programma PDF - Premio Letterario Nazionale Paolo Volponi
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programma PDF - Premio Letterario Nazionale Paolo Volponi
PROVINCIA DI FERMO COMUNE DI URBINO COMUNE DI ANCONA REGIONE MARCHE Biblio INFORMAZIONI Ufficio stampa & Promozione FREE TRADE Roma Valerio De Luca resp. addetto stampa cell. 320 8116879 Via Nizza, 63 - 00198 Roma - www.freetrade.it Skype cavallaro.melina Tel centr. 06 8548600 | diretto Valerio 06 84241569 | 06 69304177 Provincia di Fermo Manuela Bua 0734.232246 [email protected] Unione Europea / Regione Marche PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARE E FORESTALE UNIONE EUROPEA PSR Marche 2007-2013 - Asse IV - Misu ra 4.2.1 - Progetto di Cooperazione Inte rterritorial e “Il nostro è un Paese sgangherato ma non è ancora morto. E anche nella cultura, nella letteratura, perchè non siamo tutto e soltanto nella televisione, tutto e soltanto nella plastica. C’è ancora molto che freme, frigge, farnetica... PRESENTAZIONE Coordinamento progettuale: Angelo Ferracuti Giuria Tecnica: Enrico Capodaglio Angelo Ferracuti Massimo Gezzi Massimo Raffaeli Emanuele Zinato Il Premio “Paolo Volponi” giunge alla sua X edizione, manifestazione tra le più prestigiose in ambito regionale e non solo. Una idea nata con l’intento di collegare la figura dello scrittore urbinate a nuove progettualità culturali nel segno della letteratura d’impronta civile e della riscoperta dell’impegno intellettuale nella lettura della realtà nazionale e globale. Festeggiare il decennale è un traguardo ambizioso per un Premio letterario, soprattutto se legato al nome di uno scrittore la cui traccia dalla morte in avanti non ha mai smesso d’interrogare in modo pressante, tanto più di fronte al sommovimento di cose nel quale siamo immersi. L’edizione 2013 del Premio prepara quella che nell’anno successivo coinciderà sia con i dieci anni dalla scomparsa che con i novanta dalla nascita dello scrittore. Volponi, la sua opera, il suo profilo poliedrico, il suo esempio continuano ad essere un punto di resistenza, l’incipit di un pensiero critico, il tentativo di un cambio di paradigma, che non aspira tanto alla cittadinanza, quanto al bisogno vitale di incidere nella realtà. Per questo un uomo del Novecento, nel momento stesso in cui continua ad interpellare le coscienze rispetto alle ingiustizie, le diseguaglianze e le discriminazioni del presente, spinge ciascuno insieme ad altri a rompere la prigionia ipnotica dell’istantaneo per far riemergere l’umano, oltre il tecnologico e l’utilitaristico. La sua è una rivoluzione della dignità. E questo Premio, che rimane tra i tanti di rilevanza nazionale l’unico interamente dedicato alla narrativa di impegno civile, continua a tenere aperto un orizzonte grazie anche alle molteplici energie che riesce a mobilitare e alla qualità delle iniziative che include. Il successo delle varie edizioni nasce proprio dalla capacità di guardare al presente senza smarrire un campo visuale ampio e di lungo periodo. E forse sta qui anche il segreto del favore che ogni volta l’iniziativa incontra tra i lettori e la critica, assolvendo tra l’altro una preziosa funzione di promozione della lettura e di attenzione nei confronti della letteratura dedicata al lavoro, all’impresa e ai temi sociali. Motivi di non poco conto, a cui l’istituzione regionale non ha fatto mancare il proprio sostegno. Pietro Marcolini Assessore ai Beni e alle Attività culturali - Regione Marche Il Premio Volponi compie dieci anni e, il prossimo anno, sarà anche il ventennale della scomparsa di Paolo. Può sembrare scontato, ma l’assenza di Paolo Volponi, in questo brutto e difficile ventennio, si è sentita: la sua voce critica e mai didascalica, il suo sguardo rigoroso e, ad un tempo, ironico e surreale. In questi dieci anni, abbiamo cercato di tenere viva l’attenzione su autori - giovani e meno giovani - capaci di una letteratura vera, che non volgesse lo sguardo altrove, rispetto alla realtà e alle