Paesi più sviluppati
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Paesi più sviluppati
Una storia globale della contemporaneità Le relazioni fra società antropiche e ambiente naturale Sommario • 1) I principali fattori che hanno determinato (e determinano) le trasformazioni dell’ambiente naturale e antropico • 2) I fondamenti teorici dell’ecologismo • 3) Lo sviluppo del movimento ambientalista I MOTORI DEL CAMBIAMENTO • TRANSIZIONE DEMOGRAFICA (1850-1950) • Motivi: 1) Declino mortalità; 2) Allungamento vita media (progressi medicina, miglioramento igiene, benessere). • Periodizzazione: in Europa iniziò a fine Ottocento e terminò nella fine degli anni 60. In Asia iniziò dopo il 1950. In Africa dura ancora oggi. CONSEGUENZE DELL’AUMENTO • INQUINAMENTO. Fra 1890 e 1990 la popolazione è cresciuta di 3,5 volte, mentre il biossido di carbonio (principale gas serra) di 17 volte e il biossido di zolfo (responsabile piogge acide) di 13 volte. I Paesi poveri hanno avuto un impatto enormemente inferiore, perché hanno continuato a bruciare quasi esclusivamente biomassa. • ESAURIMENTO RISERVE IDRICHE. Fra il 1900 e il 1990 il consumo di acqua è cresciuto di 9 volte e si calcola che l’aumento di popolazione vi abbia inciso per 4/9, pari al 44%. • CONSUMO DI SUOLO. Dovuto alla necessità di nuovi terreni agricoli, di nuovi pascoli, di nuovi spazi per le città. La principale conseguenza è stata la deforestazione. MOVIMENTI MIGRATORI • 1500-1820: i movimenti migratori costituiti quasi esclusivamente di schiavi e di un numero limitato di fuoriusciti • 1845-1950: ondate migratorie volontarie da Europa verso America, Oceania e, in misura minore, Africa. Casi significativi: Irlanda durante la carestia (emigrò quasi un 1/3 della popolazione); Italia (dal sud Italia verso america latina e Usa-Canada). • 1950-1974: ondate migratorie non più esterne, ma verso le aree sviluppate dei diversi paesi. Dovute allo sviluppo industriale e al conseguente INURBAMENTO della manodopera. Fenomeno comune in tutti i paesi dove c’è sviluppo. Italia: da sud a nord e centro. AUMENTO + MOVIMENTI = CRESCITA SENZA PRECEDENTI DELLE CITTA’ • 1700: solamente cinque città superavano il mezzo milione di abitanti: Londra, Parigi, Istanbul, Tokio, Pechino. • 1900: le città con più di 500.000 abitanti erano diventate 43. Fra 1 milione e 10 milioni: Glasgow, Manchester, Birmingham, Londra, Parigi, Berlino, Vienna, San Pietroburgo, Mosca, New York, Boston, Filadelfia, Chicago, Calcutta, Pechino, Tokyo. • 2000: 360 città sopra il mezzo milione. Oltre 10 milioni: Londra, Parigi, Mosca, Los Angeles, New York, Città del Messico, Rio de Janeiro, San Paolo, Buenos Aires, Lagos (Nigeria), Cairo, Teheran, Karachi, Bombay, Delhi, Calcutta, Giakarta, Manila, Shangai, Tokyo-Yokohama, Osaka-Kobe. CITTÀ GENERANO UN FORTE IMPATTO SULL’AMBIENTE: • 1) Consumano quantità sempre maggiori di acqua, energia e suolo; • 2) Diffondono inquinanti, immondizia, rifiuti solidi e liquidi. PRODUCONO DUE TIPI DI CAMBIAMENTI: • 1) Il primo dovuto all’inquinamento; • 2) il secondo dovuto al consumo del suolo. Inquinamento • ACQUA: lo sviluppo delle città ha causato la morte biologica dei corsi d’acqua dovuta ai liquami urbani e agli scarichi industriali. Fra il 1950 e il 1960 quasi tutti i corsi d’acqua dei paesi industrializzati erano inquinanti. Casi più eclatanti: Reno in Europa centrale, Fiumi italiani (Po, Arno, Tevere). Risoluzione: da ANNI 70 la costruzione di fogne e depuratori. • ARIA: riscaldamenti, auto e industrie inquinano profondamente l’aria delle città. La prima causa è rappresentata dalle auto, seguita dai riscaldamenti e dalle industrie (metalli pesanti). • RIFIUTI. Alcuni esempi: agli inizi del 900, New York portava i rifiuti al largo della