DIGITAL I consigli degli `Unskippable Labs` di Google
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DIGITAL I consigli degli `Unskippable Labs` di Google
mercoledì 6 luglio 2016 quotidiano di brand marketing, comunicazione, media, web & digital, pubblicità, design DIGITAL PAG. 7 GLOBAL DIGITAL, TECH I consigli degli ‘Unskippable Labs’ di Google dopo un anno di esperimenti sulla pubblicità video digitale Nell’era della pubblicità video digitale i tradizionali modelli di comunicazione non reggono più, ma con un po’ di sperimentazioni e prendendosi qualche rischio i brand possono riuscire a non perdere il treno dell’innovazione. Che le audience siano sempre più online non è un segreto, considerato che in un anno il tempo speso su YouTube dai 18-49enni è cresciuto del 74%, mentre quello passato davanti alla TV è diminuito del 4,6%. Non solo: più tempo si passa online – sostengono gli Unskippable Labs di Google – più rapidamente mutano abitudini, preferenze e attitudini nei confronti dei video. Per chi investe in pubblicità, è una sfida da far tremare i polsi: creare contenuti in grado di costruire legami personali, da condividere e che fanno venire voglia di sintonizzarsi ancora online. Nel corso dell’ultimo anno, i laboratori di Google hanno realizzato, in collaborazione con brand e agenzie di comunicazione per testare veri annunci pubblicitari, non idee in vitro, per vedere cosa funziona e perché con l’obiettivo di rendere sempre più forte la connessione tra l’ingegneria dei dati e l’arte dello storytelling. SONO TRE GLI ELEMENTI STUDIATI più in profondità dagli Unskippable Ads: la durata degli annunci, il loro stile narrativo e la contestualizzazione del brand. Non ne emerge una guida per creare l’annuncio perfetto, segnala Google nel suo blog, ma abbastanza lapalissianamente la constatazione che “c’è tanto valore nel fare esperimenti e nel farli spesso”. #1 SPERIMENTARE PORTA A INNOVARE perché non si tratta di test tattici, tipo messaggio A vs messaggio B, ma di cercare modi nuovi di fare le cose e soprattutto di farsi domande sempre più complesse su formati, piattaforme e audience. Il laboratorio di Google ha scoperto, per esempio, che un annuncio più lungo può avere più impatto (ed essere guardato più a lungo) di un 15” se usa il tono di voce più adatto alla sua audience. #2 PER FARE UN BEL VIDEO NON SERVONO GRANDI BUDGET. Servono invece buone idee e non partire da zero: si possono montare i video in modo diverso o aggiungere ciò che prima si era tagliato per meglio adattarsi alle diverse piattaforme, in particolare il mobile. Il fatto di avere lo smartphone sempre con sé produce un consumo maggiore, anche se frammentato. Lo provano gli esperimenti realizzati con Mondelez, Mountain Dew e L’Oréal Paris per sviluppare versioni ottimizzate per l’online. #3 NON AVER PAURA DI INFRANGERE LE REGOLE perché, in realtà, in materia di video online non esistono regole. I brand che riescono a trovare nuove modalità per raccontare storie si fanno subito notare, tanto dai consumatori quanto dall’industria della comunicazione. Autenticità e un pizzico di follia aiutano e portano risultati come testimoniano i casi di campagne firmate da BBDO per Mountain Dew Kickstart e 72andSunny per Adidas. Una volta iniziato, assicura il think tank di Google, ci si prende gusto e si riesce ad andare oltre senza paura.