Cartella Stampa Ecsite 2009 - Museo Nazionale della Scienza e

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Cartella Stampa Ecsite 2009 - Museo Nazionale della Scienza e
source: The Library of Congress
ECSITE
ANNUAL
CONFERENCE
MILAN
4-6JUNE09
00
INDICE
01
ECSITE ANNUAL CONFERENCE 2009
03
01.1 Record di partecipanti da 49 Paesi
02
CHE COS’È ECSITE
06
03
ECSITE 2009:
UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI
07
03.1
03.2
03.3
03.4
09
12
18
27
Un oggetto: nanotenologie
Un modo: scienza, letteratura, arte, teatro, cinema: la contaminazione dei linguaggi
Una missione: cultura scientifica nella società. Scienziati, giornalisti, divulgatori…
I destinatari: l’educazione scientifica. Approccio informale per tutte le età della vita
04
NANOTOTOUCH
34
05
NOCTURNE AL MUSEO (5 giugno, 20.00-23.00) riservato a stampa e partecipanti di Ecsite
35
06
IL NUOVO DOCUMENTARIO REALIZZATO DAL MUSEO:
A PLACE FOR CITIZENSHIP
38
07
I PARTNER DEL MUSEO PER ECSITE 2009
39
08
LA CHIUSURA AL PUBBLICO (1-8 giugno)
40
09
LAVORI IN CORSO
41
01.1
ECSITE ANNUAL
CONFERENCE 2009
ECSITE ANNUAL CONFERENCE 2009
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”
di Milano ospita da giovedì 4 a sabato 6 giugno l’Annual Conference
di Ecsite (European Network of Science Centres and Museums),
organizzata da Ecsite, in collaborazione con il Museo e in partnership
con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Progetto
La Primavera della Scienza, Regione Lombardia, Comune di Milano,
Assolombarda ed Expo 2015.
In occasione di questo appuntamento internazionale il Museo resterà
chiuso al pubblico da lunedì 1 a lunedì 8 giugno compresi.
Nel 2009 il congresso annuale coincide con il 20° anniversario di
Ecsite e registra il record di iscritti - a oggi 933 - che dovrebbero
superare quota 1.000 poiché molti delegati si registreranno
direttamente a Milano. Le nazioni rappresentate (oltre che da tutta
Europa dall’Australia agli Usa, dalla Cina al Sud Africa, dall’Argentina
al Giappone) sono 49.
Ecsite 2.0 R/Evolutions, questo il titolo dell’edizione, è anche
un’occasione per definire le linee strategiche per il futuro e per
riflettere sulle “evoluzioni” e “rivoluzioni” dei science centres e dei
musei scientifici e tecnologici. I professionisti del settore impegnati
nella conservazione, educazione, ricerca, comunicazione o altri aspetti
relativi alla vita e alla missione di tali istituzioni si confronteranno,
infatti, sulle esperienze più significative nell’ambito della comunicazione
scientifica e della museologia e, in particolare, sulla contaminazione
dei linguaggi.
MUSEI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
E SCIENCE CENTRES:
LUOGHI DI COMUNICAZIONE
La vera chiave di volta in questo ambito è rappresentata dal modello
museologico ed educativo, che ha trasformato il nostro Museo e
molte altre realtà simili in tutto il mondo in veri e propri luoghi di
comunicazione.
I programmi e progetti educativi che, ad esempio, il Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia di Milano cura e rivolge al suo pubblico
si basano su una metodologia di educazione informale che rispecchia
la nostra identità che riunisce in una visione integrata la dimensione
storica di un museo scientifico tradizionale e la dimensione interattiva
di uno science centre in evoluzione.
In questo contesto il nostro Museo concepisce il visitatore come
protagonista della propria esperienza e del proprio apprendimento
poiché utilizza strumenti come la sperimentazione, l’osservazione, la
narrazione, l’exhibit e, sicuramente non meno importante, lo stesso
oggetto storico originale.
