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MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 ANNO XI - N. 273 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente NOI E LA CRISI Palazzo Chigi apre all’idea di un’autonomia più ricca di competenze. Poi la gelata Palazzo Trentini RICUPERIAMO LA SOVRANITÀ 1 Opposizioni Un’offerta dall’alleanza di Rossi Il veto della Ragioneria Trattativa con Roma, governo stoppato dai tecnici di MASSIMO OCCELLO ne, pur nella difficoltà del contesto. La situazione economica è certo delicata e le risorse pubbliche sono destinate a una contrazione, le banche soffrono, l’edilizia e il suo indotto sono in grave affanno, aumentano i poveri. Ma la situazione politica è meno disordinata e quella sociale più coesa. Da noi resiste ancora un fondo solidale, incline alla cooperazione, che parla al plurale e pensa al bene comune. È forte una radice rocciosa non incline allo sgomento. C’è un modo alpino, non dimenticato, di rimboccarsi le maniche e stringere i denti quando serve. Le nostre elezioni politiche locali si sono basate su temi concreti e sono state condotte con toni civili. I candidati sono stati pesati e poi scelti perché conosciuti. Hanno prodotto assemblee legislative largamente rinnovate. Governi giovani e ben determinati a curare l’interesse di tutti. Non c’è incertezza. Il quadro politico, pur risentendo — specie nei settori più connessi con la dimensione nazionale — di qualche inevitabile sussulto o ansia, è saldo e stabile. Abbiamo cinque anni di speranza possibile. Siamo un pezzo del cuore del Continente. Allora concentriamoci lì. Stringiamoci attorno alle nostre istituzioni e aiutiamole, anche con la critica e la vigilanza, anche dall’opposizione, a far bene. Ricuperiamo la sovranità, le responsabilità, le libertà che appartengono al popolo. È tempo di verità, di sacrifici, di cambiamenti grandi. Ma cerchiamo di essere consapevoli del privilegio che abbiamo, magnifiche comunità. Apprezziamolo appieno. Ora conviene guardare vicino e rinforzare la casa. Prima che venga neve. Filarmonica, domani il concerto del grande pianista Bahrami: il mio Bach vi sorprenderà A PAGINA 14 Aste locanda Al Passatore Via Campagna, 16 - 38030 FAVER (TN) Tel./Fax 0461.683111 e-mail: [email protected] TRENTO — La maggioranza di centrosinistra ha deciso di sostenere la candidatura di Bruno Dorigatti alla presidenza del Consiglio provinciale e di lanciare un segnale di distensione alle minoranze in vista della prima seduta dell’Aula, venerdì: tre membri su cinque dell’ufficio di presidenza saranno dell’opposizione. Ancora aperti, invece, i giochi per gli incarichi in Regione. Patt favorito per la presidenza, il Pd spinge per l’assessorato al welfare di Mattia Civico. A PAGINA 5 Papayannidis Storia Riva, roccaforte dei comunisti Il libro di Poli di S. VOLTOLINI A PAGINA 4 Denunciato dai carabinieri Il trentino era stato condannato per i fatti del boschetto di Terlago Pedopornografia, due arresti Sequestrati film e foto. Romeri è recidivo Convegno Solidarietà internazionale «Coinvolgere la società» A PAGINA 7 TRENTO — Erano usciti dal carcere a marzo e sono tornati di nuovo dietro alle sbarre. La polizia postale ha arrestato Alberto Romeri, il cinquantaseienne di Nave San Felice coinvolto nel 2009 nell’inchiesta sull’«orrore nei boschi di Terlago» e condannato a sei anni. Sul computer dell’uomo sono stati trovati quasi ottanta giga di materiale pedopornografico. Avrebbe anche riprodotto video. È tornato in carcere anche l’operaio arrestato nel 2009 e condannato a 4 anni e 2 mesi. La difesa: vanno curati. Folgarida, 10 anni di messe celebrate dal prete abusivo che intascava le donazioni di DAFNE ROAT Piedicastello Scoperte archeologiche e parcheggi occupati A PAGINA 6 TRENTO — Era stato sospeso nel 1996, ma avrebbe continuato a esercitare, celebrando per dieci anni messe a Folgarida di Dimaro. I carabinieri di Malè hanno denunciato per sostituzione di persona don Andrea, un sacerdote polacco, sospeso, che da anni si era trasferito in val di Sole. L’uomo non solo avrebbe continuato a esercitare, nonostante la sospensione, ma avrebbe anche intascato le offerte e le donazioni dei fedeli. In un caso si sarebbe fatto consegnare 20.000 euro per acquistare la macchina, poi si sarebbe fatto ospitare anche per lunghi periodi. A PAGINA 6 A PAGINA 7 Roat La nostra coscienza De Pretis: possiamo in poche molecole scegliere i migliori di UGO MORELLI Piccolo resort di qualità con 2 camere da letto e un piccolo dehor TRENTO — È stata una doccia fredda quella arrivata ieri sera dalla Ragioneria generale dello Stato sulle trattative fra governo e provincia di Trento in merito agli emendamenti della legge di stabilità. Grazie a un doppio pressing svolto dal presidente Ugo Rossi e da Lorenzo Dellai a Roma l’esecutivo romano e Trento erano vicini a un accordo, che comprendeva deleghe alla provincia in materia di agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio oltre allo sblocco della riserva all’erario e degli accantonamenti per alzare la capacità di spesa della Provincia. Ma la Ragioneria di Stato ha detto no, costringendo le parti a ricominciare da capo. A non convincere i tecnici, fra le altre cose, il fatto che nella bozza di emendamento si definisca la competenza primaria della provincia di Trento in tema di tributi. A PAGINA 3 Papayannidis © RIPRODUZIONE RISERVATA A3111981 A llargare lo sguardo oltre la siepe, non chiudersi, comprendere le dinamiche più grandi del cerchio vicino è, di norma, esercizio virtuoso. Un po’ come guardare lontano mentre si guida. Evita pericoli e manovre repentine. Farlo ora, però, genera incertezza, inquietudine e perfino rabbia. A livello globale c’è un riassetto degli equilibri strategici sul quale non abbiamo voce, salvo capire che siamo nel quadrante recessivo. L’Europa arranca, minata dalla distrazione britannica, dallo strabismo germanico e dalla debolezza francese. L’Italia è un ostello di dolore. Da molti mesi è in atto una metamorfosi politica che è difficile decifrare nel profondo, ma che restituisce l’immagine di un Paese stolto, autolesionista, in preda a una guerra per bande. Le scorse elezioni sono state per certi versi inutili, e così saranno anche le prossime se la musica non cambierà. Nessuno o quasi sembra curarsene davvero, né forse lo crede possibile. Il presidente Napolitano ha dovuto più volte alzare la voce, fino a usare nei giorni scorsi toni molto aspri. Ai giovani viene voglia di scappare, e di fatto migrano perché qui non vedono futuro. Eppure apparteniamo a un grande Paese, ricco di storia, di cultura, ma anche di solide attività economiche; dove non manca il genio, il coraggio e la forza di lottare. La gente si rende conto del disastro, ma spesso tace «per non aumentare l’avvilimento» (così Carlo Emilio Gadda dopo Caporetto). Il Trentino e l’Alto Adige hanno tuttavia diverse ragioni per guardare al futuro con minore preoccupazio- Volley L’INTERVISTA Sokolov, il saggio «Conta la squadra» A PAGINA 12 Ferro TRENTO — È un approccio interdisciplinare quello pensato da Giorgio Vallortigara, direttore del Cimec (Centro internazionale di studi Mente e Cervello) e Roberto Battiston, fisico dell’omonimo dipartimento dell’università di Trento, per l’incontro con il neuroscienziato Edoardo Boncinelli. CONTINUA A PAGINA 13 di MARIKA DAMAGGIO Economia IL SEMINARIO 2 Export, occorre spingere di più A PAGINA 11 Rossi Tonon TRENTO — L’ateneo trentino pensa di investire sui migliori. Lo dice la rettrice Daria de Pretis che commenta l’elevato numero di domande per i corsi di dottorato. Sono 600 le richieste per il percorso di studi umanistici a fronte di soli 20 posti. «La qualità che abbiamo espresso nella ricerca è alla base del successo». A PAGINA 2 Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 20 Novembre 2013 Primo Piano 3 TN Autonomia Il negoziato Legge di stabilità Sì politico alle deleghe su agenzie fiscali, giustizia e parco dello Stelvio. Rossi: ora vediamo se ci fanno ripartire Tributi, i tecnici bloccano l’ok del governo 1 La Ragioneria congela la trattativa. Dall’esecutivo apertura sulle nuove competenze TRENTO — Competenze (e oneri) a Trentino e Alto Adige su agenzie fiscali, uffici giudiziari, parco dello Stelvio; competenza primaria sui tributi locali; sblocco della riserva all’erario e degli accantonamenti per alzare la capacità di spesa della Provincia con un accordo entro aprile. Su questo emendamento alla legge di stabilità, dopo una notte e un giorno di trattative, il governo ha dato il suo sì politico. In serata, però, è arrivata la «doccia fredda»: la Ragioneria generale dello Stato si è messa di traverso. «Abbiamo lavorato tutto il giorno e adesso siamo tornati al punto di ieri sera (lunedì sera per chi legge, ndr)», diceva alle 20 il governatore Ugo Rossi senza nascondere il proprio disappunto. «Ora vediamo se ci fanno ripartire», è la sintesi finale del presidente. L’unica nota positiva, per il Trentino, è che il governo non ha ancora depositato i propri emendamenti in commissione bilancio: i tempi tecnici per nuove trattative ci sono. La giornata Dopo il pressing di Lorenzo Dellai a Palazzo Chigi e di Rossi al telefono con il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio, tra lunedì notte e ieri mattina il governo ha elaborato una bozza di emendamento che per tutta la giornata di ieri è stata oggetto di ulteriori trattative, con pareri mai del tutto soddisfacenti da parte di Piazza Dante e dei parlamentari trentini. Semplificando al massimo, l’esecutivo ha risposto solo a uno dei due temi sollevati dal Trentino, cioè «come pagare». Sul «quanto pagare», invece, da Roma non sono arrivate novità: il conto resta di 835 milioni di euro per il 2014 (ne riferiamo in dettaglio nell’altro articolo in pagina). «Il testo è apprezzabile, anche se non ancora definitivamente positivo», è il primo commento di Dellai. «Il governo — aggiunge — ha aperto alla possibilità, da definire con un’ulteriore intesa, che la Provincia assuma deleghe a compensazione degli oneri finanziari». Traduzione: anziché trasferire soldi a Roma o rinunciare a spendere una parte del bilancio come imposto dal patto di stabilità, il Trentino potrebbe accollarsi le spese di alcune funzioni esercitate dallo Stato sul territorio provinciale. Nelle bozze si parla di spese per il funzionamento delle Agenzie fiscali, spese per il funzionamento della giustizia civile, penale e minorile, e di funzionamento del parco nazionale dello Stelvio. Per le Agenzie fiscali, in base alle stime della Provincia, lo Stato spende ogni anno circa 40 milioni di euro, mentre per la giustizia civile la spesa si aggira attorno ai 25 milioni. Lo stop Nel testo, inoltre, si fa riferimento ai tributi locali: il patto di Milano attribuisce già margini di manovra alla Provincia, ma le norme di attuazione non sono mai state ap- provate a causa delle diverse interpretazioni di Roma e Trento. Non è chiaro, ad esempio, se la competenza della Provincia sia da considerarsi primaria o meno: nel primo caso le conseguenze potrebbero essere molto significative, con la possibilità di cambiare radicalmente l’impatto, fino a poterlo annullare, del nuovo tributo sui servizi (la Trise, o come si chiamerà dopo l’approvazione della finanziaria). Nei testi che circolavano ieri, riferiscono in Provincia, veniva chiarito che la competenza primaria diventerebbe della Provincia. Un punto-chiave, che in serata ha sollevato il «niet» della ragioneria generale dello Stato, critica su tutto l’impianto dell’emendamento. Nelle bozze romane, ieri mattina, non c’era invece alcuna traccia della modalità di calcolo del contributo trentino al risanamento dei conti dello Stato. La Provincia ha proposto da tempo il metodo del «residuo fiscale», cioè la differenza tra le imposte pagate allo Stato e la spesa sostenuta dallo Stato su un determinato territorio. In base a questo criterio, nel 2014 il Trentino dovrebbe pagare allo Stato 489 milioni di euro, una cifra ingente ma comunque meno impattante di quelle che stanno circolando. «Nelle strutture ministeriali ci sono forti resistenze ad adottare criteri nuovi», ricorda Dellai. Dietro l’insistenza dei tecnici di Piazza Dante, a Roma sono state inviate altre versioni che contemplavano la possibilità di far decadere gli effetti degli accantonamenti e della riserva all’erario attraverso una successiva intesa. Ma anche su que- sto la trattativa, oggi, dovrà ripartire. Fermo restando che, comunque, la Provincia è pronta a impugnare ogni previsione che prolunghi anche di pochi mesi la riserva all’erario. Il clima «Dovremo tenere alto il pressing», dice Vittorio Fravezzi, senatore del gruppo delle autonomie e membro della commissione bilancio. Riccardo Fraccaro, deputato trentino dei 5 stelle, attacca: «Il governo dei poteri forti e dell’asservimento alla finanza sta facendo cassa a discapito delle autonomie locali, con la complicità dei parlamentari delle larghe intese eletti in Trentino Alto Adige. Pur di restare aggrappati alla poltrona, i rappresentanti del partito unico appoggiano la controriforma della Costituzione e la legge di instabilità volute da Letta che minano alle fondamenta lo statuto speciale di Trento e Bolzano». L’A22 Sul fronte della megaconcessione autostradale ad A22, Brescia-Padova, Ferrara Mare e Campogalliano-Sassuolo, intanto, ieri è spuntata l’ipotesi — appoggiata in ambienti del governo vicini al ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi — di trasformare l’emendamento sulla fusione delle concessionarie in un semplice ordine del giorno. Sia Panizza che Fravezzi (nel gruppo delle autonomie) sono intenzionati invece a insistere con l’emendamento. Alessandro Papayannidis © RIPRODUZIONE RISERVATA Premier Il presidente del Consiglio, Enrico Letta. I rapporti tra Trento e Roma restano tesi I numeri Le richieste da Roma sommano patto di stabilità, accantonamenti e riserva all’erario. I virtuosi pagheranno di più Il conto: 1,4 miliardi da indicizzare al Pil Economia Il ministro Fabrizio Saccomanni TRENTO — Negli uffici di Piazza Dante, da Roma, arrivano con chiarezza e puntualità solo le richieste finanziarie. Il conto è stato ripresentato anche l’altroieri con una tabella che, ormai, non tiene nemmeno più conto della variazione più rilevante introdotta dal patto di Milano del 2009, la rinuncia alla quota variabile sommata agli oneri per università, ammortizzatori sociali e risorse per i «Comuni di confine» di Lombardia e Veneto. Si trattava di 568 milioni di euro, il primo grande sacrificio finanziario chiesto alla Provincia nell’epoca «post-crisi del 2007». Su quei 568 milioni di euro non ci sono contenziosi aperti; su tutti i sacrifici richiesti successivamente, invece, la Provincia ha presentato ricorso alla Consulta per il mancato rispetto delle procedure previste dallo Statuto, che ha rango costituzionale. Lo schema contestato è il seguente: il governo (prima Berlusconi, poi Monti, oggi Letta) utilizza la legge ordinaria, dalla spending review alla legge di stabilità, determinando unilateralmente il concorso delle autonomie speciali al risanamento del bilancio dello Stato, mentre lo Statuto di autonomia prevede il ricorso a una procedura pattizia. Dopo aver approvato la finanziaria che introdusse l’Imu, Mario Monti telefonò addirittura a Dellai e Durnwalder per scusarsi del mancato rispetto dell’iter statutario, rinviando ai «tavoli tecnici» la definizione delle pendenze; il Professore affidò il dossier al ministro Piero Gnudi, a cui Trento e Bolzano fecero pervenire proposte molto dettagliate di «autonomia integrale», cioè della copertura di tutte le spese dello Stato in regione in cambio di nuove competenze. Nulla di fatto, a parte qualche riunione interlocutoria. Nel frattempo con il governo Letta, gli oneri sono aumentati: per il 2014, la cifra richiesta da Roma è un miliardo e 403 milioni di euro, cioè più del 30% del bilancio. Da sommare ai 568 mi- lioni di euro a cui Trento rinuncia strutturalmente, ci sono 696 milioni tra miglioramento dei saldi del patto di stabilità e accantonamenti, oltre a 139 milioni di euro di riserva all’erario; un principio, quest’ultimo, minato da una sentenza della Consulta riferita alla regione Sicilia ma pronta a essere invocata anche dagli altri enti ricorrenti. Il governo tira dritto, per ora. E precisa che, se non si troverà un accordo per concordare le modalità e i saldi da corrispondere, gli 835 milioni di euro dovranno essere indicizzati al Pil: se il Trentino sarà più virtuoso, dovrà pagare di più. A. Pap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 20 Novembre 2013 11 TN Economia Confindustria Sorprese nello studio di Zaninotto: il controllo diretto aiuta la flessibilità Panorama Export, anche in famiglia si può 1 Vale il 22% del Pil. Dall’Armellina: «Bisogna fare di più» TRENTO — «Dal 2005 al 2013 il Pil italiano è sceso dell’8,5% e i dati ci dicono che nel biennio 2014-2015 crescerà dell’1,8. Troppo poco, soprattutto se pensiamo che nel resto del mondo l’incremento sarà del 7,6%, con punte del 14,3 in Cina e 11,4 in India». L’analisi di Fabrizio Guelpa del Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, presentata ieri al seminario «Legami locali e visione globale», non lascia scampo a interpretazioni diverse: per fare successo, le imprese devo guardare ai mercati esteri. Il Trentino non è certamente una regione virtuosa in questo senso, come spiega anche Franco Dall’Armellina, direttore generale della Banca di Trento e Bolzano: «L’export trentino rappresenta il 22% del Pil ed cresciuto dell’1,5% sia nel 2012 che nei primi mesi del 2013, ma il potenziale è molto più grande, soprattutto se pensiamo che a livello nazionale rappresenta il 26% e nel vicino Nordest il 37». Per aprirsi all’estero in maniera vincente c’è solo un modo: «Capire come ci è riuscito chi ce l’ha fatta e replicare il modello». Questa non è la ricetta, ma il punto di partenza da cui ha preso avvio lo studio coordinato da Enrico Zaninotto, docente del dipartimento di economia e management del- l’università di Trento: «Quando siamo entrati nelle aziende che avevamo scelto di analizzare, abbiamo capito che i fattori vincenti vanno al di là di quelli econometrici — spiega — Ci sono elementi esterni, come la crisi del mercato domestico che induce a cercarne di nuovi e gli eventi inaspettati. Alcune aziende, infatti, si sono aperte a mercati esteri dopo incontri casuali, ai quali però è seguita una grande intenzionalità e forti investimenti. Una progettazione — continua — che ha portato, tra le altre cose, alla customizzazione (personalizzare in base alle richieste dell’utente, ndr). Pensiamo a un’azienda che fa tecnologia: se decide di inserirsi in un nuovo Paese, dovrà aprire delle sedi per fare assistenza, tanto più se il suo prodotto è customizzato. Elementi che determinano, quindi, grossi investimenti». Ma aprirsi al mercato estero ha una duplice valenza: «Da un lato rappresenta una possibilità di crescita molto importante — aggiunge Guelfa (Intesa) «Nel biennio 2014-2015 cresceremo al massimo dell’1,8%. Troppo poco» Palazzo Stella Platea piena per il convegno sull’export trentino organizzato da Confindustria (Rensi) Guelpa — ma dall’altro rende le aziende ancora più competitive». Proprio per questa ragione «più che essere interessati ai fattori che hanno permesso di inserirsi in un nuovo Paese — sottolinea Zaninotto —, volevamo capire quali sono quelli che consentono di rimanerci». Tra questi «la spinta all’innovazione, al miglioramento e quindi la ricerca costante». Che sia stata avviata da un incontro casuale o no, l’internazionalizzazione è stata preceduta da una profonda analisi e pianificazione. Prevedibile visto che era- Agricoltura Cesconi: qualità buona, ma vorrei maggiore selezione Vendemmia 2013 da record La produzione sale del 29% TRENTO — Tardiva, ma molto abbondante e di buona qualità, in alcuni casi molto buona. È la vendemmia 2013 secondo il Consorzio Vini del Trentino, che stima in un + 29% la crescita della produzione vinicola rispetto al 2012. Dati confermati dal presidente dei Vignaioli trentini, non senza un piccolo appunto. «In alcuni casi ho visto raccogliere troppa uva perché la qualità possa essere alta. Ogni produttore, però, è libero di fare le sue scelte». Il Consorzio (Federcoop) ha raccolto dalle 123 Cantine socie, la maggioranza della produzione viticola locale, i dati sull’uva raccolta nei vigneti del Trentino: «La vendemmia 2013 è stata caratterizzata da un paio di fattori. Il primo: un generale ritardo nella maturazione delle diverse varietà di uve. Il secondo: l’eccezionale risultato conseguito, in termini di quantità di uve raccolte, nei 10.500 ettari di vigneti coltivati in Trentino». Complessivamente le uve raccolte dalle aziende che fanno capo al Consorzio hanno raggiunto 1.366.416 quintali. Rispetto a dodici mesi prima la produzione ha segnato un incremento del 29%. Decisamente più favorite le varietà a bacca bianca (+34%) rispetto a quelle a bacca nera (+15%). Le uve bianche con 1 milione 19 mila 291 quintali rappresentano il 74,6% del totale. Quelle nere (347 mila 125 quintali) il 25,4%. I numeri dimostrato che, la produzione totale di uve trentine, è concentrata in tre varietà bianche: Chardonnay (30,1%), Pinot grigio (28,4%) e Müller Thurgau (9,2%). Le principali varietà a bacca nera sono, invece, Teroldego (7,3%), Merlot feriore ai valori medi è risultato, un po’ per tutte le varietà, il tenore zuccherino delle uve. «Più che soddisfacente» lo stato fitosanitario. L’analisi del Consorzio viene in sostanza confermata dai Vignaioli, notoriamente piuttosto critici circa la produzione trentina di quantità. «La produzione è stata quasi ovunque molto abbondante — ribadisce Lorenzo Cesconi Anno d’oro La produzione vinicola si annuncia abbondante (5,8%), Marzemino (2,8%), Schiava (2,6%). I primi grappoli della vendemmia 2013 sono stati raccolti nella prima settimana di settembre, con un ritardo di una quindicina di giorni rispetto al passato a noi più vicino, e ha raggiunto un volume di uve che non si registrava da una quarantina di anni. Tendenzialmente in- — Hanno sofferto un po’ le zone più precoci, ossia il fondovalle e il sud, in particolare chi non ha potuto, o saputo, aspettare. In alcuni casi ho visto raccogliere troppa uva perché la qualità possa essere alta. Ogni produttore, però, è libero di fare le sue scelte». T. Sc. © RIPRODUZIONE RISERVATA no richiesti grossi investimenti. Altri fattori, tuttavia, hanno rappresentato una sorpresa: «In particolare la forte identità familiare, che solitamente è un fattore frenante, nel caso delle imprese trentine è stato un elemento di forza — conclude Zaninotto — Ma anche la tendenza delle imprese loca- Il docente «Per rimanere sul mercato estero serve una costante spinta al miglioramento» li di esternalizzare poco: le aziende sono solite affidare all’esterno alcune produzione, il che le rende più flessibili e dinamiche. Nel caso di questo territorio, invece, funziona al contrario. Controllare direttamente la produzione ha trovato un suo equilibrio con la velocità di cambiamento». Gli imprenditori trentini, dunque, hanno tutti gli ingredienti per uscire dalla crisi più forte di prima e da ieri hanno anche la ricetta. Sta a loro, adesso, trasformarsi da cuochi a chef. Andrea Rossi Tonon Denominazioni d’origine protetta Bruxelles dà il via libera Il puzzone di Moena è Dop Il «Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì» del Trentino Alto Adige e il «Pecorino di Picinisco» del Lazio hanno conquistato per l’Italia due nuove denominazioni d’origine protetta (Dop) riconosciute dall’Unione europea. Lo ha annunciato ieri la Commissione europea, che iscriverà le nuove Dop nel registro europeo delle indicazioni geografiche che saranno tutelate contro imitazioni e falsi. Il formaggio «Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì» Dop, dal gusto forte e intenso, viene prodotto con latte di vacca nelle valli alpine di Fiemme e Fassa, di Primiero e Vanoi. Il «Pecorino di Picinisco », un formaggio antichissimo fatto con latte essenzialmente di pecora, ma può essere presente di latte di capra, allevate nella valle di Comino. Sono quasi 1.200 le eccellenze agroalimentari riconosciute dall’Ue. L’Italia primeggia. Sì alla staffetta generazionale. Agenzia del Lavoro e Laborfonds hanno sottoscritto un accordo per i contratti di solidarietà espansivi e di staffetta generazionale. Grazie all’accordo, prima esperienza in Italia, i dipendenti accettano la riduzione dell'orario di lavoro per consentire ad altri lavoratori di venire assunti a tempo indeterminato. A seguito dell’intesa, che ha come obiettivo il sostegno all’occupazione, Agenzia del lavoro sosterrà economicamente i lavoratori che accettano il regime di part-time, con conseguente riduzione dello stipendio e dei relativi contributi previdenziali, con un contributo annuo per lavoratore di 7 mila euro fino al pensionamento e per la durata di 3 anni. Tedx arriva a Trento. Technology Entertainment Design, ossia tecnologia, intrattenimento e design, per gli amici «Ted». La sigla indica quello che negli Usa è diventato un vero e proprio fenomeno di costume. I relatori di questo tipo di eventi illustrano progetti, visioni, idee, insomma fanno sognare, oltre che ragionare, i presenti. Si spazia dalla politica alla scienza, passando per l’arte, piuttosto che l’ambiente. Sabato, al teatro sociale di Trento, andrà in scena l’edizione trentina: 17 relatori si alterneranno sul palco per raccontare, in 18 minuti, idee e progetti. La lunga giornata (dalle 10 alle 19) sarà alternata da performance artistiche di vario genere. Roccabruna, tornano le Bollicine. Ritorna come tutti gli anni la manifestazione che Palazzo Roccabruna dedica alle bollicine del metodo classico trentino: il Trentodoc. La manifestazione di promozione enogastronomica avrà inizio domani e proseguirà fino all'8 dicembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA Edilizia Salvatori: «Non esistono alternative: le costruzioni tradizionali sono in crisi» Riqualificazione, crescita del 14% Rebuild torna a Riva del Garda. Obiettivo concretezza TRENTO — Cinquecento operatori del settore costruzioni si sono dati appuntamento a Riva del Garda il 26 e 27 novembre per scambiarsi informazioni sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente: 4,5 milioni di edifici solo in Italia. È la seconda edizione di Rebuild, la convention nazionale sulla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. «Durante i mesi trascorsi dopo la prima edizione di Rebuild, si è assistito ad un’accelerazione e a una convergenza verso il tema della riqualificazione e non solo a livello italiano», spiega Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e ideatore di Rebuild. «Dall’Inghilterra alla Germania si stanno sviluppando strategie nazionali e strumenti dedicati. In Germania 1 euro investito in riqualificazione genera tra i 2 e 5 euro di gettito fiscale, derivato principalmente da nuova occupazione. Alcune di queste esperienze sono ormai note e largamente testate. Il patrimonio immobiliare, se riqualificato, può contribuire alla crescita del paese, anziché essere solo oggetto di tassazioni». La formula scelta per l’edizione 2013 prevede una sorta di numero chiuso. I 500 partecipanti saranno tutte persone del settore: progettisti, costruttori, finanziatori. «Si partirà da esempi reali, da progetti realizzati, proprio perché l’obiettivo della due giorni — sottolinea Salvatori — è la concretezza». Con questo auspicio, i filoni trattati saranno tre: il cambiamento del mercato, i modelli di attuazione e le modalità di finanziamento. «Il settore della riqualificazione degli edifici — osserva Salvatori — è di fatto l’unico segmento delle costruzioni sopravvissuto alla crisi. Dal 2007 al 2011, il fatturato delle Promotore Gianluca Salvatori costruzioni tradizionali è crollato del 60%, quello delle riqualificazioni è cresciuto del 14%. Chi vuole riposizionarsi sul mercato non può che partire da questi due dati». In principio furono i grandi committenti. «I primi a puntare con decisione sull’edilizia sostenibile sono stati i grandi committenti privati, penso alla torre Unipol di Bologna, piuttosto la sede delle Nazioni Unite a Roma. Poi è arrivato il privato di medio e alto livello, attento alla qualità dell’abitare e ai consumi. Le commesse pubbliche nel frattempo hanno rallentato fino a fermarsi e i privati di medio e basso livello, causa la crisi, faticano ad agganciarsi a questo nuovo paradigma edilizio. Però è come se in una notte buia ci fosse una grande freccia lampeggiante. La direzione da seguire è quella, c’è poco da fare». Una delle grandi scommesse che si accompagna all’edilizia sostenibile è la riqualificazione, insieme agli edifici, dei lavoratori edili. Salvatori è ottimista. «Quello che facciamo con il nostro distretto tecnologico è anche questo. Ma abbiamo notato che quando l’imprenditore è interessato a cambiare, la formazione per i dipendenti può essere fatta bene e rapidamente». T. Sc. Certificazioni Le classi energetiche sono ormai conosciute © RIPRODUZIONE RISERVATA l 'Adige CONVEGNO: RELATORE PROF. STEFANO MAGLIA IL FUTURO è ADESSO RIPARTIAMO DALL’ AMBIENTE 27 novembre 2013 - Nogaredo (Trento) www.fironline.it 31120 www.ladige.it Mercoledì 20 novembre 2013 9 771594 144005 Tel. 0464 942494 - [email protected] Anno 66 - numero 320 • 1,20 euro Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige Il lutto 29 Addio Maximilian Schindele Padre della Grundig trentina Val di Non 44 2 coop «Anita» produce La gli zaini della Moncler Trento 21 1 Nuova ondata di furti I consigli della polizia Ala 35 Statuto, il Comune apre al voto degli stranieri PROVINCIA Arriverebbero al posto della riserva all’erario. Ma il ministero dell’Economia è contrario ORA SERVE IL SALTO 3 Roma offre i tributi locali Da produttori di mele a cultura della mela Un emendamento apre la strada alle nuove competenze fiscali l record di introiti che, grazie a Melinda e alla bravura dei suoi frutticoltori, è piovuto sulla Valle di Non concede respiro alle famiglie e rilancia gli investimenti. Dovrebbe quindi servire a fare il punto sui successi ottenuti, ma anche sui problemi (grossi) emergenti. È maturo il tempo perché la Val di Non affianchi la «produzione della mela» a una più decisa «cultura della mela». In par tenza Ieri un passo avanti nella trattativa sulla legge di stabilità Rossi: siamo sospesi... D elrio apre, Saccomanni richiude, ma un passo avanti, nella complessa trattativa fra Provincia e governo sulla legge di stabilità, nella parte che riguarda le casse dell’autonomia, ieri è stato fatto. Il ministro per gli Affari regionali ha proposto un emendamento che accoglie la richiesta di Trento e Bolzano di compartecipare al risanamento dei conti pubblici con l’assunzione di funzioni statali e relativi costi, al posto della riserva all’erario e di altre richieste di risorse. Tra le competenze citate, quelle sulle agenzie fiscali e sulla giustizia. Contrario il ministero dell’Economia, mentre la Provincia rilancia a sua volta con una controproposta migliorativa. Protezione civile trentina mobilitata per la Sardegna TWITTER 3 - 24 8 Giovani e agricoltura Boom di iscritti per S. Michele Sono molti i segnali che indicano il ritrovato appeal dell’agricoltura tra i giovani. Tra questi, il boom di iscrizioni all’istituto di San Michele, «la scuola» dell’agricoltura per eccellenza. Ieri ben 48 giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni hanno ricevuto il brevetto. 23 F A PAGINA SENTIERI A PAGINA 4 Mercato edile gonfiato, ora decrescita guidata ANTONIO ZECCA ra che Rossi ha vinto le elezioni, ora che la giunta Rossi è definita, tutti quelli che sono stati interpellati nella fase pre-elettorale calano le loro richieste. Tutti, anche quelli che non hanno votato per Rossi o per la sua coalizione. La sostanza è sempre la stessa: ora Rossi deve fare questo per noi, o la nostra categoria. Le uniche categorie che non chiedono sono quelle dei poveri e dei diseredati. O CONTINUA A PAGINA LETTERA ALL’ASSESSORE 5 Turismo in Trentino, così io innoverei uguri di buon lavoro al nuovo assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola per la sua «mission» di governo del turismo trentino: una gestione che necessariamente dovrà tradursi in una sorta di ristrutturazione profonda del comparto, una specie di new deal improntato a «nuovi e forti pensieri», proiettato a corsi e criteri d’agire innovativi. A Verrà ricordata come la vendemmia dei record quella del 2013: più 29%, con 1.366.416 quintali di uva. A PAGINA 54 CARLO GUARDINI VENDEMMIA DEI RECORD 20 54 ROSSI E L’IMMOBILIARE @giornaleladige: seguite anche i «tweet» con notizie e commenti ino a poco tempo fa erano in galera, a Verona, a scontare la pena: uno per detenzione e produzione di materiale pedopornografico, l’altro per violenza sessuale su due ragazzini quattordicenni. Si erano conosciuti proprio in carcere, e in carcere, a distanza di qualche mese, sono tornati. La polizia postale li ha arrestati lunedì mattina. Si tratta di due trentini, di 56 e 40 anni, residenti nello stesso palazzo nel capoluogo. Il primo è accusato di detenzione e produzione di materiale pedopornografico, il secondo solo della detenzione. 