sue contraddizioni. Sono state edizioni vive, fatte di incontri, dibattiti, letture; con una molteplicità di idee e linguaggi che hanno arricchito il fermano e le Marche, facendo incontrare intellettuali e cittadini, nello spirito di una comunità consapevole e civile. Il Premio è cresciuto ed è diventato un riferimento nazionale, per l’editoria e per gli scrittori; è stato il risultato dell’impegno di tante e di tanti, persone e istituzioni. Questa edizione, ricca come molte altre di temi e di spunti, presenta appuntamenti di rilievo, si allarga alla città di Ancona (dove Paolo Volponi si spense) e vede, nella Giuria popolare la significativa presenza di cittadini lettori detenuti nel carcere di Fermo; e, mentre continua a raccontare Luigi Di Ruscio, il suo mondo e la sua travolgente persona, mette in cantiere nuovi impegni: su Franco Matacotta e su Pier Paolo Pasolini. Un ringraziamento particolare a Giovina e Caterina Volponi, le quali, in questi anni, ci sono sempre state moralmente vicine. Solo un riferimento personale. E’ questa l’ultima edizione che seguirò da Assessore provinciale; aver potuto contribuire – dopo averlo fatto in altra veste – alle ultime cinque edizioni è stato, per me, un piacere sul piano umano e civile, per il quale voglio ringraziare tutti quelli che hanno collaborato. Continuerò, da insegnante e da cittadino, a lavorare con loro, perché, citando liberamente un grande uomo politico del Novecento, l’impegno per cambiare il mondo è uno dei pochi che può riempire degnamente una vita. Giuseppe Buondonno Assessore alla Cultura della Provincia di Fermo La Città di Urbino e la Provincia di Fermo rafforzano la loro collaborazione nel nome di Paolo Volponi. Il 2013 è un traguardo importante: segna il decennale del Premio dedicato al grande scrittore urbinate. L’appuntamento si conferma un solido punto di riferimento per gli studiosi e i numerosissimi estimatori dell’opera volponiana. E ogni anno il Premio diventa una grande occasione per riflettere sulla letteratura, la poesia e sull’identità culturale delle Marche. La scrittura di Volponi rimane di assoluta attualità. I suoi romanzi, le poesie e i saggi sono un “terreno di confronto” per interpretare la società. Il suo impegno politico è stato un esempio di passione civile: si poteva non essere d’accordo con la “visione” di Volponi, ma l’approccio “critico – militante” che lo caratterizzava era un costante invito ad andare in profondità, ad analizzare i problemi da più punti di vista. Le trasformazioni sociali, l’economia, la cultura, l’arte, la formazione dei giovani sono gli argomenti che popolano le pagine che Paolo Volponi ci ha lasciato. I versi dedicati al territorio marchigiano rimangono un esempio di come le parole possano competere con il pennello di un grande pittore. Siamo orgogliosi di collaborare alla realizzazione del Premio Nazionale “Paolo Volponi - Letteratura ed impegno civile”, e siamo convinti che mantenere viva l’attenzione sul lavoro di uno dei più grandi scrittori del ‘900 rappresenti un’occasione di forte arricchimento culturale per le persone di ogni età. Franco Corbucci Sindaco di Urbino PROGRAMMA Domenica 17 Novembre Porto San Giorgio, Sala Castellani, Ore 17.00 Inaugurazione della Mostra di Pittura di Ciro Stajano: “L’immaginario in scena” Presenta: Domenico Pupilli Mercoledì 20 Novembre Urbino – Teatro Sanzio Ore 21.00 “Volponi ed i poeti d’oggi” Letture di Umberto Piersanti, Claudio Damiani, Feliciano Paoli, Francesco Scarabicchi. Sant’Elpidio a Mare, Teatro Luigi Cicconi ore 21,15 Spettacolo teatrale “FINANZA KILLER” compagnia ITINERARIA di Cologno Monzese Giovedì 21 Novembre Urbino – Teatro Sanzio Ore 9.30 “Cosa scrivono i poeti” “La poesia italiana da Paolo Volponi ad oggi” A cura di Umberto Piersanti. Partecipano Claudio Damiani, Feliciano Paoli, Francesco Scarabicchi. Fermo, Sala dei Ritratti, Ore 11,00 “Paolo Volponi raccontato agli studenti” Lezione di Enrico Capodaglio. Monte Vidon Corrado, Centro Studi “Osvaldo Licini”, ore 