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Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Chi raccoglierà il testimone? Ciao bbbellii! Rieccoci anche quest’anno con la LIV edizione “Partita Tripla 2015”! È nostro dovere avvisarvi che in futuro non ci vedrete più nei corridoi appostate dietro le porte delle vostre aule a ricordarvi di spedire, scrivere e fotografare perché il nostro treno è giunto al capolinea! Dopo cinque anni di dura fatica, ci auguriamo di scendere con tutti gli onori del caso. Noi speriamo in tanti; però, detto in segreto, sappiate che ci sono quattro cerberi che vi staranno addosso assetati d’articoli. ;) Perché farlo dovreste (e perché l’abbiamo fatto)? Perché è bello sentirsi parte di qualcosa, sapere che il vostro lavoro e la vostra fatica fanno parte di un progetto che porta il giornalino ad essere un segno distintivo della vostra scuola; e soprattutto è gratificante sapere che dei professori credono in voi, nelle vostre capacità, portandovi sempre a pensare che nulla è impossibile, basta volerlo. Ma basta sentimentalismi e proseguiamo con le cose serie: come potevamo non alludere in copertina all’evento che ha acceso sul nostro Paese i riflettori di tutto il mondo?! Molti di voi avranno la possibilità di scriverne, nel bene e nel male, solo dopo averlo visitato, quindi abbiamo deciso di lasciare a voi la parola senza anticipare nulla in questo numero; noi abbiamo semplicem ente ripetuto a raffica il nome della nostra testata scopiazzando lo stile. I meriti del disegno vanno ad Evita Margheritti (5B), quelli degli articoli ai tanti che li hanno scritti e quelli per la pazienza e la tenacia ai professori. invece, va a tutti quelli che han promesso ma non mantenuto. Con affetto, La redazione: Tadini Viviana (5B), Nadia Panzera (5B) I professori: Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Saluti dalla 5^A PER CINQUE ANNI A SCUOLA SIAMO STATI DOPO L’ORALE CI SAREMO LIBERATI. TRA BILANCI, POESIE E SISTEMI ABBIAMO RISOLTO TUTTI I PROBLEMI. CON LO STUDIO DISPERATO LA ZIA DANI CI HA SFIANCATO MA LA RADA NON E’ DA MENO SI SA LEI E’ IL CAPO SUPREMO! LA CREMASCHI CON AMORE:” ZITTI, MUTI E SOTTOMESSI” CI HA LASCIATO UN PO PERPLESSI. LA NEW ENTRY VIGANO’ SENTIMI UN ATTIMO… AMBRARABACCICCICOCCO’ LA FIGLIOLI NON LO SA MA STAVOLTA A SETTEMPRE NON CI RIVEDRA’ LA COZZI CON I SUOI MINUTI PER STUDIARE TANTE INTERROGAZIONI CI HA FATTO PASSARE. LA TINELLI SI E’ SPOSATA, MA LA FOTO MICA CE L’HA PORTATA. CON IL SUO ADDESTRAMENTO MILITARE LA GAROTTA CI HA FATTO SUDARE ORA E TEMPO DI SALUTARE “AH GUGLIELMO CE DEVI MOLLARE!” ALATI SIMONE: “PROF, RIMANDIAMO?” #CUCCIOLO LA AQUILECCHIA CLAUDIO: PROFFFF…….PAUSA” #RAPPER “DAI BERVA MATTIA: “LA LEGGENDA NARRA…” #DANNUNZIO BUA ANTONINO: DELINQUENZA!” #IL GOFFO “CHE CARMINATI MATTIA:” QUESTA PARTE NON SAPEVO CHE ERA DA FARE” #HACKER CORNALBA #STEVEJOBS GIORGIO:” OHHH!” COLELLA ANTHONY: “SI SI, DOMANI CI SONO...” #SCOMPARSO D’AMATO ARIANNA: “ELSINKI, QUA ANDIAMO ALLA CIECA” #SCHIACCIATINEOVUNQUE KAPPLANI DHURATA: “MA CHE SO PE’ NATALE?” #BELLADDORMENTATA DECARO VALERIA: “OH VOGLIO SAPERLO ANCHE IO” #ZABETTA MIHOLCAN IULIA: “C’ERA UNA MOSCA SEDUTA SUL TEMPERINO” #MISTERO ERBAVORI ESTEFANO: “NON HO STUDIATO” #NOVE PAGLIUCA NICLA: “DAI, VADO IO PER PRIMA” #SDENG FRIGERIO GIORGIA: “IO TI MANDO A COME TI VESTI” #VACAGHER PODINA ALEXANDRA: “THAT’S ALL” #INGLESINA GHEZZI MONICA: “SORRISI ALLA VICHA” #PINGPONG RACHDAOUI BADR: “SOTTO IL SEI NON SI VA” #CAMMELLODELL’ORIENTE Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 RIVA GIORGIA: “NO, IO MERITAVO DI PIU’” #FINANZIERA ROCCIOLA STEFANIA: “HO BISOGNO DI UN CAFFE’” #BOBILBROCCOLO ROTA FEDERICA: “OH RAGA SONO A DIETA... DATEMI LE CARAMELLE” #DONATRICE SABANI ELISA: “PROF, #MATEMATICANONTITEMO HO SHAUKAT KAMRAN: #ILDOTTORE “DON’T WORRY BE HAPPY” SIGNORELLO GIUSEPPE: “CHI L’HA INVENTATA LA MATURITA’?” #LUOMOCHESUSSURRAVAAIPICCIONI VERRI PAOLO: “HO FATTO LA PAZZIA” #IOMELATOLGO UN’IDEA” Saluti dalla 5^B “Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni Notte di sogni, di coppe e di campioni. Si accendono le luci qui sul palco ma quanti amici intorno che viene voglia di cantare Notte di lacrime e preghiere la matematica non sarà mai il mio mestiere E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca Ma questa notte è ancora nostra. Forse cambiati, certo un po' diversi, ma con la voglia ancora di cambiare. Se l'amore è amoreee.” RICCARDO ASONI Non si è ancora capito se il suo umore cambi in base alle stagioni o se sia affetto da mestruo maschile. E’ lui il vero latin lover della classe! #PalestratoDisperato #LinguaConsumata DORIS BARDHI Lei è la nostra albanese, italiana, gualdese, trevigliese e milanese preferita! #CittadinaDelMondo #NoBardhiNoParty [Notte prima degli esami – Venditti] GLORIA BERNAREGGI Passeranno alla storia le sue urla moleste delle 08.00 del mattino. #Megafono Brava e bella ma nasconde un animo Ultras. Non vede l’ora di avere tanti bimbi solo per portarli allo stadio. #SempreInCurvaNord LUCA BIANCARDI Da Swiffer a… Hipsterone vero. La pubertà arriva a vent’anni. #Wolverine MIRKO CONSONNI Bergamasco DOC ma mica tanto. E’ il nostro putanji sardo preferito. #SardoIoSono #ProvolaInOfferta ELVIRA CARMINATI L’unica che sa tutto di qualsiasi cosa. Il mistico è la sua passione: un esempio lampante? Il tedesco. #ParrucchieraAggratis #ElviraPassioneTrecce&Massaggi ELISA COLPANI FEDERICA FERRARI La nostra cara rappresentante è un’animalista compulsiva: se vede un cane solo per strada le viene da piangere. #Kikkakikk GRETA LEGNANI Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Alle 08.00 del mattino sa già cosa mangerà per pranzo. E nell’attesa… “Mi serve un cuscino. Vivi, mi passeresti la sciarpa?”#HardCore ROBERTA LEONI La tipica ragazza casa e Chiesa, ma è il capodanno che la frega. #KOd’anno #Rivelazione OLGA MANDELLI L’amante del Pagante per eccellenza. Però i Dottor Martens verdi con le stringhe gialle anche Enzo Miccio li boccerebbe! #FaccioAfter EVITA MARGHERITTI E’ risaputo che le bionde sono stupide, lei però le batte tutte! #RagazzaTumblr #PolliceVerde VALENTINA MONTIN Mora dagli occhi blu, è un concentrato di virus e tenerezza. #Amore14 MARZIA MONZANI Salvini è il suo vero idolo, ma il fascino della Terronia l’ha vinta. #Myconos #SoMiaaa #RappresentanteInPensione FRANCESCA ORSANI Colei che potrebbe mangiare anche le gambe del tavolo senza ingrassare. Per lei gli orecchini sono un must. #PuntoTamarra NADIA PANZERA La risata più contagiosa ma allo stesso tempo più odiosa della classe. #CantanteLirica #Ricciolid’oro CLAUDIA RUSCONI Colei che ha sempre freddo ma che il posto vicino alla finestra non lo lascerà mai. #TuttaChiacchere&Paranoie ELISA SCURO Rossa di capelli, golosa di… Ragazzi romani #RipNikita ELISA SORRENTINO Pur essendo la più grande d’età, è la nanetta della classe… Fortunatamente compensa in altro! #HelloKitty #Tina VIVIANA TADINI Il basket e la pallavolo sono gli sport che più le interessano. Ovunque ci siano delle palle, lei c’è. #SucchiottiConAmore VALENTINA TROIANO Tanto silenziosa quanto sensibile. La sua voce rimarrà sempre un punto di domanda. #ValeFacciUnUrlo PAOLO VALSECCHI “Prof, quindi lei mi sta dicendo che dovrei parlare con la prostituta della mia via?” #’cezionale MARCO VAVASSORI Super popolare sui social, atleta affermato e in cerca del vero amore. Aspettavamo l’I-Phone 6 per vedere i suoi selfie in blu ray! #PrimineFateviSotto IL CRUCIPROF E poi un po’ di rilievo lo dobbiamo dare anche a loro: i nostri professori, quelli che, chi da anni e chi solo negli ultimi nove mesi, ci hanno visto crescere e soprattutto frignare. Ve li presentiamo così: 1. Per lui la nostra maturità è iniziata in terza. La sua unica certezza è il condizionamento sociale. Ma mica non esistono certezze? #AltroDirviNonVo’ #Malatissimo 2. Il suo saluto alle 07.55 del mattino funziona meglio del caffè. #Bellaaaaa 3. I fiori sono la sua vera passione (o forse il giardiniere?) #ehnoeh #eadessomidicibene 4. Verbi e vocaboli dovrebbero essere il nostro pane quotidiano. “x, hai quasi recuperato: hai preso 3” #FerrataÜberAlles Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 5. La nostra àncora e il nostro ancòra. Quando Dio distribuiva l’altezza, lei stava studiando matematica. #Don’tTuc 6. Il suo barboncino, a sua detta, conosce l’economia meglio di noi. #VivaMirta 7. La sua sfera di cristallo ne sa una più del diavolo. Anzi, è lui il diavolo… E veste Prada! #MaMör #Occhio #Putanji 8. Anche se vola una mosca stiamo facendo casino. Tra le commerce e la civilisation non sappiamo cosa odiare di più. #VecchiaGrammaticaDoveSei 9. I cellulari sono la sua ossessione. Colei che invece di guardare il film controlla se noi lo stiamo guardando. #Peròicompitinonlivogliamo Saluti dalla 5^ F Queste frasi le dedichiamo a noi, noi che ci siamo sempre supportati e sopportati. Tra litigi, urla, lacrime, risate e momenti indimenticabili questi cinque anni sono passati e per quanto mentre li si vivono non è facile rendersene conto, questa scuola, questi corridoi, queste persone ci sono entrati dentro e cambiato per sempre. Le ore di educazione fisica passate a ridere in palestra, quelle in cui più che un’aula di scuola sembrava una sala da ballo e canto, quelle che ci si guarda in faccia e ci si dice “ma tu hai capito?!”..forse è proprio vero “questi sono e resteranno per sempre I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA” Agazzi Stefano: “Dicono che nella vita ci vuole una botta di culo… tu l’hai sempre avuta! #StudiareèBeneCopiareèM eglio” Bacova Lokjana: “È la mamma della classe, tra poco sposina, ma di cazzate ne spara ogni mattina! #RenziNazareno” Bejko Emanuel: “Sono gentile, intelligente e bello ma se mi provochi t’accoltello! #IlNostroAlba” Biancini Ilaria: “Sei sempre stata predisposta per quelli più grandi… ma fermati ai 30! #NonHoL’Età” Bonato Claudia: “Mi piacciono grossi e pesanti.. ma come sono belli questi elefanti! #TeAdOgniOra” Carrera Simone: “Nel frangente in cui inizia a parlare……………….cala la notte! #So(‘)TuttoIo” Censi Davide: “Le sue due donne se lo contendono.. chi vincerà? #DeaVsMacchinetta” Corti Fabio: “La tua assenza è molto presente #DoveSei?!” Fava Carlo: “Da quando è fidanzato si è isolato, sempre con lei sta messaggiando e intanto l’anno sta andando! #PhoneInLove” Gjoka Erlona: “Sempre a studiare stai, ma non ti riposi mai?!?! #InterrogazioniAMacchinett a” Juan Ung Phromphinan (Bob): “È cresciuto nell’intelletto, un po’ meno nell’aspetto! #MadeInChinandia” Lanzini Marta: “Con il tuo intelletto ogni giorno stupisci, ma è meglio se vai in bici! #IlCaffèMacchiatoCos’è?” Leoni Giada: “La scollatura è attraente, ma su di me l’effetto è indifferente! #SenzaReggiseno” Meloni Gabriele: “Altro che maturità, io voglio battere la Lega Pokemon! #ElJugador” Riva Riccardo: “Se arrivi in ritardo è un casino, ma ogni tanto pagalo sto’ cafferino!!! #TranquilliRagaArrivo” Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Rossoni Astrid: “Ogni spacciatore nello studio ti Vecchiarelli Matteo: giorno fai disastri, picchi e fai onore! #AveMaria” “Sappiamo che nel tennis insulti peggio dei maschi! Tadolti Giorgia: “Le bionde c’è il diritto ed il rovescio, #MettiliStiJeans” ciocche gli occhi azzurri e ma con le donne lui va solo Tabaldi Davide: “Da poi…. Il tuo pinguino Artur! di rovescio! quando hai cambiato #JeSuisForbicì” #FattelaNa’Risata” ..ed un pensiero anche a loro, i nemici n°1 che alla fine poi tanto nemici non sono! Quelli che fanno sudare nelle interrogazioni, venire il batticuore dall’agitazione peggio che il primo amore, quelli che ci hanno visto crescere e fanno parte della crescita: i nostri professori! Ci mancheranno anche loro, con le lune storte, con le battute pronte, ognuno diverso, ognuno speciale, ognuno che, a suo modo, si è aperto con noi e ci ha mostrato non solo l’insegnante, ma la persona che è al di fuori di un’aula.. Le persone che si emozionano per una festa a sorpresa per il loro compleanno, i giocatori di calcio incalliti che non demordono, quelli a cui brillano gli occhi quando parlano dei propri matrimoni e figli, quelli che ti insegnano che per amare basta davvero poco, che mettono in mostra ogni punto di vista e lasciano a te la possibilità di decidere. Oggi il nostro GRAZIE più vero e sincero va a loro!!!! Capone Federico: “Ad ogni compleanno, festa o ricorrenza, di una sua poesia non può mancare la presenza #ÈDura” Cavalieri Lucia Manuela: “Les gâteaux sont sa passion et pour une surprise elle s’emossion! #MadameLucieDeParis” Diasparro Pietro Michele: “Con la volèe lo puoi fregare, ma con il diritto lascia stare!! #TheRacketLaw” Facheris Ermanno: “Ha lanciato una moda con le sua sciarpetta, ma nelle sue ore non girano mai le lancette! #NelDubbioCarrera” Garotta Raffaella: “Le sufficienze sono dei miraggi se c’è lei nei paraggi! #ForrestGump” Marchetti Alessandro: “Arte, letteratura, economia! #Secchione” Moriggi Lino: “Ogni mattina si improvvisa giornalaio, ma è nato prima lui o il calamaio?! #WeMister” Pentasuglia Silvia: “Un metro e mezzo di puro stile che ringiovanisce ogni anno in Aprile!! #PentaStyle” Radaelli Paolo: “A giocare a calcio non ha più il ritmo, ma il numero te lo fa con il logaritmo!! #AndiamoACercareGliOcchi aliNellaNeve” Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Saluti dalla 5^ D di Bogado: Il pupillo di Rocky, interrogato nove volte a settimana in diritto ed economia politica. #SpacciatoreDiFazzolettiDallArgentinaConFurore Filippini: Leggende narrano che ogni tanto Nicolas venga a scuola. Dopo averlo avuto quattro anni in classe, la Dinolfo non ha ancora capito che Filippini, insieme al compagno Stolfi, improvvisa concerti degni di un safari in Kenia. #UsiiModiECostumi Fra: Il suo inglese è paragonabile a quello di Renzi. Se vi serve un pullman per megafestoni, contattate Felix (il padre). #ImAGinius Issi: L'unica persona che ottiene il massimo rispetto da un avvocato è lui: il Signor Hima! Inseparabile dal suo Minecraft, fa più costruzioni lui durante due ore economia che un ingegnere in tutta la sua vita. #MaIlNomeÈIssiOHima? Yari: È sempre venuto a scuola in qualsiasi condizione, ma dai 18 anni non è più pervenuto. Non fatelo arrabbiare: ve lo consiglio! Fantastiche le sue reazioni da terza guerra mondiale quando gli viene posta una qualsiasi domanda. #YelloFurioso Marty: Calma, paziente, gentile, ma ogni tanto si ribella. Non insulta mai nessuno se non la sua compagna di banco, Laura. #DottorJekyllEMisterHyde Eli: Dopo quest'estate Elisa non è più la stessa: i primi tre mesi di scuola continuava a salire le scale per andare alla classe dell'anno prima. PS: dovrebbe Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 scendere le scale perché siamo al seminterrato. #Serrucho Willo: Chiede di spostare la simulazione di terza prova per non mancare alla sacra processione di Vailate. Il giorno dopo non si presenta in classe e scrive ai compagni:"Oggi non sono in condizioni di venire a scuola" #SaveSiFa Meri: Le raccomandazioni non sono mai troppe! Finita la scuola non ha voglia di far niente: 3 mesi in Australia, un anno in America e non ha mai 1€ da prestare! #BraccinoCortoForLife E saluti anche dalla… Babi: Fa mille lavori e sa sempre tutto di tutti: se serve qualche informazione segreta chiedete a lei, sicuramente ne sarà al corrente! Se le chiedete qualcosa in qualsiasi momento del giorno, la risposta è sempre la stessa:"Sto