"Una fuori dal coro" articolo di Giovanni Filosa

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"Una fuori dal coro" articolo di Giovanni Filosa
Quindicinale d’informazione n. 2 / 26 gennaio 2013 / euro 2,00 / anno LII - Poste italiane s.p.a. - spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art 1, comma 1, dcb Ancona
50
°
Jesi e la sua Valle dal 1962
Argalia:
foto d’artista
editoriale | 3
Il mestiere di italiano
di Dino Mogianesi
Ho ascoltato un’intervista di Jannis Kounellis, ritenuto uno dei massimi maestri dell’arte
contemporanea. Greco di nascita, nato al Pireo, è in Italia dal ’56. Cittadino italiano, anzi
romano. Col suo accento, chissà perché, mezzo sudamericano e mezzo mediterraneo, tra
le altre cose osserva che vivere in Italia è un mestiere. Forse ha ragione. Essere italiano è
un lavoro, un’occupazione giornaliera. In qualsiasi parte del mondo, una persona si alza e
comincia la giornata di lavoro e di vita quotidiana. Uno di noi, invece, si alza al mattino e
deve affrontare, anzitutto, il suo fardello quotidiano di italianità. Come quando si va in
montagna che insieme alle forze, devi prendere su anche lo zaino. Cerchi di metterci
meno roba possibile, perché sai che la strada è lunga e in salita, ma poi c’è sempre
un’altra cosa da portarsi dietro e alla fine lo zaino diventa un mattone. Ma tocca
caricarselo su e andare.
In periodo elettorale, cioè in una delle innumerevoli interruzioni dell’eterno clima
preelettorale, il fardello dell’essere italiani si fa più pesante ancora. I mali nostri li
conosciamo tutti, uno per uno. La stessa televisione, vorace di programmi e soprattutto di
spettacoli, non ce ne fa mancare uno. Siamo in un sistema bipolare che ha oltre 150 liste.
Un sistema bipolare che è poi una rosa dei venti, che di poli, intanto, ne ha quattro, più
tutti gli intermedi. Una ricchezza di programmi, tutti improntati, però, alla moderazione e
alle riforme: parole magiche dal significato psicologico ma vago. Ognuno è conservatore,
progressista e riformista, rispetto all’altro. Ma sempre con moderazione. Qualcuno sembra
un po’ più smoderato. Ma anche lui, con una certa moderazione. È già difficile, mi pare,
che ciascun partito riesca a individuare e decidere chi sia il più diretto competitor negli
scontri diretti, in questo che sembra piuttosto un girone all’italiana. E poi alle urne non
possiamo fare nomi. Già pronti e cucinati: menu fisso e take away!
Ma al di là di queste osservazioni fin troppo facili, seriamente: quali sono le impostazioni
di fondo, le linee guida, il modello di società cui le varie forze politiche tendono? Quali
sono le filosofie, ma sì, diciamolo, le ideologie che guidano i diversi impianti dei
programmi politici? Perché, al di sotto del genere letterario dello scontro elettorale, al di là
delle singole ricette, tutte controvertibili, per i singoli problemi, al di là delle urgenze
decisive e risolutive, qual è il nocciolo teorico e programmatico che determina e giustifica
l’essenza e l’esistenza di una compagine politica?
Certo, in un mondo globalizzato non è pensabile che un singolo paese possa elaborare
idee–forza originali da perseguire autarchicamente. Ma il problema, allora, non fa che
spostarsi su livelli così alti e fuori portata, che la voce, almeno la mia, divien tremando
muta. Sempre che non ci ritroviamo preda di una sorta di irresponsabilità globalizzata, in
una aridità culturale che tutto ottunde e che si risolve in una sovrana indifferenza.
Resta il fatto, che noi, in queste condizioni, non stiamo portando il nostro doveroso
contributo di fantasia e di coraggio. E che essere italiani, in queste condizioni, è un
mestiere. Piuttosto impegnativo.
SALDI
FINO
al
Le nostre firme:
40%
lettere | 5
Nella sezione poesia dialettale, rivolta ai bambini di scuola primaria, Agnese si è classificata
al terzo posto e la sua poesia è stata pubblicata nella raccolta “Poeti e narratori in italiano
e in dialetto” a cura di Fabio M. Serpilli ed è stata premiata presso la sala consiliare del
Comune di Ancona. La motivazione della premiazione della poesia, scritta anche nel libro,
è la seguente: “Poesia simplex e piena di humilitas, in cui sacro e profano proseguono
all’unisono lungo i binari della freschezza fanciullesca e la religiosità popolare si fa
strumento per i passatempi ludici. Ma è stato pur detto sinite parvulos venire ad me...”.
’A MADONNA CE SCOLTA
Ste sere co’ i compagni
gimo a San Sebastià
gimo a pregà
che la Madonnetta
ce facesse esse più boni
pe’ la Comunió
Me sa che ’a prima sera
Lia n’cià sentido:
chi ridea, chi facea ’e boccacce
chi chiacchieraa
parea de sta a giogà giù ’l prado!
Po’ quann’è rivado ’l prede
’l miragolo s’è compiudo…
Tutti composti semo stadi
emo pregado co’ le ma’ giunte
nginocchiadi
La Madonna cià ’scoltado
e subbido
semo gidi perdero
a giogà giù ’l prado!
Agnese Robboni classe V A “Mazzini”
la st
La maestra M. Giannetta Grizi promuove, nella scuola Mazzini di Jesi, la
scrittura poetica in dialetto da parte dei bambini. Grazie al suo
interessamento ed aiuto, Agnese, della V A, ha scritto una poesia che la
maestra Grizi ha ritenuto meritevole di presentare al concorso “Poesia
onesta” promosso dall’associazione culturale Versante di Ancona.
ta
occa
Poeti in erba
Doccia fredda per l’ospedale
Carlo Urbani: la caldaia non
funziona!
L’ascensore in costruzione alle
Conce potrebbe scomparire dalle
scalette della Saffa. E finire dentro
le mura. Il Comune ha preso
contatti con un grande
professionista: il mago Silvan.
Pappa amara (1): Prima le
decisioni, poi la partecipazione.
È la strada seguita sulle mense
dall’amministrazione. È proprio
vero, siamo di fronte ad una
politica nuova. Diversa rispetto al
passato, quando non si decideva,
né si partecipava.
Pappa amara (2): Il Pd chiama a
raccolta la città alla Casa del
Popolo sulle mense. Rispondono
in venti. Di cui almeno sette iscritti
del partito.
L’ultima di Woodstock
Scuola amara (1): Il liceo sportivo
finisce a Falconara. Ed il sindaco
Massimo Bacci spara a zero.
Non sempre l’importante è
partecipare!
Scuola amara (2): Jesi vince
il derby del calcio con l’Ancona,
ma perde quello sul Liceo Sportivo
con Falconara. «La differenza
l’hanno fatta le porte chiuse –
analizza mister Bacci – se allo
stadio fossero potuti entrare i
nostri consiglieri regionali,
avremmo perso anche lì».
marcolierauto
Marco Liera
ELEZIONI POLITICHE 2013
comunicato preventivo per propaganda elettorale
Ai sensi di legge, GRUPPO EDITORIALE INFORMAZIONE dichiara di aver depositato un documento analitico, a
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Valle” sita in Jesi (AN), via Petrucci n. 11 (tel. 0731 4855), per la pubblicità relativa a messaggi politici ed elettorali.
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rivolgersi alla redazione di Jesi e la sua Valle
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il punto | 7
Tre donne per la città
di Flavio Donati
Mentre parte la
campagna
elettorale Bacci
avvia
l’esternalizzazione
delle mense
Lunedì prossimo il consiglio comunale discuterà ancora delle mense scolastiche deliberando la
loro completa esternalizzazione. Progetto a lungo ed inutilmente perseguito negli anni scorsi
anche dalle vecchie giunte di centrosinistra e non certo indolore nemmeno per la maggioranza
attuale. Se infatti il sindaco Massimo Bacci e l’assessore Barbara Traversi sembrano ben decisi
ad andare avanti con l’appalto, forti malumori permangono all’interno della maggioranza.
Cesare Santinelli, che si era speso nella passata legislatura ed in campagna elettorale contro
ogni ipotesi di esternalizzazione, ha già annunciato che se il progetto del sindaco andrà in porto
lascerà il proprio incarico di capogruppo consiliare di Jesiamo, la principale delle liste che lo
sostengono. E non minore è l’irritazione manifestata sia da Marco Giampaoletti, altro alleato di
peso della coalizione e, per quel poco che conta essendo in minoranza, dal partito democratico.
Contro l’ipotesi di appaltare integralmente il servizio, i dissidenti della maggioranza e
l’opposizione del partito democratico obiettano che chiudendo del tutto le cucine interne alle
scuole verrebbe meno anche quella sorta di “standard di riferimento” che inevitabilmente
condiziona ed obbliga anche la qualità dei pasti preparati dalla ditta. Inoltre, smantellando del
tutto la capacità di produzione interna, la decisione diventerebbe irreversibile anche in caso di
qualità non eccelsa dei pasti.
Ultima, ma certo non per importanza, la questione dei posti di lavoro persi. L’amministrazione
comunale, pur senza precisare dove e come, garantisce il riutilizzo delle 10 cuoche di ruolo.
Rimanda tuttavia ad una più generica ipotesi di probabile necessità di personale da parte della
ditta che si aggiudicherà l’appalto il destino delle altre attuali 20 cuoche precarie utilizzate.
Dimenticando che non è affatto detto che la ditta abbia o allestisca la cucina nella nostra città
o che, più in generale, abbia bisogno di nuovo personale.
Come che sia, lunedì il consiglio comunale deciderà. Non può farne a meno, per avere i tempi
necessari affinché l’appalto possa partire con il nuovo anno scolastico. Può permetterselo
perché, come maggioranza civica, pur in piena campagna elettorale, non paga nessun prezzo
politico per una decisione destinata comunque a suscitare malumori in città.
E questo della campagna elettorale è l’altro grande tema che interessa particolarmente la nostra
città che ha la quasi certezza di vedersi rappresentata nel prossimo parlamento da ben tre
deputate. Tre donne legate alla nostra città sono infatti capolista nella circoscrizione Marche per
la camera dei deputati, in partiti che hanno la concreta possibilità di farle eleggere.
Doppia e significativa novità. Il numero innanzi tutto, perché tre deputate per una città non
grande come Jesi, peraltro abitualmente trascurata quanto a rappresentanza, sono un
avvenimento. Il genere poi, perché delle donne serie ed impegnate possono contribuire a
dare alla politica nuova credibilità. Anche se non trascurabili, questi sono peraltro gli unici
elementi comuni che legano le tre candidature che, sul piano politico e personale, sono invece
assai diverse tra loro.
L’impegno sociale e politico attraversa la vita professionale di Laura Boldrini, portavoce
dell’organizzazione ONU per i diritti dei migranti. La sua inclusione nella lista di Sel
guarda alla sua notorietà, ma la rende immediatamente spendibile per un proficuo lavoro
politico in parlamento.
La notorietà sportiva è alla base della candidatura, con Mario Monti, di Valentina Vezzali.
Una scelta in questo caso più attenta ai voti che può portare che non all’impegno politico
e sociale fin qui espresso.
Donna qualunque, come Beppe Grillo ama definire i candidati della sua lista, è invece
Donatella Agostinelli di cui si conosce soltanto l’impegno come attivista del movimento 5
stelle. Impegno e passione: di questi tempi, in cui la politica è spesso vissuta come
“mestiere”, non sono però poca cosa.
