Re Sejong il Grande

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Re Sejong il Grande
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Re Sejong il Grande
La Luce Eterna della Corea
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Diritto di riproduzione
Le seguenti organizzazioni ed individui hanno
gentilmente concesso l’uso dei loro diritti d’autore:
Bae, Kichan
Jeon, Sang-woon
Kim, Ho
Pak, Song-rae
King Sejong the Great Memorial Society
King Sejong the Great: The Everlasting Light of Korea
Pubblicato dal Diamond Sutra Recitation Group
Editore Kim Jae-Woong
Comitato di Redazione Lee Jiseon, Chang Hang-jin, Han Yoon-Sang, Matthew Jackson,
Stampato dalla Samjung Munhwa Co.
Chungjeong-ro 37-18, Seodaemun-gu, Seoul
Prima edizione, agosto 2006
Seconda edizione, febbraio 2010
ISBN: 0-9779613-6-2
Note sulla romanizzazione
La romanizzazione dei termini coreani in questo libro aderisce al sistema McCune-Reischauer,
fatta eccezione per le figure e località per i quali sono stati scelti altri standard.
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Re Sejong il Grande
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Indice del Contenuto
Osservazioni Generali ............................................................................................................................. - 6 Contesto Storico ...................................................................................................................................... - 8 Il Carattere e Spirito di Re Sejong ...................................................................................................... - 10 Amore per il Popolo .......................................................................................................................... - 10 Devozione Filiale ............................................................................................................................... - 13 Rispetto per i più anziani ................................................................................................................. - 14 Devozione Paterna ............................................................................................................................ - 16 Lo Spirito di Compassione ............................................................................................................... - 18 Istruzione e Zelo ................................................................................................................................ - 20 Indulgenza ......................................................................................................................................... - 21 Frugalità ............................................................................................................................................ - 22 Altre Note........................................................................................................................................... - 25 Le Conquiste di Re Sejong ................................................................................................................... - 28 1. Chiphyonjon, la ‘Sala di Giada’ ................................................................................................... - 28 2. Lo Sviluppo delle Istituzioni Legali ............................................................................................. - 33 3. La Riforma della Tassa sulla Proprietà ...................................................................................... - 38 4. Musica: Una Gioia da Condividere con il Popolo ...................................................................... - 40 9. Il Progresso Scientifico nella Corea del 15o Secolo .................................................................... - 63 1. Hunmin Chongum, I Suoni Corretti per Istruire il Popolo ....................................................... - 70 2. I Principi e la Teoria dietro l’Hangul .......................................................................................... - 72 Commenti Finali.................................................................................................................................... - 79 Appendice
Sillok: gli Annali Reali della Dinastia Choson .................................................................................... - 82 La Storia del Pluviometro .................................................................................................................... - 85 Bibliografia ............................................................................................................................................ - 87 -
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Osservazioni Generali
“Il popolo rappresenta le fondamenta di ogni paese. E’ soltanto quando queste
fondamenta sono forti che un paese diventa stabile e prosperoso.”
- Re Sejong, quarto Re della Corea Choson
La Cina dei primi anni del 15o secolo considera il proprio re come il “Figlio dei Cieli”, mentre
i giapponesi davano, al proprio imperatore, il titolo di “Sovrano dei Cieli”. Laddove i sovrani degli
stati confinanti glorificavano il proprio ufficio con onori divini, re Sejong della Corea affermava
la nozione del “Popolo dei Cieli”. Sejong, che considerava e serviva ogni persona come di origine
divina, credeva che il dovere di un re fosse semplicemente quello di prendersi cura del popolo in
quanto di natura nobile e divina.1
La premura e le attenzioni di re Sejong si estendevano ad ogni membro del suo regno. Le
impiegate governative in stato di gravidanza, ad esempio, avevano diritto a trenta giorni di
permesso prima del parto e ai cento giorni successivi; mentre ai loro mariti venivano concessi
trenta giorni di ferie per paternità. Re Sejong considerava anche i diritti dei prigionieri, chiedendo
spesso se venissero mantenuti in condizioni igieniche e fisiche rispettabili. Il “Popolo dei Cieli”,
nella visione di re Sejong, non si limitava soltanto al popolo della Corea. Persino gruppi stranieri,
come le tribù dei Jurchens, considerate allora dalla Corea e dalla Cina popolazioni barbare, erano,
nella sua visione, degne di rispetto. Questo è molto più rimarchevole se consideriamo che in quel
periodo gli uomini venivano classificati semplicemente come civili o barbari.
Lui non considerava il popolo come un semplice oggetto di cui prendersi cura, ma credeva che
ogni persona possedesse un potenziale infinito di trasformazione per raggiungere un livello
culturale e spirituale superiore. Re Sejong pensava che il suo dovere, e quello degli ufficiali, fosse
quello di aiutare il popolo a raggiungere questo obiettivo. L’impegno che dedicò nello sviluppo
del nuovo alfabeto Hangul e nell’avanzamento della tecnologia di stampa per la pubblicazione di
libri in molti e vari soggetti ebbe il solo scopo di aiutare il “Popolo dei Cieli” a educarsi e
perfezionarsi.
“Condividere la gioia di vivere con il Popolo dei Cieli” era l’obiettivo di re Sejong che mai si
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Kichan Bae, Korea at the Crossroad: The History and Future of East Asia (Seoul: Wisdom House, 2005), 113-114
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fermò nell’inseguire questo obiettivo. Nei periodi di carestia, lui non mangiava soffrendo con il
suo popolo e, preparandosi alla morte, dedicava preghiere verso i Cieli. Persino quando i suoi
problemi alla vista e alla salute divennero seri, lui continuava a sacrificare tutto quello che aveva
per il suo popolo.
Re Sejong rinvigorì le difese nazionali rinforzando l’esercito e migliorando gli armamenti.
Rivoluzionò le scienze, particolarmente quelle agrarie, mediche e astronomiche. Un dizionario
scientifico, pubblicato in Giappone nel 1983, menziona che nel 15o secolo, di tutte le conquiste
scientifiche, ventinove furono coreane, cinque cinesi e ventisei appartenenti al resto del mondo.2
Insieme al progresso scientifico, possiamo assistere ad un netto sviluppo delle arti e un chiaro
miglioramento dello standard di vita.
Nella politica, il regno di re Sejong fu caratterizzato da discussioni democratiche ed alleanze
costruttive, fondate su un mutuo rispetto e tolleranza. Kyoung-yon, incontro formale per la lettura
e il dibattito tra il re e la sua corte, avveniva almeno una volta a settimana durante il regno di
Sejong, per un totale di 1.898 dibattiti. Attraverso queste discussioni, il re fu in grado di identificare
e risolvere problemi di rilevanza nazionale, ed assicurarsi che la voce di ogni uomo venisse
ascoltata, indipendentemente dal suo stato sociale. Un estratto dei Sillok, raccolta ufficiale degli
affari di corte, descrive l’incrollabile opposizione della corte contro l’intenzione di re Sejong di
introdurre l’Hangul (l’alfabeto coreano) e di costruire un tempio buddista all’interno del palazzo
reale (in Corea la religione di stato a quel tempo era il Confucianesimo, e la fede buddhista del re
era vista con grande disapprovazione da molti membri della corte). Se leggiamo la risposta di re
Sejong alle loro obiezioni, è difficile credere che quelle fossero parole dette da un re nel 15o secolo.
Con rispetto alla politica giudiziaria e delle riforme, il benevolente re Sejong condusse il suo paese
in un periodo d’oro.
Molti furono i sovrani nei cinquemila anni della storia coreana, ma re Sejong fu l’unico re a
cui fu dato il titolo di ‘Grande’ dal popolo della Corea, che ancora oggi ricorda il suo nome e
grande saggezza con gratitudine e rispetto.
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Sang-woon Jeon, “King Sejong the Great: The Leader of 15th Century Science History.” Twelve Historical Figures
of Korean Science and Technology (Seoul: Haenamu, 2005), 77.
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Contesto Storico
Sejong nacque il 15 maggio 1397 (il 10 aprile secondo il calendario lunare) nel distretto di
Chunsu della capitale Hanyang (oggi Seoul), e gli fu dato il nome To. Fu il terzo figlio della regina
Wonkyong e del re Taejong, lui stesso terzo nella dinastia dei re di Choson. All’età di 12 anni,
divenne principe a cui fu dato il nome di Chungnyong. A 16 anni assunse il titolo di Grande
Principe e fu dichiarato successore del re nel 1418 al posto del fratello maggiore Yangnyong.
Nell’agosto dello stesso anno, ascese al trono come il quarto re della Corea Choson. Il suo regno
durò per più di 32 anni, e lasciò una eredità culturale molto ricca, basti pensare alla concezione
dell’alfabeto Hangul. Mori nell’aprile del 1450 all’età di 54 anni, e la sua tomba reale venne eretta
nella città di Nungsu, nella provincia di Kyonggi.
Verso la fine del 14o secolo, la dinastia Choson era in processo di sostituire la vecchia dinastia
dei Koryo: questo fu un periodo di transizione particolarmente turbolento per l’intero paese. Gli
anni finali della dinastia Koryo (A.D. 918-1392) furono particolarmente difficili per la popolazione.
Oltre la corruzione delle classi governative, le forze militari si ribellarono e le invasioni straniere
continuarono. Anche il sistema di tassazione era caduto nel caos più completo con i pirati
giapponesi che intensificarono i loro attacchi e ruberie. Il generale Yi Song-gye emerse come la
figura centrale tra le varie fazioni politiche in eterno conflitto, grazie ad una serie di importanti
vittorie su Hong-gun, dalla tribù dei Jurchens nel nord, e sui giapponesi. Nel 1388 Yi Song-gye
disobbedì all’ordine di conquistare la città di Liao-tung, e invece condusse l’intera armata sulla
capitale usurpando il potere. Il generale ascese al trono il 16 luglio 1392 con il nome di Re Taejo
fondando la nuova dinastia Choson.
Il passaggio dalla dinastia dei Koryo a quella Choson significò più del semplice cambio della
famiglia regnante. Fu un evento di grande importanza le cui ripercussioni furono sentite in ogni
aspetto della vita coreana: dalla politica ed economia all’ideologia fino ai più semplici costumi
sociali. Mentre il potere passava dalle mani delle vecchie forze aristocratiche alla nuova classe
intellettuale, la nuova corrente Neo-Confuciana, originariamente introdotta durante la fine della
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dinastia di Koryo, fu adottata come il credo ufficiale dell’ordine socio-politico di Choson,
penetrando nel cuore della società. La situazione che ne risultò fu abbastanza differente da quella
presente durante il periodo di Koryo, quando Confucianesimo e Buddhismo avevano coesistito
senza litigi o conflitti. Una volta introdotte le riforme sulla tassa fondiaria, il numero degli
agricoltori indipendenti crebbe e le loro condizioni economiche divennero paragonabili a quelle
del ceto medio.
Quando re Sejong fu incoronato nel 1418, erano trascorsi appena 28 anni dalla fondazione
della nuova dinastia. Mentre agitazione pubblica e confusione politica erano oramai storia del
passato, grazie al lavoro del sovrano precedente, questo era tuttavia un periodo cruciale per Choson,
dal quale dipendevano il successo della nuova dinastia e dell’identità nazionale della nuova Corea.
Governando con compassione e saggezza, Sejong gettò le basi che permisero alla famiglia reale di
governare per oltre cinquecento anni, conducendo la Corea in un’era di straordinari progressi
scientifici e culturali, ineguagliati da qualunque altra nazione. Il rinascimento Coreano del 15o
secolo rappresenta un’esemplificazione perfetta del significato del proverbio: “un’era produce un
leader, e il leader la proietta avanti”.
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Il Carattere e Spirito di Re Sejong
Sejong credeva fermamente che il dovere e la missione di un re era quello di servire il suo
paese al meglio delle sue possibilità, e di sacrificarsi per il bene del suo popolo. Il benessere dei
cittadini fu il solo parametro con cui misurò la bontà del suo successo come sovrano. Questo
capitolo contiene vari estratti dei Sillok, o Annali della Dinastia Choson, che contengono molti
resoconti delle parole e comportamenti di Sejong, fornendo una rara veduta sul suo spirito e sul
suo carattere.
Amore per il Popolo
5 febbraio, 3o anno
Dall’Ordine Reale,
“Le continue inondazioni e siccità negli ultimi tempi hanno condotto ad anni di cattivi raccolti.
Quest’anno il fenomeno è stato particolarmente severo, e le vite di molte persone sono state
distrutte. Il governatore e il capo-amministratore di ogni provincia dovrà fornire aiuti a tutti, dando
priorità ai malati e andicappati. A tempo debito, un funzionario dal governo centrale ispezionerà i
vari distretti. Se si verrà a conoscenza anche di una sola persona caduta vittima di stenti nei distretti
di una qualsiasi provincia, l’ufficiale provinciale verrà considerato responsabile e condannato per
tale crimine”.
3 luglio, 5o anno
Il re disse,
“Le persone comuni sono le fondamenta di qualsiasi paese. E’ soltanto quando queste
fondamenta sono robuste che il paese è stabile e prosperoso.”
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20 giugno, 7o anno
Il re disse,
“I cortigiani e ufficiali tengano sempre in considerazione le difficoltà delle persone, e dovranno
sempre indicare ogni mio difetto, cosi come errori ed omissioni nelle mie ordinanze, in modo da
temere i Cieli ed avere il massimo riguardo per il benessere del popolo.”
1 luglio, 7o anno
Il re disse,
“La siccità è troppo severa. C’è stata una breve pioggia, ma ha soltanto riempito l’aria di nebbia
e pulviscolo. Poiché questo clima non è normale, oggi uscirò per conoscere la situazione nelle
risaie.”
Ogni qualvolta il re vedeva una risaia in cattive condizioni, fermava il suo cavallo e chiedeva
al contadino le ragioni di tali condizioni. Successivamente, senza aver pranzato, e dopo aver
esaminato tutti i campi intorno all’Entrata Ovest tornò e disse ai cortigiani: “Ero stato informato
che il raccolto di riso di quest’anno è stato abbastanza buono, ma il mio cuore si è spezzato quando
ho ispezionato i campi oggi. Com’è la situazione nel resto del paese se confrontata con le aree
aride di Yongsoyok e Jongjewon che ho visitato quest’oggi?”
28 luglio, 7o anno
In questi ultimi dieci giorni, dal 18 del mese, il re è rimasto sveglio fino all’alba preoccupato
dalla siccità. Ammalandosi di conseguenza, ha proibito di annunciare al pubblico la sua malattia.
23 febbraio, 10o anno
Agli ispettori incaricati di investigare sui rapporti di malnutrizione nelle provincie, il re disse:
“Andate di persona di villaggio in villaggio anche in quelli nascosti nelle colline e montagne,
e se trovate una persona che sta vivendo di stenti, dategli del riso, fagioli, sale e salsa di soia e
salvatelo. Se un governatore locale cerca di nascondere la morte o sofferenza di qualsiasi persona
per malnutrizione, dovete punirlo secondo le leggi disciplinari. Se la sua posizione è minore o
uguale a 3 pum3, dovete prima informare le autorità centrali. Se la sua posizione è minor o uguale
3
A tutti gli ufficiali di governo sia civili che militari veniva assegnato un rango da 1 pum a 9 pum, 1 pum
era il rango più alto. Ogni pum si divideva a sua volta in due ranghi per un totale di 18 ranghi.
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a 4 pum, allora potete giudicarlo sul posto. Se il bisogno di aiuti è urgente, aprite i depositi voi
stessi per dare al popolo tutto l’aiuto necessario. “
18 dicembre, 12o anno
Il re chiese il resoconto sullo stato dei raccolti in ogni provincia e discusse come valutare i
terreni per calcolare le tasse che dovranno essere raccolte dagli ufficiali per l’anno in corso. Sin
Sang dal Ministero dei Riti disse, “Quest’anno le ispezioni sono state effettuate con troppa
clemenza.”
A questo il Re replicò, “Ho saputo che i cittadini di Kyonggi hanno apprezzato il fatto che le
ispezioni sono state eseguite con clemenza.”
Sin Sang diede ulteriori argomentazioni contro tale situazione. E il re replicò, “Non è da
considerare ingiustizia il fatto che le ispezioni abbiano favorito il pubblico. Se la gente è soddisfatta,
questo è sufficiente.”
29 settembre, 14o anno
Quando il suo cavallo mangiò una manciata di riso dal deposito del coltivatore, il re disse:
“Questo contadino ha dovuto affrontare molte difficoltà per coltivare questo riso, e poiché il mio
cavallo lo ha mangiato, è giusto per quest’uomo ricevere quello che gli è dovuto.” Così dicendo
ordinò ai suoi sudditi di dare al contadino una sacca di riso come ricompensa.
21 giugno, 18o anno
Una ordinanza reale ricevuta dal Ministero delle Finance:
“La siccità quest’anno è stata, ancora una volta, più severa del normale. Sono preoccupato che
la coltura sia stata danneggiata e non produrrà un buon raccolto.
Le tre provincie di Chung-chong, Kyong-sang e Cholla dovranno riesaminare i loro tributi
all’amministrazione centrale, e dichiarare quali articoli qualificano per essere esentati, sulla base
della difficoltà di trasporto oppure per non essere essenziali allo Stato.”
Un’altra ordinanza del Ministero delle Finanze:
“Siccome la siccità è stata particolarmente severa nella provincia di Chung-chong, non
riscuotete i contributi in orzo, ma lasciate che vengano usati come semente per il prossimo anno.”
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25 luglio, 26o anno
Il re disse,
“Possa il popolo lavorare diligentemente, riverire i loro genitori, crescere i loro figli in modo
saggio e vivere a lungo in modo da rendere forti le fondamenta di questo paese e permettere ad
ogni famiglia di vivere nell’abbondanza. Possa cortesia e umiltà nascere in ogni uomo così da
permettere a questo paese di vivere in pace ed armonia, raccogliere frutti abbondanti e godere della
gioia a della benedizione di tempi prosperosi.”
15 novembre, 31o anno
Il re disse a Yi Kye-jon
“Nell’anno del serpente (il settimo anno del regno di Sejong caratterizzato da una grande
siccità), i miei malanni divennero così gravi e la probabilità di sopravvivenza così piccola che
coloro fuori dal palazzo stavano già preparando una bara.”
Devozione Filiale
Quando Taejong, padre di Sejong, si ammalò, Sejong lo accudì personalmente, e quando le sue
condizioni si aggravarono, Sejong stette al suo fianco durante molte notti senza alcun riposo.
Quando seppe della morte di sua madre, la regina Wonkyong, Sejong portò fuori una stuoia e stette
lì, giorno e notte, a compiangere la morte della madre anche nei giorni di pioggia.
Secondo la tradizione, i figli della persona deceduta, durante il periodo di lutto, dovevano
vestire a lutto, seguire una dieta vegetariana e vivere in astinenza. Durante questo periodo Sejong
trascurò la sua persona a tal punto che molte persone cominciarono a preoccuparsi per la sua salute.
10 febbraio, 3o anno
Taejong morì nel “Palazzo Nuovo”.
Dato che re Sejong ha deciso di digiunare, il governo e i “Sei Ministeri” lo hanno supplicato
di accettare del cibo, ma il permesso è stato loro negato.
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11 maggio, 4o anno
Yun Sajong e Pyon Kaeryang dissero:
“Sua Maestà ha digiunato fin dall’inizio del lutto, e temiamo che le Vostre condizioni di salute
diventino serie.”
A questo il re replicò: “Ieri, l’intero governo e i Sei Ministeri hanno inviato un appello ufficiale,
e poiché oggi mi supplicate ancora una volta, vi prometto che mangerò in serata.”
Dopo la cerimonia serale, i ministri si sono presentati davanti al re singhiozzando dichiarando:
“Vostra Altezza non ha mangiato fin da quando le condizione dell’ultimo re divennero critiche.
Ricordando il detto del saggio: “Ognuno di noi dovrebbe evitare comportamenti che possano
nuocere alla propria salute allo scopo di commemorare i defunti”, Vi preghiamo di trattenere il
Vostro dispiacere e di mangiare in modo che la Vostra devozione diventi completa.”
Obbedendo a questa richiesta, il re ha accettato una ciotola di polenta, ma si è rifiutato di
mangiare più di una volta al giorno.
21 settembre, 4o anno
Yi Chik, in compagnia di altre persone, disse al re,
“Anche dopo il cholgok (cerimonia tenuta il terzo mese dopo la sepoltura), Sua Altezza
continua a mangiare soltanto verdure. Ogni persona rimane attonita alla vista del Vostro aspetto
magro. Siccome non avete mangiato carne da lungo tempo, siano molto preoccupati che Sua
Altezza possa ammalarsi.”