leggendo un libro, non rompere!" #Serrucho Pezzo: L'ultimo anno gli ha dato al cervello: gli si è sciolta la lingua! Tra qualche anno lo vedremo passare informazioni segrete alla CIA. Per ora si limita a passare i compiti di economia aziendale! #MaCheMollo? Laura: Impazzita durante quest'estate! Non è più la brava ragazza di una volta! #HaiFattoEconomia? Rava: È come le ragazze: la puntualità non è mai stata il suo forte! L'unico che se non trova parcheggio davanti a scuola, torna a casa a dormire! #AncheUn59Basta Anto: Non si sa se fa più capriole con i voti o nei parchi coi suoi soci di parkour. L'unico che a 18 anni non sa ancora fischiare e se qualcuno lo fa in classe, automaticamente la colpa è sua. #YaHoooooooo Mich: Distributore umano di cicche. Passa 24h su 24 a giocare a Clash of Clans. #Claner Romi: Dice sempre di aver preso 2 in qualsiasi verifica o interrogazione, ma alla fine prende 8. #Serrucho Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 ...5^ serale …5^H …5^C Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 … e 5^E English Theatre Debora Zanoli - 5E Thursday, November 13 from 8:30 to 10 some classes went to the theater Colognola Bergamo to take part in an interesting work, by Oscar Wilde. The comedy has the title of "AN IDEAL HUSBAND", interpreted by the theater company Palkettostage. The classes were accompanied by their professors that as a first gave a preview of the plot to be able to understand better. The story takes place entirely in English and it was very nice and curious. It should be advisable to listen to a work entirely in the original language. The actors who played the characters in my opinion were very good. Funny, spontaneous, able to understand the language and able to know how to entertain an audience. An audience that was young because the show was opened to the third year of high school. Also at the end of the show the actors gave the opportunity to the public to interact with them directly. They asked questions about the work but also about their lives as actors and with the highest availability, all have been given an answer. The set used reflects the idea of ease and power to which the protagonists belong. The story in fact takes place in the apartments of the upper class and Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 rich curtains have been used complemented by certain furniture that help the public to identify the different rooms. The costumes very luxurious, so as to identify the different characters and determine their character. The accessories used were hats, jewelry, ties, dresses, shoes and all of things on stage create an image of richness and help to understand the context. The plot has a protagonist Sir Robert Chiltern, a respected and brilliant politician, deeply loved by his wife, who recognizes in him all the best qualities. One day, however, the petty intrigues of Mrs. Cheveley reveal to Lady Chiltern that the fortune of her husband originated from an old dishonesty. This revelation makes her lose faith in her husband and does not just chip away at his happiness, but also its most important ethical benchmark. Only the timely intervention of a friend of both, the ironic and charming Lord Goring, will manage to save their marriage. I liked the story very much, the thing that made me happiest was that I could understand almost everything, not all minimum parts, but the general context. The actors have contributed a lot to my understanding and I really enjoyed it. I would recommend it to all, in fact the work was a mix of the useful and the delectable and also, from my point of view, the theater company was very valid. An ideal husband Nadia Panzera – 5B “I love talking about nothing, father. It is the only thing I know anything about.” Lord Goring Oscar Wilde wrote “An ideal husband” in 1895. LOVE, WIT and NO PERFECTION are the keywords of the facts described. If you read it now, you will be amazed! Palketto in Colognola proposed us “An ideal husband” as a contemporary vision. It is a different way of representing Wilde’s work. Taking for granted that you will read the book or watch the film, I’d like to tell you two things: be careful guys, watch out to Mrs Cheveley! And dear girls, you will surely fall in love with Lord Goring! Oh, remember, “ideal” doesn’t exist! p.s. (Thanks to Loriana Nossa for checking) Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 USEFUL LINKS: www.palchetto.it/it/ www.youtube.com/watch?v=C-9jegJdXj0 Chi sa chi sono? (La soluzione sul numero del prossimo anno) Lezione di teatro Viaggio alla scoperta di una comicità senza tempo Michela Moriggi, Ilenia Piazzalunga, Brambilla Laura, Matteo Sudati – 4D Treviglio, giovedì 27 ottobre 2014 Cos’è la commedia dell'arte? Per rispondere a questa domanda si è soliti immaginare qualcosa di noioso e antico, che veniva messo in scena solamente nel ‘500. Ma non è così. La commedia dell'arte è infatti un genere che ha profondi legami con la cultura contemporanea. Ciò è quanto hanno potuto costatare i ragazzi delle classi quarte dell'istituto Oberdan che hanno assistito ad una lezionespettacolo tenuta da Eugenio de Giorgi (attore che attualmente lavora e risiede a Parigi) riguardante questo inconsueto genere teatrale. Dallo scorso anno, infatti, i docenti di lettere propongono per i propri alunni un appuntamento al teatrino del Conventino, annesso alla Parrocchia di S. Maria Annunciata, per andare alla scoperta della commedia dell'arte. Questa iniziativa ha permesso di far riscoprire ai ragazzi la bellezza delle maschere di cuoio, fatte a mano, e il grande lavoro (talvolta anche fisico) svolto dagli attori per portare in scena i personaggi. La commedia dell'arte è un genere teatrale nato in Italia nella metà del '500, molto praticato fino alla metà del '600. Gli attori, per recitare, non seguivano un vero e proprio copione, bensì un canovaccio, detto anche "scenario" che serviva loro da guida per poi sviluppare la rappresentazione attraverso improvvisazioni. Ai ragazzi è stato inoltre precisato che nella Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 commedia dell'arte esistono personaggi fissi, cioè che compaiono in più spettacoli come Arlecchino, il Capitano, lo Zanni, Pantalone, Colombina; essi indicavano delle "figure” come lo sciocco, l'ingenuo, il ricco volgare, il nobile impoverito, la serva intelligente... Inizialmente lo spettacolo aveva luogo nelle piazze, successivamente vennero costruiti teatri dedicati interamente a queste rappresentazioni. Gli attori indossavano maschere di cuoio, che venivano forgiate a mano da artigiani specializzati. Tutt'oggi queste maschere vengono realizzate a mano da specialisti e sono "personali"; ciascun attore infatti ha le proprie maschere che si adeguano perfettamente soltanto alla sua fisionomia. Ogni maschera è associata ad un personaggio che possiede anche un abito caratteristico; questi due elementi rispecchiano ed esaltano le particolarità caratteriali e fisiche del personaggio stesso. Un'altra peculiarità era costituita dal linguaggio: sulla scena s'intrecciavano dialetti e lingue differenti, a seconda del personaggio. De Giorgi ha spiegato che i temi principali che la commedia dell'arte utilizza sono quelli dell'amore, della politica e del denaro. Sono questi dei temi "universali", che mettevano in ridicolo le debolezze umane, esagerandone i toni attraverso la mimica, la voce, i movimenti. Questo era ciò che riempiva le piazze nel XVI-XVII secolo ed è lo stesso strumento teatrale, fatto di gesti, voce, sarcasmo, doppi sensi, che ha tenuto incollati alle sedie per più di un'ora noi ragazzi e che ha strappato un sorriso anche ai professori più severi. CONTRO LA LUDOPATIA aumenta quindi la frequenza e l’importo delle giocate, anche per recuperare i soldi delle perdite, spreca del tempo a pianificarle e ricerca il denaro da “investire” in esse. Solitamente il giocatore d’azzardo è irrequieto, stressato e si arrabbia facilmente, mente ai famigliari e agli amici e anche a se stesso, per nascondere la sua dipendenza , finge che si tratti di una giocata occasionale; spesso il giocatore commette anche azioni illegali come furto e falsificazione. Espressione del gioco d’azzardo sono le schedine, i video Poker, le slot machines, i “gratta e vinci”, il lotto (o superenalotto), il bingo, altre scommesse sportive e i giochi come la Roulette e il Blackjack, presenti solitamente nei casinò. Negli ultimi anni si è evoluto il gioco online: chiunque in possesso di un computer e di una connessione ad Internet può accedervi facilmente e comodamente da casa, non richiede alcun spostamento, e proprio per questo è il più pericoloso. Il giocatore non ha freni, infatti può accedere sempre al gioco, senza limiti di tempo; in esso manca la funzione socializzante al punto che il soggetto in questione inizia a trascurare la famiglia, il lavoro e i rapporti sociali. Oltre ad aver analizzato questo fenomeno, definendo di cosa si tratta e le sue varie forme, ci siamo soffermati sui soggetti con questo disturbo, sulle conseguenze e sui rischi di esso, sulle tecniche pubblicitarie e non, che vengono applicate per cercare di diffonderlo ulteriormente e sui soggetti a cui si può chiedere aiuto in questi casi (centri per evitare le ricadute nel gioco patologico ed équipe di aiuto). Secondo alcune statistiche questo disturbo nasce tra Debora Mahmutaj – 3B Sempre più diffuso il gioco d’azzardo tra i giovani, ma sono davvero a conoscenza delle conseguenze che può avere e della dipendenza che crea? Con questo scopo informativo, cioè far conoscere rischi e conseguenze di un simile comportamento e prevenire disturbi di questo tipo, l’istituto Oberdan di Treviglio si è attivato offrendo ai ragazzi un incontro con degli esperti, tra cui una psicologa ed un volontario del centro di aiuto per le persone aventi questa patologia. Giovedì 6 novembre 2014 infatti, la classe 3°B R.I.M., ha partecipato a questo incontro, partendo da un brainstorming (tempesta di idee), un modo per far emergere appunto, le idee di tutti i componenti del gruppo classe, che hanno esposto tutti i concetti che potevano collegarsi a questo fenomeno, che si è identificato e riconosciuto come una vera e propria malattia, e non solo come fenomeno sociale che non ci riguarda, perché purtroppo ci riguarda eccome. L’incontro è proseguito con una conversazione ordinata sul fenomeno, nella quale abbiamo provato ad immedesimarci in queste persone, e a pensare a come ci comporteremmo se qualcuno dei nostri genitori o amici, avesse questa dipendenza; infine ci hanno presentato alcune slide che approfondivano l’argomento con una serie di statistiche. Il gioco d’azzardo patologico, chiamato anche azzardopatia o ludopatia, è definito come un disturbo comportamentale del controllo degli impulsi, per questo il giocatore patologico e dipendente dal gioco, Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 gli uomini durante l’adolescenza, mentre tra le donne intorno ai 20-40 anni, anche se in molti casi anche i pensionati, che come i giovani hanno più tempo a disposizione, ricadono in questa trappola. Le conseguenze che possono derivare da un tale disturbo sono sia personali che sociali: difficoltà economiche, compromissione dei rapporti, perdita del lavoro, dipendenza da droga e/o alcool, e nei casi più gravi i soggetti che accumulano ingenti debiti, pensano o scelgono la via del suicidio. La ludopatia è stata riconosciuta come malattia dal Ministro della Salute Balduzzi, con il decreto sanità del 2012, secondo il quale i minori andrebbero più tutelati, soprattutto dal gioco online, che è continuamente ed eccessivamente pubblicizzato anche durante le fasce orarie dedicate ai bambini, e ha un accesso semplicissimo. Questo decreto prevede assistenza sanitaria anche per questo tipo di disturbi, limiti sulle pubblicità relative ad esso, regole da rispettare per la collocazione delle slot machines sul territorio, a causa della nascita di moltissime sale slot, e maggiori controlli sul minori. Abbiamo osservato che le sale slot sono un ambiente buio, con i vetri delle finestre oscurati e senza orologi, e dedotto che ciò ha lo scopo di far perdere la cognizione del tempo a chi vi entra. Tutti questi aspetti, apparentemente banali, vengono attentamente studiati per diffondere il gioco d’azzardo, che, anche grazie a questi accorgimenti, diventa patologico. Crediamo che lo Stato dovrebbe essere al primo posto a frenare questi aspetti, e che per una volta sarebbe il caso di pensare prima alla salute e al benessere dei cittadini, che al guadagno. MALATI PER GIOCO Simona Foglio – 3D Avete mai giocato una schedina? Avete mai provato a giocare un euro alle slot machine e a vincerne due? E non avete subito sentito la voglia di riprovarci? Avete mai pensato che anche puntare in alto, scommettere anche pochi spiccioli sia l'inizio di una dipendenza chiamata ludopatia? È una dipendenza "nuova", che è stata riconosciuta dallo Stato italiano da poco tempo come una vera e propria patologia con importanti riflessi sociali. È una forma di dipendenza molto diffusa tra i giovani, prevalentemente di sesso maschile, che non si contrae in luoghi appartati e malfamati, ma che si diffonde semplicemente frequentando dei comuni bar di paese. In Italia la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al 47% nel giro di tre anni e di questi un terzo è a rischio ludopatia. Questo è quanto emerso da un incontro tenuto dal Dott. Donato Lorenzo e dalla Dott.ssa Bonvini Mikaela, professionisti del settore, per le classi terze dell’ITE e del LICEO per la durata di due ore durante i mesi di novembre e dicembre. Questi esperti ci hanno fatto notare quanto questa dipendenza sia diffusa. Può iniziare per qualsiasi causa e a qualsiasi età. Anche solo una vincita può essere letale. Iniziare è come una ferita, che fa sempre male anche quando è in via di guarigione. I sintomi con cui si presenta la ludopatia sono diversi: imparare a mentire fino ad arrivare al punto di auto convincersi che le menzogne siano l'esatta verità, avere sfoghi violenti e attacchi di nervosismo, cadere in stati di depressione , abusare di sostanze, voler spendere sempre di più ed essere assenti nella vita dei propri cari negando la propria dipendenza. Poiché la frequenza delle vincite in questi giochi è assai bassa si crea nei giocatori un meccanismo psicologico che convince questi soggetti della necessità di rientrare dei soldi persi con future vincite, creando così una spirale che porterà a moltiplicare le perdite. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Uscire dalla ludopatia, come accade per ogni dipendenza, non è facile. Per fortuna esistono centri specializzati, a pagamento o gratuiti, che posso aiutare chiunque in questo difficile percorso. Dobbiamo essere più forti del tempo, prevenire e non farci mai contagiare. L’incontro con questi due psicologi, dal titolo "Giocare per gioco, provocazione-riflessione sul giocar d'azzardo", è stato molto positivo ed istruttivo e particolarmente indicato per noi ragazzi che vogliamo sempre affrontare nuove sfide e provare nuove esperienze. Sta a noi aprire gli occhi per evitare di costruirci una trappola per caderci dentro. Il giovane Favoloso Greta Cappelletti – 4B Primo film sulla vita di Giacomo Leopardi, presentato quest’anno alla Mostra internazion ale d’arte e cinematografia di Venezia. Diretto da Mario Martone. Non ti aspetti di certo che un film sulla vita di Leopardi possa essere così interessante e accattivante, per niente noioso. Per noi che stiamo sui banchi di scuola e studiamo questo grande poeta solo sui libri, veramente emoziona vederlo camminare per Recanati, la sua vera Recanati, leggere e scrivere nella sua casa natale, oggi diventata museo, osservare (mirar) le colline e la campagna ascoltando le parole de “L’infinito”. Ti fa venire voglia di riaprire i libri e di tuffarti nelle parole delle sue poesie. Il film riesce a mettere in evidenza il Leopardi in quanto uomo più che come poeta. Leopardi viene fortemente umanizzato, vengono sottolineati i suoi sentimenti, le sue debolezze, le sue fragilità, ma anche la sua curiosità e la sua ironia. Lo si capisce da subito, all’inizio del film, nell’istante in cui viene recitata la poesia “L’infinito”, ci si concentra sullo sguardo del poeta più che sull’ immensità del paesaggio. Una cosa da apprezzare è che nel film non viene mai troppo sottolineato il suo pessimismo, che ormai sembra essere il marchio indelebile di Leopardi. Ne emerge un uomo che ama la vita, è un uomo infelice sì, a causa delle sue precarie condizioni fisiche, rese tali da uno studio “matto e disperatissimo”, ma è un uomo che ha voglia di amare e sognare, aperto alla conoscenza e alle meraviglie del mondo. “Io non ho bisogno di stima, di gloria, o di altre cose simili, ho bisogno d’amore, di entusiasmo, di fuoco… di vita”. Il film inizia con la parte dedicata alla giovinezza di Leopardi: il poeta in cuor suo desidera andarsene da Recanati, vorrebbe allontanarsi da un padre soffocante e da una madre sempre distaccata e priva di affetto. E’ la fase dell’amore per Teresa, la Silvia della sua poesia; è la fase in cui scrive molte lettere ai diversi intellettuali del tempo. E’ soprattutto Giordani a credere in lui e a capire che è un ragazzo prodigio, tant’è che lo va a trovare a Recanati. E’ a questo punto che c’è una sorta di “rottura”: il padre del giovane nota nel figlio un cambiamento, una sorta di ribellione e accusa il letterato di averlo fuorviato. All’età di ventiquattro anni il poeta si sposta così a Firenze, è la fase dell’insofferenza. Qui incontra Fanny, una nobildonna di cui si innamora ma che non corrisp Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 onde il suo amore; incontra l’amico Ranieri con il quale instaura una bellissima amicizia, sintetizzata dalla frase che il poeta dice all’amico “io e te una cosa sola” e che forse ci fa intendere che il Leopardi fosse attratto anche dall’altro sesso. E’ a Firenze che Leopardi incontra gli intellettuali del tempo che più che capir la sua grandezza artistica, lo temono e lo criticano per il suo pessimismo, tant’ è che Leopardi seccato risponde loro: “Non attribuite al mio stato quello che si deve al mio intelletto”. La fase conclusiva del film, dopo il breve periodo romano, si svolge nella periferia di Napoli, dove scoppia un’epidemia di colera, tra degrado e prostituzione. Dopo avere assistito all’eruzione del Vesuvio e aver scritto la sua ultima poesia “La Ginestra”, Leopardi concluderà qui la sua vita. Concludendo dal film è emerso il ritratto di un uomo con libertà di pensiero, ironico, spregiudicato, insofferente alle regole, testardo e ribelle e spesso emarginato dalla società in cui vive. Un uomo che elabora una nuova forma di pensiero, che getta le basi per una nuova concezione della cultura, che colloca il dubbio al centro della conoscenza “Chi dubita, sa …”, che ridimensiona l’uomo “Il mio cervello non concepisce masse felici fatte da individui infelici”. Un giorno al cinema Anna Finardi – 4B Elio Germano, riesce a “fare suo” il personaggio leopardiano e ne offre un’interpretazione meravigliosa trasmettendone l’assoluta sofferenza, ma senza sembrare vittima della vita e rende il protagonista umano e non più una figurina dei libri di letteratura. Riesce realmente ad essere favoloso. Inoltre, mi ha sorpreso negativamente la scelta del regista di far avere delle visioni (Teresa morta nella bara che apre gli occhi – La padrona di casa che entra di nascosto e fruga tra gli oggetti personali di Leopardi) al nostro protagonista. A mio parere lo fa sembrare quasi sciocco. Una scena invece che, finalmente, esprime un po’ di gioia e voglia di vita, ritrae Giacomo a bere ad una piccola festa in piazza a Napoli insieme a dei popolani. Questa scena si è molto distaccata dal famoso “pessimismo leopardiano” perché, anche se il colera si stava diffondendo, in quel momento, quella festa, era piena di vita. Inusuale anche la scelta musicale, che mischia la musica classica dell’epoca a quella di artisti contemporanei. Tutto sommato il film mi è piaciuto molto, soprattutto nella seconda parte della proiezione dove la vita di Giacomo Leopardi apre i suoi orizzonte a nuovi luoghi e a nuove persone. Personalmente, ho apprezzato molto la scelta del regista di far recitare alcune delle opere più importanti del poeta. Una delle parti che ho preferito è infatti stata la recitazione dell’Infinito, quando il protagonista fissa un punto al di là della cinepresa trasmettendo un vero senso di curiosità e di voglia di andarsene oltre. Facchetti Beatrice – 4B Durante la messa in scena abbiamo potuto ascoltare la voce di Germano mentre recita alcuni passi di alcune poesie, ma l’aspetto “wow” sta nel profondo significato delle sue opere. Leopardi ci vuole far “aprire gli occhi” sulla vita, perché quest’ultima è malvagia; un giorno ti regala soddisfazioni e gioie, il giorno dopo ti senti un fallito, una persona insignificante. La vita, insomma, ti dà false promesse di felicità: è veramente un grande “Mistero”. Durante la mia carriera scolastica, ho studiato vari poeti, ognuno di questi importanti per i loro messaggi, ma fino ad ora Leopardi è quello che mi meraviglia maggiormente, non so il perché, forse per il suo modo di scrivere, per la sua complessità o forse perché da un lato sono d’accordo con i suoi punti di vista sulla vita. Per finire, ho apprezzato molto questa uscita, perché svolgere un’attività al di fuori della scuola non significa “perdere” ore , ma oltre ad acculturarci, anche ad apprezzare quello che ci circonda e che abbiamo a nostra disposizione che spesso non vediamo e apprezziamo come realmente dovremmo. Non tutti hanno la fortuna, vedi Leopardi, di vivere con l’amore dei genitori, essere in salute, godersi ogni istante della propria vita, doni che frequentemente diamo per scontati, ma che tali non sempre sono. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Pietro Casella – 4B Le ambientazioni, dalla Recanati ( paese natio di Giacomo) alle altre città in cui Leopardi soggiornerà durante il suo percorso, sono ben descritte, il regista riesce inoltre a far respirare agli spettatori il clima, più o meno pesante, dei luoghi e di quello che vi succede. Un altro elemento di rilievo della produzione è sicuramente la colonna sonora, composta da Sacha Ring, in arte Apparat. L’artista tedesco presta al film le melodie da se composte e raccolte nell’album “Krieg und Frieden”, un ottimo lavoro riguardante musiche per il teatro e non solo.La colonna sonora accompagna i pensieri e la recitazione dei versi celebri del poeta, accompagnate spesso da immagini spettacolari (es.Vesuvio) e tuttavia da a molte scene un tocco di mistero e magia. Il film ha una durata complessiva di 137 minuti, sebbene non risulti pesante, cattura l’attenzione dello spettatore, lasciandolo poi in sospeso e non mostrando la morte del poeta. Stando forse a dire che la cultura non si spegne, la ricerca e la bellezza del sapere è continua. Voto 8, un buon antidoto contro parodie e cinepanettoni. Tra scuola e realtà GRANDE SUCCESSO PER LA XXIV EDIZIONE DI JOB&ORIENTA Basma Ouadani - 5D Quando ci è stato proposto di partecipare a JOB&Orienta, proprio qualche giorno prima dell’evento, noi studenti eravamo titubanti in quanto non sapevamo bene di che cosa si trattasse. Facendo qualche ricerca sul web, avevamo raccolto qualche informazione, ma le nostre idee erano ancora abbastanza confuse. Nonostante non sapessimo che cosa fosse e che cosa ci attendesse precisamente, abbiamo deciso di accettare la proposta e di partecipare. L’evento, la XXIV° edizione di JOB&Orienta, il più grande salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, si è tenuto il 20, 21 e 22 novembre 2014 presso la Fiera di Verona. I numeri testimoniano l’enorme successo: sono state presenti più di 500 realtà, gli appuntamenti culturali sono stati ben 150, 300 i relatori intervenuti e oltre 65.000 i visitatori. La manifestazione quest’anno è stata riconosciuta dal Ministero del Lavoro come Youth Corner ufficiale del Piano Garanzia giovani, ossia l’iniziativa che vuole garantire ai giovani under 29 un’offerta di lavoro, di proseguimento studi, di apprendistato o tirocinio o altra misura di formazione entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita del sistema di istruzione formale. La mostra-convegno si è posta come intermediario per l’incontro fra il visitatore e le varie realtà presenti. E’ un evento che ha offerto molte informazioni ai giovani bisognosi di orientamento dell’offerta formativa o in cerca di un’occupazione. Il salone si sviluppava in due grandi aree tematiche site in due padiglioni con diversi percorsi espositivi: la prima dedicata al mondo dell’istruzione; la seconda riservata all’università, la formazione e il lavoro. In questi tre giorni, il visitatore, è stato protagonista sia di convegni, tavole rotonde e workshop, sia di laboratori, spettacoli, sfilate e degustazioni. In ogni area era presente il profilo JOBInternational e JONInGreen; il primo rappresentava le realtà italiane e straniere che promuovono gli scambi internazionali per lo studio, il secondo metteva in Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 evidenza gli espositori e i progetti nei diversi ambiti della sostenibilità. d’azienda”, under 35, che si sono messi in gioco avviando una propria attività imprenditoriale. Il filo conduttore di questa edizione è stato il tema “imparare lavorando” con la consapevole urgenza molto discussa nel corso della manifestazione- di “abbattere il muro ideologico” che persiste fra il mondo della scuola e del lavoro. Non a caso, a portare la loro testimonianza sono stati numerosi ragazzi coinvolti nell’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro o di stage aziendali durante gli studi di istruzione tecnica superiore, e i nuovi “leader E’ stato un evento istruttivo, educativo e ludico. Un’esperienza che ha ampliato le prospettive di chi ancora è incerto sulle scelte del proprio futuro e quindi il nostro consiglio è quello di partecipare con entusiasmo a questa iniziativa nel caso in cui, negli anni a venire, essa venga nuovamente proposta. Hey, chi ha ucciso Mr. Job? Nadia Panzera – 5B (http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruz ione/dg-ifts/area-its ). Per quanto riguarda il mondo universitario, JOB&Ori enta è il più grande salone nazional e dedicato a scuola, orientamento, formazione e lavoro. Giunto alla ventiquattresima edizione, quest’anno ha contato più di 65.000 visitatori. I padiglioni adibiti alla manifestazione sono stati divisi in due aree tematiche (Università formazione e lavoro, Mondo dell’istruzione) e poi in differenti percorsi. Oltre 300 le realtà presenti e ciò che tutto ha unito è stato il cercare di distruggere il dogma “prima si studia, poi si lavora”, perché bisogna sapere e saper fare, perché bisogna lavorare ed imparare studiando. A questo proposito vediamo sempre più emergere gli ITS (Istituti Tecnici Superiori post diploma che formano nelle aree tecnologiche di un qualsiasi settore) che vanno a creare un rapporto ed un dialogo diretto tra scuola e mondo del lavoro. Vale la pena darci un’occhiata, perché nella scuola bisogna far vedere come si fa erano presenti oltre 70 stand tra atenei, istituti, atelier italiani e stranieri che andavano a colmare una qualsiasi curiosità o dubbio e fornivano vagonate di materiale. Stand importanti e forse inaspettati sono stati quelli dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dei Carabinieri, quelli della Polizia e della Croce Rossa. Difesa della persona, dello Stato, della salute. Perché nulla è per caso e qualcuno che si dà per gli altri c’è. Stand terribilmente attrattivi causa mezzi e divise. L’appuntamento è per il 26, 27, 28 novembre 2015; stesso posto, stessa ora. Nel caso andaste, con o senza scuola, iniziate qualche giorno prima a documentarvi sull’evento e sugli stand che saranno presenti, magari analizzando i vari percorsi a disposizione e decidendo cosa dovrete assolutamente vedere. Stabilite almeno le linee guida, giusto per non trovarvi a girare a zonzo. Cibo “aggratis” ce n’è quanto volete, JOB&Orienta – Verona 2014 Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 basta trovare i momenti di meno ressa (però l’essenziale sopravvivenza sarebbe bene portarselo). Per le donzelle, lo zaino è caldamente consigliato causa alto rischio di lasciarci una spalla trasportando la borsa tutto il giorno. Una mezza giornata alla JOB&Orienta e l’altra girovagando per Verona sarebbe una combinazione perfetta e che vi auguro. ALTRI SITI UTILI: www.istruzione.it www.raiscuola.rai.it www.joborienta.info/it www.difesa.it (in fondo pagina il logo della prossima edizione di Job&Orienta) Presentazione del libro “33 false verità sull'Europa” Davide Coita, Stefano Formento – 5C Giovedì 30 Ottobre le classi 4E, 5H, 5C, 5F, si sono recate all’Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio in occasione della presentazione del libro “33 false verità sull’Europa” da parte dell’autore Lorenzo Bini Smaghi. Bini Smaghi ha scritto questo libro per i giovani e perché ha avuto l’impressione che ci fosse una grande difficoltà, soprattutto in Italia, a capire cosa sia successo e cosa stia succedendo in Europa. Questa difficoltà nasce dal fatto che gli strumenti (locali e nazionali) che usiamo per comprendere la realtà che ci circonda non riescono a trasmetterci che noi siamo parte dell’Europa, e che essa fa parte di un pianeta che è in continuo cambiamento. La politica a cui facciamo riferimento quotidianamente, che riguarda i nostri problemi, che sono ampi e complessi, presuppone che per prendere coscienza delle problematiche europee e mondiali bisogna avere una conoscenza del mondo più approfondita di quella che abbiamo ora; è per questo che gli strumenti che ci vengono messi a disposizione dai mezzi di informazione non sono sufficienti per l’analisi e la comprensione della realtà, non solo a noi giovani ma anche a coloro che sono più anziani ed esperti. Nel libro “33 false verità sull’Europa”, Bini Smaghi cerca di far capire che in realtà i nostri problemi non dipendono solo dall’Europa, infatti in Italia (ma anche in altri paesi), ogni qualvolta si presenta un problema, ci convinciamo che sia provocato da un fattore esterno, da un nemico. Se per esempio aumentano le imposte, i nostri governanti tendono ad incolpare l’Europa e i vincoli di Bilancio , imposti dalle istituzioni sovranazionali, se aumenta la disoccupazione, ci viene spontaneo incolpare gli immigrati che rappresentan o, ad oggi, la manodopera a basso costo, senza renderci conto che, nel primo caso i tributi sono aumentati anche e soprattutto perché il nostro paese necessita di Riforme strutturali rinviate da decenni e nel secondo caso, che negli anni scorsi, il disprezzo