9 CONTINUA A PAGINA 55 Malé | Don Andrea, prete polacco sospeso da anni, denunciato dai carabinieri Celebrava messa per intascare offerte CARROZZERIA R.P.M. G3112001 Non è solo il dossier autostrade a sollevare le critiche della Ue. Il commissario europeo per il mercato interno ha riaperto il fascicolo centrali idroelettriche in Trentino, contestando la legittimità della proroga in capo alle nuove società concessionarie costituite con Enel e Edison. A PAGINA 17 Si sono conosciuti in carcere: foto e video sul pc Energia, la Ue boccia Trento F. SARTORI ALLE PAGINE A PAGINA I LAVORAZIONE SU VEICOLI INDUSTRIALI PULLMAN Banco di riscontro telai e cabina - (JOSAM LASER) Verniciatura a forno - Ripristino celle isotermiche - Elettrauto MEZZOCORONA (TN) - Via del Teroldego, 6 Tel. 0461 604241 - Fax 0461 609399 [email protected] - www.carrozzeriarpmindustrialcar.com I l prete lo sapeva fare, e anche bene: riempiva la chiesa di fedeli, era sempre attivo, forse un po’ troppo zelante nel sollecitare le offerte. È questo che aveva fatto nascere i primi sospetti. Cresciuti quando in estate don Andrea, prete polacco da anni in Trentino, se ne è andato dalla val di Sole, con i soldi affidatigli. I carabinieri hanno indagato, scoprendo che era sospeso dal 1996 e che si era fatto dare anche 20 mila euro da un’anziana. È stato denunciato. M. VIGANÒ, L. STABLUM A PAGINA 18 A3111270 Per le proroghe A PAGINA A. CONTE L. PATRUNO Pedofilia, arrestati 2 trentini LE CRONACHE P. GHEZZI Il bilancio provvisorio parla di 16 vittime, e purtroppo sembra destinato a salire. È una tragedia quella che si è abbattuta sulla Sardegna, flagellata dal maltempo. La protezione civile trentina è stata mobilitata e già oggi partiranno le prime squadre e mezzi. FRANCO DE BATTAGLIA L3103003 8 mercoledì 20 novembre 2013 ECONOMIA L3103003 l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Si riapre una vicenda che pareva chiusa un anno fa: secondo il commissario al mercato, il prolungamento delle concessioni ex Edison ed Enel viola le norme della euroconcorrenza ENERGIA Proroga centrali L’Ue boccia Trento Barnier scrive a Bonino Gilmozzi: abbiamo spiegato BRUXELLES/TRENTO - Il commissario europeo per il mercato interno - garante dunque della concorrenza - Michel Barnier (foto a destra), riapre il dossier centrali idroelettriche in Trentino, contestando la legittimità della proroga in capo alle new.co costituite con Enel e Edison, con una nuova messa in mora (dopo la prima del marzo Sotto esame sono le normative dello Stato e delle due Province, per la Pat le modifiche 2007 alla legge 4/1998 2011) del governo di Roma su alcuni aspetti della normativa italiana in materia di concessioni idroelettriche. L’ha fatto scrivendo alla fine di settembre una lettera di 7 pagine alla ministra degli esteri Emma Bonino, dandole due mesi di tempo per presentare delle controdeduzioni. L’assessore all’energia Mauro Gilmozzi (al centro), che ha ereditato anche questa competenza di Pacher, interpellato dall’Adige spiega - sentiti i dirigenti del settore - che il dossier centrali non è tra le urgenze sul tavolo della giunta Rossi: «Restiamo convinti che la nostra normativa sulle proroghe delle concessioni delle grandi centrali idroelettriche al 2020 ab- bia un impianto solido, concordato a suo tempo con la direzione Ue del mercato. Che non abbiamo causato danni alla Provincia né alla concorrenza, riconoscendo correttamente gli investimenti compiuti dai gestori precedenti». A differenza che a Bolzano (dove la Provincia ha scelto la strada delle gare, salvo poi finire nel gorgo degli scandali e delle inchieste giudiziarie) la norma di Trento non ha dato origine a una diatriba giuridica né è mai arrivata all’esame della Corte costituzionale, ma gli esposti altoatesini presentati a Bruxelles coinvolgono le normative di entrambe le Province. Secondo alcuni pareri giuridici - allungando le concessioni - la Provincia di Trento avrebbe causato un danno al proprio demanio idrico, che a scadenza di concessione sarebbe entrato in possesso dell’ingente patrimonio delle opere e degli impianti idraulici delle centrali. Giusto un anno fa, però, la Commissione Ue aveva chiuso un’altra procedura di infrazione, dopo che a marzo 2012 il dipartimento politiche europee della presidenza del consiglio aveva convocato le due Province. Per il Trentino, a Fabio Scalet, dirigente affari istituzionali e legislativi, era stata comunicata la fine del «processo». Ora, la lettera di Barnier potrebbe riaprire i giochi. La Ue contesta alla Repubblica italiana di essere venuta meno ai suoi obblighi, adottando la normativa trentina, con le modifiche introdotte dall’art. 44 della legge prov. 23/2007 nella l.p. 4/1998. twitter: pgheconomiadige I DATI DEL TURISMO 2 INDUSTRIA 1 L’economista Zaninotto analizza 13 aziende con propensione estera: identità e flessibilità Familiari formato export TRENTO - Per rimanere competitive, continuare a crescere e sostenere lo sviluppo del tessuto produttivo locale, le imprese trentine dovranno approdare sui nuovi mercati internazionali, contando su tradizione familiare, identità e flessibilità per vincere la sfida della crisi. Lo sostiene una ricerca promossa da Confindustria e finanziata da Btb/Intesa effettuata su un campione di 13 imprese provinciali che esportano all’estero con successo, da un gruppo di ricerca del dipartimento di economia dell’Università di Trento. L’indagine, coordinata dal professore Enrico Zaninotto, è stata presentata ieri nella sede di Confindustria Trento. «L’obiettivo della ricerca - ha specificato Zaninotto - era l’individuazione dei fattori che caratterizzano le imprese locali andate con successo all’estero. La scelta delle 13 aziende è stata effettuata su una base di 442 imprese trentine attive in mercati esteri, molte delle quali impegnate nel settore della meccanica o di tecnologie di medio livello. Ma senza dimenticare l’alimentare: Riccardo Felicetti ha parlato del successo internazionale della sua pasta. Per le altre, una presenza nel panorama globale sarà un passo necessario, secondo l’economista Fabrizio Guelpa (servizio studi Intesa), in quanto l’attuale situazione economica nazionale non permette un’immediata ripresa dei consumi in Italia. Le ricadute dell’incremento dei prodotti esportati, poi, potrebbero avere un effetto trainante per tutta l’economia del territorio. «I fattori di successo delle imprese trentine ha aggiunto Zaninotto - sono legati alla forte intenzionalità delle imprese di penetrare nei mercati esteri, con strategie flessibili e grossi investimenti iniziali. Inoltre, la gestione familiare dell’azienda permette coerenza e coesione nel processo di internazionalizzazione». Guelpa ha quantificato così i vantaggi dell’internazionalizzazione: l’ambiente fortemente competitivo spinge le imprese ad innovare, a rafforzare i marchi, a costituire presenze produttive e commerciali direttamente sui mercati di sbocco: tra gli esportatori le imprese con brevetto, marchio, investimenti diretti esteri sono rispettivamente 2, 3 e 4 volte superiori L.B. a quelle che non esportano. Arrivi +1,2%, presenze -0,3%, i tedeschi vanno al 50,3%, il Garda al 20,2% Estate 2013: la riscossa di Trento-Bondone TRENTO - Mentre un nuovo inverno si annuncia, i dati definitivi sul turismo estivo 2013 raccontano di un Trentino che tiene, anzi mostra un piccolo segno più, registrando un incremento dell’1,2% negli arrivi (numero dei turisti ospitati) ed una sostanziale stabilità in termini di presenze (cioè di pernottamenti, -0,3%). Non è ancora merito del neoassessore Dallapiccola, semmai del suo predecessore Mellarini (ammesso che gli assessori abbiano meriti specifici nei movimenti di queste cifre). In ogni caso, ieri il servizio statistica della Provincia ha diffuso tutti i dati dell’estate 2013, elaborati sulla base delle informazioni trasmesse on-line dalle strutture ricettive e controllate dagli operatori degli enti di promozione turistica. Ancora una volta, sono gli ospiti stranieri che ci «salvano» la stagione (in cui agosto - che vale il 39% delle presenze estive - e settembre, 16%, hanno più che coperto i buchi di giugno - 13% - e di luglio, che fa il 32% del totale), crescendo del 3,4% rispetto all’estate 2012, e compensando l’ulteriore calo dei turisti italiani, del 2,3%. Da sette anni (con l’eccezione del 2009) il «monte notti» nel Trentino estivo vede la curva delle presenze straniere sempre sopra l’altalena di quelle italiane: per citare solo le punte più alte, nel 2007 +19,4% estero rispetto al +7,1% nazionale, nel 2011 +9,9% contro -0,4%. Considerando solo le presenze alberghiere, il differenziale stranieri/italiani tra 2012 e 2013 è ancora più netto: +4,6% anziché -2,3%. Con un settembre «estero» spettacolare, a due cifre (+10,4%) dopo un -3,1% a giugno, un +5,3% a luglio e un +4,4% ad agosto, unico mese in cui i pernottamenti italiani (di calabresi e toscani io migliori aumenti relativi, +11 e +7%) hanno segnato un progresso superiore a quelli degli stranieri: +6,2%. Ma quali stranieri? I tedeschi aumentano e nell’estate 2013 sono la maggioranza assoluta per presenze (50,3%): 233mila i loro arrivi (+3,2%), 847mila i pernotta- MOVIMENTO ALBERGHIERO ED EXTRALBERGHIERO PER AMBITO AMBITO TURISTICO TRENTO, MONTE BONDONE E VALLE DEI LAGHI DOLOMITI DI BRENTA ALTOPIANO DELLA PAGANELLA, CAVEDAGO E SPORMAGGIORE ALTOPIANO DI PINÈ E VALLE DI CEMBRA VALLE DI FIEMME VALLE DI FASSA SAN MARTINO DI CASTROZZA,PRIMIERO E VANOI VALSUGANA - TESINO ALTIPIANI DI FOLGARIA, LAVARONE E LUSERNA ROVERETO GARDA TRENTINO TERME DI COMANODOLOMITI DI BRENTA MADONNA DI CAMPIGLIO - PINZOLO - VAL RENDENA VALLI DI SOLE, PEIO E RABBI VALLE DI NON ZONE FUORI AMBITO PROVINCIA menti (+6,3%), solo 3,6 giorni la permanenza media contro i 5,6 degli inglesi, secondi con il 10,2%. Poi Austria, Paesi Bassi, Belgio. Infine, gli ambiti con ARRIVI VARIAZIONE % ARRIVI PRESENZE VARIAZIONE % PRESENZE PESO % PRESENZE 107.977 5,4 326.898 7,4 3,9 111.713 19.359 90.946 256.715 82.451 147.617 48.748 59.320 403.419 32.165 100.370 129.606 55.361 74.714 1.720.481 -1,3 0,0 6,2 3,2 1,5 -1,7 -3,0 4,6 2,0 -5,1 -0,7 -1,2 0,7 -1,1 1,2 655.785 103.435 501.253 1.273.470 403.305 912.978 235.486 172.147 1.810.014 149.212 432.425 701.487 208.630 389.639 8.276.164 -4,0 7,4 5,8 1,6 1,0 -0,7 -5,4 -3,6 0,3 -5,2 -1,1 -3,3 -10,1 3,0 -0,3 7,9 1,2 6,1 15,4 4,9 11,0 2,8 2,1 21,9 1,8 5,2 8,5 2,5 4,7 100,0 gli hotel più frequentati. Il Garda è primo con il 20,2% del totale con 1,12 mln di presenze e un +1,5% sul 2012. Anche Fassa cresce e ha il 18,4%. Nel suo piccolo l’ambito più brillante è Trento-Bondone-Valle laghi, 201mila presenze, +13% alberghiero. E +7,4% in totale. pgh www.statistica.provincia.tn.it OCCUPAZIONE Accordo con Agenzia Anche Laborfonds entra in staffetta TRENTO - Agenzia del Lavoro e Laborfonds hanno sottoscritto un accordo per i contratti di solidarietà espansivi e di staffetta generazionale. Grazie all’accordo, prima esperienza in Italia, i dipendenti accettano la riduzione dell’orario di lavoro per consentire ad altri lavoratori di venire assunti a tempo indeterminato. A seguito dell’intesa, Agenzia del lavoro sosterrà economicamente i lavoratori che accettano il regime di part-time, con conseguente riduzione dello stipendio e dei relativi contributi previdenziali, con un contributo annuo per lavoratore di 7mila euro fino al pensionamento e per la durata di 3 anni. I primi accordi sindacali sono stati recentemente sottoscritti in provincia di Trento e rappresentano la prima esperienza su tutto il territorio nazionale. Altre aziende trentine hanno già manifestato l’interesse ad aderire al progetto. Per quanto riguarda la tutela previdenziale, in particolare, il lavoratore può scegliere se destinare una quota del contributo provinciale alla contribuzione volontaria da versare all’Inps o se versare lo stesso importo al fondo di previdenza complementare a cui il lavoratore sia iscritto. Affinché questa seconda possibilità sia operativa è necessaria la stipula di appositi accordi con gli enti gestori dei fondi di previdenza complementare interessati. Il primo è stato quello tra Agenzia del Lavoro e Laborfonds. Pertanto, i lavoratori iscritti a Laborfonds possono richiedere che il contributo provinciale, per la quota della contribuzione volontaria, sia versato direttamente dall’Agenzia a Laborfonds. L3103004 Economia l'Adige VENDEMMIA mercoledì 20 novembre 2013 Le 123 cantine socie del Consorzio vini hanno superato la produzione di 1 milione 366mila quintali complessivi, il 74,6% a bacca bianca, con un balzo del 29% sul 2012 9 In testa lo Chardonnay (30,1% della produzione), seguito da Pinot grigio (28,4%) e Müller Thurgau (9,2%).Tra i rossi,Teroldego (7,3%) e Merlot (5,8%) Uva, record storico: 130 quintali a ettaro In 40 anni non se n’è mai raccolta così tanta Le bianche oltre il tetto del milione di quintali TRENTO - Da quarant’anni anni a questa parte, mai le vigne del Trentino avevano prodotto così tanta uva in una stagione. La bacca bianca - sempre più largamente preferita alle uve nere che rendono meno sul mercato - sfora il tetto del milione di quintali. «Un risultato eccezionale» viene definito quello della vendemmia 2013 dal Consorzio vini del Trentino presieduto da Elvio Fronza e diretto da Erman Bona Tardiva rispetto alle annate scorse, ma «caratterizzata da eccellenza qualitativa e quantitiva». Le 123 cantine socie del Consorzio vini (che rappresenta la quasi totalità della produzione viticola di casa nostra) hanno superato la produzione di 1 milione 366mila quintali complessivi. «Interrompendo una tendenza ormai consolidata - spiega il Consorzio - la vendemmia 2013 è stata caratterizzata da un paio di fattori. Il primo: un generale ritardo nella maturazione delle diverse varietà di uve. Il secondo: l’eccezionale risultato conseguito, in termini di quantità di uve raccolte, nei 10.500 ettari di vigneti coltivati in Trentino». Le uve raccolte hanno segnato un incremento del 29%, raggiungendo una quantità media di 130 quintali ad ettaro, molto elevata. Forse troppa, secondo i parametri classici del vino di qualità. Anche per quanto riguarda gli incrementi relativi della vendemmia 2013 su quella 2012, il balzo più deciso l’hanno fatto le varietà a bacca bianca (+34%) rispetto a quelle a bacca nera (+15%). Le uve Produzione uve bianche e uve nere 1995-2013 Evoluzione principali varietà di uve bianche 1995-2013 Quintali uve bianche Quintali Chardonnay uve nere Pinot grigio Muller T. 1 29 9. 01 1. 7 04 5. 88 2 7. 38 9. 1 1. 36 6 7 3. 3. 23 22 7 41 6. 1 4 54 9. 39 07 5. 7 04 5 2 .1 36 14 7 34 8 .0 99 .4 30 70 2005 2010 2013 1995 0 .3 0 90 L’avvocato Elvio Fronza, presidente del Consorzio vini del Trentino: «Il segreto sono nuovi soci e un forte impegno nel lavoro in vigneto e in cantina» 1 12 0. 8 .2 7 85 5. 8 2005 8 2 .8 1 39 31 . 12 4. 2000 11 6 42 . 81 0 65 0 69 2. 2000 7 4. 70 50 1995 Varietà di vite 2 0. 0 2010 2013 bianche con 1 milione 19 mila 291 quintali rappresentano il 74,6% del totale. Quelle nere (347 mila 125 quintali) il 25,4%. I numeri dimostrano che la produzione totale di uve trentine è concentrata su tre varietà bianche: lo Chardonnay (30,1%) che è la base dello spumante TrentoDoc, Pinot grigio (28,4%), il più amato dagli americani, e Müller Thurgau (9,2%). Le principali varietà a bacca nera sono, invece, Teroldego (7,3%), Merlot (5,8%), Marzemino (2,8%), Schiava (2,6%). Dal ’95 Pinot grigio +291% Chardonnay +75% Il presidente Fronza: cura e nuovi soci il segreto del nostro boom TRENTO - «Questo risultato? Una conseguenza diretta di una buona coltivazione, e anche di qualche nuovo socio che ha esteso la superficie coltivata a vigneto in Trentino». Questo il segreto del risultato record della vendemmia secondo il presidente, avvocato Elvio Fronza, presidente della Cantina sociale di Trento. L’anteprima della vendemmia 2013 si è avuta a fine ottobre con la messa in vendita di mezzo migliaio di bottiglie (494.800 per l’esattezza) di «vino novello», un prodotto che in questi ultimi anni sta incontrando un favore crescente da parte dei consumatori. I primi grappoli della vendemmia 2013 sono stati raccolti nella prima settimana di settembre (con un ritardo di una quindicina di giorni rispetto al passato prossimo) e ha raggiunto un volume di uve davvero inatteso. Dal punto di vista della successione delle varietà, la raccolta di quest’anno ha preso il via con le uve destinate alla produzione di vini base spumante. È proseguita con le uve per la produzione di vini fermi: Chardonnay, Pinot grigio, Müller Thurgau, Nosiola. Quindi è stata la volta dei futuri rossi: con lo stacco del Teroldego, del Lagrein, del Marzemino, fino a metà ottobre con le varietà più tardive di Cabernet e Merlot. Tendenzialmente inferiore ai valori medi è risultato (un po’ per tutte le varietà) il tenore zuccherino delle uve. «Al momento della raccolta tutte le varietà - conclude il comunicato del Consorzio vini - presentavano uno stato fitosanitario più che soddisfacente, pur essendosi verificate nel corso dell’annata condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo della peronospora e dell’oidio». Per quanto riguarda i trend più a lungo termine, dal 1995 ad oggi va segnalato che lo Chardonnay è balzato da 236mila a 412mila quintali, con un balzo del 75%, mentre nello stesso periodo il Pinot grigio è lievitato da 99mila a 388mila quintali, con un incremento del 291%. LE IMPRESE IN PROVINCIA DI TRENTO Dati relativi al numero delle imprese, all'indice di occupazione, al valore aggiunto e all’ammontare del diritto annuale versato per i settori economici della provincia di Trento(1). SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA(2) AGRICOLTURA ARTIGIANATO INDUSTRIA COMMERCIO COOPERATIVE TURISMO TRASPORTI E SPEDIZIONI CREDITO ASSICURAZIONI SERVIZI ALLE IMPRESE ALTRI SETTORI TOTALE NUMERO IMPRESE(3) ADDETTI 12.858 13.010 5.206 11.854 898 6.712 1.934 925 701 7.561 1.666 63.325 8.802 30.463 34.582 26.921 11.255 22.406 10.421 4.048 1.559 31.799 6.732 188.988 (4) (1) Dati approvati dalla Giunta della Camera di Commercio I.A.A. di Trento con deliberazione n. 81 dell’11 novembre 2013 e pubblicati sul B.U.R. ai sensi dell’art. 4 del D.P.Reg. 28 novembre 2007, n. 8/L e ss.mm. (2) I settori economici sono individuati ai sensi dell’art. 6 della L.R. 9 agosto 1982, n. 7 e ss.mm. (3) Numero complessivo delle imprese operanti sul territorio provinciale, comprese le unità locali e le sedi secondarie. Fonte: Registro Imprese della Camera di Commercio INDICE DI VALORE AGGIUNTO OCCUPAZIONE(5) (MIGLIAIA DI EURO)(6) 4,7% 16,1% 18,3% 14,2% 6,0% 11,9% 5,5% 2,1% 0,8% 16,8% 3,6% 100,0% 391.254,84 1.419.694,16 2.136.190,04 1.220.183,89 480.817,65 1.165.578,34 821.678,80 675.605,37 80.284,75 1.843.460,56 341.869,07 10.576.617,47 DIRITTO ANNUALE VERSATO(7) 1.122.632,59 1.446.402,54 1.180.908,01 1.586.531,05 193.309,84 874.887,40 301.340,09 203.683,19 91.876,17 1.182.446,00 198.591,11 8.382.607,99 I.A.A. di Trento; dati al 31.12.2012. (4) Fonte: ISTAT (ASIA – Archivio Statistico delle Imprese Attive); dati al 31.12.2010. (5) Rapporto tra il numero di addetti delle imprese di un settore e il numero di addetti delle imprese di tutti i settori. (6) Fonte: Fondazione Istituto Tagliacarne; dati al 31.12.2010. (7) Diritto annuale riscosso per settore economico. Fonte: InfoCamere S.Consortile p.A.; dati al 31.12.2012. TOTALE 2013 Quintali % 1 2. 27 76 38 13 33 24 0 46 6. 3 65 7 . 79 Traminer 5 95 1. 3 41 .98 7 62 38 29 7 9 .8 69 61 6 43 44 32 Produzione uve 2013 in provincia di Trento Chardonnay 411.955 30,15% Pinot grigio 387.983 28,39% Müller Thurgau 125.858 9,21% Traminer aromatico 39.828 2,91% Sauvignon 13.759 1,01% Moscato giallo 13.620 1,00% Pinot bianco 10.267 0,75% Nosiola 7.494 0,55% Riesling renano 4.212 0,31% Manzoni bianco 1.629 0,12% Kerner 948 0,07% Goldtraminer 524 0,04% Trebbiano 161 0,01% Riesling italico 83 0,01% Altre bianche 970 0,07% Totale uve bianche 1.019.291 74,60% Teroldego Merlot Marzemino Schiava Pinot nero Lagrein Cabernet Sauvignon Cabernet franc Enantio Rebo Syrah Moscato rosa Groppello di Revò Altre nere Totale uve nere TOTALE UVE 99.437 7,28% 79.128 5,79% 38.545 2,82% 35.343 2,59% 27.635 2,02% 25.505 1,87% 23.847 1,75% 5.376 0,39% 5.111 0,37% 4.651 0,34% 433 0,03% 345 0,03% 67 0,00% 1.702 0,12% 347.125 25,40% 1.366.416 100,00% Fonte: Consorzio Vini del Trentino AUTOSTRADE NORDEST Oggi Tosi da Rossi sull’A22 TRENTO - Oggi il sindaco di Verona nonché presidente di A4 Serenissima Flavio Tosi sarà a Trento, a colloquio con il presidente della giunta provinciale Ugo Rossi, per verificare la possibilità di una convergenza tra trentini e veneti su un progetto di proroga lunga delle concessioni autostradali attraverso una maxifusione tra le società che gestiscono le arterie autostradali del Nordest. Rossi spera di convincere Tosi ad abbandonare la Valdastico come contropartita dell’affiancamento ad Autobrennero. CAMERA COMMERCIO 1 63.325 aziende, 188.988 addetti Imprese: 8 milioni di diritti TRENTO - Come previsto dalla normativa regionale, la Camera di commercio di Trento che come ogni sua consorella gode di contributi pubblici e inoltre ha in essere un accordo di programma con la Provincia autonma - ha pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige, uscito ieri, il comunicato con i dati relativi al numero delle imprese, all’indice di occupazione, al valore aggiunto e all’ammontare del diritto annuale versato per i settori economici della provincia di Trento. Qui a fianco la tabella con tutti i dati, suddivisi per settore. Le imprese registrate sono 63.325, con un numero di addetti che sfiora quota 189mila, e un valore aggiunto di 10 miliardi e mezzo: l’industria rappresenta il 20%, seguita dai servizi con il 17,4%, dall’artigianato con il 13,4%, dal commercio con l’11,5%, dal turismo con l’11%. I diritti annuali versati superano gli 8,3 milioni. ICT PUBBLICO 2 Informatica trentina e Tn network premiate a Roma per il cloud e i data ROMA - Durante un convegno sulla pubblica amministrazione, organizzato dall’Osservatorio Cloud & Ict as a Service in collaborazione col Politecnico di Milano, le due società di Ict «inhouse» del Trentino sono state premiate per il «lavoro sinergico messo in campo». Il riconoscimento consegnato a Trentino Network e a Informatica Trentina ha premiato l’approccio adottato in tema di data center unico e di cloud computing. Soddisfatti Paolo Bertolini di Trentino network e Luca Rigoni di Informatica trentina: «Stiamo lavorando nella giusta direzione per portare risultati concreti al nostro territorio». Trento l'Adige mercoledì 20 novembre 2013 Il ministro Delrio ha elaborato un emendamento all’articolo della legge di stabilità contestato dal Trentino. Resta la richiesta finanziaria di 835 milioni AUTONOMIA 17 Ma ieri sera il ministero dell’Economia si è messo di traverso contestando il via libera all’intesa su nuove competenze al posto della riserva all’erario 1 Tagli, il governo «apre» alla Provincia Sì ad Agenzia delle entrate e tributi locali ma manca un criterio sugli impegni dal 2015 LUISA MARIA PATRUNO [email protected] LE REAZIONI Sopra, il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, con il presidente Ugo Rossi A sinistra, l’Agenzia delle entrate ve al personale di magistratura, nonché al Parco nazionale dello Stelvio». Nello stesso emendamento del governo poi si riconoscono pieni poteri alle due Province autonome in materia di tributi locali. «Le Province - si legge - hanno competenza legislativa in materia di finanza locale e tributi locali. Posso istituire nuovi tributi locali». Si precisa inoltre che con legge provinciale possono essere disciplinati questi nuovi tributi e «Fanno cassa a scapito nostro» «Il governo dei poteri forti e dell’asservimento alla finanza sta facendo cassa a discapito delle autonomie locali, con la complicità dei parlamentari delle larghe intese eletti in Trentino Alto Adige». Lo scrive in una nota il deputato trentino del Movimento 5 Stelle, Riccardo Fraccaro, che aggiunge: «Pur di restare aggrappati alla poltrona, i rappresentanti del partito unico appoggiano la controriforma della Costituzione e la legge di instabilità volute da Letta che minano alle fondamenta lo statuto speciale di Trento e Bolzano». «Solo 4 anni fa e con un notevole danno per le finanze locali, - conclude il deputato grillino - Dellai si vantava di aver portato a casa un’intesa tra Provincia autonoma e governo che ci avrebbe messi al riparo dai prelievi forzati dello Stato per i prossimi 15-20 anni. Se Rossi vuole evitare il tracollo non gli resta che prendere esempio dal M5S e schierarsi contro la politica vessatoria del governo». le modalità di riscossione con possibilità per gli enti locali di «modificare le aliquote e introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni anche in deroga alla disciplina statale». Il che vuol dire in deroga a quanto previsto a livello nazionale su Imu, Tasi Tarsi, Trise, ma anche sull’Irap. Tutto questo è senz’altro un passo avanti rispetto alla versione iniziale in discussione in commissione Bilancio del Senato e anche rispetto alla bozza peggiorativa avanzata la settimana scorsa dalla Ragioneria dello Stato, che chiedeva il rispetto dei costi standard per i servizi come per le regioni ordinarie, il ritiro dei dieci ricorsi pendenti davanti alla Corte costituzionale e l’automatismo dell’applicazione della riserva all’erario e delle richieste di concorso nel caso di mancato raggiungimento di un’intesa fra lo Stato e la Provincia. Ma non è ritenuta sufficiente dalla Provincia e dalla delegazione dei parlamentari trentini di maggio- Rossi: siamo tra color che son sospesi mana scorsa, con la bozza di emendamento della Ragioneria dello Stato che andava in direzione opposta rispetto alle richieste delle due Province autonome, ma quanto presentato ieri dal governo non è ancora soddisfacente e non sembra neppure condiviso da tutto il governo. «È chiaro - continua Rossi - che c’è un impegno di carattere politico molto importante da parte di Letta sulla volontà di arrivare all’intesa ed è una posizione molto diversa rispetto alle provocazioni della Ragioneria dello Stato, ma rimangono i profili di incostituzionalità per la violazione dello Statuto sulla riserva al- l’erario. Per noi dunque non è un testo ancora soddisfacente, ma pensiamo che si possa continuare a trattare sul piano politico e in triangolazione con Bolzano perché sono convinto che dobbiamo provarci fino all’ultimo». L’ex governatore e oggi deputato di Scelta Civica, Lorenzo Dellai, lunedì sera è stato a lungo a colloquio con il presidente del consiglio Enrico Letta, al quale è legato da un’intesa sotto il profilo personale oltre che politico, per discutere della situazione politica particolarmente difficile per il governo, e della legge di stabilità, in particolare dell’emen- ranza che stanno seguendo la trattativa. Primo, perché comunque viene mantenuta la riserva all’erario delle maggiori imposte statali riscosse in Trentino in base alle finanziarie Berlusconi e Monti (2012-2013). E questa resta, secondo la Provincia, una violazione dello Statuto di autonomia già censurata con sentenza dalla Corte costituzionale. Quindi comunque la legge di stabilità, qualora passasse questa versione di emendamento del governo, verrebbe impugnata dalla Provincia. Secondo, non si dice nulla dell’introduzione di un nuovo meccanismo oggettivo per definire gli impegni finanziari delle autonomie speciali nei prossimi anni. La Provincia di Trento aveva proposto il sistema del residuo fiscale (differenza fra spese dello Stato e gettito sul territorio parametrato alla media delle regioni del Nord). Di questo non c’è traccia nell’emendamento del governo. Già inviata a Roma una controproposta Il deputato Dellai: «È un passo avanti, ma ancora non basta» «Per noi questa nuova versione dell’emendamento del governo è la frontiera minima: le violazioni dello Statuto rimangono e per questo stiamo lavorando a ulteriori modifiche con un nostro emendamento all’emendamento. ma i segnali da Roma continuano ad essere contrastanti. Ci sentiamo come color che son sospesi». Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, anche ieri per tutto il giorno si è tenuto in contatto con Delrio e i parlamentari trentini, alternando ottimismo a sconforto. Si riconosce che qualcosa sta cambiando rispetto allo scenario molto negativo che si presentava la setti- Fraccaro contro Letta Lorenzo Dellai con il premier Enrico Letta damento che riguarda il Trentino. «È un grosso passo avanti - commenta Dellai - sui tributi locali e per il fatto che si cita per la prima volta tra le funzioni delegate l’Agenzia delle entrate. Ieri Letta si è dedicato al tema, capendo bene il valore politico istituzionale. Manca però, tra l’altro, l’impegno a definire un criterio oggettivo per la quantificazione e del nostro contributo per gli anni successivi (noi proponiamo il principio del residuo fiscale) dal 2015 in poi. Stiamo cercando di migliorare il testo ma la resistenza del ministero dell’Economia purtroppo è ancora forte». L.P. L3110105 Il governo, tramite il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, come annunciato lunedì sera dopo il coinvolgimenti diretto del premier Enrico Letta da parte dell’ex governatore Lorenzo Dellai, ha trasmesso ieri alla Provincia di Trento il suo emendamento all’art. 13 della legge di stabilità, che disciplina il concorso delle autonomie speciali alla finanza dello Stato, che per il Trentino è quantificato per il 2014 in 835 milioni. La novità contenuta nella nuova versione sta nell’aver accolto la richiesta delle Provincie di Trento e Bolzano di compartecipare al risanamento dei conti pubblici con l’assunzione di funzioni oggi statali e relativi costi al posto della riserva all’erario e a altre richieste contenute in questa legge di stabilità, senza però modificare il saldo. Ma non è ancora neppure detto che l’emendamento venga depositato visto che ieri sera è stato rimesso in discussione dal ministero dell’Economia. Tra le funzioni statali di cui andrà definito «il trasferimento o la delega» mediante intesa «da concludersi entro il 30 giugno 2014» sono indicate - e questa è la prima volta - le «Agenzie fiscali dello Stato», che le due Province stanno chiedendo da anni. Inoltre si citano le «funzioni amministrative, organizzative e di supporto riguardanti la giustizia civile, penale e minorile, con esclusione di quelle relati- M5S Trento 20 mercoledì 20 novembre 2013 l'Adige Nuovi avvocati, ieri il giuramento Cerimonia di giuramento, ieri mattina nell’aula della Corte d’Assise, per i nuovi avvocati. Un appuntamento che, quest’anno, si è arricchito di significato, visto che si trattava della prima cerimonia collettiva dopo una sessione d’esame con la nuova legge professionale. Dunque, per le 18 nuove toghe, non più il giuramento davanti ad un collegio di magistrati della Corte d’Appello (presenti come ospiti il procuratore generale Giovanni Pescarzoli, il presidente della seconda sezione civile Domenico Taglialatela e il procuratore capo Giuseppe Amato), bensì davanti all’Ordine. Nell’aula al piano terra, oltre ad un nutrito gruppo di familiari e amici, era presente l’intero Consiglio dell’Ordine degli avvocati, a partire dalla sua presidente, Patrizia Corona. Nuova anche la formula di rito con la quale i nuovi avvocati hanno giurato. Una formula che enfatizza il ruolo dell’avvocatura nella società civile e i doveri, non solo professionali, ma anche deontologici, dell’avvocato nel momento in cui esercita le sue funzioni. Una professione che si conferma sempre più femminile, come conferma la presenza di 10 donne su 18 neo avvocati. Ma ecco i nomi: Biagio Andrea Algieri, Mariasilvia Cadeddu, Ermanno De Felice, Emma Ferrari, Yasmine Laachir, Duccio Landini, Valentina Mariotti, Andrea Merler, Matteo Pallanch, Valentina Pedrinolli, Nicola Recla, Paola Salvadori, Elena Sandrini, Camilla Valentini, Alessandra Valese, Luca Thomas Valgoi, Marco Zorzi e Valentina Zuech. Pedopornografia, doppio arresto Nuovi guai per Romeri Anche l’altro già in cella Investigatori Un’indagine durata due mesi: fronte telematico ma anche pedinamenti Tiziana Pagnozzi zione - disposta dal pm Davide Ognibene - e condotta dal personale del compartimento di Polizia Postale e delle comunicazioni per il Trentino Alto Adige di Trento, diretto dal vicequestore Tiziana Pagnozzi. La polizia postale si è recata negli appartamenti dei due soggetti, che vivono nello stesso palazzo in città. Il primo arrestato è Alberto - detto Roberto - Romeri, 56 anni - di Nave San Felice, già coinvolto in un’inchiesta sulla pedofilia e condannato a sei anni (pena confermata in Cassazione) per avere avuto ripetuti rapporti sessuali con due quattordicenni nei boschetti che circondano il lago di Terlago. L’uomo deve rispondere di detenzione e produzione di materiale pedopornografico: sul suo computer sarebbero stati trovati circa 80 giga di filmati e fotografie. Secondo i primi accertamenti - ma ora tutto il materiale informatico sarà analizzato - l’uomo avrebbe scaricato materiale dalla rete ma anche realizzato a sua volta filmati, riprendendo adolescenti (tra i 14 e i 16 anni), che compivano atti sessuali. L’ipotesi degli investigatori è che questi giovanissimi siano stati contattati attraverso Chatroulette, una videochat che consente di raggiungere persone in tutto il mondo: l’uomo li avrebbe ripresi mentre si spogliavano e si masturbavano davanti alla webcam. Inferiore (ma comunque sufficiente a fare scattare l’arresto) il quantitativo di materiale rinvenuto a casa dell’altro arrestato: si tratta di M.F.,40 anni, di Trento, già sposato e padre (in questa fase riportiamo solo le iniziali vista la diversità di contestazioni e del profilo dei soggetti). Gli inquirenti avrebbero rinvenuto un filmato (circa 2 giga), che però ritraeva bambini sotto i 10 anni. Un video conservato in una cartella, che l’uomo sostiene gli sia stato dato da un’altra persona. Per lui l’accusa è di detenzione di materiale pedopornografico (e non di produzione), inoltre gli è stato contestato il possesso di apparecchiature atte ad intercettare le forze dell’ordine. Il 40enne aveva finito a febbraio di scontare la pena: era stato arrestato nel 2009 per pedofilia on line e condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere. La perquisizione dell’altra mattina non è che l’ultimo atto dell’indagine della polizia postale, scattata dopo una se- gnalazione. In due mesi, come sottolinea il vicequestore Tiziana Pagnozzi, sono stati condotti accertamenti sia informatici che attività di indagine più «tradizionali», come il pedinamento e l’osservazione dei soggetti. E gli accertamenti, ora, proseguono: tutto il materiale sequestrato dovrà essere analizzato. Gli inquirenti dovranno verificare se sia possibile risalire alle vittime immortalate nelle immagini (ma nel caso di video ripreso da Chatroulette, potrebbero essere dall’altro ca- CRISTO RE 1 po del mondo) ed appurare anche se provengano tutte da internet. Così come resta da stabilire se gli arrestati abbiano scambiato materiale scaricato con altri soggetti. Oggi, intanto, dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di convalida in carcere sia per il 40enne, assistito dall’avvocato Giuliano Valer, che per Romeri, assistito dall’avvocato Nicola Giuliano. Contattato, l’avvocato Valer per ora non si sbilancia, in attesa di conoscere gli atti, ma ricorda come il suo clien- te abbia dei seri problemi di natura psicologica. Problemi per i quali era seguito anche in carcere. Per questo, l’unico aspetto che il legale rileva è che - se il quadro delle accuse dovesse essere confermato - «questi soggetti, che sono evidentemente malati, una volta scontata la pena, non possono essere lasciati abbandonati a se stessi, ma vanno costantemente monitorati». Questo, sottolinea, non certo per indulgenza, ma come forma di tutela della società e di loro stessi. Nordafricano ubriaco scappa. Il titolare Du Lifu: «Poteva uccidermi» Tira grosse pietre contro il barista R3102201 Avevano finito da poco di scontare la pena nel carcere di Verona, dove si sono conosciuti: il primo per detenzione e produzione di materiale pedopornografico, l’altro per violenza sessuale su due ragazzini quattordicenni. Ma a distanza di pochi mesi, per entrambi, si sono riaperte le porte del carcere, questa volta per pedofilia on line. L’arresto in flagranza (visto il quantitativo di materiale rinvenuto) è scattato lunedì mattina, dopo la perquisi- «Il problema è che siamo cinesi». È una storia di razzismo tra stranieri quella che racconta Du Lifu, conosciuto con il nome di Alessio, da 23 anni a Trento (la moglie è diventata cittadina italiana), da due gestore del bar Cristallo di via Fratelli Fontana, dopo essere stato titolare per anni del take away cinese di largo Nazario Sauro. Lunedì sera nel suo bar è entrato un nordafricano ubriaco che ha lanciato tre pesanti sassi contro il bancone, mirando al titolare ed alla barista. «La ragazza si è fatta male alle gambe: quei sassi potevano ammazzarci», racconta Du Lifu. La furia dell’uomo è stata immortalata dalle telecamere di sicurezza del locale (foto a sinistra). Mancava poco alle 22 quando lo straniero è entrato nel bar con una bottiglia di birra in mano. «Non l’aveva acquistata da me. Ho subito notato che era ubriaco e dunque non gli ho dato da bere», racconta. Lo straniero, Du Lifu mostra i sassi che lo straniero ha scagliato nel bar (foto Pedrotti) che non è cliente del bar, si è arrabbiato: prima ha urlato improperi contro il barista, poi uscendo ha rubato un lecca-lecca. «Siamo intervenuti per fermarlo e lui ha sputato il lecca-lecca contro la ragazza che lavora con me. Poi è scappato: Abbiamo provato ad inseguirlo, ma è stato più veloce di noi». Alle 22.15 il nordafricano è tornato nel locale. «Si è aperta la porta e quell’uomo ha scagliato contro il bancone tre grosse pietre, del peso di alcuni chili. Misuravano 17 e 20 centrimetri di circonferenza. Una pietra è finita sopra le mensole e ha rotto bottiglie e bicchieri, un’altra è andata dietro al bancone e ha colpito alle gambe la barista», racconta Du Lifu, che subito ha chiamato la polizia. Sono in corso verifiche per identificare il nordafricano, subito fuggito verso lung’Adige. «Ho avuto anche in passato problemi con persone straniere - spiega il titolare del bar - siamo cinesi e gli stranieri ne approfittano: se fossimo italiani non si prenderebbero queste libertà. Noi non abbiamo mai cacciato nessuno dal nostro locale, siamo aperti sette giorni su sette, tutto il giorno, abbiamo la nostra clientela. Qui nel quartiere la gente ci vuole bene. Il problema non è la sicurezza della zona, ma la presenza di persone che disturbano chi lavora. Ciò che chiedo è di poter lavorare tranquillo: non ho mai avuti problemi con nessuno, non ho avuto guai, neppure un punto tolto dalla patente. Ciò che chiedo è di poter lavorare tranquillo e ringrazio le forze dell’ordine per avermi sempre aiutato». Ma. Vi. Trento l'Adige SICUREZZA Il questore: «È una banda, li prenderemo. Ma serve l’aiuto di tutti i cittadini» mercoledì 20 novembre 2013 L’ESCALATION IN AULA È da settimane che gli episodi di intrusioni in casa o i colpi contro mezzi in sosta si ripetono senza sosta in città, nei sobborghi di fondovalle e della collina, ma anche in altri centri della provincia. Soltanto nella giornata di sabato e nella notte di domenica sono stati una decina i furti denunciati da Martignano a Melta, dalla Bolghera a Madonna Bianca, da Gardolo a Cristo Re e Lavis. Di fronte all’aumento di furti in casa, la Lega Nord, con il capogruppo in Consiglio provinciale Maurizio Fugatti (nella foto) ha proposto un’interrogazione a Ugo Rossi, chiedendo al presidente quanti furti siano stati compiuti in Trentino, valle per valle, tra il 2012 e il 2013 e se non ritenga necessario un aumento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, anche con l’installazione di telecamere nei punti più critici. 