso tempo un'inaspettata
riesumazione di storici gruppi
che hanno (ri)scalato le
recenti classifiche forse spinti
da manager, forse per un
discorso di business, o forse
per il semplice motivo di
ricordare che la storia sono
(ancora) loro: sto parlando di
Deep Purple, Jethro tull,
AC/DC, Iron Maiden, Lynard
Skynard, Kiss, e chi più ne ha
più ne metta. Sono stati anni
duri, una lotta, ancora in atto,
con gruppi nati solo con lo
s c o p o d i fa re s o l d i
approfittando delle giovani
generazioni profane alla vera
cultura musicale. Come
dimenticare il 2 luglio 2005?
Bob Geldof l'aveva promesso,
ed il risultato c'è stato! il più
grande evento rock degli
ultimi anni, una serie di dieci
concerti in ricordo del
ventesimo anniversario del
GENNAIO 2010
Venerdi 01 D.J. Richy Sixchic (Deep/Vocal house) www.myspace.com/richysixchic
Sabato 02 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)
Martedì 05 D.J. Origami (Nu jazz house)
Mercoledì 06 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar
Venerdì 08 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf
Sabato 09 D.J. Omar R. (Deep house)
Venerdì 15 D.J. Omar R. (Deep house)
Sabato 16 D.J. Conf (Deep house)
Venerdì 22 D.J. Conf (Deep house)
Sabato 23 D.J. Omar R. (Deep house)
Venerdì 29 D.J. Origami (Nu jazz house)
“Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to Touch me light+Menage a trois”
Sabato 30 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)
20
IL FUTURO DEL CANTAUTORATO di L. Clerici
IL FUTURO DEL CANTAUTORATO
A soli tre anni dall' arrivo del
nuovo millennio, Il 29 maggio
1997, muore il maestro
ispiratore di tanti artisti di
questo decennio che se ne
sta andando. Quel giorno si
spegne Jeff Buckley: storico
c a n t a u t o re c h i t a rri s t a
statunitense. Ma gli ispiratori
sono tanti, ed altri come lui
sono scomparsi (es: Bradley
Nowell…) ed invece altri sono
tuttora all'attivo. (James
Taylor, Tracy Chapman). Ciò
che contraddistingue il
ge n e re mu s i c a l e i n
questione, è la semplicità di
quest'ultimo.Strumentazion
e minimale, con poco
virtuosismo nella tecnica,
ma con voci particolari ed
inimitabili. Voci forti, spesso
insolite, sfumate e cariche di
emozioni, felici e
malinconiche. Ad immaginare
un grafico cronologico che
indichi le scoperte di nuovi
talenti, i maggiori picchi
sarebbero rappresentati nella
prima parte. Infatti le emerse
più importanti di questa
categoria musicale nacquero
principalmente nella prima
fase del decennio. Nella
seconda parte invece, le
novità calarono. Ci furono
solo conferme di talenti già
scoppiati nei primi anni, che
continuarono a stupirci con le
p ro p r i e c o n t i nu a z i o n i
d i s c o gra f i c h e.
A nuovo millennio, da poco
festeggiato, esce "chemical"
Primo singolo di Joseph
Arthur, songwriter scoperto
e lanciato da Peter Gabriel.
In quello stesso anno viene
pubblicato l'ultimo album di
Ellioth Smith, “figure 8”
prima della sua misteriosa
morte avvenuta nel 2003.
Sempre nel 2000, una specie
d i p ro d i g i o , s u r f i s t a
professionista, artista e film
maker decide di dedicare più
tempo alla musica. Il talento
in questione è Jack Johnson,
che pubblica il suo album di
esordio nell'anno successivo:
“Brushfire Fairytales”. Album
acustico, dalla voce calda,
con melodie sorridenti che ci
teletrasportano con la mente
ai tramonti delle spiagge
hawaiane. Nel 2001 esce
“11:11” Album d'esordio della
b i z z a r ra c a n t a u t r i c e
americana di origine russa
Regina Spektor. Un mix di
semplicità e raffinatezza che
passa da sonorità
tipicamente jazz ad un suono
pop-rock impertinente.
L'artista raggiunge l'apice del
successo nel 2006 con il suo
album più “commerciale”
“"Begin to hope” e con il
piacevole singolo “Fidelity” .
Il 2002 ci porta un altro
talento importantissimo.
P ro b ab i l m e n t e “ I L ”
cantautore melanconico più
importante del decennio:
Damien Rice. Un timido
p e rs o n aggi o m i nu t o,
proveniente dall'Irlanda.
Con un carico di melodie
piene di emozioni,
dichiarazioni, sfoghi e
liberazioni… Il primo album è
intitolato “O” e contiene
alcune tracce rese famose
anche grazie alla loro
presenza nelle colonne
sonore di film come “Closer”
o serie tv come “the O.C”.
Sempre in quell' anno esce il
primo album da solista di
Kimya Dawson (ex Moldy
Peaches): “I'm sorry that
sometimes I mean” Canzoni
i ro n i c h e, a l l e g re e d
apparentemente infantili,
guidate da una voce unica.
Ancora nel 2002 esordisce
una figura attualmente
molto discussa per
tutt'altro che il suo talento
musicale. Si tratta dell'ex
modella ed attuale first lady
francese: Carla Bruni.
L' a l b u m d ' e s o r d i o è
intitolato “Quelqu'un m'a
dit” e si contraddistingue
per uno stile molto semplice
composto per lo più da voce
e chitarra. Da lì in poi, poche
sono state le scoperte di
nuovi talenti di questa
categoria. Nel 2006 viene
pubblicato il primo EP di
Alexi Murdoch. Anche lui
divenuto famoso grazie alla
promozione procuratagli da
partecipazioni in tantissime
serie tv e film. Il suo brano
più famoso “Orange sky”
venne utilizzato per ben 9
serie tv diverse tra le quali:
The O.C., House, Prison
Break, Ugly Betty, Dirty Sexy
Money… Ma non fu l'unico
s u o b ra n o a d e s s e re
p ro m o s s o d a l m o n d o
televisivo. Infatti possiamo
ritrovare anche “all my days”
in diversi telefilm, film e
documentari. Una delle
ultime scoperte più
promettenti di questo
decennio è una band nata e
guidata dal progetto solista
del musicista Zachary
Francesco Condon e il
gruppo in questione si
chiama “Beirut”. I loro primi
concerti sono del maggio
2006, per promuovere
l'uscita del loro album di
debutto Gulag Orkestar. La
l o ro mu s i c a c o m b i n a
elementi del folk dell'Europa
dell'Est con la musica pop
o c c i d e n t a l e .
Chi può dire cosa ci riserverà
questo nuovo decennio.
Quanti saranno i poeti
melanconici ad intraprendere
una carriera solista, che ci
regalerà emozioni, brividi,
emozioni intense. Artisti che
saranno in grado di farci
lasciar trasportare con la
mente in sogni e film
mentali. Come scrisse uno
dei cantautori della nostra
patria: “lo scopriremo solo
vivendo”
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Sab 16 SPECIAL EVENT LIVE : LUBJAN - h 19.00 (Rock)
Ven 22 Silva Disaster dj Set
Sab 23 live Vassillis - h 19.00
Ven 29 Nesta king live + DjSet by Papu
Sab 30 Live Vittorio Cane (Cantautore from TO)
Domenica Aperto dalle ore 16.59
22
THE ELECTRONIC EXPLOSION di M. Visentin
THE ELECTRONIC EXPLOSION
Non è semplice, per nulla. Non
è per niente facile raccontare,
all'inizio di questo 2010,
l'evoluzione di un genere
musicale, l'electro, che per
molti è sbucato come una
grande sorpresa solo da
qualche anno. Ecco, il
problema sta proprio qui: per
MOLTI è arrivato da pochi
anni, ma NON per TUTTI. Per
una gran massa di persone,
giovanissimi in particolare, il
fenomeno elettronico degli
ultimi tre anni è stata una
ventata d'aria fresca in un
universo che da troppi anni
ormai proponeva la solita
minestra, associata per di più
a situazioni festaiole ai limiti
della legalità e della decenza
umana. Per altri, sempre per
di più baldi giovini, è stata ed
è t u t t o ra s o l o e d
esclusivamente una moda,
una maniera per
differenziarsi e poter girare
allegramente con t-shirt dai
colori fluo, occhiali strambi e
scarpe da far ridere i sassi.
Per fortuna c'è anche chi
questo movimento che ha
scosso la dancefloor l'ha
vissuto intensamente, l'ha
visto nascere e crescere, se
n'è sbattuto delle mode e l'ha
assaporato alla radice, l'ha
confrontato, ha sentito e
capito il bisogno di portare (o
riportare) melodie nelle
casse, ha abbinato con
perfetta sublimità animo rock
con voglia di ballare, ha
affossato le sapienti menti,
desiderose che il suono si
perdesse in ciechi vicoli
minimali, supportando realtà
ormai diventate famose a
livello mondiale. Parlavamo
della radice, perché è da qui
che parte il tutto, è da Vitalic
forse, dal “French-touch” di un
artista che francese non è, da
un movimento, la “Nu-disco”
appunto, che soprattutto
all'inizio degli anni 2000
portò Stardust, Cassius e
Daft Punk a farsi conoscere
prima e spopolare poi in un
mondo ancorato allora a
sonorità crude e gelide.