del lavoro manuale ha dato la possibilità alla manovalanza straniera di soddisfare la domanda di operai, agricoltori e muratori. Il rischio che si corre è che se continuiamo a credere che i problemi che ci affliggono vengono da fuori, continueremo a rimandare la risoluzione di questi. In tal modo rischiamo di far sorgere una posizione di rifiuto e di rigetto nei confronti degli altri paesi dell’Europa e nei confronti della globalizzazione e questa posizione può portare a delle condizioni politiche drammatiche. Un’altra delle false verità che l’autore smaschera è quella ,secondo cui ,l’Europa ci ha privato di tutta la Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 sovranità, che in realtà abbiamo ceduto, abbiamo condiviso in alcuni settori (ad esempio la sovranità monetaria), ma in tanti altri settori la sovranità è rimasta ai singoli paesi (ad esempio gli stati membri sono liberi di decidere in merito a giustizia, welfare, istruzione, ricerca e sviluppo). Concludendo, il raggiungimento dell’obbiettivo dei padri fondatori dell’Europa, tra cui pure l’Italiano De Gasperi, quello della costituzione di un’Europa davvero unita e davvero “politica”, è un processo molto lungo, che non si può continuare e concludere se non c’è la consapevolezza tra noi cittadini Europei che tutti insieme dovremo competere con la Russia, gli USA e i giganti Asiatici (Cina e India) e non saremo in grado di farlo se non saremo uniti. Un “profe” rock Forse non tutti sanno che all’Oberdan, quest’anno, è arrivato un professore musicista, un talentuoso suonatore di chitarra rock autore di due dischi e attivo nella scena underground bergamasca. In questa breve intervista abbiamo cercato di conoscerlo meglio Ti chiedo, per iniziare, due parole di presentazione Mi chiamo Alfonso Surace, sono calabrese, ma vivo e lavoro nella bergamasca da ormai 16 anni. Ho quasi 37 anni, convivo con Sara e ho due figli, Alice e Jacopo. Nella vita insegno Laboratorio d’Informatica alle scuole superiori dal 2002. Come nasce la tua passione per la musica? Ho cominciato a suonare la chitarra tardi, all’età di 16 anni, spinto dalle emozioni provate nell’ascolto di molti dischi che giravano in casa, dalla radio e dalle cassette degli amici. Ho sempre trovato molto rilassante e liberatorio abbandonarmi alle note di una canzone. Ho subito imparato a suonare tante canzoni di molti artisti tutti diverse tra di loro: Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Vasco Rossi, Rino Gaetano ecc. ma anche artisti stranieri come U2, Beatles, Pink Floyd, Creedence Clearwater Revival e Nirvana, solo per citarne qualcuno. Col tempo ho cominciato a scrivere canzoni mie. Cosa ti affascina di più del mondo della musica e come hai cominciato? Poter esprimere emozioni attraverso la musica e i versi di una canzone. Negli anni ho suonato in moltissimi gruppi. La mia prima band, come capita un po’ a tutti, si è formata tra i banchi di scuola delle superiori. Con loro ho mosso i miei primi passi “elettrici”, suonavamo tanto e facevamo spesso concerti in giro, qualsiasi situazione era ottima, bastava suonare. Quando mi sono trasferito a Bergamo la musica mi ha permesso di conoscere moltissima gente appassionata, come me, agli strumenti e tutto ciò che ruota intorno al mondo musicale, con particolare riferimento alla realtà indipendente italiana, fatta di tantissimi gruppi e artisti, poco visibili al mainstream, ma con tantissimo talento e passione. Quali sono i gruppi in cui hai suonato? Ho cominciato così diverse esperienze musicali in diversi gruppi, fino ad arrivare a pubblicare più dischi con diversi progetti. Nel particolare ho suonato con due gruppi bergamaschi: i Torquemada (dal 2004 al 2011) e i Sakee Sed (dal 2010 al 2012). Con loro ho avuto la possibilità e la fortuna di potermi esibire in giro per tutta l’Italia, suonando in molti Festival importanti e condividendo lo stesso palco con artisti famosi a livello nazionale e internazionale. Mi vengono in mente i Verdena, i Linea 77, oppure Niccolò Fabi, Cristina Donà e Giorgio Canali. Quando hai cominciato la carriere di “solista”? Nel 2012 quando ho deicso di autoprodurmi in completa autonomia compositiva. Ho così dato vita al mio nuovo progetto cantautoriale Arcane of Souls. Il nome non è altro che l’anagramma del mio nome e cognome e rappresenta solo una metafora di come, nella vita, si possano sempre mischiare le carte in tavola senza mai smettere di essere stessi. E il tuo primo album? S’intitola "Vivo e Vegeto" (2012). In questo disco ho miscelato elementi pop con atmosfere blues, folk, rock e country; il tutto in chiave cantautoriale con sfumature psichedeliche. Il disco, come dicevo prima, è Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 stato prodotto interamente da me, nella mia taverna tra il 2011 e il 2012, con approccio primordiale e istintivo per mantenere la sincerità di ogni pezzo. Nella mia taverna si può trovare di tutto: batteria, basso, chitarre elettriche e acustiche, percussioni, piano, ukulele ecc.. Sono un polistrumentista autodidatta. Mi piace approcciarmi a uno strumento nuovo, lo trovo interessante e stimolante. Oltre ai dischi, mi piace autoprodurmi un po’ tutto, dalle copertine dei dischi ai videoclip delle mie canzoni, grazie anche al supporto di alcuni miei amici musicisti anche loro. Dove ti possiamo vedere? Sul mio canale youtube si possono visualizzare tutte le mie realizzazioni di questi ultimi anni. Non sono un videomaker ma mi diverto a ideare soluzioni e storyboard che siano semplici ma allo stesso tempo efficaci e divertenti. Ad aprile di quest’anno ho pubblicato il mio secondo album “Ceneré” (2015), realizzato sempre nella mia taverna. In questo periodo sono infatti impegnato nella promozione del disco attraverso l’attività live, momento che adoro. L’empatia che spesso si avverte durante le esibizioni live è indescrivibile e gratificante. Credo sia uno dei momenti più belli che un musicista possa vivere. Se amate la musica o vi siete semplicemente incuriositi vi lascio i miei link sul web, qui potrete trovare altre info e ascoltare la mia musica: www.facebook.com/ArcaneofSouls www.soundcloud.com/arcaneofsouls youtube - canale di Alfonso Surace (o cercate semplicemente “Arcane of Souls”) Buona musica a tutti! PROGETTO ACCOGLIENZA Classe 1G Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Il Progetto Accoglienza, proposto alle classi prime, è stato molto utile per conoscere meglio l’Istituto “Oberdan”, i compagni e i docenti. Il primo giorno di scuola è stato proposto un video, a cura di Alessandro D’Avenia, che straripava di profonde riflessioni sul mondo della scuola. Ricordiamo diverse frasi: “Non nascondeteci le battaglie ma insegnateci a combatterle”, “Dimostratemi che lo sforzo che devo fare riempirà la mia vita”, “Non parlatemi dello stipendio, dei vostri problemi ma spiegatemi perché il sole splende da 5.000 anni, perché la luna ha il solito aspetto, perché il cuore è un organo involontario”, “Dall’orecchio del dovere non sento da quello della passione ci sento benissimo”. Tali frasi racchiudono il significato più profondo della Scuola. Noi studenti chiediamo che la Scuola ci possa dare gli strumenti giusti per affrontare la vita futura con consapevolezza e forza d’animo. I giochi ,svolti in palestra, ci hanno regalato la possibilità di socializzare con i compagni di classe e con gli altri studenti delle classi prime: suggeriamo di inserire giochi più coinvolgenti perché per svolgerne alcuni si rischiava di aver vergogna. L’uscita per giocare a bowling, ben accolta da noi studenti, ha favorito l’instaurarsi di un forte legame di amicizia e senso di appartenenza all’interno della classe. L’impegno e la dedizione profusi dal personale della scuola sono stati ripagati perché l’entusiasmo di noi, studenti dell’Oberdan, era alle stelle. Alternanza scuola-lavoro Cristian Elbi – 3B Andare a lavorare mi ha sempre incuriosito come esperienza, infatti il primo giorno di lavoro, al mattino, ero entusiasta e scalpitavo per entrare in ufficio, pertanto alle 7:45 ero già dietro la scrivania (orario di inizio 8:00). L’azienda era molto piccola, ufficio e officina erano adiacenti e separati solo da una porta. Con me, lavoravano la mia tutor e la titolare, mentre in officina vi erano solamente cinque operai. L’azienda si occupa di rivestimenti anticorrosivi applicati a valvole, serbatoi e quant’altro. Per quanto riguarda me, ho svolto veramente il lavoro tipico di un impiegato, imparando ad abbinare le commesse con i rispettivi DDT e fatture, registrandole sia sul computer, che negli appositi libri fornitori, scadenziario e libro IVA. Inoltre, ho svolto un lavoro di archiviazione e di inventario. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Aver toccato con mano “il lavoro”, è stata sicuramente un’esperienza formativa e credo fondamentale per la mia crescita. Prima di perseguire lo stage, era un pensiero non solo mio ma comune, quello che andare al lavoro sia molto meglio che andare a scuola, semplicemente perché finito il lavoro, vi è un relax totale, mentre finita la scuola bisogna studiare e quindi non si è più liberi. Questo è vero, ma per “studiare”, si può decidere in quale momento della giornata farlo, non ci sono vincoli di orario precisi, infatti, andando a scuola ho il pomeriggio libero che mi permette di distogliere la mente dal mondo scuola, uscendo o comunque rilassandomi, cosa che al lavoro non posso fare. Oltre a questo, quello che si fa a scuola è molto meno pesante e stressante rispetto a quello che si fa per otto ore in ufficio. Fortunatamente, i rapporti con la tutor e con la titolare erano molto buoni, e questo sicuramente mi ha aiutato nel mio percorso lavorativo, altrimenti sarebbe stato tutt’altro che piacevole. Inoltre, il lavoro assegnatomi dalla tutor, è sempre stato vario e fattibile per quelle che sono le mie competenze. In conclusione posso dire che questa esperienza è stata molto piacevole, ma se penso che per il resto della mia vita dovrò stare seduto dietro a una scrivania, non ne sono particolarmente entusiasta, perciò adesso mi godo al massimo la scuola che, ripeto, è molto meglio del lavoro, e poi in futuro spero di trovare un’ occupazione che mi permetta di girare e di viaggiare per il mondo. L’ESPERIENZA ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO Aspetti positivi e negativi Debora Mahmutaj - 3B Stage: un periodo senza dubbio positivo e costruttivo di crescita, anche a livello personale. Quest’anno tredici studenti della classe hanno avuto l’opportunità di poter fare uno stage di due settimane in un’azienda pubblica o privata. Mi è stato assegnato l’ufficio “Gare e contratti” della Segreteria Generale del Comune di Treviglio e, fin da subito, mi sentivo molto interessata alle mansioni amministrative di questo ufficio, motivat a e disponi bile, al fine di imparare davvero il lavoro che vi viene svolto. Questa esperienza è iniziata lunedì 12 gennaio ed è terminata venerdì 23 gennaio. In questi dieci giorni sono stata affiancata dalla mia tutor in particolare, ma anche dai colleghi, che mi hanno prestato attenzione dandomi l’occasione: sia di farmi acquisire le nozioni principali sulle gare d’appalto e le concessioni, sui contratti, sulle delibere e le determine, e nello specifico sulla firma digitale (dato che dal 1 gennaio del corrente anno vige una legge che impone alle Pubbliche Amministrazioni l’obbligo Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 di eseguire ogni contratto, e ogni altro atto che prima veniva stampato e archiviato, solo in forma digitale), sia di provare a svolgere il lavoro pratico che loro svolgono quotidianamente. Il metodo di insegnamento consisteva, nella maggior parte dei casi, nel partire dall’analisi di una legge che disciplina determinati ambiti, ad esempio le gare d’appalto o il diritto di accesso agli atti, per poi osservare come questa viene applicata nella realtà. A mio parere questo aspetto era molto interessante e costruttivo. Durante questo periodo, oltre ad aver acquisito le nozioni base (con riferimento alle leggi analizzate: D.lgs.267, D.lgs. 163/2006, L. 241/1990, 196/2003, 136/2010, 190/2012, Statuto Comunale, codice degli appalti e art. 1655 del Codice Civile..), ho svolto attività d’ufficio, come l’utilizzo del telefono, della fotocopiatrice e, soprattutto del computer per, ad esempio: archiviare i documenti attraverso il protocollo informatico, stendere relazioni e testi contrattuali, ricercare leggi e informazioni, per la redazione e l’invio di e-mail, anche tramite posta elettronica certificata, e per firmare attraverso la firma digitale. Ho avuto inoltre, negli ultimi giorni, l’opportunità di assistere personalmente alla firma di un contratto, e non solo alle procedure antecedenti: è stato utile e gratificante. Mi sono trovata molto bene sia con la tutor, che con i colleghi, che mi hanno fatta sentire a mio agio e sono stati cordiali ed educati nei miei confronti; mi sono stati presentati anche il sindaco e alcuni consiglieri, sempre molto cordiali. I rapporti con colleghi e superiori sono risultati ottimi, tanto che proprio ieri ho scritto una mail di ringraziamento alla tutor. È stata un’esperienza positiva per mettersi in gioco e misurare le proprie abilità e i propri punti di forza, ma anche i propri limiti. L’unica cosa “negativa”, o meglio, svantaggiosa, è stato il tempo: un periodo troppo breve.. e quando ci si abitua è già ora di rientrare a scuola. Mi hanno chiesto spesso “Meglio la scuola o il lavoro?”, difficile rispondere. Come in ogni cosa ci sono pro e contro, ed effettivamente due settimane sono poche per poter rispondere, ma istintivamente viene da dire che il lavoro è sicuramente meglio. Io credo che sia il cambiamento positivo, la novità, a rendere le cose belle ed emozionanti, quindi un’attività che non siamo abituati a fare e che ci piace, ovviamente viene considerata migliore di quella che svolgiamo ogni giorno. Come in tutte le situazioni poi, sia nella scuola, che nel lavoro, abbiamo a che fare con persone con cui ci relazioniamo facilmente, e altre con cui stabilire un rapporto è un po’ più difficile.. ma a volte sta proprio a noi cercare di trovare un punto d’incontro con gli altri. Mi piacerebbe poter ripetere questa esperienza, poiché si è rivelata utile anche per una crescita personale e sono parecchio soddisfatta di ciò che ho fatto. L’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro Marzia Recano - 3B Per un periodo di due settimane ho avuto l’occasione di partecipare a un progetto molto significativo e importante, ovvero l’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro. È significativa e importante secondo me, perché grazie a questa esperienza un ragazzo riesce ad entrare nel mondo del lavoro e mettendosi in gioco può capire cosa lo aspetterà in futuro e riesce a capire il vero valore della scuola. Inizialmente la scuola viene mal vista dai ragazzi, mentre andando avanti ed entrando in contatto con il mondo lavorativo si riesce a capire qual è il vero valore. Attraverso questa esperienza io mi sono convinta sempre di più che la scuola serve molto, se non si ha nessuno o scarso bagaglio culturale non si riesce ad accedere facilmente al mondo del lavoro in cui si esigono determinate conoscenze. Grazie a questa esperienza i ragazzi vengono messi alla prova, durante questo periodo si viene costantemente valutati e nel frattempo il ragazzo capisce davvero se