Camera caritatis
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O EUR0 0,5 Pulizie Professionali industriali e private Pulizie Professionali industriali e private www.ecoluxsrl.it tel. 0444 362898 e-mail: [email protected] www.ecoluxsrl.it tel. 0444 362898 e-mail: [email protected] Direttore editoriale Giovanni Coviello Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Espulsioni e libertà di Giovanni Coviello E’ bella e moderna la nuova grafica de Il Giornale di Vicenza. Complimenti, quindi, alla forma studiata da uno studio di Barcellona; lo stesso che ha già firmato altre testate come quelle del gruppo E–Polis, a cui fa capo anche lo sfortunato Il Vicenza, voce alternativa ma, a quanto viene segnalato, in affanno nelle uscite per problemi di raccolta pubblicitaria. Speriamo che il full color di Viale S. Lazzaro stimoli anche, se non la ‘full’ libertà, almeno una maggiore attenzione ai vari interessi della città. Magari prima che la redazione della testata si trasferisca nella sede “made in Ingui” di Via Fermi, accanto a quella di Tva e di Teleporto delle Alpi, le società (con la stessa matrice di interessi) che hanno già conquistato la leadership nell’informazione tv e che puntano a quella nella gestione delle infrastrutture di emissione. Con tutto quello che ne può conseguire in termini di carenza di pluralità se gli altri produttori dell’informazione non assumeranno iniziative che non siano di pura sopravvivenza. (continua a pagina 24) Camera caritatis In autunno verrà assegnata un’altra poltrona eccellente: la presidenza della Camera di Commercio. Chi succederà a Menarin, oggi alla Fiera? Le ambizioni di Calearo (Assindustria) dovranno scontrarsi con la resistenza di Galan & soci azzurri. In palio un centro nevralgico di relazioni e di potere a pagina 4 Vigili del fuoco a secco: niente fondi & da pagina 6 Esclusivo: il piano del Museo Fabbrica Alta COPPIELLO GIOVANNI s.n.c. Via S.G. Barbarigo, 26 35010 VIGONZA (PD) tel. 049/725596 - Fax 049/8930525 Stab. di Prod. e Conf. via Muggia, 2 - 35010 VIGONZA (PD) www.coppiello.it Anno 2 - Numero 68 - Sabato 21 luglio 2007 a pagina 10 Le 2 torri di Bassano: un progetto con molti “ma” a pagina 12 Centomo: dopo Sanremo, la Walt Disney a pagina 22 Apertura Piscina Comunale Scoperta Viale Forlanini, 13 – Vicenza dal 19 Maggio 2007 tel 0444-924758 fax 0444-924868 Apertura Acquapark Altavilla Vicentina Via Mazzini – Altavilla dal 26 Maggio 2007 tel/fax 0444-574868 Orari di apertura Dall’apertura al 10 giugno Dal lun al ven 12.00-19.30 Sab/Dom 9.00-19.30 Dall’11 giugno Dal lun al ven 9.00-19.30 Mer/Ven 9.00-21.00 www.piscinedivicenza.it [email protected] DVD - Oggettistica - Regali - Riviste Coadiuvanti erotici - Calzature - Vestiti - Intimo ALTE DI MONTECCHIO M. (VI) S.S. 11 (VICINO EX BOOM) Tel. 0444 698302 APERTO 13,00-21,00 www.sexyshoppuntog.it 3 21 LUGLIO 2007 interventi L’intervento. Il motu proprio di Papa Benedetto XVI apre la strada al rito antico. “Per riprendere conoscenza delle proprie radici” Finalmente la messa in latino Senza paure e senza divisioni Durante gli ultimi anni del sino alla riforma del 1969 con pontificato di Giovanni Pao- piccole modifiche, l’ultima lo II si ventilava che sarebbe quella di Giovanni XXXIII. uscito un documento pontificio che avrebbe consentito, Con la chiarezza che gli è senza più l’autorizzazione solita, il papa ricorda: “In dell’ordinario diocesano, il talune regioni non pochi fevescovo, la celebrazione della deli aderirono e continuano S. Messa secondo il Messale ad aderire con tanto amore in vigore fino al 1969, e che ed affetto alle antecedenti si esprime nella lingua latina; forme liturgiche”, pertanto è la lingua cara alla chiesa cat- necessario provvedere. Così tolica, che non ha mai esclu- in dodici articoli sono indiso anche altri tipi di liturgie cate le regole per provvedere e lingue, come quella greco- a tutto il popolo di Dio. Inbizantina. Ora con il Motu fatti, recita il primo articolo proprio di Benedetto XVI il del Motu proprio: “Il Messale problema è risolRomano promulto definitivamen- Non è stato gato da Paolo VI te. Il papa, da cui è l’espressione ore non sarà discende ogni podinaria della «lex il latino ad testà nella Chiesa orandi» («legge cattolica, ha in- allontanare della preghiera») dicato con dodici i fedeli dalle della Chiesa catcelebrazioni, articoli come si tolica di rito lapossa e si debba semmai tino. Tuttavia il poter utilizzare il un certo Messale Romano rito antichissimo creativismo promulgato da della chiesa cat- liturgico san Pio V e nuotolica, sistemato vamente edito dal da san Pio V nella beato Giovanni seconda metà del Cinquecen- XXIII deve venir considerato to, che pubblicò il catechismo come espressione straordiromano e il breviario roma- naria della stessa «lex oranno riformato e il Messale ro- di» e deve essere tenuto nel mano. Quest’ultimo è giunto debito onore per il suo uso Fatti, personaggi e vita vicentina www.vicenzapiu.com [email protected] Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO [email protected] Direttore Responsabile ROBERTO BERTOLDI Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza [email protected] & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Redattori LUCA MATTEAZZI [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] ILARIO TONIELLO [email protected] Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: ANDREA ALBA ANDREA BASSO FRANCESCO CAVALLARO GIULIANO CORÀ GIOVANNI MAGALOTTI Redazione di Verona Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Stampa Stampato dalla Pentagraph S.r.l. via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizz.Tribunale C.P. di Verona nr. 736/03 del 29/09/2003 Supplemento della Cronaca di Trento del 3 febbraio 2007 Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000 venerabile e antico. Queste due espressioni della «lex orandi» della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella «lex credendi» («legge della fede») della Chiesa; sono infatti due usi dell’unico rito romano. Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal beato Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della liturgia della Chiesa”. Seguono poi le norme che consentono ad ogni parroco laddove vi fosse esplicita richiesta di celebrare secondo il Messale del 1962 e così pure per le comunità religiose e per i singoli sacerdoti che intendessero compierlo. Il vescovo, che è il liturgo della diocesi, veglierà su tutto e provvederà per quei fedeli che richiedessero il rito antico. Come si può comprendere non c’è nulla da temere, perché con il Motu proprio si esprime e si rinnova la continuità della Chiesa cattolica e della sua liturgia. Le diverse forme liturgiche esprimono sempre l’unità, come avviene ad esempio per il rito ambrosiano o quello della Chiesa uniate di Ucraina. Lo stesso messale del 1969, detto anch’esso “romano” è in primo luogo redatto in latino e poi tradotto nelle lingue locali. Ricordo che nella forma latina è utilizzato nella Chiesa di san Vincenzo, per volere di mons. P.G. Nonis, anche a Vicenza. E sarebbe inoltre bene ricordare che non è stato e non sarà il latino ad allontanare i fedeli dalle celebrazioni eucaristiche, semmai un certo creativismo liturgico, unito magari a sociologismi politicanti. La celebrazione liturgica del Sacrificio della Messa, secondo il rito detto di san Pio V, che ha sempre continuato ad essere celebrato con le debite autorizzazioni dei vescovi, a Verona presso la Chiesa di Santa Toscana, è, in latino un segno di universalità della chiesa e ha arricchito, prosegue il papa “non solo la fede e la pietà, ma Vaticano, preparazione alla celebrazione della Santa Messa domenicale anche la cultura di molte popolazioni. Consta, infatti, che la liturgia latina della Chiesa nelle varie sue forme, in ogni secolo dell’età cristiana, ha spronato nella vita spirituale numerosi Santi e ha rafforzato tanti popoli nella virtù di religione e ha fecondato la loro pietà.” Così anche nella Diocesi di Vicenza con l’aiuto pastorale del vescovo mons. C. Nosiglia, quanto indica il papa con il Motu proprio avrà seguito. E non si abbia paura della lingua latina, può bene esser resa comprensibile, visto l’aumentato grado di istruzione, e sarebbe ora che la cultura italiana, anche attraverso le forme della liturgia romano antica, riprendesse la conoscenza e il valore delle proprie radici. Italo Francesco Baldo Professore di filosofia Esponente associazione “Una Voce” 4 21 LUGLIO 2007 fatti¬izie In autunno si rinnovano i vertici dell’ente camerale: una posizione strategica che fa gola ai poteri forti della città. Assindustria e Forza Italia in testa Il commercio della Camera e la faida per il dopo Menarin DI LUCA MATTEAZZI In tanti, soprattutto tra quelli che contano, si sono già segnati l’appuntamento in agenda. Il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio, previsto per il prossimo autunno, si annuncia come uno dei passaggi cruciali della nuova stagione politica. Uno di quei momenti in cui si riesce ad intravedere chi ha in mano il bastone del comando e chi, invece, deve accontentarsi di un ruolo da comprimario in attesa di tempi migliori. E le grandi manovre in vista di quello che sarà un banco di prova fondamentale per decifrare come si stanno muovendo i poteri della città sono già cominciate. Proprio in questi giorni le varie associazioni di categoria hanno depositato i nomi dei propri candidati al consiglio della Camera, nomi all’interno dei quali dovrà poi essere scelto il nuovo presidente. Le sorprese non mancano: come anticipato la settimana scorsa, Giancarlo Galan infatti gli Industriali, non hanno inserito nella loro sestina il presidente uscente Dino Menarin, che pure era arrivato alla guida dell’ente di corso Fogazzaro dopo un’esperienza da direttore generale a Palazzo Bonin Longare. Al suo posto c’è invece il nome di Massimo Calearo, che in molti indicano il cavallo vincente nella corsa alla presidenza. La partita, però, è complessa. Ecco perché. Il perché della Camera di Commercio Non è facile riassumere le funzioni di un ente complesso come la Camera di commercio. Cercando di sintetizzare, come prima cosa c’è il compito di rappresentare e promuovere il sistema economico della provincia: ogni Camera ha un consiglio, i cui membri sono nominati da tutte le associazioni di categoria (compresi sindacati, cooperative e associazioni dei consumatori) in base al loro peso specifico, una giunta, con deleghe operative paragonabili a quelle di un assessore (ai servizi alle imprese, al commercio estero, all’industria, all’artigianato e così via), e ovviamente un presidente che la rappresenta. Tra le funzioni affidate all’ente, si possono distinguere quelle che hanno una funzione burocraticoamministrativa, ad esempio tenere il registro delle imprese e dei brevetti, aggiornare i dati statistici e gestire un completo sistema di informazione commerciale (con i dati di tutte le società operanti sul territorio), quelle pensate per garantire il regolare funzionamento del mercato (i servizi di arbitrato per risolvere i contenziosi, la promozione di contratti standard, il controllo sui prezzi), e quelle più marcatamente promozionali. Che sono anche le più interessanti: è qui infatti che si concentrano le attività di formazione (corsi, seminari, dibattiti, finanziamento di studi e ricerche), i servizi alle imprese (come tutta la rete di assistenza per le aziende che vogliono operare sui mercati esteri), la distribuzione di contributi e, dulcis in fundo, la vasta rete di enti e società collegati. Tra le altre, alla Camera di commercio di Vicenza fanno riferimento i consorzi Vicenza è e Promoveneto per la promozione del turismo, l’azienda speciale Vicenza Qualità, la Fondazione Giacomo Rumor e il Centro Produttività Veneto ad esso collegato, il Centro studi sull’impresa e sul patrimonio industriale, l’Ente per i vicentini nel mondo e lo Sportello Area Balcanica. Senza dimenticare la Fiera (di cui è uno dei tre soci fondatori), la Fondazione Studi universitari (idem) gli Aeroporti vicentini (anche qui è tra i soci principali), solo per ricordare le principali. L.M. Il peso della Camera di Commercio Il primo punto da chiarire è il peso della Camera di Commercio, e della sua presidenza in particolare, sulla vita e sulla politica vicentina. La risposta è abbastanza semplice: al di là delle funzioni documentali, che vanno dal registro delle imprese all’aggiornamento degli indici e degli annuari economici, la stanza dei bottoni dell’ente che fu di Danilo Longhi riveste un ruolo strategico ed è in grado, volendo, di condizionare le scelte e lo sviluppo della città. “Intanto perché è l’espressione di tutte le categorie economiche di un sistema importante come quello vicentino, e questo le dà un valore di primo piano anche a livello nazionale, all’interno di Unioncamere – osserva Federico Formisano, esponente dell’associazione per il Partito Democratico con una lunga esperienza come consigliere comunale alle spalle -. Poi, a livello locale, la Camera di Commercio entra con un ruolo decisivo in numerosissime questioni”. L’elenco, in effetti, è lungo. Basti ricordare che la Camera di Commercio è uno dei soci fondatori, e oggi degli azionisti di maggioranza, dell’Ente Fiera, oppure che è socia nella società degli Aeroporti vicentini (vedi box). E spesso, quando i soci pubblici (leggi Provincia e Comune) non hanno la stessa linea d’azione, è proprio la Camera di Commercio a fare da ago della bilancia nelle decisioni che contano. È stato così per gli Aeroporti, ad esempio, o, più in piccolo, per lo stallo della biblioteca La Vigna, rimasta per oltre un anno senza presidenza. Fino, appunto, all’intervento di mediazione da parte dell’ente presieduto ancora per qualche mese da Dino Menarin. Non solo: alla Camera di Commercio fa riferimento una fitta rete di enti, consorzi e società, dal consorzio Vicenza è all’Ente per i vicentini nel Mondo, da Vicenza Qualità alla fondazione Mariano Rumor. Posti di prestigio, quasi sempre ben remunerati, che permettono di accontentare una gran numero di amici e di amici degli amici. E che significano relazioni, contatti, canali informali per arrivare ad incidere, anche senza apparire troppo, in tante decisioni di peso. Un trono Amelia Sartori molto ambito Ricapitolando, quindi, la Camera di Commercio rappresenta tutte le categorie economiche della provincia, provincia che è una delle prime in Italia per reddito e produttività, e già questo basta ad assicurare prestigio e visibilità. In secondo luogo, la Camera di Commercio ha un ruolo di mediazione strategico con gli enti pubblici, ed è spesso determinante nella complessa partita a scacchi con i gruppi di interesse privati. Infine: l’ente camerale distribuisce posti e poltrone di cda in abbondanza, e riesce ad influire sulla destinazione di finanziamenti, appalti, progetti (i fondi per la ricerca, ad esempio): in altre parole, riesce a muovere soldi e interessi, che sono le leve per fare pressioni, in modo efficace, sia sul mondo della politica si su quello dell’imprenditoria. Non c’è da stupirsi, quindi, se Danilo Longhi, il più noto tra i presidenti dell’ente, fosse considerato, nei suoi ultimi anni di attività, Massimo Calearo la mente di tutto quello che avveniva in città. Così come non c’è troppo da meravigliarsi se adesso Massimo Calearo punta a passare dal ruolo, provvisorio e non più rinnovabile, di numero uno degli Industriali, a quello di guida dell’istituzione di corso Fogazzaro. La sfida: Calearo - Galan Il punto caso mai, è un altro. Se davvero Calearo arrivasse alla presidenza della Camera di Commercio, il gruppo di potere che gli è vicino, che fa capo ai vertici di Assindustria, e che già oggi controlla molti punti chiave della città (a cominciare dai principali mezzi di informazione, come documentato su VicenzaPiù numero 52) si ritroverebbe con un’altro asso nella manica. Cosa faranno, quindi, i loro avversari, tutti quelli che non vedono di buon occhio un allargamento della rete di influenza di Calearo & Co.? I primi della lista sono, ovviamente, i vertici di Forza Italia, Giancarlo Galan e Lia Sartori, che da mesi portano avanti una guerra contro la lobby di Assindustria, a loro dire dominante. I membri del consiglio camerale, cioè coloro che dovranno poi eleggere il presidente, ad esempio, devono essere nominati dalla presidente della Regione, su indicazione delle categorie economiche: in teoria il via libera veneziano è una formalità, ma è lecito chiedersi se il Governatore cercherà di sfruttare questa occasione per far sentire la propria voce? Oppure dovrà cercare una tattica alternativa, magari sfruttando la sponda in qualche altra associazione di categoria? E le altre categorie economiche - Apindustria, commercianti, agricoltori – il cui voto è fondamentale per l’elezione del presidente (serve una maggioranza qualificata dei due terzi, almeno all’inizio), accetteranno di farsi rappresentare ancora una volta, come è già stato con Menarin, da un uomo che proviene dall’Associazione Industriali? Tante domande e, per ora, poche risposte. L’impressione è che Galan abbia le armi spuntate, e pochissime possibilità di manovra. Al tempo stesso, però, Assindustria, se davvero punta alla presidenza della Camera, dovrà trovare un accordo con alcune delle altre associazioni di categoria. L’estate sarà rovente, e non solo per il solleone. 5 RISTORANTE PIZZERIA SPECIALITÀ PESCE GIADA MONTE BERICO s.r.l. Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza Tel 0444 235470 [email protected] – www.aisettesanti.it Chiuso il lunedì DI 21 LUGLIO 2007 fatti¬izie Un’inchiesta del Gazzettino fa luce su costi e sprechi della Serenissima Sullo sfondo il progetto di concessionaria unica del Nordest Autostrada Br-Pd, holding di 30 società. Duello Dal Lago-Galan ALESSIO MANNINO E’ scoppiato il bubbone autostradale. Merito di una dettagliatissima inchiesta del ringalluzzito Gazzettino (che pure naviga in pessime acque, inspiegabilmente abbandonato a sé stesso dal suo recente acquirente, il potente uomo d’affari romano Francesco Gaetano Caltagirone, padrone del Messaggero). I dati sciorinati sulle pagine del quotidiano di Venezia compongono un duro atto d’accusa verso le società che hanno in gestione i 700 km delle tratte venetofriulane, di cui poco più di 300 nel solo Veneto. Autobrennero, Autovie Venete, Serenissima Brescia-Padova, la Padova-Venezia: quattro società, un consigliere d’amministrazione per ogni 4,4 km per un totale di 68 consiglieri pescati fra amministratori e sottobosco politico, una ragnatela di partecipazioni incrociate fra enti (Regione, Province, Comuni) e conseguente ‘ubiquità’ di consiglieri col sedere in più poltrone contemporaneamente, con uno statuto di diritto privato ma tutte con un capitale a maggioranza pubblica. E un piccola, grande pochade di pura marca italica: i compensi dei consiglieri – pagati dai cittadini – “potrebbero rientrare nei divieti previsti dalle leggi e nel diritto alla privacy”. Emolumenti top-secret: una barzelletta. Caso principe, la Brescia-Padova da pochi mesi presieduta dall’ex presidente della Provincia di Vicenza, la leghista Manuela “Serenissima” Dal Lago. Prorogata fino al 2026, 182 km di tratta (da spartire fra i 146 dell’A4 e i 36 dell’A31 Valdastico), un recenManuela Dal Lago te aumento da 13 a 15 componenti del cda (12 km di asfalto a testa), la società è finita nel RISTORANTE PIZZERIA SPECIALITÀ PESCE GIADA MONTE BERICO s.r.l. Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza Tel 0444 235470 [email protected] – www.aisettesanti.it Chiuso il lunedì Il commissario Costa e il sindaco Hüllweck d’accordo: la base serve all’Italia Dal Molin Usa opera di interesse nazionale. Di quale nazione? L’ingresso dell’autostrada Brescia-Padova mirino di un’interrogazione dell’Italia dei Valori, il partito del ministro Antonio Di Pietro. Si è saputo così che nel 2005 per ogni 100 euro di ricavi ne spendeva 103, con un aumento del 75% dei costi. Che l’autostrada Serenissima non pensa solo a fare l’autostrada, ma è diventata una holding finanziaria con 30 (trenta) società orbi- Giancarlo Galan tanti: 4 controllate, 11 controllate indirette, 8 collegate, 7 collegate indirette. Che l’intero cda nel 2006 è stato pagato 1 milione e 200 mila euro (cifra destinata a lievitare già da quest’anno, dati i due consiglieri in più e il raddoppio della carica di vicepresidente). Media aritmetica: 90 mila euro l’anno a testa. E che, infine, due di queste società hanno sede una a Rotterdam (la Unifracom BV, il cui 70% è detenuto dalla Brescia-Padova) e un’altra in Lussemburgo (la Serenissima Investments SA, 75% del capitale). Il perché una società concessionaria di tratte autostradali – pur essendole permesso dalla legge, sia chiaro – si avvale di sigle estere con sede in noti paradisi fiscali, rimane un mistero. La presidente Dal Lago, infatti, è in ferie e non ha ancora risposto. Il disegno alternativo che si nasconde tra le righe dell’attacco frontale al ‘maxi-spreco autostrade’ è la fusione in un’unica società da Brescia a Trieste, sorella gemella di quella vagheggiata dal presidente della Regione Veneto, l’azzurro Giancarlo Galan, per il febbricitante settore delle ex municipalizzate. E infatti chi ha applaudito alla requisitoria contro la Casta dell’asfalto? Proprio lui, che ha definito il caso uno “scandalo” sul quale “i parlamentari del centro destra presenteranno proposte tese a porre fine a quanto vado denunciando da anni, purtroppo in assoluta solitudine” (Gazzettino, 14 luglio 2007). Oh bella, c’eravamo persi qualcosa. O forse siamo un po’ arretrati, non al passo con i tempi, e ci è sfuggito l’evoluzione di un antico concetto come l’interesse nazionale. Venerdì 13 (data infausta?) di questo mese, il commissario ad acta per il Dal Molin, l’europarlamentare ulivista ed ex sindaco di Venezia Paolo Costa, ha incontrato per la prima volta esponenti del No Dal Molin. Quelli del fronte ‘moderato’: Coordinamento dei Comitati (figura di riferimento: Giancarlo Albera), comitato referendario Più Democrazia e Partecipazione, Famiglie per la Pace, Rete Lilliput. Oltre a chiarire che documenti ufficiali da impugnare non ce ne sono (salvo la lettera del 18 maggio del premier Prodi all’ambasciatore Spogli: un po’ pochino) e che in ogni caso l’ultima parola spetta al Consiglio dei Ministri che ha già deciso per bocca del suo Presidente, Costa ha aggiunto al suo arco una freccia che colpisce dritto al cuore le ragioni del No: “la base americana al Dal Molin è da considerarsi opera di difesa nazionale”. Bum. Una precisazione-bomba: significa che la valutazione d’impatto ambientale diventa automaticamente priva di qualsiasi valore, ma soprattutto – ed è qui il punto esplosivo – che un insediamento a esclusivo uso dell’esercito statunitense, voluto dagli Usa per motivazioni logistico-strategiche che attengono ai loro bisogni, come d’incanto diventa necessario alla nostra difesa, all’interesse dell’Italia. Prima era sempre stato detto che trattasi di richiesta da alleato ad alleato, ora invece si è trasformata in una decisione autonoma del governo italiano per la sicurezza nazionale. I 2500 parà a stelle e strisce che si assommeranno agli altrettanti che da quattro anni a questa parte partono regolarmente dalla Ederle alla volta dell’insanguinato Iraq, sono forse utili alla difesa del nostro Paese? Non è una domanda polemica. E’ una domanda retorica, perché la risposta non può essere che no. I soldati della 173ª airborne brigade sono addestrati per fare i paracadutisti in scenari di guerra. L’Italia non è in guerra (e quando lo è la chiama missione di pace: vedi Afghanistan). Il conflitto planetario che gli Stati Uniti combattono dall’11 settembre 2001 è contro il terrorismo, e noi siamo al loro fianco. Ma non risulta che le truppe di stanza a Vicenza possano difenderci da un attacco terroristico: sono, lo ripetiamo, parà, mica teste di cuoio. E inoltre: la ‘questione-dormitorio’. Costa ha dichiarato: la Ederle 2 consisterà in “alloggi, caserme, attività sociali e sportive. Dentro non ci saranno attività militari”. E allora, ammesso e non concesso che non ci saranno “attività militari”, a che serve alla nostra ‘difesa nazionale’ una caserma-dormitorio? Un’ultima osservazione. Proprio grazie alla ‘rivelazione’ del commissario governativo, è venuta a galla la verità sui finanziamenti per l’unica contropartita finora emersa ufficialmente: il completamento della circonvallazione a nord della città. “Il Dal Molin non è un regalo agli Stati Uniti, ma è un’opera di interesse nazionale. … Questo vuol dire che lo Stato italiano può assumersi oneri economici autonomamente, senza dover per forza batter cassa dagli Usa”, ha detto al Giornale di Vicenza il sindaco Enrico Hüllweck pochi giorni fa. Era ora. Come Vicenza Più aveva documentato dando un’occhiata alle opere accessorie alle basi Usa di Aviano e Sigonella, gli alleati americani non scuciono un dollaro: ci pensa Roma. Cioè anche un po’ noi, cittadini vicentini. Se almeno sapessimo qual è il nostro interesse, nell’avere un Dal Molin che parla americano… A.M. 6 21 LUGLIO 2007 approfondimenti Sotto organico, senza fondi, abbandonati dal governo. Radiografia dei Vigili del Fuoco, un Corpo molto malato Pompieri sul lastrico. Fortuna che ci sono i precari… DI A LESSIO M ANNINO Vigili del Fuoco. Ci ricordiamo di loro nelle emergenze, quando sentiamo la sirena e li vediamo sfrecciare verso un incendio o un incidente. Ma sappiamo poco, pochissimo dei loro problemi. Che poi diventano fatalmente anche i nostri, quando abbiamo bisogno di loro. 5 distaccamenti (ciascuno con 29 unità), e di cui 88 nel capoluogo. “Ma il dato reale non è mai stato questo: non ci sono 233 operativi, ce ne sono 200. E di realmente effettivi, a disposizione 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, ce ne sono appena una cinquantina”. Per fare un raffronto, basti pensare che una realtà più piccola come la città di Rovigo ha lo stesso organico di Vicenza. “Poi dobbiamo fare i conti, allo stato attuale, con 75 mila pratiche di protezione incendi”, prosegue nel suo j’accuse Nodari, “ciascuna per ogni azienda che apre. Bene: sa quanti sono gli addetti all’ufficio pratiche? Tre”. Il reparto amministrativo consta di 20 persone, più una decina di funzionari per gli aspetti tecnici. Numeri che parlano chiaro, a maggior ragione se confrontati con quelli delle vicine Padova e Verona, che pur dovendo smaltire meno scartafacci (rispettivamente 34 mila e foto Carlo Felice Personale insufficiente Nel Vicentino la situazione dei pompieri è critica. Anzi, definirla così è un eufemismo: mancano uomini, mezzi, fondi e la necessaria considerazione da parte della politica. “In provincia di Vicenza abbiamo ancora la pianta organica di 30 anni fa, quando ancora il nostro era un territorio prevalentemente agricolo”, esordisce il segretario provinciale e regionale della Federazione Vigili del Fuoco-Cisl Daniele Nodari . I dati ufficiali parlano di 233 uomini in servizio operativo, suddivisi in Domare le fiamme è un mestiere pericoloso ma i riconoscimenti sono sempre meno Spegnere incendi, lavoro ingrato Qual è la prospettiva di lavoro e di carriera per chi fin da piccolo ha il sogno di ‘fare il pompiere’? Meglio cambiare sogno. Prendiamo il caso di Daniele Nodari. 22 anni di servizio, attualmente caposquadra esperto, sindacalista per passione. Ebbene, in giro a spegnere fuochi o soccorrere feriti, con la responsabilità penale dei propri uomini, mezzi e materiali, la sua busta paga è di 1380 euro netti al mese. Ma è legando questa cifra da fame ad altre due considerazioni che si ha ben chiaro il quadro. Quando è entrato nel corpo prendeva l’equivalente di 1200 euro di oggi: calcolate voi la differenza. E soprattutto, le aspettative di carriera sono nulle. Praticamente, arrivati al suo grado, ci si ferma lì. Anzi, addirittura al livello superiore si verrebbe pagati meno, se non fosse che con il nuovo contratto è stata introdotta una ‘una tantum’ che arrotonda lo stipendio. Rob de matt, direbbero in Brianza. A.M. 28 mila), hanno il doppio del personale. Per la verità, nel 2003 un aggiornamento degli organici è stato fatto. Ma solo sulla carta: “A noi sarebbero stati assegnati 272 unità, cinquanta in più rispetto ad ora. Ma il decreto attuativo non è mai stato approvato”. Concorsi clientelari Nel corpo dei pompieri, istituito nel 1941 in tempo di guerra e da allora mai riformato nella sua organizzazione territoriale, si entra per concorso. L’ultimo “vero” concorso, sottolinea Nodari, risale al 1998, dieci anni fa: 184 posti in tutta la penisola. Una miseria. E infatti poi, nel corso degli anni, ne sono stati immessi 4 mila. Non è che la politica usa la leva dei concorsi per infornate di raccomandati e clientele varie? “Ecco, io dicevo che l’ultimo vero concorso è stato nel ’98 perché quello del 2004-2005, per sole 110 unità, è stato più un provvedimento ad hoc del governo Berlusconi per accontentare qualcuno. Soltanto noi avremmo bisogno di cinquanta in più, si figuri!”, esclama il sindacalista. Con questo governo va meglio, ma appena di un po’: “Ha quattro liste d’attesa da cui attingere nuovo personale, rimanenze di vecchi concorsi. Ma una è una graduatoria di volontari, molti dei quali meridionali”. San Precario Volontari significa precari: lavoratori a chiamata a disposizione per 20 giorni alla volta. Se non ci fossero loro, spiega Nodari, il Nord Italia non avrebbe vigili a sufficienza nemmeno per le grandi emergenze: “Nel Vicentino il bacino dei precari è di 150 persone. E non sono solo ragazzi: ci sono anche 40-45nni”. La fame di lavoro si fa sentire anche qui, dunque. Una possibile soluzione? Il disegno di legge fermo a Roma per creare concorsi su base regionale, in modo da venire incontro alle esigenze reali del territorio. Fermo perché mancano i fondi. “Un solo dato: nell’ultima finanziaria non solo hanno ancora una volta tagliato gli stanziamenti I vigili del fuoco di Schio durante una esercitazione per un buon 30%, ma per regolarizzare i precari hanno messo da parte soldi bastevoli per 25 unità. 25 per tutta l’Italia!”. L’unico che sembrerebbe dare un po’ di speranza è il sottosegretario agli Interni Ettore Rosato (Margherita): “Ha proposto di alimentare un fondo facendo pagare a società aeroportuali e compagnie aeree il servizio che forniamo loro gratis, e mettendo un ticket di 50 centesimi per ogni biglietto aereo venduto. Questo ci frutterebbe, secondo miei calcoli per difetto, 75 milioni di euro circa. Utili per stabilizzare i volontariprecari”. dicare” (parole di Nodari) l’amministratore Zanguio di posticipare, in attesa che da Roma arrivino i soldi. “E non è un caso ci volessero chiudere il gas: se ci tolgono luce e acqua si blocca tutto, non possiamo lavorare”. Una prospettiva che è già realtà, perché l’emergenza di oggi è quella di non poter far fronte alle piccole emergenze che tuttavia i cittadini sentono molto. “Già adesso non riusciamo più a garantire interventi ‘minori’ come per esempio l’apertura porte per chi resta fuori di casa. Drammi quotidiani, soprattutto per gli anziani”, fa presente Nodari. “E soprattutto, quando accadono eventi Amato in contemporanea, non ci e le bollette sono abbastanza squadre Si è arrivati al per agire tempepunto che le stivamente”. Ultiaziende munici- I volontari ma, triste chicca: pali di multiser- sono precari con la vendita di vizi battono cassa a chiamata immobili di enti per le bollette e per 20 giorni. statali e para-stai vigili del fuoco Senza di tali (cartolarizzanon hanno i soldi zioni) decisa dal loro non si per pagare, com’è governo Berlupotrebbero di recente sucsconi, la sede di cesso con l’Aim, gestire Vicenza è ora di che ha minac- le grandi proprietà della ciato di chiude- emergenze Bnl-Generali, non re i rubinetti del più dell’Inpdap. metano. Nodari Quindi adesso si va giù duro: “A giugno in paga l’affitto a un privato e parlamento il nostro mini- non più allo Stato, e in più stro competente, Giuliano le spese di manutenzione Amato (se mi permette: un restano addebitate al precevero imbecille) ha esplicita- dente proprietario. Insommente invitato a non pagare ma, paga il ministero degli le bollette. Il giorno dopo, Interni. Cioè i vigili del fuodico il giorno dopo, si è pre- co. Conclusione di tutta la sentato l’omino dell’Aim”. Il storia: se dovessimo lamencaso di Vicenza si è risolto tarci per un disservizio dei con l’intervento del prefetto pompieri, sappiamo con chi Mattei che è andato a “men- prendercela. 7 approfondimenti 21 LUGLIO 2007 La giornata di un pompiere nel racconto di chi lavora in via Fanini. Routine, cameratismo e tanti imprevisti. Non sempre graditi Preghiere e incendi: la dura vita del vigile del fuoco DI LUCA MATTEAZZI A volte non resta che farsi il segno della croce e affidarsi a Santa Barbara, la protettrice dei vigili del fuoco. Quello del pompiere è un lavoro duro, e si sa: devi essere sempre pronto a tutto, a risolvere i piccoli incidenti della vita quotidiana come ad affrontare situazioni di emergenza ad alto rischio, spesso con pochissimo tempo a disposizione per decidere. Se poi ai normali rischi del mestiere aggiungi il fatto di lavorare con gli uomini contati e con tanti giovani che devono ancora costruirsi la loro esperienza sul campo, come spesso succede al comando di Vicenza, allora le cose diventano molto difficili. E fare un pensierino ai santi in paradiso viene quasi normale. Eppure, in teoria, la giornata tipo di un vigile del fuoco non dovrebbe essere troppo complicata. “Ci si trova alle otto del mattino per l’adunata e per assegnare compiti e partenze - racconta Massimo Verzara, caposquadra al comando di via Fanini -. Quelle che noi in gergo chiamiamo partenze, altro non sono che l’ordine di uscita delle varie squadre: la prima partenza è una squadra di cinque vigili, pronta ad uscire per le chiamate più gravi ed urgenti; la seconda partenza è una squa- La giornata scorre tra le chiamate d’emergenza e la routine del controllo dell’attrezzatura dra di quattro vigili, chiamata in causa per gli interventi minori, come gli anziani che rimangono chiusi fuori da casa. In più ci può essere un’autobotte o una autogru di supporto. Subito dopo l’adunata si verifica la funzionalità dei mezzi, poi ci si dedica ai compiti della mattinata, i tubi da lavare, le macchine da ingrassare, il controllo che tutto sia in ordine ed efficiente”. Normale routine, insomma, almeno fino a quando non arriva una chiamata. Perché in quel caso si pianta tutto e si scatta. “In tre minuti siamo già in strada, qualsiasi cosa succeda”. Altrimenti la giornata tipo prevede pranzo, pausa relax fino alle 15 (“qualcuno legge un libro, qualcuno chiacchiera, qualcuno guarda la tv”) e poi addestramento per tutto il pomeriggio: sui nuovi materiali, sulle nuove tecniche di intervento e su molto altro, visto che, a dispetto del nome, i vigili del fuoco non si muovono certo solo in caso di incendio. “Dica qualcosa e noi lo facciamo – scherza Verzara -. dal gattino sull’albero o dal nido di calabroni, fino ai grandi incendi e agli incidenti stradali, noi interveniamo sempre”. Si continua fino alle 8 di sera, quando si lascia il posto ai colleghi che fanno la notte: in tutto viene fuori un turno da 12 ore, che viene intervallato con un riposo da 24 ore e con uno da 48 ore. Poi si ricomincia. Al di là dei turni, comunque, il vero problema è però la mancanza di rotazione nei vari incarichi, causata dalla cronica carenza di personale. “In linea teorica, si dovrebbe ruotare l’assegnazione alle partenze – continua il caposquadra -, in modo che non siano sempre i soliti a ni piene di incognite e di rischi. finire nella prima partenza, che “L’incendio è sempre la cosa che è quella più impegnativa, per- fa più paura: non sai mai cosa ché esce sempre e con le situa- trovi, soprattutto se a prendere zioni più gravi. Invece non ci si fuoco è qualche grossa fabbrica. riesce quasi mai, e sono sempre Eppure ad un certo punto devi i soliti a spartirsi i turni”. rischiare, devi entrare, anche se A questo si aggiunge poi il fatto non sai esattamente cosa può che a Vicenza il grosso del per- accadere all’interno. E a volte sonale è costituito da giovani, e non puoi nemmeno sperare che ci sono tanti volontari disconti- i rinforzi arrivino in fretta, pernui. Tutti bravi e pieni di buo- ché sai che ci metteranno un bel na volontà, questo nessuno lo po’”. mette in dubbio, ma non si può Cosa resta, dunque? La graticerto pretendere che abbiano ficazione da parte della gente, l’esperienza di chi ha alle spalle quella non si discute. “Anche anni di servizio. “Vicenza è un se va detto che nel momento comando di passaggio – spie- del bisogno ti elogiano tutti ga ancora Verzara -. arrivano – puntualizza Verzara -, ma molti vigili giovani, stanno qui poi non è che si faccia granché, qualche anno e poi, giustamen- soprattutto da parte dei politite, chiedono il trasferimento ci. Noi sono anni che gridiamo in qualche distaccamento più che siamo senza uomini, ma da vicino a casa. Così noi, qui, ci parte della politica ci sono arriritroviamo di nuovo con i vi- vate solo promesse”. E poi resta gili appena usciti dalla scuo- la passione. “Ecco, questo è un la. Questo perché, lavoro che devi fare principalmente, i Qualsiasi se hai passione: la vicentini che fanno problema busta paga è meglio domanda non sono è di loro lasciarla perdere, moltissimi, forse la soddisfazione da competenza: perché stiamo anparte dei dirigenti, dal gattino sul che troppo bene. E meglio lasciar perpoi ci sono i volon- tetto ai nidi dere anche quella. tari, ma sono per- di calabroni, A volte hai qualche sone che durante dall’incendio pacca sulle spalle, la giornata fanno agli incidenti ma se non c’è la pasun altro lavoro, e sione è meglio penstradali magari vengono qui sare a qualcos’aldopo aver già fatto tro. Anche perché le loro otto ore”. qua dentro è un po’ come una Il risultato, dunque, è che spes- famiglia, devi essere capace di so ci si trova ad uscire in con- andare d’accordo con i tuoi coldizioni tutt’altro che ottimali, leghi. Perché quando sei fuori la con squadre inesperte che si tua vita può dipendere da cosa trovano ad affrontare situazio- fa chi ti sta accanto”. 8 21 LUGLIO 2007 fatti¬izie In Veneto la campagna contro i costi della politica vede il governatore Galan contro le Province e la Lega Nord La saga ipocrita degli sprechi La realtà? Tutti fanno lobby DI ALESSIO MANNINO E’ diventata una gara a chi è più vergine: tutti ad accusare tutti di sprechi e occupazione di potere. Regione contro Province, Forza Italia contro Lega, Galan contro autostrade, lobby contro lobby. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Risultato: una grandine di ipocrisia. Gian Antonio Stella. Il suo libro “La casta” ha mescolato nel torbido fondo del clientelismo politico In Veneto la polemica nazio- Sulla scia della campagna gi: Gemmo). Per riassumere: nale contro la Casta (titolo di moralizzazione benedetta sembra di assistere a un condello strabiliante successo dal Cavallino Rampante del- flitto combattuto a colpi d’ineditoriale dei giornalisti del la scena pubblica italiana, il chieste senz’altro utili all’inCorriere della Sera Gian An- Luca Cordero di Montezemo- formazione, ma i cui “sensi tonio Stella e Sergio Rizzo su- lo capo di Confindustria, si unici” fanno sospettare pilogli scandalosi costi della poli- apre un altro fronte. Ma que- taggi politici dettati dai contica) era partita sta volta è Ga- sigli d’amministrazione. Al con l’affondo sui lan a gongolare. Giornale di Vicenza comanda privilegi e preIl Gazzettino il locale ras degli industriabende dei consi( p r o p r i e t a r i o : li Massimo Calearo, nemico glieri regionali. il costruttore giurato di Galan, che non gli Viaggi all’estero, romano Fran- perdona l’affiliazione al clan autoblù, pensiocesco Gaetano montezemoliano. namenti dorati, Caltagirone, telefonini: una molto vicino Buone ultime sono arrivate sagra comune all’Udc) confe- le Province. E qui non si sa in tutta Italia. ziona un’inchie- se farsi strappare un sorriso Ne viene fuori sta a puntate o cascare le braccia. Riuniti un caso umano: sul poltronifi- in conclave sabato 14 luglio, quello del presicio delle socie- i sette enti provinciali venedente del consi- Marino Finozzi (Lega) attacca gli sprechi regionali tà autostradali ti hanno reagito con rabbia glio veneto Ma(vedi pag. 5). all’anatema dello straripanrino Finozzi (Lega Nord), che Con la lente della politica, la te governatore forzista, che prima respinge le accuse e poi sequela di articoli molto ben due giorni prima ne aveva si fa promotore di un taglio documentati dell’agonizzante sollecitato l’abolizione pura sull’onda di articoli sparati a giornale venee semplice. A tutto gas dal Corriere del Ve- ziano è un duro tale ritornello neto, succursale locale della colpo alla Dal che si sente da casa madre di via Solferino. Il Lago, cioè alla trent’anni, le governatore Giancarlo Galan Lega maroniana Province hanno va su tutte le furie: “non sono (il filo-forzista replicato con questi gli sprechi”, sentenza il Stefano Stefaun altro meno Doge Azzurro. E contrattac- ni, difatti, tace). ammuffito, ma ca: guardate le società rette Qui da noi, sotto solo di poco: dai leghisti, come l’autostra- le volte del Pal“Vogliamo il da Serenissima Brescia-Pado- ladio, il restaufederalismo, va, da poco presieduta dall’ex rato Giornale di la Regione depresidente della Provincia di Vicenza aveva leghi poteri”. Vicenza Manuela Dal Lago. già provveduto a Chi lo avrebbe Affiora lo scontro politico che sferrare l’attacco mai detto che non smette di montare sotto al dominio gala- Il governatore Galan: “Le spese inutili sono altre” Galan avrebbe traccia fra i capannoni della niano puntando fatto proprio un pianura veneta: Forza Italia i fari sul caso Pedemontana, punto forte del libro di Stelcontro Lega. Il Pollaio delle altro focolaio d’infezione af- la, suo fustigatore da quel dì? Libertà ha due galli che non faristica, coi suoi appalti alla Già, perché nel capitolo dedifanno che beccarsi. E ogni galassia di imprese amiche cato a questi enti intermedi tema diventa un pretesto. dei vertici di Forza Italia (leg- da Comuni e Regioni, quel formidabile topo d’archivio delle Autonomie locali deledi Stella distrugge le Provin- gando ai vari enti” (Davide ce senza tanti complimenti. Zoggia, Venezia, centrosiniI poteri reali sono solo un stra); “No a facili e impulsive paio: “Edilizia scolastica per eliminazioni di enti scomodi” gli istituti superiori (le ele- (Leonardo Muraro, Treviso, mentari e le medie toccano ai Lega). Difesa d’ufficio biparComuni) e quel pezzo di via- tisan, come si vede: per ribilità che l’Anas dimensionare il reputa meno imcostoso ginepraio portante. Il resto, Le Province di istituzioni chiedallo smaltimento s’appellano dono di fabbridei rifiuti, spesso al verbo di carne un’altra e gestiti dai comchiamano “scoStella: “si missari regionali, mode” realtà che deleghi di più” ai poteri in manon a caso i cittateria di sviluppo Peccato che dini non sentono, economico, teori- lo scrittore, non percepiscono camente basati sui nel suo libro, come utili. Anche distretti industria- le demolisca il nuovo inquilino li, sono castelli in di Palazzo Nievo, aria” (p. 222, cit. il leghista (stefadel costituzionalista diessino niano) Attilio Schneck era Augusto Barbera). presente. Nel senso che faceva presenza. Non ha preso Galan ovviamente non è di- una posizione forte e chiara, ventato “stelliano”: gioca è rimasto nell’ombra. Sarà solo la sua partita di potere mica perché è ancora con le contro chi gliene vuole ruba- gomme a terra, in attesa che re dei pezzi, cioè i presidenti si sblocchi il braccio di ferro delle Province. Costoro, però, con Forza Italia, ferma nel rearrivano a dire cose tipo: “La clamare il potere assoluto in Regione istituisca il Consiglio giunta? Motivazioni tecniche? No, politiche. Un aiutino a Fi contro la Lega Ptcp bocciato dalla Regione, il vero perché E’ parso un fulmine a ciel sereno. Ma siamo sicuri che il presidente della Provincia Attilio Schneck, ancora beato fra le bellezze dell’Egeo, non si aspettasse la bocciatura del piano urbanistico (Ptcp) da parte della Regione? Pur con questo sole che non ha nulla da invidiare a quello di Mykonos, la motivazione del niet di Palazzo Ferro Fini resta avvolta in una coltre di nebbia. Noi una spiegazione ce l’abbiamo, filtrata da ambienti veneziani informati sui fatti. E non è particolarmente originale. Si