Aggiungiamoci Etienne de
Crècy ed il gioco è fatto: ecco
a voi l'electro (termine un po'
approssimativo e non coniato
esclusivamente in quegli
anni, ma diciamo che è quello
che intendiamo noi),
destinata a dettare legge nel
suono e nelle mode di dieci
anni di puro godimento.
Sonorità synth pop tipiche
degli 80s abbinate a suoni
house, spesso acid, italo disco
e rimandi techno, casse
“rimbalzanti”: questi sono
alcuni dei tratti che hanno
cambiato negli anni il modo di
vivere un certo tipo di musica
elettronica, tratti che si
t rova n o m a rc at i e
inconfondibili nel suono di un
duo francese, i Daft Punk,
che, con una sequenza
magnifica di produzioni fino
al 2007, entra
prepotentemente nelle corde
anche di chi certe sonorità
non le digerisce, facendo
capire che qualcosa di
d i f fe re n t e e ra o r m a i
destinato ad influenzare
anche altre realtà. Difatti in
quasi contemporanea ad
“Alive 2007” del duo parigino
ecco arrivare un'altra coppia
di musicisti pronta a
dominare la scena mondiale, i
Justice. Degli anticipatori in
tutto e per tutto, riescono ad
impressionare le folle con
esibizioni live da pelle d'oca e
con remix e produzioni di
chiaro stampo francese: il
rock ormai va a braccetto con
il sound electro. A rafforzare
questa tesi ci sono i Soulwax
dal Belgio, splendidi paladini
d e l l ' e l e t t ro n i c a d a
dancefloor, che azzeccano
poi l'idea di proporre
un'alternativa per la pista
sotto il nome di 2 Many Djs,
dove tutto è concesso e dove
cadono gli stereotipi del dj
superstar. Altri mostri sacri si
formano e scalano la
piramide del suono, da Boys
Noize a Tiga, passando per il
maestro Erol Alkan, per i
Digitalism ed arrivando alla
crew francese, scatenata
come pochi, da Busy P a Mr.
Oizo. Poi verso la fine di
questi anni 2000 una forte
influenza d'oltralpe contagiò
anche in Italia chi voleva
cambiare il vento, portando
alla nascita di alcune realtà
che in pochi anni avrebbero
c o n q u i s t at o l ' u n ive rs o
elettronico. Parlo
principalmente di Crookers e
The Bloody Beetroots, così
distanti nel genere che
propongono ma così vicini
nella finalità: far divertire la
gente. Attenzione però, far
divertire non significa essere
buffoni o poco professionali,
e le collaborazioni con The
Chemical Brothers, U2 e
Teatro Degli Orrori tanto per
citarne alcune, fanno capire
di che pasta siano fatti gli
artisti nostrani. Se poi ci
mettiamo che i Bloody vanno
di pari passo con il compagno
d'avventure Steve Aoki, si
intende ancor di più la
potenza, non solo musicale, e
la voglia di non fermarsi di un
duo pronto a raccogliere lo
scettro dei Daft Punk. Dove
tutto ebbe inizio, qui ci
fermiamo. Ma il fenomeno
electro, c'è da scommetterci,
è forse ancora all'inizio.
RIFOKI – 10 GENNAIO di2010
M. Visentin
Bob Rifo e Steve Aoki si preparano a stupire il mondo per
l'ennesima volta. Sotto l'ala dell'etichetta francese
APRIL77RECORDS, ecco arrivare finalmente il vinile (700
copie stampate, più t-shirt e digital download) del
progetto RIFOKI, fondendo anime punk e hardcore. La
cover del disco sarà disegnata dal vate della scena
“hardcoriana” Mark McCoy e c'è da scommettere che il
passato hardcore di Aoki e l'animo ribelle di Rifo( fresco
delle date dei The Bloody Beetroots con Justin Pearson)
sapranno fondersi alla grande ed essere solo
l'anticipazione a Sperm Donor EP, in uscita ad Aprile e
contenente vari pezzi della band. E' solo l'inizio.
24
TECHNO 2000-2009 di G. Vinci
TECHNO
2000-2010
La techno trova le sue radici
nella house music di Detroit
degli anni '80, proponendosi
come alternativa, di nicchia,
agli house lover. Tra i primi dj
producer di techno: Manuel
Gottsching, Juan Atkins,
Derrick May, Moritz Von Oswald
e Kevin Saunderson fino alle
derivazioni più funk come
Afrika Bambaataa e rock come
i Kraftwerk. Con qualche anno
di ritardo il fenomeno techno è
arrivato anche in UK. In questo
caso però si può dire che abbia
attecchito meglio tanto da
riuscire subito a far presa sul
pubblico mainstream. Durante
gli anni '90 la musica techno si
è scomposta in tre grosse
famiglie: hardcore, ambient e
jungle. Trasformazione operata
per mano di artisti come The
Prodigy, Apex Twin e Goldie.
Nell'ultimo decennio, la
n at u ra l e n e c e s s i t à d i
rinnovamento, ha portato a
galla altre nuove declinazioni
di musica techno. Sicuramente
quelle che hanno
caratterizzato maggiormente
l'ultimo decennio sono state la
minimal tech, la drum and
bass ed il cosidetto Big Beat.
La minimal tech, molto simile
alla tech-house, o micro house,
viene molto apprezzata dai
clubber e dagli ambienti
trendy.
La minimal si
caratterizza per la forte
incidenza dei bassi, di suoni
elettronici, spesso prodotti live
da sinth, drum machine,
sequenzer o campionatori, e
dalla quasi totale assenza di
i n t ra m e z z i vo c a l i . I l
riconoscimento di padre
fondatore della minimal lo si
può attribuire a Robert Hood
durante gli anni '90 a Detroit.
Altri DJ internazionali che
hanno fortemente influenzato
la scena sono Jeff Mills, Richie
Hawtin (ex Plastikman), Carl
Craig, Sven Vath, Ricardo
Villalobos e Trentemoller. In
Europa, invece, si può dire che
la minimal abbia trovato il suo
periodo di incubazione nei club
berlinesi attraverso nuovi e
talentuosi DJ, come Ellen
Allien, M.A.N.D.Y., Format:B,
Paul Kalkbrenner e Kollektiv
Trumstrasse, che hanno
contribuito all'affermazione ed
il consolidamento di questo
genere, fino ad oggi, dai
migliori club di Ibiza alle
discoteche più quotate in
Italia. Per quanto riguarda la
drum and bass possiamo dire
sia stata la diretta evoluzione
della musica Jungle. Da qui si
sono sviluppate una serie di
sonorità molto vicine tra loro
come: il Breckbeat, il
Raggamuffin e la Tekno Rave.
In genere, questo stile
musicale fa riferimento a
contesti come i rave ed i centri
sociali. La d'n'b è nata e si è
sviluppata prevalentemente in
Inghilterra. Da un punto di
vista melodico mantiene un
ritmo piuttosto veloce che si
aggira tra i 160/180 BPM ed è
spesso accompagnata dal
parlato veloce di un MC. Tra i
personaggi più influenti ci
sono: Roni Size (vincitore
dell'ambito mercury prize),
Aphrodite, Dilinja, DJ Hype e
Pendulum. A margine della
d ' n ' b, t rov i a m o m o l t e
sperimentazioni fusion.
Squarepusher, ad esempio, con
basso elettrico e sinth alla
mano, attraverso mescolanze
con l'acid jazz, è riuscito a
produrre un suono molto
originale, vicino anche a quello
del Big Beat e così è stato per
molti altri; anche in virtù di
fruttuose collaborazioni, come
quella tra Pendulum e The
Prodigy. Big Beat è un termine
che la stampa Inglese, da
metà degli anni '90, ha iniziato
ad usare per descrivere il
genere, a metà tra la techno e
l'acid house, di artisti come Fat
Boy Slim, The Chemical
Brothers, Groove Armada, The
Crystal Method, Death in
Vegas e Propellerheads. Si può
dire che questo sia il suono dei
festival e dei grossi nomi.
Molto spesso dietro questo
genere ci sono importanti
produzioni e artisti di fama
mondiale che si spostano da
un capo al altro del mondo per
grossi budget. Sicuramente è il
genere che più si avvale di
campionamenti e che più è in
grado di adottare stili e
ambientazioni differenti,
seppur mantenendo, in
genere, basi molto grasse e
medie/alte frequenze molto
sintetizzate. Anche se non è
ancora il momento per
affermare in che direzione ci si
sta muovendo, sicuramente
possiamo dire che dei piccoli
focolai si stanno adoperando.
E' ora il momento di
reinventarsi, con nuove
contaminazioni e nuove
mescolanze, per andare
incontro al suono del nuovo
decennio.
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27
CROSSOVER E NU METAL di A. Rebecchi
cover degli Aphaville Big in pubblicazione di Morning View,
CROSSOVER E NU METAL Japan,
preludio all'album Don't quarta produzione degli
L'INCONTRO DEL NUOVO MILLENNIO
Il termine "crossover" venne
utilizzato la prima volta negli
anni '20, definendo così
l'incontro tra musica africana e
jazz. Ma esso ebbe
connotazioni di impatto
mondiale quando i Run D.M.C e
gli Aerosmith realizzarono
"Walk this Way": era il 1986.