FUORIsera
Eventi
appuntamenti e più
RITROVI D’AUTORE
A San Marcello (Ristorante Le Stagioni)
sabato 26 gennaio
Per il ciclo “Ritrovi d’autore”, presentazione
dell’ultimo romanzo IL BAMBINO CHE
SEPPELLIVA CHITARRE di Sergio Cardinali,
una storia di amicizia e di amore che inizia alla
fine degli anni Sessanta e si riallaccia ai nostri
giorni; ore 18. Info: 0731/267926
ARTISTI PAZZI & CRIMINALI
A Moie di Maiolati (Biblioteca La Fornace)
giovedì 31 gennaio
Rassegna “Scrittori leggono scrittori”, Antonio
Prete legge DON CHISCIOTTE di Miguel de
Cervantes; ore 18. Info: 0731/702206
7 STORIE PICCOLE PICCOLE
A Jesi (Libreria dei ragazzi – Associazione La
Strada di Achille) domenica 10 febbraio
FEDERICO E IL VIAGGIATORE racconto a
puntate di e con Lucia Palozzi, età consigliata
3/10 anni, ore 17. Info e prenotazioni:
0731/212012
CLOWN SOCIALE
A Jesi (Chiesa di San Giuseppe)
da venerdì 1 a domenica 3 febbraio
SABATO 26 GENNAIO
• A Jesi (Teatro Pergolesi) Stagione Teatro
Dialettale, MEJO MORì... ...CO’ LE SCARPE
’LLACCIADE! commedia brillante in due atti
in dialetto jesino di Emanuela Corsetti; ore
21.15. Anche domenica 27, ore 17.15
Corso base per Clown Sociale, un corso
divertente che guida alla scoperta della gioia
interiore e del valore del sorriso attraverso
giochi di fiducia e di comunicazione, tecniche
di clownerie e l’“allenamento” a vivere
quotidianamente in maniera positiva, a
sviluppare la creatività e la sensibilità.
Info: Animazioni Sociali Vip Clown Vallesina
Onlus 333/2657715, www.clownterapiajesi.it
DOMENICA 27 GENNAIO
• A Senigallia (Teatro La Fenice) Stagione di
Prosa, BALLATA DI UOMINI E CANI
(dedicato a Jack London) di Marco Paolini;
ore 17. Info: 335/1776042
IL “NOSTRO” SANREMO
A Montemarciano (Teatro Alfieri)
domenica 10 febbraio
LUNEDÌ 28 GENNAIO
• A Jesi (Teatro Pergolesi) Stagione di Prosa,
LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo
con Luca De Filippo, Teatro Stabile dell’Umbria - Elledieffe; ore 21. Anche martedì 29
gennaio, ore 21. Info: 0731/206888
14ª edizione de IL “NOSTRO” SANREMO
nel segno della più sfrenata ed irrefrenabile
allegria torna la più incredibile, originale,
strana, divertentissima manifestazione
canora. Una riuscitissima ed azzeccatissima
parodia del famigerato Festival della canzone
italiana di Sanremo, con in più un grande
senso dell’humor, un pizzico di sana follia ed
una irrefrenabile voglia di prendere e di
prendersi in giro; ore 16. Info: 0731/4263
• A Monte San Vito (Teatro La Fortuna) 29ª
Stagione Teatro Ragazzi, CANTAFAVOLE
Spettacolo di fiabe in musica, Compagnia
Kosmocomico Teatro; ore 17. Info:
0731/206888; www.teatropirata.com
MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO
• Ad Ancona (Teatro Sperimentale) Stagione
Teatrale, FERDINANDO di e con Arturo
Cirillo, capolavoro della drammaturgia di
Annibale Ruccello. Fino a sabato 9 febbraio,
ore 20,45. Anche domenica 10, ore 16.30.
Info: 071/52525
10
FLASH
1 Caso mense, prevale la
linea dell’esternalizzazione
L’assessore ai servizi sociali ed educativi,
Barbara Traversi (nella foto), porta avanti
la linea per rendere esterno il servizio
mense nelle scuole del Comune di Jesi,
con un bando biennale. Previsto un
risparmio sui costi del 20%. Nel 2015 la
possibilità di fare il punto sulla situazione.
Rimane da chiarire la ricollocazione
lavorativa, una volta terminato l’anno
scolastico in corso, delle cuoche e dei
collaboratori coinvolti nella preparazione e
nella distribuzione dei pasti.
2 Jesi apre il consiglio per parlare di lavoro
Consiglio comunale straordinario per parlare di lavoro e occupazione.
Si è svolto a Jesi, lo scorso 11 gennaio, nella cornice del teatro
Moriconi, l’incontro voluto dall’Amministrazione con interventi di
professionisti, tecnici, addetti ai lavori, sindacalisti, imprenditori, politici
e lavoratori. Tra le sfide per il rilancio del territorio, gli investimenti in
qualità e innovazione di prodotto, in formazione e
l’internazionalizzazione delle imprese.
3 On line i redditi di assessori e consiglieri
Sono on line, sul sito del Comune di Jesi, i redditi, riferiti alle personali attività nell’anno
2011, di sindaco, assessori e consiglieri. A guidare la classifica dei più ricchi, c’è il primo
cittadino jesino, Massimo Bacci, commercialista, con 175mila e 897 euro dichiarati.
Seguono, Daniele Massaccesi, presidente del Consiglio comunale, con 130.286, Mauro
Magagnini, consigliere Jesiamo con 126.980 e Augusto Melappioni, consigliere Pd, con
98.556. In giunta è il vice sindaco Luca Butini a guadagnare di più con 92mila e 907
euro. Nessun reddito dichiarato per Giuseppe Gullace (Jesiamo), Matteo Marasca (Pd) e
per il consigliere straniero aggiunto Bhuyan Md Faruk. In fondo alla classifica, Andrea
Torri, Patto per Jesi, con 1.270 euro e Ugo Coltorti, assessore allo sport con 15.201.
5 Urbani, carenze di
4 Parte dal Pergolesi il
tour nazionale di Zingaretti
Luca Zingaretti, marchigiano d’origine, sceglie
il palcoscenico del Pergolesi per la prima
nazionale della sua ultima fatica teatrale “La
torre d’avorio”. Sabato 12 e domenica 13,
infatti, è andato in scena lo spettacolo, tratto
dal testo di Ronald Harwood, di cui Zingaretti
ne è regista e autore. Da Jesi, dunque, ha
avuto inizio il tour.
flebo, traverse e acqua
calda
Scarseggia l’acqua calda, mancano
alcuni farmaci, flebo, pannoloni e
traverse per i letti. È questa la
situazione del reparto di Medicina del
Carlo Urbani secondo quanto
denunciato, di recente, in un rapporto
dal Tribunale per i diritti del malato di
Jesi. L’ospedale ammette le carenze e
i disagi ai pazienti e promette, al più
presto, di risolvere i problemi.
6 La Polizia municipale festeggia 152 anni
La Polizia municipale jesina compie 152 anni. Così, domenica 20,
giorno di San Sebastiano, patrono del corpo, la città ha ricordato
l’evento nella sala del consiglio comunale. Nel 2012 sono state
14.802 le infrazioni accertate; 536 le violazioni al codice della strada
con conseguente decurtazione di punti sulla patente; 202 gli
incidenti rilevati; 98 le segnalazioni per danneggiamenti al patrimonio
culturale; 109 i veicoli rimossi e 30 quelli sequestrati; 17 le patenti
ritirate. In calo di due unità, rispetto all’anno scorso, il numero degli
agenti che ad oggi sono trenta.
7 Il mercato si divide. La proposta del
comune e il no di Cgia e Confesercenti
Il Comune di Jesi, per lasciare libera piazza della Repubblica, propone
di spostare, il mercoledì mattina, tutte le bancarelle nello spazio sotto
le mura, a sinistra di Porta Valle, nella parte finale di via Imbriani e
nell’anello dell’ex pista di pattinaggio. Il sabato, invece, il mercato
rimarrebbe nel centro storico tra piazza Indipendenza, piazza Spontini
fino a piazza Federico II. Il progetto, illustrato lo scorso venerdì in
Comune alle organizzazioni di categoria del commercio e
dell’artigianato, è stato però già bocciato da Confesercenti e
Confartigianato.
8 Susj, da marzo la nuova sede
all’anagrafe
Cambia sede lo Sportello unico servizi Jesi. Dopo circa
tre anni il front-office del comune di Jesi lascia piazza
Spontini per trasferirsi, da metà febbraio, in via Mura
Occidentali, negli uffici Demografici. Questo, insieme
all’eliminazione dello sportello Progetti speciali, è una
delle novità, avviate dall’Amministrazione nella
riorganizzazione della macchina comunale, presentate
di recente alla stampa.
9 Consegna delle tessere. Attive da febbraio
per ritirare l’acqua dalla fontana
Moie di Maiolati. Il sindaco Giancarlo Carbini, i rappresentanti di Banca di
Credito Cooperativo di Ostra Vetere e della ditta Ecoenergy04 di Moie, e
della Pro Loco Maiolati Spontini, hanno presieduto all’avvio della
distribuzione delle tessere per il prelievo di acqua potabile, anche frizzante
e refrigerata, dalla fontana pubblica “AQA” di piazza Kennedy, a Moie. La
cerimonia è avvenuta nella sala Joyce Lussu della biblioteca La Fornace
“eFFeMMe23”, dove da lunedì 7 è iniziata, a cura della Pro loco, la
distribuzione ai cittadini, anche non residenti, delle tessere, che saranno
attive dal 4 febbraio. La card dà diritto a un’erogazione massima di 12 litri di
acqua al giorno fino a un massimale annuo di 1.500 litri. Per le famiglie del
Comune il costo è di 20 euro all’anno; per i non residenti, di 30 euro annui.
10 Addio al liceo sportivo a Jesi
Jesi dice addio al liceo sportivo. Quando ormai tutto
sembrava deciso, infatti, per la città delle tante vittorie
olimpiche, l’assemblea legislativa delle Marche sceglie,
nella seduta di metà mese, il liceo Cambi di Falconara.
Per Jesi rimane, comunque, la promessa di attivare il
corso di studi nell’anno scolastico 2014/2015.
e
FLASH
economia
Clabo in utile grazie all’export.
Inaugurato il nuovo show room
L’Informagiovani sbarca
sul web
Il bilancio della Clabo, azienda jesina leader
europea per la produzione di vetrine gelato e
pasticceria e arredamenti da bar, torna in utile.
Grazie anche a due nuove filiali costituite a fine
2012 in Cina e in Brasile. «Il piano industriale è
riuscito puntualmente perché, dopo un percorso di ristrutturazione interna, abbiamo
chiuso il 2012 in linea con il 2011, con un fatturato consolidato di 33 milioni di euro, di
cui la metà derivante dall’internazionalizzazione. Inoltre, per la prima volta dal 2007
presentiamo un utile ante imposte di 2,2 milioni», spiega Pierluigi Bocchini, presidente e
amministratore delegato della società. «L’essere tornati a generare profitti ci rende
fiduciosi per gli anni successivi ed è per questo motivo che sono stati organizzati due
eventi importanti per il gruppo e in particolar modo per consolidare lo spirito dei suoi
collaboratori commerciali», dice Claudio Bocchini, presidente di Cla.Bo.Fin., la finanziaria
del Gruppo. Il primo di questi, è l’inaugurazione di un nuovo show room, nella sede jesina
della Clabo, in via dell’Industria, il cui nastro è stato tagliato dal sindaco di Jesi Massimo
Bacci, venerdì 18 gennaio; il secondo, è l’incontro a cui hanno partecipato, a Jesi, i 150
responsabili della rete vendite mondiale del gruppo, di cui il 50% proveniente dall’estero,
per la presentazione dei nuovi prodotti. Novità firmate Clabo esposte al Sigep di Rimini
(Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione) la scorsa settimana.
Nasce un portale regionale di offerte di
lavoro, bandi di concorso, accesso ai fondi
comunitari, proposte imprenditoriali, svago
e viaggi studio per gli under 35. Il nuovo
sito (http://giovani.regione.marche.it) è
stato presentato dall’assessore regionale
alle Politiche giovanili Paolo Eusebi.
Nel portale ogni area è contraddistinta
da un colore e dotata di un proprio
archivio.
Università di Ancona, attivo di 5 milioni di euro
Conti in attivo per l’università Politecnica delle Marche, con un avanzo positivo nel
bilancio preconsuntivo 2012 di circa cinque milioni di euro. La stessa cifra è stata prevista
per gli investimenti su personale e strumentazioni da attuare nell’anno corrente. Lo ha
annunciato il rettore Marco Pacetti che ha sottolineato come l’ateneo anconetano sia,
unico nelle Marche e tra i pochi in Italia, senza debiti con una spesa per il personale del
75%, al di sotto della soglia di legge che è dell’80%.