tratterebbe della guerra di trincea fra Galan e la sua ispiratrice Lia Sartori contro i leghisti che non vogliono cedere l’egemonia in Provincia di Vicenza. Un assist regionale al logoramento del povero Schneck, assediato dall’ingordigia di poltrone degli azzurri. Che del resto vogliono ciò che spetta loro in base al diluvio di voti presi il 27 e 28 maggio scorso. E l’urbanistica, lo ricordiamo, è un settore nevralgico. Non tanto per l’effettivo potere di intervento della Provincia (che coordina e dà l’indirizzo, ma non può imporre). Quanto, come ha messo in luce sulle nostre pagine il presidente di Alleanza Nazionale Sergio Berlato, per far capire a industriali, costruttori e cavatori chi ha il bastone del comando. Tutto qui. Come sempre. A.M. 9 HOTEL RISTORANTE PIZZERIA CENTRO CONGRESSI GIADA RISTORA s.r.l. Via Nazionale, 10 - Grumolo delle Abbadesse (Vi) Tel 0444 580057 [email protected] www.hotelristorantegiada.it DI 21 LUGLIO 2007 fatti¬izie Costa di meno, è più controllata, ed è altrettanto buona. Eppure non la beve (quasi) nessuno. Colpa di pregiudizi e interessi milionari Acqua azzurra, acqua snobbata: perché nessuno beve dal LUCA MATTEAZZI Sta diventando il tormentone dell’estate. Il sindaco di New York ha appena lanciato una campagna per invitare i cittadini della Grande Mela a sfruttare di più l’acqua del rubinetto, imitato dal suo collega di Salt Lake City e da molte città della California. Sulla stessa strada si stanno muovendo, in piccolo (molto più in piccolo), anche i vertici di Aim, mentre Repubblica insiste da giorni con una serie di articoli e sondaggi sulla battaglia. Insomma, è difficile ormai aprire un giornale o fare zapping alla tv senza sentire qualche servizio sulla battaglia dell’acqua, e qualche elogio dell’acqua potabile. Nonostante tutto, però, le preferenze degli italiani vanno sempre nella stessa direzione: quella dell’acqua in bottiglia. Lo dicono le stime nazionali, secondo cui il 97 per cento delle famiglie acquista acqua minerale, e ognuno di noi ne consuma, in media, circa 180 litri all’anno, mentre solo il 19 per centro di quanto esce dagli acquedotti viene utilizzata per dissetarsi. E lo confermano i dati vicentini, da cui emerge che solo una piccola percentuale riempie regolarmente il bicchiere sotto il rubinetto. Acqua di Vicenza doc Eppure Vicenza e il vicentino possono contare su una del- Frizzante o naturale è indifferente: per gli italiani basta che sia in bottiglia le migliori acque potabili di tutta la Regione. Da un’indagine condotta in primavera da Legambiente mettendo a confronto le dodici marche di acqua minerale più vendute con l’acqua che esce dai rubinetti dei comuni più popolosi del Veneto, emerge infatti che solo a Belluno c’è un’acqua del rubinetto migliore di quella vicentina. Ma soprattutto emerge, che l’acqua dell’acquedotto non ha nulla da invidiare a quella che si compra al supermercato, le cui virtù sono spesso da attribuire più ad una attenta strategia di marketing che a meriti reali. “In tutta la provincia l’acqua si potrebbe bere tranquillamente – conferma Giorgia Businaro, che ha redatto la ricerca per conto dell’associazione ambientalista -. L’acqua vicentina è una delle migliori del Veneto, e in molti parametri è anche migliore di quelle imbottigliate”. Dal rubinetto esce un’acqua più controllata di quella che si trova nei supermercati L’indagine ha tenuto conto di un ampio spettro di valori chimici e microbiologici. Trovando che, continua la Businaro, “i valori di sodio della famosa acqua povera di sodio sono molto simili a quelli dell’acqua di rubinetto, così come i valori dello ione solforico, dello ione cloridrico (il cloro usato per disinfettare, che nel vicentino non si trova quasi mai, a conferma della qualità dell’acqua) e del magnesio. L’unica differenza è nelle concentrazioni di ione nitrato, che è presente nei terreni da cui pescano gli acquedotti, ma che restano comunque ben al di sotto dei limiti di legge”. All’ottima qualità dell’acqua di rubinetto si aggiunge poi il sistema capillare dei controlli. Aim ad esempio, nel 2006 ha eseguito una cinquantina di controlli sull’acqua potabile nei pozzi di prelievo, e circa 1400 lungo gli impianti e le reti di distribuzione. Controlli a cui vanno sommati quelli dell’Ulss e dell’Arpav. “Il controllo sulle acque dell’acquedotto è ormai giornalieroconcludono da Legambiente – mentre le verifiche sulle acque minerali, per legge, possono essere aggiornate una volta ogni cinque anni”. Un affare d’oro. Ma per chi? Se tutto questo non bastasse, a favore del rubinetto gioca pure il fattore economico. La tariffa varia da comune a comune, ma in genere un metro cubo di acqua potabile, cioè mille HOTEL RISTORANTE PIZZERIA CENTRO CONGRESSI GIADA RISTORA s.r.l. Via Nazionale, 10 - Grumolo delle Abbadesse (Vi) Tel 0444 580057 [email protected] www.hotelristorantegiada.it litri di acqua, costa meno di fine, comunque, il conto rimaun euro (una delle tariffe più ne favorevole, e di molto, alle basse a livello europeo). Più o aziende. meno lo stesso prezzo un litro e mezzo di acqua comprata al I persuasori occulti supermercato. Ci vuol poco Non resta che chiedersi come a capire che l’acqua di casa è mai l’acqua del rubinetto, un affare per i consumatori, più economica, più controlmentre quella imbottigliata lo lata e altrettanto buona di è per i colossi del settore come quella della bottiglia, venNestlé, San Benedetto e Dano- ga snobbata. “Il fatto è che ne. Anche perché i prezzi delle ci sono ancora tantissimi concessioni per lo sfruttamen- pregiudizi in questo settore to delle fonti sono spesso ri- – spiegano da Legambiente dicoli: il vicentino -. Pregiudizi sul Gian Antonio Stelmomento del prela ricordava, in un L’acqua lievo, e sul fatto articolo scritto per vicentina che l’acqua possa il Corriere un paio è una delle sporcarsi durante di anni fa, che in migliori del il passaggio nelle Toscana i produtcondutture degli Veneto. tori di acque miacquedotti. Noi E in molti nerali pagano 197 stiamo cercando parametri mila euro l’anno da tempo di fare per poter imbot- è migliore campagne di sentigliare, ma fattu- pure di quelle sibilizzazione, ma rano 75 milioni di imbottigliate non c’è peggior euro. In Veneto sordo di chi non le cose sono legvuol sentire. Poi, germente diverse: la giunta con tutta la pubblicità che Galan è stata una delle prime passa in televisione e che a ritoccare verso l’alto i cano- attribuisce alle acque virtù ni di concessione, che adesso quasi miracolose, la situaprevedono una quota annuale zione è ancora più difficile”. proporzionata alle dimensio- Già, cambiare le abitudini è ni dello stabilimento, e una un affare complicato. Tanto quota per ogni metro cubo di più quando in ballo ci sono acqua messo in bottiglia. Alla interessi miliardari. I dati del Pianeta Acqua In Italia si prelevano, in media, 980 metri cubi annui di acqua potabile per abitante, un dato che la pone al terzo posto al mondo dopo Stati Uniti e Canada. In teoria, però, la disponibilità sarebbe ancora maggiore. In ogni caso, solo il 19 per cento dell’acqua potabile viene bevuta: il resto è impiegato nell’agricoltura e nell’industria. A Vicenza e dintorni, Aim gestisce una rete di 1700 chilometri di acquedotto al servizio di 25 Comuni, ed eroga ogni anno qualcosa come 25 milioni di metri cubi d’acqua. Se l’acqua potabile non sfonda, il mercato delle acque minerali è invece in continua crescita: la produzione del 2006 è stata di circa 12 mi- liardi di litri, per un giro d’affari di oltre 2000 milioni di euro, in gran parte nelle mani di quattro grandi gruppi multinazionali. In tutto le società di imbottigliamento sono oltre 160, che prelevano l’acqua da 200 fonti e la mettono sul mercato con 300 marchi diversi. A Vicenza le fonti da cui si preleva sono undici: tre in concessione alla Norda di Valli del Pasubio, altre tre in concessione alla Fonte Margherita con stabilimento a Torrebelvicino, due alla Sanpellegrino (le fonti della Lora a Recoaro), due alle Fonti Regina Staro di Valli del Pasubio e una alle Fonti di Posina. L.M. 10 Busin Salumi dell’Alto Vicentino via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 www.salumificiobusin.it DI 21 LUGLIO 2007 altovicentino In esclusiva i numeri del complesso Lanerossi di Schio: 1500 metri quadri di museo tessile 7 euro di biglietto, 5 milioni di euro di restauro e 500 visitatori al giorno. Verranno? La Fabbrica Alta dà i numeri: il progetto del nuovo museo ANDREA ALBA L’idea di fare un “museo tessile” nei vecchi opifici lanieri scledensi ha vinto: è stato realizzato ed è attualmente all’esame del consiglio comunale cittadino il Mind, un museo su 1500 metri quadri con 500 visitatori (ipotizzati) al giorno, di cui 400 paganti. Svelato nei dettagli il piano che prevede per Schio una esposizione sulla storia laniera dai primordi al secondo Novecento nel lanificio Francesco Rossi e in buona parte della Fabbrica Alta. Esposizione per la quale – secondo la documentazione predisposta dal vicepresidente di Italia Nostra Marco Parini e dallo studioso scledense Gian Luigi Fontana – si prevede una spesa iniziale complessiva di circa 5 milioni di euro, tra restauri e allestimento. La discussione è aperta, e dopo un primo esame del progetto si possono iniziare a porre punti interrogativi: primo tra tutti quello sulla stima, preventivata, dei visitatori paganti quotidiani in una esposizione di archeologia industriale. La Fabbrica Alta, uno spazio ideale per le esposizioni. Ma i costi di gestione sono incerti Il voto unanime L’idea di destinare l’intera ex area industriale del centro cittadino a fini culturali, facendola gestire da una Fondazione, è stata approvata all’unanimità in consiglio nei mesi scorsi. Riassumendo, il progetto prevede complessivamente: nella Fabbrica Alta uno spazio espositivo, provvisoriamente denominato Euromuseo, dedicato a mostre di opere provenienti da musei europei, oltre a un museo storico digitale, a uno spazio espositivo rotativo destinato a mostre del Museo dell’Industria (Mind), a rassegne periodiche di prodotti d’eccellenza delle imprese del territorio e a una caffetteria con spazio per dibattiti; nell’attiguo lanificio Francesco Rossi il Museo dell’Industria e dell’Innovazione (Mind) e un Book shop; nell’ex Assortissaggio un Archivio di concentrazione dell’Industria, contenente in particolare l’archivio della storica azienda scledense ma che vorrebbe essere allargato sino ad archivio storico di tutta l’industria veneta; nell’ ex Lanificio Conte uno spazio espositivo destinato all’arte moderna e contemporanea; nell’ex centrale termica un pub e un “corner” destinato ad attività Un lavoro di Nedko Solakov, dalla Bulgaria. Tutti gli artisti proposti in queste pagine partecipano alla Biennale di Venezia musicali amatoria- li; nel palazzo Toaldi Capra la sede degli uffici della Fondazione. Il progetto Mind Il “Museo dell’Industria e dell’Innovazione” di Schio (MIND) nasce con l’idea di far conoscere la lunga storia e le dinamiche contemporanee dell’industria veneta a partire dai suoi luoghi d’origine, e di conservare, gestire e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale dell’Alto Vicentino, uno dei primi e più importanti poli dell’industrializzazione italiana ed europea. Realizzato nelle ex strutture industriali Fabbrica Alta e lanificio Francesco Rossi, il museo “tessile” presenterà un processo storico-artistico che inizierà dall’emergere della “vocazione industriale” dell’Alto Vicentino nei primordi della formazione di un’economia regionale, a partire dal mondo mercantile e manifatturiero che tra il Basso Medioevo e la prima età moderna opera tra la città capoluogo e il territorio, per arrivare alla realtà laniera (anche della Lanerossi) fino al secondo Novecento. Il programma è ambizioso: il MIND mira infatti a divenire un polo culturale e di intrattenimento con forza di attrazione per un bacino di oltre sei milioni di abitanti. Destinatari delle sue attività saranno la popolazione del territorio di riferimento, le scuole del Veneto e, più in generale, l’utenza del turismo scolastico e culturale a livello nazionale e internazionale. Busin Salumi dell’Alto Vicentino via Trieste, 158 - Zané (Vi) Tel. 0445 314103 www.salumificiobusin.it La struttura e le attività tori didattici, cioè spazi poliIl museo Mind si articolerà valenti capaci di ospitare un in 4 piani, spartito nei due gruppo-classe per una pluraex opifici. Vi saranno aree di lità di attività guidate; miniricevimento (accoglienza, bi- cinema, spazi per la visione gliettazione), area commer- di materiale visivo di approciale, area di ristoro, spazi fondimento rivolto a piccoli espositivi permanenti, labo- gruppi di visitatori (singoli o ratori didattici e di animazio- in famiglia); atelier o discovene culturalel, area dei servizi ry rooms, spazi di scoperta e al territorio, area magazzino, approfondimento per adulti e servizi igienici e area staff. famiglie dove sono proposte Dedicherà parte dei suoi spa- attività pratiche autogestizi alla storia industriale di te (simulazioni, archeologia Schio, dell’Alto Vicentino e industriale sperimentale). Il del Veneto, presentandosi progetto presume – come evicome una sorta di “vetrina” denziato nel documento - un delle specializzazioni locali. forte interesse didattico, atL’esposizione vuole capire traverso visite guidate. Due come questo processo sia sta- sono le aree ritenute di magto trainato da poli di crescita, giore importanza ai fini di una settori e imprese-pilota, di- adeguata qualità del servizio stretti mono o plurispecializ- erogato al pubblico: la gestiozati (tessile-abbigliamento, ne fisica degli spazi (sicurezza meccano-tessile, elettromec- dei visitatori, dello staff e delcanica). la collezione) e la erogazione L’idea di fondo è dei servizi didatcomunque queltici nel senso più L’idea di fondo la di una fabbrica ampio del termine “che si racconta”, del museo è (didattica e anicon un percorso quella di una mazione culturale lungo una infra- fabbrica che rivolta ai diversi struttura comu- si racconta e segmenti di pubnicativa che perblico). Verranno che permette metta al visitatore invece gestiti in al visitatore di di comprendere e outsourcing i sercomprendere le leggere gli spazi vizi commerciali, in cui il museo si trasformazioni di pulizia e di matrova e le ragio- avvenute nel nutenzione, come ni della loro for- tempo pure la sicurezza ma, nonché i modiurna e notturna. menti essenziali delle trasformazioni subite Quanto nel tempo. L’intero percorso costerà? museale prevede una inte- Il museo in oggetto rientra grazione tra spazi espositivi in una tipologia bisognosa e spazi ad hoc per una didat- di interventi di allestimentica diversificata, secondo tre to piuttosto complessi, non modalità principali: labora- richiedendo una semplice Dan Perjovschi, rumeno, durante una performance 11 21 LUGLIO 2007 altovicentino esposizione di dipinti alle dell’inutilizzo ultra decennale pareti (come nel caso di una dei locali e della mancanza di pinacoteca). Nel “museo tes- opere di manutenzione. Che sile” l’elemento scenografi- risalgono alla seconda metà co e di arredo e l’elemento degli anni Ottanta del Novemultimediale svolgeranno un cento. Nel complesso, l’area ruolo particolarmente impor- da restaurare è in 5 piani (dal tante. Si svilupperà su circa piano terra al sottotetto), con 1500 metri quadri e la spesa il percorso museale che si svinel dettaglio potrà essere va- lupperà in 1500 metri quadri lutata completamente solo in su 2700 complessivi (tutti da fase esecutiva. Nel testo ela- restaurare, ovviamente). Il borato, però, si danno indica- costo medio ipotizzato è di zioni sulle spese a consuntivo 1700-1800 euro al metro quaa metro quadro per alcuni dro, al netto di spese tecniche importanti musei italiani e ed oneri fiscali. Risulta un costranieri, affini per tematiche sto sintetico complessivo di e natura dell’espoopere edili ed imsizione al progetto Il progetto piantistiche colloMind: il recente prevede cabile tra 4,5 e 5 Museo Touriseum una media milioni di euro. di Merano è costadi 500 to circa 3500 euro Il pubblico al metro quadro; visitatori pagante la stazione princi- al giorno Il progetto espone pale dell’Ecomu- ma su molti anche alcune ipoteseo di Ridracoli dati si sul successo che il (realizzato sopra non c’è tutto può riscuotere una diga) circa verso il pubblico. In chiarezza 1000 euro al merealtà il documentro quadro; il muto è poco chiaro, seo Casa Natale De Gasperi di non si capisce se si parli del Pieve Tesino è costato 1600 solo progetto Mind o di tutto il euro al metro quadro nelle complesso museale. Si presuparee strettamente espositive. pone una media giornaliera di Nei due ex opifici scledensi lo 500 visitatori, di cui il 20 % non stato di conservazione risente pagante perchè appartenente a categoria esente. In aggiunta al Mind, come predetto, si intendono realizzare 4 eventi espositivi all’anno nell’ex Lanificio Conte, di 45 giorni ciascuno e altri due in palazzo Fogazzaro di 60 giorni ciascuno. Prezzo del biglietto, 7 euro intero e 3,5 ridotto. Nel documento questo non sembra essere stato esaminato nei dettagli per quel che concerne anche l’Euromuseo, ovvero quello spazio espositivo che in Fabbrica Alta (oltre al Mind) si vuole raccolga e promuova le esposizioni dei musei meno noti dell’Europa dell’Est. I dubbi Sono almeno due: “cosa si va a vedere” e “quanto interesse susciterà”. In realtà sono collegati, e per la risposta basterebbe solo qualche dettaglio in più. Per esempio, pagando i 7 euro di biglietto potrò andare a vedere solo il Mind con le macchine tessili eccetera, o potrò accedere anche all’Euromuseo nel quale (magari) in questo mese c’è una bella esposizione in trasferta di opere del museo nazionale di Lituania? E (magari) attraversando la piazza potrò andare con lo stesso ticket anche a gustarmi un po’ d’arte moderna al lani- Un’installazione di Zoran Naskovski, artista serbo ficio Conte? Insomma, non è chiaro se il complesso museale è un tutt’uno pure nella fruizione o se lo è solo in quanto gestito da un’unica Fondazione. Dettaglio “chiave”, se si vuole tener valida la stima di 500 visitatori al giorno. Perchè siamo proprio sicuri che i 500 visitatori quotidiani preventivati (tenendo presente che i musei portati a esempio, che negli anni scorsi hanno attirato questi numeri o più sono tutti di città di media grandezza, o con mostre di amplissimo livello) siano una stima valida per un museo tessile, come di fatto sarà il Mind? Certo, il complesso museale dovrebbe comprendere anche un Museo storico-digitale costantemente focalizzato sulle ultime novità scientifico tecnologiche: ma il progetto specifico non viene esaminato nel dettaglio nel documento all’esame e, in ogni caso, resta sempre da chiarire se bisognerà pagare un ticket in più. Qualche chiarimento aggiuntivo, quindi, il progetto Mind e l’intero complesso museale lo richiederebbero. Anzi, a voler essere pignoli si potrebbe anche aggiungere un dubbio in più: “Chi sborserà i 5 milioni di euro previsti per il restauro dei due opifici?”. 