Negli anni '90 tantissimi artisti
si cimentarono in
contaminazioni musicali: basti
pensare ai Red Hot Chili
Peppers, Faith No More (tra i
massimi ispiratori del
sottogenere nu metal) e Rage
Against The Machine (maestri
della contaminazione rock
estremo-rap); oppure i
n ew yo rke s i L iv i n g
C o l o u r, e s p o n e n t i d e l
sottogenere funk metal. I primi
dieci anni del nuovo secolo
s o n o s t at i t u t t av i a
caratterizzati dalla ribalta del
sottogenere “nu metal”. Il nu
metal si sviluppò negli ultimi
anni '90, con la nascita di band
di straordinario successo
mondiale quali Korn ("padri"
del genere, insieme ai
Deftones),Limp
Bizkit,Incubus,System Of a
Down e Slipknot. Nel 2000 si è
assistito al successo
improvviso dei Papa Roach con
il loro album d'esordio, Infest
capace di vendere quasi 6
milioni di copie. Il 2000 è
anche l'anno del terzo album
dei Deftones: White Pony
(termine
che indica la
cocaina) fu il risultato di una
maturazione accentuata
dall'inserimento nella band di
Frank Delgado e dalla
sperimentazione di nuovi suoni
quali il trip hop. Avvalendosi
della collaborazione di
M ay n a r d K e e n a n ( i n
Teenagers), la band riuscì a
portare a casa un Grammy
come Best Metal Performance.
I Disturbed esordirono con The
Sickness, album dal
grandissimo successo di
pubblico e critica,mentre i
tedeschi Guano Apes, arrivati
al successo nel 1997 con il
singolo Open Your Eyes,
tornarono alla ribalta con la
give me names. Ma questo è
anche l'anno dell'album
d'esordio di una fondamentale
band nu metal: Ill Niňo, con
Revolution Revolucion. I Linkin
Park pubblicarono il disco che li
portò alla ribalta
mondiale:Hybrid Theory, dalle
forti influenze di NIN, Depeche
Mode e Roots; mentre i gallesi
Lost Prophets pubblicarono
Thefakesoundofprogress,
caratterizzato da riferimenti
alla cultura pop anni '80 e dalla
fortissima influenza dei
Refused. Nel 2001 venne
pubblicato uno dei più
importanti dischi della storia
del nu metal: Toxicity. Con
singoli a dir poco magnifici
(Chop Suey, Aerials, ATWA solo
per citarne alcuni), il
capolavoro della band di Serij
Ta n k i a n b a l z ò
immediatamente al primo
posto delle classifiche
americane e canadesi e venne
eletto dalla rivista SPIN
Magazine miglior disco
dell'anno. Il 6 Marzo uscì
ANThology, secondo album
degli Alien Aint Farm e
preceduto dalla deliziosa cover
di Smooth Criminal e
riscuotendo grandissimo
successo in tutto il mondo,
mentre i Crazy Town balzarono
ai primi posti delle classifiche
con Butterfly, terzo estratto
dell'album The Gift of Game. Il
2001 è l'anno della
Incubus, mentre i P.O.D.
pubblicarono Satellite e
riscuotendo grande successo
grazie a singoli di forte impatto
quali Alive e Youth of the
n at i o n . G l i S l i p k n o t
pubblicarono il terzo disco dal
titolo Iowa, nome dello Stato
americano di provenienza
della band e dal successo
planetario ( si aggiudicarono
ben 2 dischi di platino e 1
d'oro). Il 25 Maggio venne
pubblicato Break the Cyrcle
degli Staind. Il singolo It's been
a while ebbe fama planetaria
diventando uno dei maggiori di
successo della storia
americana. Il 2003 è l'anno
degli Evanescence, capitanati
dalla splendida Amy Lee:
l'album Fallen vinse 6 dischi di
platino e portò la band di Little
Rock nell'olimpo della musica
contemporanea. Lo stesso
anno i Korn pubblicano Take a
look in the mirror, l'ultimo con
lo storico chitarrista Head. Per
quanto riguarda il nostro
paese molto importante è
stato l'apporto dato dai
torinesi Linea77 con gli album
Ket.ch.up Sui.ci.de (2001),
Numb (2003), Avaible for
propaganda (2005) e Horror
Vacui (2008). A dimostrazione
che da questo vero e proprio
movimento capace di riunire
sotto di sè i principali generi
musicali degli ultimi anni, c'è
ancora molto da imparare.
GENNAIO 2010
SABATO 2 GENNAIO
DIRTY DOLLS – Alcatraz, Milano
FUNKY RARE GROOVE djs LELLI & FRANK – Vibra, Modena
REGGAE RADIO STATION – Magnolia, Milano
ANCIENT REGIME – Traffic, Roma
SCREAMADELICA – C. degli Artisti, Roma
PIOTTA – Zion, Conegliano (Tv)
DOMENICA 3 GENNAIO 2010
NICCOLO' FABI - Palazzo delle Feste, Bardonecchia (To)
HOMEPAGE – Zion, Conegliano (Tv)
MARTEDI' 5 GENNAIO
PIOTTA – Zion, Conegliano (Tv)
BEFANA ROCK – Vidia, Cesena
MERCOLEDI' 6 GENNAIO 2010
MUMAKILL + NATRON - United Club, Torino
GIOVEDI' 7 GENNAIO
MEG + PHONE JOBS - Circolo degli Artisti, Roma
FLAVIO PIRINI – Casa139, Milano
BETTY BOOM – Traffic, Roma
VENERDI' 8 GENNAIO
PORT ROYAL – Vira, Modena
BEATRICE ANTOLINI - Teatri di Vita, Bologna
DIAFRAMMA - Auditorium Flog, Firenze
GHEMON + KIAVE – Estragon, Bologna
EVA MON AMOUR – Casa139, Milano
PLANET BASS – Live Club, Trezzo (Mi)
RUDOLF – Amigdala Theatre, Milano
RADIOFIERA – New Age, Roncade (Tv)
FINE BEFORE YOU CAME – Bloom, Mezzago (Mi)
ALCOVA – Kortocirkuito, Brescia
GUANO PADANO – C. degli Artisti, Roma
RESET! – Magazzini Generali, Milano
SABATO 9 GENNAIO
GIARDINI DI MIRO' – Circolo degli Artisti, Roma
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Spazio 211, Torino
SICK TAMBURO – Yourban, Thiene (Vi)
KRAKATOA – Cso Rivolta, Marghera (Ve)
MODENA CITY RAMBLERS - Auditorium Flog, Firenze
MEG - Estragon, Bologna
TRABANT – Magnolia, Milano
ULAN BATOR – Zion, Conegliano (Tv)
MATRIX – Live Club, Trezzo (Mi)
PUNKREAS – Velvet, Rimini
GHOST AGENCY PARTY – Bloom, Mezzago (Mi)
ROY PACI djset – Zion, Conegliano (Tv)
NIC SAMO – PumpThis, Bologna
DOMENICA 10 GENNAIO
GIPSY RUFINA – Bloom, Mezzago (Mi)
MAJIRELLE – Locomotiv, Bologna
LUNEDI' 11 GENNAIO
DEAD SCIENCE - Clan Destino, Faenza (Ra)
BURN ON THE GOLDEN STAGE – Casa139, Milano
NEWS FOR LULU – Casa139, Milano
MARTEDI' 12 GENNAIO
HIM + CODEINE - Viper Theatre, Firenze
DANIELE TENCA - La Casa 139, Milano
HELLSONGS - Bar Wolf, Bologna
CRISTIANO DE ANDRE' – Palasport, Lumezzane (Bs)
NEVER WAKE UP – Traffic, Roma
MERCOLEDI' 13 GENNAIO
HIM + CODEINE + ACTIVITIES OF DUST – Init, Roma
HELLSONGS - Circolo Magnolia, Segrate (Mi)
DEAD SCIENCE – Raindogs, Savona
LAB ZELIG – Viper, Firenze
KAP BAMBINO – Kly, Roma
GIOVEDI' 14 GENNAIO
NEFFA – Viper, Firenze
THEM – Bloom, Mezzago (Mi)
MARTA SUI TUBI – Magazzini Generali, Milano
VERSIVARI – Blues House, Milano
OLDE YORK – Traffic, Roma
ZU – C.degli Artisti, Roma
KAP BAMBINO – Tape Club, Firenze
VENERDI' 15 GENNAIO
LN RIPLEY – Vibra, Modena
ROBERTO ANGELINI – Villa5, Collegno (To)
MY HEAD FOR A GOLDFISH - Jack Hole Music Club, Vicenza
MEG - New Age Club, Roncade (TV)
MELLOW MOOD – Estragon, Bologna
SERUM – Magnolia, Milano
NEFFA - Cso Rivolta, Marghera (Ve)
LEGEND – Live Club, Trezzo (Mi)
CHEAP MONDAYS – Amigdala Theatre, Milano
ROULOTTE HIFI – Sartea, Vicenza
GA – Bloom, Mezzago (Mi)
VINEGAR SOCKS – C.degli Artisti, Roma
SARA LOV – Covo, Bologna
KAP BAMBINO – Club NME, Milano
SABATO 16 GENNAIO
DMC (ex RUN DMC) – Estragon, Bologna
GIARDINI Di MIRO' – Flog, Firenze
PINK IS PUNK – Zion, Conegliano (Tv)
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – I Vizi del Pellicano, RE
CLAUDIO LOLLI - Folk Club, Torino
NICCOLO' FABI - Teatro Giotto, Vicchio (Fi)