baia per disperderli in acqua. Nel 1950 Città del Messico produceva 3000 tonnellate al giorno di rifiuti arrivate a 9000 nel 1990. In alcune città dell’India 1/5 dei rifiuti non viene raccolto e lasciato per strada. Soluzioni: post 1945 si è iniziato a interrare sistematicamente i rifiuti in apposite discariche, ad incenerirli e a riciclarli. Problemi connessi: discariche inquinano le falde idriche e i terreni, gli inceneritori di vecchia generazione producevano diossine. Situazione attuale in alcuni paesi: Consumo di suolo • Nel 1900 le città occupavano lo 0,1% della superficie terrestre. Nel 1990 l’1%. • Fra il 1880-1940 le città divennero complessi sistemi tecnologici che occupavano la superficie, il sottosuolo (fogne, acquedotti, tubature varie), il cielo (grattacieli, ciminiere…) • Dal 1950 le città iniziano a debordare verso il territorio confinante. Nel 1980 i 2/3 della popolazione urbana viveva in periferie lontane dal centro e spesso collegate solamente tramite mezzi di comunicazione privati. QUESTO MODELLO DI SVILUPPO SI AFFERMÒ PER PRIMO IN AMERICA DEL NORD per: • 1) terreni a buon mercato; • 2) auto e carburante a prezzi accessibili; • 3) mutui accessibili. • Dal 1950 si è affermato in Europa e poi nel resto del mondo METABOLISMO DI UNA CITTA’ (4 milioni ab.) • ENTRA: 27.000 tonnellate di ossigeno; 1.068.000 tonnellate di acqua; 6300 tonnellate di alimenti; 11.700 tonnellate di petrolio; 18.000 tonnellate di merci varie; 530 tonnellate di persone. • ESCONO: 26500 tonnellate di biossido di carbonio; 160 tonnellate di monossido di carbonio; 310 di ossidi di zolfo; 120 di ossidi di azoto; 40 di polveri; 819.000 di acqua dolce; 819.000 acque luride; 800 tonnellate di rifiuti; 6300 tonnellate di corpi solidi negli scarichi; 8.100 tonnellate di merci; 520 tonnellate di persone. I MOTORI DEL CAMBIAMENTO INDUSTRIALIZZAZIONE • • • • ENERGIA Fra il 1930 e il 1950 il petrolio sostituisce il carbone Luoghi di produzione del petrolio (Baku Mar Caspio, poi TexasPennsylvania, Oklahoma, poi Messico-Venezuela, poi Libia, Algeria, Golfo Persico, Nigeria) Gestione: OPEC che nel 1973 (Yom Kippur) e nel 1979 alza di molto i prezzi e il petrolio diventa un’energia costosa e non più a basso costo Conseguenze su ambiente: TRIVELLAZIONE (inquinamento falde idriche e suolo); TRASPORTO (incidenti a petroliere: 1967 Torrey Canyon in Cornovaglia, 1989 Valdez in Alaska con 34.000 tonnellate, recentemente a Genova e in Spagna e Galapagos); PIATTAFORME (incendio a piattaforma al largo dello stato di Tabasco in Messico con fuoriscita di 600.000 tonnellate nel 1979) • Conseguenze: 1) MERCIFICAZIONE DELLA NATURA (commercio di specie rare di animali, di materie rare come il legno tek o mogano…). I danni sono enormi perché la natura non può sostenere il ritmo della domanda commerciale. 2) INTACCATI I REGIMI DI PROPRIETÀ COMUNE che tenevano sotto controllo il cambiamento ambientale. • Risultati: 1) Le grandi società hanno sostituito le comunità locali; 2) finanziarizzazione dell’economia: i prestiti ai paesi poveri hanno causato enormi disastri ambientali perché i finanziamenti sono stati utilizzati in opere infrastrutturali che non hanno tenuto conto degli aspetti ambientali. I paesi in via di sviluppo si sono opposti alla decisione della Banca Mondiale che nel 1987 per erogare fondi chiedeva una valutazione di impatto ambientale. La loro priorità è lo sviluppo “a tutti i costi”. La crescita demografica 1900-2100 • • • • • • • • 1900, 1.634.000 1950, 2.525.779 1975, 4.071.020 2000, 6.127.700 2025, 8.083.413 2050, 9.550.945 2075, 10.409.149 2.100, 10.853. 