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Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Chi raccoglierà il
testimone?
Ciao
bbbellii!
Rieccoci anche quest’anno
con la LIV edizione “Partita
Tripla 2015”!
È nostro dovere avvisarvi
che in futuro non ci vedrete
più nei corridoi appostate
dietro le porte delle vostre
aule a ricordarvi di spedire,
scrivere
e
fotografare
perché il nostro treno è
giunto al capolinea! Dopo
cinque anni di dura fatica, ci
auguriamo di scendere con
tutti gli onori del caso.
Noi speriamo in tanti; però,
detto in segreto, sappiate
che ci sono quattro cerberi
che vi staranno addosso
assetati d’articoli. ;)
Perché
farlo
dovreste
(e
perché
l’abbiamo fatto)?
Perché è bello sentirsi parte
di qualcosa, sapere che il
vostro lavoro e la vostra
fatica fanno parte di un
progetto che porta il
giornalino ad essere un
segno distintivo della vostra
scuola; e soprattutto è
gratificante sapere che dei
professori credono in voi,
nelle
vostre
capacità,
portandovi
sempre
a
pensare che nulla è
impossibile, basta volerlo.
Ma basta sentimentalismi e
proseguiamo con le cose
serie: come potevamo non
alludere
in
copertina
all’evento che ha acceso sul
nostro Paese i riflettori di
tutto il mondo?! Molti di
voi avranno la possibilità di
scriverne, nel bene e nel
male, solo dopo averlo
visitato, quindi abbiamo
deciso di lasciare a voi la
parola senza anticipare
nulla in questo numero; noi
abbiamo
semplicem
ente
ripetuto a
raffica il
nome
della
nostra
testata scopiazzando lo
stile.
I meriti del disegno vanno
ad Evita Margheritti (5B),
quelli degli articoli ai tanti
che li hanno scritti e quelli
per la pazienza e la tenacia
ai professori.
invece, va a tutti
quelli che han promesso ma
non mantenuto.
Con affetto,
La redazione: Tadini Viviana (5B), Nadia Panzera (5B)
I professori:
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Saluti dalla 5^A
PER CINQUE ANNI A SCUOLA SIAMO STATI
DOPO L’ORALE CI SAREMO LIBERATI.
TRA BILANCI, POESIE E SISTEMI
ABBIAMO RISOLTO TUTTI I PROBLEMI.
CON LO STUDIO DISPERATO
LA ZIA DANI CI HA SFIANCATO
MA LA RADA NON E’ DA MENO
SI SA LEI E’ IL CAPO SUPREMO!
LA CREMASCHI CON AMORE:” ZITTI, MUTI E
SOTTOMESSI”
CI HA LASCIATO UN PO PERPLESSI.
LA NEW ENTRY VIGANO’
SENTIMI UN ATTIMO… AMBRARABACCICCICOCCO’
LA FIGLIOLI NON LO SA
MA STAVOLTA A SETTEMPRE NON CI RIVEDRA’
LA COZZI CON I SUOI MINUTI PER STUDIARE
TANTE INTERROGAZIONI CI HA FATTO PASSARE.
LA TINELLI SI E’ SPOSATA, MA LA FOTO
MICA CE L’HA PORTATA.
CON IL SUO ADDESTRAMENTO MILITARE
LA GAROTTA CI HA FATTO SUDARE
ORA E TEMPO DI SALUTARE
“AH
GUGLIELMO
CE
DEVI
MOLLARE!”
ALATI
SIMONE:
“PROF,
RIMANDIAMO?” #CUCCIOLO
LA
AQUILECCHIA
CLAUDIO:
PROFFFF…….PAUSA” #RAPPER
“DAI
BERVA MATTIA: “LA LEGGENDA
NARRA…” #DANNUNZIO
BUA
ANTONINO:
DELINQUENZA!” #IL GOFFO
“CHE
CARMINATI MATTIA:” QUESTA PARTE
NON SAPEVO CHE ERA DA FARE”
#HACKER
CORNALBA
#STEVEJOBS
GIORGIO:”
OHHH!”
COLELLA ANTHONY: “SI SI, DOMANI CI SONO...”
#SCOMPARSO
D’AMATO ARIANNA: “ELSINKI, QUA ANDIAMO ALLA
CIECA” #SCHIACCIATINEOVUNQUE
KAPPLANI DHURATA: “MA CHE SO PE’ NATALE?”
#BELLADDORMENTATA
DECARO VALERIA: “OH VOGLIO SAPERLO ANCHE IO”
#ZABETTA
MIHOLCAN IULIA: “C’ERA UNA MOSCA SEDUTA SUL
TEMPERINO” #MISTERO
ERBAVORI ESTEFANO: “NON HO STUDIATO” #NOVE
PAGLIUCA NICLA: “DAI, VADO IO PER PRIMA” #SDENG
FRIGERIO GIORGIA: “IO TI MANDO A COME TI VESTI”
#VACAGHER
PODINA ALEXANDRA: “THAT’S ALL” #INGLESINA
GHEZZI MONICA: “SORRISI ALLA VICHA” #PINGPONG
RACHDAOUI BADR: “SOTTO IL SEI NON SI VA”
#CAMMELLODELL’ORIENTE
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
RIVA GIORGIA: “NO, IO MERITAVO DI PIU’” #FINANZIERA
ROCCIOLA STEFANIA: “HO BISOGNO DI UN CAFFE’”
#BOBILBROCCOLO
ROTA FEDERICA: “OH RAGA SONO A DIETA... DATEMI LE
CARAMELLE” #DONATRICE
SABANI
ELISA:
“PROF,
#MATEMATICANONTITEMO
HO
SHAUKAT KAMRAN:
#ILDOTTORE
“DON’T
WORRY
BE
HAPPY”
SIGNORELLO GIUSEPPE: “CHI L’HA INVENTATA LA
MATURITA’?” #LUOMOCHESUSSURRAVAAIPICCIONI
VERRI PAOLO: “HO FATTO LA PAZZIA” #IOMELATOLGO
UN’IDEA”
Saluti dalla 5^B
“Notte di giovani attori,
di pizze fredde e di
calzoni
Notte di sogni, di coppe
e di campioni.
Si accendono le luci qui
sul palco
ma quanti amici intorno
che viene voglia di
cantare
Notte di lacrime e
preghiere
la matematica non sarà
mai il mio mestiere
E gli aerei volano in alto
tra New York e Mosca
Ma questa notte è
ancora nostra.
Forse cambiati, certo un
po' diversi,
ma con la voglia ancora
di cambiare.
Se l'amore è amoreee.”
RICCARDO ASONI
Non si è ancora capito se il suo
umore cambi in base alle stagioni o
se sia affetto da mestruo maschile.
E’ lui il vero latin lover della classe!
#PalestratoDisperato
#LinguaConsumata
DORIS BARDHI
Lei è la nostra albanese, italiana,
gualdese, trevigliese e milanese
preferita!
#CittadinaDelMondo
#NoBardhiNoParty
[Notte prima degli esami
– Venditti]
GLORIA BERNAREGGI
Passeranno alla storia le sue urla
moleste delle 08.00 del mattino.
#Megafono
Brava e bella ma nasconde un
animo Ultras.
Non vede l’ora di avere tanti bimbi
solo per portarli allo stadio.
#SempreInCurvaNord
LUCA BIANCARDI
Da Swiffer a… Hipsterone vero.
La pubertà arriva a vent’anni.
#Wolverine
MIRKO CONSONNI
Bergamasco DOC ma mica tanto.
E’ il nostro putanji sardo preferito.
#SardoIoSono #ProvolaInOfferta
ELVIRA CARMINATI
L’unica che sa tutto di qualsiasi
cosa.
Il mistico è la sua passione: un
esempio lampante? Il tedesco.
#ParrucchieraAggratis
#ElviraPassioneTrecce&Massaggi
ELISA COLPANI
FEDERICA FERRARI
La nostra cara rappresentante è
un’animalista compulsiva: se vede
un cane solo per strada le viene da
piangere.
#Kikkakikk
GRETA LEGNANI
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Alle 08.00 del mattino sa già cosa
mangerà per pranzo. E nell’attesa…
“Mi serve un cuscino. Vivi, mi
passeresti la sciarpa?”#HardCore
ROBERTA LEONI
La tipica ragazza casa e Chiesa, ma
è il capodanno che la frega.
#KOd’anno #Rivelazione
OLGA MANDELLI
L’amante
del
Pagante
per
eccellenza.
Però i Dottor Martens verdi con le
stringhe gialle anche Enzo Miccio li
boccerebbe!
#FaccioAfter
EVITA MARGHERITTI
E’ risaputo che le bionde sono
stupide, lei però le batte tutte!
#RagazzaTumblr #PolliceVerde
VALENTINA MONTIN
Mora dagli occhi blu, è un
concentrato di virus e tenerezza.
#Amore14
MARZIA MONZANI
Salvini è il suo vero idolo, ma il
fascino della Terronia l’ha vinta.
#Myconos #SoMiaaa
#RappresentanteInPensione
FRANCESCA ORSANI
Colei che potrebbe mangiare anche
le gambe del tavolo senza
ingrassare.
Per lei gli orecchini sono un must.
#PuntoTamarra
NADIA PANZERA
La risata più contagiosa ma allo
stesso tempo più odiosa della
classe.
#CantanteLirica #Ricciolid’oro
CLAUDIA RUSCONI
Colei che ha sempre freddo ma che
il posto vicino alla finestra non lo
lascerà mai.
#TuttaChiacchere&Paranoie
ELISA SCURO
Rossa di capelli, golosa di…
Ragazzi romani
#RipNikita
ELISA SORRENTINO
Pur essendo la più grande d’età, è
la
nanetta
della
classe…
Fortunatamente compensa in altro!
#HelloKitty #Tina
VIVIANA TADINI
Il basket e la pallavolo sono gli
sport che più le interessano.
Ovunque ci siano delle palle, lei c’è.
#SucchiottiConAmore
VALENTINA TROIANO
Tanto silenziosa quanto sensibile.
La sua voce rimarrà sempre un
punto di domanda.
#ValeFacciUnUrlo
PAOLO VALSECCHI
“Prof, quindi lei mi sta dicendo che
dovrei parlare con la prostituta
della mia via?”
#’cezionale
MARCO VAVASSORI
Super popolare sui social, atleta
affermato e in cerca del vero
amore.
Aspettavamo l’I-Phone 6 per vedere
i suoi selfie in blu ray!
#PrimineFateviSotto
IL CRUCIPROF
E poi un po’ di rilievo lo dobbiamo dare anche a loro: i nostri professori, quelli che, chi da anni e chi solo negli
ultimi nove mesi, ci hanno visto crescere e soprattutto frignare.
Ve li presentiamo così:
1. Per lui la nostra maturità
è iniziata in terza.
La sua unica certezza è il
condizionamento sociale.
Ma mica non esistono
certezze?
#AltroDirviNonVo’
#Malatissimo
2. Il suo saluto alle 07.55
del
mattino
funziona
meglio del caffè.
#Bellaaaaa
3. I fiori sono la sua vera
passione
(o
forse
il
giardiniere?)
#ehnoeh
#eadessomidicibene
4.
Verbi
e
vocaboli
dovrebbero essere il nostro
pane quotidiano.
“x, hai quasi recuperato: hai
preso 3”
#FerrataÜberAlles
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
5. La nostra àncora e il nostro
ancòra.
Quando Dio distribuiva l’altezza, lei
stava studiando matematica.
#Don’tTuc
6. Il suo barboncino, a sua detta,
conosce l’economia meglio di noi.
#VivaMirta
7. La sua sfera di cristallo ne sa una
più del diavolo.
Anzi, è lui il diavolo… E veste Prada!
#MaMör #Occhio #Putanji
8. Anche se vola una mosca stiamo
facendo casino.
Tra le commerce e la civilisation
non sappiamo cosa odiare di più.
#VecchiaGrammaticaDoveSei
9. I cellulari sono la sua ossessione.
Colei che invece di guardare il film
controlla se noi lo stiamo
guardando.
#Peròicompitinonlivogliamo
Saluti dalla 5^ F
Queste frasi le dedichiamo a noi, noi che ci siamo sempre supportati e sopportati. Tra litigi, urla,
lacrime, risate e momenti indimenticabili questi cinque anni sono passati e per quanto mentre li
si vivono non è facile rendersene conto, questa scuola, questi corridoi, queste persone ci sono
entrati dentro e cambiato per sempre. Le ore di educazione fisica passate a ridere in palestra,
quelle in cui più che un’aula di scuola sembrava una sala da ballo e canto, quelle che ci si guarda
in faccia e ci si dice “ma tu hai capito?!”..forse è proprio vero “questi sono e resteranno per
sempre I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA”
Agazzi Stefano: “Dicono
che nella vita ci vuole una
botta di culo… tu l’hai
sempre
avuta!
#StudiareèBeneCopiareèM
eglio”
Bacova Lokjana: “È la
mamma della classe, tra
poco sposina, ma di cazzate
ne spara ogni mattina!
#RenziNazareno”
Bejko Emanuel: “Sono
gentile, intelligente e bello
ma
se
mi
provochi
t’accoltello! #IlNostroAlba”
Biancini Ilaria: “Sei sempre
stata predisposta per quelli
più grandi… ma fermati ai
30! #NonHoL’Età”
Bonato
Claudia:
“Mi
piacciono grossi e pesanti..
ma come sono belli questi
elefanti! #TeAdOgniOra”
Carrera
Simone:
“Nel
frangente in cui inizia a
parlare……………….cala
la
notte! #So(‘)TuttoIo”
Censi Davide: “Le sue due
donne se lo contendono..
chi
vincerà?
#DeaVsMacchinetta”
Corti Fabio: “La tua assenza
è
molto
presente
#DoveSei?!”
Fava Carlo: “Da quando è
fidanzato si è isolato,
sempre
con
lei
sta
messaggiando e intanto
l’anno
sta
andando!
#PhoneInLove”
Gjoka Erlona: “Sempre a
studiare stai, ma non ti
riposi
mai?!?!
#InterrogazioniAMacchinett
a”
Juan Ung Phromphinan
(Bob):
“È
cresciuto
nell’intelletto, un po’ meno
nell’aspetto!
#MadeInChinandia”
Lanzini Marta: “Con il tuo
intelletto
ogni
giorno
stupisci, ma è meglio se vai
in
bici!
#IlCaffèMacchiatoCos’è?”
Leoni Giada: “La scollatura
è attraente, ma su di me
l’effetto è indifferente!
#SenzaReggiseno”
Meloni Gabriele: “Altro
che maturità, io voglio
battere la Lega Pokemon!
#ElJugador”
Riva Riccardo: “Se arrivi in
ritardo è un casino, ma ogni
tanto
pagalo
sto’
cafferino!!!
#TranquilliRagaArrivo”
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Rossoni
Astrid:
“Ogni
spacciatore nello studio ti
Vecchiarelli
Matteo:
giorno fai disastri, picchi e
fai onore! #AveMaria”
“Sappiamo che nel tennis
insulti peggio dei maschi!
Tadolti Giorgia: “Le bionde
c’è il diritto ed il rovescio,
#MettiliStiJeans”
ciocche gli occhi azzurri e
ma con le donne lui va solo
Tabaldi
Davide:
“Da
poi…. Il tuo pinguino Artur!
di
rovescio!
quando
hai
cambiato
#JeSuisForbicì”
#FattelaNa’Risata”
..ed un pensiero anche a loro, i nemici n°1 che alla fine poi tanto nemici non sono! Quelli che
fanno sudare nelle interrogazioni, venire il batticuore dall’agitazione peggio che il primo amore,
quelli che ci hanno visto crescere e fanno parte della crescita: i nostri professori! Ci
mancheranno anche loro, con le lune storte, con le battute pronte, ognuno diverso, ognuno
speciale, ognuno che, a suo modo, si è aperto con noi e ci ha mostrato non solo l’insegnante, ma
la persona che è al di fuori di un’aula.. Le persone che si emozionano per una festa a sorpresa
per il loro compleanno, i giocatori di calcio incalliti che non demordono, quelli a cui brillano gli
occhi quando parlano dei propri matrimoni e figli, quelli che ti insegnano che per amare basta
davvero poco, che mettono in mostra ogni punto di vista e lasciano a te la possibilità di
decidere. Oggi il nostro GRAZIE più vero e sincero va a loro!!!!
Capone Federico: “Ad ogni
compleanno,
festa
o
ricorrenza, di una sua
poesia non può mancare la
presenza #ÈDura”
Cavalieri Lucia Manuela:
“Les gâteaux sont sa
passion et pour une
surprise elle s’emossion!
#MadameLucieDeParis”
Diasparro Pietro Michele:
“Con la volèe lo puoi
fregare, ma con il diritto
lascia
stare!!