21 1 I furti continuano: lunedì altri tre colpi In città e a Civezzano I consigli della polizia ni in cui potersi muovere velocemente. Dunque, è più probabile puntino a case con finestre in vista». Soprattutto di notte ma anche di giorno, è quindi bene evitare, se non si è in casa, di lasciare alzate le persiane. Anche ai piani alti, soprattutto se vi sono balconi o cornicioni piuttosto sporgenti, che possono trasformarsi in potenziali punti d’appoggio: i precedenti di queste settimane evidenziano notevoli doti acrobatiche da parte dei ladri. Nel caso di brevi uscite dalla propria abitazione durante il giorno, per una passeggiata o qualche commissione, è meglio, poi, lasciare le luci accese, per non dare l’impressione che l’appartamento rimanga sguarnito. «Sempre più spesso i ladri puntano per ore, se non per giorni, le case o gli appartamenti da colpire. Per questo è bene fare di tutto per non dare loro riferimenti precisi sui lassi di tempo in cui l’obiettivo diverrà vulnerabile: «Basta anche solo fingere di salutare qualcuno uscendo dalla porta, per far credere che in casa sia rimasto qualcuno», spiega ancora Ascione, «oppure, in alternativa alle luci, lasciare accesa una radio». Per quel che riguarda la notte, poi, detto di persiane e imposte da chiudere per bene, è bene ricordare di utilizzare al meglio i portoncini blindati: «Spesso nei condomini chi ne è dotato pensa sia sufficiente chiudersi la porta alle spalle. Purtroppo però i malintenzionati, anche con gli arnesi più insospettabili come utensili da cucina e spatole che grazie alla loro flessibilità si insinuano tra portoncino e battente, riescono ad avere la meglio sulle serrature. Che, se non è stata data loro almeno una mandata, possono essere sbloccate». Importante, infine, non dimenticare il giusto mix di senso civico e buon vicinato: «Quando si nota qualche sconosciuto aggirarsi per cortili e giroscale chiosa Ascione - non giratevi dall’altra parte, chiedete chi cerchi. Un modo per essere cortesi ma anche mettere in difficoltà i malintenzionati». I RIMEDI 2 Gli addetti ai lavori confermano la crescita di richieste di informazioni Spese da poche centinaia a migliaia di euro. Detrazioni fino a fine anno Boom dei sistemi anti intrusione Una telecamera a circuito chiuso: è solo uno dei sistemi di sicurezza di cui sempre più trentini stanno pensando di dotarsi L’ondata di furti che sta coinvolgendo suo malgrado il capoluogo e i sobborghi della collina, ha costretto molti residenti a mettere in preventivo una spesa fuori programma, per dotare la propria abitazione di sistemi antifurto o anti intrusione. La conferma arriva direttamente dagli addetti ai lavori, gli installatori: «In queste set- timane c’è stato effettivamente un aumento di interesse verso i prodotti con cui lavoriamo. Anche solo interessamenti, non necessariamente richieste di intervento», spiegano i responsabili di parecchie ditte del capoluogo. Soprattutto - è questa la tendenza che si sta affermando di recente - per sentirsi al sicuro quando si è in casa, non solo quando si è assenti. Chi si rivolge agli specialisti, dunque, lo fa sempre più spesso non solo per tutelare i propri beni, ma soprattutto per sentirsi davvero completamente al sicuro in casa propria. Ma a che spesa si deve andare incontro, optando per queste soluzioni? «Per poter avere un buon impianto, scelto e installato a regola d’arte, parliamo di cifre non inferiori ai 2.500 euro, per un appartamento medio con due stanze», spiega Stefano Condini, titolare della Eursicur: «Certo, poi ci sono anche semplici sensori di movimento o telecamere, che non costano più di 600 euro. Le apparecchiature minime, più semplici, sono in vendita anche nei centri per il fai da te. Di soluzioni ce ne sono per ogni tasca e di ogni tipo, tutto dipende dal livello di sicurezza che si vuole avere». E per andare davvero sul sicuro, si deve spendere: «Non ci si deve nascondere, la qualità e la completezza non si trovano in regalo da nessuna par- te. Quando parliamo di impianti da migliaia di euro, parliamo ad esempio di sistemi volumetrici, perimetrali, in grado di proteggere tutta l’abitazione, sia quando i proprietari sono lontani da casa che, soprattutto, per quando gli occupanti sono in casa». Come si diceva, è questa la novità, di fronte alla crescita di intrusioni nelle abitazioni mentre i proprietari sono a letto, o peggio ancora sul divano a guardare la tv. Fino al 31 dicembre prossimo, informa infine l’associazione di categoria degli installatori, parte dell’associazione artigiani, sono ancora previste agevolazioni per chi debba dotarsi di sistemi d’allarme o casseforti: per «interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi» sono previste detrazioni fino al 50% della spesa sostenuta. Il tetto massimo di spesa ammessa è di 96mila euro e il rimborso avverrà attraverso dieci rate annuali. A2102676 Non si ferma l’ondata di furti che da giorni si stanno ripetendo in collina, nel capoluogo, ma anche nei centri vicini: se nel fine settimana è toccato, oltre alla città e ai sobborghi, anche a Zambana e Nave San Rocco, l’altro ieri sono stati segnalati ladri in azione anche a Civezzano e, in un paio di casi, nel capoluogo. Per fermare i topi d’appartamento, il questore di Trento Giorgio Iacobone, chiede l’aiuto anche dei cittadini: «Il numero di furti che si stanno concentrando negli ultimi giorni soprattutto in collina, ma non solo, quasi sicuramente è frutto dell’azione di un’unica banda, e confido che riusciremo a bloccarla, anche con l’aiuto dei residenti». Il questore chiede l’aiuto di tutti: «Abbiamo da giorni intensificato la presenza di agenti sul territorio - prosegue - ma la nostra azione può essere senza dubbio più efficace se unita alle segnalazioni dei residenti: li esorto a contattarci per qualsiasi presenza anomala o elemento sospetto, in modo da rendere il lavoro degli agenti ancora più mirato ed efficace». Un esempio della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine si è avuta proprio nella tarda serata di lunedì quando, a Cognola, alcuni residenti hanno notato delle figure sospette aggirarsi per le vie del paese, verso Tavernaro. Hanno subito dato l’allarme, mettendoli in fuga. Purtroppo non è stato possibile bloccarli, ma molto probabilmente sono stati evitati nuovi colpi. Che ormai, purtroppo, si ripetono quotidianamente: una battaglia non facile, quella per debellare il fenomeno. Ma per evitare di essere colpiti dai ladri, spesso può bastare qualche piccolo accorgimento. Semplici consigli, che le forze dell’ordine invitano a seguire: «Spesso basta anche una persiana abbassata o un’imposta chiusa, a far desistere chi è a caccia di appartamenti da colpire», spiega Salvatore Ascione, responsabile della squadra mobile del capoluogo: «In molti casi i malintenzionati cercano occasio- Trento 22 mercoledì 20 novembre 2013 TURISMO Enzo Iori dell’Apt fassana esamina lo stato alla vigilia dell’apertura stagionale CANAZEI ESOTICA SI PRENOTA SUL WEB CLIENTELA FEDELE STRANIERI CHE TORNANO Gli stranieri in Trentino per sciare amano in particolare l’alta valle di Fassa, dove ormai sono in maggioranza Aumenta di anno in anno la tendenza a scegliere online luogo e albergo della vacanza sulla neve Negli alberghi oltre la metà degli ospiti è costituita da clienti fidelizzati che tornano ogni anno in vacanza Anche i clienti che arrivano dall’estero in Trentino presentano ormai un tasso di fidelizzazione significativo l'Adige IN AEROPORTO CON NAVETTA UNA SETTIMANA DA 339 EURO I turisti dall’estero raggiungono il Trentino in aereo arrivando soprattutto a Verona, Bergamo, Treviso e Venezia da dove partono speciali navette verso le Dolomiti Simulando una prenotazione per due persone a Canazei usando il sito Visittrentino si ottengono undici offerte con prezzi che variano da 339 a 1.198 euro 1 I gatti delle nevi accendono i motori Si prepara il ritorno sugli sci Ancora in crescita gli stranieri Si comincia a intravedere la neve sui monti del Trentino e torna la voglia di sciare che si potrà soddisfare nei diversi comprensori ormai in larga parte pronti a mettere in moto i «gatti» e gli impianti di risalita. Senza contare ovviamente i posti in cui le piste sono già praticabili, come al ghiacciaio della Presena e al passo del Tonale, ovviamente condizioni meteo permettendo. In qualche area sciistica, dalla Paganella a Madonna di Campiglio passando sperabilmente per il Bondone, l’esordio è ormai questione di giorni OTTIMISTA Prevedo per questo inverno risultati finali sui livelli dei dati dell’anno scorso Enzo Iori (vedi l’articolo in basso), ma per entrare nel vivo di questa nuova stagione invernale bisognerà aspettare dicembre. Lo conferma, dalla valle di Fassa, Enzo Iori, albergatore e presidente della locale Apt: «Considerato che per Sant’Ambrogio e l’Immacolata non ci sarà il ponte (il 7 dicembre cade di sabato, ndr), immagino che quassù saremo a pieno regime attorno al 20, anche se gli impianti apriranno il 5 del mese, con il conforto della neve fresca che in questi giorni sta cadendo sopra i 1.500 circa». E che aria tira sul fronte delle prenota- IN PISTA zioni per le vacanze? «La proiezione del quadro attuale ci fa prevedere un andamento stagionale sui livelli dello scorso anno, specie tenuto conto della crescente tendenza del last minute. Molti turisti potenziali aspettano di sapere che le montagne sono bene innevate e poi spesso cercano le offerte nel Web». Quanto pesa la quota dei clienti che utilizzano Internet per scegliere la località e il tipo di ospitalità per le loro giornate sugli sci? «Il fenomeno è andato aumentando a ritmi rimarchevoli negli ultimi anni, ma non rappresenta ancora la maggioranza dei nostri visitatori: il nucleo prevalente dell’attività ruota sempre attorno alla clientela fidelizzata, a persone che tornano ogni anno e che contribuiscono con il passaparola ad allargare questa platea di contatti diretti. Ciò non toglie che sia ormai rimarchevole la fetta di mercato che si muove online, specie utilizzando siti come Booking.com e le home page della promozione turistica». Se un cliente vi raggiunge attraverso questi servizi Web trova prezzi migliori oppure l’offerta è la stessa che si riceve telefonandovi? «La tariffa per quanto ci riguarda è uguale, ma gli utenti hanno l’opportunità di poter fare confronti rapidamente e di trovare informazioni, commenti e valutazioni. Per noi operatori, invece, è diverso, perché i siti specializzati in questo business si trattengono una commissione che può variare dal 15 al 20 per cento. Non abbiamo invece costi aggiuntivi per le prenotazioni che arrivano attraverso il deskline della promozione turistica (il sito visittrentino.it e gli affiliati di vallata)». Qual è il rapporto tra presenze di stranieri e di italiani in valle di Fassa? «Nella parte alta, a Canazei, ormai oltre la metà dei clienti arriva dall’estero. La situazione è un poco diversa nel resto della vallata, dove gli italiani sono ancora il 60 per cento circa del totale. Fra l’altro va sottolineato che an- In Bondone partenza a fine mese Se tutto filerà liscio, le piste del Bondone (foto) apriranno sabato 30 novembre.L’andamento meteorologico previsto nei prossimi giorni sembra confortare questa possibilità, dato che si attendono nevicate oltre i 1.400 metri ora e poi fino quasi a fondovalle: un tempismo perfetto per favorire gli sciatori che la clientela straniera presenta un tasso significativo di fidelizzazione: molti arrivano la prima volta tramite un tour operator e poi ritornano volentieri contattandoci direttamente via email o al telefono. La gran parte viene in Italia in aereo e raggiunge il Trentino partendo dagli scali (specie a Verona, Venezia, Bergamo e Treviso) con le navette del servizio FlySkyShuttle, che funzioneranno dal 7 dicembre al 6 aprile (andata e ritorno a 35 euro). Una volta in valle utilizzano per spostarsi gli skibus e le altre corse di Trentino Trasporti, mentre la se- ra hanno a disposizione l’offerta di maxitaxi notturno a tariffa agevolata. Gli italiani, invece, arrivano prevalentemente in automobile». Ma quanto costa una settimana in stanza doppia, per esempio, a Canazei da 9 dicembre? Abbiamo provato a chiederlo al sito Visittrentino.it, che ieri ci ha restituito undici proposte, con prezzi variabili da 339 a 1.198 euro. La stessa ricerca su Booking.com ha ottenuto una risposta da venti strutture indicizzate, con offerte da 445 a 1.050 euro, sempre per sette pernottamenti. Z. S. Tra le prime aperture annunciate c’è quella del Paganella Ski e di buona parte del circuito interprovinciale Dolomiti Superski Una settimana segnata dalle nuvole aspettando l’avvio degli impianti Sarà una stagione invernale segnata anmche da parecchi eventi sportivi di primo piano, a cominciare dalle Universiadi in programma in Trentino dall’11 al 21 dicembre. Ma per chi non vuole essere semplice spettatore e intende cimentarsi al più presto sulle piste, c’è già la possibilità di sciare sulla Presena e al Tonale, dove gli impianti sono aperti (ma dipenderà dalle condizioni meteo). Il consorzio Paganella Ski annuncia una possibile apertura già nel prossimo week-end, mentre il 30 novembre, sempre secondo i dati diffusi dalla promozione turistica, saranno pronte le piste in buona parte del comprensorio del Dolomiti Superski, come Marmolada, val di Fiemme, San Martino di Castrozza - Passo Rolle, mentre in valle di Fassa l’esordio stagionale è fissato al 5 dicembre. In Valsugana, le piste della Panarotta saranno praticabili dalla prima settimana di dicembre. Da sabato 7 sarà percorribile il Sellaronda, il giorno dopon apertura in val di Non (Nock, Roen e Predaia), Brentonico, Folgaria Lavarone e Luserna ma sugli Altipiani cimbri, peraltro, si spera di anticipare i tempi se le nevicate saranon generose. Momento di attesa per definire la data ufficiale anche per Madonna di Campiglio, Pinzolo e val Rendena che potrebbero aprire le piste già fra qualche giorno, se le condizioni meteo lo consentiranno. A proposito delle previsioni del tempo, dopo le piogge e le nevicate (sopra i 1.500 metri di quota) di ieri, oggi si prevede un abbassamento della temperatura con cielo coperto, salvo qualche breve tratto soleggiato nelle ore centrali. Dovrebbe nevicare di nuovo sopra i 1.400 metri, ma si prevedono precipitazioni di lieve entità. Un peggioramento marcato dovrebbe caratterizzare la giornata di domani, giovedì, con cielo nuvoloso e precipitazioni moderate, nevose oltre i 1.200-1.400 metri. Nel pomeriggio, specie in alcuni versanti, il limite della neve scenderà fino circa 800 metri e in quota aumenteranno i venti. Un ulteriore peggioramento dovrebbe verificarsi nella notte tra giovedì e venerdì, con nevicate (non copiose) fino ai 600 metri di quota, anche sulle Prealpi. Dopo un temporaneo miglioramento nel corso della giornata di venerdì, il barometro punterà nuovamente al peggio sabato pomeriggio, con un progressivo aumento della nuvolosità e altre nevicate sopra i 900 metri. Sembra insomma una vigilia perfetta per la nuova stagione sciistica, che in Trentino vede al centro delle danze i due caroselli Dolomiti Superski e Skirama Adamello Brenta. Il primo è un vasto circuito di oltre 1.200 chilometri che attraversa con le sue piste le vette di tutte e tre le province dolomitiche (oltre alla nostra, Belluno e Bolzano) e tocca il Trentino orientale nelle valli di Fassa e Fiemme e nel comprensorio di San Martino, collegamenti. Emblema di questo circuito interprovinciale sono il Sellaronda delle valli ladine (Gardena, Alta Badia, Fassa e Livinallongo con i valichi di confine Sella, Pordoi e Campolongo) o il Trevalli che si snoda fra Trentino e Bellunese (Moena, passo San Pellegrino e Falcade). Lo Skirama comprende invece otto aree sciistiche trentine: Madonna di Campiglio, Pinzolo, FolgaridaMarilleva, Peio, Tonale, Folgaria-Lavarone, Andalo-Fai della Paganella e Monte Bondone. Il comprensorio è fruibile tramite un unico skipass che permette di sciare lungo 380 chilometri di piste, che arrivano fino fino a 3 mila metri di quota, servite da 150 impianti di risalita. E per chi non ama la velocità delle discese resta ovviamente una vasta offerta di pista da fondo la cui preparazione è in corso in questi giorni. SKIPASS Giornalieri e stagionali un’offerta variegata Ma quanto costa sciare sulle piste del Trentino (e dintorni)? Naturalmente l’offerta è variabile sia all’interno degli stessi comprensori (che propongono formule diverse, da quelle giornaliere alle stagionali) sia fra le varie località. Se prendiamo per esempio grande circuito Dolomiti Superski (1.200 chilometri di piste distribuite fra Trentino, Bellunese e Alto Adige), vediamo che si offrono diversi tipi di skipass. C’è, fra le altre, l’offerta «Giorni a scelta» che propone di sciare dodici giorni nella stagione a 460 euro (cifra che scende a 305 euro per i nati dopo il 30 novembre 1997). Sempre per questo circuito, l’abbonamento stagionale, in prevendita fino alla vigilia di Natale, costa 710 euro (770 dal 25 dicembre), con riduzioni per seniores (nati prima del 30 novembre 1948, 710 euro anche dopo Natale), over 70 (580 euro) juniores fino a 16 anni (540 euro), bambini fino a otto anni (230 euro). Lo Skirama Adamello Brenta riguarda un 380 chilometri di piste: acquistando per esempio uno skipass valido almeno cinque giorni sulla Paganella è possibile sciare anche una giornata in una località a scelta fra Madonna di Campiglio, Pinzolo, Folgarida-Marileva, Pejo, Tonale-Ponte di Legno, Monte Bondone e Folgaria. Sempre ipotizzando un acquisto in Paganella, lo stagionale (555 euro entro il 2 dice,bre, 605 dopo) dà la possibilità di sciare cinque volte nelle altre località. Il Super Skirama (ora 670 euro e poi 760), infine, ha validità illimitata nelle aree menzionate. Trento l'Adige IL CASO mercoledì 20 novembre 2013 25 1 «Data center», premiate Informatica trentina e Trentino network Un approccio di lavoro sul territorio, quello di Informatica Trentina e di Trentino Network, per l’evoluzione di servizi infrastrutturali e applicativi degno di essere preso ad esempio a livello italiano. È stato rivelato ieri a Roma, nella sala conferenze di piazza di Monte Citorio, durante il convegno di presentazione della Ricerca sulla In Trentino sono 50 mila gli animali iscritti all’anagrafe canina pubblica amministrazione, organizzato dall’Osservatorio Cloud & Ict as a Service in collaborazione col Politecnico di Milano, che ha visto le due in-house trentine premiate per l’eccellente lavoro sinergico messo in campo. «Questo riconoscimento – hanno riportato Paolo Bertolini di Trentino Network e Luca Rigoni di Informatica Trentina, che erano presenti al Convegno - ci fa comprendere che stiamo lavorando nella giusta direzione per portare risultati concreti al nostro territorio”. Il riconoscimento consegnato a Trentino Network e a Informatica Trentina ha premiato l’approccio adottato in tema di «Data Center Unico» e di «Cloud Computing». L’eutanasia al cane? Non è automatica Un veterinario esperto dovrà valutare il pitbull Si deciderà nei prossimi giorni il destino del pitbull che sabato ha azzannato e ucciso Yuki alla stazione ferroviaria. Il cane, ottenuto il nulla osta della proprietaria, dovrà essere valutato da un veterinario esperto in comportamento animale e solo a quel punto si deciderà se sarà possibile per lui seguire un percorso di riabilitazione oppure se è inevitabile la sua soppressione. In Trentino sono 50 mila i cani iscritti all’anagrafe canina e di questi 220 sono pitbull. Giovanni Bucci fa parte dell’ordine dei medici veterinari e si occupa in particolare dei piccoli animali. L’esperto Esistono percorsi di riabilitazione per i cani ritenuti aggressivi Giovanni Bucci «Il problema che si pone ora - spiega - è quello di ricostruire la storia del cane. Se ci sono stati precedenti episodi di aggressività questo cane avrebbe dovuto essere inserito nel registro degli animali pericolosi e quindi essere stato poi soggetto ad una serie di verifiche». In pratica, una volta iscritti in questi registri, gli animali ritenuti pericolosi vengono sottoposti ad una valutazione da parte del personale veteri- IL CASO nario. In automatico sono previste delle restrizioni come quella di non affidarli a minori, a persone con problemi con la giustizia e altre. Fatta la valutazione, viene stabilito se c’è l’obbligo di far seguire un percorso riabilitativo o di adottare misure di custodia più restrittive. L’esperto spiega che le aggressioni tra cani possono avvenire per diversi motivi. «Si va dalla scaramuccia amorosa, alla lite per possesso dell’osso, fino ad arrivare ai cani veramente pericolosi. Non è mai una questione di razza. Spesso si tende a bollare certi cani come aggressivi, ma in realtà non è così. Esistono cani aggressivi in tutte le razze, la differenza è legata alla taglia dell’animale». Oltre alla razza e alla taglia, sul comportamento dell’animale incide molto anche il padrone. «L’aggressività è un qualcosa che fa parte degli istinti naturali di tutti tutte le specie carnivore. Come l’aggressività viene indirizzata è un’altra cosa. Il cane ben educato non è mai aggressivo verso le persone o i suoi simili. A volte, o per carenze educative, o per brutte esperienze, o perché gli animali non stanno bene, i cani possono però essere pericolosi. La valutazione comportamentale viene fatta proprio per capire questo, cosa abbia spinto l’animale ad avere una determinata reazione». Bucci sottolinea come l’impianto legislativo esistente nella nostra provincia sia buono, ma occorra una maggiore consapevolezza, da parte anche dei proprietari degli animali, degli obblighi che hanno e delle possibilità dal punto di vista terapeutico. La soppressione del pitbull rimane al momento ancora un’ipotesi considerato che la legge vieta eutanasia dell’animale senza diagnosi precise da parte di un veterinario esperto. Quando vi è l’ok del padrone e del veterinario la soppressione avviene anche per evitare che l’animale venga confi- IN BREVE La vittima dell’ultima aggressione da parte del pitbull oggi ospite del canile di Trento è stato Yuki (nella foto), un incrocio tra un maltese e un barboncino che aveva due anni e 3 mesi. In precedenza, da quanto appurato dalle indagini, l’animale aveva già ferito una bambina alla testa e un altro cane e un gatto. Tutta colpa sua? Forse no. Probabile che i numerosi passaggi di mano che ha avuto l’animale ultimamente affidato a persone non in grado di gestire la sua mole e il suo temperamento siano stati determinanti. nato a vita. «Va detto che nella maggior parte dei casi, anche quando hanno avuto comportamenti aggressivi, i cani possono essere recuperati. Certo non diventano dei santi che possono essere lasciati a giocare con bambini, ma con un percorso idoneo e con un padrone preparato possono essere reinseriti». Nel corso di quest’anno è stata condotta un’indagine molto particolareggiata anche sulla percezione dell’aggressività dei cani in Provincia. Da questo lavoro ne sono nati degli opuscoli in distribuzione in questi giorni e destinati ai veterinari e ai proprietari con l’obiettivo di aiutare a comprendere i problemi comportamentali e le possibilità di aiuto esistenti. P.T. COLLOQUI VELOCI PREMIO ATENEO TRENTO 쐢 L’Università di Trento ha conquistato, al Forum della Borsa del Placement di Bologna, il premio Best Campus Recruiting Programme 2013 per l’iniziativa «Job Speed Date». Si tratta del terzo premio in quattro anni (dopo quelli del 2012 e 2010) che l’Ufficio riceve, a conferma dice una nota - della qualità delle attività svolte a favore dei propri studenti-laureati. Con il «Job speed date» è stata utilizzata la formula dei colloqui veloci: venti giovani talenti avevano a disposizione sei minuti per convincere del proprio valore altrettante aziende. PUNTO D’INCONTRO DOMANI SU RINNOVABILI 쐢 Nella giornata di domani, giovedì 21 novembre alle 18, presso la sede del Punto d’incontro in via Travai a Trento, l’ingegner Enrico Turrini terrà un incontro sul tema «Energie rinnovabili, giustizia sociale e futuro del pianeta». L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. Enrico Turrini, fisico, è nato a Tesero (Trento) nel 1938. Dopo la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano si è specializzato nella sicurezza dei reattori nucleari. Ha lavorato per molti anni all’Ufficio europeo dei brevetti di Monaco di Baviera quale esaminatore e quindi quale presidente di una Camera dei ricorsi di fisica. Da diversi anni vive e lavora a Cuba dove è tra i promotori della diffusione dell’energia solare e delle altre energie rinnovabili quali scelte fondamentali per un diverso modello di sviluppo economico e sociale. Maffioletti: abbandonata perché non ha i requisiti di residenza, assurdo Cieca e disabile, senza assistenza LORENZO BASSO Da più di due anni una signora completamente disabile - la cui grave condizione, certificata dall’Azienda per i servizi sanitari provinciale (Apss), richiederebbe un servizio di assistenza permanente - non riceve alcun sostegno dal servizio sociale ed è abbandonata alle premurose cure della figlia, che ora denuncia una situazione di intollerabile indifferenza da parte delle istituzioni locali. Il caso, segnalato alla stampa dalla consigliere comunale Gabriella Maffioletti, riguarda un’anziana vedova di Savigliano (Piemonte), trasferitasi a Trento nel 2012 per raggiungere la famiglia della figlia in seguito all’aggravarsi dello stato di salute. Nonostante i documenti che provano l’invalidità totale della donna, cieca e costretta su una sedia a rotelle, l’assistenza dei servizi sociali cittadini le è stata fino ad ora preclusa perché priva del requisito di residenza minimo sul territorio provinciale. Oltre alla mancata attivazione di un progetto di sostegno specifico e agli strumenti di sostegno del reddito, che permetterebbero l’assunzione di una collaboratrice domestica a tempo pieno, la figlia, con una bambina di otto mesi ed un indicatore Icef molto basso, non è riuscita ad ottenere neppure un’abitazione a canone moderato priva di barriere architettoniche, malgrado le numerose richieste presentate. «La signora - ha chiosato Maffioletti, che ha depositato ieri un’interrogazione concernente proprio il comportamento degli assistenti sociali del polo cittadino - beneficiava in Piemonte di contributi, un alloggio adeguato e un servizio domiciliare. Ci si chiede com’è possibile che in Trentino, a fronte di una situazione conosciuta da operatori, dirigenti e vicesindaco Paolo Biasiolli, non sia stato attivato alcun progetto specifico come invece prevedrebbero le prassi di assistenza sociale». La situazione, critica dal punto di vista sociale, si viene a creare lo scorso anno, quando la figlia, per occuparsi della madre invalida lascia il lavoro nel Lazio e raggiunge il marito, militare di stanza a Trento. Dopo una prima sistemazione nel quartiere Bolghera, dove gli assistenti sociali di quartiere offrono un percorso di assistenza adeguato, la famiglia (composta da tre persone adulte, una neonata e una badante straniera), si trasferisce in via Maccani, in un appartamento più piccolo ma dall’affitto meno oneroso. A questo punto, la competenza passa al polo sociale del centro storico, la cui incaricata si sarebbe dimostrata, a detta della consigliere, indifferente ai gravi problemi di salute della madre e di difficoltà della famiglia, contestando la mancanza del requisito minimo di residenza sul territorio provinciale (due anni per l’assegno di cura, tre per l’abitazione). «Non chiedo l’elemosina - ci ha detto la giovane donna, chiaramente provata dalla difficile situazione - ma la possibilità di una vita dignitosa per mia madre e per la mia famiglia». A causa delle ristrettezze economiche del nucleo famigliare, infine, la badante è stata licenziata il giugno scorso ed ora, per altruismo, svolge ocvcasionalmente qualche ora. «Pare impossibile - ha concluso Maffioletti - che in una Provincia autonoma come la nostra vi sia una famiglia abbandonata a se stessa. Il caso è da denuncia alle autorità per mancato rispetto dei diritti dell’uomo e del malato. In futuro, non escludo ricorsi alla Corte europea di Strasburgo o segnalazioni a trasmissioni televisive quali “Le Iene”». La Lega su Antonello da Messina al Mart «Quella mostra poco trentina» L’annunciata La mostra al Mart su Antonello da Messina? Evento importante, ma troppo poco «trentino». Lo sostengono in un’interrogazione i consiglieri provinciali della Lega Nord Maurizio Fugatti e Claudio Civettini che sottolineano come, accanto a numerosi partner e professionalità di prestigio non figuri «nessuno storico o esperto d’arte trentino». «Considerato che il museo scrivono come spunto per il futuro - è sito sul suolo trentino sarebbe forse stato opportuno coinvolgere nell’iniziativa anche personalità trentine in materia, piuttosto che puntare solamente su personaggi che, sebbene riconosciuti e preparati, non appartengono al nostro territorio». Trento l'Adige PIEDICASTELLO mercoledì 20 novembre 2013 Il cantiere nella fossa durerà almeno sei mesi. Sacrificati i parcheggi. Rischia di tardare anche l’intervento sulla piazza 27 TURISMO Affiorano reperti, lavori «lumaca» Nuovi disagi in vista per i residenti di Piedicastello. I lavori di spostamento della fossa nel tratto adiacente la chiesa di S. Apollinare, dove confluisce l’acqua del rio Scala prima di immettersi nell’Adige, sono durati appena due mesi per essere poi interrotti. La causa del blocco è il ritrovamento di «importanti reperti