849 La crescita demografica 1950, 2011 • • • • • Asia 55,42% Europa 21,61% Africa 9,08% Nord America 6,80% America Latina e Caraibi 6,59% • Oceania 0,50% • Paesi più sviluppati 32,18% • Paesi meno sviluppati 67,82% • • • • • • • • Asia 60,33% Africa 15,00% Europa 10,60% America Latina e Caraibi 8,56% Nord America 4,98% Oceania 0,53% Paesi più sviluppati 17,94% Paesi meno sviluppati 82,06% La crescita demografica 2050, 2100 • Asia 54,07% • Africa 25,06% • America Latina e Caraibi 8,19% • Europa 7,42% • Nord America 4,67% • Oceania 0,59% • Paesi più sviluppati 13,64% • Paesi meno sviluppati 86,36% • Asia 43,40% • Africa 38,55% • America Latina e Caraibi 6,79% • Europa 5,89% • Nord America 4,73% • Oceania 0,64% • • Paesi più sviluppati 11,83% • Paesi meno sviluppati 88,17% La crescita demografica. Densità • • • • • • • • • 1950 Mondo, 19 abitanti/km2 Paesi più ricchi, 15 Paesi più poveri, 21 Africa, 8 Asia, 44 Europa, 24 Nord America, 8 America Latina e caraibi, 8 Oceania, 1 • • • • • • • • • 2100 Mondo, 80 ab/km2 Paesi più ricchi, 24 Paesi più poveri, 116 Africa, 138 Asia, 148 Europa, 28 Nord America, 24 America Latina e caraibi, 36 Oceania, 8 I paesi più popolati 1950, 2100 1) Cina, 550.771.000 2) India, 371.857.000 3) Usa, 157.813.000 4) URSS, 102.702.000 5) Giappone, 82.199.000 6) Indonesia, 74.837.000 7) Brasile, 53.975.000 8) Bangladesh, 37.895.000 9) Nigeria, 37.860.000 10) Pakistan, 37.541.000 1) India, 1.546.833.000 2) Cina 1.085.631.000 3) Nigeria 913.834.000 4) Usa 462.070.000 5) Indonesia, 315.296.000 6) Pakistan, 263.320.000 7) RD Congo, 262.134.000 8) Etiopia, 243.416.000 9) Uganda, 204.596.000 10) Niger, 203.781.000 I fondamenti teorici dell’ecologismo • • • • • • • Teoria dell’evoluzione-Ecologia Paul Henry Thiry d’Holbach: Sistema della natura (1770) Jean Baptiste de Monet de Lamarck: Filosofia zoologica (1809) Darwin: L’origine dell’uomo (1871) Ernst Haeckel: Morfologia generale degli organismi (1866) 1893: presidente associazione britannica per la promozione della scienza promosse l’ecologia al rango di una delle tre parti della biologia. PRESERVAZIONISMO: Ralph Waldo Emerson, Henry Thoreau, John Muir CONSERVAZIONISMO: Gifford Pinchot, gestione economicistica della natura • • • • SOCIETÀ STAZIONARIA Paul Ehrlich, nel 1968 The Population Bomb: crescita avrebbe originata crisi ecologica. Stesso anno Garrett Hardin pubblica la The Tragedy of the Commons: imporre limiti alle libertà individuali per contenere drasticamente la crescita demografica. Nel 1972 c’è A Blueprint for Survival di Edward Goldsmith e Robert Allen (progetto per la sopravvivenza): sostituire la società della crescita illimitata con una società stazionaria fondata sul ritorno ad un sistema economico chiuso e basato su piccole comunità. Fra il 1972 e il 1974 il Club di Roma sovvenzionò le ricerche del System Dynamics Group del MIT di Boston che furono pubblicate in una serie di rapporti noti come Limits to Growth: anche qui si parla di stato di equilibrio da raggiungere attraverso stabilizzazione demografica e «arresto di uno sviluppo economico libero». ECOLOGIA POLITICA • Approccio mainstream: Barry Commoner, The Closing Circle (1971). Crisi dovuta all’insuccesso ecologico della tecnologia. Non “dirigismo illuminato” ma una nuova organizzazione sociale in grado di razionalizzare l’uso delle risorse. • Secondo approccio: critica radicale a sistema economicistico e produttivistico (quindi sia a capitalismo che a marxismo). • Massimi rappresentanti: antropologo Serge Moscovici, Ivan Illich e André Gorz. • Moscovici: riavvicinamento dell’uomo alla natura, antimodernismo e superamento della cesura operata da cristianesimo e meccanicismo. • Illich: rifiuto della società moderna e concetto di convivialità (l’uomo sceglie liberamente fini e strumenti della produzione). • Gorz: modello sociale alternativo sia a capitalismo che a marxismo che fosse post-industriale