#TheRacketLaw”
Facheris Ermanno: “Ha
lanciato una moda con le
sua sciarpetta, ma nelle sue
ore non girano mai le
lancette!
#NelDubbioCarrera”
Garotta Raffaella: “Le
sufficienze sono dei miraggi
se c’è lei nei paraggi!
#ForrestGump”
Marchetti
Alessandro:
“Arte,
letteratura,
economia! #Secchione”
Moriggi Lino: “Ogni mattina
si improvvisa giornalaio, ma
è nato prima lui o il
calamaio?! #WeMister”
Pentasuglia Silvia: “Un
metro e mezzo di puro stile
che ringiovanisce ogni anno
in Aprile!! #PentaStyle”
Radaelli Paolo: “A giocare a
calcio non ha più il ritmo,
ma il numero te lo fa con il
logaritmo!!
#AndiamoACercareGliOcchi
aliNellaNeve”
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Saluti dalla 5^ D
di
Bogado: Il pupillo di Rocky, interrogato nove volte a
settimana in diritto ed economia politica.
#SpacciatoreDiFazzolettiDallArgentinaConFurore
Filippini: Leggende narrano che ogni tanto Nicolas
venga a scuola. Dopo averlo avuto quattro anni in
classe, la Dinolfo non ha ancora capito che Filippini,
insieme al compagno Stolfi, improvvisa concerti
degni di un safari in Kenia. #UsiiModiECostumi
Fra: Il suo inglese è paragonabile a quello di Renzi.
Se vi serve un pullman per megafestoni, contattate
Felix (il padre). #ImAGinius
Issi: L'unica persona che ottiene il massimo rispetto
da un avvocato è lui: il Signor Hima! Inseparabile dal
suo Minecraft, fa più costruzioni lui durante due ore
economia che un ingegnere in tutta la sua vita.
#MaIlNomeÈIssiOHima?
Yari: È sempre venuto a scuola in qualsiasi
condizione, ma dai 18 anni non è più pervenuto.
Non fatelo arrabbiare: ve lo consiglio! Fantastiche le
sue reazioni da terza guerra mondiale quando gli
viene posta una qualsiasi domanda. #YelloFurioso
Marty: Calma, paziente, gentile, ma ogni tanto si
ribella. Non insulta mai nessuno se non la sua
compagna
di
banco,
Laura.
#DottorJekyllEMisterHyde
Eli: Dopo quest'estate Elisa non è più la stessa: i
primi tre mesi di scuola continuava a salire le scale
per andare alla classe dell'anno prima. PS: dovrebbe
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
scendere le scale perché siamo al seminterrato.
#Serrucho
Willo: Chiede di spostare la simulazione di terza
prova per non mancare alla sacra processione di
Vailate. Il giorno dopo non si presenta in classe e
scrive ai compagni:"Oggi non sono in condizioni di
venire a scuola" #SaveSiFa
Meri: Le raccomandazioni non sono mai troppe!
Finita la scuola non ha voglia di far niente: 3 mesi in
Australia, un anno in America e non ha mai 1€ da
prestare! #BraccinoCortoForLife
E saluti anche dalla…
Babi: Fa mille lavori e sa sempre tutto di tutti: se
serve qualche informazione segreta chiedete a lei,
sicuramente ne sarà al corrente! Se le chiedete
qualcosa in qualsiasi momento del giorno, la
risposta è sempre la stessa:"Sto leggendo un libro,
non rompere!" #Serrucho
Pezzo: L'ultimo anno gli ha dato al cervello: gli si è
sciolta la lingua! Tra qualche anno lo vedremo
passare informazioni segrete alla CIA. Per ora si
limita a passare i compiti di economia aziendale!
#MaCheMollo?
Laura: Impazzita durante quest'estate! Non è più la
brava ragazza di una volta! #HaiFattoEconomia?
Rava: È come le ragazze: la puntualità non è mai
stata il suo forte! L'unico che se non trova
parcheggio davanti a scuola, torna a casa a dormire!
#AncheUn59Basta
Anto: Non si sa se fa più capriole con i voti o nei
parchi coi suoi soci di parkour. L'unico che a 18 anni
non sa ancora fischiare e se qualcuno lo fa in classe,
automaticamente la colpa è sua. #YaHoooooooo
Mich: Distributore umano di cicche. Passa 24h su 24
a giocare a Clash of Clans. #Claner
Romi: Dice sempre di aver preso 2 in qualsiasi
verifica o interrogazione, ma alla fine prende 8.
#Serrucho
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
...5^ serale
…5^H
…5^C
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
… e 5^E
English Theatre
Debora Zanoli - 5E
Thursday, November 13 from 8:30 to 10
some classes went to the theater Colognola
Bergamo to take part in an interesting work,
by Oscar Wilde. The comedy has the title of
"AN IDEAL HUSBAND", interpreted by the
theater company Palkettostage. The classes
were accompanied by their professors that as
a first gave a preview of the plot to be able to
understand better. The story takes place
entirely in English and it was very nice and
curious. It should be advisable to listen to a
work entirely in the
original language. The
actors who played the
characters in my opinion
were very good. Funny,
spontaneous, able to understand the
language and able to know how to entertain
an audience. An audience that was young
because the show was opened to the third
year of high school. Also at the end of the
show the actors gave the opportunity to the
public to interact with them directly. They
asked questions about the work but also
about their lives as actors and with the
highest availability, all have been given an
answer. The set used reflects the idea of ease
and power to which the
protagonists belong.
The story in fact takes
place in the apartments
of the upper class and
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
rich curtains have been used complemented
by certain furniture that help the public to
identify the different rooms. The costumes
very luxurious, so as to identify the different
characters and determine their character.
The accessories used were hats, jewelry, ties,
dresses, shoes and all of things on stage
create an image of richness and help to
understand the context.
The plot has a protagonist Sir Robert Chiltern,
a respected and brilliant politician, deeply
loved by his wife, who recognizes in him all
the best qualities. One day, however, the
petty intrigues of Mrs. Cheveley reveal to
Lady Chiltern that the fortune of her husband
originated from an old dishonesty. This
revelation makes her lose faith in her
husband and does not just chip away at his
happiness, but also its most important ethical
benchmark. Only the timely intervention of a
friend of both, the ironic and charming Lord
Goring, will manage to save their marriage.
I liked the story very much, the thing that
made me happiest was that I could
understand almost everything, not all
minimum parts, but the general context. The
actors have contributed a lot to my
understanding and I really enjoyed it. I would
recommend it to all, in fact the work was a
mix of the useful and the delectable and also,
from my point of view, the theater company
was very valid.
An ideal husband
Nadia Panzera – 5B
“I love talking about nothing, father.
It is the only thing I know anything about.”
Lord Goring
Oscar Wilde wrote “An ideal husband” in 1895.
LOVE, WIT and NO PERFECTION are the keywords of the facts described.
If you read it now, you will be amazed!
Palketto in Colognola proposed us “An ideal husband” as a contemporary vision. It is a different
way of representing Wilde’s work.
Taking for granted that you will read the book or watch the film, I’d like to tell you two things: be
careful guys, watch out to Mrs Cheveley! And dear girls, you will surely fall in love with Lord
Goring!
Oh, remember, “ideal” doesn’t exist!
p.s. (Thanks to Loriana Nossa for checking)
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
USEFUL LINKS:
www.palchetto.it/it/
www.youtube.com/watch?v=C-9jegJdXj0
Chi sa chi sono?
(La soluzione sul
numero del prossimo
anno)
Lezione di teatro
Viaggio alla scoperta di una comicità senza tempo
Michela Moriggi, Ilenia Piazzalunga, Brambilla Laura, Matteo Sudati – 4D
Treviglio, giovedì 27 ottobre 2014
Cos’è
la
commedia
dell'arte?
Per rispondere a questa domanda si è soliti
immaginare qualcosa di noioso e antico, che
veniva messo in scena solamente nel ‘500.
Ma non è così. La commedia dell'arte è infatti un
genere che ha profondi legami con la cultura
contemporanea. Ciò è quanto hanno potuto
costatare i ragazzi delle classi quarte dell'istituto
Oberdan che hanno assistito ad una lezionespettacolo tenuta da Eugenio de Giorgi (attore
che attualmente lavora e risiede a Parigi)
riguardante questo inconsueto genere teatrale.
Dallo scorso anno, infatti, i docenti di lettere
propongono per i propri alunni un appuntamento
al teatrino del Conventino, annesso alla
Parrocchia di S. Maria
Annunciata,
per
andare alla scoperta
della
commedia
dell'arte.
Questa iniziativa ha
permesso
di
far
riscoprire ai ragazzi la
bellezza delle maschere di cuoio, fatte a mano, e
il grande lavoro (talvolta anche fisico) svolto dagli
attori per portare in scena i personaggi.
La commedia dell'arte è un genere teatrale nato
in Italia nella metà del '500, molto praticato fino
alla
metà
del
'600.
Gli attori, per recitare, non seguivano un vero e
proprio copione, bensì un canovaccio, detto
anche "scenario" che serviva loro da guida per
poi sviluppare la rappresentazione attraverso
improvvisazioni.
Ai ragazzi è stato inoltre precisato che nella
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
commedia dell'arte esistono personaggi fissi, cioè
che compaiono in più spettacoli come Arlecchino,
il Capitano, lo Zanni, Pantalone, Colombina; essi
indicavano delle "figure” come lo sciocco,
l'ingenuo, il ricco volgare, il nobile impoverito, la
serva intelligente... Inizialmente lo spettacolo
aveva luogo nelle piazze, successivamente
vennero costruiti teatri dedicati interamente a
queste
rappresentazioni.
Gli attori indossavano maschere di cuoio, che
venivano forgiate a mano da artigiani
specializzati.
Tutt'oggi queste maschere vengono realizzate a
mano da specialisti e sono "personali"; ciascun
attore infatti ha le proprie maschere che si
adeguano perfettamente soltanto alla sua
fisionomia.
Ogni maschera è associata ad un personaggio che
possiede anche un abito caratteristico; questi due
elementi rispecchiano ed esaltano le particolarità
caratteriali e fisiche del personaggio stesso.
Un'altra peculiarità era costituita dal linguaggio:
sulla scena s'intrecciavano dialetti e lingue
differenti, a seconda del personaggio.
De Giorgi ha spiegato che i temi principali che la
commedia dell'arte utilizza sono quelli
dell'amore, della politica e del denaro. Sono
questi dei temi "universali", che mettevano in
ridicolo le debolezze umane, esagerandone i toni
attraverso la mimica, la voce, i movimenti.
Questo era ciò che riempiva le piazze nel XVI-XVII
secolo ed è lo stesso strumento teatrale, fatto di
gesti, voce, sarcasmo, doppi sensi, che ha tenuto
incollati alle sedie per più di un'ora noi ragazzi e
che ha strappato un sorriso anche ai professori
più
severi.
CONTRO LA LUDOPATIA
aumenta quindi la frequenza e l’importo delle giocate,
anche per recuperare i soldi delle perdite, spreca del
tempo a pianificarle e ricerca il denaro da “investire”
in esse.
Solitamente il giocatore d’azzardo è irrequieto,
stressato e si arrabbia facilmente, mente ai famigliari e
agli amici e anche a se stesso, per nascondere la sua
dipendenza , finge che si tratti di una giocata
occasionale; spesso il giocatore commette anche
azioni illegali come furto e falsificazione. Espressione
del gioco d’azzardo sono le schedine, i video Poker, le
slot machines, i “gratta e vinci”, il lotto (o
superenalotto), il bingo, altre scommesse sportive e i
giochi come la Roulette e il Blackjack, presenti
solitamente nei casinò. Negli ultimi anni si è evoluto il
gioco online: chiunque in possesso di un computer e di
una connessione ad Internet può accedervi facilmente
e comodamente da casa, non richiede alcun
spostamento, e proprio per questo è il più pericoloso.
Il giocatore non ha freni, infatti può accedere sempre
al gioco, senza limiti di tempo; in esso manca la
funzione socializzante al punto che il soggetto in
questione inizia a trascurare la famiglia, il lavoro e i
rapporti sociali. Oltre ad aver analizzato questo
fenomeno, definendo di cosa si tratta e le sue varie
forme, ci siamo soffermati sui soggetti con questo
disturbo, sulle conseguenze e sui rischi di esso, sulle
tecniche pubblicitarie e non, che vengono applicate
per cercare di diffonderlo ulteriormente e sui soggetti
a cui si può chiedere aiuto in questi casi (centri per
evitare le ricadute nel gioco patologico ed équipe di
aiuto).
Secondo alcune statistiche questo disturbo nasce tra
Debora Mahmutaj – 3B
Sempre più diffuso il gioco d’azzardo tra i giovani, ma
sono davvero a conoscenza delle conseguenze che può
avere e della dipendenza che crea? Con questo scopo
informativo, cioè far conoscere rischi e conseguenze di
un simile comportamento e prevenire disturbi di
questo tipo, l’istituto Oberdan di Treviglio si è attivato
offrendo ai ragazzi un incontro con degli esperti, tra
cui una psicologa ed un volontario del centro di aiuto
per
le
persone
aventi
questa
patologia.
Giovedì 6 novembre 2014 infatti, la classe 3°B R.I.M.,
ha partecipato a questo incontro, partendo da un
brainstorming (tempesta di idee), un modo per far
emergere appunto, le idee di tutti i componenti del
gruppo classe, che hanno esposto tutti i concetti che
potevano collegarsi a questo fenomeno, che si è
identificato e riconosciuto come una vera e propria
malattia, e non solo come fenomeno sociale che non ci
riguarda, perché purtroppo ci riguarda eccome.
L’incontro è proseguito con una conversazione
ordinata sul fenomeno, nella quale abbiamo provato
ad immedesimarci in queste persone, e a pensare a
come ci comporteremmo se qualcuno dei nostri
genitori o amici, avesse questa dipendenza; infine ci
hanno presentato alcune slide che approfondivano
l’argomento con una serie di statistiche.
Il gioco d’azzardo patologico, chiamato anche
azzardopatia o ludopatia, è definito come un disturbo
comportamentale del controllo degli impulsi, per
questo il giocatore patologico e dipendente dal gioco,
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
gli uomini durante l’adolescenza, mentre tra le donne
intorno ai 20-40 anni, anche se in molti casi anche i
pensionati, che come i giovani hanno più tempo a
disposizione, ricadono in questa trappola. Le
conseguenze che possono derivare da un tale disturbo
sono sia personali che sociali: difficoltà economiche,
compromissione dei rapporti, perdita del lavoro,
dipendenza da droga e/o alcool, e nei casi più gravi i
soggetti che accumulano ingenti debiti, pensano o
scelgono
la
via
del
suicidio.
La ludopatia è stata riconosciuta come malattia dal
Ministro della Salute Balduzzi, con il decreto sanità del
2012, secondo il quale i minori andrebbero più
tutelati, soprattutto dal gioco online, che è
continuamente ed eccessivamente pubblicizzato
anche durante le fasce orarie dedicate ai bambini, e ha
un accesso semplicissimo. Questo decreto prevede
assistenza sanitaria anche per questo tipo di disturbi,
limiti sulle pubblicità relative ad esso, regole da
rispettare per la collocazione delle slot machines sul
territorio, a causa della nascita di moltissime sale slot,
e maggiori controlli sul minori. Abbiamo osservato che
le sale slot sono un ambiente buio, con i vetri delle
finestre oscurati e senza orologi, e dedotto che ciò ha
lo scopo di far perdere la cognizione del tempo a chi vi
entra. Tutti questi aspetti, apparentemente banali,
vengono attentamente studiati per diffondere il gioco
d’azzardo, che, anche grazie a questi accorgimenti,
diventa patologico. Crediamo che lo Stato dovrebbe
essere al primo posto a frenare questi aspetti, e che
per una volta sarebbe il caso di pensare prima alla
salute e al benessere dei cittadini, che al guadagno.
MALATI PER GIOCO
Simona Foglio – 3D
Avete mai giocato una schedina? Avete mai
provato a giocare un euro alle slot machine e a
vincerne due? E non avete subito sentito la voglia
di riprovarci? Avete mai pensato che anche
puntare in alto, scommettere anche pochi
spiccioli sia l'inizio di una dipendenza chiamata
ludopatia?
È una dipendenza "nuova", che è stata
riconosciuta dallo Stato italiano da poco tempo
come una vera e propria patologia con importanti
riflessi sociali.
È una forma di dipendenza molto diffusa tra i
giovani, prevalentemente di sesso maschile, che
non si contrae in luoghi appartati e malfamati,
ma che si diffonde semplicemente frequentando
dei comuni bar di paese.