Le varie attività (visite guidate alle collezioni storiche, attività nei
laboratori interattivi, progetti speciali a livello locale, nazionale e
internazionale, mostre, spettacoli teatrali, conferenze, convegni,
eventi, concerti, corsi di formazione, giornate e serate dedicate alle
istituzioni, alle aziende e ai cittadini) sono concepite con lo scopo
di stimolare nei visitatori un pensiero critico e una mentalità volti
a guardare la realtà con curiosità intellettuale. Questi principi sono
alla base dell’interpretazione degli oggetti storici nelle sezioni o della
costruzione di esperienze hands-on nei laboratori interattivi. In tali
processi non va dimenticato l’importante ruolo dell’animatore scientifico
che è “l’interfaccia umana” fra il nuovo (un esperimento, un oggetto) e
il visitatore, quindi la persona che incoraggia un coinvolgimento attivo
del visitatore e facilita l’esperienza educativa.
Per il nostro Museo questa è anche l’occasione per presentare
al pubblico i risultati del suo lungo progetto di riqualificazione
museologica. Per citare solo alcuni dati siamo passati dal 2000 a oggi
da 34 a circa 100 dipendenti, da un valore del bilancio di 4,3 milioni di
euro (2000) a 12,2 milioni di euro (2008), investito su i.lab e sezioni
espositive 18,1 milioni di euro, rinnovato 12.500 metri quadrati su
40.000 totali (31,2%), toccato quota 400mila visitatori dai 228mila
del 2000. Rispetto a quest’ultimo punto siamo il 1° museo scientificotecnologico in Italia (classifica Touring 2008), esclusi i Bioparchi,
il 1° museo della Lombardia (classifiche Touring 2008 e Giornale
dell’Arte 2009), il 17° museo tra i primi 100 musei di tutta Italia
(classifica Giornale dell’Arte 2009).
L’Annual Conference Ecsite 2009 è anche di un momento di
coinvolgimento per la città di Milano, che potrà manifestare la sua
personalità e la sua tradizione nel settore tecnologico e industriale,
e per i suoi musei che potranno essere coinvolti nel dibattito
museologico e scientifico internazionale. Ecsite 2009 costituisce,
infine, un’opportunità di incontro importante per molte aziende che
lavorano nei campi della scienza e della tecnologia.
ECSITE ANNUAL CONFERENCE 2009
01.1
ECSITE ANNUAL
CONFERENCE 2009
RECORD DI PARTECIPANTI DA 49 PAESI
933 ISCRITTI (526 DONNE - 407 UOMINI)
ITALIA
188
GIAPPONE 4
GRAN BRETAGNA
94
GUINEA-BISSAU 4
GERMANIA
89
TURCHIA 4
FRANCIA
73
INDIA 3
OLANDA
58
MACAU 3
SVEZIA
54
MALESIA 3
STATI UNITI
43
SLOVENIA 3
PORTOGALLO
34
TUNISIA 3
BELGIO
30
EMIRATI ARABI 22
NORVEGIA
25
IRLANDA 2
SPAGNA
25
UCRAINA 2
POLONIA
24
CINA 11
SVIZZERA
24
CIPRO 11
DANIMARCA
23
COSTA RICA 11
FINLANDIA
23
EGITTO 11
AUSTRIA
16
ESTONIA 11
GRECIA
9
IRAN 11
ISRAELE
9
KUWAIT 11
REPUBBLICA CECA
8
NUOVA ZELANDA 11
CANADA
7
SENEGAL 11
RUSSIA
7
SERBIA 11
SUD AFRICA
7
TAILANDIA 11
UNGHERIA
7
VENEZUELA 11
AUSTRALIA
5
YEMEN 11
MESSICO
5
ECSITE ANNUAL CONFERENCE 2009
01.1
ECSITE ANNUAL
CONFERENCE 2009
68 REALTÀ ITALIANE
ASSOCIAZIONE LE STRADE DI FACONDO, Monserrato
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE, Cremona
ASSOCIAZIONE SCIENZAVIVA, Calitri
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE, Morbegno
