Spritz, password per esperienze forti. Anche l`autolesionismo
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Spritz, password per esperienze forti. Anche l`autolesionismo
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 21 maggio 2006 GENERAZIONE S I sociologi la chiamano emergenza. Gli statistici danno numeri preoccupanti. Il vescovo Giuseppe l’aveva già detto l’anno scorso, e lo ribadisce qui sotto. I nostri giovani bevono. Molto e cominciando sempre prima. Il problema va affrontato da più parti. Dal punto di vista sociologico, per capire le cause che spingono gli adolescenti a “buttarsi sul bere”; dal punto di vista dell’ordine pubblico, perché quando si ubriacano creano problemi a se stessi e agli altri; dal punto di vista culturale, perché se il 40% dei ragazzini da 11 a 15 anni ha già cominciato a bere superalcolici e se sette adolescenti su dieci hanno già cominciato a bere prima dei 15 anni (e si noti che la legge vieta la somministrazione ai minori di 16 anni) qualcosa che non va ci deve pur essere. I numeri sono eloquenti. Un’indagine Istat riporta che l’8% dei ragazzi tra 16 e 17 anni beve alcolici tutti i giorni, il 10% si è ubriacato almeno una volta nell’ultimo anno, e di questi uno su quattro più di 3 volte all’anno. Il 40% beve alcolici in occasioni di feste, ma il 23% lo fa semplicemente quando sta in compagnia. Spaventa l’indagine del Cnr: in Veneto le persone superiori ai 14 anni che bevono abitualmente sono il 79%, e l’età media si abbas- sa. Infatti dal 1998 al 2003 gli adolescenti sono aumentati del 17%, e addirittura del 32% se si guarda alle adolescenti. A caricare le statistiche, l’uso di aperitivi alcolici. Guarda tu, lo spritz. I provvedimenti per ora sono spontanei e in varie direzioni: si va dal progetto del singolo Comune (come Padova che ha fornito i bar della giusta ricetta per lo spritz, bandendo l’uso di superalcolici), all’iniziativa del singolo gestore di bar, alle scuole. Manca un coordinamento che affronti il problema di petto, partendo dalle radici. I 21 dipartimenti della rete alcologica regionale si occupano di alcolisti. Con i giovanissimi, forse, bisognerebbe intervenire prima che lo diventino. Il rischio è che se la droga fa paura, sull’alcol i genitori chiudono un occhio, non danno eccessivo peso. O forse nemmeno se n’accorgono, anche perché con la paghetta settimanale il figlio si arrangia, magari sfruttando le mille forme di “happy hour”, le ore promozionali (perché il locale altrimenti sarebbe vuoto) nelle quali mangi e bevi a prezzi modici. Ma le dipendenze cominciano proprio così. Prendendole sottogamba. Alessandro Toffoli IL VESCOVO GIUSEPPE TORNA SUL FENOMENO GIOVANILE Spritz, password per esperienze forti. Anche l’autolesionismo «C i si diverte solo se ci si altera». È la convinzione che si è fatto il vescovo Giuseppe guardandosi intorno e osservando in particolare i ragazzi, sempre più numerosi catturati dalla “moda dello spritz”. Che è un primo passo – la password, come la chiama lo stesso Vescovo – per esperienze più forti, verso il baby-stordimento che porta alla baby-depressione. Un’indagine svolta nel vicino Friuli Venezia Giulia tra adolescenti, quindi minori di 18 anni, e presentata ad un convegno sul baby-alcolismo («nelle famiglie si bevono alcolici anche ad 11 anni» è l’allarme di Francesco Piani, friulano, presidente della Scuola europea di alcologia), ha certificato che 19 ragazzi su 100 hanno avuto, negli ultimi 6 mesi, comportamenti o pensieri di tipo autolesivo. Alla domanda “Penso di uccidermi” l’8,2% ha risposto “qualche volta” e il 3,8% “spesso”. Il 28,7% di un campione di 1.090 adolescenti ha ammesso di bere “qualche volta” alcolici senza l’autorizzazione dei genitori; “spesso” il 16,1%. E il 10,6% di drogarsi. Dopo le proteste, a Vittorio Veneto come a Conegliano, per i raduni giovanili con l’obiettivo di sprizzarsi, sono insorti addirittura comitati di genitori per rivendicare la libertà dei loro figli. Ovviamente sotto il segno della responsabilità. Ma se dalle statistiche arrivano segnali di allarme e se gli stessi operatori sociali mettono in guardia, vale la pena quanto meno di approfondire. E, ancora una volta, il vescovo Giuseppe ha anticipato l’analisi. L’ha fatto l’anno scorso. Lo ripete in questa occasione in cui L’Azione ripropone il problema nel suo interesse pastorale, oltre che culturale e sociale. Dunque, secondo il Vescovo, «lo spritz assunto dai giovani non ha nulla da spartire con lo spritz sorseggiato dall’adulto in compagnia dopo la messa. Quello dei giovani, in età È grave che ci si diverta solo se ci si altera e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 sempre più abbassata, è fenomeno di massa – spiega il Vescovo –. E, soprattutto, è fenomeno che dovrebbe allertare chiunque ha a cuore il mondo dei giovani. In quanto altro non è se non il primo gradino, divenuto ormai cultura, per accedere al sistema discoteca. È la password per esperienze forti. Sempre più forti. Il che significa che la persona che decide di prendere il suo spritz è intenzionata a procedere nel labirinto di un divertimento scatenato. Reso possibile solo per alterazione fisico-psicologica. Lo spritz predisposto per i giovani infatti – insiste il vescovo Giuseppe – è funzionale alla prima fase di alterazione che prelude ed esige altro. Già in se stesso, a detta degli esperti, fa male, essendo un cocktail di alcolici. Ma il peso del pericolo che gli incombe sta soprattutto nel Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D.Lgs. n. 196 del 2003.” Chiuso in redazione il 17.5.2006 alle ore 18.30 fatto che altro non è se non la miccia, opportunamente predisposta, che fa scoppiare e deflagrare una serie di mine. A catena. Per una nottata che si è decretata un olocausto al divertimento. Il Vescovo Giuseppe Senza inibizioni. Senza freni. Senza regole. Senza la sorveglianza della stessa ragione. L’unica che si mette a riposo. In sonno profondo. Appunto a cominciare dallo spritz». Secondo monsignor Zenti, «il fenomeno non può essere preso alla leggera. Come si trattasse di una sregolatezza comprensibile e perdonabile in un giovane. Purtroppo ci svela un fatto di abbastanza recente datazione: ci si diverte solo se ci si altera. Viene spontaneo l’interrogativo: perché? quali altri interrogativi incalzano? o il mondo dei giovani è un pianeta che è sfuggito di mano proprio a chi ha responsabilità educative ed è stato risucchiato nella galassia dei buchi neri che tutto divorano e disintegrano? C’è spritz e spritz. Dunque. Ma quello predisposto per i giovani – conclude il vescovo Giuseppe – non è certo solo uno spritz. Innocuo. Solo una mente diabolica poteva inventarlo». Francesco Dal Mas MICHELA FREZZA, SERT “Bevono per essere uguali agli altri” «G li adolescenti? Bevono perché “lo fanno tutti”, per non sentirsi diversi, per anestetizzare le ansie e i malesseri dell’adolescenza» spiega Michela Frezza, responsabile del Sert dell’Ulss 7. Dopotutto, perché non dovrebbero bere? Tra Piave e Livenza le bevande alcoliche non sono avvertite come qualcosa di pericoloso e dannoso. Anzi, una miriade di osterie, birrerie, mostre del prosecco e feste della birra sta lì a dire ai ragazzi che l’alcol è una cosa normale, fa parte della vita (i sociologi parlerebbero di “accettazione sociale”). Un giozet no l’à mai fat mal a nesun spiega compiacente il genitore veneto al figlio di sei-sette anni. E invece, quel giozet, trangugiato con la benedizione di papà, potrebbe essere la prima falla nella diga. «I genitori, la famiglia, sono i grandi latitanti nella prevenzione all’abuso dell’alcol, forse perché ritengono che un bicchiere di vino non fa male e un’ubriacatura ogni tanto è normale – afferma il dottor Paolo Cimarosti responsabile del servizio di Alcologia dell’azienda sanitaria di Pordenone –. Abbiamo abbassato la guardia, abbiamo mollato nella prevenzione ed ora assistiamo a una recrudescenza del fenomeno». «I ragazzi all’esterno dei locali con caraffe di spritz o al supermercato con carrelli zeppi di lattine di birra, non possono lasciarci indifferenti», aggiunge Frezza. Come non possiamo far finta di non vedere la moda dilagante, tra giovani e giovanissimi, del “binge drinking”, ovvero l’abi- tudine di consumare eccessive quantità, convenzionalmente sei o più bicchieri, di bevande alcoliche, in una sola occasione, come ad esempio durante una stessa serata o una festa. O la moda delle bevande fruttate, stile cocktail, mascherate da bibite. «Il bere alcol ha una doppia funzione: è un elemento aggregativo e ausiliario, cioè un qualcosa che fa sentire il ragazzo sicuro, forte – spiega Frezza –. Il mercato ha colto la tendenza e l’ha incentivata, ad esempio con l’happy hour». Ma come Michela Frezza ne veniamo fuori? «Le politiche proibizioniste si sono rivelate fallimentari – secondo Frezza –. Bisogna insegnare ai ragazzi un uso “intelligente” dell’alcol, convincerli della necessità di un limite che è posto non per il gusto di frenarli ma per il loro benessere. Più passa il tempo e più mi convinco che dobbiamo lavorare con loro, dentro i loro gruppi, cercando di far veicolare le informazioni attraverso i loro opinion leaders. Convegni e conferenze non servono con i ragazzi». Come è tempo perso attenderli nelle sedi dei servizi: «I soli giovani che vediamo negli ambulatori sono quelli cui è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza», afferma Cimarosti. «I ragazzini non lanciano richieste di aiuto per problemi di alcol, proprio perché l’alcol non è considerato pericoloso – conferma Frezza –. Da noi arrivano per guai provocati dall’uso di sostanze che, guarda caso, sono puntualmente correlate all’abuso di alcol. Prima della droga o accompagnato ad essa c’è sempre l’alcol». Federico Citron e L’AZiON Primo Piano PR RIITTZZ Domenica 21 maggio 2006 I GENITORI PREOCCUPATI: “Se non c’è da bere non si trovano neppure” «È come spegnere l’incendio di una foresta con dei secchi d’acqua». Il paragone ce lo propone una coppia di genitori di un ragazzo sedicenne. Da qualche tempo si sono accorti che nella compagnia del figlio girano fiumi di alcol e hanno cercato di correre al riparo con tutte le armi a loro disposizione: dal dialogo alle “punizioni”. Carota e bastone, insomma. Ma la battaglia è difficile. Appunto come spegnere un grande incendio con un secchio d’acqua. «Ormai per i giovanissimi bere alcol è un fatto normale – spiegano i due genitori –. Se non c’è da bere non si ritrovano nep- pure. Sappiamo di un amico di nostro figlio che è stato riportato a casa in coma etilico. Quello che ci fa stare più male, è che questi ragazzi bevono quasi per noia, per riempire il tempo, perché non hanno voglia di organizzarsi, di programmare qualche attività ricreativa o di gioco. L’apatia è un nemico subdolo, come possiamo aiutare nostro figlio a combatterlo e vincerlo?». E il problema non è solo l’alcol: «Tra i ragazzi gira tranquillamente l’“erba”, farsi le canne è una cosa normale. Ecco, la percezione che questi comportamenti siano normali è la vera sconfitta di noi genitori». dulti che predicano ai giovani: “non bere”? Spesso fiato sprecato. Campagne educative perché nessuno tocchi mai una goccia di alcolico quando esce con gli amici? Utopiche e forse anche ingiuste (più d’uno dice che un bicchiere di quello buono, se è “un” bicchiere, fa bene). Pertanto? Arrendersi e lasciare i giovani soli di fronte alla bottiglia? Nossignore! Piuttosto, armarsi di fantasia, parlare ai giovani, con un linguaggio giovane… e farlo fare da giovani stessi. È il cocktail vincente che verrà servito venerdì 19 dalle 21.30 al bar Duomo a Ceneda. Quando cinque studenti che hanno terminato a giugno 2005 l’i- stituto alberghiero Beltrame passeranno tra i clienti a presentare un sottobicchiere a più strati e una tovaglietta americana. L’uno spiega in supersintesi i danni dell’alcol e invita: “Conta i bicchieri”! Replica l’altra: “Bevi sicuro per non trovarti contro il muro”, slogan che circonda tre giochi enigmistici con cui dilettarsi, e riflettere sull’abuso di alcol, in attesa che vengano nascosti dal piatto fumante. Tovaglietta e sottobicchiere sono l’apice di tre anni di lavoro per 18 studenti del Beltrame. Tre anni in cui questi futuri baristi o ristoratori hanno studiato l’universo-alcolici sia negli effetti dell’abuso sia nelle modalità d’uso: c’è (grado) alcolico e (grado) alcolico. E si sono convinti a invitare tutti alla qualità del “bere bene” con consapevolezza abbandonando la pessima tendenza a “bere tanto” per farsi ricordare dagli altri o per dimenticare se stessi. Lo consigliano anche medici ed esperti, ma si presume che l’effetto sia diverso se a te, giovane cliente, lo ricordano tue piacevoli coetanee per mezzo di simpatici gadget. Oppure se, come è accaduto l’anno scolastico scorso, gli studenti dell’alberghiero incontrano i pari grado degli altri istituti vittoriesi per condividere quel che hanno imparato su usi e abusi dell’alcol, e tutti, con la collaborazione creativa dell’istituto d’arte, realizzano una maglietta con slogan in tema. Il lavoro che sarà presentato venerdì al bar Duomo è frutto di collaborazioni dell’alberghiero con Ulss 7, Comune di Vittorio Veneto ed Acat. L’impegno di educazione al bere consapevole della scuola vittoriese non è cominciato con questo progetto né si esaurisce qui. Il punto decisivo adesso è invece la diffusione del messaggio di cui sottobicchiere, tovaglietta e studenti dell’alberghiero sono messaggeri. Dopo la presentazione al bar Duomo, ne sono previste ma non ancora fissate due al Caffè Elettrico di Fregona e al bar Big Dream di Sarmede, e basta. I giovani sono a disposizione: gestori, fatevi sotto! Cosa aspettano, in particolare, i gestori di Flaming e Taverna, locali ad alta frequentazione di giovan(issim)i e con precedenti di problemi di ordine di pubblico dovuti a consumo di alcolici che ha forse guardato alla quantità anziché, come Beltrame insegna, alla qualità? (TB) PARLANO I GIOVANI CUI PIACE BERE ta di bere qualche sera anche durante la settimana, ma non durante il giorno» dice il sacilese Luca, 18 anni. «Non spendo molto per gli alcolici, mi piace solo la birra che non costa molto e non credo ci sia una grande differenza tra una bibita e una lattina di birra. Anche i miei amici bevono e se non ho voglia di qualcosa di alcolico non mi faccio nessun problema. I più piccoli bevono per imitare gli adulti, per farsi notare, per avere un atteggiamento da grandi». Al vittoriese Andrea, 16 anni, capita di bere «vino o spumante in occasione di feste con gli amici o cene con i parenti, ma non faccio certo abuso di alcol. Pensando ad amici e conoscenti mi rendo conto di essere in minoranza e che l’abitudine diffusa è quella di fare un uso sbagliato delle bevande alcoliche, che vengono viste come il modo più semplice ed efficace per divertirsi». Il compaesano e coetaneo Luca ammette: «Tra conoscenti e amici conosco molte persone che fanno abuso di alcol. Da un lato la vedo come un’esagerazione e penso che potrebbero limitarsi, ma dall’altro conosco anche molte persone che sanno controllarsi e quindi non credo che la situazione sia allarmante». Alberto Rosa Erica Bet Ginevra Lamberti Andrea Pizzinat AL PROSIT PUB DI SAN VENDEMIANO PROGETTO DEL BELTRAME Se bevi troppo: etilometro La morale te la fa e poi via le chiavi dell’auto la tovaglietta «C ’erano dei ragazzi nostri clienti abituali che avevano bevuto un po’ più del solito. Quando stavano per uscire, scherzando ma non troppo, abbiamo detto loro: consegnateci le chiavi della macchina. Se passate il test dell’etilometro ve le restituiamo, altrimenti restate qui». E loro cosa hanno fatto? «Sono rimasti lì, perché avevano valori di alcol troppo alti. Sono rimasti qualche ora seduti fuori ad aspettare di smaltire l’alcol». E di riavere indietro le chiavi dell’auto. I protagonisti del racconto non sono né genitori, né animatori, né alcun tipo di educatori per professione. Anche se forse più dei sopra elencati possono influenzare il comportamento dei giovani. A ritirare le chiavi dell’auto sono stati Mauro Meneghin e Lorella Collot di Conegliano, di professione gestori di locali per giovani. Il Re Madruc a Vittorio Veneto prima, il Prosit a San Vendemiano adesso. Dicono che agiscono «per il bene del nostro locale; non pensiamo certo di risolvere il problema del- P erché gli adolescenti bevono alcol? Lo abbiamo chiesto direttamente ai baby consumatori di Conegliano, Oderzo, Sacile e Vittorio Veneto. Il quindicenne coneglianese Gianluca racconta: «Ho iniziato due anni fa, ma io non bevo molto. Ho qualche amico che si ubriaca spesso nei fine settimana. Al massimo bevo quando sono tra amici o quando vado in discoteca. Mi piace un drink che si chiama Bomba Blu. Non so come è fatto, però è buono e non credo faccia male». Chiara, 17 anni, di San Fior, dice che «il primo spritz l’ho bevuto l’estate scorsa ad una festa. C’era una caraffa e così ho 3 l’alcolismo»; però intanto s’impegnano a sensibilizzare, coi fatti più che con le parole, i giovani. E per ciò stesso si distaccano di anni luce da parte della loro concorrenza. I loro impegni? «Quando eravamo a Vittorio – racconta Meneghin – abbiamo collaborato al progetto di Comune ed Ulss (lo stesso che ha coinvolto i ragazzi dell’alberghiero, di cui qui si parla in altro articolo). Inoltre, per i nostri locali abbiamo acquistato un etilometro. Non lo teniamo in vista, ma se vediamo dei ragazzi che hanno bevuto molto gli proponiamo di sottoporsi al test. Inoltre ci rifiutiamo di vendere alcolici a chi ha meno di 16 anni, anche se si tratta di una festa di compleanno organizzata d’accordo con i genitori. Così dice la legge, anche se penso che sia pochissimo rispettata». Risultato? «Il nostro è un locale con atmosfera tranquilla, tanto è vero che è frequentato anche da compagnie di dieci quindici ragazze, sole. Dipende però anche dal fatto che abbiamo una clientela dai 22 an- ni in su». Come dire: i più giovani sono meno responsabili nel bere. L’esperienza di un solo locale non permette a Meneghin e Collot di discettare su giovani ed alcolismo, ma certo consente un paio di consigli, da affiancare ai loro comportamenti di gestori, per portare ad un bere sempre più consapevole. «Con birra e vino i consumi di solito non sono elevatissimi, perché le persone sono consapevoli della quantità di alcol che assumono. Con gli spritz invece non si rendono conto, perché non hanno l’idea di bere alcolici, ma soltanto, sai come si dice… uno spritz!». Vedi che alla fine ha ragione il vescovo Giuseppe? Tommaso Bisagno A “A volte si deve ubriacarsi” “Non se fa male, ma piace” provato. Alcuni amici bevono molto e anche qualche mia amica. Non nego che gli spritz mi piacciano, tipo adesso che inizia a fare caldo. Qualche volta bevo anche i soft drink, quelli con alcol e succo di frutta». Per Andrea, 16 anni di Oderzo, dipende dal contesto. «Quanto bevo? Dipende molto dai casi, da dove mi trovo, cioè se sono ad una festa o se sono al bar. Si fa parte del gruppo e a volte è quasi obbligatorio pas- sare il limite. Al bar si ordina tutti una birra e via, più che altro è quando si va a casa di qualcuno e c’è gente che si tende ad esagerare. Si comincia così, per farsi belli. Personalmente non mi sono mai proprio ubriacato ma ho visto altra gente che lo ha fatto e non è stato un bel vedere». A Sacile Andrea, 17 anni, spiega: «Bevo alcolici solo il fine settimana, mai durante la settimana né durante il giorno. Ge- neralmente il sabato sera quando esco con gli amici e spendo circa 5 euro a sera. A volte si prende qualcosa di alcolico per cambiare, per non prendere sempre le stesse cose. Anche se nella mia compagnia gli altri fossero astemi berrei lo stesso. Penso che anche le pubblicità ci influenzino… alcune sono anche divertenti, ad esempio quella della birra con il cane, restano facilmente impresse». «Mi capi- 4 e L’AZiON Attualità Domenica 21 maggio 2006 DICIOTTO LISTE, OTTO CANDIDATI A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA I FAVORI DEL PRONOSTICO PER L’USCENTE LEONARDO MURARO Otto facce per una presidenza I settecentomila elettori trevigiani sono richiamati alle urne: domenica 28 e lu- nedì 29 maggio dovranno votare il presidente della Provincia. I favori della vigilia sono per il presidente vicario uscente, Leonardo Muraro, eletto col monocolore leghista, ora suppor- tato da tutti i partiti della Casa delle Libertà. Potrebbe anche vincere al primo turno: dipende dal risultato di Giorgio Panto, che con un risultato personale importante potrebbe costringere Mu- LORENZO BIAGI BRUNO CESARO ato a Treviso, 48 anni, sposato, tre figli. Filosofo, saggista e pubblicista. Direttore per cinque anni de La Vita del Popolo, settimanale della diocesi di Treviso. Ha insegnato in diversi corsi sulla Dottrina sociale della Chiesa. Primo impegno diretto in politica. Ulivo, Rifondazione Comunista, Unione per la Marca, Rosa nel Pugno, Italia dei Valori, Udeur, Radici di Marca Riprogettazione del sistema di welfare locale, assieme al volontariato, privato sociale, cooperazione: servizi domiciliari, servizi ai non autosufficienti, sostegno al- le famiglie in difficoltà, politiche giovanili, inserimento dei disabili, cittadini stranieri, part-time per le donne, servizi all’infanzia, aggiornamento e riqualificazione professionale di chi perde il lavoro… Viabilità: realizzazione delle complanari all’A27 dal PasLorenzo Biagi sante di Mestre fino a Treviso Nord (futuro innesto con la Pedemontana), utilizzando il tracciato dell’autostrada senza ulteriori inutili sprechi di territorio. Attivazione di sportelli polivalenti nei principali Comuni dove effettuare tutti gli adempimenti burocratici sia comunali che provinciali, sanitari e di enti erogatori di servizi pubblici. LEONARDO MURARO GIORGIO PANTO Ricostruire la Provincia con trasparenza e lungimiranza N Muraro presidente con la gente nel cuore N ato a Mogliano, 51 anni. Perito industriale, ricopre un importante incarico all’Enel. Consigliere comunale della Lega Nord dal 1996 a Mogliano, dal 1998 è assessore provinciale; dal giugno 2005 presidente vicario della Provincia, quando Zaia passa in Regione. Lega Nord, Lista Zaia, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc Continua la grande attenzione alla viabilità: in Sinistra Piave le priorità sono le tangenziali di Conegliano, Vittorio Veneto sud, Valdobbiadene, Vidor e il completamento di quella di Pieve di Soligo. Punta ad elevare la qualità del sistema scuola sul piano e- ducativo-didattico (orientamento) ed ediliLeonardo Muraro zio-urbanistico (campus scolastici, nuove scuole e progetto Alveare): saranno realizzati l’Istituto Beltrame e l’Itis di Vittorio Veneto, il nuovo Itc di Conegliano e la palestra Isiss Motta di Livenza e ampliato il Cerletti di Conegliano. Lavorerà ad una “nuova idea della Marca trevigiana”, che ponga l’accento sulla qualità della vita, anche attraverso un progetto di riqualificazione delle aree produttive. ROSANNA SPOLAORE Le promesse a parole dei partiti non ci bastano più N ata a Paidrologico del terdova, 52 ritorio e fermare anni, coneglianele cave agevolanse da bambina. do il dragaggio dei Dopo la laurea in fiumi a rischio con lingue ha lavorato priorità del Piave. in Inghilterra, AuL’ambiente va distria e Australia. feso da una espanTornata in Italia sione selvaggia nel 1990 ha costisenza giuste infratuito un centro Rosanna Spolaore strutture, a partitraduttori interre dalle insuffipreti dove oggi tratta fino a cienti reti fognarie. 28 lingue straniere. Bisogna lavorare conDonne d’Europa tro la piaga della prostituPrioritario l’impegno zione, tema scottante nel nella formazione/istruzio- Trevigiano, agendo a line: dal ripristino dei fondi vello normativo e culturaper gli insegnanti di so- le in difesa della donna. stegno, all’inserimento di In tema di viabilità (urpsicologhe per alunni e in- gente prima di dover consegnanti in difficoltà anche tare i morti sulle strade), per una immigrazione sel- bisogna togliere le strade vaggia. provinciali dai centri abiL’acqua va riconosciuta tati, creando più piazze e come patrimonio di tutti. giardini come punti di agBisogna fare un controllo gregazione. Leale alla nostra terra G iorgio Panto è nato a Meolo (Venezia), ha 63 anni. Ha operato nell’impresa paterna trasformando una realtà artigianale in un’azienda produttiva di sistemi di porte e finestre leader a livello internazionale, coinvolgendo circa 500 persone e con circa 100 punti vendita in Italia e all’estero. Dieci anni fa si è cimentato con aziende televisive locali che avevano bilanci in passivo portandoli in attivo, e incrementando notevolmente l’informazione sul territorio. Ha fondato il movimento politico Progetto Nordest che ha corso per le Regionali, portando due consiglieri in Regione: un movimento politico ispirato ad un concetto di Macroregione del Nord-Est con le sue 13 Province autonome come la Provincia di Bolzano. Giorgio Panto Progetto Nordest I tre obiettivi primari. Treviso come Bolzano: una provincia autonoma. Costituzione di una cittadella provinciale della ricerca per interscambio tra studenti e aziende con l’immediato inserimento nel mondo del lavoro. Definizione del Piano provinciale per l’energia dei pannelli solari (produzione di acqua calda) e fotovoltaici (produzione di energia elettrica) con incentivi a privati e aziende. CLAUDIO VETTORETTI Vento nuovo a Nord-Est! N raro al ballottaggio contro Lorenzo Biagi, candidato dall’Unione. L’eventuale ballottaggio si svolgerebbe dopo quindici giorni, domenica 11 e lunedì 12 giugno. Abbiamo invitato gli otto candidati a presentarsi e a presentare brevissimamente alcuni punti programmatici che ritengono prioritari. ato da gemo. Ovvero la nitori venecessità di rineti emigranti, portare nella 39 anni, compolitica la cenmercialista a tralità dell’uoPieve di Soligo e mo. imprenditore nel Nel suo caso settore del mobispecifico nelle e vinicolo. l’ambito delle Attivo nell’ascompetenze sociazionismo, si Claudio Vettoretti della provincia è iscritto nel di Treviso, qua1985 alla Dc; consigliere li la viabilità, la scuola, nazionale della Demo- l’ambiente e la sua tutecrazia cristiana dal la, la protezione civile e l’ecologia. 2005. Anche se sono a coParla correttamente spagnolo e inglese ed è noscenza dei limiti posti anche in ambito inter- alle competenze della nazionale che svolge la Provincia, Vettoretti e la sua attività di consulen- Democrazia cristiana si definiscono i portatori za, a Roma e Bruxelles. Democrazia cristia- delle “istanze che per noi sono e saranno semna Sintetizza il suo pro- pre in primo piano: la fagramma politico in una miglia, la vita e il lavosola parola chiave: l’uo- ro”. Precedenza ai lavoratori italiani Q uarantotto anni, padovano, è sposato e ha due figli. È imprenditore e guida un’azienda di trasporti internazionali con sedi a Vicenza, Udine e Verona. La prima esperienza politica risale al 1974 (Fronte della gioventù). Dal 2002 fa parte della Fiamma tricolore. Fiamma tricolore Nel programma il no ai lavoratori immigrati, spesso sfruttati, l’ingresso delle imprese nel mondo del- la scuola e della formazione professionale; creare un osservatorio per la delazione dello sfruttamento della manodopera immigrata, Bruno Cesaro che lavorerà direttamente in condivisione con l’Ispettorato del lavoro; procedere ad un censimento delle proprietà e pertinenze comunali, siano esse mobili o immobili, per poterli convertire per usi sociali, quali asili, abitazioni per giovani coppie e anziani a basso reddito. GIORGIO PIROVANO Casa, lavoro e sanità prima ai trevigiani! Q uarantadue anni, nato a Castelfranco Veneto, laureato in giurisprudenza e con esperienze di lavoro in Francia e negli Stati Uniti, oggi è imprenditore nel campo della finanza immobiliare. Padre di tre figli, politicamente ha militato in diverse formazione dell’estrema destra. La sua lista è appoggiata da Forza Nuova. Destra per Treviso Punti programmatici prioritari: più sicurezza an- che attraverso i vigili di quartiere, tutela della Giorgio Pirovano famiglia, case a giovani coppie italiane e anziani, no agli immigrati, trasporti pubblici agevolati per famiglie numerose, nuovi centri diurni per anziani. MORENO VOLTARELLO Per Treviso nuove idee e capacità di realizzarle N ato a SiL’immigrazione lea, 62 annon può essere ni, manager aconsiderata da una ziendale, ha fonparte una sorta di dato una società di occasione da sfrutmarketing e comutare e dall’altra un nicazione. pericolo per la noGià esponente stra cultura e sicuprovinciale del rezza: è una risorPartito socialista isa che va valoriztaliano, a Silea è Moreno Voltarello zata, aiutata, sestato vice sindaco guita ed integrata. e assessore dal 1985 al Lavoro: per salvare 1993. l’occupazione e l’economia Psi bisogna puntare su forLa Provincia di Treviso mazione e preparazione. vive in una sorta di isolaTreviso risente di un rimento politico ed ammini- tardo di 10 anni sulla polistrativo e mancano idee, in tica infrastrutturale, sulla particolare per rispondere viabilità, sui collegamenti alla crisi economica. Per con l’Europa. Servono ottenere una vera autono- strade veloci e sicure. mia deve avere una forte iVa realizzata un’area fiedentità e far parte di un di- ristica e curata l’intermosegno regionale di svilup- dalità. Va difeso e valorizpo, dal quale fino ad oggi zato il patrimonio ambienrisulta lontana. tale. e L’AZiON Attualità Concluso il sessantesimo delle Acli Immigrazione da capire G uardare all’emigrazione di un tempo per comprendere l’immigrazione odierna e costruire una società aperta alla mondialità. È questo in sintesi il filo conduttore del partecipato convegno “In cammino con la storia” che le Acli trevigiane hanno organizzato a Follina a conclusione delle iniziative per celebrare il 60° di fondazione. Innovativa la formula scelta dalle Acli, presiedute da Tiziano Mazzer: far conoscere, attraverso la viva voce di coloro che sono stati emigranti, l’esperienza di chi è stato italiano emigrante all’estero. Per leggere, attraverso queste testimonianze, problemi e richieste che non si discostano poi troppo dal presente che vivono gli immigrati nella Marca trevigiana; sono 75 mila quelli regolari, 3167 gli scolari. Le Acli sono sempre state vicine, allora come oggi, a questi lavoratori. Un tempo assistendo gli italiani in terra straniera, oggi supportando chi giunge in Italia in cerca di migliori condizioni di vita. «Questo lungo cammino che le Acli hanno fatto – ha sottolineato il presidente Tiziano Mazzer – ha dato vita alla speranza, i lavoratori che hanno partecipato all’esperienza e alla storia delle Acli hanno prodotto pensiero e proposte concrete e questo partecipare ha alimentato la vita culturale, politica, istituzionale, civile, sociale e sindacale Il tavolo dei relatori a Follina della nostra società e arriva fino ad oggi. La nostra provincia da diversi anni ormai vive un certo benessere, ma non è sempre stato così. Per molti anni è stata terra di emigrati che fuggivano da una situazione di povertà e che ben si inquadra in quel vastissimo fenomeno migratorio veneto che dal dopo guerra fino al 1961 contribuì con la quota più alta di emigrazione tra tutte le regioni, davanti a Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Un solo dato è sufficiente SCREENING NEONATALE METABOLICO: parte la campagna in Veneto D a circa un mese è partita in Veneto la campagna di sensibilizzazione verso lo screening neonatale metabolico, un particolare esame eseguito nei primi giorni di vita del bambino, che permette di identificare, attraverso l’utilizzo di una particolare apparecchiatura, oltre alle consuete 4 malattie genetiche altre 40 malattie metaboliche ereditarie gravi, per le quali una diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono fare la differenza tra la vita e la morte, tra l’invalidità e un normale sviluppo fisico. Organizza questa campagna l’Aismme (Associazione italiana studio malattie metaboliche ereditarie onlus), nata da alcuni mesi per sostenere le famiglie con un figlio affetto da una malattia metabolica ereditaria. Attualmente in Italia lo screening neonatale è regolamentato per legge solamente per 4 malattie, di cui 2 metaboliche (fenilchetonuria e galattosemia) e solo la Regione Toscana (Ospedale Meyer) lo prevede per legge. L’intento è di appianare le disparità di trattamento fra regioni, estendendo la prevenzione a tutto il territorio nazionale, affinché tutti, nessuno escluso, abbiano a beneficiare dello screening. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo screening, Aismme, con l’ausilio di generosi partner privati ha diffuso di 280 mila opuscoli informativi, con un coupon da compilare e restituire all’associazione stessa responsabilizzando così maggiormente le persone affinché si possano considerare parte attiva di questa iniziativa di interesse comune. È abbastanza incredibile considerare il modo tragicamente irresponsabile in cui il nostro Paese (e non solo) sta trattando la questione irachena. Le notizie giornalistiche ormai non danno più scosse: soltanto se dei soldati italiani vengono uccisi si ottiene una certa reazione dell’opinione pubblica nostrana (il cordoglio per i quattro soldati italiani morti ad an Nassiriya ci accomuna tutti, ma che senso hanno questi sacrifici?). Quotidianamente si riferisce di attentati che fanno 20 morti, 15, 18... attacchi terroristici (ma ne siamo proprio sicuri?), contrattacchi americani con vittime imprecisate tra i civili... a cui non si fa più caso: gli speaker televisivi snocciolano i dati sui caduti con la faccia compunta e rasse- GUERRA CIVILE IN IRAQ Nascosti dietro una foglia di fico gnata di chi racconta delle infinite magagne di un vecchio parente scocciatore. Si continua a insistere sul buon lavoro che i nostri militari e i civili che li accompagnano stanno facendo nel sud del paese (an Nassiriya è la principale città della provincia del Dhi Qar, la più tranquilla dell’Iraq, anche perché probabilmente è la più povera. E nonostante ciò, hanno attaccato un nostro mezzo corazzato e nel 2004 hanno fatto una strage). Ma non ci viene detta la cosa decisiva: in Iraq la guerra civile è ormai un dato incontestabile. Continuare a nasconderci dietro la missione di pace, la solidarietà alla popolazione, l’aiuto alla ricostruzione di infrastrutture serve solo a perdere tempo rispetto ad un compito urgente che l’Italia nel suo piccolo e gli Usa e la Gran Bretagna su scala ben più vasta non possono ignorare. Il compito di aggiornare al più presto e nel modo più deciso la strategia a darne la dimensione: furono ben 139 mila i trevigiani tra il 1952 e il 1957 che si spostarono per lavoro in Italia o all’estero. Ecco perché ci è sembrato opportuno richiamare una comparazione con la storia della nostra emigrazione e l’immigrazione, l’intento è quello di prendere coscienza per andare oltre gli assistenzialismi, combattere pregiudizi e discriminazioni». Vietato l’ingresso ai cani e agli italiani: era un cartello che si poteva trovare affisso in alcuni negozi e bar in Svizzera, neppure troppi anni fa. «La xenofobia si palpava nell’aria – ha ricordato Luciano Alban, vice presidente Acli Svizzera – e nel giugno del ’70 sfociò nel referendum popolare che chiedeva di espellere ben 300 mila stranieri. In quel periodo due terzi degli stranieri erano italiani. Ci fu un dibattito intensissimo, giornali e tivù non parlavano d’altro. Avevamo anche dei difensori importanti, il più celebre fu lo scrittore e drammaturgo Max Frisch. Una sua frase divenne celeberrima: ... cercavamo braccia, sono arrivati uomini. Il venire considerato un cittadino di seconda o terza categoria fa molto male, fa soffrire». «Sono venuta in Italia 7 anni fa e sono rimasta clandestina per due anni – è stata la testimonianza di Florentina Rosioru, dell’Associazione Italo-Romena –. Per un’integrazione efficace si devono cambiare la mentalità e le leggi. Leggi che abbiamo visto essere incomplete e male interpretate, motivo per il quale il numero dei clandestini è cresciuto». Dopo un’intensa mattinata, la giornata si è conclusa con la festa di fine d’anno scolastico dei bambini immigrati dell’Istituto comprensivo “Fogazzaro” di Follina. di presenza in quel paese e ripensare le ragioni stesse di tale presenza. Credo che oramai non sia il caso di insistere più di tanto sulla radicale illiceità sul piano internazionale dell’azione intrapresa nel 2003. Quando uno stato viola norme fondamentali, imperative, del diritto internazionale, come quella che fa divieto di aggredire uno stato indipendente, gli altri paesi hanno l’obbligo di non aiutare lo stato aggressore e di cooperare con gli altri paesi per porre fine all’illecito. L’Italia – insieme ad altri – ha fatto il contrario. L’Onu col tempo ha fornito una foglia di fico sufficiente e l’impresa della coalizione ha potuto continuare, con la formazione di un’autorità politica locale che, sia pure con gran fatica, sembra sia riuscita a prendere il posto dell’apparato di governo del deposto Sad- Domenica 21 maggio 2006 5 ALESSANDRO TOFFOLI,AFR “Famiglia, capitale su cui investire” «N el nostro lente al nostro interno sia statuto, an- quella cattolica: allora per zi, il nostro noi la famiglia è preferibilmotivo di esistere come as- mente quella basata sul masociazione è la considera- trimonio, ma tutte le altre zione della famiglia forme di convivencome perno fondaza sono da consimentale della soderare come reali, cietà». Alessandro non aspetti negatiToffoli, presidente vi da combattere. dell’Associazione Una coppia non famiglie rurali Sisposata in chiesa rinistra Piave spiega ceverà quindi da così il grande imnoi gli stessi servipegno della sua aszi di chi invece ha sociazione sul teAlessandro Toffoli ricevuto il sacrama della famiglia, a mento». pochi giorni dalla presentaCome intervenite dunzione degli atti del grande que verso le famiglie? «Abbiamo creato una convegno organizzato nel mese di novembre, sulla ba- sorta di “Carta di buoni inse del quale ha intrapreso tenti” dell’associazione con proposte da fare a enti istiun ulteriore cammino. «Sulla scorta dei risulta- tuzionali, alle singole famiti di un nostro convegno sul glie, alle associazioni. Tra tema di qualche anno fa, ci queste proposte c’è ad esiamo resi conto di come la sempio quella di creare dei situazione per la famiglia sia corsi di formazione per le molto cambiata; dopo aver famiglie, che saranno inteseguito le grandi discussio- grativi per chi frequenta i ni dello scorso anno (a li- corsi per fidanzati (e sono vello europeo per la Costi- sempre meno), e complestuzione e a livello regionale sivi per chi decide di afper lo Statuto) che hanno frontare una vita assieme, messo in crisi tutti, abbia- magari sposandosi in mumo deciso di approfondire il nicipio. Corsi brevi per satema dal nostro punto di vi- pere dal punto di vista del dista, che è quello dell’80% ritto civile, della sanità, deldelle persone comuni, cer- le assicurazioni... a cosa si cando di capire qual era la va incontro unendosi con sensazione di famiglia per un’altra persona. Ma il nostro grande ochi ha fede cattolica, chi non ce l’ha, per gli stranieri... per biettivo è arrivare a veder pubblicata la legge sulla fatutti. Dopo aver analizzato la miglia nella Regione Venesituazione, ci siamo presi la to, convinti anche dell’imresponsabilità di dire qual è portanza dei Forum regioper noi il significato di fa- nali della famiglia, che mamiglia. Per statuto non spo- gari potrebbero essere risiamo nessuna corrente po- proposti a livello provincialitica o fede confessionale, e le. Ci sono alcuni punti nei vogliamo essere al servizio di tutti. Ciò non toglie che quali riteniamo importante tra le tante, l’anima preva- questa legge. Innanzitutto la famiglia va considerata come capitale sociale: non dam Hussein. Ma ciò pursi guardi cioè ai singoli, ma troppo non ha condotto ai all’entità famiglia, investenrisultati che la coalizione si do su di essa come si fa sui aspettava. L’indice più brucapitali economici; la legge ciante del mancato ragnon è verso una persona singiungimento degli obiettivi gola, ma verso una persona minimi è dato dal fatto che in relazione con gli altri: non a tutt’oggi in Iraq, a tre ansarà quindi una legge per i ni dalla guerra, non si efigli, per le mamme, per il strae una goccia di petrovedovo... ma per i singoli in lio. relazione fra loro; la legge Ciò che si chiederebbe dovrà avere un controllo a liè di prendere sul serio il fatvello comunale, che è l’istito che il Paese è preda di un tuzione con cui si viene più conflitto interno generalizfacilmente a contatto». zato, rispetto al quale forze Quali sono i prossimi armate straniere non hanpassi? no probabilmente nessun «Dopo aver tanto parlato ruolo positivo da giocare. vogliamo raggiungere il riInvece, dopo tre anni, noi sultato concreto della legstiamo ancora lì a impiegage: stiamo presentando perre migliaia di soldati per sonalmente gli atti a tutte le realizzare e difendere mipersonalità che possono incrorealizzazioni e gli Usa cidere in merito, sindaci, ascontinuano in una strategia sessori, dirigenti Ulss, fino aggressiva di attacchi agli ad arrivare al Forum regioinsorti che non fa che rinfonale, con cui andare dalcolare gli odi e le divisioni. l’assessore regionale De PoPaolo De Stefani li, che speriamo porti in fondo la battaglia». (AT) e L’AZiON Attualità C on il gruppo Alpini del suo paese, Piavon, è giunto ad Asiago anche don Bepi Fagaraz. Solo sabato però, perché la domenica don Bepi doveva essere in parrocchia per la celebrazione delle messe. «Sono entrato tardi in seminario – racconta don Bepi – e prima ho fatto il servizio militare ed ho lavorato. Subito dopo il congedo ho iniziato a par- tecipare alle adunate alpine con il gruppo del mio paese di nascita, Mareno don Giuseppe Fagaraz di Piave. La prima fu a Roma nel 1979. Non ne ho saltata una fino all’ingresso in seminario e ai primi anni di sacerdozio. Ho ripreso la “tradizione” lo scorso anno insieme al gruppo della mia parrocchia. Ci vado perché sento miei i principi di solidarietà e amicizia propri degli alpini». Mai un imbarazzo per qualche “scivolata” nel linguaggio? «Quando sono con me gli amici alpini si guardano bene dall’usare parole non appropriate, perché hanno rispetto per la mia persona». Emozioni e riflessioni dell’alpino Menegon dopo Asiago po hanno portato in caserma il ladro. Nelle stesse ore a Berlino, ad un lavoratore italiano di origine sarda residente da 7 anni in Germania, veniva spezzata una gamba a bastonate solo perché straniero. Due fatti distinti e per fortuna distanti, da cui prendere spunto per parlare di cultura della nostra società e di cultura dell’alpino, che deve essere chiara e non mascherata, che deve essere di esempio positivo e servizio alla comunità, mai posta al servizio di qualcuno. L’adunata nazionale degli alpini deve sempre più essere una prova di forza del pensiero sano contro quello malato, della solidarietà spontanea contro il protagonismo, della memoria storica, della legalità e del rispetto continuo e assolto delle istituzioni. Una solidarietà che non si esaurisce la domenica mattina davanti alla chiesa, quando acquistiamo la cassetta di mele piuttosto che l’azalea o l’uovo di Pasqua, ma che diventa pensiero comune, vita quotidiana, esempio per i nostri figli. Asiago e l’Ortigara sono stati i luoghi della prima adunata degli alpini e da lì deve partire la rifondazione dell’associazione, perché oggi più di ieri c’è bisogno degli alpini e della loro cultura del costruire. Quando la sezione di Conegliano è sfilata davanti al palco delle autorità ho visto il presidente nazionale Corrado Perona che ha sfoderato un sorriso più grande del suo faccione da alpino. Vicino a lui due politici noti. Solo il giorno dopo ho saputo dai giornali che c’era anche il presidente del Senato Franco Marini col suo cappello da alpino. Credo di non averlo notato innanzitutto perché non sapevo che c’era (e come me tantissimi altri), ma anche perché non ho ricordi di una importante autorità dello Stato con in testa il cappello alpino. «Bene! – mi sono detto il giorno dopo vedendo la foto pubblicata sulla stampa –. La seconda carica dello Stato è un alpino ed è passato pure inosservato». Antonio Menegon a Reggio Emilia (1997), Nicola Sergio Stefani è una delle “voci” ufficiali delle adunate nazionali degli alpini. Per tre-quattro ore al microfono, alternandosi con i colleghi, racconta dal palco il succedersi delle sezioni che sfilano a passo di marcia. Voce stentorea, piglio deciso, lessico alpino, Stefani è ormai un personaggio nell’ambito dell’Ana. Classe 1962, è originario di Sernaglia, risiede a Pieve (dove è stato assessore al sociale per cinque anni), esercita la professione di avvocato in Montebelluna. Ha fatto il servizio militare a Forni Avoltri nel 1985 (sesta compagnia del battaglione Tolmezzo) e da Torino (1988) non ha perso una adunata. Stefani si sente “Razza Piave” intesa come “categoria dello spirito” di gente i cui valori sono corag- gio e intraprendenza. Lo abbiamo ragNicola Sergio Stefani giunto il giorno successivo l’adunata. La voce è fioca ma l’entusiasmo è ancora alto: «È stata un’adunata molto carica di riferimenti ideali, storici e culturali. Asiago ci dà una spinta per ripartire». Salviamo il significato dell’adunata degli alpini Q uando passi in sfilata tra gli applausi di quelle due ali di folla e senti tante donne gridare “bravi alpini, ci siete solo voi!” un dolore sottile ti cerchia gli occhi e a stento trattieni le lacrime. Non puoi piangere, ma il groppo alla gola ti fa dire: “questa è la paga del tuo impegno come volontario in un’associazione di volontari”. E vengono alla mente i momenti più belli passati col gruppo o in sezione, sempre a fare, non a distruggere, ognuno per le sue competenze e per il tempo che ha a disposizione. Poi sale la rabbia (contenuta) per quello che hai visto la sera prima per le vie di Asiago: in mezzo a tanta sana allegria, ancora troppi ubriachi fradici e i soliti eccessi di goliardia rumorosa e inquinante (i famosi, quanto pericolosi, trabiccoli a motore). Ma sono queste la cultura e l’immagine di noi alpini che diamo al Paese? Certamente non è questa l’immagine degli alpini percepita all’esterno, perché tante e tali sono le opere fatte dalle pen- Antonio Menegon, direttore di Fiamme Verdi ne nere che l’annuale “Libro Verde” non basta a contenerle, ma ogni giorno che passa e ogni adunata che va in archivio la domanda è sempre la stessa: fino a quando continueremo a dare questo spettacolo? Probabilmente per sempre perché se nemmeno Asiago, l’adunata del pellegrinaggio e della memoria, ha fermato del tutto (c’è stato però un sostanziale calo) la presenza dei pericolosi mezzi di trasporto tra la folla delle vie del centro, questo non potrà avvenire certamente a Cuneo o a Bassano, se la candidatura della nostra città alpina verrà accettata. Bene ha fatto il presiden- te della sezione di Conegliano Antonio Daminato, nell’ultima assemblea dei delegati, a mettere sul piatto le sue dimissioni se uno solo dei “suoi” alpini si fosse presentato ad Asiago a bordo di quei mezzi (verrebbe da dire... da sbarco). Daminato ha invitato anche a contenere gli eccessi, a dare un’immagine più vera degli alpini e ha fatto bene il suo dovere di presidente. Non altrettanto coraggio hanno dimostrato tanti altri presidenti sezionali toccati tutti, tanto o poco, dal problema. I vertici nazionali dell’Ana sono al lavoro per dare un indirizzo chiaro e preciso al futuro dell’associazione a poco più di un anno dalla fine, per legge, della leva militare. Il rischio è che vadano dispersi i valori dell’essere alpini. Valori che non fanno rima né con la guerra, né con l’arroganza, né con l’egoismo o peggio col razzismo. Ad Asiago ho assistito, in diretta, all’arresto di un borseggiatore extracomunitario che aveva in testa un cappello alpino (di quelli comprati nelle bancarelle). La gente l’ha fermato e conse- MARINO FUSON, IL SINDACO ALL’ADUNATA CI VA A PIEDI I 7 DON BEPI FAGARAZ,AD ASIAGO ANCHE L’ALPINO CON LA TONACA NICOLA STEFANI: LA VOCE DELL’ADUNATA ALPINA D Domenica 21 maggio 2006 l sindaco-maratoneta Marino Fuson non si smentisce. Ad Asiago è arrivato a piedi partendo dal suo paese, Vidor. «Ho percorso i sentieri della storia insieme ad una ventina di penne nere della sezione di Valdobbiadene – racconta Fuson –. Siamo partiti mercoledì 10 e abbiamo raggiunto Cima Grappa, giovedì ci siamo portati a Valstagna e venerdì siamo arrivati ad Asiago attraverso Calà del Sasso, una via del 1400 che serviva per il trasporto del legno. Sabato sono stato tra i pochi che hanno avuto la fortuna di salire all’Ortigara per la celebrazione di ricordo dei caduti di guerra italiani e austriaci». Il gruppo di camminatori della sezione valdobbiadenese ha percorso complessivamente un’ottantina Marino Fuson di chilometri. Un allenamento per il sindaco-maratoneta che ha l’alpinità nel sangue da quando fece il servizio militare nelle trasmissioni tra Salerno, San Giorgio al Cremano e Treviso. gnato ai carabinieri che erano a due passi. Poi gli insulti, le minacce (anche da parte di alpini) e il tentativo di alcuni di avvicinarsi per fare non so cosa, tentativo frenato con decisione dagli uomini dell’arma, che subito do- ue alpini del Gruppo CollalD to all’adunata di Asiago a piedi e in bicicletta. Sono il consigliere della Sezione di Conegliano Luigino Donadel, che ha avuto anche l’onore di portare in sfilata il vessillo sezionale e l’alfiere del Gruppo Collalto Enrico Padoin, che ha sfilato col gagliardetto delle penne nere collaltine. Per entrambi la scelta di salire da soli sull’Altopiano, percorrendo il lungo tragitto quasi fosse un pellegrinaggio verso i luoghi della prima adunata alpina. Luigino Donadel si è incamminato da Barbisano, dove risiede, con lo zaino in spalla e la “canadese” per il pernottamento. Gianni Padoin è salito sulla sua bicicletta gialla ed ha pedalato fino al campo base del suo Gruppo, dove ha trovato ristoro. Una foto insieme e poi il ritorno tra i ranghi a godersi l’adunata nazionale, senza enfasi, ma con tanta soddisfazione nel cuore. L’ALPINO SANGIACOMESE NON HA RETTO ALL’EMOZIONE N ella festa, anche un lutto. Al termine della sfilata il sessantasettenne vittoriese Rino Feletti, colto da un fulmineo attacco di infarto, si è accasciato al suolo mentre chiacchierava con i suoi amici alpini del gruppo di San Giacomo. Invano sono arrivati i soccorsi di due medici della Croce Rossa, e dell’equipe dell’ospedale civile di Asiago, dove l’uomo è stato portato d’urgenza in elicottero. Feletti, un tempo operaio alla Zoppas, pensionato da qualche anno, risiedeva assieme alla sua compagna in via Osoppo, al villaggio Margherita, nel quartiere di San Giacomo. Era noto a tutti come un uomo mite e piuttosto riservato. Gli amici alpini lo ricordano sempre presente alle loro adunate e in prima linea nei momenti del bisogno, come quando parteRino Feletti cipò alle campagne di soccorsi in Friuli, dopo il terremoto del 6 maggio 1976. I funerali, cui ha partecipato l’intera sezione Ana di Vittorio Veneto, sono stati celebrati mercoledì 17. (AD) 8 Notizie positive da Vino in Villa Il prosecco vola oltre frontiera S i consolida il “Prosecco doc” sia all’interno del Paese che oltre le frontiere. In anni considerati difficoltosi per la commercializzazione dei prodotti in ogni settore, il Prosecco dell’area pedemontana di Conegliano e Valdobbiadene amplia le aree di esportazione conquistando il mercato di oltreoceano. «Il mercato del Prosecco – spiega Giancarlo Vettorello, presidente del Consorzio tutela vino Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – rimane suddiviso per il 65-68% in Italia e per il 32-35% all’estero. Del terzo che raggiunge i mercati esteri, il 70% va nel centro nord dell’Europa, suddiviso fra Germania, Svizzera, Austria, Inghilterra. Il rimanente entra nel mercato degli Stati Uniti con una trentina di aziende e in Brasile, richiamato dalla consistente comunità i- taliana. Si stanno aprendo anche le frontiere di nuovi Paesi oltre che aumentare le richieste dove siamo già presenti. Dalla Russia, alle nuove repubbliche baltiche, alla Repubblica Ceca, in virtù dei cambiamenti geopolitici dell’Europa. E ancora ad oriente in Giappone con circa 20 aziende, e in Cina». Quanta produzione raggiunge i mercati esteri? «Su un totale di 44 milioni di bottiglie totali prodotte e di quasi 36 milioni solo di Spumante, quelle esportate l’anno scorso sono state rispettivamente 14 milioni e 10 milioni e 400 mila». Principalmente viene richiesto il prosecco Spumante, meno il Frizzante ed il Tranquillo. «Fino a dieci anni fa – dice Vincenzo Toffoli dell’omonima azienda di Refrontolo, con 70 mila bottiglie di produzione – il Prosecco era un vino senza pretesa, si- curamente non per l’America. Ora lo stanno sostituendo allo champagne e ad altri spumanti più noti. La gradazione alcolica moderata, il costo più accessibile, creano un flusso di mercato in espansione. Per quanto ci riguarda, oltre alla Germania dove vogliono un vino più commercializzabile, esportiamo il doc in Svizzera e nello Stato di New York, nell’Oregon, in Ontario, in Canada e a San Francisco». La produzione dell’azienda “Perlage” di Ivo Nardi (Soligo) è biologica, quindi di nicchia, ma le richieste provengono comunque dalla Germania, prevalentemente per spumante e frizzante, e dagli Stati Uniti e Brasile, dove lo usano al posto della birra e della caipirinha, e Giappone per lo spumante: «È un vino leggero, piacevole da bere anche al di fuori del pasto. In previ- IN DISTRIBUZIONE IL LIBRETTO PER SEGUIRE LE ESCURSIONI IN MONTAGNA PER L’ESTATE Ora di Camminamonti A rriva l’estate e torna Camminamonti. Anche quest’anno l’iniziativa de L’Azione si ripropone come compagno di viaggio delle nostre escursioni montane. Sarà un fedele diario sul quale segnare i rifugi raggiunti con il timbro o la foto a testimonianza dell’impresa riuscita! Sarà anche un amico fedele al quale confidare le proprie fatiche o le emozioni provate ad essere immersi in quegli scenari che solo la natura sa regalarci nella semplicità della e L’AZiON Attualità Domenica 21 maggio 2006 montagna, pensieri da scrivere nelle pagine dedicate al Premio Creatività. Il nostro libretto saprà anche suggerire mete originali o classiche, facili o impegnative, attraverso i calendari delle sezioni Cai della diocesi e del gruppo Amici della montagna “Nino Lot”, come sempre preziosi collaboratori di Camminamonti. Per i fedelissimi ci sono i quattro itinerari speciali da collezionare per potersi guada- sione le richieste di mercato dovrebbero aumentare. Un’accortezza che dovremmo adottare è mantenere controllato il costo». Delle prospettive future del Prosecco doc Conegliano e Valdobbiadene si parlerà sabato 20 e domenica 21 maggio alla manifestazione “Vino in Villa” al castello di San Salvatore di Susegana, organizzata dal Consorzio di tutela. Ospiti d’onore i “solari” vini californiani che si affiancheranno alle oltre 250 etichette del “vino dell’accoglienza”. Isabella Mariotto CONDONO VIGNETI IRREGOLARI E CATASTO VITIVINICOLO L a Regione Veneto ha attivato le procedure, previste da uno specifico regolamento comunitario, che consentono la regolarizzazione delle superfici a vite che siano state piantate o rinnovate tra l’1 aprile 1987 al 31 agosto 1998 senza la prescritta autorizzazione. I termini per presentare le domande di regolarizzazione scadranno il 31 luglio prossimo e potranno essere presentate dopo la pubblicazione dello specifico provvedimento SABATO 20: Simposi di Vino in Villa 2006 a novità 2006 di Vino in Villa sono i Simposi. In collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la direzione scientifica di Saverio Bellomo e Alberto Camerotto, Vino in Villa propone un pomeriggio culturale sul tema “I piaceri del vino”. Noti studiosi, ciascuno dalla prospettiva particolare della propria disciplina, offrono uno sguardo sul mondo e discutono sui significati del vino nella nostra tradizione culturale, tra antichità e mondo moderno. Sabato 20, con inizio alle 17, interverranno: Mario Cantilena, Letteratura greca (Università Cattolica - Milano) - alla scoperta del vino, dei suoi colori e dei suoi effetti nella poesia e nel mito dei greci antichi; Giovanni Morelli, Storia della musica (Università Ca’ Foscari - Venezia) un’interessante indagine sulle associazioni tra le note della musica e le parole del vino; Augusto Gentili, Storia dell’arte moderna (Università Ca’ Foscari - Venezia) - un vero e proprio viaggio attraverso la pittura veneta e italiana alla scoperta delle immagini del vino; Pietro Gibellini, Letteratura italiana (Università Ca’ Foscari - Venezia) - i significati del vino nei Promessi sposi di Manzoni e l’esaltazione del dono di Bacco nello Zibaldone leopardiano. L gnare un premio speciale: il primo ci porterà al rifugio Giaf il 23 luglio per il tradizionale Concerto fra le rocce, il secondo itinerario ci riunirà tutti insieme il 10 settembre in località Cadolten sul Pizzoc per la “Giornata Camminamonti”, il terzo e il quarto itinerario, con data libera, vi faranno scoprire due incantevoli luoghi: bivacco Dal Mas e casera Cornetto. E per fine stagione segnaliamo un’iniziativa che fa riscoprire gli antichi ritmi dell’uomo che vive nella natura: “Scargar montagna” da malga Mont a Miane. E allora zaino in spalla, pronti per partire per un’altra estate di escursioni tra le nostre montagne… e non dimenticate il libretto di Camminamonti. nel Bollettino Ufficiale della Regione. I relativi provvedimenti di regolarizzazione saranno adottati entro il 31 ottobre. In ogni caso la messa in regola dei vigneti in questione è subordinata al pagamento di sanzioni amministrative rapportate alla superficie vitata e alla tipologia di vino ottenibile (vino da tavola o idoneo a produrre vini Doc, distinti a loro volta per fasce). Per la regolarizzazione non potranno essere utilizzati i diritti di impianto della Riserva regionale. La gestione tecnica e amministrativa della vicenda è stata affidata ad Avepa (l’Agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura), inclusa l’adozione della modulistica per la presentazione delle domande. Entro il 30 ottobre invece il Veneto dovrà aggiornare il Catasto viticolo. I produttori vitivinicoli stanno ricevendo una raccomandata dalla Regione Veneto che comunica la situazione aziendale: con essa si dovranno recare entro il 30 giugno ai Centri attività agricole Coldiretti per procedere alle modifiche (il silenzio vale come assenso). DOVE TROVARE I LIBRETTI Barbisano: Cai Pieve di Soligo alle ex scuole elementari; Cappella Maggiore: Biblioteca; Castelfranco Veneto: Informagiovani; Cison di Valmarino: Biblioteca; Codognè: Informagiovani alla scuola media, Biblioteca; Colle Umberto: Biblioteca; Conegliano: Ufficio informazione turistica, Biblioteca, sede Cai, Informagiovani, Bravi sport, Nacci sport, Righetto sport; Cordignano: Biblioteca, Gruppo Nino Lot; Follina: Biblioteca, Ufficio turistico, Informagiovani; Fontanelle: Informagiovani; Fregona: Biblioteca; Gaiarine: Biblioteca; Godega Sant’Urbano: Biblioteca; Lentiai: Pro loco; Limana: Pro loco; Mareno di Piave: Biblioteca; Mel: Pro loco - Ufficio informazioni turistiche; Miane: Biblioteca, Pro loco; Montaner: Biblioteca; Motta di Livenza: Biblioteca, Gruppo Jonathan, sede Cai; Oderzo: Ufficio informazione turistica, sede Cai, Informagiovani; Orsago: Biblioteca; Pianzano: Sonego Sport; Pieve di Soligo: Biblioteca, Ufficio informazione turistica; Revine: Biblioteca; Sacile: Intersport, Azienda promozione turistica e Informagiovani, sede Cai; San Fior: Biblioteca; San Giacomo di Veglia: Biblioteca; San Pietro di Feletto: Biblioteca; San Polo di Piave: Biblioteca, sede Cai; San Vendemiano: Biblioteca, Ufficio informazione turistica; Santa Lucia di Piave: Biblioteca; Sarmede: Biblioteca; Stabie Canai: Pro loco; Susegana: Biblioteca; Tarzo: Biblioteca; Trichiana: Pro loco; Vazzola: Biblioteca; Vedelago: Informagiovani; Vidor: Biblioteca; Vittorio Veneto: sede L’Azione, Ufficio informazione turistica, Biblioteca, Informagiovani, Libreria del Seminario, Azione cattolica, Nacci sport, Pro Vittorio, sede Cai, Ufficio turistico Serravalle. SEGUE DALLA PRIMA A ffermare che coloro che provengono da quella esperienza siano rimasti tali nell’animo e che possano da un momento all’altro riprendere le antiche spoglie, è pura propaganda politica. La paura del comunismo cova ancora negli strati sotterranei dell’animo di molti italiani, ma andare a stuzzicare questi sentimenti, come si è fatto soprattutto nella recente campagna elettorale, altera il confronto politico. Non è “quel” comunismo il pericolo che incombe oggi su di noi. E tuttavia, sì, resta in molti che provengono dall’esperienza comunista, un elemento che provoca diffidenza nei loro confronti. È l’incapacità di rappresentare l’animo profondo del popolo italiano che conserva un sentimento re- ligioso ancora forte, impregnato di spirito cristiano, nonostante la caduta della pratica religiosa e un allentamento dei legami con la Chiesa. È vero che il nostro Stato è laico e tale deve rimanere, ma si creerebbe una dissonanza pericolosa se le istituzioni dello Stato si trovassero in contrasto con quest’animo popolare. Ora, molti che sono stati formati nell’ambiente comunista, soprattutto i dirigenti, ostentano spesso, se non l’ostilità, l’estraneità e il fastidio verso la religione, creando disagio nel credente. Anche perché l’ateismo professato dal comunismo ha accolto e coltivato buona parte dello spirito laicista della tradizione europea che si manifesta oggi nel rifiuto di precise istanze etiche della fede cristiana. Pertanto, sarà necessario che le componenti del centrosinistra non provenienti da quest’area si impegnino con chiarezza e determinazione affinché tali venature anti religiose non inquinino l’azione del nuovo governo. Stando così le cose, sembrerebbe più sicura, da questo punto di vista, la parte che si professa rispettosa del sentimento religioso. Molti, di fatto, l’hanno scelta proprio per questo motivo. Niente da recriminare. Solamente un’attenzione: non sempre la deferenza verso l’aspetto religioso è effettiva sua difesa e condivisione. Vecchio pericolo, denunciato continuamente dalla Bibbia e in particolare da Gesù. Non sempre chi fa grande promesse di salvaguardare le esigenze della fede cristiana poi effettivamente le mantiene. Sot- to gli inchini reverenziali può nascondersi una sistematica demolizione della sua sostanza. Come quando si concepisce la vita come lotta per emergere senza riguardo per gli altri e per la coscienza; quando la solidarietà ostentata è poi annacquata in un po’ di assistenzialismo; quando la famiglia esaltata è poi disattesa nelle sue esigenze di fedeltà e unità; la legalità strapazzata e stiracchiata; l’onestà di facciata sommersa da pratiche dilaganti di corruzione. Chi è convinto di non poter vivere senza Dio, deve essere vigile perché non gli sia tolta questa libertà e non sia spenta questa sorgente di vita buona. Chi sa che Dio non si può accontentare solamente a parole, deve essere altrettanto vigile per non essere raggirato da false apparenze. (GpM) e L’AZiON Economia Domenica 21 maggio 2006 9 La forte preoccupazione del sindacato COLLABORAZIONE TRA IDSC dopo le voci sulle difficoltà dell’Indesit e l’esito del referendum interno alla Zanussi Egoismo dilagante «C ’è qualcuno, il vescovo Giuseppe a parte, a cui interessa che le nostre fabbriche non chiudano?». Sorprende la domanda di Franco Buran, segretario provinciale della Fim, il sindacato dei metalmeccanici della Cisl. «Non chiedo una cosa scontata – prosegue il sindacalista –. Chi ha manifestato preoccupazione, in questi giorni, per i rischi che corrono i 1600 lavoratori della Zanussi di Susegana e 130 della Indesit di Refrontolo? Quasi nessuno. Tutti, o quasi, sembrano indifferenti alla loro chiusura o, comunque, al pericolo che corrono». Alla Indesit i posti in pericolo, per il trasferimento di alcune attività, possono essere tra i 120 e i 1430. Alla Zanussi i lavoratori si sono espressi, attraverso il voto referendario, contro i contenuti di un possibile accordo con l’azienda che per recuperare redditività prevedeva, tra l’altro, l’aumento dei frigo prodotti ogni ora: da 75 a 90. «Capisco i lavoratori che temono il peggioramento delle loro condizioni in fabbrica, ma la comunità si è mai espressa sulla necessità di un supplemento di sacrifici per mantenere il sito produttivo? Ha accompagnato i lavoratori in questa scelta parti- Buran (Cisl): “Istituzioni: dove siete?” colarmente difficile? Oppure li ha lasciati soli, dicendo: decidete voi, anche per noi, se la Zanussi deve restare o no». Non solo per Buran, ma per tutto il sindacato fa problema l’assenteismo delle istituzioni e della società civile su questi temi. «Abbiamo sentito il vescovo Zenti interrogarsi, ormai da due anni, ma quanti altri hanno riflettuto a voce alta? Diciamolo francamente: presi, ciascuno di noi, dai nostri interessi di parte, non ci curiamo di quelli della comunità, del bene comune. La Zanussi è stata sempre vista come un ostacolo, anziché come un’opportunità di sviluppo. Se chiudesse, seppur lasciando sul lastrico 1600 famiglie, in tanti si girerebbero dall’altra parte, noncuranti. A questo punto – secondo Buran – quale interesse possono avere i lavoratori di questa azienda a sacrificarsi per gli altri? Nessuno. Ed ecco il risultato del referendum». (FDM) BILANCIO E PROGRAMMI I NUMERI A MACFRUIT Banca della Marca pensa all’ambiente Frutta e verdura ...dolce e amaro U ndici milioni 909 terpretare fino in fondo mila euro è l’utile l’essere una banca di creconseguito dalla Banca dito cooperativo, ovvero della Marca nel corso del- una banca del territorio, l’esercizio finanziario una banca delle famiglie e dell’imprenditoria ai va2005. ri livelli, punto di Questo è il dato principe riferimento per dell’assemblea soci e clienti. dei soci che si è Durante l’assvolta domenica semblea, a cui so7 maggio nelno intervenute dil’aula magna verse autorità, la dell’“Istituto tecBanca della Marnico Da Collo” di ca ha assicurato Conegliano. ai soci la volontà L’istituto di Gianpiero Michielin di proseguire nelcredito, che ha lo sviluppo non sede legale ad Orsago, solo economico, ma antramite il suo presidente, che sociale e culturale del Gianpiero Michielin, ha territorio, ove essa opera esposto alla base sociale continuando per esempio come tale importante ri- con il sostegno alle parsultato sia stato raggiun- rocchie, al volontariato e to sulla base di una serie all’associazionismo. di risultati come una racDa parte della Banca colta pari a 1.283 milioni della Marca non mandi euro e per un totale di cherà particolare atten979 milioni di impieghi. zione nemmeno al settoCentinaia i soci che re dell’ambiente. Va inhanno applaudito la rela- fatti ricordato che l’istituzione del presidente Mi- to di credito in questione chielin, che ha evidenzia- ha partecipato alla fondato come all’utile di eser- zione della Bit, ovvero cizio 2005 abbiano con- Banca investimenti del corso anche i più dei 200 territorio, che ha sede a dipendenti della banca Parma e che si occupa con le loro elevate pro- della filiera agro-alimentare. fessionalità. L’assemblea del 7 magPer il vertice della Banca della Marca gli 11 mi- gio ha significato anche lioni 909 mila euro rap- l’elezione di quattro conpresentano un dato che siglieri Claudio Bortolot, attesta al di là di ogni dub- Francesco Bet, Gino Zabio come l’istituto di cre- natta e Maurizio Valle. dito di Orsago sappia in- (RP) D al 23º Macfrut di Cesena Fiera (4-6 maggio scorsi) luci ed ombre sull’ortofrutta italiana. Dopo due anni di calo dei consumi, i primi due mesi di quest’anno segnano un +1,2% sul primo bimestre del 2005. Nella borsa della spesa delle famiglie italiane sono andate meno mele (-3,8%) e più arance (+2,6%), più banane (+4,2%) e meno pompelmi (-7,4%). Le patate, che rimangono al primo posto negli acquisti di gennaio e febbraio 2006 per le verdure, segnano un calo del -1,6%. Calano anche pomodori (-6,2%) e cipolla (-4,1%), mentre le lattughe riportano un +22,7%, i finocchi +6,5% e le carote +2,5%. Anche il biologico è in fase “riflessiva” e lo troviamo oggi su circa 964 mila ettari contro il milione e 200 mila del 2001, che ha rappresentano la massima espansione italiana del comparto. Tuttavia l’Italia resta ancora il leader (con un volume d’affari di 1750 milioni di euro l’anno) del biologico nell’Europa a 25, il quale conta al momento un totale di oltre 4 milioni di ettari. In Italia, ancora in tema di biologico, da una parte diminuiscono i consumi delle famiglie e dall’altra c’è invece un incremento delle mense e dei locali dove si offrono pasti biologici (dai ristoranti agli agrituri- smo). Nel 2005 le nostre famiglie hanno consumato 21 mila tonnellate di ortofrutta biologica che in percentuale porta a un -22,2% rispetto