12 21 LUGLIO 2007 bassanese Dopo il progetto di Fuksas per Nardini, fa discutere l’idea di Paolo Portoghesi: due grandi grattacieli alle porte della città Bassano, storia di Bolle e Torri Con un finale tutto da scrivere DI MASSIMO GRANDESSO Non è certo la morbidezza che caratterizza i dodici piani delle due “vele”, torri o più semplicemente grattacieli che l’architetto Paolo Portoghesi ha ideato su commissione delle ditte Farro e Carron in un’area in stretta vicinanza allo scalo merci ferroviario e ai giardini Parolini, a poche centinaia di metri dal centro storico dei Bassano del Grappa. È da mesi che all’ombra del Grappa si parla di questi due edifici ellittici costruiti in cristallo e acciaio con una base di 30 metri per 15 e un altezza di 45 metri, superati solo dai 52 metri dell’ospedale San Bassiano. Dotati di un sistema fotovoltaico sarebbero in grado di produrre il 50% dell’energia elettrica necessaria agli occupanti. Molti lavori dell’architetto hanno avuto un forte impatto col territorio e la popolazione Parolini. Lo stato di degrado in cui si trova grida vendetta. Quello che era uno dei più importanti orti botanici d’Europa, dove un tempo si potevano ammirare oltre 3000 specie vegetali provenienti da tutto il mondo ordinate e catalogate, è diventato una boscaglia disordinata ed incolta. Una svolta con molti dubbi Una soluzione innovativa per Bassano, che per la prima volta pensa ad uno sviluppo verticale anziché orizzontale. Quello firmato dal noto urbanista è un progetto di innegabile valore estetico, ma per molti non è calato nella realtà locale e La vera nel modo di vivere L’ultima incognita: dei bassanesi, e i cosa da fare l’impatto punti interrogativi urbanistico è una città sono molti. In un Ma la vera questiocampionaria, ambito dove l’apne non sono solo partamento in con- composta le torri; il progetdominio viene vi- da pezzetti to dell’architetto sto come una soluPaolo Portoghesi incoerenti e zione provvisoria, infatti riguarda ad esempio, quanti sperimentali solo due degli otto sono disposti ad Servono spazi comparti del piano andare ad abitare che creino di una zona che è al 12esimo piano tutta da ricostruire. cittadini, con “vista” sullo Sarà quello che acnon abitanti scalo ferroviario? cadrà anche negli O ancora: secondo altri sei comparti i committenti e il Comune di Bas- e nell’adiacente area del vecchio sano, che ha dato il via libera al- ospedale, a cui sono strettamente l’operazione, lo sviluppo verticale legati, a definire il futuro assetto metterà a disposizione della città urbanistico della città. Un assetto un ampia zona verde. Ma quante che durerà nel tempo molto di più sono le mamme disposte a passeg- degli edifici. giare con le carrozzine all’ombra È su questo aspetto che si concendi edifici alti 50 metri o a portare tra, con un giudizio tutt’altro che i loro bimbi a giocare a nelle aree morbido, l’associazione Civicity, verdi sotto le torri, aree che non un’associazione di professionisti sono state progettate per essere bassanesi sensibile all’architettura bioclimaticamente confortevoli? sostenibile e nata per promuovere E non dimentichiamo che uno spa- la partecipazione attiva nella cozio verde a pochi passi di distanza struzione urbanistica della città. c’è già, ma è proprio il comune Per Sergio Los, già docente e ricera disinteressarsene da http:// catore allo IUAV di Venezia e prel.yimg.com/www.flickr.com/ima- sidente di Civicity, l’ultima cosa ges/spaceball.gif anni: il Giardino da fare è una città campionaria, composta da pezzetti incoerenti e sperimentali, con il rischio concreto di doversi tenere per 50-80 anni eventuali esperimenti non riusciti: quando gli spazi urbani non vengono costruiti prima degli edifici, la vendita degli appartamenti riduce fortemente l’interesse del costruttore a investire il denaro in opere di abbellimento degli spazi. Massimo Vallotto, laureatosi in architettura proprio con una tesi sul risparmio energetico degli edifici e sull’uso di fonti rinnovabili e vicepresidente di Civicity. L’edificio a torre sarebbe quanto di meno sostenibile si possa concepire perché totalmente esposto a vento, sole, pioggia e gelo, con l’aggravante di essere un edificio leggero in acciaio e cristallo che durante l’estate si surriscalderà molto e avrà bisogno di consumare molta energia non rinnovabile per garantire il comfort dei residenti. «L’uso delle fonti energetiche non rinnovabili ha impigrito gli architetti - continua Los – Per liberarci dalla schiavitù dei combustibili fossili serve un nuovo modo di progettare. L’età della pietra non è mica finita perché erano finite le pietre ma perché abbiamo trovato qualcosa di meglio.» Ci sono inoltre dei problemi pratici che la costruzione di un tale comparto causerebbe. In primo luogo l’impatto sulla viabilità ordinaria: quali conseguenze porterebbe alla città una tale concentrazione abitativa in un quartiere cittadino? Certamente la congestione del L’alternativa di Civicity L’esperimento del “quartiere Parolini” è proprio lì a dimostrare che è impossibile ottenere risultati soddisfacenti senza realizzare, prima degli edifici, una rete civica. «La posizione di Civicity – commenta Los - è che non esistono solo condomini e torri L’altro grande progetto bassanese: “Le bolle” di Fuksas per Nardini ma esistono altre alternative basate sulla sostenibili- traffico e l’aumento dell’inquinatà e il recupero della convivialità, mento che già oggi in alcune zone cosa che condomini e torri non ha raggiunto in città soglie preoccreano. Stiamo predisponendo un cupanti; la nuova viabilità andrà piano alternativo per quell’area tutta ad insistere su viale Venezia, finalizzato a costruire uno spazio passando per via De Blasi, e su Ca’ che crei cittadini e non abitanti.» Baroncello. E i parcheggi cittadiAnche da un punto di vista eco- ni saranno in grado di assorbirne sostenibile le torri non rappre- l’impatto? senterebbe la scelta migliore. «Le vele hanno un notevole numero di La difesa: uno spot corpi aggettanti che causano coni per la città d’ombra e riducono sensibilmente Portoghesi sostiene che le sue la produzione di energia anche con creature dall’ardita forma a spiral’orientamento più favorevole», si le che si trasforma sulla sommità legge in un dossier presentato da in una grande “vela” non faranno che riqualificare la periferia bassanese altrimenti brutta e anonima. «Bassano si deve aprire all’innovazione – è la posizione espressa dall’assessore all’Urbanistica - ben sapendo che progetti di questo genere possono portare soltanto benefici alla città sotto l’aspetto turistico e culturale. Basti pensare alle “Bolle” realizzate a sud della città nella distilleria Nardini dal grande architetto Fuksas che hanno fatto parlare le riviste specializzate di tutto il mondo e che sono meta di visite». Bassano capitale dell’architettura? È proprio con Massimiliano Fuksas che le grandi stars dell’architettura contemporanea sono approdate a Bassano del Grappa. Le due “bolle” di vetro su gambe di acciaio sospese tra il verde degli alberi, edificio dal sapore avveniristico, che ospitano i laboratori della Distilleria Nardini alle porte della città sono state costituite rispettando il parco progettato nel 1981 da Pietro Porcinai, forse il maggior paesaggista italiano. La disposizione del committente era: “non toccare gli alberi del parco.” Anche da parte politica ci sono commenti tutt’altro che entusiastici: sia fra i consiglieri di maggioranza (a partire dal vicesindaco Stefano Giunta che ha dichiarato che le torri stravolgono l’identità della città) e minoranza, sia fra le associazioni ambientaliste, sia nel comitato di quartiere del centro storico, che non vedono di buon occhio la realizzazione di questo progetto. Già a dicembre il Consiglio Comunale con un atto di indirizzo, votato all’unanimità, dichiarò di non avere pregiudiziali negative alle richiesta dei privati di sviluppare in verticale 39.753 metri cubi dei volumi edificabili all’interno del Ppe4 Area Parolini, ponendo la condizione di un’altezza massima di 45 metri rispetto agli oltre 50 richiesti. Il prossimo passo sarà una variante urbanistica che permetta questo sviluppo verticale. Potrebbe essere il primo passo per aprire la porta a una “Bassano Verticale” protesa verso il cielo. Si riscoprirebbe così, con in mano un bicchierino di grappa vero simbolo della nostra città, un motto di eoni fa: “Sempre più in alto”. Direttore editoriale Giovanni Coviello Asiago: l’hockey su ghiaccio nelle mani di un canadese da Nhl Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona Volley. La Minetti Infoplus si trasferisce a Imola per restarci; la società rimane a Vicenza con le giovanili e con l’obiettivo di portare in A2 la Novello Arrivederci Serie A a pagina 14 DI Motocross: il giovane Cervellin sale sul palco del mondiale a pagina 15 Atletica. Lasciate correre Pistorius. Anche per i vicentini a pagina 17 Calcio: orari ferrei e tanta allegria. Il ritiro del Vicenza a pagina 18 Anno 2 - Numero 26- Sabato 21 luglio 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°68 PAOLO MUTTERLE dalle ragazze under 18 di Peppe Nica, tutte vicentine a parte la centrale Nevena Radovanovic. Adesso è uffiA esprimere dispiacere e a spiegare che ciale. La Minetti il Comune ce l’ha messa tutta sono le Infoplus lascia Viparole dell’Assessore allo Sport Giancenza, che perde franco Morsoletto: “Il rammarico per la sua squadra di la partenza della squadra è grande, ma categoria maggiofa piacere che la società resti con prore in uno sport di grammi ambiziosi, che spero possano grande diffusione. far tornare in tempi brevi la pallavolo Dall’altra parte di serie A. La carenza di impianti a Imola invece fa Vicenza è nota; sono convinto che un festa, non solo per il ritorno del grande secondo palazzetto serva, e che se ci volley in riva al Santerno (già salutato fosse stato non saremmo qui a dover con voce di giubilo da stampa e apsalutare la pallavolo femminile di A1. passionati), ma anche per l’importante Abbiamo fatto il possibile, suddiviindotto che porta con sé una squadra dendo i lavori in più anni, ma l’inizio di serie A1. Per la città del Palladio è del campionato a ottobre non ha conun divorzio triste ma inesorabile, dopo sentito di consegnare il palasport in un matrimonio durato quindici anni, di tempo”. cui nove nel campionato più importan“Do atto all’assessore Morsoletto di te del mondo. Che hanno portato tre aver provato a venirci incontro, ma partecipazioni europee, con la conquipurtroppo le tempistista di una storica Coppa che si sono scontrate Cev nel 2001. E proprio con le nostre esigenze quando le biancorosse “Dopo gli – ha commentato il sarebbero tornate a poter impegni patron del gruppo Vidire la loro in un torneo presi con cenza Volley Coviello continentale, con una Imola, la - Chissà, magari qualformazione rinforzata serie A non che incentivo per acda grandi acquisti come tornerà celerare i lavori come Manuela Leggeri e Daquelli utilizzati per il rina Mifkova, il distacco indietro” teatro avrebbe permesdiventa ancora più doloso di stringere i tempi. roso. Per tutti. Perché Dopo aver sondato varie ipotesi, sia il presidente Coviello è stato chiaro: in provincia che fuori, la città che ha “Dopo gli impegni presi con Imola, la dato la disponibilità maggiore è stata serie A non tornerà indietro”. Imola, che oltre a una struttura come il Fortunatamente le brutte notizie per PalaRuggi a messo a disposizione un i tifosi vicentini si fermano qui. Perprogetto sportivo ben definito. Devo ché, superato l’inghippo della mancata ringraziare il presidente De Meo della ammissione grazie al ricorso ‘a regola Fipav Provinciale e il presidente Bilad’arte’ preparato dall’avvocato e tifoso to del Comitato Regionale, che ci handel volley biancorosso Michele Dalla no assistito passo-passo nel studiare le Negra, l’attività del club continuerà. possibili strade da percorrere. La cosa A Vicenza. Dove si stanno allestendo più importante è che siamo riusciti a due compagini ambiziose, una di B1 salvare la nostra attività nella pallavomaschile (la Palladiogroup.it Vicenza) lo a Vicenza, e la serie A cercheremo e l’altra di B1 femminile (la Novello di riconquistarla sul campo”. Vicenza), che continueranno a portare La Novello Vicenza sta infatti alleil nome della città nel terzo campiostendo una formazione molto comnato nazionale. E all’ombra dei Beripetitiva, con il dichiarato obiettivo di ci proseguirà anche tutta l’attività del tentare la promozione in A2 nell’arco vivaio, fiore all’occhiello della Minetti di un paio di anni. Ambiziosa lo è anInfoplus, che nella passata stagione ha che la compagine maschile che avrà portato tre squadre alla finale regioancora Mario Fangareggi in panchina nale, una al titolo veneto (l’under 16 (il progetto con il giovane tecnico è di Elena Carboniero) e una al quarto triennale). Acquisiti i diritti di B1 per posto in Italia, piazzamento ottenuto All’ombra dei Berici proseguirà l’attività del vivaio biancorosso, fiore all’occhiello della società mantenere la categoria che sarà ancora più prestigiosa e qualificata tecnicamente, la vera sfida è quella di costruire un vivaio sul modello di quello femminile, con tutte le categorie fino all’under 18. La leva giovanile è già stata lanciata con una campagna promozionale. Resta da dire del PalaCia. A novembre, salvo ritardi, il palasport sarà restituito con la capienza allargata, e sono in fase di studio progetti per continuare a riempirlo con lo spettacolo della pallavolo maschile e femminile di B1, che giocheranno di domenica in alternanza. Sfruttando gli orari lasciati liberi dalla serie A le squadre biancorosse di Nica e Fangareggi potranno aumentare la frequenza degli allenamenti e innalzare così il loro livello tecnico. Spazio per altri sport? Al momento non sembra un’ipotesi fattibile, dato che la convenzione firmata lo esclude. Svista (o malizia?) non certo da imputare al club di patron Coviello, bensì ai dirigenti comunali, che hanno cancellato dalla convenzione la possibilità di utilizzo dell’impianto da parte di altre discipline sportive. VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060 VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137 ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690 14 21 LUGLIO 2007 Hockey su ghiaccio. Prende forma la nuova formazione dell’ Emisfero Ipermercati, grazie anche al nuovo allenatore Jim Camazzola, che rimpiazza John Tucker www.minettigroup.com Un canadese in panchina, “Jimbo” torna sull’altopiano DI TOMMASO QUAGGIO Dopo le tante voci a riguardo, la dirigenza della Emisfero Ipermercati Asiago ha annunciato che il nuovo allenatore è Jim ‘Jimbo’ Camazzola il quale guiderà l’AsiagoHockey versione 2007/2008. Camazzola, James all’anagrafe, è nato a Vancouver (Canada) il 5 Gennaio del 1964; la sua famiglia è, però, originaria di San Zenone degli Ezzelini (TV). La carriera di Camazzola prende John Parco riconfermato nella rosa 2007-2008 avvio all’inizio degli anni ’80 grazie ad una triennale esperienza dell’Italia; infatti, nella stagionella WHL dove veste le casac- ne 96/97 Camazzola si accasa che di Seattle, New Westmin- a Berlino (9+14) trasferendosi, ster e Kamloops: proprio con nella stagione successiva, agli la squadra della terra nativa di Augsburg Panters dove permane Darcy Robinson, Camazzola alza per quattro stagioni con un bottila ‘President’s cup’ (trofeo desti- no di 33 reti e 44 assist. Nel 2001 nato alla vincente della WHL), firma per il Bolzano con cui sarà ma non riesce a conquistare la protagonista di un ottima staben più prestigiosa Memorial gione grazie ai 20 punti (10+10) Cup (coppa assegnata tramite un segnati nel volgere di 29 partite: mini-torneo tra la vincente del- l’esperienza con i biancorossi è la WHL, OHL, QMJHL ed una l’ultimo atto della sua carriera squadra ospitante), ottenendo, agonistica. però, la nomina nell’All Stars È storia della stagione appena team di questa competizione. conclusa quella dell’annuncio da Jimbo è notato dagli scout NHL parte del Valpellice (formazione e viene draftato da Chicago al 10° militante nella serie A2 Italiana) giro come 196° scelta assoluta dell’ingaggio di Jim Camazzola e del 1982: nella stagione 1983/84 Santino Pellegrino che, però, non avviene l’esordio, seppur per una si è mai concretizzato con l’esorsola partita, sul ghiaccio dora- dio nella serie cadetta. to della NHL. Nel Nei giorni scorsi 1985, ormai 21enne, Renato Tessari, il approda nel profesDirettore Sportivo sionismo ritagliandell’Asiago Hockey, dosi gradualmente aveva commentasempre più spazio: to in questo modo inizia con i Sagil’imminente firma naw Generals (Ihl), con Camazzola: passando ai Nova “Lui è entusiasta di Scotia Oilers (AHL) “Gimbo” ha giocato ad Asiago 4 stagioni venire qua e conarrivando a giocare divide in pieno il altri due incontri in nostro programma. NHL con i Chicago BlackHawks L’interessamento è ricaduto su di (NHL). lui per cercare di creare un noNel 1988 viene scoperto dai di- stro ‘stile’; infatti Jimmy incarna rigenti altopianesi ed approda in pieno l’immagine che la sociead Asiago dove permane per ben tà vuole dare, ovvero i valori del quattro stagioni consecutive du- lavoro, serietà, professionalità e rante le quali segna 68 reti e ser- attaccamento alla maglia”. Il curve 174 assist in un totale di 199 riculum di tecnico di Camazzola incontri. Chiusa la parentesi di riporta solo esperienze con squaAsiago firma per il Courmaosta dre giovanili ma il suo carisma, prima (47+83 in due stagioni) professionalità ed esperienza poe per il Varese poi (6+22 in una tranno tornare sicuramente utili stagione) preludio all’abbandono ad una squadra giovane come www.minettigroup.com Basket. Dopo le conferme delle settimane scorse, in casa Vbg arriva anche quella del giovane playmaker Milani resta a Vicenza per una regia da play off quella di Asiago.. Il nuovo allenatore, che raggiungerà l’altopiano nel corso delle ultime due settimane di agosto, prende il posto di John Tucker che ha abbandonato la squadra al termine della scorsa stagione per dei problemi familiari rimanendo, però, nell’organico della società in qualità di scout. Per quanto riguarda i giocatori, dopo la conferma dell’italo-canadese Darcy Anthony Robinson, difensore roccioso e pedina fondamentale per la formazione asiaghese, arriva un’altra importantissima conferma: il canadese di nascita, ma asiaghese d’adozione, John Parco che giocherà nella Emisfero Ipermercati Asiago anche per la prossima stagione. 35enne di Sault Ste. Marie (Ontario, Canada), Parco si appresta ad iniziare la sua ottava stagione sull’altopiano. Nell’annata appena conclusa l’attaccante ha messo a segno 18 reti e 17 assist nel volgere di 34 partite; nell’ultima parte della stagione ha dovuto osservare i compagni dall’esterno del ghiaccio in quanto vittima di un fastidioso infortunio al piede che non ha, però, pregiudicato la sua partecipazione ai mondiali di Mosca. Il direttore sportivo Renato Tessari ha confermato che, oltre al ruolo di giocatore, John assisterà l’ex compagno di squadra Camazzola (hanno giocato insieme nelle stagioni 91/92 e 92/93) in qualità di assistente allenatore. Questo il commento dell’attaccante: “Sono molto contento di giocare ancora con i colori giallorossi. Stiamo già lavorando duramente in vista della prossima stagione”. Sarà ancoa programmara Tommaso re un lavoro Milani il regibiennale con sta del Vbg. Fedrigo e queIl playmaker st’anno potrò biancorosso, anche avere classe 1988, più spazio per 1,90 cm, è il crescere. Mi quarto giocasono trovato tore del Vimolto bene cenza Basket in una squaGiovane dopo Milani è la quarta conferma del nuovo Vbg dra giovane, Umberto Camsiamo un bel piello, Peter gruppo e queAcco e Federico Selle a con- sto ha un grande peso». La fermare la propria presenza rosa vicentina, da poco, conta sulla panchina agli ordini del anche un nuovo playmaker, il tecnico Christian Fedrigo. Mi- giovane Marco Gallina. Una lani, giunto a Vicenza l’anno concorrenza che non preocscorso, è stato uno dei prota- cupa Milani. «È un innesto in gonisti della stagione, dando più, che fa bene alla squadra. un apporto pesante alla sal- La competizione aiuta a crevezza finale della squadra, scere i giocatori e questo vale in termini di palle recuperate, per me e per lui». E il prosdi visione di gioco e di punti simo campionato? «Me lo realizzati, addirittura 35 nella aspetto migliore di quello delgara 2 del primo turno di play l’anno scorso, che comunque out contro Pavia. Una scelta è stato buonissimo. La società legata al lavoro intrapreso, al ha detto che vuole puntare ad gruppo costruito e al proget- un campionato di alto livello e to del Vbg. «L’anno scorso vorrei giocare i play off». – spiega il play – ho iniziato T.Q. di Artini Roberto & C. s.a.s. TELEFAX - FOTOCOPIATORI ATTREZZATURE PER UFFICIO concessionario esclusivo via Lago Maggiore, 2 36077 TAVERNELLE DI ALTAVILLA VICENTINA (VI) Tel. 0444.371531 0444.334027 - Fax 0444.370922 www.copymac.it - E-mail: [email protected] 15 21 LUGLIO 2007 Motocross. Per il sedicenne Andrea Cervellin del Junior Team Martin si intravede un futuro da campione. Intanto ha già esordito nel motomondiale Il segreto del campione: pane e moto a colazione Soligo; siamo arrivati dietro per qualche decimo, “Ho visto ga- mica un’infinità. Significa reggiare An- che stiamo lavorando neldrea Cervel- la direzione giusta”. Lui, lin un anno il diretto interessato, l’ha fa, durante presa con filosofia. “Per me una com- è già stato un successo batpetizione di termi fianco a fianco con i m i n i c r o s s . migliori - racconta Andrea Sono rimasto -; all’inizio ero molto emosbalordito: aveva numeri zionato; cosa che mi capita da campione”. Daniele So- raramente: ormai la moto ligo, direttore sportivo del è diventata la mia seconda Junior Team Martin (squa- pelle”. dra satellite della blasonata Infatti. La sua è una pasMartin Honda di Mellaredo sione di famiglia, come ci di Pianiga), non usa mezzi spiega la giovane promestermini. Secondo lo stesso sa: “Mio zio ha vinto due dirigente quel ragazzotto, campionati italiani e mio nato a Valdagno sedici anni papà è sempre stato delfa (ora abita a Chiuppano), l’ambiente. Sono cresciuha tutte le carte in regola to a pane e motocross. Ho per fare bene – eufemismo provato a salire su una due - nel motocross. “È umi- ruote che ero bambino: mi Il pilota vicentino ha da poco debuttato nel Mondiale di motocross le, ha una gran voglia di è piaciuto subito. Poi, a 11 lavorare; ha preso tutte le anni, ho iniziato a prendere stiere, tanto che non so se ben vengano: sono per una migliori qualità dei veneti. parte ad alcune gare a livel- continuerò i miei studi da giusta causa”. E a Faenza? g e o m e t r a . “Ho commesso qualche erDiamogli il tempo di cre- lo regionale. C h e c c h é rore di troppo - racconta -; scere, i risultati arriveran- Ogni anno se ne dica, probabilmente ho peccato giravo semno”. gli allena- di inesperienza. Per adesso Nel frattempo Andrea si pre meglio, menti sono va bene così. La moto anè tolto la soddisfazione di fino a che molto duri: dava a mille e tutta la squadebuttare al motomondia- – nel 2006 ogni giorno dra mi ha dato una grossa le di motocross, lo scorso – ho avuto corro a pie- mano. Non possiamo che 15 luglio in occasione del una propodi, in bici e migliorare da qui in avanGran Premio Faenza, con sta irrinunvado in pi- ti”. A proposito di futuro. da la Martin Honda Crf 250 ad ciabile scina; e le Che progetti hai a breveiniezione elettronica. Per la parte della gare sono medio termine? “Per prima verità le cose non sono an- Martin Honin giro per cosa vorrei finire bene l’Eudate un granché bene: An- da, secondo l’Europa il ropeo. Per il resto, non mi drea non si è qualificato. me il misabato e la posso più nascondere: Poco male. Anche i miglio- gliore team d o m e n i c a . l’obiettivo dell’anri campioni, vedi Antonio al mondo. A Non avrei no prossimo è Cairoli, hanno avuto diffi- quel punto La squadra di Cervellin è una società satellite nemmeno il la vittoria ficoltà al momento di calcare ho dovuto della blasonata Martin Honda tempo ma- nale, sempre i palcoscenici più prestigio- c o m p i e si. “Noi siamo comunque re una scelta di vita. Ora teriale di aprire i libri”. Gli all’Europeo. molto contenti, sottolinea il motocross è il mio me- ricordiamo che Soligo ci ha Sperando poi parlato molto di fare il salbene di lui, to di qualità s o p r a t t u t t o nel motoper quan- mondiale. to riguar- La ricetta da l’aspet- giusta per to umano. c o g l i e r e “Comportarsi questi imbene e la- p o r t a n t i vorare sodo traguardi sono i miei è solo il motti - sotto- l a v o r o . linea Andrea Da parte -. Desidero mia ho dare sempre grande il massimo. E v o g l i a se devo fare di metIl parere del Ds: “Lo aiuteremo ad emergere, Andrea ha un futuro importante” dei sacrifici termi in Andrea Cervellin DI FRANCESCO CAVALLARO gioco e tirare fuori le mie doti”. Il suo direttore sportivo Daniele Soligo è pronto a scommettere ad occhi chiusi sul ragazzo: “Lo aiuteremo ad emergere. Se continuerà così Andrea ha un futuro importante tutto da scoprire. E da scrivere”. 