Edilizia, persi 11.474 posti
di lavoro
Anno nero, il 2012, per l’edilizia
marchigiana. Negli ultimi mesi, secondo
Cna e Confartigianato Marche, il fatturato
delle imprese edili si è ridotto del 20% e
gli investimenti si sono contratti del 22%.
Ad aumentare dell’11% i costi sostenuti
dalle aziende. In dodici mesi gli occupati
nel settore sono scesi da 57.591 unità a
46.117, con una perdita di 11.474 posti di
lavoro. Un picco che ha colpito più gli
imprenditori stessi che i dipendenti:
i titolari e i soci d’impresa sono passati da
28.200 a 21.079 unità; i lavoratori da
29.391 a 25.083.
news | 13
Una vita per il Socialismo
Alessandro Bocconi fu uno dei massimi esponenti del socialismo
riformista marchigiano, animatore di leghe operaie e contadine in
Vallesina
di Fabrizio Romagnoli
>> La copertina del libro. Alessandro Bocconi
è il primo da sinistra.
Antifascista integerrimo. Magro, piccolo,
curato nel vestire. Dallo sguardo sempre
vivace ed attento. Come ricordato nel
foyer del Teatro Pergolesi, gli avversari lo
descrivevano così. Quegli avversari degli
anni in cui, lo insegna la vignetta di Duilio
che è bella immagine dell’iniziativa, la lotta
politica a Jesi la facevano il mazziniano
Torello Petrini, il monarchico Alfredo Felici,
l’anarchico Errico Malatesta, l’allora
repubblicano Pietro Nenni, l’altro
repubblicano Alfredo Zannoni ed appunto
lui, il socialista Alessandro Bocconi.
Alla figura di Bocconi è dedicato il volume,
curato da Massimo Papini, dell’Istituto di
Storia Marche, e presentato in
collaborazione con l’Istituto Gramsci Marche
ed il Circolo di Cultura Politica Sandro Pertini.
Avvocato anconetano, di famiglia originaria
di Castelfidardo, Alessandro Bocconi fu
uno dei massimi esponenti del socialismo
riformista marchigiano e animatore di
leghe operaie e contadine, specie nella
Vallesina. Eletto al Parlamento cinque volte
nel collegio di Jesi dal 1909 al 1924.
Durante il periodo della dittatura fascista,
fu esule a Parigi per diciasette anni.
«Conosceva Mussolini, che era stato
socialista – ha ricordato l’autore Papini. –
La moglie di Bocconi nel 1928 scrisse
allora al dittatore perché concedesse al
marito, padre di cinque figli uno dei quali
morto nella Grande Guerra, di rientrare in
patria. Mussolini scrisse al Prefetto
d’Ancona, perché informasse la signora che
Bocconi poteva pure tornare e riprendere il
suo lavoro, purché non facesse più attività
politica o esprimesse il proprio antifascismo.
Bocconi, che antifascista e poi aventiniano
era stato da subito, rifiutò e passò altri
quindici anni a Parigi, facendo la fame».
Nato ad Ancona nel 1873, Bocconi fu un
«esempio tipico di socialista riformista
italiano di quegli anni – ha spiegato il prof.
Giovanni Sabbatucci dell’Università di
Roma – intellettuale, estrazione medioborghese, professione d’avvocato che
permetteva di difendere la povera gente e
coltivare contatti. Esperienza portata non
in circoli ristretti ma nella difesa di
lavoratori veri, come quelli del Quarto
Stato di Pelizza da Volpedo. Legame con
masse organizzate, che sono cosa
differente dalla piazza».
E per il prof. Marco Severini, della
Università di Macerata, questo Alessandro
Bocconi. Una vita per il socialismo è un
libro «rigoroso, che si apre e chiude con
due colpi ad effetto. I dieci storici che si
ritrovano al Museo della Cultura
mezzadrile di Senigallia perché poi uno
solo di questi, Papini, raccolga 27 anni
dopo l’incarico di realizzare questo studio.
E poi la polemica per averlo “dimenticato”
alla morte, nel 1960».
Protagonista delle lotte mezzadrili, in
particolare a Chiaravalle, a cavallo fra i due
secoli, Bocconi al rientro in Italia fu eletto
alla Costituente e nominato senatore di
diritto per meriti alla prima legislatura
repubblicana. Aderì in seguito al partito
socialdemocratico italiano, fino alla morte.
«Il Comune di Jesi in quel 1960 era allora
in gestione commissariata e non lo ricordò
– le parole di Aroldo Cascia per l’Istituto
Gramsci – e per questo apparve un
manifesto polemico firmato dai
“democratici di Jesi”. Di lui, socialista
riformista, mi colpisce come nel ’36 a
Parigi sia entrato in polemica anche feroce
per quella sua alleanza coi comunisti che
era non solo patto d’azione ma anche vera
adesione a strutture». E per Cesare Serrini,
del circolo Pertini: «Figure come Bocconi
mostrano ai giovani come la politica non
sia arte del cabaret ma coerenza e scelta
di campo rigorosa ed attenta».
14 | news
Buon compleanno
Carmela Norese
“Avanti c’è posto”
Si intitola “Avanti, c’è posto?” il nuovo spettacolo che il gruppo cabaret “Onafifetti” sta
preparando e che debutterà il 12 e 13 aprile, al Moriconi di Jesi. È un lavoro completamente
nuovo, che affronta, come sempre, la realtà politica, sociale e quotidiana sia locale sia
nazionale. Il debutto era stato fissato per la fine di febbraio ma poi le elezioni sono state
anticipate al 24 febbraio e gli Onafifetti hanno dovuto, per adeguare il testo alle vicende
nazionali, posticipare la data del debutto. Come sempre saranno esaminati i tic della nostra
Società, sotto l’occhio attento della satira. Si passerà, quindi, dal cambiamento radicale ed
epocale dell’Amministrazione jesina al governo Monti ed a quello che verrà eletto alla fine di
febbraio. Gli Onafifetti coinvolgeranno le scuole superiori della città con una serie di incontri
per spiegare i valori culturali della satira attraverso i secoli e la differenza fra comicità e cabaret.
Maiolati, popolazione in crescita e due le ultracentenarie
Il 31 gennaio la piccola Carmela di
Buenos Aires compie 2 anni.
Tanti auguri da mamma Florencia,
papà Marcelo e da tutti gli amici e zii
italiani, ma soprattutto jesini, che le
vogliono tanto bene e non vedono
l’ora di rivederla!
Cresce la popolazione di Maiolati Spontini. I residenti raggiungono quota 6.304, con un
incremento di 36 nuovi abitanti rispetto al 2011. Le donne sono 3.298, gli uomini 3.006. È
quanto risulta dai dati dell’anagrafe che fotografano la situazione del Comune al 31
dicembre scorso. La popolazione è suddivisa in 2.555 nuclei familiari: 678 sono formati da
un unico componente, 742 da due, 611 da tre, 377 da quattro, 108 da cinque, 22 da sei,
11 da sette e 6 da oltre 7 persone, per una media di 2,47 componenti per nucleo
familiare. Uguale all’anno precedente il numero dei residenti stranieri, pari a 571 unità, di
trentasei nazionalità diverse. Il paese più rappresentato è la Romania, con 139 cittadini,
pari al 24% del totale. Seguono la Tunisia (73), la Macedonia (56), l’Albania (49) e il
Bangladesh (35). Sedici i residenti provenienti dalla Cina (tutti dalla stessa città:
Zhejiang). L’età media di tutti gli abitanti del comune è di 45 anni. La fascia d’età più
numerosa si conferma quella compresa fra i 40 e i 49 anni con 1.027 residenti; quelli,
invece, dai 90 anni in su sono 67 (53 donne e 14 uomini) con due ultracentenarie.
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CLASSE 1ª C / SCUOLA FEDERICO CONTI
Liu, Edoardo Bocchini, Vittoria Lombardi, Luca
In piedi, da sinistra: Michele Filomeni, Lara Battistelli, Jiexi
In ginocchio: Giada De Carlo, Matteo Radicioni,
ondo.
Fiordelm
Marchegiani, David Mahuku Murekatete, Diletta
l Ragni, Ginevra Carletti. Seduti: Ali Nawaz, Savino
Arianna Qendro, Pierpaolo Pappone, Federica Ciotola, Manue
i, Leonardo Bornigia, Pietro Gorgini. Insegnanti:
Luce, Michelle Maria Mangione, Gioele Tivisini, Tommaso Mariott
Cinzia Bambini, Giuliana Anconetani, Marina Tiribelli.
CLASSE 1ª D / SCUOLA FEDERICO CONTI
In piedi, da sinistra: Francesco Grassi, Arianna Baldi, Viola Jencine
lla, Samuele Rossetti, Valentina Barioli, Rachele Cesaretti,
Caterina Gherardi, Chiara Ponzelli, Filippo Massei. In ginocchio:
Francesco Mazzufferi, Caterina Cecchini, Roberta Chiariotti,
Federica Parola, Caterina Lombardi, Gaia Martino, Andrea
Frittelli, Andrea Principe, Linda Coacci. Seduti, Giovanni Dui,
Maria Chiara Dui, Melissa Rossi, Nausicaa Casoli, Margherita
Cardinaletti, Marco Cameruccio, Giorgia Corinaldesi, Pietro
Grechi. Insegnanti: Emanuela Marguccio, Marzia Cimarelli, Simone
tta Agostinelli, Daniela Cappannini, Laura Gherardi.
16 | flash sport
a cura di Fabrizio Romagnoli
RISULTATI E CLASSIFICHE
Jesina, serie positiva e vittoria
storica sui dorici
BASKET – Serie A2 maschile
Trieste – Fileni BPA 79-72
Brescia – Fileni BPA 99-93
Classifica
Barcellona 20, Pistoia 20, Casale Monferrato 20,
Brescia 18,Scafati 18,Bologna 18, Verona 16, Forlì
16, Trieste 16, Trento 12,Ferentino 12, Veroli 10,
Capo d’Orlando 10, Fileni BPA Jesi 10, Imola 8
CALCIO – Serie D girone F
Jesina – Ancona 2-1
Termoli – Jesina 1-1
Classifica
Sambenedettese 44, San Cesareo 43, Termoli 38,
Maceratese 37, Ancona 34, Agnonese 33, Vis
Pesaro 33, Astrea 29, Jesina 28, Fidene 24,
Civitanovese 23, Amiternina 22, Isernia 22,
Angolana 21, Celano 18, Città di Marino 15,
Recanatese 14, San Nicolò 12
VOLLEY FEMMINILE – Serie B2 girone F
Monteschiavo Jesi – Pagliare 2-3
Edil Ceccacci Moie – Fabriano 3-0
Recanati – Monteschiavo Jesi 3-0
Madebus Fermo – Edil Ceccacci Moie 0-3
Classifica
Pagliare 34, Edil Ceccacci Moie 31, Ternana 28,
Recanati 27, Fabriano 25, Gabicce 23, Omg
Perugia 21, Rieti 19, Marsciano 18, Monteschiavo
Jesi 15, Macerata 14, Montecchio 12, Nautilus
Roma 6, Madebus Fermo 0
In campionato, complice l’aver viaggiato
per anni a notevole distanza di categoria,
non succedeva dal novembre 1984 (0-1 al
Dorico, rete di Bonacci). In casa,
addirittura dal febbraio 1982 (4-2, ed il
Comunale non era ancora “Carotti”).