archeologici» risalenti all’epoca Romana e Medioevale. Al momento tra i ritrovamenti ci sarebbero delle mura dell’antico castello, il Castrum, alcuni focolari e numerose altre manifestazioni di vita medioevale. Ad attivarsi immediatamente è stata la Sovrintendenza per i Beni archeologici che attualmente sta avviando lo studio dei ritrovamenti per capire quale sia il valore e la possibilità di convivenza con i lavori avviati dal Consorzio Trentino di Bonifica che hanno previsto un investimento di 750 mila euro. I ritrovamenti porteranno il cartiere dei lavori a durare non più solo 100 giorni come previsto inizialmente, ma almeno sei mesi. «Sapevamo che nella zona di Piedicastello - ha spiegato l’ingegner Claudio Geat direttore del Consorzio Trentino di Bonifica - la possibilità di trovarsi davanti a dei ritrovamenti ar- cheologici era molto alta ma non pensavamo di rilevarne così tanti». I lavori avviati i primi di luglio sono proseguiti per poco più di 40 metri con lo scavo e la posa di alcune strutture prefabbricate a sezione scatolare che vanno a sostituire le strutture in pietra già presenti e che necessitano di una sostituzione. Ai primi ritrovamenti si è cercato di avviare un nuovo tracciato ma rimanendo ancora una volta bloccati da ulteriori ritrovamenti visto anche la profondità degli scavi. «I passi da compiere - ha spiegato Geat - saranno quelli di cercare di proseguire lo scavo con la sorveglianza da parte della Sovrintendenza. Purtroppo avevamo impostato il lavoro in modo tale di completare l’opera un po’ alla volta. Ora invece si dovrà compiere interamente lo scavo per l’intero tracciato per poi consentire la ricerca e il monitoraggio archeologico e verificarne l’importanza». Questo porterà ad avere circa 1500 - 2000 metri cubi di sedime che dovrà essere in una sola volta depositato nella zona ed occupare più spazio di quello preventivato. Oltre alla permanenza del cantiere nell’antico rione, i parcheggi presenti nell’ex tangenziale, spiegano i responsabili del Consorzio, do- 1 riapre l’ufficio al Torrione: Apt, informazioni ma anche gioielli vranno essere tolti momentaneamente per lasciar spazio al sedime estratto. Rimarranno invece dei parcheggi provvisori per gli abitanti nella piazza di Piedicastello che saranno a disco orario. Per l’intervento e la perizia dei beni archeologici sono stati intanto messi a disposizione 112 mila euro dal Servizio dei Bacini Montani della Pat. Da parte del direttore alla Sovraintendenza Sandro Flaim vi è la con- vinzione che «si possa creare una convivenza tra il ritrovamenti e i lavori». Il prolungamento dell’intervento potrebbe però portare ad uno spostamento dell’inizio di riqualificazione della piazza di Piedicastello. «La gara per i lavori si pensava di iniziarla nei primi mesi del prossimo anno - spiegano i tecnici del Comune - vedremo ora le decisioni della Sovraintendenza e i tempi scelti». I lavori di sistemazione della fossa davanti alla chiesa di S. Apollinare. Sono affiorati reperti ora allo studio degli archeologi. (Foto Pedrotti) Riapre l’ufficio dell’Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi al Torrione, in piazza Fiera, esattamente di fronte al Mercatino di Natale. In posizione strategica, l’infopoint sarà anche una vetrina d’eccezione per promuovere e far conoscere alcune proposte di qualità del territorio. Quest’anno turisti e visitatori potranno trovare al Torrione tutte le informazioni sulla 26^ Universiade Invernale in programma dall’11 al 22 dicembre 2013 e una selezionata esposizione dell’artigianato locale. Gli orafi dell’Associazione artigiani e piccole imprese esporranno sette gioielli ispirati al tema Universiade invernale. La mostra propone pezzi unici in argento od oro, dalle lavorazioni esclusive. I sette gioielli potranno essere acquistati direttamente presso gli uffici di piazza Fiera e via Manci. Accanto ai gioielli troverà spazio un’altra eccellenza del nostro territorio, le più pregiate etichette di Cavit. Al Torrione, grazie alla rinnovata collaborazione con Innsbruck Tourism, sarà allestito anche un desk informativo dedicato alla città austriaca e ai suoi mercatini natalizi; novità 2013 è anche la nuova collaborazione con l’APT di Augsburg, che esporrà al Torrione materiali informativi sui suoi famosissimi mercatini natalizi e sulle bellezze storico-artistiche della città. A3112084 GIUSEPPE FIN Trento l'Adige IL LUTTO Nato a Lindau, sul lago di Costanza, nel 1933, nei primi anni ’50 fu inviato in Nigeria dalla casa madre tedesca per formare i tecnici locali. Nel ’63 lo sbarco a Lavis mercoledì 20 novembre 2013 29 Negli anni ’70 l’aiuto a Koper Capodistria per trasmettere a colori in Italia e spingere la vendita dei primi televisori a colori. Poi l’esperienza da imprenditore Addio Schindele, padre della Grundig Bavarese, sviluppò il gruppo in Trentino Con lui la fabbrica arrivò a 2.000 dipendenti Se ne è andato a 80 anni Maximilian Schindele, bavarese di nascita, trentino di adozione, l’uomo che di fatto è stato il padre della Grundig in Trentino e in Italia. Dopo una vita dedicata all’attività di impresa, prima come amministratore delegato del gruppo tedesco, poi come imprenditore, sempre nel comparto dell’elettronica e degli elettrodomestici, Schindele si è spento a Martignano dove, venerdì alle 14.30, sarà celebrato il funerale. La vicenda umana di Schindele parte da Lindau, dove nel gennaio del 1933 nasce, da una famiglia di ferrovieri, Maximilian. Dopo la laurea come tecnico radio, Schindele ottiene un posto alla Siemens, ma passa dopo pochi anni alla Grundig, il gruppo che allora produceva radio e che si stava sviluppando in tutto il mondo. Nel 1954, a 21 anni, l’occasione chiave per la carriera di Schindele: la casa madre tedesca gli chiede di andare in Nigeria per seguire la formazione dei tecnici locali nella manutenzione delle radio vendute nell’allora colonia britannica. La scelta cadde su Schindele perché il collega che doveva andarci prima di lui aveva famiglia e nel budget della Grundig non c’era la possibilità di spesare il viaggio anche di moglie e figlio. I sette anni all’estero consentirono a Schindele di acquisire grande considerazione in seno al gruppo. Così nel 1963, quando si trattò di scegliere una persona che sviluppasse il business della COMMERCIO 1 Maximilian Schindele, nato a Lindau in Baviera nel 1933, con Gorbaciov e sotto in una foto recente. A destra la sede della Grundig a Trento nord Grundig in Italia, la scelta cadde proprio su di lui. Per lui, capace di una diplomazia imparata in Africa e nei Paesi Arabi durante il suo lavoro per Grundig, l’attività in Italia non fu, come per altri tedeschi dell’epoca, uno shock. La sede di lavoro fu Lavis dove di fatto raccolse l’eredità dell’importatore Benvenuto, che lì aveva la sede, per sviluppare la rete commerciale e produttiva di tutta la Grundig italiana. A Lavis, dove c’era la sede direzionale, arrivarono a lavorare alcune centinaia di persone, nella fabbrica di Rovereto, circa 2.000. La sua capacità di inserirsi nel contesto lavorativo italiano lo portò ad ottenere, dopo una dispensa del presidente della Repubblica federale, lui cittadino tedesco, il titolo di Grande ufficiale dal presidente della Repubblica italiana. La capacità di adattarsi al mercato si traduce in un aneddoto: la Grundig italiana nel 1976, quando l’Italia doveva decidere se adottare il sistema Pal (tedesco) o Secam (francese) per la tv a colori, disse a Roma tramite Schindele che per lei era indifferente, perché era pronta per entrambe le tecnologie. Un atteggiamento che portò l’ambasciata tedesca in Italia ad accusare Schindele di atteggiamento anti-tedesco. La Grundig italiana, poi, aveva già preparato il terreno alle tv a colori finanziando l’estensione in Dopo trentotto anni il titolare ha deciso di ritirarsi In vendita la rosticceria Mosna Tra i vari profumi che escono su via Manzoni, presto ne mancheranno parecchi: quelli dell’ormai storica rosticceria di Angelo Mosna. Dopo trentotto anni di attività, infatti, ora appeso alla vetrina dell’ingresso c’è un cartello che indica la messa in vendita dell’attività: l’unica rosticceria rimasta ancora in città, ha deciso di chiudere i battenti. In passato, file di clienti provenienti da tutta Trento attendevano il proprio turno per portarsi a casa qualche prelibatezza, creando code che a volte il locale non riusciva a contenere, con clienti in attesa fin sul marciapiede esterno. Il passare del tempo, l’arrivo e la persistenza della crisi, la concorrenza spietata dei supermercati hanno però portato cambiamenti drastici, ai quali anche chi ha le abitudini più radicate ha dovuto cedere. «La nostra è la più vecchia attività di rosticceria presente in città - spiega Angelo Mosna - ed ancora oggi abbiamo una clientela molto affezionata. Purtroppo, però, i tempi cambiano e in molti si rivolgono ai supermercati ai quali ormai manca solo la vendita di auto, poi hanno tutto. Queste cose proprio non le capisco». Per Mosna, la presenza oggi di supermercati con all’interno sempre più reparti e servizi, va a danneggiare Dopo quasi quarant’anni ai fornelli Angelo Mosna ha deciso di mollare nonostante l’affetto di una numerosa clientela L’ATTACCO Ormai i supermercati propongono di tutto portando le piccole attività all’estinzione Angelo Mosna quel tessuto economico tradizionale caratteristico della città. I piccoli negozi di vicinato in balia di una forte concorrenza, non possono far altro che chiudere i battenti con un rischio anche di spopolamento di alcune zone del centro storico. «Tutte le piccole nicchie commerciali che danno lavoro a tre o quattro persone - ha affermato Mosna - andranno a chiudere come già ora sta avvenendo a Trento, perché si danno troppe facoltà e nessun limite ai supermercati». Negli ultimi tempi a creare non pochi problemi, accanto alla concorrenza sfrenata dei supermercati, è stata la crisi. Tra il 2012 e il 2013 Mosna è stato costretto a lasciare a casa due dipendenti. «Sono dispiaceri forti - ci dice - che ti fanno anche passar la voglia di lavorare, purtroppo. Oggi siamo rimasti in tre e ancora si lavora in deficit». A passare per la rosticceria Mosna in via Manzoni ci sono ancora moltissime personalità trentine affezionate ad una cucina che negli anni ha sempre puntato sulla qualità. L’avviso apparso in vetrina ha suscitato tanta malinconia e dispiacere nei clienti. «La nostra clientela - spiega ancora il titolare - ci è molto affezionata. Con così tanti anni di attività si è creato inevitabilmente un forte rapporto, quasi familiare. In molti, ora, entrano e mi chiedono di togliere quel cartello ma non posso, perché ormai sono stanco. Anni fa qualcuno mi chiese di vendergli l’attività e avrei fatto un affare d’oro, ma pensavo che il giorno dopo non avrei saputo come impegnare il mio tempo. Oggi, invece, sono soprattutto stanco». Anche l’obiettivo della vendita dei locali non sembra essere così facile. Le offerte, ci spiega Angelo Mosna, sono state tante ma fino ad oggi, nulla di fatto: «Ci sono diverse persone interessate - afferma - ma quando chiedono poi un prestito alla banca, difficilmente riescono ad ottenerlo. Io sono qui dentro da 38 anni e vorrei vendere il locale. Cedere l’attività per me sarebbe quasi umiliante». G.Fin A3110691 Italia, nel 1974, del segnale di Koper-Capodistria, prima tv a trasmettere a colori e non in bianco e nero. Con Schindele amministratore delegato della Grundig italiana fino al 1982, ecco la nuova sede a Trento nord e nel 1968 la Grundig di Rovereto, con la conquista in Italia della leadership nel mercato nel settore dei televisori. Nel gruppo si respira un clima famigliare da un lato (si ricordano i tornei sportivi e di calcio, in particolare della Trifoglio) ma è anche il tempo di contestazioni e di scioperi improvvisi. Nei primi anni ’80, poi, Schindele, lasciata la Grundig a Celso Pasini, va a lavorare per la Telefunken a Milano, e poi diventa imprenditore in proprio, prima di passare alla Nokia, e poi alla Seleco-Electrolux a Pordenone, dove grazie alle partnership russe, conoscerà anche Mikhail Gorbaciov. Schindele lascia i figli Wolfgang e Karin e la moglie Gudrun. A. Con. Rovereto 34 mercoledì 20 novembre 2013 l'Adige 1 S. Caterina: il brindisi della Confesercenti L’aperitivo offerto ieri mattina in Largo vittime delle foibe dagli operatori Confesercenti per brindare all’apertura della fiera IL CASO La pioggia non ha impedito ai roveretani affezionati alla fiera di Santa Caterina di partecipare ieri mattina alle 11 al brindisi inaugurale offerto dai Confesercenti. Tutti prodotti rigorosamente a chilometri zero, formaggi, insaccati e vino, hanno dato il benvenuto ai passanti, in quella che è ormai la vera festa d’apertura delle festività in salsa natalizia. Soddisfatta Grazia Piffer, dell’Ufficio Confesercenti di Rovereto, con i volon- tari al lavoro in Largo vittime delle foibe: «Noi ci teniamo ad aprire la settimana della fiera, è un momento importante perché questa è forse una delle ultime vere feste paesane rimaste. Santa Caterina è davvero una fiera che promuove il commercio, e durante questa manifestazione gli affari hanno un gran bell’incremento». Sono in tanti i roveretani che la sentono come propria, ma nel corso del tempo arriva sempre più gente anche da fuori regione. «È una vetrina importante prosegue Piffer - e nel passato la partecipazione era tenuta in estrema considerazione tanto che solo i commercianti che si davano da fare a contribuire a questa festa ottenevano dalla Confesercenti tutta una serie di agevolazioni che riguardavano il commercio e le aperture natalizie». Sono in tanti quelli che si fermano, a scambiare due chiacchiere e a bere un sorso di I leghisti Dalzocchio e Civettini: «Intervenga il sindaco, così non si può andare avanti» Allarme campeggi abusivi BARBARA GOIO Arrivano, si sistemano, parcheggiano camper e roulotte, poi piano piano stendono i panni, si preparano da mangiare e vivono alla giornata. Fino al prossimo sgombero da parte della polizia municipale. Sono i nomadi che usano alcuni parcheggi di Rovereto come loro non fissa dimora. Le zone sono sempre quelle: dietro lo stadio, davanti allo stadio, dietro la stazione dei treni, al sacrario, dietro al cimitero. Il copione è ormai stato scritto centinaia e centinaia di volte, come a ribadire che la normalità sta proprio in questa situazione di perenne instabilità, con i cittadini che si fanno sempre più Gli sgomberi si susseguono senza sosta, fino a 200 l’anno, ma il problema permane e porta i residenti all’esasperazione insofferenti, le forze dell’ordine che cercano di trovare un equilibrio e i nomadi che sanno esattamente cosa possono e non possono fare, così da trovare una loro particolare via nella legalità. Per esempio, se il camper è solo posteggiato, e non vi è neanche una seggiola appoggiata fuori, i vigili urbani non possono fare nulla, perché è un giusto diritto dei cittadini quello di parcheggiare dove più aggrada loro. Le ultime rimostranze arrivano da Piazzale Degasperi, davanti all’ex Ati: «Ci sono dei mezzi parcheggiati con persone che ci abitano dentro. E tutto attorno una grande sporcizia». Antonio Russi, che abita poco lontano, è esasperato: «C’è di tutto, si sono fatti anche una specie di letto nei giardini, e poi sacchetti di plastica e immondizia dappertutto». Russi, già ispettore capo della polizia e presidente Enpa, è stanco di questa situazione. I consiglieri comunale e provinciale della Lega Mara Dalzocchio e Claudio Civettini hanno denunciato: «Ci è stato segnalato da molti residenti e da noi verificato che nel retro della stazione ferroviaria verso S.Giorgio, esattamente in via Pedroni, è in essere un cam- «Poche famiglie in attesa della casa» «La situazione è tutt’altro che drammatica» spiega Gianluca Magagni, presidente della sezione roveretana dell’Aizo, Associazione italiana zingari oggi. «Alla fin fine non si tratta che di poche famiglie che sono rimaste escluse dal campo nomadi, o che ne sono uscite, e che stanno aspettando di ottenere una casa Itea». Il motivo per cui queste famiglie non si stabiliscono al campo nomadi sono tra i più vari, e vanno dalla mancanza di posti alla mancanza di requisiti, considerando anche problemi di convivenza tra clan. Qualche anno fa, proprio per risolve- re questo tipo di situazione conflittuale era stato chiesto di istituire delle microaree, piccoli parcheggi diffusi e attrezzati con acqua, elettricità, e servizi igieniche ma poi non se ne era fatto niente. «Abbiamo fatto decine e decine di incontri sul tema, rilievi, confronti con la commissione urbanistica e ambiente, ma è tutto fermo, non c’è la volontà politica per realizzarle», precisa Magagni. Che continua: «Bisogna cercare soluzioni valide per persone che vivono sul territorio da oltre cento anni, molte delle quali chiedono soltanto un alloggio e la possibilità di lavorare, per esempio utilizzando la legge sul ferro già adottata con ottimi risultati in altri comuni d’Italia. Ma i tempi sono difficili, l’intolleranza cresce, e il reddito di garanzia viene distribuito in maniera soggettiva. Persino il banco alimentare fa fatica ad accontentare tutte le richieste». po nomadi abusivo con quattro roulotte parcheggiate e una discarica che invade piazzale e aiuola in ogni dove, con depositi di vario genere tra cui bombole di gas, batterie dismesse e altro». I due leghisti, dopo aver specificato che «essendo tale piazzale un parcheggio pubblico a disposizione dei residenti e dei pendolari» chiedono «un immediato intervento da parte del Sindaco affinché sia rigenerata una situazione di vivibilità». Il problema principale di questa situazione è che non esistono norme specifiche per allontanare i nomadi che si sistemano con camper e roulotte nei parcheggi cittadini. Quando da più parti si chiede l’intervento del sindaco o della polizia municipale, si invoca l’applicazione di una normativa che di fatto non esiste: questo almeno secondo gli esperti del settore. Al massimo, quella che può essere comminata è una sanzione di tipo amministrativo, ma che non ha un effetto di lunga durata. Ecco perché i nuclei familiari poi ritornano sempre negli stessi posti e ai vigili non resta che portare avanti l’ennesimo sgombero, nell’ordine dei duecento all’anno. Scienza | Presentata a Roma la gara dei mattoncini Parte la nuova First Lego League Rossi Doria: scuola in modo nuovo G3062909 Un momento dell’edizione di quest’anno SERVIZI IN TUTTO IL TRENTINO Già l’anno scorso ha ottenuto l’apprezzamento delle centinaia di ragazzi che hanno partecipato alla prima edizione. Ieri la First Lego League, che vedrà la finale nazionale organizzata dal Museo Civico di Rovereto ha incassato pure la benedizione del ministero dell’istruzione. Il tema della seconda edizione l’abbiamo anticipato su L’Adige di lunedì: i ragazzi che parteciperanno dovranno saper lavorare in squadra per progettare e realizzare robot «a mattoncini» da applicare poi alla risoluzione di problemi reali, come disastri ambientali. La presentazione si è tenuta ieri a Roma, al ministero dell’Istruzione. L’edizione 2013-14 «Natures Fury» invita gli studenti a trovare soluzioni per prevenire catastrofi naturali, limitare i danni per la popolazione e soccorrere le vittime della furia della natura. «Penso ai disastri ambientali che hanno colpito la Sardegna, il Mid West degli Stati Uniti e le Filippine - ha osservato il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria - questa è un’occasione che consente agli studenti di riflettere su un problema reale per cercare soluzioni. Questo campionato, come tante altre occasioni simili, aiuta la mentalità della risoluzione dei problemi. È fare scuola in maniera nuova». vino, ad assaggiare l’aperitivo messo gratuitamente a disposizione dai volontari e pagati dagli associati. Tanti gli appuntamenti previsti nel corso della settimana, arte, film, mostre fotografiche, e venerdì l’inaugurazione del mercatino di Natale, per chiudere domenica con l’altro momento tradizionale organizzato dalla Confesercenti di Rovereto, dalle 12 alle 17 in Largo S. Caterina: caldarroste e stromboli per tutti. B.G. IN BREVE VIOLENZA SULLE DONNE E CULTURA MASCHILISTA 쐢 Nuovo appuntamento oggi nell’ambito della manifestazione che si propone di sensibilizzare la comunità sul problema della violenza sulle donne. Oggi alle ore 20.30 all’urban center è proposto il documentario «Giulia ha picchiato Filippo», di Francesca Archibugi. UN BALLO IN MASCHERA ALL’AUTUNNO OPERISTICO 쐢 Per il cartellone dell’Autunno operistico, oggi alle 17.30 nella sala delle conferenze della fondazione Caritro oggi sarà proposto un approfondimento sull’opera «Un ballo in maschera», di Giuseppe Verdi. Relatrice Federica Fortunato. CIRCOSCRIZIONI: LA CENTRO IN CONSIGLIO 쐢 Oggi alle 20.30 a palazzo Adami è riunita la circoscrizione Centro, per discutere di finanziamenti a opere culturali e di solidarietà. ALZHEIMER CAFÈ AL DUE COLONNE 쐢 Domani dalle 15 alle 17 al bar 2 colonne in piazza Podestà, l’associazione italiana malattia di Alzheimer organizza l’Alzheimer cafè per parlare di interventi non farmacologici con il dottor Ferruccio Andreatta, psicologo, e Maria Rosa Falagiarda, animatrice alla Apsp di Brentonico. PRONTO SOCCORSO PER I BAMBINI 쐢 Inizia sabato il corso «Il bambino e l’emergenza» organizzato da Amr per tutti gli adulti Il corso in sei lezioni si terrà nella palestra vicino alla farmacia di via Benacense. Iscrizioni all’Amr di via Pasqui. MUSICA JAZZ E GUSTO AL PETTIROSSO 쐢 Stasera dalle 21 all’Osteria del Pettirosso, per la rassegna «Jazz e gusto» si esibirà il gruppo «’S people in trio». GIOVEDÌ DELL’ASTRONOMIA E LA SFIDA DI MARTE 쐢 Domani alle 20.30 al museo civico, per il ciclo «I giovedì dell’astronomia», la ricercatrice Francesca Esposito terrà una relazione sul tema «La grande sfida dell’esplorazione spaziale di Marte: dalle sonde Mariner all’invio dell’uomo sul pianeta rosso». Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale e tutto il personale della CASSA RURALE di BRENTONICO partecipano commossi al dolore che ha colpito la famiglia e la Comunità per la scomparsa del caro FRANCO per oltre 25 anni, stimato direttore della CASSA RURALE di BRENTONICO. La GIUNTA COMUNALE di BRENTONICO partecipa al dolore del Sindaco GIORGIO DOSSI per la perdita dell’amato papà FRANCO Esprime vivissime condoglianze a tutti i familiari. Pergine e Valsugana l'Adige mercoledì 20 novembre 2013 41 Civezzano | Banda sociale e coro parrocchiale si uniscono per S. Cecilia Bedollo | Nuovo direttivo e bando per gli aspiranti allievi vigili del fuoco Sabato la Virgo Fidelis della sezione Carabinieri Pompieri, Casagranda confermato per la 4ª volta CIVEZZANO - Si ritrovano per la celebrazione della messa comunitaria nella parrocchiale di Santa Maria Assunta, sabato alle 18.30, la Sezione Carabinieri di Civezzano-Fornace, la locale Banda sociale e il coro parrocchiale. A riunire tutti è la ricorrenza delle rispettive patrone, con l’Arma ad onorare la «Virgo Fidelis» (21 novembre), quella Madonna «Vergine Fedele» alla quale i carabinieri si affidano fin dall’8 dicembre del 1949 con l’ufficialità concessa dall’allora papa Pio XII. L’immagine di riferimento è la scultura in gesso realizzata da Giuliano Leonardi, artista sardo scomparso, quasi novantenne, nel 1989. «Sii fedele sino alla morte», è il motto dei carabinieri, inciso nel libro in mano alla Madonna. Per la Banda sociale e il coro parrocchiale che accompagneranno in musica e canto la celebrazione, onori a Santa Cecilia (22 novembre). Al termine della celebrazione, il rinfresco che la sezione Carabinieri offre nella sala pubblica al sottotetto della scuola elementare di via Telvana. U. Ca. BEDOLLO - Nel corso dell’assemblea generale dei vigili del fuoco volontari del comune Bedollo, che si è svolta recentemente alla presenza del sindaco Narciso Svaldi, è stato eletto il nuovo direttivo che ha riconfermato il comandante Sergio Casagranda di Brusago per il quarto mandato consecutivo. Gli altri componenti eletti nel nuovo direttivo sono: Giovanni Valentini (vice comandante) , Alessio Ioriatti (capo plotone), Enzo Andreatta (capo squadra), Maurizio Mattevi, Mike Mattivi, Daniele Battisti (cassiere), Ugo Andreatta (magazziniere) ed Ivo Casagranda (segretario). Va ricordato che il Corpo dei vigili del fuoco volontari di Bedollo è composto da 26 vigili, 4 allievi, 2 membri onorari, 1 membro sostenitore e 7 vigili fuori servizio. Fino al 10 dicembre è possibile presentare domanda di ammissione alla selezione pubblica per la formazione di una graduatoria degli aspiranti vigili del fuoco da utilizzare per la copertura di posti vacanti. T. C. La parrocchiale PERGINE Sergio Casagranda Circa trenta stalli nella piazzetta d’entrata principale Distretto e dell’istituto «Marie Curie» 1 Parcheggi a pagamento a San Pietro 2 DANIELE FERRARI PERGINE - Nuova «rivoluzione» dei parcheggi in via San Pietro a Pergine, davanti all’ingresso al parco che porta al Distretto Sanitario e all’istituto superiore «Marie Curie». Con una recente ordinanza della Direzione comunale servizi alla città e al territorio si è infatti deciso di ridefinire le aree destinate al parcheggio a pagamento senza custodia su aree pubbliche (così come deliberato da giunta e consiglio comunale nell’ottobre del 2012) alla luce anche dell’attivazione e dell’apertura al pubblico del nuovo parcheggio tra via S. Pietro e via Tegazzo (che prevede la sosta libera con disco orario per un massimo di due ore). Ciò significa che a partire dal 13 novembre, ma in realtà solo tra qualche giorno quando saranno completate le operazioni di rifacimento segnaletica orizzontale e di attivazione delle apparecchiature di controllo (parcometri), sarà istituita la sosta a pagamento, senza custodia del veicolo, sul parcheggio denominato «San Pietro 2, area a fronte dell’accesso al parco». Si tratta di circa trenta stalli posizionati nella piazzetta prospiciente l’entrata principale del distretto dell’Azienda Sanitaria e l’istituto «Marie Curie», dove già esistevano dei «par- cheggi blu» (a pagamento) sul fronte strada. «Si tratta di un provvedimento già assunto dalla giunta precedente e che in pratica non modifica una situazione già esistente - spiega il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer che qualche mese fa aveva liberato dal ticket alcuni posti auto posti lungo la strada retrostante il distretto sanitario - nelle immediate adiacenze sono presenti una cinquantina di posti auto con sosta regolata da disco orario (nel nuovo parcheggio e lungo via Tegazzo) ed una decina di parcheggi completamente liberi. Alla luce di questa nuova disponibilità di parcheggi liberi non credo che questo provvedimento sia eccessivamente penalizzante, ma di fatto da attuazione ad una deliberazione assunta dal consiglio Comunale a fine ottobre 2012 dove veniva confermato il sistema tariffario del servizio (pari a 70 centesimi all’ora), ribadendo le aree destinate al parcheggio a pagamento ed i relativi tempi di attivazione, via via individuati con ordinanza del dirigente competente sentita la giunta». Motivazioni che non cambiano la sostanza, ossia l’aumento dei parcheggi a pagamento a Pergine, in un momento di crisi e difficoltà per tante famiglie pur a fronte di «legittime esigenze di cassa» dell’amministrazione comunale. IN BREVE I CALDONAZZO Lavori all’acquedotto Lievitano di quasi 40 mila euro i costi per i lavori di somma urgenza all’acquedotto comunale adduttrice val dei Laresi. Lo ha deciso la giunta che ha approvato la prima variante progettuale redatta dall’ingegnere Federico Pisoni di Trento. Via Filzi incrocio con via San Pietro, il nuovo parcheggio in zona Curie (foto Erredì) Borgo | Pagamento al Comune da casa per i cittadini «Pago online» dei servizi comunali BORGO - Il nuovo servizio è attivo da qualche tempo. Con i cittadini che ora possono pagare direttamente da casa alcuni servizi comunali come i diritti di segreteria, il passo carraio, i contributi di concessione e gli oneri di urbanizzazione. Con un semplice clic si può pagare anche la Cosap, l’acquisto della legna ed il canone di affitto. Si chiama «Pago online» ed è il servizio attivato dal Credito Valtellinese, l’istituto di credito che gestisce la tesoreria comunale. Per accedere basta essere in possesso della carta di credito Visa o Mastercard e sulla casuale è importante indicare la motivazione del versamento. Per il pagamento online non vengono richieste commissioni aggiuntive. «In questo modo - ricorda il sindaco Fabio Dalledonne - siamo certi di offrire al cittadino un servizio veloce, efficace e, soprattutto, senza oneri aggiuntivi». Con «Pago online» non è possibile, però, effettuare il pagamento dell’Imup: per legge, infatti, il tributo deve essere versato esclusivamente tramite il modello F24 o il bollettino postale. M.D. I TENNA Le nomine del consiglio Il vicesindaco Loredana Camin e Franco Passamani sono i rappresentanti del Comune nel comitato di gestione della scuola d’infanzia di Tenna. Lo ha deciso il consiglio comunale che ha anche approvato il contratto di comodato gratuito con la Comunità per l’utilizzo di pannelli e materiale fotografico sulla Grande Guerra. Ok alla tabella di equiparazione per le nuove modalità di calcolo del contributo di concessione e alla convenzione per la gestione associata della governance di Stet spa. I LEVICO TERME Servizi nel parco Approvato dal Servizio opere pubbliche della Provincia il progetto esecutivo dei lavori di costruzione dei servizi igienici al parco delle Terme di Levico per un costo complessivo 235.420 euro. Vicino al nuovo bar ristorante un nuovo volume con servizio automatizzato e quattro servizi tradizionali. Vigolo Vattaro | L’istituto di Caldonazzo ha incorporato la Coop Produttori Agricoli e l’edificio di via Vittoria Cassa rurale: via libera alla fusione VIGOLO VATTARO - Buona la partecipazione, per essere un’assemblea straordinaria convocata di lunedì sera, con oltre 200 soci che hanno riempitro il teatro parrocchiale. E alla fine approvazione unanime del progetto di fusione per incorporazione della Cooperativa Produttori Agricoli Vigolo Vattaro nella Cassa Rurale di Caldonazzo. Un’assemblea, quella dell’istituto di credito, preceduta dall’assemblea della coop Produttori, presieduta da Stefano Bianchi, cha a sua volta aveva dato il via libera unanime alla fusione. La Rurale guidata da Severino Marchesoni incorpora così un patrimonio ad un tempo immobiliare, in particolare l’ex caseificio di via Vittoria, e storicoculturale, legato alle fatiche dei contadini che l’hanno costruito e mantenuto nel tempo. Sul che fare del vecchio edificio, in sala, si sono registrati un paio di interventi, seguiti al ringraziamento, da parte di Bianchini, alla Cassa che ha accolto la proposta della coop agricola (se ne parlava da quattro, cinque anni) di fusione nella Rurale: quello di Diego Schelfi, presidente della Federazione trentina della cooperazione, che ha «benedetto» l’operazione e auspicato tra l’altro un futuro uso a servizio dei giovani del territorio; e quello del socio Walter Nicoletti che ha proposto un momento partecipativo in cui mettere a fuoco le migliori idee per l’utilizzo futuro dell’immobile che, diventando patrimonio della Cassa Rurale, viene sottratto a possibili, altri usi più a carattere speculativo. In particolare, Nicoletti ha Adesso servono buone idee sul possibile utilizzo dell’ex caseificio invitato a considerare un utilizzo legato alla ruralità e alla cultura del territorio. Quando le idee saranno più chiare, la Cassa procederà con un intervento di riqualifazione dell’immobile. L’assemblea è proseguita con la sintetica illustrazione, da parte del direttore Renzo Ciola, di alcuni dati semestrali di bilancio, al 30 giugno 2013, e aggiornati al 30 settembre. Cresce la raccolta complessiva dell’1,23% (arrivata a quota 285 milioni) rispetto al 31 dicembre 2012: dell’1,31% la diretta (230 milioni) e dello 0,91% la indiretta; e sono in aumento anche gli impieghi: a quota 215 milioni al 30 giugno (+1,97%) e a 218 milioni al 30 settembre. Se l’aumento dei prestiti alla clientela registra 4,2 milioni in più - ha spiegato il direttore Ciola - in realtà, nei primi nove mesi del 2013, la Cassa Rurale di Caldonazzo ha erogato complessivamente 13 milioni di nuovi finanziamenti sul territorio, a famiglie e imprese. Senza nascondere il contesto generale di incertezza economica. La vicepresidente Patrizia Montermini ha quindi presentato il bilancio sociale 2012 della Cassa. In valore, 234.642,00 euro erogati sotto forma di contributi e sponsorizzazioni all’associazionismo (culturale, sportivo, sociale, etc), cui vanno aggiunti altri 202 mila euro che la Rurale fa «cadere» sul territorio sotto forma di borse di studio, polizze assicurative gratuite, gadget e proposte varie. A fine serata sono poi stati assegnati gli assegni di studio a 27 ragazzi e ragazze figli/figlie di soci, a sostegno dello studio all’estero, e consegnati i defibrillatori ai corpi dei vigili del fuoco volontari di Vigolo Vattaro e Caldonazzo i cui pompieri hanno partecipato ad un corso formativo ad hoc. In futuro, la Cassa doterà anche gli altri corpi del prezioso strumento e fornirà di febrillitatore anche la sede e le filiali della banca. Do. S. I soci in assemblea e, sotto, la consegna dei premi allo studio Valli di Fiemme e Fassa l'Adige Nell’ufficio di presidenza del partito molti volti nuovi Giancarlo Dorich è il vicepresidente e i consiglieri sono Lucia Gross, Tiziano Davarda e Maurizio Sommariva VAL DI FASSA IN BREVE Manuel Farina nuovo segretario Ual VALLE DI FASSA - L’Union autonomista ladina riparte da Manuel Farina. L’albergatore di Moena, come annunciato nei giorni scorsi su queste pagine, da ieri è uffcialmente il nuovo segratario politico del partito ladino. Una carica che dopo la modifica dello statuto non può essere assegnata al consigliere regionale. Manuel Farina è stato eletto nel corso della riunione del Consiglio del movimento. E con lui nell’ufficio di presidenza dove era già presente, sono stati eletti tutti personaggi nuovi ad esclusione del presidente Michele Anesi. Una vera e propria rivoluzione anche anagrafica che vede alla vicepresidenza Giancarlo Dorich, e i tre consiglieri sono Lucia Gross, Tiziano Davarda, Maurizio Sommariva e il consigliere regionale Giuseppe Detomas. Prendono il posto di Floriano Bernard, Luigi Chiocchetti, Mattia Lorenz e Teresa Lorenz. Nel direttivo del partito sono entrati per cooptazione come prevede lo statuto l’ex consigliere provinciale Luigi Chiocchetti e Gianni Rasom di Campitello (gli altri due membri cooptati sono il giornalista Silvano Ploner e Franco Lorenz, sindaco di Vigo). Per Manuel Farina, al suo primo in- carico politico, il debutto ufficiale nell’agone politico è avvenuto ieri a Trento in occasione della riunione delle delegazionei dei partiti della coalizione di centrosinistra autonomista che guida la Provincia. Segretario Farina, il voto è stato quasi plebiscitario. La Ual è ora sulle sue spalle. «Ringrazio della fiducia e adesso mettiamoci al lavoro». Quali saranno le priorità? «Innanzitutto siamo stati bravi a sistemare tutti i tasselli delle cariche previste dallo statuto della Ual. Questo è il primo passo. Poi dobbiamo pensare ad essere incisivi con delle proposte sulle questioni economi- L'ufficio di presidenza UAL Presidente Michele Anesi Vice Presidente Giancarlo Dorich Segretario Politico Manuel Farina Consigliere Lucia Gross Consigliere Tiziano Davarda Consigliere Maurizio Sommariva Consigliere Ladino Giuseppe Detomas PREDAZZO 43 I VARENA Consiglio comunale Il consiglio comunale di Varena è convocato alle ore 18 di domani con un solo punto all’ordine del giorno. Riguarda il parere di competenza in merito alla domanda di localizzazione dell’attività di recupero rifiuti inerti nel piano provinciale di smaltimento rifiuti. 