16 21 LUGLIO 2007 Atletica. Sulla pista di Mogliano Veneto l’Atletica Vicentina conquista 13 traguardi regionali. Anche grazie alla giornata molto ventosa In cielo splende il solleone e per l’Av piovono titoli Sulla nuova pista di Mogliano Veneto (TV) sono andati in scena i Campionati Regionali individuali che hanno segnato un vero e proprio trionfo per l’Atletica Vicentina. In particolare si sono aggiudicati la maglia di campione regionale Aida Valente nei 400 piani, Dario Meneghini nei 1500 metri, Giulia Collodel nel lancio del martello, Sara Zerbinati nei 5000 metri, Giovanna Demo nell’alto, Diego Rigovacca nell’asta, Sara Galvan nel disco e nel martello, Mariavittoria Cestonaro nel martello e nel peso, Marta Mariavittoria Cestonaro Aida Valente Volpato e Alex Venturato nel è laureata campionessa regiodisco, Luca Cracco e Linda nale allieva; alle sue spalle con Padovan nei 3000 siepi, ed 8,90 Gioia Nicoletti. infine la staffetta 4x400m compoSara Zerbinati, pur sta da Nausica Successi giungendo al traMinuzzo, Elena individuali guardo alle spalle Girelli, Francesca in tante della trevigiana Dambruoso, Aida discipline Mondin di categoValente. ria junior, ha vinto E titolo il titolo assoluto sui anche per Partendo dalla 5000 con il tempo la staffetta prima, la Valente di 19’33”94. Nella ha vinto senza al- 4x400 stessa distanza al cun problema la femminile maschile 2° posto sua batteria, chiuassoluto per Andendo il giro di drea Zordan con pista in 57”45; la stessa ha poi 15’40”16. portato un grande contributo Vincitrice indiscussa nel salto in quarta frazione in alto la promessa Giovanna alla staffetta che Demo, che con 1,70 metri ha ha dato ben oltre lasciato 10 cm più indietro le 10” di distacco alla avversarie. seconda: il tempo ottenuto è un otti- Ancora salti questa volta con mo 3’58”72. Rigovacca e Ramon: i due astisti sono incappati in una Il giovane (classe giornata molto ventosa deter1986) Meneghi- minante per le loro misure, ni ha sbaragliato ma in ordine Rigovacca con la concorrenza 3,60 metri e Ramon con 3,30 assoluta nel mez- si sono classificati al 1° e 2° zofondo siglando posto tra gli juniores. Solo 7ª un buon 4’01”69 Chiara Dalla Montà nel salto e confermandosi in lungo, mentre nel triplo con leader nel Veneto, 10,92 metri Paola De Seta è mentre con 45,46 giunta 5ª: la stessa ha poi cormetri si conferma so i 100HS ottenendo il 2° poottima specialista sto tra le promesse (16”84). del martello l’ac- Campionessa regionale la già quisita Collodel. citata Galvan nel disco con la Rimanendo nella gara del martello, la disciplina che ha visto più partecipazione vicentina, si segnalano anche il 4° posto assoluto di Mariavittoria Cestonaro (40,04 metri) che si è conquistata il titolo regionale per la categoria allieve, il 5° di Gioia Nicoletti (37,83 metri e 2ª tra le allieve), il 6° di Sara Galvan (36,80 metri e 1ª fra le junior) ed il 7° di Marta Volpato (35,74). La Cestonaro ha poi bissato il successo nel peso dove con 10,58 metri si misura di 36,57 metri e per le allieve Marta Volpato con 28,52 metri; titolo anche per Venturato tra gli juniores con 40,32, mentre 5° assoluto Luca Merlo con 41,33 metri. Nel giavellotto 2° posto tra gli allievi per Andrea Cracco (47,70m), e 6° assoluto per Giulio Bresolin nei 400HS (58”62). La velocità ha presentato al via Arianna Pasini, 3ª in finale con 13”09, e per gli juniores Enrico Stella (11”53) e Davide Cattelan (12”10). Molto bravi i siepisti Cracco e Padovan, rispettivamente 1° assoluto con 10’29”74 e 1ª tra le allieve con 12’44”28. Francesca Carlotto A livello assoluto da segnalare i successi nel salto triplo di Francesca Parlotto (FF.AA) con 12,81, Nicola Tronca (Jäger Vittorio Veneto) nell’asta con 4,60, Daniel Zarpellon (Biotekna Marcon) nel peso con 15.63 e Fabiana Bavaresco (G.A. Bassano) negli 800 metri in 2’15”71. T.Q. Dario Meneghini FISIOTERAPIA e MASSAGGIO centro medico CMM srl Ponte di Barbarano - Piazza degli Alpini tel. 0444 877860 mail: [email protected] IN COLLABORAZIONE CON Via IV Novembre, 47 36021 Barbarano (VI) Tel/Fax 0444 776083 www.palextra-center.it 17 21 LUGLIO 2007 Atletica. Il sudafricano Pistorius, dopo l’incredibile performance di Roma, sogna la rivincita alle Olimpiadi di Pachino 2008. E con lui tanti altri atleti Un’Olimpiade senza distinzioni Non fermate la corsa di Oscar ANDREA GENITO PRESIDENTE PROVINCIALE CIP COMITATO PARAOLIMPICO VICENZA DI Lasciatelo correre. Le polemiche sulle protesi in carbonio di Oscar Pistorius rischiano di mortificare i sacrifici e la volontà del ventunenne atleta sudafricano che, dopo la straordinaria performance di Roma, sogna di poter partecipare alle prossime Olimpiadi di Pechino. I tempi ottenuti in pista gli consentirebbero tranquillamente di ottenere il pass per i cinque cerchi, ma c’è un problema: Oscar è un disabile, anzi, un atleta senza gambe, come preferisce definirsi. Mi permetto di intervenire in questo dibattito, scatenato prima e dopo la partecipazione dell’atleta al Golden Gala di Roma. In qualità di dirigente della Federazione Paraolimpica italiana ho a che fare quasi quotidianamente, con ragazzi straordinari che si sottopongono a sforzi enormi, per vincere lo scetticismo e le resistenze altrui e superare le barriere che sopravvivono purtroppo anche nello sport. Chiedono solo di poter gareggiare come i normodotati, usando le stesse strutture e non impianti fatiscenti e defilati, lontani dagli occhi di chi potrebbe restare impressionato da monche- Per loro, attualmente, esistono le Paraolimpiadi che si svolgono nella stessa città delle Olimpiadi, ma a qualche giorno di distanza dallo spegnimento della fiaccola, tanto per far capire che è “l’altra Olimpiade”, quella di serie B e ancora oggi i premi per le medaglie ottenute non raggiungono un terzo di quelle garantite ai normodotati. Eppure, ripetiamo, gli sforzi sono addirittura superiori, visto l’handicap L’atleta sudafricano alla partenza, il momento più difficile da oltrepassare. Eppure, proseguiamo, sei anni fa una ipovedenrini, protesi o da fisici solo leggerte è arrivata terza ai Trials Usa nei mente diversi da quelli che la tv 400 ostacoli, imbarazzando non propone nelle manifestazioni uffipoco gli organizzatori che avrebciali. Lo sport per i diversamente bero dovuta ammetterla ad Atene abili è invece un modo per sentirsi 2004. Restando nel mio ambito più normali e, possibilmente, inteterritoriale, la non vedente Silvana grarsi col resto del mondo e questi Valente e l’ipovedente GianMaria super atleti non cercano nessun Dal Maistro, entrambi campioni alibi, superando continuamente i paralimpici di Schio (ciclismo e loro limiti fisici, pur di onorare gli sci), battono molti colleghi che impegni e le opportunità agonistigareggiano senza guide. che che vengono concesse. be un gesto straordinario, quanto Lo sport è uno solo, insomma, e normale, riconoscere gli sforzi di questi sono atleti a tutti gli effetti, questi atleti, ammettendoli finalun riconoscimento che si sono già mente alle gare vere, quelle che meritati sui campi di gara. Invece contano, non relegandoli più solo c’è stata una levata di scudi contro tra gli “sfigati”, parole le lamine agli arti di di Luca Pancalli, mio Pistorius, che garanpresidente al Cip, che, tirebbero una falcata pur disabile, ha retto troppo ampia, insomcon grande fermezza ma un doping tecnola Federcalcio in crilogico. Dimenticano, si. Sicuramente con questi atleti timorosi maggiore trasparenza del confronto e questi di molti di quelli che dirigenti illuminati, l’hanno preceduto, che il doping, quello tanto da non ricandivero, è un mezzo cui darsi al termine del hanno fatto ricorso mandato (“non punto senza freni ben altri Pistorius indossa le ormai famose alla carèga, quella ce corridori. Perchè un protesi al carbonio l’ho sempre sotto il Ben Johnson, una Ljusedere da anni”, ha stigmatizzato dmilla Kratochvilova (esaltati dai indicando la sua sedia a rotelle). media, almeno fino a quando non Insomma, chiudere le porte in furono scoperti barare) dovrebbefaccia a Pistorius che, tra l’altro, ai ro essere considerati preferibili ad blocchi di partenza è Oscar Pistorius che, palesemente svanspingendo sulle sue Sono ragazzi taggiato rispetto al “mezze gambe” ha che si resto del lotto, vista fermato i cronomesottopongono la diversa sensibilità tri ad 10”90 sui 100 a terra, significhemt, 21’58 nei 200 e, a sforzi enormi. rebbe alzare ulteriori soprattutto 46’56 Chiedono solo barriere, non solo arnei 400, tempo che di gareggiare chitettoniche. Signinessun azzurro può come gli altri e vantare quest’anno. non in impianti ficherebbe far sentire ancora più emargiProprio alcuni nostri fatiscenti e nato un movimento hanno guardato con defi lati che vanta milioni di diffidenza la wild card atleti che non chiedoconcessa al sudafricano compassione, pietà o commiseno per il Golden Gala: “che c’entra razione. Solo di poter gareggiare, costui con noi?”, hanno mormorato come tutti gli altri. tra i denti. C’entra, invece e sareb- Nuovo esclusivo servizio: conosci il partner in ufficio prima dell’iscrizione! Invia il tuo profilo: 340.9425847 Valeria, responsabile Club Di Più Briosa impiegata 38enne di ottima presenza. Amo il ballo e lo sport in genere. Ho poca pazienza, sono altruista. Sei libero e senza figli? E magari sai anche quello che vuoi! 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Ma sostanzialmente sono un uomo semplice. Cerco una ragazza max 35enne libera, possibilmente sportiva. Alessio 52enne. Sono stanco della solita vita e vorrei conoscere persone con le quali passare momenti spensierati, amo la natura e gli animali, mi piace la buona cucina, il resto è da scoprire. Ho 55 anni portati bene, sono alto 183, con spalle larghe. Le esperienze della vita, anche quelle negative, sono lezioni di vita delle quali fare tesoro. Mi piace guardare una donna dentro. Sono schietto, profondo, sincero. 42enne cantante lirica, sensualità, tatto, pazienza e carisma sono le mie migliori qualità. Naturalmente ho anche qualche difetto, come tutti. Cerco un uomo capace di farmi sognare. 45enne attrice di teatro. Sono molto gratificata dal mio lavoro. Molto meno nel campo sentimentale. Cerco un uomo simpatico, socievole, pieno di calore umano. 50enne imprenditore-manager presso una multinazionale. Master in comunicazione alla Bocconi. Bella presenza, ottima condizione economica. Cerco un ragazza speciale, giovane, libera, solare, con le bollicine. 50enne chirurgo estetico. Nelle mie giornate lavorative vedo molte belle donne. Ma il mio tipo, non è artefatto, cerco una donna che si accetta così com’è: naturale, saggia, sensuale, amante della vita. Altri annunci su www.clubdipiu.com 18 21 LUGLIO 2007 Calcio. Il Vicenza a Gallio visto dal direttore dell’albergo che ospita la squadra: “Sono tutti puntualissimi, e non sgarrano di un millimetri” Dalla sveglia alla buonanotte, i segreti del ritiro biancorosso DI FRANCESCO CAVALLARO Ci piace immaginare la reazione – stupita – dei clienti del “Gaarten” di Gallio quando sono venuti a sapere che fino al prossimo 5 agosto avrebbero condiviso gli spazi dell’hotel con i giocatori del Vicenza. Per la verità si tratta di turisti un po’ attempati, magari neanche interessati al calcio. Però la notizia avrà sicuramente destato un po’ di curiosità. Ce lo assicura anche Andrea Braga, direttore dell’albergo, giustamente orgoglioso di ospitare la sua squadra del cuore. Sono già tre anni che i dirigenti biancorossi optano per il “Gaarten”; e, da contratto, è in programma pure il ritiro dell’anno prossimo. Segno che sull’Altopiano il Vicenza si trova a proprio agio. D’altronde non serve mica andare in capo al mondo quando, dietro l’angolo, si ha la fortuna di avere dei posti così. E sicco- I biancorossi preparano a Gallio un campionato di vertice me tutto aiuta, ci auguriamo che un buon ritiro sia il primo passo di una stagione ricca di soddisfazioni Per farci raccontare qualche retroscena, episodi che non avranno mai l’onore della cronaca quotidiana, abbiamo raggiunto telefonicamente proprio il direttore dell’albergo, Andrea Braga. Iniziamo dall’ultima parte della nostra conversazione, quando il direttore ci stava per passare mister Angelo Gregucci per una battuta sul ritiro. Erano le 20.30 di lunedì 16 luglio, la squadra aveva appena finito di cenare. Pur con tutte le buone intenzioni, Braga non è riuscito nell’ “impresa”. Il mister, lo abbiamo sentito chiaramente, ha detto allo stesso direttore di riferirci che i biancorossi erano ancora a cena. Gli perdoniamo questa bugia bianca, in sottofondo le risate dei giocatori; si vede che Gregucci non aveva voglia di parlare. Sarà per la prossima volta. Ritorniamo a bomba. Il direttore racconta: “Tutto il personale dell’albergo è entusiasta di avere degli ospiti così importanti; sono tutti simpatici. In particolare, capitan Stefan Schwoch è quello che tira di più il gruppo. È un punto di riferimento per tutta la squadra, anche fuori dal campo; cerca in tutti i modi di dare il buon esempio. Ed ha il pregio di essere molto tranquillo, così come tutti gli altri giocatori. Nessuno di loro ha grilli per la testa. Sono tutti ragazzi alla mano, semplici e cordiali. Fin da subito è tutto un ciao ciao con il personale dell’albergo: si è instaurato un clima ideale per un ritiro”. Qualche nota di colore? “Squadra e staff sono sempre puntualissimi, meglio di molti altri clienti. Si svegliano alle 7.30, quindi fanno colazione e il primo allenamento al campo sportivo di Gallio. Alle 12.30 c’è il pranzo a cui segue un momento di riposo. Al pomeriggio di nuovo allenamento fino all’ora di cena, alle 19.30. Vanno tutti a dormire molto presto, sulle 21.30, massimo alle 22. Il cibo? Mangiano un primo o un secondo e il buffet di verdure. Non si sgarra di un millimetro. I pasti vengono serviti in una sala a parte e durano venti minuti”. E gli altri clienti dell’albergo cosa dicono di questi ragazzotti? “Li guardano con grande simpatia. Con loro non c’è mai stato nessun problema di convivenza”. “Nei fine settimana - continua Braga -, i tifosi più affezionati raggiungono Gallio per incontrare i loro beniamini e scambiare quattro chiacchiere”. Intanto la società ha comunicato le date delle prossime amichevoli. Domenica 29 luglio alle 18 allo stadio “Briamasco” di Trento si giocherà Mantova-Vicenza; sabato 4 agosto alle 20 è in calendario al “Mercante” di Bassano del Grappa il triangolare con Bassano Virtus e Cittadella. Il 5 agosto la squadra rientrerà a Vicenza. appuntamenti sportivi Calcio Vicenza in campo Formula 3000 Davide Rigon in pista I team dell’Euroseries 3000 si apprestano alla seconda trasferta che farà tappa questo week-end al Mugello. Gli orari delle gare:– gara 1: Sabato 21 luglio, ore 17.40 – gara 2: Domenica 22 luglio, ore 12.40. Per seguire l’evento ci sarà la diretta televisiva sia della gara sprint del sabato che di quella endurance della domenica, che ripropone lo stesso spettacolare format della GP2 con i primi otto piloti che partono a posizioni invertite. Ciclismo Si corre a Thiene,Valli Del Pasubio, Gambellara e Grumolo Sabato 21 luglio a Thiene gara su strada. Ritrovo ore 13,00 via dell’autostrada cicli krom partenza ore 14,00 supergentlemen a e b, ore 15,30 cadetti junior senior ore 17,00 veterani gentlemen. Domenica 22 luglio, a Valli Del Pasubio, gara di mountain bike: ritrovo ore 8,00 partenza ore 9,00 organizza Asd Team Ecor Mtb Schio. Domenica 22 luglio a Gambellara, raduno a concentramento: passaggio dalle ore 9,00 alle ore 11,30 organizza Asd Cicloamatori Gambellara. Domenica 22 luglio Grumolo Delle Abbadesse gara su strada: ritrovo ore 13,30 trattoria La Paesana partenza ore 14,30 cadetti junior senior, ore 16,00 veterani gentlemen segue supergentlemen a e b. Organizza Asd Udace Vicenza I negozi e le attività amiche di VicenzaPiù • [email protected] • Tel 0444 923362 Domenica 29 alle ore 18.00 ancora un’amichevole per i biancorossi. I ragazzi di Gregucci in ritiro a sull’altopiano affronteranno allo stadio Brimasco di Trento i compagni di categoria del Mantova. I prossimi impegni vedranno impegnati i vicentini sabato 4agosto alle ore 20.00 per il II° Torneo Triangolare Città di Bassano - XIII° Memorial Santagiuliana con Bassano Viruts e A.S. Cittadella. Le testate di Più Media Comunicazione (società del gruppo Vicenza Volley) ereditano il programma VicenzaVolley Point ampliando i vantaggi offerti dalla precedente iniziativa. Infatti, il settimanale VicenzaPiù ed il periodico VicenzaPiù Sport sono i promotori del nuovo programma VicenzaPiù Point 2007. Tanti i vantaggi, sia per i negozi convezionati, sia per i titolari della VicenzaPiù Card. 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Nicolò (Pd) facilitazioni per le trasferte, ecc) e tel. 049 8961771 delle altre società sportive Arredamenti aderenti al progetto Mobili Zambonato di Graffigni F.lli via Zamenhof 448, Vicenza Le attività convezionate hanno: tel. 0444 239333 • esposizione marchio Arredamenti pavimentazione VicenzaPiù Point Sinergie Abitative Srl viale Trieste 153, Vicenza • presenza speciale su un apposito tel. 0444 512014 spazio pubblicitario che sarà presente con continuità sulle testate Ascensori e montacarichi VicenzaPiù e VicenzaPiù Sport Detto Srl via Galileo Galilei (Z.I.) 42/44 • convenzione Conto Commercianti Costabissara (Vi) tel. 0444 557677 della Banca Popolare Italiana - Ag. 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Gottardo Zovencedo (Vi) tel. 0444 893035 Imballaggi Vicenza Imballaggi via L. Da Vinci 2/4 (Z.I.) Arcugnano (Vi) tel. 0444 964472 Imprese di pulizie Diamante, impresa di pulizie via Casermette 103, Vicenza tel. 0444 306016 Industrie dolciarie Dolciaria A. Loison, ss Pasubio 6, Costabissara tel. 0444 557844 Internet cafè Cyber Cafè Sirena via Btg. Val Leogra 46, Vicenza tel. 0444 561000 Disinfestazioni 3D Antiparassitaria di Luca Raffaelli via Pologni 22 Priabona di Monte di Malo (Vi) tel. 0445 589074 Internet provider Goldnet via della Meccanica1/A, Vicenza tel. 0444 965600 Estetica Estetica Sandra di Sandra Miccoli via Maggio 24, Lonigo (Vi) tel. 0444 830086 Istituti di bellezza e profumerie Istituto Karina Snc C.so Palladio 168, Vicenza tel. 0444 545330 Fitness e benessere Break Even Center ss Marosticana, 24, Vicenza tel. 0444 921694 Armonia Istituto di Estetica Snc galleria Tiziano 20 Centro Comm. S.Pio x, Vicenza tel. 0444 514567 Fitness Isola Center via Europa 45/A, Isola Vicentina (Vi) tel. 0444 978507 Votre Beautè piazza Castello 12, Vicenza tel. 0444 542337 Fotocopiatori e assistenza Copymac Sas via Lago Maggiore 2 Tavernelle di Altavilla Vicentina (Vi) tel. 0444 370922 Gastronomia L’Eden - Frutta e verdura via Leg. Antonini 157, Vicenza tel. 0444 570766 Salumificio Verza di Andrea Toniolo via delle Calcare 1 (Z.I. 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Team Action Donna Uomo viale Del Verme 8/B, Vicenza tel. 0444 929212 Hotel-Ristoranti Hotel Giada - Centro congressi, ristorante, pizzeria via Nazionale 10 Grumolo delle Abbadesse (Vi) tel. 0444 580057 Pasticcerie Pasticceria Artigiana via Medici 69, Vicenza tel. 0444 921426 Pizzerie Ai Sette Santi Pizzeria Ristorante piazzale Monte Berico, Vicenza tel. 0444 235470 Ai 2 Fogher ss Pasubio 2, Vicenza tel. 0444 564790 Pizzeria Ristorante Albergo Belvedere strada Casale 4 (ang. str. del Cavalcavia), Vicenza tel. 0444 504218 Pronto Intervento S.P.R.I.N.T. service viale del Sole 8, Vicenza tel. 348 1422564 Ristoranti Castellani Ristorante Pizzeria ss Pasubio 358, Vicenza tel. 0444 980286 Osteria con cucina “All’Arciere” via Biron, 72, Monteviale (Vi) tel. 0444 561103 Ristorante Pizzeria Zì Teresa contrà S. Antonio 1, Vicenza tel. 0444 321411 Gran Caffè Garibaldi piazza dei Signori, Vicenza tel. 0444 542455 Ristoranti Tipici La Tangueria Restaurant Argentino contrà Pusterla 13, Vicenza tel. 0444 543737 Salute e benessere Blu mediterraneo via Orobica 11 Camisano Vicentino (Vi) tel. 0444 411377 Scommesse Carma Servizi di Spaziani Testa Carlo Snc - Pianeta Scommesse via Lanza, 40/44, Vicenza tel. 0444 291060 Trasporti Logistici Dyvitech Group Transport & Logistic via dei Montecchi 23, Vicenza tel. 0444 564425 Trattorie Trattoria Molin Vecio via Giaroni 56, Caldogno (Vi) tel. 0444 585168 Antica trattoria Ai Colli Berici via Mazzanta 19, Arcugnano (Vi) tel. 0444 550061 Vendita al dettaglio materassi Dorelan dormire bene dormire meglio (Notte Più) viale Milano, 68/70, Vicenza tel. 0444 235347 Per conoscere le convenzioni invia una e-mail a: [email protected] o visita www.vicenzapiu.com Vicenza Più e VicenzaPiù Sport sono settimanali editi da Più Media Comunicazione e sono media partner di: 20 21 LUGLIO 2007 ovestvicentino Il progetto Giada indica un calo nell’uso dei solventi e nei livelli di inquinamento atmosferico. Nessuna certezza sui rischi per la salute INFOPLUS s.r.l. Via Cecchin 2 - 36063 Marostica VI Tel. 0424/470772 Fax.0424/471255 www.infoplus.gare.it E-mail: [email protected] DI Com’è conciata l’aria della valle del Chiampo FEDERICA CEOLATO Dal punto di vista ambientale il polo della lavorazione della pelle rappresenta certamente uno dei distretti più critici di tutto il vicentino. La zona industriale si estende nelle valli del Chiampo e dell’Agno e rientra in una delle quattro aree principali individuate dal Piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera della Regione Veneto. Comprende 17 Comuni della provincia di Vicenza, per un totale di circa 120 mila abitanti distribuiti su una superficie di oltre 300 chilometri quadrati. Un distretto che assorbe il 50% delle pelli lavorate in tutto il paese, con circa 800 aziende che trattano pelli bovine destinate all’industria dell’arredamento, calzaturiera e dell’abbigliamento, con un giro d’affari annuo superiore ai 3 miliardi di euro. Un’area produttiva ad elevato rischio di inquinamento perché i particolari processi di lavorazione del settore prevedono il rilascio di grandi quantità di sostanze ad alto impatto ambientale, soprattutto solventi, detti composti organici volatili emessi durante la fase finale del processo, e idrogeno solforato, che riguarda, invece, la prima parte della lavorazione. Progetto Giada Giada sta per “gestione integrata dell’ambiente nel distretto conciario della Valle del Chiampo”. Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Provincia, l’Arpav e il Comune di Arzignano, con il finanziamento della Comunità europea, ha lo scopo di creare Chiampo. La situazione è molto migliorata rispetto a qualche anno fa le condizioni per uno sviluppo sostenibile del territorio. Tra gli obiettivi, quindi, la diminuzione dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo attraverso l’innovazione tecnologica nelle imprese e la collaborazione e il coinvolgimento di imprenditori e cittadini. Dalla primavera 2004, è stato istituito presso la Provincia l’Ufficio distrettuale agenzia giada, che vede impegnati i Comuni del polo conciario, la cui area è delimitata da Alonte, Montecchio Maggiore, Crespadoro e Castelgomberto, che, pur non interessati direttamente, subiscono gli effetti dell’inquinamento conciario, che ha una ricaduta massima nel raggio 2 - 3 chilometri. Aria sotto controllo “Dal 1996 ad oggi – spiega Andrea Baldisseri, responsabile del Progetto Giada - si sono raccolti, sulla base delle dichiarazioni delle aziende e delle schede di sicurezze dei fornitori nel caso di utilizzo di un prodotto con percentuale di solvente, alcuni dati relativi La concia delle pelli. Al giorno d’oggi il processo di lavorazione rispetta di più l’ambiente. E le persone al consumo totale dei solventi utilizzati. Per poter in seguito verificare l’attendibilità degli inputs forniti, abbiamo attuato due tipi di controllo a campione, sia sulle quantità effettive impiegate dalle concerie, sia sulle miscele adoperate, per verificare la corrispondenza della percentuale dichiarata. Inoltre dal 2001 con il progetto LifeGiada è stata fatta un’analisi del rapporto tra la quantità dei solventi che cade al suolo e quella emessa dalle fonti, attraverso dei campionamenti passivi, oltre alla presenza costante del laboratorio mobile dedicato alla concia: il monitoraggio è avvenuto in 50 punti diversificati tramite il posizionamento di cartucce speciali in carbone attivo che assorbono gli inquinanti dell’aria, in centri abitativi, aree industriali e punti esterni alla concia. Dalla comparazione dei dati di monitoraggio reale rispetto a quelli forniti dalle aziende è emersa una corrispondenza significativa, che conferma la veridicità e l’importanza dei dati raccolti dal 1996 e l’adeguatezza dei punti di rilevazione scelti. Questo ci permette di costruire un trend di sviluppo nel tempo e di verificare l’efficacia delle azioni di miglioramento messe in atto o da programmare. In Europa siamo stati i primi a fare questo tipo di monitoraggio, adattando quello che è il modello di misurazione del benzene, riconosciuto dalla Comunità Europea, al sistema concia. Un risultato importante, non supportato, però, da una normati- INFOPLUS s.r.l. Via Cecchin 2 - 36063 Marostica VI Tel. 0424/470772 Fax.0424/471255 www.infoplus.gare.it E-mail: [email protected] va in materia che ponga riferi- Rischi per la salute menti in termini di limiti per “Non ci sono certezze sulla la valutazione specifica della relazione diretta tra inquiqualità dell’aria nei distretti namento dell’aria e malattie conciari. Attualmente, infat- tumorali nella zona- conti, i parametri di riferimento tinua Baldisseri -; anche stabiliti dalla legge sono quel- dalle statistiche sanitarie li dei livelli di inquinamento fornite dalle ulss del vicendelle città, provotino emerge la cati principalmendifficoltà di state dal traffico e dal Rispetto a bilire le cause efriscaldamento e, fettive di morte 10 anni fa quindi, in inverno e se queste sono il consumo le polveri sottili e legate al territoin estate l’ozono”. di solventi rio. Il risultato è chimici si che, comunque, Meno solventi, la percentuale di è più che aria più pulita decessi legata al dimezzato e Dai risultati è tumore è circa le emissioni emerso che in tutuguale in tutto sono calate ta la zona c’è stata il vicentino. Da una diminuzione qualche anno, la dei livelli, quasi Fondazione Giaovunque al di sotto delle soglie cometti, nata dalla collabodi attenzione, con un trend razione tra la Città di Arzipositivo che ha portato a mi- gnano e l’Ulss 5, finanzia un gliorare la qualità dell’aria. Ri- Osservatorio clinico-epidespetto a dieci anni fa, infatti, si miologico che studia piutè segnalata una forte riduzio- tosto i fattori di rischio che ne nel consumo dei solventi: causano le malattie mortali un utilizzo più che dimezzato, che le cause di morte in sé, dalle 18.449 tonnellate annue focalizzandosi su problemi del 1996 alle 7.300 tonnella- legati ad allergie, respirate nel 2006. Ciò si è tradotto zione o a patologie in giovanella parallela riduzione del ne età. L’impegno costante fattore di emissione, ma senza per la riduzione delle emispenalizzare l’attività produtti- sioni inquinanti nel terriva. Inoltre, l’utilizzo di tecno- torio è oggi l’unica arma a logie e materiali più rispettosi disposizione per combatdell’ambiente, come le vernici tere l’inquinamento, oltre all’acqua, ha contribuito a mi- all’utilizzo delle tecnologie gliorare notevolmente gli ef- più avanzate in materia”. fetti. Uova marce? No, idrogeno solforato I vicentini lo conoscono bene, e non solo quelli che abitando tra le vallate del Chiampo e dell’Agno. L’idrogeno solforato è un gas incolore, dall’odore particolarmente sgradevole, di uova marce, e per questo definito gas putrido. Presenta una soglia percettiva molto bassa, per cui anche minime quantità nell’atmosfera vengono percepite come odore, cui si associano, al superamento di determinati limiti di concentrazione, effetti negativi sulla salute umana, come irritazione delle mucose, bruciore agli occhi, mal di testa, respiro affannoso. Esposizioni ad alti livelli, anche di breve durata, provocano la morte. I solventi derivano dalla fase di verniciatura finale nella concia delle pelli, dove ne viene fatto un uso massiccio. Sono spesso caratterizzati da una alta velocità di evaporazione e da potenziale cancerogenicità. F.C. 21 21 LUGLIO 2007 donne L’imprenditrice alla guida di un laboratorio-azienda che lavora con i grandi dell’architettura e del design Dalla Basilica al Mart, le pietre preziose di Deborah DI LUCA MATTEAZZI Il paragone con Palladio sarà ingombrante, forse eccessivo, ma guardando la grande fabbrica laboratorio ai piedi dei Berici viene difficile non far correre il pensiero all’architetto della Rotonda e del Teatro Olimpico. Perché il laboratorio Morseletto è uno dei pochi che, ancora oggi, tiene alto il ricordo di un materiale delicato quanto affascinante come la pietra di Vicenza. Lo fa lavorando fianco a fianco con i migliori architetti, scultori e designer del panorama internazionale, quasi sempre in progetti innovativi e di grande impatto, come il Mart di Rovereto firmato da Mario Botta o le terme di Merano progettate da Matteo Thun. E lo fa con la passione e l’impegno costante di chi, in mezzo a blocchi di pietra e marmi, c’è cresciuto fin da quando era bambino. Bambina, anzi, visto che a condurre l’azienda di famiglia creata ai primi del ‘900 dal nonno scultore Pietro e poi fatta crescere dal padre e dal fratello, ci sono oggi le sorelle Barbara e Deborah Morseletto (con il fratello Paolo). “Respiriamo da sempre aria di laboratorio, di bottega – racconta Deborah, che è anche socia dell’Aidda, l’associazione che riunisce le donne imprenditrici e dirigenti d’azienda -: fin da quando eravamo piccole abbiamo sempre bazzicato qui, anche perché papà era impegnatissimo con il lavoro. Noi abbiamo sempre sentito parlare di pietra, e abbiamo conosciuto molte delle personalità che hanno lavorato con mio padre. Carlo Scarpa, ERRATA CORRIGE ciamo sempre che siamo la sartoria del marmo, perché lavoriamo su misura: per questo ogni volta è un’esperienza unica, ma ogni volta è necessaria una ricerca nuova per soddisfare il cliente”. Un compito non da poco, che Deborah Morseletto affronta con una quasi laurea in lettere antiche in tasca (“ho dato tutti gli esami, ma poi non ho completato la tesi: comunque la preparazione mi è tornata utile, visto che noi ci occupiamo anche di scultura, architettura, restauro”), e con sulle spalle il peso di non disperdere quanto costruito dal nonno e dal padre. “All’inizio è stato difficile Deborah Morseletto conduce l’azienda di famiglia con la sorella Barbara – continua -, anche perché ci siamo troper dirne uno, ce lo ricordiamo vate a lavorare in un ambiente bene anche se all’epoca erava- in cui sono tutti uomini, e c’è mo piccole”. sempre un po’ di scetticismo. Accanto al nome di Carlo Scar- Questo non tanto per il fatto di pa - che si è rivolto al labora- essere una donna: il peso più torio Morseletto, tra le altre grande è stato quello di essecose, per la Tomba Brion di re alla terza generazione, con Altivole, uno dei suoi capola- la responsabilità di far vivere vori – si potrebbero fare quelli un’eredità importante. E se di Gino Valle (per la tomba di fossi stata un uomo sarebbe Alvar Aalto), Ettore Sottsass, stato lo stesso. Adesso speriaAntonio Citterio, Giorgio De mo di aver superato l’esame, Chirico (per la fontana I Bagni ma la responsabilità è sempre Misteriosi) e di molti altri. “Il tanta, e non ci si può mai sedepregio e il difetto del nostro re sugli allori”. lavoro è che siamo al servizio Gli inizi, comunque, non sono di nomi di alto livello – ag- stati facili. Un po’ come Giogiunge la titolare dell’azienda vannino Agnelli che è anda-. Questo è sicuramente un to a far pratica alla catena di vantaggio, ma richiede anche il montaggio della Fiat per capimassimo dell’impegno. Noi di- re come vivono gli operai del Lingotto, Deborah e la sorella Barbara sono partite dal centralino. “E da lì abbiamo fatto il giro di tutti i settori: anche perché nostro padre non aveva molto tempo per insegnarci i Virgilio Scapin in tanti anni segreti: l’unica era spalancare di attività. Da parte nostra, il le orecchie e cercare di assorpiacere è dunque doppio: da bire il più possibile”. un lato possiamo festeggiare A giudicare dai risultati, l’esemla resurrezione di un’altra pio paterno è stato assorbito libreria – non ce ne sono mai molto bene. Nonostante la crisi abbastanza! – che avevamo dato degli ultimi anni, il laboratorio per persa; dall’altro, torna nel Morseletto ha saputo confercentro città un nome glorioso marsi come un punto di riferiper la cultura e la storia recente di Vicenza. Bentornata Do Rode, mento per i lavori in pietra, e e mille auguri di prosperità. non solo, destinati ai mercati di alto livello: ristrutturazioni Il ritorno di Libravit A proposito del nostro articolo della settimana scorsa sulle librerie vicentine, ci corre l’obbligo di un errata corrige doppiamente gradito. La Libreria Libravit non è chiusa, come avevamo scritto, ma ha riaperto proprio in questi giorni. Non solo: riapre con un nuovo nome, che è anche ‘vecchio’: Libreria Do Rode, il mitico marchio reso celebre da di pregio, restauri, sculture, so stiamo rivivendo – continua raffinate elaborazioni d’interni Deborah -. Noi siamo cresciute (la casa editrice Electa ha de- con nonni e baby sitter, e con i dicato l’anno scorso un volume nostri figli è lo stesso. E un cera tre abitazioni ristrutturate a to senso di colpa è inevitabile. Padova utilizzando i materiali Io sono qua tutti i giorni dalla e le conoscenze del laborato- mattina alla sera, e mia sorella rio), pavimenti alla veneziana anche di più. Prima di avere un fatti utilizzando le tecniche ori- bambino almeno la domenica ginali. Lavorazioni in marmo, riuscivamo ad andare da qualin granito, in pietra d’Istria, e che parte, adesso non più. Riovviamente in pietra di Vicen- cominceremo quando sarà più za, che i Morseletto estraggono grande”. da alcune cave di proprietà nel Altri stereotipi, invece, si rivelacuore dei Berici. “Era consi- no con i piedi di argilla. Ad esemderata un materiale solo per pio il luogo comune che vuole le sculture e cornici – commenta donne più attente al marketing e Deborah -. Oggi aballa comunicazione, biamo dimostrato almeno se questi che è un materiale “In casa sono intensi nel loro per la casa a tutti si respira senso più tradiziogli effetti, sia per da sempre nale. Alla Morseletgli interni sia per to, infatti, si fa tutto aria di gli esterni. Il prisenza pubblicità: bottega. mo ad utilizzarla è niente spot, niente stato Tobia Scar- Mi ricordo slogan, niente campa con Benetton, e bene artisti pagne sui giornali. questo ci ha dato come Tutto è affidato al grande visibilità. Carlo Scarpa” passaparola, alle Poi l’hanno scelta collaborazioni con Thun a Merano, nomi di prestigio, Frank O. Gehry a Monaco, Bot- agli articoli sulle riviste di design ta per il Mart e molti altri. Pro- e architettura, alle iniziative culbabilmente perché è un mate- turali. “Una cosa a cui teniamo riale caldo, e perché dà effetti molto sono le iniziative legate al cromatici diversi al variare mondo dell’arte e dell’architetdella luce”. tura, seguendo quello che aveva Alla base di tutto c’è la passio- iniziato mio padre – conclude ne e a tanto, tantissimo lavo- Deborah -. Ogni anno organizro. A volte anche a scapito di ziamo qui al laboratorio qualche affetti e interessi personali, a festa o qualche evento, come la conferma di come alcuni cliché presentazione di un libro o di sul lavoro e sull’imprenditoria una mostra”. E forse è anche femminile si dimostrino terri- questo un modo per distinguersi bilmente veri. La difficoltà a in un mondo in cui tutti hanno il conciliare lavoro e famiglia, ad loro quarto d’ora di celebrità. E esempio, è un dato di fatto. “È in cui l’eccesso di comunicaziouna cosa che abbiamo vissuto ne rischia di trasformarsi in un sulla nostra pelle, e che ades- boomerang. Giardini e Rolex, una storia scavata nella roccia Per il primo grande salto di qualità, nella centennale storia del laboratorio, i Morseletto devono ringraziare la famiglia americana dei Du Pont, proprietaria di una enorme tenuta a Longwood, nel cuore della Pennsylvania. Nel corso di una vacanza a Firenze, nei primi anni ’30, i Du Pont entrarono in contatto con Piero Morseletto e si rivolsero a lui per la progettazione degli immensi giardini all’italiana con statue, fontane e giochi d’acqua che ancora oggi richiamano migliaia di visitatori. Da lì è stata una crescita continua, tanto che oggi l’azienda può ricordare la propria firma sotto restauri prestigiosi come quelli della basilica Palladiana, della Loggia del Capitaniato, di Palazzo Te a Mantova e del teatro alla Scala di Milano. O, ancora, gli interni dei negozi Damiani e Bulgari, il negozio Venini di Venezia e il negozio Rolex di Londra, il palazzo del Festival del Cinema di Cannes, la sala del culto dell’aeroporto di Malpensa 2000, la sala d’onore del Cremlino e il portale dello Iuav firmato da Carlo Scarpa a Venezia. L.M. 22 21 LUGLIO 2007 giovani Il giovane cantante di Altissimo si racconta: gli esordi, i sacrifici, le prime delusioni, le sfide del futuro. “Mi considero ancora un aspirante cantante” Stefano, Sanremo e la Disney un inizio da Cento(mo) e lode DI ANDREA BASSO Una capigliatura simile a quella di Goku, protagonista del cartone animato Dragon Ball. Occhi celesti come il più limpido dei mari ed un sorriso tanto contagioso, quanto rassicurante. Al collo l’inseparabile collanina e sul braccio il consueto polsino nero: due amuleti portafortuna di cui non può fare a meno. Questo è Stefano Centomo ha interpretato due canzoni dell’ultimo cartoon Disney Stefano Centomo, oggi di professione cantante, originario che giocassi in casa, visto che ma deve necessariamente tradi Molino di Altissimo, nella la manifestazione si teneva nei smettere sensazioni positive Valchiampo; un giovane salito castelli di Giulietta e Romeo, a per riuscire a creare qualcosa alla ribalta dell’ambiente mu- Montecchio Maggiore. Che dura di piacevole e nuovo”. sicale grazie alla meritatissima esibirsi senza la compagnia Un ragazzo determinato e grinconquista del secondo gradino del pianoforte, una sensazione toso. Sa che la strada è ancora del podio all’ultima edizione di strana. Mi sentivo vulnerabile, in salita, ha già messo in preSanremo Giovani. non mi era mai successo di do- ventivo che saranno molte le Oltre all’importante traguardo ver cantare in piedi. insidie che gli si pareranno raggiunto nel sanE’ stato difficile, ma davanti ma, a quanto pare, è cta sanctorum del- “Ho perso è andata bene”. pronto ad affrontarle. Eppure, la canzone italiana, qualche festa Il giovane di Altis- dietro a tanta determinazioanche tante parte- e qualche simo, che coltiva ne, si nasconde un’esitazione cipazioni ad altri anche la passione avuta in passato. La fiaccola uscita importanti condell’informatica, del Centomo ha rischiato infatti con gli amici, corsi e molti premi kart e della pallavo- di spegnersi qualche anno fa, confermano il suo ma lavorare lo, racconta di aver dopo una secca bocciatura ritalento. Per rag- con la passato molti fine cevuta proprio alle selezioni giungere obiettivi musica settimana al lavoro. per Sanremo. “Ho presentato tanto importanti non mi è mai “Ho sacrificato più il mio pezzo convinto che fosse i sacrifici iniziano di un weekend per bellissimo, quasi perfetto – sopesato” fin da bambino: dedicarmi alla mia stiene -. Sono stato scartato e le prime lezioni di passione principa- mi è caduto il mondo addosso. pianoforte a soli 6 anni, a 14 le – narra -. Ho perso qualche Se quel pezzo, quel bellissimo l’iscrizione a scuola di canto, festa e qualche pezzo non va bene, allora non le prime accauscita con gli sono fatto per la musica, ho demie e i primi amici, ma mai è pensato tra me e me. È passaconcorsi. Strano successo che mi to molto tempo prima che mi sentirsi confespesasse trascor- rimettessi a scrivere insieme al sare da Stefano rere il tempo la- mio inseparabile amico e comche, nonostante vorando con la pagno di lavoro Max Titi. Sono i palcoscenici musica. Il gior- sempre stato dotato di grande importanti su no in cui lo stu- spirito autocritico, eppure non cui è salito, la dio e l’eserci- riuscivo a capacitarmi di come volta in cui si zio quotidiano fosse arrivata un’esclusione è emozionato cominciassero così dolorosa. Quella canzone maggiormente a pesarmi, e rappresenta, insieme ad alsia in una delle l’impegno fosse tre delusioni, una delle porte poche esibiziomaggiore del in faccia che io, come tutte le ni disputate tra piacere, coinci- persone del mondo, sono dele ‘mura amiderà con la deci- stinato prima o poi a prendere. che’. “L’emoziosione di lasciare Inizialmente fa male; poi, con ne più grande la musica, per- il tempo, si archivia l’accaducantante di Altissimo con il trofeo l’ho vissuta al Ilvinto ché significhe- to e ci si rimette in marcia con a San Remo primo concorso rebbe che can- rinnovata grinta. Ho capito che - racconta -. Non ero abituato tare non è più la mia strada. queste delusioni mi hanno aiua sentirmi sotto esame, valu- La musica oggi è il mio lavoro, tato a crescere ”. tato da una giuria. Si può dire E infatti Stefano è riuscito a ri- della Walt Disney, che ha deciso sollevarsi. Le idee hanno comin- di affidargli l’esecuzione di due ciato a tornare, le mani corrono canzoni nel neo-uscito cartoon sul foglio per trascrivere emo- ‘I Robinson, una famiglia spazioni in formato canzone, poi sul ziale’. Davvero un’esperienza pianoforte per dare una musica a niente male da aggiungere ad queste parole. L’ingegno del duo un palmares già ben fornito. “Mi Centomo-Titi partorisce nuo- sento ancora un aspirante canve chicche come ‘Bivio’ e ‘Ana’: tante – minimizza Centomo -. definite dallo stesso cantante le Nel periodo in cui sei a Sanremo due canzoni per lui più signifi- hai l’illusione di sentirti arrivato: cative. “Bivio parla delle scelte molte interviste, tante attenzioni della vita, non solo sentimen- e la presenza di illustri cantanti tale come a molti è sembrato. e personaggi dello spettacolo Parlo di scelte importanti come possono facilmente indurti a quella, tanto difficile quanto in- crederti una rock star di fama dispensabile, di lasciare il con- mondiale. Solo un sogno, dopo servatorio. È una delle canzoni una settimana si torna alla realpiù rilevanti anche perché mi ha tà, quando inizia la parte più fatto compagnia nell’esordio al- difficile. Nella vita, come nella l’Ariston -sorride-. Bivio è come canzone vincere è più semplice una figlia per me: per la prima che riconfermarsi, e questo lo volta una mia opera non la sento so bene. E’ per questo che mi esclusivamente personale, è di ostino a tenere i piedi per terra. tutti. Vedere migliaia di ragazzi Sono membro della popolaziocantare a ritmo i miei ritornelli ne del carpe diem, oggi provo a mi ha creato un’emozione inde- fare il cantante, domani chissà. scrivibile, bellissima. ‘Ana’ inve- La mia vita si dipana tra un hotel ce parla dell’anorese l’altro, i miei amici sia: il titolo prende “Nella vita, li vedo pochissimo spunto dal nome come nella e ho poco tempo con cui i dottori e da dedicare anche canzone, i malati di questo alla mia famiglia. disturbo chiama- vincere è più Sopporto tutto queno questa terribile semplice che sto per amore della patologia. Anche riconfermarsi. musica, coltivando questa canzone l’ho Per questo costantemente il scritta con Max, rimango con sogno di diventare entrambi abbiamo un vero cantante. i piedi per avuto occasione di Non certo per avere terra” conoscere da vicino fama, donne e soldi, persone afflitte da ma per vivere di ciò questa malattia che consuma il che adoro fare: musica”. fisico e la mente. Abbiamo de- Supportato dalla famiglia, priciso di scrivere mo grande ‘Ana’ per aiutare gruppo di fans, questi malati, Stefano si preper far capipara ad affronre loro quanto tare un’estate siano sbagliati ricca di api modelli che al puntamenti. giorno d’oggi Dopo l’exploit si prendono da a Sanremo, è esempio”, congiunta l’ora di clude. confermare il Dopo Sanremo proprio valore. il calendario Riuscirà il giodi Stefano s’è vane vicentino riempito in un a sfondare nel batter d’occhio: mondo musicacollaborazioni le? La classe c’è, con Radio Italia la determinaUn momento di relax e Radio Bruno, zione anche. È prima di un’estate fitta di impegni partecipazioni solo questione a feste di piazdi fare le scelte za e a programmi RAI, fino al giuste: un insidioso e affascilavoro realizzato per il colosso nante… Bivio. 