Dopo trent’anni la Jesina torna a battere
l’Ancona: 2-1 e a decidere è un
Fileni Bpa, è crisi
RUGBY – Serie C Elite
Jesi – Siena 24-5
Classifica
Parma 49, Terni 39, Jesi 33, Forlì 31, Imola 30,
Cesena 20, Bologna 18, San Benedetto 17, Siena
16, Firenze 11, Città di Castello 2
Rugby, C Elite, Jesi chiude
l’andata in terza posizione
Con il successo interno su Siena per 24-5,
la Rugby Jesi ‘70 chiude il suo percorso
nel girone d’andata del campionato di
serie C Elite con 33 punti raccolti ed il
terzo posto in classifica. Il quindici
leoncello segue il primato di Parma, che
domina graduatoria e campionato (in tutta
l’andata, gli emiliani hanno lasciato per
strada appena due punti dei 50
disponibili), ed il secondo posto di Terni,
39 punti. Nel conto dei leoncelli di mister
Trillini e di capitan Albani, anche una
partita da recuperare contro Imola.
Le vittorie di Natale e Capodanno su Pistoia
e Trento si rivelano fuochi di paglia per una
Fileni Bpa il cui ruolino di marcia parla di
otto sconfitte nelle ultime dieci partire fra
campionato e Coppa. Il 2013 si apre con lo
diciottenne di Jesi, studente allo
Scientifico, Alessandro Gabrielloni.
I leoncelli vanno in vantaggio con bomber
Stefanelli (11 gol sino qui), vengono
raggiunti dall’ex Borrelli, vincono con la
rete di rapina del classe 1994. Peccato la
cornice dello stadio a porte chiuse (per il
lancio di oggetti in campo nella gara persa
con la Maceratese a metà dicembre) ma
in tanti erano fuori dal Carotti ed
arrampicati sulle scale addossate ai muri
ed hanno festeggiato lo stesso. Jesina in
serie positiva sulla via della salvezza. Dopo
le vittorie a Celano (1-3) e sull’Ancona,
pari a Termoli (1-1, in gol per il vantaggio
della Jesina ancora Ale Gabrielloni).
Domenica 27 derby al Carotti con la
Civitanovese, stavolta a porte aperte.
>> Nella foto, in primo piano, Alessandro
Gabrielloni
stop contro Ferentino (72-75), quindi Jesi
cade nell’andata casalinga dei quarti di
Coppa Italia contro Scafati (66-77, ritorno il
31 gennaio in Campania ma la
qualificazione è pressoché compromessa).
A far più male sono le sconfitte in
campionato: la Fileni Bpa chiude il girone
d’andata perdendo a Trieste (79-72) ed
apre il ritorno cadendo a Brescia dopo un
supplementare (99-93). Il piatto piange,
anche se non si rischia nulla alla luce del
fatto che, dopo l’esclusione di Napoli, la
Legadue non prevede retrocessioni. Ma
l’obiettivo playoff è ormai lontano e la panca
di Cioppi traballa.
>> Stefano Cioppi, allenatore Fileni Bpa
Volley, 2013 inaugurato giocando a beach!
C’è chi l’anno nuovo lo ha aperto sfidandosi sulla sabbia del beach volley, tanto per non
perdere le buone abitudini. Lo ha testimoniato il grande successo del torneo di
Capodanno, organizzato dal Volley Jesi al Palabeach per le squadre Serie D e Under 17,
con la partecipazione anche di grandi ex della pallavolo jesina, come Roberto Bocchini.
Un evento che continua a dimostrare il grande impegno della Volley Jesi per coniugare
passione sportiva ed educazione ai valori dello sport, con iniziative di ampio respiro e
larghezza di vedute che mirano all’integrazione tra atleti affermati e ragazzi del vivaio,
favorendo aggregazione ed esperienza comune. Il tutto, grazie alla collaborazione con
Lorenzo Ginesi del Palabeach di Jesi ed alla complicità delle Feste, che hanno permesso
di avere al torneo di capodanno una grande partecipazione di pubblico: ancora una volta,
la pallavolo a Jesi è sport molto seguito e capace di attirare entusiasmo ed interesse.
flash sport | 17
Fileni Bpa, capitan Maggioli
chiama al riscatto
«Noi stiamo comunque sul pezzo. E con
“noi”, intendo un noi unico: tutti i giocatori, io
che ci metto la faccia da capitano, il coach e
lo staff tecnico, la società. L’Aurora Basket,
insomma». Capitan Michele Maggioli scuote
l’ambiente arancioblu, chiamato a tirarsi fuori
da un momento sicuramente dei più negativi
negli otto anni dell’esperienza del pivot
pesarese a Jesi. Troppe sconfitte per una
Fileni Bpa impantanatasi in un stagione
negativa che allontana in maniera forse
definitiva l’obiettivo playoff.
«Ci sono stagioni che nascono male e non si
capisce perché da dentro, figuriamoci da
fuori. Ma non serve cercar colpevoli – dice
Maggioli – i fattori in questi casi sono tanti,
conta ritenersi e comportarsi da gruppo
unico ed unito. Non mollare, anche se non è
facile, specie per i giovani, accumulare
batoste e reagire. Penso alla sconfitta con
tiro da metà campo all’ultimo minuto con
Bologna, all’ultima al supplementare contro
Brescia. Ti spacca la testa. Ma noi ci siamo e
vogliamo reagire. E con la partita di Brescia
abbiamo anche dimostrato di esserci,
rimontando un meno 13 e giocandocela fino
in fondo».
Come sono i rapporti nello spogliatoio e con
il coach, in una fase come questa?
«Nessuno di noi, ed anche qui è un noi
unico, va a casa la sera senza farsi un esame
di coscienza su cos’è che non sta andando:
chi gioca e deve eseguire gli schemi, chi li
prepara, chi dietro le quinte lavora per far
portare i conti. I primi delusi siamo noi.
Differenze di vedute, in un gruppo che lavora
insieme ogni giorno, ce ne sono, ce ne sono
state e ce ne saranno. Affrontate con un
confronto chiaro e sereno. Ora dobbiamo
recuperare fiducia e tranquillità. Sono qui da
otto anni, guardo le facce intorno a me e
>> Michele Maggioli
rivedo le stesse, quindi dico che siamo
sempre noi, quelli dei momenti belli e di
quelli brutti da cui ci siamo tirati fuori.
Manteniamo un atteggiamento positivo,
anche se è difficile da dire al tifoso ora».
18 | economia
OLTRE LA CRISI
di Matteo Tarabelli
Artigiani,
commercianti,
imprenditori
ed insegnanti
indicano la
rotta da
seguire al
Governo che
verrà. Per
recuperare
fiducia nel
futuro
Semplificazione burocratica, riduzione della pressione fiscale, facilitazione dell’accesso al
credito. Sono le priorità da porre sul tavolo del nuovo Governo. Lo sostengono artigiani,
commercianti, industriali ed insegnanti. Solo così potrà essere rilanciata la crescita. Per tornare finalmente ad investire nell’istruzione e nella ricerca.
Luca Gastreghini, presidente Comitato Territoriale Vallesina di Confindustria Ancona.
«L’elenco delle questioni che non vanno in Italia è tanto lungo quanto scontato. Lottiamo
ogni giorno, noi imprenditori, contro una serie di ostacoli al “fare impresa”: la difficoltà di
accesso al credito, l’inasprimento ingiustificato della pressione fiscale, l’onerosa e dispendiosa burocrazia. Per non parlare poi del costo dell’energia, che ci penalizza rispetto ai
competitors esteri. Che dire inoltre del cuneo fiscale? Il costo del lavoro per le aziende è un
onere così gravoso che va a scapito della nostra competitività sui mercati esteri. Cosa chiedere al nuovo Governo? Semplicemente un sistema che crei realmente le condizioni per
rimettere al centro della strategia nazionale l’industria, in quanto principale volano di sviluppo, innovazione e modernità. Serve una politica industriale seria, volta a favorire la crescita
delle piccole e medie imprese, che sono quelle che reggono sulle proprie spalle l’economia del Paese. Siamo ben consapevoli che le banche soffrono la crisi, che i Comuni hanno
bisogno di fare cassa per compensare i tagli dal Governo centrale, che esiste, seppure a
parole, la volontà di snellire le procedure della pubblica amministrazione. È ora di passare
ai fatti. Invece di fare cassa sulla pelle delle imprese e dei cittadini, sarebbe opportuno iniziare a lavorare sull’efficienza organizzativa pubblica per reperire le risorse necessarie alla
crescita».
Massimiliano Polacco , Direttore Confcommercio Marche e Provincia di Ancona.
«Siamo alle ultime chiamate, se non l’ultima, contro la crisi. Il prossimo Governo avrà un
compito oltremodo gravoso perché senza una politica di sostegno alle piccole e medie
imprese si troverà a dover fare i conti con il crollo di un settore che è ancora l’ossatura del
nostro sistema economico. Non si può prescindere dal porre un’attenzione particolare al
comparto. I prossimi governanti dovranno occuparsi per forza di cose delle piccole e medie
imprese (pmi), con provvedimenti non di superficie ma di sostanza. Non sono più tollerabili interventi di facciata. Tre quelli da attuare subito: la diminuzione della pressione fiscale,
una politica realmente efficace nel credito e il taglio dei costi pubblici. La maxi tassazione
sulle pmi deve cessare, altrimenti si rischia un effetto default a breve, e deve essere accompagnata dallo snellimento della burocrazia per chi avvia un’impresa, riducendo i costi del
lavoro. Le banche devono dare poi fiducia alle aziende, comprese le nuove, chiudendo tutti
quegli inutili canali di spesa direttamente connessi allo Stato. I Comuni potranno così avere
maggiore ossigeno e più margini di operatività per mettere in campo una nuova e reale progettazione urbana per lo sviluppo del terziario sul territorio».
Elisabetta Grilli, segretaria Cna Jesi e Vallesina.
«Semplificazione burocratica, riduzione della pressione fiscale, facilitazione dell’accesso al
credito. Sono tre le questioni sulle quali il nuovo Governo si dovrà concentrare per dare una
mano concreta alle imprese, attanagliate da una crisi senza precedenti. Snellire le procedure faciliterebbe la vita ai piccoli imprenditori e ridurrebbe i costi aziendali. La pressione
fiscale supera attualmente il 50%, come nei Paesi Scandinavi, dove però l’efficienza amministrativa ed i servizi forniti ai cittadini sono ben diversi. Le nostre imprese soffrono di carenza di liquidità: è necessario aiutarle nell’accesso al credito. Si registra al contrario un irrigidimento delle Banche verso le aziende in difficoltà, non in grado di ottemperare ai parametri sempre più rigidi richiesti. Vanno assolutamente tutelati giovani e donne, in modo da
agevolarne l'ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. Infine, riteniamo importante
che vengano garantiti maggiori trasferimenti ai Comuni affinché possano erogare servizi e
riqualificare il territorio attraverso l’emissione di bandi per lavori pubblici, possibilmente fruibili dalle imprese locali».
economia | 19
Giuseppe Carancini, responsabile Confartigianato Jesi
«La campagna elettorale in corso sembra irreale, avulsa dai problemi che il Paese sta affrontando. Le persone sono sconcertate di fronte ad una politica che caparbia ed imperterrita
continua a disperdersi in un proliferare di partiti che rappresentano non si sa che cosa. Ma
la speranza è l’ultima a morire. E gli Imprenditori Artigiani che cosa si aspettano dal nuovo
Governo? Abbattimento della pressione fiscale e riduzione del costo del lavoro, decisa azione per la semplificazione della burocrazia, rigore morale nel governo della cosa pubblica,
riforma della giustizia, politiche per la crescita del Paese e rilancio dell’occupazione.
L’attuale eccessiva ed asfissiante pressione fiscale sta uccidendo l’impresa e le famiglie. Il
carico di oneri indiretti rende il costo del lavoro in Italia tra i più alti d’Europa, mentre il salario netto che rimane al lavoratore è tra i più bassi del vecchio continente. È indispensabile
ridurre tale forbice. Lo sperpero di denaro pubblico ed il malgoverno non possono mai
essere tollerati. La giustizia non può avere tempi di attesa mediamente di un decennio. Se
non liberiamo risorse per la crescita, non produciamo ricchezza né creiamo posti di lavoro.
E non potremo investire su ricerca, istruzione, formazione, interventi sociali, sanità.