1 L’albergatore di Moena alla guida del partito mercoledì 20 novembre 2013 Il neosegretario Manuel Farina che. La crisi è davvero forte e va affrontata anche con strumenti innovativi partendo proprio dalla valle. Per quanto ci riguarda saremo molto attenti a tutto ciò che riguarda l’economia e in particolare al turismo e al suo indotto su cui si regge la valle. Se si propongono delle idee forti, la Ual potrà rinsaldare le radici identitarie. Mi piacerebbe vedere alle nostre comunanze un artigiano ancora con i vestiti da lavoro che arriva trafelato a sentirci. Vorrebbe dire che la Ual ha recuperato quel senso di apparteneza identitaria su cui i nostri padri hanno costruito il movimento». Da segretario cosa dice alla lista Fassa? «Innanzitutto credo che visto il risultato elettorale forse sono loro a dover fare un passo verso di noi. Lo dico senza voler essere presuntuoso ma il voto è stato chiato. Detto questo, le nostre porte sono aperte e credo che su molti argomenti si possa trovare un accordo tenendo presente che il nostro operare sarà sulla linea del programma che abbiamo presentato in campagna elettorale». Soddisfatto dell’esito del voto anche il presidente Michele Anesi. «Era molto importante definire le cariche del partito per poter essere operativi. Devo ringraziare tutti per l’impegno dimostrato. Ora non ci resta che metterci al lavoro. L’Union autonomista ladina rimane il partito di riferimento dei fassani e abbiamo l’obbligo di dare risposte concrete alle richieste della nostra gente». L.Lo. I CAVALESE/PREDAZZO Esperienza all’estero Lo Spazio Giovani L’Idea, in collaborazione con l’Istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese e Predazzo, presenta il progetto dei ragazzi dello stesso istituto che hanno avuto la possibilità di vivere all’estero l’esperienza del quarto anno della scuola. Due le serate previste, oggi a Cavalese, presso l’auditorium del liceo e giovedì 28 novembre presso l’auditorium della Ragioneria a Predazzo. I MOENA Il diabete Il Circolo Pensionati ed Anziani di Moena organizza una conferenza sul tema del diabete venerdì alle 16.30 presso la sede, con la partecipazione del dottor Giuseppe Cheluci, responsabile del Centro Diabetologico di Cavalese. I CAVALESE Conoscere la Romania L’Ipsia del Trentino e le Acli di Cavalese organizzano una serata dal titolo «Caput mundiRomania» per conoscere gli immigrati residenti in valle di Fiemme. Relatori la presidente del Circolo Acli Giovanna Senes e il presidente di Ipsia Fabio Pipinato. Interverrà Dan Ion, dell’Associazione Romeni del Trentino Alto Adige. Appuntamento sabato alle 20.30 in biblioteca. Assemblea dell’associazione presieduta da Vittorio Nocentini Judo Avisio, sport e socialità PREDAZZO - Si è svolta lo scorso fine settimana l’assemblea annuale dell’associazione Judo Avisio Educazione Cultura e Sport, coordinata dal presidente ed insegnante Vittorio Nocentini. L’associazione aderisce anche all’Aise (Associazione Italiana Sport Educazione) e fa anche parte dell’Uisp del Trentino. Lo stesso Nocentini ha illustrato l’attività svolta nell’ultimo anno sociale ed i programmi del 2014. Oltre alla pratica del Judo, l’Associazione ha organizzato ed ospitato gruppi di Yoga della risata, Pranayama e del gioco del Go. Lo yoga della risata, partito in via sperimentale a fine 2012, ha subito ottenuto un grande ap- POZZA DI FASSA prezzamento da parte di numerosi partecipanti.Il direttivo ha deciso di devolvere la cifra eccedente l’ammontare delle iscrizioni, al netto delle spese, in erogazioni liberali. L’insegnante è Cristian Ganryu Deflorian. Il Pranayama insegna la tecnica del respiro secondo lo yoga ed ha visto la partecipazione di un ben numero di persone adulte. Insegnante è Barbara Cornetti. Molto partecipato anche il Gioco del Go, mentre per il judo/educazione sono stati organizzati quattro diversi gruppi di pratica: il primo per i bambini delle elementari, il secondo per le medie, il terzo per giovani e adulti, il quarto è il judo adattato. In tre dei quattro gruppi, sono state anche inserite persone con disabilità. Per il judo,sono stati organizzati due stages estivi, entrambi a Predazzo. Come è nello stile dell’associazione, non si è mai parlato di risultati agonistici (che pure ci sono stati), evidenziando invece come sia soprattutto importante presentarsi in gara dando il meglio di sé. Il principio è che è molto più importante come si vince che farlo ad ogni costo. Da sottolineare che gli insegnanti,compresi Nocentini e Riccardo Dellantonio per il judo, svolgono i loro compiti in forma del tutto gratuita. Hanno partecipato all’attività 52 soci, 30 maschi e 22 femmine, 28 dei quali di età inferiore ai 18 anni. Per quanto riguarda il bilancio consuntivo, ha registrato un passivo di 4.042 euro, dovuto quasi interamente alla realizzazione di una nuova pedana per la pratica delle varie attività. L’associazione dispone comunque di un fondo cassa di 4.414 euro. Il preventivo del 2014 presenta un deficit di 576 euro. Relazione e bilanci sono stati approvati all’unanimità. Nel prossimo anno, sono previste una serie di iniziative importanti, tra le quali due incontri triveneti di judo, un momento di interazione tra l’introduzione alla scrittura cinese, il judo e lo yoga della risata, l’or- Oggi incontro per gli alunni delle medie POZZA DI FASSA - Settimana di cultura e grandi appuntamenti per la Scola Ladina di Fassa, che da sempre ha a cuore i temi legati alla realtà storicoculturale dell’area ladina, e che propone oggi, alle ore 9.30, presso il teatro parrocchiale di Pozza di Fassa, un incontro strutturato ed ideato per gli alunni delle seconde medie ladine di Fassa, Gardena, Badia, Fodom ed Ampezzo. Un momento importante per circa 200 ragazzi, che potranno confrontarsi sulla propria «ladinità» partendo dalla visione di due documentari incentrati sugli avvenimenti ed i personaggi più significativi della storia ladina. Il secondo appuntamento è previsto per il prossimo 22 novembre alle ore 10, dove il parroco don Giuseppe Da Prà benedirà il lavoro che alcuni studenti hanno realizzato per la chiesetta del Cimitero di Pozza. «L’idea - racconta Mirella Florian, Sorastant de la Scola Ladina di Fassa - è nata quando ero ancora assessore alla cultura del Comune di Pozza e prevedeva che gli studenti di varie classi lavorassero per la realizzazione della decorazione della cappella situata nel cimitero di Pozza. Un progetto che si è trasformato in realtà». Così, la comunità scolastica insieme all’attuale amministrazione di Pozza unita alla vecchia amministrazione, saranno presenti alla manifestazione, per sostenere e festeggiare tutti gli studenti che negli anni hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera d’arte visibile a tutta la popolazione dal 1 novembre. Altro appuntamento è previsto per il 28 novembre nell’Aula Magna della Sorastanza, durante il quale gli studenti delle classi quarte di Design e di Arti Figurative illustreranno il progetto: «Do l troi del legn», programma finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, in collaborazione con l’Istituto Culturale Ladino e l’Asuc di Pozza di Fassa. F. Gio. G3100907 Essere ladini, studenti a confronto I soci all’assemblea dello Judo Avisio ganizzazione di un kan geiko (pratica invernale dalle 6 alle 7 del mattino,con finestre aperte), degli stages estivi per bambini e ragazzi a Predazzo e sedute di judo/adattato per adulti a Spiazzi di Verona. In chiu- sura, è stato confermato in toto il direttivo. Il presidente ha infine ringraziato tutti coloro, enti pubblici e privati, che hanno collaborato con l’associazione, oltre ai praticanti ed ai genitori. M.F. Valli di NON e SOLE 44 mercoledì 20 novembre 2013 Ufficio: 0463 421213 fax 0463 609175 email: [email protected] - Recapito: via Madruzzo, 2 G l'Adige Dall’esubero di personale e scarse commesse di due anni fa alle ordinazioni attuali: per «Confezioni Anita» il rilancio, grazie alla qualità di borse e sacche PRIÒ 1 «Anita» produce gli zaini Moncler Dopo un periodo di crisi la coop manifatturiera vola GUIDO SMADELLI PRIÒ - Non sono trascorsi molti mesi da quando l’azienda era prossima alla possibile chiusura dei battenti. «Confezioni Anita», operativa da quasi 30 anni, si è specializzata nella produzione di zaini e borse, puntando a nicchie di mercato. Per an- Il presidente: «Si pensava quasi di chiudere. Poi sono arrivate commesse da Moncler e Benetton» ni è andata bene, ma la crisi ha chiaramente coinvolto anche la piccola fabbrica anaune. Il fatturato, mediamente sui 450 mila euro l’anno, si era ridotto del 20%, proprio in un periodo durante il quale è stato investito in un macchinario essenziale (taglio automatico dei pezzi, 150 mila euro). La sola scelta possibile era il «ritorno» alla cooperativa integrale: via i dipendenti, tranne quelli che si sono trasformati in soci. Ora a «Confezioni Anita» sono in 9, tutti soci-lavoratori, e non sanno più come far fronte alle richieste. «Il fatturato? In questi tre mesi supera abbondantemente quello dei precedenti sei», commenta il presidente Lino Menapace. «E ci sono nuove commesse, che ci creano qualche difficoltà». Nuove assunzioni peraltro non risolvono il problema nell’immediato: «Per imparare a cucire con le macchine serve almeno un anno di tempo e bisogna aggiungere quello che si impiega per seguire il nuovo dipendente nei primi mesi». Serve un passo indietro. Di fronte alla situazione del periodo di crisi, il presidente ed il suo vice, Giorgio Conci, cercano nuove vie. Sempre nel campo della produzione di contenitori «di nicchia»: per quest’azienda competere con gli zainetti cinesi non è possibile. Ma ha dettato legge per anni ad esempio nelle borse da pronto soccorso utilizzate su ambulanze e simili (non a caso tra le cose in produzione ci sono i borsoni per la Protezione civile del CAMPODENNO IN BREVE I TUENNO Anziani e 1’ emergenza Nella sede del Circolo pensionati e anziani oggi l’incontro su «L’organizzazione e la gestione della prima emergenza», relatrice Lorenza Keller, operatrice del 118. Ore 14.30. I CLES Scuola di counseling Viene presentata domani alla sala della Cassa rurale di Tuenno-Val di Non da «Gemino» e Gsh la «Scuola di counseling professionale ad indirizzo gestaltico», con spiegazioni su cosa significhi essere counseling a indirizzo gestaltico e operatore olistico nella relazione. Ore 20.30. I TUENNO Ospitalità e religioni Per la «settimana di studio» oggi il giornalista Luigi Sandri tratta «Stranieri con Dio - L’ospitalità nelle religioni monoteistiche». Teatro, ore 20.30. I REVÒ I «giovedi lavoro» Per gli incontri «Giovedì lavoro» promossi dal piano giovani Carez alla sala della Colonna domani relazionano sul tema «Con la mente, con il cuore: idee in campo con passione» quattro esponenti del mondo lavorativo giovane: il chirurgo Michele Motter, Ivan Bonvecchio di Confartigianato, Mauro Dolzan di Confindustria e Elisa Ressegotti del mondo alberghiero. Ore 20.30. 2 LA SQUADRA Le socie di Confezioni Anita alle loro macchine da cucitura, dove confezionano zaini, borse sportive e simili di alta qualità. La cooperativa, oltre che dal presidente Lino Menapace e dal vice Giorgio Conci, è composta Liliana Prantil e Stefania Bardini (membre del cda), e da Tiziana Conci, Laura Inama, Franca Cristoforetti, Maria Timis e Marjola Qato Friuli) o negli zaini da caccia. Così si dà un’occhiata al mercato, e spunta l’interesse di un marchio mondiale, Moncler, che lo scorso dicembre chiede una campionatura. Zaini mica da poveracci, i migliori materiali, rifiniture perfette. La qualità, insomma. «Abbiamo iniziato a presentare la nostra campionatura a gennaio e nei mesi successivi. Il direttore delle vendite di Moncler arriva qui, dicendo che tutto è okay e ci chiede di produrre 5.000 zainetti in un paio di mesi. Panico. Noi siamo in grado di produrne 500. Fortunatamente Moncler conta su di noi e conferisce la produzione di buona parte degli zaini ad altre ditte, così ce la possiamo fare a confezionare la nostra parte, anche se poi le “schiene” imbottite le dobbia- mo fare tutte noi». Ma non è finita. Poco dopo arriva Benetton, che intende rilanciare le borse di un marchio acquistato da tempo. E vuole uno zaino per fotografi professionisti: elaboratissimo, supertecnologico, complicato e costoso, 50 pezzi subito. Ed intanto bisogna anche soddisfare le ordinazioni «normali». Ad esempio quel cumulo di borse sportive azzurre per il Südtirol. «Nelle borse sportive gli altoatesini sono ottimi clienti», spiega Lino Menapace. Loro la borsa la vogliono buona, e con i colori sociali... «Quest’anno arriveremo a 500 mila euro di fatturato», annuncia il presidente. Per una piccola azienda, mica poco. Ed i nove soci-lavoratori non stanno a contare le ore. NATA SULLE CENERI DI «EUROLINEA» La «coop» costituita nel 1984 PRIÒ - Le «radici» di Confezioni Anita sono poste oltre 30 anni fa con la nascita di «Eurolinea», società privata in cui confluiscono vari ex dipendenti della scomparsa Lange di Mollaro: un’azienda che produce accessori e che poi vara una idea nuova: scarponi da scialpinismo in plastica. L’investimento va male, così dopo un periodo di agonia lo stabilimento, ospitato nell’ex magazzino frutta di Priò, fallisce. I dipendenti, una ventina, rimangono senza occupazione. Un gruppetto nell’ottobre 1984 costituisce la cooperativa «Confezioni Anita» e, tra quelli, c’è il presidente attuale. Le cose vanno bene a lungo, grazie alla qualità del prodotto. Arriva la crisi, si pensa persino alla chiusura. Continuare, fare debiti o ridimensionare. «Avevamo già visto com’era andata chiedendo prestiti», commenta Lino Menapace. «Noi abbiamo avuto sempre una gestione prudente e la nostra scelta ora ci dà ragione». Il sindaco Daniele Biada: «Nessuna voglia di spiare i cittadini» Telecamere in paese: più sicurezza ANDREA BERGAMO CAMPODENNO – Per contrastare furti, vandalismi e abbandono dei rifiuti l’amministrazione comunale di Campodenno punta sulle telecamere. «Non si dica che in paese è arrivato il Grande Fratello, come nel libro di Orwell – evidenzia il sindaco Daniele Biada -. Le immagini registrate sono visionate soltanto in caso di necessità per individuare eventuali autori di danneggiamenti e furti. Di certo l’amministrazione non intende spiare i propri concittadini». L’argomento è approdato in consiglio comunale, è stato approvato il regolamento per l’utilizzo degli impianti di COREDO videosorveglianza. Tre telecamere sono già entrate in funzione, e probabilmente a Campodenno ne arriveranno altre. Gli occhi elettronici sono collegati tramite un sistema wireless ad un server collocato in municipio. Le telecamere si trovano nei luoghi sensibili dell’abitato, come il parcheggio del cimitero nei pressi della chiesa parrocchiale (dove tra l’altro sono presenti le campane per la raccolta differenziata), l’edificio scolastico e l’incrocio delle strade che conducono a Campodenno, Termon e Lover. A spingere il Comune ad avviare un’iniziativa di questo tipo sono stati in particolare due episodi di vandalismo che si sono Nella chiesa Maggiore ripetuti nel giro di un anno in prossimità del centro scolastico: «Ignoti hanno danneggiato i pulsanti di chiamata dei semafori, forse con un martello o con un sasso. Ora abbiamo in programma di monitorare con l’impianto di videosorveglianza anche l’area del centro sportivo, in località Salvez, dove è stato realizzato un nuovo campo da calcetto e nel corso dei lavori qualcuno ha danneggiato i quadri elettrici» fa sapere il primo cittadino. Le telecamere hanno dunque il compito di tutelare il patrimonio pubblico e la sicurezza urbana, oltre che di prevenire, accertare e reprimere i reati ed VAL DI NON aumentare la sicurezza percepita degli utenti. I nastri saranno visionati entro sette giorni da eventuali episodi criminosi dal vigile della Polizia locale Paolo Dalpiaz. Tra gli altri compiti del nuovo impianto, c’è anche quello di reprimere il fastidioso fenomeno dell’abbandono di rifiuti nelle zone boscate e monitorare la circolazione lungo le strade esistenti sul territorio comunale. «Visti i numerosi furti presso le abitazioni e le automobili parcheggiate, avvenuti in particolar modo lo scorso inverno, non escludiamo di aumentare il controllo del territorio installando una telecamera per ogni accesso all’abitato» conclude Daniele Biada. Oggi una visita ugandese Restauri a San Romedio Africa e cooperative COREDO - La Soprintendenza per i beni storico- artistici ha autorizzato il restauro dei dipinti murali, dell’altare ligneo con la relativa pala, del Cristo Deposto, del confessionale, di due aste processionali e delle bancate lignee della chiesa Maggiore (o di S. Romedio) del Santuario di San Romedio a Coredo. La delibera prevede alcune prescrizioni «ritenute indispensabili per la salvaguardia delle caratteristiche del bene tutelato»: dare comunicazione scritta dell’inizio dei lavori con adeguato anticipo, nonché dell’ultimazione degli stessi; concordare direttamente in corso d’opera con i funzionari della Soprintendenza le esatte modalità esecutive delle principali fasi degli interventi e l’effettuazione di eventuali lavorazioni di dettaglio non esplicitate in progetto predisponendo anche campionature di lavoro che dovessero essere richieste; fornire documentazione fotografica riferita a prima, durante e dopo il restauro; fornire relazioni tecniche finali di ciascuna tipologia di lavoro che illustrino metodologie e materiali impiegati. VAL DI NON - L’ambasciatore italiano a Kampala (Uganda) ed il fratello del presidente del Paese africano Museweni sono oggi in valle, per visitare la sede della Cassa rurale di Tuenno-Val di Non e Mondomelinda. A far da cicerone sarà Maria Floretta, socia Acav, associazione rappresentata anche dal presidente Luigi Santarelli e la direttrice Elisabetta Bozzarelli, assieme a Flavio Beozzo per la cooperazione. La visita segue quella del ministro degli interni e dei governatori dei distretti in cui opera Acav, che sono stati in Trentino ad aprile, rivelando interesse per il movimento cooperativo locale, in particolare per le realtà operanti nei settori del credito e dell’agricoltura. In Africa Acav - dove opera in veste di direttore Pierluigi Floretta, fratello della citata Maria - ha costruito una scuola agricola, finanziato diverse piccole cooperative agricole, e in tre Stati confinanti con l’Uganda sta conducendo altri progetti di sviluppo, guardati con interesse anche da parte del governo di Kampala. Cles | Contributi casa Gli esclusi dall’assessore CLES - La protesta contro le graduatorie per l’assegnazione di contributi dedicati alla ristrutturazione o all’acquisto di nuova casa arriva oggi in Comunità di valle. La sala assembleare di via Pilati a Cles ospita infatti questa sera, alle 20.30, l’incontro fra il comitato di esclusi dal finanziamento e l’assessore all’edilizia abitativa Walter Clauser (nella foto). Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. La scorsa settimana in settanta si sono ritrovati a Sanzeno per confrontarsi ed esprimere le loro perplessità in merito ai criteri adottati nello stilare la graduatoria pubblicata sul sito della Comunità val di Non. Criteri che, secondo alcuni, privilegerebbero i cosiddetti «finti poveri», poiché non tengono conto dei parametri Icef. La speranza è che la giunta dell’ente intermedio possa sospendere «in autotutela» la graduatoria, come peraltro chiede in una mozione il gruppo della Lega Nord con Renzo Bertol, Giulia Zanotelli e Silvano Marches. CULTURA » Travaglio venerdì a Trento: «Vi racconto la trattativa Stato-Mafia» € 1,20 ANNO 68 (CXXVII) - N O 275 Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 QUOTIDIANOFONDATONEL 1945 DIREZIONE REDAZIONE: VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 il disastro ■ MIMMI A PAGINA 12 ALTO ADIGE [email protected] ■ www.giornaletrentino.it y(7HB5J2*TQQNKM( +%!#!=!$!z sedici morti per il ciclone SCOPERTO A DIMARO Sardegna in ginocchio Trentino pronto ad andare in soccorso Il «falso» prete diceva messa da dieci anni Don Andrea, 54 anni, celebrava la messa, raccoglieva offerte, ma era stato sospeso nel 1996. ■ ALLE PAGINE 2, 3 E 20 Mamma e figlia messe in salvo ■ SELVA E POLLI A PAG. 39 1 L’EUROPA E LA CRISI DEI POPULISMI di Antonio Scaglia L’ Europa è percorsa da un diffuso e forte disagio. Le attese del sogno di una Unione Europea come patria delle patrie e dei popoli, nella condivisione di strategie capaci di far dimenticare guerre, pregiudizi, nazionalismi, furori ideologici e lotte delle minoranze per vedersi politicamente riconosciute, stanno lasciando il posto alla disillusione. Il premier Letta, in una recente intervista al quotidiano spagnolo El Pais ha detto che «l’Europa è minacciata da un populismo dilagante, dallo sbandamento dell’elettorato che si fa vittimadell’antipolitica». I ladri non si fermano più Altri cinque furti. In azione più bande: la mappa dei colpi nelle cronache DOPO l’ASSEMBLEA dei residenti CasaPound, torna la tensione: arrivano i NoTav DEMOCRAZIA PIÙ RICCA SE SI PARTECIPA ■ A PAGINA 16 Pedofilia online, arrestati due trentini vertice di maggioranza ■ PAG. 18 e 19 Dorigatti bis in consiglio: tutti d’accordo di Francesco Palermo Q ■ SEGUE APAGINA 11 polizia in azione Ci sono ricaduti. Erano usciti di prigione da pochi mesi. Entrambi hanno scontato pene pesanti per abusi su minorenni. E ora sono stati arrestati per detenzione di materiale pedopornografico ■ SEGUEAPAGINA 10 uasi in silenzio si è celebrato in Italia il più grande esperimento di democrazia partecipata mai tentato finora in Europa. Si è chiusa infatti la consultazione online lanciata alcuni mesi fa dal Governo in tema di riforme istituzionali, denominata “piattaforma partecipa”. Nonostante il ritornello secondo cui “i problemi sono ben altri” e “questi temi non interessano la gente”, oltre 203.000 persone hanno risposto al questionario, dedicando alla sua compilazione in totale 4 milioni di minuti,senzacontare iltempo ■ MAROGNOLI A PAG. 17 ■ ■ Un’immagine dell’assemblea dei residenti di via Marighetto. Sabato attesi i NoTav val di fassa 3 ■ DANIELE PERETTI A PAG. 24 lo strano colpo Il nuovo segretario della Ual è l’albergatore Manuel Farina Ad Avio i ladri banchettano a pane, vino e salame ■ VALENTINA REDOLFI A PAGINA 37 ■ A PAGINA 27 il caso della settimana Sci, i consigli da ricordare Stagione bianca al via, i suggerimenti del re delle escursioni stemmi e identità Il nuovo logo di Rovereto fa sparire la Quercia ■ MICHELE STINGHEN A PAG. 25 di Franco Gionco S cialpinismo. Principianti o provetti le gioie sono per tutti, l’importanteè nonsuperaremai le proprie conoscenze e capacità.Porta sempreconte il materiale di autosoccorso, ovvero Arva, pala e sonda. Esercitati con regolarità al loro utilizzo. Equipaggiati adeguatamenteedinformati. ■ SEGUEA PAGINA 21 economia 2 ■ CIANGHEROTTI A PAG. 8 Piccole imprese, la scommessa ora è l’export TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 ■ e-mail: [email protected] Economia 8 » Piccole imprese, la scommessa è l’export COME COMBATTERE LA CRISI LE RICETTE 1 Forze e debolezze nelle analisi di Università e Btb presentate ieri a Confindustria. La storia vincente del Pastificio Felicetti di Matteo Ciangherotti ◗ TRENTO Che le imprese italiane, comprese quelle trentine, debbano collocarsi sul mercato estero per resistere e salvarsi così, in qualche modo, dalla profonda crisi economica che le sta colpendo, non è una novità. Di export, e di saldo positivo delle esportazioni, ne ha abbondantemente parlato un’intera classe politica per ripararsi dai numeri, drammaticamente negativi, del prodotto interno lordo. Così anche alcune aziende trentine hanno “conquistato” la Germania, l’Austria, il Giappone e sui quei mercati hanno fatto profitti, continuando a investire risorse e capitali. Di «Legami locali e visione globale» s’è discusso ieri pomeriggio a Confindustria Trento, in un incontro introdotto da Alessandro Lunelli (presidente dei giovani industriali), Franco Dall’Armellina (dg di Btb) e dal prorettore Paolo Collini. L’evento, organizzato dagli industriali trentini in collaborazione con la Banca di Trento e Bolzano e il Dipartimento di economia dell’Università, è stato moderato dal nostro direttore Alberto Faustini. Internazionalizzare la propria impresa non solo per tornare a crescere, ma anche per rafforzare la competitività. Così Fabrizio Guelpa, del Servizio studi e ricerche di Intesa San Paolo, ha spiegato come le imprese manifatturiere italiane e trentine che hanno avuto il coraggio, e le possibilità, di collocarsi sui mercati esteri, oltre ad avere ottenuto una produttività più alta, «hanno rafforzato il proprio posizionamento competitivo». E cioè sono entrate a far parte di gruppi industriali, hanno ottenuto più certificazioni di qualità, hanno avuto accesso a investimenti esteri e marchi internazionali, depositando un numero consistente di brevetti. Il mercato estero ha rappresentato un vero toccasana. L’indagine di Guelpa ha confrontato 843 imprese manifattu- Riccardo Felicetti, leader «trentino» della pasta anima e cuore a predazzo 2 Felicetti: «Un pastificio dalle Dolomiti al mondo» ◗ TRENTO Il tavolo dei relatori del convegno organizzato nella sede di Confindustria (foto Panato) riere del Trentino Alto Adige con almeno 750.000 euro di fatturato (dati 2008). Quelle che esportano sono 167 e si tratta, soprattutto, di imprese medio-grandi (almeno 10 milioni di euro di fatturato). Le micro e piccole imprese, invece, non esportano e si trovano così in un profondo stato di sofferenza, visto anche l’andamento del mercato locale. Non sono buone notizie. Perché in Trentino sono molte le piccole imprese artigiane e mancano i distretti industriali. Chi riesce a salvarsi, lo fa spesso attraverso un contatto occasionale e personale, deve saper riorganizzarsi e, almeno in fase iniziale, investire una buona parte delle proprie risorse. I grandi, non tutti, ce la fanno, mentre i più piccoli scompaiono tra i segni meno del fatturato interno. E anche chi riesce a collocarsi sui mercati esteri, in molti casi nemmeno pareggia le perdite italiane: nel 2012, infatti, l’industria manifatturiera italiana ha fatto registrare un -7,6% del fatturato interno, a fronte di un +2,6% di quello estero (dati gruppo Intesa). Bisognerebbe comunque analizzare caso per caso, azienda per azienda, per vedere effettivamente chi perde e chi guadagna. tra agenzia del lavoro e laborfonds 3 Una cosa è certa, almeno per lo studio effettuato dal Dipartimento di economia dell’Università di Trento sulla crescita internazionale delle imprese trentine e presentato, ieri, dal professor Enrico Zaninotto: «La forte identità familiare aumenta la convinzione e la coerenza strategica». Per esportare, dunque, oltre a cospicui investimenti e cambiamenti organizzativi, è necessario un forte legame interno all’azienda, caratteristica che, secondo l’indagine di Zaninotto, sembra appartenere ad alcune imprese trentine, facendo di esse un modello. «Facciamo fatica, ma riusciamo a perseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati 20 anni fa, quando abbiamo scelto di uscire fuori dal mercato della grande distribuzione e di andare all’estero, su nuovi mercati, creando un prodotto diversificato e adattabile al contesto». La testimonianza di Riccardo Felicetti, leader «trentino» della pasta e ora presidente dei pastai italiani, giunge in apertura del dibattito. Felicetti ha costruito le proprie fortune all’estero. I numeri non mentono: il 70% del fatturato deriva dai mercati fuori dai confini nazionali e il restante 30% compone la produttività italiana. La pasta, da 105 anni prodotta ai piedi delle Dolomiti a Predazzo, ha avuto un grande successo in Germania e Giappone. I due casi esteri vengono citati anche dalla ricerca del Dipartimento di economia dell’università di Trento secondo cui «l’ingresso in Germania è stato possibile perché l’impresa si è presentata con molteplici formati di pasta an- dando a sopperire la carenza di altri fornitori locali, l’ingresso in Giappone grazie alla qualità e ai sistemi di tracciabilità e controllo». Un successo iniziato quando Riccardo Felicetti fu «designato» dalla famiglia come colui che sarebbe dovuto andare all’estero, studiare le lingue e trattare, così, personalmente con i fornitori. Così è andata, effettivamente, e il pastificio Felicetti ha saputo sfruttare su scala globale una storia e un marchio nati sotto il campanile di Predazzo. La pasta che nasce, meglio che «sgorga», dall’acqua cristallina delle Dolomiti di Fiemme. E allora ecco che «il marchio Dolomiti funziona all’estero meglio del brand Trentino – racconta Felicetti -; oggi cresciamo di più con i nostri marchi e viaggiamo in doppia cifra sia in Italia sia all’estero. Abbiamo da sempre i nostri macchinari a Predazzo e personalmente ho rinunciato all’opportunità di realizzare un pastificio in Canada, ma se i miei figli decideranno diversamente non vedo perché dire di no». consorzio rivenditori edili 4 Patto sui contratti di solidarietà Anche le case hanno una «vita» Dalla Provincia fino a 7 mila euro al dipendente che “lavora meno” Convegno domani a S.Michele sull’invecchiamento degli immobili ◗ TRENTO Più flessibilità nelle fabbriche Agenzia del Lavoro e Laborfonds hanno sottoscritto un accordo per i contratti di solidarietà espansivi e di staffetta generazionale. Grazie all'accordo, prima esperienza in Italia, i dipendenti accettano la riduzione dell'orario di lavoro per consentire ad altri lavoratori di venire assunti a tempo indeterminato. A seguito dell'intesa, che ha come obiettivo il sostegno all'occupazione, Agenzia del lavoro sosterrà economicamente i lavoratori che accettano il regi- me di part-time, con conseguente riduzione dello stipendio e dei relativi contributi previdenziali, con un contributo annuo per lavoratore di 7 mila euro fino al pensionamento e per la durata di 3 anni. Per quanto riguarda la tutela previdenziale, in particolare, il lavoratore può scegliere se destinare una quota del contributo provinciale alla contribuzione volontaria da versare all’Inps o se versare lo stesso importo al fondo di previdenza complementare a cui il lavoratore sia iscritto. ◗ TRENTO Una casa nuova Come è noto, oltre il 60% del patrimonio abitativo italiano ha più di 40 anni. Inoltre, le indicazioni di tutti i maggiori enti di monitoraggio del mercato delle costruzioni, confermano che per i prossimi anni, il settore della ristrutturazione sarà la principale leva di mercato, anche in considerazione delle recenti proroghe degli sgravi fiscali per le ristrutturazioni. Ma la chiave per emergere nel nuovo mercato è l’intervento di qualità, che alla fase più strettamente strutturale deve affiancare anche il risanamento energetico. Gruppo CRE (Consorzio Rivenditori Edili) di Trento, in collaborazione con Edicom Edizioni, ha organizzato per la giornata di domani a San Michele all’Adige (TN) un Convegno dal titolo: “Ciclo di vita degli edifici, analisi integrata e risanamento energetico”. L’incontro, al quale saranno presenti anche Nicoletta Torresani, presidente del CRE e Giuseppe Freri, presidente di Federcomated e Ufemat, inizierà alle 14,30, per concludersi verso le ore 18.00. Lettere e Commenti MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO LA RUBRICA 1 LA SVOLTA ONLINE DEI CERTIFICATI Consulenti del Lavoro M anca ancora qualche tassello per avviare la telematizzazione dei congedi inerenti la maternità e la malattia del figlio, con importanti novità per i datori di lavoro. I consulenti del lavoro sono in prima linea per fornire l’adeguato supporto alle aziende, al fine di gestire al meglio questo tipo di procedure, fungendo peraltro da intermediari nei confronti dell’Inps. Con il Dl 69/2013, il quadro normativo sui congedi si è infatti arricchito di importanti novità con riferimento alle modalità di certificazione: attraverso la modifica del decreto legislativo 151/2001 si va verso l’informatizzazione del certificato medico di gravidanza, come avviene già per la documentazione medica di malattia. In particolare, il certificato attestante lo stato di gravidanza indicante la data presunta del parto e la documentazione relativa alla nascita del figlio non dovranno più essere trasmessi dalla lavoratrice al proprio datore di lavoro e all’Inps ma saranno inviati esclusivamente in via telematica dal medico del Ssn, o con esso convenzionato, utilizzando il sistema di trasmissione telematica della certificazione di malattia già adottato dai medici di famiglia. Questa modalità dovrà però essere resa operativa gio docenti; da 10 a 15 ore per supplenze relative ad assenze brevi; fino a 10 ore per la realizzazione del progetto d’istituto. 