Oggi a scuola, l`insegnante non è riuscita

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Oggi a scuola, l`insegnante non è riuscita
IL BRODO ( Le Bouillon)
Oggi a scuola, la maestra è mancata. Eravamo nel cortile, in fila, per entrare in classe
quando il sorvegliante ci ha detto: "La vostra maestra oggi è malata.”
Dopodiché, il signor Dubon, il sorvegliante, ci ha condotto in classe. Il sorvegliante
viene chiamato “il brodo” (Le Bouillon) quando non c'è, naturalmente. Si chiama
così, perché lui dice tutto il tempo: "Guardatemi negli occhi," e nel brodo ci sono gli occhi.
Io questo non l’ho capito subito, sono gli adulti che me l’hanno in seguito spiegato.
Le Bouillon , ha dei lunghi baffi e lui ci punisce spesso, con lui, non bisogna ridere.
E’ per questo che eravamo infastiditi che ci venisse a sorvegliare, ma fortunatamente
arrivando in classe, ci ha detto: "Non posso restare con voi, devo lavorare con il Preside,
allora, guardatemi negli occhi e promettetemi di essere bravi.”
Tutti i nostri occhi hanno guardato nei suoi ed abbiamo promesso. Da allora, noi siamo sempre
abbastanza bravi.
Ma lui aveva l’aria sospettosa, le Bouillon, poi chiese chi era il migliore studente della classe.
"Sono io, signore!" Ha detto Agnan, orgoglioso. Ed è vero, Agnan è il primo della classe,
è anche il cocco della maestra per questo noi non l’amiamo tanto, ma non possiamo picchiarlo
spesso come vorremmo, a causa dei suoi occhiali. "Bene , ha detto le Bouillon, tu vieni a sederti
al posto della maestra e sorveglierai i tuoi compagni di classe. Tornerò di tanto in tanto per
vedere come vanno le cose. Ripassate le lezioni. " Agnan tutto contento, andò a sedersi sulla
cattedra della maestra e le Bouillon se ne andò.
"Bene, ha detto Agnan, noi dobbiamo fare aritmetica, prendete i vostri quaderni, faremo un
problema. - Non sei un po' pazzo? " ha domandato Clotario. “ Clotario zitto!” ha gridato
Agnan, che aveva davvero l’aria di credersi la maestra. "Vieni a dirmelo qui , se sei un uomo! "
ha detto Clotario e la porta dell’aula si è aperta ed abbiamo visto le Bouillon entrare tutto
contento. . «Ah! ha detto. Io stavo dietro la porta per ascoltare. TU, laggiù, guardami negli occhi! "
Clotario ha guardato, ma quello che vedeva non aveva l’aria di fargli tanto piacere.
“ Tu mi coniugherai il verbo: non devo essere scortese con un compagno che è incaricato di
sorvegliarmi e che vuole farmi fare dei problemi di aritmetica." Detto questo, le Bouillon è
uscito, ma ci ha promesso che sarebbe ritornato.
Gioacchino si è proposto per spiare il sorvegliante alla porta, eravamo tutti d'accordo, tranne
Agnan che gridava: "Gioacchino, al tuo posto!" Gioacchino ha fatto la linguaccia ad Agnan, si è
seduto davanti alla porta e si è messo a guardare attraverso il buco della serratura.
"Non c'è nessuno, Gioacchino? " Ha chiesto Clotario. Gioacchino ha risposto che non vedeva
niente. Allora Clotario si alzò e disse che avrebbe fatto mangiare il suo libro di aritmetica ad
Agnan, questa qui era davvero un'idea divertente, ma non piacque ad Agnan che gridò:
«No! Ho gli occhiali! – Mangerai anche quelli! " ha detto Clotario, il quale voleva che Agnan
mangiasse assolutamente qualcosa. Ma Goffredo ha detto che non bisognava perdere tempo
con le sciocchezze, che era meglio giocare a pallone. “E i problemi allora? "domandò Agnan, che
non sembrava felice, ma noi, non ci abbiamo fatto caso ed abbiamo iniziato a farci dei passaggi
ed è terribilmente divertente giocare tra i banchi. Quando sarò grande, mi comprerò una classe,
solo per giocarci dentro. Poi abbiamo sentito un grido ed abbiamo visto Gioacchino disteso per
terra che si teneva il naso con le mani. Era le Bouillon che aveva appena aperto la porta e
Gioacchino non l’aveva visto arrivare. «Che cos'hai? "ha domandato le Bouillon, sorpreso,
ma Gioacchino non ha risposto, lui faceva Hui, Hui, Hui!!, ed è tutto, allora, le Bouillon lo prese
tra le braccia e lo portò fuori. Noi avevamo riposto il pallone e siamo ritornati ai nostri posti.