In Italia la percentuale di persone tra i 15 e i 64
anni che ha puntato soldi almeno una volta su
uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto,
Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse
sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al
47% nel giro di tre anni e di questi un terzo è a
rischio ludopatia.
Questo è quanto emerso da un incontro tenuto
dal Dott. Donato Lorenzo e dalla Dott.ssa Bonvini
Mikaela, professionisti del settore, per le classi
terze dell’ITE e del LICEO per la durata di due ore
durante i mesi di novembre e dicembre. Questi
esperti ci hanno fatto notare quanto questa
dipendenza sia diffusa. Può iniziare per qualsiasi
causa e a qualsiasi età. Anche solo una vincita
può essere letale. Iniziare è come una ferita, che
fa sempre male anche quando è in via di
guarigione. I sintomi con cui si presenta la
ludopatia sono diversi: imparare a mentire fino
ad arrivare al punto di auto convincersi che le
menzogne siano l'esatta verità, avere sfoghi
violenti
e
attacchi di
nervosismo,
cadere
in
stati
di
depressione
, abusare di
sostanze, voler spendere sempre di più ed essere
assenti nella vita dei propri cari negando la
propria dipendenza. Poiché la frequenza delle
vincite in questi giochi è assai bassa si crea nei
giocatori un meccanismo psicologico che
convince questi soggetti della necessità di
rientrare dei soldi persi con future vincite,
creando così una spirale che porterà a
moltiplicare le perdite.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Uscire dalla ludopatia, come accade per ogni
dipendenza, non è facile. Per fortuna esistono
centri specializzati, a pagamento o gratuiti, che
posso aiutare chiunque in questo difficile
percorso. Dobbiamo essere più forti del tempo,
prevenire e non farci mai contagiare.
L’incontro con questi due psicologi, dal titolo
"Giocare per gioco, provocazione-riflessione sul
giocar d'azzardo", è stato molto positivo ed
istruttivo e particolarmente indicato per noi
ragazzi che vogliamo sempre affrontare nuove
sfide e provare nuove esperienze. Sta a noi
aprire gli occhi per evitare di costruirci una
trappola per caderci dentro.
Il giovane Favoloso
Greta Cappelletti – 4B
Primo film
sulla vita di
Giacomo
Leopardi,
presentato
quest’anno
alla Mostra
internazion
ale d’arte e
cinematografia di Venezia. Diretto da Mario Martone.
Non ti aspetti di certo che un film sulla vita di
Leopardi possa essere così interessante e
accattivante, per niente noioso. Per noi che stiamo
sui banchi di scuola e studiamo questo grande poeta
solo sui libri, veramente emoziona vederlo
camminare per Recanati, la sua vera Recanati,
leggere e scrivere nella sua casa natale, oggi
diventata museo, osservare (mirar) le colline e la
campagna ascoltando le parole de “L’infinito”. Ti fa
venire voglia di riaprire i libri e di tuffarti nelle
parole delle sue poesie.
Il film riesce a mettere in evidenza il Leopardi in
quanto uomo più che come poeta. Leopardi viene
fortemente umanizzato, vengono sottolineati i suoi
sentimenti, le sue debolezze, le sue fragilità, ma
anche la sua curiosità e la sua ironia. Lo si capisce
da subito, all’inizio del film, nell’istante in cui viene
recitata la poesia “L’infinito”, ci si concentra sullo
sguardo del poeta più che sull’ immensità del
paesaggio. Una cosa da apprezzare è che nel film
non viene mai troppo sottolineato il suo pessimismo,
che ormai sembra essere il marchio indelebile di
Leopardi. Ne emerge un uomo che ama la vita, è un
uomo infelice sì, a causa delle sue precarie
condizioni fisiche, rese tali da uno studio “matto e
disperatissimo”, ma è un uomo che ha voglia di
amare e sognare, aperto alla conoscenza e alle
meraviglie del mondo. “Io non ho bisogno di stima,
di gloria, o di altre cose simili, ho bisogno d’amore,
di entusiasmo, di fuoco… di vita”.
Il film inizia con la parte dedicata alla giovinezza di
Leopardi: il poeta in cuor suo desidera andarsene da
Recanati, vorrebbe allontanarsi da un padre
soffocante e da una madre sempre distaccata e priva
di affetto. E’ la fase dell’amore per Teresa, la Silvia
della sua poesia; è la fase in cui scrive molte lettere
ai diversi intellettuali del tempo. E’ soprattutto
Giordani a credere in lui e a capire che è un ragazzo
prodigio, tant’è che lo va a trovare a Recanati. E’ a
questo punto che c’è una sorta di “rottura”: il padre
del giovane nota nel figlio un cambiamento, una
sorta di ribellione e accusa il letterato di averlo
fuorviato.
All’età di ventiquattro anni il poeta si sposta così a
Firenze, è la fase dell’insofferenza. Qui incontra
Fanny, una nobildonna di cui si innamora ma che
non
corrisp
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
onde il suo amore; incontra l’amico Ranieri con il
quale instaura una bellissima amicizia, sintetizzata
dalla frase che il poeta dice all’amico “io e te una
cosa sola” e che forse ci fa intendere che il Leopardi
fosse attratto anche dall’altro sesso. E’ a Firenze che
Leopardi incontra gli intellettuali del tempo che più
che capir la sua grandezza artistica, lo temono e lo
criticano per il suo pessimismo, tant’ è che Leopardi
seccato risponde loro: “Non attribuite al mio stato
quello che si deve al mio intelletto”.
La fase conclusiva del film, dopo il breve periodo
romano, si svolge nella periferia di Napoli, dove
scoppia un’epidemia di colera, tra degrado e
prostituzione. Dopo avere assistito all’eruzione del
Vesuvio e aver scritto la sua ultima poesia “La
Ginestra”, Leopardi concluderà qui la sua vita.
Concludendo dal film è emerso il ritratto di un uomo
con libertà di pensiero, ironico, spregiudicato,
insofferente alle regole, testardo e ribelle e spesso
emarginato dalla società in cui vive. Un uomo che
elabora una nuova forma di pensiero, che getta le
basi per una nuova concezione della cultura, che
colloca il dubbio al centro della conoscenza “Chi
dubita, sa …”, che ridimensiona l’uomo “Il mio
cervello non concepisce masse felici fatte da
individui infelici”.
Un giorno al cinema
Anna Finardi – 4B
Elio Germano, riesce a “fare suo” il personaggio
leopardiano
e
ne
offre
un’interpretazione meravigliosa
trasmettendone
l’assoluta
sofferenza, ma senza sembrare
vittima della vita e rende il
protagonista umano e non più
una figurina dei libri di
letteratura. Riesce realmente
ad essere favoloso. Inoltre, mi
ha sorpreso negativamente la
scelta del regista di far avere
delle visioni (Teresa morta nella
bara che apre gli occhi – La
padrona di casa che entra di
nascosto e fruga tra gli oggetti
personali di Leopardi) al nostro
protagonista. A mio parere lo
fa sembrare quasi sciocco. Una
scena invece che, finalmente,
esprime un po’ di gioia e voglia
di vita, ritrae Giacomo a bere ad
una piccola festa in piazza a Napoli insieme a dei
popolani.
Questa scena si è molto
distaccata dal famoso “pessimismo
leopardiano” perché, anche se il colera si
stava diffondendo, in quel momento,
quella festa, era piena di vita.
Inusuale anche la scelta musicale, che
mischia la musica classica dell’epoca a
quella di artisti contemporanei.
Tutto sommato il film mi è piaciuto molto,
soprattutto nella seconda parte della
proiezione dove la vita di Giacomo
Leopardi apre i suoi orizzonte a nuovi
luoghi e a nuove persone.
Personalmente, ho apprezzato molto la
scelta del regista di far recitare alcune
delle opere più importanti del poeta. Una
delle parti che ho preferito è infatti stata
la recitazione dell’Infinito, quando il
protagonista fissa un punto al di là della
cinepresa trasmettendo un vero senso di
curiosità e di voglia di andarsene oltre.
Facchetti Beatrice – 4B
Durante la messa in scena abbiamo potuto ascoltare la
voce di Germano mentre recita alcuni passi di alcune
poesie, ma l’aspetto “wow” sta nel profondo
significato delle sue opere. Leopardi ci vuole far
“aprire gli occhi” sulla vita, perché quest’ultima è
malvagia; un giorno ti regala soddisfazioni e gioie, il
giorno dopo ti senti un fallito, una persona
insignificante. La vita, insomma, ti dà false promesse di
felicità: è veramente un grande “Mistero”.
Durante la mia carriera scolastica, ho studiato vari
poeti, ognuno di questi importanti per i loro messaggi,
ma fino ad ora Leopardi è quello che mi meraviglia
maggiormente, non so il perché, forse per il suo modo
di scrivere, per la sua complessità o forse perché da un
lato sono d’accordo con i suoi punti di vista sulla vita.
Per finire, ho apprezzato molto questa uscita, perché
svolgere un’attività al di fuori della scuola non significa
“perdere” ore , ma oltre ad acculturarci, anche ad
apprezzare quello che ci circonda e che abbiamo a
nostra disposizione che spesso non vediamo e
apprezziamo come realmente dovremmo.
Non tutti hanno la fortuna, vedi Leopardi, di vivere con
l’amore dei genitori, essere in salute, godersi ogni
istante della propria vita, doni che frequentemente
diamo per scontati, ma che tali non sempre sono.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Pietro Casella – 4B
Le ambientazioni, dalla Recanati ( paese natio di
Giacomo) alle altre città in cui Leopardi soggiornerà
durante il suo percorso, sono ben descritte, il regista
riesce inoltre a far respirare agli spettatori il clima, più
o meno pesante, dei luoghi e di quello che vi succede.
Un altro elemento di rilievo della produzione è
sicuramente la colonna sonora, composta da Sacha
Ring, in arte Apparat. L’artista tedesco presta al film le
melodie da se composte e raccolte nell’album “Krieg
und Frieden”, un ottimo lavoro riguardante musiche
per il teatro e non solo.La colonna sonora accompagna
i pensieri e la recitazione dei versi celebri del poeta,
accompagnate spesso da immagini spettacolari
(es.Vesuvio) e tuttavia da a molte scene un tocco di
mistero e magia. Il film ha una durata complessiva di
137 minuti, sebbene non risulti pesante, cattura
l’attenzione dello spettatore, lasciandolo poi in
sospeso e non mostrando la morte del poeta. Stando
forse a dire che la cultura non si spegne, la ricerca e la
bellezza del sapere è continua. Voto 8, un buon
antidoto contro parodie e cinepanettoni.
Tra scuola e realtà
GRANDE SUCCESSO PER LA XXIV EDIZIONE DI JOB&ORIENTA
Basma Ouadani - 5D
Quando ci è stato proposto di partecipare a
JOB&Orienta, proprio qualche giorno prima
dell’evento, noi studenti eravamo titubanti in
quanto non sapevamo bene di che cosa si trattasse.
Facendo qualche ricerca sul web, avevamo raccolto
qualche informazione, ma le nostre idee erano
ancora abbastanza confuse. Nonostante non
sapessimo che cosa fosse e che cosa ci attendesse
precisamente, abbiamo deciso di accettare la
proposta e di partecipare.
L’evento, la XXIV° edizione di JOB&Orienta, il più
grande salone nazionale sull’orientamento, scuola,
formazione e lavoro, si è tenuto il 20, 21 e 22
novembre 2014 presso la Fiera di Verona. I numeri
testimoniano l’enorme successo: sono state
presenti più di 500 realtà, gli appuntamenti culturali
sono stati ben 150, 300 i relatori intervenuti e oltre
65.000 i visitatori.
La manifestazione quest’anno è stata riconosciuta
dal Ministero del Lavoro come Youth Corner
ufficiale del Piano Garanzia giovani, ossia l’iniziativa
che vuole garantire ai giovani under 29 un’offerta di
lavoro, di proseguimento studi, di apprendistato o
tirocinio o altra misura di formazione entro 4 mesi
dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita del
sistema di istruzione formale.
La mostra-convegno si è posta come intermediario
per l’incontro fra il visitatore e le varie realtà
presenti. E’ un evento che ha offerto molte
informazioni ai giovani bisognosi di orientamento
dell’offerta formativa o in cerca di un’occupazione.
Il salone si sviluppava in due grandi aree tematiche
site in due padiglioni con diversi percorsi espositivi:
la prima dedicata al mondo dell’istruzione; la
seconda riservata all’università, la formazione e il
lavoro.
In questi tre giorni, il visitatore, è stato protagonista
sia di convegni, tavole rotonde e workshop, sia di
laboratori, spettacoli, sfilate e degustazioni.
In ogni area era presente il profilo JOBInternational
e JONInGreen; il primo rappresentava le realtà
italiane e straniere che promuovono gli scambi
internazionali per lo studio, il secondo metteva in
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
evidenza gli espositori e i progetti nei diversi ambiti
della sostenibilità.
d’azienda”, under 35, che si sono messi in gioco
avviando una propria attività imprenditoriale.
Il filo conduttore di questa edizione è stato il tema
“imparare lavorando” con la consapevole urgenza molto discussa nel corso della manifestazione- di
“abbattere il muro ideologico” che persiste fra il
mondo della scuola e del lavoro. Non a caso, a
portare la loro testimonianza sono stati numerosi
ragazzi coinvolti nell’esperienza dell’alternanza
scuola-lavoro o di stage aziendali durante gli studi di
istruzione tecnica superiore, e i nuovi “leader
E’ stato un evento istruttivo, educativo e ludico.
Un’esperienza che ha ampliato le prospettive di chi
ancora è incerto sulle scelte del proprio futuro e
quindi il nostro consiglio è quello di partecipare con
entusiasmo a questa iniziativa nel caso in cui, negli
anni a venire, essa venga nuovamente proposta.
Hey, chi ha ucciso Mr. Job?
Nadia Panzera – 5B
(http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruz
ione/dg-ifts/area-its ).
Per quanto riguarda il mondo universitario,
JOB&Ori
enta è il
più
grande
salone
nazional
e dedicato a scuola, orientamento,
formazione e lavoro.
Giunto alla ventiquattresima edizione,
quest’anno ha contato più di 65.000
visitatori.
I padiglioni adibiti alla manifestazione sono
stati divisi in due aree tematiche (Università
formazione e lavoro, Mondo dell’istruzione) e
poi in differenti percorsi.
Oltre 300 le realtà presenti e ciò che tutto ha
unito è stato il cercare di distruggere il
dogma “prima si studia, poi si lavora”, perché
bisogna sapere e saper fare, perché bisogna
lavorare ed imparare studiando. A questo
proposito vediamo sempre più emergere gli
ITS (Istituti Tecnici Superiori post diploma che
formano nelle aree tecnologiche di un
qualsiasi settore) che vanno a creare un
rapporto ed un dialogo diretto tra scuola e
mondo del lavoro. Vale la pena darci
un’occhiata, perché nella scuola bisogna far
vedere
come
si
fa
erano presenti oltre 70 stand tra atenei,
istituti, atelier italiani e stranieri che
andavano a colmare una qualsiasi curiosità o
dubbio e fornivano vagonate di materiale.
Stand importanti e forse inaspettati sono
stati quelli dell’Esercito, della Marina,
dell’Aeronautica e dei Carabinieri, quelli della
Polizia e della Croce Rossa. Difesa della
persona, dello Stato, della salute. Perché
nulla è per caso e qualcuno che si dà per gli
altri c’è. Stand terribilmente attrattivi causa
mezzi e divise.
L’appuntamento è per il 26, 27, 28 novembre
2015; stesso posto, stessa ora.
Nel caso andaste, con o senza scuola, iniziate
qualche giorno prima a documentarvi
sull’evento e sugli stand che saranno
presenti, magari analizzando i vari percorsi a
disposizione e decidendo cosa dovrete
assolutamente vedere. Stabilite almeno le
linee guida, giusto per non trovarvi a girare a
zonzo. Cibo “aggratis” ce n’è quanto volete,
JOB&Orienta – Verona 2014
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
basta trovare i momenti di meno ressa (però
l’essenziale sopravvivenza sarebbe bene
portarselo). Per le donzelle, lo zaino è
caldamente consigliato causa alto rischio di
lasciarci una spalla trasportando la borsa
tutto il giorno.
Una mezza giornata alla JOB&Orienta e l’altra
girovagando per Verona sarebbe una
combinazione perfetta e che vi auguro.
ALTRI SITI UTILI:
www.istruzione.it
www.raiscuola.rai.it
www.joborienta.info/it
www.difesa.it
(in fondo pagina il logo della prossima edizione di
Job&Orienta)
Presentazione del libro “33 false verità sull'Europa”
Davide Coita, Stefano Formento – 5C
Giovedì 30 Ottobre le classi 4E,
5H, 5C, 5F, si sono recate
all’Auditorium della Cassa
Rurale di Treviglio in occasione
della presentazione del libro
“33 false verità sull’Europa” da
parte dell’autore Lorenzo Bini
Smaghi.