AUSER ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO TERZA ETÀ, Roma
MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA di Roma
UNIVERSITÀ CATTOLICA, Milano
MUSEO DEI BAMBINI, Milano
CENTRO S3-ISTITUTO NAZIONALE PER LA FISICA
DELLA MATERIA (CNR), Modena
MUSEO DEI BAMBINI, Roma
CENTROSCIENZA ONLUS, Torino
CIVICO MUSEO DELLA SETA ABEGG, Garlate
CIVICO MUSEO DI SCIENZE NATURALI di Voghera
CIVICO MUSEO NATURALISTICO di Stradella
CODICE. IDEE PER LA CULTURA SRL, Torino
CONTEMPORANEA PROGETTI, Firenze
ENRICO FERMI CENTER, Roma
ESOF 2010, Torino
AGENZIA SPAZIALE EUROPEA, Frascati
FONDAZIONE FITZCARRALDO, Torino
FONDAZIONE IDIS - CITTÀ DELLA SCIENZA, Napolo
FONDAZIONE LIDA, Noverasco-Opera
FONDAZIONE MARINO GOLINELLI, Bologna
FONDAZIONE MUSEO ARTI E INDUSTRIA, Omega (VB)
FONDAZIONE POST, Perugia
GOOGOL, Parma
IAMS - International Association for Media in Science, Roma
ICS - SISSA, Trieste
ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA, Firenze
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE, Roma
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Roma
LE NUVOLE SOCIETÀ COOPERATIVA, Napoli
LE STREDE DI MACONDO - CIRCUS&SCIENCE, Cagliari
LEONARDO3, Milano
M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Milano
MSN - Museo Civico di Storia Naturale - Associazione
Didattica Museale, Milano
MUSEO DEL TESSILE E DELLA TRADIZIONE
INDUSTRIALE, Busto Arsizio
MUSEO DELLA VIA SPLUGA E DELLA
VAL SAN GIACOMO, Campodolcino
MUSEO DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO, Brescia
MUSEO DI SCIENZE NATURALI DELL’UNIVERSITÀ di Camerino
MUSEO DI STORIA NATURALE di Malnate
MUSEO DI STORIA NATURALE UNIVERSITÀ di Firenze
MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
“LEONARDO DA VINCI”, Milano
MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI, Trento
ORTO BOTANICO di Bergamo di Lorenza Rota
OSSERVATORIO DI ARRETRI, Strognano di Langhirano
PARCO PALEONTOLOGICO di Cene (BG)
PLANETARIO DI ROMA, Zetema (Roma)
PSIQUADRO SCARL, Perugia
RAI, Roma
REGIONE LOMBARDIA
S.E.P.A.R. SpA, Viserba di Rimini
SCIENCE CENTRE IMMAGINARIO SCIENTIFICO, Trieste
Si.M.U.L. - Sistema Museale Urbano Lecchese
SISSA MEDIALAB, Trieste
SISTEMA MUSEALE DELLA VALLE TROMPIA, Gardone Val Trompia
SISTEMA MUSEALE LODIGIANO della Provincia di Lodi
SOFTel, Università di Napoli
UNIVERSITA DEGLI STUDI di Bari
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di Milano Bicocca
MUSEI CIVICI di Como
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA, DOTTORATO DI RICERCA IN
FORME E STRUTTURE DELL’ARCHITETTURA, Viadana
MUSEI SCIENTIFICI ROMA - PLANETARIO
E MUSEO ASTRONOMICO, Roma
UNIVERSITÀ DI PARMA
UNIVERSITÀ DI PAVIA - MUSEO DI STORIA NATURALE
MUSEO CIVICO DEI FOSSILI, Besano
WWW.GENERALDISPLAYSRL.COM, San Mauro Pascoli (FC)
MUSEO CIVICO DI SCIENZE NATURALI, Brescia
MUSEO DEL BIJOUX di Casalmaggiore
ECSITE ANNUAL CONFERENCE 2009
02
CHE COS’È
ECSITE
CHE COS’È ECSITE
Ecsite (European Network of Science Centres and Museums) è la più
importante rete europea che raccoglie oggi 404 musei scientifici e
science centres provenienti da 28 diversi paesi europei e ormai anche
da ben 22 paesi non europei.