Occorrono politiche industriali adeguate al nostro Paese, dove oltre il 94% delle aziende è
composto da pmi. Anche per risolvere la grave situazione dell’edilizia».
Mario Crescimbeni, dirigente scolastico dell’I.T.I.S. Marconi e dell’I.S.S. Pieralisi-Salvati
«Al nuovo Governo chiederei maggiore attenzione verso il mondo della scuola. Un Paese
che non investe in questo settore non può avanzare, non ha futuro. Non si può continuare
a tagliare risorse e a ridurre le attività di laboratorio, altrimenti si dovranno stanziare ulteriori fondi per la formazione successiva dei ragazzi, proprio perché la scuola non è riuscita ad
occuparsene. Da evitare inoltre classi troppo numerose. Negli istituti professionali e tecnici, la cui rilevanza sociale ed economica è spesso sottovalutata, il problema è sentito più
che altrove, essendovi giovani in difficoltà. Da approfondire invece, e risolvere una volta per
tutte, il tema migranti: la conoscenza dell’Italiano è imprescindibile per un ragazzo straniero, anche per agevolarne l’apprendimento. Dovrebbero essere attivati, a tale proposito, dei
corsi specifici. Molto valida l’alternanza scuola – lavoro, da potenziare ancora di più».
>> Da sinistra: Elisabetta Grilli, Mario
Crescimbeni, Massimiliano Polacco, Luca
Gastreghini e Giuseppe Carancini
20 | economia
La carica degli
UNDER
40
Parola d’ordine rischiare: piccole imprese nate per oculata
scommessa contro la crisi. Giovani, coraggio e intraprendenza
di Carla Troiani
Piccole imprese guidate da under quarantenni. Realtà nate per passaggi generazionali; per chi fa “di necessità virtù”, trovandosi senza occupazione di punto in bianco;
oppure per chi l’occupazione non riesce
proprio a trovarla e la insegue da anni o per
chi si stanca di collezionare contratti a
tempo determinato.
Ma anche per chi, lasciando un’attività
avviata, insegue un proprio sogno, rimasto
a lungo nel cassetto. Come nel caso di
Lorenzo Barchi, 37 anni, jesino, diplomato
all’alberghiero, che da pizzaiolo diventa
pasticciere. «Ho rischiato, è vero, vendendo
la mia pizzeria aperta cinque anni fa, e che
andava molto bene. Ma io sono uno che
vuole cambiare, crescere, innovare. Mi
sono guardato intorno, ho studiato il settore e ho visto che la crisi ha colpito con
minor forza proprio la pasticceria dedicata
alla prima colazione».
Così il salto nel buio, inseguendo una passione coltivata e poi abbandonata per lavorare principalmente nelle cucine degli
alberghi, passando da comì, aiuto cuoco, a
cuoco. In giro per l’Italia. «Ero sicuro delle
mie capacità e della mia professionalità,
quanto della mia voglia di fare». E allora con
determinazione e sacrificio, lungo il viale
della Vittoria di Jesi, realizza il sogno di una
vita: per la colazione dei suoi clienti sforna
300 paste, tra brioche e croissant, una
novantina tra sandwich e pizzette. Tutto
pronto alle sei della mattina, dopo quattro
infornate, ogni giorno, sette giorni su sette.
Così da fine settembre dell’anno scorso.
Con lui, il padre Renato e tre commesse. «I
primi sette giorni di lavoro sono stati quelli
più difficili, una specie di prova del nove.
Dopo quindici giorni, invece, ho fatto il mio
primo bilancio: i clienti ritornavano e allora
ho capito che stava andando tutto molto
bene», racconta.
Quaranta minuti per l’impasto, doppia
lievitazione, cottura al forno. Et voilà: sul
bancone una ciabatta che ricorda il pane
tipo pugliese. È questa la creazione di cui
vanno più fieri Maria Grazia Bifano e suo
marito Graziano Romagnoli, nel loro panificio a Serra San Quirico.
Fin qui nessuna stranezza, se non fosse
che, entrambi, otto mesi fa, si occupavano
di tutt’altri affari. Lei, 37enne, origine calabrese, una laurea in psico-pedagogia, ha
alle spalle un curriculum vitae da contratti a
progetto e collaborazioni a tempo determinato: maestra elementare, barista e addetta alla clientela in una palestra. Lui, 40 anni,
prima titolare di una piccola impresa edile,
poi operaio e, infine, responsabile di reparto in una cava della Vallesina, senza stipendio negli ultimi cinque mesi.
«Un giorno, a tavola, ci siamo scambiati
l’idea di mettere su, insieme, un’attività nel
settore alimentare o della ristorazione, vista
la nostra passione per la cucina. Così,
abbiamo lanciato dei sassi e, per caso, ci è
capitata l’occasione di prendere in gestione
questa attività che vorremmo comprare nei
prossimi anni».
Studiano tanto, si affiancano ad un tecnologo, sperimentano, lavorano anche 14/16
ore al giorno, ma alla fine riescono a realizzare per i clienti pane e dolci. Unendo formazione e creatività.
Con un centinaio di euro per aprire una
partita Iva, con un’iscrizione alla Camera di
Commercio, e un investimento iniziale di
circa 10mila euro per pc e software, è iniziata l’avventura imprenditoriale di Luca
Baldi. Classe ’85, progettista di stampi. Nel
2004, si diploma ed entra, come apprendista, in un’azienda jesina del settore. Un
contratto a tempo indeterminato e le cose
sembrano andare bene per cinque anni:
l’azienda arriva ad avere una cinquantina di
persone assunte e lavora anche per l’estero. Poi, nel 2009, la crisi e il fallimento della
società che sarà rilevata. Anche questa
seconda opportunità non regge.
«Ho avuto altre proposte di lavoro, collaborazioni a tempo determinato, ma ho pensato che fosse arrivato il momento di fare il
economia | 21
>> A sinistra: in alto, Graziano Romagnoli con Maria Grazia
Bifano; sotto, Lorenzo Barchi. Qui sopra: Luca Baldi.
salto. Non avevo niente da perdere, tutto,
invece, da costruire». Nella casa dei genitori a Belvedere Ostrense, si è ritagliato uno
studio: una scrivania, una stampante, computer, monitor, cataloghi e un manuale con
appunti e fotocopie. Ha rispolverato vecchi
clienti con cui aveva già lavorato e cercato
dei nuovi andando a suonare alle aziende
per farsi conoscere e mostrare i propri lavori. Tra quelli di cui va più fiero, ci sono i progetti per il settore auto.
«Lavoro c’è e se non c’è bisogna crearselo.
Le cose vanno bene». Come si vince la concorrenza? «Ti do due risposte: la risposta
bella sarebbe dire con la qualità e con il
rispetto dei tempi di consegna. Ma la realtà non sempre ripaga questi due aspetti e,
sempre più spesso, soprattutto di questi
tempi, il lavoro fatto bene, per essere concorrenziale, deve abbassare i prezzi ed è
molto meno appagante lavorare a queste
condizioni…».
Queste solo alcune delle 965 micro o piccole imprese artigiane, guidate da under 40 (in
208 casi il titolare è una donna), che operano nel mandamento di Jesi, secondo la suddivisione di Confartigianato Ancona, in
un’area che comprende quindici comuni.
Qui, al terzo trimestre 2012, sono registrate,
in totale, 2.121 attività, pari al 17,3%, delle
12.240 presenti nella provincia di Ancona.
«Nelle micro e piccole imprese – dice
Giuseppe Carancini, responsabile di Confartigianato Jesi – è la persona, o la sua
famiglia, a scendere in campo, distribuendo, tra i diversi membri, le competenze, ma
anche mettendo insieme le forze nelle difficoltà. Mi piace ricordare, infatti, che chi
apre una piccola attività, spesso non vuole
solo raggiungere un reddito, ma anche realizzare un sogno! Le micro e piccole imprese artigiane sono gli assi portanti di quest’area, oggi più che mai, viste le difficoltà
dell’industria. Sono queste realtà che creano e supportano l’occupazione locale.
Punti di forza: flessibilità, spirito di sacrificio,
competenze aggiornate, know how informatico, tecnologico, attenzione al marketing. Tra i
limiti, una certa difficoltà a demandare a soggetti esterni, visto che qui tutto si gioca in
prima persona, almeno nella maggior parte dei
casi, e avere, come mercato di riferimento, solo
quello locale. Raramente si parla di export.
«Le micro imprese – dice il responsabile
Cgia – hanno strutture e risorse economiche limitate. Sono loro, i piccoli imprenditori, gli eroi del 2012: sono loro che sanno
resistere o dimostrano coraggio in tempi
non certo facili».
22 | scuola
lI momento
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È fissato al 28 febbraio
il termine ultimo per le
iscrizioni agli istituti di
istruzione primaria e
secondaria di primo e
secondo grado.
di Ilaria Cofanelli
Le iscrizioni da quest’anno dovranno essere compilate esclusivamente online. Questo
nuovo metodo, partito ufficialmente il 21 gennaio, è riservato agli alunni delle classi iniziali
dei corsi di studio; per gli anni successivi al primo, l’iscrizione è automatica. I genitori
dovranno collegarsi al sito internet www.iscrizioni.istruzione.it e seguire le procedure indicate per la compilazione e l’invio della domanda alla scuola scelta. Chi non avrà la possibilità di effettuare l’operazione da casa, potrà presentarsi alla segreteria della scuola di competenza: sarà la segreteria stessa a iscrivere lo studente tramite il collegamento internet.
Riportiamo qui un quadro completo delle scuole superiori, pubbliche e private, presenti
nella nostra città, con i diversi indirizzi scolastici e le varie offerte formative.
Partiamo dai licei. Corso Matteotti 48 è la sede del LICEO CLASSICO “Vittorio Emanuele
II” , che offre tre indirizzi di studio: Liceo Classico , Liceo delle Scienze Umane e Liceo
Economico-Sociale . Gli iscritti, nell’anno scolastico 2012/2013, sono 678. Le materie
caratterizzanti il corso del Liceo Classico sono lingua e letteratura italiana, latina e greca.
Il Liceo delle Scienze Umane offre una preparazione ampia per quanto riguarda i settori psicologico, pedagogico e sociale, fornendo le basi per un proseguimento degli studi
in facoltà quali Scienze della Formazione. Il corso Economico-Sociale fa acquisire competenze avanzate negli ambiti giuridico, economico e sociale, privilegiando materie
come diritto ed economia politica, matematica e scienze umane. L’edificio che ospita
tutti e tre gli indirizzi è stato recentemente ristrutturato, con rifacimento del tetto e la
costruzione di una nuova aula magna.
Il LICEO SCIENTIFICO “Leonardo Da Vinci” , in viale Verdi 23, cui sono iscritti 1017 studenti, è disposto su due edifici: la parte storica direttamente su viale Verdi, e la nuova,
inaugurata cinque anni fa, sul retro. Entrambi gli edifici sono a norma. Sono tre i corsi
che il Liceo Scientifico propone agli studenti: Liceo Scientifico, Liceo Scientifico-Scienze
Applicate e Liceo Linguistico . L’indirizzo Scientifico coniuga la cultura scientifica con
quella umanistica, dando spazio sia alla cultura e alla lingua italiana e latina, sia alla
matematica, alla fisica e alle scienze naturali. Gli studenti iscritti al corso delle Scienze
Applicate potranno spendere nel mondo universitario una preparazione basata sulla
cultura scientifico-tecnologica, con riferimento alle discipline matematiche, fisiche, chimiche, informatiche e alla loro applicazione. Per quanto riguarda il Liceo Linguistico, dal
scuola | 23
prossimo anno scolastico è previsto l’insegnamento del cinese come terza lingua (da
scegliere anche tra spagnolo, francese o tedesco), accanto all’inglese e alla lingua studiata dagli allievi durante gli anni della scuola media.
Si pensava che dal prossimo anno scolastico, il Liceo Scientifico avrebbe potuto offrire
anche un altro indirizzo di studi, quello del Liceo Sportivo. Ma il Consiglio Regionale ha
assegnato a Falconara la sperimentazione di questo nuovo corso di studi, prevedendo,
la possibilità di averne uno anche a Jesi a partire dall’anno scolastico 2014/2015.