ha preso una giusta decisione al momento della scelta della scuola superiore. Personalmente penso che questa esperienza mi sia servita molto, anche perché entrando nel mondo del lavoro ho potuto avere una nuova visuale. In questo breve periodo di due settimane sono stata collocata al comune di Treviglio preso l’ufficio Tributi. Questo è un piccolo ufficio che oltre a svolgere propri compiti è a contatto con il pubblico. Quando sono stata inserita in questo ufficio accogliente mi è stato assegnato un compito ben preciso, ovvero avrei dovuto spedire molteplici raccomandate riguardanti la TARES (tassa sui rifiuti) agli abitanti del paese stesso e agli emigrati che non avevano effettuato alcun Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 pagamento. Inizialmente questo compito sembrava essere leggermente complicato perché oltretutto dovevo registrare ogni spedizione e prima di imbustare ogni raccomandata bisognava effettuare diversi controlli, poi con il passare dei giorni il compito mi è risultato sempre più semplice. Oltre a ciò, nel corso dei giorni mi sono state assegnate diverse mansioni tra cui l’inserimento dei dati catastali riguardanti i vari abitanti in un apposito programma, il controllo degli eventuali pagamenti della tassa sui rifiuti da parte delle varie attività commerciali del territorio e in caso contrario la creazione e l’invio dei solleciti con la rispettiva registrazione della spedizione. Inoltre mi è stato assegnato il compito di eliminare le varie cartelle dei deceduti dall’archivio. Durante lo svolgimento di questi compiti sono stata seguita raramente e ciò mi ha fatto piacere, le procedure da eseguire per svolgere le mansioni mi sono state spiegate solamente la prima volta e in caso avessi avuto bisogno di maggiori spiegazioni o informazioni sia il mio tutor che i colleghi sarebbero stati disponibili. Grazie a questo ho potuto notare che riuscivo ad essere autonoma perché raramente ho chiesto aiuto e tutto ciò è anche grazie alle mie conoscenze. Il rapporto con i colleghi posso dire che è stato eccezionale, sia con quelli con cui lavoravo che con le persone di altri uffici con cui entravo in contatto. Sono stati tutti molto disponibili, non mi hanno fatto sentire inferiore, erano in grado farmi sentire a mio agio e hanno cercato sempre di avere un buon dialogo con me attraverso argomentazioni non riguardanti solamente l’ambito del lavoro o della scuola, inoltre mi hanno dato anche ottimi consigli. Il mio rapporto con loro rispetto a quello che ho con i miei professori è ben diverso e penso che sia migliore quello che ho avuto io con i miei colleghi. Sono due rapporti ben distinti, penso che tra alunno e professore ci siano maggiori difficoltà nel dialogare ed è un rapporto meno confidenziale ed è giusto così, mentre con i colleghi si ha maggiore confidenza e ciò ci ha fatto sentire a nostro agio. Effettuando questo stage naturalmente la percentuale di responsabilità da noi assunta era inferiore rispetto a quello che normalmente viene assunta da un dipendente, ma comunque aveva una sua importanza. All’interno del mondo del lavoro è molto importante dare una buona impressione, dimostrare il proprio interesse per il lavoro e far capire che la voglia di imparare cose nuove c’è sempre e aumenta sempre di più, perché non si smette mai di imparare. Avendo avuto l’opportunità di mettere a confronto la scuola e il lavoro penso che sia decisamente migliore il lavoro, perché andando a scuola sono molto più stressata e ogni giorno preoccupata per eventuali verifiche e interrogazioni, mentre quando andavo al lavoro ero molto più serena e tranquilla anche perché mi trovavo davvero bene. Dopo aver fatto questa splendida esperienza ed esserne rimasta davvero contenta, con un sacco di nuove conoscenze, spero in una nuova simile esperienza e proprio per questo mi sto informando per uno stage estivo, con la speranza che possa essere effettuato nella stessa azienda ospitante. Di aspetti negativi sinceramente non ne ho rilevati proprio perché mi sono trovata davvero bene e mi sono rispecchiata molto nel lavoro che facevo. Grazie a questa esperienza ho capito e mi sono convinta sempre di più di aver fatto la scelta giusta, che quello è il lavoro adatto a me e in un futuro mi piacerebbe avere un lavoro simile. Infine ho capito che a scuola non importa molto il voto, perché non è quello che ci deve rappresentare, bensì bisogna assicurarsi di aver capito e appreso nuovi concetti senza paragonarsi ai compagni di classe. Dunque sono riuscita ad arrivare a scuola con una nuova mentalità, o meglio con un nuovo modo di vedere la scuola e i compagni, una nuova prospettiva, sono tornata con l’intento di imparare sempre di più perché in un futuro tutto ciò che imparerò ora mi servirà e la cosa importante è evitare di confrontarsi e paragonarsi agli altri rispetto al voto perché il voto non ci rappresenta. Sarà così importante per me uscire da questa scuola dando il meglio di me stessa per poter trovare un buon posto di lavoro in cui potrei trovarmi bene. L’alternanza: un modo per crescere e un modello per vivere. Un’occasione da non perdere! I ragazzi sfidano le proprie capacità. Laura Ferrari - 3D Stare nove mesi sui banchi di scuola tra interrogazioni e libri per un ragazzo di sedici/diciassette anni non è sempre così piacevole. Per questo la nostra scuola ha integrato il “bagaglio” tipico dello studente di terza e quarta superiore con il progetto di alternanza scuola-lavoro. Esserne parte significa avere la possibilità di completare la propria formazione attraverso il tirocinio presso dei soggetti disposti ad accogliere i ragazzi. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Di certo stare cinque ore seduti dietro ad un banco ad ascoltare una persona che parla ininterrottamente è molto meno stancante che impegnarsi nel registrare fatture, scrivere lettere al computer o stare ore in archivio; per questo serve un approccio diretto con il mondo del lavoro. Cambiare routine, modo di fare e relazionarsi con persone adulte, che poi saranno i propri colleghi per qualche settimana, aiuta lo studente ad imparare ad essere più sicuro di sé e più autonomo nello svolgere i compiti assegnatigli. In questo nuovo contesto e con i diversi ritmi quotidiani, il ragazzo si mette alla prova affrontando dalle 7 alle 8 ore di tirocinio in diversi ambiti, che possono andare dallo studio di un commercialista agli uffici di un’azienda ospedaliera. Si ritrova tra le mani fatture da registrare nel computer, lettere da scrivere per sollecitare i pagamenti dei clienti, chiusura di contratti, archiviazione di documenti ormai vecchi, insomma, un vero lavoro per un ragazzo delle superiori. Diventa una sfida tra sé stessi e le proprie capacità: capire ciò che è stato richiesto per poi svolgerlo nel modo più completo e brillante per ottenere così una soddisfazione personale ed un primo tassello di quello che sarà il futuro lavorativo. Persino nei momenti meno impegnativi l’atmosfera che si respira nei luoghi di lavoro è un po’ speciale per noi studenti. Il saluto tra colleghi al mattino e al pomeriggio per congedarsi diventa quasi un riconoscimento personale, che fa sentire parte dell’azienda, come un piccolo pezzo di un grande puzzle, mentre a scuola la fine delle lezioni ci lascia solo un triste “ciao”. Anche il pranzo, nonostante sia un momento di pausa, diventa un’occasione per socializzare e far parte di un nuovo team da cui ricavare consigli per una crescita personale e professionale. Se si confrontano queste settimane con quelle consuete passate tra le mura scolastiche, ci si rende conto che presentarsi ogni giorno al posto di lavoro è più faticoso, ma è giusto che un adolescente, per diventare un ragazzo maturo, abbia la possibilità di fare questo tipo di esperienza per poi, finiti gli studi, affrontare con più sicurezza il mondo del lavoro, raggiungendo così il suo traguardo. Per questo motivo il progetto di alternanza è molto positivo: facciamo in modo che la grande maggioranza dei ragazzi, se non tutti, ne possano approfittare. Nella tana del lupo Erika Fortin - 3C Ogni anno molti studenti partecipano all’esperienza dell’alternanza per un periodo di due settimane. In questo arco di tempo i ragazzi lavorano nelle attività più disparate, mettendo finalmente in pratica ciò che hanno studiato negli anni. Gennaio-febbraio è il periodo adatto, si riprende la situazione del primo quadrimestre e si rimedia alle debolezze di ognuno; chi prende parte al progetto ha una buona occasione per rendere ancora più salde le proprie conoscenze. Se vi chiedete se tutto ciò che avete ripetuto, tutto ciò su cui il vostro professore vi ha interrogato nell’arco di questi anni, vi verrà domandato dal vostro superiore, la risposta è ovviamente negativa. Su un modello F24 non ci sarà in alcun angolo uno spazio dove inserire la data della caduta dell’Impero Romano d’Occidente, oppure dove spiegare perché da due punti passa una sola retta. Eppure, anche se non potrebbe sembrare, un Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 capo valuta anche la cultura dell’individuo che vede seduto a una delle sue scrivanie. Se a scuola ci si ritrova a dividere le informazioni per materia, mischiandole il meno possibile fintanto non venga richiesto, al lavoro ci si può ritrovare coinvolti in discussioni che abbracciano le più svariate materie. L’ambiente scolastico è tranquillo, quasi del tutto programmato e definito; i professori sono per la maggior parte comprensivi, i nostri compagni ci fanno sentire quasi fossimo in una famiglia allargata. Nell’ambiente lavorativo i cambiamenti e gli imprevisti ci sono quasi ogni giorno: leggi che cambiano, clienti che consegnano documenti all’ultimo momento, montagne di carte da consegnare in tempi ristretti. I colleghi possono essere come fratelli o sorelle, oppure possono essere irritanti e non puoi chiedere se puoi cambiarti di posto con un altro. L’esperienza lavorativa fa capire alcune dinamiche che altrimenti resterebbero sconosciute, o meglio ignorate. Se la scuola è l’addestramento per il futuro lavoro, conviene affrontarla , non solo sfruttando simpatie e trucchi vari, perché gli aiuti fuori sono pochi e limitati. Altrimenti sarebbe come spedire un agnellino impaurito nella tana del lupo, con una sorte più che scontata. UN’ESPERIENZA MOLTO SPECIALE! Trovare la felicità nelle persone più fragili Giulia Esposito – 3D Uno stereotipo molto comune che passa per la testa di ogni adulto, è quello dei giovani che trascorrono il loro tempo libero facendo shopping, accompagnati dal loro inseparabile smartphone di ultima generazione e concentrati con tutti i loro pensieri verso il sabato sera successivo. Ma non è sempre così! Il mondo dei giovani è assai vario e riserva a volte notevoli sorprese. Ci sono ragazzi che dedicano gran parte dei loro pomeriggi a praticare sport agonistici che li appassionano, mentre altri preferiscono occupare questa parte della giornata con un’esperienza alternativa: il volontariato. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Anche io ho voluto provare a dedicarmi a questo tipo di attività all’interno della struttura “Casa Famiglia” a Rivolta d’Adda, un luogo molto grande ed accogliente, gestito dalle Suore Adoratrici. L’Istituto delle Suore Adoratrici venne fondato il 15 dicembre 1882 a Bergamo da Francesco Spinelli e Caterina Comensoli. Il suo fondatore Francesco morì proprio a Rivolta d’Adda il 6 febbraio 1913 dopo una vita costellata da numerose prove caratterizzate dall’arte del perdono e qui sorse dunque questo istituto. All’interno della struttura si possono individuare diverse aree: vi è quella dedicata alle attività socio-assistenziali, la zona pastorale, quella educativa e del disagio. Proprio quest’ultima area è quella a cui io mi dedico; al suo interno gli operatori si dedicano all’assistenza a tossicodipendenti, malati di A.I.D.S, giovani donne vittime di sfruttamento sessuale, carcerati e persone con disabilità mentali più o meno gravi. IL denuncia Nadia Data pubblicazione: 21 gennaio 2015 Voci: Marco Ligabue, Lello Analfino, Othelloman Arte per urlare la mafia e la sua presenza, per non stare zitti, per denunciare. Il silenzio è dolo, fa male, fa peggio. Subire in silenzio non farà altro che lasciare tutto com’è. Si ha bisogno di cambiare, di ribellarsi ad aguzzini torbidi, di riportare tutto nelle mani della brava gente, quella onesta, quella buona, quella che non uccide, quella non minaccia, quella che non ti punta una pistola alla tempia se fai del bene. Bisogna urlare, La maggior parte del mio tempo alla “Casa famiglia” lo trascorro aiutando e sostenendo le persone che soffrono di disturbi psichici, ma non si tratta, al contrario di quanto potrebbe pensare chi giudica dall’esterno, di momenti tristi, perché queste persone sono invece in grado di portare il sole dentro di noi anche nelle giornate più cupe. Essi mi hanno insegnato ad apprezzare l’importanza dei più piccoli gesti e soprattutto mi trasmette una grande forza vedere come essi siano in grado di sorridere ed essere felici in condizioni in cui magari noi impazziremmo. Vivendo accanto a loro si nota come essi siano capaci di trovare il lato positivo in ogni evento che accade e come sappiano accogliere ogni persona a braccia aperte, senza pregiudizi, chiedendo in cambio solamente un po’ di amore. Quest’esperienza mi ha fatto e mi sta facendo crescere con alcuni importanti princìpi e spero che moltissimi altri giovani possano scoprire la gioia che può dare aiutare il prossimo! SILENZIO E’ DOLO – Canzone Panzera - 5B strappare via il cerotto che ci hanno messo sulla bocca. Questo non devono farlo solo i siciliani ma gli italiani tutti; la mafia è cosa (inter)nazionale. “Il silenzio è dolo” è una canzone che si porta dietro anche un progetto: la creazione di un database pubblico ed aggiornato di tutti i beni mobili, immobili, comparti aziendali e conti correnti sequestrati alla mafia in cui viene specificato, inoltre, il percorso del bene stesso (da sequestro a confisca, da confisca a confisca irrevocabile); tutto questo anche per evitare che il bene mafioso finisca in malora ancor prima di diventare cosa statale, quindi che non venga Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 convertito ed utilizzato per il bene comune ed attività lecite. A tal fine si è organizzata una petizione online, con obiettivo minimo di 50.000 firme, in quanto questo è il numero richiesto dalla legge italiana per poter depositare un disegno di legge in Parlamento. L’iniziativa è stata presentata a Montecitorio. Poi il programma televisivo “Le Iene” ha ripreso la notizia e l’ha diffusa a livello nazionale. Marco Ligabue viene raggiunto da La Vardera ad un concerto in terra siciliana; lui gli racconta la sua storia, gli fa una proposta e Ligabue accetta; e da qui inizia la collaborazione per la canzone-denuncia-proposta di legge. Nino Di Matteo, magistrato antimafia sotto scorta da più di vent’anni, è un diretto sostenitore di questo progetto. Sue sono queste parole: “La mafia ha sempre prosperato nel silenzio; i mafiosi vogliono che di mafia non si parli. Il silenzio ha fatto danni quanto il piombo mafioso. Senza il silenzio e l’omertà dei pavidi, la mafia non sarebbe mai stata forte come In primo piano, in ordine partendo da sinistra: Othelloman, Marco Ligabue, Lello Analfino, Ismaele La Vardera. purtroppo è diventata. Per Ismaele La Vardera è un i mafiosi