23 21 LUGLIO 2007 terzapagina Pensieri contro. Il festival di Sandrigo annullato per un volantino “sconcio”. Un’accusa fasulla Sandrock, la ridicola ipocrisia dei “benpensanti” DI GIULIANO CORÀ “Omnia munda mundis”: ogni cosa è pura per chi è puro, insegna Padre Cristoforo. Purtroppo le pagine manzoniane non devono essere molto praticate, al Comune di Sandrigo. Riassumiamo per i lettori. Anche quest’anno un gruppo di giovani sandricensi aveva organizzato la tre giorni (2022 luglio) di “Sandrock”, ottenendo il patrocinio del Comune, con relativi finanziamenti e il permesso per l’utilizzo di un’area comunale. Volantino porno L’evento viene annunciato sui media locali e tramite volantinaggio. Ed è qui che succede lo ‘scandalo’, perché sul volantino appare un disegno che fa sobbalzare d’indignazione sindaco e parroco (tra parentesi: se vivessimo in un Paese normale, qualcuno potrebbe chiedersi cosa abbiano a che fare le opinioni del parroco con le decisioni di un’amministrazione comunale. Ma invece viviamo in Italia, una enclave del Vaticano, il Paese in cui giuristi ed enigmisti da un anno si rompono la testa per trovare una formula accettabile per una legge che sancisca il diritto di ognuno di vivere e/o andare a letto con chi gli pare). Il comune di Sandrigo Sagome innocue Si vedono due sagomine stilizzate, di cui non si distingue il sesso – tipo gli omini dei segnali stradali o dei semafori – distese e strettamente attorcigliate. Una cosa è sicura: difficilmente qualsiasi bambino o adolescente inferiore ai quattordici anni può rendersi conto di che cosa si tratti, ed anche per un adulto ci vuole fantasia per riconoscere quello che comunemente viene definito un sessantanove. E poi, ‘cosa’ saranno quei due? Un maschio e una femmina? Oppure – orrore! – ‘due culatoni’? Vieni qui che ti curo Comunque sia, apriti cielo. Il disegno contraddice “i progetti sociali ed educativi” dei Comuni organizzatori (oltre a Sandrigo, anche Dueville, Bolzano Vicentino e ificio “VERZA m u l ” Sa Monticello Conte Otto); “può urtare la sensibilità di certe persone”; ‘tradisce la fiducia accordata dal Comune agli organizzatori’; è necessario “salvaguardare il buon nome del Comune”; eccetera. E in ogni caso, “meglio prevenire che curare”. ‘Curare’, capite?! Perché, indipendentemente da come la si possa pensare sul volantino, evidentemente per qualcuno qualsiasi accenno ad una libera sessualità è una malattia da curare! Dunque, via subito il patrocinio del Comune, via l’autorizzazione per l’uso dell’area: il festival è annullato. Dire che gli organizzatori sono rimasti basiti è poco. Qualche flebile protesta, dopo di che non gli è rimasto altro da fare che leccarsi le ferite, e molto probabilmente pagare i considerevoli debiti fatti. Da parte dell’amministrazione comuna- Consigli morali Insomma: l’abbiamo scampata bella, e dunque, consci del pericolo corso, desideriamo dare una mano alle amministrazioni comunali in questione segnalando altri attentati al pubblico pudore che forse per l’emozione sono loro sfuggiti. Primo: quel segnale stradale che si trova spesso davanti alle scuole, con una figura maschile che prende per mano correndo una bambina. Con tutta evidenza, un esplicito invito al rapimento, con quel che segue. Forse sono stati posti lì durante un blitz di qualche associazione di pedofili. Secondo. In molti esercizi pubblici, sulla porta della toilette la sagomina maschile e quella femminile appaiono affiancate: una chiara induzione ad entrare insieme, per abbandonarsi poi a chissà le, lotta dura: “Non siamo stati quali perversi accoppiamenti. Se disponibili a nessuna mediazio- poi, sulla porta del bar, appare ne”, afferma il sindaco Barbara anche il cartellino “Qui gli animali Trento (Forza Italia), alla quale, sono graditi”, allora l’invito a betuttavia, bisogna riconoscere non stiali ammucchiate contro natura solo il coraggio delle proprie opiè esplicito. E infinioni, ma anche una ne un altro segnale certa onestà. Pare A dare stradale, subdolo ed infatti che, a dare scandalo allusivo: quello che scandalo, non siano l’immagine indica la presenza state solo le due sasulla strada di dossi. di due omini gomine che si sfruQuanti raptus imstilizzati. Ma culiavano, ma anche provvisi, quante vioil sindaco un bollino rettangolenze del sabato sera lare, piccolino, che s’è indignato saranno state scaspunta nell’angolo anche per la tenate dalla visione in basso a sinistra, scritta di quel disegno che, e che dice: “No Dal “No Dal Molin” con tutta evidenza, Molin”. Interrogata raffigura due sfacse sia stato quello “il ciate e turgide tette?! principale motivo della presa di Ascoltate il sindaco di Bolzano posizione”, il sindaco ha risposto Vicentino, Luigi De Boni: “Preveserenamente: “Certo ha aiutato”. nire è meglio che curare”. Buon Capito? divertimento. SALUMI VALLIGIANI DELL’ALTO ASTICO E POSINA SPECIALITÀ: SALAMI • SOPPRESSE • VALLIGIANE Azienda certificata UNI EN ISO 9001: 2000 CERT. n. 3134 CSQA Salumificio VERZA di Toniolo Andrea 36010 Cogollo del Cengio (VI) Via delle Calcare, 1 (Zona A) Tel./Fax 0445 320512 Email [email protected] 24 21 LUGLIO 2007 satira Passatempi estivi. Terza puntata del gioco dei separati alla nascita. Ne conoscete altri? Segnalateceli Doppiati & Scoppiati: i gemelli diversi Iva Zanicchi - Lia Sartori Beppe Grillo - Renzo Rosso Cantante e conduttrice tv l’una, europarlamentare di Forza Italia l’altra Comico, attore e blogger l’uno, imprenditore e fondatore della Diesel l’altro Corrado Calabrò - Gianfranco Morsoletto Atom Egoyan - Arrigo Abalti Garante per le Telecomunicazioni l’uno, assessore allo sport del Comune l’altro Regista d’essai pluripremiato a Cannes l’uno, assessore alle Politiche giovanili l’altro L’informazione in affanno, la Minetti espulsa: VicenzaPiù libera segue dalla prima Stefano Riccucci - Daniele Borò Immobiliarista e furbetto del quartierino l’uno, consigliere comunale della Lega Nord l’altro Telly Savalas - Andrea Gallo Indimenticato tenente Kojak della tv l’uno, direttore dell’Ascom l’altro De Il Vicenza boccheggiante dopo l’addio alla mega concessionaria Publikompass abbiamo detto. Dei nuovi progetti di Caltagirone, neo proprietario de Il Gazzettino, nulla o poco si vede. De Il Corriere del Veneto, inserito nel prestigioso Corriere della Sera, si apprezza un equilibrio senza grandi graffi, figlio di una proprietà locale in cui spicca il Presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Zonin. Che di un foglio può aver bisogno per dire ‘attenti, anch’io posso far scrivere’, ma che, da accorto banchiere e grande imprenditore qual è, certo non lo userà per lanciare per primo crociate contro chi muove i fili dei grandi business locali; nemmeno nel caso questi fossero in contrasto con gli interessi superiori della Comunità locale, cosa comunque da dimostrare caso per caso, lo diciamo con serenità pari alla forza con cui il Davide VicenzaPiù è stato e sarà pronto a denunciare eventuali abusi e malcostumi. A costo di patirne, direttamente o indirettamente, le conseguenze o le rappresaglie. Perché se le migliaia di tifosi della Minetti Infoplus, l’ultima squadra cittadina di A1 in uno sport di massa come la pallavolo femminile, nelle domeniche della prossima stagione dovranno accontentarsi di tifare per le pur importanti compagini maschili e femminili di B1 per soddisfare la propria passione sportiva, questo lo si deve anche alla disattenzione (Giuliano Zoso, l’ex deputato ed editorialista prediceva: per cancellare il mio nome da Vicenza) di chi non ha denunciato le lentezze pachidermiche nei lavori al palasport, costringendo così la squadra ad emigrare in quel di Imola. E dopo il tentativo (con radici anche a Vicenza) di cancellare addirittura il club dal campionato, fallito per la nostra cristallinità, mi reputo due volte fortunato. Primo, perché il volley a Vicenza non muore ma, pur regalando a Imola l’A1, rilancia con 2 campionati nazionali che restano comunque quelli di maggior livello in città, calcio a parte, (e questo grazie alle risorse che arrivano dall’A1, che ha mantenuto la proprietà vicentina rinforzandola con innesti romagnoli). Secondo, perché da oggi, azzerate le locali e meschine rappresaglie contro l’A1 del volley, legate da sempre alla storica indipendenza del club dalle ipocrisie locali, e dal 25 febbraio 2006, la data del n. 1 del nostro settimanale, anche alle posizioni liberamente critiche di questo giornale, VicenzaPiù sarà, se possibile, ancora Più libero. Grazie ai lettori e a chi ha provato ad espellerci. Giovanni Coviello 25 edicola 21 LUGLIO 2007 Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire Calearo nostalgico della 1ª Repubblica. Per gli aiuti di Stato Oscilla un po’ schizoide tra diziari, come lo scandalo dei tino oggi a oltre 6 miliardi di protesta antipolitica e rimpetroli, il cittadino che fece euro, ma un calcolo del propianto della vecchia politica piovere agevolazioni a iosa su fessor Giavazzi li fa lievitare il cosiddetto “malessere” deCamisano si chiama Sereno addirittura a 30 miliardi. E gli imprenditori del Nordest. Freato, che fu il potentissi- mentre Luca Cordero di MonDella contraddizione ha formo segretario privato di Aldo tezemolo annuncia la volontà nito un saggio significativo Moro e il finanziatore della della Confindustria di trattaall’ultima assemblea degli corrente morotea della De- re seriamente con il governo industriali di Vicenza, il premocrazia cristiana. la revisione delle agevolaziosidente Massimo Calearo, La prima Repubni pubbliche in che è anche presidente della blica rimpianta da cambio di una riFedermeccanica, ricordando Calearo, che oggi Camisano duzione del carico con languore il tempo felix in si sente “servo del- è campione fiscale, Calearo a cui il Veneto democristiano la politica invece nazionale Vicenza, capitale poteva contare a Roma su ben che suo cliente”, di incentivi degli aiuti pubblisei ministri. Oggi, con zero è passata, ma gli come “area ci al Nord, evoca ministri, salvo qualche vice, aiuti pubblici alle il fantasma santidepressa” ma il 67,2% degli imprenditori imprese private ficato di Mariano anche uno dei dichiara secondo una ricerca sono sopravvissuRumor, lamentanLa fiera dell’oro. Il modello nord-est si è sviluppato anche grazie ai generosi contributi statali della Fondazione Nordest di ti alla grande nella paesi più ricchi do la “sindrome sentirsi sottorappresentato in presunta seconda della zona da abbandono” del ambito politico-istituzionale, affidata non alla norma, ma alla spiega il primato? Con l’ana- Repubblica, quella Veneto orfano. Per di sentirsi snobbato nei pa- discrezionalità dei governi e dei grafe. A Camisano non è nato teoricamente alla serie: il Nordest lazzi di Roma. ministri intenti a curare i propri un ministro, ma una grande l’insegna del mercato e delle ricco, lamentoso e contradditIl rimpianto per la lunga rispettivi collegi elettorali, in un eminenza grigia della prima liberalizzazioni. Ne fa fede, torio, se non schizofrenico. stagione felice dei Rumor e tripudio di clientelismo. Repubblica, che fino a un tra l’altro, la famigerata legdei Bisaglia, Una ricerca ventennio fa pesava assai più ge 488, preclaro esempio di Alberto Statera quando, per di Emanuele di un ministro. Classe 1928, soldi spesi male, di truffe e di da Repubblica parafrasare Felice, docen- sei figli, interessi in varie im- disastri industriali. Pare che Affari&Finanza Calearo, “non te di Storia prese, alcuni “incidenti” giu- gli aiuti alle imprese ammon9 luglio 2007 soffrivamo Economica a Roma e Roma Bologna (“Diancora ci povari regionali teva soffrire”, e intervento ha un nome: pubblico” il incentivi a Mulino), dopioggia. cumenta che Fu quasi un’alnel Veneto la luvione che dal politica per le 1957 in poi, aree deprescon la legge se è giunta ad numero 635, assicurare una allagò le “aree Aldo Moro. Il suo segretario è stato il vicentino copertura di depresse” del Sereno Freato, potentissimo finanziatore della Dc incentivi asCentro Nord e, solutamente in particolare, capillare, inil Veneto. Esenzione fiscale teressando l’84% dei comuni, sull’intero reddito prodotto, 489 su 583. Ancora oggi soprestiti a tasso d’interesse pravvivono poi enti pubblici agevolato, più una serie infi- creati in aggiunta agli incennita di altri sostegni previsti tivi di carattere generale, con Divisione tecnica della Tecnocopy di G. Casarotti da apposite leggi speciali, si lo scopo di coordinare lo sviriversarono sulle aree de- luppo delle zone interessate, presse, la cui definizione era come il Consorzio per lo sviluppo economico e sociale del Polesine, creato nel 1963 in provincia di Rovigo, o il Consorzio per la zona industriale e il porto fluviale di Padova, sorto nel 1957 nella Bassa padovana. Ma è proprio nel Vicentino che la pioggia di incentivi è stata più abbondante. Il “caso di scuola”, come si dice, si Via Olmo 40 – 36051 Creazzo (VI) chiama Camisano Vicentino. Al confine con la provincia Telefono e Telefax 0444/340660-340739 di Padova, 8.473 abitanti, più E-mail [email protected] banche che bar, Camisano è campione nazionale di incentivi e, naturalmente, tra i paeMassimo Calearo. Nel suo intervento all’Assindustria vicentina ha catalizzato i malumori del Nordest si più ricchi dell’area. Come si C.M. SERVICE S.R.L. NOLEGGIO E ASSISTENZA COPIATRICI - FAX - STAMPANTI • [email protected] • Tel 0444 923362 Presenza in televisione, stampa, internet e numero di spettatori: i dati presentati si riferiscono alla stagione agonistica 2005-2006 I nostri numeri migliorano quelli del tuo business Affianca il tuo marchio alla Minetti Infoplus 22 squadre tra Vicenza e Imola Il gruppo Serie A1 femminile • Serie B1 maschile • Serie B2 femminile • Serie D Femminile • Serie D Maschile Junior League Maschile • Under 18 femminile • Under 16 femminile • Under 14 femminile • Under 13 femminile • 1a divisione femminile •1a divisione maschile • 2a divisione femminile oltre 37 ore partner 30 club in Italia e all’estero 118 ore su TV NAZIONALI Stampa sulle testate monitorate da SportSystem Italia per occupazione stampa 46 articoli 11 settori merceologici oltre a svariate ore su tv estere come: Iti Neovision in Polonia, Dubai Sport Channel in Medio Oriente, Bandsport Tv in Brasile e Espn J Sports in Giappone su TV LOCALI 336.818 mm/cl 4° club in Italia Merchandising Televisione Internet visitate da 8.453.445 pagine 431.968 utenti diversi molti da Giappone, Usa e Sud America oltre alle migliaia del sito vicenzavolleycenter.it Settimanale 5.000 copie Spettatori 105.000 Fatti, personaggi e vita vicentina 35.392 nelle gare di campionato e coppe nazionali 70.000 circa in tornei vari in Italia e all’estero, amichevoli e attività di Beach Volley 4x4 [email protected] • www.italvolley.com tel. 0444 922766 • fax 0444 926780 La tua azienda e Minetti Infoplus: una sinergia da serie A 27 regione 21 LUGLIO 2007 INIZIATIVE - democraticità e difesa del cittadino nei rapporti con le amministrazioni Vittorio Bottoli: il Difensore Civico, ovvero il Tribuno della Plebe Il cittadino, atomo fondante della società, incontra ogni giorno le istituzioni, "da mane a sera ha molteplici contatti con l'amministrazione pubblica", ci spiega l'avvocato Vittorio Bottoli, Difensore Civico Regionale Veneto: dai semplici gesti di utenza, elettricità, gas, acqua, l'individuo privato si mette in contatto diretto con il complesso di servizi che sono coordinati dalle istituzioni. A questo, come naturale conseguenza, è evidentemente "fisiologico che il rapporto può essere insoddisfacente, dato che la pubblica amministrazione si impone in posizione di vantaggio. È quindi necessaria una istituzione capace di accompagnare, ascoltare e difendere il cittadino nel momento in cui c'è una violazio- ne dei diritti". Il Difensore Civico è quindi di struttura capace di inserirsi nello spazio fra cittadini e amministrazione articolando il proprio ruolo di giudice terzo, sostituendosi , per il campo specifico, all'ordinaria magistratura che si connota per onerosità eccessiva e lentezza. La difesa civica è gratuita e tempestiva, con attitudine di mitigazione, che può anche essere preventiva: il magistrato di persuasione così è appunto detto il difensore civico - opera anche senza che avvenga una violazione del diritto, che invece è incipit fondamentale per l'ordinaria magistratura. Di fatto è possibile ricorrervi anche in pendenza di un ricorso. I numeri indicano un crescendo costante di cittadini che si rivolgono all'ufficio del difensore civico, dato che le sue competenze riguardano l'ampio ventaglio che va dalla previdenza all'università, fino alla sanità. Si contano ben più di 7000 istante annuali, di cui almeno il 50% chiuse nei primi sessanta giorni. Particolarmente importante è notare come siano già attivi corsi post-laurea, che si rivolgono all'amministrazione e per esteso alla cittadinanza, sottintendendo l'importanza di diffondere la conoscenza, e quindi la presenza sul territorio, dei difensori civici. L'avvocato Bottoli ci aiuta a comprendere la portata civile del suo ruolo traendo dal caustico esempio della nascita romana del Tribunato della Plebe, vero corrispettivo storico del difensore civico, che nella Res Publica fonda la vera democrazia. Nella forza della fondazione della magistratura del popolo si esplica l'urgenza volgersi all'attuale, per l'Italia di ritrovare la reciprocità di un rapporto diretto fra cittadino e istituzioni: non a caso il nostro Paese anche qui si macchia d'essere sprovvisto di un Difensore Civico nazionale, mentre in Europa - si veda l'esempio della Spagna - e diffusamente nel mondo assume un ruolo di prima importanza, contando una struttura di coordinamento internazionale capace di stringere progressivamente sul territorio, nella dimensione più specifica e più necessaria al cittadino, garante di vera democraticità. INTERVIENE NEI CONFRONTI DI Consiglio regionale DIFENSORE CIVICO Un servizio gratuito e veloce che garantisce i diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. Il Difensore Civico è stato istituito dal consiglio Regionale del Veneto Chiama il numero verde 800 294 000 UFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO CHI E' IL DIFENSORE CIVICO Il Difensore Civico tutela i diritti dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione E' un organo di tutela dei cittadini istituito dalla Regione Veneto; E' indipendente e non è soggetto ad alcun controllo E' nominato dal Consiglio Regionale ogni 5 anni e può essere riconfermato per una sola volta E' tenuto a presentare una relazione annuale al Consiglio Regionale ed al Parlamento Regione e sue Aziende Aziende sanitarie Comuni, Province, Comunità Montane e loro Consorzi, laddove non sia presente un Difensore civico locale Altri Enti Pubblici operanti nel territorio regionale Amministrazioni statali periferiche (per es.: prefetture, ufficio del registro, motorizzazione civile, ecc.) IN QUALI MATERIE INTERVIENE Sanità ed igiene Previdenza e Assistenza Territorio e Ambiente Tasse, Tributi, canoni, sanzioni amm.ve Istituti di partecipazione e procedimento amministrativo Attività produttive Istruzione e formazione professionale COSA FA IL DIFENSORE CIVICO Interviene in caso di disfunzioni o abusi della Pubbliche Amministrazioni Può chiedere l'esibizione di qualsiasi atto o documento anche se segreto Promuove la costituzione di tavoli di confronto e di accordo (conferenze di servizi) Indirizza il cittadino verso le più idonee strutture e lo consiglia sulle iniziative o i rimedi da adottare Promuove la risoluzione conciliativa (mediazione) delle controversie Svolge compiti di sollecitazione nei confronti dei responsabili dei procedi menti Può chiedere l'attivazione di procedimenti disciplinari a carico di funzionari inadempienti Svolge attività di impulso e di proposta nei confronti delle Pubbliche Ammi nistrazioni 28 21 LUGLIO 2007 regione INIZIATIVE - Lo ha annunciato il presidente Galan presentando, insieme agli assessori, i contenuti del documento e il percorso che la proposta dovrà seguire Autonomia differenziata: sarà chiesta per il Veneto Il Veneto ha compiuto oggi un passo avanti importante nel percorso di attuazione del nuovo articolo 116 della Costituzione con l’approvazione in Giunta regionale di un documento con le proposte da avanzare allo Stato ai fini del raggiungimento di un’autonomia differenziata, con l’attribuzione di ulteriori competenze e delle relative risorse. Lo ha annunciato il presidente della Regione Giancarlo Galan presentando, insieme agli assessori, i contenuti del documento e il percorso che la proposta dovrà seguire. “Questa – ha detto Galan – è una delle tre partite, insieme al federalismo fiscale e al nuovo Statuto regionale, su cui si gioca il futuro della nostra regione e che sono strettamente collegate una all’altra”. Il presidente ha detto che bisogna prendere atto che “l’attuazione di un federalismo fiscale pieno, fondato sulla responsabilità degli amministratori delle Regioni non è oggi alla portata del nostro Paese”. Il modello che si sta delineando aumenterà nella migliore delle ipotesi del 7% grado di autonomia finanziaria del bilancio annuale della Regione. E’ comunque anche questo un passo in avanti che “infrange un mito” e cioè che è lo Stato che preleva i soldi e li ridistribuisce. “Sarà compito di tutti noi riuscire allargare questo spiraglio”. L’altra partita è quella dello Statuto regionale e “il Veneto – ha fatto rilevare Galan - ha più bisogno di qualsiasi altra regione di uno Statuto che sia al pari con i tempi. Io credo che uno Statuto definito e approvato presto e bene rappresenterebbe anche il sostegno migliore e più importante a quanto stiamo chiedendo al Parlamento nazionale sia sul fronte dell’art. 119, sia dell’art. 116”. Per quanto riguarda la proposta di autonomia differenziata, Galan ha fatto presente che il Veneto si pone dopo il Piemonte e la Lombardia ma la differenza è che quella veneta non è solo un’elencazione di materie ma è corredata da un approfondimento di tipo giurisprudenziale. “Quindi partiamo nel migliore dei modi”. L’articolo 116 della Costituzione, al terzo com- ma, prevede che le Regioni a statuto ordinario possano acquisire “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” rispetto a quelle oggi costituzionalmente spettanti ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione. Le materie prioritariamente individuate, partendo da quelle di maggiore impatto sui cittadini e sulle imprese del Veneto, sono tutela della salute, istruzione, tutela e valorizzazione dei beni culturali, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi, potere estero della Regione, organizzazione della giustizia di pace. Ma al fine di individuare ulteriori competenze da richiedere allo Stato, le trattative del Presidente della Regione con il Governo riguarderanno anche altre importanti materie, quali: tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ordinamento della comunicazione, previdenza com- plementare e integrativa, protezione civile, infrastrutture e infine casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale e enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Spetterà ora al Consiglio Regionale procedere alla approvazione del documento dando mandato al Presidente della Regione di condurre il negoziato con il Governo, al fine di definire e sottoscrivere l’intesa che riconoscerà al Veneto un’autonomia differenziata. Una volta raggiunta l’intesa Stato-Regione, dovrà essere recepita in una specifica proposta di legge statale da parte del Consiglio Regionale, su iniziativa della Giunta, da trasmettere al Parlamento. La legge statale dovrà essere quindi approvata a maggioranza assoluta dei componenti delle Camere e opererà una variazione del riparto delle competenze oggi previste dall’articolo 117 della Costituzione, con riguardo alla sola Regione del Veneto. “Un percorso difficile e complicato – ha concluso Galan – ma anche entusiasmante. Io sono ottimista perché è un’opportunità che lo Stato ha previsto per dare alle Regioni a statuto ordinario quell’autonomia che diversamente non riuscirebbe a dare”. INFRASTRUTTURE - Veneto Strade ha bandito l’incarico per la redazione dello Studio di Fattibilità e di service per la redazione del Progetto Preliminare Chisso: bandito l’incarico per la tangenziale ponte di Piave “Veneto Strade ha bandito ancora nel giugno scorso l’incarico per la redazione dello Studio di Fattibilità e di service per la redazione del Progetto Preliminare relativi alla tangenziale di Ponte di Piave”. Lo fa presente l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, ricordando che l’intervento è da tempo al centro dell’attenzione della Regione, “che lo ha previsto tra gli interventi in inseribilità nel nuovo Piano Triennale per l’adeguamento della rete viaria veneta 2006 – 2008, approvato nei mesi scorsi dal Consiglio regionale”. “Può darsi che questi fatti siano sfuggiti al sindaco di Ponte di Piave – chiosa Chisso – ma ormai siamo anche a chiusura del bando e presto affideremo l’incarico, dando avvio concreto all’iter per un’opera assolutamente necessaria – fa presente l’assessore – anche perché Ponte di Piave si trova sul nodo viario che raccorda la “Pontebbana” con la Strada Provinciale n. 34 della “Sinistra Piave” e, tramite questa, con il casello autostradale di Noventa di Piave e con la S. P. n. 66 “di Salgareda”, che la connette al casello di Cessalto”.