In via Gallodoro 77 è situato il LICEO ARTISTICO “Mannucci” , con 170 iscritti. L’istituto
offre due tipologie di corsi: Arti Figurative e Design del Gioiello . Gli studenti ricevono
una formazione finalizzata a sviluppare le proprie capacità creative e acquisiscono gli
aspetti più strettamente legati alla progettazione e al design tecnico, anche grazie alla
possibilità di utilizzo di strumenti, materiali e laboratori di pittura, scultura, oreficeria. Gli
sbocchi lavorativi, una volta terminati i cinque anni, sono dei più vari nell’ambito della
moda, della grafica, della scenografia. Alle materie caratterizzanti, si affiancano quelle
umanistiche, scientifiche e di cultura generale. Per quanto riguarda l’edificio scolastico,
si sta procedendo da alcuni anni alla messa in sicurezza degli spazi.
Per quanto riguarda gli Istituti Tecnici, via La Malfa 36 è la sede dell’IISTITUTO TECNICO
COMMERCIALE e GEOMETRI "Pietro Cuppari". Gli iscritti sono 635 e quattro gli indirizzi di studio: Amministrazione finanza marketing, Sistemi informativi aziendali, Turismo,
Costruzioni Ambiente Territorio (ex-Geometri). Dopo un biennio comune per il settore
economico (Amministrazione), gli studenti devono scegliere, per il triennio, tra indirizzo
Amministrazione o indirizzo Sistemi Informatici Aziendali, ossia l’informatica gestionale
applicata alle aziende. L’indirizzo Turismo è improntato alla preparazione nelle discipline
turistiche e aziendali; ampio spazio è riservato alla terza lingua e alla geografia turistica.
Il corso Costruzioni, Ambiente e Territorio è stato ampiamente rinnovato e migliorato con
l’ultima riforma. Nell’edificio di via La Malfa sono ospitate 26 classi; le altre 6 (triennio exGeometri) hanno sede presso l’isolato Carducci. Entrambi gli edifici sono a norma.
L’IISTITUTO TECNICO “Galileo Galilei” , in viale del Lavoro 38, offre un indirizzo Tecnico
Scienze Umane con 146 iscritti). L’indirizzo
(con 567 alunni iscritti) e uno Liceale (S
Tecnico, dopo un biennio comune, offre agli studenti tre percorsi di studio articolati in
Biotecnologie Sanitarie , Ambientali, Alimentari. I corsi offrono una preparazione per
qualsiasi corso di laurea, in particolare quelli relativi alle professioni sanitarie e mediche.
L’indirizzo liceale offre una opzione economico-sociale, mirata alle materie psicologiche,
educative e formative. Dal punto di vista della sicurezza, la scuola è monitorata ogni sei
mesi e un anno fa è stato effettuato un intervento di manutenzione.
Sono 730 gli iscritti all’IISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “Marconi” , in via Sanzio 8.
Sono attivi i corsi di Informatica e Telecomunicazioni , Elettronica elettrotecnica ed auto mazione , Meccanica meccatronica ed energia. A partire dall’anno scolastico 20132014, l’ITIS “Marconi” ha richiesto l’apertura del nuovo indirizzo Sistema e Moda . La
Giunta regionale ha espresso parere favorevole in attesa della delibera del Consiglio
Regionale.
Sempre in via Sanzio 8, ha sede l’IISTITUTO PROFESSIONALE “Pieralisi” , che conta 520
iscritti. L’offerta formativa è articolata in tre corsi: Manutenzione e Assistenza Tecnica ,
Produzioni Industriali e Artigianali, Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (quest’ultimo sito all’Istituto Salvati di Pianello Vallesina). Gli edifici di via Sanzio sono in fase
di aggiornamento continuo, per quanto riguarda la messa in sicurezza. Risale al 2009
l’inaugurazione di una parte totalmente rinnovata della scuola.
L’IISTITUTO PARITARIO “La Nuova Secondaria” , in via Erbarella 1, offre due tipologie di
corsi: Liceo Scientifico e Istituto Tecnico Economico. Gli allievi sono 150. Non è raro che
alcuni alunni avanzino la richiesta di studio di materie extracurriculari. Infatti, sono attivi nella scuola corsi di diverse lingue straniere, musica e latino, liberamente scelti dagli
studenti e svolti in orari diversi dal piano settimanale.
24 | personaggi
Una fuori dal coro
“Trac!”, un volume fotografico che raccoglie molti anni di foto derivate dalla
collaborazione di Adriana Argalia con la Fondazione Pergolesi-Spontini.
Un libro che mostra il suo grande amore per la città e il territorio.
di Giovanni Filosa
«Ma certo Adriana, il territorio… come no?...
ma ti pare che mi posso dimenticare che tu
lavori, anzi, fotografi, per la nostra città? Te lo
assicuro… certo, le tue foto rispecchiano sempre il tuo amore per Jesi… e la sua Valle (quello ce l’ho aggiunto io, n.d.r.) e vedrai che la
gente comprenderà!». Capito come funziona
con la fotografa Adriana Argalia? O mi ha preso
per rincojonito, e comincio a credere di esserlo realmente, o non ha capito che alla nostra
città tengo anche io in modo particolare, tanto
che se qualcuno me lo dice una volta, e chi se
lo dimentica più, anzi, vado magari a rompergli
le scatole, perché oggi sono sempre più rare
queste mosche bianche ammalate di sano sentimento verso le nostre quattro mura.
Tutto questo ha fatto da retrobottega ad un’intervista che ho avuto con Adriana Argalia, la nostra
concittadina fotografa che, pure stavolta, ha fatto
uscire un libro fotografico indimenticabile.
Provare per credere. Si chiama “Trac!”, stampato
da Stampanova di Jesi, impaginazione e grafica
coinvolgenti ed appassionanti di Mina Minichino,
sponsor la Banca Popolare di Ancona, la
Fondazione Pergolesi-Spontini, con un profondo
intervento di Italo Zannier, storico e critico della
fotografia italiana e internazionale ed un’attenta
ed affettuosa presenza di Gabriella Lalia.
Cosa significa questo volume, una raccolta di
molti anni di foto nati in collaborazione con la
Fondazione Pergolesi-Spontini, per la quale ha
realizzato tutte i manifesti delle stagioni teatrali
di prosa dal 2006 a oggi? Un altro atto d’amore della Argalia per il teatro, inteso come insieme di immagini e sentimenti che rappresentano la vita, talvolta con movimenti coinvolgenti e
con frasi da fermare con un clic. Chissà, viene
da pensare ancora una volta, da dove parte la
sua manìa per la fotografia. Se qualcuno va a
riguardare i suoi vecchi libri, noterà un bianco e
nero assolutamente straordinario di anni fa.
All’improvviso, sbuca un’immagine di un gabbiano, mi sembra, con una donna, senza volto
definito, diafana, scolpita da un colore fatto di
due tinte che non ammettono intromissioni.
Quello, dice sempre la Argalia, è il suo “manifesto”. Ricorda un po’, lei che certi periodi li ha
culturalmente vissuti, la canzone di Donovan,
che, tradotta a braccio, dice: «perché, gabbiano, non voglio le tue ali, non voglio la tua libertà attraverso un compromesso». Mi guarda e ci
pensa appena.
«Vero. È il simbolo della mia vita fotografica, la
sintetizzo tutta lì. Niente compromessi, mi sono
dedicata alla foto solo in base a quello che
volevo, che mi piaceva. Allora, ignorante della
fotografia, sono stata coinvolta da quanti mi
hanno detto che quella foto era emblematica.
Un unico scatto, ne è nata una foto particolare.
Da lì ho seguito lezioni di storia della fotografia,
da Firenze a Bologna, accanto alla mia carriera
di insegnante. Dove mi collocherei? Ma per
carità! Lei ha un talento, mi hanno detto, quello dell’occhio, ma per il resto non sapevo fare
nulla. Mi hanno indirizzato, più di trent’anni fa,
da Mario Giacomelli, che mi ha detto. “Sei una
fuori dal coro, vai avanti per la tua strada”.
Allora mi vorresti collocata in qualche corrente?
Impossibile. Io sono fatta così, metto nelle foto
quello che ho dentro che, piano piano, prende
forma, come i fantasmi, che hanno fatto parte,
simbolicamente, di alcune mie foto. Mi interessano le cose in movimento, i contrasti di luce,
mi sono fatta oltre vent’anni di bianco e nero e
scattavo solo se qualcosa mi interessava. Ma
cerco la spontaneità dell’attimo con la mia macchinetta in borsa, nessuno deve sapere che
sono una fotografa e, per esempio, a teatro,
personaggi | 25
scatto le immagini che mi sento di dover fermare. Certo, qualche volta ho preparato anche il
soggetto, come quella volta che insieme a te
(sarei io, n.d.r.) ho fotografato una lunga intervista a Tonino Guerra. Ero emozionatissima, ma
le foto sono assolutamente naturali. Continuamente mi presento con timidezza, come
dice Zanier, e scavo nei riflessi della mia mente.
Come quando ho fotografato la città, come
quando ho fotografato le comparse, al teatro, in
un festival Pergolesiano. La realtà viene dal
movimento e dagli atteggiamenti, oltre all’atmosfera che si crea. Pensa, per esempio, al libro
che ho realizzato su Castelbellino, dove ho
riprodotto un paese meno conosciuto, ma certamente riconoscibile dall’anima dei suoi angoli, che emerge in continuazione. Ho lavorato,
anche lì, senza compromessi, perché mi piace
fotografare a modo mio. Lo stesso Mario
Monicelli, il grande regista, mi scrisse, dopo
aver visto il volume su Castelbellino, “lei è brava
e sa cogliere alla perfezione il contrasto fra
antico e moderno».
Vabbè, questo è il passato, come si arriva a
“Trac!”che è il titolo del libro di cui parliamo
oggi? Che significa, per l’esattezza? Adriana mi
guarda come per dire che una persona che
segue il teatro dovrebbe saperlo. Però non lo
dice e io la ringrazio. Spiega.
«Trac è un suono che incuriosisce, in francese
avoir le trac significa avere il panico da palcoscenico. Ecco spiegato il titolo, che penso sia
pertinente perché tutti quei personaggi che
popolano il mio libro, sicuramente, anche quel-
li di maggior corso artistico, non possono non
essere presi dalla strizza prima di entrare sul
palcoscenico. Ed è lo stesso panico che prende nella quotidianità. Debbo ringraziare anche
Gabriella Lalia, che mi ha aiutato alla realizzazione ed all’uscita del libro. Mi ha fatto capire
che bisogna buttarsi in un ludico scoppio di
energia, come fanno gli attori dopo il primo
trac. Capito?».
Ma tu ti diverti, vero? Giura.
«Moltissimo. Mi piazzo nella barcaccia, dopo
aver chiesto agli attori il permesso di fotografarli. La prima cosa che noto è l’istintività, la
corporeità di questi animali da palcoscenico.
Cerco di cogliere al volo la loro energia, tradotta in gesti o contrasti di luci, e tutto questo mi
riesce in modo assolutamente istintivo. Quante
foto ho scattato prima di realizzare il volume?
Forse diecimila per questa raccolta durata
quasi sette anni. L’importante è farsi investire
dall’energia e dal movimento dell’artista. Sono
come loro. Di razionale non mostro niente, solo
istinto che scarico nella mia macchinetta bridge (che possiede la praticità della compatta e
le impostazioni della reflex, n.d.r.) che non fa
rumore e lavora come dico io. Lo scatto è il
passaggio del mio istinto che carpisce un
momento particolare. Realizzando questo libro,
la mia mente era un calderone, perché avevo in
testa qualcosa che per tanto tempo era rimasta
compressa dentro di me ed è scoppiata, poi,
con un ordine quasi naturale, che ha fatto
nascere il volume fotografico di cui parliamo.
Dove, lo ripeto fino alla noia, voglio far capire
che la fotografia può essere la diretta espressione dell’istinto».