Bini Smaghi ha scritto questo libro per i giovani e
perché ha avuto l’impressione che ci fosse una
grande difficoltà, soprattutto in Italia, a capire cosa
sia successo e cosa stia succedendo in Europa.
Questa difficoltà nasce dal fatto che gli strumenti
(locali e nazionali) che usiamo per comprendere la
realtà che ci circonda non riescono a trasmetterci
che noi siamo parte dell’Europa, e che essa fa parte
di un pianeta che è in continuo cambiamento.
La politica a cui
facciamo riferimento
quotidianamente, che riguarda i nostri problemi,
che sono ampi e complessi, presuppone che per
prendere coscienza delle problematiche europee e
mondiali bisogna avere una conoscenza del mondo
più approfondita di quella che abbiamo ora; è per
questo che gli strumenti che ci vengono messi a
disposizione dai mezzi di informazione non sono
sufficienti per l’analisi e la comprensione della
realtà, non solo a noi giovani ma anche a coloro che
sono più anziani ed esperti.
Nel libro “33 false verità sull’Europa”, Bini Smaghi
cerca di far capire che in realtà i nostri problemi non
dipendono solo dall’Europa, infatti in Italia (ma
anche in altri paesi), ogni qualvolta si presenta un
problema, ci convinciamo che sia provocato da un
fattore esterno, da un nemico.
Se per esempio aumentano le imposte, i nostri
governanti tendono ad incolpare l’Europa e i vincoli
di Bilancio , imposti dalle istituzioni sovranazionali,
se aumenta la disoccupazione, ci viene spontaneo
incolpare gli
immigrati
che
rappresentan
o, ad oggi, la
manodopera
a
basso
costo, senza
renderci
conto che, nel primo caso i tributi sono aumentati
anche e soprattutto perché il nostro paese
necessita di Riforme strutturali rinviate da decenni e
nel secondo caso, che negli anni scorsi, il disprezzo
del lavoro manuale ha dato la possibilità alla
manovalanza straniera di soddisfare la domanda di
operai, agricoltori e muratori.
Il rischio che si corre è che se continuiamo a credere
che i problemi che ci affliggono vengono da fuori,
continueremo a rimandare la risoluzione di questi.
In tal modo rischiamo di far sorgere una posizione
di rifiuto e di rigetto nei confronti degli altri paesi
dell’Europa e nei confronti della globalizzazione e
questa posizione può portare a delle condizioni
politiche drammatiche.
Un’altra delle false verità che l’autore smaschera è
quella ,secondo cui ,l’Europa ci ha privato di tutta la
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
sovranità, che in realtà abbiamo ceduto, abbiamo
condiviso in alcuni settori (ad esempio la sovranità
monetaria), ma in tanti altri settori la sovranità è
rimasta ai singoli paesi (ad esempio gli stati membri
sono liberi di decidere in merito a giustizia, welfare,
istruzione, ricerca e sviluppo).
Concludendo, il raggiungimento dell’obbiettivo dei
padri fondatori dell’Europa, tra cui pure l’Italiano De
Gasperi, quello della costituzione di un’Europa
davvero unita e davvero “politica”, è un processo
molto lungo, che non si può continuare e
concludere se non c’è la consapevolezza tra noi
cittadini Europei che tutti insieme dovremo
competere con la Russia, gli USA e i giganti Asiatici
(Cina e India) e non saremo in grado di farlo se non
saremo uniti.
Un “profe” rock
Forse non tutti sanno che all’Oberdan, quest’anno, è arrivato un professore musicista, un talentuoso suonatore di
chitarra rock autore di due dischi e attivo nella scena underground bergamasca. In questa breve intervista abbiamo
cercato di conoscerlo meglio
Ti chiedo, per iniziare, due parole di presentazione
Mi chiamo Alfonso Surace, sono calabrese, ma vivo e
lavoro nella bergamasca da ormai 16 anni. Ho quasi 37
anni, convivo con Sara e ho due
figli, Alice e Jacopo. Nella vita
insegno
Laboratorio
d’Informatica
alle
scuole
superiori dal 2002.
Come nasce la tua passione
per la musica?
Ho cominciato a suonare la
chitarra tardi, all’età di 16 anni,
spinto dalle emozioni provate
nell’ascolto di molti dischi che
giravano in casa, dalla radio e dalle cassette degli
amici. Ho sempre trovato molto rilassante e liberatorio
abbandonarmi alle note di una canzone. Ho subito
imparato a suonare tante canzoni di molti artisti tutti
diverse tra di loro: Lucio Battisti, Francesco De Gregori,
Vasco Rossi, Rino Gaetano ecc. ma anche artisti
stranieri come U2, Beatles, Pink Floyd, Creedence
Clearwater Revival e Nirvana, solo per citarne
qualcuno. Col tempo ho cominciato a scrivere canzoni
mie.
Cosa ti affascina di più del mondo della musica e
come hai cominciato?
Poter esprimere emozioni attraverso la musica e i versi
di una canzone. Negli anni ho suonato in moltissimi
gruppi. La mia prima band, come capita un po’ a tutti,
si è formata tra i banchi di scuola delle superiori. Con
loro ho mosso i miei primi passi “elettrici”, suonavamo
tanto e facevamo spesso concerti in giro, qualsiasi
situazione era ottima, bastava suonare. Quando mi
sono trasferito a Bergamo la musica mi ha permesso di
conoscere moltissima gente appassionata, come me,
agli strumenti e tutto ciò che ruota intorno al mondo
musicale, con particolare riferimento alla realtà
indipendente italiana, fatta di tantissimi gruppi e
artisti,
poco
visibili
al
mainstream, ma con tantissimo
talento e passione.
Quali sono i gruppi in cui hai
suonato?
Ho cominciato così diverse
esperienze musicali in diversi
gruppi, fino ad arrivare a
pubblicare più dischi con diversi
progetti. Nel particolare ho
suonato con due gruppi
bergamaschi: i Torquemada (dal 2004 al 2011) e i
Sakee Sed (dal 2010 al 2012). Con loro ho avuto la
possibilità e la fortuna di potermi esibire in giro per
tutta l’Italia, suonando in molti Festival importanti e
condividendo lo stesso palco con artisti famosi a livello
nazionale e internazionale. Mi vengono in mente i
Verdena, i Linea 77, oppure Niccolò Fabi, Cristina
Donà e Giorgio Canali.
Quando hai cominciato la carriere di “solista”?
Nel 2012 quando ho deicso di autoprodurmi in
completa autonomia compositiva. Ho così dato vita al
mio nuovo progetto cantautoriale Arcane of Souls. Il
nome non è altro che l’anagramma del mio nome e
cognome e rappresenta solo una metafora di come,
nella vita, si possano sempre mischiare le carte in
tavola senza mai smettere di essere stessi.
E il tuo primo album?
S’intitola "Vivo e Vegeto" (2012). In questo disco ho
miscelato elementi pop con atmosfere blues, folk, rock
e country; il tutto in chiave cantautoriale con
sfumature psichedeliche. Il disco, come dicevo prima, è
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
stato prodotto interamente da me, nella mia taverna
tra il 2011 e il 2012, con approccio primordiale e
istintivo per mantenere la sincerità di ogni pezzo. Nella
mia taverna si può trovare di tutto: batteria, basso,
chitarre elettriche e acustiche, percussioni, piano,
ukulele ecc.. Sono un polistrumentista autodidatta. Mi
piace approcciarmi a uno strumento nuovo, lo trovo
interessante e stimolante.
Oltre ai dischi, mi piace autoprodurmi un po’ tutto,
dalle copertine dei dischi ai videoclip delle mie canzoni,
grazie anche al supporto di alcuni miei amici musicisti
anche loro.
Dove ti possiamo vedere?
Sul mio canale youtube si possono visualizzare tutte le
mie realizzazioni di questi ultimi anni. Non sono un
videomaker ma mi diverto a ideare soluzioni e
storyboard che siano semplici ma allo stesso tempo
efficaci
e
divertenti.
Ad aprile di quest’anno ho pubblicato il mio secondo
album “Ceneré” (2015), realizzato sempre nella mia
taverna. In questo periodo sono infatti impegnato
nella promozione del disco attraverso l’attività live,
momento che adoro. L’empatia che spesso si avverte
durante le esibizioni live è indescrivibile e gratificante.
Credo sia uno dei momenti più belli che un musicista
possa vivere.
Se amate la musica o vi siete semplicemente incuriositi
vi lascio i miei link sul web, qui potrete trovare altre
info e ascoltare la mia musica:
www.facebook.com/ArcaneofSouls
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semplicemente “Arcane of Souls”)
Buona musica a tutti!
PROGETTO ACCOGLIENZA
Classe 1G
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Il Progetto Accoglienza, proposto alle classi prime, è stato
molto utile per conoscere meglio l’Istituto “Oberdan”, i
compagni e i docenti. Il primo giorno di scuola è stato
proposto un video, a cura di Alessandro D’Avenia, che
straripava di profonde riflessioni sul mondo della scuola.
Ricordiamo diverse frasi: “Non nascondeteci le battaglie
ma insegnateci a combatterle”, “Dimostratemi che lo
sforzo che devo fare riempirà la mia vita”, “Non parlatemi
dello stipendio, dei vostri problemi ma spiegatemi perché
il sole splende da 5.000 anni, perché la luna ha il solito
aspetto, perché il cuore è un organo involontario”,
“Dall’orecchio del dovere non sento da quello della
passione ci sento benissimo”. Tali frasi racchiudono il
significato più profondo della Scuola. Noi studenti
chiediamo che la Scuola ci possa dare gli strumenti giusti
per affrontare la vita futura con consapevolezza e forza
d’animo. I giochi ,svolti in palestra, ci hanno regalato la
possibilità di socializzare con i compagni di classe e con
gli altri studenti delle classi prime: suggeriamo di inserire
giochi più coinvolgenti perché per svolgerne alcuni si
rischiava di aver vergogna. L’uscita per giocare a
bowling, ben accolta da noi studenti, ha favorito
l’instaurarsi di un forte legame di amicizia e senso di
appartenenza all’interno della classe. L’impegno e la
dedizione profusi dal personale della scuola sono stati
ripagati perché l’entusiasmo di noi, studenti
dell’Oberdan, era alle stelle.
Alternanza scuola-lavoro
Cristian Elbi – 3B
Andare a lavorare mi ha sempre incuriosito
come esperienza, infatti
il primo giorno di lavoro,
al
mattino,
ero
entusiasta e scalpitavo per entrare in ufficio,
pertanto alle 7:45 ero già dietro la scrivania
(orario di inizio 8:00).
L’azienda era molto piccola, ufficio e officina
erano adiacenti e separati solo da una porta.
Con me, lavoravano la mia tutor e la titolare,
mentre in officina vi erano solamente cinque
operai. L’azienda si occupa di rivestimenti
anticorrosivi applicati a valvole, serbatoi e
quant’altro.
Per quanto riguarda me, ho svolto veramente
il lavoro tipico di un impiegato, imparando ad
abbinare le commesse con i rispettivi DDT e
fatture, registrandole sia sul computer, che
negli appositi libri fornitori, scadenziario e
libro IVA. Inoltre, ho svolto un lavoro di
archiviazione e di inventario.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Aver toccato con mano “il lavoro”, è stata
sicuramente un’esperienza formativa e credo
fondamentale per la mia crescita. Prima di
perseguire lo stage, era un pensiero non solo
mio ma comune, quello che andare al lavoro
sia molto meglio che andare a scuola,
semplicemente perché finito il lavoro, vi è un
relax totale, mentre finita la scuola bisogna
studiare e quindi non si è più liberi. Questo è
vero, ma per “studiare”, si può decidere in
quale momento della giornata farlo, non ci
sono vincoli di orario precisi, infatti, andando
a scuola ho il pomeriggio libero che mi
permette di distogliere la mente dal mondo
scuola, uscendo o comunque rilassandomi,
cosa che al lavoro non posso fare.
Oltre a questo, quello che si fa a scuola è
molto meno pesante e stressante rispetto a
quello che si fa per otto ore in ufficio.
Fortunatamente, i rapporti con la tutor e con
la
titolare erano molto buoni, e questo
sicuramente mi ha aiutato nel mio percorso
lavorativo, altrimenti sarebbe stato tutt’altro
che piacevole. Inoltre, il lavoro assegnatomi
dalla tutor, è sempre stato vario e fattibile
per quelle che sono le mie competenze.
In conclusione posso dire che questa
esperienza è stata molto piacevole, ma se
penso che per il resto della mia vita dovrò
stare seduto dietro a una scrivania, non ne
sono particolarmente entusiasta, perciò
adesso mi godo al massimo la scuola che,
ripeto, è molto meglio del lavoro, e poi in
futuro spero di trovare un’ occupazione che
mi permetta di girare e di viaggiare per il
mondo.
L’ESPERIENZA
ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
Aspetti positivi e negativi
Debora Mahmutaj - 3B
Stage: un periodo senza dubbio positivo e
costruttivo di crescita, anche a livello personale.
Quest’anno tredici studenti della classe hanno
avuto l’opportunità di poter fare uno stage di due
settimane in un’azienda pubblica o privata. Mi è
stato assegnato l’ufficio “Gare e contratti” della
Segreteria Generale del Comune di Treviglio e, fin
da subito, mi sentivo molto interessata alle
mansioni amministrative di questo ufficio,
motivat
a
e
disponi
bile, al fine di imparare davvero il lavoro che vi
viene svolto.
Questa esperienza è iniziata lunedì 12 gennaio ed
è terminata venerdì 23 gennaio.
In questi dieci giorni sono stata affiancata dalla
mia tutor in particolare, ma anche dai colleghi,
che mi hanno prestato attenzione dandomi
l’occasione: sia di farmi acquisire le nozioni
principali sulle gare d’appalto e le concessioni, sui
contratti, sulle delibere e le determine, e nello
specifico sulla firma digitale (dato che dal 1
gennaio del corrente anno vige una legge che
impone alle Pubbliche Amministrazioni l’obbligo
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
di eseguire ogni contratto, e ogni altro atto che
prima veniva stampato e archiviato, solo in forma
digitale), sia di provare a svolgere il lavoro pratico
che loro svolgono quotidianamente.
Il metodo di insegnamento consisteva, nella
maggior parte dei casi, nel partire dall’analisi di
una legge che disciplina determinati ambiti, ad
esempio le gare d’appalto o il diritto di accesso
agli atti, per poi osservare come questa viene
applicata nella realtà. A mio parere questo
aspetto era molto interessante e costruttivo.
Durante questo periodo, oltre ad aver acquisito le
nozioni base (con riferimento alle leggi analizzate:
D.lgs.267, D.lgs. 163/2006, L. 241/1990,
196/2003,
136/2010,
190/2012,
Statuto
Comunale, codice degli appalti e art. 1655 del
Codice Civile..), ho svolto attività d’ufficio, come
l’utilizzo del telefono, della fotocopiatrice e,
soprattutto del computer per, ad esempio:
archiviare i documenti attraverso il protocollo
informatico, stendere
relazioni e
testi
contrattuali, ricercare leggi e informazioni, per la
redazione e l’invio di e-mail, anche tramite posta
elettronica certificata, e per firmare attraverso la
firma digitale.
Ho avuto inoltre, negli ultimi giorni, l’opportunità
di assistere personalmente alla firma di un
contratto, e non solo alle procedure antecedenti:
è stato utile e gratificante.
Mi sono trovata molto bene sia con la tutor, che
con i colleghi, che mi hanno fatta sentire a mio
agio e sono stati cordiali ed educati nei miei
confronti; mi sono stati presentati anche il
sindaco e alcuni consiglieri, sempre molto
cordiali. I rapporti con colleghi e superiori sono
risultati ottimi, tanto che proprio ieri ho scritto
una mail di ringraziamento alla tutor.
È stata un’esperienza positiva per mettersi in
gioco e misurare le proprie abilità e i propri punti
di forza, ma anche i propri limiti. L’unica cosa
“negativa”, o meglio, svantaggiosa, è stato il
tempo: un periodo troppo breve.. e quando ci si
abitua è già ora di rientrare a scuola.
Mi hanno chiesto spesso “Meglio la scuola o il
lavoro?”, difficile rispondere. Come in ogni cosa ci
sono pro e contro, ed effettivamente due
settimane sono poche per poter rispondere, ma
istintivamente viene da dire che il lavoro è
sicuramente meglio. Io credo che sia il
cambiamento positivo, la novità, a rendere le
cose belle ed emozionanti, quindi un’attività che
non siamo abituati a fare e che ci piace,
ovviamente viene considerata migliore di quella
che svolgiamo ogni giorno.