“In proposito – prosegue Chisso – lo studio di fattibilità tecnica dovrà tenere presente tutti gli elementi in gioco e le emergenze soprag- giunte con l’evoluzione delle normative urbanistico – ambientali, con la programmazione dei diversi soggetti coinvolti e con le trasformazioni territoriali avvenute. L’incarico per il Service di Progetto Preliminare verrà affidato sulla base di un importo presunto di lavori di circa 6 milioni di euro. Per lo studio di fattibilità, il professionista cui sarà assegnato l’incarico avrà 90 giorni di tempo: anche questa – conclude Chisso – è una testimonianza della nostra volontà di abbreviare al massimo i tempi”. Veneto strade S.p.A. www.venetostrade.it SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE: Via C.Baseggio, 5 30174 Mestre Venezia Tel. 041 290 77 11 DIREZIONE DISTACCATA BELLUNO: Via Villa Patt 32036 Sedico (BL) Tel. 0437 868 111 Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze. 26-28 Salus - Salone della salute e del benessere FEBBRAIO 10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso 10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica 15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia 23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs MARZO 29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati 29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole ed olearie 29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità 29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy APRILE 17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età 19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile 19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita MAGGIO 5-9 Siab - International techno-bake exhibition 8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche 17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy 21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus 22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro 23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola per grandi compratori italiani ed esteri 23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria DICEMBRE *** Model Expo Italy - Fiera del modellismo *** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica *** Data da definire MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO 15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani Gennaio 23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie Marzo 17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Maggio dell’edilcantieristica 10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali dell’edilcantieristica 16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione automobilistica 25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila 4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani Giugno 7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani Giugno 25-27 Verona Mineral Show Geo Business GIUGNO 5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale 14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali SETTEMBRE 20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie 8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali Novembre dell’edilcantieristica Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI IN COLLABORAZIONE CON www.veronafiere.it 30 Malinconia d’estate di Alessio Mannino Estate, non succede niente. Giornali pieni di non-notizie. Afa, zanzare e sudore. Televisione di riciclo, qualche bel film d’epoca, noleggio a go go. Attesa di ferie che paiono non arrivare mai. Code ai caselli. Bollettini di morte sulle strada. Letture svogliate. Ozio ricreativo e noia da vendere in cambio di un gelato ghiacciato. Siamo in vena di poesia? No, sono i primi pensieri che ci vengono in mente se ci sforziamo di trovare nella rigatteria quotidiana un personaggio, un’opera, un fatto eclatante nel bene ordinato cortile vicentino. Cosa ha prodotto di memorabile, la nostra città, negli ultimi anni? La risposta è nichilistica: niente. Qualche nome degno di memoria? Artisti, letterati, politici, imprenditori, avventurieri e santi? Manco uno. Stiamo qui a elaborare il lutto di un Meneghello (grande) o di uno Scapin (simpatico), per non parlare del culto per un Parise (grandissimo) o di un Piovene (classico). Ma di nuovi virgulti della penna, neanche l’ombra. Qualche pittore, scultore? Fatecene arrivare l’indirizzo, per favore. Ecco, giusto un ottimo divulgatore di filosofia: Volpi, scuola esistenzialista. E un politologo acuto come Diamanti (benché incartato nell’analisi sociale del giorno dopo giorno, senza alcun orizzonte di lungo periodo). Fatalità: sia l’uno che l’altro sono ben appartati e indifferenti alle cose vicentine. E ci sarà pure una ragione, ci viene da dire. E lo spirito d’impresa, vanto di questa terra di ex contadini? Una bufala clamorosa. Nani pieni di schei, che si sfregano le mani per l’effimero guadagno di una base americana. Se a Roma i vicentini non sono più rappresentati da un Rumor o da un Bisaglia, ai nostri padroni del vapore gli sta bene. A proposito: e i politici? Il massimo che possono fare è arare l’orticello di casa, o tutt’al più conquistarsi un posto al sole a Venezia. La Sartori ha fatto così, grazie a Galan, per appalti e sanità. Ma siamo alla logica del sottobosco, della lottizzazione locale. Nessuno che si distingua. In parlamento chi c’è? Non propriamente dei raffinati statisti: Stefani, Filippi, Conte, Trupia. E per finire, neppure nell’ultima frontiera della creatività italiana, lo showbusiness arrivista e cafone, nemmeno lì primeggiamo: Silvia Toffanin è in tv da fidanzata di Piersilvio, il visagista delle dive Diego Dalla Palma non si vede più, i due vicentini a Sanremo già ce li siamo dimenticati. Che barba. Ok, c’è il sempregiovane Renzo Rosso con la sua Diesel: potrebbe scrivere i testi del Grande Fratello, quello. Vicenza: nanismo e fastidio. L’angolo dell’oste. Gelati che passione: ecco qualche consiglio per abbinare la bontà alla qualità Voglia di nocciola e stracciatella cinque trucchi per un cono ideale Niente freschezze al basilico, creme al parmigiano, sorbetti alla sopressa. Da un po’ di tempo a questa parte la moda del gelato stravagante e innovativo a tutti i costi, sembra vivere un periodo di appannamento. A tutto favore dei gusti classici, crema, nocciola, fragola o cioccolato che sia. E viene quasi da dire che era ora. Perché il gelato è già buono di suo, senza bisogno di sfidarsi sul campo del gusto più strano. Completo e nutriente (contiene zuccheri in quantità, oltre a una buona percentuale di lipidi, proteine, e a dosi importanti di fosforo e calcio), in cono o in coppetta, è uno degli alimenti principe dell’estate: a volte può sostituire un pasto (attenzione però, due palline alla crema hanno più o meno le stesse calorie di un piatto di pastasciutta, ma non saziano allo stesso modo), altre può funzionare da spuntino per spezzare le giornate. In ogni caso è bene ricordare alcuni piccoli consigli. In linea generale, Foto MeFind @ flickr.com Carciofini sott’odio 21 LUGLIO 2007 tempo libero Gelato fatto in casa: l’artigianale è generalmente migliore ma non bisogna generalizzare. Anche l’industriale può essere di qualità il gelato artigianale ha una marcia in più rispetto a quello industriale, visto che è fatto con materie prime più fresche, ha meno additivi, non utilizza (o non dovrebbe utilizzare) oli vegetali e coloranti. Poi si può sempre trovare un ottimo prodotto industriale e un pessimo gelato artigianale, ma questo è un altro discorso. Diffidate, inoltre, di quei gelati che hanno come ingredienti oli e grassi vegetali idrogenati, soprattutto se li hanno in quantità importanti: spesso sono indizio di una qualità non eccelsa. Allo stesso modo, attenzione ai gelati che, anche sotto il solleone più implacabile, non si squagliano: di solito è perché contengono sostanze non troppo genuine. Infine, se il gelato vi sembra troppo dolce o troppo pesante, può essere che si sia cercato di mascherare qualche pecca abbondando con lo zucchero o con qualche grasso. Un buon banco di prova per capire le qualità di una gelateria sono i gelati alla frutta secca, ad esempio alle nocciole: il prezzo della materia prima, infatti, è alto, e la differenza tra chi cerca di risparmiare a scapito della qualità dovrebbe essere evidente anche a quelle persone che non si ritrovano un palato da degustatore. Per il resto lasciatevi guidare dai vostri gusti: in genere se un gelato è buono, è anche ben fatto. Appuntamenti. Ad Asiago si recita sui luoghi della Grande Guerra. A Schio arriva Erri De Luca In scena tra forti, castelli e palchi inclementi Rassegna Continua la rassegna Fortinscena, ideata tre anni fa dal Luciano Padovani, direttore della compagnia Naturalis Labor, e da Mauro Passarin, conservatore del Museo del Risorgimento di Vicenza, per portare l’arte e lo spettacolo nei luoghi della Grande Guerra e valorizzare così un patrimonio immenso. L’appuntamento di questa settimana è al forte Interrotto di Asiago, dove la compagnia teatrale Dionisi metterà in scena “Patate, una parola senza denti sulla guerra”: uno spettacolo in cui, attraverso i ricordi ora commoventi ora scanzonati di tre anziane signore si ripercorrono le tragiche vicende del conflitto 15-18. (inizio ore 16,30). Festival La danza e il jazz saranno tra gli indiscussi protagonisti del programma di questa settimana di Opera Estrate Festival. Cominciamo dalla danza: sabato 21 luglio, al Teatro Astra, un gruppo di grandi ballerini presenterà in anteprima un progetto creato in esclusiva per il festival bassanese, il Gran Galà classico Etoiles d’Italie. Inizio alle ore 21,20 (biglietti interi a 25 euro, ridotti a 22). Sempre la danza riempirà il palco del castello di Romeo di Montecchio Maggiore la sera di lunedì 23 luglio, dove si esibiranno i solisti del balletto dell’Opera di Ekaterinburg con un Gran Galà classico, mentre in un altro castello, quello degli Ezzelini a Bassano, martedì 24 il gruppo rumeno dei Teatrul Odeon metterà in scena Un Tango màs (inizio ore 21,20). Ancora al castello degli Ezzelini, venerdì 27 la compagnia indiana Ragunath Manet presenterà “Bollywood ballet”. Sempre al castello degli Ezzelini, domenica 22 luglio ci sarà invece spazio per la musica classica, grazie ad grande concerto sinfonico ad ingresso libero con l’orchestra e il coro del Teatro La Fenice. Infine, nella settimana bassanese c’è un’interessante serie di concerti jazz da segnare in agenda: martedì 24, alle 21,20, al chiostro del museo, un omaggio a Gerswuhin, mercoledì il concerto dei NYSu (in piazza Libertà), giovedì 26 l’esibizione dei combos night (sempre in piazza Libertà). Si conclude questo fine settimana Azioni Inclementi, il festival scledense dedicato al teatro e alla letteratura che quest’anno ha scelto come personaggio chiave lo scrivano Barleby, creato dalla penna del grande Herman Melville. Sabato, alla fabbrica Alta, la serata sarà aperta da una conversazione con Adone Brandalise sulle mille interpretazioni del racconto di Melville (ore 20,30), a cui faranno seguito lo spettacolo “Misterioso concerto Trio” diretto da Cesare Ronconi e una carrellata di film d’autore. Domenica 22 si replica con un incontro con lo scrittore Erri De Luca che parlerà del libro dell’esodo e con lo spettacolo teatrale Bahamut, con Antonio Razza e Flavia Mastrella. (Ingresso con tessera AtoZ,10 euro, valida per tutte le giornate del festival. Ragazzi fino ai 14 anni: ingresso libero). Teatro Ad Isola Vicentina l’Anonima Magnagati presenta il suo ulti- mo spettacolo, “Sessibon - Il sesso spiegato agli ignoranti”; un’esilarante carrellata di gag e canzoni sul variegato mondo del sesso, dalla ricerca del fantomatico punto G all’indolenza dello spermatozoo veneto, dai poco graditi record di velocità ai pericolosi virus che si possono incontrare sulla rete (ingresso 12 Euro). 31 21 LUGLIO 2007 tempo libero Popcorn. Nel- l’Ordine della Fenice, la regia mal interpreta il romanzo originale. Harry Potter, un maghetto con la bacchetta spenta DI GIULIANO CORÀ Ecco la quinta puntata, ma bisogna dire che ci si è arrivati con grande affanno. Anzi, secondo noi questo è il peggiore dei cinque. Per varie ragioni. Primo: la sceneggiatura. Certo non era facile ricavarne una ‘leggibile’ da un romanzo già di suo pletorico e complicato (anch’esso non uno dei migliori della serie), ma l’impressione è che proprio sia mancata la buona volontà, ed anche parecchio mestiere. Il metodo è stato quello di procedere a gran colpi di mannaia, amputando senza pietà ampie parti del libro. Forse era necessario, come abbiamo detto, ma il risultato è una storia fragile, barcollante e slegata dal ‘contesto’: s’intende quello formato dagli altri film, perché qui è di cinema che stiamo parlando, e non è obbligatorio aver letto i romanzi prima di entrare in sala. Per rimediare, sono state inserite battute e situazioni che praticamente costituiscono una specie di ipertesto per chi già conosce il libro, ma che risultano completamente ‘illeggibili’ per chi invece non l’abbia letto. Per esempio: che ‘senso’ hanno i borbottii dell’elfo domestico in casa di Sirius? Chi è Luna Lovegood, e che significa la battuta che Ermione pronuncia su di lei? Da dove salta fuori il fratello di Hagrid? Eccetera. Secondo: la regia. Non si sa quali meriti abbia avuto questo David Yates, illustre sconosciuto, per aver avuto l’incarico. Il film è fondamentalmente ‘spento’: procede meccanicamente di avventura in avventura, ma senza quel senso del magico e del mistero che animava gli altri. Anche gli interpreti, sembrano fare il loro lavoro professionalmente ma senza entusiasmo. Infine gli effetti speciali: davvero modesti in rapporto a quel che si è visto prima, Herry ed Ermione “opachi” nel film meno convincente della serie e il volo con le perché, per noi fan, altri appunscope sul Tamigi dà una fortissima tamenti urgono, davvero epocali: sensazione di ‘sovrapposto’ che fa cosa succederà nell’ultimo romanterribilmente anni Cinquanta. Un zo? Lunga vita ad Harry Potter! episodio da mettere da parte, anche Sul comodino. Ritratto di uno degli scrittori più dissacranti della letteratura americana: dall’infanzia tormentata ai reading all’università Charles Bukowsky, l’anti-mito e l’elogio della libertà DI GIOVANNI MAGALOTTI CharlesBukowski (1920-1994), icona indiscussa della letteratura americana, è l’autore di “Post Office”, “Storie di ordinaria follia”, “Panino al prosciutto”, “Factotum”, per citare alcuni fra i suoi volumi più celebri. Raccolte di racconti, o romanzi, che ne hanno consacrato la fama di “scrittore maledetto”. Le sue storie di degrado sociale, così traboccanti di alcol e sesso, all’epoca della loro uscita, sembravano scritte apposta per scandalizzare i benpensanti. Ma Bukowski, che pure nella sua vita ha battuto la strada della provocazione con insospettabile coerenza (molte delle sue pagine più forti avevano una forte componente autobiografica), pensava ad altro: pur senza dichiararlo apertamente, le sue storie fornivano un ritratto impietoso della società americana, sempre pronta a “scaricare” gli ultimi e a dimenticarsi di loro. Una conferma di questa tesi viene dal volume “Charles Bukowski a botta sicura”, in cui Gerald Locklin, docen- te di Scrittura creativa a Rochester e poeta di un certo rilievo negli anni ‘60, definisce Bukowski «un cronista di fenomeni politici significativi». Eppure, sebbene non trascuri la sua opera, Locklin si concentra soprattutto sulla “persona”, evitando di insistere sugli stereotipi ricorrenti di ubriacone, donnaiolo e amante delle corse dei cavalli. Rievoca il primo incontro con Bukowski nel 1970 a Long Beach, il suo carattere spigoloso dovuto a un’infanzia tormentata, il successo dei suoi reading all’università (quando centinaia di studenti si accalcavano per sentirgli leggere le sue poesie), l’interesse del cinema per la sua figura, il suo funerale in cui la commozione si mescolava a una volontà dissacrante che non sarebbe dispiaciuta al vecchio Buk. In conclusione, «è più facile che piova sulla luna (mi si passi la metafora) piuttosto che la nostra società riesca a produrre uno scrittore libero come Bukowski. […] La sua libertà lo distingue da ogni altro scrittore. […] Per tutti coloro che non hanno paura della liber- Charles Bukowski tà, comunque, costituisce un mito. Proprio perché non ha mai cercato di esserlo». Gerald Locklin, Charles Bukowski a botta sicura, Leconte editore, 192 pp., €10 HANNO DETTO *nati fino al 1988 “Zanguio è un professionista serio e competente, (...). Mi sembra sospetta la fretta con cui adesso lo si vuole mandare a casa. Come se ci fosse il timore che potesse aprire qualche armadio di troppo”. Massimo Calearo Corriere del Veneto 15 luglio 2007 AAA ASPIRANTI CAMPIONI CERCANSI Il Vicenza Volley invita tutti i ragazzi* appassionati di pallavolo ad un provino per far parte del vivaio della Palladiogroup.it di serie B1, allenata da Mario Fangareggi (azzurro dell’Italia di Velasco) e l’unica in un campionato nazionale a Vicenza Per informazioni: tel. 0444 922766 email: [email protected] “Mio fratello è stato ucciso dai servizi segreti. Da lì è partito l’ordine. Lo hanno fatto saltare in aria in via D’Amelio quando hanno capito che Paolo era diventato un pericolo per quella parte dello Stato che aveva deciso di trattare con Cosa Nostra. Lui era contrario, per questo l’hanno eliminato”. Salvatore Borsellino Il Manifesto 18 luglio 2007 • [email protected] • Tel 0444 923362 “Drogarsi piace. Sinché non si avrà la voglia di accettare questa banale verità, la medesima per cui ci si droga da millenni, verranno meno i presupposti per invertire l’aumento dei consumi di stupefacenti. Metterla sempre su un piano educativo o ideologico serve a poco o niente, non è possibile che i milioni di italiani che hanno fumato spinelli (uno su tre) siano per forza tutti dei senza famiglia, descolarizzati, depressi, sfibrati, traviati da redimere”. Filippo Facci Il Giornale 13 luglio 2007 Fangareggi, dall’Italia di Velasco a Vicenza Palladiogroup.it, la B1 della passione Mario Fangareggi ha debuttato con la Nazionale di Velasco a L’Havana e ha giocato con i più grandi campioni degli ultimi anni. Con Il Messaggero Ravenna di Kiraly, Timmons e Vullo ha vinto uno scudetto e tre Coppe dei Campioni. Ora Fangareggi, anche lui giovane (34 anni) ma coach di spessore anche per Mario Fangareggi: aver avuto grandi allenatori (oltre a l’esperienza della Nazionale per allenare il Vicenza Velasco, Bebeto, Prandi, Pupo Dall’Olio, Menarini, Polidori e Bonitta), ha scelto Vicenza per allenare la Palladiogroup.it di B1, la squadra maschile di punta della società, e per coordinare il suo vivaio affidato a Maurizio Baraldo, tecnico vicentino, e a Claudio Michetti, toscano, già forgiato nelle giovanili femminili con Peppe Nica. Espressione al maschile della filosofia della Minetti Infoplus di A1 femminile, la Palladiogroup.it ha riportato Vicenza città in una serie nazionale (nel 2003-2004 in B2, l’anno successivo in B1). Oggi, oltre alla squadra, di B1, il Vicenza Volley al maschile conta su una serie D di giovani e su una prima divisione di giovanissimi e punta con voi tutti ad avere tutte le squadre under 18, 16 e 14. Con professionalità e passione. Il Vicenza Volley crede da sempre nei giovani, con professionalità e passione. La stessa che hai tu. informazioni: [email protected] • www.vicenzavolley.it • tel. 0444 922766 • fax 0444 926780