7) Vi sono, inoltre, le “famose” 70 ore, quale recupero dei 10 minuti di ciascuna ora di sessanta minuti (riduzione dovuta a motivi di trasporto e di pendolarità): di queste, 50 ore vanno inserite in attività con gli studenti (corsi di recupero, uscite didattiche, viaggi di istruzione), 20 ore per iniziative legate allo specifico scolastico (per l’attuazione del Progetto d’istituto). A conti fatti, ogni docente lavora - almeno (se non di più) - quanto un qualsiasi impiegato della Pubblica Amministrazione E’ doveroso tener presente che un insegnante per andare in bagno, per prendere un caffè, ad esempio, non può utilizzare il tempo in cui fa lezione; il Coordinatore di classe, se deve far firmare un documento ai colleghi, è obbligato ad aspettarli prima o dopo il loro orario di servizio. Tralascio di computare i giorni nei quali vengono effettuate le prove relative all’Esame di Stato o è prevista la correzione dei test Invalsi, in quanto non tutti i docenti sono coinvolti in queste attività. Personalmente penso che, già da tempo, l’insegnante sia stato trasformato in uno zelante impiegato, sono convinto che sia soverchiato da un’infinità di adempimenti burocratici, spesso, in buona parte, inutili. La burocrazia sta lentamente, ma inesorabilmente, uccidendo la Scuola. Qual è la conseguenza? I docenti dedicano sempre meno tempo alla didattica e alla lettura (dei giornali, dei libri preferiti, dei nuovi manuali scolastici, di testi importanti). In ogni ordine e grado della Scuola, la professione dell’insegnante è tra le più difficili, necessita di equilibrio, pazienza, lungimiranza, capacità critiche e intuitive non indifferenti. Con ogni probabilità, l’adolescenza è la stagione più bella della vita, ma anche la più delicata: l’adolescente, come ci insegna la lingua latina, è colui che sta per diventare adulto. Non è poca “cosa”. Certo, talvolta l’insegnante è colto dallo sconforto quando si accorge che ragazze e ragazzi (anche di intelligenza pronta e vivace) durante l’anno scolastico non studiano con responsabilità, ma attendono di essere “traghettati” nella classe successiva: non di rado lo sconforto prende la forma dell’amarezza perché l’insegnante sa che non pochi studenti sono spesso eccessivamente tutelati dall’Istituzione scolastica e sempre appoggiati dalle famiglie, le quali non chiedono altro che un diploma: dovuto? Un altro importante aspetto riguarda i docenti precari, i quali sono pari – per conoscenze e competenze – ai loro colleghi di ruolo, ma sono obbligati a snervanti attese prima di accedere al così detto “tempo indeterminato”. Arriviamo alla fine dell’anno scolastico: molti insegnanti utilizzano l’estate per leggere, scrivere, viaggiare; anche per partecipare a corsi di aggiornamento residenziali, a volte fuori provincia, o, addirittura, all’estero. C’è poi l’appuntamento con i corsi di recupero di fine agosto. Insomma, è un mito da sfatare quello del docente sotto l’ombrellone a poltrire o a casa a dormire. L’INTERVENTO I PROFESSORI, MA QUALI DICIOTTO ORE... di Carlo Andreatta V isto da fuori, l’universo scolastico sembra un Paradiso Terrestre sempre uguale. Capita, quindi, che l’opinione pubblica (o buona parte di essa) consideri la professione dell’insegnante come una sinecura, insomma, si esaurisca con le fatidiche “18 ore”. No, non è così. In base ai diversi accordi contrattuali, non ultimo quello del 13 maggio 2013, questa è la situazione in provincia di Trento: 1) oltre alle 18 ore settimanali, deve essere effettuato un numero decisamente cospicuo di ore per la preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, per la correzione degli elaborati, per il tempo dedicato ai rapporti individuali con le famiglie; 2) poi ci sono le attività a carattere collegiale funzionali all’insegnamento: le riunioni del Collegio docenti, quelle di Dipartimento – fino a 40 ore); 3) la programmazione e la verifica di inizio e fine anno, nonché l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini (trimestrali o quadrimestrali); 4) la partecipazione ai Consigli di classe (fino a 40 ore annue); 5) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione. 6) Vanno poi ricordate le attività di potenziamento formativo, le quali comportano un impegno complessivo di 40 ore obbligatorie: almeno 15 per attività di formazione, aggiornamento e ricerca su tematiche individuate dal Colle- attraverso un decreto interministeriale attuativo, da emanarsi entro il 21 dicembre 2013. Inoltre, le stesse modalità riguarderanno anche il certificato di interruzione della gravidanza, che dovrà essere trasmesso dalla struttura sanitaria all’Inps, in via telematica. In entrambe i casi sarà quindi l’Inps a mettere a disposizione del datore di lavoro la documentazione sanitaria in questione, con il medesimo sistema in uso per i certificati di malattia. Nelle more, la consegna dei certificati deve avvenire con le vecchie regole: la lavoratrice trasmette quindi all’Inps, oltre che al datore di lavoro, i 11 certificati di gravidanza, di parto e di interruzione della gravidanza. Oltre all’intervento del decreto legge 69, già il Dl 179/2012 ha semplificato la gestione operativa dei certificati medici per l’assenza del lavoratore a causa della malattia del figlio, che dovrà essere inviata per via telematica all’Inps direttamente dal medico del Ssn che ha in cura il minore, per poi essere inoltrata ai datori di lavoro interessati. Anche per la piena operatività di questa disposizione si dovrà comunque attendere l’emanazione di un Dpcm. a cura del Consiglio provinciale dei CDL di Trento SEGUI DALLA PRIMA PAGINA ITT “Marconi”, Rovereto ©RIPRODUZIONE RISERVATA DEMOCRAZIA PIÙ RICCA SE SI PARTECIPA necessario per prepararsi e riflettere. Visti in dettaglio, i dati forniscono indicazioni di estremo interesse. In primo luogo, hanno risposto persone con un livello di istruzione superiore alla media: il 43% con diploma superiore, il 32% laureati, e ben il 12% con master o dottorato di ricerca, il che lascia intendere una forte partecipazione da parte del mondo accademico, che ha spesso molte idee ma pochi mezzi per esprimerle. In secondo luogo, è significativa la differenza di genere: i partecipanti sono stati per 2/3 maschi, il che rispecchia una tendenza purtroppo generalizzata (e preoccupante) nell’uso della rete. Inoltre, chi si è preso il tempo e la briga di partecipare è per gran parte (oltre il 60%) lavoratore dipendente (pubblico o privato), pensionato, o studente, mentre meno del 10% sono liberi professionisti. E’ solo una questione di tempo disponibile o anche un indicatore di (s)fiducia da parte delle diverse categorie professionali? Nel merito emergono due indicazioni principali, oltre a molte altre più sfumate. Primo, chi ha partecipato vuole quasi plebiscitariamente il superamento dell’attuale sistema bicamerale (81%), dividendosi poi equamente tra chi vorrebbe tenere una sola camera (41%) e chi preferirebbe una camera di rappresentanza territoriale che includa le regioni nel processo legislativo ma che non voti la fiducia al Governo (40%). Secondo, oltre l’88% ritiene che vada cambia- ta l’organizzazione territoriale dello Stato. La sorpresa è che solo il 15% di questi vorrebbe uno Stato centralizzato, con la soppressione delle Regioni, mentre il restante 85% le vuole mantenere, proponendo modifiche soprattutto al riparto di competenze tra queste e lo Stato. Ancora più interessante è che solo il 17% di questi pensa che sarebbe opportuno trasferire allo Stato alcune competenze regionali come sanità, energia, trasporti, rapporti internazionali (una convinzione che invece purtroppo pervade una gran parte della classe politica…), mentre tutti gli altri sono per una razionalizzazione delle competenze, un migliore coordinamento o anche semplicemente per un aumento delle competenze regionali. Su questo aspetto purtroppo non è disponibile il dato disaggregato per aree geografiche: sarebbe utile sapere come questa preferenza è distribuita tra nord e sud, ma certo visti i numeri se ne deduce che anche molti meridionali sembrano credere nelle regioni. Altrettanto non vale invece per le Province, che andrebbero abolite per il 72% e accorpate per il 16%. Solo l’8% è per mantenere quelle attuali. Insomma, la vulgata secondo cui “la gente” vuole uno Stato più accentrato risulta smentita. Molti sembrano infatti capire che l’inefficienza e gli sprechi del sistema istituzionale non si combattono centralizzando i poteri, ma organizzandoli meglio, e che anzi una lo- ro eccessiva concentrazione non aiuta la democrazia. Soprattutto, però, fa riflettere (e ben sperare) il successo dell’iniziativa nonostante la scarsa attenzione dedicatale dai media e nel discorso politico. Non è difficile cogliere il potenziale quasi rivoluzionario di questo esperimento, che non è un sondaggio, ma qualcosa di molto più interessante e significativo perché inserito in un percorso di assunzione di decisioni delicate come le riforme istituzionali. C’è nella società una forte domanda di partecipazione intelligente e informata, c’è competenza, ci sono idee e c’è anche (nonostante tutto) spirito costruttivo e propositivo. Tutto questo va canalizzato con gli strumenti giusti, che sono evidentemente più sofisticati dei social network. Ma è indispensabile anche che i mezzi di comunicazione e la politica se ne accorgano, diano spazio a questo tipo di partecipazione e ne valorizzino il potenziale. Questo dovrà essere solo il primo passo, la “fine dell’inizio” dell’era sperimentale e l’apertura di un nuovo modello di democrazia partecipativa che dovrà diventare la regola e non l’eccezione. Chiudere la porta in faccia a questi 203.000 cittadini attivi rischierebbe di ributtare loro e tutti gli altri potenziali interessati nella frustrazione e nella sterile protesta, dentro o fuori la rete. Francesco Palermo ©RIPRODUZIONE RISERVATA Trento MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 17 L’ALLARME SICUREZZA 1 Altri cinque furti, in azione più bande In un bar di Calceranica ladri incappucciati sorpresi dalla titolare. Colpi con il trapano: sospettate organizzazioni dell’Est di Luca Marognoli ◗ TRENTO In città e in collina, nel capoluogo ma anche negli altri centri della provincia. I ladri che da quindici giorni a questa parte stanno prendendo di mira il Trentino colpiscono in maniera tutt’altro che selettiva, anzi decisamente “democratica”. Una scia di furti che ieri si è arricchita di nuovi episodi: uno in città, un altro a Gazzadina, un terzo a Civezzano, dove i topi di appartamento sono penetrati da una finestra dopo averla smontata con un grosso cacciavite. Analoga effrazione a Brenta di Caldonazzo, nella casa di un farmacista, “violata” alle 3 del mattino e dalla quale sono stati portati via gioielli e contanti per 6 mila euro. Interessato dal raid anche un locale, il bar Centrale di Calceranica, gestito da Franco e Concetta Gremes: «Mia sorella apriva alle 5 e mezza e ha trovato dentro dei ragazzi incappucciati», racconta il primo. «Uno ha risposto con un accento dell’Est: “Non abbiamo preso niente”. Sono entrati e usciti dalla stessa finestra. Era segnata vicino ai ganci ma non rotta: hanno dei sistemi incredibili». Nelle scorse settimane i ladri hanno battuto soprattutto la collina est di Trento, in particolare Povo e frazioni, dove sono stati messi a segno una quindicina di colpi. «Pensiamo che possa trattarsi di una banda che viene da fuori regione», afferma il questore Giorgio Iacobone. «Su questi episodi è in corso un’attività investigativa della Mobile e di prevenzione da parte delle Volanti, con un'intensificazione dei servizi. Abbiamo qualche indizio: speriamo di stroncare il fenomeno». Rimane valido l'invito ai cittadini a «segnalare qualsiasi movimento e rumore sospetto, telefonando immediatamente alle forze dell’ordine e ricorrendo alle precauzioni che normalmente si utilizzano». Sconsigliate le reazioni per evitare il contatto con i ladri: «Ogni volta che sono stati scoperti si sono dati alla fuga», precisa il questore. «Ma se le vittime avvisano noi invece che rincorrerli, si guadagna qualche minuto che può risultare decisivo per la cattura». Gli episodi più recenti invece - in via Marighetto, a Mattarello in via della Rozola, in via Gocciadoro e via Anzo- LA MAPPA DEI FURTI Povo e Villazzano, una quindicina di furti sia di giorno che di notte via dei Rivi (3) - Oltrecastello (3) - Salè, villaggio Marzola (3) - Sprè - Borino - Gabbiolo - via della Resistenza - via della Val POVO via Marighetto: due furti in pieno giorno Mattarello (via della Rozola): sabato 16 novembre, rubati denaro ed effetti personali Trento (via Gocciadoro e via Anzoletti): sabato 16 novembre, rubati denaro ed effetti personali Nave San Rocco: furto di 6 mila euro tra gioielli e contanti Gardolo: rubati contanti e gioielli, furto pomeridiano Montevaccino-Martignano: rubati contanti e un Rolex letti, a Zambana e Nave San Rocco - «non sono avvenuti di notte», continua Iacobone. Che esorta tutti all’attenzione: «Se trent'anni fa ancora si poteva fare, oggi lasciare la chiave nella toppa o non fare tutti i giri è da sprovveduti. Anche ai vicini sug- geriamo di stare all’erta: meglio un po’ di invadenza e una minore riservatezza se si riesce a garantire più sicurezza per tutti». Stando alle forze dell’ordine il modo di agire e l’orario dei furti sono riconducibili a diversi artefici. In collina agirebbe quella che è stata battezzata come “banda del trapano”, che in realtà sarebbero più di una, composte da individui dell’Est e provenienti dal Veneto attraverso la Valsugana. I furti pomeridiani sarebbero invece opera soprattutto di “zingarelle” (gli uomini non vengono impiegati), che non usano il trapano ma cacciaviti e altri utensili per piccole effrazioni di porte e finestre, talvolta lasciate aperte. A Povo l’ampiezza del fenomeno ha spinto i residenti a collaborare: «Sono tutti molto pre- occupati - dice la presidente della Circoscrizione Chiara Maule e so di mamme che si tengono d'occhio le case a vicenda, quando le altre sono assenti. C’è anche chi esce ma lascia luce e radio accese». ©RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Turismo estivo, sono aumentati gli «arrivi» Leggero calo per le presenze. Fra gli stranieri «vincono» i tedeschi. I mesi migliori agosto e settembre ◗ TRENTO Sono aumentati gli arrivi dei turisti per l’estate trentina Una crescita negli arrivi e una sostanziale tenuta nel numero delle presenze. In particolare la stagione estiva 2013 del Trentino ha fatto registrare un più 1.2% per gli arrivi e un meno 0.3 per le presenze. Lo dicono i dati relativi agli arrivi e alle presenze turistiche della stagione estiva 2013, raccolti dal Servizio Statistica della Provincia di Trento sulla base delle informazioni trasmesse on-line dalle strutture ricettive e controllate dagli operatori degli enti di promozione tu- ristica. Questi dati consentono valutazioni sull’andamento della stagione turistica, sia nel settore alberghiero, che nel complesso delle strutture ricettive provinciali. L’analisi per provenienza evidenzia un aumento delle presenze della componente straniera rispetto al dato della scorsa estate (+3,4%), mentre la componente italiana subisce una flessione del 2,3%. In particolare gli arrivi e le presenze da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che rappresentano circa il 58% del movimento turistico degli italiani che sce- glie come meta di vacanza il Trentino, risultano in flessione rispetto all’estate 2012. La principale regione di provenienza rimane comunque la Lombardia con oltre un milione di presenze. Per quanto concerne la componente straniera, che pesa per circa il 30% del totale delle presenze, l’analisi delle variazioni delle principali provenienze mostra un aumento dei turisti tedeschi (che rappresentano il 50% delle presenze straniere) e inglesi. Incrementi positivi si riscontrano anche per i turisti belgi e svizzeri. Si rilevano invece segni negativi per i mercati olandese e austriaco che registrano nelle presenze delle flessioni superiori al 5%. Buoni i risultati per Francia, Stati Uniti, Federazione Russa, Polonia e Spagna; segni contrapposti nelle variazioni percentuali di arrivi e presenze si registrano invece per Danimarca e Svezia. Negative risultano le provenienze da Irlanda e Repubblica Ceca. Nel complesso, il saldo del movimento degli stranieri nella stagione estiva è ampiamente positivo e totalizza il +3,5% negli arrivi e il +4,6% nelle presenze. Nel settore alberghiero i risultati migliori sono arrivati dai mesi di agosto e settembre, che hanno visto crescere, rispetto all’estate 2012, sia gli arrivi che le presenze. Trento MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO Fraccaro: il premier a Olbia solo per farsi scattare foto 19 competenze e oneri finanziari 1 Legge stabilità, si tratta ma l’emendamento slitta ◗ TRENTO scorsa legislatura detenuta dal Pd, che la lascerebbe così all’Upt) ma anche quella provinciale, con buona pace del Patt: due segretari questori insomma in cambio della poltrona di assessore. Che a quel punto potrebbe finire a Mattia Civico o a Luca Zeni, a seconda che si tratti delle competen- «Letta va a Olbia giusto il tempo di farsi scattare due foto, infatti alle 21 già torna per dire al Pd di salvare il ministro Cancellieri. Non ho parole, tranne forza Sardegna». Così ieri su Twitter il duro intervento del deputato trentino del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro (nella foto), che in una nota interviene anche sulla trattativa tra la Provincia e il governo sulla legge di stabilità: «Il Governo dei poteri forti e dell’asservimento alla finanza sta facendo cassa a discapito delle autonomie locali, con la complicità dei parlamentari delle larghe intese eletti in Trentino Alto Adige. Il motto è prima i soldi, e poi le regole. Se i vari Ottobre, Dellai, Fravezzi e Tonini fossero consiglieri provinciali vedrebbero il loro stipendio dimezzato. Se Rossi vuole evitare il tracollo, non gli resta che prendere esempio dal M5s e schierarsi contro la politica vessatoria del Governo». ze sulla previdenza integrativa (che il Pd vorrebbe, con Civico in pole position) oppure quelle sugli enti locali, con Zeni che sarebbe il favorito. ma è una partita che verrà risolta solo a gennaio, quando la Svp avrà composto la propria maggioranza provinciale. ©RIPRODUZIONERISERVATA Forse non sarà necessaria una missione romana in extremis del presidente Ugo Rossi, domani, per venire a capo della trattativa fra Provincia e governo sulla legge di stabilità. Il pressing delle ultime ore dei parlamentari trentini (ma anche di Piazza Dante) sull’esecutivo sembra aver ottenuto il risultato di un’accettazione, da parte di Palazzo Chigi, dell’impostazione provinciale: deleghe di competenze amministrative (il pacchetto finanze, tributi e Agenzia delle entrate e quello della giustizia penale, civile e minorile) in grado di assorbire il pesante onere finanziario chiesto da Roma alle autonomie. Manca però ancora la riscrittura definitiva dell’emendamento da parte del governo che recepisca appieno tale impostazione. E se il senso politico dell’accordo sembra in qualche modo raggiunto, su tutto pende però ancora la spada di Damocle della Ragioneria generale della Stato e dello stesso Ministero delle finanze: sono gli aspetti tecnici (cioè prettamente finanziari) a essere ora in fase di definizione. E probabilmente neppure oggi il testo sarà depositato da parte del governo L’incontro della scorsa settimana a Roma tra Rossi e il ministro Delrio nella Commissione bilancio del Senato, dove Vittorio Fravezzi dell’Upt sta seguendo la complessa partita. Che ieri, più in generale, ha fatto registrare diverse novità. Intanto, lo slittamento alla prossima settimana dell’esame in aula, il cui via inizialmente era prevosto per venerdì. Poi, l’accordo raggiunto sullo “sfoltimento” degli emendamenti, già passati da 3 mila a circa la metà, ma che ora si intende ridurre ulteriormente a non più di 350, magari anche solo 200. Emendamenti che verrebbero poi ripresentati dagli stessi relatori di maggioranza (D’Alì del Nuovo centrodestra e Santini del Pd) per “blindare” il testo su cui il governo sembra anche intenzionato a porre la questione di fiducia. Rossi ieri sera ha aggiornato la maggioranza circa l’avanzare della trattativa, confermando i continui contatti tra Provincia e governo ma dicendosi ancora in attesa del testo definitivo dell’emendamento. Sulle cui bozze ancora si susseguono le trattative. Tutto insomma potrebbe slittare a domani. ©RIPRODUZIONERISERVATA » «Squadra unica di tutte le minoranze» L’OPPOSIZIONE L’INTERVISTA Grisenti: proposta condivisa per Mosna vicepresidente del Consiglio e Degasperi e un leghista nell’ufficio di presidenza di Paolo Piffer ◗ TRENTO Il chiodo fisso di Silvano Grisenti, neo consigliere provinciale dall’alto dei suoi 7.605 voti e prossimo capogruppo di Progetto Trentino, è il ruolo dell’organo legislativo che nella sua nuova veste si riunisce per la prima volta venerdì. «Il Consiglio provinciale - attacca - è il luogo centrale di espressione della democrazia di questa terra. Lavorerò perché lo sia veramente facendomi carico dei problemi della nostra comunità. Come stabilito dallo Statuto d’Autonomia». Il che sta a dire, per sillogismo, che finora non lo è stato? Lo dico io, chiaramente, che per anni sono stato dall’altra parte, nell’esecutivo: con la presidenza Dellai il Consiglio provinciale è rimasto “schiacciato” sulla giunta, e in particolar modo sul suo presidente. Il massimo di tutto ciò è stato raggiunto nell’ultima legislatura. Pur riconoscendo ai due presiedenti, prima Kessler e poi Dorigatti, uno sforzo enorme affinché il Consiglio potesse avere la propria autonomia. Gli eletti delle Civiche, che hanno candidato Mosna alla presidenza, e di cui Progetto Trentino fa parte, sono 7. Siete la maggioranza delle minoranze. Come vi comporterete venerdì quando la maggioranza proporrà la conferma Silvano Grisenti: sarà il capogruppo di Progetto Trentino in Consiglio provinciale (foto Panato) di Dorigatti alla presidenza? E voi cosa chiederete? Sulla presidenza Dorigatti nulla da eccepire, non stiamo a sindacare, indipendentemente dai nomi. Spetta a loro, non a noi. Per quanto riguarda le minoranze proporremo Mosna alla vicepresidenza. Per l’ufficio di presidenza, invece, i nostri nomi sono quelli di Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle e di un leghista, Fugatti o Civettini. Ma non è solo questione di nomi. E cioè? Ci siamo assunti la responsabilità di parlare con tutti i consiglieri di minoranza. E devo dar atto che tutti, e dico tutti, hanno manifestato la volontà estrema di fare squadra, pur nelle differenze, che ci sono. E nel rispetto dell’autonomia dei vari gruppi. Quindi, in Consiglio ci presenteremo con una proposta unica, decisa all’unanimità, con un atteggiamento comune. Anche in vista della formazione delle commissio- ni. Quali i temi sui quali, come Civiche, insisterete maggiormente? Insisto, il ruolo del Consiglio. Faremo di tutto perché l’organo legislativo possa essere autorevole. È questo ciò che chiederemo, con forza, al presidente designato. Detto questo ci impegneremo al massimo sui temi della semplificazione amministrativa. Abbiamo raggiunto il massimo della complessità. Così non è più possibile andare avanti. E poi la riforma istituzionale, uno dei nostri pallini. L’esperienza delle Comunità di valle è fallita. Vedo con piacere che anche il presidente Rossi ha colto il nodo politico con la nomina di un assessore esterno che si occuperà anche di questo. Faremo le nostre proposte. Quali, sulle Comunità di valle? Detto che siamo contrari alle Comunità di valle, centrale deve essere il ruolo dei Comuni. E le competenze ora in capo alle Comunità, insieme ad altre trasferite dalla Provincia, possono essere gestite senza alcun problema dalle associazioni dei Comuni. È ora di smetterla con tutte queste sovrastrutture ed enti. Non ne abbiamo bisogno. Urbanistica e riforma istituzionale sono settori squisitamente politici e di estrema rilevanza. Il presidente Rossi li ha affidati ad un esterno, Carlo Daldoss. Non certo un tecnico, vista la sua lunga “carriera” politico-amministrativa. Quale il suo giudizio? Il mio è un giudizio positivo. Dopodiché, ci possono essere varie letture su questa scelta. La mia è che Rossi ha voluto espressamente riservarsi queste competenze delegandole a una persona fidata. Quindi, facendo capire fin d’ora che quelli saranno i temi sui quali intende lavorare. ©RIPRODUZIONERISERVATA Panizza rinnova il proprio sito e invia newsletter Nuovamente on line il sito www.francopanizza.it, completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti. Lo rende noto lo stesso senatore del Patt (nella foto): «Mi sono anche dotato di una pagina facebook e di una newsletter, per riceverla è sufficiente inviare una mail a [email protected] scrivendo nell'oggetto “newsletter”: tutti strumenti fondamentali per dialogare e confrontarmi coi cittadini». Sempre sul sito, con un box nella home, spazio a “Open Parlamento”, un portale che riporta tutti i numeri dell’attività di un parlamentare: presenze, votazioni, numero di votazioni in dissenso rispetto al gruppo. 20 Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 Sardegna, mano tesa dal Trentino Protezione civile pronta a partire. Cristina Collu del Mart: «La mia gente soffre ma ha già voglia di ricostruire» di Luca Marognoli ◗ TRENTO Il Trentino tende la mano alla Sardegna colpita dal cataclisma che ha seminato vittime e distruzione. Tutto è pronto: in caso di richiesta da parte della Protezione civile nazionale, la Provincia è in grado di far partire la colonna mobile nel giro di due o tre ore. A Roma è stato fornito un elenco di mezzi e materiali che potranno servire per fronteggiare l'emergenza. Lo conferma Roberto Bertoldi, capo della Protezione civile trentina: «Sono stati preallertati i distretti di turno (Cles, Mezzolombardo, Fondo e Malè, ndr) e, se chiamati, possiamo partire con una cinquantina di persone, mezzi per lo sgombero del fango (una decina), idrovore e insacchettatrici. Finora l’intervento non è stato richiesto anche perché la Sardegna ha buone risorse proprie: ho parlato con Cicalò, il capo della loro Protezione civile, che ha fatto confluire le prime colonne dalle varie zone della regione». Cristina Collu, direttore del Mart, è vicina alla sua gente: «A Nuoro la situazione non è così difficile mentre è drammatica nella Baronia e nell'Ogliastra. Ho chiamato a casa di Maria Lai, artista straordinaria morta a 93 anni a Cardedu dove aveva creato un piccolo museo, e sua nipote mi ha detto che la bufera è passata senza grossi danni alle persone, ma c'è tanto da lavorare sul territorio. A Olbia le conseguenze sono state terribili, anche perché il risultato di tre giorni di pioggia ininterrotta. Ho avvertito un certo choc, più che di disperazione. Le persone mi confortavano: metteremo tutto a posto... C’è il desiderio forte e sorprendente di gettarsi subito alle spalle questo disastro». Le scene descritte sono di devastazione: «Ci sono stati troppi morti e questo ci spaventa. Non voglio immaginare poi i danni alle campagne e alle comunicazioni, essendo crollati i ponti. É un evento davvero inaspettato: in Sardegna ci sono zo- L’acqua ha seminato distruzione e vittime in Sardegna. Il Trentino è pronto a fare la sua parte per aiutare la popolazione la testimonianza di CHI FREQUENTA L’ISOLA Telefonate di solidarietà e case per le vacanze offerte a chi è rimasto senza tetto La direttrice del Mart Cristina Collu, cagliaritana, ha vissuto per 14 anni a Nuoro. Ieri ha fatto un lungo giro di chiamate: «Piccoli gesti di solidarietà come una telefonata sono importanti, soprattutto per chi è solo. Ma nella Barbagia e nella Baronia ieri mattina non c’erano ancora i collegamenti». Ilaria Dalle Nogare gestisce l’Hotel Resort & Spa Baia Caddinas a Golfo Aranci, 100 fra stanze e appartamenti, oltre 70 dipendenti. «Lì non ci sono stati i tragici eventi di Olbia. Ci vado dal 1991 e non ho mai visto nulla di simile. Saremo vicini a chi è stato colpito tra i nostri collaboratori». Pierluigi Angeli, ex presidente della Provincia, ha casa a San Teodoro, a sud di Olbia: «Il sindaco, un medico che conosco molto bene, ha dato la disponibilità del paese a procurare eventuali alloggi a persone in difficoltà. Io ho offerto anche il mio, se vi sarà la necessità, per alcuni mesi». Franco Lunelli, delle Cantine Ferrari, d’estate frequenta la località turistica di Punta Aldia, sopra San Teodoro: «Nessuno penso si aspettasse un disastro simile e adesso assisteremo alle polemiche sulla prevenzione. Siamo lì da 25 anni e abbiamo visto cantieri di 3 mesi durare 3 anni». ne esposte, come il Sarrabus, sotto l'Ogliastra, e Muravera, come pure il Sulcis, ma più per i torrenti molto impetuosi che possono creare piene. Nel Cam- pidano erano frequenti anche nella mia infanzia. Questa volta è stato diverso: mi hanno parlato di piogge intense e violente, che in così poco tempo non per- mettono la decongestione. Le macchine portate via danno la portata di quanto accaduto». Il pensiero va a chi è lì a lottare. E alle persone isolate: «I più fragili sono bimbi e anziani, rimasti soli a casa. Nelle campagne della Barbagia e della Baronia, ancora stamattina non c'erano i collegamenti telefoni- «Voglio solo la mia normalità» Valeria Giacomoni dopo la prigione a Madrid, è tornata al suo lavoro in piscina ◗ TRENTO Spera di poter tornare a casa, a Trento per Natale, e ha già ricominciato a lavorare. Valeria Giacomoni è stata scarcerata domenica scorso ma per ora di lasciare la Spagna non se ne parla. Il giudice ha infatti deciso che la trentina debba presentarsi ogni settimana in tribunale, le è stato ordinato di non lasciare il Paese e le è stato pure ritirato il passaporto. Ma per Giacomoni ora l’impegno è quello di tornare alla normalità, alla quotidianità della sua vita. E quindi ha già ripreso a lavorare a Barcellona dove è occupata nella piscia olimpica nel settore dei servizi alla persona. E poi c’è il suo impegno come ricercatrice accademica. Ad un amico, compagno di studi durante il periodo dell’università a Trento - ha detto che i cinque giorni trascorsi in carcere sono stati duri, ma anche che è Valeria Giacomoni è stata rilasciata dopo 5 giorni di carcere stata trattate bene, in maniera rispettosa. Ora, appunto, spera solo di poter recuperare la normalità della sua vita fatta di lavoro e di studio. E spera di poter venire in Trentino per trascorrere il Natale con la madre e la sorella. Ma su questo punto bisognerà aspettare la decisione del giu- dice. Per il giudice della Audencia nacional spagnola Eloy Velasco la donna faceva parte del gruppo anarchico con finalità terroristiche Fai-Fri. La posizione della trentina sarebbe «secondaria», sarebbe una semplice collaboratrice del gruppo. Avrebbe pro- curato un rifugio sicuro alla copia di cileni, i due che sono accusati di essere gli autori materiali della bomba. L'ordigno fatto esplodere all' inizio di ottobre nella cattedrale di Saragozza aveva distrutto parte dei banchi in legno della navata principale. Il giorno dopo l'esplosione un gruppo anarchico spagnolo poco noto, chiamato «Mateo Morral Commando», aveva rivendicato la responsabilità per l'ordigno, spiegando che la ragione erano i presunti legami della chiesa con il passato fascista spagnolo. Lo scorso febbraio il gruppo aveva rivendicato la responsabilità per un altro piccolo ordigno nella cattedrale Almudena di Madrid, che era stato disinnescato dalla polizia. Il blitz della polizia spagnola era scattato mercoledì scorso all’alba e cinque sono state le persone arrestate. Di questi sono ancora in cella solo i due cileni. ci. Sentivo Gabrielli che parlava di piccoli gesti di solidarietà come la telefonata: non poterla ricevere ti fa sentire distante migliaia di chilometri. Ho sentito della grande ospitalità nelle case di Olbia, che è in ginocchio. Il Trentino avrebbe fatto lo stesso: in Emilia mi hanno raccontato che da qui sono partiti anche da soli, senza indugio». Il direttore ha chiamato anche il suo ex museo, il Man di Nuoro, «dove è tutto in ordine», sorride. É in contatto con Golfo Aranci, dove gestisce l’Hotel Resort & Spa Baia Caddinas, Ilaria Dalle Nogare, dell’omonimo gruppo immobiliare: «Abbiamo chiuso il 3 novembre, ma la struttura è presidiata. La zona non è stata coinvolta dagli eventi tragici che hanno colpito Olbia: siamo presenti dal ’91 e non ricordo nulla del genere», afferma. «Abbiamo vissuto la situazione con vigilanza e apprensione: sono cose che toccano anche i nostri collaboratori e saremo vicino a chi è stato colpito». L’ex presidente della Provincia Pierluigi Angeli ha casa a San Teodoro: «Ho parlato con il guardiano del complesso, un giovane che è coinvolto nella vita socioeconomica e anche solidaristica del paese, e mi ha detto che il sindaco ha dato la disponibilità a procurare eventuali alloggi a persone in difficoltà. Io ho offerto anche il mio, se vi sarà bisogno, per alcuni mesi. É l'interno che è stato colpito, soprattutto nella zona di Olbia e in direzione di Orgosolo e Nuoro. Che io sappia non è mai successa una cosa del genere». Ha un appartamento a Punta Aldia, sopra San Teodoro, anche Franco Lunelli, delle Cantine Ferrari: «Ho telefonato: né lì né a Porto San Paolo è successo niente», dice. «Nessuno penso se lo aspettasse: adesso ci saranno tutte le polemiche sulla prevenzione: siamo lì da 25 anni ma abbiamo visto lavori durare 3 mesi invece che 3 anni. Penso al ponte di Olbia e alla superstrada per Nuoro». 1 Ict, riconoscimento al modello trentino ◗ TRENTO Un approccio di lavoro sul territorio, quello di Informatica Trentina e di Trentino Network, per l'evoluzione di servizi infrastrutturali e applicativi degno di essere preso ad esempio a livello italiano. Il messaggio è arrivato ieri da Roma, durante un convegno di presentazione della Ricerca sulla Pubblica Amministrazione, organizzato dall'Osservatorio Cloud & Ict as a Service in collaborazione col Politecnico di Milano, che ha visto le due “in-house” trentine premiate per il lavoro sinergico messo in campo. Il riconoscimento consegnato a Trentino Network e a Informatica Trentina dai due responsabili scientifici dell'Osservatorio Cloud & ICT as a Service, Mariano Corso e Stefano Mainetti, ha premiato l'approccio adottato in tema di Data Center Unico e di Cloud Computing.