Il re replicò:
“E’ possibile cenare con della carne mentre sono in lutto? Voi siete preoccupati che possa
ammalarmi dato che non sono abituato ad una dieta vegetariana, ma non sono ammalato in questo
momento e non ho commesso alcun crimine. I monaci mangiano soltanto verdure, eppure alcuni
di loro aumentano il proprio peso. Come mai soltanto io non posso seguire una dieta vegetariana?
Non parlatemi più di questo in futuro.”
Rispetto per i più anziani
Preoccupato che i cortigiani più anziani potessero soffrire il caldo estivo, re Sejong cercò i
locali più freschi all’interno dei palazzi governativi dove potessero lavorare a proprio agio. Sejong
invitò anche tutti gli anziani del paese ad un banchetto in loro onore presso gli uffici governativi
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in ogni provincia, includendo il Palazzo Reale. Questa fu la prima volta nella storia coreana che
un re ha invitato gente comune a Palazzo e cenato con loro in persona.
17 agosto, 14o anno
Il Segretario Reale disse a Sua Maestà:
“Signore, La prego di non invitare questi vecchi di bassa origine al banchetto”
Il re rispose:
“Io preparo questi banchetti in onore e dignità dei vecchi, non per misurare rango o stato sociale.
Perciò ordino di lasciare entrare perfino il più povero tra i poveri escludendo soltanto coloro con
il marchio della “chaja” (un tatuaggio sul viso o sulle braccia che avevano i criminali).
27 agosto, 14o anno
Il re entrò nella stanza Kun-jong per celebrare ed onorare gli uomini ultra-ottantenni. Quando
alcuni di loro arrivarono all’entrata per inchinarsi al suo cospetto, il re ordinò ad An Sung-son di
fermarli. Gli ospiti furono fatti accomodare sul lato est ed ovest della stanza e il re ordinò ai suoi
figli, cognati, nipoti e altri parenti di assisterli nel sedersi.
Alla fine del banchetto, quando tutti gli ospiti tornarono al pae-wi (luogo designato per
l’inchino al sovrano), il re ancora una volta impedì loro di inchinarsi dinnanzi a lui.
Il re dichiarò ai suoi segretari:
“Oggi, il tempo è stato chiaro e confortevole e il banchetto è stato un successo, quindi sono
felice. Dovremmo fare esattamente come quest’oggi per le donne anziane nel banchetto di domani”.
3 agosto, 15o anno
Il re procedette alla stanza Kun-jong per la festa. Ordinò anche alle persone anziane di non
inchinarsi dinnanzi a lui, e quando gli anziani si avvicinarono al tavolo il re si alzò per ricevere
ognuno di loro. Verso la fine del banchetto, alcuni degli anziani ospiti lasciarono la festa cantando
supportandosi a vicenda, felicemente ubriachi. Durante il banchetto, Yi Kwi-ryong disse:
“quest’anno compirò 88 anni, e nessuno dei re che ho visto durante la mia vita ha trattato gli anziani
con tale rispetto come Lei quest’oggi. Vostra Maestà ha preparato un banchetto per noi lo scorso
anno dandoci del cibo delizioso, e oggi ha organizzato per noi una gran festa alzandosi persino in
piedi per ricevere dei vecchi come noi alla Vostra tavola. Sebbene io possa a lungo riflettere su
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come ricompensarla per questi atti cosi gentili, c’è ben poco che posso fare. Posso soltanto offrirle
preghiere per una buona salute e lunga vita.”
Il re replicò:” Lo scorso anno la tua figura era magra e gracile, ma quest’anno sembri essere in
buona salute. Sono molto felice di questo.”
28 agosto, 15o anno
In una lettera ufficiale ai Governatori di Provincia: “Nel riconoscere il semplice fatto che il
rispetto per gli anziani è di grande importanza per una nazione, ho tenuto un banchetto in loro
onore, per la prima volta nell’anno di Imja (14o anno del regno di Sejong). Tuttavia, sono venuto
a conoscenza di magistrati locali che non hanno accolto i loro ospiti con gentilezza, e anche quando
lo hanno fatto i cibi offerti erano così semplici e magri che il loro sentimento di rispetto sembra
essere stato ben inferiore di quanto dovuto. D’ora in avanti, ogni magistrato che non esercita tale
ufficio con piena devozione verrà messo sotto processo. Perfino il Governatore delle Provincie
non potrà sottrarsi alla stessa sorte se trasgredisce questo decreto”
Devozione Paterna
Quando la primogenita, Principessa Chongso, morì inaspettatamente nell’aprile del 1424, il
dolore di Sejong fu indescrivibile. Si racconta che il Re non volle lasciare il corpo della principessa
e conseguentemente il funerale dovette essere rinviato. La perdita improvvisa della principessa,
allora dodicenne, lo afflisse così tanto da comporre un memoriale per confortare l’anima della
figlia.
Quanto brevi o lunghe le nostre vite saranno, è dettato dal destino e ciò non può
essere cambiato; ma nulla può separare il legame d’amore e di spirito che unisce
un padre alla propria figlia. Il tuo fu un destino davvero deplorevole. Nella tua vita,
fin dai giorni della tua tenera età, la tua condotta fu sempre calma e ordinata, e il
tuo carattere raffinato ed elegante. Quando eravamo insieme, il tuo atteggiamento
verso i tuoi genitori e fratelli fu sempre carico di calore e di amore sincero. Anche
se giovane, eri degna di quel rispetto che è dovuto all’età, e come il mio affetto
tendeva verso di te, cosi il mio amore diventava più profondo. Spesso immaginavo
il giorno del tuo matrimonio, ed ero sicuro che avresti condotto una vita felice e
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confortevole. Chi immaginava che una malattia cosi lieve avrebbe portato a questa
tragedia, e che tu saresti rimasta senza più alcun giorno da vivere? Chiaramente
non sono stato capace ti prendermi cura di te. La tua voce soffice e la tua dolce
apparenza sono ancora davanti ai miei occhi, e adesso mi chiedo: dov’è andata la
tua nobile anima? Mi batto il petto nel mio lamento cercando di trattenere le
lacrime che riempiono il mio cuore. Ed ora, affrontando la realtà, spero di poter
lasciare andare questa tristezza che riempie il mio cuore. Dolce anima, ascolta le
mie parole se puoi comprenderle.4
Successivamente, Sejong ebbe la sfortuna di perdere altri due figli, entrambi molto giovani. Nel
26o anno del suo regno il Principe Kwang-pyong, allora ventenne, morì improvvisamente per un
ascesso. Rattristati dalla perdita, il Re e la Regina digiunarono portando il lutto per tre giorni. Gli
ufficiali della Corte di Giustizia e il Segretario vollero processare il dottore di Corte per
l’insuccesso nel guarire il giovane principe. Ma anche se avvolto nella più profonda tristezza
Sejong mise fine a questo processo replicando, con quella saggezza degna di un re, che il decesso
del suo caro figliolo era frutto del solo destino e che nessuno avrebbe potuto far nulla per evitarlo.
Un mese e dieci giorno dopo principe Pyong-won morì. La perdita inaspettata dei due principi in
così poco tempo l’uno dall’altro, fu un’esperienza scioccante per Sejong. Perciò, due giorni dopo
la morte del principe Pyong-won, credendo che questa punizione del Cielo era stata provocata
dalla grande ingiustizia esistente nelle varie provincie, Sejong informò Kim Chong-so di ciò che
pensava e ordinò ai governatori delle varie provincie di applicare le leggi penali con grande
giustizia ed imparzialità. Nel giorno stesso, annunciò alla corte, attraverso il principe Chinyang,
che aveva intenzione di abdicare e passare l’amministrazione dello stato al suo successore. La
corte, commossa e allo stesso tempo allarmata della decisione del Re, fece tutto il possibile per
dissuaderlo fino al punto di rifiutare il suo ordine. Tanta fu la fermezza dei cortigiani che a Sejong
non rimase altro da fare che rimandare la sua abdicazione.
4
Sejong Sillok, 12 aprile, 8o anno (1426)
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Lo Spirito di Compassione
L’amore di Sejong verso il suo popolo non fu mai confinato ad una particolare classe. Quando
consideriamo la sua affettuosa compassione verso i giovani e gli anziani, il suo interesse nei diritti
degli schiavi e prigionieri, e le sue politiche sociali insieme alla sua apertura verso gli stranieri, ci
sembra incredibile che Sejong visse nello stesso periodo in cui i re erano generalmente crudeli e
brutali oppressori del loro popolo.
27 novembre, 12o anno
Una Ordinanza Reale al Ministro della Giustizia
“Essere imprigionato è di per se’ una sofferenza per ogni uomo. Nel caso di bambini e anziani
è invero qualcosa di pietoso. Da questo giorno la detenzione di persone con età inferiore ai quindici
anni o superiore ai settanta è proibita, se non in caso di delitto o di furto aggravato. Non sarà
permesso imprigionare o maltrattare in nessun caso persone al di sotto dei dieci anni di età o al di
sopra degli ottanta, e verdetti passati in questi casi estremi devono essere supportati da molte
testimonianze. Fate circolare questa ordinanza in tutto il paese e punite qualsiasi persona che non
rispetti quest’ordine.”
24 marzo, 12o anno
Un uomo di nome Choi Yu-won percosse il suo schiavo a morte. Il re ordinò al Ministro della
Giustizia di processare quest’uomo dicendo: “Anche se un uomo è schiavo, esso non vale meno di
un altro uomo; e anche se ha commesso una colpa, punendolo a morte in modo totalmente
autonomo e fuori dalle leggi dello stato significa ignorare il dovere di amore e cura che ogni
padrone ha del suo servo. La colpa di quest’uomo dovrà, quindi, essere giudicata.”
19 ottobre, 12o anno
Il re disse ai vari Segretari:
“Nel passato, quando una serva di corte partoriva, essa doveva ritornare in servizio dopo sette
giorni. Pensando che il nascituro avrebbe sofferto molto per il distacco improvviso dalla madre,
questo periodo fu esteso a cento giorni. Comunque ci sono stati degli episodi in cui donne vicino
al parto non sono riuscite a raggiungere la loro dimora prima dell’evento. Alla luce di questo
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suggerisco di estendere il permesso a trenta giorni prima della data del parto. Vi chiedo di
modificare le leggi corrispondenti”.
26 aprile, 16o anno
Dispaccio al Ministro della Giustizia
“E’ stato decretato a tutta la servitù di sesso femminile in stato di gravidanza e a un mese dalla
data stabilita per il parto, o che abbia partorito entro gli ultimi cento giorni, di non presentarsi a
servizio. Dato che nessun permesso è stato conferito ai mariti di tali donne, essi non sono stati in
grado di dare assistenza alle loro mogli durante il parto; e per questo alcune donne hanno perso
anche la loro vita, il che è deplorevole. Da questo momento ad ogni uomo la cui moglie è in stato
di gravidanza viene conferito un permesso di trenta giorni dalla data del parto”
28 gennaio, 16o anno
Sin Sang, un ufficiale del Ministero dei Riti riporta:
“L’Alta Tribù dei Jurchen hanno inoltrato questo messaggio alla Corte Reale, ‘Siamo venuti a
conoscenza dell’istituzione di una base militare nella regione di Hwaeryong, e desideriamo sapere
se è Vostra intenzione continuare nel nostro pacifico rapporto, oppure scacciarci da queste terre. ’
Penso, Vostra Eccellenza, che è loro genuina intenzione cercare un compromesso pacifico.”
E il re rispose: “Se è loro intenzione diventare parte integrante della nostra nazione, non
possiamo scacciarli via, e se loro desiderano lasciare le nostre terre non abbiamo nessun diritto di
fermarli. L’istituzione della base militare certamente non farà loro piacere, ma non si può negare
che abbiamo ogni diritto territoriale sul distretto rurale di Hwaeryong. Tongmaeng Kachop Moga
(capo della tribu dei Jurchen) molto tempo fa stipulò con noi un contratto per l’uso di queste terre,
ma dopo essere stato sconfitto dal rivale Oljokhap, questa regione divenne vuota e desolata. E’ per
questa ragione che abbiamo deciso di stabilire una forza militare nella regione al fine di mantenere
la pace. Altri Jurchen si sono stabiliti nella provincia di Hamgi e se l’Alta Tribù desidera vivere
nel nostro paese, sarebbe ingiusto discriminarli.”
14 maggio, 21o anno
Un Messaggio Reale a Kim Jong-so, Comandante di ruolo della provincia di Hamgil:
“Quando il Cielo nutrisce la terra, non viene fatta distinzione alcuna tra il grande e il piccolo.
- 19 -
Quando un re ama il suo popolo, dovrebbe essere lo stesso.”5
Questo messaggio fu un’ingiunzione di re Sejong al generale Kim, incoraggiandolo nel fornire
il supporto e l’aiuto necessario alle tribù nomadi del Nord come se fossero cittadini del proprio
regno.
2 luglio, 30o anno
Il re disse:
“Nel passato, non ho mai temuto il caldo. Dato che il clima è diventato sempre più estremo
negli anni recenti, ho cominciato ad immergere le mie mani nell’acqua durante le ondate di caldo.
Facendo questo la mia sensazione di caldo cessa immediatamente. Questo mi ha portato a riflettere
su come un prigioniero possa soffrire in queste condizioni. Alcuni, penso, perdono persino la vita
a causa del caldo e questo mi angoscia. Durante le ondate di calura, siano portate dei piccoli vasi
contenente acqua in tutte le celle di tutte le prigioni, e che l’acqua sia cambiata frequentemente,
istruendo i prigionieri a lavarsi le mani in modo che essi non soffrano il caldo.”
Istruzione e Zelo
4 agosto, 5o anno
Un ordine privato del re venne spedito al governatore di ogni provincia al fine di raccogliere
una certa quantità di frutti dagli alberi da lacca e spedirli a Seoul. L’olio estratto da questi frutti
brucia vivacemente e senza fumo, e può essere utilizzato per le letture notturne del re.
23 dicembre, 5o anno
“Mentre sono a Corte, non c’è un momento in cui metto il lavoro da parte ed oziare.”
19 marzo, 20o anno
Il re disse:
“Nessuna opera classica o storica è sfuggita alla mia attenzione, e sebbene ora non sono in
grado di ricordare facilmente a causa dell’età, non smetto mai di leggere, perché durante la lettura
i miei pensieri si risvegliano, e molti di questi pensieri diventano buone opere per
5
Questo messaggio fu una delle ingiunzioni al generale Kim, esortandolo ad aiutare le tribù nomadi del nord, come
se queste fossero parte integrante del popolo di Choson.
- 20 -
l’amministrazione dello Stato. Vista sotto questo aspetto, la lettura è, invero, una sorgente da cui
trarre molto beneficio.”
16 giugno, 24o anno
Il re disse rivolgendosi ad alcuni segretari,
“Da quando sono salito al trono, ho pensato che nulla è più degno di un impegno costante nel
considerare gli affari di stato. Per questo motivo ho organizzato ogni giorno delle riunioni per
discutere e dibattere problemi di importanza nazionale. Attraverso questi dibattimenti, data la mia
attenzione personale e scrupolosa agli affari di stato, ho incontrato ogni giorno molti ufficiali. Per
questa ragione non è stata mai rinviata la promulgazione di sentenze, e nessun argomento ignorato.”
22 febbraio, 32o anno
Il re si alza ogni giorno all’alba, e ascolta i resoconti dai suoi ministri allo spuntar del giorno.
Successivamente considera tutti gli affari generali e organizza un consiglio di stato per determinare
le vari leggi di governo. Colloquia personalmente con i governatori prima che questi partano per
le loro provincie. Partecipa al Kyong-yon per riflettere sulla Letteratura dei Saggi, e organizza
consulte su eventi passati o odierni. Successivamente si ritira nella Camera Reale e non posa i libri
fino a notte inoltrata.
Indulgenza
4 luglio, 6o anno
Il re disse:
“Sebbene un crimine può incorrere nella pena capitale, se esistono circostanze attenuanti, è
sempre stata mia abitudine perdonare e indulgere.”
19 aprile, 7o anno
Il re disse:
“La riconoscenza per tutto ciò che è buono deve essere duratura, l’odio per ciò che è malvagio
no.”
26 marzo, 11o anno
L’ufficiale Chong Yon disse:
- 21 -
“Ieri, un uomo balzò davanti alla carrozza di Sua Maestà. Secondo le leggi, quest’uomo dovrà
essere giustiziato.”
Il re replicò:
“Queste parole sono le più ingiuste. Se quest’uomo balzò in piena coscienza delle leggi, allora
dovrebbe essere giustiziato come tu dici. Ma punire una persona ignorante, che ha agito in una
situazione di confusione, senza sapere cosa facesse, è ingiusto.”
23 febbraio, 14o anno
Una freccia vagante cadde nelle camere del re.
An Sung-son insieme ad altri dissero:
“Da molti anni esiste un’ordinanza che proibisce lo scoccare frecce in direzione del Palazzo
Reale. Nonostante Sua Maestà è qui di persona, costoro hanno puntato frecce verso le Sue camere.
Questa non è un’infrazione di minore gravità. Siano i colpevoli messi a giudizio.”
Il re replicò:
“La freccia fu lanciata durante una gara ed è caduta qui per errore. Lasciate cadere queste
accuse.”
25 febbraio, 14o anno
Mentre lo stalliere del re era di guardia sulle montagne, un grande cinghiale selvaggio, colpito
da molte frecce, riuscì a penetrare all’interno dello staccato e caricò il cavallo reale uccidendolo.
L’ufficiale Choi Yun-dok and Chong Yon dichiararono, “Nella loro negligenza, il personale di
palazzo ha permesso l’uccisione del cavallo reale. Richiediamo pertanto il permesso da Sua Maestà
di giudicare questa offesa.”
Il re replicò:
“E’ successo tutto in modo inaspettato. Chi poteva immaginare che un grande cinghiale potesse
caricare il cavallo? Non parlate più di quanto è accaduto.”
Frugalità
La condotta’ di Sejong fu sempre all’insegna di una frugalità molto stretta. Egli scriveva i suoi
ordini su carta riciclata da precedenti mandati governativi e quando non si occupava di questioni
ufficiali indossava vestiti rammendati e consumati. Proibì perfino a tutte le autorità regionali di
mandargli qualsiasi omaggio, preoccupandosi che questo potesse in qualche modo gravare sui
- 22 -
cittadini.
7 maggio, 3o anno
Il re ha ordinato la costruzione di due stanze utilizzando legame scartato dalla costruzione del
padiglione di Kyonghoe. Le scale non devono essere in pietra, il soffitto in paglia e potranno essere
utilizzate soltanto decorazioni molto semplici conformi alle richieste del re. Quando le nuove
camere furono costruite, il re non andò più nei suoi vecchi uffici, ma rimase in queste stanze.
11 novembre, 12o anno
Yi Chung-ji del Ministero degli Affari Militari si rivolse al re,
“Sua Maestà, l’apparenza così semplice degli elmi indossati dalla Vostra scorta non sono degni
della Vostra magnificenza. Vi prego di conferire il permesso di indossare le placche in piombo.”
A questo il re rispose,
“Dal momento che il piombo non è nativo del nostro paese, non dobbiamo utilizzarlo per scopi
così superficiali. Per dipiù, dato che lo scopo primario dell’armatura è quello di offrire protezione,
qualsiasi decorazione è superflua. Un leggero strato di tintura e olio sarà sufficiente.“
25 marzo, 13o anno
Il re disse: “Siccome visito gli appartamenti reali di Taepyong soltanto per brevi periodi di
riposo, quando costruite le scale utilizzate soltanto pietre non lavorate. Risparmiate il sudore di
questi lavoratori, e non gravate i cittadini con spese inutili.”
21 agosto, 14o anno
La Corte chiese al re,
“Sua Maestà scrive le ordinanze in corsivo su pezzi di carta riciclati da ordinanze precedenti.
Anche se questi sono concisi ed economici, non sembrano essere consoni ad una figura reale, e
neanche in sintonia con i principi della nostra società civile. Dato che le ordinanze sono solitamente
distribuite in ogni angolo della nazione, esse dovrebbero rappresentare l’autorità della Corte Reale,
e dovrebbero essere decorate in modo tale da meravigliare la vista e l’udito, come se l’ordine fosse
stato impartito dai Cieli stessi. Eppure, Sua Maestà utilizza soltanto carta bianca e utilizza una
calligrafia con poca magnificenza. Agli occhi di un’ignorante, le ordinanze reali non sono diverse
- 23 -
da un qualsiasi documento rilasciato dalle autorità locali, e non evoca nessun rispetto nelle menti
delle persone.”