Nata nel 1989, la sua sede è a Bruxelles, Ecsite promuove la diffusione
della cultura scientifica e tecnologica e favorisce l’interazione tra
scienza e società attraverso il coordinamento e la valorizzazione di
attività svolte da Musei
e Science Centres.
I musei e science centres membri di Ecsite attraggono oltre 30 milioni
di visitatori ogni anno nei loro spazi e molti di più nei loro siti internet.
Più del 60% del pubblico ha un’età inferiore ai 25 anni e quasi il 40%
costituito da studenti.
membri europei (relativi associati)
La prossima edizione di Ecsite, quella del 2010, sarà ospitata dal
DASA (German Occupational Safety and Health Exhibition) di Dortmund
(Germany).
SVEZIA (14)
ISLANDA (1)
NORVEGIA (9)
LUSSEMBURGO (1)
IRLANDA (2)
REPUBBLICA CECA (3)
FINLANDIA (4)
GRAN BRETAGNA (78)
CANADA (2)
membri non europei (relativi associati)
AZERBAIGIAN (1)
SVIZZERA (8)
POLONIA (5)
ESTONIA (2)
GERMANIA (44)
DANIMARCA (6)
AUSTRIA (8)
RUSSIA (1)
LETTONIA (1)
OLANDA (27)
BELGIO (11)
FRANCIA (34)
ITALIA (40)
SPAGNA (25)
GRECIA (6)
STATI UNITI (10) PORTOGALLO (21)
TURCHIA (3)
SERBIA (2)
VENEZUELA (2) SLOVENIA (2)
UNGHERIA (3)
MESSICO (3)
COREA DEL SUD (2)
GIAPPONE (1)
PALESTINA (1)
INDIA (1)
ISRAELE (5)
EGITTO (1)
ARABIA SAUDITA (1)
TAILANDIA (1)
KUWAIT (1)
TUNISIA (2)
SENEGAL (1)
EMIRATI ARABI (1)
MALESIA (2)
CILE (1)
ARGENTINA (1)
SUDAFRICA (2)
YEMEN (1)
AUSTRALIA (3)
CHE COS’È ECSITE
03
ECSITE 2009:
UN OGGETTO, UN MODO...
TRA LE 81 SESSIONI CHE SI SVOLGONO IN 3 GIORNI
SONO STATI INDIVIDUATI QUATTRO TEMI PORTANTI CHE
IDEALMENTEATTRAVERSANO QUESTA EDIZIONE DI ECSITE 2009,
ECSITE 2.0 R/EVOLUTIONS: UN OGGETTO, UN MODO,
UNA MISSIONE E I SUOI DESTINATARI.
03.1
UN OGGETTO
Nanotecnologie
La ricerca sulle nanotecnologie, pone il problema di spiegare cosa
esse siano e di dare una corretta comunicazione dell’impiego che
trovano. Nel corso di questa edizione di Ecsite verrà data anticipazione
del progetto NanoToTouch. Nanosciences Live in Science Centres and
Museums (2009 - 2011), coordinato dal Deutsches Museum e finanziato
nell’ambito del programma europeo Science in Society. Questo progetto
ha l’intento di comunicare in maniera efficace la ricerca nell’ambito
delle nanotecnologie, coinvolgendo un vasto pubblico non specializzato
e creando la possibilità di contatto diretto con giovani ricercatori in
azione. L’obiettivo è quello di portare laboratori permanenti denominati
“Open Nano Labs” dove i visitatori potranno vivere in prima persona
l’esperienza della ricerca quotidiana condotta dai giovani scienziati.