e anti-produttivistico. ECONOMIA DELL’AMBIENTE ed ECONOMIA ECOLOGICA • ESTERNALITA’ NEGATIVE, elaborato da Cecil Pigou e Ezra Mishan. • Approccio criticato da Kenneth Boulding, Herman Daly e Nicholae Georgescu-Roegen. • Boulding: econosfera, economia come sottosistema dell’ecosfera perché tutte le attività erano originate dall’impiego delle risorse naturali. Terra come astronave e uomo come astronauta. • Daly: stato stazionario, diminuire attività fino a creare una economia in equilibrio. No crescita del PIL ma ricchezza mantenuta in equilibrio ad un livello ottimale. • Georgescu Roegen: concetto di entropia, l’entropia di un sistema chiuso aumenta ininterrottamente e causa il passaggio dall’ordine al disordine. AMBIENTALISMO RADICALE • Earth Liberation Front, Animal Liberation Front; No Global • ORGANICISMO: dottrine che interpretano il mondo e la natura per analogia con l’organismo. • Teoria più nota quella elaborata da James Lovelock con Ipotesi Gaia in cui la Terra è considerata come un essere vivente. • Ecologia profonda: Arne Naess, superare l’antropocentrismo poiché tutti esseri viventi hanno un uguale importanza. Superamento modernità tecnologica, produttivismo, rigetto del consumismo, decremento demografico, società basata su piccolo comunità eco-sufficienti. • Primitivismo: John Zerzan: ritorno ad uno stato pre-agricolo del periodo pre-neolitico. Cause primarie della crisi ecologica sono individuate nell’agricoltura e nell’allevamento (ma anche nell’alienazione dovuta all’organizzazione del lavoro). • Bioregionalismo:: basato sul concetto di bioregione,, ovvero luogo geografico facilmente riconoscibile per specie vegetali, animali e per la cultura umana. COMUNITA’ degli Elfi ma anche Slow Food. In Italia esiste una Rete bioregionale italiana. • Antiutilitarismo: equa distribuzione delle risorse. Serge Latouche con la decrescita. • Ecofemminismo: termine coniato dalla femminista francese Francoise d’Eaubonne. La massima teorica è Carolyn Merchant con volume La morte della natura. Principale esponente attuale è Vandana Shiva. Lo sviluppo del movimento ambientalista L’era dell’ambientalismo romantico Fondamenta: Ruolo delle idee romantiche; Riserve di caccia poi trasformate in parchi. • 1824: Society for the Prevention of Cruelty to Animals • 1865: Commons, Open Spaces and Footpaths Preservation Society (la più antica associazione ambientalista) • 1895: in Austria Der Naturfreund • 1898:: in Italia Pro Montibus et Sylvis e il Gruppo naturalistico Giuseppe Ragazzoni America: • 1876: Appalachian Mountain Club (White Mountains nel New Hampshire) • 1892: Sierra Club per preservare Mount Rainier e Yosemite Valley • 1897: New Jersey Audubon Society Legislazione: • XVIII secolo: leggi per tutela della Mauritius, Tobago e Saint Vincent. • GB: Alkali Act: 1863, Rivers Pollution Act: 1876 • Usa: Timber Culture Act nel 1873 per favorire la riforestazione. • • • • • • • • Aree protette: 1826: nel regno delle Due Sicile boschi di Montecalvo, San Vito, Carditello e Calvi 1832: Hot Springs in Arkansas 1853: Fontainebleau in Francia. 1872: Yellowstone 1879: National Park nel Nuovo Galles in Australia 1885: Banff National Park in Canada 1894: Tongariro National Park in Nuova Zelanda 1898: Sabie Sand in Sudafrica • • • • 1900-1950 Conservazionismo Progressista Politiche ambientali di Roosevelt: 1901-1908: Forest Service Gifford Pinchot e Bureau of the Biological Survey: lotta agli animali predatori (squilibri naturali: Italia oggi) Aldo Leopold: Game Management (gestione della selvaggina come se fosse attività produttiva). Critiche dalle associazioni naturaliste e svolta di Aldo Leopold che elaborò una sorta di etica della terra (Land Ethic) per cui CONSERVAZIONISMO assume l’accezione