18 settembre, 15o anno
Il re disse,
“Quando sono venuto a conoscenza che il soldato di nome Kang In-su è stato ucciso mentre
trasportava pietre per la costruzione della nuova residenza di Kangnyong, ho provato un grande
rimorso. Fin dalla salita al trono dei miei avi, sono stato in grado di godere di tutte le comodità del
Palazzo, e cessato di inseguire i miei desideri e fantasie. Siccome la camera della residenza di
Kangnyong è stretta e il tetto danneggiato, le mie intenzioni erano soltanto quelle di fare una
semplice riparazione, ma il lavoro è stato ritardato ed è ancora incompiuto. Sarei dovuto rimanere
nella mia vecchia casa dal momento che vivo nella ricchezza e tranquillità. Ma nel cercare di
riparare il tetto nell’altra residenza una vita umana è stata persa. Quale utilità potrà mai avere il
mio rimorso ora? Questa decisione di ricostruire la camera dimostra la mia mancanza di virtù, e
siccome ora una persona è stata uccisa, i miei difetti sono più chiari che mai. Ho dato 100 sacche
di riso alla famiglia della vittima, ma cosa si può veramente fare per alleviare il loro dolore?”
22 settembre, 19o anno
Il re disse ai suoi segretari,
“Il dovere di un re è quello di amare il suo popolo. Poiché il popolo sta ora soffrendo per questa
tremenda carestia, è impossibile per me pensare di accettare queste prelibatezze offerte dalle varie
provincie. Per il cattivo raccolto dell’anno scorso quest’usanza di offrire squisitezze è stata
interrotta nelle tre provincie del sud e mantenuta soltanto nelle provincie di Kangwon e Kyonggi.
Ma ora mi è giunta voce di molte persone che stanno soffrendo la fame anche in Kyonggi e per
questo provo vergogna. Propongo di eliminare completamente l’usanza anche in queste due
provincie.”
I segretari replicarono,
“Sua Maestà, se eliminiamo le offerte anche in queste ultime due provincie, non avremo la
possibilità di offrire alcun pasto a sua Maestà. Se questo è ciò che Lei desidera, noi cercheremo
altre soluzioni, anche se temiamo altri problemi sorgeranno da una tale decisione. Essendo questo
un Suo desiderio, suggeriamo di continuare ad accettare le offerte dalla sola provincia di Kyonggi
- 24 -
e solo dai distretti che hanno avuto dei buoni raccolti.”
Il re rispose,
“Non possiamo discriminare all’interno di una stessa provincia in questo modo.”
Alla fine, il re annunciò l’ordinanza: “Con la sola eccezione delle offerte alla Tomba Reale,
tutte le offerte dalla provincia di Kyonggi al Palazzo Reale e agli uffici governativi sono sospese.”
Altre Note
I seguenti aneddoti sono stati presi dagli scritti di ufficiali e studiosi che abbondavano nel periodo
Choson.
Un cittadino di nome Cho Won iniziò un procedimento legale per una controversia riguardante un
campo di riso. Infuriato dei continui ritardi causati dall’ufficiale incaricato del caso, osservò: “Il re deve
essere un uomo ignorante se ha un governatore cosi incompetente nel prendersi cura del nostro distretto.”
Tutti i membri della corte e gli ufficiali si trovarono d’accordo nel punire Cho Won, ma il re si oppose nel
metterlo sotto accusa rispondendo: “I continui periodi di alluvioni e siccità, hanno messo i cittadini in serie
difficoltà. Il governatore del distretto in cui vive Cho Won, non si è minimamente preoccupato della
sofferenza di queste persone, ritardando il giudizio finale in questa azione legale perché era troppo occupato
nell’intrattenere amici e conoscenti. Cho Won ha reagito nel pieno del suo risentimento verso questa
ingiustizia.” E il re rifiutò di punirlo. Kukjo Pogam (Il Prezioso Specchio Governativo)
Gli Sillok riportano lo stesso incidente:
I sei ministri del Consiglio di Stato hanno affermato alla presenza del re che il caso riguardante Cho
Won deve essere perseguito secondo le leggi, come ammonizione per le generazioni future.
Il re dichiarò,
“La tua richiesta di punizione è basata sulle dure parole pronunciate dall’imputato. Tutto ciò è vero se
consideriamo il tutto dal puro punto di vista giuridico, ma non posso procedere nel punire Cho Won per le
sue critiche. I cittadini hanno sofferto grandi pene dovute alle recenti piogge e siccità, eppure il governatore
ha completamente ignorato le loro difficoltà. Al contrario lui ha intrattenuto i suoi ospiti e bevuto vino,
trascurando così la controversia riguardante il campo di riso inoltrata dall’imputato. Poiché Cho Won ha
espresso i suoi pensieri per la sua indignazione non dovete procedere con questa punizione.”6
6
Sejong Sillok, 25 aprile, 6o anno
- 25 -
Yun Hwae e Nam Su-mun erano i due principali intellettuali del tempo, ma essi amavano il
vino e bevevano molto. Sejong, per la sua ammirazione e preoccupazione, ordinò loro di non bere
più di tre misure di vino ad ogni pasto. Dopo quest’ordine, perfino durante le festività, entrambi
non bevvero mai più di tre misure, ma invece utilizzarono grandi coppe. Come risultato, bevendo
tre di queste enormi coppe, bevevano quasi il doppio degli altri. Il re, ascoltando questo, sorrise e
disse: “Sembra che i miei ammonimenti siano diventati un incoraggiamento.”
- Pirwon Chapgi (Le inezie di un Autore di So Ko-jong)
Choi Chin-un superò gli esami di stato nell’anno del gallo (1417) durante il regno di re Taejong. Esso
diventò vice ministro al Ministero del Personale, e visitò la dinastia Ming in Cina come inviato in cinque
occasioni. Morì nell’anno della scimmia (1440) all’età di 51 anni. Sejong lo teneva in grande
considerazione e di tanto in tanto chiese i suoi consigli per vari affari di stato. Choi veniva sempre consultato
ogni qualvolta si discutevano problemi di rilevanza nazionale.
Data la sua particolare inclinazione al bere, Sejong, preoccupandosi di lui, gli scrisse personalmente per
metterlo in guardia sugli eccessi nel bere. Un giorno, Choi appese queste lettere sul muro della sua
abitazione, e provava un senso di pentimento ogni qualvolta che usciva o entrava nella stanza. Qualche
volta, tornando a casa ubriaco, la moglie gli faceva alzare la testa per guardare verso le lettere appese sul
muro. In quel momento, anche se ubriaco, abbassava il capo sul tavolo davanti a lui, come per inchinarsi
per il profondo pentimento. Tornato sobrio, disse: “Sono molto commosso dalla bontà del re nei miei
confronti, e tengo sempre a mente il suo monito contro il bere eccessivo. Ma quando tengo una coppa di
vino nella mia mano, dimentico immediatamente i moniti ricevuti e cado nuovamente nell’ebbrezza
dell’alcol.” Eventualmente, Choi Chi-wun si ammalò a causa del suo bere, e morì poco dopo l’età di 50
anni. Quando ancora in vita, Sejong lo aveva incaricato di scrivere un commentario su Muwonrok, un
trattato di medicina legale, che forniva anche spiegazioni su diversi articoli di legge. Ogni volta che c’era
un processo su un caso di particolare difficoltà, il contributo di Choi spesso evitava errori giudiziari.
– Somun Soerok (Collezione di Saggi e Poesie di Cho Sin)
Il re era spesso afflitto da eccessivi e prolungati periodi di sete. Tae On insieme con altri lo informarono,
“Secondo il medico di corte, la Vostra condizione deve essere curata a partire dalla preparazione speciale
dei cibi. La carne di un gallo bianco, una gallina gialla oppure un agnello sono tutti cibi che si pensa possano
alleviare la sensazione di sete. Pertanto, ordinate ad un ufficiale di portare queste pietanze a Vostra Maestà
ogni giorno.” Sejong rispose, “Come posso togliere la vita di un animale per il bene del mio corpo?
- 26 -
Oltretutto, gli agnelli non sono allevati nel nostro paese.” Tae On ed altri risposero, “Ci sono molti agnelli
allevati negli uffici dei governi regionali. Vi preghiamo di ascoltare le nostre richieste.” Ma il re non diede
mai tale ordine.
– Yolryosil Kisul (Collezione delle Opere di Storia di Yi Kung-ik)
Il re raramente usciva dalla Camera di Stato, dove passava in rassegna le sue idee con i ministri al fine
di governare il paese con maggiore saggezza. Hwang Hui (Primo Ministro) e Ho Cho (Vice Ministro) erano
raramente in grado di togliere la loro divisa ufficiale persino fuori dalla Camera di Stato, perché venivano
frequentemente chiamati dal Re in ogni momento della giornata.
– Chong Am Chip (Una selezione di opere letterarie, Choi Kwang-jo).
- 27 -
Le Conquiste di Re Sejong
1. Chiphyonjon, la ‘Sala di Giada’
La Devozione di Sejong per il Sapere
Sin dalla sua giovinezza, Sejong ha sempre amato leggere. Quando terminava la lettura di un
libro, cominciava a rileggerlo centinaia di volte e alcuni libri, come il Chwajon (la biografia di Tso
Chu-ming) e Chosa (Ode dei Lamenti di Kulwon), vennero letti più di duecento volte fino ad
essere imparati a memoria. Vedendo la devozione di suo figlio nello studio, re Taejong cominciò
a preoccuparsi della sua salute e gli proibì di leggere durante la notte. Rendendosi conto che nulla
era cambiato, Taejong mandò il suo assistente a confiscare e nascondere tutti i suoi libri. Disperato,
Sejong cominciò a cercare e riuscì a trovare, dietro un pannello, un libro sfuggito durante la
perquisizione dal titolo Kuso Sugan (le lettere di Ou-Su). Sopraffatto dalla gioia lo raccolse e lo
lesse per più di cento volte. Una volta messo al corrente di tutto questo, suo padre re Taejong disse:
“Perché vuoi lasciare il tuo corpo soffrire così tanto, come uno studioso che si prepara per l’esame
di stato?”
Il desiderio del sapere crebbe sempre più in Sejong quando, divenuto re, iniziò ad attendere
il Kyong-yon, dove imparò a discutere dei classici di Confucio ed altri testi storici insieme ai più
grandi dotti del tempo in Corea.
Divenuto re nel luglio del 1418, Sejong, iniziò a condurre, sin dall’ottobre dello stesso anno,
il Kyong-yon e vi partecipò come parte dei suoi impegni quotidiani. Dopo vent'anni, Sejong ha
tenuto parte ad almeno 1.898 lezioni.7
Con il passare del tempo, comunque, nacquero vari problemi relativi alla conduzione del
Kyong-yon. Gli ufficiali responsabili della riunione continuavano ad occuparsi anche delle loro
mansioni governative, con il risultato di non riuscire a preparare i propri interventi in modo
7
Yon-woong Kown, “Kyong-yon and Confucianism in the Reign of King Sejong,” A Study of Culture in the Reign
of King Sejong (Seongnam: The Academy of Korean Studies, 1982), 69-80
- 28 -
ll principe in lettura
- 29 -
adeguato. Oltretutto, la conoscenza del giovane
sovrano era già cosi avanzata ed il suo zelo per la
letteratura cosi fervente che il numero e la
profondità degli argomenti richiesti erano spesso
molto difficili da soddisfare. Un mese dopo il primo
Kyong-yon, per esempio, Sejong espresse il
desiderio di studiare Chachi Tonggam (opera in 249
volumi di storia cronologica sulla Cina dal 403 a.C.
- 959 A.D.). I suoi cortigiani, allarmati dalla
richiesta, raccomandarono la più corta Kunsarok
(opera sulla filosofia confuciana in 4 volumi) per il
fatto che Chachi Tonggam era un'opera troppo
ampia. Quando, l’anno successivo, Sejong cominciò
a leggere uno Studio Breve sul Chachi Tonggam, la
mancanza di preparazione dei suoi docenti divenne
ancora più evidente. Per risolvere questo problema,
Studiosi al Chiphyonjong
Sejong nominò docenti a tempo pieno per la
conduzione del Kyong-yon, ponendo le basi su quello che poi diverrà la Chiphyonjon, o i sapienti
della “Sala di Giada”.8
La Fondazione della Chiphyonjong
In risposta alla richiesta di Sejong di fondare un istituto reale di ricerca, la Chiphyonjon o
“Sala di Giada” fu istituita all'interno delle mura di palazzo nel marzo del 1420, durante il secondo
anno del suo regno.
Dieci dotti risiedettero nell'istituto, e successivamente questo numero sali a venti. Il numero
aumentò di nuovo a trentadue durante un progetto nazionale per poi tornare a venti dopo la sua
conclusione. Dal Kukjo Pangmok comprendiamo come quasi la totalità degli studiosi residenti
8
Kun-kon Kim, “Sejong’s Cultural Policies,” Culture under King Sejong (Seongnam: The Academy of Korean
Studies, 2001), 170.
- 30 -
nella “Sala di Giada”, durante la sua esistenza, avevano passato l'esame di stato e quasi la metà era
stata selezionata tra i primi cinque nel loro anno. Questi erano chiaramente un gruppo di grande
talento, sebbene molto giovani quando divennero membri dell'istituto, solitamente all'età di
ventitré o ventiquattro anni.
Sejong sostenne questi studiosi con grande entusiasmo, nella convinzione che essi fossero
essenziali nella crescita del paese. Come residenti dell'istituto, essi godevano di molti privilegi.
Sejong ordinò agli amministratori del palazzo reale di occuparsi dei loro pasti, fornendo loro, in
diverse occasioni, i migliori prodotti e bevande del paese. Il re visitava spesso la “Sala” di persona
incoraggiando gli eruditi nei loro studi. Questi erano anche esenti da doveri amministrativi, dalla
rotazione negli uffici, ed avevano permessi speciali per intensi periodi di studi a casa oppure nei
tempi buddisti montani.
Una volta, durante una tranquilla passeggiata notturna nel Palazzo Reale, il re vide la fiamma
di una lampada all’interno della “Sala di Giada”, dove lo studioso dal nome di Sin Suk-ju stava
leggendo, ignorando la stanchezza. Sejong tornando nella sua stanza, ordinò ai servitori di
osservare i movimenti dello studioso. Non appena fu informato che la lampada non fu spenta prima
dell’alba, il re andò alla Sala di Giada e pose, gentilmente, il suo Konryongpo (una veste regale in
seta) su Sin Suk-ju, che stava ora dormendo, e solo successivamente anche lui andò a dormire.
Non appena il giovane scolaro si svegliò, vide l’abito del re sopra il suo corpo che lo protesse dal
freddo durante la notte. Sorpreso dalla generosità del sovrano, si inchinò in direzione delle Camere
Reali con gli occhi pieni di lacrime.9
Lo Scopo della Sala di Giada
Sejong lavorò su molti progetti nei trentadue anni del suo regno, i quali avevano tutti lo scopo
di contribuire al benessere pubblico, ma che necessitarono di molti anni per essere realizzati. La
riorganizzazione del sistema fiscale, per esempio, fu completato in ventisei anni, e la
consolidazione del codice legislativo in ventisette. Ci vollero trent’anni per la standardizzazione
delle cerimonie nazionali e per la pubblicazione della Storia di Koryo. Perfino l’alfabeto coreano
impiegò più di dieci anni per arrivare alla sua forma finale. Il successo nel completare
9
Yolryosil Kisul (Collected Works of History by Yi Kung-ik)
- 31 -
simultaneamente così tanti progetti è un risultato degno di nota, che troviamo raramente in
documenti storici. Sejong era determinato nel raggiungere la perfezione in ognuno di questi
progetti, ed utilizzò in modo ottimo le risorse intellettuali, a lui disponibili, della Sala di Giada.
I compiti assegnati ai dotti variavano in modo notevole, da puri esercizi accademici ad attività
di consulente politico. Questi includevano la preparazione di lezioni per il Kyong-yon, ricerche
storiche e culturali, uno studio investigativo sui rituali e sulle istituzioni della Cina antica,
l’amministrazione degli esami di stato, la collezione di importanti documenti e la pubblicazione di
lavori letterari considerati importanti per lo stato. Di tutti questi progetti, l’ultimo fu il più difficile.
Durante il regno di re Sejong, ottanta nuovi libri e diverse centinaia di opuscoli vennero pubblicati
attraverso il Chiphyonjon, coprendo tematiche di politica, storia, letteratura, linguistica, geografia,
filosofia, legge, musica, agricoltura, medicina, astronomia, ed altro ancora.10
Alcune delle pubblicazioni degne di nota includono il Nongsa Chiksol (Una Guida Pratica
alla Coltivazione, 1429), Taejong Sillok (Gli Annali di Re Taejong, 1431), Paldo Chiriji (La
Descrizione Geografica delle Otto Provincie, 1432), Samgang Haengsildo (Guida Illustrata di
Condotta e le Tre Promesse, 1432), Hyangyak Chipsongbang (La Grande Collezione dei Rimedi
Nativi della Corea, 1433), Chachi Tonggam Hunie (Note sulla Storia della Cina, 1436), Hunmin
Chongum (Insegnare al popolo i suoni corretti, 1446), Tongguk Chongum (Dizionario per la
Corretta Pronuncia Coreana, 1447) e Koryosa (La Storia di Koryo, 1450).
Il numero e la varietà delle pubblicazioni attraverso il Chiphyonjon dimostrano la profonda
preoccupazione di re Sejong nel migliorare la vita quotidiana di tutto il popolo, ignorando il suo
stato sociale o classe di appartenenza, attraverso un governo saggio e lo studio della letteratura.
Anche se la Sala di Giada esistette per il periodo relativamente breve di trentasei anni, vinse una
fama senza precedenti per il suo ineguagliabile contributo culturale, considerato una importante
patrimonio per la Corea.
10
Milan Hejtmanek, “Chiphyonjon,” King Sejong the Great: The Light of 15th Century Korea (Seoul: Singu, 1998),
185-186.
- 32 -
2. Lo Sviluppo delle Istituzioni Legali
Lo Scopo delle Leggi
Sejong credeva che ogni legge fosse fondata sui principi di compassione e moralità e
considerava prioritario il conforto e il benessere del popolo. I seguenti articoli, estratti dagli Annali
di Sejong, illustrano questo punto.
Permettere alle leggi di essere conosciute al pubblico
Il re disse ai suoi ministri, “Anche per un uomo istruito è difficile comprendere la gravità di
un’offesa fino al momento della sentenza dettata dalla legge. Quanto deve essere ancora più
difficile per un uomo con meno istruzione comprendere le leggi e astenersi da piccole e grandi
trasgressioni? Anche se può sembrare impossibile per ognuno di noi conoscere tutte le leggi,
dovremmo almeno tradurre gli articoli di legge più importanti nel Yidu e affiggerli
pubblicamente, cosicché il popolo possa evitare di usare modi criminali.”
A questo, il Ministro di Giustizia Ho Jo rispose: “Ho paura che questa sarà la causa di molti
problemi, Sua Maestà. Le persone con intenti criminali, conoscendo gli articoli di legge, non
avranno paura di alcun crimine, leggero o pesante che sia, e manipoleranno le leggi per
accomodare i loro intenti delittuosi.”
Il re disse: “Come può chiamarsi giustizia proibire al popolo di conoscere e comprendere le
leggi? Prevenirli dal conoscere una legge e punirli quando questi violano la stessa è di per se
ingiusto. I miei antenati obbligavano gli ufficiali a leggere chiaramente i dettagli legislativi al
popolo cosicché ognuno potesse familiarizzare con i requisiti necessari. Richiedi ai dotti di
ricercare questi esempi nei documenti officiali e riporta i risultati a corte.
Quando Ho Jo ritirò i suoi commenti, il re disse: “Secondo il pensiero di Ho Jo, se molte
persone cominciassero a famigliarizzare con la legislazione, i processi non finirebbero mai, e
non ci sarebbe rispetto per gli ufficiali. D’altra parte io penso che è giusto permettere al popolo
di conoscere le leggi, cosicché possano fare attenzione nel violarle.”
Il re, successivamente, ordinò agli studiosi della Sala di Giada di trovare esempi nella storia di
persone a cui venne data la possibilità di comprendere le leggi.11
11
Sejong Sillok, 7 novembre, 14o anno (1432)
- 33 -
Appellarsi contro la decisione del giudice
Ho Jo disse, “Sua Maestà, temo che permettendo alle persone comuni di appellarsi contro la
decisione di un giudice si rechi danno alla distinzione tra aristocrazia e classi minori.”
Il re disse, “Come è possibile considerare giusto proibire al debole di manifestare il suo
discontento? Comprendo la tua obiezione, ma non riesco a vedere giustizia nel tuo
proponimento.”