(sul tema si veda anche la scheda specifica al punto 03)
03.2
UN MODO
Scienza, letteratura, arte, teatro, cinema:
la contaminazione dei linguaggi
La divulgazione della scienza si serve sempre di più della commistione di
linguaggi per raggiungere un’efficacia esplicativa e una comunicazione
più diretta. Arte, letteratura, teatro e cinema prestano le loro modalità
di rappresentazione alla scienza: la cultura umanistica convive con la
cultura scientifica senza più ossimori.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI
03
ECSITE 2009:
...UNA MISSIONE, I DESTINATARI
03.3
UNA MISSIONE
Cultura scientifica nella società.
Scienziati, giornalisti, divulgatori.
E nuovi modelli per i musei scientifici
Vivere in una società basata sul sapere e la conoscenza significa avere
la possibilità crescente di accedere a informazioni di tipo scientifico
e avere verso di esse un approccio critico e aggiornato. Emerge
la necessità di trovare nuovi ed efficaci strategie di comunicazione
della cultura scientifica, e anche nuovi modelli di musei scientifici e
tecnologici. Modelli flessibili, che incrementino la curiosità verso la
scienza attraverso un approccio educativo e di intrattenimento.
03.4
I DESTINATARI
L’educazione scientifica.
Approccio informale per tutte
le età della vita
Destinatari della proposta dei musei scientifici e science centres sono
i visitatori, di tutte le età. Alcune attività di divulgazione scientifica
vengono proposte con successo al pubblico dei piccoli, con metodologie
di “ingaggio” e coinvolgimento diretto, che permettono di rendere più
semplici concetti complessi. L’obiettivo è quello di raggiungere pubblici
anche più restii a farsi coinvolgere come quello degli adolescenti o
quello degli adulti.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI
03.1
UN OGGETTO
NANOTECNOLOGIE
NANOTOTOUCH - SCOPRIRE IL MONDO DELLA
RICERCA NEI LABORATORI INTERATTIVI DEI
SCIENCE CENTRE E DEI MUSEI
Venerdì 5 giugno 2009, 11:15-12:30
Convenor:
ANDREA BANDELLI
Freelance science communicator, Amsterdam, Netherlands
Visitare un laboratorio per le indagini microscopiche perfettamente
funzionante situato nel bel mezzo delle sale espositive del museo e
osservare i nano-scienziati interagire con il pubblico. Ascoltare uno
scienziato introdurre il nano-mondo e presentare la sua ricerca.
Prendere parte a una discussione con i partner del progetto e con
gli esperti della comunicazione sulle nano-scienze e esporre le vostre
idee e le vostre impressioni sull’uso della scienza dal vero nei musei e
nei science centre.
Sperimentate ‘NanoToTouch - Nanosciences Live in Science Centres
and Museums’, un progetto finanzianto dalla Comunità europea
dedicato alla divulgazione della scienza al grande pubblico.
Presenters:
PAUL MARTIN
Vice President, Exhibits, Science Museum of Minnesota, Saint-Paul,
Minnesota, USA
La Rete NISE
La rete Nanoscale Informal Science Education (NISE Net) è una
comunità di musei scientifici, educatori scientifici, scienziati e enti
di ricerca operante negli Stati Uniti. Scopo della rete NISE è di far
conoscere e comprendere al pubblico le nano scienze e le nano
tecnologie. Per raggiungere il suo scopo la rete coordina i progetti e
le risorse nazionali per riuscire a raggiungere il pubblico a livello locale
attraverso programmi, esposizioni e eventi in musei, science centre e
in tutti i luoghi nei quali si opera per l’educazione alla scienza.