21,00 Reading: “La ballata della nave morta” Da: “Il costo della vita” di Angelo Ferracuti (Einaudi) Musica dal vivo: Daniele Di Bonaventura (Bandoneon) Immagini: Mario Dondero Venerdì 22 Novembre Fermo – Sala degli Stemmi, ore 18,30 Apertura della mostra di disegni e foto Dondero/Pericoli “Portrait. Volponi e il suo mondo” Ritratti di scrittori del Novecento Sabato 23 novembre Fermo – Sala della Camera di Commercio, ore 10,00 “Cosa scrivono i narratori” Relazione introduttiva Massimo Raffaeli. Partecipano Mario Desiati, Massimo Onofri, Chiara Valerio. Ancona – Mole Vanvitelliana – ore 18,00 In collaborazione con Comune di Ancona e FIAF “Itaca” Mostra fotografica di Giovanni Marrozzini Intervengono Ugo Ascoli e Antonella Russo Domenica 24 Novembre Altidona – Galleria Sotto l’Arco, ore 18.00 Inaugurazione della mostra fotografica: “Decennale. Immagini del Premio Volponi” Foto di Umberto Bufalini, Ennio Brilli, Pacifico D’Ercoli, Andrea Del Zozzo, Claudio Marcozzi e Fabrizio Zeppilli Mercoledì 27 novembre Monte Urano, Sala delle Riunioni, ore 21,00 “Sotto il Vulcano Taranto” Letteratura e giornalismo raccontano il lavoro. Ne discutono: Loris Campetti, Maurizio Landini, Alessandro Leogrande. Coordina Sandra Amurri. Giovedì 28 Novembre Fermo, Sala dei Ritratti, ore 21,00 Di Ruscio Day Proiezione dei documentari “La città dove viviamo: Fermo 2004/2009 ” di Luana Trapè e Diego Marzoni e “La neve nera” di Paolo Marzoni e Angelo Ferracuti Venerdì 29 Novembre Fermo – Fermo Forum - Centro fieristico, ore 19,00 Premio per il reportage narrativo Maghunting-Volponi a Vinicio Capossela Hotel | Ristorante | Meeting | Banqueting | Area benessere Torre di Palme, Fermo (FM) 63900 Contrada Cugnolo, 19 - Tel. 0734.53711 www.villalattanzi.it - [email protected] Fermo, Biblioteca Comunale ore 21,00 “Tra le pagine e il mondo” Quando nessuno saprà o vorrà scrivere una poesia, sarà raggiunta la fine del mondo. Massimo Gezzi e Adelelmo Ruggieri incontrano Feliciano Paoli e Francesco Scarabicchi Presentazione delle Riviste:Istmi, 13-14, 2003-2004 Nostro lunedì, numero 2, nuova serie (numeri dedicati a Paolo Volponi) Sabato 30 Novembre Fermo - P.S.Elpidio - Ore 9,30/11,30 Incontri nelle scuole con gli autori finalisti e lettura dei racconti vincitori del concorso di narrativa breve ”Riflessi di scrittura” Capodarco di Fermo – Redattore sociale 2013 “La sostanza e gli accidenti” Giornalisti in cerca dell’essenziale. Le trappole della transizione 9.00-11.00 – Workshop paralleli Ore 18,30 - L’essenziale del giornalismo Incontro con Sergio Zavoli Conduce Marino Sinibaldi Interverranno tra gli altri: Charlie Barnao, Domenico Iannacone, Marco Imarisio, Marco Damilano e Vito Mancuso. programma completo: www.giornalisti.redattoresociale.it Porto Sant’Elpidio, Teatro delle Api, ore 21,00 Serata finale condotta da Giovanna Zucconi vincitori: Romano Luperini, Antonio Moresco, Francesco Permunian Premio “Lettere ed Arti” a Ermanno Rea Premio “Opera Prima Stefano Tassinari” a Kareen De Martin Pinter Premio “Cultura e Impresa” a Grafiche Fioroni Cesare Bocci legge Volponi Musica dal vivo Daniele Di Bonaventura Lunedì 2 dicembre Fermo - Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” Sala di lettura, ore 17,00 Presentazione del libro “Biblioteche carcerarie: una nuova professione ?” di Amelia Brambilla, Emanuela Costanzo e Cinzia Rossi a cura dell’Associazione Italiana Biblioteche Marche in collaborazione con il Comune di Fermo Sabato 30 novembre Porto Sant'Elpidio (FM) Teatro delle Api, ore 21.00 Serata finale condotta da Giovanna Zucconi Premio “Lettere ed Arti” Ermanno Rea Premio “Opera Prima Stefano Tassinari” Kareen De Martin Pinter Premio “Cultura e Impresa” Grafiche Fioroni Premio “Maghunting-Volponi” Vinicio Capossela Cesare Bocci legge Volponi Musica dal vivo Daniele Di Bonaventura MOSTRE www.giano.eu. MOSTRE Altidona-Galleria Sotto l’Arco, Ore 18,00 Inaugurazione della mostra DECENNALE Immagini del Volponi Foto di Umberto Bufalini, Ennio