Bene, se ti chiedessero di andare a fotografare
la Giunta comunale, o un Consiglio, magari,
che forse sarebbero onorati di avere una foto
scattata da te, cosa diresti?
«Non ci andrei mai, perché io non solo non mi
occupo di politica ma, lo ripeto, perché mi pare
che non l’hai capito, faccio quello che mi pare.
Sono libera, chiaro? Ecco, mi piacerebbe che,
ogni volta, tutti possano usufruire della realtà
vista attraverso i miei occhi, sapere che anche
Trac! raccoglie il mio grande amore per la città
e per il mio territorio. Facciamo conoscere a
fondo il nostro Pergolesi, spingiamo la curiosità
del pubblico, magari mostriamogli il Teatro a
pezzi, nel senso che facciamo vedere una volta
il loggione, poi la luce sul palcoscenico, la platea con le persone, il lampadario che scende.
Per me è fondamentale continuare a lavorare
secondo i miei criteri. Sempre grazie a Zanier e
Giacomelli».
Mica Cric e Croc!
guarda il video su www.vallesina.tv
nella sezione dedicata a Jesi e la sua Valle
26 | attualità
Un
COMUNE
…
fuori dal comune
Intervista a
Giancarlo Carbini, sindaco
di Maiolati Spontini
di Eleonora Dottori
In un periodo come quello attuale in cui tutti i comuni, in seguito ai tagli e al patto di stabilità, sono costretti a rinviare lavori ed investimenti, fa notizia che un’amministrazione locale
riesca ad aumentare i servizi forniti ai cittadini. È il caso del comune di Maiolati Spontini.
Tariffe ridotte per asilo nido e trasporto scolastico, contributi per l’acquisto di appartamenti e per il recupero delle facciate dei centri storici, una scuola moderna ed originale, incentivi a sostegno dell’occupazione. Mentre sindaco e giunta si decurtano lo stipendio del
10%. Quello di Maiolati è decisamente un comune fuori… dal comune. Merito di scelte
coraggiose e dell’avvedutezza di chi gestisce la discarica da circa venti anni.
Non ha dubbi il sindaco Giancarlo Carbini: se oggi Maiolati Spontini è un comune virtuoso, è grazie al lavoro di squadra portato avanti con serietà ed attenzione da tutta la struttura comunale.
«Ero cittadino di Montecarotto quando a Maiolati si parlava della discarica, progetto che è
stato portato avanti con la massima trasparenza. I risultati sono visibili a tutti sul sito internet e tante scolaresche, ancora oggi, continuano ad andare a visitarla».
Estinti tutti i mutui. Maiolati è un comune a debiti zero, una mosca bianca in tutta la regione, una rarità italiana. «Questa situazione di solidità andrà consolidandosi nel corso dell’anno – continua Carbini – con l’inizio dei lavori che porteranno al completamento dell’ampliamento della discarica con una nuova vasca di rifiuti speciali. Se godiamo dei benefici della
discarica è perché, giorno dopo giorno, viene prestata massima attenzione alla normativa
sui rifiuti che cambia di continuo. Abbiamo rifiutato una “politica dello struzzo”, della serie
che se i rifiuti non li vedi vanno bene, in favore della massima trasparenza. Tutti i cittadini
devono poter controllare, anche nel rispetto dell’ambiente: ne va della sicurezza dei residenti e di chi lavora nella discarica stessa».
«Maiolati Spontini percepisce proventi diretti in quanto proprietario della discarica. Bisogna
però ricordare che una parte di quei proventi debbono essere accantonati per la gestione
“post-mortem” della stessa». Per legge, la “morte” è prevista 30 anni dopo la chiusura, in
base però a un accordo con la Provincia gli anni sono diventati 32 anni. «Anche se parte
dei proventi serve al Comune per recuperare i costi di investimento, gli introiti ottenuti con-
attualità | 27
>> La nuova scuola di Maiolati Spontini e la biblioteca La Fornace
sentono al Comune di Maiolati Spontini di
avere disponibilità finanziarie per importanti investimenti e garantire così ai propri cittadini un elevato livello della qualità della
vita».
Investimenti come la Biblioteca “La Fornace” e il polo scolastico di via Venezia che,
dallo scorso settembre, accoglie 353 bambini delle scuole elementari e, a breve,
andrà ad ospitare anche i circa 170 alunni
della secondaria. Il centro culturale
“eFFeMMe3”, che alla fine dello scorso
anno ha festeggiato il quinto compleanno, è
un servizio molto corposo a cui si rivolgono
utenti di tutte le età e di diversi ceti sociali.
La cultura è una richiesta forte in tutto il territorio e non solo, basti pensare che il 61%
dei frequentatori viene da fuori comune. In
base alle richieste, sarebbe opportuna una
maggiore apertura al pubblico, ma le minori risorse a disposizione, dopo i tagli governativi, non lo permettono.
La scuola di via Venezia, un polo modernissimo con 20 aule per la scuola primaria e
12 per la secondaria di primo grado, 7 laboratori e un giardino pensile di 776 metri
quadrati, sorge in un’area dove ha sede
l’asilo nido, la scuola dell’infanzia e il complesso della biblioteca “La Fornace”.
Un’area che andrà ad ospitare anche il
palazzetto dello sport. È stata costruita nel
rispetto delle recenti normative antisismiche e antincendio, di risparmio energetico
e isolamento acustico. La notizia della sua
apertura è arrivata fin sulla prima pagina del
quotidiano nazionale la Repubblica. La
scorsa estate è stata inaugurata anche una
fontana pubblica, in piazza Kennedy, che
fornisce acqua potabile frizzante, naturale e
refrigerata. Per usufruire del servizio dal
prossimo 4 febbraio sarà possibile acquistare una tessera di 20 euro per i residenti
e 30 euro per gli altri.
I progetti del Comune non finiscono qui. «I
tempi di realizzazione della scuola previsti
dal progetto – prosegue il primo cittadino –
sono stati rispettati, cosa non da poco viste
le numerose costruzioni pubbliche che nel
nostro Paese il più delle volte hanno tempi
lunghissimi o vengono abbandonate prima
della conclusione dei lavori. Stiamo lavorando anche per l’ampliamento della piscina in
collaborazione con la Provincia, per l’aumento degli spazi del distretto sanitario con
il primo lotto della Casa della Salute, per la
riqualificazione di numerosi tratti di vie e
marciapiedi e per l’avvio del progetto MoBì
relativo alle piste ciclabili». Quello di
Maiolati è un Comune in continua crescita
anche in termini di popolazione. «Abbiamo
previsto incentivi per l’acquisto di appartamenti a Maiolati e Scisciano, per la ristrutturazione di facciate nei centri storici, per la
costruzione di appartamenti, per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti piuttosto
che nei campi, per le aziende che produco-
no meno rifiuti e per quelle che assumono
nuovo personale».
E non si può dire che Maiolati Spontini non
pensi al territorio. «La società gestore della
discarica è la Sogenus – precisa Carbini. –
Il Comune, nell’ottica di coinvolgere il territorio e gli altri comuni vicini, non detiene la
quota di maggioranza della Sogenus. Io
stesso mi sono adoperato, avendo ereditato una società che era a capitale misto
(pubblico-privato), perché la società stessa
diventasse a intero capitale pubblico e le
quote dei privati venissero ridistribuite fra i
tutti i soci, coinvolgendo direttamente tutti i
12 comuni del Cis, Jesi e Anconambiente. Il
Comune di Jesi, a suo tempo, pur avendone la possibilità, ritenne opportuno acquistare solo l’1,5% delle azioni Sogenus e soltanto in seguito il pacchetto azionario è
salito all’1,6921% attuale».
Le discariche sono due: una RSU (Rifiuti
Solidi Urbani: quelli per cui tutti paghiamo
la bolletta Tarsu) e Rifiuti Speciali. Le tariffe
degli RSU sono controllate e approvate
dalla Provincia; i comuni soci Cis, Jesi e
Santa Maria Nuova conferiscono i rifiuti in
Sogenus con tariffa scontata del 10% (su
una tariffa che già di per sé è una delle più
basse d'Italia).
«In questo modo Sogenus non fa nessun
utile sulla gestione degli RSU e i cittadini
dei suddetti 14 comuni, da decenni, pagano meno di quanto avrebbero dovuto».
28 | attualità
Bonopera e Zannoni
Con il 2013, un altro negozio storico chiude i battenti: Nino
Zannoni lascia l’attività di tre generazioni.
di Emanuela Corsetti
Per andare ad intervistare Nino Zannoni,
scelgo di risalire le scalette della Morte; è
giovedì mattina, so che non incontrerò il
vociare e i colori del mercato. Appena però
attraverso l’archetto della trattoria della
Fortuna, vengo colta da un senso di vuoto:
conto le vetrine che una volta accoglievano
i negozi più prestigiosi di Jesi, ed ora sono
chiuse, spente, sbarrate. Via Pergolesi sembra un’esposizione di cartelli “vendesi/affittasi”, tanti ce ne sono, direi troppi.
Le vetrate della “premiata ditta” Zannoni
sono ricoperte invece dei cartelli della
svendita che è iniziata il 5 gennaio; per un
attimo la mia immagine riflessa su quei rinomati specchi mi riporta indietro negli anni, e
mi ricordo dell’accappatoio che ho comprato qui prima di sposarmi. E delle lenzuola.
Quando entro, per fortuna Nino mi accoglie
con un gran sorriso, e mi porta a prendere
un caffè.
E così, un altro pezzo di storia se ne va?
«Questo negozio è nostro dal ’46, ma prima
era di Bonopera, quindi già esisteva. Io
nascevo proprio in quell’anno, e lì dentro ci
ho passato davvero una vita. Mio padre mi
ha insegnato molto di quello che so, e non
sempre con le buone, perché quella del
commerciante è una professione che
richiede disciplina: in negozio, diceva,
prima un sorriso e poi buongiorno!».
Ma perché la decisione di chiudere?
«Non è stata una decisione semplice. Ho
iniziato la mia attività il 1° settembre del
1965, e da allora sono cambiate tante cose,
ma non certo la mia passione; però sono
mutate le condizioni, ora è diventato difficile, il margine risicato. Il centro storico non è
più la meta ambita di una volta per le spese,
e poi la crisi economica, la mia quasi veneranda età… Insomma è il momento giusto,
abbiamo detto, chiudiamo ora, non rimettiamo niente e lasceremo un bel ricordo, a
noi e alla nostra clientela».
Una clientela davvero affezionata, storica
anche quella?
«Sappiamo come funziona oggi: i più giovani si rivolgono ai negozi in franchising, ai
supermercati, meno spesa, meno qualità,
meno informazioni. E il centro storico, forse
anche per politiche sbagliate, sta morendo.
Ma non ho rimpianti, io ho fatto un lavoro
bellissimo, che ho amato e condotto con
professionalità e convinzione, e sono i miei
clienti a riconoscerlo: alla notizia della chiusura, qualcuno ha pianto. Perché il nostro
negozio non è stato solo un punto vendita,
ma anche un punto d’incontro, dove a volte
qualcuno si affaccia solo per barattare due
parole, o sentire qualche mia battuta».
Già perché Nino è anche uomo di teatro,
attore della filodrammatica jesina che insieme a Franco Morici (al secolo Zizzo) ha
visto gli albori delle commedie di Lello
Longhi. Ed è la voce che sentiamo all’estrazione della tombola di San Settimio. E poi
un sacco di altre cose, che molti conoscono, altri no.
E allora adesso? Anzi dopo?
«Fino al 28 febbraio c’è la svendita, con
possibile proroga fino al 31 marzo, e consiglio di venire a dare un’occhiata, ci sono
vere occasioni, cose di qualità a prezzi ottimi, perché a parte i saldi, una svendita così
non l’avevamo mai fatta. E poi mi dedicherò
ad altre passioni: la cucina, la lettura, le
camminate».
Insomma si riposerà?