«Questo ri- La sede di Informatica Trentina conoscimento - hanno riportato Paolo Bertolini di Trentino Network e Luca Rigoni di Informatica Trentina, che erano presenti al Convegno nella Capitale - ci fa comprendere che stiamo lavorando nella giusta direzione per portare risultati concreti al nostro territorio». Trento MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 21 il caso della settimanA » STAGIONE BIANCA AL VIA Sci, i consigli del «re» delle escursioni Scialpinismo, freeride, snowboard e in pista: Franco Gionco ne ha per tutti, dai principianti ai provetti La neve è arrivata e altra ne arriverà. È dunque tempo di rimettere sci o ciaspole ai piedi e godersi la montagna in versione invernale. E chi meglio di un guru del settore come Franco Gionco può dare qualche dritta? Lui che ha scritto delle guide, che testa le attrezzature più innovative e che collabora con riviste specializzate di mezzo mondo. Ecco quindi i consigli firmati Gionco. di Franco Gionco ◗ TRENTO Scialpinismo. Principianti o provetti le gioie sono per tutti, l’importante è non superare mai le proprie conoscenze e capacità. Porta sempre con te il materiale di autosoccorso, ovvero Arva, pala e sonda. Esercitati con regolarità al loro utilizzo. Equipaggiati adeguatamente ed informati sempre accuratamente sulle condizioni dell’itinerario prescelto e sulle previsioni metereologiche. Informati sulle condizioni del manto nevoso attraverso i “bollettini valanghe”, reperibili su internet. Scegli sempre mete adeguate alle tue conoscenze ed alle tue capacità, nel dubbio affidati ad una guida alpina. Parti sempre presto al mattino e torna sempre indietro in caso di avverse condizioni meteo o difficoltà superiori alle tue capacità Ricordati che nella stragrande maggioranza dei casi sono gli stessi sciatori sepolti a provocare il distacco della valanga che gli ha travolti. Risalire le piste da sci con le pelli di foca è vietato! Ed ogni responsabilità in caso di collisione ricade sullo sciatore alpinista. Freeride. Attenzione! Il distacco di una valanga oltre ad essere pericolosissimo per se stessi e per gli altri è punito anche con la reclusione. Al di fuori delle piste battute lo sci cessa di essere uno gioco. Verificate sempre al sciabilità del percorso scelto; anche i canaloni più invitanti possono interrompersi con salti di roccia e difficoltà insuperabili. Utilizza il casco e porta sempre con te l’equipaggiamento di autosoccorso: arva, pala e sonda. Non avventurarti mai da solo al di fori delle piste battute e scegli bene i tuoi compagni di avventura. Comportati in modo da non mettere in pericolo gli altri e vigila sempre sui tuoi compagni non perdendoli mai di vista. Non affrontate discese al di fuori delle tue capacità tecniche e delle tue conoscenze della montagna d’inverno. Le valanghe sono sempre in agguato, non affrontare pendii ripidi. Dopo recenti nevicate prediligi e terreni boschivi. Scia a vista con il tuo compagno, non dividerti mai dal gruppo ma mantieni sempre una distanza ottimale di sicurezza. Snowpark. All’interno degli snowpark comportatevi con buonsenso, non sostate sugli atterraggi ed in prossimità delle strutture, non accedetevi se non per utilizzarne le strutture! Leggi e rispetta il regolamento affisso all’entra di ogni sonwpark, per la tua sicurezza e quella degli altri utenti. Un park più sicuro è anche più divertente. Utilizza sempre il casco ( è obbligatorio) e indossa protezioni come il paraschiena. Non risalire a piedi all’inter- Che sia scialpinismo, freeride, sci su pista o la camminata con le ciaspole, è bene seguire delle regole e dei saggi consigli durante l’uscita il personaggio Un «profeta del tempo libero» Si autodefinisce «profeta del tempo libero, scialpinismo, viaggi, avventura in tutti i continenti ed in tutte le stagioni». Ha al suo attivo collaborazioni con varie riviste specializzate e reportage di sci e avventura da tutto il mondo: U.S.A., Canada, Sud America, Nuova Zelanda, Africa, Giappone, Australia ed Asia sono il suo quotidiano. Questo è Franco Gionco, amante della montagna, fotografo e reporter, che vive “al centro del suo mondo” tra le nevi di Fai della Paganella e Roverè della Luna in Trentino dove ha realizzato con la sua famiglia la “Gionco Communication”. Famosissime e diffusissime tra gli amanti dello scialpinismo le sue guide escursionistiche. Franco Gionco, il «guru» degli sport invernali nel suo ambiente naturale: la montagna innevata no del park, cerca di utilizzare le strutture in maniera continua non sostando tra una struttura e l’altra. Ispeziona le strutture del park prima di ogni utilizzo, controlla personalmente il grado di difficoltà di ogni box, rail o kicker. Non affrontate le strutture difficili nel caso tu non abbia sufficiente abilità ed esperienza per farlo in sicurezza. Vigila sugli altri utenti del park, in caso di caduta segnala la chiusura del salto. Comportarti in modo da non mettere in pericolo e provocare danni ad altre persone. Evita di sostare sui salti ed in special modo sugli atterraggi. In caso di caduta sgombera la zona il più veloce- mente possibile. Sci su pista. Prudenza e disciplina sono alla base di una felice giornata sulla neve. Leggi e rispetta il decalogo per la sicurezza sulle piste da sci elaborato dalla Fisi. Usa sempre il casco, ti può salvare la vita. Assicurati con una polizza di responsabilità civile, per tutta la ©RIPRODUZIONE RISERVATA l’evento sul web 1 Un’app per tutte le escursioni L’ha messa a punto un cartografo ed è «Trentino Outdoors» ◗ TRENTO Un’app per le escursioni stagione o anche solo per una giornata di sci. Adatta la tua velocità e la tua sciata in base alle condizioni delle piste, della visibilità e della densità del traffico. Chi ti precede ha la precedenza! Il sorpasso può essere effettuato in ogni direzione ma sempre ad una ragionevole distanza di sicurezza. In presen- za di incroci la precedenza è di chi viene da destra. Non sostare in mezzo alla pista, come su incroci o dietro a cambi di pendenza. Se devi fermarvi fatelo sempre a bordo pista o in luoghi ben visibili da chi viene da monte. Racchette da neve. Basta metterle, camminare ed il divertimento è assicurato. Un’inverno per tutti, ma non oltre il limite della vegetazione. L‘attrezzatura per gli itinerari in quota deve essere, come l’esperienza, quella dello sciatore alpinista! Pala , arva, sonda e ramponi sono indispensabili. Non sempre un facile itinerario estivo è tale in pieno inverno, informati adeguatamente sulla gita che vuoi intraprendere. Calcola bene i tempi di percorrenza, prevedendo anche il ritorno. Non intraprendere mai una gita da solo, esci sempre in compagnia senza mai dividerti dal gruppo calcolando forza e capacità del meno allenato. Valuta prudentemente la pendenza del percorso e l’esposizione solare soprattutto in primavera con nevi gelate al mattino dove le racchette da neve tendono a scivolare e nevi pesanti ed instabili nel pomeriggio dove è facile sprofondare. Le valanghe sono sempre in agguato, non affrontare pendii ripidi. Un’app dedicata alle escursioni in Trentino. A metterla a punto Marco Barbieri cartografo professionista ed appassionato di montagna. «Recentemente - spiega ho realizzato e pubblicato sul mio portale una mappa escursionistica web del Trentino. Per realizzare la mappa ho utilizzato open-data della Provincia di Trento, della Società degli Alpinisti Tridentini e del progetto OpenStreetMap . La mappa è anche attualmente pubblicata sul sito web della Sat: un implicito riconoscimento della qualità del lavo- ro. Sulla base della mappa del Trentino, ho quindi realizzato un’app per dispositivi iOS, “Trentino Outdoors”, dedicata agli escursionisti ed amanti della montagna trentina. L’app è gratuita nella versione base. Invece pagando 3,59 euro, l’utente è abilitato ad eseguire il download sul proprio dispositivo dell’intera mappa della provincia per navigazione off-line». Il sito di riferimento è webmapp.it e dall’homepage è quindi facile trovare quello che interessa e avere a disposizioni le mappe precise per le zone in cui si intende andare a fare l’escursione. Festival della Famiglia: tutto il programma sul sito ◗ TRENTO Il 6 dicembre prossimo si terrà a Riva del Garda presso il Centro Congressi la seconda edizione del Festival della Famiglia, il cui scopo è sottolineare il ruolo centrale dell’istituto familiare, sia come risorsa insostituibile che come potenziale strumento di crescita della società. L’iniziativa sarà intitolata “Famiglia risorsa della società. Politiche familiari e politiche di sviluppo economico: un binomio possibile? L’evento è organizzato dall’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento, dal Distretto Famiglia “Alto Garda” e dal Comune di Riva del Garda, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Festival, a cui prenderanno parte numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo del lavoro, dell’ambito sociale e della ricerca, si propone di suscitare un ampio confronto, dal quale emergeranno le tesi finali che contribuiranno a mettere in campo nuove architetture di policy e nuove prospettive future a sostegno dei temi della famiglia in Italia. Consultando il sito www.festivalfamiglia.it potrà visionare il programma dettagliato del festival. Trento MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 23 » «Il mondo? Lo cambieremo con un’idea» MENTI A CONFRONTO LA CONFERENZA Tutto pronto per la prima edizione di TEDx Trento, sabato al Teatro Sociale: innovazione al servizio del benessere comune di Renato Brianti ◗ TRENTO Il mosaico del TEDxTrento sta posizionando gli ultimi aspetti per garantire un avvenimento degno delle aspettative. L’evento è programmato al Teatro Sociale di Trento per sabato 23 novembre e sono una ventina gli argomenti che verranno trattati nel corso della giornata con gli speakers, che avranno a disposizione ognuno 18 minuti per cercare di coinvolgere la platea in un’interazione costruttiva, in grado di diffondere le idee e le esperienze, per creare un punto di vista socialmente attivo e non convenzionale. La tematica di base sarà imperniata sulla qualità della vita e sul modo di ricercarla nei vari settori che ci coinvolgono: dalla salute all’ambiente, dalla cultura allo sport, dall’energia all’arte. Un connubio di esperienze di vita e di progetti che porteranno i relatori a condividere pensieri e soluzioni con un pubblico che si spera, attivo e interessato. Sarà una conferenza a due sensi con input e output generati dal coinvolgimento del pubblico e dei partners che sono stati coinvolti nella costruzione dell’evento. Enti questi, che a livello locale hanno condiviso lo spirito della manifestazione nel cercare di promuovere e diffondere idee ed esperienze positive. I partner sono molteplici e coprono tutti i settori che coinvolgono la nostra società, dai media agli istituzionali, dai consorzi alle fondazioni e alle imprese. Come i partner, così pure i relatori rappresentano a 360 gradi varie realtà della vita sociale; questi sono quelli prenotati per l’evento con i loro argomenti in scaletta: Claudio Maffei (formatore, giornalista, scrittore) - "Host TEDxTrento"; Ilaria Capua (virologa, veterinaria e politica italiana) “Osiamo credere nel cambiamento”; Alberto Sanna (ingegnere nucleare e ricercatore presso il San Raffaele) “L’ingegneria della consapevolezza”; Luciano Moccia (direttore Fondazione East Meets West) “Un soffio di vita”; Maurizio Napolitano (tecnologo, allenatore di volley e divulgatore della conoscenza aperta) “One Street Map: il potere delle mappe condivise”; Dante Donegani Marco Caresia di «For Team – Knowledge company» il «cervellone» «Il nostro obiettivo? Migliorare la vita di tutti» ◗ TRENTO Confronto, idee e innovazione sono le parole chiave delle conferenze di TEDx ormai famose nel mondo La platea sarà coinvolta in un’interazione costruttiva, in grado di diffondere le esperienze, per creare un punto di vista socialmente attivo e non convenzionale Sarà una conferenza a due sensi con input e output generati dal coinvolgimento del pubblico e dei partners che sono stati coinvolti nell’evento e Giovanni Lauda (Architetti e Designers con studio a Milano, alternano professione e ricerca) “La casa liberata”; Valentina Moscon (Lawtech Researcher e avvocato) “Attori del cambiamento: la casa come spazio di condivisione e relazione”; Francesco Levantini (docente informatico, divulgatore scientifico, turista curioso tra i bit) “I bigdata: dal social network all’intelligenza collettiva”; Francesca Ca- gnacci (biologa della fauna, ricercatrice in ecologia del movimento, bio-logger) “Conoscere per amare – conservare per conservarci”; Andrea Boni (conselor, ingegnere e ricercatore spirituale) “Seguire la via della consapevolezza con umiltà e amore”; Cristina Molinatti e Massimo Zancanaro (Yin e Yang inventare e sperimentare) “La lampada che parla”; Derrick de Kerckove (professore, scrittore e innovatore) “Racconto di due città 2.0: alcuni condizioni di felicità urbana”; Diego Calzà (ingegnere informatico, designer della partecipazione) “La progettazione è apprendimento”; Loredana Teofilo (psicologa) “Correndo sui tacchi”; Aldo Cibic (architetto, designer) “Freedom Room: 4 metri per 2,70”; Roberto Saracco (esploratore di tecnologie dal punto di vista sociale ed economico) “Telecomunicazioni fatte in casa”; Artedanza (Compagnia di danza) “Genesis”; Liceo Coreutico Bonporti (Coreografia di Wally Holzhauser) “PG”; (Coreografia di Donatella Zampiero) “Disequilibrio”; Coreografia di Seydi Rodriguez Gutierrez “Il profumo delle rose”; Housatonic Design Network (Illustratori, creativi) “Quando un’idea viene raccontata si capisce meglio se viene visualizzata”. I partner dell’evento sono stati fondamentali per consentire lo svolgimento della manifestazione e lo saranno ancora di più per rendere virali i contenuti che l’evento stesso e le sue interazioni con il pubblico manifesteranno nel corso della giornata. Dai più grandi ai più piccoli, ognuno dovrà interagire con il proprio pubblico di riferimento per far si che le tematiche proposte e sviluppate non restino voci nell’etere ma consentano di seminare concetti auto generanti consenso e migliorie del tema fondamentale dell’evento. Per Michele Lanzinger, direttore del MUSE: “E’ in piena sintonia con lo spirito e l’impegno del MUSE il tema della qualità della vita che il primo TEDx Trento affronta. Appare infatti fondamentale proporre oggi piani futuri per il benessere della persona in termini di disponibilità di beni materiali, di armonia con l’ambiente ed equilibrio nella collettività. Trento affronta la sfida con strumenti di livello internazionale, come la sua Università, le fondazioni di ricerca, gli allestimenti del MUSE. A tali “strumenti di futuro” si aggiunge oggi l’intensa giornata del TEDx, uno dei format globali più stimolanti ed efficaci della comunicazione culturale contemporanea, penso al- la sue potenzialità di diffusione in rete e alla possibilità di lanciare idee oltre i confini delle nazioni, che già dalla nascita si integra con l’ecosistema dell’innovazione trentina che da anni si esprime ai massimi livelli. “Secondo Clara Pelaez, Head of Strategy and Marketing - Regione Mediterranea per Ericsson: "Oggi le città stanno entrando in una nuova fase di sviluppo tecnologico grazie alla diffusione di banda larga, servizi cloud, sensoristica e dispositivi mobili sempre più intelligenti. Ericsson è convinta che sfruttando le potenzialità dell'ICT, per fornire servizi efficienti ed innovativi in molti settori come la mobilità, l'educazione e la pubblica amministrazione, sia possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini." Per Marco Caresia di For Team – Knowledge company la maggior conoscenza sarà basilare: “L’aspetto per noi fondamentale è quello della formazione, è uno dei modi che consentirà il cambiamento e il miglioramento della qualità della vita, sia nell’ambito personale che in quello professionale. A TEDxTrento daremo un supporto informativo e divulgativo perché in questo momento di crisi, la formazione e l’innovazione saranno fondamentali per decretare i cambiamenti necessari per la sopravvivenza delle aziende”. 1 «E’ fondamentale condividere i saperi» La filosofia degli speaker che si alterneranno sul palco: «Dare un senso alle informazioni» ◗ TRENTO Roberto Saracco L’anima della conferenza sarà il suo contenuto e il successo della manifestazione sarà dettato dalla capacità con la quale le tematiche trattate riusciranno a entrare in osmosi con i pensieri del pubblico presente. Il merito di questo andrà agli speaker che si alterneranno sul palco, e il tempo limitato a disposizione di ognuno obbligherà gli stessi a concentrare fatti e pensieri in poche parole ma d’impatto, con argomenti diversi ma tutti inerenti la qualità della vita. Secondo il relatore Roberto Saracco “la tecnologia rende possibile oggi creare delle strutture complesse da parte di una grandissima fascia di popolazione. Oggi con un computer si può creare una rete a livello locale limitata a degli spazi piccoli ma nell’arco di qualche anno diventeranno molto più estesi. Stiamo passando a una fase dove la tecnologia sta scomparendo dai nostri occhi, qualsiasi cosa utilizziamo è ricca di tecnologia ma nessuno se ne rende conto; può essere ripresa anche per creare qualcosa di molto sofisticato che prima era prerogativa soltanto di grandi aziende. Adesso usarla diventerà naturale e fra qualche anno i ragazzi sapranno costruirsi la propria rete di comunicazione da soli con i propri servizi”. Per Alberto Sanna bisogna creare la Società della Consapevolezza. Ma cosa significa questo concetto? "E’un'idea di società nella quale la condivisione della conoscenza scientifica in forma divulgativa, sicura e personalizzata, contribuisce concretamente all'esercizio del libero arbitrio nella vita di tutti i giorni favorendo la comprensione dell'impatto che le piccole e grandi scelte quotidiane hanno sulla salute individuale e collettiva, e sull' ambiente". Secondo Francesco Levantini, che tratterà i bigdata: “il concetto base è quello del testo di partenza, proviamo a immaginare un mondo in cui qualcuno riesca ad imbrigliare l’enorme quantità di informazioni provenienti dalle telecamere, dalle pagine web, dai social network, dalle trasmissioni televisive, sono tutti dati che circolano e che possono, se imbrigliati e in qualche modo decodificati, fornire degli elementi di informazione importantissimi proprio nella qualità di vita. Tradurre ad esempio una poesia in una qualsiasi lingua che non sia la sua originale, non è facile, a meno che io non vada a prendere nei social network di quella lingua che voglio tradurre, qualcuno che unisca la traduzione delle singole parole e qualcuno che utilizzi le stesse parole inserendole in quel contesto. La probabilità di arrivare a una traduzione molto buona della poesia è altissima. L’idea di fondo è quella di cercare una regola per le informazioni completamente destrutturate che circolano in rete, generate da intelligenze collettive che seguono le loro regole, per risolvere problemi di altre persone”. (r.b.) 26 Rovereto TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 «Piazzale Degasperi ormai è ridotto a bivacco di nomadi» in breve farmacie Di turno la Cobelli ■■ A Rovereto è di turno la farmacia Cobelli di via Mazzini 10 (0464.421270). In Vallagarina la farmacia di Aldeno (0461.842956). autunno operistico Salotto lirico in sala Caritro La protesta di Antonio Russi: convivenza impossibile I vigili: «Uno sgombero ogni 2 giorni: di più non si può fare» ■■ Per l’autunno operistico, alle 17 in Sala Caritro «Un ballo in maschera», salotto lirico con Federica Fortunato. ◗ ROVERETO La segnalazione di Antonio Russi è quasi disperata: «Non se ne può più. Abito in zona e la sporcizia è ovunque. Inoltre piazzale Degasperi è una delle porte di accesso della città: l’immagine di degrado che ne ricava chi arriva a Rovereto è desolante». Causa del degrado la presenza, in quell’area abbastanza costante, di alcuni camper di nomadi. «Di giorno c’è un gabinetto pubblico aperto, c’è l’acqua. E’ un posto ideale ed anche i vigili chiudono un occhio», dice Russi. In verità, risponde Marco D’Arcangelo, i vigili di occhi non ne chiudono affatto. Ma il loro è un lavoro quotidiano: in un anno si fanno in media 180 notifiche di sgombero. Una ogni due giorni. E i luoghi sono più o meno sempre gli stessi: la zona Stadio, la Baldresca, via Zeni, piazzale Degasperi. il Lungoleno destro. Ma c’è poco da fare: da qualche parte anche violenza sulle donne All’Urban Center il film di Archibugi ■■ Alle 20 e 30 all’Urban Center, il film documentario sulla violenza contro le donne «Giulia ha picchiato Filippo», di Francesca Archibugi. cinema Al Ala Sole a catinelle La recinzione di una fabbrica usata come stenditoio Baraccamenti di fortuna costruiti con pallet e teli di nailon i nomadi, quelli che hanno la residenza a Rovereto, si devono poter fermare. «Si interviene ogni volta - dice D’Arcangelo - ma sapendo di non fare altro che spostare il problema, perché ovunque c’è qualcuno che si lamenta. Si impone lo sgombero sapendo che un paio di giorni dopo le stesse persone si dovranno sgomberare da un miglie la convivenza è ormai impossibile. Restano sul territorio comunale, ma spostandosi di continuo nella mezza dozzina di luoghi che risultano idonei. Il discorso è diverso per le carovane, anche di grande dimensioni, che arrivano da fuori. Ma con i «nostri» nomadi la convivenza, piaccia o no, è indispen- altro posto. E’ il nostro lavoro e lo facciamo, ovviamente, ma che ogni volta si gridi allo scandalo mi pare un po’ esagerato». La realtà è la stessa ormai da anni. Ci sono alcuni nuclei familiari di ex nomadi da decenni residenti a Rovereto che nel campo della Mira non possono stare. Perché sono stati espulsi o perché per dissidi con altre fa- sabile. Almeno finchè non si troverà una soluzione diversa rispetto al campo nomadi unico (gli stessi sinti anni fa chiedevano il passaggio al sistema delle microaree, ma non se ne è fatto nulla) non c’è alternativa a vederli accampati qua e là nella città. A rotazione anche rapida, ma i posti quelli sono. (l.m) ©RIPRODUZIONERISERVATA «Basta ironie: abbiamo vinto una gara» I gestori del parco canile comunale chiedono ai volontari Pan-Eppaa più rispetto e sincerità ◗ ROVERETO «Sono due anni che va avanti questo tormentone, e non abbiamo mai voluto alimentare polemiche inutili. Però c’è un limite. Queste continue insinuazioni, questo “bisognava andare a prenderli in Sardegna” usato come fosse un insulto o alludesse a chi chissà quali giochi sottobanco, ci ha stancato». Pierluigi Roffo, di Arcadia, dei continui attacchi da parte dei volontari Pan Eppaa ne ha abbastanza. «Sono due anni che offriamo collaborazione in ogni modo al Pan Eppaa e riceviamo solo ostilità. A Rovereto e in Trentino c’è posto e da fare per tutti. Ovvia- TEATRO Oggi l’incontro con Lino Guanciale ROVERETO. Per la rassegna «Emozioni a teatro», oggi alle 18.30, al C entro didattico musicataetrodanza, è in programma un incontro con Lino Guanciale. Dagli esordi a teatro al cinema, dalle fiction televisive alle lezioni tenute all'università, Guanciale parlerà di com'è vivere la vita dell'attore, delle difficoltà e soddisfazioni che si incontrano lungo il cammino, magari dando anche qualche consiglio agli aspiranti attori. Protagonista della fiction Una grande famiglia 2, trasmessa in questo periodo ogni giovedì sera su Rai1, annovera nella sua carriera numerose esperienze sia a teatro che al cinema. mente purché si accetti di lavorare secondo quegli standard qualitativi oggi indispensabili. Ma nel confermare la massima apertura, permettetemi di ricordare come e perché Arcadia è arrivata a Rovereto. Realizzato il nuovo canile comunale, la gestione era stata offerta al Pan Eppaa, che la rifiutò ritenendo assolutamente inadeguati i compensi proposti. Quindi si passò per due gestioni temporanee e si arrivò ad un bando di gara europeo. Noi fummo invitati a partecipare da alcune associazioni animaliste della città. E facemmo la nostra offerta. Un ribasso solo del 4 per cento, ma un progetto tecnico di valore e basato su competenze e professionalità comprovate. Alla gara partecipò anche il Pan-Eppaa, offrendo un ribasso vicino al 30 per cento. Ma perse per la scarsa valutazione della proposta tecnica. Quindi una procedura di evidenza europea vinta, non una chiamata. E vinta per la validità del progetto messo in campo, non per chissà quali artifici gestionali. Io credo che il tempo abbia dato ragione al Comune di Rovereto, che ha scelto la concretezza e la preparazione, ma su questo si possono avere opinioni diverse. Quello che non è opinabile è la assoluta serietà e regolarità della gara e dell’affidamento conseguente». La festa del cane meticcio al nuovo canile di Rovereto “Sapore di mare”, nuova apertura in via del Garda ◗ ROVERETO In via del Garda sabato apre “Sapore di mare” la lavorazione, un centinaio quelli riservati alla vendita al dettaglio che sarà soltanto in modalità self service. «In vendita ci saranno cinquecento pro- cene di classe Al «Quo vadis» i coscritti del 59 ■■ I coscritti del 59 si trovano venerdì sera alla pizzeria Quo Vadis. Contattare entro oggi Alessandro: 333.2130231. Lega sul Mart «Dove sono i trentini?» ◗ ROVERETO 1 Non la si può più chiamare zona industriale. Per lo meno via del Garda dove attività industriali e artigianali hanno lasciato il posto alle attività commerciali. E nella zona del Millennium Center si sono via via sviluppate iniziative imprenditoriali per il commercio all’ingrosso e al dettaglio. Da sabato (inaugurazione ore 10 con degustazione di prodotti preparati da uno chef) se ne aggiungerà una nuova: “La pescheria del congelato che fa la spesa felice” come recita lo slogan pubblicitario della pescheria “Sapore di mare” invia del Garda 44 bis. Oltre 400 metri quadrati di superficie in gran parte destinati all’ingrosso e al- ■■ La rassegna Il piacere del cinema propone ad Ala, al teatro Sartori, il film di Checco Zalone «Sole a catinelle». Alle 21. dotti ittici congelati: dai pesci interi ai tranci ai preparati come il misto scoglio, la paiella, insalata di mare e la zuppa. Qui da noi spiega il titolare Andrea Ropele - non si troveranno solo grandi confezioni come al supermercato ma il cliente potrà scegliere dal freezer la porzione che gli serve evitando così sprechi e costi inutili. Avrà a disposizione anche piatti pronti congelati per preparare una cena in dieci minuti». In vendita pur chiamdonsi “Sapore di mare” ci sarà anche pesce di lago e di fiume oltre che specie pregiate di pesce proveniente da tutto il mondo: dall’aragosta cubana al gambero argentino al calamaro patagonico. Una scelta, quella di arrivare a Rovereto, «anche per accontentare i tanti clienti che arrivano da noi a Trento» conclude Ropele. Il negozio sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20. Se non c'è una persona nata sul suolo tridentino e con sangue trentino verace, non vale, neanche se di mezzo c'è Antonello da Messina. Del resto, già nel nome del celebre artista del Quattrocento, c'è una provenienza che "desta sospetti". Questo il ragionamento della Lega Nord, che interroga il presidente della Provincia sulla mancato coinvolgimento di qualche esperto trentino nell'attuale mostra ospitata al Mart e dedicata ad Antonello da Messina. I consiglieri provinciali Maurizio Fugatti e Claudio Civettini notano che all'esposizione hanno partecipato la Regione Sicilia, gallerie e musei di Roma, Venezia, Madrid, New York - tutti nomi di alto prestigio, come richiesto fin dall'inizio alla vocazione del museo, che avrebbe dovuto far concorrenza a Moma o Guggenheim - ma non basta. Tra i cultori d'arte coinvolti manca un "trentino", e quindi non va bene. «Il museo è sito su suolo trentino - ragionano i consiglieri del Carroccio - sarebbe stato quindi opportuno coinvolgere personalità trentine piuttosto che personaggi che, per quanto riconosciuti e preparati, non appartengono al nostro territorio. Tale considerazione non vuole essere denigratoria, ma solo uno spunto per le prossime iniziative del Mart», precisano infine Fugatti e Civettini. I due chiedono a quanto ammonta l'aiuto economico della Provincia per la mostra, i criteri con cui sono stati scelti gli esperti e, appunto, perché non sono stati scelti tra di loro degli esperti trentini. (m.s.) Rovereto MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO «Dopo le botte per il parcheggio uno psicologo segue mia moglie» A due settimane dall’aggressione Massimo Rigo racconta l’incubo in cui si trova ora la sua famiglia «Calci e pugni hanno lasciato profonde ferite fisiche e morali. La situazione peggiora ogni giorno» di Paolo Tagliente ◗ ROVERETO Ci si era illusi che l’incubo fosse durato solo il tempo del brutale pestaggio. Ci si era illusi che la solidarietà dell’intera città e il tempo avrebbero prima lenito e poi guarito le ferite - sia quelle fisiche che quelle psicologiche - di Daniela De Andrede, la mamma che il 6 novembre scorso è stata brutalmente picchiata in corso Bettini davanti agli occhi del figlioletto di sei anni. Invece, a quindici giorni di distanza da quell’allucinante episodio, le condizioni della donna non sono affatto migliorate. Anzi. «La situazione sta peggiorando di giorno dopo giorno – spiega comprensibilmente sconsolato il marito Massimo Rigo – perché a mia moglie sono stati riscontrati nuovi problemi fisici e moralmente è davvero rpovata. Nei giorni scorsi, visto il perdurare dei dolori ad un polso ci siamo recati in ospedale, dove l’arto le è stato immobilizzati, con un’aggiunta di altri 20 giorni di prognosi. Ma impressionare è anche la quantità e la gravità Massimo Rigo al Pronto Soccorso insieme alla moglie, subito dopo la brutale aggressione (f.Festi) degli ematomi che ancora le fanno molto male e che ricoprono ancora gran parte del suo corpo. Solo nei giorni successivi all’aggressione abbiamo potuto farci un’idea del violenza e della brutalità con cui è stata colpita dal suo aggressore. Quasi un minuto di calci e pugni che l’hanno colpita ovunque: al volo, in testa, al torace al ventre. Una furia che lascia senza parole tanto che, secondo gli stessi medici, è stata proprio la prontezza di riflessi di mia moglie, che s’è subito ranicchiata a terra e s’è coperta il volto con le mani, a salvarla da lesioni che avrebbero potuto avere anche esiti tragici». Ma gli non sono solo le ferite del corpo a preoccupare Rigo. «Mia moglie è moralmente a pezzi – spiega – e non ci sono segni di miglioramenti, tanto che ho deciso di interpellare uno spicologo perché aiuti lei e anche noi in questo delicatissimo momento. Quel che è accaduto sta avendo ripercussioni gravissime e inattese sulla nostra intera famiglia». Naturale chiedersi se l’uomo che quel mercoledì pomeriggio, dopo un banale battibecco, s’è scagliato come una furia contro la donna, appena tornata dalla vicina scuola Arcivescovile dove aveva preso suo figlio, si sia fatto vivo con Rigo per scusarsi, per informarsi sulle condizioni di salute della povera donna o per cercare di spiegare il suo comportamento. «Niente di tutto questo – taglia corto Rigo – e non credo nemmeno che avrei voluto ascoltarlo. Quanto ha fatto è ingiustificabile e, lo ripeto, mi stupisco che la legge italiana permetta a una persona così, potenzialmente pericolosa per chiunque, compresi i suoi famigliari, di andare in giro tranquillamente e di mantenere addirittura l’anonimato. Non lo abbiamo ancora querelato solo perché attendiamo ancora un quadro preciso dei danni fisici e psicologici che ha causato a mia moglie». ©RIPRODUZIONERISERVATA 27 Chiama il 113 e poi finisce nei guai per un coltello ◗ ROVERETO Prima ha chiesto l’aiuto della Polizia e poi è finito nei guai. Protagonista della curiosa vicenda un trentenne pugliese che sabato scorso, verso le 17, ha chiamato il 113 dall’interno della stazione ferroviaria, raccontando di essere minacciato da un gruppo di cittadini extracomunitari. Una volante del Commissariato è subito arrivata sul posto e, in pochi secondi, ha rintracciato il giovane che aveva chiesto protezione. dei presunti aggressori stranieri, però, non c’era nemeno l’ombra. Forse avrebbe potuto tutto finire lì, con una bella lavata di testa, ma l’uomo ha fatto capire agli agenti di essere in possesso di qualche arma per difendersi dagli aggressori. Parole che i poliziotti non hanno sottovalutato, anche alla luce dei numerosi precedenti del giovane, nel frattempo segnalati dalla centrale. E cos’, si è deciso di sottoporre il ragazzo ad una perquisizione personale che ha portato alla scoperta di un coltello a serramanico con lama seghettata per una lunghezza complessiva di 36 centimetri. Oggetto che è ovviamente vietato portare on luogo pubblico: per questo, il trentenne è stato denunciato a piede libero per il reato di porto abusivo di strumenti atti ad offendere. I ladri banchettano a pane, salame e vino Genitori e figli l’educazione con fermezza Avio, continua la razzia di furti in appartamento: «Un disastro, sembrava fosse passato un tornado» ◗ ROVERETO ◗ AVIO L'incontro organizzato da Conventus sul tema “La fermezza educativa dei genitori in una società permissiva”, si è rivelata una bellissima occasione per parlare di cose molto serie in modo semplice, affascinante e perfino divertente. Il pubblico gremiva la sala, composto in gran parte da giovani genitori, conquistato dalle considerazioni dello psicologo e psicoterapeuta il dottor Osvaldo Poli, mai tecnicistiche e sempre accompagnate da esempi chiarificanti tratti dalla sua esperienza professionale. La fermezza educativa è stata indicata come capacità di piantare delle bandierine, dei paletti e di saper resistere ai tentativi di scardinarli; i temi trattati maggiormente sono stati l'ansia e i timori delle madri, accompagnati da sensi di colpa infondati indicati come nemici della fermezza educativa, il ruolo dimezzato e quasi sparito del padre; ma anche l'incapacità di affrontare con i figli i problemi inevitabili, con spirito di verità, giustizia, amore e pretesa di