Brilli, Pacifico D’Ercoli, Andrea del Zozzo, Claudio Marcozzi e Fabrizio Zeppilli Dal 24 al 1° dicembre 2013; tutti i giorni dalle ore 18,00 alle 21,00 Organizzazione: Altidona Belvedere, Fototeca Provinciale di Fermo Info: [email protected] - [email protected] [email protected] - tel. 3480331387 Il premio non è stato, per il fermano, in questi dieci anni solo un fatto letterario ma anche occasione di incontro, aggregazione, socialità. I fotografi fermani hanno documentato eventi, personaggi, incontri di un percorso culturale collettivo, fatto di impegno, valori, emozioni. La mostra, che la fototeca ha realizzato, è memoria di tanti e di un territorio che, nel nome di Paolo Volponi e della cultura, non si ritrae dalle contraddizioni della realtà e dalla battaglia per cambiarla. Porto San Giorgio sala Castellani L’immaginario in scena Mostra di Ciro Stajano a cura di Domenico Pupilli Dal 17 novembre al 5 dicembre - Orari: tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00 L’immaginario di Ciro Stajano, vortica attorno ad una attitudine dominante, che è quella scenografica.L’artista mette al servizio di questa verve tutte le proprie risorse nell’impiego del disegno, del colore e dell’organizzazione compositiva (lèggi fantasia)... Tratto dalla presentazione di Domenico Pupilli MOSTRE Fermo-Sala degli Stemmi Mario Dondero, Tullio Pericoli Portrait. Paolo Volponi e il suo Mondo Ritratti di scrittori del Novecento La mostra sarà aperta dal22 novembre fino al 6 gennaio. Dal martedì al venerdì 10.30 – 13.00 e 15.30 – 18.00 (lunedì chiuso ad esclusione di quelli compresi nel periodo natalizio o festivi o compresi in ponti) - Sabato e domenica 10,30 – 13,00 e 15,30 - 19,00 La mostra mette insieme il lavoro di due maestri italiani del novecento, Mario Dondero e Tullio Pericoli, artisti del paesaggio antropologico e contemporaneo, ma anche autori di indimenticabili ritratti di intellettuali, scrutati attraverso il disegno e lo scatto fotografico. Un incontro di sguardi, oltre che di diverse capacità espressive, che insieme riverberano, concorrono a “vedere” ancora più in profondità, nell’intento di scoprirli, i maggiori protagonisti della cultura contemporanea. Nella sterminata e complessa produzione di questi due grandi artisti, l’esposizione di Fermo, che conta una cinquantina di ritratti, mette insieme Paolo Volponi e il suo mondo di riferimento, cioè tutti gli scrittori, ma anche giornalisti e studiosi, che hanno legato la propria vicenda letteraria alla sua. Da Franco Fortini a Edoardo Sanguineti, Elsa Morante e Alberto Moravia. Pier Paolo Pasolini, Gabriel Garcia Marquez, Carlo Emilio Gadda, Corrado Stajano, Giovanni Raboni, Giovanni Giudici, fino a Umberto Eco e Goffredo Parise. Se per Pericoli l’intento di ritrarre è quello di fare «una biografia diversa da quella ufficiale, una sintesi visiva, una sorta di faccia-riassunto» – un volto che «somiglia, certo, al volto vero, ma che è ancora più vero perché ne racconta la storia», per Dondero significa una presenza colta nell’attimo di un incontro, quella di un testimone sensibile della Storia, con intento umanistico, non lezioso, empatico: “Sono per cogliere la situazione dei personaggi nella loro autenticità.” Una mostra insolita, rara, e una galleria di volti che, come ebbe a scrivere Tabucchi di Tullio Pericoli, “sono dei sospetti, delle insinuazioni, delle ipotesi, delle letture critiche.” MOSTRE Ancona -Mole Vanvitelliana Giovanni Marrozzini Itaca-Storie d’Italia La mostra sarà aperta dal 23 novembre fino al 26 gennaio. Dal giovedì alla domenica ore 17,00-20,00 Fin dalla prima esitante eliografia di Niépce la letteratura ha osservato il cammino della fotografia con lo sguardo infastidito di un padre alle prese con una figlioccia irrequieta. L’etimologia stabiliva immediatamente le gerarchie, e la fotografia nasceva linguisticamente come un sofisticato sott fascino della letteratura. Baudelaire, tra gli altri, bocciava la fotografia descrivendola come uno strumento incapace di