L`Arena: "Il premier del Cnl, coscienza dell`antifascismo"
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L`Arena: "Il premier del Cnl, coscienza dell`antifascismo"
liberae dellapoliticacomeservizio diun'ltalia Parri:ilsogno 30 annida[[amorte,ricordodiFerruccio ANNIVERSARIO.A nuto prigioniero dagli americani in Canada. Dai tedeschi fuliberato aMilano efatto subito espatriare in Svizzeradal generale Wolff che trattala la resacon gli inglesi e gli americani di nascostoda Hitler: era I'opérazione Sunrise. Membro della Consulta Costituzionale, presidentedel Consiglio dat 19 giugno al 22 novembre quando ilfronte dei CLN 194,5, venne rotto su ordine degli alleati angloamericani, Parri allafine del sognolibertario del Partito d'azione confluì nel PRI, poi in Unità Popolare e, da indipendente, nel PSI. Fu Astr olabio. Er a direttore deTl' stato redattor e aJCoryinre dellnSeradall922 aI25,quandoi fascisti capciaronoil direttore, fondatore' e proprietario, Lui- II premierdelCnl,coscierrzadell'antifascismo EroedellaGrandeGuerra bie di tigre aVerona> che pubblichiamo di seguitoin questa e dellaResistenza pagina. IJautore scambia il Painbrandina lazzo dell'INA, in cui fu prigioa Montecitorio perlavorare dalle6 niero delle SSdal 4,febbraio aI 7 marzo 194,5,per quello delperché quando uno è I'INPS, , ri"caroli Éartotó un cospiratore prigioniero, portato di notte in una cella Mori in semplicitàfrugale giu- sottoterr4 non ha molte inforsto 30 anni fa- l'8 dicembre mazioni toponomastiche.Par1981,a 91anni. Fermccio Parri ri è sepolto a Staglieno,a Po(1890-1981), il comandante chi metri daMazzini. partigiano Maurizio nella direEra parco, ieratico, ascetico. zione del Comitato di Libera- Le destre, I'Uomo Qualunque, zione Nazionale clandestino .per non saperecome denigrarscrisse anche della nostra cit- lo, gli avev'anocostruito unasota nell'autografo Due mesicon lida fama di iettatore. Non gliei,rwxisti, I capitolo <<Nellegab- ne calev'a È stato il primo Pre- sidente del Consiglio della rinata democrazia italiana, ancora neì 194,5,nominato da quei partiti che avevanocomposto il Comitato di Liberazione Nazionale e fatto la Resistenza. Dormiva su di una brandina a Montecitorio, a letto alle 24 in piedi alle 6. Il partigiano Maurizio della guerradi liberazione si eragià meritato tre medaglie d'argento nella Prima guerra mondiale (uffi ciale delìo stato maggiore, prwio un corso a Verona nel191Zdopo un congeìamento) e ancheuna medagliaamerican4 la Bronze Star Medal. Pare che si debba a lui il testo del Bollettino dellaVittoria fi rmato da Diaz. Nel Ventennio subì poi una sfilza di processi e condanne per antifascismo; finì in prigione per I'evasione daì confino diThrati nel 1927e per il suo lavoro con i fratelli Rosselli(uccisi poi in Francia dalla Cagoule,lamano sicaria del fascismo,il 9 giugno 1937). Figura eminente dell'antifascimo democratico, fu fondatore del Partito d'Azione (nel 194,2),organizzatore della lotta partigiana e comandante del Corpo Volontari della Libertà per l'Alta Italia con Luigi Longo e Raffaele Cadorna. Delìa Resistenzaha scritto in prima persona citando i viaggi in piena guerra a Caserta,oltrelelinee, primae dopo il suo arresto a Milano e la prigionia di due mesi nelle celle del Comando Generale Alta Italia delle SSnaziste,all'Hotel Regina di Milano e a Verona, nei sotterranei del PalazzoINA in corsoPortaNuovall. Dall'inferno di Verona - fra privazioni, freddo, torture e spie,in mezzoa partigiani destinati allafucilazione o all'internamento in Germania in campi di deportazione - Parri uscì, inaspettatamente, per uno scambioad altissimo livello con un generalenazista te- gi Albertini. Fu 194,9degli Istit movimento di I tuttoconunasel mante,conditar guzia.Funomin vita nel 1963. convinto,aveva po la Prima cl guerramondialr seunanuova al: ghese intellettu unavera rivoluz le dove, i reduci della Resislenzi lbrrore deliagrr fascismo- cost me uno Stato fi: le>.ScrisseEnzc rièsemprebast scienza tranqur Montanelli: <tU un politico ones dette55 nel1945,<ospite> aVerona DlARlO. lIricordodellaprigionia FerruccioParri (Lemieprigloni nelPalazzolna -ru .:f ui, *S ,*|\*" **q*r-i . t " " $ $ "* "* daunaparte buio,duefiledice[[e "Unsotterraneo esser Lamiapoteva delcorridoio. e dall'altra [aoccupava> lltavolaccio lunga duemetrie mezzo. allecelledelleSSnellecantinedel['lNA: L'ingresso "Ospitiitaliani" n presidente deIConsiglio