«Sì, anche, ma non troppo eh! non sono più
un giovanotto, ma ho energie sufficienti per
combinarne ancora qualcuna delle mie!».
guarda il video su www.vallesina.tv
nella sezione dedicata a Jesi e la sua Valle
personaggi | 29
Sono pessimista
ma non mollo
A tu per tu con Carlo Loreti, poeta e
commediografo della tradizione jesina.
di Emanuela Corsetti
76 anni, di cui 30 passati lavorando nelle
Ferrovie dello Stato in qualità di impiegato,
Carlo Loreti ci racconta la sua carriera di
artista.
Al suo attivo dieci commedie, tutte recitate
al Teatro Pergolesi, e un libro di sonetti:
Tutto quel nigò che è stado ieri.
«Il sonetto è stato il mio primo amore, forse
perché è il mezzo più efficace per esprimere un concetto, e arrivare dritti al cuore
della gente; certo ha le sue regole, non è
così facile come si può pensare, anche perché io sono attento a rispettarne la struttura, e non mi piacciono le rime accentate,
pure se sono le più semplici. Quindi mi
capita spesso di cercare per giorni una
parola per ultimare una terzina, e siccome
conosco come sono fatto, la sera prima di
andare a letto, lascio sul comodino carta e
penna, così se l’ispirazione arriva nel cuore
della notte, io sono pronto a trascrivere
prima che me ne dimentichi. Lo stesso
avviene quando vado a camminare, se
all’improvviso mi nasce l’idea di una parola
che devo usare, per non lasciarla sfuggire,
succede che continui a ripeterla anche per
5 km! Immagino che se qualcuno mi dovesse osservare in queste mie elucubrazioni,
potrebbe farsi un’idea sbagliata…».
Del resto agli artisti si perdona ogni stranezza, e ogni stranezza si può trasformare
in un’opera; infatti lei ci ha spiegato che le
sue commedie si ispirano alla realtà.
«Mi piace produrre lavori che abbiano un
risvolto concreto e realistico, anche se dal
gusto leggermente tragico, ma io non sono
ottimista perché con quello che succede,
parliamoci chiaro, c’è poco da essere ottimisti. In ogni caso mi sforzo di dare ad ogni
personaggio una sua fine logica, e voglio
lanciare un messaggio anche forte, ma la
storia deve avere un senso: ecco perché
scrivere una commedia può risultare complicato, specie se ne hai scritte già dieci. È
difficile unire l’originalità con la comicità e
tirarne fuori un lavoro equilibrato, però fino
a che c’è la passione, io non mollo».
Quest’anno la sua compagnia non è pre sente nel cartellone dello Sberleffo, siete al
lavoro per il prossimo?
«Sto appunto scrivendo una nuova commedia, e diciamo che, in corso d’opera, una
cosa che mi è capitata di recente mi ha ispirato una variazione divertente: sto parlando
dell’equivoco incorso col vostro giornale,
m’avete dato per morto, ma eccomi qua,
vivo e vegeto, credo che sia una bella occasione per riderci sopra!».
Siamo davvero dispiaciuti per questa gaffe
e ci scusiamo con lei e con i lettori. Con
questo articolo abbiamo dissipato ogni
dubbio. Intanto, nonostante abbia dichiarato di non essere un ottimista, cosa si aspetta Carlo Loreti per il suo futuro d’artista?
«Mi auguro che si dia un po’ di spazio e di
risonanza in più a noi autori contemporanei,
innamorati e divulgatori delle radici dialettali della nostra terra, per il resto rimando
tutto alla coscienza di ognuno».
Pubblichiamo il sonetto con cui si conclude
la commedia “El Tornaconto”.
La coscienza
La coscienza n’te l’omo e’ sempre assente
dicea na olta n’poro deficiente,
avenno be’ ’ncastrado ’nte la mente
el mejo del capi’ de poga gente.
lu ce’ l’sapea ch’era be’ firmado
de chi tutto l’perfetto ha generado,
ma che purtroppo e’ stado governado
dall’intelletto nostro decantado.
mo’ ’nte ’st’ipocrisia che sa de fogna
tutti liccamo e ce giramo tonno,
cusci’ pure sapenno ch’e’ na rogna
ce vendemo pe’ no’ mannalla a fonno,
salvanno la montagna de vergogna
’ndo’ campa l’interesse de ’sto monno.
30 | album
L’album di Jv
I colli di Jesi Questa cartolina ci presenta il panorama a nord della città, quando ancora la Jesi nuova non c’era. Dal centro storico, al di là di
quello che ora è il viale della Vittoria, si vedevano solo i colli: campagna, qualche villa, poche case. L’edificio in primo piano è in via
Rinaldi con la stradina che delimita il terreno del convento. La stradina in salita, a destra, è l’attuale via San Pietro Martire, con la
minuscola cappellina, dedicata al santo, oggi inglobata nel muro di cinta. In secondo piano, la chiesa di San Pietro Martire e il
convento dei frati cappuccini. Dietro, si vedono Villa Negromanti, più su la filanda Tomassoni-Grilli e, ancora oltre, la Casa di Riposo.
Scomparsa di Florindo De
Gennaro
Scomparsa di Ugo Sarcinelli
Farmacie
>> Ugo Sarcinelli in una
foto da giovane.
Dopo una lunghissima malattia, Florindo
De Gennaro si è addormentato nella pace.
Aveva inventato i quadri portatili, non da
appendere, ma da portarsi in giro.
Un’arte dai colori esplosivi, grandi fiori a
celebrare la vita stessa, che a lui ha
riservato un fardello pesante.
Avevamo progetti in comune,
gelati prima che sbocciassero.
Ci uniamo al dolore della famiglia,
le più sentite, affettuose condoglianze.
Dopo una lunga sofferenza il 19 gennaio è
morto Ugo Sarcinelli, classe 1939, di
Spilimbergo (Pordenone). Aveva
frequentato a Jesi le ultime due classi
dell’Istituto Cuppari per Geometri dopo
essere stato scelto, nel 1959, come
giocatore della Jesina. È rimasto sempre
legato alla nostra città, avendo sposato Ida
Cardinaletti, figlia del fornaio Ercole (rione
San Pietro). Tornato a Spilimbergo, si è
distinto nella sua professione di geometra.
Ha fondato la Spilimbergo Calcio, si è
sempre distinto come allenatore,
nell’insegnare ai suoi giovani la correttezza
e la lealtà nel calcio. Anche a Jesi i suoi
amici e i suoi parenti lo ricordano con
tanto affetto.
Servizio feriale
LUNEDì 28 GENNAIO (diurno) Martini,
(notturno) Coppi; MARTEDì 29 (diurno e
notturno) Comunale 1; MERCOLEDì 30
(diurno e notturno) Delle Grazie; GIOVEDì
31 (diurno e notturno) Calcatelli; VENERDì
1° FEBBRAIO (diurno) Cerni, (notturno)
Coppi; LUNEDì 4 (diurno e notturno)
Comunale 2; MARTEDì 5 (diurno) Moretti,
(notturno) Coppi; MERCOLEDì 6 (diurno)
Barba, (notturno) Coppi; GIOVEDì 7 (diurno) Martini, (notturno) Coppi; VENERDì 8
(diurno e notturno) Calcatelli; LUNEDì 4
(diurno e notturno) Comunale 2; MARTEDì
5 (diurno) Moretti, (notturno) Coppi;
MERCOLEDì 6 (diurno) Barba, (notturno)
Coppi; GIOVEDì 7 (diurno) Martini, (notturno) Coppi; VENERDì 8 (diurno e notturno) Calcatelli.
Servizio festivo
SABATO 26 GENNAIO (mattino) Barba,
Calcatelli, Cerni, Comunale, Delle Grazie,
Grammercato, Martini, Moretti, Comunale
agenda | 31
2, Coppi; (pomeriggio) Moretti, Barba;
(notte) Coppi; DOMENICA 27 (diurno)
Barba, (notte) Coppi; SABATO 2 FEBBRAIO
(mattino) Barba, Calcatelli, Cerni, Comunale,
Delle Grazie, Grammercato, Martini, Moretti,
Comunale 2, Coppi; (pomeriggio) Coppi,
Grammercato, Martini; (notte) Coppi;
DOMENICA 3 (diurno e notturno) Grammercato.
Anagrafe
Nati residenti a Jesi
Luconi Pietro, Qendro Laura, Gomez Silvestre
Liz Taylor, Islam Tahira, Matteucci Maddalena,
Donati Matteo Tancredi, Romiti Letizia, Martellini Valerio, Giampieri Mia, Rinaldi Gaia, Priori Giorgia, Mancini Riccardo, Bocchini Cecilia,
Sabbatini Rossetti Maria Vittoria, Cingolani
Irene, Hossain Mohammad Tahmid, Luminari
Mattia, Ahmedi Mia, Baioni Sofia, Ortiz
Doralisa.
Deceduti residenti a Jesi
Animali Olivia di anni 83, Terzoni Gina di
anni 52, Paoloni Maria Luisa di anni 76,
Barboni Lina di anni 90, Mancinelli Mara di
anni 84, Verdolini Gualtiero di anni 84,
Benedetti Giuseppe di anni 72, Moretti
Barbara di anni 74, Gagliardini Anita di anni
80, Gardoni Aridea di anni 91, Mancinelli
Gianfranco di anni 71, Michelini Italo di anni
80, Rosini Adelino di anni 87, Armari Carlo
di anni 83, Leoni Maria Vittoria di anni 79,
Fischer Annelies di anni 92, Grassetti
Leonardo di anni 66, Giaccaglia Giannetto
di anni 77, Gianangeli Santa di anni 98, Cirilli
Livio di anni 78, Schiavoni Rosalia di anni
83, Stefanelli Mario di anni 86, Caimmi
Carlo di anni 86, Ciattaglia Gina di anni 87,
Piccioni Silvana di anni 73.
Deceduti residenti in Vallesina
Pollonara Emma di anni 96 di Staffolo,
Rebechini Maria di anni 92 di Poggio San
Marcello, Romiti Pietro di anni 79 di
Castelbellino, Salvini Giuseppina di anni 90
di Monte Roberto, Zandri Astorre di anni 85
di Monte San Vito, Fava Elda di anni 83 di
Filottrano, Filipponi Arduino di anni 70 di
Staffolo, Marchini Antonio di anni 99 di
Monte San Vito, Ferretti Assunta di anni 92
di Cupramontana, Paglioni Jole di anni 91 di
Serra San Quirico, Mezzelani Benita di anni
86 di Santa Maria Nuova, Macchi Maria di
anni 91 di Filottrano, Santini Enrico di anni 79
di Monte Roberto, Mancini Rosa di anni 79
di Serra de’ Conti, Spadoni Gina di anni 82 di
Morro d’Alba, Scalpelli Gennaro di anni 89 di
Cingoli.
Matrimoni
Sassi Mauro e Stacchiotti Manuela, Ponzelli
Raffaello e Santelli Angela, Monday Olu e
Jhone Dorice, Idahosa Henry Oziegbe e
Osaseri Betty, Bini Luca e Anibaldi Anna Maria,
Cerioni Sergio e Vaiotti Samuela, Possanzini
Graziano e Lollobrigida Nadia, Rodriguez Roque Hanser Manuel e Reyes Villafana Richelly,
Severino Medina Jowel Enrique e Impollonia
Giulia, Giretti Alberto e Zanotti Cecilia, Margarucci Emanuele e Accorroni Paola.
CESARE GASPARRI
Il 2 febbraio ricorre il 4° anniversario della
scomparsa. Ti ricordiamo con immenso
affetto, sei sempre la nostra guida, il
nostro punto di riferimento. Per quanti
l’hanno conosciuto e stimato una messa
sarà celebrata il 1° febbraio alle ore 19
presso la chiesa di San Francesco d’Assisi.
La moglie, i figli, la nuora ed i nipoti.
DARIO ORLETTI
Nell’8° anniversario della scomparsa. Lo
ricordano con tanto affetto la moglie, la
figlia, il genero e i nipoti. Sarà celebrata
una messa di suffragio il 3 febbraio
presso la chiesa di San Francesco di
Paola (Arco Clementino), alle ore 11.30.
JESI E LA SUA VALLE
quindicinale d’informazione
n. 02_26/01/2013
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