soggettività e inadeguato, per non dire contrario, al mondo espressivo dell’arte. Ma se la sovranità sui cinque sensi e sul gioco verbale assegna apparentemente alla letteratura una libertà che è negata alla fotografia, è anche vero che, come lo stesso Baudelaire sapeva tacendo, una soddisfacente espressione della soggettività è possibile, in letteratura, solo attraverso una precisione oggettiva, fotografica, di ciò che si vede come di ciò che si sente. Non si sfugge al realismo. Il correlativo oggettivo di Eliot rivela questa necessità, come pure l’elogio della memoria fotografica degli scrittori più grandi confessa il dominio della vista su tutti gli altri sensi. Il tormento di ogni scrittore matura in fondo da questo bisogno di fredda precisione, che la fotografia riesce a soddisfare, quando è puro documento, senza alcuno sforzo, meccanicamente, trovandosi a manipolare l’alfabeto universale delle immagini, piuttosto che quel mondo di instabili convenzioni che è il linguaggio, nel quale ogni scrittore è inscritto di epoca in epoca secondo le decisioni di quell’epoca, che lui lo voglia o meno. La libertà della scrittura è quindi apparente almeno quanto il debito contratto dalla fotografia con la realtà. Nessuna delle due è veramente libera. Di fronte all’istanza del raccontare l’una contatta la realtà per raffreddarsi, mentre l’altra evita il destino di puro documento scaldandosi al fuoco dell’interiorità, perché ogni inquadratura, come ogni parola, è una sofferta scelta soggettiva. Vale per entrambe l’imperativo di Henry James: “Osserva senza tregua”. Stranamente, però, sono pochi gli esperimenti di fusione di fotografia e letteratura, e in ognuno di loro il rapporto fra i due linguaggi ha subito la distorsione di una competizione fraterna, dove testi ed immagini si fronteggiano accanitamente o uno si rassegna ad essere il supporto, la gruccia dell’altro. Itaca, un viaggio di dodici mesi in giro per l’Italia di un fotografo, Giovanni Marrozzini, e di uno scrittore, Matteo Fulimeni, è il tentativo di un approccio diverso, nel quale fotografia e letteratura si muovono parallelamente e indipendentemente, libere da vincoli tematici o analitici, unite dal solo desiderio di raccontare storie. autori: Giovanni Marrozzini (fotografo) - Matteo Fulimeni (scrittore) I LIBRI E GLI AUTORI FINALISTI Antonio moresco La lucina, Mondadori Lontano da tutto, tra i boschi, in un vecchio borgo abbandonato e deserto, un uomo vive in totale solitudine. Ma un mistero turba il suo isolamento: ogni notte, sempre alla stessa ora, il buio è improvvisamente spezzato da una lucina che si accende sulla montagna, proprio di fronte alla sua casa di pietra. Cosa sarà? Un abitante di un altro paese disabitato? Un lampione dimenticato che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo? Un giorno l’uomo si spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino, che vive anche lui solo in una casa nel bosco e sembra uscito da un’altra epoca o, davvero, da un altro pianeta. Nuove domande affollano la mente dell’uomo: chi è veramente quel bambino? E quale rapporto li lega? Lo scopriremo a poco a poco, avvicinandoci sempre più al cuore segreto di questa storia terribile e lieve, fino all’inaspettato finale. Con questo suo indimenticabile “piccolo principe”, Antonio Moresco mette in scena una meditazione commossa sul senso dell’universo e della vita. In un dialogo continuo con gli esseri che popolano i boschi, radici aeree, alberi, lucciole, rondini, Moresco come Leopardi riflette sulla solitudine e il dolore dell’esistenza, ma anche su ciò che lega uomini e animali, vivi e morti. Un libro enigmatico e intenso, perturbante e profondo, destinato a lasciare un segno nell’anima dei lettori. Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947 e vive a Milano. Tra i maggiori scrittori italiani, ha pubblicato numerose opere, ultime delle quali: Lettere a nessuno (Einaudi 2008), Canti del caos (Mondadori 2009), Gli incendiati (Mondadori 2010), Gli esordi (Mondadori 2011), La parete di luce (Effigie 2011), Il combattimento (Mondadori 2012) e La lucina (Mondadori 2013). LIBRI E AUTORI FINALISTI Francesco Permunian Il gabinetto del dottor Kafka, Nutrimenti Seguendo il filo di una memoria insonne e frammentaria, Francesco Permunian raccoglie in questo suo nuovo libro cose, persone e fatti – reali e immaginari – che da tempo fanno parte del suo circo mentale e visionario, di quel grottesco e feroce ritrarre le vanità della provincia italiana e le beghe delle conventicole letterarie che Permunian pratica dai tempi di Cronaca di un servo felice e che lo colloca tra i grandi autori maledetti e appartati degli ultimi decenni. Ne risulta uno stralunato e violento romanzo-pamphlet intessuto di storie deliranti e paradossali che s’intrecciano al ritmo di una sarabanda: bellissime fanciulle che si accoppiano con il diavolo, madri che piangono nella tomba il destino delle loro figlie, padri bigotti e incestuosi, salme in doppiopetto e baffetti neri, cessi alla turca istoriati da nobili penne, zingareschi banchetti funebri, cene trimalcioniche e suicidi ferroviari. Il tutto raccontato con una lingua spiccia e impassibile, da anatomopatologo dello stile, degna di quell’autentico cannibale letterario qual è considerato l’autore di questo libro impietoso e controcorrente. Come scrive Daniele Giglioli in appendice, “Permunian compie un percorso analogo ma inverso a quello del suo grande antecedente Manganelli: le porte sono spalancate, i demoni percorrono la terra, e tutto lo sforzo consiste nel cercare di rispedirli al loro regno, resistendo alle loro lusinghe”. Francesco Permunian (Cavarzere, 1951) ha esordito nel 1999 con Cronaca di un servo felice (Meridiano Zero), a cui sono seguiti Camminando nell’aria della sera (Rizzoli, 2001), Nel paese delle ceneri (Rizzoli, 2003), Il principio della malinconia (Quodlibet, 2005) e Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis, 2009). Sulle sue opere hanno scritto i più illustri critici, scrittori e giornalisti. Inserendolo nell’antologia Narratori degli Anni Zero (2012), che include gli autori italiani più significativi di inizio millennio, Andrea Cortellessa ha detto di lui: “Leggere Permunian significa fare esperienza, ogni volta, della necessaria doppiezza della letteratura. Chi scrive quel che si ostina a scrivere Permunian è Hannibal the Cannibal”. LIBRI E AUTORI FINALISTI romano Luperini L’uso della vita. 1968, Transeuropa Fra il febbraio 1968 e il gennaio 1969, Pisa era uno dei luoghi più significativi della rivolta giovanile europea. Nel raccontare l’atmosfera di quel Sessantotto – il ritmo degli avvenimenti, le occupazioni, gli scontri con la polizia, le discussioni politiche, i rapporti fra i sessi, i contrasti generazionali – il romanzo di Romano Luperini sceglie di mescolare personaggi storici – Sofri, D’Alema, Fortini… – e altri di fantasia. Il protagonista, un giovane fra i ventitré e i ventiquattro anni, appena laureato, partecipa entusiasta e perplesso, fra slanci e dubbi, alle vicende di quei mesi. Pubblico e privato, impegno militante e crisi esistenziali, gesta e amori si alternano in un vortice di avvenimenti che porta a una graduale evoluzione del movimento di lotta, che lascia presagire i tragici sviluppi degli anni Settanta, ponendo fine alla felicità e alla leggerezza iniziali. Giunti alla fine della storia, ci si rende conto di aver assistito al piccolo romanzo di formazione di un individuo, dentro al più grande romanzo di un paese e di una rivoluzione perennemente mancata. Romano Luperini è uno dei massimi esponenti della critica letteraria italiana, professore di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Siena e all’Università di Toronto (Canada). Oltre a dirigere riviste e collane, è autore di un gran numero di saggi di critica letteraria e di uno dei più usati manuali per le scuole. È stato militante e dirigente politico negli anni Settanta. Ha scritto i romanzi I salici sono piante acquatiche (Manni 2002) e