“ORSON WELLES ROAST” – Teatro Astra, Vicenza
THE DEAD SCIENCE – Init, Roma
CONGOROCK – Bloom, Mezzago (Mi)
GOLDIE – Revolver, S, Donà di Piave (Ve)
OLDE YORK – SGA, Milano
CLUB DOGO – Zion, Conegliano (Tv)
SARA LOV – Duel Beat, Napoli
MAN LIKE ME - Wah Wah Club, Mestre (Ve)
TRASH DANCE – Vinile, Rosà (Vi)
KAP BAMBINO – Covo, Bologna
DOMENICA 17 GENNAIO
UDO - Magazzini Generali, Milano
CASUALTIES - Init, Roma
ELIO E LE STORIE TESE - Teatro Comunale, Vicenza
HAPPY – Exwide, Pisa
LUNEDI' 18 GENNAIO
SKIANTOS - Akkatà, San Giovanni in Persiceto (Bo)
“SENTIERI SOTTO LA NEVE” – T. Remondini, Bassano d.G (Vi)
AIDORU – Casa 139, Milano
MARCO PAOLINI – Teatro Alfieri, Torino
MARTEDI' 19 GENNAIO
IAN BROWN – Magazzini Generali, Milano
KATAKLYSM + BELPHEGOR – Estragon, Bologna
SAVAGE REPUBLIC – Init, Roma
PAOLO BALTARO – Casa139, Milano
HAPPY - Salumeria del Rock, Arceto (Re)
SARA LOV – House Concert, Preganziol (Tv)
MERCOLEDI' 20 GENNAIO
SARA LOV – Casa139, Milano
JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Spazio 211-Torino
BEATRICE ANTOLINI – Magnolia, Milano
HAPPY – Picchio, Bolzano
ENTER SHIKARI – MusicDrome, Milano
MICHAEL BOLTON – Teatro degli Arcimboldi, Milano
SARA LOV – Casa139, Milano
PINK IS PUNK – RESET! – Tunnel, Milano
GIOVEDI' 21 GENNAIO
AIR – Magazzini Generali, Milano
INCOGNITO - Piper Club, Roma
JON SPENCER'S - Init Club, Roma
THE FOREIGN RESORT - Sartea, Vicenza
THE ZEROS – Magnolia, Milano
LOQUEPASA – Amigdala Theatre, Milano
HAPPY – Mac2 – Schio (Vi)
CHICKS ON SEED – C.degli Artisti, Roma
SARA LOV – Circolo degli Artisti, Roma
VENERDI' 22 GENNAIO
AIR – Estragon, Bologna
INCOGNITO - Teatro Verdi, Cesena
SICK TAMBURO _ Zion, Conegliano (Tv)
RADIO SLAVE – Room 26, Roma
HORMONAUTS – Urban Live Club, Perugia
JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Unwound, Padova
FRANCESCO GUCCINI - Palasport, Padova
LA VALIGETTA NIGHT – Magnolia, Milano
CABANNE – Amigdala Theatre, Milano
EDDA – New Age, Roncade (Tv)
BLUES IN BLOOM – Bloom, Mezzago (Mi)
SARA LOV – Officina 49, Cesena
ZOOMBIE NATION – Buggedout!, Milano
REVOLUTION – Vox, Nonantola (Mo)
SABATO 23 GENNAIO
AIR – Auditorium, Roma
INCOGNITO - Gran Teatro, Padova
GIULIANO PALMA & BLUEBEATERS – Estragon, Bologna
MORGAN – Zion, Conegliano (Tv)
DEAD UP WINTER TOUR – Rensi Club, Verona
JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Auditorium Flog, Firenze
LINK QUARTET - Vibra, Modena
MEG (Cube-Bari)
NICCOLO' FABI - Teatro Zancanaro, Sacile (Pn)
DANIELE LUTTAZZI – Teatro Nuovo, Udine
THE ZEROS – Init, Roma
NEFFA – Hiroshima Mon Amour, Torino
MUNICIPAL WASTE – New Age, Roncade (Tv)
HORMONAUTS – C.degli Artisti, Roma
CONGOROCK – Rocket, Milano
TOBI NEUMANN – Altavoz, Marghera (Ve)
CASSIUS – PumpThis, Bologna
DOMENICA 24 GENNAIO
JON SPENCER'S HEAVY TRASH – Unwound, Padova
FAMILY DAY _ Magnolia, Milano
HAPPY – Magnolia, Milano
LUNEDI' 25 GENNAIO
GRAND ARCHIVES - La Casa 139, Milano
DROPKICK MURPHYS – Alcatraz, Milano
MARTEDI' 26 GENNAIO
ARCTIC MONKEYS - Palasharp, Milano
EUROPE – Alcatraz, Milano
“LA TERRA DELLA MIA ANIMA” - Teatro Astra, Vicenza
APPALOOSA _ Magnolia, Milano
MERCOLEDI' 27 GENNAIO
BUZZCOCKS – C.degli Artisti, Roma
INCOGNITO - Blue Note, Milano
69 EYES – Init, Roma
GERMANO BONAVERI - Teatro Dehon, Bologna
ELIO & LE STORIE TESE – Teatro Nuovo, Udine
THAO – Casa 139, Milano
OM – Magnolia, Milano
GIOVEDI' 28 GENNAIO
EUROPE - Atlantico, Roma
OM – Init, Roma
BEAN WAS HERE – Amigdala Theatre, Milano
ALEX AMSTEDAM – Sartea, Vicenza
THE JACK STAFFORD FOUNDATION – Lego Cafè, Cesena
THE JERSEY – Traffic, Roma
FRANCO MICALIZZI – C.degli Artisti, Roma
VENERDI' 29 GENNAIO
EUROPE - Vox Club-, Nonantola (Mo)
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Kortocirkuito, Bs
ELIO E LE STORIE TESE - Teatro Sociale, Mantova
ROBERTO ANGELINI – Kalinka. Carpi (Mo)
NEFFA – Estragon, Bologna
REGGAE RADIO STATION – Live Club, Trezzo (Mi)
MELLONCEK – Bloom, Mezzago (Mi)
BASTARD SONS OF DIONISO – Flog, Firenze
QUINTORIGO – C.degli Artisti, Roma
JUST MARRIED – Teca, Verona
SABATO 30 GENNAIO
EUROPE - Gran Teatro, Padova
MEG - Auditorium Flog, Firenze
BANDA BASSOTTI – Estragon, Bologna
IL GENIO – Magnolia, Milano
THE GLITTERS – Amigdala Theatre, Milano
DUFRESNE – New Age, Roncade (Tv)
OM – Interzona, Verona
BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Yourban, Thiene (Vi)
THE JACK STAFFORD FOUNDATION – Caffè Letterario, Parma
MOJOMATICS – C.degli Artisti, Roma
DOMENICA 31 GENNAIO 2010
NAERA – Init, Roma
ALEX AMSTEDAM – Bloom, Mezzago (Mi)
MARTEDI' 2 FEBBRAIO
JOHN HIATT + LYLE LOVETT - Conservatorio G. Verdi, Milano
MERCOLEDI' 3 FEBBRAIO
BRETT ANDERSON - Tunnel, Milano
VENERDI' 5 FEBBRAIO
THE SWELL SEASON – Sala Estenze, Ferrara
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Taste us and you never forget us!
Peace & Love!Da non perdere i
mitici concerti e dj set aperitivo.
Aperto tutte le Domenica dalle
ore 16.59.
Il Vintage Club si trova nella zona del
centro commerciale Le Piramidi. Entrando
vi accorgerete che state vivendo in un
nuovo mondo fatto da tenui colori e
ricercato design vintage. La sera le luci
tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità
elettroniche miscelate dai migliori Djs vi
porteranno a vivere nuove emozioni.
D’estate vi aspetta il giardino estivo per
degustare cocktails e drinks sempre
all’altezza delle aspettative.
Lo Shindy Club da trent’anni è la
discoteca dei bassanesi doc, informale
ed “alternativa” offre serate di vario
genere: il venerdì concerti live, il Sabato
rock puro al primo piano, e musica
elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete
presente la pubblicità “cosa sarebbe il
mondo senza la Nutella?”
Decisamente si abbina a “cosa sarebbe
Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! .
Aperto Venerdì e Sabato
Alla mattina ottime colazioni a base di
spremute di frutta fresca, a
mezzogiorno e sera a far compagnia
agli aperitivi : gustosi tramezzini,
stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i
ricercati cocktails (ottimo Moijto), la
sangria e una vasta selezione dei
migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs
della scena electro. Disponibile per
feste private. Chiuso Lunedì
VICENZA
WINE ENOTECA
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VIA GARIBALDI - LONIGO
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INFO : 345/2758203
INFO : 345/2758203
VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO
INFO : 348.8265815
Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La
parte “vecchia” è rimasta per gli amanti
della degustazione vini e degli assaggi di
formaggi francesi e delle ottime cruditè di
pesce. La seconda e nuovissima sala è
per gli amanti dai cocktails e della ottima
musica proposta ogni ven, sab e dom da
selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato
nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai
vini non si discute: sono cento le etichette
in mescita. Passate una serata al Wine!