il silenzio è d’oro, giovanissimo giornalista io credo che il silenzio è e scrittore siciliano dolo.” presidente Per lui sono scesi in piazza dell’Associazione migliaia di studenti (e non) nazionale Verità il 15 novembre 2014 a Scomode. Lui è quello Palermo al grido “Siamo che ha curato tutti Nino Di Matteo”. un’inchiesta giornalistica che ha portato alle dimissioni Questa marcia di solidarietà arriva dalla Sicilia “quella di sindaco e giunta, causa brogli elettorali avvenuti vera”. nelle ultime elezioni comunali, del suo paese vicino a Perché se la mentalità cambia, la mafia è fottuta. Palermo: Villabate. LINK UTILI: Canzone -> Youtube, “Marco Ligabue feat. Lello Analfino e Othelloman - Il silenzio è dolo” Pagina Facebook -> “Il silenzio è dolo” Raccolta firme -> https://www.change.org/p/il-silenzio-%C3%A8-dolo Palermo, 15.11.2014 -> http://video.repubblica.it/edizione/palermo/palermo-migliaia-di-studenti-in-piazza-persostenere-il-pm-di-matteo/183505/182358?ref=search “Contare e camminare insieme, lo sai fare?” -> https://www.youtube.com/watch?v=4kY6FRIBoL0 SE QUESTO E’ UN UOMO Pietro Casella – 4B Silenzio. Quante parole ci sono in un silenzio? E’ questa la domanda che ci siamo posti un po’ tutti alla fine di “Se questo è un uomo”, il 29 Gennaio al Nuovo Teatro di Treviglio. Già, forse la domanda che ci siamo posti in quel silenzio continuo è stata proprio “ E’ un uomo questo?” Credo sia la prima volta che alla fine di uno spettacolo non senta degli applausi, spesso proprio quegli applausi che suonano anche un po’ scontati e ruffiani, come a dire “oh, è Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 la fine”. Non è di certo un tema facile, non c’è molto da dire (se non da conoscere) e spesso sono le immagini che parlano. Le immagini che scorrevano sul fondo del palcoscenico sotto la scritta “Arbeit macht frei” le abbiamo viste e riviste, eppure non c’è abitudine, non ci può essere indifferenza, davanti a quello che è stato, che alle volte sembra così lontano da noi. Un tonfo al cuore, lo stesso che Primo Levi deve aver provato passando sotto a quella scritta, che sta lì come un monito e che ricorda quasi un senso di fame, il male per le botte e il freddo. E quindi, nessuna gestualità, nessuna coreografia teatrale, per quanto ben realizzate, potranno mai rispecchiare quelle sensazioni, e sicuramente per questo motivo il compito dei due attori non era dei più semplici. Credo sia difficile non cadere nella banalità, la stessa che si usa quando si racconta una storia che abbiamo già sentito mille e mille volte, quella stessa che caratterizzava il male che ha portato l’uomo a tanta crudeltà. Come commentare la rappresentazione? Tra i vari “Interessante” o i “Che rottura” sono sicuro che ci deve essere un’altra parola, un’altra volta. Silenzio. PER NON DIMENTICARE Cristian Marangi, Laura Brambilla – 4D ARBEIT MACHT FREI, Il lavoro rende liberi, questa l’agghiacciante la scritta che i deportati si trovano davanti agli occhi all'arrivo ad Aushwitz. Passando sotto di essa, inizia il loro viaggio all'inferno che termina la maggior parte delle volte con la morte. Il filo spinato corre intorno alla recinzione, interrotta da una rampa abbandonata dove si intravede uno spettrale binario ferroviario che porta all'interno, desolato, del terrificante lager diventato il simbolo assoluto e più potente dell'olocausto. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2015 alcune classi del nostro istituto hanno assistito alla rappresentazione teatrale "Se questo è un uomo". Con il supporto di testimonianze video, musiche originali Yiddish, poesie e preghiere della tradizione ebraica e citazioni tratte dal romanzo di Primo Levi, due attori del Teatro prova di Bergamo si sono inoltrati in un susseguirsi di scene: l'arrivo al lager, il dialogo tra un ebreo e un criminale e l'elenco di un insieme di regole di sopravvivenza, l'incontro tra un ebreo affamato e un muratore volontario, la descrizione surreale dell'igiene imposta ai deportati ed infine una triste fotografia della vita ambigua all'interno dei lager. Tutto questo per "Non Dimenticare". Sessant'anni fa, l'armata rossa aprì i cancelli del campo di sterminio di Aushwitz. Parole, soltanto parole, per non dimenticare. La nostra voce, e poi quella dei nostri figli, dovranno servire a non dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti. Non riusciremo mai a capire, a provare e a rivivere ciò che hanno invece sopportato queste persone, comprendere è impossibile per chiunque. L'essenziale, oggi, è la conoscenza, l'arma portante del cervello umano. Primo Levi, testimone di questo brutale genocidio, ci lascia con queste righe, destinate a lasciare il segno nell'animo umano: "Avevamo deciso di trovarci, noi italiani, ogni domenica sera in un angolo del lager; ma abbiamo subito smesso, perché era troppo triste contarci e trovarci ogni volta più pochi, e più deformi, più squallidi, Ed era così faticoso fare quei pochi passi: e poi a ritrovarsi, accadeva di ricordare e di pensare, ed era meglio non farlo". PER NON DIMENTICARE! UN PRETE COME AMICO “Il modo migliore di onorare Padre Pino Puglisi è raccontare la sua storia” La mafia è forte ma Dio è onnipotente. Aurora Follarini, Alice Bettinelli – 3D “TEATRO NUOVO”, TREVIGLIO- Silenzio, luci calate, un'unica sedia al centro del palco con un uomo seduto, con la testa rivolta verso il basso anch’esso in silenzio. Così è iniziato e così si è concluso lo spettacolo tenutosi il 24 febbraio 2015 al teatro di Treviglio. U Parrinu, questo il titolo del testo scritto, diretto e interpretato da Christian Di Domenico, racconta la sua storia con Don Pino Puglisi, prete ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Di Domenico racconta che era da tempo che sentiva l’urgenza di rendere onore alla memoria di don Pino, utilizzando gli strumenti della sua professione di attore e di pedagogo e che l’occasione della Beatificazione e del ventennale della sua morte sono stati la molla che gli ha fatto muovere il primo passo. A questo proposito ha ricordato anche una frase celebre di Puglisi: "Quelli che pensano troppo prima di muovere un passo, trascorrono la vita su un piede solo”. La storia che ci viene raccontata inizia al mare, su una scogliera. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Il racconto si sviluppa con un andamento cronologico scandito dalle date degli anni dei mondiali di calcio. Gli episodi di vita dell’attore si intrecciano con quelli del sacerdote, che ha avuto occasione di conoscere grazie alla madre che lo ha avuto come guida spirituale, confessore, insegnante di religione e, infine, amico. Come Di Domenico ha spiegato in seguito, 3P, così si faceva chiamare Padre Pino Puglisi, gli ha insegnato molti valori: fede, coraggio, generosità, altruismo, umiltà e soprattutto il perdono. Era infatti sicuro che il perdono, con l’esempio e il racconto, potesse essere insegnato. E persino nella sua morte Don Pino è stato capace di perdonare, di accogliere quella violenza di chi era incapace di amare e già gli puntava la pistola alla nuca. Venne ucciso il 15 settembre del 1993, giorno del suo 56simo compleanno nel quartiere Brancaccio di Palermo dove, in quello stesso anno aveva inaugurato il centro "Padre Nostro", destinato a diventare il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. “Fu eliminato perché, sottraendo i bambini alla strada, li allontanava dal reclutamento della mafia” questo ha spiegato Di Domenico. Durante tutto lo spettacolo i ragazzi dell’istituto tecnico G. Oberdan sono rimasti in silenzio ad ascoltare il messaggio forte che è stato lanciato con quest’opera. In conclusione l’attore ha commosso il pubblico con un riferimento personale, quando ha ricordato che ha voluto insegnare personalmente a suo figlio il Padre Nostro, la preghiera preferita di 3P, perché “è dai bambini che si deve iniziare”. La registrazione della preghiera recitata dal figlio è stata ascoltata in un silenzio quasi religioso. Nel frattempo le luci sul palco sono calate e subito dopo è stata riprodotta la canzone di Jovanotti “Le tasche piene di sassi” per accompagnare, con quelle note, le riflessioni dello spettatore. L’opera si è conclusa con un fragoroso applauso e anche qualche lacrima, ma soprattutto con la certezza di aver lasciato qualcosa su cui riflettere e qualche valore in più. Una ragazza italo-americana che insegue il suo sogno Tadini Viviana - 5B Artrave: the ArtPop ball Tour. Milano, Forum di Assago. 4 Novembre 2014. Ore 20.30. Lady Gaga. 80 tappe che hanno riempito stadi e arene di tutto il mondo con un’apoteosi di adrenalina, sensualità, originalità, passione e voce. Una rivoluzione nel panorama artistico Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 internazionale che ha saputo coinvolgere ed emozionare 12.800 persone tra fan sfegatati o semplice curiosi, i quali fra una lacrima e un urlo hanno cantato le sue tanto criticate, quanto amate hit. A fare da sfondo allo spettacolo, un palco studiato in ogni minimo particolare: un’ambientazione in stile Olimpo degna di una vera dea del Pop. Per entrare veramente in contatto con il suo amato pubblico, il palco si diramava in tutto il parterre attraverso passerelle e piattaforme mobili replicanti la costellazione di Venere. Un amore per i suoi fan tanto grande da accettare i più svariati regali che atterravano sul palco. Ha addirittura letto la storia di un ragazzo talmente fortunato da essere chiamato di fianco a lei al pianoforte. Il “Buonasera Milano” che ha aperto il concerto è stato solo il primo di una serie di colpi di scena:“gazing balls”, coriandoli, ballerini scatenati e piante extraterrestri che spuntano all’improvviso. Sentirle raccontare di come lei ce l’abbia fatta e di come adesso sia lì davanti a migliaia di persone a raccontare la sua storia, è stato un esempio e un’emozione per tutti i presenti. La cantante “born this way” si è esibita in 24 successi live (alcuni anche al pianoforte), accompagnati da 8 cambi di outfit. Tutto il resto non si può raccontare, era da vedere! ♬ “There’s nothing wrong in lovin’ who you are” she said “cause He made you perfect babe, so hold your head up girl and you’ll go far” _Born this way ♬ Scrittura creativa Claudia Calabrese - 3A LES Dall ' 11 ottobre al 13 dicembre 2014 si è svolto, nella bergamasca, il festival dei narratori italiani Presente Prossimo, una manifestazione letteraria che interessa, ogni anno, tutto il territorio della provincia e che, come cita lo slogan, promuove una serie di iniziative finalizzate a "leggere e scrivere l'oggi". La settima edizione ha visto la partecipazione di numerosi scrittori contemporanei come Aldo Nove, Maurizio di Giovanni, Gianrico Carofiglio e Daria Bignardi. Come sempre, oltre agli incontri serali con i lettori, sono state previste dagli organizzatori numerose altre attività, tra cui alcuni Dialoghi con gli studenti e due Workshop di scrittura creativa, uno a Seriate ed uno a Treviglio. A quest'ultimo ha aderito l'ISIS Oberdan di Treviglio, offrendo la possibilità di partecipare, gratuitamente, a 30 alunni e tre professori delle terze liceo economicosociale dell'istituto, che hanno deciso di cimentarsi nel difficile salto tra lettura e scrittura. Insieme con loro si sono iscritti anche alcuni alunni ed insegnanti di altre scuole della città ("Zenale e Buttinone"), uniti dallo stesso desiderio di entrare in contatto con il mondo delle parole da un punto di vista particolare, quello dello scrittore. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Gli incontri si sono svolti l'8, il 15 e il 22 gennaio 2015 (dalle 14:30 alle 17:00) presso la biblioteca civica di Treviglio. Il corso è stato tenuto da Raul Montanari, scrittore e traduttore, che vanta anni di esperienza nell'insegnamento delle tecniche di scrittura creativa e che dirige dal 1999 l'omonima scuola a Milano. Nel corso delle tre lezioni, l'autore ha trattato gli elementi base della scrittura. Nel primo incontro ha parlato vari tipi di narrazione, focalizzando l'attenzione sui vantaggi e sugli svantaggi di utilizzare le parole, invece di filmati, immagini o registrazioni audio. Nel secondo incontro ha proseguito soffermandosi sull'essenzialità di inserire un conflitto nella narrazione, per rendere interessante e concreta una storia. Nell'ultima lezione ha approfondito il discorso sui personaggi e lo stile, fornendo molti esempi concreti, numerose indicazioni di metodo e molti spunti narrativi. Montanari ha concluso il percorso ricordando che lo scrittore deve, prima di tutto, immedesimarsi in ciò che scrive, se vuole appassionare il lettore. "Chi legge ci dà la sua attenzione, " ha detto "e chi scrive dà in cambio almeno una di queste cose: una storia stimolante, una scrittura limpida e, cosa più difficile da fare, un contenuto originale." Come commiato per ragazzi e insegnanti, lo scrittore ha dettato una regola in quattro punti da lui ideata, i "Quattro errori capitali da evitare come la morte". Si tratta di quattro suggerimenti che riassumono brevemente i modi per evitare un narrazione spenta o banale; il terzo, in particolare, è stato soprannominato "MIMETICO PIATTO, effetto Rosalba" e vieta di raccontare la noiosa quotidianità per quella che realmente è, ma spinge a immaginare, inventare e creare per rendere la storia appassionante e coinvolgente. Grazie alla sua semplicità e alla sua immediatezza, Raul Montanari è riuscito a trasmettere a tutti i presenti che "essere lettori o scrittori vuol dire avere l'occasione di vivere più vite grazie ai personaggi dei racconti, senza dimenticarsi di vivere la propria". Globalizzazione e integrazione Faye Arrame - 4B Il processo di globalizzazione è oggi un fenomeno che ci tocca profondamente. E’ un fenomeno economico, politico e sociale che negli ultimi anni ha letteralmente eliminato le barriere dello spazio e del tempo, creando cosi un “villaggio globale”. Questo fenomeno è avvenuto soprattutto grazie all’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione (internet) che attraverso reti globali permettono di mettere a contatto luoghi e persone da tutto il mondo. La globalizzazione ha interessato principalmente l’aspetto economico, in quanto la dimensione del mercato non è più nazionale bensì mondiale; questo fenomeno quindi si contrappone rigidamente al protezionismo. Si aggiunge inoltre la diffusione di migliaia di multinazionali che hanno acquisito dimensioni “planetarie”. Le attività produttive si sono dunque estese in ogni angolo della terra, diffondendo un altro fenomeno particolare: la delocalizzazione. Questo processo comporta il decentramento degli stabilimenti in varie parti del globo. Queste Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 imprese sfruttano la manodopera dei paesi più poveri e arretrati che pur di lavorare si accontenta di salari bassi e di condizioni lavorative precarie. La globalizzazione deve essere quindi tenuta sottoguardia e dovrebbe essere guidata; essendo un fenomeno di così grande dimensione comporta quindi vantaggi ma anche svantaggi da non sottovalutare. Per molte persone è la principale causa del disequilibrio tra il Nord e il Sud del Mondo, impoverendo dunque ancor più le popolazioni già arretrate. L’aspetto più delicato della globalizzazione è invece quello culturale, che consiste nel conoscere e convivere con altre culture. Il rischio della mondializzazione culturale è quello di uniformare i diversi stili di vita rendendoli