PAUL HIX
Scientific Assistant, Deutsches Museum, Munich, Germany
“Open Nano Labs” - la ricerca apre al pubblico
“Open Nano Labs” si colloca al centro del progetto europeo NanoToTouch
e ha come scopo di sviluppare un approccio innovativo alla divulgazione
scientifica per il pubblico portando le nano-ricerche direttamente nei
science centre e nei musei. Con questa presentazione si intendono
evidenziare i vantaggi ma anche le sfide insite in questo tipo di
approccio alla divulgazione sia dal punto di vista dei ricercatori che da
quello del science centre o del museo ospitante.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI
03.1
UN OGGETTO
NANOTECNOLOGIE
LE NANOTECNOLOGIE SPIEGATE
DAGLI SCIENZIATI: STRATEGIE E SFIDE
Venerdì 5 giugno 2009,16:00-17:30
Convenor:
GIOVANNI CARRADA
Independent science communicator, Rome, Italy
Le nanotecnologie costituiscono una “pratica” moderna dalle enormi
potenzialità che ci si aspetta possano incrementare proprietà e
prestazioni di materiali e apparati. Sono molti i centri di ricerca in
Europa che partecipano a attività realizzate per spiegare al grande
pubblico le applicazioni di questa nuova tecnologia. A questo riguardo è
interessante notare come una nuova figura di comunicatore scientifico
si stia formando. In questa presentazione discuteremo quali possono
essere le sfide e quali le opportunità insite nel presentare il punto
di vista degli scienziati sulle nanotecnologie; presenteremo alcuni
esempi di attività di comunicazione sviluppate direttamente dai centri
di ricerca europei sulle nanoscienze con lo scopo di commentarli
criticamente e discuterne l’efficacia verso il fruitore.
Presenters:
LUISA FILIPPONI
Post doc, Interdisciplinary Nanoscience Center, University of Aarhus,
Aarhus, Denmark
Comunicare le nanotecnologie – le sfide oltre l’entusiasmo
Comunicare le nanotecnologie è eccitante: i vantaggi di questa nuova
scienza, infatti, sono presenti in molte applicazioni, dalle energie
rinnovabili alle medicine. Oggigiorno sono disponibili immagini bellissime
di nanostrutture che possono essere utilizzate per interessare,
affascinandolo, il grande pubblico. Ma comunicare le nanotecnologie
è anche un’importante sfida, soprattutto per via dei suoi innumerevoli
campi di applicazione. E’ però indispensabile compiere un grande sforzo
per riuscire a distinguere i grandi benefici dai rischi potenziali insiti
in alcuni nanomateriali e in alcune particolari loro applicazioni. Altre
importanti sfide legate allo sviluppo delle nanotecnologie riguardano
la loro relativa novità nel campo della scienza dei materiali e la loro
natura “rivoluzionaria”.
collaborazione IMEC-Addictlab si è posta due anni fa. In due libri di
grande ispirazione, “The nano research” e “in.tangible.scape.s”, sono
state raccolte le idee più interessanti riguardo al possibile futuro della
scienza e della tecnologia. La collaborazione IMEC-Addictlab si è oggi
concretizzata in una serie di eventi per il grande pubblico, in alcune
collaborazioni con artisti e designer e in una mostra innovativa sulle
nanotecnologie sviluppata per i ragazzi dai 12 ai 17 anni.
MADDALENA SCANDOLA
Outreach Communications Coordinator, S3 Research Center (INFMCNR), Dipartimento di Fisica, Università di Modena, Modena, Italy
Comunicare le nanotecnologie – re-iconizzare l’ambiente nano
Mentre le nanotecnologie stanno per entrare nella nostra vita di tutti
i giorni, le immagini che la scienza riesce a produrre del nanomondo
si stanno sviluppando molto rapidamente. Tuttavia, la comunicazione
visuale e visiva delle nanotecnologie è ottenuta principalmente grazie
all’ausilio della computer-grafica mentre le immagini “reali” degli
esperimenti sono ampiamente carenti. Il lavoro svolto in collaborazione
fra scienziati e artisti, grazie alla combinazione di gusto estetico e
accuratezza scientifica, può portare al pubblico quelle immagini che
usualmente rimangono confinate nei laboratori di ricerca. In questo
intervento vengono discusse le opportunità e i vantaggi di questo tipo
di attività.