L’età estrema (Sellerio 2008). I PREMI Premio “opera Prima stefano Tassinari” Kareen De martin Pinter, L’animo leggero, Mondadori Marta ha dieci anni e tre amiche. Insieme hanno inventato un gioco crudele e segreto: a turno una di loro diventa la nemica del gruppo, quella su cui riversare tutto l’odio di cui sono capaci. Ogni settimana scolastica prevede cinque giorni di solitudine, di corse fino a casa per non farsi fare male; cinque giorni di complicità negata, di sguardi affilati, minacce; cinque giorni d’insulti, di paure, senza lasciare che nessuno, al di fuori del loro piccolo gruppo, se ne accorga. D’altro canto il mondo dei grandi non sembra avere molto da offrire: tra i genitori di Marta le cose non funzionano da tempo, e la città in cui vivono è attraversata da tensioni costanti e quotidiane. Perché Marta abita in Alto Adige, una terra divisa - tra K, i tedeschi, e V, gli italiani arrivati dopo la Prima guerra mondiale. Una terra ricca eppure lacerata in ogni gesto quotidiano dalle regole della “proporzionale etnica” e, ancor più, dalla lama della lingua che nomina ogni oggetto con parole diverse e rivali. Crescere qui significa farsi carico di un’eredità di divisioni, prepotenze, speranze, e iniziare presto a interrogarsi su ciò che ci unisce e ci oppone gli uni agli altri. Per i grandi come per i piccoli, molte sono le guerre esplose, dentro e fuori casa, molti i suoni che scivolano nelle orecchie e si insinuano nella memoria per sempre. Sopra a tutti quello di una goccia che, dicono, sale le scale, di tanto in tanto, e martella le notti del condominio di Marta con il suo rintocco incessante e misterioso. Per fortuna, Marta ha una passione in grado di aprirle in ogni momento una porta sull’incanto: la musica. Solo che per riuscire a sentirla forte e nitida dovrà liberarsi dagli stridori e dai rumori di fondo, respirare profondamente e prestare orecchio alla melodia che, inascoltata, suona dentro di lei. Premio “Lettere ed Arti” Ermanno rea Giornalista raffinato, fotografo in bianco e nero della realtà e, soprattutto, scrittore morale, Ermanno Rea ha sempre coniugato rigore stilistico-letterario e impegno civile, esplorando le diverse espressioni della scrittura: dal reportage narrativo, all’inchiesta, al romanzo. La sua vocazione realista ha dato vita a libri indimenticabili come “L’ultima lezione”, “Mistero napoletano”, “Fuochi fiammanti a un’hora di notte”, “Napoli ferrovia” e “La dismissione”, sullo smantellamento dell’acciaieria Ilva, da cui Gianni Amelio ha tratto il film “La stella che non c’è”, con una coerenza contenutistica e formale che fanno di lui uno dei riconosciuti maestri della nostra letteratura. Premio “Cultura e Impresa” grafiche Fioroni Le Grafiche Fioroni di Casette d’Ete (Fermo) sono un’azienda seria, innovativa e orgogliosa dei suoi manufatti ma anche un luogo d’incontro di pittori, incisori e scultori, oltre che di poeti. Parallela all’attività commerciale, ha sempre mantenuto la passione per l’editoria d’arte, producendo innumerevoli libri, cartelle,quaderni, in collaborazione privilegiata con l’Associazione culturale La Luna. Un’imprenditoria dunque capace di affrontare le difficili sfide contemporanee (soprattutto la tenuta della committenza e del lavoro) e, allo stesso tempo, “antica”, per questa sua civiltà dell’accoglienza e generosa operosità nei confronti degli artisti. Premio “maghunting-Volponi ” Vinicio Capossela per TEFTErI - Il libro dei conti in sospeso Il Saggiatore Ne discuteranno con l’autore, Riccardo De Gennaro e Angelo Mastrandrea. Capossela, grazie alla sua originalità, è riuscito a trasformare lo stereotipo diffuso dai massmedia sulla crisi greca, in un nuovo logo, profondo e ricco di umanità creativa e rigenerativa. I suoi appunti hanno mostrato aspetti della vita sotterranea ricchi di un futuro altro rispetto alle logiche del presente. La mia energia. Locale, leale, sociale. Nuove offerte Luce e Gas: vantaggio del prezzo, efficienza del servizio. www.sgrservizi.it