PROFESSIONE VOLONTARIO: COMPETENZE

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PROFESSIONE VOLONTARIO: COMPETENZE
PROFESSIONE VOLONTARIO:
COMPETENZE SU MISURA PER I BAMBINI MALATI DI TUMORE
LA PAROLA AI TESTIMONI
Serena Porcari, Ceo Fondazione Dynamo
Un programma di formazione dei volontari Dynamo Camp: quale obiettivo volete raggiungere con
questo nuovo progetto?
Abbiamo iniziato l’avventura di Dynamo Camp nel 2007 e i nostri volontari sono cresciuti con il
numero dei bambini accolti: abbiamo pensato che per formarli ci fosse bisogno di un’attenzione
maggiore poiché se sulle regole della sicurezza del campo e medica erano già formati, mancava
l’aspetto comportamentale e psicologico. I volontari che arrivano da noi sono giovani genitori o
universitari alle prime armi o volontari provenienti da altre associazioni: a volte subentra la paura su
quale comportamento tenere di fronte ad un bambino che magari è stato tanto tempo in ospedale o
che è segnato fisicamente. Bisogna aiutare chi dona del tempo a superare queste paure per potersi
godere appieno l’esperienza del camp. Questo è l’obbiettivo della formazione. Nel 2010 ci siamo
incontrati con Glaxo e abbiamo incominciato a costruire il progetto basandoci anche sulla loro
esperienza nella formazione. Abbiamo messo insieme le nostre competenze e questa unione sta
funzionando molto bene.
Quando inizieranno le attività formative?
Il prossimo week-end ci sarà la prima sessione formativa alla quale parteciperanno un centinaio di
volontari che non sono mai venuti a Dynamo Camp. Proveremo a fare questo primo ciclo di
formazione che proseguirà in giugno. Da cosa nasce cosa…Potremmo eventualmente andare a
costruire una scuola specifica su questo tema anche perché molti dei nostri volontari tornano a casa
e svolgono volontariato nelle associazioni del territorio dal quale provengono. Collaborare con le
altre associazioni non profit è la cosa più intelligente da realizzare.
Betty Senatore, Anchorwoman Radio Capital
Come è nato il tuo interesse per Dynamo Camp?
E’ nato unendo l’utile al dilettevole: ho conosciuto l’esperienza di Dynamo facendo una maratona
di raccolta fondi in radio e poi mi sono incuriosita: da tempo avrei voluto fare volontariato non
riuscendo, però, a trovare il giusto ambito e approfondendo la conoscenza di questa realtà me ne
sono innamorata. Al Dynamo Camp ho passato alcuni brevi giorni ma molto emozionanti. Potrei
andare avanti a raccontare per settimane…
Cosa significa fare volontariato? E’ un’esperienza che consigli di fare?
Bisogna capire che mentre si fa volontariato è necessario fare un passo indietro; avere la capacità di
ascoltare e di non essere ascoltati. Ciò non significa che ascoltando si è passivi perché in realtà
sentire le esperienze, soprattutto di questi bambini - che è innaturale, illogico ed ingiusto che siano
malati - capisci e rivaluti molte cose della tua vita: è importante per i bambini ma soprattutto per sé
stessi. Io sono tornata da questa esperienza e l’ho consigliata ad amici, parenti e colleghi che si
lamentano solo per il gusto di…Bisognerebbe fargli incontrare quelli che avrebbero il diritto di
lamentarsi ma che non lo fanno! E questa è una cosa meravigliosa.
Dott. Momcilo Jankovic, Direttore medico Dynamo Camp e Responsabile Day
Hospital Oncologia e Ematologia Pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza.
Che importanza riveste la formazione per chi si approccia a questo tipo di patologie? Anche dal
punto di vista emozionale credo non sia facile.
Domanda importante e spiego il perché: fare volontariato e assistenza oggi non significa essere
buoni, ci vuole professionalità che è necessaria perchè protegge l’operatore e, quindi, chi fa ed
eroga la solidarietà. La formazione di persone che hanno desiderio di essere vicino a bambini malati
direi che è fondamentale e consente una strutturazione al proprio intervento che deve commisurarsi
con quello degli altri operatori. Per la riuscita ed il funzionamento di un camp, non soltanto per
testare dal punto di vista emozionale ma anche per dare un denominatore comune da un punto di
vista operativo, ritengo essenziale avere un’adeguata formazione.
Quali sono i risultati che pensate di ottenere da questo tipo di attività formativa?
Attraverso la formazione c’interessa raggiungere lo stato di coscienza da parte di chi fa volontariato
e la tipologia di bambini con cui dovrà confrontarsi: è estremamente importante capire le patologie
che avranno di fronte per collocare il proprio intervento non come pietismo ma semplicemente con
la voglia di essere di aiuto e supporto ai bambini ed alle famiglie. Quindi la formazione comporterà
una sensibilizzazione e una preparazione di base importante per il loro agire.
Marco Bertuzzi, responsabile delle relazioni con le associazioni dei pazienti e
dei programmi a favore della comunità GlaxoSmithKline
Qual è la ragione per cui avete deciso di prendere parte a questa interessante iniziativa?
La motivazione della collaborazione con Dynamo nasce da un’esigenza comune. Nei Dynamo camp
c’è una terapia ricreativa per i bambini malati e c’era un’esigenza importante che abbiamo raccolto:
quella di migliorare la formazione dei volontari che si occupano di questi bambini. Quindi abbiamo
pensato di collaborare insieme a Dynamo unendo le nostre due esperienze.