Quando Ho Jo ritirò il suo commento, il re disse a An Sung-son, “Ho Jo è molto cocciuto.”
An disse: “La politica è meglio gestita quando permettiamo alle persone di rivelare i loro
pensieri più reconditi ai loro governanti. Cosi come è scritto nel Sogyong (testo Confuciano),
‘Se ogni persona non è in grado di vivere secondo il proprio desiderio e decide invece di
morire, il re non può ottenere ne’ virtu’ ne’ felicità, perché’ si ritroverà in solitudine’. Quale
sistema di governo sotto i Cieli può proibire una giusta ricompensa per un’ingiustizia subita
e per il diritto di appello?”
Il re sorrise e disse, “Le tue parole esprimono i pensieri nel mio cuore. Da questo momento
in poi, permetti agli ufficiali di legge di accettare il processo di appello, ma ratifica anche che
i giudici non possono essere puniti per il loro giudizio. In questo modo, accontenteremo sia i
giudici che le parti in causa.”12
Questi aneddoti illustrano due prospettive opposte sulla funzione delle leggi. Ho Jo credeva che se
le persone comuni avessero familiarizzato con la legislazione vigente, questi sarebbero stati in
disaccordo oppure avrebbero criticato le decisioni date dal giudice e conseguentemente
danneggiato la reputazione e autorità della classe dirigente. La legge era, nella sua visione,
nient’altro che un modo di controllare il popolo. Per Sejong, invece, era un modo per garantire che
il popolo non commetteva azioni improprie e preservava l’ordine sociale inteso come felicità di
coloro che vivevano in esso. Per questa ragione, egli cercò di educare il pubblico sulle leggi e
garantire ai suoi soggetti il diritto di appellarsi contro una decisione ritenuta ingiusta. Attraverso
la decisione di permettere il processo di appello e allo stesso tempo conferire immunità ai giudici
responsabili di aver preso decisioni sbagliate, Sejong riuscì a considerare il malcontento del popolo
comune e allo stesso tempo preservò l’autorità degli ufficiali di legge, soddisfacendo entrambi le
parti.
12
Sejong Sillok, 23 ottobre, anno 15o (1433)
- 34 -
Revisione e Miglioramenti dei Codici
Re Taejo, fondatore della Dinastia Choson, proclamò durante la sua ascensione al trono la
necessità di un codice legislativo unificato, che il governo era obbligato a rispettare. Evitando
riforme radicali, la nuova amministrazione ereditava le leggi della precedente dinastia Koryo. Fu
in questo modo che i Sei Codici di Governo vennero stabiliti sotto Taejo, e Sei Codici
Supplementari aggiunti durante il regno di Taejong e Sejong. Conseguentemente il Codice
Nazionale, iniziato da Sejo e completato sotto Songjong, divenne la fondazione della dinastia
Choson governata da uno stato di diritto.
Sejong credeva nella natura positiva delle leggi come strumento per la protezione del popolo,
e tentava in ogni modo di assicurare che le sue disposizioni erano appropriate ed effettive. Ogni
qualvolta che veniva stabilita una nuova legge, Sejong controllava l’esistenza di precedenti negli
antichi codici legali per assicurarsi che questi non venissero contraddetti. Allo stesso tempo,
considerava la reazione del popolo alla nuova legge, come misura che questa potesse essere
accettata come giusta. Quando una nuova legge veniva ratificata non era facile modificarla o
revocarla senza la presenza di specifiche condizioni.13
Riforma del Sistema di Giustizia Criminale
Il sistema di giustizia criminale divenne gradualmente più caotico verso la fine del periodo di
Koryo, e quando Sejong ascese al trono, era inondato da officiali che ordinavano punizioni crudeli
e torture illegali con poco rispetto per la vita umana. Sejong, era profondamente preoccupato che
la maggioranza degli ufficiali giudiziari giudicasse su basi soggettive, piuttosto che utilizzando
prove ottenute attraverso una corretta linea investigativa, e che molti errori si stessero perpetrando
all’interno del sistema giudiziario. Per questa ragione nel tredicesimo anno del suo regno, egli
compose e fece circolare una lettera di almeno quattromila parole, avvisando gli ufficiali su tutto
il regno di dare verdetti giusti e misurati.14
13
Pyong-ho Park, “King Sejong’s Contribution to the Development of Legal Institutions,” King Sejong the Great:
The Light of 15th Century Korea (Seoul: Singu, 1998), 244-245.
14
Sejong Sillok, 2 giugno, 13o anno (1431).
- 35 -
Anche se desideroso di avere processi giusti, l’aspirazione ultima di Sejong era quella di un
paese che potesse esistere senza alcun sistema penale, e una società armoniosa con prigioni
completamente vuote. Costretto in una realtà che necessitava leggi penali, Sejong spesso
agonizzava su verdetti che lui stesso era costretto a formalizzare, e ad ogni occasione alleggeriva
la pena laddove poteva. Per rinforzare il tessuto morale della società, egli migliorò le procedure
d’appello e regolamentò il sistema di pena. Le migliorie più importanti furono:
1. In caso di offese per cui non esistevano specifici articoli di legge, il giudice doveva applicare
leggi analoghe con grande cautela. A sentenza raggiunta la pena di morte doveva essere evitata,
se possibile, ad ogni costo, per applicare punizioni più leggere e meno severe.
2. Il bastone utilizzato dalle guardie fu costruito secondo misurazioni standard, e colpire certe
parti del corpo, come il bacino, fu proibito.
3. Nel caso di crimini con pena amministrativa, questa venne ridotta, e per le classi meno
abbienti tale riduzione era ragguardevole.
4. La Legge dei Tre Appelli: a coloro accusati di crimini capitali venne data la possibilità di
appellarsi al re per tre volte, in modo che nessuno potesse morire senza essere stato ascoltato.
5. Tutte le donne che venivano sentenziate, in stato di gravidanza, potevano cominciare la loro
pena soltanto100 giorni dopo la nascita del neonato.
6. Ad eccezione di casi di omicidio o rapina, coloro sotto l’età di quindici anni o al di sopra dei
settanta non potevano essere incarcerati. Coloro sotto l’età di dieci anni o sopra gli ottanta non
potevano essere incarcerati in nessuna circostanza.
7. Coloro sentenziati ai lavori forzati e con parenti sopra l’età di settanta anni, potevano
scontare la loro pena nella stessa regione in cui i loro parenti vivevano.
- 36 -
8. Tutti gli ufficiali colpevoli di corruzione in ogni forma non potevano ricevere alcuna grazia.
9. Un proprietario che colpiva o uccideva il suo schiavo all’interno della sua proprietà, doveva
essere punito secondo le leggi vigenti.
10. Molti sforzi vennero fatti per assicurare che nessuno venisse posto sotto custodia cautelare
per periodi di tempo eccessivi dovuti a ritardi nel sistema processuale.
11. Vennero realizzati nuovi disegni per le prigioni sotto la supervisione del re, e la loro
costruzione iniziò in tutto il paese. Le costruzioni avevano caratteristiche diverse per uomini e
donne, prigioni più fresche per la primavera e l’estate, e più confortevoli durante l’inverno. Ai
prigionieri veniva assicurato un bagno una volta alla settimana.
- 37 -
3. La Riforma della Tassa sulla Proprietà
La tassa sulla proprietà era la più importante risorsa per le casse del Tesoro nella dinastia
Choson. Durante il regno di re Sejong, l’intero sistema fiscale legato alle tasse sulla proprietà subì
una profonda trasformazione, e ci vollero più di diciassette anni prima che fu completato.
Quando Sejong salì al trono, i contadini erano obbligati a versare un decimo del loro raccolto
annuale al governo. Gli ispettori fiscali erano tenuti a considerare la qualità del raccolto e di
conseguenza aggiustare la percentuale da pagare. Spesso, comunque, ispettori corrotti abusavano
del sistema per arricchirsi alle spese della collettività. Come risultato, i contadini venivano spesso
obbligati e pagare fardelli enormi, mentre gli introiti verso le casse governative diminuivano. Per
risolvere questo problema Sejong propose un nuovo sistema, che considerava la media dei raccolti
negli anni recenti e la tassa calcolata su questa base – praticamente un sistema di tasse a rata fissa.
Anche se avrebbe potuto forzare la nuova legge immediatamente, Sejong contemplò per molto
tempo la saggezza della nuova proposta, dato che voleva un sistema fiscale realistico e giusto sia
per lo stato che per il popolo.
Il nuovo sistema fu implementato dopo una consultazione pubblica, lunghe trattative nel
governo, e test di controllo. La riforma era innovativa e rivoluzionaria sia nella preparazione che
nell’esecuzione. Di seguito riportiamo una serie di brevi note sul processo di revisione a cui la
nuova riforma venne sottoposta prima della sua ratifica.
1. Nel 1430, venne condotta una ricerca per sondare l’opinione pubblica sull’introduzione
della tassa fissa. Un totale di 170.000 persone, includendo contadini ed ufficiali,
parteciparono a questo sondaggio.
2. Ufficiali e dotti diedero le loro ragioni a favore e contro la riforma, cosi come vennero
espresse nel sondaggio. Il re prese parte ad una discussione molto accesa con ufficiali di
alto livello sui risultati del sondaggio.
3. Venne stabilita la Commissione della Riforma sulla Tassa di Proprietà con il compito di
raffinare il nuovo modello e prendere tutte le misure necessarie per evitare possibili
difficoltà.
4. Il nuovo sistema venne testato nella provincia di Cholla, per poi essere adottato nel resto
del paese.
- 38 -
L’argomento principale contro il sistema a tassa fissa era basato sulla convinzione che
andasse contro gli interessi dei più deboli che, con molta probabilità, avevano possedimenti di terra
molto piccoli. Coloro a favore della riforma, argomentavano che il modello corrente si prestava a
facili abusi da parte di ufficiali corrotti, che con la loro abitudine di elargire grandi sconti in cambio
di denaro, stavano mandando in bancarotta l’intero Ufficio del Tesoro. Per contrastare tale
problema, dicevano, era necessario un modello basato su una tassa fissa, che tassava i ricavi su
basi oggettive.
Anche se il sondaggio, insieme a rapporti ufficiali e discussioni a corte, aveva rivelato un
sostanziale supporto per la riforma, re Sejong continuò a deliberare a riguardo. Continuava a
riflettere sul fatto che il più grande gruppo di supporto veniva dal ricco sud. Di conseguenza,
Sejong ritardò l’implementazione del nuovo codice per sei anni, durante i quali cercò di
comprendere il problema che piccoli proprietari terrieri avrebbero dovuto affrontare con una tassa
relativamente alta, cosi come le difficoltà dovute ad altri fattori come un raccolto povero. Fu
soltanto quando il nuovo modello ricevette l’approvazione unanime della corte, perfino da Hwang
Hui e da Maeng Sa-song che originariamente si erano opposti alla riforma, che il nuovo sistema
entrò ufficialmente in vigore nel 1444.
Il codice finale divideva la proprietà terriera in sei categorie a seconda del proprio livello di
fertilità, e la qualità del raccolto in nove livelli. Era ora possibile considerare le differenze
produttive in ogni regione, cosi come i cambiamenti climatici.
Il nuovo sistema venne incorporato nel Codice Nazionale, e rimase in uso fino agli ultimi anni
della dinastia Choson.
- 39 -
4. Musica: Una Gioia da Condividere con il Popolo
Re Sejong coltivava un grande amore per la musica, e dalla sua amicizia con Pak Yon, il più
grande talento musicale della dinastia di Choson, vennero molti dei più grandi avanzamenti
musicali del 15o secolo in Corea. Questa era una relazione che andava oltre a quella di un monarca
con un membro di corte. Con riguardo alla musica, erano grandi amici che, dai loro dibattiti e
discussioni, furono in grado di imparare l’un dall’altro e coltivare una grande ispirazione.
Sejong istruì Pak nel trovare un metodo per accordare qualsiasi strumento musicale. Se questo
fosse stato possibile, sarebbe stato possibile migliorare gli strumenti odierni, inventarne di nuovi,
e mettere insieme una completa orchestra Coreana. Cosi, come nel caso della musica classica in
occidente, diversi strumenti potevano suonare insieme soltanto quando erano accordati ad un certo
tono. Uno standard accurato di tonalità è quindi molto importante per la musica di ogni nazione o
cultura. Dopo molti tentativi falliti, Pak Yon riesce finalmente a creare uno standard basato su
dodici note creando una pipa a tonalità chiamata Hwangjongwan. Continuò poi a sviluppare e
migliorare cinquantasei strumenti musicali inventandone nove.
Tra gli strumenti utilizzati alla Corte Reale della Corea di Choson, troviamo un set di sedici
pietre chiamato Pyon-gyong. Poiché’ era stato realizzato in pietra, il suo tono non poteva cambiare
facilmente, anche durante periodi di alta umidità o di escursioni termiche improvvise. Per questo
motivo, il Pyon-gyong veniva usato come standard per accordare ogni tipo di strumento. Per la sua
costruzione venne utilizzata la giada, una pietra che non è nativa della Corea e che,
conseguentemente, dovette spesso essere importata dalla Cina. Per questo motivo vennero
costruite versioni in argilla utilizzate in sostituzione all’originale. In ogni caso, lo strumento non
era generalmente in tono. Nell’autunno del 1426, nel settimo anno del regno di Sejong, venne
trovata una grande quantità di giada a Namyang, nella provincia di Kyonggi. Era di una bellezza
straordinaria ed emetteva un suono puro quando colpita. Nei tre anni successivi fu possibile
realizzare ulteriori 528 parti necessarie per la costruzione del Pyon-gyong. I registri ufficiali
attribuiscono la scoperta del giacimento di giada alla bontà dei Cieli, che aiutarono il nobile re, dal
desidero sincero, nello sviluppo e nella divulgazione della musica nel suo paese.
Un giorno Pak Yon diede una dimostrazione del Pyon-gyong che lui stesso aveva costruito
dopo la scoperta del giacimento di giada. Dopo aver ascoltato la dimostrazione, re Sejong disse,
“Il tono del Pyon-gyong cinese era impreciso, ma in questo caso è stato fatto un lavoro di grande
qualità. La nuova giada è stata, invero, una scoperta fortuita. Il suono emesso da questa pietra è
- 40 -
Pyon-gyong
chiaro e magnifico, e il tono quasi perfetto. Comunque, il ichik è un pochino troppo alto.”15
Il ichik, o SOL# in termini musicali occidentali, era la nona nota della scala musicale coreana,
e re Sejong aveva notato un piccola variazione nel suo tono. Sorpreso, Pak Yon si ritirò dal cospetto
del re per esaminare accuratamente ognuna delle pietre. E cosi come il re aveva osservato, il ichik
era stato accordato scorrettamente.
Durante la costruzione del Pyon-gyong una figura ad “ㄱ” veniva disegnata sulla pietra
utilizzando inchiostro, e l’artigiano doveva tagliare la pietra all’interno della linea. Parti della linea
disegnata da Pak sulla pietra erano ancora visibili risultando in un tono più alto da quello voluto.
Una volta rimosso lo strato marcato dall’inchiostro, fu possibile accordare la pietra al giusto livello.
Come risultato di questo incidente, la stima e riverenza che Pak Yon nutriva verso Sejong crebbe
ancora di più.
Sejong era anche un compositore. Gli Annali di Sejong (Sejong Sillok) danno una chiara
immagine del re a lavoro: “Avendo una conoscenza sulle tonalità musicali, tutti i nuovi
componimenti sono stati realizzati dal re stesso. Colpendo la terra con un bastone, riusciva a
15
Sejong Sillok, 1 gennaio, 15o anno (1433).
- 41 -
completare un pezzo in un solo giorno.”16
Sejong e Pak Yon composero insieme un totale di duecento nuovi componimenti musicali.
Tra questi, le composizioni personali di Sejong includono: Chongdaeop (Grandi Successi),
Potaepyong (Preservare la Pace) e Pongraeui (Fenice). Questi erano componimenti scritti per
grandi produzioni con orchestra, canto e danza. Chongdaeop e Potaepyong consistevano di undici
movimenti, mentre il più piccolo Pongraeui di sette. I movimenti nel Yominrak (La Gioia da
Condividere con il Popolo) che è parte del Pongraeui, fanno parte del repertorio classico della
musica tradizionale d’orchestra Coreana d’oggi. Chongdaeop e Potaepyong vengono suonati
durante le cerimonie a memoria dei re della dinastia Choson.
Data l’assenza di un sistema di scrittura musicale, Sejong creò una nuova forma di notazione
musicale conosciuta come Chongganbo. Questa consisteva in quadrati che richiamavano al
carattere cinese 井 (pozzo), in cui venivano scritte le note. Dato che nessun altro sistema di
notazione mensurale17, capace di rappresentare sia il tono che la durata di una nota, esisteva a quel
tempo neanche in Cina, la sua introduzione da parte di re Sejong segnò l’inizio di una nuova era
nella storia della musica in Asia.
Verso la fine del secolo nono, in Europa veniva utilizzato il sistema di notazione neumatica18.
Alla fine del 12o secolo, la nuova notazione quadrata rese possibile esprimere la lunghezza di una
nota con più chiarezza. Attraverso il contributo di molti compositori, quest’ultima notazione evolse
nel famigliare pentagramma che utilizziamo oggi. E’ sorprendente che una notazione capace di
esprimere sia la nota che la sua durata venne introdotta in Corea in così poco tempo. Grazie al
Chongganbo, molte composizioni musicali all’inizio del periodo Choson sono sopravvissute fino
ad oggi, così da poter essere ascoltate ed amate dai coreani per molti secoli. Il Chongganbo, cosi
come fu pensato da re Sejong, è stato trasmesso fino a noi attraverso gli Annali di Sejong (Sejong
Sillok), ed insieme al moderno pentagramma, utilizzato ampiamente nella musica Coreana d’oggi.
16
Ibid
Sistema che dava ad ogni nota un valore ritmico prefissato, permettendo la rappresentazione di ritmi
complessi che potevano essere espressi con migliore precisione e flessibilità.
18
I neumi erano elementi di base nel sistema di notazione musicale occidentale prima del dell’invenzione
del pentagramma. Questi erano tipicamente simboli melodici, che indicavano la formula melodica e
ritmica applicata ad una singola sillaba, ma non riusciva a trasmettere la nota esatta o il ritmo da seguire.
17
- 42 -
Chongganbo
- 43 -
5. Il Contributo di Sejong nelle Scienze Mediche
Dalle poche informazioni disponibili sul periodo Koryo e sugli inizi del periodo Choson,
troviamo indicazioni che la popolazione crebbe a ritmi annuali dello 0.1% prima del 13o secolo,
per poi aumentare gradualmente a più dello 0.4% alla fine del 15 o secolo.19 Probabilmente una
delle ragioni di questo incremento è relativa ai progressi significativi fatti nella medicina coreana
in questo periodo. Infatti, fino al 12o secolo, la Corea era molto indietro rispetto alla Cina in termini
di conoscenza medica. Successivamente, gli studiosi coreani iniziarono a contribuire
considerabilmente nella ricerca, enfatizzando soprattutto medicinali derivati da ingredienti nativi,
riuscendo in breve tempo ad elevare la Corea agli stessi livelli competitivi della Cina in termini di
scoperte e innovazioni.
Fin dall’inizio del 15o secolo, lo studio delle erbe medicinali era considerato, nell’accademia,
un ramo separato, e l’attivo supporto di re Sejong contribuì nel successo di molti progetti di ricerca
in questo campo. Per costruire le fondamenta necessarie allo sviluppo sistematico delle scienze
mediche, Sejong organizzò la pubblicazione di un’opera completa sulla medicina Coreana. Nel
preparare tale lavoro, egli mandò scienziati coreani all’estero per studiare i trattati stranieri più
famosi su soggetti inerenti le piante medicinali, in modo che essi potessero iniziare la loro ricerca
equipaggiati con tutta la conoscenza del momento. Allo stesso tempo, vennero documentati tutti i
dettagli nella preparazione di medicine locali e nell’anno 1433, nel 15o anno del regno di Sejong,
venne pubblicata la Hyngyak Chipsongbank (Grande Collezione delle Medicine Native della
Corea). Un totale di 703 principi attivi vennero descritti in quest’opera, che includevano 374 erbe,
109 minerali, e 220 prodotti di origine animale – in un periodo in cui soltanto medicinali a base di
erbe venivano utilizzati in Europa.20 E’ anche importante notare che questo volume, che include il
trattamento di 959 tipi di malanni, non cita soltanto il lavoro di ricerca coreana, ma anche materiale
estratto da oltre 160 documenti di medicina provenienti dalle dinastie Cinesi Han, Sung e Yan.