Diventerà il vostro locale per sempre!
L'arredamento caldo ed accogliente, e
l'atmosfera che si respira ti fa
sembrare a casa, le ottime birre ed i
vini di grande qualità, sono sempre
accompagnati da deliziosi stuzzichini,
e a fare gli onori di casa ci sono
Barbara, Manuela, Erika, Giulia,
Alessia e Cristina che con i loro sorrisi
vi conquisteranno. Organizziamo
feste di laurea, compleanno addio al
celibato/nubilato, eventi Sky, Musica
live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso
il lunedì aperto dalle 07 alle 02.
Dentro le bellissime e storiche mura
del Castello Scaligero di Marostica
un'ambiente moderno, raffinato ed
elegante, in contrasto con l'area
circostante ti affascinerà per il calore
che trasmette, Monia ti conquisterà
con la bontà dei suoi “spunciotti”, le
bellissime Lorena e Vania per la
classe con cui servono tutte le
bevande. Un piacevole giardino estivo
con vista Castello Superiore sarà
presto reso operativo anche d'inverno
per dare, a chi desidera fumare e bere
all'aperto, un po' di comfort.
Tra un mix perfetto di pezzi di design
vintage anni ’50-’70 e di elementi
tradizionali, Giovanna ha creato un
locale unico nel suo genere, dove si
respira un’atmosfera d’altri tempi.
Pensare di essere arrivati in un
esclusivo jazz club in una grande
metropoli non è un azzardo! Cucina
creativa, arte, musica il mix perfetto
per un locale che vi darà mille
emozioni tutte indimenticabili!
VICENZA
LA CORTE DEI RE
VICENZA
BARETTO
Via Montello - MAROSTICA
INFO : 393.3286262
Via Ponticello 40 - Molvena (Vi)
Appena fuori dalle mura di Marostica
nuovo locale wine bar slow food
ispirazione anni ‘70. Alla mattina
ottime colazioni, a mezzogiorno e sera
aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per
i languorini fuori orario ottimi
tramezzini e stuzzichini. Per i più
esigenti vasta scelta di ottimi vini
accompagnati da formaggi ed affettati.
Nei fine settimana anche musica dal
vivo e Dj Set.
Posizionato sulla statale che va da
Breganze a Marostica, con un ampio
parcheggio sia di fronte che a lato, e
arredato in modo un po' kitsch è
particolarmente gradito ai giovani per
i suoi colori vivaci e l'atmosfera
sempre allegra, ravvivata dalle
bellissime ragazze che vi aspettano
sette giorni su sette dalle 06 del
mattino fino alle 02 di notte. Oltre
alle ottime birre facciamo delle
Bruschette speciali, Panini,
Insalatone e snack veloci adatti a
tutti i gusti.
TREVISO
ROKKAFE’
TREVISO
ZION ROCK CLUB
St. DEI COLLI - CASTELCUCCO
INFO : www.rokkafe.com
Via Vazzoler 30b - Conegliano
INFO : 349.8820213
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di
riferimento per tutti quelli che (scusate
lo snobbismo) la musica la sentono un
po' di più. Precursori della DJ CULTURE i
due fratellini preparano con i loro super
collaboratori anche ottimi drink. Ricerca
e coerenza sono alla base del bel
connubio tra passato, presente e futuro
che ha vita in questo posto. Dal Martedi
alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
Info 3496027294 - 347737793
Ultima citta' libera del cult movie
Matrix, contestualizzando nel proprio
territorio il significato che il film da' di
essa. Spirito di liberta' culturale, voglia
di rinnovamento socio-comunicativo,
promuovere le migliori espressioni
artistiche nazionali ed internazionali.
La programmazione del Circolo e'
concentrata sulle serate del venerdi' e
del sabato con concerti dal vivo e Dj
Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato:
Apertura Circolo: ore 22:00
INFO : 345/2758203
TREVISO
ZWEI BAR
TREVISO
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PONTE PAGNANO - ASOLO
INFO : 0423.952761
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convenzionale con menù che cambia
spesso e accompagnato da ottimi vini.
Cocktail fatti a regola d' arte e snack
diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica
(vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal
cicchetto, all' affettato al coltello, fino al
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comodo parcheggio Zweibar è aperto
dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30
alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.
New Age Club è il rock club più esclusivo
della parte nord-orientale della penisola.
new age club è totale garanzia di
professionalità e visibilità per gli artisti
affermati da tutto il mondo. new age
club è trampolino di lancio per le nuove
realtà musicali. new age club è lo spazio
di divertimento notturno senza vincoli
anagrafici. lo staff del new age club vi dà
il benvenuto per una nuova elettrizzante
stagione di live allo stato puro!
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38
METAL 2000-2009 di A. Lo Giudice
IL METAL NEGLI ANNI 2000
Premessa necessaria: a
dispetto del sentire comune
per cui, se qualcosa a primo
impatto mi respinge, o non
merita o “è tutta uguale”, non
credo esista genere musicale
così vario e creativo come
l'Heavy Metal. Di più: mentre,
negli ultimi vent'anni, la
ricerca ritmica è stata
prerogativa della musica
e l e t t ro n i c a , l e p i ù
interessanti idee in ambito
melodico sono gelosamente
custodite all'interno degli
strati di distorsioni presenti
nei dischi metal. Diciamo che
la fine dello scorso decennio
non prometteva nulla di
buono: dopo anni di legittimo
avvicinamento ad un certo
pop raffinato (Depeche Mode
ed elettronica in primis) da
parte di alcune frange meno
oltranziste (tra i pionieri,
Paradise Lost e Moonspell),
l'equivoco del cosiddetto Nu
Metal (che magari Nu era, ma
per niente Metal) aveva
contribuito non poco a
m i s c h i a re l e c a r t e e
c o n fo n d e re l e i d e e :
odiatissima dai metallari, ma
di grande successo presso il
p u b b l i c o m a i n s t re a m
(ovviamente non quello
italiano), la musica di Korn e
succedanei, in realtà, ha
avuto la vita breve che si
meritava. I pochi gruppi
talentuosi del movimento
s o n o s o p rav v i s s u t i o
approfondendo il lato più indie
(“White Pony” (2000) dei
Deftones è un capolavoro di
psichedelica moderna) o
grazie ad una riscoperta,
dovutamente attualizzata,
delle radici metal (“All Hope is
Gone” (2008) degli Slipknot,
uscito l'anno scorso, è un
felice esempio di thrash unito
a pulsioni più moderniste).
Tuttavia, per quanto il
matrimonio tra alternative e
metal possa aver fatto
storcere il naso ai più, è
innegabile che proprio
quest'unione abbia partorito i
primi capolavori del decennio:
“Toxicity” (2001) dei System
of A Down e “Lateralus”
(2002) dei Tool sono due
gemme che hanno avuto pari
impatto su generi diversi.
Venendo, poi, al metal più
propriamente detto, gli anni
zero si sono caratterizzati per
un fiorire di nuove definizioni,
a cui non sempre
c o rri s p o n d o n o nu ov i
sottogeneri: si veda il
cosiddetto “sludge metal”,
con il quale si indicano quei
gruppi fortemente influenzati
dal rock anni '70 (il doom
sabbathiano, ma anche il
southern rock e, persino, il
progressive) e che presenta
come alfieri incontrastati gli
americani Mastodon, autori di
almeno tre capolavori
( “ L ev i at h a n ” , “ B l o o d
Mountain” e “Crack the Skye”),
che li hanno visti nell'arco di
pochi anni passare da un
suono saturo di groove che
deve molto ai vari Lynyrd
Skynyrd e Allman Brothers a
composizioni più complesse e
progressive. Notevoli, nello
stesso genere, anche i
Baroness e i nostrani
Ufomammut (il cui doom da
apocalisse imminente è tra le
cose più massicce e stranianti
che sia dato di ascoltare
oggidì). Altra definizione in
voga è quella di “pagan” (o
“viking” limitandoci
all'ambito nordico): di fatto, è
l'evoluzione di quella branchia
del black metal che, più che
richiamarsi a tematiche
sataniste, guardavano alla
tradizione popolare e pagana,
sia nei testi che negli
intermezzi melodici (i sommi
Bathory e gli Ulver, come
modello). Nata, ovviamente,
in scandinavia,
questa
tendenza si è, negli ultimi
dieci anni, diffusa a macchia
d'olio (oltre a gruppi pagan
provenienti da qualsiasi
angolo del nord europa, ci
sono valide formazioni dai
paesi più inverosimili come i
Kizikhi Darkestrah o la scena
della provincia di Agrigento
degli ottimi Inchiuvatu e
Lamentu). Gruppo di spicco
del movimento, neanche a
dirlo, gli svedesi Amon
Amarth, che si caratterizzano
p e r u n b a ck gro u n d
estremamente classico
(soprattutto Iron Maiden e
Ju d a s P ri e s t ) e p e r
un'immediatezza da grande
rock band (contagiosamente
potente l'ultimo “Twilight of
the Thunder God”). Per
quanto riguarda, invece, i
gruppi che si richiamano alla
tradizione black (per chi
s c rive, i l ge n e re p i ù
interessante degli anni '90),
lasciando perdere i tanti che,
ancora oggi, ce la menano
scopiazzando i Mayhem o
Emperor, sicuramente tra
coloro che hanno saputo
portare avanti il discorso con
grande originalità ci sono i
Taake, che, dal 1999 ad oggi, ci
hanno regalato 4 album
parimenti misteriosi,
fantasiosi ed imprevedibili
(personalmente, il mio
preferito resta “Bjoergvin” del
2002, ma la scelta è ardua).