Come in tutte le situazioni poi, sia nella scuola,
che nel lavoro, abbiamo a che fare con persone
con cui ci relazioniamo facilmente, e altre con cui
stabilire un rapporto è un po’ più difficile.. ma a
volte sta proprio a noi cercare di trovare un
punto d’incontro con gli altri.
Mi piacerebbe poter ripetere questa esperienza,
poiché si è rivelata utile anche per una crescita
personale e sono parecchio soddisfatta di ciò che
ho fatto.
L’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro
Marzia Recano - 3B
Per un periodo di due settimane ho avuto l’occasione di
partecipare a un progetto molto significativo e importante,
ovvero l’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro. È significativa
e importante secondo me, perché grazie a questa esperienza
un ragazzo riesce ad entrare nel mondo del lavoro e mettendosi
in gioco può capire cosa lo aspetterà in futuro e riesce a capire
il vero valore della scuola. Inizialmente la scuola viene mal vista
dai ragazzi, mentre andando avanti ed entrando in contatto con
il mondo lavorativo si riesce a capire qual è il vero valore.
Attraverso questa esperienza io mi sono convinta sempre di più
che la scuola serve molto, se non si ha nessuno o scarso
bagaglio culturale non si riesce ad accedere facilmente al
mondo del lavoro in cui si esigono determinate conoscenze.
Grazie a questa esperienza i ragazzi vengono messi alla prova,
durante questo periodo si viene costantemente valutati e nel
frattempo il ragazzo capisce davvero se ha preso una giusta
decisione al momento della scelta della scuola superiore.
Personalmente penso che questa esperienza mi sia servita
molto, anche perché entrando nel mondo del lavoro ho potuto
avere una nuova visuale.
In questo breve periodo di due settimane sono stata collocata
al comune di Treviglio preso l’ufficio Tributi. Questo è un
piccolo ufficio che oltre a svolgere propri compiti è a contatto
con il pubblico. Quando sono stata inserita in questo ufficio
accogliente mi è stato assegnato un compito ben preciso,
ovvero avrei dovuto spedire molteplici raccomandate
riguardanti la TARES (tassa sui rifiuti) agli abitanti del paese
stesso e agli emigrati che non avevano effettuato alcun
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
pagamento. Inizialmente questo compito sembrava essere
leggermente complicato perché oltretutto dovevo registrare
ogni spedizione e prima di imbustare ogni raccomandata
bisognava effettuare diversi controlli, poi con il passare dei
giorni il compito mi è risultato sempre più semplice. Oltre a ciò,
nel corso dei giorni mi sono state assegnate diverse mansioni
tra cui l’inserimento dei dati catastali riguardanti i vari abitanti
in un apposito programma, il controllo degli eventuali
pagamenti della tassa sui rifiuti da parte delle varie attività
commerciali del territorio e in caso contrario la creazione e
l’invio dei solleciti con la rispettiva registrazione della
spedizione. Inoltre mi è stato assegnato il compito di eliminare
le varie cartelle dei deceduti dall’archivio. Durante lo
svolgimento di questi compiti sono stata seguita raramente e
ciò mi ha fatto piacere, le procedure da eseguire per svolgere le
mansioni mi sono state spiegate solamente la prima volta e in
caso avessi avuto bisogno di maggiori spiegazioni
o
informazioni sia il mio tutor che i colleghi sarebbero stati
disponibili. Grazie a questo ho potuto notare che riuscivo ad
essere autonoma perché raramente ho chiesto aiuto e tutto ciò
è anche grazie alle mie conoscenze.
Il rapporto con i colleghi posso dire che è stato eccezionale, sia
con quelli con cui lavoravo che con le persone di altri uffici con
cui entravo in contatto. Sono stati tutti molto disponibili, non
mi hanno fatto sentire inferiore, erano in grado farmi sentire a
mio agio e hanno cercato sempre di avere un buon dialogo con
me attraverso argomentazioni non riguardanti solamente
l’ambito del lavoro o della scuola, inoltre mi hanno dato anche
ottimi consigli. Il mio rapporto con loro rispetto a quello che ho
con i miei professori è ben diverso e penso che sia migliore
quello che ho avuto io con i miei colleghi. Sono due rapporti
ben distinti, penso che tra alunno e professore ci siano maggiori
difficoltà nel dialogare ed è un rapporto meno confidenziale ed
è giusto così, mentre con i colleghi si ha maggiore confidenza e
ciò ci ha fatto sentire a nostro agio.
Effettuando questo stage naturalmente la percentuale di
responsabilità da noi assunta era inferiore rispetto a quello che
normalmente viene assunta da un dipendente, ma comunque
aveva una sua importanza. All’interno del mondo del lavoro è
molto importante dare una buona impressione, dimostrare il
proprio interesse per il lavoro e far capire che la voglia di
imparare cose nuove c’è sempre e aumenta sempre di più,
perché non si smette mai di imparare. Avendo avuto
l’opportunità di mettere a confronto la scuola e il lavoro penso
che sia decisamente migliore il lavoro, perché andando a scuola
sono molto più stressata e ogni giorno preoccupata per
eventuali verifiche e interrogazioni, mentre quando andavo al
lavoro ero molto più serena e tranquilla anche perché mi
trovavo davvero bene. Dopo aver fatto questa splendida
esperienza ed esserne rimasta davvero contenta, con un sacco
di nuove conoscenze, spero in una nuova simile esperienza e
proprio per questo mi sto informando per uno stage estivo, con
la speranza che possa essere effettuato nella stessa azienda
ospitante. Di aspetti negativi sinceramente non ne ho rilevati
proprio perché mi sono trovata davvero bene e mi sono
rispecchiata molto nel lavoro che facevo. Grazie a questa
esperienza ho capito e mi sono convinta sempre di più di aver
fatto la scelta giusta, che quello è il lavoro adatto a me e in un
futuro mi piacerebbe avere un lavoro simile. Infine ho capito
che a scuola non importa molto il voto, perché non è quello che
ci deve rappresentare, bensì bisogna assicurarsi di aver capito e
appreso nuovi concetti senza paragonarsi ai compagni di classe.
Dunque sono riuscita ad arrivare a scuola con una nuova
mentalità, o meglio con un nuovo modo di vedere la scuola e i
compagni, una nuova prospettiva, sono tornata con l’intento di
imparare sempre di più perché in un futuro tutto ciò che
imparerò ora mi servirà e la cosa importante è evitare di
confrontarsi e paragonarsi agli altri rispetto al voto perché il
voto non ci rappresenta. Sarà così importante per me uscire da
questa scuola dando il meglio di me stessa per poter trovare un
buon posto di lavoro in cui potrei trovarmi bene.
L’alternanza: un modo per crescere e un modello per vivere.
Un’occasione da non perdere!
I ragazzi sfidano le proprie capacità.
Laura Ferrari - 3D
Stare nove mesi sui banchi di scuola tra
interrogazioni e libri per un ragazzo di
sedici/diciassette anni non è sempre così
piacevole. Per questo la nostra scuola ha
integrato il “bagaglio” tipico dello studente di
terza e quarta superiore con il progetto di
alternanza scuola-lavoro. Esserne parte significa
avere la possibilità di completare la propria
formazione attraverso il tirocinio presso dei
soggetti disposti ad accogliere i ragazzi.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Di certo stare cinque ore seduti dietro ad un
banco ad ascoltare una persona che parla
ininterrottamente è molto meno stancante che
impegnarsi nel registrare fatture, scrivere lettere
al computer o stare ore in archivio; per questo
serve un approccio diretto con il mondo del
lavoro. Cambiare routine, modo di fare e
relazionarsi con persone adulte, che poi saranno i
propri colleghi per qualche settimana, aiuta lo
studente ad imparare ad essere più sicuro di sé e
più autonomo nello svolgere i compiti
assegnatigli.
In questo nuovo contesto e con i diversi ritmi
quotidiani, il ragazzo si mette alla prova
affrontando dalle 7 alle 8 ore di tirocinio in diversi
ambiti, che possono andare dallo studio di un
commercialista agli uffici di un’azienda
ospedaliera. Si ritrova tra le mani fatture da
registrare nel computer, lettere da scrivere per
sollecitare i pagamenti dei clienti, chiusura di
contratti, archiviazione di documenti ormai
vecchi, insomma, un vero lavoro per un ragazzo
delle superiori. Diventa una sfida tra sé stessi e le
proprie capacità: capire ciò che è stato richiesto
per poi svolgerlo nel modo più completo e
brillante per ottenere così una soddisfazione
personale ed un primo tassello di quello che sarà
il futuro lavorativo.
Persino nei momenti meno impegnativi
l’atmosfera che si respira nei luoghi di lavoro è un
po’ speciale per noi studenti. Il saluto tra colleghi
al mattino e al pomeriggio per congedarsi diventa
quasi un riconoscimento personale, che fa sentire
parte dell’azienda, come un piccolo pezzo di un
grande puzzle, mentre a scuola la fine delle
lezioni ci lascia solo un triste “ciao”.
Anche il pranzo, nonostante sia un momento di
pausa, diventa un’occasione per socializzare e far
parte di un nuovo team da cui ricavare consigli
per una crescita personale e professionale.
Se si confrontano queste settimane con quelle
consuete passate tra le mura scolastiche, ci si
rende conto che presentarsi ogni giorno al posto
di lavoro è più faticoso, ma è giusto che un
adolescente, per diventare un ragazzo maturo,
abbia la possibilità di fare questo tipo di
esperienza per poi, finiti gli studi, affrontare con
più sicurezza il mondo del lavoro, raggiungendo
così il suo traguardo. Per questo motivo il
progetto di alternanza è molto positivo: facciamo
in modo che la grande maggioranza dei ragazzi,
se non tutti, ne possano approfittare.
Nella tana del lupo
Erika Fortin - 3C
Ogni anno molti studenti partecipano
all’esperienza dell’alternanza per un periodo
di due settimane. In questo arco di tempo i
ragazzi lavorano nelle attività più disparate,
mettendo finalmente in pratica ciò che hanno
studiato negli anni.
Gennaio-febbraio è il periodo adatto, si
riprende
la
situazione
del
primo
quadrimestre e si rimedia alle debolezze di
ognuno; chi prende parte al progetto ha una
buona occasione per rendere ancora più
salde
le
proprie
conoscenze.
Se vi chiedete se tutto ciò che avete ripetuto,
tutto ciò su cui il vostro professore vi ha
interrogato nell’arco di questi anni, vi verrà
domandato dal vostro superiore, la risposta è
ovviamente negativa. Su un modello F24 non
ci sarà in alcun angolo uno spazio dove
inserire la data della caduta dell’Impero
Romano d’Occidente, oppure dove spiegare
perché da due punti passa una sola retta.
Eppure, anche se non potrebbe sembrare, un
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
capo valuta anche la cultura dell’individuo
che vede seduto a una delle sue scrivanie. Se
a scuola ci si ritrova a dividere le informazioni
per materia, mischiandole il meno possibile
fintanto non venga richiesto, al lavoro ci si
può ritrovare coinvolti in discussioni che
abbracciano le più svariate materie.
L’ambiente scolastico è tranquillo, quasi del
tutto programmato e definito; i professori
sono per la maggior parte comprensivi, i
nostri compagni ci fanno sentire quasi
fossimo
in
una
famiglia
allargata.
Nell’ambiente lavorativo i cambiamenti e gli
imprevisti ci sono quasi ogni giorno: leggi che
cambiano, clienti che consegnano documenti
all’ultimo momento, montagne di carte da
consegnare in tempi ristretti. I colleghi
possono essere come fratelli o sorelle,
oppure possono essere irritanti e non puoi
chiedere se puoi cambiarti di posto con un
altro.
L’esperienza lavorativa fa capire alcune
dinamiche che altrimenti resterebbero
sconosciute, o meglio ignorate. Se la scuola è
l’addestramento per il futuro lavoro,
conviene affrontarla , non solo sfruttando
simpatie e trucchi vari, perché gli aiuti fuori
sono pochi e limitati. Altrimenti sarebbe
come spedire un agnellino impaurito nella
tana del lupo, con una sorte più che scontata.
UN’ESPERIENZA MOLTO SPECIALE!
Trovare la felicità nelle persone più fragili
Giulia Esposito – 3D
Uno stereotipo molto comune che passa per la
testa di ogni adulto, è quello dei giovani che
trascorrono il loro tempo libero facendo
shopping, accompagnati dal loro inseparabile
smartphone di ultima generazione e concentrati
con tutti i loro pensieri verso il sabato sera
successivo.
Ma non è sempre così! Il mondo dei giovani è
assai vario e riserva a volte notevoli sorprese. Ci
sono ragazzi che dedicano gran parte dei loro
pomeriggi a praticare sport agonistici che li
appassionano, mentre altri preferiscono occupare
questa parte della giornata con un’esperienza
alternativa: il volontariato.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Anche io ho voluto provare a dedicarmi a questo
tipo di attività all’interno della struttura “Casa
Famiglia” a Rivolta d’Adda, un luogo molto
grande ed accogliente, gestito dalle Suore
Adoratrici.
L’Istituto delle Suore Adoratrici venne fondato il
15 dicembre 1882 a Bergamo da Francesco
Spinelli e Caterina Comensoli. Il suo fondatore
Francesco morì proprio a Rivolta d’Adda il 6
febbraio 1913 dopo una vita costellata da
numerose prove caratterizzate dall’arte del
perdono e qui sorse dunque questo istituto.
All’interno della struttura si possono individuare
diverse aree: vi è quella dedicata alle attività
socio-assistenziali, la zona pastorale, quella
educativa e del disagio.
Proprio quest’ultima area è quella a cui io mi
dedico; al suo interno gli operatori si dedicano
all’assistenza a tossicodipendenti, malati di
A.I.D.S, giovani donne vittime di sfruttamento
sessuale, carcerati e persone con disabilità
mentali più o meno gravi.
IL
denuncia
Nadia
Data pubblicazione: 21 gennaio 2015
Voci: Marco Ligabue, Lello Analfino, Othelloman
Arte per urlare la mafia e la sua presenza, per non
stare zitti, per denunciare.
Il silenzio è dolo, fa male, fa peggio. Subire in silenzio
non farà altro che lasciare tutto com’è.
Si ha bisogno di cambiare, di ribellarsi ad aguzzini
torbidi, di riportare tutto nelle mani della brava gente,
quella onesta, quella buona, quella che non uccide,
quella non minaccia, quella che non ti punta una
pistola alla tempia se fai del bene.
Bisogna
urlare,
La maggior parte del mio tempo alla “Casa
famiglia” lo trascorro aiutando e sostenendo le
persone che soffrono di disturbi psichici, ma non
si tratta, al contrario di quanto potrebbe pensare
chi giudica dall’esterno, di momenti tristi, perché
queste persone sono invece in grado di portare il
sole dentro di noi anche nelle giornate più cupe.
Essi mi hanno insegnato ad apprezzare
l’importanza dei più piccoli gesti e soprattutto mi
trasmette una grande forza vedere come essi
siano in grado di sorridere ed essere felici in
condizioni in cui magari noi impazziremmo.
Vivendo accanto a loro si nota come essi siano
capaci di trovare il lato positivo in ogni evento
che accade e come sappiano accogliere ogni
persona a braccia aperte, senza pregiudizi,
chiedendo in cambio solamente un po’ di amore.
Quest’esperienza mi ha fatto e mi sta facendo
crescere con alcuni importanti princìpi e spero
che moltissimi altri giovani possano scoprire la
gioia che può dare aiutare il prossimo!
SILENZIO E’ DOLO – Canzone
Panzera - 5B
strappare via il cerotto che ci hanno messo sulla
bocca. Questo non devono farlo solo i siciliani ma gli
italiani tutti; la mafia è cosa (inter)nazionale.
“Il silenzio è
dolo” è una
canzone che
si
porta
dietro anche
un progetto: la creazione di un database pubblico ed
aggiornato di tutti i beni mobili, immobili, comparti
aziendali e conti correnti sequestrati alla mafia in cui
viene specificato, inoltre, il percorso del bene stesso
(da sequestro a confisca, da confisca a confisca
irrevocabile); tutto questo anche per evitare che il
bene mafioso finisca in malora ancor prima di
diventare cosa statale, quindi che non venga
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
convertito ed utilizzato per il bene comune ed attività
lecite. A tal fine si è organizzata una petizione online,
con obiettivo minimo di 50.000 firme, in quanto
questo è il numero richiesto dalla legge italiana per
poter depositare un disegno di legge in Parlamento.
L’iniziativa è stata presentata a Montecitorio.