Ogni voce descriveva i sintomi e la cura per una specifica malattia, con il riferimento al testo
originale da dove l’informazione proveniva, e le località e stagioni in cui la medicazione poteva
essere ottenuta.
Nel 1445, la collaborazione tra gli studiosi della Sala di Giada con esperti di medicina culminò
19
Tae-jin Yi and Sang-woon Jeon, “Science, Technology, and Agriculture in Fifteenth Century Korea,” King Sejong
the Great: The Light of 15th Century Korea (Seoul: Singu, 1998), 234.
20
Ibid
- 44 -
nella pubblicazione dell’enciclopedia medica in 365 volumi dal titolo Uibang Yuchwi (Una
Classificazione di Rimedi Medici). Le pagine d’apertura includono: prefazione, note esplicative,
bibliografia, indice dei contenuti, e un indice completo dei trattamenti contenuti nell’opera.
L’introduzione spiega i metodi di diagnosi e trattamento, i principi di guarigione e cura, istruzioni
su come prendere le medicine, le qualità in un buon dottore e le proprietà di ogni medicina con il
relativo metodo di preparazione. Il corpo principale dell’opera comprende 90 capitoli, che coprono
separatamente disordini interni, chirurgia, oftalmologia, otorinolaringoiatria (lo studio delle
malattie di orecchie, naso e gola), dermatologia, ginecologia, pediatria e infezioni acute. L’opera
contiene anche 153 trattati medici, 40 dei quali provenienti dalla Cina che altrimenti sarebbero
andati perduti, che rendono questo lavoro un’importante risorsa storica nello studio della medicina
orientale.21 E’ possibile che il notevole declino nella mortalità infantile e il generale incremento
nella popolazione a quel tempo sia stato possibile grazie alla conoscenza contenuta nei volumi di
questa enciclopedia.
Un altro contributo di re Sejong nello sviluppo delle scienze mediche in Corea fu nel campo
della medicina investigativa, che cercava di determinare le cause e i metodi legati all’occorrenza
di un incidente o decesso. Se la medicina generale era utilizzata per l’estensione della vita umana
e nella prevenzione, la medicina investigativa veniva studiata nel rispetto dei diritti umani, ed
assicurare che questi non venissero violati.
Secondo casi documentati, esami autoptici iniziarono in Corea durante il regno di Sejong. Nei
casi di omicidio, Sejong sottolineava l’importanza di un esame attento e di giudizio informato,
così che la vittima non avrebbe sofferto ingiustizia. Il governatore del distretto in cui era stato
commesso il crimine era la prima persona ad esaminare il corpo. Indipendentemente dai risultati
della sua indagine, i governatori dei distretti limitrofi potevano eseguire indagini indipendenti, fino
al massino di sei, nel luogo in cui il corpo della vittima era stato trovato. Era anche permesso, in
casi particolarmente complessi, di appellarsi davanti alla Corte Reale.22
Istruzioni su come eseguire un’autopsia vennero stampate nel Sinju Muwonrok (Commenti sul
Manuale del Medico Legale) e distribuite a tutte le autorità giudiziarie. Basato sul primo testo di
medicina investigativa Sewonrok (pubblicato in China nel 1247) revisionata nel Muwonrok (1303),
21
Deok-kyun Ahn, Health Care System Under King Sejong (Seoul: King Sejong the Great Memorial Society,
1985), 65-66.
22
Sejong Sillok, 3 dicembre, 12o anno (1430).
- 45 -
Sinju Muwonrok fu il primo manuale di medicina investigativa nella Corea di Choson contenenti
note molto dettagliate. Questa è un’opera in due volumi: il primo introduce le leggi che regolano
le autopsie, contenente anche esempi specifici, e il secondo che descrive i metodi per la
determinazione della causa di morte a partire dalle ferite riportate sul corpo. Può sembrare strano,
ma i dettagli scientifici del Sinju Muwonrok, anche se scritti nel 15o secolo, vengono considerati
molto avanzati dagli standard della scienza forense praticata oggi.
- 46 -
6. Innovazioni nella Stampa
La stampa ha una lunga storia in Corea. Il metodo di stampa utilizzando blocchi in legno
(xilografia) iniziò nell’ottavo secolo, e la stampa a caratteri mobili (tipografia) venne utilizzata per
la prima volta nel 1234, circa duecento anni prima di Gutenberg quando sviluppò la sua famosa
macchina a pressa in Germania. Il primo libro al mondo stampato utilizzando caratteri in metallo
fu il Songjong Kogum Yemun, pubblicato in Corea nel 1234. Il più antico esempio di stampa a
caratteri mobili in metallo disponibile oggi è il Jikji Simgyong, pubblicato nel tempio Hungdok nel
1377. Nel riconoscere questo importante primato, l’UNESCO ha introdotto il “Premio Jikji
Memorie del Mondo”, che viene offerto ad individui oppure ad organizzazioni che hanno
contribuito significativamente nella conservazione e nell’accesso a documenti storici. La
tecnologia a caratteri mobili della Corea si diffuse in Cina, e nel 1313 la dinastia Mongola Yuan
iniziò a produrre caratteri utilizzandolo stagno. Successivamente, questa tecnologia si diffuse
ulteriormente arrivando in Arabia e in Europa, preparando la strada alla moderna macchina di
stampa a pressa.
La tecnica di stampa a blocchi in legno è stata soggetta a constanti migliorie fin dalla Dinastia
Koryo (918-1392 A.D.) e raggiunse il livello più alto di sviluppo durante il regno di Sejong.
Comunque, caratteri di stampa mobile che necessitavano minore mano d’opera, costo e spazio,
erano ancora nel loro sviluppo iniziale, operando a livelli di efficienza relativamente bassi. Il font
Kyemi (1403), per esempio, inventato durante il regno di Re Taejong, fu disegnato con una base a
punta, poiché era usanza comune fissare i caratteri in tavole di cera. La cera doveva tenere insieme
i caratteri quando i fogli di carta venivano pressati su di essi, ma questi si allentavano nel processo,
e la stampa doveva spesso fermarsi per riposizionarli. Tali interruzioni diminuivano la reale
capacità di produzione che era possibile ottenere con questo metodo.
Sejong sentiva il bisogno di migliorare la tipografia per soddisfare la domanda di un gran
numero e varietà di testi stampati. Egli stesso ordinò ai suoi tecnici di trovare nuovi metodi per
tenere i caratteri fermi durante il processo di stampa. Dopo un lungo periodo di ricerca e di molti
esperimenti falliti, essi riuscirono a creare un nuovo carattere tipografico chiamato Kyongja,
inspirato da un’idea improvvisa venuta allo stesso Re durante i vari test. “Invece di utilizzare un
materiale come la cera,” suggerì, “perché non posizionare i caratteri su un piatto di rame, e fissarli
- 47 -
l’un all’altro?”23 Il nuovo carattere creato in questo modo aveva una base piatta invece di una a
punta, con il carattere cubico fissato sul posto utilizzando filamenti di canna e il tutto rafforzato
con carta riciclata. Il risultato era un processo di stampa che non soltanto era più economico, ma
anche più veloce, con una produzione che raggiungeva le 100 copie al giorno, cinque volte più
efficiente del metodo a cera.
Sejong incoraggiava i suoi tecnici a migliorare anche l’estetica del carattere stesso. Il nuovo
font Kyongja aveva sì migliorato la velocità di stampa, ma il carattere utilizzato era molto piccolo
e denso (10×11mm), e dava alle lettere un’impressione di rigidità dovuta alla sottigliezza del tratto
quando stampate sulla carta. Sejong istruì i suoi tecnici a ridisegnare i caratteri, e un nuovo font,
formato da duecentomila caratteri venne creato grazie a Yi Chon, Chong Cho, Kim Ton, Kim Pin,
Chang Yong-sil ed altri. Prima dell’invenzione dell’alfabeto coreano Hangul da parte di Sejong, i
Coreani scrivevano utilizzando i caratteri cinesi. Dato che il cinese è un linguaggio ideografico, il
numero dei suoi caratteri è enorme. Il nuovo font Kabin (14×15mm) era il carattere più popolare
utilizzato durante il periodo Choson, e fu coniato ben sette volte prima del 19o secolo.24
Il re fu anche responsabile dell’invenzione di una varietà di caratteri in piombo. Egli voleva
produrre una pubblicazione con caratteri molto grandi per gli anziani con problemi visivi, per i
quali era difficile leggere i caratteri normali. Lui stesso e i suoi tecnici erano a conoscenza che il
piombo aveva una temperatura di fusione bassa e si raffreddava velocemente, e quindi ideale nella
coniatura di caratteri. Il font Pyongjin (22×30mm) fu creato nel 1436 ed utilizzato nella stampa
del Chachi tonggam Kangmok (Uno Breve Studio sulla Storia Cinese).
Anche dopo che Sejong elevò lo standard dei caratteri metallici a livelli molto più alti, la
tecnologia a blocchi in legno era ancora largamente utilizzata. Questo era legato ai diversi bisogni
degli accademici e del popolo. La stampa a caratteri in metallo veniva riservata ai testi specialistici,
per la letteratura relativa a nuovi campi accademici necessaria a studiosi o per la stampa di costosi
libri da collezione. Dall’altra parte, i blocchi in legno venivano utilizzati per libri destinati alla
circolazione di massa, sull’etica, sugli insegnamenti dei saggi, calendari e manuali sull’agricoltura.
In altre parole, i caratteri metallici erano la scelta naturale per la stampa di molti tipi di libri, ma in
tiratura limitata, mentre la stampa in blocchi in legno era più adatta a pubblicazioni di massa.
23
24
Sejong Sillok, 24 marzo, 3o anno (1421).
Pokee Sohn, Metal Type Printing (Seoul: King Sejong the Great Memorial Society, 2000), 196-200.
- 48 -
Pubblicazioni durante il regno di Sejong25
Soggetto
Pronuncia dei caratteri cinesi
Caratteri in Metallo Blocchi in Legno Non Pubblicati
3
3
1
Musica
2
1
6
Rituali
1
2
5
Letteratura
6
7
3
Lingue Straniere
5
0
0
Letteratura Cinese
27
10
0
Agricultura
2
5
0
Medicina
7
14
1
Storia Coreana
7
0
8
Storia Cinese
21
4
0
Classici Cinesi
15
27
0
Buddismo
2
19
0
Educazione
4
17
0
Legge
10
6
1
Arte della Guerra
2
6
0
Leggi Cinesi
4
6
1
Astronomia
1
16
4
Calendari
0
32
0
Matematica
1
3
1
Geografia e Mappe
1
3
7
Dizionari
0
3
0
Calligrafia
0
5
0
Totale
114
194
40
Infatti, una volta completati, i blocchi in legno potevano essere utilizzati per la riproduzione di
testi per tutto il tempo in cui il blocco veniva adeguatamente conservato.26
25
Pokee Sohn, “King Sejong’s Innovations in Printing,” King Sejong the Great: The Light of 15th Century Korea
(Seoul: Singu, 1998), 209.
26
Ibid., 208
- 49 -
La garanzia nella fornitura di carta di alta qualità fu un elemento chiave nel migliorare la
tecnologia di stampa. Sejong incoraggiò la coltivazione dell’albero di gelso utilizzato per la
produzione della carta Takji. Questa esisteva in Corea fin dal periodo dei Tre Regni (57 a.C. - 676
d.C.) ed era considerata preziosa dagli studiosi cinesi fin dal tempo della dinastia Sung (960 d.C.
- 1279) per la sua alta qualità. Ma dato che la domanda per la Takji cominciava a superare l’offerta,
Sejong decise di creare altre varietà di carta, sperimentando con materiali come i gambi di riso,
cotone, bamboo e canapa.27
Nel fare questo, Sejong si assicurò anche di continuare a migliorare il processo di stampa,
mantenendo gli alti livelli di qualità raggiunti. Per migliorare il tratto d’inchiostro sulla carta, egli
ordinò di punire tutti coloro che, non prestando attenzione, venivano trovati responsabili di
produrre stampe di bassa qualità. Vennero anche adottate strette misure per eliminare errori
tipografici. Sia il revisore che il tecnico responsabile del livellamento della macchina di stampa,
erano obbligati ad ispezionare e certificare la qualità con le loro firme, e di controllare anche per
caratteri intelligibili. Questi potevano essere puniti per ogni errore che trascuravano. E’ grazie ad
iniziative come queste che i libri pubblicati durante il regno di re Sejong sono considerati tra i
migliori prodotti in tutta l’antichità.
Dopo la pubblicazione di ogni libro, Sejong teneva una grande festa per esprimere la sua gioia.
Attraverso il suo intenso desiderio di condividere la ricchezza della cultura e della letteratura con
tutti, l’arte della stampa nel 15o secolo in Corea fece passi da gigante.
27
Ibid., 209-210.
- 50 -
7. Lo Sviluppo Agricolo
La Pubblicazione del Nongsa Chiksol
L’economia della Corea di Choson era basata prevalentemente sull’agricoltura. Alla fine
della dinastia Koryo assistiamo ad un forte aumento della popolazione coreana. Per questa ragione,
Sejong volle aumentare la produzione agricola migliorando la qualità dei metodi standard
utilizzati comunemente nella coltivazione. Egli era particolarmente preoccupato delle tecniche
semplici e rozze utilizzate nelle provincie di Pyongan e Hamgil, a nord della penisola, e creò una
commissione di ufficiali per documentare i metodi utilizzati nelle provincie più avanzate e con
raccolti più produttivi (Annali di Sejong, 13 luglio, 10o anno).
Anche se la terra è fertile in entrambe le provincie di Hamgil e Pyongan, gli abitanti
in queste zone conoscono a malapena i nuovi metodi di coltivazione, continuando
a fare affidamento sulle loro usanze, e non producendo quanto potrebbero. La mia
speranza è quella di raccogliere la conoscenza sulle tecniche di coltivazioni più
efficaci e condividerle con i contadini delle zone di Hamgil and Pyongan. Perciò,
chiedi tra i contadini con più esperienza nella provincia di Kyongsang dettagli sui
loro metodi di aratura, semina, diserbatura, raccolto e rotazione. Documenta la loro
esperienza e conoscenza, e pubblica la tua ricerca.28
Obbedendo al suo commando, tutti i governatori locali delle provincie meridionali di Chungchong,
Kyongsang e Cholla condussero delle interviste, nelle varie regioni, a contadini esperti e di tarda
età. Le risposte vennero poi spedite alla Sala di Giada, dove studiosi come Chong Cho e Pyon
Hyomun analizzarono e distillarono particolari chiave sulle tecniche che erano allora praticate
nella parte più sviluppata della nazione. La versione finale di questo studio venne pubblicato nel
maggio del 1429 con il titolo Nongsa Chiksol (Una Semplice Guida alla Coltivazione).
La pratica del coltivare è di fondamentale importanza a tutti coloro che vivono
sotto i Cieli, e sin dall’antichità, nessun re si è permesso di ignorarla. Dato che il
clima è diverso in tutte le cinque regioni [Est, Ovest, Nord, Sud, Centro], c’è un
28
Sejong Sillok, 13 luglio, 10o anno (1428).
- 51 -
modo appropriato di coltivare in ognuna di esse. Perciò, dato che i manuali di
agricoltura del passato non possono essere usati senza senso critico, abbiamo
mandato alcuni ispettori a visitare vecchi contadini e imparato da loro tutti i metodi
di coltivazione di successo attraverso una lunga pratica e perseveranza.
Successivamente, alcuni editori hanno rimosso dai verbali ripetizioni inutili in
modo da fornire chiare istruzioni, che potessero raccogliere tutta la conoscenza in
un singolo volume intitolato Nongsa Chiksol (Una Semplice Guida alla
Coltivazione). Un lavoro che riguarda esclusivamente tecniche agrarie, conciso ed
accurato, che può essere compreso facilmente persino da persone che vivono
isolate in zone remote e montuose.
– Prefazione, Una Semplice Guida alla Coltivazione29
Chong Cho, il capo editore di questo lavoro e autore della prefazione, credeva che i metodi agricoli
dovessero corrispondere alle caratteristiche naturali della regione in cui questi venivano adottati,
e dovevano possedere una certa praticità che perfino la persona meno educata sarebbe riuscito ad
utilizzare.
Una Semplice Guida alla Coltivazione pose le basi di una pratica agricola, che includeva
semplici passi per la preparazione di semi da utilizzarsi per la semina nell’anno successivo e delle
tecniche di aratura che precedevano la semina. Spiegava anche i metodi per la coltivazione e la
raccolta di maggiori prodotti come canapa, riso, miglio, soia, fagioli, orzo, grano, sesamo e grano
saraceno. Istruzioni nell’uso di vari fertilizzanti, come il letame umano, ceneri, sterco di bestiame
e rifiuti. Completava l’opera una guida introduttiva sull’uso di strumenti agricoli, come la pala,
rastrello, erpice, bunji (un pannello con maniglia per livellare il terreno), mazzuolo (per rompere
la terra o ricoprire i semi), trapiantatoio e zappa.
I dettagli che spiegano la pratica dell’aratura prima della semina e l’importanza nell’uso di
fertilizzanti sono di particolare interesse, dato che istruiscono il contadino su come coltivare lo
stesso appezzamento in modo continuo anno dopo anno. Per noi, può sembrare strano che questo
non era un fatto di comune conoscenza, ma nell’antichità e nel medioevo, data l’assenza di
fertilizzanti chimici, i contadini avevano la sola scelta di aspettare uno o due anni prima che la
terra tornasse a livelli di produzione accettabili. Questo era anche vero per l’Europa dell’ovest,
29
Sejong Sillok, 16 maggio, 11o anno (1429).
- 52 -
dove i contadini utilizzavano normalmente la tecnica di rotazione dei tre anni, che permetteva al
terreno di recuperare con un anno di riposo addizionale.30
Agli inizi della dinastia Choson, i contadini coreani adottarono un metodo di coltivazione
molto più intenso, dato che questo era l’unico modo per fornire cibo sufficiente alla popolazione
crescente. Una quantità considerevole di fertilizzante era necessario ai terreni per mantenere la
loro capacità produttiva, e gli editori della Semplice Guida alla Coltivazione dedicarono
un’importante porzione dell’opera sulla preparazione e sul corretto uso di fertilizzanti.
I contadini che non riuscivano ad assicurarsi i fertilizzanti necessari, potevano piantare
diversi tipi di colture in anni successivi. Colture come il grano e l’orzo, per esempio, richiedevano
grandi quantità di nitrogeno e acido fosforico. Se queste venivano piantate nel tardo autunno o
all’inizio della primavera e le loro radici rimosse subito dopo il raccolto ed utilizzate come
fertilizzante, colture come soia o fagioli rossi, che assorbono nitrogeno dall’atmosfera attraverso
l’azione di batteri nelle loro radici, potevano essere piantate al loro posto. In questo modo la terra
viene riarricchita e il terreno può essere utilizzato in modo continuo.
Un’altra tecnica molto ingegnosa viene trovata nella sezione dedicata al dissodamento del
terreno. Secondo la guida, la velocità con cui i nutrienti vengono riassorbiti dalla terra dipende
largamente dal metodo di aratura utilizzato. Durante la primavera e l’estate, per esempio, si
raccomanda di non arare troppo in profondità, mentre in autunno i solchi dovrebbero essere i più
profondi possibile.
L’Invenzione del Pluviometro
Quando i nuovi metodi di coltivazione cominciarono ad avere successo, Sejong desiderava
determinare i livelli di pioggia nelle varie regioni del suo regno. La conoscenza di tali livelli
avrebbe permesso di valutare la quantità d’acqua disponibile nei fiumi e nelle riserve in ogni
distretto per i contadini e comprendere la relazione tra quantità d’acqua e qualità del raccolto in
queste regioni.
Anche se non è chiaro quando iniziò ad essere adottata, una tecnica di misurazione della
pioggia esisteva già, fin dai tempi della dinastia Koryo. Con questo metodo si misurava la
profondità in cui l’acqua penetrava nella terra, misure che venivano riportate al Ministero delle
Finanze e registrate scrupolosamente. Questi registri contenevano preziose misurazioni basate su
30
Ho Kim, Scientist of Choson Korea (Seoul: Humanist, 2003), 96-98.
- 53 -
osservazioni dirette, ma erano lontane dalla qualità di misurazioni scientifiche, poiché’ la
profondità con cui l’acqua penetra nel terreno dipende da molti altri fattori che vennero ignorati.