Da segnalare anche gli
americani (forse unico gruppo
black valido proveniente dagli
USA) Nachtmystium, il cui
fantastico “Assassins” paga
dazio tanto ai Burzum quanto
ai Pink Floyd). Dicorso death
metal: ammetto di non essere
mai stato un fan né della
prima ondata svedese, né di
quello americano. Purtroppo,
il mio amato death melodico
dei vari At The Gates e Dark
Tranquillity non ha trovato,
n e l l ' u l t i m o d e c e n n i o,
interpreti all'altezza. Molto
meglio è stato fatto oltre
oceano, dove i superbi Nile
sono riusciti a coniugare
egregiamente estrema
pesantezza, tecnica da
jazzisti e aperture melodiche
mai scontate. Se non ci
credete, ascoltate “In Their
D a r ke n e d S h r i n e s ” o
“Annihilation of the Wicked”:
superato l'impatto da
autotreno dritto sul naso,
sono album che regalano più
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HARDCORE 2000-2009 di M. Stella
HARDCORE
Per poter parlare di dieci anni
di musica hardcore occorre in
p ri m i s d i f fe re n z i a re i
molteplici sottogeneri in cui
questa musica è andata
dividendosi, allontanadosi
sempre più dalle sue origini
m a ga ra n t e n d o n e l a
sopravvivenza quando non il
successo commerciale. I
puristi forse storceranno il
naso, ma è innegabile che il
c o s i d d e t t o m e t a l c o re
(l'incontro di ritmica ed
approccio hardcore col sound
metal) ha dato ad un genere
ormai in crisi creativa nuove
idee e nuova linfa; cosa che
invece non è successa al più
blasonato hc melodico,
schiavo dei suoi cliché ormai
da tempo. Ed è così che
anche grazie all'infaticabile
lavoro di etichette come
Victory, Trustkill o Ferret
(solo per citare le più
rinomate) il genere è entrato
svecchiato e agguerritissimo
nel nuovo millennio, con un
proliferare di band capaci di
accontentare i palati di
metallari e hardcore kids.
Darkest Hour, Snapcase,
Raised Fist e Death By Stereo
ne sono i principali
esponenti, capaci di sfornare
dischi di rara originalità e
freschezza e di coniugare le
idee con una tecnica e ad
u n ' a c c u ra t e z z a n e l l a
produzione pregevoli (cosa
del tutto inusuale per l'hc).
Minori invece ma degni di
nota sono i lavori di Walls Of
Jericho, F-Minus e Dead To
Fall, spalle perfette per i live
spaccaossa delle band
sopracitate. Menzione a
parte la meritano i Converge,
band unica semplicemente
perché è un decennio avanti
rispetto a quasi tutta la
musica estrema
contemporanea (forse solo
insieme ai Dillinger Escape
Plan). Pur essendosi formati
nel lontano (?) 1990, è nel
2001 che sfornano Jane Doe,
punto massimo di una pur
rosea carriera che non verrà
più eguagliato. A tenere alta
la bandiera dell'hardcore
“vecchia scuola” ci pensano,
tanto per cambiare, i veterani
Sick Of It All. I fratelli Koller
infatti non si accontentano di
aver plasmato un genere, il
NYHC, a loro immagine e
somiglianza, ma affrontano il
terzo decennio di attività
cercando album dopo album
di migliorarsi, e (ed è questo
a stupire più di tutto)
riuscendoci. Ogni loro nuova
uscita, compresi live e
raccolte di b-sides diventa
automaticamente disco
hardcore dell'anno (o poco ci
manca). Semplicemente
immortali, al contrario dei
concittadini Agnostic Front,
la cui produzione in studio
non raggiunge oramai da
tempo la qualità delle loro
esibizioni live. Il ruolo delle
“nuove leve” lo hanno
ricoperto a pieno titolo
gruppi quali Strike Anywhere,
Champion e Between Us, tra
i pochi a non aver nulla da
invidiare alle più grandi
hardcore band esistenti, ai
q u a l i a g gi u n gi a m o i l
graditissimo ritorno sulle
scene dei Bane, mai così in
forma. E per il futuro?
Oramai anche il metalcore
sembra aver concluso la sua
linfa creativa (gli ultimi lavori
della band più blasonate non
sono ai livelli di quelli del
l u s t ro 2 0 0 1 - 2 0 0 6 ) e
l'hardcore dovrà inventarsi
qualcosa di nuovo per
sopravvivere. Qualcosa di
nuovo però esiste già (e da
tempo) e si chiama post
hardcore, ovvero
sperimentazione e
contaminazione allo stato
puro che dell'hardcore
prende giusto il minimo
necessario. Il successo
anche commerciale di band
come Finch, Used,
Alexisonfire, Thrice e le
porte sfondate dai ben più
sperimentali Blood For Blood
continuano nella strada
i n t ra p r e s a p r i m a d a
Minutemen e Husker Du e poi
da Fugazi ed At The Drive In.
Affinché l'hardcore possa
continuare ad arricchirsi,
mostrando le sue
innumerevoli facce. Alla
faccia di chi, l'hardcore, è
s o l o
r u m o r e .
46
HIP HOP 2000-2009 di L. Lago
Eminem, l'unico bianco a
HIP-HOP: IS DEAD? Z.,venire
accettato dai neri, Jay
Dre, Snoop Dog che negli
produrre frutto. E' il caso di
S c rivo d a l l a n o t t e d i
Halloween dell'hip hop: tutto
intorno c'è un terreno ibrido,
una sorta di limbo, gli artisti
che vi regnano sono spettri
ed echi di una decade
precedente che li ha generati
e nutriti, quella Golden era dei
primi anni '90 che ha sfornato
suoni che ancora si propagano
nell'aria. E' ciò che rimane
dell'hip hop. L'alba di questo
nuovo decennio potrebbe
essere sinonimo
dell'affievolirsi alle prime luci,
del cedere il passo a ciò che
dal 2005 ad oggi sembra
essere elemento
caratterizzante; gli anni 2000
verranno ricordati per la
nascita nell'hip hop del
southern rap, del crunk, del
dirty south, di tutta quella
bounce music che vive del
fattore c: club e cash (che fa
rima con ass). Soulja boy, T.I.,
Lil' Wayne, Ludacris, Young
Jeezy, Flo Rida, Chingy,
Chamillionaire, Lil Jon, e soci
hanno fatto sì sculettare in
pista, ma nulla più. Allora
aveva ragione Nas a cantare
nel dicembre 2006 “Hip hop is
dead?” Nulla possono i vari
The Roots, Krs One, Talib
Kweli, Mos Def, Common,
Dilated Peoples, Mf Doom,
M a d l i b , D j P re m i e re,
Alchemist? Alla vigilia di una
nuova decade ci resta la
speranza mista a nostalgia
che quelle radici piantate
negli anni '80 e '90 siano così
salde da continuare a
anni dal 2000 al 2010 hanno
saputo sfornare vere chicche,
emanando un'aura d'altri
tempi. E' del 2001 The
Blueprint, l'album di Jay Z. che
debuttò al primo posto delle
classifiche americane e
vendette oltre 450 mila copie,
malgrado la scarsa notorietà
dovuta all'allora incombente
attentato alle Torri Gemelle. Il
disco si fa notare per una
forte e geniale tendenza ad
ibridare pop e hardcore rap, e
per una collaborazione con
Eminem intitolata
"Renegade". E' del 2005
Rhythm & Gangsta: The
Masterpiece, l'album di Snoop
Dog che si conferma tra i
migliori per stile e vendite. Il
successo è immediato: grazie
ai singoli "Drop It Like It's Hot"
e "Signs" (rispettivamente
c o n P h a rre l l e Ju s t i n
Timberlake) Snoop torna sulle
scene internazionali da
a s s o l u t o p ro t ago n i s t a ,
riempiendo radio e televisioni
col suo suono che nello
stesso anno gli fa vincere gli
Mtv Europe Music Awards
come miglior artista hip hop.
E' dei primi anni 2000 la
Shady Records di Eminem che
nei dieci anni avvenire
produrrà e inventerà icone di
questo decennio quali
50Cent, Obie Trice, i D12. Ma i
due fenomeni del nuovo
millennio, gli unici ad essere
nati e applauditi dal grande
pubblico negli ultimi due
lustri sono stati Kanye West
e il produttore Timbaland.