tutti uguali; questo aspetto dovrebbe essere invece un’occasione di dialogo e incontro tra le diverse tradizioni culturali. La globalizzazione si lega inequivocabilmente all’integrazione: concetto che negli ultimi anni, in Italia, ha causato diverse controversie. L’Italia infatti da paesi di emigranti è diventata un paese di immigrati grazie alla sua posizione geografica che favorisce i flussi migratori (Lampedusa). Negli ultimi anni si sono registrati nel Mediterraneo numerosi sbarchi, da parte di persone che scappano dal proprio paese d’origine per motivi economici, ma anche per richiedere asilo politico. Durante questi sbarchi, numerose sono le persone morte: dopo il tragico annegamento di oltre 300 persone a Lampedusa nell’ottobre 2013, l’Italia ha quindi lanciato l’operazione Mare Nostrum. Un’operazione militare ed umanitaria che prevedeva il rafforzamento del servizio di sorveglianza e soccorso in mare. Operazione costata, secondo alcune stime, circa 9 milioni di euro al mese. L’operazione è stata poi sostituita dall’operazio ne comunitaria Triton nel novembre 2014, con un costo pari ad un terzo dell’operazione precedente. Perché uno straniero possa sentirsi integrato occorre, secondo me, che ci sia più tolleranza e apertura, da parte di tutti. Bisognerebbe quindi eliminare ogni tipo di pregiudizio, o quantomeno provare a farlo, e favorire leggi che allarghino i diritti a tutti i cittadini. Fatti recenti di cronaca hanno evidenziato che molti giovani di seconda generazione nati in Europa, non riescono a trovare una propria identità. Io stessa, nata in Italia da genitori stranieri, molto spesso non riesco ad identificarmi in un’unica cultura. Mi ritrovo in mezzo “tra due mondi” diversi. Recenti avvenimenti dimostrano che molti di questi giovani, per trovare qualcosa per cui vivere, si sono “indottrinati” su Internet, convertendosi all’Islam più integralista. Sono per lo più giovani emarginati dalla società, che vengono manipolati virtualmente e che trasformano la frustrazione provata dall’esclusione dalla società in rabbia verso gli altri. Vengono manipolati e indottrinati dall’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria). Uno degli avvenimenti che ha sconvolto il mondo intero è stato l’attentato in Francia alla redazione di Charlie Hebdo, portato a termine da due giovani fratelli franco-marocchini. Si sono poi susseguite altre vicende come l’attentato al museo del Bardo in Tunisia. L’ISIS sta quindi letteralmente terrorizzando tutto il mondo, innescando ansia e terrore tra le persone. Tutto l’occidente, insieme al mondo islamico moderato, dovrebbe unirsi e dialogare per cercare una soluzione contro la minaccia Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 dell’ISIS, trovando così un canale comunicazione e superando di la strumentalizzazione religiosa. Perché “io sono un italiano e canto” Intervista a Greta Legnani – 5B ARTISTA Nome: Alessandro Cognome: Aleotti Nato il: 05/08/1972 A: Milano Concerto del: 03/03/2015 Dove: Live Club – Trezzo sull’Adda Album: “Il bello d’esser brutti” J-AX è cantante e produttore discografico; inizia la sua carriera negli Articolo 31 e oggi la sta continuando da solista, senza mai perdere qualità, nonostante i suoi quasi 43 anni. I testi delle sue canzoni sono sempre un po’ “rebel”. J-AX va contro l’essere tutti uguali, va contro la società che ti vuole in un certo modo e che ti vede e che ti giudica. J-AX è per l’essere se stessi, con i rasta o la pelata che sia. J-AX è per il raccogliere e dare; J-AX è per il raccontare e il raccontarsi. La prima immagine che ti viene in mente se ti dico “pizzetto e cappello”? Naturalmente, J-AX! Descrivi il concerto in una frase. Molto emozionante e sicuramente ripetere. da Descrivi J-AX in una parola. Sorprendente (direi anche “un gran figo” se si può ) La sua entrata in scena? Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 È salito sul palco cantando una canzone del nuovo album ed indossando jeans grigi, camicia e cappello rossi, cravatta e gilet neri. “Gente che spera” Voto da 1 a 10 9 Tra le canzoni che ha cantato, quale ti è piaciuta di più? E so che ogni cosa la devo alle palle quadre di mio padre, al suo sudore; al sorriso di mia madre, al viso di ogni nonno che proietta amore; a mio fratello piccolo, ora più alto di me, e nonna mi protegge sulla stella più bella che c'è Eee? Ai miei amici esauriti, alle notti felici di vizi proibiti Realizzi che lo stile è quando siamo uniti. - Gente che spera ARTICOLO 31 WELCOME TO IRELAND! Federica D’Arrigo, Noura Borakkadi – 4B There are immense green meadows, hills and little houses. Malahide is a huge neighbourhood dotted with streets lined with houses near the sea. It's the 8th march and a beautiful spring sunshine welcome su in Dublin. The landscapes that stretch from DUblin to Malahide are different from the italian ones and the make you feel even more distant from home. The week in Dublin was a sequel of school, fome and sightseeing, but what always left us breathless was our "mysterious" pocket lunch. It was a surpire every morning. Partita Tripla–Anno 2014 -2015 We can say that Dublin left us speechless. Noisy, chaotic, full of people. It was spectacular! In the centre of Dublin, everywhere you turned you could see shops and pubs. Dublin is for everybody. We spend most afternoons jumping from store to store. Trinity college was realy wonderful and just is name reminds me of its great past. An amazing and colourful city for its numerous "graffiti" that pop up among shops and hotels. Dublin is also famous for Molly Malone. The irish legend tells that her spirit is still around town. Then we went to the Guinness factory, where the famous dark irish beer is produced. We visited seven floors to discover the production process, but the pearl of this vist was the bar where it was possible to see all the city from. On Friday, our last irish day, we wen to Howth, a little village of fishermen. Where we saw marin lyons and seals and we ate excellent "fish&chips". Needless to say the landscape was amazing. Partita Tripla–Anno 2014 -2015 Anyway, we all miss Ireland and certainly a part of us remained there to admire its emerald green landscapes. Proverbio irlandese ci sono solo due cose di cui ti devi preoccupare: o vai in paradiso o vai all'inferno. Se vai in paradiso non ti devi preoccupare. Ma se vai all'inferno, ti ritrovi tanto preso a salutare gli amici che non hai neanche il tempo di preoccuparti. Non ti preoccupare. Ci sono solo due cose di cui ti devi preoccupare: o stai bene o stai male. Se stai bene non ti devi preoccupare. Ma se stai male, ci sono solo due cose di cui ti devi preoccupare: o guarisci o muori. Se guarisci non ti devi preoccupare. Ma se muori, Stage Cannes 2 Classe 3B photographies : Bensi Silvia Mariani Amanda Description: Recano Marzia Stampa Giulia Avogadri Eleonora 1 Le dimanche 1er mars matin, nous sommes partis et après un voyage où tout s’est bien passé, nous sommes arrivés au Cannet (une fraction de Cannes qui se trouve sur la Côte d’Azur et où nous habitions) et là nos familles d’accueil nous attendaient. L’aprèsmidi, nous nous sommes retrouvés à l’Hôtel de Ville (photo 1), à Cannes. Nous avons visité la ville, puis nous sommes allés au Festival des Jeux (photo 2) où nous nous sommes beaucoup amusés. Nous avons aussi mangé des friandises typiques, comme les macarons (photo 3). Et pour avoir un souvenir de Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 4 Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Le deuxième jour nous sommes allés à Grasse et nous avons visité la fabrique de parfums Fragonard. La visite de cette fabrique a été très intéressante car nous avons pu voir comment se produisent les parfums. Certains d’entre nous ont acheté des parfums pour leurs parents ou amis. La photo 5 représente les essences qui proviennent de différents pays. La photo 6 représente la machine à distiller. 5 Puis, nous sommes allés à St. Paul de Vence (photo 7) et Gourdon (photo 8), deux petits villages où il y avait beaucoup de vent. Le jour suivant nous sommes allés à Antibes (photo 9). D’abord nous avons fait un tour dans la ville et enfin nous avons visité le Musée de Picasso où nous avons vu de très belles oeuvres. La photo 10 rappresente l’homme qui est fait de pensier. 6 8 7 5 9 5 10 6 5 Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 12 11 Le dernier jour nous nous sommes rendus à Nice (photo 11). Dans cette ville se trouve le Musée de l’art moderne MAMAC qui nous a semblé très particulier (photo 12). Ensuite, nous avons visité la ville avec un guide qui nous a expliqué et montré les lieux de la ville (photo 13); pour conclure, nous sommes allés à la plage et nous avons pris des photos avec nos copains (photo 14-15). Enfin nous avons fait les magasins au coeur de la ville. 13 14 15 Nous voudrions remercier tout particulièrement Madame Cavalieri pour nous avoir donné cette opportunité! Mais aussi Monsieur Buttinoni et Mandelli pour nous avoir accompagnés! Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 One week in Ireland....what else?! classes. The name of school was "Irish College of English" (ICE), situated in the centre of the city, near the station. In the Elena Papini, Ilenia Piazzalunga - 4D Hi everybody ! We want to tell you about our fantastic stage in Ireland, specifically Malahide, which is a small village on the East Cost of Ireland 16 kilometers North of Dublin. Sunday 8th March 111 students and 7 teachers left Italy to set off for Ireland. The meeting point was at the school parking at 8.00 a.m. because the flight was due at 11.40 a.m. When we got to the airport we did the check-in and we started the adventure! When we arrived at the Dublin's airport, two buses transported us to Malahide, where our host families were waiting to take us home. Average every family had two or three children and lived near the school. The houses are very big and quite clean. The impact was very hard because they spoke very quickly but we soon got used. That day, we had to be at school at 4.00 p.m. because we had the admission text to see our levels of English and then compose the various evening we stayed at home because we were very tired. During the week, all the mornings we went to school from 9.00 to 12.00 a.m. and every class had a teacher who spoke only English, every morning we did a different activity and we learned many new words and English idioms: it was amazing! We frequented 15 hours and at the end we received a certificate with a vote for each ability expressed in letters, A (excellent), B (very good), C (good), D (satisfied). Instead in the afternoon, the teachers organized some activities and each class was with a teacher and grouped in two by two. Our activities have been: going to the Irish Parliament, visiting Dublin, seeing Trinity College and Guinness Factory. The last day we went all together to Howts to see the seals. Howts is a village near Malahide, we went there by train and we stayed all the afternoon. Suddenly the "holiday" is finished, it was a good experience, we had a great time, met new people and each of us had the opportunity to learn new English words and improved our pronunciation. Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 Siamo nati per imparare Martina Scarpello, Jessica Kurballi - 4D Siamo degli studenti, ma non siamo solo questo, siamo molto di più. Siamo persone, individui con dei sentimenti, con dei pensieri che, nella maggior parte dei casi, non riusciamo neppure ad esprimere, né in ambito scolastico né all’esterno. In una scuola in cui dovremmo essere liberi di parlare, di esporci, di dire la nostra su ogni cosa che viene trattata, non lo facciamo. Non ne abbiamo il coraggio. E il motivo, per quanto possa sembrare apparentemente stupido, è la paura di essere giudicati, la paura di sbagliare. Ma com’è possibile che un ragazzo abbia paura di esprimersi se ha di fronte un professore che è stato formato per educare al dialogo? I docenti hanno davanti un “vulcano” di opinioni e di pensieri , eppure nella maggior parte dei casi non se ne rendono conto. Noi non siamo il voto che prendiamo all’interrogazione o alla verifica scritta e questo è un punto di fondamentale importanza. Il ragazzo che ha ricevuto un voto negativo, non è sempre un ragazzo svogliato; le motivazioni di tale risultato possono essere molto varie, complesse, legate spesso a fattori esterni che la scuola non percepisce ma che incidono sull’intera vita dello studente. Sono ancora troppo pochi però gli insegnanti che si chiedono e ci chiedono una motivazione per quel voto negativo o per il nostro atteggiamento nelle ore di lezione. Sono molte, troppe le volte in cui la nostra emotività e il nostro essere individui con una caotica gamma di sentimenti, vengono trascurati. Appariamo molte volte arroganti, ma dietro l’apparenza si nasconde spesso un giovane fragile, che viene facilmente ferito dalle parole che gli vengono rivolte o dai silenzi che lo circondano. Certo il lavoro dell’insegnante non è facile; si trova dinanzi una molteplicità d’individui con pensieri e caratteri completamente differenti tra loro e seguire questo insieme complesso può risultare difficile e stressante. È diventato però quasi utopistico sperare di vedere un ragazzo felice di recarsi a scuola per apprendere quella cultura e quelle conoscenze, che sono la base per una vita degna e libera. E ci tengo a sottolineare la parola “libera”, perché è proprio la conoscenza a garantire la libertà di una persona. Forse è proprio questo approccio al mondo scolastico la vera chiave del problema e l’origine di molti difetti del sistema scuola. Siamo costretti a cimentarci in materie che non ci interessano, in un’epoca in cui le conoscenze umane raddoppiano ogni anno, mentre i contenuti delle discipline si muovono con troppa lentezza. Certo ogni materia ha un suo valore ed è fonte di conoscenza, ma se lo studente non riesce ad apprezzarla, risulterà quasi inutile. Sono forse i pochi nessi con il presente a inibire la nostra curiosità. Ed è proprio la curiosità uno degli elementi essenziali per l’apprendimento. Il Partita Tripla –Anno 20 14 -2015 letterato inglese Samuel Johnson disse: “La curiosità è una delle caratteristiche più certe e sicure di un intelletto attivo”. Durante le lezione siamo passivi, recettivi, a volte sembriamo anche mentalmente assenti, persi nei nostri pensieri e assolutamente disinteressati. Un paradosso, essendo proprio l’adolescenza il periodo in cui gli esseri umani raggiungono l’apice del loro sviluppo cognitivo. Sappiamo che questi non sono problemi facilmente risolvibili, sarebbe necessario un rinnovamento dell’ intero sistema scolastico che non dipende né dai professori, né dagli studenti, ma dalla classe politica, che in Italia ha spesso mostrato scarso interesse per la scuola o poca capacità di comprenderne le dinamiche. E’ tuttavia possibile muovere comunque qualche passo in avanti, trovare in ogni classe un punto d’incontro tra docenti e studenti, immaginare un momento di dialogo che inviti i ragazzi ad aprire il loro cuore, a mostrare ciò che sentono. L’insegnante non è solo un dispensatore di nozioni e contenuti, ma risulta essere, nel suo insieme, una figura di enorme rilevanza nella crescita personale dello studente, che si trova immerso in una molteplicità di cambiamenti, fisici e mentali, nel momento in cui inizia a sviluppare la propria