Parri(1890-1981) Ferruccio navo, durante il viaggio da Mi. lano, compiuto a tutta velocità per la paura degli aereiinglesi Armati etravestiti da militi na- sempre in cacci4 che a Verona zisti Edgardo Sogno coi suoi mi awebbero ficcato in una partigrani <<bianchi>> Stefano delle prigioni del Castello,al siPoinato,Ttrrina eAttilio, si in- curo dalle evasioni. troducono nelle soffitte adiaMi attendeva la sorpresa più centi all'Hotel Reginadi dove, gelida. Un sotterraneo buio, a notte, awebbero raggiunto il due file di celle da una parte e terzo piano dovesono rinchiu- dall'altra del corridoio mediano, forse una decina per parte, so. Sono scoperti da una inatte. Ma celle, si vedev-4improwisa pattuglia di ronda che dà sate e crudelmente pensate I'allarme. La via d uscita è an- per prigionieri di specialeintegrrsta ed è bloccata. Comincia resse. una sparatoria che si ripete lL SOITERMNEOdoveva aver confusa e prolungata^ Sogno rinuncia a una batta- servito. come destinazione glia ormai inutile, che awebbe su4 da deposito o ca"ntinao gacoinvolto la povera gente che rage del palazzo dell'Inps (si abitava le soffitte. Si arrende. trattainvece del PalazzoInadi Chiuso al buio, non dico il mio corso PortaNuov4 ndr), di restatod'animo. cente inaugurato con la dovuErachiaro che il colpo di ma- tapomp4 cheil comandovero. no era preeipitato in catastro- nese delle SS,con giurisdiziofe. Nessunosi facevavivo.Per ne - credo - su Lombardia quello che mi riguardain ogni Emilia, Veneto, avevaoccupamodo e dimostrato che il mio to comesedesua Masolo i piasoggiorno al Reginaè pericolo- ni inferiori erano permanente. so. Sarò immediatamente tra- mente abitati: la paura dei bombardamenti sfollava in sferito aVerona Il 4 febbraio 194,5mi portaxo- tuttaVerona i piani alti. noviadall'Hotel Regin4 il coMa quelle celle! La mia potemando lombardo delle SS,la va esserlunga due metri e mezmattina presto del 4,febbraio zo,larga non più di uno e mez'4,5. Un freddo cane lmmagi- zo,altaforse due e mezzo. Il tavolaccio quando era abbassato occupava tutto il vano, lasciandocosìpoco spazio di fianco che un prigioniero ,rr panciuto doveva far fatica a raggiungere ilbugliolo in fonffi do. Una grata in alto soprala porta dava aria e fiocaluce di giorno: di notte, al solito, luce sempre accesa Ma afa e spesso puzzada stringere la gola II pagliericcio era invece un tormento: poca paglia polverosa e a grumi: meglio le assi del tavolaccio. Un tormento per uno schifiltoso come me erail rancio. Devo dire ad onore delle SS veronesi che di pidocchi non ho Yisto gli ordbili transiti delle altre galere italiane. Lallenamento alle sofferenFerruccioParri Afiancoc'era ilfl$ unragazzo PiangevasemPre # lrruppero * leSS,dueitaliani fl torturatori tq Miconsolavo immaginando labombacortese cheriducesse lacasainmacerie aPrendounYarco ze f,siche della guerra e delle prigioni di Mussolini mi aveva dato una dote di capacità di sopportazione che verificavo ancora intatta Restavaugualmente presente I'abitudine, e - direi - ilgusto,perlasolitudine. ReginaCoelinel1942mi aveva dato l'esempiopiù crudele della tortura dell'isolamento veramente assoluto. Specialmente il primo tempo della prigionia nel sotterraneo dell' Inps mi dette la prova di come fosse difficile vincere I'accasciamento morale, lavoglia solo più di dormire e dimenticare. A fianco della mia sentivo ogni tanto piangere sconsolatarnente in silenzio uno che mi pareva dovesse essere un povero ragazzo. Imrppero un giorno violentemente nella sua cella due degli sciagurati ragazzi che facev-anoda carcerieri, awentandosi a pugni e calci sulla vittima che gemwa e singhiozzava disperato. Per mia fortuna i torturatori non udirono ìe mie imprecazioni. Erano ubriachi. Quei malnati erano proprio ragazzi italiani, quasi tutti minorenni. che si erano amrolati nelle SS. I^a paga I'impunità della violenz4 I'abitudine di servire i padroni più forti erabastata adattirarli. Per quanto mi sforzassidi individuare le fisionomie che si intravedev-ano attraverso le grate dirimpettaie avevocapito soltanto che si trattava di figure importarrti della resistenzaìocale. Seppi dopo che difronte avevo il Conte Rosso,allorafamoso aVenezia.ed estrosodi carattere, che ci avevadatodafare per le polemichecol CLNIocale.Un altro era uno dei maggiorenti della resistenzapadovan4 già incontrato a Padova (Egidio Meneghetti, preside di farmamlogia a] Bò,un