di massima riduzione della pressione antropica su un ambiente naturale. • Stati Uniti diventano il paese guida per la protezione naturale: associazioni e legislazione • 1905: National Audubon Society e American Bison Society • 1922: Adirondack Mountain Club e Izaak Walton League (prima grande associazione con 100.000 soci) • Anni ’30: Wilderness Society, National Wildlife Federation (principale ssociazione Usa con 5 milioni di soci) e Wildlife Society. • Legislazione: 1900 Lacey Act per vietare commercia caccia di frodo; 1916 National Park Act e 1918 Migratory Bird Treaty Act per protezione uccelli migratori. • Anni ’30: • Migratory Bird Hunting Stamp Act: acquisto di marca da bollo con proventi destinati a protezione aree umide • Soil Conservation Act: Soil Conservation Service per contrastare l’erosione • Pittman-Robertson Act: sovvenzioni per la salvaguardia. • Canada: secondo agli Usa con 15 parchi di cui 8 antecendi al 1915 • Gran Bretagna: Royal Society for the Protection of Birds nel 1889; 1899 Ebenezer Howard fondò la Garden Cities Association per promozione delle città giardino (fenomeno europeo fra anni 10 e 50); 1926 Patrick Abercrombie fondò il Council for the Preservation of Rural England. • Svizzera: Ligue suisse pour la protection de la nature (1908). • Francia: Ligue pour la protection des Oiseax (1912) • Germania: Verein Naturschutzpark e Wandervogel per ritorno alla natura. • Parchi: primi in Svezia nel 1909 poi Svizzera in Engandina, poi in Spagna e in Italia con Gran Paradiso nel 1922, Abruzzo nel 1923, Circeo nel 1934 e Stelvio nel 1935. • Europa Est: zapovednik in Russia e Parco di Bialowieza in Polonia nel 1932. • • • • • • • • Legislazioni extra Usa: In Italia legge per la protezione del paesaggio nel 1922 e il Testo Unico delle leggi sanitarie nel 1934. America Latina: Perù nel 1906 legge per proteggere depositi di Guano e in Venezuela nel 1917 legge per difendere uccelli da caccia intensiva (piume di aironi). Primo parco in Argentina nel 1922 Parque Nacional del Sur: ruolo di Perito Francisco Moreno. Africa: parchi nel 1925 Alberta National Park fra Congo e Ruanda, 1926 Kruger e 1929 Game Reserve del Serengeti in Tanzania. Society for the Preservation of the Fauna of the Empire (1903): popolazioni autoctone fuori dai parchi. India: politica dei parchi nazionali fra anni 30 e 40 (3 parchi) e conflitti con la popolazione locale. Australia: Royal Australasian Ornithologist Union nel 1901 e nel 1909 Gould League of Bird Lovers e Wildlife Preservation Society of Australia. Nuova Zelanda: nel 1923 la Royal Forest and Bird Protection Society Dopo 1950: ambientalismo moderno • Nel 1962 Primavera Silenziosa della Carson. Il 22 aprile 1972 negli Stati Uniti l’Earth Day. • WWF: a Ginevra nel 1961 da Julian Huxley, Edward Nicholson e Peter Scott. Raccogliere fondi per programmi di conservazione. Manifesto di Morges e The 1001: a Nature Trust. Critiche. • Friends of the Earth: 1969 da David Brower, direttore del Sierra Club. Per polemica con Sierra Club sul nucleare. • Greenpeace: a Vancouver in Canada nel 1971 da piccolo gruppo anti-nucleare Don’t Make a Wave Committee nato nel 1969. Aleutine, Mururoa con affondamento nel 1985 del Rainbow Warrior. • Earth First! Nel 1979. primitivista ed ecocentrista. Azione diretta. • Anni ’90: nuove organizzazioni radicali come Earth Liberation Front e Animal Liberation Front. PARTITI VERDI • United Tasmania Group nel 1972: conquista il 3,9%. Dal 1976 il centro dell’attività politica diventa la Tasmanian Wilderness Society e nel 1983 il suo direttore Bob Brown diventa il primo ambientalista eletto nel parlamento della Tasmania. • Values Party in Nuova Zelanda primo partito verde nazionale nel 1972. 