Poi il programma televisivo “Le Iene” ha ripreso la
notizia e l’ha diffusa a livello nazionale. Marco Ligabue
viene raggiunto da La Vardera ad un concerto in terra
siciliana; lui gli racconta la sua storia, gli fa una
proposta e Ligabue accetta; e da qui inizia la
collaborazione per la canzone-denuncia-proposta di
legge.
Nino Di Matteo, magistrato antimafia sotto scorta da
più di vent’anni, è un diretto sostenitore di questo
progetto. Sue sono queste parole:
“La mafia ha sempre prosperato nel silenzio; i mafiosi
vogliono che di mafia non si parli. Il silenzio ha fatto
danni quanto il piombo mafioso. Senza il silenzio e
l’omertà dei pavidi, la mafia non sarebbe mai stata
forte come
In primo piano, in
ordine partendo da
sinistra:
Othelloman,
Marco
Ligabue, Lello Analfino,
Ismaele La Vardera.
purtroppo è diventata. Per
Ismaele La Vardera è un
i mafiosi il silenzio è d’oro,
giovanissimo giornalista
io credo che il silenzio è
e scrittore siciliano
dolo.”
presidente
Per lui sono scesi in piazza
dell’Associazione
migliaia di studenti (e non)
nazionale
Verità
il 15 novembre 2014 a
Scomode. Lui è quello
Palermo al grido “Siamo
che
ha
curato
tutti Nino Di Matteo”.
un’inchiesta giornalistica che ha portato alle dimissioni
Questa marcia di solidarietà arriva dalla Sicilia “quella
di sindaco e giunta, causa brogli elettorali avvenuti
vera”.
nelle ultime elezioni comunali, del suo paese vicino a
Perché se la mentalità cambia, la mafia è fottuta.
Palermo: Villabate.
LINK UTILI:
Canzone -> Youtube, “Marco Ligabue feat. Lello Analfino e Othelloman - Il silenzio è dolo”
Pagina Facebook -> “Il silenzio è dolo”
Raccolta firme -> https://www.change.org/p/il-silenzio-%C3%A8-dolo
Palermo, 15.11.2014 -> http://video.repubblica.it/edizione/palermo/palermo-migliaia-di-studenti-in-piazza-persostenere-il-pm-di-matteo/183505/182358?ref=search
“Contare e camminare insieme, lo sai fare?” -> https://www.youtube.com/watch?v=4kY6FRIBoL0
SE QUESTO E’ UN UOMO
Pietro Casella – 4B
Silenzio.
Quante parole ci sono in un silenzio?
E’ questa la domanda che ci siamo posti un
po’ tutti alla fine di “Se questo è un uomo”, il
29 Gennaio al Nuovo Teatro di Treviglio.
Già, forse la domanda che ci siamo posti in
quel silenzio continuo è stata proprio “ E’ un
uomo
questo?”
Credo sia la prima volta che alla fine di uno
spettacolo non senta degli applausi, spesso
proprio quegli applausi che suonano anche
un po’ scontati e ruffiani, come a dire “oh, è
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
la
fine”.
Non è di certo un tema facile, non c’è molto
da dire (se non da conoscere) e spesso sono
le
immagini
che
parlano.
Le immagini che scorrevano sul fondo del
palcoscenico sotto la scritta
“Arbeit macht frei” le abbiamo viste e riviste,
eppure non c’è abitudine, non ci può essere
indifferenza, davanti a quello che è stato,
che alle volte sembra così lontano da noi.
Un tonfo al cuore, lo stesso che Primo Levi
deve aver provato passando sotto a quella
scritta, che sta lì come un monito e che
ricorda quasi un senso di fame, il male per le
botte e il freddo.
E quindi, nessuna gestualità, nessuna
coreografia teatrale, per quanto ben
realizzate, potranno mai rispecchiare quelle
sensazioni, e sicuramente per questo motivo
il compito dei due attori non era dei più
semplici.
Credo sia difficile non cadere nella banalità,
la stessa che si usa quando si racconta una
storia che abbiamo già sentito mille e mille
volte, quella stessa che caratterizzava il male
che ha portato l’uomo a tanta crudeltà.
Come commentare la rappresentazione?
Tra i vari “Interessante” o i “Che rottura”
sono sicuro che ci deve essere un’altra
parola,
un’altra
volta.
Silenzio.
PER NON DIMENTICARE
Cristian Marangi, Laura Brambilla – 4D
ARBEIT MACHT FREI, Il lavoro rende liberi,
questa l’agghiacciante la scritta che i
deportati si trovano davanti agli occhi
all'arrivo ad Aushwitz. Passando sotto di
essa, inizia il loro viaggio all'inferno che
termina la maggior parte delle volte con la
morte. Il filo spinato corre intorno alla
recinzione, interrotta da una rampa
abbandonata dove si intravede uno
spettrale binario ferroviario che porta
all'interno, desolato, del terrificante lager
diventato il simbolo assoluto e più potente
dell'olocausto.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
In occasione della Giornata della Memoria
del 27 gennaio 2015 alcune classi del
nostro istituto hanno assistito alla
rappresentazione teatrale "Se questo è un
uomo". Con il supporto di testimonianze
video, musiche originali Yiddish, poesie e
preghiere della tradizione ebraica e
citazioni tratte dal romanzo di Primo Levi,
due attori del Teatro prova di Bergamo si
sono inoltrati in un susseguirsi di scene:
l'arrivo al lager, il dialogo tra un ebreo e un
criminale e l'elenco di un insieme di regole
di sopravvivenza, l'incontro tra un ebreo
affamato e un muratore volontario, la
descrizione surreale dell'igiene imposta ai
deportati ed infine una triste fotografia
della vita ambigua all'interno dei lager.
Tutto questo per "Non Dimenticare".
Sessant'anni fa, l'armata rossa aprì i cancelli
del campo di sterminio di Aushwitz.
Parole, soltanto parole, per non
dimenticare. La nostra voce, e poi quella
dei nostri figli, dovranno servire a non
dimenticare e a non accettare con
indifferenza e rassegnazione, le rinnovate
stragi di innocenti. Non riusciremo mai a
capire, a provare e a rivivere ciò che hanno
invece sopportato queste persone,
comprendere è impossibile per chiunque.
L'essenziale, oggi, è la conoscenza, l'arma
portante del cervello umano.
Primo Levi, testimone di questo brutale
genocidio, ci lascia con queste righe,
destinate a lasciare il segno nell'animo
umano: "Avevamo deciso di trovarci, noi
italiani, ogni domenica sera in un angolo
del lager; ma abbiamo subito smesso,
perché era troppo triste contarci e trovarci
ogni volta più pochi, e più deformi, più
squallidi, Ed era così faticoso fare quei pochi
passi: e poi a ritrovarsi, accadeva di
ricordare e di pensare, ed era meglio non
farlo".
PER NON DIMENTICARE!
UN PRETE COME AMICO
“Il modo migliore di onorare Padre Pino Puglisi è raccontare la sua storia”
La mafia è forte ma Dio è onnipotente.
Aurora Follarini, Alice Bettinelli – 3D
“TEATRO NUOVO”, TREVIGLIO- Silenzio, luci
calate, un'unica sedia al centro del palco con un
uomo seduto, con la testa rivolta verso il basso
anch’esso in silenzio. Così è iniziato e così si è
concluso lo spettacolo tenutosi il 24 febbraio
2015 al teatro di Treviglio. U Parrinu, questo il
titolo del testo scritto, diretto e interpretato da
Christian Di Domenico, racconta la sua storia con
Don Pino Puglisi, prete ucciso dalla mafia il 15
settembre 1993. Di Domenico racconta che era
da tempo che sentiva l’urgenza di rendere onore
alla memoria di don Pino, utilizzando gli
strumenti della sua professione di attore e di
pedagogo e che l’occasione della Beatificazione e
del ventennale della sua morte sono stati la molla
che gli ha fatto muovere il primo passo. A questo
proposito ha ricordato anche una frase celebre di
Puglisi: "Quelli che pensano troppo prima di
muovere un passo, trascorrono la vita su un
piede solo”.
La storia che ci viene raccontata inizia al mare, su
una scogliera.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Il racconto si sviluppa con un andamento
cronologico scandito dalle date degli anni dei
mondiali di calcio. Gli episodi di vita dell’attore si
intrecciano con quelli del sacerdote, che ha avuto
occasione di conoscere grazie alla madre che lo
ha avuto come guida spirituale, confessore,
insegnante di religione e, infine, amico. Come Di
Domenico ha spiegato in seguito, 3P, così si
faceva chiamare Padre Pino Puglisi, gli ha
insegnato molti valori: fede, coraggio, generosità,
altruismo, umiltà e soprattutto il perdono. Era
infatti sicuro che il perdono, con l’esempio e il
racconto, potesse essere insegnato. E persino
nella sua morte Don Pino è stato capace di
perdonare, di accogliere quella violenza di chi era
incapace di amare e già gli puntava la pistola alla
nuca.
Venne ucciso il 15 settembre del 1993, giorno del
suo 56simo
compleanno
nel
quartiere
Brancaccio
di Palermo
dove,
in
quello
stesso anno aveva inaugurato il centro "Padre
Nostro", destinato a diventare il punto di
riferimento per i giovani e le famiglie del
quartiere.
“Fu eliminato perché, sottraendo i bambini alla
strada, li allontanava dal reclutamento della
mafia” questo ha spiegato Di Domenico.
Durante
tutto
lo
spettacolo i ragazzi dell’istituto tecnico G.
Oberdan sono rimasti in silenzio ad ascoltare il
messaggio forte che è stato lanciato con
quest’opera. In conclusione l’attore ha commosso
il pubblico con un riferimento personale, quando
ha ricordato che ha voluto insegnare
personalmente a suo figlio il Padre Nostro, la
preghiera preferita di 3P, perché “è dai bambini
che si deve iniziare”. La registrazione della
preghiera recitata dal figlio è stata ascoltata in un
silenzio quasi religioso.
Nel frattempo le luci sul palco sono calate e
subito dopo è stata riprodotta la canzone di
Jovanotti “Le tasche piene di sassi” per
accompagnare, con quelle note, le riflessioni
dello spettatore. L’opera si è conclusa con un
fragoroso applauso e anche qualche lacrima, ma
soprattutto con la certezza di aver lasciato
qualcosa su cui riflettere e qualche valore in più.
Una ragazza italo-americana che insegue il suo sogno
Tadini Viviana - 5B
Artrave: the ArtPop ball Tour. Milano, Forum
di Assago. 4 Novembre 2014. Ore 20.30. Lady
Gaga.
80 tappe che hanno riempito stadi e arene di
tutto il mondo con un’apoteosi di adrenalina,
sensualità, originalità, passione e voce. Una
rivoluzione
nel
panorama
artistico
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
internazionale che ha saputo coinvolgere ed
emozionare 12.800 persone tra fan sfegatati
o semplice curiosi, i quali fra una lacrima e un
urlo hanno cantato le sue tanto criticate,
quanto amate hit.
A fare da sfondo allo spettacolo, un palco
studiato in ogni minimo particolare:
un’ambientazione in stile Olimpo degna di
una vera dea del Pop. Per entrare veramente
in contatto con il suo amato pubblico, il palco
si diramava in tutto il parterre attraverso
passerelle e piattaforme mobili replicanti la
costellazione di Venere. Un amore per i suoi
fan tanto grande da accettare i più svariati
regali che atterravano sul palco. Ha
addirittura letto la storia di un ragazzo
talmente fortunato da essere chiamato di
fianco a lei al pianoforte. Il “Buonasera
Milano” che ha aperto il concerto è stato solo
il primo di una serie di colpi di scena:“gazing
balls”, coriandoli, ballerini scatenati e piante
extraterrestri che spuntano all’improvviso.
Sentirle raccontare di come lei ce l’abbia
fatta e di come adesso sia lì davanti a migliaia
di persone a raccontare la sua storia, è stato
un esempio e un’emozione per tutti i
presenti. La cantante “born this way” si è
esibita in 24 successi live (alcuni anche al
pianoforte), accompagnati da 8 cambi di
outfit.
Tutto il resto non si può raccontare, era da
vedere! 
♬ “There’s nothing wrong in
lovin’ who you are” she said
“cause He made you perfect
babe, so hold your head up girl
and you’ll go far” _Born this
way ♬
Scrittura creativa
Claudia Calabrese - 3A LES
Dall ' 11 ottobre al 13 dicembre 2014 si è
svolto, nella bergamasca, il festival dei
narratori italiani Presente Prossimo, una
manifestazione letteraria che interessa, ogni
anno, tutto il territorio della provincia e che,
come cita lo slogan, promuove una serie di
iniziative finalizzate a "leggere e scrivere
l'oggi".
La settima edizione
ha visto la
partecipazione
di
numerosi
scrittori
contemporanei come Aldo Nove, Maurizio di
Giovanni, Gianrico Carofiglio e Daria Bignardi.
Come sempre, oltre agli incontri serali con i
lettori, sono state previste dagli organizzatori
numerose altre attività, tra cui alcuni Dialoghi
con gli
studenti e due Workshop di scrittura
creativa, uno a Seriate ed uno a Treviglio.
A quest'ultimo ha aderito l'ISIS Oberdan di
Treviglio, offrendo la possibilità di
partecipare, gratuitamente, a 30 alunni e
tre professori delle terze liceo economicosociale dell'istituto, che hanno deciso di
cimentarsi nel difficile salto tra lettura e
scrittura. Insieme con loro si sono iscritti
anche alcuni alunni ed insegnanti di altre
scuole della città ("Zenale e Buttinone"), uniti
dallo stesso desiderio di entrare in contatto
con il mondo delle parole da un punto di vista
particolare, quello dello scrittore.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Gli incontri si sono svolti l'8, il 15 e il 22
gennaio 2015 (dalle 14:30 alle 17:00) presso
la biblioteca civica di Treviglio.
Il corso è stato tenuto da Raul Montanari,
scrittore e traduttore, che vanta anni di
esperienza nell'insegnamento delle tecniche
di scrittura creativa e che dirige dal 1999
l'omonima scuola a Milano.
Nel corso delle tre lezioni, l'autore ha trattato
gli elementi base della scrittura. Nel primo
incontro ha parlato vari tipi di narrazione,
focalizzando l'attenzione sui vantaggi e sugli
svantaggi di utilizzare le parole, invece di
filmati, immagini o registrazioni audio. Nel
secondo
incontro
ha
proseguito
soffermandosi sull'essenzialità di inserire un
conflitto nella narrazione, per rendere
interessante e concreta una storia.
Nell'ultima lezione ha approfondito il
discorso sui personaggi e lo stile, fornendo
molti esempi concreti, numerose indicazioni
di metodo e molti spunti narrativi.
Montanari ha concluso il percorso ricordando
che lo scrittore deve, prima di tutto,
immedesimarsi in ciò che scrive, se vuole
appassionare il lettore. "Chi legge ci dà la sua
attenzione, " ha detto "e chi scrive dà in
cambio almeno una di queste cose: una
storia stimolante, una scrittura limpida e,
cosa più difficile da fare, un contenuto
originale."
Come commiato per ragazzi e insegnanti, lo
scrittore ha dettato una regola in quattro
punti da lui ideata, i "Quattro errori capitali
da evitare come la morte". Si tratta di quattro
suggerimenti che riassumono brevemente i
modi per evitare un narrazione spenta o
banale; il terzo, in particolare, è stato
soprannominato "MIMETICO PIATTO, effetto
Rosalba" e vieta di raccontare la noiosa
quotidianità per quella che realmente è, ma
spinge a immaginare, inventare e creare per
rendere la storia appassionante e
coinvolgente.
Grazie alla sua semplicità e alla sua
immediatezza, Raul Montanari è riuscito a
trasmettere a tutti i presenti che "essere
lettori o scrittori vuol dire avere l'occasione
di vivere più vite grazie ai personaggi dei
racconti, senza dimenticarsi di vivere la
propria".
Globalizzazione e integrazione
Faye Arrame - 4B
Il processo di globalizzazione è oggi un fenomeno
che ci tocca profondamente. E’ un fenomeno
economico, politico e sociale che negli ultimi anni
ha letteralmente eliminato le barriere dello
spazio e del tempo, creando cosi un “villaggio
globale”. Questo fenomeno è avvenuto
soprattutto grazie all’introduzione di nuove
tecnologie di comunicazione (internet) che
attraverso reti globali permettono di mettere a
contatto
luoghi e
persone
da tutto il mondo.