Pluviometro Chugugi
Nel 1441, nacque un metodo di misurazione molto più preciso basato sull’invenzione del
pluviometro, una rivoluzione nella storia della meteorologia. Questo misuratore cilindrico in
metallo fu un’invenzione nata dalla collaborazione del Principe Reale con altri ricercatori. Con i
suoi 42,5 cm in altezza e con un diametro di 17 cm, fu il primo dispositivo al mondo capace di
misurare i livelli di pioggia in modo accurato, che precedette il pluviometro di Benedetto Castelli
di quasi 200 anni.
Il modello originale venne costruito nell’autunno del 1441, ma fu successivamente
modificato dopo aver notato una serie di difetti durante prove di misurazione. Il secondo modello,
più piccolo del primo, con un’altezza di 31,9 cm e un diametro di 14,9 cm, permetteva la
misurazione attraverso minime quantità di pioggia, e fu introdotto ufficialmente l’8 maggio
- 54 -
dell’anno successivo con il nome di Chugugi. Repliche dell’originale vennero distribuite a tutte le
autorità locali, insieme a istruzioni dettagliate su come costruire ed usare il dispositivo. La
procedura ufficiale nell’uso del nuovo strumento, cosi come venne presentata nel 1442, era la
seguente31:
(1) Il pluviometro Chugugi è un dispositivo con una composizione in ferro.
(2) La sua altezza è di 1 cha 5 chi (31,9cm.), ed il suo diametro 7 chi (14.9cm).
(3) Le misure devono essere prese subito dopo la fine della pioggia.
(4) I livelli di pioggia vengono misurati attraverso il chuchok (righello).
(5) La data della misurazione, l’inizio e la fine della pioggia devono essere registrati.
(6) I livelli di pioggia devono essere misurati in modo accurato, alle più piccole unità di cha,
chi and pun.
(7) La Sala dei Registri Divini deve registrare le misurazioni immediatamente.
Le misurazioni vennero registrate nel modo seguente: “Nel mese di […], alle ore […],
durante la […] parte della giornata, ci fu una pioggia […]. Il livello d’acqua misurato dal Chugugi
fu di […] cha, […] chi, […] pum”.
In questo modo, gli scienziati del 15o secolo della Corea furono in grado di applicare il
metodo scientifico alla meteorologia, attraverso la misurazione ed analisi quantitativa di fenomeni
naturali.
31
Sejong Sillok, 8 maggio, 1442.
- 55 -
8. Astronomia ed Invenzioni
Gli studi astronomici iniziati durante il regno di Sejong avevano originariamente l’intento di
determinare la latitudine della capitale Seoul. Nel luglio del 1432, in una discussione sulla teoria
dei calendari con i suoi ricercatori durante la riunione del Kyong-yon, Sejong si rese conto che era
necessario sviluppare strumenti di osservazione astronomica per verificare l’esatta posizione
dell’estremità settentrionale di Seoul. Ta-tungryok, l’almanacco cinese usato comunemente allora,
conteneva, naturalmente, misurazioni basate sulla posizione di Pechino, e questo generava errori
quando utilizzato in Corea, dovuti alla differenza di fuso orario. C’era quindi il bisogno di un
nuovo almanacco con Seoul come punto di riferimento. Sejong ordinò a due scolari, Chong Cho e
Chong In-ji, di investigare la teoria e il funzionamento dei dispositivi Kanui consultando la
letteratura esistente. Kanui era un dispositivo che permetteva la misurazione di un punto usando
tre tipi di coordinate: orizzontali, equatoriali ed ellittiche, e poteva perciò essere impiegato per
calcolare la latitudine di Seoul. Sejong diede a Yi Chon e Chang Yong-sil la responsabilità di
costruire questi strumenti astronomici. Il primo tentativo fu un prototipo in legno, parte di un
progetto pilota, che localizzò il bordo settentrionale di Seoul a 38˚N, confermando la misurazione
del Ta-tungryok. Con un senso di grande confidenza, Sejong e i suoi scienziati iniziarono a
progettare e costruire una versione dello strumento più raffinata utilizzando il rame.
A progetto quasi completato, Sejong ordinò al Ministro An Sun di costruire un osservatorio a
nord del paviglione Kyonghi per ospitare il nuovo dispositivo. Fu nel 1434 che il più grande
osservatorio in Asia, fin dai tempi dell’osservatorio Kwansong della Cina di Yuan, fu costruito
sulla proprietà del Palazzo Reale. Era alto 6,5 m, lungo 9.9 m e largo 6,7 m. Sul lato ovest
dell’osservatorio troviamo il Kyupyo: colonne coperte di rame. Punti di riferimento per le unità di
misura chang, chok, chon, e pun vennero incisi su una lastra di pietra di colore azzurro che giaceva
a terra e che misurava la lunghezza dell’ombra creata dalle colonne. Dalla lunghezza e posizione
dell’ombra era possibile ottenere misurazioni precise del tempo e persino dei 24 periodi solari
(periodi di importanza agricola). Vennero anche costruite due versioni portatili del Kanui: una
tenuta nella Sala Chonchu e l’altra a Soungwan (Sala dei Registri Celesti).
Sotto la supervisione di re Sejong furono realizzati quattro tipi di orologi solari, con diverse
forme e funzioni. Tra questi, il più famoso fu il Angbu Ilgu o orologio solare a calderone. Questo
dispositivo, unico della Corea, fu costruito con una parte emisferica somigliante ad un calderone,
al cui interno vennero incise delle line per misurare l’ora del giorno e i ventiquattro periodi solari.
- 56 -
Kyupyo (sopra) e Kanui (sotto)
- 57 -
Orologio Solare Angbu Ilgu
L’asta fissata sul lato della superficie concava indicava l’ora attraverso la sua ombra. Dato che
l’altezza del sole rispetto all’orizzonte cambia durante l’anno, alto durante l’estate e basso in
inverno, dalla posizione dell’ombra, generata dall’asta lungo le line indicanti i periodi solari, è
possibile determinare i cambi di stagione. Per rendere disponibile l’orologio solare anche a coloro
che erano analfabeti, Sejong fece incidere sulla superficie figure di animali corrispondenti ad ogni
ora del giorno.32 Lo fece poi istallare sulla strada a sud dell’Altare degli Avi Reali, per essere
utilizzato come orologio pubblico.
Poiché l’orologio solare non poteva essere utilizzato durante la notte, Sejong ordinò ai suoi
tecnici di costruire il Ilsong Chongsiui (letteralmente: ’Frammento Fisso di Tempo del Sole e delle
Stelle’), che permetteva di conoscere l’ora anche durante la notte. Ne furono costruiti quattro che
vennero istallati nella Sala dei Registri Celesti, ad est della Sala Manchun, e in due regioni di
32
A quel tempo in Asia ogni giorno era diviso in dodici ore, e le dodici ore erano rappresentate da dodici
animali: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallina, cane e maiale.
- 58 -
confine. In più, Sejong diede ordini speciali per la costruzione di una versione portatile per le
guardie di frontiera.
Orologio Automatico ad Acqua Chagyongnu
L’orologio ad acqua più conosciuto nella storia Coreana è il Chagyongnu, inventato da Chang
Yong-sil nel 1434. Con il suo inventore, quest’orologio ad acqua è così famoso in Corea che è
conosciuto persino da bambini molto piccoli, e la sua figura appare sulla banconota da 10.000 won.
- 59 -
A differenza di altri orologi ad acqua, questo aveva la caratteristica di visualizzare e annunciare
l’ora a coloro che erano nelle sue vicinanze. Campane, piatti e percussioni venivano suonati al
passare del si, kyong e chom (tradizionali unità di misure del tempo utilizzate in asia), e una
bambola meccanica emergeva per annunciare l’ora. Gli Annali di Sejong (Sejong Sillok – 1 giugno,
del 16o anno) contengono nel dettaglio la struttura e il disegno del Chagyongnu: “Ha quattro
contenitori di diversa grandezza riempiti d’acqua e due contenitori di raccolta. Con l’aumentare
del livello dell’acqua nell’ultimo contenitore, un dispositivo a molla veniva attivato, che libera una
biglia in ferro attivando il meccanismo sonoro. Una campana suona al passare del si (unità di
misura corrispondente ad un dodicesimo del giorno), un tamburo rappresenta il kyong (unità di
misura corrispondente ad un quinto del periodo tra le 19:00 e le 5:00) e un piatto per il chom
(equivalente ad un’ora).33
Il Chagyongnu Restaurato
Museo Nazionale della Corea, Seoul
Sejong installò l’orologio ad acqua nella Torre Poru, che venne appositamente costruita a sud
del Paviglione Kyonghi. Chang Yong-sil, che ricevette molti complimenti da re Sejong per la sua
33
Sejong Sillok, 1 giugno, 16o anno (1434).
- 60 -
invenzione, continuò nel costruire un altro orologio ad acqua chiamato Ongnru, che era molto più
preciso del modello precedente. L’Ongnru venne installato nella Torre Humgyong, accanto alle
camera del Re, cosi che egli potesse vederlo ogni qualvolta lo desiderasse. Mentre il Chagyongmi
e l’Ongnru erano entrambi dispositivi automatici, l’Ongnru era molto più sofisticato
rappresentando anche i movimenti di stelle e pianeti.
Oltre a supervisionare il design di molti e nuovi strumenti astronomici, re Sejong si
preoccupava anche dell’attuale osservazione del cielo. Egli mandò studiosi in varie regioni
montane della penisola in modo da osservare le eclissi solari: un ordine straordinario cosi inusuale
da dare per un monarca della dinastia Choson. Nel marzo del 1428, Sejong ordinò So Wun-jong,
Pak Yom ed altri di scalare la montagna Samgak a Seoul, per osservare un’eclissi che era prevista
per l’alba del giorno successivo e che non era possibile osservare da basse altitudini. Quattro anni
dopo, nel dicembre del 1432, Sejong ordinò la costruzione di un osservatorio a tre piani sul monte
Samgak, così da poter dare la possibilità agli studiosi della Sala dei Registri Celesti di osservare il
sorgere e il tramontare del sole.
Altri registri documentano come il personale della Sala dei Registri Celesti venisse mandato
sui monti Mani, Paekdu e Halla allo scopo di calcolare la latitudine della stella Polare. Ricercatori
venivano assegnati anche all’osservatorio sul monte Kumgang, dimostrando come le osservazioni
astronomiche venivano eseguite da ogni punto del paese. Secondo gli annali Sillok, vennero
osservate e documentate ben diciannove eclissi solari durante il regno di Sejong. Molti altri
documenti contenenti osservazioni astronomiche sono sopravvissuti fino ad oggi, compresa la
registrazione dell’eclisse lunare di pianeti (12), l’eclisse di stelle fisse da pianeti (13), l’approccio
e sovrapposizione di pianeti (2), l’apparizione di nove e comete (14), la corona solare (359), stelle
cadenti (30), e stelle visibili durante il giorno (66).34
All’occorrenza di qualche irregolarità astronomica in Choson, come un’eclisse lunare o solare,
il re teneva una cerimonia chiamata Kusikrae, in cui si riaffermava l’obbedienza del re alla volontà
dei Cieli e il giuramento di governare con attenzione e saggezza. Il pensiero confuciano, che ebbe
una considerevole influenza nella società coreana, dava molta enfasi all’importanza nell’armonia
tra uomo e natura, e il Kusikrae era, conseguentemente, una cerimonia molto importante. Un team
di astronomi osservava con attenzione i fenomeni celesti, e qualsiasi cambiamento di stelle o
34
Pak Song-rae, “Science and Technology under King Sejong,” Culture in the Reign of King Sejong (Seongnam:
The Academy of Korean Studies, 2001), 420.
- 61 -
pianeti veniva comunicato tempestivamente, cosi che il re potesse essere avvertito con almeno tre
mesi d’anticipo sull’evento per preparare la cerimonia. L’ora in cui l’eclisse avveniva era
l’informazione più importante, e la predizione doveva essere corretta al minuto e persino al
secondo. Se questo non avveniva, gli ufficiali della Sala dei Registri Celesti potevano essere puniti.
Dal 1438, grazie agli avanzamenti nella strumentazione astronomica di cui abbiamo già parlato,
eclissi lunari e solari potevano essere predette con tale livello di precisione che tutte le cerimonie
vennero condotte senza errore.35
La dedizione di Sejong e dei suoi studiosi nel migliorare lo studio dell’astronomia culminò
nel 1442 con la pubblicazione del Chilchongsan (Un Calcolo del Moto di Sette Fattori Celesti: il
Sole e la Luna, Mercurio, Marte, Giove, Venere e Saturno) in due volume, dieci anni dopo che
Sejong aveva dato l’ordine a Chong Cho e Chong In-ji di concepire il Kanui, anticipando la
compilazione del primo almanacco di Choson.
Il primo volume del Chilchongsan era una revisione dell’almanacco già esistente proveniente
dalla dinastia Yuan e Ming, del Susiryok e del Ta-tungryok, in cui tutti i calcoli erano ora basati su
Seoul come punto di riferimento. Adesso, gli scienziati coreani erano in grado di calcolare la
posizione di tutti i pianeti rispetto alla capitale coreana, cosi come l’esatta occorrenza delle eclissi
solari e lunari. Il libro calcolava un anno come composto da 365,2425 giorni, e un mese da
29,530593 giorni, valori che sono esatti fino alla sesta cifra decimale secondo calcoli odierni.
La caratteristica chiave del secondo volume del Chilchongsan era quella di aver utilizzato
nuovi standard di misura. Fino a quel momento, si era seguita la tradizione cinese, assegnando
365,25 gradi ad una circonferenza, 100 minuti per grado, e 100 secondi per un minuto. In questo
volume gli stessi standard vennero rivisti cosi che una circonferenza consisteva di 360 gradi, 1
grado di 60 minuti, e 1 minuto di 60 secondi, che corrispondono agli standard universalmente
accettati oggi.
Un Calcolo del Moto di Sette Fattori Celesti viene considerato come uno dei più grandi
sviluppi astronomici di quei tempi. Nel 1442, quando fu pubblicato, le uniche nazioni civili al
mondo capaci di produrre calcoli astronomici con tale livello di precisione erano la Cina e l’Arabia.
Duecentoquaranta anni dopo, il testo venne introdotto in Giappone dall’ambasciatore Reale Pak
In-gi, permettendo quindi al Giappone di pubblicare un almanacco nativo dell’isola e compilato
rispetto alla sua posizione geografica.
35
Ho Kim, Scientist of Choson Korea (Seoul: Humanist, 2003), 85-86.
- 62 -
9. Il Progresso Scientifico nella Corea del 15o Secolo
Un grande numero di importanti scoperte scientifiche vennero fatte nella penisola coreana
durante gli inizi del 15o secolo. I contributi nei campi dell’astronomia, meteorologia, e della stampa
sono tra i più ingegnosi e significativi nella storia mondiale, e meritano di essere riconosciuti
insieme alle altre conquiste dell’Estremo Oriente. Questi possono essere visti come l’anello di
connessione tra l’innovazione dei popoli islamici durante il medioevo e la supremazia scientifica
occidentale nell’era contemporanea. Nell’introduzione del Dizionario delle Scienze e della
Tecnologia (科學史技術史事典), pubblicato in Giappone nel 1983, viene rilevato che delle
maggiori innovazioni scientifiche al mondo nel periodo 1400-1450, ventinove vennero dalla Corea,
cinque dalla Cina, e ventisei dal resto del mondo. 36 Questo mette in discussione la credenza
comune che le scienze e la tecnologia devono il loro concepimento e sviluppo in gran parte a
pionieri dell’ovest nella metà del secondo millennio.
In questo capitolo esploriamo le forze guida dietro il progresso scientifico nella Corea del 15o
secolo, ed esamineremo nel dettaglio le iniziative di re Sejong nel campo tecnologico.
Spirito Innovativo
La visione ambiziosa adottata dai sovrani all’inizio della dinastia Choson in relazione allo
studio e sviluppo delle scienze non sembrerà degna di particolare nota a coloro con una certa
conoscenza di questo periodo nella storia d’oriente. Il tentativo di Sejong, e di suo padre Taejong,
di migliorare la qualità di stampa attraverso l’introduzione di un nuovo carattere metallico è un
esempio ovvio di questo spirito visionario. Dopo la sua incoronazione, Taejong annunciò alla sua
corte, “Nel governare uno stato, dobbiamo realizzare le virtu’ e i principi di saggezza attraverso
un’ampia lettura, come se dovessimo, usando le stesse parole di Confucio, ‘Divenire un buon
maestro di noi stessi, della nostra casa, poi della nazione, e finalmente di tutto ciò al di sotto dei
Cieli. ’ Dato che un oceano ci divide dalla Cina, i testi cinesi raramente entrano nel nostro regno.
Per dipiù, dato che i blocchi di stampa in legno si rompono facilmente e sono difficili da realizzare
sarebbe piuttosto arduo stampare tutti i libri al mondo. Perciò, realizzeremo caratteri in metallo e
se stamperemo e distribuiremo qualsiasi libro di cui veniamo a conoscenza, ne seguirà un grande
36
Sang-woon Jeon, “King Sejong the Great: The Leader of 15th Century Science Histroy,” Twelve Historical
Figures of Korean Science and Technology (Seoul: Haenamu, 2005), 77.
- 63 -
beneficio.”37
I ministri approvarono i principi guida dietro la visione di Re Taejong, anche se dopo
un’iniziale resistenza dovuta alla consapevolezza di un’infinita serie di problemi che sarebbero
necessariamente sorti data l’ambizione di un tale progetto, dicendo che i caratteri erano troppo
difficili da realizzare. Taejong però non abbandonò mai la sua convinzione, e nel 1403, dopo mesi
di prove ed fallimenti, riuscì finalmente a creare alcune centinaia di migliaia di lettere in bronzo,
a cui venne dato il nome di Kyemi. Anche se Kyemi viene spesso considerato come una piccola
miglioria rispetto ai caratteri a metallo inventati nel 13o secolo, le difficoltà nel processo di
realizzazione erano tali che sarebbe più appropriato considerarle come una re-invenzione del
carattere originale.
Durante la realizzazione del carattere Kabin (1434), Sejong incoraggiò Yi Chon, capo
dell’ufficio di stampa, ricordandogli dei successi passati. “Quando Taejong creò la fonderia per
coniare i caratteri mobili, tutti alla Corte Reale esternarono la loro opposizione al progetto per le
difficoltà previste. Ma Taejong non abbandonò mai la sua determinazione e procedette con il suo
piano.”38
Ogni qualvolta che il morale degli scienziati di corte vacillava per impedimenti nella loro
ricerca, il forte incoraggiamento dei due re rinvigoriva la loro determinazione, riuscendo a superare
l’atteggiamento negativo e le limitazioni che essi stessi creavano. Questo spirito pioneristico, che
cercava costantemente di realizzare il possibile dall’impossibile, è stata la forza guida dietro molte
conquiste come l’enciclopedia medica in 365 volumi, la disseminazione di avanzate tecniche
agricole che ha permesso di coltivare un terreno in modo continuo per la prima volta nella storia
della Corea, e la compilazione dell’almanacco astronomico coreano.
Un Nuovo Metodo nella Selezione degli Ufficiali
La società coreana del 15o secolo era strettamente gerarchica. Posizioni governative venivano
assegnate solamente alla nobiltà, o alla classe yangban. ‘Yang’ significa ‘due’ o ‘entrambi’ e ‘ban’
significa posto, posizione o status. Nella corte reale, gli ufficiali si sedevano alla destra e alla
sinistra del re, e da qui il nome yangban. Le famiglie yangban si sposavano tra loro e vivevano
geograficamente distanti dalle altre classi. Nella capitale di Hanyang – la Seoul di oggi – le loro
37
38
Taejong Sillok, 13 febbraio, 3o anno (1403).
Sejong Sillok, 2 luglio, 16o year (1434).
- 64 -
case erano costruite nei distretti a nord e a sud della città. Generalmente, soltanto membri di questa
classe erano eleggibili all’esame di stato che era il solo lasciapassare agli uffici governativi.
Nella Corea di Choson, c’erano tre tipi di esami di stato: Letterario, Militare, e Tecnico. Dato
che le abilità letterarie erano considerate con più riguardo rispetto a studi più pratici come la legge,
la medicina o lingue straniere, i posti governativi più ambiziosi venivano assegnati a coloro che
superavano l’esame letterario. Ma gli esami letterari erano limitati alla prole della moglie legale
della classe yangban, mentre i figli nati da rapporti con concubine potevano soltanto partecipare
agli esami tecnico-scientifici, cosicché essi generalmente diventavano professionisti come medici,
ispettori, traduttori e tecnici.