Nei primi anni 2000 Kanye ha
ri s c o s s o u n s u c c e s s o
notevole, grazie a numerose
produzioni e fortunati singoli.
Ha collaborato in canzoni di
successo come Stand Up di
Ludacris, You Don't Know My
Name di Alicia Keys, In Cold
Blood di Scarface e Get By di
Talib Kweli. Ha inoltre
o t t e nu t o s i g n i fi c at iv i
successi nella sua carriera,
arrivando ad ottenere 12
Grammy Awards e a produrre
nuove leve quali Lupe Fiasco.
Il percorso di Timbaland
invece affianca nomi dell'r&b
e del pop, segno di quel hip
hop che deve diventare altro
da sé per accettare la sfida di
una nuova alba minacciata
sempre più dal fattore c.
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BEST MOVIE 2000-2009 di M. Chemello
AL CINEMA, STASERA, PROIETTANO vista con gli occhi di una che almeno una volta hanno
famiglia qualunque, che sognato di abbandonare tutto,
IL TERZO MILLENNIO! LE MIGLIORI PELLICOLE attraversa
i cambiamenti che lasciarsi nutrire dalla natura e
Il cinema è un'esperienza
intima, un rapporto che si
consuma essenzialmente
solitari, al buio, senza
interruzioni o impedimenti tra
lo spettatore e la pellicola. Lo
si può considerare come un
mondo parallelo che mette
alla prova la nostra fantasia in
una serie di fotogrammi, alla
ricerca della soddisfazione per
ogni potenziale utente. Quella
che proponiamo è una
cl a s s i f i c a c h e h a l a
presunzione di raccogliere i
film che hanno
particolarmente colpito il
pubblico nei primi 10 anni di
questo Terzo Millennio, con la
consapevolezza che mai si
riuscirà a stilare una
graduatoria che soddisfi la
sensibilità di tutti. 2000: Il
Gladiatore. “Gladiator” è
notevolmente il principale film
dell'anno, combattuto tra una
critica piuttosto severa, che
contesta l'infedele
ricostruzione storicoculturale, e l'enorme successo
di pubblico. Il film lancia
Russell Crowe verso la platea
globale nelle vesti del
Generale Massimo nell'antica
Roma Imperiale, costretto a
ri fa rs i u n a v i t a d i
contrabbando come gladiatore
p e r f u ggi re d a l l ' o d i o
dell'Imperatore di Roma
Commodo. 2001: Shrek. Può
un orco che rutta e legge le
favole seduto nel cesso di
casa, rivoluzionare totalmente
la decennale vita delle
pellicole d'animazione?
“Shrek”, il cartone più
politicamente scorretto mai
p ro d o t t o, è r i u s c i t o
nell'impresa, evolvendo il
cinema d'animazione in una
sana non-moralità che spesso,
invece, si è dimostrata
piuttosto attuale. 2002: Il
pianista. “Il pianista” di
Polanski tocca con maestria le
delicate corde della memoria
nazista, narrando la storia di
Wladyslaw, ottimo pianista
polacco che vede il proprio
f u t u ro s va n i re d i e t ro
l'invasione tedesca della
Polonia. 2003: La meglio
gioventù. Marco Tullio
Giordana ci regala un affresco
memorabile degli ultimi 40
anni della società italiana
dal dopoguerra ai nostri giorni
fanno del Bel Paese uno Stato
dalle forti divergenze sociali,
culturali e politiche. 2004:
Million Dollar Baby. Clint
Eastwood dimostra di poter
disporre della stoffa del grande
regista, confezionando un
capolavoro cinematografico
t ra gi c o, t o c c a n t e m a
affascinante, che scuote la
critica per l'attualità del tema
messo sapientemente in
analisi non cadendo mai nella
banalità. 2005: I segreti di
Brokeback Mountain. Due
mandriani omofobi. Un pascolo
in altura. La vita di tutti i giorni,
lontano da tutti, lontano da
tutto. Ang Lee porta sul grande
schermo i tormenti e la vita
della sfera omosessuale con
delicatezza ma grande
profondità d'animo. 2006:
Notte prima degli esami.
Poteva essere l'ennesimo film
scadente italiano dai facili
appigli commerciali, invece si è
dimostrato fenomeno sociale
di massa. “Notte prima degli
esami” è riuscito a far rivivere
quei magici ed unici istanti che
ci separarono dall'esame di
maturità con allegata la
frenesia, le speranze, gli amori
che da sempre caratterizzano i
giovani in quei momenti. 2007:
Into the wild. Sean Penn ha
fi rm at o u n a p e l l i c o l a
indimenticabile per tutti quelli
vivere lontano da una società
che esiste ed è sempre più
soffocante. “Into the wild” è
perfetto nella sua
ambientazione in un'Alaska
ricca ma deserta, e fantastico
nella colonna sonora che
accompagna la fuga dal
passato. 2008: Gomorra. Il
libro di Roberto Saviano ispira
il film italiano dell'anno, che
illumina con freddezza e
coraggio una storia nostrana
che esiste, ma si preferisce
non parlarne troppo, forse per
disinteresse, forse per
comodità. 2009: Up. Il 3D
entra nelle sale
cinematografiche. Il cinema si
evolve verso un totale
c o i nvo l gi m e n t o d e l l o
spettatore, un'esperienza a
360° che investe
completamente i sensi e
p e r m e t t e d i e n t ra re
fisicamente nel sogno che a
luci spente si sta assistendo.
La pellicola d'animazione
Disney “Up” ne è un primo
esempio, in cui però oltre agli
incredibili effetti tecnologici,
si ritrova una sceneggiatura
solida, che permette di volare
con la fantasia assieme
all'anziano protagonista, a
bordo di quella casamongolfiera che sarà il suo
mezzo di trasporto per
conoscere il mondo.Continua
su www.soundandvision.it
Live Report by I. Rebecchi - Photo by Ambra Rebecchi
52
WORLD ALPINE ROCKFEST 2009
PLACEBO + WORLD SKI STARS SHOW
Andalo (Tn) – 22.12.09
Il meglio dello sci e della
mu s i c a ! U n ' i n n ova t i va
soluzione di spettacolo, che ha
miscelato le esigenze di
divertimento ed arte, natura e
ricerca tra adrenalinici pendii
alpini e l'eco imperante della
musica. Così Top Out Sports
(presieduta da Phil McNichol, ex
Head Coach del Team Ski USA)
ha ideato il World Alpine
RockFest, splendido progetto
artistico e sportivo che ha visto
parallelamente la
competizione dei numeri uno
dello sci mondiale (Bode Miller,
Davide Simoncelli, Ted Ligety,
Aksel-Lund Svindal, Felix
Neureuther e molti altri)
sfidarsi nello slalom gigante
sulla Pista Olimpionica del Pian
Dosson nel comprensorio della
Paganella (sede ufficiale degli
allenamenti della nazionale
statunitense di sci in Europa),
con le colonne sonore
segnalate e predilette da ogni
atleta (dai Motorhead ai
Metallica, dai Killers ai
Counting Crows, dai Crookers
agli AC/DC), fuochi d'artificio e
un premio di 100.000 euro in
palio (andato, per la cronaca, al
francese Cyprien Richard,
davanti a Janka e Simoncelli),
tra gli applausi entusiasti di un
pubblico attendo e inneggiante,
e l'esibizione notturna, in
esterna ed innevata, dei
maestosi Placebo, a coronare
una giornata nella quale le sfere
dello sport e della musica
hanno viaggiato all'unisono con
il solo intento di trasportare,
divertire e riempire finemente
di talento e bravura la tela di
un'Italia spesso poco attenta
ad iniziative realmente
interessanti. Un Brian Molko
sorridente e maestoso, che con
i suoi Stefan Olsdal e Steve
Forrest, ha inscenato il miglior
spettacolo tra tutte le
numerose date italiane della
band nel 2009, riuscendo a
supportare l'enfasi sportiva di
a r t e i m m agi n i fi c a e
s u bl i m a z i o n i l i ri c h e,
riscaldando l'atmosfera al suon
dei più celebri brani (da Every
You Every Me a Song To Say
Goodbye e Special K, passando
per Soulmates e le nuove For
What It's Worth, Battle For The
Sun e Julien), in un'incendiaria
performance per pochi eletti
(un privilegio poter assaporare
le gesta dei Placebo, abituati
agli stadi, senza masse informi
di scatenati persuasi dallo
sballo) tempestata di chitarre
magnetiche, delle movenze
sinuose di un Olsdal in stato di
grazia e della batteria
pungente ed entusiasta.
Esempio per onorare le gesta
delle arti e degli sport meno
popolarmente riconosciuti, ma
certamente più bellii al mondo,
i l WA R F è s t at a u n a
manifestazione
intelligentemente incentrata
sulla fusione creativa, originale
e d'elite del miglior sport e
della miglior musica, che, come
dichiarato dagli stessi
protagonisti (come il batterista
dei Placebo Steve Forrest,
amante degli sport montani,
tifoso illustre di Bode Miller,
pre-concerto, nel parterre della
gara, e l'azzurro Alberto
Schieppati, che ha lanciato un
appello all'organizzazione della
Coppa del Mondo di Sci, al fine
di rendere anche la più nota ed
istituzionale competizione
sciistica un trionfo di arte e
sport), dovrà fungere da
esempio per l'unione
universale di trascendentali
forme artistiche e sportive.