La globalizzazione ha interessato principalmente
l’aspetto economico, in quanto la dimensione del
mercato non è più nazionale bensì mondiale;
questo fenomeno quindi si contrappone
rigidamente al protezionismo. Si aggiunge inoltre
la diffusione di migliaia di multinazionali che
hanno acquisito dimensioni “planetarie”. Le
attività produttive si sono dunque estese in ogni
angolo della terra, diffondendo un altro
fenomeno particolare: la delocalizzazione. Questo
processo comporta il decentramento degli
stabilimenti in varie parti del globo. Queste
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
imprese sfruttano la manodopera dei paesi più
poveri e arretrati che pur di lavorare si
accontenta di salari bassi e di condizioni
lavorative precarie.
La globalizzazione deve essere quindi tenuta
sottoguardia e dovrebbe essere guidata; essendo
un fenomeno di così grande dimensione
comporta quindi vantaggi ma anche svantaggi da
non sottovalutare. Per molte persone è la
principale causa del disequilibrio tra il Nord e il
Sud del Mondo, impoverendo dunque ancor più
le popolazioni già arretrate.
L’aspetto più delicato della globalizzazione è
invece quello culturale, che consiste nel
conoscere e convivere con altre culture. Il rischio
della mondializzazione culturale è quello di
uniformare i diversi stili di vita rendendoli tutti
uguali; questo aspetto dovrebbe essere invece
un’occasione di dialogo e incontro tra le diverse
tradizioni culturali.
La globalizzazione si lega inequivocabilmente
all’integrazione: concetto che negli ultimi anni, in
Italia, ha causato diverse controversie. L’Italia
infatti da paesi di emigranti è diventata un paese
di immigrati grazie alla sua posizione geografica
che favorisce i flussi migratori (Lampedusa).
Negli ultimi anni si sono registrati nel
Mediterraneo numerosi sbarchi, da parte di
persone che scappano dal proprio paese d’origine
per motivi economici, ma anche per richiedere
asilo politico. Durante questi sbarchi, numerose
sono le persone morte: dopo il tragico
annegamento di oltre 300 persone a Lampedusa
nell’ottobre 2013, l’Italia ha quindi lanciato
l’operazione Mare Nostrum. Un’operazione
militare ed umanitaria che prevedeva il
rafforzamento del servizio di sorveglianza e
soccorso in mare. Operazione costata, secondo
alcune stime, circa 9 milioni di euro al mese.
L’operazione
è stata poi
sostituita
dall’operazio
ne
comunitaria
Triton nel novembre 2014, con un costo pari ad
un terzo dell’operazione precedente.
Perché uno straniero possa sentirsi integrato
occorre, secondo me, che ci sia più tolleranza e
apertura, da parte di tutti. Bisognerebbe quindi
eliminare ogni tipo di pregiudizio, o quantomeno
provare a farlo, e favorire leggi che allarghino i
diritti a tutti i cittadini.
Fatti recenti di cronaca hanno evidenziato che
molti giovani di seconda generazione nati in
Europa, non riescono a trovare una propria
identità.
Io
stessa,
nata in Italia
da genitori
stranieri,
molto
spesso non
riesco
ad
identificarmi
in un’unica cultura. Mi ritrovo in mezzo “tra due
mondi” diversi.
Recenti avvenimenti dimostrano che molti di
questi giovani, per trovare qualcosa per cui
vivere, si sono “indottrinati” su Internet,
convertendosi all’Islam più integralista.
Sono per lo più giovani emarginati dalla società,
che vengono manipolati virtualmente e che
trasformano
la
frustrazione
provata
dall’esclusione dalla società in rabbia verso gli
altri. Vengono manipolati e indottrinati dall’ISIS
(Stato Islamico dell’Iraq e della Siria).
Uno degli avvenimenti che ha sconvolto il mondo
intero è stato l’attentato in Francia alla redazione
di Charlie Hebdo, portato a termine da due
giovani fratelli franco-marocchini.
Si sono poi susseguite altre vicende come
l’attentato al museo del Bardo in Tunisia.
L’ISIS sta quindi letteralmente terrorizzando tutto
il mondo, innescando ansia e terrore tra le
persone. Tutto l’occidente, insieme al mondo
islamico moderato, dovrebbe unirsi e dialogare
per cercare una soluzione contro la minaccia
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
dell’ISIS, trovando così un canale
comunicazione
e
superando
di
la
strumentalizzazione religiosa.
Perché “io sono un italiano e canto”
Intervista a Greta Legnani – 5B
ARTISTA
Nome: Alessandro
Cognome: Aleotti
Nato il: 05/08/1972
A: Milano
Concerto del: 03/03/2015
Dove: Live Club – Trezzo sull’Adda
Album: “Il bello d’esser brutti”
J-AX è cantante e produttore discografico;
inizia la sua carriera negli Articolo 31 e oggi la
sta continuando da solista, senza mai perdere
qualità, nonostante i suoi quasi 43 anni.
I testi delle sue canzoni sono sempre un po’
“rebel”. J-AX va contro l’essere tutti uguali,
va contro la società che ti vuole in un certo
modo e che ti vede e che ti giudica. J-AX è per
l’essere se stessi, con i rasta o la pelata che
sia. J-AX è per il raccogliere e dare; J-AX è per
il raccontare e il raccontarsi.
La prima immagine che ti viene in mente se
ti dico “pizzetto e cappello”?
Naturalmente, J-AX!
Descrivi il concerto in una frase.
Molto emozionante e sicuramente
ripetere.
da
Descrivi J-AX in una parola.
Sorprendente (direi anche “un gran figo” se si
può )
La sua entrata in scena?
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
È salito sul palco cantando una canzone del
nuovo album ed indossando jeans grigi,
camicia e cappello rossi, cravatta e gilet neri.
“Gente che spera”
Voto da 1 a 10
9
Tra le canzoni che ha cantato, quale ti è
piaciuta di più?
E so che ogni cosa la devo
alle palle quadre di mio padre,
al suo sudore;
al sorriso di mia madre,
al viso di ogni nonno che proietta amore;
a mio fratello piccolo, ora più alto di me,
e nonna mi protegge sulla stella più bella che c'è
Eee? Ai miei amici esauriti,
alle notti felici di vizi proibiti
Realizzi che lo stile è quando siamo uniti.
- Gente che spera
ARTICOLO 31
WELCOME TO
IRELAND!
Federica D’Arrigo, Noura Borakkadi – 4B
There are immense green meadows, hills and
little houses.
Malahide is a huge neighbourhood dotted
with streets lined with houses near the sea.
It's the 8th march and a beautiful spring
sunshine welcome su in Dublin.
The landscapes that stretch from DUblin to
Malahide are different from the italian ones
and the make you feel even more distant
from home.
The week in Dublin was a sequel of school,
fome and sightseeing, but what always left us
breathless was our "mysterious" pocket
lunch. It was a surpire every morning.
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
We can say that Dublin left us speechless.
Noisy, chaotic, full of people. It was
spectacular!
In the centre of Dublin, everywhere you
turned you could see shops and pubs.
Dublin is for everybody. We spend most
afternoons jumping from store to store.
Trinity college was realy wonderful and just is
name reminds me of its great past.
An amazing and colourful city for its numerous
"graffiti" that pop up among shops and hotels.
Dublin is also famous for Molly Malone. The
irish legend tells that her spirit is still around
town.
Then we went to the Guinness factory, where
the famous dark irish beer is produced. We
visited seven floors to discover the
production process, but the pearl of this vist
was the bar where it was possible to see all
the city from.
On Friday, our last irish day, we wen to
Howth, a little village of fishermen.
Where we saw marin lyons and seals and we
ate excellent "fish&chips".
Needless to say the landscape was amazing.
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
Anyway, we all miss Ireland and certainly a
part of us remained there to admire its
emerald green landscapes.
Proverbio irlandese
ci sono solo due cose di cui ti devi
preoccupare:
o vai in paradiso o vai all'inferno.
Se vai in paradiso non ti devi
preoccupare.
Ma se vai all'inferno,
ti ritrovi tanto preso a salutare gli
amici
che non hai neanche il tempo di
preoccuparti.
Non ti preoccupare.
Ci sono solo due cose di cui ti devi
preoccupare:
o stai bene o stai male.
Se stai bene non ti devi preoccupare.
Ma se stai male,
ci sono solo due cose di cui ti devi
preoccupare:
o guarisci o muori.
Se guarisci non ti devi preoccupare.
Ma se muori,
Stage Cannes
2
Classe 3B
photographies : Bensi Silvia
Mariani Amanda
Description: Recano Marzia
Stampa Giulia
Avogadri Eleonora
1
Le dimanche 1er mars matin, nous sommes partis et
après un voyage où tout s’est bien passé, nous
sommes arrivés au Cannet (une fraction de Cannes
qui se trouve sur la Côte d’Azur et où nous habitions)
et là nos familles d’accueil nous attendaient. L’aprèsmidi, nous nous sommes retrouvés à l’Hôtel de Ville
(photo 1), à Cannes. Nous avons visité la ville, puis
nous sommes allés au Festival des Jeux (photo 2) où
nous nous sommes beaucoup amusés. Nous avons
aussi mangé des friandises typiques, comme les
macarons (photo 3). Et pour avoir un souvenir de
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
4
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Le deuxième jour nous sommes allés à Grasse et nous
avons visité la fabrique de parfums Fragonard. La visite de
cette fabrique a été très intéressante car nous avons pu
voir comment se produisent les parfums. Certains d’entre
nous ont acheté des parfums pour leurs parents ou amis.
La photo 5 représente les essences qui proviennent de
différents pays. La photo 6 représente la machine à
distiller.
5
Puis, nous sommes allés à St. Paul de Vence (photo 7) et
Gourdon (photo 8), deux petits villages où il y avait
beaucoup de vent.
Le jour suivant nous sommes allés à Antibes (photo 9).
D’abord nous avons fait un tour dans la ville et enfin nous
avons visité le Musée de Picasso où nous avons vu de très
belles oeuvres.
La photo 10 rappresente l’homme qui est fait de pensier.
6
8
7
5
9
5
10
6
5
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
12
11
Le dernier jour nous nous sommes rendus à Nice
(photo 11). Dans cette ville se trouve le Musée
de l’art moderne MAMAC qui nous a semblé très
particulier (photo 12).
Ensuite, nous avons visité la ville avec un guide
qui nous a expliqué et montré les lieux de la ville
(photo 13); pour conclure, nous sommes allés à
la plage et nous avons pris des photos avec nos
copains (photo 14-15).
Enfin nous avons fait les magasins au coeur de la
ville.
13
14
15
Nous voudrions remercier tout
particulièrement Madame Cavalieri
pour nous avoir donné cette
opportunité! Mais aussi Monsieur
Buttinoni et Mandelli pour nous avoir
accompagnés!
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
One week in
Ireland....what
else?!
classes. The name of school was "Irish
College of English" (ICE), situated in the
centre of the city, near the station. In the
Elena Papini, Ilenia Piazzalunga - 4D
Hi everybody !
We want to tell you about our fantastic stage
in Ireland, specifically Malahide, which is a
small village on the East Cost of Ireland 16
kilometers North of Dublin. Sunday 8th
March 111 students and 7 teachers left Italy
to set off for Ireland. The meeting point was
at the
school
parking
at 8.00
a.m.
because
the
flight
was due
at 11.40 a.m. When we got to the airport we
did the check-in and we started the
adventure! When we arrived at the Dublin's
airport, two buses transported us to
Malahide, where our host families were
waiting to take us home. Average every
family had two or three children and lived
near the school. The houses are very big
and quite clean. The impact was very hard
because they spoke very quickly but we soon
got used. That day, we had to be at school at
4.00 p.m. because
we had the admission text to see our levels
of English and then compose the various
evening we stayed at home because we were
very tired. During the week, all the mornings
we went to school from 9.00 to 12.00 a.m.
and every class had a teacher who spoke only
English, every morning we did a different
activity and we learned many new words and
English idioms: it was amazing! We
frequented 15 hours and at the end we
received a certificate with a vote for each
ability expressed in letters, A (excellent), B
(very good), C (good), D (satisfied).
Instead in the afternoon, the teachers
organized some activities and each class was
with a teacher and grouped in two by two.
Our activities have been: going to the Irish
Parliament, visiting Dublin, seeing Trinity
College and Guinness Factory. The last day
we went all together to Howts to see the
seals. Howts is a village near
Malahide, we went there by
train and we stayed all the
afternoon. Suddenly the
"holiday" is finished, it was
a good experience, we had a
great time, met new people
and each of us had the
opportunity to learn new English words and
improved
our
pronunciation.
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
Siamo nati per imparare
Martina Scarpello, Jessica Kurballi - 4D
Siamo degli studenti, ma non siamo solo questo,
siamo molto di più. Siamo persone, individui con
dei sentimenti, con dei pensieri che, nella
maggior parte dei casi, non riusciamo neppure ad
esprimere, né in ambito scolastico né all’esterno.
In una scuola in cui dovremmo essere liberi di
parlare, di esporci, di dire la nostra su ogni cosa
che viene trattata, non lo facciamo. Non ne
abbiamo il coraggio. E il motivo, per quanto possa
sembrare apparentemente stupido, è la paura di
essere giudicati, la paura di sbagliare. Ma com’è
possibile che un ragazzo abbia paura di
esprimersi se ha di fronte un professore che è
stato formato per educare al dialogo?
I docenti hanno davanti un “vulcano” di opinioni
e di pensieri , eppure nella maggior parte dei casi
non se ne rendono conto.
Noi non siamo il voto che prendiamo
all’interrogazione o alla verifica scritta e questo è
un punto di fondamentale importanza. Il ragazzo
che ha ricevuto un voto negativo, non è sempre
un ragazzo svogliato; le motivazioni di tale
risultato possono essere molto varie, complesse,
legate spesso a fattori esterni che la scuola non
percepisce ma che incidono sull’intera vita dello
studente.
Sono ancora troppo pochi però gli insegnanti che
si chiedono e ci chiedono una motivazione per
quel voto negativo o per il nostro atteggiamento
nelle ore di lezione.
Sono molte, troppe le volte in cui la nostra
emotività e il nostro essere individui con una
caotica gamma di sentimenti, vengono trascurati.
Appariamo molte volte arroganti, ma dietro
l’apparenza si nasconde spesso un giovane
fragile, che viene facilmente ferito dalle parole
che gli vengono rivolte o dai silenzi che lo
circondano.
Certo il lavoro dell’insegnante non è facile; si
trova dinanzi una molteplicità d’individui con
pensieri e caratteri completamente differenti tra
loro e seguire questo insieme complesso può
risultare difficile e stressante.
È diventato però quasi utopistico sperare di
vedere un ragazzo felice di recarsi a scuola per
apprendere quella cultura e quelle conoscenze,
che sono la base per una vita degna e libera. E ci
tengo a sottolineare la parola “libera”, perché è
proprio la conoscenza a garantire la libertà di una
persona.
Forse è proprio questo approccio al mondo
scolastico la vera chiave del problema e l’origine
di molti difetti del sistema scuola.
Siamo costretti a cimentarci in materie che non ci
interessano, in un’epoca in cui le conoscenze
umane raddoppiano ogni anno, mentre i
contenuti delle discipline si muovono con troppa
lentezza.
Certo ogni materia ha un suo valore ed è fonte di
conoscenza, ma se lo studente non riesce ad
apprezzarla, risulterà quasi inutile. Sono forse i
pochi nessi con il presente a inibire la nostra
curiosità. Ed è proprio la curiosità uno degli
elementi essenziali per l’apprendimento. Il
Partita Tripla –Anno 20 14 -2015
letterato inglese Samuel Johnson disse: “La
curiosità è una delle caratteristiche più certe e
sicure di un intelletto attivo”.
Durante le lezione siamo passivi, recettivi, a volte
sembriamo anche mentalmente assenti, persi nei
nostri pensieri e assolutamente disinteressati.
Un paradosso, essendo proprio l’adolescenza il
periodo in cui gli esseri umani raggiungono l’apice
del loro sviluppo cognitivo.
Sappiamo che questi non sono problemi
facilmente risolvibili, sarebbe necessario un
rinnovamento dell’ intero sistema scolastico che
non dipende né dai professori, né dagli studenti,
ma dalla classe politica, che in Italia ha spesso
mostrato scarso interesse per la scuola o poca
capacità di comprenderne le dinamiche.
E’ tuttavia possibile muovere comunque qualche
passo in avanti, trovare in ogni classe un punto
d’incontro tra docenti e studenti, immaginare un
momento di dialogo che inviti i ragazzi ad aprire il
loro cuore, a mostrare ciò che sentono.
L’insegnante non è solo un dispensatore di
nozioni e contenuti, ma risulta essere, nel suo
insieme, una figura di enorme rilevanza nella
crescita personale dello studente, che si trova
immerso in una molteplicità di cambiamenti, fisici
e mentali, nel momento in cui inizia a sviluppare
la propria personalità. Lo studente è quindi alla
ricerca di figure di riferimento, di dispensatori di
valori e sentimenti. Per questo una parola di un
docente può pesare molto, nel bene o nel male.