5,3% nelle elezioni nazionali del 1975. Poi breve declino. • Nel 1983 nasce il primo partito nord-americano: Green Party of Canada. • 1984 negli Usa: Green Committees of Correspondence. • • • • • • EUROPA: 1973: nasce in Inghilterra prima partito PEOPLE, poi Ecology Party e Green Party Irlanda: Ecology Party of Ireland e dal 1983 Green AllianceComhaontas Glas. Belgio: ECOLO in Vallonia nel 1980 su successo di due liste formatesi per elezioni amministrative ed europee (Wallonie Ecologie e Europe Ecologie), 2 deputati nel 1981 e 5 nel 1985. AGALEV (Groen!),nato come partito del distretto di Anversa ottenne 2 deputati nel 1981 e 4 nel 1981. LUSSEMBURGO: Dei Greng nel 1983 e due seggi alle politiche del 1984. Olanda: Groen Links con due deputati nel 1989 (esiste una seconda formazione minore DeGroenen). Francia: nel 1973 Ecologie et Survie di Antoine Waechter e Solange Fernex. Nel 1974 l’agronomo René Dumont partecipò alle presidenziali ottenendo l’1%. Nel 1981 Brice Lalonde ottenne un buon risultato nelle presidenziali (quasi 4%). Il partito verde nacque nel 1984 con risultati modesti e il miglior risultato fu alle presidenziali del 1988 con Antoine Waechter (3,78%). • Austria: Die Grunen nel 1986 e subito 8 deputati. • Svizzera: nel 1983 nascono una formazione di lingua francese (Federation des Partis Ecologistes de Suisse) e tedesca (Grune Alternative). 1986 nasce Parti Ecologiste Suisse che prende forza in tutto il paese, continua ad esistere anche l’Alternative che però è radicata solamente in qualche cantone di lingua tedesca. • Germania: 1980 con guida di Joschka Fisher, Daniel Cohn-Bendit e Petra Kelly. Nel 1983 conquistarono 27 seggi alla Dieta Federale. Partito diviso in due correnti, una radicale di Rudolf Bahro. Nel 1985 Fisher ministro in Assia e ben 44 seggi alle politiche del 1987. • Area mediterranea: Os Verdes nel 1987, Los Verdes nel 1984 e la Federazione delle liste Verdi in Italia con 13 seggi nel 1987. • Area scandinava: Vihrea Lutto in Finlandia partito principale con 2 deputati nel 1983 e 4 nel 1987. In Svezia Milioparteit de Grona, in Danimarca De Gronne e in Norvegia Milioparteit de Gronne restano ai margini del sistema parlamentare. • Elezioni europee: nel 1979 nasce un Coordinamento dei partiti verdi e radicali europei. Nel 1984 entrano in Parlamento con 11 eletti e formano il Gruppo Arcobaleno con i regionalisti e, cosa singolare, con gli anti-europeisti danesi. Verdi dopo 1989: • Successo negli anni ’90 con partecipazione a coalizioni di governo in Belgio, Germania, Finlandia, Francia e Italia. • Inizio 2000: declino dei consensi. • Sviluppo nei paesi extra europei con alcuni successi in Messico (quarta forza politica), Brasile (al governo con Lula), Australia e Nuova Zelanda e in Kenya dove Wangary Maathai, fondatrice del Green Belt Movement, è stata nominata viceministro dell’Ambiente. • • • • Cause declino: permanenza di stato minoritario, raramente oltre il 10%. partecipazione alle alleanze di centro-sinistra: da movimenti di lotta a forze di governo = istituzionalizzazione che, di fatto, riposiziona i partiti verdi su posizioni moderate forma partito nazionale mentre necessiterebbe dimensione transnazionale perché i problemi ambientali non sono delimitabili Global Greens: Canberra nel 2001 e Sao Paulo nel maggio 2008. Global Green Charter. Dall’ambientalismo all’egoismo ambientale • NIMBY: NOT IN MY BACK YARD contro costruzione di infrastrutture. • SINDROME NIMBY: perché non si disconosce utilità ma non la si vuole nel proprio territorio. • Primi casi: Natucket Sound in Massachusetts contro pale eoliche e Saint Lucie in Florida. • Forte sviluppo in Italia: casi celebri Scansano in Toscana. • Perché Italia: debolezza dei partiti che inoltre si disputano il consenso di questi gruppi.