Perché è proprio nell'arte e
nello sport che l'uomo,
sfidandosi e sfidandolo, può
ambire ad avvicinarsi al divino.
Live Report by Emanuela Virago - www.viragoentartainment.it
THE TALESWAPPER
Roxy Bar, Duncan Street - Cape
Town. Questo piccolo bar su
due piani si trova proprio sotto
Table Mountain, la famosa
montagna che sovrasta
maestosamente la colorata
città sudafricana; sembra un
superlativo mix & match tra i
nostrani Rock Cafè e Zwei Bar,
con pareti decorate da poster
cinematografici d'epoca, muri
sbrecciati, poltrone e sedie
vintage, tavoli personalizzati e
la Jack Black Premium Lager
beer al bancone da sorseggiare
per combattere il grande caldo,
siamo in piena estate. Qui
incontriamo Donny Truter e
Inge Beckmann. Sono due
giovani musicisti che abbiamo
conosciuto in città: coppia nella
vita e nel lavoro, sono belli
come degli attori, stravaganti e
ricercati nell'abbigliamento,
dannati come solo chi ha
davvero la musica nel sangue
s a e s s e re. I n s i e m e c i
raccontano del loro nuovo
progetto musicale che si
chiama The Taleswapper. Nato
soli 3 mesi fa, è l'unione delle
carriere da solista di Donny ed
Inge, con la collaborazione di
una terza persona che si
chiama Jacques Du Plessis. Il
nome Taleswapper deriva da
una vecchia storia incantata, di
un mago che perse tutti i suoi
poteri e per insegnare alla
gente la magia del suo mondo
non gli rimase altro modo che
farlo raccontando storie,
scrivendo poesie e cantando
canzoni; si narra che il mago
girò per tutte le foreste per
raccogliere storie, prendendo
ispirazione anche da altri
'taleswapper', e le portò a sua
volta in altrettante foreste. In
questo modo fece viaggiare la
musica ed è questo l'obiettivo
dei nostri giovani artisti. Donny
scrive musica da anni ed Inge lo
produce. I due hanno stili
differenti ma quando si
incontrano il suono “diventa
bello e gentile”, ci dicono,
hanno grande sintonia insieme.
Amano Nick Cave e Tom Waits
a i q u a l i s i i s p i ra n o
principalmente per le loro
liriche e tutti quei musicisti
poeti e un po' cantastorie. Inge
ci dice anche 'Sono una voice
artist. Mi presto per radio e
televisione ma quando non
servo Satana faccio ciò che
amo. Ed è fare la mia musica.”
53
Suonano per noi al Roxy un live
acustico, solo chitarra e piano. A DAL 5 DIC AL 30 GENNAIO
turno le loro voci riecheggiano
nella stanza: c'è vibrazione, c'è “SOGNI DI CRISTALLO”
e m o z i o n e. L e c a n z o n i
raccontano il loro mondo
interiore, storie di provincia,
storie di gente comune. Sono
testi romanzati, intensi, forse
un po' malinconici. Nei loro
piani futuri c'è la registrazione
di un album, il lancio di un sito
web e un tour: “and we will be
swapping tales all over the
world soon”, concludono. Tra 6
m e s i C ap e Tow n s a r à
nell'occhio del ciclone per i
prossimi mondiali FIFA. Chissà
se sentiremo parlare anche di
l o ro … S c o m m e t t i a m o ? Questa è una storia da raccontare
perchè dentro ognuno può vederci
qualcosa: perversione, ossessione,
paura, creatività, forse anche
genialità. Sì, perchè quando si parla
di Ray Caesar bisogna fare
attenzione e maneggiare con cura
l'arte di questo artista inglese
considerato una delle icone del
surrealismo pop. Ray Caesar è un
mix e ironia mista e sensibilità
quasi femminile, seppur perversa.
Le sue opere, tutte digitali e
profondamente visionarie,
traggono ispirazione dalla sua
atroce esperienza lavorativa, durata
ben 17 anni, presso il dipartimento
d'Arte e Fotografia dell'Ospedale
pediatrico di Toronto: aveva il
compito di documentare le
malformazioni genetiche, le vittime
di abusi, le ricostruzioni chirurgiche
e gli esperimenti sugli animali.
La mostra si tiene presso la galleria
Mondo Bizzarro Gallery, via Reggio
Emilia 32, Roma. (Di Daniele P.)
RAY CAESAR
54
“STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi
"ROMANCING THE BONE”
BETZY
COMING SOON!
COMING SOON!
"VEXATION"
GET WELL SOON
"MIRROR MIRROR”
THE IRREPRESSIBLES
V2/ Cooperative Music
web: myspace.com/
theirrepressibles
City Slang/Cooperative Music
genere: Indie/Folk
web: myspace.com/
youwillgetwellsoon
Lady Lovely 2009
web: myspace.com/
betzybetzy
Da un'idea di Fabio Cussigh quasi 4 anni
fa è nato il progetto Betzy, il cui nome
riprende quello del diario in cui il giovane
peccatore Frank McKlusky racconta di sé
e del suo antagonista, il Reverendo
Crawford. Altrettanto peccaminosi sono i
racconti di Frank che diventano canzoni
con una vena spiccatamente countryfolk e un'essenza sperimentale,
anglosassone, e di stampo blues,
elettronica ed incandescente che
narrano di storie ubriache e malsane, tra
tresche e strimpellamenti caldi e
scivolosi in sonorità che ricordano ora
Bowie e ora i Beatles più creativi.
Bellissimo l'album “Romancing the
Bone”, agglomerato contemporaneo
d'arte e lirismo, tra sviluppi post-punk
delineati in sembianze folk-blues, e
distorsioni prepotenti ed ammalianti che
confondono e stupiscono. Non si può
resistere alla vocalità graffante di
Shopgirl, alle linee minimali e da thriller
classico di Goldfinger, a New Jersey che
profuma di ballata odierna, sospirata e
suggerita, o a Gay Bar, estroflessa in
ambizioni corali e moderne di un
trascendentale uso raffinato di synth e
semplice di chitarra.
Ora country ora sperimentale: provare
per credere!
Veramente eccezionale!
Konstantin Gropper, polimorfo talento
berlinese, torna alla ribalta dopo il
debutto di “Rest Now, Weary Head! You
Will Get Well Soon” con un nuovo
esaltante album, impreziosito di
sperimentazione post nu-wave intrisa di
decadentismo lirico e strutture indie folk.
“Vexations” è pink-floydiano e
scintillante in strumentali tessuti dalle
armonie eteree e vaporose, che offrono
sostentamento all'incedere indie-rock di
brani come Seneca's Silence, ritmata
poesia degna del geniale Robert Smith, o
a We Are Free, romantico esempio di
come una vocalità soffice ed avvolgente
posa diventare strumento sonoro in
un'incalzante barriera musicale
molteplice e perfetta. Spicca poi la
dolcezza impalpabile di Red Nose Day,
l'essenza nordeuropea di mosaici
ombrosi di We Are Still, la silente e joy
divisionanamente strutturata e tetra
Werner Herzog Get Shot, la crescente,
pop ed orchestrale We Are Ghosts, il
passionale tessuto sinfonico e soft di A
Burial at Te Sea e la conclusiva
incandescenza post rock di We Are Te
Roman Empire. “Vexations” cattura,
emoziona spudoratamente, stupisce e
riscalda, in trionfi geniali di molteplici
influenze mai così bene amalgamate, a
metà tra Nick Cave e l'elettronica
contemporanea. Magnificenza!
Barocchi, teatrali e circensi, The
Irrepressibles si manifestano
nell'esaltazione stravagante e pop,
misteriosa e magnifica della sofisticata
essenza dell'album di debutto “Mirror
Mirror”, inscenando una sorta di metamusica sconfinante nel teatro, quasi a
rievocare i fasti di shakespeariana
memoria alla Peter Greenway.
Sulla scia dell'ormai mito di Anthony and
the Johnsons, The Irrepressibles, trainati
da Jamie McDermott, spiegano in brani
dall'alto tasso culturale, la drammaticità
travolgente di orchestrali soluzioni
armoniche trafitte dall'appassionata
vocalità profusa di sentimentalismo
sonoro, in un trasporto estetico che si
poggia saldamente sulla musica classica,
dai toni drammatici di My Friend Jo
all'intimismo sonoro di In This Shirt,
passando per Anvil e Forget The Past che
ne completano l'assetto spettacolare.
Immaginatevi un giovane David Bowie che
duetta con Anthony, tra
polistrumentalismi d'avanguardia e
classicheggianti al contempo, che
veicolano la calda ambizione vocale
sfacciatamente mistica e
maledettamente teatrale, narrando di
amori, rabbia, lussuria e nostalgie.
Quando l'arte concettuale di Laurie
Anderson sposa il pop, la cinematografia,
l'arte pittorica, la musica e il teatro, nasce
questo pacchetto sonoro di grande rilievo
artistico, sfavillante di tetre creatività,
echeggiante a Gershwin, ai T-Rex e ai
Velvet Undergournd e imponente in
atmosfere musicali.
Favoloso.
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