reciprocità, togliendo di mezzo i tentativi dei figli di cercare scusanti, riversando le loro responsabilità su genitori, fratelli, professori e amici. Anche i figli infatti hanno dei doveri e il tentativo di scansarli, sentendosi anche dalla parte della ragione, deve essere contrastato con amore, ma con la necessaria fermezza e le giuste pretese. L'impegno di Conventus, resta quello di continuare ad approfondire i vari temi legati alla famiglia. Non solo hanno messo a soqquadro tutta la casa, ma hanno avuto il tempo di sedersi a tavola e di banchettare a pane e salame bevendosi pure una bottiglia di vino. Scatenati e golosi i ladri che l’altra notte, e purtroppo accade sempre più di frequente, hanno colpito nel centro storico di Avio. In un’abitazione di via Segarizzi si sono particolarmente impegnati mettendo sotto sopra tutte le stanze della casa, dal solaio alla cantina, di una signora scomparsa qualche mese fa. «Sembrava che fosse passato un tornado» racconta la figlia che abita poco distante e che si La zona del centro storico di Avio presa di mira dai ladri (F. Rudari) è accorta ieri pomeriggio della visita dei ladri. «Hanno forzato una porta d’ingresso passando dal giardino e una volta entrati hanno combinato un disastro. Dai cassetti e dagli armadi di ogni stanza hanno tolto tutto e buttato tutto a terra, hanno staccato i quadri dalle pareti alla ricerca di una cassaforte, hanno sporcato dappertutto: una cosa indecente. Non so esattamente ancora cosa possono avere rubato perché i carabinieri mi hanno detto di non toccare nulla in attesa dei rilievi delle impronte digitali e delle analisi che verranno effettuate sulle forchette nella speranza di rilevare il dna dei ladri». Già perché i ladri hanno avu- to il tempo (e la sfrontatezza) anche di sedersi a tavola. Probabilmente, secondo la testimonianza di un vicino, i ladri sono entrati in casa verso le 22.30 (a quell’ora è stata vista la porta aperta) e si sono messi subito all’opera. Visto che l’abitazione è grande e il “lavoro” era destinato a durare a lungo, verso l’una di notte (qualcuno ha sentito dei rumori) si sono spostati in una cantina di una casa vicina alla ricerca di cibo. Una ricerca che ha dato i frutti sperati: panini, salame e vino non mancavano. E così molto probabilmente sono tornati sul luogo del delitto per continuare il “lavoro” non prima di essersi rifocillati. (g.r.) confezione dedicata al mart 1 Praline Exquisita nello scrigno Baldessari ◗ ROVERETO L'anno scorso la novità di Exquisita è stata la realizzazione di una serie di cioccolatini in onore dei dieci anni del Mart. Quest'anno invece, il cioccolatino resta, ma con un packaging del tutto nuovo e moderno: grazie alla collaborazione con gli architetti Michela e Paolo Baldessari, è nata una scatola pensata proprio per accogliere i cioccolatini dedicati al museo roveretano. Così come l'involucro degli stessi, il contenitore gioca sul bianco e il nero, nel rispetto dei colori scelti nel 2012 dal Mart e rispecchiando le due tipologie di cioccolato, fonden- te e bianco, che si trovano all'interno. Michela Baldessari, ne parla con entusiasmo: «Si tratta di un contenitore dalla forma semplice, dalla quale però si ottengono configurazioni diverse e sempre nuove da un punto di vista formale. Mi piace paragonare questo quadrato ad uno scrigno che contiene un segreto, una sorpresa se vogliamo: due tipologie diverse di pralina al cioccolato». Un packaging innovativo che può essere paragonato ad una micro architettura quindi, con un taglio laterale e due ante che una volta schiuse rimangono sollevate, tenute assieme da un magnete, trasformando una scatola in un elegante vassoio da portata o, se si preferisce, in un centrotavola. Accanto al progetto estetico, se vogliamo c'è anche quello meramente turistico: «All'interno della scatola di praline, abbiamo intenzione di mettere un flyer informativo con un messaggio di spiegazione del rapporto tra il cioccolatino e il Mart, soprattutto in vista di un mercato oltre oceano» confessa Paolo Baldessari. Walter Tomio, titolare di Exquisita, la considera una bella sfida che nasce dal confronto con lo staff del Mart, perché come il museo, anche la pralina è un “prodotto” del territorio: «Dopo aver spezzato il guscio di La presentazione del nuovo packaging delle praline del Mart (F. Festi) cioccolato, si svela l'avvolgente pasta di lampone, in ricordo della produzione dei piccoli frutti trentini, per terminare con la scoperta di un acino d'uva bianca, chiaro simbolo della Vallagarina». Carmelo Gri- goletti, dell'Azienda Agricola Grigoletti di Nomi, consiglia come abbinamento perfetto alle praline dedicate al Mart il vino Maso Federico, maturato in barili di ciliegio e sapiente risultato di quattro uve passite. (c.p.) 32 Riva ❖ Arco TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 1 Turismo, la val di Ledro è sulla strada dell’Est Gli incrementi più significativi degli arrivi dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca I dati dell’estate 2013 confermano il trend positivo del 2012: 830 mila le presenze di Aldo Cadili ◗ LEDRO In valle di Ledro il turismo è assestato sui valori elevati del 2012 con la tendenza all’aumento, malgrado la crisi economica. La confortante constatazione emerge dal consuntivo della scorsa estate elaborato dal Consorzio delle sette Pro Loco ledrensi che da decenni svolge un’intensa attività promozionale internazionale con risultati molto lusinghieri che richiama ospiti non solo dalle tradizionali provenienze estere. Nel dettaglio, da maggio a ottobre le presenze hanno superato la soglia delle 830 mila unità e gli arrivi si sono aggirati sugli 87 mila. Sono da aggiungere i vacanzieri giornalieri, non quantificabili, ma sicuramente una moltitudine attirati dalle escursioni e dal lago di Ledro (compresi molti “pendolari” rivani richiamati dalla tranquillità del luogo rispetto al frastuono delle spiagge benacensi). Il maggiore afflusso turistico è stato registrato a maggio, favorito dalle va- Il lago di Ledro, fiore all’occhiello dell’offerta turistica rie festività tedesche, e ad agosto per poi proseguire a settembre ed ottobre, a giugno ed a luglio c’è stato un periodo di “stanca” ma contenuta. Per tradizione ha primeggiato la clientela italiana con il 50% degli arrivi e quella tedesca che ha segnato il 33% degli ospiti. Confortante incremento del 7% dei villeggianti olan- desi, abituali frequentatori dei campeggi. Il fiore all’occhiello della passata stagione turistica estiva ledrense è stato il boom delle presenze dai Paesi dell’Est Europa, con una crescita del 30% dei cechi ed il raddoppio dei polacchi. Merito dell’efficace promozione del Consorzio delle Pro Loco che ha azzeccato l’offerta turi- stica a loro congeniale di una vacanza attiva per praticare la mtb, il trekking e gli sport d’acqua. Non è da tralasciare il forte impulso derivato dal collaudato gemellaggio della valle di Ledro con otto comuni boemi. Tra le preferenze ricettive ci sono gli alberghi della valle la cui clientela è incrementata del 5%, mentre i camping per le bizze del tempo non hanno confermato i livelli precedenti. Poche variazioni per il settore extra-ricettivo degli appartamenti e case vacanza, il comparto più consistente. «Nonostante la crisi i dati sono positivi ma non bisogna abbassare la guardia – commenta la direttrice del Consorzio Pro Loco Stefania Oradini bensì continuare a fare rete con gli operatori, le realtà sportive e culturali e le istituzioni locali per una promozione sempre più specifica per prodotto e target. Gli obiettivi per i prossimi anni sono un ulteriore internazionalizzazione degli ospiti, la destagionalizzazione che comprenda un’adeguata offerta invernale». ©RIPRODUZIONERISERVATA in breve ledro Comitato gemellaggi, Belotti al posto di Bertolotti ◗ LEDRO La Giunta comunale ledrense ha deliberato di provvedere alla surroga della componente della dimissionaria dell'assemblea del Comitato Gemellaggi di Ledro Delia Bertolotti, nominando Elena Belotti quale nuovo componente in rappresentanza dell'istituto comprensivo Valle di Ledro. L'assemblea risulta quindi ora composta da Alessandro Fedrigotti (assessore comunale alla cultura), Ettore Loraschi (rappresentante della maggioranza), Adriano Bondi (maggioranza), Luisa Boccagni (minoranza), Fabio Fedrigotti (minoranza), Valeria Spagnolli (rappresentante delle categorie economiche, subentrata a maggio a Eva Santi), Maria Demadonna (presidente del consorzio Pro Loco Valle di Ledro), Vigilio Rosa (associazioni pro loco), Elena Belotti (istituto comprensivo), Paolo Demadonna (associazioni culturali) e Luca Zendri (associazioni sportive). Il Comitato Gemellaggi è stato istituito con una delibera dell'ottobre 2012 quale organismo di supporto democratico dell'amministrazione comunale per ogni iniziativa di scambio nell'ambito, appunto, dei rapporti di gemellaggio. (m.cass.) Quando il Velo ospitava le colonie estive Selenio Joppi ha completato una ricerca sulle strutture arcensi presenti nella zona del Castil Paesaggistorici, incontroalMuseo ■■ Siconcludono venerdì al Museo diRiva gli incontri del MAGsui «Paesaggistorici»: a partiredalle 17.30 Gian Pietro Brogiolotrattadi «Archeologiadei paesaggi nel Sommolago: prospettive dopoil progettoApsat»; a seguire FrancescaBenetti rispondealla domanda: «Quale futuroperi paesaggi storici?». dro ProgettoIndia il27 novembre ■■ Andromeda organizzail 27novembre (enon oggi, come erroneamenteriportato nell’edizionedi ieri), alcentro culturaledi Dro,ore 20.30,un incontro sul "Progetto IndiaJham TseGhat Sal". La proiezione diimmagini del viaggioin Indiadi Eligio Michelettiaprirà laserata. A seguire ilmonacotibetano GesheDondup Tsering illustreràgliscopi diquesta "scuolaparticolare". grandeguerra Film,«CornoBattisti» nellasede Satdi Arco ■■ Venerdì,sede Sat di Arco, 20.30,filmdi Mauro Zattera "CornoBattisti. Laspiadi Vallarsa".Il filmdiretto ed interpretatoda sociSat raccontauno degli episodipiù misteriosi della GrandeGuerra.(gl.m.) presentava uno sgravio economico non trascurabile seppur temporaneo, mentre per il ragazzo era un mesetto di vitto di gran lunga più prelibato di quello domestico ed inoltre offriva l’opportunità di trascorrerlo in un ambiente salubre e corroborante in tempi in cui la prevenzione sanitaria adolescenziale era quasi una chimera». La colonia di Castil ha proseguito l’attività estiva fino allo scoppio della seconda guerra mondiale quando chiuse i battenti. Il 2 novembre 1944 truppe tedesche distrussero l’edificio di Castil ritenuto rifugio dei partigiani. Al termine del conflitto bellico, sempre a monte Velo, nella zona sotto Castil, venne realizzata un’altra colonia estiva da parte della Conferenza S.Vincenzo di Arco, più ampia della precedente che funzionò fino a quasi gli anni ’80 con la direzione del compianto maestro Giovanni Morelli. (a.cad.) Una colonia estiva al Castil, sul monte Velo, in un’immagine del 1931 Il futuro delle numerose colonie estive del Trentino è preoccupante tanto che si prospetta la chiusura per molte di queste istituzioni che per decenni hanno ospitato generazioni di bambini e di adolescenti per la maggior parte appartenenti a famiglie con ristrettezze economiche. E’ la conseguenza della drastica riduzione dei contributi provinciali. L’alternativa sarebbe un aumento considerevole delle rette di frequenza non sopportabili da molti genitori. La comunità arcense annovera solide tradizioni nell’ambito delle colonie estive risalenti al primo dopoguerra. Al tema è de- dicata l’interessante ricerca di Selenio Joppi, il noto storico locale che da anni dedica gran parte del proprio operato storico-culturale alle vicende ed alle testimonianze passate del territorio della città delle palme e degli olivi. Il primo soggiorno giovanile estivo in quel di Arco risale al 1929 e venne ricavato in un edificio alpestre a monte Velo nella posizione incantevole della località Castil, vicino ai ruderi della secolare ed omonima rocca. Entrambe le costruzioni ed i terreni circostanti appartenevano alla contessa D’Arco e Marchesa di Bagno. Da una lettera del 3 settembre di quell’anno ritrovata da Selenio Joppi nell’archivio riva riva alto garda alto garda e ledro Nuovo parcheggio di Varone lavori alla Edilchiarani Lezioni su Dante, seconda serata al Palacongressi Torneo di briscola, il trofeo al Circolo pensionati Torbole Comunità di valle il servizio Tares approda in aula ◗ RIVA ◗ ALTO GARDA Sabato sera alle ore 20.30 al Palazzo dei Congressi di Riva, nella Sala dei Mille, ci sarà la seconda serata, tenuta dal professor Gregorio Vivaldelli, sul Purgatorio dantesco. L'ingresso e il parcheggio sono liberi e gratuiti. La prima serata - nonostante il tempo pessimo - ha richiamato oltre 600 persone da tutto il Trentino, un successo straordinario. Per la seconda «puntata» è prevista una presenza di pubblico ancora maggiore. Tutti pazzi per la briscola. Si è svolto al circolo pensionati di Riva - che ha ospitato l’evento - un avvincente torneo di carte organizzato dal Coordinamento attività 60&Più - Alto Garda e Ledro, in collaborazione con i circoli pensionati presenti sul nostro territorio. Alla simpatica competizione hanno preso parte molti rappresentanti dei circoli di Riva, Arco, Bolognano, Dro, Pietramurata, Nago Torbole Ledro e dello stesso Coordinamento 60&Più. Una bella oc- ◗ ARCO ◗ RIVA Sono stati aggiudicati alla Edilchiarani di Pietramurata i lavori di realizzazione del parcheggio in via Cartiere a Varone, con un ribasso del 30,01% sull'importo a base d'asta di 177,618,79 euro - di cui 8.438,87 per oneri di sicurezza non soggetti e ribasso e 2.051,80 euro per costo della manodopera - e, quindi, per un importo netto soggetto a ribasso di 167.128,12 euro. Si tratta di 17 nuovi posti auto che dovrebbero ora essere realizzati a inizio 2014. Il costo totale preventivato per l'opera pubblica è di 270.000 euro, di cui 23.400 euro per l'acquisizione delle aree necessarie. Lungo la via si trovano attualmente sette posti auto in linea con l’asse stradale; il tratto finale della via (che sbocca in piazza della Chiesa) confina a Ovest con il muro di sostegno della cartiera, al quale è appoggiata un’aiuola dove scorre il canale Varoncello. L’intervento per la creazione della nuova area a parcheggio prevede la rimozione dell’aiuola a confine con il muro di sostegno della cartiera e lo spostamento del Varoncello lungo un nuovo tracciato interrato. (m.cass.) storico comunale si apprende che la presidente della colonia era la signora Manfredi degli Altamer Contessa Campostella. Mentre da un’altra missiva individuata sempre dallo storico arcense, il 13 agosto dello stesso anno il delegato straordinario dell’Opera nazionale per la protezione della maternità e l’infanzia di Trento Vittorio Dallabona comunicava al commissario prefettizio del comune di Arco la donazione di mille lire quale contributo per ospitare dieci minori poveri della città. «Allora, come nei decenni successivi – commenta Joppi – le condizioni di miseria delle famiglie erano generalizzate ed il soggiorno estivo di un proprio figlio rap- riva casione per ritrovarsi, stare assieme giocando e divertendosi. Per la cronaca il trofeo, sostenuto dalla Comunità dell’Alto Garda e Ledro e consegnato dall'assessore Pedergnana, è stato vinto dal Circolo di Torbole che lo rimetterà in palio il prossimo anno, quando si svolgerà un’analoga sfida a carte. Al secondo posto si è classificato il Coordinamento che ha vinto i cesti di alimentari offerti dalla Coop e consegnati dalla presidente Michela Calzà. (gl.m.) ◗ RIVA Domani alle 18 l'assemblea della Comunità Alto Garda e Ledro, con surroga e convalida del consigliere Carlo Pedergnana in sostituzione di Luca Giuliani, relazione sullo stato di attuazione di programmi ed equilibri di bilancio 2013, variazione di assestamento generale al bilancio, riconoscimento della legittimità e quantificazione di debiti fuori bilancio, approvazione accordo tra enti pubblici per la gestione delle entrale e approvazione dello schema di convenzione del servizio Tares. (m.cass.) 36 Valsugana ❖ Primiero TRENTINO MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 Depaoli: «Collegamento S.Martino-Rolle, appalto subito» ◗ PRIMIERO Marco Depaoli L’ex consigliere provinciale Marco Depaoli teme che «nonostante il lavoro profuso e coordinato che è stato tessuto in questi ultimi anni riguardo il collegamento fra San Martino di Castrozza e Passo Rolle, per la mancanza di condivisione di un progetto che ha come unico interesse il bene comune, si rischia di far perdere tempo prezioso e, quel che è peggio, di far uscire Primiero dai flussi del mercato turistico invernale, rinunciando ad essere una realtà alpina dinamica e moderna». Questo è quello che scrive Depaoli in un comunicato che mette in guardia dal clima di incertezza che ancora ammanta il progetto funicolare. «Le amministrazioni pubbliche sia locali sia provinciali e i settori economici in larga misura, considerano il collegamento elemento essenziale di sviluppo e crescita per l’intera economia della valle. Nel ruolo di consigliere provinciale, all’epoca - afferma Marco Depaoli - consapevole dell’importanza del progetto, avevo lavorato per la ricerca di una soluzione condivisa. Si era aperto allora un dibattito, che aveva coinvolto anche il consiglio provinciale, e, prendendo spunto da una mozione presentata nel 2009, mi ero attivato per giungere ad una nuova proposta, che aveva visto l’approvazione unanime: la realizzazione cioè di una funicolare con duplice funzione di collegamento sciistico e di mobilità alternativa. Un progetto del tutto innovativo compatibile con l’ambiente, capace di promuovere e sostenere strutturalmente quel rilancio della nostra località turistica attraverso una filosofia nuova e con tecnologie innovative e pulite. Ora, visto che siamo giunti alla fase di assegnazione esecutiva dei lavori, mi auguro che l’opera sia realizzata in tempi brevi, in- sieme ad una organica modernizzazione degli impianti attuali, compresa anche una ridefinizione degli assetti societari delle società interessate». E poi Marco Depaoli aggiunge che «il finanziamento per la realizzazione del collegamento è già previsto nel bilancio provinciale e rientra nell’ambito degli interventi destinati alla mobilità: non è quindi possibile disperderlo o destinarlo altrove per altre tipologie di interventi. Anche per questo motivo auspico che l’assegnazione del progetto esecutivo da parte della Provincia vada a buon fine in tempi brevi». (r.b.) di Silvia Fattore Pd, la «Bassa» ha scelto Pippo Civati ◗ TESINO «Se è vero che in Tesino mancano le strutture ricettive, è anche vero che, almeno per quel che riguarda Castello, i turisti quando arrivano trovano un paese poco curato». E' con queste parole che Clara Pasqualin, che da anni con la sua famiglia gestisce l'albergo Bellavista di Castello, interviene in merito al nostro servizio sulle strutture ricettive in Tesino. «Certo - aggiunge Clara Pasqualin - gli hotel a Castello mancano, ma se i turisti non arrivano non è solo quello il problema, forse sarebbe meglio partire dalle piccole cose. Mi riferisco alla pulizia delle strade e alla cura degli spazi verdi. Io ho clienti che vengono da molti anni ormai e quello che mi sento ripetere ogni volta è che Castello è un paese che da una decina di anni a questa parte è sempre più trascurato. Un esempio? Degli anziani, sempre miei clienti, anche quest'anno mi hanno fatto notare come nei giardini di via Dante le panchine per sedersi fossero poche e i giardini sporchi. Abbiamo dei sentieri bellissimi dove si potrebbero fare molte passeggiate, ma spesso sono impraticabili a causa della poca manutenzione. Le piste ciclabili, che rispecchiano un turismo sempre più di moda, specie tra i giovani, sono trascurate e spesso con la bicicletta non possono essere nemmeno percorse». Clara Pasqualin non vuole puntare il dito contro questa amministrazione in particolare, sottolineando che il problema ormai si protrae da anni, ma non si può pensare che un calo del turismo a Castello Tesino sia dovuto solo alla mancanza di strutture ricettive, magari di qualità. «Potremmo offrite agli amanti del Tesino un hotel a cinque stelle, ma questo da solo non basta - aggiunge l'albergatrice -. Occorre partire dalle piccole cose e poi guardare ai grandi investi- ◗ BORGO Una immagine notturna del centro di Castello Tesino 1 «Paesi più vivibili per rilanciare il turismo in Tesino» L’albergatrice: «Le strutture ricettive da sole non bastano, prima di tutto dobbiamo valorizzare il nostro territorio» menti. Ho clienti che vengono da anni nel mio albergo e tutti mi dicono sempre la stessa cosa: il Tesino è una valle bellissima dalle potenzialità paesaggistiche notevoli, ma Castello dovrebbe essere curato di più. Bisognerebbe valorizzare il nostro patrimonio, non sprecarlo. Abbiamo sentieri incante- voli, un centro storico con vie e portici suggestivi e paesaggi che non hanno niente da invidiare alle località più famose del Trentino. E' dalla cura di tutto questo potenziale che deve partire il rilancio del Tesino. Poi, certo, le strutture ricettive ci vogliono, ma prima di guardare ai grandi investimenti do- vremmo cercare di curare quello che già abbiamo». E conclude: «La mia non vuole essere una sterile polemica, ma come albergatore mi sembra giusto cogliere l'occasione per esprimere quello che ormai da tempo molti di noi pensano». ©RIPRODUZIONE RISERVATA PIANO GIOVANI in tesino Consulenze dello psicologo al telefono di «T. Ascolto» ◗ TESINO Da oggi chi volesse avere il supporto di una psicologa può avvalersi di un servizio telefonico gratuito e anonimo che è stato organizzato nell’ambito del Piano giovani della Comunità Bassa Valsugana e Tesino all’interno del progetto “Tesino senza età”. Il servizio, che prende il nome di “T. Ascolto” sarà attivo fino al 20 dicembre e mette a disposizione una professionista dell’aiuto con l'obiettivo di fornire ascolto gratuito a tutte le persone che si sentono in difficoltà nel gestire i propri stati d'animo e comportamenti, garantendo assoluto anonimato. «La scelta di offrire un servizio telefonico - fanno sapere gli organizzatori - è stata fatta per permettere a chi ne avesse il bisogno di rivolgersi ad una professionista senza dover affrontare l'imbarazzo di un incontro personale. In questi casi, infatti, spesso molti esitano ad usare certi tipi di servizi proprio perché non è facile parlarne e si teme il giudizio di chi ci sta attorno. Inoltre spesso si ha paura di avere un confronto diretto con lo psicologo. Con questo servizio telefonico tutte questi vincoli vengono superati e la persona è messa nelle condizioni di poter chiedere aiuto in perfetto anonimato e gratuitamente». Il disagio sociale, a causa anche della crisi economica, in effetti, è sempre più forte, specie tra i giovani, e in Tesino mancava proprio la disponibilità di un servizio del genere. «Con “T. Ascolto” vorremmo offrire un aiuto valido di supporto psicologico. Per questo ci auguriamo che le persone che pensano di avere bisogno non abbiano timore e prendano in mano il telefono. Ribadiamo ancora una volta che il servizio è totalmente anonimo e gratuito». Il numero verde da chiamare è 800926285 e la professionista è disponibile il mercoledì dalle 11 alle 13 e il venerdì dalle 14 alle 16. (s.f.) Né il sindaco di Firenze Matteo Renzi né Gianni Cuperlo fanno breccia in Valsugana. A sorpresa, a vincere la competizione congressuale è Pippo Civati. Questo il risultato uscito dal voto degli iscritti al Pd della Valsugana Orientale e del Tesino, riuniti a Borgo dal segretario Giacomo Pasquazzo per la prima votazione congressuale. La mozione del candidato lombardo, presentata dall’assessore di Strigno Attilio Pedenzini, ha raccolto undici adesioni. Staccate le tesi di Renzi, illustrate da Marco Galvan (4 preferenze) e di Cuperlo, fermo a 2 voti, appoggiato dall’ex onorevole Laura Froner. «Un risultato significativo che va nel segno di un rinnovamento radicale ma nello stesso tempo punta a riscoprire identità e valori fondanti della sinistra e del Pd - ha commentato Pedenzini -. Non è un caso che Civati sia il candidato più deciso a recuperare una dimensione collettiva all’interno di un partito che non può essere ridotto a una somma di comitati elettorali, senza dimenticare una forte connotazione autonomista della sua proposta in favore dei territori». Anche il segretario Pasquazzo è soddisfatto «in primo luogo per la partecipazione: votavano solo gli iscritti ma il dibattito ha visto la presenza di molti cittadini interessati, che potranno dire la loro alle primarie aperte dell’8 dicembre per le quali stiamo allestendo i seggi di Borgo e di Strigno». «L’esito del voto non mi sorprende - continua Pasquazzo-. Si tratta di un segnale importante, che indica la voglia di cambiare passo a livello nazionale e raccoglie, a livello locale». (m.c.) BORGO «Sacro Gra» stasera al cinema ■■ Questa sera alle 20.30 il cinema del polo scolastico ospita la proiezione del film "Sacro Gra" di Gianfranco Rosi. (m.c.) TORCEGNO Variazioni di bilancio al vaglio del consiglio ■■ Oggi alle 20.30 è convocato il consiglio comunale. All'ordine del giorno alcune variazioni di bilancio, l'approvazione dello schema di convenzione alla gestione associata del Servizio entrate e la disciplina della maggiorazione Tares. (m.c.) SPERA Regimazione acque arriva il contributo ■■ La Provincia ha concesso al Comune la somma riconosciuta ammissibile di 53.030,40 euro, pari alla spesa effettivamente sostenuta per l'esecuzione dei lavori di somma urgenza per la regimazione delle acque superficiali in località Coste. La richiesta era stata fatta dall'amministrazione in seguito agli allagamenti di cantine e piani terra di abitazioni della località dovute alle copiose precipitazione del 16 e 17 maggio scorso. (m.c.) Pieve Tesino Protezione civile il progetto va avanti ■■ La giunta comunale ha affidato il progetto per illuminazione e impianti speciali del nuovo Centro di protezione civile all'architetto Katiuscia Broccato di Bieno. Il compenso è di 3.800 euro. (s.f.) Borgo, mostra su D’Annunzio all’Istituto Degasperi ◗ BORGO Un punto d’ascolto contro il disagio IN BREVE Da domani al 20 dicembre l’Istituto d’istruzione Degasperi, insieme a Comune, Sistema culturale e Corsi Sirio, organizza la mostra “Il bisogno del Superfluo”, dedicata a Gabriele D’Annunzio (1863-1938) nel 150˚ della nascita. Una mostra che apre appunto domani alle 16.30 nell' atrio della scuola. Seguendo le contemporanee tendenze dell’arte europea, il Vate ha modellato la sua vita come un’opera d’arte e ha fatto confluire nella sua opera tutto il proprio vitalismo. Ha esplorato vari generi letterari con un linguaggio originale e suggestivo, esal- tando i caratteri dell’irrazionalità e del misticismo estetico senza tradire la sua più intima ispirazione naturalistica e sensuale. Arricchisce l’esposizione, prodotta da Trentino Book Festival e dal Vittoriale di Gardone Riviera, una raccolta bibliografica curata dalla biblioteca di Borgo. Sono previsti anche due incontri: il primo venerdì prossimo (alle 20 nel foyer del teatro scolastico) con Giovanni Tipoldi “La vita come opera d’arte: una serata con Gabriele D’Annunzio”; l’altro il 10 dicembre (alle 14.30 in biblioteca) con Massimo Libardi “Nietzsche in pantofole: Il piacere di Gabriele D’Annunzio”. Ingresso libero. (m.c.) Val di Fiemme ❖ Val di Fassa MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2013 TRENTINO 37 Campitello, dopo il “killer” torna la siepe ◗ CAMPITELLO La siepe messa nuovamente a dimora attorno alla villetta di Campitello Dopo l’episodio di “roncola selvaggia” sono tornate le siepi attorno al giardino della villetta di Campitello presa di mira dal “killer degli alberi”. Il mese scorso - durante la notte - erano state infatti tagliate circa 80 piante (recise alla base probabilmente con un’accetta) che erano state messe a dimora poche ore prima da parte di un vivaista. Ma i proprietari della casa una famiglia di origine veneta che trascorre lunghi periodi in valle di Fassa - dopo aver presentato denuncia ai carabinieri non si sono persi d’animo e hanno deciso di concludere comunque l’opera, nonostate il Comune di Campitello - almeno in un primo momento - avesse ritenuto quella siepe un abuso edilizio, fatto sempre contestato dai proprietari dell’im- mobile. Nel frattempo nessuna novità sul fronte dell’avvelenamento degli alberi (sempre ai danni dei proprietari della villetta) anche perché le piante in questo periodo sono in riposo vegetativo e quindi eventuali peggioramenti degli abeti avvelenati (che hanno già cominciato a seccarsi) potranno essere riscontrati solamente la prossima primavera. 1 Ual, è Farina il nuovo segretario Ecco l’ufficio di presidenza al completo: «Siamo un bel gruppo, il primo obiettivo è quello di avvicinarci di più alla gente» di Valentina Redolfi ◗ VALDIFASSA Importanti novità all’Union Autonomista Ladina che lunedì sera ha votato i nuovi componenti all’Ufficio di Presidenza. Oltre a Michele Anesi (confermato presidente) e Beppe Detomas (componente di diritto come consigliere provinciale), all’interno del nuovo ufficio di presidenza troviamo Giancarlo Dorich come vicepresidente, Tiziano Davarda, Lucia Gross e Maurizio Sommariva come consiglieri e Manuel Farina come nuovo segretario politico del partito. A seguito delle dimissioni, dallo stesso ufficio di presidenza, dei giorni scorsi (Floriano Bernard e Luigi Chiocchetti) e quelle aggiuntive dell’ultimo giorno (Mattia Lorenz e Manuel Farina) l’Ual ha deciso di rinominare l’intero ufficio di presidenza. Oltre a questi nomi erano rimasti in carica solo Anesi e Teresa Lorenz. Tiziano Davarda, Maurizio Sommariva, Manuel Farina, Michele Anesi, Lucia Gross e Giancarlo Dorich L’Ual, con tali nomine, ha chiuso un capitolo importante e ora con il nuovo organico al completo e il neo consigliere ladino, il partito potrà procedere per la sua strada. Fra tutte le nomine spicca la nomina a segretario politico di Manuel Farina, classe 1972, di professione albergatore. E’ soddisfatto personalmente della nomina? Si, sono molto soddisfatto per questa nuova esperienza che sto intraprendendo. Mi sento orgoglioso e responsabile per la stima ricevuta dalla e mi impegnerò per portare avanti questo ruolo al meglio. E della squadra? E’ un bel rinnovamento e ognuno lega a sé le differenti realtà presenti in valle. C’è l’Union di Ladins con Lucia Gross, le banche con Maurizio Sommariva della Cassa Rurale, le scuole di sci e il turismo con Tiziano Davarda e io stesso. Siamo un bel gruppo. Che influenza avrà la sua professione di albergatore nell’attività di segretario? Direi una buona influenza, soprattutto in questo momento in cui la crisi economica mondiale è arrivata anche in Val di Fassa. Anche gli albergatori fanno sempre più fatica e sono sempre più preoccupati. Il fatto di essere uno di loro mi permette una sensibilità differente. Uno degli obiettivi sarà mettere assieme il mondo della politica economica con quello della cultura e dell’identità. Le sue priorità? Bisogna avvicinarci di più alla gente. Questo ci hanno rimproverato durante l’ultima campagna elettorale. ©RIPRODUZIONERISERVATA Tesero, anche quest’anno il presepe polacco Il presidente dell’associazione conferma l’iniziativa a Cracovia. E c’è l’alleanza con gli amici di Varena ◗ TESERO Anche per il prossimo Natale l’Associazione Amici del Presepio in collaborazione con i vigili de fuoco di Tesero allestirà il presepio artistico a Cracovia. Lo ha annunciato il presidente dell’Associazione Walter Deflorian in occasione dell’assemblea annuale tenuta nella sala Bavarese a Tesero. Ma l’altra novità di rilievo riguarda anche l’avvio di una proficua collaborazione con l’Associazione Amici del presepio di Varena. Nella sua relazione il presidente Walter Deflorian ha ricordato le difficoltà riscontrate lo scorso anno nel proseguire l’attività a causa dell’assenza di sicurezza per gli infortuni e gli incidenti alle persone. «Abbiamo ovviato a questo incon- veniente che pesava sulle spalle anche dal punto di vista delle responsabilità su tutti egli organizzatori- ha ricordato Deflorian – con un pacchetto di copertura assicurativa con una spesa di quasi 7 mila euro che copre tutti i rischi e garantisce tranquillità a tutti i volontari e al pubblico per tutti i servizi, sulle mostre e sugli spostamenti. Abbiamo lavorato anche sul- la situazione critica all’interno del paese con la messa a norma gli impianti elettrici nelle stalle e nei punti dove sono collocati i presepi». Ma il presidente ha ricordato anche l’appuntamento del 2015, anno in cui si celebrerà il cinquantesimo dell’allestimento del presepio in grandezza naturale. Per tale occasione bisognerà provvedere per tempo ad una serie di iniziative per celebrare degnamente il mezzo secolo di vita. A tale riguardo il socio Lauro Ventura ha sottolineato anche la necessità di provvedere a sistemare alcune parti dello storico presepio, che ormai incomincia a evidenziare i segni del tempo. Sulle attività concretizzate nel 2012 si è soffermato invece Michele Longo. Oltre al prese- in breve CAVALESE Baita in concessione ai cacciatori ■■ Dopo la concessione di 4 baite comunitarie ad altrettante associazioni di volontariato, nell’ultima seduta il Consiglio dei regolani della Magnifica ha deciso di dare in concessione anche un altro baito. Si tratta dei baito della Cisa sito nella regola di Trodena alla locale sezione cacciatori. ( l.ch.) CAVALESE Letture animate in biblioteca ■■ Oggi in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia, il Centro Archimede propone “Giochiamo con le storie”, letture animate, alle ore 16 e 30 in biblioteca. (gp.c.) pio allestito nella piazza sono state realizzati con successo e con alcune importanti innovazioni i presepi nelle Corte, la mostra dei presepi nella sede della ex Cassa rurale, la mostra in Casa Iellici, nuove bacheche, il sito internet, l’allestimento del presepio a Mirandola e il gemellaggio con Spinea (Ve) con l’allestimento di 6 bacheche. Si è parlato anche del bilancio che fra entrate (109 mila 360 euro) e uscite ( 123 mila 600 euro) si è chiuso con un disavanzo di 14 mila 336 euro. Il primo appuntamento il 7 dicembre con i presepi nelle corti. (l.ch.)