Come Glaxo abbiamo maturato nel tempo una certa esperienza con un programma di responsabilità
sociale che abbiamo in Italia da 14 anni: abbiamo lavorato con i centri di emato-oncologia
pediatrica proprio per costruire dei seminari di formazione per i volontari e quindi dare la possibilità
a queste persone non solo di portare la loro voglia di far qualcosa per questi bambini ma anche dare
una formazione in modo che ci sia più efficacia ed efficienza.
Perché lo facciamo? E’ intrinseca nella filosofia dell’azienda quello di far qualcosa per i bisogni di
salute della comunità. Noi non ci occupiamo solo di sviluppare prodotti, da cui traiamo profitto, ma
ci sentiamo anche dei cittadini responsabili, in chiave mondiale ed italiana, che fanno qualcosa per
la comunità. Abbiamo due grandi progetti: a favore degli anziani e a favore dei bambini a cui
vogliamo dare una maggiore qualità. I bambini attraverso questa terapia ricreativa possono fare
un’esperienza importante e molto formativa.
A cura di Davide Minelli
DYNAMO CAMP
Dynamo Camp (www.dynamocamp.org) è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per ospitare
gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche, dai 7 ai 17 anni, in terapia o nel
periodo di post ospedalizzazione. Si tratta principalmente di bambini affetti da patologie oncoematologiche e neurologiche.
Dynamo Camp ha aperto le porte nel 2007 ospitando 60 bambini, cresciuti a 218 nel 2008 e a oltre 500 nel 2009: saranno 787
nell’arco del 2010, nell’ambito delle sessioni estive, delle vacanze pasquali e natalizie, dei weekend per le famiglie, delle sessioni
internazionali. I bambini provengono da tutta Italia (nell’estate 2010: 34% dal Nord, 41% dal Centro e 25% dal Sud, inclusi bambini
stranieri curati nel nostro Paese), e da paesi esteri, in particolare, nel 2010, da Germania, Iraq, Siria e Giordania. L’obiettivo per il
2011 è di ospitare gratuitamente 1.000 bambini.
Questi alcuni dei numeri di Dynamo Camp del 2010: 787 i bambini ospitati; 17 i programmi; 44 le patologie accolte; 57 il numero
medio di bambini nella singola sessione di oncoematologia; 90 ospedali, associazioni di patologia e associazioni di genitori; 1250
donatori individuali; 180 imprese, fondazioni, associazioni e scuole; 15 partner professionali pro-bono; 10 partner istituzionali; 400
volontari; 70 persone di staff annuali e stagionali; 22 medici e infermieri; 100.000 sms ricevuti in tre settimane, nella campagna di
raccolta fondi tramite sms solidale dell’aprile 2010.
Il Camp è situato a Limestre in provincia di Pistoia, nella meravigliosa Oasi Dynamo affiliata WWF e fa parte degli Hole in the Wall
Camps fondati nel 1988 da Paul Newman e attivi in tutto il mondo (www.holeinthewallcamps.org). In occasione dell’Open Day
2010, Dynamo Camp ha ricevuto «la medaglia di adesione del Presidente della Repubblica».
Dynamo Camp realizzerà altre iniziative in questo anno dedicato al volontariato, congiuntamente con gli altri Camp europei
dell’Associazione Hole in the Wall Camps di cui fa parte (informazioni su www.dynamocamp.org)
GLAXO SMITH KLINE
GlaxoSmithKline (GSK) è una multinazionale farmaceutica, basata sulla ricerca, nata nel dicembre 2000 dalla fusione di Glaxo
Wellcome e SmithKline Beecham. Presente in Italia dal 1932 ha sede principale a Verona dove si trova uno dei due stabilimenti
produttivi del Gruppo, dedicato alla produzione mondiale di antibiotici sterili, mentre il sito di San Polo di Torrile (PR), si occupa
dello sviluppo di nuovi prodotti in forma sterile e della produzione di vaccini e di liquidi e liofilizzati sterili a livello mondiale. A
Baranzate (MI) sono invece concentrate le attività relative ai prodotti da banco e di largo consumo.
GSK ha una lunga tradizione di impegno sociale. Nel 2009 ha investito oltre 467 milioni di sterline per programmi di solidarietà
sociale in oltre 100 Paesi, tenendo conto sia del bisogno di salute della popolazione, sia dello sviluppo economico sostenibile,
collaborando sempre con le maggiori istituzioni internazionali ed operatori pubblici e privati. Considerandosi “cittadino” attivo e
partecipe dei Paesi in cui opera, GSK è inoltre da sempre impegnata nella realizzazione di iniziative locali di miglioramento delle
condizioni di vita. Dal 1999 ad oggi le iniziative di solidarietà sociale in Italia sono confluite nel programma “Salute & Società”. Gli
interventi, condotti in partnership con Istituzioni ed Associazioni non governative, sono principalmente diretti in due ambiti: la
salute, la qualità della vita, lo sviluppo psicoaffettivo dei bambini e la salute e qualità della vita nella popolazione anziana,
rappresentati rispettivamente dai progetti Leggere per Crescere e benATTIVI. Nell’ambito delle attività a sostegno della comunità di
appartenenza, dal 2004 GSK collabora con Telethon.
www.gsk.it www.leggerepercrescere.it
Milano, 24 marzo 2011