alle 27 mila tonnellate del 2004. In calo anche la spesa che è passata da 61 nel 2004 a 45 milioni di euro nel 2005 (-26,2%). Sale la Cina, che produce quasi il 50% di tutta l’ortofrutta mondiale e poco meno del 20% della verdura, e che con 3,5 milioni di ettari di biologico coltivato è già seconda al mondo, dietro l’Australia che di ettari a biologico ne vanta ben 12 milioni. (MS) Joint venture per Chianti e Prosecco L unedì scorso, 15 maggio, alla Pieve di San Giovanni in Sugana (Firenze) il primo gemellaggio fra gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero di Firenze e Vittorio Veneto, nati nel 1985 (come del resto gli altri sul territorio italiano) a seguito della nuova legge Raffaello Tolot e Fabio Sforza in Pieve San sul concordato stiGiovanni pulata dallo Stato italiano con la Chiesa che essa fa parte ed è ecattolica. spressione di una proQuesti due Istituti si prietà il cui scopo non è reggono grazie anche quello di rendere redall’efficienza delle ri- ditizi i propri beni per spettive aziende agri- poter vivere riccamencole (eredi dei plurise- te, ma quello di produrcolari Benefici parroc- re utili da destinare a sochiali) che trovano nel stegno dei sacerdoti». “Chianti Classico docg” «La via che abbiamo (Idsc di Firenze) e in scelto per ottenere queparticolare nel Prosec- sti risultati – ha poi conco extra dry Coneglia- cluso Paoletti – è quelno-Valdobbiadene (Idsc la della produzione di di Vittorio Veneto) del- vini, oli e noci di alta le vere e proprie punte qualità». Per inciso (ma d’eccellenza. un inciso che ha sor«Ci mettiamo l’impe- preso anche la stampa gno e tutto l’affetto nel fiorentina presente in fare il vino; siamo, è ve- forza), in Pieve San Gioro, degli imprenditori vanni è avvenuto anche “particolari”, ma tutta- il “battesimo” del nuovia – ha ricordato An- vissimo Prosecco del drea Paoletti dell’Istitu- nostro Istituto, che nelto di Firenze – capaci di la fattispecie è un Milstare sul mercato e di lesimato vendemmia produrre ricchezza, ma 2005 ottenuto da uve non fine a se stessa». sceltissime di Prosecco «Il Chianti dell’Isti- e – precisa il direttore tuto fiorentino, il Pro- dell’Istituto, Raffaello secco del nostro Istitu- Tolot – tutte rigorosato, e solo per rimanere mente raccolte a mano in tema di vino – ha ag- nel podere “Maso di giunto Fabio Sforza, Ronche”. Detto “Millepresidente dell’Istituto simato” è al suo esordio di via Stella –, ci con- ufficiale dal 20 al 21 sentono di creare una maggio a Susegana in realtà che, seguendo le “Vino in Villa”, dai conleggi economiche at- ti di Collalto al castello tuali, non dimentichi di San Salvatore. (MS) La legge dei bar V e l’immaginate il direttore di un ufficio postale che protesta per il divieto di sosta davanti al suo ufficio? Oppure il medico condotto che si lamenta perché ai suoi pazienti danno la multa? Potrebbe accadere presto. Eh sì, perché sempre più spesso si sente di proteste, di sindromi da persecuzione di proprietari di bar ed esercizi pubblici, relativamente ai provvedimenti contro i propri avventori che lasciano le auto in divieto di sosta, oppure si comportano in maniera poco decente. Fateci capire. Le leggi sono, o dovrebbero essere, leggi, ed uguali per tutti. Allora perché se vado in farmacia lasciando la macchina in divieto di sosta e prendo la multa la pago, e se invece vado al bar e la prendo mi lamento assieme al gestore del bar stesso? Così come non si è mai visto nessuno uscire da un supermercato piuttosto che da un’edicola ed espletare i suoi bisogni di soppiatto. Allora se sindaci e assessori mandano i vigili a controllare, non si tratta di “tolleranza zero”. È rispetto delle leggi, che garantiscono i diritti di tutti. Se poi i bar vengono costruiti in luoghi non idonei (per questioni di vicinanze e/o disponibilità di spazi), ferme restando le responsabilità di chi ha concesso i permessi, la colpa non è dei vigili. e L’AZiON INCONTRO SABATO 20 Consiglio pastorale il vice è Casagrande INCONTRI ZONALI CON IL VESCOVO I Pastorale: tempo di verifica L’ anno pastorale sta inoltrandosi verso l’estate e con questa stagione l’attenzione si sposta dall’impegno per l’attuazione del Piano pastorale, proposto per quest’anno, alle tipiche attività estive delle parrocchie. È, dunque, il tempo propizio per fare qualche bilancio, come è hanno totale risposto parr. mottense 12 13 colonna 15 17 torre di mosto 7 7 pedemontana 13 14 zumellese 6 6 conegliano 11 19 quartier d. piave 9 15 opitergina 9 16 vittorio veneto 11 14 sacile 15 15 pontebbana 8 14 la vallata 9 12 125 162 stato fatto lo scorso anno, introducendo così una pratica molto utile per dare efficacia alla programmazione pastorale. Il Piano di quest’anno, secondo di un programma triennale, ha come tema “Famiglie e comunità parrocchiali testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”. L’accento è sulla parrocchia e le famiglie che la non percent. compongorisp. risposte no, come 1 92,3% soggetti pri2 88,2% vilegiati del0 100,0% la testimo1 92,9% nianza e dello spirito 0 8 6 7 3 0 6 3 37 100,0% 57,9% 60,0% 56,3% 78,6% 100,0% 57,1% 75,0% missionario che deve pervadere tutta la Chiesa. La verifica sarà fatta, incominciando da lunedì 22 maggio, in sei zone della diocesi dove si terranno assemblee, presiedute dal Vescovo. Per facilitare la verifica è stata fatta una raccolta di dati relativi ad alcuni impegni precisi proposti dal Piano pastorale. Disponiamo, per ora, soltanto del numero delle parrocchie che hanno risposto, riser vandoci più avanti di informare anche sui contenuti delle risposte. Il questionario inviato VERIFICA DEL PIANO: DOVE E QUANDO - Lunedì 22 maggio, alle 20.30, al patronato Costantini di Vittorio - Mercoledì 24 maggio, alle 20.30, al collegio Brandolini di Oderzo - Lunedì 29 maggio, alle 20.30, a casa Toniolo di Conegliano - Lunedì 5 giugno, alle 20.30, al teatro Ruffo di Sacile - Martedì 6 giugno, alle 20.30, al teatro Careni di Pieve di Soligo - Mercoledì 14 giugno, alle 20.30, a palazzo delle Contesse di Mel SE N’È DISCUSSO ALL’ASSEMBLEA DEL CLERO L’idea della parrocchia cambia con l’unità pastorale L’ assemblea del clero di giovedì 11 maggio – come si sa – ha affrontato il tema delle unità pastorali. Buona la partecipazione dei sacerdoti (circa 140!). Concreta e o- nesta la proposta del relatore, don Flavio Grendele, vicario per la pastorale della diocesi di Vicenza (si può trovare pubblicata anche sul sito della diocesi). Il relatore è partito da una GIOVEDÌ 25 A FOLLINA Turoldo, l’uomo il frate e il poeta G iovedì 25 maggio nella biblioteca comunale di Follina serata dedicata a padre David Maria Turoldo a 90 anni dalla nascita. A presentare “L’uomo, il frate, il poeta” saranno, dalle 21, padre Espedito D’Agostini, servita, originario di Moriago, priore della comu- chiedeva innanzitutto di valutare il grado di impegno vissuto dalla parrocchia in alcune scelte sulle quali si è insistito in maniera particolare in questi ultimi anni, come la formazione dei “promotori di comunione ecclesiale”, l’iniziazione cristiana, le unità pastorali, le vocazioni, la messa domenicale, gli incontri formativi delle famiglie con il vescovo. Inoltre erano poste tre domande precise riguardo al rinnovo dei consigli parrocchiali, al tempo del “dopo cresima” e all’accompagnamento dei nubendi. nità dei Servi di Maria di Sotto il Monte, e Pier Mario Giovannone, laureato in Lettere moderne con Gian Luigi Beccaria con una tesi su David Maria Turoldo, attualmente insegnante al Dipartimento di Italiano del Royal Holloway - University of London. Monica Stella pro- presentazione delle unità pastorali della sua diocesi, per delineare quindi le scoperte e le difficoltà di un cammino avviato ormai vent’anni fa. È indubbio che la costituzione delle Up porrà la lettura di poesie di padre Turoldo. Modera la serata il giornalista de L’Azione Federico Citron. Organizzano il Comune di Follina e la Biblioteca comunale intitolata a padre Turoldo. comporta una trasformazione dell’idea di parrocchia, ma anche del volto del presbitero e dell’identità del laico. Ed è parimenti indubbio che questo cambiamento non è indolore: talvolta, passa attraverso lo smarrimento iniziale delle comunità e una certa resistenza da parte dei presbiteri. Ciononostante, si tratta di un cammino possibile e che porta frutti, se è preparato e accompagnato. Alla relazione di don Flavio, hanno fatto seguito al- l giorno delle Palme no gli anni della mia gioviMarilena Casagrande nezza ed ero molto critica riceve una telefonata. Dal- perché i laici avevano poca l’altra parte del filo il ve- voce in capitolo. Con il passcovo Giuseppe: «Signora sare del tempo ho imparaMarilena, lei è stata eletta to ad amare la Chiesa pur vice-presidente del consi- conoscendone i difetti. Voglio pastorale diocesano». glio bene alla Chiesa nonoUn attimo di smarrimento, stante, o forse grazie ai suoi qualche tentativo di “scam- difetti». pare il pericolo”, alla fine Ma in questi anni è caml’accettazione. biato solo il suo modo di viMarilena ha 52 anni, è vere la Chiesa o anche la nata a Ponte della Priula do- Chiesa stessa? «Qualche ve ha sempre passo in avanvissuto. È ti è stato fatto, sposata da 26 si discute di anni con Aministerialità lessandro Bodei laici ma la rean e dal lostrada da perro amore socorrere è anno nati tre ficora molto gli. Laureata lunga. Dobin psicologia, biamo impoinsegna relistare una caMarilena Casagrande techesi volta a gione all’Ipc di Conegliafar comprenno da 28 anni. A livello di dere ai laici la loro grande impegno ecclesiale è stata dignità di battezzati, e i catechista (classi elemen- compiti e i ruoli che ne contari) nella sua parrocchia seguono all’interno della per 25 anni, quindi si è de- Chiesa». dicata alla catechesi per aPer questo primo periodulti, famiglie e fidanzati. In do – conclude Marilena – il particolare si è “specializ- consiglio avrà come priozata” nell’animazione dei rità la formazione dei nuogruppi famiglia che a Pon- vi membri, il nuovo Piano te sono cinque. pastorale e il Convegno di Marilena ha già fatto Verona. Della programmaparte del consiglio dioce- zione futura i consiglieri disano ai tempi del vescovo scuteranno nella riunione Cunial. «Non fu una bella e- convocata per sabato 20 sperienza – ricorda –. Era- maggio in Seminario. (FC) cuni interventi da parte dell’assemblea. Il rettore, don Bruno Daniel, ha portato l’attenzione sul rapporto tra formazione dei seminaristi e Up. Incoraggiante la relazione di don Maurizio Dassiè, che ha parlato dell’esperienza positiva avviata nell’Up canevese. Stimolante il breve intervento di don Egidio Menon, che ha richiamato le necessità della nostra missione nel Ciad. Ha concluso l’assemblea l’intervento del Vescovo, che ha invita- to tutti a guardare con fiducia il futuro e a comunicare le esperienze preziose, che già sono realizzate nelle nostre comunità. Un’ultima osservazione. Da più parti emerge l’esigenza di un’assemblea che sia veramente “assemblea del clero”, cioè verifica del cammino fatto e ascolto dei presbiteri. Sarà cura del consiglio presbiterale farsene carico e organizzarla per tempo, ormai per il prossimo anno pastorale. Don Alessio Magoga A CONEGLIANO IL 21 Un’opera dedicata ad Edith Stein L’ opera “A piedi scalzi”, dedicata alla vita di Edith Stein, ritorna in diocesi dopo l’applaudita rappresentazione dello scorso 4 febbraio al Careni di Pieve di Soligo. L’opera in musica per cantante solista, voce recitante, coro e orchestra viene rappresentata domenica 21 maggio al teatro Acca- demia di Conegliano con inizio alle 17.30. Edith Stein è una delle figure più significative della storia e della cultura, non solo religiosa, contemporanea: ebrea, filosofa, convertita al Cristianesimo, monaca Carmelitana di clausura col nome di suor Teresa Benedetta della Croce, martire nel lager di Auschwitz nel 1942, recentemente proclamata santa e compatrona d’Europa da Giovanni Paolo II. La serata è promossa dal Centro Culturale Humanitas. Ingresso 5 euro. Prevendita alla libreria San Leonardo in corso Vittorio Emanuele II a Conegliano. e L’AZiON Chiesa DOCUMENTO DELLA COMMISSIONE TRIVENETA Per camminare con i fidanzati C irca 400 persone, la maggior parte coppie di sposi provenienti da 12 diocesi, si sono incontrate domenica 14 maggio nella sede della Conferenza episcopale triveneta, nei dintorni di Mestre, per riflettere e confrontarsi sull’esperienza di accompagnamento dei fidanzati in preparazione alla celebrazione del sacramento del matrimonio. L’incontro, organizzato dagli Uffici di pastorale familiare del Triveneto, è stato presieduto dal vescovo di Concordia-Pordenone, il “nostro” don Ovidio Poletto, nella veste di presidente della Commissione per la famiglia e la vita ed è stato arricchito da una breve relazione iniziale proposta dal cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia. Nel suo intervento il cardinale Scola, partendo dalla chiara consapevolezza della profondità della dimensione nuziale presente nell’amore che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo, ha approfondito il significato di “mistero nuziale” offrendo tre piste: l’insuperabile differenza tra uomo e donna, la dimensione della fecondità e l’espressione della libertà nel volontà di stabilire l’alleanza tra sposo e sposa. In queste dimensioni la Chiesa è chiamata ad essere vigile sentinella non limitandosi alla denuncia, ma ripetendo e riaffermando, soprattutto negli itinerari educativi, l’irrinunciabile ve- Mons. Ovidio Poletto e il cardinale Angelo Scola rità delle cose inscritte nello stesso essere persona. Con la robustezza che gli è tipica il cardinale ha esortato a non temere e a non assumere, nell’incontro con i giovani e in particolare con i fidanzati, atteggiamenti minimalisti o rinunciatari della verità presente in ogni uomo e donna. All’intervento del patriarca, dopo un breve dibattito in assemblea, è seguita la presentazione delle riflessioni raccolte in questi due anni dalla Commissione per la famiglia e per la vita del Triveneto sull’accompagnamento dei fidanzati. Un volumetto dal titolo “Beati gli invitati al banchetto delle nozze…” che non vuol essere né un vademecum né un nuovo documento ma solo delle annotazioni ragionate, un “elaborato” per la pastorale del fidanzamento. Questa attenzione ai soggetti, persone concrete che vivono una specificità di tempo e luogo, conduce la stessa comunità cristiana, soprattutto attraverso i suoi presbiteri e le coppie di sposi coinvolte nell’accompagnamento, a rimotivarsi ogni volta che cambiano i volti e le storie delle persone che si incontrano e, di conseguenza, a rinnovare atteggiamenti, orientamenti e scelte di cammino. Per questo, al di là della sicurezza che può generare il ripetere schemi e metodi ormai tante volte collaudati, occorre – anche nella pastorale dei fidanzati – investire in novità e reale rinnovata attenzione alle persone concrete con le quali ci si trova a camminare. incoraggiare e sostenere il processo di chiarimento di quanti sono impegnati nella comunità cristiana e a nome di essa, a vivere e a proporre la novità cristiana che segna anche il percorso della coppia verso il matrimonio. L’intento di fondo è quello di riportare a visibilità ecclesiale l’esperienza del fidanzamento per quello che rappresenta sia nel vissuto delle persone come nella vita dell’intera comunità cristiana. La caratteristica presente nell’elaborato è quella di farsi attenti ai soggetti, alle persone coinvolte nell’esperienza di fidanzamento e di cammino verso il matrimonio. Attenti ai “protagonisti” nell’esperienza di fidanzamento: i fidanzati, gli accompagnatori, la comunità cristiana, lo stesso Gesù Cristo che è lo “sposo” per eccellenza. Evidentemente sono soggetti non omogenei ma chiamati ugualmente – o proprio per questo – ad intrecciare il loro essere in un’unica esperienza di cammino, di reciproca condivisione e di comune ultimo traguardo. In diocesi oltre cento percorsi per fidanzati OFFERTE DI MARZO A FAVORE DELL’ASS.VOLONTARI DI SOLIDARIETÀ cile: Modolo Adriano 300; Salvador Rosella 100; Sarmede: Chenet Pizzol Rita 400; Susegana: Boscaratto Mario e Stefania 52; Fracas Gianpietro e Chiara 51; Fracas Gioele e Teresa 51; Plotti Giovanni 52; Plotti Mariano 104; Vidor: Nardi Cesira 300; Vittorio Veneto: NN. 3000; da altre località: NN. 50; Salvador Italo 300; fuori diocesi: Pordenone, Rosso Claudia 150; Stolfo Patrizia 150. Offerte ricevute dall’Associazione volontari di solidarietà di don Igino Facchinello nel mese di marzo 2006. Dal c/c postale Brugnera: Carnelos Giuliano 50; Da Frè Silvano 300; Gava Mara 50; Menegotto Nerella 100; Pezzutto Teresina 300; Zava Luigi Bruno 150; Vendramin Luigina 300; Camino di Oderzo: Prizzon Simonetti Antonietta 150; Caneva: Mezzavilla Renata 150; Vallin Gianni 300; Zorzetto Danilo 200; Cessalto: Rizzetto Siriana 51; Chiarano: Parrocchie Cavalier e Fossalta 50; Conegliano: Chies Elisabetta 50; Forner Lucia 100; Forner Maria 50; Giubilato Dora 28; Giubilato Leontien 55; Gruppo Famiglie Duomo 460; Cordignano: Furlan Riccardo 310; Fossalta di Piave: NN. 10,5; Fregona: Franco Marisa 150; “Beati gli invitati al banchetto delle nozze...” L’elaborato è venuto alla luce e maturato dinamicamente in un movimento di reciprocità tra Commissione triveneta e singoli Uffici diocesani e ha lo scopo di Gaiarine: Papa Amalia 104; Gorgo al Monticano: Forner Silvana 250; Mel: Carlin Concetta 26; Comel Fabio 52; De Bon Antonio 200; Orsini Gianfranco 26; Piazzetta Mario 52; Vadagnin Rosa 52; Motta di Livenza: Badocco Gianfranco 52; Oderzo: Bozzetto Giuseppe 50; Fam. Segat Vittorio 17; Furlan Gianna 310; Nallin Odetta 150; Polesel Gabriele 400; Saccardi Sandro 300; Segat Vittorino Leonardo Roberta 34; Zanusso Maria Lucia 70; Piavon: NN. 300; Portobuffolè: Bertagna De Marchi Francesco 100; Prata: Franzin Maria Teresa 150; Rustignè: Rivaben Ermenegildo 25; San Fior: Marcon Bruno 100; Santa Lucia di Piave: NN. 50; Luisetto Pasqualina 150; NN. 50; Tarzo: Meneghin Claudia 100; Villanova di Prata: Ros Consuelo 52; Visnà: De Nardo Don Marcello 500; Gr. Apostolato Preghiera 300; fuori diocesi: Spert, Padovan Lucia 300; Treviso, Angelillis Matteo 400. Dal c/c bancario Brugnera: Sandrin Bruno 150; Campomolino: Gruppo Donne 2600; Cessalto: Zago Sergio 50; Conegliano: Corocher Vittorino 75; Donadel Ernesto 200; Visintin Giuseppe e Paola 100; Cordignano: Balbinot Graziella 200; Coan Fiorenzo 300; Paolin Michela 100; Posocco Gabriella 100; Turbian Narciso 75; Farra di Soligo: Spinelli Elena 150; Mel: NN. 250; Oderzo: Bozzon Carmela 300; Orsago: Pradella Da Dalt Carolina 300; Ros Rita 100; Pieve di Soligo: De Conto Francesca e Spina Diego 26; De Faveri Marcellino 26; Meneghello Aldo 400; Mura Franco 80; San Fior di Sotto: Gruppo Preghiera 300; Santa Lucia di Piave: Pavan Luisa 100; Sa- Concludo pensando agli oltre cento percorsi che ogni anno nella nostra diocesi vengono proposti ai fidanzati nelle parrocchie, alle oltre 1.000 (mille!) coppie di giovani che vengono interpellati dalla fede nel progetto di vita matrimoniale verso la quale si stanno incamminando. Penso alle decine e decine di coppie di sposi cristiani che, spesso insieme ai loro preti, in questi incontri investono tempo, energie, umile passione educatrice e desiderio di servizio. Viene da dire: «Davvero la messe è molta!», senza aggiungere però, «mancano gli operai!». C’è solo da augurarsi che gli stimoli che provengono dal Triveneto ricadano nella nostra diocesi in modo tale che gli operai siano sempre più sostenuti, incoraggiati, aiutati realmente a qualificarsi affinché di tanta abbondanza di opportunità nulla vada vanificato o perduto. Don Roberto Camilotti Vicario episcopale per la pastorale della famiglia Domenica 21 maggio 2006 IN COSTA D’AVORIO La Caritas sostiene un Centro di salute A limenti, vestiti, medicine, un medico, infermieri, un oculista e dei tecnici ottici a disposizione, una struttura in grado di ospitare gli anziani che necessitano cure prolungate. Sono i servizi che offrirà il Centre de Santè, ossia centro di salute, in progetto a Nouveau Koumassi, presso Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. A gestirlo saranno la Caritas locale e il progetto Vita Serena portato avanti da Jeannette, ivoriana con lunghi trascorsi in diocesi; a sostenere entrambi, la Caritas diocesana, il cui direttore don Ferruccio Sant si è recentemente recato in Costa d’Avorio. Per il Centre de Santè è stato già individuato il terreno, che la parrocchia di Nouveau Koumassi metterà a disposizione. È in preparazione il progetto. Attualmente invece Vita Serena, con il suo staff di medici e infermieri, e Caritas, che offre il servizio alimenti, vestiti e medicine, e la disponibilità di un oculista, operano in due sedi differenti. Inoltre, un gruppo di ottici del Quartier del Piave sta abbozzando un progetto per giovani africani, a cui pa- tempo di bilanci per l’onlus Volontari di solidarietà. Ecco il rendiconto economico dal 1º ottobre 2004 al 31 dicembre 2005. Entrate: saldo al 30 settembre 2004 49.565,74; adozioni 431.318,02; interessi attivi (banche e posta) 901,18; totale entrate 481.784,94. Uscite per finanzia- gare la formazione in Italia e a cui fornire poi lenti e macchinari per poter preparare occhiali operando nel Centre de Santè. Ma il rapporto di solidarietà di Caritas, privati e aziende del territorio diocesano ha radici consolidate, e la visita di don Ferruccio Sant in Costa d’Avorio è stata occasione per verificarne i frutti: tra di essi anche la scuola elementare recentemente completata. Un camion per Eugene In altra parte del paese finirà invece il glorioso camion della Caritas, utilizzato da generazioni di obiettori e volontari: è stato regalato ad Eugene, ivoriano di Ceneda, amico della Caritas, ora costretto a rientrare in patria. Il camion, piuttosto scalcagnato per gli standard veneti, sarà pietra fondante della sua nuova attività lavorativa. È giunto in Costa d’Avorio per nave, caricato con l’occasione di ulteriore materiale donato: dalla bicicletta elettrica che apparteneva a Renato, il sacrestano della parrocchia vittoriese di Salsa, a computer funzionanti pur se obsoleti. Tommaso Bisagno Eugene con il camion donato dalla Caritas diocesana BILANCIO 2005 DELL’AVS: Le adozioni coinvolgono 1.350 famiglie È 11 mento progetti: Nova Esperança 118.000; Copbem 66.600; Pastorale indigenista 31.600; Santa Rita 10.305; Padre Canzian e Signorelli 63.500; Progetti in Ciad 4.200; Adozioni scolastiche Congo 14.400; Etiopia 47.800; Guatemala 3.000; Camerun 1.700; Ecuador 2.400; Raoul Follerau 600; Lebbrosario Bambuì 2.000; Rimborso spese viaggi volont. (2004-2005) 5.500; spese (c/c e rit. su interessi) 1.036,71; totale uscite 372.641,71. Saldo attivo al 31 dicembre 2005: 109.143,23. Dati sintetici sull’associazione: famiglie con sostegno a distanza 1.350; famiglie coinvolte fino ad ora 1.600; Comuni di provenienza 60 (da più province); persone capigruppo e di riferimento in loco oltre 70. 12 FRATEL BIEMMI ALL’ASSEMBLEA UNITARIA Il catechista è colui che fa strada insieme I l Cristo che appoggia la mano sulla spalla dell’abate Mena, raffigurato in un’icona del VI-VII secolo, è diventata l’immagine simbolo della prima Assemblea diocesana unitaria rivolta a catechisti, animatori di gruppi giovanili e animatori vocazionali. “Accompagnare nella fede. Come?” era il tema dell’incontro che proprio in quell’opera, proveniente dall’Egitto e ora conservata al Louvre di Parigi, richiama l’attenzione al fatto che non è possibile separare i due aspetti dell’accompagnare e dell’essere accompagnati. Ad accompagnare catechisti ed animatori nella riflessione è stato fratel Enzo Biemmi catecheta e direttore dell’Istituto di scienze religiose di Verona. Quali sono dunque i requisiti che deve avere l’accompagnatore nella fede? Prima di tutto, ha sottolineato fratel Enzo, deve «stare bene e volentieri in Prove di canto per la Veglia e pellegrinaggio a Roma Prove per la Veglia questo tempo con fiducia e speranza e non sognare i tempi passati dei successi». Deve poi lasciarsi sorprendere da tutti e deve essere in grado di guardare gli altri con simpatia perché «solo la simpatia sa vedere dietro le persone, con i loro atteggiamenti anche più strani, le domande profonde che abitano il loro cuore». L’accompagnatore è capace di «fare strada insieme» servendo il cammino interiore delle persone lasciandosi programmare dai tempi e dai ritmi di chi accompagna. Momento centrale del cammino è l’annuncio di Gesù come bella notizia. Da qui la testimonianza di fede nel Si- gnore Gesù che è colui che ha toccato la vita di chi si fa annunciatore. Infine, il bravo accompagnatore sa scomparire al momento opportuno, e cioè sa «lasciare pieno spazio all’azione dello Spirito e al cammino personale dei soggetti, rinunciando a verificare i risultati». Ai molti partecipanti che si sono riuniti nella cattedrale di Ceneda il vescovo Giuseppe ha ricordato che «la catechesi non è un insegnamento, il vostro compito è ecclesiale. Siete chiamati a far risuonare dentro il messaggio di Cristo, a far riecheggiare la sua parola». Gerda De Nardi TERRA SANTA: A luglio pellegrinaggio di S. Giacomo di Veglia a parrocchia di San Giacomo di Veglia organizza un viaggio in Terra Santa dall’1 all’8 luglio. Il viaggio prevede la visita alle mete più importanti, tra cui Nazareth, Monte delle Beatitudini, Sinagoga di Cafarnao, Gerusalemme, Betlemme, Monte degli Ulivi, Muro del Pianto, Spianata del Tempio e Santo Sepolcro. La partenza e il ritorno sono previsti all’aeroporto di Venezia. Il prezzo, tutto compreso, è di 1.350 euro. È necessario avere il passaporto che abbia la validità di 6 mesi. Il viaggio-pellegrinaggio sarà accompagnato dal parroco di San Giacomo e avrà come guida spirituale il biblista don Giorgio Giordani. Le adesioni devono essere effettuate entro il 25 maggio alla canonica di San Giacomo (telefono 0438-500295) dove è possibile trovare il programma dettagliato del viaggio. Confessionale a due posti in vendita L a direzione della Casa di spiritualità informa che è in vendita (a un modico prezzo da concordare) un confessionale a due porte (sacerdote e penitente) collocato all’ingresso della cappella di San Martino. Per informazioni rivolgersi a don Adriano Dall’Asta (0438940894). ADP, IN MILLECINQUECENTO SUL NEVEGAL M GIOVANI Due segnalazioni dal Servizio diocesano di pastorale giovanile. L ercoledì 10 maggio millecinquecento pellegrini provenienti da tutta la diocesi hanno raggiunto il santuario dedicato a Maria Immacolata sul Nevegal per partecipare all’annuale convegno diocesano dell’Apostolato della Preghiera. Ventitre i pullman partiti dalle foranie cui si sono aggiunte molte auto private. Il convegno è cominciato con la recita del rosario ed è proseguito con una rifles- e L’AZiON Chiesa Domenica 21 maggio 2006 sione del presidente diocesano dell’AdP, Lucio Moras, sul tema “Apostoli del Giorno del Signore”. Terminata la riflessione è cominciata la messa presieduta dal vescovo Giuseppe e concelebrata da una ventina di sacerdoti. La celebrazione si è conclusa con l’adorazione, la processione eucaristica (all’esterno del santuario) e la benedizione davanti alla grotta dell’Immacolata. Mercoledì 24 maggio e mercoledì 31 maggio alle 20.30 in Cattedrale prove di canto per quanti vogliono sostenere il canto durante la Veglia di Pentecoste. Prove generali come laboratorio musicale sabato 3 giugno alle 18.30-19 in Cattedrale. Pellegrinaggio sulla Via Francigena La Pastorale giovanile ha aderito al pellegrinaggio sulla Via Francigena (Ad limina Petri) promosso in occasione dei 500 anni della basilica del Vaticano. I giovani della diocesi percorreranno, insieme a don Fabio Soldan, gli ultimi 100 chilometri dal 25 al 29 giugno (ViterboRoma). Iscrizioni entro il 31 maggio telefonando a don Fabio (3381905359). LENTIAI: Prima messa del novello sacerdote Matteo Colle S abato 20 maggio Matteo Colle (nella foto) di Lentiai viene consacrato sacerdote nella cattedrale di Belluno. Domenica 21 celebrerà a Lentiai, sua parrocchia di origine, la prima messa. Nello stesso giorno suor Anastasia, della Casa Stella Maris, festeggerà i 50 anni di consacrazione religiosa. VITTORIO: Gino Soldera racconta la vita prenatale V enerdì 19, alle 20.30 nella sala convegni della biblioteca di Ceneda, si terrà un incontro-dibattito sul tema “Vita prenatale tra scienza e mistero”, con relatore Gino Soldera (nella foto). Organizzano Diocesi, Movimento per la vita, Centro di aiuto alla vita, Centro pastorale per la famiglia. OFFERTE PER LA CASA MATER DEI: Marzo e aprile 2006 P arrocchia di Tempio di Ormelle 210; Gruppo Caritas parrocchia di Colle Umberto 250; Gruppo post-cresima di Osigo 123; Gruppo famiglia n.1 di Sacile 75; Parrocchia di S. Martino di Colle in memoria del defunto Giuseppe Silvestrini 600; Offerta per volontà di don Michele Ossi 1.000; NN. 200; Parrocchia di Meschio 100; NN. 500; NN. 360; Parrocchia di Meschio 100; Giacomini Angela, Fratta di Oderzo 280. e L’AZiON Chiesa Domenica 21 maggio 2006 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 21 maggio: Celebra Messa e Cresime a Faè (ore 9), Bocca di Strada (ore 11), Villanova di Prata (ore 16) e Brugnera (ore 18). Lunedì 22: In casa di spiritualità a Vittorio Veneto presiede la riunione del Consiglio presbiterale (ore 9). Celebra la Messa a Premaor (ore 18.30). Nel patronato di Ceneda partecipa all’incontro per la verifica finale del Piano pastorale 2005/2006 (ore 20.30). Martedì 23: All’auditorium Dina Orsi di Conegliano tiene una relazione nell’ambito del percorso formativo per agenti sociali (ore 20.30). Mercoledì 24: Al collegio Brandolini di Oderzo partecipa all’incontro per la verifica finale del Piano pastorale 2005/2006 (ore 20.30). Giovedì 25: Nell’abbazia di Follina tiene il ritiro del presbiterio diocesano in preparazione alle solennità dell’Ascensione e della Pentecoste (ore 9). A Conegliano all’auditorium Dina Orsi partecipa ad un incontro dibattito organizzato dall’Aitsam (ore 20.30). Venerdì 26: Al mattino al collegio Brandolini di Oderzo incontra gli studenti. Incontra i genitori delle scuole materne della forania La Vallata nel salone parrocchiale di Lago (ore 20.30). Sabato 27: Celebra la Messa al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto (ore 10). Celebra Messa e Cresime a Gainiga (ore 17) e Gorgo al Monticano (ore 19). Domenica 28: Celebra Messa e Cresime a Visnà (ore 9), Santa Lucia di Piave (ore 11) e Mel (ore 19). Celebra la Messa per gli immigrati cattolici in Cattedrale (ore 15.30). Dio è amore! Domenica 21 maggio - sesta di Pasqua - anno B At 10, 25-27. 34-35. 44-48; Sal 97; 1Gv 4, 7-10; Gv 15, 917 Seconda settimana del Salterio N ella narrazione di Giovanni il testo del Vangelo presentato dalla liturgia di questa sesta domenica di Pasqua segue immediatamente l’allegoria della vite e dei tralci. E ne è come il prolungamento esegetico. Il frutto infatti del rimanere uniti a Cristo come il tralcio alla vite è l’Amore. In effetti, Gesù ci partecipa lo stesso Amore che scorre tra Lui e il Padre: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Come già nell’allegoria della vite e dei tralci Gesù insiste sul verbo “rimanere”. Per evidenziare il fatto che l’unione con Lui non può ridursi a un episodio, magari carico di emotività. Deve avere la caratteristica della permanenza. Da Lui infatti proviene la capacità di amare come Lui, fino al dono della vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. L’amore fraterno, pertanto, prima che impegno nostro è dono suo. E poiché è dono ce ne comanda la realizzazione. Come a dire: “Spalancate le porte del cuore per accogliere l’Amore che io riverso in voi. Allora sarete capaci di amarvi reciprocamente, da fratelli”. Non ci dice soltanto: “Questo è il mio comandamento”, ma “Amatevi gli uni gli altri poiché io a- mo voi”. È un amore da risorgiva. Immesso in noi per farlo traboccare negli altri. Che poi altro non sono se non i fratelli nella fede. La conseguenza: la gioia piena, frutto appunto dell’amore in noi e da noi donato. È lo stile di vita dei figli di Dio. Degli amici di Cristo: “Voi siete i miei amici”. La scaturigine di tale Amore è il mistero trinitario di Dio. Come evidenzia Giovanni anche nella sua prima lettera, sconvolgendo ogni idea che della divinità s’era fatto il mondo pagano e persino, almeno in parte, quello ebraico: “Dio è Amore!”. Espressione su cui, come è noto, papa Benedetto XVI ha imperniato la sua prima Enciclica. Di Dio si può dire che è Luce, Gioia, Bellezza, Creatore, Salvatore, Signore, Pastore, Roccia... Essere perfettissimo...! Ma la sua essenza è Amore. Tutto il suo essere è Amore che si dona! Il resto è conseguenza ed esplicitazione del suo essere Amore. Amore nel suo essere mistero di relazione interpersonale trinitaria. E Amore verso l’umanità, nel dono, cioè nella consegna, del Figlio unigenito, vittima di espiazione per i nostri peccati. Se Questo è Dio, cioè Amore, ne consegue che la fede non è esclusivamente la certezza che Lui esiste. È principalmente il lasciarsi amare da Lui per amare in Lui e come Lui. Sicché solo “chi ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Credente vero è dunque chi si lascia amare da Dio e ama i fratelli in Lui. Ateo vero è colui che rifiu- Comunione D omenica 14 maggio! In parrocchia 46 bambini celebrano la festa della loro prima comunione. Nella messa, al momento dell’offertorio, alcuni genitori presentano all’altare il pane, il vino e l’acqua, mentre ogni bambino offre una busta, contenente del denaro, frutto di qualche personale sacrificio. Uno di loro spiega il gesto con queste parole: “Noi bambini della prima comunione facciamo un’offerta ai bambini poveri della città di Guanambi, in Brasile. In questa città, dove lavorano i nostri missionari, ci sono tanti bambini poveri e abbandonati. Con questo piccolo gesto vogliamo entrare in comunione con i bambini poveri ed esprimere così la nostra amicizia e l’amore di Gesù”. Il gesto dei bambini esprime un vero sentimen- to di comunione e di condivisione. Ma, nel mio cuore di pastore, un legittimo sentimento di gioia si intreccia con alcune domande: “Dureranno a lungo questi buoni sentimenti? Continuerà la pratica della comunione con i poveri? Che relazione ci sarà, nella vita di questi bambini, tra la comunione con Gesù eucaristia e la comunione con i poveri?”