Il Sistema di Classe nella Corea di Choson
Yangban (“Alla Destra e alla Sinistra”)
Dotti e Comandanti Militari
Chung-in (“L’uomo di Mezzo”)
Medici, Ispettori, Controllori, Traduttori, Tecnici o altro
Sang-in (“Le Masse”)
Il largo della popolazione, principalmente contadini
Coun-in (“Le Masse Minori”)
Servitù pubblica e private, intrattenitori professionali, clowns, macellai,
sciamani ed altri.
Coloro nati da concubine nelle famiglie di yangban, vivevano solitamente nei distretti centrali
della capitale, e per questo chiamati chung-in, o ‘uomo di mezzo’. Anche se considerati ancora
parte della classe dominante, i chung-in venivano in realtà trattati in modo molto diverso. Nella
società di Choson, coloro che lavoravano nelle scienze e nelle tecnologie erano solitamente di
estrazione chung-in, ed erano invariabilmente vittime di discriminazioni e repressioni durante i
concorsi per gli uffici governativi. Agli inizi del 15o secolo, comunque, un gran numero di
scienziati di talento vennero scelti per importanti uffici da re Sejong, convinto che abilità e talento
erano molto più importanti di qualsiasi estrazione sociale. Questo gruppo di chung-in ricevette un
tale trattamento di favore, che spesso si trovarono al centro di gelosie da parte di certi ufficiali
letterari.
Nelle Opere di Storia, Yi Keung-ik riporta le diverse occasioni in cui re Sejong visitava
l’osservatorio di Chomsong per avere una discussione con gli astronomi, regalando un buon vino
alla fine della conversazione. Egli promosse gli scienziati Yun Sa-ong, Yi Mu-rim, Choi Chon-gu
e Chong Yong-guk come governatori dei distretti intorno a Seoul dicendo, “Siccome ho visto il
- 65 -
duro lavoro e sacrificio degli ufficiali di astronomia, conferisco loro posizioni di responsabilità
governative, convinto che le mie intenzioni non siano futili o stolte.” Dopo questo, viene riportato
come il Segretariato Reale fece una petizione al re due volte al giorno per diversi giorni: “Sua
Maestà, non c’è nulla di più scioccante del prospetto di avere provincie importanti cadere nelle
mani di una banda volgare come quella formata da questi uomini. Noi imploriamo Sua Altezza di
riconsiderare il tuo decreto immediatamente.” Sejong, comunque, rifiutò di cambiare il suo ordine,
e continuò ad ammirare i meriti del duro lavoro di questo gruppo di astronomi.
L’esempio esemplare della risolutezza di Sejong nel promuovere talento a prescindere dello
stato sociale è sicuramente il caso di Chang Yong-sil. Questa fu una decisione presa con molta
cautela. Chang, che divenne famoso per l’invenzione dell’orologio solare e dell’orologio
automatico ad acqua, iniziò la sua carriera come un servo negli uffici governativi a Tongrae.
Secondo gli Annali di Sejong, suo padre era originario di Sohangju in Cina, e sua madre una
Kisaeng (intrattenitrice professionista) da Tongrae. Anche se di origini molto basse, Chang
dimostrò un talento eccezionale per la meccanica e l’ingegneria. Quando venne a sapere di questo
dono, Sejong mandò Chang in Cina in modo che potesse famigliarizzare se stesso con le teorie
scientifiche e tecnologiche più avanzate del momento. Dopo aver studiato in vari osservatori in
Cina, Chang fu rimosso del suo rango di servo e nominato Scienziato Reale nel 7o anno del regno
di Sejong (1425). Allo spargersi della notizia, la fiera opposizione di diversi ministri bloccarono
temporaneamente il procedimento. Soltanto dopo l’ulteriore supporto che Taejong diede al caso di
Chang, a questo fu dato l’indiscusso diritto nel diventare un ufficiale della Corte Reale.
Elevato dal rango servile allo stato di Scienziato Reale in un singolo giorno, Chang continuò
a ricevere i favori di Sejong per i 22 anni successivi. Contribuì al disegno e alla costruzione del
globo celestiale, l’astrolabio, l’orologio solare, l’orologio automatico ad acqua e il pluviometro,
che furono il risultato del suo lavoro. Lavorò anche con Yi Chon per migliorare la tecnologia di
stampa, e continuò a contribuire nello studio delle scienze fino al giorno della sua morte.
Ricerca Sistematica e Collaborativa
Gli studi scientifici agli inizi della Corea di Choson, si distinguevano per l’uso di una forza
lavoro a livello nazionale, coordinata in gruppi, essi contribuirono ad importanti progetti di ricerca.
Nel progetto per la stesura della Una Semplice Guida alla Coltivazione, per esempio, Sejong
ordinò ai governatori regionali delle provincie meridionali di assicurarsi che tutti i contadini di
- 66 -
esperienza venissero intervistati e i dettagli della loro esperienza chiaramente riportati in un
documento da recapitare alla Sala di Giada, cosi da comprendere e categorizzare ogni tecnica a
seconda della regione climatica della nazione. Gli scolari alla Sala di Giada, d’altra parte, vennero
istruiti nel ricercare tutta la letteratura disponibile sull’agricoltura, e di valutare la grande quantità
di informazioni che erano recentemente state spedite per consolidare l’intera ricerca in un singolo
testo, stampato utilizzando blocchi in legno per una distribuzione di massa in tutta la nazione.
Quando il più grande strumento astronomico e l’osservatorio più alto nella storia della
nazione erano in costruzione, venne creata una commissione speciale per facilitare la
collaborazione tra i partecipanti al progetto. Quando Yun Sa-ong, Choi Chon-gu e Chang Yong-sil
ritornarono da una licenza di studio dalla Cina, Sejong stabilì il Dipartimento per il Disegno di
Strumenti Astronomici, con la responsabilità esecutiva sul nuovo progetto. Dopo il successo dei
test sul primo modello, Sejong iniziò, entusiasticamente, la costruzione di un osservatorio a largascala.
Chungbo Munhon Pigo (Storia della Civilizzazione della Corea, 1908) riporta che “Chong
Cho, Chong In-ji ed altri ricercavano nei testi classici, mentre Yi Chon, Chang Yong-sil ed altri
supervisionavano i lavori di costruzione.” Questa descrizione, anche se breve, dimostra la tipica
divisione di lavoro tra ricerca teorica e management applicato all’interno dello stesso team.
Questi progetti di astronomia vennero realizzati con l’idea dell’eventuale pubblicazione di un
almanacco indipendente. A questo fine, su ordine reale, fu formato un team di ricercatori per i
necessari calcoli matematici da utilizzare nell’almanacco, e per la stampa della versione finale. Yi
Sun-ji, Kim Tam e Chong Hum-ji erano i principali scienziati che lavorarono a questo incarico.
Non è chiaro quante persone vennero coinvolte nella pubblicazione della Classificazione di
Rimedi Medici, l’enciclopedia medica. Kim Ye-mong, Yu Song-won e Min Po-hwa erano i
responsabili della raccolta e catalogazione del materiale nella prima fase del progetto. Kim Min,
Sin Sok-jo, Yi Ye e Kim Su-on erano i ricercatori principali, mentre gli ufficiali medici Kim Sunui, Choi Yun, Kim You-ji ed altri ebbero un ruolo chiave nella compilazione e nella edizione del
materiale di ricerca. Anche i Principi Reali Yi Sa-chol, Yi Sa-sun, Anpyong ed altri, parteciparono
a questo progetto, con Roh Jung-rae direttore capo della ricerca. L’opera, completa di 365 volumi,
può essere considerata il risultato del lavoro combinato di un grande numero di persone, sebbene
soltanto 14, tra scolari ed ufficiali medici, vennero menzionati negli archivi ufficiali come
- 67 -
collaboratori principali.39
L’Adozione di Tecnologia Straniera
Sejong voleva portare in Corea innovazioni tecnologiche straniere di prim’ordine, ma voleva
anche assicurarsi che queste potessero essere adottate per uso domestico. Sejong non era un
ammiratore assoluto della Cina, e non aveva neanche nessun pregiudizio contro altre nazioni. Da
re, provò ad imparare tutto ciò che pensava potesse essere utile allo sviluppo delle scienze nel suo
paese, perfino dal Giappone, che a quel tempo era considerato come una nazione asiatica sottosviluppata.
Durante la ricerca per Una Classificazione di Rimedi Medici, Sejong mandò esperti oltre i
confini della Corea per collezionare informazioni su vari ingredienti medici, cosi da confrontare
la medicina coreana con quella delle altri nazioni. Durante il design e la costruzione degli strumenti
d’osservazione, allo stesso modo mandò gli scienziati Chang, Yun, Choi ed altri in Cina, cosi da
famigliarizzare con gli ultimi sviluppi in astronomia. I gruppi di rappresentanza che Sejong
mandava regolarmente in Cina per acquisire conoscenza nei vari campi scientifici avevano anche
lo scopo di portare in patria il più grande numero di testi e trattati possibili.
Avanzamenti nella tecnologia navale accadevano spesso attraverso il confronto navale con i
vascelli giapponesi. Questo era in parte dovuto al desiderio di opporsi agli attacchi dei pirati
giapponesi che, fin dal periodo dei Tre Regni, saccheggiavano incessantemente le regioni costiere
della Corea. Fu per questa ragione che la tecnica di costruzione navale coreana divenne molto
sviluppata, e in grado di produrre navi ben superiori ai vascelli pirati, i cui dettagli tecnici venivano
perfino condivisi con i tecnici governativi giapponesi per migliorare la loro conoscenza tecnica.
Vennero studiati anche vascelli provenienti da altre nazioni, imparando senza esitazioni dai loro
punti forza.40
Il rapido sviluppo nelle scienze e nelle tecnologie, ottenuto attraverso un pizzico di fortuna e
con grande impegno, migliorò lo stile di vita del popolo Coreano. Era per questo fine che Sejong
reclutò gli scienziati migliori, dando loro supporto e incoraggiamento per lavorare al meglio delle
loro abilità nella profonda convinzione che essi avrebbero dettato il successo, oppure il fallimento,
39
Sang-woon Jeon, “King Sejong the Great: The Leader of 15th Century Science History,” Twelve Historical
Figures of Korean Science and Technology (Seoul: Haenamu, 2005), 94-95.
40
Ibid., 97-98
- 68 -
del suo programma inteso a produrre un beneficio tangibile al popolo del suo paese.
Re Sejong non deve essere considerato come un semplice promotore del progresso scientifico. Il
più grande tra tutti i suoi successi nella Corea del 15o secolo è senza dubbio la creazione
dell’alfabeto coreano Hangul. Non importa quanta conoscenza acquisiamo se non abbiamo un
mezzo per trasmetterla agli altri. Creato nella consapevolezza che la conoscenza è potere, e uno
strumento per mettere la conoscenza al servizio di tutte le persone al fine di migliorare le loro
condizioni, l’Hangul è un successo scientifico supremo. Sejong, che ha dovuto aver superato molti
giorni difficili per produrre questo semplice, ma ingegnoso, metodo di scrittura, era in questo senso
un vero scienziato, colui che amò, cercò la verità e lavorò incessantemente per tutta la sua vita al
fine di condividerne i frutti con gli altri.
- 69 -
V. Invenzione dell’Alfabeto Coreano
1. Hunmin Chongum, I Suoni Corretti per Istruire il Popolo
Il linguaggio parlato nel nostro paese è diverso da quello della Cina e non si adatta
ai caratteri cinesi. Per questa ragione, tra le persone illetterate ce ne sono state
molte che, pur avendo avuto il desiderio di comunicare in parole, non sono state in
grado di esprimere i loro pensieri in forma scritta. Sono molto preoccupato di
questo, e per questa ragione ho introdotto ventotto nuove lettere. Lasciate tutti
praticarle liberamente cosi che possano adottarle nella loro vita quotidiana.
- Dalla prefazione dell’Hunmin Chongum, Re Sejong
Considerata da molti come la più grande eredità di re Sejong il Grande, l’alfabeto coreano o
Hangul venne creato nel 1443, nel 25o anno del suo regno. Tre anni dopo, nel 1446, questo fu
pubblicato insieme ad un manuale contente una sua descrizione dettagliata. Sejong chiamò
l’alfabeto, ed il relativo manuale, Hunmin Chongum (Insegnare al popolo i suoni corretti).
L’alfabeto coreano d’oggi viene comunemente chiamato Hangul, che significa ‘le Lettere di Han
(Corea)’ o ‘i Grandi Caratteri’.
Dei seimila linguaggi in esistenza oggi, soltanto cento hanno il loro alfabeto. Di questi cento,
l’Hangul è l’unico alfabeto al mondo creato da una singola persona per cui le teorie ed i motivi
dietro la sua creazione sono stati completamente documentati. I caratteri romani hanno la loro
origine nei geroglifici egiziani e nell’alfabeto sillabico fenicio, e soltanto dopo un lungo processo
evolutivo divennero i caratteri che conosciamo oggi. Allo stesso modo, i caratteri cinesi iniziarono
come iscrizioni su ossa o sull’armatura di tartarughe, e necessitarono di migliaia di anni per
raggiungere la loro forma attuale.
- 70 -
Copia Originale dell’Hunmin Chongum
L’Hangul non è basato su linguaggi preesistenti e non è neanche un’imitazione di altri
caratteri, piuttosto è un alfabeto unico della Corea. L’Hunmin Chongum, che contiene un’analisi
sistematica del nuovo alfabeto, rimane senza precedenti nella storia, e il governo coreano ha
proclamato il 9 ottobre, la data originale della sua pubblicazione, festa nazionale chiamata “Giorno
dell’Hangul” in riconoscimento della sua importanza. Anche l’UNESCO attribuisce ogni anno il
“Premio Letterario King Sejong”, che è parte della sua campagna internazionale contro
l’analfabetismo.
L’Hunmin Chongum contiene soltanto trentatré pagine, con quattro pagine introduttive scritte
dallo stesso re Sejong, seguito da un commento di ventinove pagine aggiunto dagli scolari della
Sala di Giada. La sua struttura è ordinata con contenuti di carattere logico e scientifico. La versione
originale, che per cinquecento anni fu considerata persa, venne riscoperta in una casa disabitata
nelle vicinanze di Andong nel 1940. E’ correntemente esposto al museo di Kansong come Tesoro
Nazionale n. 70, ed aggiunto nella lista del World Cultural Heritage dell’UNESCO nel 1997.
- 71 -
2. I Principi e la Teoria dietro l’Hangul
Nel 15° secolo, la Cina era una superpotenza in Asia, e la sua cultura, opinione, e lingua
avevano un’influenza ed una presenza considerevole nella società Coreana. Ma, poiché i linguaggi
di queste due nazioni appartenevano a due famiglie linguistiche diverse, il coreano non si prestava
facilmente ad essere espresso in caratteri cinesi. Le sentenze in cinese sono qualificate con l’uso
di particelle, mentre in coreano la modifica del significato avviene attraverso suffissi e cambi
nell’intonazione.
Sia da studioso che da pioniere linguistico, Sejong fu in grado di analizzare le unità base del
linguaggio coreano utilizzando le sue conoscenze linguistiche, e riuscì ad “alfabetizzarlo” cosi
come descritto nell’Hunmin Chongum. Negli Annali di Sejong abbiamo un riferimento del 30
dicembre del 25o anno del suo regno che dimostra come l’Hunmin Chongum fu un’invenzione di
Sejong: “Questo mese il re ha personalmente creato 28 lettere di Onmun (linguaggio volgare) …
Anche se semplice e conciso, è capace di infinite variazioni ed è stato chiamato Hunmin
Chongum.”41
Secondo le Spiegazioni ed Esempi dell’Hunmin Chongum, i simboli delle consonanti di base
erano disegni schematizzati degli organi vocali umani nel momento dell’articolare alcuni suoni,
mentre le altre consonanti erano formate aggiungendo linee a queste cinque forme base.
La velareㄱ (k) descrive la base della lingua mentre blocca la gola.
L’alveolareㄴ(n) descrive i bordi della lingua mentre tocca il palato superiore.
La labialeㅁ (m) descrive i bordi della bocca.
Il dentaleㅅ (s) descrive i bordi degli incisivi.
Il laringeo ㅇ (l’iniziale nulla) descrive il bordo della gola.
La pronuncia della velare aspirataㅋ (k’) è più forte diㄱ (k), e perciò è stata
aggiunta una linea.
41
Sejong Sillok, 30 December, 25th year (1443).
- 72 -
Le Consonanti dell’Alfabeto Coreano
I simboli utilizzati come vocali sono stati derivati da tre simboli fondamentali nella filosofia
orientale.
Il cerchio ㆍrappresenta i Cieli.
L’orizzontale ㅡ rappresenta la Terra,
La verticaleㅣrappresenta l’Uomo.
Queste tre forme base vengono combinate per derivare altre vocali:ㅏ, ㅑ, ㅓ, ㅕ, ㅗ. ㅛ. ㅜ,
ㅠ. Consonanti e vocali insieme rappresentano un fonema, o unità di dialogo, ed insieme le lettere
formano una sillaba. Per esempio, “달” significa ‘Luna’ in coreano ed è formata da: ㄷ
(consonante)+ㅏ(vocale)+ㄹ(consonante). In altre parole il Coreano è sia un linguaggio alfabetico
che sillabico.
Il ricercatore americano Gari Ledyard fu particolarmente colpito dai principi scientifici
presenti nell’alfabeto coreano e scrisse:
La caratteristica più unica ed interessante dell’alfabeto coreano è la stretta corrispondenza
tra forma e funzione grafica. La forma delle consonanti non soltanto seguono un design
diverso da quello delle vocali, ma perfino all’interno di questi due gruppi Sejong utilizzò
una forma che chiarifica altre importanti relazioni… Nessun altro alfabeto al mondo ha una
tale bellezza ed è, sensibilmente, cosi razionale… E’ veramente impossibile trattenersi
- 73 -
dall’ammirare la concezione della relazione di questa forma-funzione e nel modo in cui
essa venne realizzata. Non c’è nulla di simile in tutta la lunga e diversificata storia della
scrittura. Sarebbe stato abbastanza avere, semplicemente, una chiara distinzione di forme
all’interno della stessa classe. Ma, razionalizzare queste figure sulla base degli organi
vocali associati al loro suono – questo è un lusso grammatologico!42
Fondato su principi filosofici e scientifici, l’Hangul simbolizza elementi della visione
confuciana: nel pensiero tradizionale orientale, yin è femminile, passiva, buia, secca e fredda,
mentre yang è maschio, attivo, luminoso, umido e caldo. Dall’interazione tra questi due principi
abbiamo i cinque elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua, che rappresentano i processi
dinamici piuttosto che entità fisiche.
Corrispondendo al principio yin-yang e dei cinque elementi, ad ogni vocale e consonante in
Hangul viene assegnata una caratteristica yin oppure yang, e le cinque consonanti di base
simboleggiano i cinque elementi, a seconda di come il suono viene articolato.43
42
G. K. Ledyard, “The Korean Language Reform of 1446: The Origin, Background, and Early History of the
Korean Alphabet” (Dissertation, University of California, Berkeley, 1966), 199-203.
43
Jung-soo Kim, The History and Future of Hangul (Seoul: Youl Hwa Dang, 1990), 26-28.
- 74 -
3. I Problemi nell’Introduzione dell’Hangul
Oltre al peso nel servire una nazione con il suo popolo, il passare del tempo lasciò Sejong
sofferente di nevralgie, diabete e problemi visivi. Il re dedicò le forze rimanenti alla creazione
dell’Hangul. Perfino durante le cure alle acque termali di Onyang e Chongju, Sejong portava
sempre con se testi linguistici per continuare la sua ricerca. Nell’inverno del 1443, il lavoro più
significativo dei cinquemila anni di storia coreana veniva finalmente completato.