membro del CLNVeneto,ndr). Il palazzodellTnps eraprossimo allAdige e ibombardieri si Írccanivano contro i ponti sul fiume. I vicini scoppi delle bombe di grosso calibro facevano tremaxe e vibrare I'edificio, e avevola precisa sensazione che gli ultimi piani oscillaìserocome alberi aIvento. Pote. va ben capitare che gli aerei sbagliasserodi qualche poco il tiro, o volessero centraxe proprio l'Inps, sededi un comandotedesco. denzaversonuovinon noti. Risposi tuttavia con l'alfabeto del carcere che accettavo la conversazione: mi spingeva il bisogno di romper rumore tetro. Nel giro di qualche giorno con fatica, attenzione e prudenza tra un'ispezione e ì'altr4 era riuscito a farmi sapere che sapevadi me, che era un politico, ed eraun amico. Grattammo con circospezione un CONFESSOche le notti dibom- tratto di calcinacciodella parebardamento passatead alma- te, riuscendo a scambiarequalnaccaxe dove sarebbe caduta che parola sommessamente la secondabomba non erano sillabata piacwoli. Si sentivanoin qualche cella urli soffocati e lamen- lLVICINOera dunque Donadelti disperati. li, affezionato amico. Ufficiale O si consolava immaginan- di cavalleri4 apparteneva a do una bomba cortese che ri- ungruppo diuffrciali, che aveducesseil fabbricato soprater- va centro a Moden4 tutti già ra a un massodi pietre, e, ri- di cavalleria inquadrati nella sparmiando il sotterraneo, missione Nemo, monarchica, aprissecortesementequalche che però si era messain colleva.rcoe possibilità di fuga at- gamentocon il nostro servizio traverso le rovine. informazioni e lavorava assai Dico <<cisi consolavo> per- utilmente con noi. Io avevosechéversola metàdel meseun te di notizie. Donadelli riuscì a nuovo inquilino abitava la cel- praticare nella parete un bula contigua. Camminav4 si co, facilmente mascherabile. muovev4 come un uomo vivo. Era riuscito anche a sottrarre Passòqualche or4 e cominciò alle perquisizioni un mozzicoqualcheleggerocolpo alla pa- ne di matita- E cominciò uno rete, ripetuto per farmi capire scambio di missive, minime, più che si potwa in gergo.Non che si volevaparlarecon me. Una certa esperienzadi gale- aveva notizie fresche di Milara mi ave\a insegnato la difft- no. Ma mi aggtornava sulla guerra: la disfatta tedesca appariva sempre più certa Mi rassicurò sulla sorte di SanZeno ben difeso da una protezione di sacchetti di sabbia.Nulla si potevaprevederesulla ritirata tedesca dall'Italia. Ma era chiaro il senso di quell'aria di incertezza e di sospensione che mi era paxso di awertire trai nazisti. lL CO|,PO di scena per me, scol> pia il 7 marzo. Mi chiamano fuori della cella. Mi imbarcano in gran frettacon ìe mie coseaffastellate alla meglio, senzaùna parola di spiegazione, su una macchinaveloce cheinfilaatutto gasla stradadi Brescia.Lìmpettito etaciturno tenente delle SSche mi hapreso in consegna si degna soltanto di spiegarmi che un famoso cecchino della Raf, tutte le serg finché il tramonto è chiaro, sorvegliaquella strada e piomba come un falco a mitragliare le auto di passaggio. Capisco la paura della scorta e la corsa folle. E capiscoanche che mi portano a Milano. Perché, e con quella scorba?Forse un nuovo interrogatorio, e chissà mai, confronti, con fucilazionefinale. Ma è una curiosità bianca tranquilla quella che mi tiene.Il cielo sereno,una ceita vo- glia marzolina di primavera ch'era nell'aria i lunghi filari di cipressi (platani, ndr) ancor spogìi di foglie cle Írccompagnavanoil cammino inducevano a pensieri gravi, non tristi. Rifrcevo il bilancio della mia giornata umana Ero in pace con me stesso. Arrivammo all'Hotel Regina quasi abuio. Barricate di cavalli di Frisia: ora lo proteggevano all'esterno quasi si temesse' ro assalti improwisi. Fuori, fuori sull'uscio che davasul rovesciodell albergq mi attende va il comandante SS Saewecke.Un po'amarq un po'ironico,corretto, parlandomi come se già conoscessila mia sorte mi esprime il suo dispiacere di dovermi lasciar libero. Non gliene voglio certamente; era un ufficiale nazista. Ma intanto io non so in quale condizione mi trovo. Mi turba esserpassato di mano in m€uro come un pacco. MIAMOGtlEcheriabbracciodi lì a poco mi dà le prime spiegazioni. È stato Aìlen Dulles il deus ex machina clel colpo di scena E seCeralui è facile per me intuire che vi è sotto una trattativa segreta con i tedeschi, e con quale filo sia stata dipanata Ci portano subitoin SvizzeradaDulles...r