Citta Nuova - Baryshnikov, nella Parigi anni Trenta

Transcript

Citta Nuova - Baryshnikov, nella Parigi anni Trenta
Citta Nuova - Baryshnikov, nella Parigi anni Trenta
1 di 2
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?idContenuto=420194
Content on this page
requires a newer version of
Adobe Flash Player.
ALTRI ARTICOLI DI:
Arte
Spettacolo
Content on this page
requires a newer version of
Adobe Flash Player.
I cento
Caravaggio
Tra note e poesia
La gioia della luce
Paiellate ed
Economia di
comunione
Portale | Indietro
LOGIN
username
Su Città Nuova leggi anche...
Un Palazzo della musica a Firenze
Mario Dal Bello
Una nuova struttura
costruita in soli 24 mesi
accoglierà il Maggio Musicale
Fiorentino. Una sede più adeguata per
il festival ipù antico d'Italia
Baryshnikov, nella Parigi anni Trenta
07-07-2012 di Giuseppe Distefano
Fonte: Città Nuova
Il celebre ballerino in veste d'attore in "In Paris-a play", da un racconto del premio Nobel Ivan Bunin:
incantevole storia d'amore tra due immigrati russi
Mikhail Baryshnikov: superstar della danza, coreografo,
fotografo, autore di libri per bambini, direttore artistico del suo
centro multidisciplinare newyorkese, attore. E quant’altro. Ma
soprattutto e più semplicemente ballerino, noto ovunque dopo
avere abbandonato l’Unione Sovietica nel 1974, scegliendo di
fuggire dal Kirov per trovare asilo negli States della libertà e del
sogno americano. È bastato il suo nome a creare l’evento al
festival di Spoleto. La sua sempre luminosa presenza in scena,
questa volta in veste d’attore.
Una storia esile quella di “In Paris-a play” tratta da un racconto
di Ivan Bunin (premio Nobel 1933) e diretta dal regista Dmitry
Krymov, ma che ben si calza al raffinato e carismatico
interprete. Ambientata nella Parigi degli anni Trenta,
racconta un'incantevole storia d'amore fra due immigrati russi:
lui un ex generale dell'Armata Bianca, lei (Anna Sinyakina) una
giovane cameriera, bellissima e malinconica, che lavora in un ristorante per transfughi e immigrati
dalla Russia. Qui si conoscono, cominciano a frequentarsi. Ma il loro amore, nato timidamente, avrà
brevissima durata: lui morirà improvvisamente.
A rendere corposa la poetica vicenda di solitudine e di perdita, è l’impianto visivo e scenografico
multimediale: una mobile pedana circolare; una parete con una porta centrale; un tavolo ed una sedia
di cartone; una serie di gigantografie di foto d’epoca e di cartoline, già in platea e poi tirate sul
palcoscenico. Tutto questo illuminato nella semioscurità da una continua sequenza di parole e
didascalie proiettate in movimento su tutta la scena, che accompagnano e supportano i brevi dialoghi.
Alla lingua russa i due protagonisti alternano il francese, mentre un coro di camerieri (la compagnia
del Laboratorio Teatrale di Dmitry Krymov) in diversi ruoli, e una soprano, intonano struggenti canti
russi che evocano ricordi e sentimenti di nostalgia.
Ricordando Andrea Parodi
Franz Coriasco
Dal 25 al 27 novembre a
Cagliari la quarta edizione
del premio dedicato al compianto
leader dei Tazenda. Uno degli
appuntamenti più importanti per la
musica etnica italiana
Quando vince la pietà
Giuseppe Distefano
In mostra nel Museo di
Roma in Trastevere, fino
al 20 maggio, la mostral World Press
Photo 2011. Nella foto, l'opera
vincitrice, firmata da Samuel Aranda
Un libro
Iconografia agostiniana
di Alessandro Cosma,
Gianni Pittiglio, Valerio
Dai Gai
vol. 1 Dalle origini al XIV
secolo
Teatro
Baryshnikov, nella
Parigi anni Trenta
di Giuseppe Distefano Città Nuova
Il celebre ballerino in veste
d'attore in "In Paris-a
play", da un racconto del premio Nobel
Ivan Bunin: incantevole storia d'amore
tra due immigrati russi
Cinema
Non privo di ironia, lo spettacolo scorre con leggerezza ed eleganza accendendosi nel finale di
bagliori inventivi. Basti la scena in cui la giovane donna si libra nell’aria come una delle spose volanti
dipinte da Chagall, mentre Baryshnikov accenna
agli unici momenti di danza: muovendosi col suo paltò nero rigirato in rosso diventa un toreador,
memoria, forse, di quell’Escamillo della Carmen destinato ad essere sopraffatto dal destino.
Al 55° Festival dei Due mondi di Spoleto, Teatro San Nicolò
Portale | Indietro
Condividi questo link su:
0
Like
Send
Canale: Arte Spettacolo
Argomento: Teatro
Tweet
1
The way back
di Mario Dal Bello - Città
Nuova
Tra le novità del weekend da non
perdere il film di Peter Weir sulla fuga
di alcuni prigionieri da un gulag
siberiano: un minicapolavoro di
introspezione psicologica
Musica leggera
John Mayer, nostalgia
canaglia
di Franz Coriasco - Città
Nuova
Il trentacinquenne del
Connecticut si ripropone
con un quinto album di studio dove
conferma la tendenza al recupero del
buon vecchio country-rock dei primi
anni Settanta.
Ultimi contenuti per argomento: Teatro
Il sovversivo erede
In scena
Sono in zona al Centrale
In scena
07/07/2012 17:09