personalità. Lo studente è quindi alla ricerca di figure di riferimento, di dispensatori di valori e sentimenti. Per questo una parola di un docente può pesare molto, nel bene o nel male. Con queste poche righe non pensiamo certo di poter rivoluzionare il mondo e nemmeno è nostra intenzione accusare gli insegnanti, che hanno il difficile compito di trasmetterci qualcosa e suscitare il nostro interesse. Vorremmo però avere la possibilità di amare la cultura come l’avete amata voi per arrivare ad insegnarcela. Partita tripla – anno 2014-2015 #INTERCULTURA Emiliya Taushanska, Giulia Facchetti - 2B Vi siete mai chiesti com’è la scuola in altri Paesi? Avete mai voluto provare l’emozione dell’approccio con una nuova cultura andando a vivere in un’altra famiglia? Se la risposta è stata “sì” allora il progetto di Intercultura è ciò che fa per voi : con Intercultura , infatti, si ha l’opportunità di andare a scuola, ospitati da una famiglia, in un altro Paese per un periodo che può essere da mesi estivi a un anno! Per saperne di più abbiamo chiesto a una ragazza di 5H –Selene Piazza- di raccontarci cosa esattamente è Intercultura e a cosa vanno incontro coloro che vi partecipano. Dove e per quanto tempo sei stata? Sono stata per dieci mesi a Izmir, una città turca grande quasi quanto Roma. Non era tra le mie prime scelte (puoi scegliere fino a tre mete in cui desidereresti andare) ma non mi sono pentita di aver accettato. E con la lingua? E’ stato difficile comunicare in una lingua mai studiata? Beh, la lingua è stato uno dei primi problemi che ho riscontrato perché non assomiglia a nessuna delle lingue che studio (tedesco, inglese e spagnolo) ma è una lingua molto logica. Avevo seguito dei corsi online ma avevo imparato solo frasi basilari, comuni e semplici che non sono servite poi granché e poi, tutti sanno che , se non si parla una lingua straniera tutti i giorni, questa risulta sempre difficile. Nella famiglia ospitante la mamma non parlava inglese ma è stato un problema che abbiamo superato negli incontri con i ragazzi di intercultura. Lei, per farmi imparare le parole, faceva un gioco: mi diceva il nome delle posate e poi a cena per apparecchiare mi diceva cosa portare e , nonostante alcune incomprensioni, alla fine dopo un po’ di volte la tavola si trovava apparecchiata. Cosa ti ha colpito a primo impatto? Sicuramente la prima cosa che notai fu la temperatura: mente lì c’erano 40°C qui in Italia si aveva una media di 0°C e mi trovai un po’ scombussolata: d’altronde è come iniziare una nuova vita, e abituarsi alle abitudini ha reso un po’ difficile il ritorno in Italia. Partita tripla – anno 2014-2015 Si dice che noi italiani parliamo troppo ma i turchi parlano altrettanto, e anche a voce alta! Sono molto accoglienti, mangiano tanto (non c’è da lamentarsi) e i loro dolci sono pieni di zucchero e miele. Inoltre bevono tantissimo thè caldo, come in Inghilterra. Quasi dimenticavo: è stato molto strano vedere il volto di questo uomo nelle scuole al posto dei crocifissi. Sto parlando di Ataturk “padre dei turchi” un uomo importantissimo, quasi come una divinità. E la scuola, invece, come ti sei relazionata con gli studenti turchi? Una cosa che non molti sanno è che non in tutti i paesi ci sono gli istituti tecnici, e così passai 10 mesi in un liceo scientifico che era a 10 minuti da casa. Feci amicizia prima con i ragazzi di intercultura e poi con i miei compagni di classe: studiano molto e per uscire preferiscono il cinema. Finiscono la scuola con un anno di anticipo rispetto alla nostra organizzazione scolastica. Sei ancora in contatto con qualcuno? Si, con alcuni amici e anche se la maggior parte di loro ha iniziato l’università, manteniamo ancora contatto. Dicci 3 motivi per cui partire: 1. E’ un’esperienza che puoi fare solo una volta nella vita; 2. Ti fa crescere e hai una visuale diversa della vita; 3. E’ IMPORTANTE SENTIRSI CITTADINI DEL MONDO. In oltre vorrei condividere una lezione che ho imparato e che è utile nella vita di tutti i giorni – NON PENSARE CHE IL TUO PUNTO DI VISTA SIA PER FORZA GIUSTO . Ringraziamo Selene Piazza per la disponibilità dell’intervista e ora spetta a voi, vi sentite pronti per quest’esperienza fuori dal mondo? “La quintessenza del viaggio è nelle persone che incontriamo, nelle mani che si stringono, nel vicolo in cui decidiamo di svoltare.” - Federica La Terza Partita Tripla–Anno 2014 -2015 Vecchie-nuove armi Gabriele Tadini, Armando Çuli, Yari Viganò, Federico Maffi – 3C Il 7 gennaio 2015 a Parigi tre estremisti islamici uccisero dodici persone. La maggior parte delle vittime si occupava del settimanale “Charlie Hebdo”, un giornale satirico che stuzzicava tutte le religioni in particolare quella islamica. Negli ultimi anni la redazione è stata più volte minacciata dai mussulmani per la loro satira. Per molte persone è giusto che la satira sia tale. Questo perché per il diritto d’espressione sono morte centinaia, ma anche migliaia di persone solo per permettere ad ogni uomo di esprimersi come vuole. Per questo diritto si sono fatte decine di guerre e centinaia di manifestazioni. Quindi ogni persona può pensare, dire e scrivere ciò che vuole senza che nessuno lo condanni, quindi non trovo nessun motivo per cui Charlie Hebdo avrebbe dovuto smettere di fare questo tipo di satira perchè oltre a colpire l’islam colpiva anche i cristiani e gli ebrei. Per molti, quindi, quei giornalisti potrebbero essere definiti stupidi e pazzi, ma sono da considerare degli eroi perché, anche dopo aver subito vari attentati e minacce, hanno continuato a fare ciò che amavano. Non si sono ritirati per paura della morte, ma hanno continuato a difendere il diritto d’espressione; per questo diritto si sono combattute guerre e si sono sacrificate vite umane. Facciamo in modo che quei giornalisti non siano morti invano e non lasciamoci sopraffare dalla paura perché in gioco oltre alla nostra vita c’è anche la nostra libertà. La libertà non deve avere confini, ognuno di noi deve essere in grado di poter fare ciò che ritiene giusto seguendo ovviamente regole etiche e morali per vivere in armonia con tutti gli altri. La realtà, però, non è così… Non c’è neanche la libertà di pensiero. Stanno succedendo cose davvero terribili e si viene uccisi se la si pensa diversamente da stati o terroristi in guerra in nome della “religione”. Sappiamo bene ormai che in realtà tutte le guerre nascondono scopi economici e politici. Hebdo”, che faceva satira, con i propri giornalisti e disegnatori, anche sui terroristi islamici e sul loro dio; pochi si sono salvati… Le vignette possono dare fastidio, ma la satira è un genere della letteratura che, ironizzando, critica la politica, la società e le religioni, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento. Non ha senso dire che la satira esagera quando è considerata la più alta espressione di libertà di pensiero. Proprio qualche tempo fa c’è stato un attentato a Parigi; sono stati uccisi i membri della redazione del giornale satirico “Charlie Gabriele Tadini Armando Çuli https://openclipart.org/detail/212658/free-speech Partita Tripla–Anno 2014 -2015 La satira è la massima espressione di libertà che possa esistere, un attacco terroristico verso la redazione di un giornale satirico è la negazione di libertà di pensiero e di scrittura, impensabile in una nazione in cui l’emancipazione è alla base della società. Si può definire satira lo schernire qualsiasi particolarità della società, senza dimenticare nessuno. Le tematiche più suscettibili sono le religioni, il capitalismo americano, la politica degli stati e i politici stessi. La satira però deve essere priva di autocensura e deve anche poter essere “scorretta”, così da non poter “dimenticare nessuno” e da far esprimere, delle volte anche in modo duro e secco, il messaggio che dietro le vignette si nasconde. Ci dovrebbe far riflettere e farci chiedere se la società sia cosi “senza macchie e senza colpe” come ci vuole far credere. La tirannide, l’esatto opposto, è invece un regime fondato sulla violenza e l’arbitrio, che non permette quindi di esprimersi e di poter dire la propria opinione. Fortunatamente questo regime sta diminuendo come le dittature ad esso connesso. Un cantautore diceva che la libertà è partecipazione, ma bisogna ricordarsi che la mia libertà finisce dove inizia la tua e che la libertà va tutti i giorni riconquistata e protetta. Yari Viganò “Nell’impugnare armi non ci sono né vinti né vincitori. Quindi abbassiamo le armi e usiamo la voce, il mezzo più potente che ci sia.” Federico Maffi https://openclipart.org/image/800px/svg_to_png/212493/the_pencil_in_blood.png Partita Tripla–Anno 2014 -2015 Le epidemie nella storia : ieri e oggi Andrea Valenti - 3C La malattia infettiva è una condizione nella quale un individuo viene contagiato da un microrganismo e può trasmetterlo ad altre persone. Quando un'infezione si diffonde all'interno di una popolazione si parla di epidemia (dal greco epì "sopra" e dèmos "popolo"). Le epidemie possono essere classificate come: una pandemia se molto estesa. un'endemia se presente costantemente in una certa area geografica. un’epidemia sporadica se colpisce un numero limitato di persone e solo raramente. Le principali cause dello sviluppo delle epidemie sono principalmente: Scorte di cibo contaminato. Le malattie trasmesse dal cibo sono un problema serio ed in aumento. Le indagini annuali di queste malattie riporta casistiche che variano dai 6.5 agli 81 milioni di persone colpite Epidemie da Escherichia coli 0157:H7: all'inizio degli anni '80, l'Escherichía coli 0157:H7 ha iniziato a causare gravi epidemie di infezioni alimentari. Epidemie da Salmonella: la proporzione di epidemie riconducibili alla Salmonella è aumentata del 130 % tra i due bienni di studio 1973-75 e 1985-87. Attualmente vengono segnalati circa 45.000 casi l'anno di isolamento di Salmonella (da colture prelevate da pazienti malati) Jean Louis Le Breton 1984 épidémie Risorse d’acqua infettate da batteri. Malattie infettive causate da batteri patogeni, virus e protozoi parassiti sono tra i più comuni e più diffusi rischi per la salute causati dall’acqua. Alcuni esempi sono: il colera: è una malattia largamente diffusa in molti Paesi del Secondo e Terzo mondo. Caratterizzata dalla presenza di diarrea profusa, spesso complicata con acidosi e vomito. l’epatite A: diffusa in tutto il mondo sia in forma sporadica che epidemica, è una malattia infettiva acuta del fegato causata dal virus dell'epatite A (HAV). Il tempo tra l'infezione e il manifestarsi dei sintomi è tra le due e le sei settimane e possono includere: nausea, vomito, diarrea, pelle gialla, febbre e dolore addominale. Migrazioni di animali infetti che possono fungere da vettori di malattie. Partita Tripla–Anno 2014 -2015 L'influenza infetta molte specie di animali e può avvenire il trasferimento di ceppi virali tra specie diverse fino ad arrivare anche a noi esseri umani. Il più grande esempio di epidemia trasmessa da animali è la peste nera descritta da Boccaccio nel Decameron come "l’orrido cominciamento della sua opera" viene portata da ratti presenti su un’imbarcazione Genovese proveniente dalla città di Caffa in Crimea nel 1347 raggiunse l’Italia. La malattia uccise il 40% della popolazione Europea. Le epidemie ai giorni nostri Nel corso del 2014 un'epidemia della malattia virus ebola si è diffusa in tutta la Guinea e oltre i confini di questa nazione nell‘Africa occidentale. L'epidemia, iniziata in Guinea nel mese di febbraio 2014, si è successivamente diffusa in Liberia, Sierra Leone e Nigeria, ed è la più grave nella storia, sia per numero di casi sia per i decessi registrati. Al 14 gennaio 2015 sono stati segnalati 21.296 casi sospetti con 8.429 morti. Il 22 ottobre 2014 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato concluse le epidemie di virus Ebola in Nigeria ed in Senegal, il 3 dicembre ha dichiarato concluse le epidemie di virus Ebola in Spagna. Come prevenire la diffusione delle epidemie Per ridurre il numero dei casi e i decessi delle epidemie è fondamentale accrescere la consapevolezza dei fattori di rischio e adottare le misure di prevenzione. Ridurre il contatto con animali infetti ad alto rischio. Cuocere accuratamente i prodotti di origine animale. Indossare guanti e utilizzare dispositivi di protezione individuale, durante la cura di persone malate. Lavare regolarmente le mani. Seppellire immediatamente le persone decedute. Immagine tratta da: http://www.latelanera.com A proposito di malattie ed epidemie L'ipocondria è l'unica malattia che non ho. Anonimo L'amore è come le epidemie: più uno le teme, più è esposto al contagio. Nicolas de Chamfort Non esistono innocenti: tutti abbiamo passato un raffreddore a qualcuno. Marcello Marchesi Partita Tripla–Anno 2014 -2015 In viaggio fra colline, musica, parole e pici al ragù… CHIANCIANO TERME (TOSCANA) 21-23/04/2015 Tadini Viviana , Panzera Nadia - 5B (con l’aiuto e la compagnia di C.Gazzola) Ore 10:00 del 22 Aprile 2015, sul palcoscenico del quelle false notizie che girano sui social. Solo nell’ultimo anno 1 milione di persone hanno accantonato i quotidiani per affidarsi a queste notizie acchiappa click. Di Liegro sottolinea la differenza fra fare il giornalista ed essere un giornalista e ricorda alcuni colleghi che per “essere giornalisti”, ovvero per raccontare la verità, hanno sacrificato la loro vita. Peppino Impastato. Ilaria Alpi. Mauro de Mauro. Mario Francese. PalaMontePaschi di Chianciano Terme: un tizio sconosciuto con il suo cane Smash ci intrattiene con giochi e sketch vari, raccontandoci episodi della sua vita. Ci guardiamo perplesse e ci chiediamo cosa ci “azzecchi” tutto ciò con la promessa di una lezione sulla comunicazione efficace. Questo tipo sulla quarantina continua coinvolgendo alcuni di noi studenti per fargli da spalla. A conclusione della performance ne abbiamo colto il senso: “ Fare al meglio e fare Durante la pausa pranzo, se qualcuno avesse piazzato delle telecamere per Chianciano avrebbe bene. Fare con passione ed impegno, emozionare con le parole ” con questo ci lascia Marco Lui, presentatore. animatore, autore, attore, A lui segue Alessandro Di Liegro, giornalista del Messaggero, Corriere della Sera online, Futuro Quotidiano e caporedattore di un gruppo di 25 liceali romani. Anche lui fa salire i ragazzi sul palco, questa volta per spiegare il fenomeno del “click-baiting”, visto tre inviate tentare un inutile autostop verso il centro storico della famosa cittadina termale. Così per 4 km, sotto il , senza un santo che si sia fermato, abbiamo camminato sino alle porte del borgo… Ore 15:30. E’ il momento della premiazione delle prime 100 testate segnalate a livello nazionale. L’animato re chiama sul palcosceni co gli insegnanti referenti delle varie testate d’istituto, mentre noi studenti dalla platea presentiamo brevemente i nostri giornalini. Il volume della musica si alza, e nell’euforia generale, gli studenti improvvisano balli e serpentoni stile Capodanno che avranno fine solo a notte fonda. ♬ Partita Tripla–Anno 2014 -2015 “Il giornalista racconta i fatti, racconta ciò che vede, ha il compito di informare e dire la verità. Il giornalista dedica la sua vita a rendere servizio agli altri. Tanti scrivono, tanti parlano, ma solo pochi possono essere definiti “giornalisti”. Il giornalista non si inventa la notizia, deve rendere conto prima a se stesso che a chi legge”_A.Di Liegro