E’ anche vero, che dal momento della sua concezione l’Hangul incontrò la forte opposizione
e censura della corte. Choi Manli, un anziano studioso della Sala di Giada, presentò al re la
seguente petizione, criticando accanitamente il nuovo alfabeto:
“Dato che è possibile imparare il nuovo alfabeto così facilmente, ho paura che il popolo cada
nell’ozio senza più esercitarsi nello studio. Le popolazioni che non usano i caratteri cinesi, ma
altri alfabeti, come i Mongoli, Sohans, Jurchen, Giapponesi e Tibetani, sono tutte popolazioni
barbare senza eccezione alcuna. L’uso di queste nuove lettere ci trasformerà sicuramente in
barbari.”44
Continuò, “Perché Sua Maestà sta cercando di alterare un linguaggio che è stato utilizzato fin
dall’antichità, senza difetto alcuno, e affiancarlo da un gruppo di caratteri rozzi, volgari e di nessun
valore? Non è questa scrittura, per dipiù, una semplice trascrizione delle parole parlate dai
contadini, senza la più piccola somiglianza ai caratteri cinesi originali? In realtà, il nuovo alfabeto
non è nient’altro che una eccentrica crudeltà, un ostacolo al progresso letterario, e con nessun
beneficio al governo. Sua Maestà, io sostengo che anche un lungo dibattito non permetterà di
trovare alcuna virtu’ in questo nuovo sistema di scrittura.”45
La richiesta per una alfabetizzazione universale ai tempi di re Sejong era qualcosa di
anacronistico. Molti pensavano che non era soltanto superfluo, ma anche non auspicabile avere
una popolazione che fosse in grado di leggere. Mettere uno strumento così politicamente
importante come la scrittura nella mani del popolo, era considerato perfino pericoloso. La
creazione del nuovo alfabeto era una sfida e un affronto alla lunga tradizione e autorità della
scrittura cinese e all’ordine sino-centrico del mondo. Sejong si rendeva benissimo conto del
grande divario esistente tra i suoi ideali e la loro realizzazione. Per questo motivo, piuttosto che
attaccare direttamente gli argomenti fatti dagli avversari, egli espresse le sue convinzioni con
44
45
Sejong Sillok, 20 febraio, 26o anno (1444).
Ibid.
- 75 -
moderazione e fermezza:
“Sol Chong di Silla creò l’Yidu (un metodo di rappresentazione del linguaggio coreano basato
sul suono e significato dei caratteri cinesi) per il popolo, ed ora anch’io ho realizzato un nuovo
alfabeto per loro. Perché sei convinto che Sol Chong aveva ragione mentre stai criticando il tuo
re dicendo che sta sbagliando? Se io non mi preoccupo di un linguaggio nazionale, chi altro lo
farà? Anche per me è una grande gioia leggere la letteratura classica. Quindi, non è possibile dire
che sto facendo questo semplicemente perché’ preferisco ciò che è nuovo al vecchio”.46
Sejong continuò in modo resoluto nella promulgazione del nuovo alfabeto, e successivamente
diversi lavori letterari cominciarono ad essere pubblicati utilizzando la nuova scrittura. Tra questi
troviamo l’Yongbi Ochonga (Canzoni dei Draghi Volanti), un tributo alle virtù delle dinastie reali,
Sokpo Sangjol (Episodi della Vita del Buddha) e Worin Chongang (Canti del Riflesso della Luna
sui Mille Fiumi), un poema che paragona il risveglio del Buddha Shakyamuni per tutti gli esseri
umani al riflesso della luna nei fiumi di tutto il mondo. Sejong emanò le sue ordinanze sia in cinese
che in Hangul, e gli avvisi pubblici vennero scritti utilizzando esclusivamente il nuovo alfabeto,
che divenne anche un soggetto obbligatorio negli Esami di Stato.
Ma secoli di abitudini e tradizioni non possono essere cambiati facilmente, neanche attraverso
l’ingenuità e l’impegno estremo del re. La corte e gli scolari continueranno ad utilizzare i caratteri
cinesi nei documenti ufficiali e non per i successivi quattrocento anni.
46
Idib.
- 76 -
4. Un alfabeto per il 21o Secolo
L’Hangul ha superato i test della storia, ricevendo, correntemente, l’attenzione e
l’ammirazione di linguisti in tutto il mondo. Oggi, i caratteri cinesi sono stati completamente
sostituiti dall’Hangul in tutti i libri e giornali coreani, e la grande invenzione di re Sejong ha, dopo
cinquecento anni, raggiunto finalmente il suo obiettivo. Lo studioso americano Robert Ramsey e
il linguista inglese Geoffrey Sampson, descrivono l’originalità dell’Hangul in questi termini:
L’alfabeto coreano non ha eguali al mondo. E’ il solo alfabeto completamente nativo
dell’asia orientale … La sua struttura mostra una sofisticata comprensione della
fonologia che fu eguagliata dall’occidente soltanto in tempi moderni.47
Continuiamo a meravigliarci dell’incredibile semplicità e convenienza dell’Hangul.
Senza sapere se è il migliore tra tutti i possibili sistemi di scrittura per il popolo della
Corea, l’Hangul è senza dubbio una delle più grandi conquiste intellettuali nella
storia dell’umanità.48
L’Hangul così scientifico e facile da imparare, viene visto come un’innovazione nella
storia dei linguaggi di scrittura. Lo scrittore inglese John Man scrive:
Un alfabeto perfetto può essere un ideale remoto, ma è possibile fare un lavoro
migliore di quello che la storia ha fatto con l’alfabeto occidentale, in ogni sua
manifestazione. Sappiamo questo perché esiste un alfabeto che è vicino alla
perfezione come nessun’altro. Emerso in Corea nella metà del 15o secolo, viene
considerato dai linguisti agli stessi livelli riservati a lavori d’arte classica. Nella sua
semplicità, efficienza ed eleganza, quest’alfabeto è l’essenza di ciò che un alfabeto
deve essere, una stella tra gli alfabeti, un tesoro nazionale per i coreani e “una delle
47
Robert Ramsey, “The Korean Alphabet,” King Sejong the Great: The Light of 15th Century Korea, ed. YoungKey Kim-Renaud (Seoul: Singu, 1997), 198.
48
Geoffrey Sampson, Writing Systems: A Linguistic Introduction (Stanford: Stanford University Press, 1985), 144.
- 77 -
più grandi conquiste dell’umanità”, secondo l’opinione del linguista britannico
Geoffrey Sampson.49
Altri studiosi attribuiscono il rapido sviluppo economico e il progresso nelle tecnologie
avvenuto in Corea negli ultimi decenni all’Hangul.
Nell’età dell’informazione, l’Hangul rimane competitivo rispetto ad altri alfabeti.
Sulla tastiera di un computer, le consonanti sono arrangiate sulla sinistra, le vocali
sulla destra, e le parole vengono scritte alternando tra vocali e consonanti. In termini
ergonomici, questo permette di massimizzare la produttività attraverso, tra l’altro,
una distribuzione efficiente dell’uso delle dita. In più, il fatto che ogni lettera abbia
un singolo suono e molto vantaggioso… Poiché non è possibile associare caratteri
cinesi sulla tastiera, questi vengono inseriti utilizzando caratteri romani, con una
penalizzazione in termini di velocità cosi come nel caso del giapponese, dato il suo
uso massiccio di caratteri cinesi. Nell’Hangul il suono cambia a predeterminate
frequenze, questo permette ai computer di effettuare il riconoscimento vocale in
modo logico e semplice.50
Linguisti di molte nazioni riconoscono l’originalità e la filosofia dietro l’Hangul, insieme alla
sua base logica e pragmatica. Più importante dell’alfabeto in se rimane, comunque, lo spirito di re
Sejong che riconosciamo in esso. Il suo sincero desidero che tutto il popolo della sua nazione
potesse riuscire ad esprimere i propri pensieri in iscritto è il vero orgoglio della Corea e un’eredità
spirituale da condividere con il mondo intero. Utilizzato come un alfabeto alternativo da
popolazioni senza un proprio sistema di scrittura, l’Hangul continua, persino oggi, ad essere una
luce contro l’analfabetismo e l’ignoranza.
49
John Man, Alpha Beta: how 26 letters shaped the Western world (New York: John Wiley & Songs, 2000), 108109.
50
Yi Hwa-yong, Humanism, the Power of Korean Culture (Seoul: Kookhak, 2004), 18-19.
- 78 -
Commenti Finali
Un Albero dalle profonde radici, incrollabile nel vento,
I suoi fiori chiari e i suoi frutti abbondanti.
Una fonte nelle profonde viscere, incessante nella siccità
Le sue acque scorrono verso il mare aperto.
-Canzone dei Draghi Volanti, Canto 2-
A differenza di molti altri re a cui è stato dato il titolo “Il Grande” da posteri, la grandezza di
Sejong non risiede sull’uso di forza bruta o nella conquista e sottomissione di altri popoli, piuttosto
da una serie di conquiste intellettuali e culturali che hanno continuato a beneficiare la sua nazione
attraverso molte generazioni, e che continuano ad arricchire la vita del suo popolo d’oggi.
Grazie alla sua intelligenza, energia creativa, compassione e buon senso, il re lavorò con
instancabile dedizione per liberare i suoi connazionali dalla povertà, ingiustizia ed ignoranza. Si
circondò di studiosi e scienziati molto capaci il cui ingegno ha trovato un mezzo ordinato e
meraviglioso di espressione attraverso la sua leadership.
Questa è la ragione per cui il nome di Sejong viene dato a molte strade, scuole, istituti di ricerca,
centri culturali e persino ad aziende. Nel tempo, il suo nome ha vinto il rispetto e l’ammirazione
anche di persone fuori dalla Corea. Il linguista Americano Dr. Macaulay ha continuato a celebrare
il Giorno dell’Hangul negli ultimi 30 anni. Il 9 ottobre di ogni anno, prepara cibo coreano e invita
i suoi colleghi, studenti ed amici per celebrare la creazione dell’alfabeto Hangul. Lo scienziato
giapponese Watanabe Gatso dell’International Astronomical Union scoprì un piccolo pianeta a cui
decise di dare il nome di ‘7365 Sejong 1996 QV’. Una delle scuole principali di Varsavia, in
Polonia, ha recentemente deciso di cambiare il suo nome in Scuola Superiore Sejong, aggiungendo
il coreano nel suo programma scolastico.
- 79 -
La Tomba Reale di Re Sejong
Sejong fu un re che servì il suo popolo con rispetto ed umiltà, che promosse la forza e la
bellezza culturale attraverso l’amore e la benevolenza, e instillato nel suo paese un senso di
indipendenza e di una nuova identità culturale. Egli possedeva un profondo rispetto per la storia e
la tradizione, valorizzava l’istruzione e la ricerca, e spinse il suo paese in avanti con riforme audaci
e innovative. Vestito con abiti rammendati e vivendo sotto un umile tetto, il suo senso di dovere e
responsabilità non ha mai vacillato, neanche durante il duro lavoro sull’alfabeto che causò la sua
cecità. Egli fu un padre per i poveri, i deboli, gli ignoranti e perfino per coloro che commisero
grandi offese.
Sejong, il quarto e più grande monarca della Corea di Choson, continua dopo la sua morte ad
essere un punto di riferimento e sorgente inesauribile per tutto il popolo coreano. E nonostante le
molte parole che sono state scritte su questo re, ed altre ancora da scrivere, le sue virtù non potranno
mai essere descritte completamente.
- 80 -
Appendice
- 81 -
Sillok: gli Annali Reali della Dinastia Choson
Gran parte delle informazioni sul regno di re Sejong proviene dalle pagine del Sillok, o Annali
della Dinastia Choson. Coprendo 472 anni di storia (1392-1863), hanno registrato gli atti di
venticinque re, a partire dal fondatore della dinastia, re Taejo, e concludendo con re Choljong.
L’opera consiste in 1.893 volumi, nei quali 163 costituiscono il Sejong Sillok, in cui troviamo gli
atti di re Sejong. E’ quindi uno dei resoconti più dettagliati ed estesi sull’operato di un re. Una
caratteristica unica dei Sejong Sillok è il lungo post scriptum (Vol. 128-163), che non troviamo nei
registri di nessun altro re. Questi contengono i diagrammi, mappe, carte, spartiti musicali, vari
trattati tecnici sui temi di astronomia, geografia, musica e su riti sacri e profani. Le diverse
conquiste culturali di Sejong non potevano essere adeguatamente comunicate in forma cronologica,
e quindi è stata aggiunta questa seconda sezione con i suoi conseguimenti organizzati in modo
tematico.
Gli storici di corte stenografavano ogni parola pronunciata dal re nel registro chiamato Sacho,
in cui troviamo conversazioni con cortigiani, i dettagli di riunioni, consultazioni ed altre
discussioni su questioni nazionali, perfino il comportamento del re e il suo aspetto. Questi
seguivano il re ovunque al fine di garantire l’accuratezza di ciò che veniva detto e fatto. Un giorno,
Re Taejong cadde da cavallo durante una battuta di caccia e disse, imbarazzato, ai suoi compagni,
"Non permettete agli storici di corte di venire a conoscenza di questo incidente." Con suo
disappunto, anche queste parole vennero registrate con cura nel Sacho.51
La consapevolezza che le loro parole e comportamenti sarebbero stati appresi e giudicati da
generazioni future, instillò un certo timore ai governanti della Corea che impedì loro di
trasformarsi in tiranni. Quando moriva un re, il suo successore nominava il gruppo di storici dal
51
Taejong Sillok, 8 febraio, 4o anno (1404).
- 82 -
Chunchugwan (Dipartimento di Storia) con l’incarico di compilare gli annali ufficiali sul regno
del predecessore con informazioni provenienti dal Sacho, dalle cronache quotidiane e dalle
relazioni di altri dipartimenti. Una volta completati, gli annali venivano stampati in quattro copie
per assicurarne la conservazione futura. Una copia veniva depositata nell’Archivio Reale di Seoul,
e le altre tre nelle città di Songju, Chungju e Chonju, distribuite in diverse parti del regno. Se uno
degli archivi veniva perso a causa di un incendio o per altri disastri naturali, gli Sillok negli altri
archivi avrebbe permesso la loro sostituzione. Ma durante la Guerra dei Sette Anni (1592-1598),
l’intera nazione venne inghiottita in un conflitto che mise gli archivi a rischio di essere distrutti.
Fortunatamente, la copia tenuta a Chonju venne trasferita sul Mt. Naejang prima del saccheggio
giapponese della città, e questo permise a duecento anni di storia, incluso il regno di Sejong, di
essere salvati dalla loro completa scomparsa. Dopo la fine della guerra, il governo utilizzò la copia
sopravvissuta per sostituire le versione degli Sillok andati perduti, e spostò gli archivi in località
remote su isole e montagne, con l’eccezione di una copia che doveva essere sempre conservata
nell’Archivio Reale a Seoul.
L’oggettività veniva considerata molto importante nella compilazione degli Sillok, poiché lo
scopo di questi documenti era quello di trasmettere le lezioni della storia alle generazioni
successive. Un resoconto chiaro, imparziale di ciò che era realmente accaduto era quindi di vitale
importanza, e per garantire che questo era effettivamente il caso, l’accesso ai Sacho e agli Sillok,
veniva concesso soltanto ad una ristretta commissione di storici. Perfino il re non era esente da
questa regola. Quando Sejong espresse il desiderio di leggere i Taejong Sillok, al fine di scoprire
come gli storici avevano valutato gli eventi del regno di suo padre, la richiesta venne risolutamente
bloccata dai cortigiani reali.
Il re disse,
“Ora che i Taejong Sillok sono stati completati, desidero leggerli. Qual è la tua opinione?”
A questo il Vice-Primo Ministro Maeng Sa-song rispose,
“Se Vostra Maestà legge gli Sillok ora, anche i re successivi vorranno fare lo stesso. E se il re
che legge gli Sillok è dispiaciuto da ciò che legge, egli cercherà di apportare modifiche ad esso,
e così gli storici reali non saranno più in grado di riportare la storia nella sua interezza, temendo
la punizione del re. In questo caso, Vostra Maestà, come sarà possibile preservare la verità per
le generazioni future?”
- 83 -
Il re rispose, “Ciò che dici è vero.”52
Cosi, né il re né i suoi Ministri erano autorizzati a leggere gli Sillok. Allo scopo di amministrare lo
stato, tuttavia, era permesso fare riferimento ad essi per trovare precedenti storici rilevanti
all’azione in esame. Anche in tali circostanze, all’ufficiale inviato all’Archivio Reale era
consentivo copiare soltanto le voci rilevanti al caso. Quando negli archivi venivano aggiunti nuovi
documenti, o quando le stanze venivano pulite e ventilate, gli storici del Dipartimento di Storia
dovevano essere presenti per assicurarsi che nulla venisse danneggiato o perso. Il rigore delle
norme per la protezione e la manutenzione dei Sillok è facile da capire, considerando che essi
contenevano resoconti veritieri su episodi onorevoli e disonorevoli della vita politica, cosi come
discussioni e critiche al re e ai suoi ministri.
Gli Sillok sono una ricca fonte di informazioni su molti aspetti storici e culturali della Dinastia
di Choson, includendo politica, diplomazia, affari militari, legge, economia, industria, trasporti,
comunicazioni, sistemi sociali, costume, etichetta, arti e artigianato, filosofia e religione. Esso
fornisce una visione colorata nella vita delle persone ad ogni livello della società, dall’aristocrazia
al contadino comune, ed è una risorsa rara e preziosa per gli tutti gli studiosi interessati a questo
periodo storico.
Originariamente scritti in Cinese, gli Sillok rimasero inaccessibili a molti anche dopo essere
stati resi pubblici. Nel 1968 iniziò un grande progetto per tradurre gli Sillok in coreano. Venticinque
anni dopo, 413 volumi della traduzione sono stati pubblicati e rilasciati in formato CD-ROM a
causa della loro dimensione. Dal 2005, gli originali con la relativa traduzione sono disponibili su
Internet a sillok.history.go.kr.
Gli Sillok sono stati designati come Tesoro Nazionale della Corea n.151, ed elencati nel registro
dell’UNESCO ‘Memorie del Mondo’ (1977).
52
Sejong Sillok, 20 marzo, 13o anno (1431).
- 84 -
La Storia del Pluviometro
Nessun modello del Chugugi, il primo pluviometro al mondo, è sopravvissuto dagli inizi della
sua esistenza sotto re Sejong. Oggi, possediamo soltanto un piccolo numero di Chugugi, costruiti
agli inizi del 18o secolo. La mancanza di modelli originali è una delle ragioni principali della
confusione intorno al paese che ha originato questo strumento.
Nel 1910, lo studioso giapponese Wakada Yuchi (和田雄治 1859~1918) comprese
l’importanza storica del Chugugi, e in una tesi pubblicò la fotografia del miglior modello
sopravvissuto fino ad oggi che riuscì a trovare. A quel tempo, egli era il capo della stazione
metereologica di Chemulpo. Il suo articolo intitolato “Il Pluviometro della Corea del 15o Secolo”
fu spedito ad un numero di conoscenti accademici in Francia.
Laureatosi in fisica all’Università di Tokyo, Wakada Yuchi studiò meteorologia in Francia dal
1889 al 1891. Per questo, decise di scrivere il suo articolo in francese, e sottoporlo all’attenzione
di amici e studiosi nel paese dove ebbe studiato. Fu in questo modo che il Chugugi venne
conosciuto in Europa
L’articolo venne prima pubblicato nel numero di gennaio dalla rivista scientifica Nature del
1911, con una traduzione in inglese pubblicata in Gran Bretagna nel 37o numero del Quarterly
Journal of the Royal Meteorological Society dello stesso anno. Il Chugugi è ora ben conosciuto
nel mondo, ma la fotografia usata nell’articolo era di un modello costruito nel 1770. L’immagine
più utilizzata del Chugugi nelle riviste odierne, riporta l’iscrizione “Konryung Kyongin Owoljo”.
Alla luce di questa iscrizione, gli studiosi cinesi hanno naturalmente assunto che questo
strumento era di origine cinese e che trovò strada verso la Corea soltanto successivamente.
‘Konryung’ era il termine utilizzato, nel sistema di datazione cinese, per denotare il periodo della
dinastia Ching. ‘Kyungin Owoljo’ significa che era stato costruito nel quinto mese dell’anno
Kyongin (1770). Non essendo a conoscenza del fatto che anche la Corea utilizzava termini cinesi
come sistema cronologico, essi arrivarono alla conclusione che il dispositivo era di origini cinesi.
Come risultato, i testi scolastici in Cina presentano il Chugugi come una loro invenzione, e la sua
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fotografia orgogliosamente stampata su molti testi
scientifici e di meteorologia cinesi.
Comunque, non è possibile trovare nessuna informazione
sul termine Chugugi o su di un pluviometro in tutta la
letteratura cinese. Nonostante ciò, nel suo grande lavoro,
Science and Achievements of China, il famoso studioso
della storia scientifica Cinese Joseph Needham (19001995) scrisse: “… il pluviometro non fu un’invenzione
coreana, ma venne realizzato in Cina molto prima”. Come
evidenza di questo, egli cita il Susu Kujang (數書九章),
un testo di matematica della Dinastia Sung, nel quale
venne usata la frase “Chugu”. Ma, “Chugu”, che significa
‘misurare la precipitazione’ (l’aggiunta di –gi per denotare
lo strumento), non venne scritta come referenza specifica
al pluviometro. Referenze chiare a questo dispositivo
appaiono negli Annali di Sejong (18 agosto, 1441; 8 Maggio 1442), e sebbene il Chugugi venne
considerato una scoperta dalla Cina, poco dubbio rimane sul fatto che, originariamente, fu
un’invenzione coreana.
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