. Il pensiero, sotteso a queste domande, mi ha abitato oltre il tempo della celebrazione; me lo porto ancora dentro, mescolato ad un abbozzo di risposta. È ciò che desidero condividere col lettore! Nel cammino di preparazione, catechisti e parroco avevamo insistito nello spiegare ai bambini il senso della comunione; anche ai genitori era stato proposto un incontro di formazione mensile. Nella messa di una do- 13 ta di lasciarsi amare da Dio e, perciò, rifiuta l’Amore vero ai fratelli. Nel far dono del suo Amore Dio non fa preferenze, ci ricorda Pietro negli Atti degli Apostoli che lo ritraggono in casa del pagano Cornelio. Il suo Amore infatti è un patrimonio non riservato a pochi eletti, ma destinato a tutti coloro che “praticano la giustizia, a qualunque popolo appartengano”. L’Amore ha dunque destinazione universale. Ha possibili intercettatori e protagonisti ovunque vivono figli di Dio, intenzionati a vivere dell’essenza stessa di Dio che è l’Amore. Il messaggio per le nostre famiglie e comunità è di una immediatezza senza fraintendimenti. Chiunque è disposto a praticare la giustizia, per rendere il mondo più vivibile e civile, è chiamato a lasciarsi raggiungere dall’Amore, fatto proprio in un clima di preghiera, per farsi dono di Amore. A cominciare dai più vicini. Lasciarsi amare, prima di tutto da Dio, e amare i fratelli, a partire da quelli che condividono la medesima fede, è il senso morale del vivere cristiano. Il vero sole che illumina e riscalda le nostre giornate. Feriali. Che si colorano e si sostanziano di festa. La stessa celebrazione dell’Eucaristia altro non è se non la comunicazione sacramentale di tale Amore. L’unico che rende possibile un vero amore fraterno. + Giuseppe Zenti menica, c’era stata la consegna del vangelo: i genitori lo ricevettero dalle mani del parroco per poi consegnarlo ai propri figli; nella stessa occasione, era stata scoperta l’icona dell’eucaristia accompagnata da un gesto di adorazione e di silenzio nella cappella del Santissimo; la lavanda dei piedi era stata l’occasione per capire che comunicare con Gesù vuol dire fare come lui, rendersi disponibili a servire e ad aiutare. Più difficile era il passaggio che comunicare con Gesù è comunicare con i poveri nei quali Gesù si identifica. Durante il percorso, in un incontro con i genitori, mi era venuta l’idea di visitare la famiglia di ogni bambino comunicando. Così è stato: le famiglie attesero e accolsero il parroco con grande cordialità. Visitando le famiglie e invitato dai bambini a prendere parte delle loro cose, mi sono reso conto del consumismo in cui i bambini sono immersi. In generale, essi hanno di tutto e di più. Molti genitori lamentano come sia difficile educare i figli in questo contesto di consumi- Altre cresime domenica 28 maggio Salsa in Vittorio Veneto (ore 11) e Villa di Villa di Mel (ore 17). VITTORIO: Messa dei popoli in Cattedrale con il Vescovo D omenica 28 maggio alle 15.30 in Cattedrale a Vittorio Veneto il vescovo Giuseppe presiede la Messa dei Popoli, celebrazione eucaristica per gli immigrati cattolci della diocesi. Programma: alle 15 ritrovo nel piazzale della Cattedrale, alle 15.30 messa, alle 17 festa comunitaria. Organizzano l’Ufficio diocesano Migrantes e la Caritas. FOLLINA: Giornata diocesana del malato promossa dall’Unitalsi D smo. Mi hanno fatto impressione due genitori che presero la decisione estrema di cambiare zona e città, perché, dove vivevano, i loro figli erano troppo esposti alla tentazione e al ricatto consumistico. Ho la convinzione che comunione con i poveri e comunione con Gesù eucaristia sono inseparabili. Ho il sospetto che se abbandoniamo la comunione con i poveri, prima o poi ci allontaniamo anche dall’Eucaristia. Ecco una sfida per i genitori: come garantire ai propri figli l’esperienza dell’attenzione e della comunione con i poveri? Conosco la significativa esperienza di genitori impegnati in prima persona verso i poveri! Per loro è un po’ più facile affrontare la sfida con i propri figli! Don Martino Zagonel omenica 21 maggio nell’abbazia di Follina si celebra la Giornata diocesano del malato promossa dall’Unitalsi. Alle 15 è previsto l’arrivo degli ammalati, alle 15.30 la recita del rosario, alle 16 la messa celebrata dal vicario generale monsignor Guerrino Pagotto. FOLLINA: Giovedì 25 ritiro del presbiterio diocesano G iovedì 25 maggio alle 9 nell’abbazia di Follina si terrà il ritiro del presbiterio diocesano in preparazione alle solennità dell’Ascensione e della Pentecoste. Predica il Vescovo. CASA DI SPIRITUALITÀ: Martedì della Parola M artedì 30 maggio alle 9.30 in Casa di spiritualità lectio divina sui brani evangelici delle quattro domeniche di giugno. Dalle 9.30 al pranzo compreso. USMI: Lectio divina sul Magnificat con Elide Siviero S abato 20 maggio, dalle 9 alle 10.30 a casa Toniolo di Conegliano, Elide Siviero tiene una esegesi biblica sul brano evangelico del Magnificat. L’esegesi sarà accompagnata dall’ascolto del Magnificat di J. S. Back. L’incontro è per tutte le suore della diocesi. PARTE IL FESTIVAL Nel ricordo di don Michele Ossi S i apre giovedì 25 maggio il 15º Festival internazionale organizzato dall’associazione Quadrivium e promosso da Regione, Provincia e vari Comuni. Il tema dei venti concerti in cartellone fino al 30 luglio è “Abbazie, ville e castelli d’Altamarca”. La prestigiosa rassegna, che proporrà musica da camera, recital, teatro musicale, world music e musica barocca, coinvolgerà affermati artisti provenienti da tutto il mondo. Giovedì prossimo alle 20.45 nell’aula magna del seminario vescovile di Vittorio Veneto avrà luogo il concerto inaugurale tenuto dall’orchestra “La rejouissance”. La serata, che prevede un programma incentrato sulle più famose composizioni della storia della musica da Vivaldi a Morricone, sarà dedicata alla memoria di monsignor Michele Ossi, già direttore dell’Ufficio liturgico e dell’Ufficio arte sacra e beni culturali della diocesi, mancato da pochi mesi per una tragica fatalità. Come spiegano i promotori, sarà un concerto-ricordo nel segno della serenità per una vita consacrata al divino e al bello, quasi uno spirituale passaggio di consegne ai giovani, speranza della continuità. L’orchestra “La rejouissance” (cioè la gioia) è composta al completo da 80 giovani di età compresa fra gli 8 e i 18 anni, provenienti dai conservatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna e da diverse scuole di musica. Testimonial dell’Unicef dal 2005, l’orchestra è diretta da Elisabetta Maschio che ha recentemente ottenuto il Leone d’oro regionale per l’attività di divulgazione culturale e la medaglia d’argento dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il secondo appuntamento del Festival internazionale avrà luogo nell’antico refettorio dell’Abbazia di Follina, apprezzato per la perfetta acustica, sabato 27 maggio. L’occasione è altrettanto ghiotta: alle 20.45 il celebre attore teatrale Ugo Pagliai e il Quartetto di Luca (violino, violoncello, clarinetto e pianoforte) proporranno “Elogio dell’ombra”, recital tra poesia e musica, attingendo dal repertorio del Nobel per la letteratura Jorge Luis Borges e del musicista Astor Piazzolla. Di tutti gli altri concerti, programmati a Rolle di Cison, Follina, Vittorio Veneto, Vidor, San Pietro di Feletto, Conegliano, Pieve di Soligo, Refrontolo e Sernaglia della Battaglia, parleremo diffusamente le prossime settimane. DAL 20 Al Dina Orsi la rassegna “Maggio teatrale” T orna a maggio il teatro brillante al Dina Orsi di Conegliano. Sabato 20 maggio vi prenderà il via la rassegna “Maggio teatrale”, tre spettacoli messi in scena, con cadenza settimanale, da altrettante compagnie amatoriali venete, all’insegna del divertimento intelligente e nell’ottica di una proposta di titoli e autori non consueti sui nostri palcoscenici. Primo appuntamento il 20 maggio, alle 21, con la commedia “Provaci, Amleto!” scritta dal coneglianese Gianni Della Libera e recitata dalla compagnia “Colonna infame”. Un testo divertente dal finale imprevedibile, che rilegge e stravolge in chiave comica e paradossale uno dei drammi più famosi di Shakespeare. Sabato 27 maggio, sempre alle 21, la compagnia “Lavori in corso” di Belluno rappresenterà “La cantatrice calva” di Eugene Ionesco, pietra miliare del teatro dell’assurdo. Personaggi stravaganti e dialoghi apparentemente senza senso forniscono un quadro critico e grottesco della condizione umana. Il ritmo incalzante delle situazioni e i sottotesti delle battute tengono desto l’interesse dello spettatore, che ha modo di divertirsi ma anche di riflettere. La rassegna si concluderà sabato 3 giugno con la farsa di Quattrocchi e Cattivelli “Attento alla cioccolata, Callaghan”. Protagonisti saranno i giovani attori del gruppo “Insoliti ignoti” di San Vendemiano. La commedia, che prende in giro le “hard boiled stories” dei detective americani, è davvero molto divertente. Ingresso per ciascuno spettacolo 8 euro, ridotto 5. Si fa largo l’ipotesi di fondare l’Istituto di cultura “Pino Casarini” a Sacile G li affreschi di Pino Casarini in Duomo a Sacile? «Come una lezione di catechesi» risponde Giorgio Fossaluzza, docente universitario a Verona e tra i più autorevoli critici d’arte del Nord-Est. E lo sono anche i “lavori” di Casarini in altre chiese del territorio diocesano, a cominciare da quella di Santi Pietro e Paolo a Vittorio Veneto. A Sacile cadono proprio nel 2006 i primi 60 anni di attività. Ma la cittadina del Livenza vanta anche dell’altro per quanto riguarda Casarini: una galleria, a palazzo Carli, tutta da scoprire. E da valorizzare. Come è stato sottolineato in un recente convegno organizzato in sala Capitanio dal Lions, in collaborazione con la Pro Sacile, l’Amministrazione comunale e la parrocchia del Duomo. Un patrimonio, quello del Casarini, che potrebbe trasformare in città la “quasi città” – termine utilizzato da Fossaluzza – di Sacile. In che modo? Magari trasformando la galleria e l’archivio del Casarini in un istituto di cultura. Il sindaco Cappuzzo ha subito assicurato l’appoggio dell’amministrazione, finalizzato in particolare all’apertura di questa “teca” per determinati periodi l’anno o in circostanze particolari. È un vero peccato non farlo – hanno convenuto monsignor Pietro Mazzarotto, l’arciprete emerito, e don Graziano De Nardo, il parroco – perché la bellezza FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE DI COLLALTO Concerti di qualità fra maggio e inverno È rosa la quarta edizione del Festival organistico internazionale di Collalto. Sono infatti due le organiste chiamate a Collalto dal direttore artistico Donato Cuzzato, che si alterneranno al “Roverato” della chiesa di San Giorgio. Il programma prevede due concerti in primavera e tre nel periodo autunno-inverno, con personalità internazionali di alto livello, tre delle quali provenienti da oltre oceano. Ecco il programma: sabato 27 maggio alle 20.45, Bernhard Marx, Germania, organista titolare della Johanneskirche a Friburgo di Bresgovia e professore d’organo alla Hochschule für Kirchenmusik. Sabato 17 giugno alle 20.45, Gail Archer, Usa, professoressa di organo al Music Department al Barnard College della Columbia University e professor d’organo al Manhattan School of Music di New York. Domenica 15 ottobre alle 16, Adelma Gomez, Argentina, professoressa d’organo all’Università di San Juan e direttore artistico del Festival Permanente de Organo a Buonos Aires. Domenica 29 ottobre alle 16, Josè Luis De Aquino, Brasile docente di organo all’Università di San Paolo, organista titolare del Monastero di São Bento. Domenica 10 dicembre alle 16, Ignace Michiels, Belgio, Prix d’Excéllence al Conservatorio di Parigi, docente d’organo alla Accademia reale di Gand, organista titolare della cattedrale di Brugge. conduce alla verità. Anche la verità ultima. Ma perché Sacile sarebbe una “quasi città?” «Non ha avuto nel passato – spiega Fossaluzza, rifacendosi anche alla documentazione della Serenissima – una struttura sociale (dal punto di vista della borghesia, dell’aristocrazia...) tale da promuovere una collezione, un collezionismo al suo interno». Oggi ha la collezione Casarini. È un dono che va compreso e che va adeguatamente valorizzato e promosso, per cui anche Sacile può diventare una vera e propria città. Passaggio obbligato, secondo Fossaluzza, è la realizzazione di un istituto di cultura. «Le opere non sono qualcosa di galleggiante dentro una cornice. Si legano a vicende, magari anche contingenti. Hanno bisogno di essere calate in un contesto storico. E qui disponiamo di un archivio molto importante, anche per le relazioni che Casarini teneva; di un nucleo di scenografie areniate; di numerosi disegni. Un istituto, quindi, è un’opportunità di conservazione, quindi di catalogazione delle opere, di valorizzazione. Che significa in particolare fare didattica su ben 50 anni di pittura. È un patrimonio sostanzialmente da consumare». E proprio perché “opere come quelle del Ca- sarini non sono qualcosa di stantio”, insomma “non si possono museificare”. C’è uno spirito, anzitutto, da recuperare: quello che poneva in relazione Casarini, monsignor Possamai, docente d’arte che in diocesi ricordano generazioni di studenti, e monsignor Pio Della Valentina. Con l’arte sacra in dialogo profondo con l’arte cosiddetta profana. Chi ha partecipato all’appuntamento di Sacile ha potuto rendersene conto visitando la galleria d’arte, puntualmente illustrata dallo stesso Fossaluzza. Numerose e interessanti, comunque, le suggestioni arrivate dal dibattito, con la proposta in particolare di visite da parte delle scolaresche. Il professor Fabbroni, presidente della Pro Sacile, ha ricordato un’iniziativa di qualche anno fa da parte di un istituto superiore di Sacile, che ha provveduto alla schedatura delle opere in Duomo, specie quelle del Casarini. Tanto di guadagnato, in ogni caso, se un eventuale istituto di cultura troverà modo di abbinarsi all’Istituto per gli studi biblici e ad altre opportunità che a Sacile ci sono, per materializzare un’offerta di attrazione culturale che faccia riscoprire l’ex Giardino della Serenissima come città. Francesco Dal Mas Domenica 21 maggio 2006 “DIALOGHI CAMALDOLESI”:TERZO INCONTRO A VITTORIO VENETO Dialogo tra Camaldoli e la spiritualità indù Incontro con il Vescovo I Re Magi sono venuti dall’Oriente per cercare il Salvatore, oggi molti dall’Occidente vanno verso l’Oriente alla ricerca di risorse spirituali perdute. È il monaco Martin, camaldolese indiano, che lancia questa provocazione, attraverso il video che ha aperto il terzo ed ultimo incontro dei “Dialoghi camaldolesi” che si è tenuto a Vittorio Veneto, al collegio San Giuseppe, domenica scorsa. Esiste, infatti, nel Sud dell’India un monastero camaldolese di un genere tutto particolare, perché è sorto con l’idea di attingere dalla spiritualità indù linfa per la nostra tradizione monastica. Questa esperienza è stata l’oggetto dell’incontro che, dopo la proiezione del documentario che illustrava la vita di questi monaci, è stato completato dall’intervento di Antonia Tronti, una studiosa della spiritualità indiana e in particolare di questa esperienza di dialogo tra cristianesimo e induismo. È una bella storia quella del monastero camaldolese, o GIRARDELLO L’ assessore alla Cultura di Vittorio Veneto Fabio Girardello ha 46 anni: 23 li ha trascorsi a Venezia, 23 a Vittorio. E come l’anagrafe diviso è anche il cuore: «Mi sento per metà veneziano e per metà vittoriese», ammette. E nei duplici panni di veneziano ed ex veneziano ha scritto “Canaregio. Ritorni e fughe da Venezia”, guida sentimentale alla città più bella del mondo in cui si intrecciano le storie di chi vi resta, di chi ne fugge e di chi alfin vi ritorna. «È un collage di personaggi, del vissuto collettivo della Venezia degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta» spiega Girardello. Il libro viene presentato venerdì 19 alle 20.30 presso “L’officina dell’arte” in via Manin 198 a Conegliano. Illustra il libro, alla presenza dell’autore, Alessandro Valenti; punteggia di note il violinista Christian Joseph Saccon. Tommaso Bisagno MOSTRE RUA DI FELETTO Sabato 20, alle 18, si inaugura all’antico eremo camaldolese la mostra personale di Claudia Meneghin “I paesaggi della memoria”. Orario (fino al 10 giugno): tutti i giorni 10-12.30 e 15-18, mercoledì e venerdì pomeriggio chiuso. CONEGLIANO Fino al 28 maggio nella sala espositiva L’officina dell’arte è allestita la mostra “Gianna Buran. Ricordi ed emozioni del vissuto”. Orario: da martedì a domenica 16-19, sabato e domenica 10-12. VITTORIO VENETO Fino al 3 giugno al Museo del Cenedese, a Villa Croze e al Museo della Battaglia è aperta la mostra di fortepiani e strumenti d’epoca mozartianadapontiana e di documenti originali ed oggetti di Lorenzo Da Ponte. PORTOBUFFOLÈ Fino al 4 giugno alle 18 a casa Gaia da Camino è aperta la meglio dell’ashram perché così si chiamano in India i luoghi di spiritualità, sorto a Kamil Nadù, nell’India meridionale. Si chiama Shantivanam, che significa Foresta della Pace, ed è formato da tre monaci indiani. Il fondatore, però, è un benedettino inglese, Bede Griffiths, che a sua volta ha raccolto e sviluppato l’eredità di altri due monaci europei che si erano stabiliti colà, verso gli anni Trenta del secolo scorso, con il proposito di innestare il monachesimo cristiano nell’ambiente religioso indiano assumendone tutta la ricchezza possibile. Il padre Griffiths riuscì a formare una piccola comunità monastica e ad acquisire l’autorità di maestro spirituale. La sua intenzione era di agganciare la sua esperienza ad una congregazione religiosa cristiana che la facesse propria e ne assicurasse la continuità. Contattati diversi monasteri, trovò a Camaldoli una risposta positiva e così dal 1980 Shantivanam divenne un Ashram facente parte della famiglia camaldolese. Secondo la Tronti questi monaci vivo- CONEGLIANO: Chiude Celiberti C hiude domenica 21 la fortunata mostra “Crittogrammi dell’anima” dedicata dall’associazione culturale Prospettive al maestro friulano Giorgio Celiberti. Circa 3 mila visitatori hanno ammirato le sue opere esposte alla casa museo del Cima a Conegliano. Venerdì e sabato la mostra, ad ingresso libero, è aperta dalle 15.30 alle 19.30, domenica anche dalle 10 alle 12. mostra di Enzo Barbon curata da Aido e Cic. Orario: sabato 15.30-19.30, festivi 1012 e 15.30-19.30, feriali su appuntamento (telefono 0434-688586, 3802980296). SAN CASSIANO DI LIVENZA Fino all’11 giugno a villa Varda è aperta la mostra “Tracce di memoria” dell’artista Luciana Vettorel Ghidini. Orario: sabato e domenica 10-13 e 15-19.30, su appuntamento 347-2916939 e 340-3294653. PIAVON Fino all’11 giugno a Ca’ Lozzio è aperta la mostra di Francesco Stefanini. Oario: 10-12 e 15-24, chiuso lunedì e martedì. MUSICA E DANZA VITTORIO VENETO Venerdì 19 alle 21.30 al bar Duomo concerto degli Incontroluce. Ingresso libero. no integralmente la fede cristiana ma dentro le forme della loro cultura religiosa facendo una accurata cernita di ciò che può costituire un aiuto anche per chi ha aderito a Gesù Cristo. L’esperienza non ha niente a che vedere con la moda di scimmiottare forme religiose orientali da parte di chi si è lasciato travolgere dal nostro materialismo. Nel nostro caso si tratta di un vero dialogo tra identità diverse, ma desiderose di uno scambio che può avere come risultato il recupero di risorse che ci aiutano a far fronte alla dissoluzione di valori in atto nella nostra società del benessere. L’incontro è stato ripetuto lunedì nell’auditorio dell’Itis di Vittorio Veneto anche per gli studenti del Liceo scientifico, dell’Istituto d’arte e del collegio Santa Giovanna D’Arco. Il contenuto è stato semplificato e adattato alla sensibilità dei giovani, che hanno dimostrato interesse per questa esperienza, tanto che alla fine un gruppo si è fermato con la relatrice per approfondire l’argomento. (GpM) V ittorio Veneto si traveste da piccola Mantova: da venerdì 19 a sabato 27 maggio mette in scena una sorta di proprio FestivaLetteratura, qui però sotto le insegne di “Scrittori Editori a Nord-Est”. E della rassegna organizzata per il terzo anno dal Consorzio istruzione formazione superiore Vittorio serve il piatto più prelibato, l’evento di spicco del programma 2006. Sabato 20, alle 15.30 nell’aula magna dell’Itis, infatti, il collaboratore de L’Azione Francesco Dal Mas modererà il confronto tra il vescovo Giuseppe e lo scrittore pordenonese Gian Mario Villalta, classe 1959, curatore del volume de “I Meridiani” dedicato ad Andrea Zanzotto e anima di Pordenonelegge.it. Villalta presenterà il suo romanzo “Vita della mia vita”, storia di Marilina, una donna sola che decide di avere un figlio e cerca la gravidanza attraverso l’inseminazione artificiale, ma poi sola non è più, perché incontra Giò: sentimenti e dubbi, doman- de sull’identità ed interrogativi sul futuro s’intrecciano inestricabilmente. E dalla “Vita” tra virgolette della fiction il confronto con il Vescovo s’alzerà verso la vita e i complessi dilemmi di quando la scienza cerca di crearla o modificarla. Il resto della tappa vittoriese di “Scrittori Editori a Nord-Est” è dedicato alla poesia: venerdì 19 alle 16 al collegio Dante saranno protagonisti gli apprendisti poeti, con la premiazione del “Premio letterario Flaminio”; alle 18 invece i poeti laureati, con il reading di poesie di Isabella Panfido, Luciano Cecchinel di Revine Lago, Igor De Marchi di Vittorio Veneto e Paolo Capoccia. Sabato 27, infine, alle 17 all’Itis, confronto sulla poesia “mitomodernista”, con le voci del Nord-Est Giovanni Turra e Sebastiano Gatto a confronto con il NordOvest del milanese Tomaso Kemeny. Infine, venerdì 19 e domenica 20 mostra mercato dell’editoria del Nord-Est lungo viale della Vittoria. AL BROLO DI MOGLIANO VENETO FINO AL 18 GIUGNO: Raccolta d’opere d’arte permanente al Centro d’arte F ino al prossimo 18 giugno il Brolo, Centro d’arte e cultura della città di Mogliano Veneto, presenta i numerosi doni artistici dei tanti talenti che hanno esposto al Centro d’arte nei suoi sei anni di febbrile attività. Grazie alla loro generosità si è costituita una raccolta di opere d’arte permanente, di prim’ordine, destinate a restare alla città di Mogliano Veneto e ora ospitata nel municipio nella sezione iniziative culturali. Spiccano nella collezione per originalità e fascino, tra i numerosi esemplari ammirabili, la scultura “Trionfo del gallo” del 1968 di Orlando Fasano, opera data in como- SAN VENDEMIANO Venerdì 19 al Sonny Boy “Benefit for Matunga”, serata di beneficenza con i Tanttratribe. L’ingresso di 5 euro verrà completamente devoluto a “The shelter”, missione salesiana a Matunga-Bpmbay (India). Sabato 20 concerto dei Fronte del Vasco con la partecipazione del sassofonista di Vasco Rossi Andrea Innesto “Cucchia”. TREVISO Sabato 20, alle 20.45 al Teatro delle voci, spettacolo di danza “Brasil pass (Misturado Branco)” con la compagnia Artemis Danza. Giovedì 25 il chitarrista Christy Doran e la fotografa Susanne Dubs sono i protagonisti dello spettacolo di improvvisazioni e immagini “Lucid & Obscure”. Biglietti: intero 10 euro, speciale giovani (fino a 25 anni) 7. dato da Linda Fasano, vedova dell’artista; il dipinto “Fiori” del 1977 di Daniele Barbui, artista moglianese di fama recentemente scomparso; due dipinti inediti di Lisa Perini; una composizione di Vittorino De Pieri e “Figura accovacciata”, 2005, una terracotta dalla bellezza arcaica di Maria Cristina Barbon. “Arte per la città”, fino al 18 giugno al centro Brolo in via Rozone e Vitale 5 a Mogliano; orari, dal martedì alla domenica, 10-12.30, 15-18; ingresso gratuito; informazioni allo 041-5905151, fax 041-5905154, sito web www.brolo.org. Elena Pilato CONEGLIANO Domenica 21, alle 11.15 in Duomo, concerto su musiche mozartiane di Solisti e Coro da Camera reale Corte Armonica e Orchestra da camera Lorenzo Da Ponte dirette da Roberto Zarpellon. SACILE Mercoledì 24, alle 20.45 alla Fazioli Concert Hall, concerto del pianista Giuseppe Andaloro, vincitore del 55º Concorso internazionale “B. Busoni”. VITTORIO VENETO Domenica 21, alle 16.30 al Marcopolocenter, concerto del quartetto acustico Settimanona. Ingresso libero. VERONA Venerdì 19, alle 18, si terrà la riapertura del Museo africano a San Giovanni in Valle. Orario: dal giovedì al sabato 10-18, la prima domenica del mese 10-19. CONEGLIANO Domenica 21, alle 16.30 nella chiesetta di Sant’Orsola, concerto del pianista Giorgio Susana e del percussionista Gianni Casagrande con la cantante Elvira Cadorin. TORRE DI MOSTO Domenica 21, alle 18 al centro civico, verrà presentato il libro “Liquentia. Un fiume nella X Regio augustea Venetia et Histria” di Roberto Guerra. Interverrà lo storico locale Andrea Peressini. VITTORIO VENETO Martedì 23, alle 20.30 nell’aula magna del seminario, l’orchestra allievi della scuola di musica “San Giuseppe” diretta da Giorgio Susana rappresenterà “Il flauto magico” di Mozart. ALTRI APPUNTAMENTI COLFOSCO Venerdì 26, alle 20.30 all’azienda agricola Ceotto, Paolo Gabriele Della Colletta presenta il libro “Era na volta Piero se volta”. Ingresso libero. e L’AZiON Curiosando IL VITTORIESE BRESSAN PRESIEDE L’ASSOCIAZIONE ITALIANA TASSIDERMISTI E ORGANIZZA CONCORSI EUROPEI Igino il tassidermista S e li chiamate imbalsamatori o impagliatori, forse vi farete capire, ma non usate il termine corretto, che è invece tassidermisti. Una parola che deriva dal greco e significa “quelli che sistemano la pelle”. I moderni animali imbalsamati, infatti, non sono più pieni di paglia, ma hanno una sagoma di polistirolo attorno alla quale il tassidermista dispone la pelle, gli occhi, tutti i particolari in modo esemplare. Igino Bressan è un artigiano di Vittorio Veneto che, appreso il mestiere da ragazzo partendo da un hobby, lo ha svolto per 40 anni e da qualche tempo (raggiunta l’età della pen- sione ed avendo quindi un po’ di tempo in più) presiede l’Associazione italiana tassidermisti ed organizza con questa concorsi a livello europeo come quello di inizio maggio a Longarone. «Sono arrivati espositori da 25 Paesi europei – racconta Bressan – portando esemplari che a detta dei giudici (che vengono da tutto il mondo) sono di una perfezione praticamente assoluta. Del resto sono pezzi che arrivano da musei e università di tutta Europa, pezzi di un valore tale che nessun privato potrebbe permetterseli. E, perdonatemi l’immodestia, sono venuti a Longarone diversi direttori di importanti fiere europee a vedere come abbiamo allestito il concorso e a chiederci collaborazione per il futuro». Come si diventa tassidermista? «Non è facile, anche perché in Italia non ci sono scuole. Bisogna cominciare con grande passione, poi girare. Ai nostri concorsi ci sono se- minari, ma già di un certo livello. C’è una scuola in Germania o un corso all’Università di Vienna. In Italia i tassidermisti sono una quarantina, nel Veneto nove. Io purtroppo non ho più tempo, perché mi dedico a queste iniziative, che sono molto complesse per via di permessi, visti e burocrazie varie. A casa però mantengo una discreta collezione, che qualche scolaresca viene a visitare. Manifestazioni come queste (il concorso è abbinato alla fiera di caccia e pesca) hanno un duplice scopo: una soddisfazione personale dei tassidermisti, che così sono anche stimolati a migliorarsi I consigli del medico RIMEDI PER I DISTURBI MESTRUALI olte donne in età fertile soffrono di disturbi periodici legati al ciclo mestruale. Con il termine di sindrome premestruale vengono intesi dei fenomeni come ansia, insonnia e nervosismo, stitichezza, ritenzione idrica, cefalea, sintomi che compaiono la settimana prima delle mestruazioni. Pur essendo un disagio transitorio e a risoluzione spontanea, arreca notevoli disagi come assenze dal lavoro o, comunque, difficoltà a svolgere i compiti quotidiani. La causa sembra essere legata ad uno squilibrio ormonale nel delicato sistema estro-progestinico. La dieta e l’esercizio fisico sono le prime azioni per combattere questo malessere. Bisogna preferire alimenti ricchi di fibre co- me i cereali integrali, la frutta e la verdura, sono da evitare, invece, le sostanze eccitanti: il caffè, il cioccolato e la coca cola, oltre naturalmente al sale per contrastare la ritenzione idrica. Un moderato e regolare esercizio fisico combatte lo stress, libera le endorfine endogene, cioè le sostanze del benessere, migliora la circolazione e tutte le funzioni dell’organismo. Se vogliamo assumere qualche integratore ottimi sono il calcio che previene i crampi e le contrazioni muscolari ed il magnesio che ha effetti positivi sull’umore. La vitamina E e gli antiossidanti migliorano lo stato di salute in generale e possono risolvere anche la sindrome premestruale. L’olio di enotera e di boragi- ne intervengono nelle funzioni dell’apparato genitale femminile contribuendo a regolarizzare il ciclo ed eliminando i disturbi ad esso connessi. La vitamina B6 (piridossina) si è dimostrata utile nel ridurre i dolori e la depressione, si trova nei cereali integrali, nei legumi, nelle banane, nelle noci. Per contro l’uso della pillola anticoncezionale, con il blocco dell’intero sistema ormonale estro-progestinico, utilizzata per lenire gli effetti della sindrome premestruale, appare davvero un intervento eccessivo e non privo di conseguenze in una problematica che, come abbiamo visto, può venire egregiamente risolta con un corretto stile di vita e un appropriato uso di sostanze naturali. A TORRE DI MOSTO Bisat coi amoi, specialità veneziana A Torre di Mosto da venerdì 19 a domenica 21 maggio la 7ª Fiera del bisat organizzata dalla Compagnia della Torre con il patrocinio e il contributo del comune di Torre di Mosto in collaborazione con la Biblioteca comunale, la Pro loco e le associazioni paesane. La festa della bisata nasce da un’idea di Sabina Furlanetto, nell’ambito di una manifestazione più ampia, dove i protagonisti erano e restano i ragazzi. Ispiratore della Fiera del bisat è stato il compaesano Bepi Pedronetto, che già traghettava in barca da una ri- DAL 1947 LA MADONNA DI FATIMA A VILLORBA I l capitello dedicato alla Madonna di Fatima si trova a Sacile nella frazione di Villorba, in un tranquillo caseggiato poco distante dalla statale trafficata. La sua costruzione risale al 1947, come voto della signora Adele Crubolo per la salvezza della popolazione locale durante la seconda guerra mondiale. Il capitello, originariamente composto da una colonna costruita dal signor Bertin, nello stesso anno venne ampliato con l’aggiunta di quattro colonne provenienti dal mulino di Sacile, distrutto dal terremoto, per sostenere la copertura e i due archi mentre la colonna che formava la struttura iniziale venne donata alle suore di Nave. Al suo interno trovavano posto tre dipinti: uno centrale ad opera di Mario Della Libera che rappresentava Maria e Giuseppe, il dipinto di santa Lucia, protettrice della vista, donato come ex voto, e sempre; e poi anche far conoscere il nostro mestiere e i nostri prodotti». Come si giudicano gli animali in concorso? «I giudici hanno dei grossi libroni pieni di fotografie di animali veri e vivi: con la lente guardano poi gli animali imbalsamati e giudicano la corrispondenza con gli originali. Giudizi severissimi e attentissimi. Ma vi invito a guardare gli scheletri degli uccelli, anche i più piccoli: ripuliti dalla carne con apposite sostanze, sbiancati, e sistemati. Straordinari». In mostra dal pipistrello alla leonessa, dalla testa del cervo al barbagianni, dal topolino alla lince... «C’è anche il mammut, ricostruito in dimensioni reali (sulla base di uno scheletro ritrovato) con pelli particolari, o quella pantera. La vedi? La pelle non è originale, pochissimi riuscirebbero a capirlo: la pantera appartiene ad una scuola e per lo scopo didattico va benissimo». A margine del concorso, anche alcuni stand di aziende (tutte straniere). Che vendono? Occhi di vetro, sagome nude di animali di tutte le taglie, corna di legno... Alessandro Toffoli L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol M Igino Bressan alla Fiera di Longarone un terzo che rappresentava la Madonna di Fatima e via Villorba in un contesto di guerra. A questi si aggiungevano tre quadretti raffiguranti il Sacro Cuore di Gesù, sant’Antonio con Gesù in braccio e la Madonna con bambino. All’interno c’era un inginocchiatoio e un piccolo altare con crocifisso. Con il passare degli anni fu necessario restaurare la struttura, i lavori iniziarono nel 1999 e durarono un anno. Il giardino attorno al capitello venne completamente sistemato, il professore Mario Della Libera dipinse un nuovo dipinto in sostituzione del precedente che aveva realizzato a 14 anni. Nella nicchia creata all’interno venne collocato un nuovo quadro della Vergine di Fatima realizzato in olio su tela e la pittura di santa Lucia venne ridimensionata. Un nuovo altare con crocifisso in marmo di Trani venne posizionato al centro e il 16 dicembre 2000 il capitello venne inaugurato. Nel mese di maggio il capitello, che continua ad essere luogo di preghiera e raccoglimento per gli abitanti della frazione, vi viene recitato il Rosario. Erica Bet va all’altra del Livenza chi voleva passare subito il fiume e senza perder troppo tempo per raggiungere i mali da macello». Per togliere il sentore di fango e affinarne il gusto, le anguille vengono tenute in “purga”. «Devono essere acquistate vive – si raccomandano ancora i Raris – quindi pulirle e lavarle molto bene per eliminare la vischiosità della pelle». Nel Veneziano diocesano, ma anche in buona parte del Trevigiano, troviamo le bisate in saor, Il prelibato “bisat coi amoi” ponti lontani. Dunque barcaiolo provetto il nostro Bepi, ma altrettanto famoso per la sua abilità nel pescare l’anguilla nel Livenza, pesce che in loco è e fu il pescato di maggior pregio per la cucina locale. Mancata nel 2003 la signora Sabina, ne continua la memoria e l’immutato impegno il marito Renzo, che si occupa con passione nell’ambito della Fiera della specialità del paese. «Le anguille si chiamano buratelli – ricordano Fernando e Tina Raris ne “La Marca gastronomica” – se di peso fino a 1 etto e 60 grammi, scarezzoni fino a mezzo kg e bisate fino a 1 kg e mezzo». «L’anguilla, bisogna riconoscerlo – continuano i coniugi Raris – è un pesce grasso ma ha, pur sempre, la carne più digeribile di quella degli ani- lesse, in graèla, nel forno, frite, in tecia e a Torre di Mosto nei dì della festa lo speciale Bisat coi amoi di cui di seguito diamo la famosa ricetta. Ingredienti: anguilla, olio di semi, aglio, vino bianco, aceto, prezzemolo, pomodori pelati, amoi, pepe, sale e dado vegetale. Preparazione: «Far rosolare l’aglio con l’olio di semi e quindi – spiega Francesca Cella, la presidente della Compagnia della Torre – togliere l’aglio, aggiungere vino bianco e lasciar raffreddare. Mettere poi l’anguilla, già pulita e lavata con aceto, intera o tagliata». Aggiungere prezzemolo, pelati a cubetti, pepe, sale, dado vegetale e “amoi”. Cuocere fino alla consumazione del vino e passare in forno a 180° per dieci minuti. Mario Sanson e L’AZiON A SANTA LUCIA DI PIAVE LA PROVINCIA DEL NORD NEGLI ANNI SESSANTA IN DUE FILM D’ANNATA La prima edizione di Rana Musik Events T eatro Teatro 20.30. TREVISO Sabato 20 alle 20.45 e alle 22.30 la danza è di scena al Teatro delle Voci con “Brasil Pass. Misturado Branco”, lo spettacolo interpretato dalla compagnia Artemis Danza, diretta e coreografata da Monica Casadei. Ingresso 10 euro, speciale giovani fino a 25 anni 7 euro. Sconto del 20% sull’acquisto di almeno 5 biglietti per altrettanti spettacoli. VITTORIO VENETO Domenica 21, alle 20.45, la rassegna “Altri popoli, altri film, altre culture” propone al patronato Costantini Fiorentini “Sankofa”, il film etiope di Hailé Geroma. La rassegna cinematografica, attiva fino al 26 maggio, è organizzata dall’associazione Senza frontiere con la partecipazione del Centro di servizio per il volontariato di Treviso. Ingresso libero. CONEGLIANO Giovedì 25, alle 20.30, il teatro Accademia propone le performance della compagnia di danza Alonso King’s Lines Ballet in “Koto” e “Who dressed you like a foreigner”. Ingresso 16 euro in loggia, 22 in platea. TREVISO Giovedì 25, alle 20.45, il Teatro delle Voci ospita lo spettacolo di Cristy Doran e Susanne Dubs “Lucid&Obscure. Improvvisazione e immagini”. Ingresso 10 euro, speciale giovani fino a 25 anni 7 euro. Sconto del 20% sull’acquisto di almeno 5 biglietti per altrettanti spettacoli. Cineforum PIEVE DI SOLIGO Al cinema Careni è in programmazione il film d’animazione “L’era glaciale 2 - Il disgelo” venerdì 19 alle 21, sabato 20 alle 16, 18.30 e 21, domenica 21 alle 15.30, 18 e VITTORIO VENETO Venerdì 19, alle 20.30, è di scena al teatro Da Ponte “Voci di Terra”, l’esibizione degli alunni della scuola primaria Crispi, seguita dalle performance del percussionista Fulvio Sarkas, dell’esperta di musica indiana Giovanna Milanesi e del lettore Livio Vianello. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Sabato 20, alle 20, l’aula del seminario vescovile ospita “È tempo di tutto un altro mondo”, spettacolo del Laboratorio Scuola Volontariato “A testa in giù” che conclude la manifestazione “Senza confini 2006”, organizzata dal I e II istituto comprensivo di Vittorio Veneto, dal I e II circolo didattico di Conegliano e dall’istituto comprensivo di Vazzola. FICTION Teatro per ragazzi CONEGLIANO Giovedì 25, alle 20.30, l’auditorium Dina Orsi ospita lo spettacolo degli alunni della 2ªC della scuola media Grava “La giara”. Ingresso libero. ca commedia all’italiana che prende di mira l’ipocrisia della società borghese. Il regista Pietro Germi, reduce dai successi di Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata, prese un soggetto di Luciano Vincenzoni (sceneggiato anche da Age e Scarpelli) che si articola in tre episodi: storie di corna, inganni, sbandate, il coinvolgimento di una minorenne, storie che riguardano piccoli industriali, possidenti agricoli, impiegati e direttori di banca, negozianti, donne di casa e sacerdoti, tra rituali sociali e feste. Più che la morale, ai personaggi sembra importare l’apparenza (soffocare gli scandali, evitare che si sappia in gi- ro, insabbiare una denuncia) e il denaro. Rivisto a distanza di anni non ha perso mordente. Ma la gioiosa Marca è proprio così? Il cast comunque è formidabile, da Oreste Lionello a Gastone Moschin, ad Alberto Rabagliati, da Virna Lisi a Olga Villi a Nora Ricci. Il film si aggiudicò la Palma d’oro al Festival di Cannes. I pugni in tasca segnò il debutto alla regia di Marco Bellocchio, autore anche della sceneggiatura. Qui siamo in provincia di Piacenza, sulle colline di Bobbio, dove vive una famiglia composta da una madre cieca e quattro figli: due sono epilettici, uno è minorato mentale, il maggiore non ha tare, ma è meschino. La madre che SCELTI PER VOI da GdR FILM VITTORIO VENETO Martedì 23, alle 15.30 nella sede dell’itis a Serravalle, gli allievi del corso di teatro dell’Università degli anziani presentano la commedia di Gino Rocca “Sior Tita Paron”. Il grande regista Pietro Germi CULTURA inema & S ono usciti di recente in dvd due film del 1965, entrambi ambientati in città di provincia del nord, vietati ai minori e accompagnati da polemiche e riconoscimenti all’uscita. Signore & Signori è ambientato a Treviso, anche se il nome della città non è mai citato, ed è una tipi- SPORT C vece, tocca a Real Illusion, Mono #1, Hope Leaves, Big Guns, WiredBrains, Pericolo Acustico, Ephemeris e Pornopilots e Booze. Ogni gruppo ha a disposizione 25 minuti per esibirsi; al termine della seconda semifinale la giuria popolare e la commissione di esperti decreterà la sua inappellabile classifica per definire chi potrà partecipare alla finale di sabato sera. Ai vincitori premi in denaro e la possibilità di andare a suonare in alcuni locali della zona. Andrea Pizzinat TELEFILM n motivo in più per andare ad assaggiare rane all’ormai classica Festa delle rane a Santa Lucia di Piave ci è dato dalla prima edizione del Rana Musik Events, concorso musicale per band emergenti in programma nelle prime tre serate della manifestazione, da giovedì 18 a sabato 20 maggio, sempre alle 21. La prima semifinale, giovedì, ha visto scontrarsi Autumn’s rain, Louwiper, Desmodromica, Interno 9, Lost Soldiers, Signorsolu e Skateria Barika. Venerdì, in- VARIETA’ U Germi e Bellocchio L e inchieste di Report di Milena Gabbanelli si occupano di facoltà che offrono facilitazioni ai dipendenti dei ministeri, dei fondi pensione e della ricostruzione del caso Calipari (Raitre, domenica, 21.30). Correva l’anno continua la serie di speciali sul proces- C ontinua la riproposta delle inchieste del Commissario Montalbano in ordine sparso. Luca Zingaretti si occupa di uno sbarco di clandestini in “Il giro di boa” (Raiuno, martedì, 21). In Attacco allo stato Raoul Bova è il capo della Digos romana che indaga sulla morte di Massi- TV so di Norimberga: Joachim von Ribbentrop, a cura di Paolo Mieli (Raitre, giovedì, 23.25). Un viaggio nell’antica Roma, dal massimo della sua espansione alla deposizione dell’ultimo imperatore nel 476, in Ulisse (Raitre, sabato, 21.15) condotto da Alberto Angela. mo D’Antona e Marco Biagi all’interno delle nuove Brigate Rosse (Canale 5, lunedì e martedì, 21). Su Raitre ci sono la seconda e terza parte di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana in cui seguiamo le storie dei fratelli Nicola e Matteo negli anni Settanta e Ottanta (mercoledì, giovedì, 21). A 21). I Tirannosaurus Rex sono i protagonisti di Il mondo perduto di Steven Spielberg (Italia 1, sabato, 21). Sono piacevoli commedie l’inquietante Pleasantville di Cary Ross (Canale 5, domenica, 13.35) e Notting Hill di Roger Michael (Canale 5, domenica, 21.10) con Hugh Grant e Julia Roberts. A gna più appassionanti con arrivo in salita. Da Alessandria si va in Val d’Aosta a La Thuile, da Aosta a Domodossola, da Mergozzo a Brescia, da Rovato al Monte Bondone, da Termeno a Plan de Corones, da Sillian a Gemona e da Pordenone a San Pellegrino. Si possono vedere su Raitre dalle 15. L’ York. Anche se scabrosi, gli episodi a volte rispecchiano la cronaca nera. Due episodi di C.S.I. vanno in onda giovedì (Italia 1, 21). Lunedì si conclude la prima serie di Lost (Raidue, 21), sulle avventure di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo su un’isola deserta o quasi. C nante di Chi vuol essere milionario (Canale 5, da lunedì a sabato, 18.40) con le sue troppe chiacchiere. Carlo Conti presenta una serata di 50 canzonissime di Lucio Battisti (Raiuno, giovedì, 21) e Massimo Ranieri ripercorre la sua carriera in Accussì grande (Canale 5, mercoledì, 21). rriva sul piccolo schermo l’ultima fatica di Quentin Tarantino, come sempre superviolento, ma con una certa dose di auto ironia: Kill Bill vol 1 con Uma Thurman (Retequattro, domenica, 23.15). Un buon film d’azione è anche Fuori in 60 secondi di Dominic Sena (Raidue, domenica, Roma si disputano le semifinali e le finali femminili dei Campionati internazionali d’Italia di tennis (Italia 1, sabato 16.15, domenica, 16), a Padova gli schermidori duellano per la Coppa del mondo (Raitre, sabato, 18.10), e l’89° Giro d’Italia affronta alcune delle tappe di monta- appuntamento con tre episodi degli investigatori di Cold Case - Delitti irrisolti è per sabato (Raidue, 21), diretti concorrenti gli investigatori di Law & Order: Unità speciale (Retequattro, 21) che indagano su crimini a sfondo sessuale ed è ambientato a New on Ficarra e Picone Striscia la notizia ha inaugurato un’edizione domenicale antologica (Canale 5, 20.40) ed è presente ogni giorno (20.30). Il meglio del “vecchio” Mike Bongiorno (Retequattro, giovedì, 21) con le domande secche a cui bisogna rispondere in 30 secondi è più appassio- non vede (o non vuole vedere) e il padre assente (perché morto nel caso specifico) erano una condizione tipica della famiglia piccolo borghese. Bellocchio attaccava quel modello di famiglia con tutta la foga di un ventiseienne che si dimostrava estremamente abile nel maneggiare la macchina da presa e nel dirigere gli attori. È proprio il debuttante Lou Castel, nei panni di Alessandro, che mette in atto la sua contestazione violenta e uccide la madre e il fratello minorato, prima di essere vittima di un attacco epilettico. La presenza nelle sale dell’ultimo film del regista giustifica la rivisitazione. Gianfranco Da Re PALLONE Urge una pausa con riflessione immediata sui tanti mali del calcio italiano I n un film inglese per la televisione degli anni Settanta l’arbitro di una partita di calcio fra squadre di provincia si trova, verso la fine dell’incontro, il pallone fra i piedi a pochi metri dalla porta e lo calcia in rete. Non ricordo il titolo e a distanza di tanti anni nemmeno perché l’arbitro abbia agito in quel modo. La storia mi è ritornata in mente a proposito dello scandalo sugli arbitraggi di alcune squadre di serie A. In effetti se l’arbitro era di parte, una delle due squadre ha giocato con un giocatore in più. Le partite erano truccate e i tifosi sono stati presi in giro. Possiamo solo fare alcune considerazioni sulle intollerabili violenze negli stadi e fuori, sulle continue chiacchiere e sui toni eccessivi di tante trasmissioni sul calcio, dello sport che è sempre più assoggettato alle esigenze dello spettacolo televisivo e sulle cifre folli che costano i calciatori alle squadre. Credo che sia arrivato il momento di fermarsi e riflettere. dai Nostri Paesi Vittorio Veneto INTERROTTA LA COLLABORAZIONE TRA COMUNE ED ISTITUTO PER LA STORIA DELLA RESISTENZA: LO SCONTRO È ANCORA SULLA “COMPRENSIONE” VERSO I REPUBBLICHINI Avremo due 25 aprile separati? L’ Isrev s’indigna, i Ds attaccano, Girardello stempera, Pianca tace. Poker di posizioni completamente diverse a partire da un unico evento: il discorso tenuto nelle celebrazioni per l’Anniversario della Liberazione, il 25 aprile, in piazza del Popolo, dal sociologo Daniele Nigris, invitato dall’amministrazione comunale su indicazione dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Vittoriese (Isrev) che da tempo collabora con il comune in quest’ambito. Gli antefatti: il 25 aprile e il “caso Pianca” Se da una parte l’Isrev ha definito “equilibrato e rispettoso” il discorso, a sindaco Scottà ed assessore Girardello quanto udito non è piaciuto, e non lo hanno nascosto: andandosene a fine cerimonia senza neppure salutare Nigris , e criticandone le parole a mezzo stampa. Lettera del presidente dell’Isrev, l’ex sindaco Franco Concas: “caro sindaco, siamo rammaricati del comportamento suo e di alcuni assessori: al di là della divergenza di opinioni, l’ospite va trattato con rispetto”. Lunedì 8 maggio, l’Isrev: “finchè non ci sarà da parte dell’Amministrazione un ravvedimento, la collaborazione non potrà continuare”. In sostanza: aspettiamo le vostre scuse. A firmare questo documento è l’intero consiglio direttivo: oltre a Concas, Domenico Favero, Nino De Marchi, Adriano Venezian, Pier Paolo Brescacin… e il direttore dei musei civici vittoriesi, dipendente comunale, Vittorino Pianca. E qui interviene il secondo elemento della questione. Perché pochi giorni dopo Pianca viene con- GIRARDELLO:“TEMPESTA IN UN BICCHIERE D’ACQUA” E A sinistra, il presidente dell’Isrev Franco Concas; a destra il direttivo dell’Istituto in biblioteca lunedì 8 maggio mentre firma il comunicato con la richiesta di “ravvedimento” a Scottà e Girardello vocato dagli uffici comunali che lo informano: “se lei opta per il prepensionamento, le possiamo dare 1400 euro”. Le reazioni: bastoni e carote Adriana Costantini e Giovanni Napol, consiglieri comunali dei Ds, non pensano che il momento della convocazione sia giunto a caso: "il sindaco arriva a chiedere le dimissioni di un dipendente comunale perché in qualità di componente del direttivo dell’ Isrev ha firmato un documento di critica all’operato dell’Amministrazione". Lo considerano un fatto gravissimo: "siamo oltre le regole di un paese civile". E unendo quest’episodio a quello del 25 aprile, ne traggono una inequivocabile, se non apocalittica, conseguenza: Scottà se ne vada. "La sua permanenza nella carica di sindaco è incompatibile con la storia civile della città di Vittorio Veneto". Il sindaco, naturalmente, non si dimette. Anzi nega di aver messo in discussione la Resistenza, e ancor più fortemente nega una re- Le polemiche a partire dal discorso di Daniele Nigris CENEDA: mons. Basilio Sartori compie 91 anni S lazione fra la firma di Pianca sul documento Isrev e il colloquio con l’ufficio comunale. E 1400 euro di buonuscita non sono una punizione o un taglio, ma semplicemente quanto dovuto. Anche Girardello precisa che «quanto deciderà di fare il dottor Pianca (ossia prepensionarsi o meno)non ha nulla a che fare con il suo ruolo nell’Isrev. È stato fatto 1+1 dove non era il caso. Lo stesso Pianca in passato ha più volte ipotizzato di andare in pensione. E in ogni caso è impossibile decidere di mandare via un dipendente comunale: ci sono regole precise da rispettare». abato 20 maggio monsignor Basilio Sartori, canonico penitenziere della Cattedrale, compirà 91 anni. Una parte dei cenedesi, anche attraverso le pagine de L’Azione che lo videro corrispondente, gli fa giungere il suo augurio, ringraziandolo ancora una volta per quel prezioso volume dal più largo consenso che volle loro regalare al compimento del suo “novantesimo”. Interrogato su cosa ne pensasse, commosso ci rispose con i versetti del salmo 138: «I miei giorni erano fissati quando ancora non ne esisteva uno. Quanto grande il loro numero! Se li conto, con te sono ancora!». Ed aggiunse: «Sono l’ultimo della mia discendenza in territorio della parrocchia di Ceneda». Amici cenedesi Il futuro: che ne sarà del Concorso? Se lo strappo tra Comune ed Isrev non sarà sanato, potrebbe davvero avverarsi quanto dichiarato, nel corso del dibattito polemico, dal sindaco: “Il prossimo anno il 25 aprile ce lo faremo da soli”. Nel qual caso l’Isrev certo non rinuncerà a commemorare la ricorrenza che in sostanza fonda la sua ragion d’essere. Doppia cerimonia in arrivo? Nubi inoltre sul futuro del concorso “Premio della Resistenza” per le scuole, organizzato finora dall’Isrev con i finanziamenti che il Comune riceve dallo Stato in quanto Medaglia d’Oro della Resistenza. E che potrebbe anche decidere di utilizzare in proprio, o appoggiandosi ad altri. Tommaso Bisagno che dice Girardello quanto al rapporto, ora lacerato, con l’Isrev? «La rottura è stata un’esagerazione, e credo sia destinata a ricomporsi. È stata la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Anche perché la collaborazione con l’Istituto di questa amministrazione è maggiore di quella che c’era ai tempi del sindaco Della Libera». E il “ravvedimento” richiesto? «Ma di cosa devo ravvedermi? In merito al discorso del 25 aprile mi sono limitato ad esprimere un’opinione. A dire cioè che nel discorso di Nigris non c’era nulla di non condivisibile, ma sono dispiaciuto che sia mancato almeno un accenno all’idea di superare la logica ideologica di divisione tra vincitori e vinti e tra giusto e sbagliato. Penso sia il momento di fare un passo avanti, di superare tutte le ideologie». Come dire: evitiamo le condanne senza appello ai diciottenni nati e cresciuti sotto il fascismo, che scelsero la Repubblica di Salò. Proprio qui sta il punto PIANCA SCEGLIE DI NON PARLARE E Pianca? Il direttore dei musei civici vittoriesi, sulla cui testa s’è agitata la polemica politica, fa la cosa più logica: tace. Ovviamente non rinnega il documento Isrev da lui firmato, né ha deciso se prepensionarsi oppure no. Potesse scomparire dalle colonne dei giornali, godrebbe. In ogni caso, se anche è vero, come sostengono Scottà e Girardello, che la proposta di prepensionamento nulla c’entra con le polemiche sulla Resistenza, da più parti si sussurra che, dietro le quinte, il rapporto tra Pianca e la sua giunta sia, non da ieri, difficile. Vittorino Pianca Fabio Girardello e Giancarlo Scottà dolente, e nulla appare la possibilità di dialogo con l’Isrev. Sono in campo (e non solo qui a Vittorio!) due letture della Storia frontalmente opposte. Perché Nigris nel suo discorso (che si può leggere integralmente in www.isrev.it, sezione “documenti”), pur senza fare della Resistenza un inscalfibile mito ha detto anche che “chi scelse di combattere con un governo illegittimo, sorretto e creato dall’invasore, combatteva – spesso compiendo azioni atroci – per una causa iniqua”. E l’Isrev nel comunicato (firmato anche da Pianca) ha scritto che “Il giudizio della storia c’è già stato e nessuno può cambiarlo, non potendosi all’insegna della pacificazione equiparare chi ha combattuto per la libertà con chi l’ha soffocata”. Anche per questo nel 2005 l’Isrev invitò il consiglio comunale a votare l’ordine del giorno voluto dall’Anpi contro l’“equiparazione” partigiani-repubblichini: ma la maggioranza uscì dall’aula al momento di quel voto, a tarda notte, lasciando solo 5 rappresentanti a votare no all’odg per sconfiggere i quattro sì dell’opposizione.(TB) IN TRECENTO APPLAUDONO FEDERICO STRAGÀ O ltre 300 persone hanno applaudito il cantante bellunese Federico Stragà al cinema Verdi. Accompagnato da Edu Hebling, Paolo Vianello, Marco Castelli e Mauro Beggio ha proposto dodici brani del repertorio di Frank Sinatra. Tutto il ricavato va all’Hogar del Niño minusvalido che accoglie 72 bambini disabili ed è guidato dal missionario vittoriese padre Gianluigi Lazzaro. La sorella e la nipote di padre Lazzaro erano presenti al concerto: le vediamo nella foto assieme a Stragà. Gli organizzatori dell’evento benefico ringraziano, oltre ad artisti, pubblico e sostenitori, anche l’azienda agricola Baccichetti, che ha provveduto agli addobbi floreali, e la Tipse. e L’AZiON Vittorio Veneto MUSICA E TEATRO DALLE ELEMENTARI ALLE SUPERIORI: I FRUTTI DI UN ANNO DI LAVORO Studenti protagonisti È tempo di raccolto: le scuole vittoriesi con l’avvicinarsi della fine dell’anno mettono insieme e propongono al pubblico i frutti di un anno di lavoro. Ecco una rassegna degli spettacoli in arrivo per la prossima settimana. I bambini della Crispi ci fanno sentire le “Voci della terra” È al rush finale Senza confini 2006, la manifestazione, giunta alla sua terza edizione, organizzata fino al 20 maggio dal I e II istituto comprensivo di Vittorio Veneto, dal I e II circolo didattico di Conegliano e dall’istituto comprensivo di Vazzola. A concludere degnamente la festa interculturale e l’esposizione degli elaborati delle scuole della rete Tantisguardi sul tema Terra, che è stata allestita al patronato di Serravalle e visitata dagli alunni con anche animazioni proposte da mediatori culturali di tutto il mondo, sarà lo spettacolo in piazza Minucci venerdì 19 alle 20.30, “Voci della Terra” proposto dalla scuola elementare Crispi. “È tempo di tutto un altro mondo” La rete Tantisguardi assieme a Comune, Caritas e liceo Flaminio è anche partner del Laboratorio Scuola Volontariato, proposto dal Centro per il volontariato che ha avuto come coordi- natori Alessia Grespan per il Centro, e i professori del Flaminio Alessandra Farolfi e Angelo Santin. Sabato 20 dalle 20 alle 22.30 in Seminario il Laboratorio presenta la sua serata conclusiva di un anno di impegno dal titolo “È tempo di tutto un altro mondo”. I trenta studenti del liceo classico e scientifico racconteranno il percorso di “A testa in giù” in cui alcuni di loro si sono spesi come animatori con i bambini delle elementari, e a seguire proporranno il percorso di ricerca teatrale “???Sobrietà???” per la regia di Anita Possamai con la collaborazione di Farolfi e di Marta Ghirardo, con dodici liceali attori e sette musicisti. Proprio la sobrietà negli stili di vita è stato il tema comune a tutto lo svolgersi del Laboratorio. re della scuola Pascoli, ospiti d’onore assieme alle loro insegnanti Cristina De Negri, Ida Triadantasio e Cristina Tomè al teatro Sant’Anna. I piccoli vittoriesi sono infatti i vincitori per la provincia di Treviso di “Colore, carta&cartoni”, concorso con cui gli Alcuni hanno chiesto ai bambini veneti di realizzare un racconto (nella forma dello storyboard, cioè già pronto con i testi e le inquadrature) per un cartone animato ispirato ad una fiaba veneta. I migliori sette racconti di tutta la Regione vengono trasformati in altrettanti cartoni animati, che saranno proiettati il 24 dalle 21. “Tutto un altro mondo” in collaborazione con la Caritas Il cartone animato della Pascoli a “Ciak Junior” Brilleranno anche stelle vittoriesi nel firmamento di “Ciak Junior”, il maxifestival della televisione per ragazzi che gli Alcuni organizzano a Treviso dal 22 al 27 maggio. Mercoledì 24 sarà il gran giorno per quattordici bambini della quarta elementa- “Da Ponte Show” con musica e balletti Doppio appuntamento con il “Da Ponte Show”, spettacolo di fine anno degli studenti delle sezioni B, C eD della scuola media Da Ponte guidati dalla professoressa di musica Anita Pignatto. Giovedì 25 e venerdì 26 alle 20.30 si susseguiranno canzoni (da “Evenu Shalom” e il “Te Deum” a “My heart will go on”, colonna sonora di Titanic), balletti e scenette. Angela Deganis Tommaso Bisagno Domenica 21 maggio 2006 ALESSANDRO CADAMURO “Chiude il Verdi? Non perdiamo cultura!” U na voce controcorrente nel coro che spera nel salvataggio del cinema Verdi. Dal suo studio a Serravalle, Alessandro Cadamuro spara a zero. «Non capisco dove stia il problema culturale – dice l’artista veneziano, da diversi anni a Vittorio Veneto –. Il Verdi è un contenitore commerciale dello spettacolo dove ci sta dentro di tutto, dai filmetti natalizi a qualche pellicola impegnata. Non vedo perché si debba piangere per un cinema commerciale e non per un qualsiasi altro negozio che chiude. È stato un investimento economico non riuscito. Ma stiamo certi che non perderemo cultura per questo». Cadamuro non è estraneo alla storia del Verdi. Negli anni Novanta l’artista era intervenuto provocatoriamente con una performance che si intitolava “Microteatro da passeggio”. «Portavo letteralmente al guinzaglio per la città un piccolo teatrino barocco su rotelle per dissentire sulla chiusura del Verdi, all’epoca unico teatro in città. Il “Microteatro da passeggio”, nelle intenzioni, era prima di tutto una de- nuncia dell’analfabetismo culturale, che non è solo legato alla mancanza di luoghi fisici come un cinema-teatro, ma è prima di tutto un vuoto di proposte». «Vittorio Veneto è città d’arte – dice Cadamuro –. Ma non basta l’etichetta o qualche monumento. Occorrono idee, progetti, sperimentazioni; senza aggrapparsi ad altri salvagenti bucati come il Verdi». Il modello indicato da 21 Cadamuro, che si dice sicuro di interpretare altri intellettuali cittadini, punta sulle esperienze d’avanguardia. Come poter creare un festival internazionale del cinema, compreso quello di ricerca, sperimentale e indipendente. O i film d’essai proposti di recente dall’assessore alla cultura Fabio Girardello. Ma anche innovative esperienze spinte verso la multimedialità. «La cultura non nasce con un cinema. Ha bisogno di un tessuto connettivo che produca pensiero in città. Meglio allora preoccuparsi di creare occasioni e contenitori adatti. Mi piacerebbe vedere nascere comitati anche per questo. Non solo per salvare un multisala». Francesca Gallo IL GRUPPO PRO VERDI: “tutti al cinema venerdì 19!” I l gruppo che punta a conservare un cinema a Vittorio Veneto, raccolto intorno all’appello sul blog www.cinemavive.blogspot.com, che ha finora raccolto poco più di un centinaio di adesioni, aveva inizialmente fissato per venerdì 19 il Cinema Day. in cui andare in massa al Verdi (nella foto) per mostrare l’attaccamento dei vittoriesi per la struttura. Mercoledì 17, tuttavia, attraverso il quotidiano La Tribuna, ma non (mentre andiamo in stampa) attraverso il sito ufficiale, il Comitato fa sapere di estendere il Giorno per il Verdi a due settimane, fino a fine maggio. Motivo? Proprio le pesanti critiche mosse su L’Azione dal vescovo Giuseppe al film “Il codice Da Vinci” e che quindi, dice Mario Azzalini del Comitato, “renderebbero problematico per una parte dei vittoriesi” venire a vedere la controversa pellicola.(TB) MESCOLOTTO: festa grande per le mille ascese al Pizzoc VENERDÌ 19 Alle 15.30 all’Università degli anziani lezione di “Storia della musica”. Per Scrittori Editori a Nord-Est, nell’aula magna del collegio Dante: alle 16 premiazione dei vincitori del “Premio letterario Flaminio”; alle 18 reading “Poesia oggi: confronto tra le nuove generazioni” con Isabella Panfido, Luciano Cecchinel, Paolo Campoccia e Igor De Marchi. In viale della Vittoria, mostra mercato dell’editoria del Nord-Est. Alle 20.30 per la “Mostra dei vini e delle grappe”, ciclo “Incontri in villa” a villa Croze conferenza dal tema “Artisti vittoriesi e la collezione Maria Fioretti Paludetti”. Relatore Vittorino Pianca. Alle 20.30 in biblioteca diocesi, Movimento per la vita, Centro di aiuto alla vita e Centro pastorale per la famiglia organizzano l’incontro dibattito Vita prenatale tra scienza e mistero, con relatore Gino Soldera. Per il ciclo “Altri popoli, altre culture, altri film” alle 20.45 al patronato della Cattedrale l’associazione Senza Frontiere presenta il film Sankofa. Alle 21.30 al bar Duomo spettacolo “Ubriachi sulla luna” di Alberto Cantone e degli Incontroluce (nella foto). SABATO 20 Per “Scrittori Editori a Nord-Est”: nell’aula magna dell’Itis, alle 15.30 dibattito sul romanzo “Vita della mia vita” di Gian Mario Villalta con l’autore e il vescovo Giuseppe. In viale della Vittoria, mostra mercato dell’editoria del NordEst. Alle 16 presso la ex Mafil il comune presenta i Contratti di Quartiere II. Alle 20.30 a villa Croze “Le nuove frontiere del prosecco”. A cura degli allievi della Scuola enologica di Conegliano guidati dal professor Rosario Di Gaetano. DOMENICA 21 Alle 11 a palazzo Vascellari “Aperitivi musicali” organizzati dal Corelli: concerto del trio Gabbani-Corti-Da Ros. Per il ciclo “Anziani al passo con i tempi” alle 14.30 ritrovo sulla ri- D va del lago Morto per l’escursione “Dal lago Morto alle Caloneghe”. Guida il professor Guido Tonon. Dalle 16.30 alle 19, per il ciclo Polo Music, al Marco Polo Sporting Center, concerto dei Settimanona. LUNEDÌ 22 Alle 20.45 alla libreria Fenice per il ciclo “In viaggio” Jones De Luca presenta “Paura di sognare”. MARTEDÌ 23 Ai musei del Cenedese, di villa Croze e della Battaglia è aperta la mostra di fortepiani e strumenti d’epoca mozartiana - dapontiana e di documenti originali e oggetti di Lorenzo Da Ponte Alle 20.15 al patronato della Cattedrale L’animatore che... - Responsabilità, secondo appuntamento del corso foraniale per animatori di prima e seconda superiore. MERCOLEDÌ 24 Alle 17 all’hotel Terme per il ciclo “La mediaetà” incontro “Un patrimonio ricco di memoria... e non solo. I sessantenni: unici per le loro storie, esperienze e conoscenze” Ultimo appuntamento per la “Guida all’ascolto” organizzata dall’associazione “Amici della musica” al Corelli: alle 20.45 Ezio Mabilia presenterà il secondo concerto per pianoforte ed orchestra di Rachmaninov. GIOVEDÌ 25 Alle 20.15 al patronato della parrocchia di Sant’Andrea L’animatore di... - Spiritualità, secondo appuntamento del corso foraniale per animatori di seconda e terza superiore. Farmacia di turno: Comunale 2, piazza Fiume, San Giacomo di Veglia, telefono 0438-500351. omenica 21 Toni Mescolotto, 70 anni, vittoriese, zarlatan di Ceneda trapiantato a Santa Giustina, supera un grande traguardo: salirà per la millesima volta sul Pizzoc, e ad attenderlo al rifugio Città di Vittorio Veneto ci saranno tanti amici. E se piove? «Ovviamente si fa lo stesso: in questi anni, dal 1974 in qua, ho preso di tutto: pioggia, neve, grandine, freddo... Non è comunque un primato – precisa – perché non ho sfidato nessuno: è solo frutto della mia grande passione per la montagna». e L’AZiON riese Vittorio Veneto / Vitto SAN GIACOMO, PROSEGUE IL RICORSO PRO MONASTERO OSPITERANNO I BAMBINI? Fregona amica dei Saharawi Non è finita E N on è ancora finita la vicenda del ricorso al Tar da parte dei rappresentanti del monastero di San Giacomo contro la variante al piano regolatore votata dal consiglio comunale di Vittorio e approvata dalla Regione, che dà via libera alla costruzione della palestra al fianco del monastero. Mercoledì 10 si è tenuta la camera di consiglio del Tar che doveva decidere sulla richiesta di sospensione dell’esecuzione degli atti (ossia il “via libera”) contro i quali è stato presentato il ricorso. Secondo il Comune, che ha diramato un comunicato stampa sul tema, il legale del monastero ha alla fine rinunciato alla richiesta di sospensione. “Si è concluso quindi favorevolmente per l’amministrazione il capitolo variante di San Gia- como” concludeva il comunicato stampa esprimendo la soddisfazione della giunta Scottà. Ma passano due giorni ed arriva la replica di Alessandra Cadalt, avvocato di San Giacomo che segue il monastero. Che portava una versione opposta. Si diceva infatti, traducendo dal legalese, che poiché i rappresentanti di Regione e Comune (entrambi chiamati in causa dal ricorso) si erano presentati il giorno stesso davanti alla camera di consiglio con corposa documentazione, l’avvocato Cadalt e il collega avvocato Costa avevano semplicemente chiesto un rinvio per (com’è logico) poter esaminare i documenti presentati. E che la sospensione dell’esecuzione degli atti verrà semplicemente discussa in una udienza successiva, non ancora fissata. se dopo i bambini di Chernobyl a Fregona arrivassero i bambini del Sahara Occidentale? Non è solo un sogno, ma un progetto di solidarietà: un’ipotesi da valutare, secondo il vicesindaco di Fregona Laura Buso. Mentre la valutazione procede, in ogni caso, si creano nuove occasioni di amicizia tra Fregona e i saharawi del Sahara Occidentale, che lottano per il diritto ad uno Stato, a loro espropriato da Marocco e Mauritania; ma poiché il deserto in cui vivono non è appetibile per il petrolio, e poiché la lotta la fanno senza armi e senza kamikaze, il mondo se ne frega. Il mondo, ma non Fregona, né gli organizzatori della Ecomaratona dei Cimbri, che ogni anno devolve alla causa saharawi parte della quota di iscrizione. Ed assieme al Comune ha organizzato per venerdì 19 una giornata di sensibilizzazione. Shandud Khalem, rappresentante della Repubblica Araba Saharawi Democratica e Leo Rambaldi, vicepresidente dell’associazione bolognese pro-saharawi El Ouali incontreranno gli studenti alle 15 alla scuola media e la popolazione alle 20.30 al centro sociale. Spazio anche per la testimonianza di Giovanni Pellizzari, di Colle Umberto, che qualche mese fa ha corso la Sahara Marathon, 42 km nel deserto Saharawi, che appartiene al circuito delle Ecomaratone al pari di quella che partirà e si concluderà a Fregona il prossimo 17 settembre. CONVEGNO: “Ceneda e Serravalle in età veneziana” S abato 20 maggio, in biblioteca a Vittorio Veneto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 si svolge il convegno nazionale “Ceneda e Serravalle in età veneziana (13371797)”.Organizza il Circolo vittoriese di ricerche storiche. Felice sintesi dell’evento, come del resto nei precedenti convegni nazionali, la medaglia celebrativa dello scultore Giuseppe Grava: un bronzo patinato di 70 mm (di diametro), recante al “dritto” (nella foto) nell’ovale a sinistra il ritratto di Rizzardo VI da Camino (1337) e a destra il doge Ludovico Manin (1797), mentre al “rovescio” c’è il “leone marciano”, l’emblema del potere veneziano. Mario Sanson CORDIGNANO: nuova ambulanza della Protezione civile per il 118 abato 20, alle 17.30 in piazza del Popolo a Vittorio, sarà inaugurata la nuova ambulanza (A-04) dei volontari vittoriesi della Protezione civile, che sarà utilizzata in modo particolare per il servizio 118 alla base ambulanza di Cordignano, attiva nei fine settimana. L’ambulanza è costata 60 mila euro, di cui 12 mila raccolti attraverso 18 mila lettere spedite alle famiglie di Vittorio e Cordignano. La cerimonia di inaugurazione dell’A-04 sarà preceduta da una simulazione di intervento di soccorso di un incidente stradale. Bambini Saharawi: li vedremo a Fregona? Ricami per Guanambì Un anno di impegno e mostra di Piccin riassunto al Piazzoni rende il via domeni- ca 21 dalle 11 alle 12 e dalca 21, con la messa le 15 alle 21; giovedì 25 dalsolenne alle 10, la festa del- le 18 alle 20; e domenica 28 la Madonna delcon lo stesso orala Divina Provrio della domenica videnza a Meprecedente. Conschio. Nell’octestualmente sarà casione resterà allestita anche una aperta anche mostra di quadri e nel pomeriggio sculture di Morela cappella delno Piccin. la Provvidenza, Il fine settimana dalle 15 alle 18. successivo, come Alle 12.30 si tradizione, arricterrà il pranzo chirà i festeggiaLa statua della Madonna menti con il gusto e comunitario in custodita a Meschio le risate del teatro. patronato, seguito alle 15 Sabato 27 in patrodall’inizio dei giochi, ma an- nato