Con queste poche righe non pensiamo certo di
poter rivoluzionare il mondo e nemmeno è nostra
intenzione accusare gli insegnanti, che hanno il
difficile compito di trasmetterci qualcosa e
suscitare il nostro interesse. Vorremmo però
avere la possibilità di amare la cultura come
l’avete amata voi per arrivare ad insegnarcela.
Partita tripla – anno 2014-2015
#INTERCULTURA
Emiliya Taushanska, Giulia Facchetti - 2B
Vi siete mai chiesti com’è la scuola in altri Paesi? Avete mai voluto provare l’emozione
dell’approccio con una nuova cultura andando a vivere in un’altra famiglia? Se la risposta è
stata “sì” allora il progetto di Intercultura è ciò che fa per voi : con Intercultura , infatti, si ha
l’opportunità di andare a scuola, ospitati da una famiglia, in un altro Paese per un periodo
che può essere da mesi estivi a un anno! Per saperne di più abbiamo chiesto a una ragazza di
5H –Selene Piazza- di raccontarci cosa esattamente è Intercultura e a cosa vanno incontro
coloro che vi partecipano.
Dove e
per
quanto
tempo
sei
stata?
Sono stata per dieci mesi a Izmir, una città
turca grande quasi quanto Roma. Non era
tra le mie prime scelte (puoi scegliere fino
a tre mete in cui desidereresti andare) ma
non mi sono pentita di aver accettato.
E con la lingua? E’ stato difficile
comunicare in una lingua mai studiata?
Beh, la lingua è stato uno dei primi
problemi che ho riscontrato perché non
assomiglia a nessuna delle lingue che
studio (tedesco, inglese e spagnolo) ma è
una lingua molto logica. Avevo seguito dei
corsi online ma avevo imparato solo frasi
basilari, comuni e semplici che non sono
servite poi granché e poi, tutti sanno che ,
se non si parla una lingua straniera tutti i
giorni, questa risulta sempre difficile. Nella
famiglia ospitante la mamma non parlava
inglese ma è stato un problema che
abbiamo superato negli incontri con i
ragazzi di intercultura. Lei, per farmi
imparare le parole, faceva un gioco: mi
diceva il nome delle posate e poi a cena
per apparecchiare mi diceva cosa portare
e , nonostante alcune incomprensioni, alla
fine dopo un po’ di volte la tavola si
trovava apparecchiata.
Cosa ti ha colpito a primo impatto?
Sicuramente la prima cosa che notai fu la
temperatura: mente lì c’erano 40°C qui in
Italia si aveva una media di 0°C e mi trovai
un po’ scombussolata: d’altronde è come
iniziare una nuova vita, e abituarsi alle
abitudini ha reso un po’ difficile il ritorno
in Italia.
Partita tripla – anno 2014-2015
Si dice che noi italiani parliamo troppo ma
i turchi parlano altrettanto, e anche a voce
alta! Sono molto accoglienti, mangiano
tanto (non c’è da lamentarsi) e i loro dolci
sono pieni di zucchero e miele. Inoltre
bevono tantissimo thè caldo, come in
Inghilterra.
Quasi dimenticavo: è stato molto strano
vedere il volto di questo uomo nelle
scuole al posto dei crocifissi. Sto parlando
di Ataturk “padre dei turchi” un uomo
importantissimo, quasi come una divinità.
E la scuola, invece, come ti sei relazionata
con gli studenti turchi?
Una cosa che non molti sanno è che non in
tutti i paesi ci sono gli istituti tecnici, e così
passai 10 mesi in un liceo scientifico che
era a 10 minuti da casa. Feci amicizia
prima con i ragazzi di intercultura e poi
con i miei compagni di classe: studiano
molto e per uscire preferiscono il cinema.
Finiscono la scuola con un anno di anticipo
rispetto alla nostra organizzazione
scolastica.
Sei ancora in contatto con qualcuno?
Si, con alcuni amici e anche se la maggior
parte di loro ha
iniziato
l’università,
manteniamo
ancora contatto.
Dicci 3 motivi per cui partire:
1. E’ un’esperienza che puoi fare solo una volta nella vita;
2. Ti fa crescere e hai una visuale diversa della vita;
3. E’ IMPORTANTE SENTIRSI CITTADINI DEL MONDO.
In oltre vorrei condividere una lezione che ho imparato e che è utile nella vita di tutti i giorni –
NON PENSARE CHE IL TUO PUNTO DI VISTA SIA PER FORZA GIUSTO .
Ringraziamo Selene Piazza per la disponibilità dell’intervista e ora spetta a voi, vi sentite pronti
per quest’esperienza fuori dal mondo?
“La quintessenza del viaggio è
nelle persone che incontriamo,
nelle mani che si stringono,
nel vicolo in cui decidiamo
di svoltare.”
- Federica La Terza
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
Vecchie-nuove armi
Gabriele Tadini, Armando Çuli, Yari Viganò, Federico Maffi – 3C
Il 7 gennaio 2015 a Parigi tre estremisti
islamici uccisero dodici persone. La maggior
parte delle vittime si occupava del
settimanale “Charlie Hebdo”, un giornale
satirico che stuzzicava tutte le religioni in
particolare quella islamica. Negli ultimi anni
la redazione è stata più volte minacciata dai
mussulmani per la loro satira. Per molte
persone è giusto che la satira sia tale. Questo
perché per il diritto d’espressione sono
morte centinaia, ma anche migliaia di
persone solo per permettere ad ogni uomo di
esprimersi come vuole. Per questo diritto si
sono fatte decine di guerre e centinaia di
manifestazioni. Quindi ogni persona può
pensare, dire e scrivere ciò che vuole senza
che nessuno lo condanni, quindi non trovo
nessun motivo per cui Charlie Hebdo avrebbe
dovuto smettere di fare questo tipo di satira
perchè oltre a colpire l’islam colpiva anche i
cristiani e gli ebrei. Per molti, quindi, quei
giornalisti potrebbero essere definiti stupidi e
pazzi, ma sono da considerare degli eroi
perché, anche dopo aver subito vari
attentati e minacce, hanno continuato a fare
ciò che amavano. Non si sono ritirati per
paura della morte, ma hanno continuato a
difendere il diritto d’espressione; per questo
diritto si sono combattute guerre e si sono
sacrificate vite umane. Facciamo in modo che
quei giornalisti non siano morti invano e non
lasciamoci sopraffare dalla paura perché in
gioco oltre alla nostra vita c’è anche la nostra
libertà.
La libertà non deve avere confini, ognuno di
noi deve essere in grado di poter fare ciò che
ritiene giusto seguendo ovviamente regole
etiche e morali per vivere in armonia con
tutti gli altri. La realtà, però, non è
così… Non c’è neanche la libertà di
pensiero. Stanno succedendo cose
davvero terribili e si viene uccisi se
la si pensa diversamente da stati o
terroristi in guerra in nome della
“religione”. Sappiamo bene ormai che in
realtà tutte le guerre nascondono scopi
economici e politici.
Hebdo”, che faceva satira, con i propri
giornalisti e disegnatori, anche sui terroristi
islamici e sul loro dio; pochi si sono salvati…
Le vignette possono dare fastidio, ma la
satira è un genere della letteratura
che, ironizzando, critica la politica,
la società e le religioni,
mostrandone le contraddizioni e
promuovendo il cambiamento. Non
ha senso dire che la satira esagera
quando è considerata la più alta
espressione di libertà di pensiero.
Proprio qualche tempo fa c’è stato un
attentato a Parigi; sono stati uccisi i membri
della redazione del giornale satirico “Charlie
Gabriele Tadini
Armando Çuli
https://openclipart.org/detail/212658/free-speech
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
La satira è la massima espressione di libertà
che possa esistere, un attacco terroristico
verso la redazione di un giornale satirico è la
negazione di libertà di pensiero e di scrittura,
impensabile in una nazione in cui
l’emancipazione è alla base della società.
Si può definire satira lo schernire qualsiasi
particolarità della società, senza dimenticare
nessuno. Le tematiche più suscettibili sono le
religioni, il capitalismo americano, la politica
degli stati e i politici stessi. La satira però
deve essere priva di autocensura e deve
anche poter essere “scorretta”, così da non
poter “dimenticare nessuno” e da far
esprimere, delle volte anche in modo duro e
secco, il messaggio che dietro le vignette si
nasconde. Ci dovrebbe far riflettere e farci
chiedere se la società sia cosi “senza
macchie e senza colpe” come ci vuole far
credere.
La tirannide, l’esatto opposto, è invece un
regime fondato sulla violenza e l’arbitrio, che
non permette quindi di esprimersi e di poter
dire la propria opinione. Fortunatamente
questo regime sta diminuendo come le
dittature
ad
esso
connesso.
Un cantautore diceva che la libertà è
partecipazione, ma bisogna ricordarsi che la
mia libertà finisce dove inizia la tua e che la
libertà va tutti i giorni riconquistata e
protetta.
Yari Viganò
“Nell’impugnare armi non ci sono né vinti né vincitori. Quindi
abbassiamo le armi e usiamo la voce, il mezzo più potente che ci sia.”
Federico Maffi
https://openclipart.org/image/800px/svg_to_png/212493/the_pencil_in_blood.png
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
Le epidemie nella storia : ieri e oggi
Andrea Valenti - 3C
La malattia infettiva è una condizione nella
quale un individuo viene contagiato da un
microrganismo e può trasmetterlo ad altre
persone. Quando un'infezione si diffonde
all'interno di una popolazione si parla di
epidemia
(dal
greco epì "sopra"
e dèmos "popolo"). Le epidemie possono
essere classificate come:
una pandemia se molto estesa.
un'endemia se
presente
costantemente in una certa area geografica.
un’epidemia sporadica se colpisce un
numero limitato di persone e solo raramente.
Le principali cause dello sviluppo delle
epidemie sono principalmente:
Scorte di cibo contaminato.
Le malattie trasmesse dal cibo sono un
problema serio ed in aumento. Le indagini
annuali di queste malattie riporta casistiche
che variano dai 6.5 agli 81 milioni di persone
colpite
Epidemie da Escherichia coli 0157:H7:
all'inizio degli anni '80, l'Escherichía coli
0157:H7 ha iniziato a causare gravi epidemie
di infezioni alimentari.
Epidemie
da Salmonella:
la
proporzione di epidemie riconducibili
alla Salmonella è aumentata del 130 % tra i
due bienni di studio 1973-75 e 1985-87.
Attualmente vengono segnalati circa 45.000
casi l'anno di isolamento di Salmonella (da
colture prelevate da pazienti malati)
Jean Louis Le Breton 1984 épidémie
Risorse d’acqua infettate da batteri.
Malattie infettive causate da batteri
patogeni, virus e protozoi parassiti sono tra i
più comuni e più diffusi rischi per la salute
causati dall’acqua. Alcuni esempi sono:
il colera: è una malattia largamente
diffusa in molti Paesi del Secondo e Terzo
mondo. Caratterizzata dalla presenza
di diarrea profusa, spesso complicata con
acidosi e vomito.
l’epatite A: diffusa in tutto il mondo
sia in forma sporadica che epidemica, è
una malattia
infettiva
acuta
del fegato causata dal virus dell'epatite A
(HAV). Il tempo tra l'infezione e il
manifestarsi dei sintomi è tra le due e le sei
settimane e
possono
includere: nausea, vomito, diarrea, pelle
gialla, febbre e dolore addominale.
Migrazioni di animali infetti che possono
fungere da vettori di malattie.
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
L'influenza infetta molte specie di animali e
può avvenire il trasferimento di ceppi virali
tra specie diverse fino ad arrivare anche a noi
esseri umani.
Il più grande esempio di epidemia trasmessa
da animali è la peste nera descritta da
Boccaccio nel Decameron come "l’orrido
cominciamento della sua opera" viene
portata da ratti presenti su un’imbarcazione
Genovese proveniente dalla città di Caffa in
Crimea nel 1347 raggiunse l’Italia. La malattia
uccise il 40% della popolazione Europea.
Le epidemie ai giorni nostri
Nel corso del 2014 un'epidemia della
malattia virus ebola si è diffusa in tutta
la Guinea e oltre i confini di questa nazione
nell‘Africa occidentale.
L'epidemia, iniziata in Guinea nel mese di
febbraio 2014, si è successivamente diffusa
in Liberia, Sierra Leone e Nigeria, ed è la più
grave nella storia, sia per numero di casi sia
per i decessi registrati. Al 14 gennaio 2015
sono stati segnalati 21.296 casi sospetti con
8.429 morti.
Il 22 ottobre 2014 l'Organizzazione Mondiale
della Sanità ha dichiarato concluse le
epidemie di virus Ebola in Nigeria ed
in Senegal, il 3 dicembre ha dichiarato
concluse le epidemie di virus Ebola in Spagna.
Come prevenire la diffusione delle epidemie
Per ridurre il numero dei casi e i decessi delle
epidemie è fondamentale accrescere la
consapevolezza dei fattori di rischio e
adottare le misure di prevenzione.
Ridurre il contatto con animali infetti ad
alto rischio.
Cuocere accuratamente i prodotti di
origine animale.
Indossare guanti e utilizzare dispositivi di
protezione individuale, durante la cura di
persone malate.
Lavare regolarmente le mani.
Seppellire immediatamente le persone
decedute.
Immagine tratta da: http://www.latelanera.com
A proposito di
malattie ed epidemie
L'ipocondria è l'unica malattia che non
ho.
Anonimo
L'amore è come le epidemie: più uno le
teme, più è esposto al contagio.
Nicolas de Chamfort
Non esistono innocenti: tutti abbiamo
passato un raffreddore a qualcuno.
Marcello Marchesi
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
In viaggio fra colline, musica, parole e pici al ragù…
CHIANCIANO TERME (TOSCANA) 21-23/04/2015
Tadini Viviana , Panzera Nadia - 5B
(con l’aiuto e la compagnia di C.Gazzola)
Ore 10:00 del 22 Aprile 2015, sul palcoscenico del
quelle false notizie che girano sui social. Solo
nell’ultimo anno 1 milione di persone hanno
accantonato i quotidiani per affidarsi a queste
notizie acchiappa click. Di Liegro sottolinea la
differenza fra fare il giornalista ed essere un
giornalista e ricorda alcuni colleghi che per
“essere giornalisti”, ovvero per raccontare la
verità, hanno sacrificato la loro vita. Peppino
Impastato. Ilaria Alpi. Mauro de Mauro.
Mario Francese.
PalaMontePaschi di Chianciano Terme: un tizio
sconosciuto con il suo cane Smash ci intrattiene
con giochi e sketch vari, raccontandoci episodi
della sua vita. Ci guardiamo perplesse e ci
chiediamo cosa ci “azzecchi” tutto ciò con la
promessa di una lezione sulla comunicazione
efficace. Questo tipo sulla quarantina continua
coinvolgendo alcuni di noi studenti per fargli da
spalla. A conclusione della performance ne
abbiamo colto il senso: “ Fare al meglio e fare
Durante la pausa pranzo, se qualcuno avesse
piazzato delle telecamere per Chianciano avrebbe
bene. Fare con passione ed impegno,
emozionare con le parole ” con questo ci lascia
Marco Lui,
presentatore.
animatore,
autore,
attore,
A lui segue Alessandro Di Liegro, giornalista del
Messaggero, Corriere
della Sera online,
Futuro Quotidiano e
caporedattore di un
gruppo di 25 liceali
romani. Anche lui fa
salire i ragazzi sul
palco, questa volta per
spiegare il fenomeno
del
“click-baiting”,
visto tre inviate tentare un inutile autostop
verso il centro storico della famosa cittadina
termale. Così per 4 km, sotto il
, senza un
santo che si sia fermato, abbiamo camminato
sino alle porte del borgo…
Ore 15:30. E’ il momento della premiazione delle
prime 100
testate
segnalate
a livello
nazionale.
L’animato
re chiama
sul
palcosceni
co gli insegnanti referenti delle varie testate
d’istituto, mentre noi studenti dalla platea
presentiamo brevemente i nostri giornalini.
Il volume della musica si alza, e nell’euforia generale,
gli studenti improvvisano balli e serpentoni stile
Capodanno che avranno fine solo a notte fonda. ♬
Partita Tripla–Anno 2014 -2015
“Il giornalista racconta i fatti, racconta
ciò che vede, ha il compito di informare e
dire la verità.
Il giornalista dedica la sua vita a rendere
servizio agli altri. Tanti scrivono, tanti
parlano, ma solo pochi possono essere
definiti “giornalisti”.
Il giornalista non si inventa la notizia, deve
rendere conto prima a se stesso che a chi
legge”_A.Di Liegro