Quando le Bouillon tornò con Gioacchino, che aveva il naso tutto gonfio, ci ha detto che cominciava
ad averne abbastanza e se continuavamo così, sarebbero stati guai. "Perché non prendete esempio
dal vostro compagno Agnan? ci disse, è bravo lui. "E le Bouillon se ne andò. Abbiamo chiesto a
Gioacchino che cosa gli fosse accaduto e lui ci ha risposto che si era addormentato a forza di
guardare dal buco della serratura.
"Un contadino va alla fiera, ha detto Agnan in un cestino ha ventotto uova a cinquecento franchi
la dozzina . - E' colpa tua, il colpo al naso ", ha detto Gioacchino “ SI ! ha detto Clotario gli faremo
mangiare il suo libro di aritmetica, con il contadino , le uova e i suoi occhiali! " Agnan, allora
cominciò a piangere. Ci ha detto che eravamo cattivi e che lui lo avrebbe detto ai suoi genitori,
e che ci avrebbe fatto espellere quando le Bouillon aprì la porta. Noi eravamo tutti seduti ai nostri
posti in silenzio e le Bouillon vide Agnan che piangeva tutto solo seduto sulla sedia della maestra.
“ Allora che! , disse le Bouillon, sei tu che fai l’indisciplinato adesso? Volete farmi impazzire! Ogni
volta che vengo, c'è un altro che fa il buffone! Guardatemi negli occhi, tutti! Se dovessi tornare
di nuovo e vedo qualcosa di anormale, sarete severamente puniti! "E se ne andò di nuovo. Noi, abbiamo
detto che non era il momento di fare buffonate, perché il sorvegliante quando non è contento, ci dà
strane punizioni. Non ci siamo mossi, abbiamo sentito solo Agnan soffiarsi il naso e masticare Alceste,
un compagno che mangia tutto il tempo. E poi abbiamo sentito un piccolo rumore dal lato della
porta. Abbiamo visto la maniglia della porta che girava molto lentamente e poi la porta cominciò ad
aprirsi gradualmente stridendo. Tutti abbiamo guardato e non respirava nessuno, anche Alceste aveva
smesso di masticare. E, improvvisamente, qualcuno gridò: "E’ LE BOUILLON! "La porta si aprì
e le Bouillon entrò, tutto rosso. "Chi l'ha detto? "ha chiesto. "E’ stato Nicola! "disse Agnan. "Non è
vero, bugiardo! «Ed era vero che non era vero, perché chi aveva detto questo, è stato Rufo.
«Sei tu! sei tu! si sei tu! " gridò Agnan e si mise a piangere. “ Tu sarai punito! " mi disse le Bouillon.
Così ho iniziato a piangere, ho detto che non era giusto che lasciassi la scuola e che io ero molto
rammaricato. "Non è stato lui, signore, è stato Agnan che ha detto le Bouillon! "gridò Rufo.
"Non sono io che detto le Bouillon! "Gridò Agnan. "Hai detto le Bouillon, ti ho sentito dire le Bouillon,
perfettamente, le Bouillon! – Bene, va bene così, ha detto le Bouillon, voi sarete tutti sospesi! "
“ Perché io? chiese Alceste. Io non ho detto le Bouillon! " " Non voglio più sentire questo soprannome
ridicolo, avete capito? " gridò le Bouillon, che aveva l’aria stranamente agitata. "Non voglio essere
sospeso! " gridò Agnan e si rotolava a terra, piangendo e singhiozzava ed era diventato tutto rosso
e poi tutto blu. In classe, quasi tutti gridavano o piangevano, ho ho creduto che anche le Bouillon si
sentisse così , quando il preside entrò. "Cosa sta accadendo, le Bouil ... Signor Dubon? "Ha chiesto, il
preside. "Non lo so, signor Preside, ha risposto le Bouillon, c'è chi si rotola per terra, un altro che
sanguina dal naso quando apro la porta, il resto che urla , io non ho mai visto una cosa del genere!”
e le Bouillon si passava la mano nei capelli e i suoi baffi si spostavano in tutte le direzioni.
L’indomani , è ritornata la maestra, ma le Bouillon non c’era.