alle 20.30 la commeche della gara di torte. Un dia “Se no ghe fusse mi” concerto è in programma proposta dalla compagnia alle 20.30, inframmezzato degli Anta; domenica 28, dalla tombola di benefi- stessi luogo ed ora, “Mamcenza pro oratorio. ma ho perso la band” scritIl mercatino “Lavori del- ta da Carlo Casagrande di le nostre mani”, con ricami Meschio e interpretata dal e vestitini preparati dalle gruppo dei giovani che sodonne della parrocchia of- litamente realizza il recital. ferti a beneficio di un pro- Entrambi gli spettacoli sogetto per i ragazzi di Gua- no delle “prime”; ne riparnambì, terra brasiliana per leremo più approfonditacui tanti vittoriesi si sono mente la prossima settispesi, sarà aperto domeni- mana. (TB) 23 S FESTEGGIAMENTI A MESCHIO UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI P Domenica 21 maggio 2006 G ran finale d’anno nerdì 26, è l’ultima delper l’Università l’anno accademico. E la seper anziani “Ippolito Pin- de, come sempre gentilto”. mente concessa dall’Itis, Come da si prepara ad tradizione arospitare due riva la mostra chicche. dei lavori eseMartedì 23 guiti durante alle 15.30 all’anno nei lalievi del corboratori: si poso di teatro, tranno ammidiretti dai rare frutti deprofessori gli studenti di Santin e Raincisione, pitvanello, si etura su stoffa, Il presidente dell’Università degli anziani sibiranno Mario Ulliana nella commedecorazione su porcellana, dia dialettale acquerello, ricamo e ma- del 1928 “Sior Tita Paron”, cramè, modellato plastico, da Gino Rocca; mercoledì e intaglio su legno da sa- 24 alle 16.30 i medici delbato 20 alle 18.30, mo- l’ospedale vittoriese Ricmento dell’inaugurazione, cardo Ghirardo, otorino, e fino a domenica 28: dalle Giuseppe Trentin, chirur15.30 alle 19, feriali anche go, terranno una lezione dalle 10 alle 12.30. aperta sul tema “Il nostro Le lezioni sono comun- Kenya”, raccontando con que ancora in corso: ve- diapositive la loro espenerdì 19 alle 15.30 l’ultimo rienza di volontariato in un incontro della settimana, ospedale in Kenya, di cui dedicato alla storia della il dottor Ghirardo già racmusica. La settimana suc- contò a L’Azione alcune cessiva, che si chiude ve- settimane fa. (TB) CORDIGNANO: scuola Felet, arriva un pianoforte e si cerca la sede L a scuola comunale di musica A. Felet di Cordignano si arricchisce di un pianoforte da concerto. Ad inaugurarlo saranno gli allievi che effettueranno i saggi di fine anno al teatro Francesconi alle 20.30 di venerdì 19 e sabato 20 maggio. L’acquisto è stato effettuato dall’amministrazione comunale grazie al contributo della Banca Prealpi, dell’Azienda Bit Spa e dello Studo Contax di Pradella dottor Dante. Lo strumento sarà collocato all’interno del teatro comunale dove, oltre alla scuola di musica, molte altre saranno le occasioni per un suo utilizzo. Alla scuola Felet manca ora soltanto una sede maggiormente idonea; il tema è nell’agenda della campagna elettorale cordignanese. (GDN) L’ u- dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 16. Il punto di raccolta in cui dovranno essere depositati i sacchi è la piazza della chiesa di Colle Umberto. Per la parrocchia del Menarè la raccolta verrà effettuata sempre nella piazza della chiesa Madonna della Pace nei sabati 20 e 27 maggio dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16. A San Martino verrà organizzata la raccolta porta a porta nella mattinata di sabato 27 maggio. Gli abiti devono essere puliti e le scarpe riutilizzabili. Non vengono raccolti coperte, borse, lenzuola e asciugamani. Gerda De Nardi MENARÈ nità pastorale Pedemontana Ovest (San Tomaso, San Martino e Madonna della Pace di Colle Umberto) organizza l’iniziativa “Rivestiamo il mondo”, ovvero una raccolta di indumenti usati che vede in campo i gruppi Caritas delle tre parrocchie. Il vestiario e le scarpe raccolte verranno inviate alle popolazioni di paesi bisognosi. Per effettuare la raccolta l’organizzazione si appoggia alla comunità missionaria Villaregia di Pordenone. Nella parrocchia di San Tomaso la raccolta avrà luogo sabato 27 maggio Inizia sabato 20 la raccolta indumenti “Rivestiamo il mondo” 24 Domenica 21 maggio 2006 TRICHIANA / 85° DI FONDAZIONE L’asilo, un bene della comunità C’ è grande fermento a Trichiana per un importante compleanno. Infatti domenica 21 maggio la scuola materna “Agosti Federici” compirà 85 anni di attività! Dopo la messa alle 10.30 animata dai bambini dell’asilo, dalle 15 al parco Lotto ci sarà la festa di compleanno, promossa dal comitato genitori e aperta a tutta la cittadinanza, con la caccia al tesoro, il taglio della torta di compleanno e l’estrazione della ricca lotteria. Nata nel 1921, a seguito di una donazione di due benefattrici, la contessa Giuseppina Agosti di Belluno ed Emma Federici, la scuola materna accoglie oggi 58 bambini. L’edificio è di proprietà delle suore Poverelle di Bergamo che nel 1999 hanno ceduto la gestione alla parrocchia di Fabrizio Galli con il figlio Andrea Trichiana, che per questo importante traguardo si è preparata con una serie di importanti iniziative. Spiega Fabrizio Galli, coordinatore del consiglio d’inter-sezione tra insegnanti e genitori: «Gli 85 anni di attività della scuola materna sono un’importante occasione di festa per i bambini, per le loro famiglie e per la comunità, ma è anche un importante momento per sensibilizzare e coinvolgere maggiormente tutte le fami- e L’AZiON Bellunese / Vallata glie di Trichiana sulla necessità che l’attività dell’asilo parrocchiale continui. Non è solo una questione che riguarda la parrocchia. A Trichiana ci sono molti bambini, se dovesse cessare l’attività dell’asilo dove sistemeremo i nostri figli? Non c’è posto nelle altre due scuole materne del Comune (Sant’Antonio Tortal e Cavassico). E poi dobbiamo considerare l’educazione ispirata ai principi cattolici data ai bambini che fre- quentano l’asilo parrocchiale. I problemi economici ci sono – sottolinea Galli –. Dallo Stato, nonostante siamo scuola paritaria, non riceviamo più nessun finanziamento e la nostra gestione, essendo parrocchiale, viene particolarmente danneggiata. C’è comunque una buona collaborazione con l’amministrazione. Pur essendo la nostra una struttura privata veniamo ugualmente coinvolti nelle iniziative promosse dal Comune per le altre scuole materne». E le suore? «Alle suore paghiamo un affitto simbolico mensile. Del loro operato c’è un buon ricordo nella popolazione, in particolare di suor Bianca che diresse l’asilo per oltre cinque anni. Oggi non sono più coinvolte nella gestione economica e didattica dell’asilo – conclude Fabrizio – ma possiamo contare sulla loro preziosa e silenziosa disponibilità sia al mattino che al pomeriggio quando i genitori portano e ritirano i loro figli o durante la distribuzione del pranzo. Le suore sono molto collaborative ed emotivamente coinvolte, si parla poco di loro ma ci sono!». Sergio Cugnach L o scorso 12 maggio è stato ufficialmente aperto al traffico il nuovo tratto della strada provinciale 635 del “Passo San Boldo”, compreso tra l’innesto sulla strada statale 50 e il costruendo incrocio di Longano. Alla cerimonia hanno presenziato tra gli altri anche l’assessore regionale alla mobilità del Veneto Renato Chisso e i sindaci dei Comuni di Sedico Giovanni Piccoli e di Trichiana Fiorenza Da Canal. L’opera, che rientra nell’ambito del collegamento Sedico-Trichiana lungo la Sp 635 i cui lavori sono in corso di esecuzione, ha una lunghezza complessiva di 1.360 metri, e comprende due importanti manufatti: il ponte sul torrente MEL: Concerto della corale di Mariano del Friuli S abato 20 maggio nella chiesa parrocchiale di Mel alle 20.45, concerto della corale “R. Portelli” di Mariano del Friuli diretta dal maestro Fabio Pettarin. Organizza la Corale Zumellese. MEL: “Maggio teatrale”, ingresso scontato per i ragazzi S abato 27 maggio, alle 21 nella palestra delle scuole medie di Mel, inizia la diciannovesima edizione del Maggio teatrale zumellese promosso da Comune e Pro loco di Mel, Consorzio pro loco e Gruppo teatrale Zumellese. Cinque gli spettacoli in programma. Inizia il Gruppo teatro d’arte Rinascita con “I Rusteghi” di Goldoni. In questo periodo il gruppo teatrale, in collaborazione con l’Istituto comprensivo delle scuole di Mel e Lentiai, sta mettendo in atto un progetto per avvicinare i giovani studenti al mondo del teatro. Il progetto si chiama “Teatrando Mel” e consiste nel proporre agli studenti delle scuole medie ed elementari del Comune di Mel un ingresso a prezzo promozionale per gli spettacoli della rassegna teatrale. TRICHIANA: Visite guidate promosse dalla Biblioteca L a Biblioteca civica di Trichiana organizza due visite di un giorno. Si comincia domenica 28 maggio con una visita guidata alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Domenica 25 giugno si andrà alla Casa delle Farfalle di Bordano, in provincia di Udine; il viaggio prosegue nel pomeriggio con la visita alle Grotte carsiche di Villanova e il centro storico di Venzone. Informazioni e iscrizioni biblioteca civica telefono 0437555274, email [email protected]. VIABILITÀ Galleria e ponte nuovi tra Sedico e Trichiana Gresal (della lunghezza di circa 60 metri) e la galleria artificiale Sgrei (lunga complessivamente 260 metri), con la quale si sot- SEDICO-TRICHIANA: Il nuovo tratto di strada MURA: RICORDO DI ARMANDO UOMO GENTILE E FEDELE S ullo scorso numero abbiamo dato notizia dell’improvvisa scomparsa, a 87 anni, di Armando Possamai di Mura, in passato promotore del nostro giornale. In redazione è pervenuto un ricordo che volentieri pubblichiamo. La sensazione, quando si deve parlare di un uomo come Armando, è di essere inadeguati. È uno che Gesù, in cielo, si terrà molto vicino, perché fedele. E la fedeltà l’ha dimostrata, in mille modi: in famiglia, topassa anche la linea ferroviaria Treviso-Calalzo. I lavori sono stati eseguiti dall’associazione temporanea di imprese “Carron-Ivecos”. L’intervento complessivo prosegue ora con i lavori per la sistemazione del tratto compreso tra l’incrocio per Longano e il ponte di San Felice, che si collega poi al tratto stradale che giunge all’abitato di Trichiana. con la sua inseparabile Vendramina, i figli e i nipoti, dimostrando legami familiari veri e profondi; nella sua vita sociale, sempre pronto ad impegnarsi per il bene del prossimo, e infine in parrocchia. È qui, forse, che Armando ci lascia la sua eredità più preziosa. Fedeltà, affidabilità, altruismo, passione, impegno, mitezza, forza, bontà d’animo... quanti altri aggettivi ognuno di noi potrebbe aggiungere a questa lista? Ci ha lasciato un uomo con la U maiuscola, che non è passato “inosservato” vicino a nessuno di noi. Ognuno potrebbe ricordare almeno un’occasione, un fatto in cui lo ha incontrato, personalmente o attraverso i suoi scritti pubblicati nella Squilla. Mai superficiale, egli si accostava alla gente con la gentilezza e la determinazione che ci ricordano il nostro “dover essere” di veri cristiani. Non dobbiamo essere tristi, lui non lo vorrebbe. Raccogliamo invece la sua eredità e cerchiamo insieme di portare avanti il suo operato, non dimentichiamo un uomo che è stato in questa misura dono di se stesso per gli altri. E ricordiamo che lui è lì, molto vicino a Gesù, che ci guarda e sorride. La comunità di Mura e L’AZiON Vallata DEDICATO ALL’ADDOLORATA CONCORSO Combai festeggia i 150 anni del santuario “Poesie par strada”, le vincitrici sono di Tarzo e Col San Martino A Combai si celebra quest’anno un’importante ricorrenza: i 150 anni della fondazione del santuario della Madonna Addolorata, nel colle di Ronch. Leggiamo dal documento di don Pietro D’Andrea, del 3 ottobre 1873, parroco di Combai, la precisa e circostanziata descrizione: “Il sottoscritto protesta e confessa non esistervi, in questa Cura di Combajo, se non uno ed unico oratorio intitolato e venerato qual ‘Madonna dei Setti Dolori’ situato sulla sommità di un picciolo monte, chiamato Sisarone, unito al cimitero. Detto santuario fu inaugurato il 21 aprile 1856, pur celebrandovi ogni anno la festa la terza domenica del mese di settembre (...) Esso medesimo fu eretto dalla pietà popolare cinque anni dopo il cimitero a cagion di grande fatiche e peripezie di ogni tipo ch’elli abitanti del paese dovettero subire a trasportare a turno pietre e sassi con gerle, carriole e ogni altro stromento Combai: il santuario della Madonna Addolorata lungo l’erto pendio del monte…”. È interessante osservare come tutta la popolazione del paese contribuì con il proprio sudore a costruire prima il cimitero, poi quella chiesetta “sul più bel posto di Combai donde si domina da Serravalle a Valdobiadene e fin al Montello”. Sono ancora presenti gli elenchi delle persone chiamate a far turno per erigere la chiesa, a completamento dell’opera cimiteriale. Purtroppo il bastione sud del cimitero, contenente la testata d’angolo, la prima pietra benedetta da papa Pio IX posata, fu demolito e completamente rimosso durante i lavori di ampliamento, completati nell’anno 2000. Il santuario è stato rinnovato e ristrutturato in occasione dell’Anno santo del nuovo millennio: da sempre la popolazione ne è devotissima. Basti ricordare che nel 1896, l’allora parroco, monsignor Pancotto, fondò una speciale Congregazione dell’Addolorata inoltrando prima al Vescovo, poi al Papa, istanza di riconoscimento. L a poesia dialettale è donna. Non solo per la grammatica, ma anche nel responso di “Poesie par strada”, il concorso di poesia dialettale organizzato da panificio Tami e Il Quindicinale e che domenica 14 a Follina ha laureato i suoi vincitori della quinta edizione. Hanno convinto la giuria popolare (che in quattro occasioni in altrettanti paesi ha potuto leggere le poesie esposte, appunto, par strada) Grazia Merotto, classe V B della scuola elementare di Col San Martino, con “Le me voie”; Ilaria Corazzin della II B della scuola media di Tarzo con “Pore me nona”; e per la sezione libera Luigina Polentes con “Al cortivo de na olta”. Gran premio della giuria assegnato ad un’altra donna, Gilliana Casagrande, per “La sera di San Nicolò”. Le poesie finaliste, arricchite dall’interpretazione grafica di Antonio Pazzaia, saranno raccolte in un libretto. Domenica 21 maggio 2006 25 FOLLINA: La sede degli Scout d’Europa nel complesso dell’abbazia D omenica 21 maggio viene inaugurata la sede delle Guide del riparto “Scinò” e degli Esploratori del riparto “San Filippo Benizi osm” degli Scout d’Europa di Follina. La sede è stata ricavata in un locale dell’abbazia. Programma: 10 alzabandiera, 10.30 messa, 11.45 taglio del nastro, 12.30 pranzo. FOLLINA: Lega dentro o fuori dalla giunta comunale? B agarre all’interno della Lega Nord di Follina. Il segretario della sezione “Vallata” del partito, nonché consigliere comunale, Franco Dal Vecchio (nella foto) ha tolto al sindaco Marcello Tomasi l’appoggio politico all’amministrazione comunale. La decisione, che gode del sostegno degli organi superiori della Lega, non è però condivisa dai dirigenti follinesi del partito che hanno confermato la loro fedeltà a Tomasi. CISON : Sabato 20 maggio serata dedicata alla Callas l Comune di Cison di Valmarino presenta una serata di approfondimento sulla vita e i percorsi di Maria Callas, artista sublime, osannata dalle folle e sola nella vita. Interpreti: Luigi Torresan, Maria Luisa Carnio, Federico Brunello, Elena Filini e Maria Cristina Zanon. L’appuntamento è per sabato 20 maggio alle 20.45 al teatro La Loggia. Il ricavato della serata (ingresso 10 euro) verrà devoluto all’associazione Amici del Cuore. Con questo spettacolo si conclude la seconda edizione di incontri artistici “L’arte è vita per la vita” promossa dal Comune per coniugare cultura e solidarietà. I e L’AZiON Quartier del Piave pio e signorile sottotetto è stato destinato allo spazio lettura dei bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari; sono stati creati “angoli protetti” per chi vuole studiare, ricercare o semplicemente leggere in pace; è stato realizzato un salottino per chi desidera leggere i giornali. «Ho come riferimento le biblioteche pubbliche di alcuni paesi europei, belle, luminose, accoglienti, colorate. Gli spazi invogliano ad esplorare, a curiosare tra gli scaffali», spiega Cigagna. Al riallestimento hanno dato il loro supporto gratuito anche quattro signore dell’Università Adulti. li hanno offerti integralmente a sostegno di due iniziative in terra di missione che porteranno il nome di Carlo, assegnando a ciascuna 10.200 euro. Una sarà realizzata in Kenia, a Baragoi, zona Nanturkan, dove opera il missionario della Consolata padre Fiorenzo Canzian di Sarmede. Si tratta di una zona molto povera, devastata recentemente da lotte tribali. Ora che è ritornata un po’ di pace padre Canzian sta intervenendo per portare aiuto al- la gente poverissima. Egli intende impiegare i soldi in una costruzione che funzionerà sia come scuola che come chiesa. L’altra opera sorgerà in Brasile nella diocesi di Livramento dove è vescovo il nostro Armando Bucciol che ha conosciuto Carlo quando svolgeva il suo ministero a Barbisano. Lasciamo a lui la parola per spiegarci il progetto. “Il nome di Carlo Stella – scrive il vescovo Armando – sarà posto nel salone parrocchiale di Boninal, non appena sarà terminato. In questo modo i suoi cari hanno deciso di ricordare il figlio, che con la sua morte ha lasciato nel dolore i genitori, la sorella, i familiari e gli amici tutti. Mi unisco anch’io – lontano solo fisicamente – a questo dolore che solo il tempo e la luce della fede PIEVE: La sala della biblioteca dedicata ai bambini. In alto l’assessore Cigagna 1982 Umberto Eco, in un suo libro, lanciò una sfida: “Il problema finale è quello di scegliere se si vuole proteggere i libri o farli leggere”. La giunta di Pieve ha scelto la seconda opzione, ci interessa che i libri vengano letti, che la biblioteca diventi un luogo di contatto con la cultura accogliente e piacevole, non un “sancta sanctorum” dove si cammina in punta di piedi e si parla sottovoce». Da qui la decisione di riallestire la biblioteca, sia da un punto di vista logistico che a livello di proposte culturali. Gli interventi sono stati eseguiti giusto un anno fa: l’am- BARBISANO / SOLIDARIETÀ I soldi di Carlo in Kenya e Brasile N on ci poteva essere gesto più bello per ricordare il povero Carlo Stella (nella foto), il ragazzo di Barbisano che ha chiuso tragicamente la sua vita lo scorso dicembre. I genitori e la sorella hanno voluto dare tutti i suoi risparmi per opere a favore dei più poveri. Questo gesto corrisponde perfettamente al sentire di Carlo. Era, infatti, molto religioso e sempre attento ai bisogni altrui. Fin da bambino aveva servito la comunità come chierichetto e poi si è sempre mantenuto fedele all’eu- caristia domenicale. Nonostante le difficoltà interiori di cui soffriva non si allontanò mai dalla fede in Dio. Era sempre disponibile ad aiutare i più poveri e aveva una attenzione particolare per i non vedenti in favore dei quali faceva generose offerte, come hanno scoperto dopo la sua morte i genitori. Carlo aveva lavorato per alcuni anni in fabbrica e siccome conduceva una vita molto sobria, aveva messo da parte un discreto gruzzolo di denaro. I genitori e la sorella hanno rinunciato a questi soldi e adesioni biblioteca comunale telefono 0438-840632. VENERDÌ 19 Dallo scorso 16 maggio e fino all’11 giugno all’azienda agricola Pederiva è possibile visitare l’allevamento di bachi da seta realizzato nell’ambito della manifestazione “Intrecci”. Organizzano le associazioni Viezzer, Al Mazarol e Gioca e Crea. SABATO 20 Dalle 16.30 alle 17.30 in biblioteca a Pieve di Soligo letture animate per i bambini grandi delle scuole dell’infanzia e di prima elementare a cura di Maura Nadalin. La partecipazione è gratuita. Per S Nel contempo è partita una raffica di iniziative per conquistare bambini, ragazzi e adulti alla causa della lettura: letture animate, corsi di lettura ad alta voce, il circolo dei lettori, una mostra dedicata ai libri “da toccare”. E i risultati si vedono. Domenica scorsa, ad esempio, vi è stata un’ottima risposta alle tante iniziative (letture, burattini, dibattito filosofico...) promosse per festeggiare il primo anniversario del riallestimento. Per capire quali siano le priorità su cui lavorare nei prossimi mesi, l’assessore ha predisposto un questionario somministrato agli utenti della biblioteca. «I risultati sono chiari – afferma Cigagna –: metà utenti ritiene il servizio buono, l’altra metà che vada ulteriormente migliorato. È richiesto l’incremento della dotazione libraria, una maggiore rapidità dell’interprestito e l’aumento delle postazioni informatiche. In molti, infine, hanno posto il problema del pagamento dell’accesso a internet». Federico Citron N ella biblioteca comunale di Pieve stanno succedendo cose decisamente inusuali. Frotte di bambini – anche di 3 e 4 anni – seduti su cuscinoni si divertono a guardare le colorate illustrazioni e ad ascoltare le storie raccontate dai genitori o dai nonni. Alcuni volontari, dopo aver frequentato corsi di lettura ad alta voce, si rendono disponibili per far gustare le favole ai più piccoli. Trentacinque adulti partecipano a un “circolo di lettura”: si riuniscono una volta al mese e si scambiano le impressioni su di un libro che hanno letto. Ci viene in mente un sostantivo per riassumere quanto sta accadendo: rinascita. Ne è motore l’assessore alla Cultura del Comune di Pieve Luisa Cigagna, che due anni fa ha ricevuto il testimone da un altro assessore che molto si era speso per la biblioteca, Pierangelo Gobbato. Spiega Cigagna: «Nel DOMENICA 21 La Società ciclistica “Cav. Lodi” di Mosnigo organizza la corsa ciclistica per juniores, circuito con traguardo a Mosnigo, dalle 14.30 alle 17.30 circa. Alle 17 nell’area esterna della chiesetta di San Vigilio in Col San Martino i partecipanti al Laboratorio 27 FARRA: I neo-laureati del Comune presentano le loro tesi PIEVE DI SOLIGO / CULTURA Tutta un’altra biblioteca... Domenica 21 maggio 2006 teatrale 2006 propongono lo spettacolo Il gesto e la parola. In caso di pioggia la rappresentazione si tiene alla scuola materna. Organizza il Comune di Farra. MERCOLEDÌ 23 Il Comune di Sernaglia della Battaglia e la Banca della Marca organizzano, alle 20.30, un incontro sull’energia fotovoltaica nella sala comunale. u iniziativa dell’assessore alla Cultura Ivana Merotto quattro giovani neo-laureati del Comune di Farra di Soligo avranno modo di far conoscere alla popolazione alcuni approfondimenti di storia e cultura locali legati alle loro tesi di laurea. Venerdì 19 maggio Debora Simonetta presenta la tradizione e l’innovazione nel dialetto di Soligo; venerdì 26 maggio Marco Sanzovo illustra i castelli del Quartier del Piave e della Val Mareno; giovedì 1º giugno Jessica De Faveri si soffermerà su campagna e contadini nella Serravalle del Trecento; chiude la rassegna Fabio Sartori con i castelli del Vittoriese. Le quattro conferenze si terranno nella sala della biblioteca in via dei Patrioti (dietro il municipio) alle 20.30. REFRONTOLO: Il prof. Tamino spiega i pericoli degli Ogm G iovedì 25 maggio nella barchessa di villa Spada di Refrontolo (accanto alla chiesa) incontro-dibattito con il professor Gianni Tamino sul tema “Ogm, il seme del dubbio - Cosa sono, dove si nascondono, come riconoscerli”. Organizza il circolo Legambiente Valle del Soligo con il patrocinio dei Comuni di Pieve, Farra, Refrontolo e Follina. Ingresso gratuito. SERNAGLIA: Festa degli aquiloni e grande gioco dell’oca D omenica 21 maggio nei Palù di Sernaglia della Battaglia (località Musil) il circolo Legambiente organizza la settima festa degli aquiloni. Programma: alle 10 aprono i laboratori, alle 12 pausa pranzo, alle 14 volo degli aquiloni, alle 15 visite guidate ai Palù, alle 16 grande gioco dell’oca, alle 16.30 in bici alle “risse di Moriago”. Nel corso del pomeriggio brevi passeggiate a cavallo per bambini con gli esperti del circolo ippico Tarvisium Stella. Partecipano alla festa le associazioni Zikomo ed Emergency. potranno lenire. Quando l’amico Pietro, papà di Carlo, mi ha fatto la proposta di ricordare il figlio con qualcosa di utile alla “mia” gente, ho pensato a questa parrocchia dove stiamo costruendo un salone e alcune sale di catechesi. È un’opera importante in questa cittadina di circa 12-13 mila abitanti. Qui padre Mario, un giovane prete, sta inventando tante iniziative per portare a termine la costruzione di uno spazio per le attività di formazione. L’aiuto servirà molto a questa parrocchia e il nome di Carlo sarà ricordato da molti, soprattutto giovani, che potranno usufruire – tra non molto – di questa struttura. Grazie a voi, genitori. Vi garantisco il mio ricordo e la mia preghiera. Il Signore vi benedica e sostenga nel dolore”. (GpM) PIEVE: Spirometrie gratuite S abato 27 maggio nella biblioteca di Pieve di Soligo dalle 8.30 alle 15.30 la Lega contro i tumori celebra la “Giornata mondiale senza tabacco”, in collaborazione con l’unità di Protezione civile degli alpini di Conegliano. Medici e personale del reparto di Pneumologia dell’ospedale di Vittorio Veneto saranno a disposizione gratuitamente con il loro ambulatorio mobile per eseguire la spirometria e la misurazione del monossido di carbonio. L’invito a sottoporsi ai controlli è caldamente rivolto ai fumatori sopra i 50 anni. Informazioni: 0438-554048, 3351212502 (TB) SERNAGLIA: Nuova rotatoria S ono iniziati a Sernaglia i lavori per la realizzazione della rotatoria all’incrocio del capitello di Sant’Antonio tra le vie Montello, Marconi e Moriago. Prossimamente partirà il cantiere per una seconda rotatoria tra via Trevigiana e via Fontigo, all’altezza dell’azienda Bertazzon 3b. La spesa complessiva è di 558 mila euro: sostanzioso il contributo della Provincia che assomma a 449 mila euro. Il resto è a carico del Comune. 28 PARROCCHIA MADONNA DELLE GRAZIE Il Gigi’s Salon è pronto I l Gigi’s Salon è operativo. Sabato scorso la sua imponente e moderna cucina ha iniziato a funzionare in occasione dell’avvio della festa della comunità di Madonna delle Grazie (nota anche come festa di Monticella). Tempo qualche settimana e anche il grande salone del primo piano (cento posti a sedere) sarà agibile. Completano l’opera gli spogliatoi a servizio degli atleti che utilizzano il campetto da calcio. Il Gigi’s Salon è una nuova struttura che la parrocchia si è voluta dare a favore, soprattutto, dei giovani e delle famiglie. È stato costruito a lato della canonica. La Provincia ha consentito di costruire sul confine con il liceo in cambio della concessione dell’uso del campetto da calcio parrocchiale a favore degli studenti liceali. L’opera – disegnata dal progettista della chiesa, l’architetto Meneghello – è costata intorno ai 450 mila euro, coperti in parte (77 mila euro) da contributo regionale. Il Coni finanzia un mutuo agevolato di altri 77 mila euro. Il grosso è in capo alla parrocchia e all’associazione Noi. «Questo complesso era il sogno di molti, soprattutto del gruppo del NoiMdG – spiega il parroco monsignor Giacomo Gava –. Sarà il luogo abituale d’incontro del Noi e daremo la disponibilità anche per feste delle famiglie». La cucina all’interno del Gigi’s Salon Non riusciamo a trattenere una domanda: da dove arriva il nome Gigi’s Salon? «Anni fa sul piazzale davanti alla chiesa c’era una costruzione in legno che ospitava il centro operativo delle attività giovanili. I ragazzi di allora lo chiamarono Gigi’s Salon, che vuol dire salone del gruppo giovani. La sigla Gigi, infatti, sta per gruppo giovani. Di quella costruzione ne ho sentito parlare CAMPOLONGO: LA NUOVA ICONA I n molti hanno partecipato alla presentazione e benedizione dell’icona della Pentecoste avvenuta sabato scorso, 13 maggio, nella parrocchiale di Campolongo. L’icona, scritta dai monaci di Bose, è stata posta nella parete centrale del battistero, accanto alla vasca battesimale e al cero pasquale, per significare che siamo nati dall’alto, dall’acqua e dallo Spirito, nella morte e risurrezione del Signore. L’opera è stata presentata dal parroco, don Carlo Salvador, e da Rita Antoniazzi. La Corale San Salvatore ha commentato nel canto i misteri dell’annunciazione, della natività, della passione e della discesa dello Spirito Santo. VENERDÌ 19 Alle 17, allo stadio comunale Narciso Soldan, festa di fine anno scolastico della scuola elementare Matteotti. Spettacolo di canto e giochi per i bambini e le loro famiglie. Ingresso libero. Alle 17.30, alla sala Informagiovani, per il Maggio dantesco, conferenza di Eugenio Dal Cin sul tema “I toponimi nella Divina Commedia”. Ingresso libero. SABATO 20 Alle 22.30, allo ZionRockClub, Seconda notte della taranta. Ingresso riservato ai soci Arci. All 15 all’auditorium Toniolo as- semblea degli operatori socio-sanitari (Oss) per fare il punto su una professione alla quale va dato il giusto riconoscimento giuridico ed economico. DOMENICA 21 Si tiene oggi il pellegrinaggio alla Madonna di Barbana. Iscrizioni e informazioni dalle suore della comunità di Parè. Alle 8.30, alle piscine comunali, circuito Estate insieme 2006, seconda prova del miniaquathlon e aquathlon kids. La gara prevede un percorso misto, un tratto a nuoto e di seguito un e L’AZiON Conegliano Domenica 21 maggio 2006 con grande entusiasmo dai papà, per questo abbiamo deciso di mantenere il nome». Il “battesimo” del complesso avviene in questi giorni, in concomitanza con la festa comunitaria che conclude l’attività pastorale 2005-2006. «Come ogni anno abbiamo programmato celebrazioni religiose e manifestazioni esterne curate dal Noi e da un apposito gruppo festeggiamenti – sottolinea il parroco –. Tra le prime ricordo la messa per gli anniversari di matrimonio (domenica 21 alle 11.30) e la messa con la processione lungo le vie del quartiere (domenica 28 alle 10.30)». Tra le manifestazioni segnaliamo il concerto di primavera del Piccolo Coro MdG (domenica 21 alle 17.30) e i giochi organizzati per bambini (pomeriggi delle domeniche 21 e 28). Per monsignor Gava questa è l’ultima festa comunitaria. Sul foglietto domenicale del 14 maggio ha infatti annunciato che sta per concludersi il suo mandato di parroco, iniziato 12 anni fa, poiché il Vescovo lo ha chiamato a lavorare in mezzo ai giovani come delegato episcopale della pastorale scolastica. Federico Citron V enerdì 19 maggio, al teatro Accademia alle 21, Galà di danza e lirica per il ventennale dell’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma (Ail). CERLETTI: Martedì 23 “Cercasi idee libera_mente” M artedì 23 maggio, alle 20 all’Istituto Cerletti di Conegliano, “Cercasi idee libera_mente”, manifestazione promossa dal Laboratorio Scuola e Volontariato del Centro di servizio per il volontariato e dall’Ulss 7 per riflettere sul difficile tema dei pregiudizi nei confronti della malattia mentale e di chi ne è affetto. Verrà proposto lo spettacolo “Is there anybody out there?”, seguiranno gli interventi di Gerardo Favaretto, del dipartimento Salute mentale dell’Ulss 9, e di Idana Morandin, coordinatrice del progetto “Cercasi idee libera_mente”. All’iniziativa prendono parte il Cerletti, il Fanno e il Marconi di Conegliano, e il Casagrande di Pieve di Soligo. CASA FENZI: “Perché il suicidio?”, riflessione del Vescovo G iovedì 25 maggio alle 20.30 a casa Fenzi seconda serata sul tema “Perché il suicidio? Riflettiamo insieme. Capire, conoscere, prevenire” promossa dall’Aitsam di Vittorio Veneto. Intervengono Walter Padoani, psichiatra e ricercatore, e il vescovo Giuseppe. In due appartamenti di Setteborghi il nono incendio doloso M ercoledì 10 maggio nuovo incendio doloso in città, il nono nel giro di un mese. Ad essere colpito, questa volta, il complesso di Setteborghi in via Sinopoli. La banda ha appiccato il fuoco ad alcuni imballaggi al pianoterra di due nuovi appartamenti. COSTA: RESTAURATO L’ORATORIO “MAZZAROLLI” D opo sei mesi di lavori, sabato 20 alle 17, vengono inaugurati i lavori di restauro dell’oratorio “Annibale Mazzarolli” della parrocchia di San Silvestro I Papa di Costa di Conegliano costruito negli anni Cinquanta. I lavori erano necessari perché si erano verificate lesioni spesse alcuni centimetri sui muri e sulle fondazioni della struttura che imponevano un intervento di consolidamento pena l’inagibilità dell’oratorio. «Un lavoro impegnativo sotto l’aspetto economico – spiega il parroco monsignor tratto di corsa, nel più breve tempo possibile. La gara è aperta ai ragazzi dagli 8 ai 15 anni. Informazioni allo 0438-413255. L’iscrizione prevede il versamento di 3 euro per l’assicurazione. Alle 9, al campo sportivo di Parè, continuano i tornei estivi di calcio. Questa volta l’Associazione sportiva dilettantistica Parè organizza un torneo per la categoria pulcini classe 1997. Ingresso libero. Alle 14, in piazza Cima, primo Raduno Vespa delle Prealpi. Tappa del calendario nazionale dei Vespa Club, con percorso enogastronomico per i Vespa Club di Veneto e Friuli. La giornata parte da Cordignano alle 9.30 per poi giungere a Conegliano. Informazioni allo 0438-990542. Iscrizione 18 euro. Alle 16.30, alla chiesetta di AIL: Venerdì 19 all’Accademia il Galà per i vent’anni Sant’Orsola, per la rassegna Musica senza confine concerto del coro polifonico Benedetti Michelangeli. Ingresso libero. Alle 17, in piazza Cima, concerto della Filarmonica coneglianese. In caso di pioggia il concerto si terrà alla loggia del municipio. Ingresso libero. Alle 22.30, allo ZionRockClub, Conegliano Night Live #03, continua la rassegna delle migliori band esordienti coneglianesi e trevigiane. Ingresso gratuito, riservato soci Arci. MERCOLEDÌ 24 Alle 17.30, a palazzo Sarcinelli, per il Maggio dantesco, conferenza con Francesco Aliprandi sul tema “L’immaginario dantesco nell’età romantica” (con proiezioni). Ingresso libero. Alle 20.30, per le vie cittadine, Romano Nardin –, ma il consiglio pastorale ha deciso di andare avanti sostenuto dal determinante contributo degli introiti della sagra paesana guidata dall’instancabile Danillo Pilla, dal contributo dell’Amministrazione comunale, dalla Banca delle Prealpi che come sempre è vicina a queste iniziative, e ai molti parrocchiani che hanno contribuito. Un grazie particolare va al re- fiaccolata per la processione di Maria Ausiliatrice. Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, spettacolo teatrale degli alunni della 2ª C della scuola media Grava dal titolo La giara. Ingresso libero. Alle 21, al teatro Accademia per Conegliano danza 2006, la compagnia di balletto Lines Ballet di Alonzo King, arrivata al 23º anno di attività artistica, si esibisce in Hendel e The Maroccan project. Ingresso: 22 euro platea e galleria e 16 euro loggia. Tutti i posti sono numerati. VENERDÌ 26 Alle 17.30, all’Informagiovani/Informacittà, per il Maggio dantesco, Carmelo Ciccia presenterà e leggerà l’episodio dantesco “Zuffe fra dannati e demoni” (Inferno XXII). L’ingresso è libero. sponsabile parrocchiale dei lavori Silvano Armellin per il coordinamento dei lavori con le varie ditte e il progettista Efrem Schiavon». All’inaugurazione, allietata dai canti dei cori Coro Costa Ragazzi e Corocastel, sarà presente il vicario generale monsignor Guerrino Pagotto. IMMACOLATA: L’astrofisico Bersanelli S abato 20 maggio, alle 10.45 all’auditorium del collegio Immacolata di Conegliano, Marco Bersanelli interverrà sull’affascinante tema dell’origine dell’universo e della sua evoluzione. Come titolo dell’incontro è stata scelta una frase di don Luigi Giussani: “Ma voi che cosa c’entrate con le stelle?”. Bersanelli è docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano e collaboratore all’Istituto di Fisica cosmica del Cnr. Organizzano il Comune di Conegliano e la Compagnia delle Opere Nord Est. e L’AZiON Conegliano PRESTO LA ROTATORIA AL CAVALLINO Via Spellanzon sta tornando il “Viale dei passeggi” S e ancora non può tornare a fregiarsi appieno del titolo di “Viale dei passeggi”, la nuova tornata di lavori avvicina viale Spellanzon alla data in cui riacquisirà tutto il decoro che spetta a uno degli ingressi principali della città. E avrà ancora il gusto di un tempo passeggiare tra i due imponenti filari di tigli che si elevano su ogni lato del corso. Perché in passato, prima dell’avvento dell’era dell’auto, i coneglianesi, la domenica pomeriggio, amavano passeggiare lungo l’ombroso viale, ammirando le dimore e i giardini che vi si affacciano. È iniziato da qualche settimana il primo stralcio dell’intervento di sistemazione della pavimentazione del lato nord, tra l’edicola del Cavallino (esclusa) e l’incrocio con l’ospedale. Nonché i lavori di sostituzione delle piastre rotte sul lato sud, la messa a dimora di ostacoli (palle di cemento) per evitare che le auto, parcheggiando abusivamente o facendo manovra, danneggino ancora il camminamento, e il completamento dell’arredo (panchine di legno e aiuole). La nuova pavimentazione del lato nord Viale Spellanzon sarà realizzata in parte in ghiaino lavato colorato e in parte in pietra, avrà una larghezza di 3,55 metri e ospiterà anche la pista ciclabile. L’intervento costerà alle casse comunali 95 mila euro e dovrebbe essere concluso nel giro di una ventina di giorni. Ma ancora non sarà sufficiente per far tornare a splendere il “Viale dei passeggi”. Cosa ha previsto per il prossimo futuro l’amministrazione comunale, lo spiega il sindaco Floriano Zambon. «Il tratto centrale, compreso tra l’incrocio dell’ospedale e quello con via Zamboni non sarà sistemato prima della fine dei lavori della Caserma dei Carabinieri - spiega il primo cittadino -. Invece, la risistemazione dell’ultima parte del viale, dalla chiesa di S. Pio X alle rotonde della Ferrera, è stata inserita nel programma delle opere pubbliche per il 2007. Il progetto preliminare relativo al terzo stralcio prevede la posa di filari di alberi, assenti in questa parte del viale (via 28 Aprile, ndr). È un intervento che costerà alle casse comunali ben 950 mila euro e che rappresenta il primo esperimento di un progetto che abbiamo in mente: la posa di alberatura e la creazione di un passeggio lungo la circonvallazione, la quale, una volta che sarà realizzata la tangenziale sud, diventerà un viale interno alla città». Ma veniamo a prospettive più vicine nel tempo. A brevissimo dovrebbero partire i lavori di realizzazione della rotatoria del Cavallino, ancora provvisoria. «Nei prossimi giorni decideremo se fare nel centro una fontana - spiega il sindaco Zambon - e se rendere pedonale via Gera». Francesco Nicastro Domenica 21 maggio 2006 M ercoledì 19 aprile, la comunità del Duomo di Conegliano si è stretta attorno alla famiglia di Domenico Segato, in particolare ai quattro amati figli, per l’ultimo saluto allo stimato parrocchiano, che ha raggiunto in cielo la moglie Ida, morta dello stesso male un anno fa. Il signor Domenico, 75 anni, residente in via Borlini, faceva parte della corale “Don Angelo Visintin”, in qualità di basso. «Uno degli elementi portanti» lo rimpiangono oggi i compagni di coro. Ma il nome del parrocchiano è ricordato anche in associazione a quello di un santo, S. Lorenzo. Negli anni Ottanta, infatti, era stato uno tra i principali promotori della costruzione di un 29 DUOMO L’addio al generoso Domenico Segato capitello, dedicato al santo a lui caro, nel quartiere di Lourdes in fondo a via Antoniazzi verso l’argine del Monticano. Aveva anche fondato l’associazione San Lorenzo, di cui era presidente, che per dodici anni fino al 1996 ha organizzato i festeggiamenti in onore del santo nel mese di agosto, con il coinvolgimento non solo del quartiere ma dell’intera città. Il signor Segato, originario di Rai di S. Polo di Piave, aveva ricoperto ruoli dirigenziali in importanti aziende della zona, come la De Nardi e la Dal Vera. Da pensionato, aveva prestato per lunghi anni alla Piccola Comunità la sua competenza in materia contabile. Gli amici lo ricordano come un uomo aperto, generoso, molto rigoroso dal punto di vista morale. Il signor Domenico riposa nel cimitero di Rai, vicino alla moglie. (FN) DUE NUOVI LIBRI SU CONEGLIANO E scono in questi giorni due nuove pubblicazioni dedicate alla città di Conegliano “Quando via Cavallotti era borgo Loc” Partendo da una vita di ricordi, passando per le tradizioni, fino a raccontare uno spaccato personale degli anni Trenta e Quaranta di Conegliano. Questo è “Quando via Cavallotti era borgo Loc”, la raccolta di racconti di Anna Maria De Beni, maestra coneglianese trapiantata a Milano per trent’anni e ritornata nella sua Conegliano all’età della pensione, nel 1986. Il libro, pubblicato in questi giorni verrà presentato martedì 23 alle 18 a palazzo Sarcinelli a Conegliano, poi mercoledì 24 sempre alle 18 alla biblioteca comunale di San Fior, e martedì 30 ancora alle 18 a villa Brandolini a Pieve di Soligo. UNIVERSITÀ ANZIANI: Spettacolo del gruppo teatrale S abato 20 maggio, alle 21, a Conegliano, all’auditorium “Toniolo”, a conclusione dell’anno accademico 2005/2006 il gruppo teatrale dell’Università “Pomi caramellati” Prima esperienza da scrittore per l’assessore Leopoldino Miorin che ha raccolto in 25 racconti una parte dei suoi ricordi di ragazzo. L’editore De Bastiani ha fatto il resto, pubblicandoli con il titolo “Pomi caramellati - 25 racconti coneglianesi”. Il libro viene presentato sabato 20 maggio alle 18 nella sala conferenze dell’ex convento di San Francesco a Conegliano. Adulti e Anziani di Conegliano, presenta “L’onore dei Brossarbourg” e, in prima assoluta, “La sposa e la cavalla” due divertenti farse con la regia di Gino Zanette. COROLLA VERSO: consumi ciclo combinato da 13 a 15,6 km/l. Emissioni CO2 da 170 a 184 g/km. AVENSIS: consumi ciclo combinato da 13,9 a 17,2 km/l. Emissioni CO2 da 155 a 172 g/km. COROLLA: consumi ciclo combinato da 12,6 a 20,8 km/l. Emissioni CO2 da 126 a 190 g/km. ESP® è un marchio registrato da Daimler Chrysler Operazione “Superior Quality”. ® Corolla ESP . Come sui binari. Avensis. Riscoprite l'auto. Corolla Verso. Lo spazio più facile da vivere. • Diesel Common Rail 2.0 (116 CV), 2.2 (150 CV) e 2.2 (177 CV). • Benzina a fasatura variabile 1.6 (110 CV) e 1.8 (130 CV). • Di serie: 9 airbag, ABS, ESP e TRC. • Berlina e SW. • Diesel Common Rail 2.2 (136 CV) e 2.2 (177 CV). • Benzina a fasatura variabile 1.6 (110 CV) e 1.8 (129 CV). • Di serie: 9 airbag, ABS, ESP e TRC. • Versioni 5 e 7 posti. Da 19.500 euro. (Berlina 1.6, benzina. Prezzo chiavi in mano. IPT esclusa). Da 19.500 euro. (1.6, benzina. Prezzo chiavi in mano. IPT esclusa). 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Suor Carmen Lida, suor Mary e suor Betty sono arrivate il 24 marzo e ad accoglierle all’aeroporto c’era una delegazione che ha raggiunto Venezia in pullman. Per loro questa è terra di missione ed è la prima comunità che le Domenicane Figlie di Nostra Signora di Nazareth aprono in Italia. Oltre alla Colombia la congregazione è presente in Africa Centrale, Uruguay, Cile, Ecuador, Venezuela, Portorico, Marocco, Spagna, Irlanda ed Olanda. L Da sinistra sedute: Suor Betty, Suor Mary, Suor Carmen Lida «Dopo la partenza delle suore - spiega don Italo nel luglio del 2005 mi sono messo alla ricerca di una nuova comunità, ho telefonato in ogni parte in Argentina, in Brasile... Poi ho incontrato una suora a Roma, suor Gemma, la Madre Generale e le ho parlato. Attraverso alcuni infermieri della casa di riposo e padri che vengono ad aiutarmi, ho telefonato in Colombia. Ho anche preso contatti con il nunzio apostolico mons. Beniamino Stella, che è stato mio compagno di studi. È stato un miracolo di fra’ Claudio incontrare questa congregazione». A Santa Lucia le tre re- ligiose hanno portato una ventata d’aria fresca: la loro cultura, il loro modo di vivere il rapporto con Dio, la serenità che possiedono diventano espressione gioiosa e profonda nei loro occhi. Suor Carmen Lida, la superiora, ha 53 anni e si occuperà prevalentemente della scuola materna e della attività pastorali in parrocchia. Suor Mary, ha 32 anni ed è impegnata in casa di riposo, suor Betty ha 31 anni e opera sempre in casa di riposo ma nel seguire i sacerdoti ammalati. Il carisma delle Domenicane di Nazareth sta proprio nell’assistere i sacerdoti anziani, oltre che nell’impegno con i bambini. S. FIOR a chiesa di San Fior di Sopra straripante di gente nel giorno dei funerali del dottor Enrico Sabadin è stata la testimonianza più bella di quanto l’intera comunità sanfiorese fosse legata al “suo” farmacista. Da due generazioni la famiglia Sabadin è titolare dell’unica farmacia presente in comune e lì, in via Roma, il dottor Enrico, che lavorava insieme alla moglie e ad uno dei due figli, era un punto di riferimento perché sapeva sempre ascoltare e consigliare. «Ha fatto della sua professione - ha ricordato il parroco durante l’omelia - una missione. Era un uomo disponibile, di poche parole, ma dette al momento giusto nel modo giusto. È stato fedele alla sua missione, era sempre pronto a dare un consiglio». Umile, ben voluto, ha lavorato in mezzo alla sua gente, ma la malattia, dopo una sofferenza di tre anni, l’ha strappato ai suoi familiari e alla comunità troppo presto, a soli 63 anni. Era un alpino e ai funerali non è mancata la rappresentanza del gruppo locale delle Penne Nere. Il dottor Sabadin lascia la moglie Antonina, i figli Stefano e Francesco, la mamma lina, i fratelli Paolo, Giuseppe e Margherita. (GDN) RUA: Mostra di Claudia Meneghin SUSEGANA: Energie rinnovabili MARENOVIVA: Mostre d’arte e artigianato S abato 20 maggio alle 18 nell’Antico eremo camaldolese di Rua (oggi sede municipale) apre la personale della pittrice Claudia Meneghin. Presenta Lorena Gava. La mostra rimane aperta fino al 10 giugno. Orari: tutti i giorni 1012.30 e 1518; mercoledì e venerdì pomeriggio chiuso. Organizza il Comune di San Pietro. È morto il farmacista Enrico Sabadin onti energetiche rinnovabili, potenzialità e sviluppo delle tecnologie” è il tema della serie di conferenze promosse dall’assessorato all’ambiente del Comune di Susegana. Il primo appuntamento è fissato per venerdì 19 maggio alle 20.45 nella sala riunioni dell’oratorio di Ponte della Priula. Interverranno l’ing. Carlo Fassetta di Italia Nostra, e Mario Pederiva tecnico del settore. Replica giovedì 25 maggio a Colfosco, sempre alle 20.45, presso la Casa degli Alpini. “F P rosegue a Mareno di Piave la manifestazione “MarenoViva mostre, gastronomia, musica e folclore” promossa da pro loco e Comune. Tra gli eventi in calendario per domenica 21 segnaliamo la mostra di 17 pittori locali, 30 artigiani e due librai al palasport (dalle 9 alle 18), i cavalli in piazza (alle 10), la partita del cuore (alle 15) e la possibilità di vedere il paese dall’alto grazie a una mongolfiera (alle 16). «Dopo nove anni di servizio in nunziatura - afferma suor Carmen Lida che prima di giungere a Santa Lucia era in Uruguay - in ottobre la Madre generale mi ha telefonato dicendomi che intendeva mandarmi in Italia. Per me non è stata una sorpresa in quanto da tempo aspettavo il trasferimento». «La Superiora generale - continua suor Mary che è stata missionaria in Olanda - mi ha parlato molto bene di qua, così quando mi ha proposto di venire ho subito accettato anche perché qui, rispetto all’impegno in nunziatura, c’è più il contatto con la gente». «Io ero destinata a partire per l’Africa - conclude suor Betty -, ad un certo punto, ero a casa in vacanza, mi chiama la Madre generale per dirmi che devo andare immediatamente in Colombia per imparare l’italiano. Ed eccomi qua, sono contenta di questa nuova esperienza». Don Otello si occupa di insegnare l’italiano alle religiose, mentre tutte e tre sono state ammesse ad un corso per infermiere. «La gente qui - sottolinea suor Mary - è buona con noi, si preoccupa di come stiamo e se ci stiamo integrando». Gerda De Nardi Domenica 21 maggio 2006 31 SAN VENDEMIANO: Mons. Nervo presenta la nuova enciclica G iovedì 25 maggio, alle 20.30 nel salone parrocchiale di San Vendemiano si terrà un incontro con mons. Giovanni Nervo, già direttore della Caritas Italiana per approfondire i contenuti della prima enciclica di papa Benedetto XVI, “Deus Caritas Est”. L’iniziativa, promossa dalla Caritas parrocchiale di San Vendemiano, è aperta a tutta la diocesi, in particolare agli operatori pastorali dell’intera forania di Conegliano ed ai membri dei gruppi Caritas, Liturgia e Catechesi. COLFOSCO: Il libro “Era na volta Piero se volta” V enerdì 26 maggio alle 20.30 nell’azienda agricola Ceotto Paolo di via S. Luca, 11 a Colfosco si chiude la rassegna “Un Libro in Cantina” promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Susegana. Il libro “Era na volta Piero se volta”, curato da Gabriella Della Coletta ed edito da Kellermann viene presentato da Vittorino Pianca, nella cantina di Paolo Ceotto. SAN VENDEMIANO: Edward Mazzer lascia la guida della Lega E dward Mazzer si è dimesso dall’incarico di segretario della Lega Nord di San Vendemiano. Ex assessore all’urbanistica e capogruppo uscente in Provincia (non ricandidato), Mazzer era uno degli uomini forti del partito nella roccaforte sanvendemianese. Dissapori con il partito a livello locale e problemi personali all’origine della decisione di Mazzer. e L’AZiON Domenica 21 maggio 2006 Friuli 33 PREMIO ALLA CARRIERA PER L’ORGANISTA SACILESE FRATTA: 141 ISCRITTI ALLA ROBERTO ZECCHINON.“STO CERCANDO UN SUCCESSORE” CICLOTURISTICA MESCHIO Dedizione e devozione U n altro prezioso riconoscimento si aggiunge al già ricco palmares di Roberto Zecchinon, organista di chiesa di fama internazionale, residente a Sacile ed attualmente in ser vizio liturgico nelle parrocchie della Basilica di Santa Maria a Follina, di San Michele a Sacile e di S. Antonio Abate a Nave. Quest’anno infatti è stato conferito proprio a lui, infatti, l’annuale premio alla carriera di organista di chiesa da parte dell’Associazione italiana organisti di chiesa (AIOC). Una carriera lunga e fulgida, sostenuta da un talento naturale prodigioso, tanto che a soli 10 anni Zecchinon era già organista presso la chiesa parrocchiale del suo paese natale, Spilimbergo, e che l’ha poi portato ad esibirsi in oltre un migliaio di concerti in tutta Europa. Che rapporto c’è per lei, fra la fede e l’essere un organista, e un organista di chiesa? «La voce dell’organo è carica di misticismo, ha la capacità di parlare al cuore delle persone, a ciò che è più bello nell’uomo. E l’eco che c’è nelle chiese accentua Roberto Zecchinon nel 1976 mentre suona l’organo di Pozza di Fassa, dopo il restauro avvenuto secondo le sue direttive. Con questa foto maggiorZecchinon ha fatto il giro del mondo. mente la bellezza del canto e della musica, piccolo. E non potrebbe perché ne prolunga le vi- che essere così: ho conobrazioni. È lo stesso mo- sciuto da bambino i Servi tivo per cui secondo me di Maria, che mi hanno non si do- voluto bene come ad uno vrebbe ap- di loro, mi hanno nutrito plaudire in e pagato gli studi (mio pachiesa. Inol- dre era morto in guerra). tre, la musica Un legame che continua suonata per il tuttora: Padre Polotto, Signore ac- priore dell’abbazia di Folcresce la ca- lina, è il mio padre spiripacità di pro- tuale, oltre che il mio più vare sensa- grande estimatore. Gli sozioni e senti- no profondamente grato». Nella motivazione al menti nobili. Io ho avuto la premio “ si auspica che grazia di avere molta de- il suo fulgido esempio vozione sempre, fin da sia di sprone alle gio- vani generazioni”.... «Lo spero anch’io. Sto cercando un successore, ma non è facile trovare organisti: per questo motivo presto ser vizio in tre chiese. Ci vogliono dedizione e sacrificio, non solo perchè si tratta di uno strumento complesso, ma anche perché tutte le domeniche sono impegnate» Prima di lasciare il Belgio, dove ha vissuto dal 1952 al 1993. l’Arcivescovo di Malinse-Bruxelles e Primate del Belgio, il cardinale Godfried Danneels, le ha conferito la massima decorazione della Chiesa cattolica belga, ovvero la “Croix d’Or de Saint-Rombaut”. Inoltre è stato insignito del grado di Cavaliere “al merito della Repubblica Italiana”... «Sì, il meglio l’ho fatto e imparato in Belgio, ma sono felice di essere tornato nella mia amata patria e di poter abitare vicino ai monti e all’acqua della Livenza che mi piacciono tanto. Ma sono tornato anche per l’organo italiano, che ha una sonorità ed un timbro unici, come la nostra lingua» Maria Pia Arpioni DUE GIORNI DI SERVIZIO ALLA MENSA DEI POVERI A ROME PER DUE CLASSI DEL PUJATI bile e in qualche modo pericoloso... Adesso non posso dire di avere eliminato questa diffidenza ma sicuramente sono più consapevole e meno superficiale nei confronti delle persone reali che hanno bisogni concreti e urgenti come quello di mangiare almeno una volta al giorno”. E ancora: “Ora, quando incontro un accattone, lo guardo con occhio diverso, come una persona”, oppure: “Di poveri, di bisognosi, di stranieri in difficoltà si sente spesso parlare, ma un conto è discutere del problema, un altro è affrontare situazioni concrete come quelle del volontariato, che ci hanno messo in contatto con la normalità dell’essere poveri tutti i giorni in una grande città”. A margine, ma non per importanza, è stato anche l’incontro dei ragazzi con i responsabili di Libera, associazione fondata da don Ciotti e impegnata con forza sul terreno della lotta alla mafia e della difesa della legalità. “Padre Francesco Polotto è il mio primo estimatore” Scuola di vita L a classica visita di istruzione a Roma per le classi terze A e B del Liceo socio-psicopedagogico Pujati di Sacile si è trasformata quest’anno in uno stage, effettuato alla mensa per i poveri di Colle Oppio, gestita dalla Cantas. Per due giorni le allieve e Matteo hanno accolto, servito, ascoltato i 400 ospiti che quotidianamente usufruiscono del servizio e si sono occupati poi della sistemazione e della pulizia dei locali. Hanno anche incontrato operatori e volontari del servizio. Ed hanno così vissuto, come risulta dalle loro stesse parole, un’esperienza unica, profondamente significativa per tutti, sicuramente da ripetere, come hanno proposto le rappresentanti degli allievi nei rispettivi consigli di classe. «È bello, a 16 anni – scrive un’allieva –, sapere di aver fatto qualcosa di utile per chi ha veramente bisogno». Ma chi sono i poveri incontrati? Sono anziani la cui pensione non basta a garantire la sopravvivenza, Protagoniste 3 A e 3 B del liceo socio psico pedagogico disoccupati, giovani precari, immigrati, donne sole o con figli; non sono solo accattoni, emarginati e disperati! Sì, “diversi” ma non così riconoscibili. “Normali” ha detto qualcuno. E questa è stata la più forte sorpresa: la povertà, le situazioni di bisogno, di emarginazione non sono sempre così evidenti come si pensa, anzi si insinuano nel contesto sociale in modo molto vario, differenziato, subdolo, ma sempre più marcato e dilagante. Che cosa si sono portati a casa questi ragazzi? Sicuramente la soddisfazione di aver ricevuto un elogio da parte degli operatori della mensa, che hanno apprezzato la loro capacità di adattamento, la disponibilità, la serietà, l’impegno di gruppo e il senso pratico. Ma soprattutto è rimasta in loro la sensazione di aver vissuto “un’esperienza formativa arricchente e stimolante”, che ha permesso di modificare qualcosa di sé. I loro racconti: “Ero un po’ titubante all’idea di dover stare così a contatto con persone in difficoltà perché ho sempre avuto molta paura del diverso, perché lo vedevo come imprevedi- “Adesso quando incontro un accattone lo guardo con occhio diverso” A desioni record, quest’anno, per il Gruppo Cicloturistico Meschio. Ben 141 sono, infatti, gli atleti iscritti al sodalizio rosso-nero di Fratta di Caneva che, come sempre, rifiuta qualsiasi forma di sponsorizzazione per mantenere vivo nel tempo, come sostiene il vice presidente e socio fondatore Vito Corbanese, quello spirito di amicizia e di coinvolgimento che ha ispirato, trentun anni fa, un gruppo di amici che si sono impegnati per dare la vita a questa forma di sport amatoriale. Nutrito, come sempre, il programma agonistico previsto per l’anno in corso, che si è aperto con la vittoria di Desiderio Voltarel, la punta di diamante di questa società, nella gara di Nave di Fontanafredda. «Nel programma sociale, tuttavia, non c’è spazio solo per l’agonismo, seppure amatoriale, - afferma il presidente Riccardo Manfè – perché sono stati predisposti anche momenti di svago e di festa che hanno lo scopo di coinvolgere ancora di più questo variegato gruppo di atleti» Luciano Borin VILLA VARDA: Luciana Vettorel, pittrice e poetessa S abato 13 maggio, alle ore 18.30, nella suggestiva cornice di Villa Varda a Brugnera, è stata inaugurata la Mostra di pittura di Luciana Vettorel Ghidini, artista di Sarano, intitolata “Tracce di memoria”. Il critico Alessandra Santin ha presentato, oltre alle opere esposte, la raccolta di poesie “Le stagioni della vita” della stessa Luciana Vettorel. La mostra rimarrà aperta fino all’11 giugno, visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. SACILE: Manuel Tomadin chiude la Rassegna Organistica in Duomo S abato 20 maggio alle 21 ultimo appuntamento della Rassegna Organistica Sacilese 2006. Nel Duomo di San Nicolò alle 21 concerto di Manuel Tomadin, organista nella Cattedrale di Trieste. VENERDÌ 19 Al Bar da Mascagni in piazza a Caneva, dalle 21.30 Festa Della Birra, con estrazione di una televisione un lettore dvd e un lettore mp3. Alle 22 al Bowman Pub di Brugnera concerto delle Solerè (nella foto) SABATO 20 Parte alle 14 da via Trieste a Caneva la settima edizione della gara ciclistica “Circuito internazionale di Caneva” DOMENICA 21 Alle 19.30, a Sant’Odorico, festa in onore della patrona Santa Rita, con celebrazione della Messa al capitello di via delle Verze. A Sacile, mostra-degustazione di vino e prodotti gastronomici sloveni. Info: Pro Sacile, 0434 72273. Continua fino a mar- tedì. MERCOLEDÌ 24 Presso la Fazioli Concert Hall di Ronche di Sacile, alle 20.45, concerto di Giuseppe Andaloro che eseguirà al pianoforte musiche di Frank, Cozzo, Ravel, Prokof’ev.Alle 20, incontro con l’interprete, vincitore del 55° concorso internazionale “B. Busoni”. GIOVEDÌ 25 Presso l’auditorium della scuola media di Brugnera, alle 20.30 ultimo incontro del ciclo di conferenze di alfabetizzazione finanziaria di base sul tema: risparmio e famiglia, promosso dall’amministrazione comunale. Tema della serata sarà: "I criteri di gestione del risparmio: opportunità a confronto" (le scelte del buon padre di famiglia). Farmacie di turno Caneva: Sommacal, Piazza Martiri Garibaldini 3, tel. 0434-79025. Sacile: Gasparinetti, Via Bertolissi 9, tel. 0434780610. Villanova: Querini, Via della Chiesa 5, tel. 0434622033. 34 M SACILE / La bozza del Piano Antenne VENERDÌ 26 TAPPA IN DIOCESI TRA S. GIOVANNI DEL TEMPIO ED IL FADALTO Dieci nuovi ripetitori Arriva il Giro! uove i primi passi il Piano Antenne a Sa- cile. Nell’affollatissima assemblea pubblica di giovedì 11 maggio il sindaco Cappuzzo ed i suoi assessori hanno presentato una bozza del piano che deve stabilire dove vengono messe, e dove potranno essere messe, le antenne della telefonia mobile, per assicurare sempre piena ricezione in riva al Livenza ai nostri amatissimi telefoni cellulari. E per decidere una volta per tutte senza dover riaffrontare il problema ad ogni nuova richiesta delle insaziabili Tim, Vodafone & C, e dei loro clienti, alcuni dei quali penso conosciate. Il piano, redatto da una ditta, dovrà poi essere approvato dal consiglio comunale, e successivamente i cittadini avranno tempo per le osservazioni ufficiali. Ma naturalmente già giovedì 11 chi voleva parlare non ha taciuto. Seguendo un copione ormai collaudato in mille ed una città quando è di collocazione delle antenne che si tratta, si sono udite le critiche dell’opposizione politica (Forza Italia in primis) e dei privati cittadini, dividendosi su due livelli: la effettiva pericolosità delle antenne per la salute e la scelta dei luoghi più adatti in cui collocare struttura che, se anche non sono dannosa, certo non sono belle da vedere. Difficile quindi RIPETITORI A SACILE COSA CAMBIA SECONDO LA BOZZA DEL PIANO ANTENNE NUOVI RIPETITORI A BREVE Via MalignanI;area Della Valentina; area verde a Sant'Odorico; via Carducci; via Don Milani; via Marchesini; via Ronche; via Salici; vicinanze stadio XXV aprile; tetto dello Zancanaro -------------------------------------------------------------------------------------------NUOVI RIPETITORI torre acquedotto via Curiel; via De Gasperi; FORSE IN FUTURO via Pestarole; via Geromina; rotatoria di Sant'Odorico; tetto di San Gregorio -------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI torre dietro l'Ipsia; via Marconi DA ELIMINARE -------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI DA via del Molino SPOSTARE SUBITO -------------------------------------------------------------------------------------------RIPETITORI DA via Rosselli; via della Repubblica (le SPOSTARE IN FUTURO antenne saranno "unite" ad altre esistenti) che chi se la ritroverebbe sottocasa non tenti una qualche reazione. In materia le parole di sindaco ed assessori sono state concilianti: si sono impegnati a girare ai tecnici i rilievi mossi dai cittadini in assemblea, per valutare se incorporarli al Piano antenne prima del voto in consiglio; inoltre il sindaco Roberto Cappuzzo, ha chiarito che quella presentata è «una bozza che può ancora essere modificata» e garantito «massima trasparenza». I PROMOTORI DE L’AZIONE DELL’OPITERGINO MOTTENSE Qualche settimana prima, tuttavia, proprio la non sempre pacifica contesa sulle antenne aveva già fatto una vittima: Giorgio Martini, dimessosi dal ruolo di rappresentante dei cittadini di via Marconi (dove abita e dove è stato collocato un ripetitore) per insanabili dissapori con l’assessore all’ambiente Giuseppe Pignat. Ma stando alla bozza di Piano l’antenna di via Marconi sarà abbattuta. Nè dovrebbero essere alle porte blitz notturni per installare antenne e turni di guardia di pensionati in pigiama del “vade retro ripetitore” come da triste spettacolo visto a Treviso. Tommaso Bisagno MANSUÈ Festa del minibasket e finali Uisp sabato 20 F U e L’AZiON Friuli / Opitergino Domenica 21 maggio 2006 na foto per dire grazie. Nella foto compaiono i promotori de L’Azione delle foranie opitergina e mottense, ritratti in uno dei periodici incontri con l’Ufficio Promozione del nostro giornale. La foto è anche un ringraziamento a questi infaticabili volontari che nelle parrocchie si impegnano a diffondere e far leggere L’Azione. E se qualcuno volesse aggiungersi... non ha che da contattarci allo 0438-940249. ine settimana a tutto basket alla palestra di Mansuè. Sabato 20 alle 16 festa per i ragazzi del minibasket, seguita alle 17.30 dal buffet. Dalle 18 si disputano invece le finali regionali del campionato Uisp, in cui si affrontano prima Evergreen Ormelle e Mogliano e poi New Trolls e San Donà. Ad unire i due eventi è Morris Ceron, responsabile del settore giovanile del basket Mansuè ed ex allenatore degli Evergreen di Ormelle che - sarà un caso?- vede come favoriti nelle finali. (TB) S aranno le strade della parte nord della nostra diocesi, venerdì 26 maggio, ad ospitate le prime pedalate del tappone dolomitico dell’89º Giro d’Italia. Dopo la partenza da Pordenone, prevista per le 10.40, procedendo lungo la Pontebbana i corridori entreranno in territorio diocesano a San Giovanni del Tempio e così giungeranno a Sacile, la città dell’ex velocista Biagio Conte e soprattutto di Denis Zanette, prematuramente scomparso tre anni fa, che al Giro aveva vinto due tappe (Santuario di Vicoforte, 1995 e Lubiana, 2001). Il percorso dalla Pontebbana devierà sulla provinciale 71 a Ponte della Muda: di lì il plotone procederà attraverso prima Cordignano e poi San Martino di Colle Umberto, che nella sua storia vanta il primo italiano vincitore del Tour de France: Ottavio Bottecchia, che giunse in maglia gialla a Parigi nel 1924 e nel 1925, e al quale sono stati recentemente dedicati diversi libri. Il compianto Denis Zanette Mirco Lorenzetto Saranno da poco passate le 11.15 quando la corsa imboccherà la SS 51 “di Alemagna” ed entrerà nel comune di Vittorio Veneto. È di questa città Mirco Lorenzetto, alla terza stagione tra i professionisti, che da quest’anno milita nel Team Milram di Gianluigi Stanga: la squadra, orfana di Petacchi vittima di una caduta nella terza tappa, si affida alle azioni di giornata di Fabio Sacchi. Non lontano da qui, a Piadera, abita l’invece ben più esperto Marzio Bruseghin, già all’attacco nella tappa della Maielletta vinta da Ivan Basso. L’atleta di Anzano correrà in appoggio di Damiano Cunego, suo capitano al- la Lampre-Fondital. E queste strade ben le conosce anche Franco Pellizotti, di Santa Lucia trionfatore della tappa di Peschici martedì 16 maggio. Vittorio verrà attraversata da sud a nord lungo la circonvallazione. L’ascesa ai 488 m della sella di Fadalto, già una media difficoltà per un cicloamatore, è solo il prologo per chi lotterà per la maglia rosa. Il verdetto, infatti, sarà scritto 181 km più avanti, e soprattutto dopo la forcella Staulanza, i passi Fedaia, e Pordoi e il temutissimo arrivo in cima al passo di San Pellegrino. Marco Da Re Tommaso Bisagno LUCCIOLATA PER LA FESTA DELL’AIDO A PORTOBUFFOLÈ C ulminano nel fine settimana in arrivo i festeggiamenti per i vent’anni dell’Aido di Portobuffolè, che si susseguono già da domenica 7. Sabato 20 è prevista alle 21 una Lucciolata per le vie del centro storico; il ricavato, come accade di consueto per queste manifestazioni, andrà a favore della casa “Via di Natale 2”. Domenica 21, invece, in coincidenza con la giornata nazionale “Un dono per la vita”, in piazza Vittorio Emanuele II saranno presenti volontari Aido per dare informazioni e raccogliere offerte in cambio delle piantine che proporranno. SABATO 20 Ore 17: secondo appuntamento del Maggio Bandistico in Piazza Grande con il concerto della Banda Progetto Musica di Valdagno (VI). DOMENICA 21 In centro storico: Opitergium Motori. Ore 21 in Piazza Grande: al via le serate musicali “Stai con noi” con il rhythm and blues del gruppo Music Outlet. Ore 16: visite guidate alle aree archologiche a cu- Infine, la ventenne Aido organizza, di concerto con l’Avis di Portobuffolè, anche la conferenza “Le patologie del piede e della caviglia“ a cura di Massimo Neri della casa di cura San Giorgio di Pordenone: appuntamento lunedì 22 alle 21 presso la sala Fontego del Municipio(nella foto). (TB) ra dell’Associazione Athena. MERCOLEDÌ 24 Ore 20.30 al teatro del Brandolini: incontro per laici e sacerdoti con il vescovo Giuseppe di verifica finale del piano pastorale 2005/2006. GIOVEDÌ 25 Ore 20.30 al Cristallo: confronto tra i sei candidati sindaco ad Oderzo Chiara, Covre, Dalla Libera, De Luca, Marchetto e Montagner. Moderatore il giornalista Maurizio Venturino (nella foto). Organizzano Confartigianato e Ascom. VENERDÌ 26 Ore 20.30 a palazzo Moro: terzo e ultimo incontro per ragazzi e adulti sul tema "Autostima e assertività". Relatrice la psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Cinzia Iadarola. Ingresso libero. * FARMACIA DI TURNO: Scotto, via Umberto I 28 tel. 0422712221. e L’AZiON o Mottense / Opitergin CHIARANO / ECCO IL PROGETTO Ex asilo Vascellari, parte la trasformazione “L e più belle arie d’opera” per la presentazione della ristrutturazione dell’ex asilo Vascellari, a Chiarano. La serata si terrà venerdì 19 maggio alle 20.45, proprio all’ex asilo. Alle “più belle arie d’opera” darà voce il soprano Alina Stankevitch, direttore d’orchestra, diplomata al Bolschoi di Mosca. Una serata d’eccezione per un appuntamento importante: la presentazione del progetto di ristrutturazione dell’ex asilo Vascellari che diventerà residenza sanitaria assistenziale per disabili in situazioni di particolare gravità. Per la ristrutturazione dello stabile, una pregevole opera dell’inizio del Novecento, la Regione Veneto ha stanziato la somma di un milione di euro. Altri finanziamenti sono stati stanziati dalla Conferenza di sindaci. La somma ha permesso l’avvio del progetto. L’ex asilo Vascellari è stato donato alla popolazione di Chiarano e Fossalta Maggiore dalla fa- Il progetto di trasformazione dell’asilo Vascellari. Sotto, come appare adesso l’asilo miglia Vascellari, nei primi anni del Novecento, perché fosse adibito ad opere sociali. Per la costruzione pratica concorsero in molti, fra i chiaranesi, e tanti ricordano i loro padri e nonni, che andavano con i carretti a prendere i sassi fin sul greto del Piave. Per decenni l’asilo accolse i bambini del Comune. Finché venne fatta la nuova scuola materna. Ora, grazie al Comune, alla Regione, all’Ulss l’ex asilo sarà ristrutturato. Sarà mantenuto il corpo centrale con la fisionomia esterna. Nella parte retrostante è stata progettata una struttura modernissima in grado di accogliere disabili gravissimi. «Sarà un sollievo anche per le famiglie – spiega il sindaco Giampaolo Vallardi –. La residenza darà lavoro a personale specializzato, addetti all’assistenza e altre figure professionali. E dovrà essere inserita nel contesto del paese; per questo si può già far conto sulle forze del volontariato sociale». Il ricavato dell’offerta libera che sarà donata per il concerto di venerdì 19 sarà devoluto a sostegno dei progetti rivolti a persone disabili che frequentano i Ceod gestiti dalla Cooperativa sociale Madonna dei Miracoli. Giuseppina Piovesana MARCIAPIEDI E PISTA CICLABILE IN CENTRO che ne conseguono, in altri mancano del tutto. «La pista ciclabile – dice il vice sindaco Lucio Favero – viene realizzata partendo da località Gorgo Molini fino a Sala di Sopra. Una manutenzione degli attuali marciapiedi è comunque improrogabile e verranno costruiti i tratti mancanti. Verranno inoltre sostituiti ed installati nuovi punti luce, con lampade a basso consumo energetico e con una maggiore resa luminosa». L’intervento rientra nello stanziamento di bilancio pari a 2 milioni 182 mila euro che è stato approvato dal consiglio comunale. Si tratta del terzo intervento significativo che darà più sicurezza alla strada. Il primo è stata la costruzione del sottopasso ciclopedonale accanto al municipio. Il secondo l’installazione del semaforo all’incrocio con via Roma. Annalisa Fregonese Gorgo sicura Il centro di Gorgo al Monticano U na pista ciclabile lungo la strada regionale Postumia. È l’intervento di maggior peso inserito nel piano delle opere pubbliche 2006 approvato dal consiglio comunale di Gorgo al Monticano. Prosegue dunque la politica comunale di mettere in sicurezza questa strada che attraversa tutto il centro del capoluogo, troppo spesso in passato teatro di incidenti. Adesso la pista ciclabile non c’è. Le biciclette transitano sopra i marciapiedi, che in alcuni punti sono sconnessi, con i disagi ODERZO “Giornata dello sport” con 150 diversabili L o stadio di Oderzo ospita mercoledì 24 maggio dalle 9.30 alle 14.30 la quarta “Giornata dello sport”, organizzata dall’Ulss 9 di Treviso e dal Centro sportivo italiano provinciale nell’ambito del progetto “Sportivamente... abili”. Il progetto mira a migliorare la qualità di vita dei diversabili, passando anche attraverso la formazione, per creare un linguaggio comune tra chi si occupa di attività motorie nei Centri Ulss e favorire così la conoscenza delle opportunità di integrazione. Dopo una prima fase formativa rivolta agli operatori dei ceod e delle comunità alloggio dell’Ulss 9 di Treviso su tematiche inerenti l’organizzazione delle attività motorie all’interno dei Centri, si è dato il via alla fase più prettamente operativa: una giornata, giunta alla sua quarta edizione, interamente dedicata a gare di atletica sostenute da persone diversabili che chiuderà il lavoro di tutto un anno. Il 24 maggio saranno attesi dunque circa 150 diversabili che si cimenteranno in gare di salto in lungo, getto del peso, lancio del vortex, staffetta, di corsa veloce sui 40 metri – venti metri in più rispetto al 2005 a conferma delle sempre maggiori abilità conquistate nel corso dell’anno – e in un’attività ludica. Coadiuveranno, in qualità di giudici di gara, gli studenti dell’Isis di Oderzo coordinati dalla professoressa Donatella Diamanti. Per informazioni 0422548964. Paola Fantin ALPINI A Fontanelle si inaugura la nuova sede È giunto il momento del taglio del nastro per la sede degli Alpini e per la struttura polivalente comunale a Fontanelle. Domenica 21 essa sarà ufficialmente inaugurata. La cerimonia sarà preceduta, sabato 20 alle 21, dal concerto del Coro Ana di Vittorio Veneto nella palestra comunale. Domenica, dopo l’ammassamento alle 9 in via della Vittoria, ci sarà la sfilata al monumento ai caduti. Seguirà la messa al campo vicino alle scuole elementari. Al termine, verso le 11, inaugurazione ufficiale delle due nuove strutture. (AF) Domenica 21 maggio 2006 35 ALBANO: inaugurato nuovo impianto di sollevamento acqua I naugurato sabato 13 il rinnovato impianto di sollevamento acqua in località Albano di Motta. L’impianto, 75 anni di vita e recentemente interessato da lavori di adeguamento, è ora dimensionato per una portata variabile da 3 a 23,3 mc/s. Presenti alla presentazione il presidente del Consorzio bonifica Basso Piave di San Donà Ennio Cereser e il direttore Giulio Pianon. L’impianto serve un’area di 27 mila ettari. MOTTA: Norman Zoia premia gli “angeli” con SolidArte G li angeli sono tra noi. Silenziosi, aiutano chi ha più necessità, difendono l’ambiente, promuovono eventi, si occupano di integrazione. È a loro che, a Milano, Stefano Festa con SolidArte ha deciso di dedicare un premio. Un riconoscimento verso chi si è particolarmente distinto per sentimenti fraterni e opere di solidarietà. Il premio milanese però ha qualche risvolto diocesano. Festa ha infatti profonde radici nel Trevigiano e il web master del sito del premio è l’opi- tergino Edoardo Marcuzzo. Anche la responsabile dell’ufficio stampa Antonella Damiani è spesso di passaggio in zona, specie tra Cessalto e Portobuffolè. E poi c’è il mottense Norman Zoia, membro del direttivo di SolidArte, che ha proposto alcuni premiati e firmato i versi che hanno introdotto la serata. Fra i premiati anche Gigliola Cinquetti, pure lei di casa qui da noi dove viene in visita all’amico architetto mottense Alfonso Vesentini. MOTTA: piscina pronta nel 2007 F irmato il contratto ufficiale che lega il comune di Motta alle ditte che costruiranno e gestiranno la nuova piscina comunale, per un investimento da circa 4 milioni di euro. «I prezzi per l’utilizzo della struttura saranno politici (cioè più bassi di quelli di mercato) – ha det- to il sindaco di Motta, Graziano Panighel – perché questa piscina non ha solo una valenza sportiva ma soprattutto sociale». Una volta completata (le previsioni indicano l’estate 2007), la piscina verrà gestita da una società pordenonese per i prossimi 30 anni. (GR) ODERZO: recital di Pacu su papa Wojtyla in casa di riposo D edicato a papa Giovanni Paolo II, dedicato agli anziani. È il recital “L’amore vince sempre”, con cui l’associazione Pacu di Vittorio Ve- neto, guidata da Paolo Russo, racconta il papa Wojtyla. E che verrà messo in scena sabato 20 alle 17 alla casa di riposo “Immacolata Concezione” di Oderzo. MANSUÈ: Giornata di sensibilizzazione ecologica S abato 20 dalle 9 alle 12.30 a Mansuè avrà luogo la Giornata di sensibilizzazione ecologica. Essa si svolgerà nel piazzale dello Sport. Essa consisterà nella distribuzione gratuita ai cittadini di compost proveniente dal riciclo del rifiuto umido, da utilizzare per orti e giardini, e nella consegna di un omaggio floreale. La giornata è organizzata in collaborazione con il Cit e la Sesa di Este. ORMELLE: domenica 21 si celebra il gemellaggio con Balatonboglar A nche Ormelle ha il suo gemello. Domenica 21 alle 11 nella sala Bachelet si svolgerà infatti la cerimonia di gemellaggio con il comune di Balatonboglàr in Ungheria, sulle sponde del lago Balaton, affine ad Ormelle per dimensioni (ha 6200 abitanti) e per vocazione vitivinicola, che l’ha trasformata in “Città inter- nazionale dell’uva e del vino”. Il programma della celebrazione del gemellaggio prevede, prima della firma del patto, gli inter venti del console ungherese a Milano Tamàs Korsòs e del presidente della provincia di Udine Marzio Strassoldo, ed a suggello un intervento musicale del coro Ana di Oderzo. 36 Domenica 21 maggio 2006 DOPO I RESTAURI DIVENTA BARICENTRO CULTURALE DI MOTTA AD OTTOBRE MOSTRA SULL’AMALTEO Riecco la Castella S abato 20 alle 18 inaugurazione della Castella con la personale di Emilio Pian, introdotto da Carlo Sala. In mostra opere degli ultimi anni e lavori inediti concepiti appositamente per lo spazio mottense. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 11 giugno (dalle 16.30 alle 19; sabato e domenica anche dalle 10 alle 12, lunedì chiuso). La notizia è importante perché segna l’apertura dell’attività espositiva del luogo scelto dall’amministrazione per ospitare diversi eventi culturali. Mesi fa c’era stata un’apposita iniziativa, una mostra itinerante su Giovannino Guareschi, che aveva suscitato ampi consensi proprio per essere stata ambientata in Castella. Tanto che è nato addirittura un gruppo di giovani mottensi che lavora per la promozione della cultura. Infatti nasce in questi giorni il progetto del Centro di arti visive “La Castella”: la rivista culturale, che in passato ha animato la vita culturale locale, rinasce oggi attraverso una serie di iniziative, in primis un nuovo sito web, www.lacastella.it, con tutti gli appuntamenti delle prossime settimane. La novità per la Castella sarà però un vero e proprio evento a livello interregionale: dal 7 ottobre al 26 novembre è prevista “Alla Motta nel Cinquecento”, mostra di arte antica e documentazione del territorio con dipinti, ricostruzioni, manoscritti e ricognizioni per rappresentare il tempo di Pomponio Amalteo, nel L’esterno ed il restaurato interno della Castella cinquecentenario della nascita. Infatti il prossimo autunno Motta celebra (un poco in ritardo) il quinto centenario dalla nascita del suo celebre pittore (nato qui nel 1505 e morto a San Vito al Tagliamento nel 1588), con una mostra-studio che ne ricostruisce l’opera. «È un’occasione importante – spiegano i curatori – per presentare per la prima volta insieme tutte le opere che il pittore ha qui realizzato, ma anche per documentare quanto riscoperto nel corso dei recenti re- stauri. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che illustrerà le opere esposte e accompagnerà il visitatore anche in un ideale percorso alla Motta – come si diceva al tempo dell’Amalteo – e nel territorio anticamente soggetto alla sua influenza». In Castella, inoltre, si è appena conclusa l’undicesima edizione della mostra “Un libro conquista il mondo” con oltre duemila visitatori e oltre 700 libri venduti in una settimana. Gianandrea Rorato CENTRO ARTI VISIVE: curatori Sergio Momesso e Carlo Sala D oppia, e al 100% mottense, è la guida del centro arti visive “La Castella”. Per il settore arte antica il curatore è Sergio Momesso, studioso e ricercatore con alle spalle un dottorato di ricerca in materia all’Università di Padova e varie pubblica- zioni, oggi gestore della “Piccola libreria” a Motta. Per il settore arte contemporanea il coordinamento è di Carlo Sala (nella foto), classe 1984, critico d’arte e giornalista con già molte mostre introdotte o curate nel curriculum, malgrado la giovane età. (TB) per il cuore” il cui ricavato andrà a favore della lotta alle malattie cardiovascolari. VENERDÌ 19 Alle 18, alla sala polivalente della casa di riposo, presentazione del libro di Luigi Prosdocimo “Dal segno al simbolo La figurazione nella relazione educativa con la disabilità mentale” (ed. Del Cerro, 2006). Interverranno il dottor Giuseppe Dal Ben e la dottoressa Renata Gherlenda. Iniziativa a cura della cooperativa sociale “Madonna dei Miracoli” e della sezione Anffass di Motta di Livenza. SABATO 20 Alle 20.45, in basilica (nella fo- MARTEDÌ 23 L’associazione Anziani e il Comune organizzano un soggiorno climatico a Caprile dall’1 al 16 luglio. Costo 471 euro. Iscrizioni possibili il 23 e 24 maggio tramite il modulo ritirabile all’ufficio comunale dei servizi sociali, telefono 0422761561. to) monologo, con accompagnamento musicale, Un uomo di nome Giobbe con l’attrice Laura Gambarin. DOMENICA 21 L’associazione Amici del cuore di Motta in mattinata organizza la 6ª edizione de “Una rosa e L’AZiON Memorie / o n ia z e n e V / e s n e Mott Farmacie di turno: Scotto, via Umberto I 28, Oderzo, telefono 0422-712221; Ferrari, viale della Repubblica 80, San Polo di Piave, telefono 0422206058. AMMINISTRAZIONE, ULSS E PARROCCHIA DI CEGGIA ALLEATE PER LA FORMAZIONE Animatori comuni C omune e parrocchia in tandem per formare animatori volontari: accade a Ceggia dove da una proposta dell’Ulss 10, è partito un corso destinato ai giovani che questa estate desiderano impegnarsi in attività di animazione con i ragazzi. Due sono in particolare le iniziative che li vedranno impegnati: il grest parrocchiale, in programma dal 10 al 29 luglio, e le proposte della ludoteca comunale. La collaborazione tra Comune e parrocchia nasce dalla comune volontà di fornire agli animatori o aspiranti tali gli strumenti metodologici per animare gruppi di bambini e giovanissimi. «Abbiamo ben presente – afferma don Marco Zarpellon, cappellano di Ceggia e responsabile della pastorale giovanile – che gli educatori del grest non possono definirsi “bravi” solo perché Don Marco Zarpellon conoscono le tecniche di animazione. Ecco perché consideriamo questa interessante occasione formativa come un’integrazione ad un imprescindibile cammino di fede». I 25 ragazzi – sul totale di 34 partecipanti – che animeranno il grest saranno infatti affiancati da don Marco che per loro terrà un ulteriore incontro al termine del corso e li accompagnerà alla giornata di formazione diocesana a San DAL 19 AL 21 MAGGIO TORRE DI MOSTO IN FESTA Libri e bisat A ppena archiviato il Calendimaggio di Staffolo, è già tempo di una nuova ma altrettanto tradizionale festa per il comune di Torre di Mosto: la “Festa del Bisat” che si svolge nel capoluogo da venerdì 19 a domenica 21. Tra gli eventi spicca sabato alle 21 l’“InCanto”, rassegna canora di giovani interpreti; domenica, invece, prosegue il ciclo di incontri con gli autori organizzato dall’attiva biblioteca di Torre. Alle 18 al centro civico sarà di turno Roberto Guerra, che parlerà del suo libro “Liquentia. Un fiume nella X Regio Augustea Venetia ed Histria”, dedicato al Livenza e di cui L’Azione già si occupò. È previsto l’intervento anche del ricercatore e storico locale Andrea Peressini. Il programma del “Bisat” per domenica abbraccia l’intera giornata e comprende anche la fiera, il mercatino dei ragazzi, il trofeo “Compagnia della torre” di automodelli e la serata di cabaret con la “Compagnia dee ciacoe s’cete” e il duo “Marco e Pippo”. Tommaso Bisagno Vendemiano il 14 giugno, dove approfondiranno l’aspetto motivazionale e il significato di essere animatori in parrocchia. I due operatori dell’Ulss 10 tengono le lezioni una volta la settimana, ogni giovedì dalle 18 alle 20, alla Casa della dottrina fino al 1º giugno, affronteranno invece argomenti quali la relazione in gruppo, le tecniche di comunicazione e il gioco. Per informazioni è possibile contattare il Comune di Ceggia (telefono 0421323127) o don Marco (telefono 0421-329137). Beatrice Doretto CEGGIA Marangoni e Rizzo presentano “60 testimonianze partigiane” S arà inaugurata sabato 20 maggio alle 11, nella sala mostre della biblioteca comunale di Ceggia, la mostra “60 testimonianze partigiane”, esposizione di sessanta tavole sul tema realizzate da trenta tra i migliori artisti italiani, promossa dal Comune in collaborazione con l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di San Donà di Piave. Per l’occasione, l’iniziativa sarà presentata da Michele Marangon, presidente dell’Anpi di San Donà, e da Arturo Rizzo, ex partigiano. La mostra rimarrà aperta fino all’11 giugno e sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca (martedì 10-12 e 14.3018 dal mercoledì al venerdì, 14.30-18; sabato: 1012). (BD) SUSEGANA FRANCENIGO LUTRANO DINO GRANZOTTO n. 14.8.1954 - m. 21.5.1989 Nella ricorrenza del tristissimo anniversario, ti ricordano con immutato affetto la mamma, la sorella, gli amici e i parenti tutti. CARMELO DASSIE n. 8.10.1925 - m. 25.5.1994 Nel 12º anniversario della sua dolorosa scomparsa, la moglie, il figlio, i parenti e conoscenti lo ricordano con grande affetto e lo affidano al Padre. ALBERTO DALLA TORRE n. 17.2.1926 - m. 23.5.2005 Il passare del tempo non cancella la tua memoria. Nel 1º anniversario della tua scomparsa, ti raccomandiamo al Signore e tu dal Cielo prega per noi. Tua moglie e tutti i tuoi cari. Una Messa di suffragio sarà celebrata martedì 23 maggio, alle 18.30, nella chiesa di Lutrano. MARCO DONADEL ALL’EUROPEO UNDER 21 AL “SOLDAN” DI CONEGLIANO IN PORTOGALLO, DEL PIERO AI MONDIALI IN GERMANIA Sogni azzurri per due diocesani C oncluso il più lungo e tormentato campionato che la storia del calcio italiano ricordi, per mettersi al riparo dalla caccia allo scoop mediatico sui nuovi gravi scandali che inquinano il mondo del pallone italiano, il calciofilo diocesano non può far altro che concentrarsi sugli imminenti impegni internazionali delle nostre nazionali. Il commissario tecnico della Nazionale maggiore Marcello Lippi (neanche lui immune dai metodi Moggi, a quanto sta trasparendo) ha convocato per i Mondiali di Germania anche un calciatore diocesano. Il calciatore diocesano si potrebbe rimarcare, vista la sua popolarità e un curriculum (sub judice di questi tempi) dei più prestigiosi in assoluto. Alessandro Del Piero da San Vendemiano, non più titolare fisso in Nazionale né nella Juventus, con la casacca con la quale ha appena vinto il campionato, farà parte dei 23 azzurri che il 22 maggio si ritroveranno al centro federale di Coverciano. Alla soglia dei 32 anni, forte di 72 presenze e 24 reti in azzurro, Del Piero ALL’INTER IL 6° TORNEO GIOVANILE “FORNO D’ASOLO” M a chi l’ha detto che l’Inter non vince mai niente, esclusa la Coppa Italia? La formazione nerazzurra milanese si è aggiudicata, e con pieno merito avendo vinto tutte le partite disputate, la sesta edizione del torneo internazionale federale per giovanissimi “Forno d’Asolo”, svoltosi dal 9 al 14 maggio nei cinque campi sportivi di Vittorio Veneto, Conegliano, Pieve di Soligo, Oderzo e Castelfranco Veneto. Organizzata dal Victoria Club di Fernando Caggia, con il fondamentale supporto del San Michele Salsa Cerfim e delle Vecchie Stelle rossoblù, il torneo ha visto impegnate oltre all’Inter le formazioni di Juventus, Milan, Atalanta, Werder Brema, Real Saragozza, Charlton, Nec Nijmegen, Vicenza, Venezia, Treviso e Figc trevigiana. Grande ed appassionato il seguito di pubblico, che ha dimostrato di gradire le prestazioni dei campioni del domani. Legittima la vittoria dell’Inter che ha battuto i campioni uscenti della Juventus (2-1) nelle qualificazioni, il Milan (1-0) in semifinale e il Real Saragozza (30) in finale. Nella cerimonia finale allo stadio Opitergium sono stati assegnati anche i Memorial Luigino De Nadai, in memoria del giornalista sportivo della Tribuna scomparso qualche anno fa, e il Premio Fair Play a cura dei Panathlon club delle cinque città sedi delle partite, assegnato al Milan e al selezionatore della rappresentativa Figc trevigiana, Giampietro Casagrande, piazzatasi ottima terza. Collegato al Forno d’Asolo, si è svolto anche il torneo Banca della Marca per formazioni giovanissimi della provincia: ha vinto il Giorgione, sconfiggendo in finale il Conegliano. (AT) disputerà il suo terzo Mondiale. Della spedizione in terra di Germania, invece, non farà parte l’ex Liventinagorghense Manuel Pasqual, la cui splendida stagione alla Fiorentina non è bastata a convincere Lippi. Sono già al lavoro a Montesilvano, invece, gli azzurrini dell’Under 21. I nazionali selezionati dal commissario tecnico Claudio Gentile, uno dei protagonisti dell’eroico Mundial di Spagna 1982, sabato disputeranno l’ultima amichevole prima di trasferirsi in Portogallo. Della squadra che affronterà il Campionato europeo I ncalzano le escursioni in questa puntata montana di fine maggio. Si inizia alla grande con la sezione di Conegliano. Le mete di questa domenica sono la baita del Popo (1856 metri) e casera Bosconero, nelle Dolomiti Zoldane. Partenza alle 7.30 e rientro alle 18.30. Rimanendo in zona l’associazione ciclopedista di Conegliano Liberalabici parte domenica alla conquista del castello di Caneva. L’itinerario, lungo il tracciato della gara per mountain bike “Fra i colli di Caneva”, rappresenta una delle mete più ambite e sudate dei ciclisti. Giunti alla piazza di Caneva, si sale verso il castello, nei secoli Due giorni con la grande atletica R Il capitano dell’Under 21 Marco Donadel di categoria fa parte, con le mostrine di capitano, Marco Donadel. Il centrocampista di Conegliano, titolare nella Fiorentina di Claudio Cesare Prandelli, a 23 anni e dopo 34 partite in azzurro, è alla seconda esperienza nella massima manifestazione continentale per Under 21. Giacinto Bevilacqua CAI E DINTORNI divenuto una chiesetta. Si scende poi lungo il sentiero dei morti che costeggia tutto il colle fino a congiungersi con la strada sterrata, da dove, seguendo un altro sentiero, si torna all’abitato. Rimanendo in tema di pedalate, l’associazione A ruota libera propone per questa domenica una duplice meta: Codroipo, le risorgive fra parchi, le ville e i mulini, da un lato, e la Treviso-Ostiglia dall’altro. Dulcis in fundo, questa settimana il trofeo del maggior impegno montano lo conquista la sezione Cai di Sacile. La meta dell’escursione domenicale è il Pian itorna la grande atletica a Conegliano. Venerdì 26 sono in programma, infatti, due iniziative di spicco allo stadio comunale Narciso Soldan. Raggiunge la sedicesima edizione il Memorial Toni Fallai, meeting internazionale su pista organizzato dall’Atletica Silca Ogliano con il patrocinio del Comune e della Provincia. Nove le gare in cartellone: 200, 800, 5 mila, 110 ostacoli e getto del peso maschili, 1500, 100 ostacoli, lungo e asta femminili. Particolarmente qualificato, ad iscrizioni ancora aperte al momento di andare in stampa, si presenta il ranking del mezzofondo che vedrà come protagonisti alcuni dei migliori atleti africani confrontati con gli azzurri più promettenti. Negli 800, ad esempio, sono certe le adesioni del senegalese Aboulaye Wagne, dei keniani Benson Esho e Phi- lemon Kipkorir, nei 5 mila dell’azzurro Marco Mazza, i keniani Jackson Kirwa Kiprono, Richard Matelong e Philemon Kirwa Tarbei, nei 10 mila del campione asiatico Ismail Essa Rashed del Qatar. Nei 200 correrà anche il bronzo olimpico Deji Aliu 84x100 Nigeria. A livello femminile sono attese l’algerina Touhami Nahida (finalista ai mondiali indoor nei 1500) e l’ex campionessa del mondo juniores nei 3 mila Beatrice Jepchumba del Kenia. Le gare, ad ingresso libero, iniziano alle 19.15. Concluso il Memorial Toni Fallai scatterà “L’ora di maratona”, originale staffetta di 24 ore con squadre composte da 24 elementi, ognuno dei quali gareggerà per un’ora. La spettacolare manifestazione sarà vinta dalla squadra che, nell’arco delle 24 ore, avrà percorso il maggior numero di metri. dee Femene (1163 metri) a cavallo tra Trevigiano e Bellunese. Il percorso si sviluppa lungo strade carrozzabili dal Pian dee Femene fino al Cra Rosset per poi risalire a casera Col di Tabac. Dislivello di 380 metri e partenza da Sacile alle 8 dalla sede sociale di San Giovanni del Tempio. Altra meta domenicale è la pedemontana pordenonese, sede della lezione pratica su elementi di flora e ambiente dell’IX corso di escursionismo. Per la teoria occorre aspettare il 24 maggio quando, alle 20.45 alla sede di Pordenone, si terrà la lezione sull’ambiente montano e la sentieristica. Angela Deganis CICLISMO: Circuito di Caneva S i corre sabato 20 il 7º Circuito internazionale di Caneva-Memorial Giovanni Perin, gara nazionale organizzata dal Caneva Colorificio San Marco. Gli elite e under 23 percorreranno 147 chilometri con partenza alle 14. Dopo gli iniziali sei giri di circuito pianeggiante, si percorreranno sei tornate di 13,5 chilometri l’uno attraverso castello di Caneva, cave di Sarone, bivio Franzago, Tarcisa, Fiaschetti e Caneva. Sullo stesso circuito a giugno sarà assegnato il tricolore juniores. 38 e Lettere L’AZiON & interventi Acceso dibattito sul Codice Da Vinci Domenica 21 maggio 2006 LA CHIESA SOTTOLINEA L’INESATTEZZA DEI CONTENUTI 1 / È TEMPO CHE 2 / PERCHÉ NON TRATTIAMO 3 / LA ROSA NEL PUGNO: I CATTOLICI SI DIFENDANO IL TESTO DA ROMANZO? DIALOGO, NON SCOMUNICHE E gregio Direttore, il mio intervento non vuol essere un giudizio ripetitivo dell’immoralità, per non dire blasfemia diabolica, dell’opera “Il codice Da Vinci”... già se ne parla fin troppo, anche, credo, a vantaggio probabilmente calcolato dall’autore. L’osservazione che vorrei fare è consequenziale, in quanto, anche se non mi compete, sono profondamente convinto che sia arrivato il momento di difenderci, parlo di noi cattolici in qualsiasi parte del mondo ci troviamo ad operare, difenderci prendendo esempio dalla santa vita di Giovanni Paolo II, dalla sua filosofia che mi permetto di chiamare del “dissenso cattolico” e da quei valori che ci caratterizzano, perché personaggi come l’autore del best-seller citato non solo non andrebbero considerati ma, a mio modesto modo di percepire lo spirito, scomunicati “coram populo”... primo per non averne più, poi, per il loro bene perché potrebbero sentire il bisogno innato di redimersi e così non solo salvarsi l’anima, ma sentire, per farlo, il desiderio di fare bene- E cco un piccolo campionario dei vari umori che il discusso romanzo sta suscitando. Da chi, scandalizzato, giudica debole la reazione dei credenti, a chi si mostra critico e indignato per queste reazioni. Al primo dico solamente che è giusto protestare, guai se ci fosse negata questa possibilità, ma sempre secondo lo spirito cristiano che rifugge da ogni fanatismo. La seconda lettera si domanda perché non ci si limita a considerare questo testo per quello che è, cioè solamente un romanzo e perché ci si accanisce proprio su questo, mentre ce ne sono tanti altri anche peggiori. D’accordo che si tratta di un romanzo, frutto di fantasia, ma è un romanzo che l’autore esplicitamente dice basato, nella sua sostanza, su documenti storici per cui la tesi centrale che afferma la Chiesa cattolica essere un ficenza, e con i soldi che guadagnano, sa, Direttore, quanta povera gente ne potrebbe usufruire? La mia non è cattiveria, forse sbagliata interpretazione della “parola”, ma, mi creda, piano piano con gesti forti si riempirebbero le chiese e forse la Vergine potrebbe starsene tranquilla in cielo senza dover venire continuamente ad implorarci sulla via del bene come fa da più di vent’anni a Medjugorje. Le chiedo scusa ma, vivendo con una certa sensibilità, al giorno d’oggi, tra la gente, mi sono reso conto come sia stufa e abbia bisogno di amore, quell’amore che abbiamo tutti dentro e dilapidiamo davanti al televisore in modo inomignoso da come ce lo portano via; quando potremmo avere il coraggio, con pochi stimoli, verso quei canali (non televisivi) a noi così vicini e magari poco sensibili alle nostre aspettative, di cambiare il mondo... come diceva madre Teresa di Calcutta, partendo dalla piccola realtà di cui facciamo parte. Maurizio Dal Mas Vittorio Veneto colossale inganno, sarebbe vera. È proprio contro questa pretesa che bisogna reagire, perché chi legge, preso dalla narrazione avvincente (tanto più nella versione cinematografica) può incominciare a prestargli fede, a pensare che, forse, qualcosa di vero ci sia. È necessario mostrare con tutta chiarezza, come è stato fatto, che è una pura e vergognosa fandonia. E perché accanirsi contro questo romanzo e non contro altri? Perché una quantità enorme di persone lo ha letto, a differenza di altri magari di maggior pregio letterario. È diventato un fenomeno culturale a livello mondiale del quale è difficile trovare le ragioni. Sono cose che succedono. E che fanno intascare un sacco di soldi. Proprio per questa fortunosa diffusione non è possibile ignorarlo. Gli amici della “Rosa nel pugno” affermano che si tratta di “una voce con- Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 H o notato e letto l’intervento/editoriale del nostro Vescovo nel numero 20 di domenica 14 maggio 2006 (peraltro ripreso da altri organi di informazione) sul caso “Codice Da Vinci”, il “best seller” mondiale del professore/scrittore Dan Brown, prossimamente nelle sale cinematografiche grazie alla trasposizione hollywoodiana di Ron Howard. Scrivo un po’ sorpreso perché, senza voler addentrarmi in dettagli sociali, storici, archeologici, filosofici o teologici, ho sempre raccolto con sorpresa qualsiasi discussione/dibattito sul tema: spesso, vedi il caso dei numerosi instantbook pubblicati sull’argomento e a maggior ragione ora che si annuncia l’uscita del film, sembra quasi che il “Da Vinci Code” venga concepito come una nuova teoria scientifica, come una nuova tesi, quasi come un nuovo... “vangelo”. Ma trocorrente” e che l’unica reazione dei cristiani è stata quella di oscurarla. Voce controcorrente si addice ad una cosa seria, che dice qualcosa di nuovo, ma documentato e ben pensato e non ad un mucchio di fandonie. Non è, poi, vero che l’unica reazione dei cristiani sia stata il tentativo di eliminarlo. Le af fermazioni dell’autore sono state in questi mesi abbondantemente discusse mostrandone la totale infondatezza. Per esempio L’Avvenire, il quotidiano cattolico, ha dedicato molte pagine all’argomento, interpellando storici di tutte le tendenze. Non se n’è trovato uno che abbia dato credito ai presunti documenti. Tutti concordi nel dire che si tratta di pura invenzione. Sfido gli autori della lettera ad indicarmi uno studioso, che goda di buona fama, che difenda la tesi di Dan Brown. L’invito, poi, di non andare a vedere il film non lede la libertà di nessuno, è solamente la logica conclusione di non perdere tempo per una cosa che non ha alcun valore. E anche per non essere dei pecoroni che fanno una cosa solamente perché anche gli altri la fanno. (GpM) perché non si affronta (serenamente) il romanzo di Dan Brown come un... “romanzo”? Cioè come il frutto della semplice fantasia di uno scrittore? Devo ancora trovare (forse mi sono sfuggite) analoghe discussioni/dibattiti sui più recenti “Iacobus” della spagnola Matilde Asensi (con oggetto sempre i “templari”) o su “La missione dei quattro cavalieri” dell’americano Raymond Khoury (ancora i “templari”) o su “Il terzo segreto” dell’americano Steve Berry (sul terzo segreto di Fatima). Romanzi sicuramente meno dettagliati e accattivanti del “Da Vinci Code”, ma con teorie (romanzate!) non meno esplosive e/o blasfeme. Senza dimenticare che una precedente pubblicazione “vaticana” di Dan Brown (“Angeli e demoni”) era passata del tutto inosservata. Quello che continua a sorprendermi è che si diano vita a queste gare di confutazione delle “tesi” (?) di Dan Brown, mentre passi quasi inosservato, ad esempio, “State of fear” (Stato di paura), romanzo dello scrittore Michael Chricton (sottolineo romanzo) che però cita e pubblica dati scientifici registrati e inoppugnabili sullo stato di salute “ambientale” del nostro pianeta. Perché ci si dimentica di Michael Chricton? Mi auguro non sia perché “State of fear” è un libro più “grosso” del “Da Vinci Code” o, molto più semplicemente, perché è più “faticoso” per la comunità discutere/dialogare con “veri” dati scientifici alla mano. Glauco Zuan Pieve di Soligo D a mesi assistiamo a “scomuniche” da parte delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dapprima del bestseller di Dan Brown il “Codice Da Vinci” e ora anche del film tratto da tale opera, che sta per vedere la luce nelle nostre sale cinematografiche. Alle critiche e ai tentativi di boicottaggio si è aggiunto il Vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Zenti, che lo ha definito “ripugnante” e che tra le righe ha rilasciato un invito più o meno velato a non andare a vedere il film. In una situazio- ne in cui ogni giorno nelle principali reti nazionali assistiamo a film, fiction, telefilm e ageografie in cui la figura del prete e del religioso è sempre la più buona, la più brava, non sbaglia mai, indaga meglio dei carabinieri, eccetera, è possibile che una volta tanto che si leva una voce controcorrente, il riflesso sia quello di oscurarla e non di rispondere alle accuse con argomentazioni ma con un boicottaggio? Chi è convinto delle proprie idee e dei propri principi, chi ha convinzioni e non convenienze, chi è credente in altro che nel potere e nel danaro, non dovrebbe forse confrontarsi con gli altri per far prevalere il proprio pensiero con la dialettica anziché cercare di cancellare le opinioni “eretiche”? Raffaele Ferraro Ottavio Pasquotti Rosa nel Pugno Treviso interventi LA STORIA È STORIA E NON VA MANIPOLATA L a storia è fatta di avvenimenti e non può essere manipolata: si possono non condividere gli avvenimenti che l’hanno determinata, ma non di più, poiché sarebbe falsificarla; né, in nome dell’unità di un popolo, si possono mettere sullo stesso piano aggressori e vittime. Ciò è oltre che scandalo, una grande offesa alle vittime. Perdonare può solo essere cristiano, dimenticare ci indurrà ad altre guerre con tutti gli orrori che queste hanno sempre causato. Stalin, Hitler, Mussolini, Pinochet e molti altri dittatori di ieri e di oggi debbono rimanere nel ricordo, se vogliamo che quanto commesso non si ripeta mai più poiché, oltre ad essere catastrofi, le guerre determinano l’odio che solo gli uomini di buona volontà e il tempo possono cancellare. A Vittorio Veneto, il Sindaco, gli assessori Saltini e Girardello e il segretario provinciale della Lega si dichiarano scandalizzati per il discorso del relatore Negris nel ricordare il 25 aprile, data che la nostra città, medaglia d’oro al valore, ha l’obbligo di far rivivere soprattutto a coloro che “per problemi d’età” quella triste storia non l’hanno vissuta, né portano le cicatrici di torture e di morte. Di fronte alla morte ci deve essere il rispetto, ma in nome della storia abbiamo l’obbligo di motivarne le differenze. Perché non si ripetano gli orrori della guerra e anche gli errori che spesso ne conseguono, le guerre vanno odiate soprattutto quelle di invasione, compresa quella preventiva dell’Iraq, sempre fatta per interessi economici. Noi oggi siamo in Europa – e Dio ci aiuti a rimanerci – grazie a uomini di buona volontà come De Gasperi, ma non abbiamo cancellato la data del 4 novembre, fine della prima guerra mondiale, né la lapide a ricordo incastonata nel museo della Battaglia. In eguale maniera i posteri, più di noi che l’abbiamo vissuta, ricorderanno il 25 aprile, la fine della seconda, e ciò gioverà per non ripetere. La costituzione italiana nasce da quel triste vissuto e l’attuale destra berlusconiana non ha avuto il diritto di stravolgere. La storia e chi la ricorda non può essere né scorretto né capzioso, come vuol far apparire il sindaco Scottà. Francesca Meneghin