IMKE DEBECKER
Outreach Communications Coordinator, IMEC, Leuven, Belgium
IMEC e Addict Creative Lab: rendere vive scienza e tecnologia per
mezzo dell’arte e del design
Come è possibile riuscire a comunicare la natura delle nanotecnologie
in modo nuovo e affascinante? E’ questa la domanda che la
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 10
03.1
UN OGGETTO
NANOTECNOLOGIE
NUOVI NANOPROGETTI
NELLA RETE ECSITE
Sabato 6 giugno 2009, 11.15-12.45
Convenor:
ULRICH KERNBACH
International Cooperation, Deutches Museum, Munich, Germany
quali si articola la strategia di comunicazione del progetto Time4Nano
analizzando alcuni dei risultati che ci si attendono da esso.
La sessione intende presentare due nuovi progetti europei attivati
nel campo della comunicazione e della divulgazione delle nanoscienze
e delle nanotecnologie, TIME FOR NANO e NANOYOU, entrambi
finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma
Quadro (FP7). Saranno presentate e commentate dai relatori le linee
guida e le prime attività realizzate da questi due progetti così come la
strategia sulla comunicazione che la Commissione Europea ha ideato
riguardo alle nanotecnologie.
MATTEO BONAZZI
Research Programme, Officer-Converging Nanotechonolgies, European
Commission-DG Research, Brussels, Belgium
Presenters:
LAURENT CHICOINEAU
Director, CCSTI Grenoble, Grenoble, France
“Nanotecnologia”, lo sviluppo e l’applicazione di materiali e processi a
livello di singole molecole, è la nuova frontiera della tecnologia, che si
prevede avrà un impatto sulla vita di ogni cittadino, in modo o benefico
o dannoso. Perciò, cittadini interessati e informati sono essenziali per
promuovere nanotecnologie integrate, sicure e responsabili. Inoltre,
il dialogo aperto e il dibattito - specialmente con il giovane pubblico stanno divenendo gli elementi cruciali e stanno ispirando recentemente
progetti di EC consolidati.
Il progetto NANOYOU
NANOYOU si prefigge di progettare e dar vita a un programma di
comunicazione relativo alle nanotecnologie specificamente rivolto ai
giovani europei. Il progetto si rivolgerà ai ragazzi di età compresa fra
gli 11 e i 18 anni innestandosi sui programmi scolastici standard.
Programmi specifici dedicati ai giovani adulti di età compresa fra
i 19 e i 25 anni verranno invece proposti nei science centre. Per
questi ultimi, il CCSTI di Grenoble in collaborazione con la Cité des
Sciences di Parigi svilupperà il tema della convergenza fra nano e ICT.
Per mezzo di laboratori partecipativi e grazie a un contesto che si
vuole particolarmente creativo i giovani adulti saranno coinvolti nella
progettazione e nella realizzazione dei contenuti di mostra che verrà
realizzata alla fine del 2010.
ALESSANDRA ZANAZZI
Education office, Fondazione IDIS – Città della Scienza, Naples, Italy
E’ tempo di Nano: il coinvolgimento dei ragazzi nel Nano-dibattito
E’ certamente difficile riuscire a coinvolgere i ragazzi in dibattiti
riguardanti le nuove tecnologie soprattutto per quanto riguarda i
relativi aspetti etici. Di solito, infatti, essi non sono abituati a una
partecipazione realmente attiva e non si sentono coinvolti dalle
discussioni politiche o di merito. Nonostante questo se si forniscono
obiettivi appropriati e se si usano strumenti comunicativi opportuni, è
possibile stimolarli a esprimere le proprie opinioni in modo creativo.
In questa presentazione ci concentreremo sulle diverse fasi nelle
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 11
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
FILM AL MUSEO
Venerdì 5 giugno 2009, 9:00- 10:30
Convenor:
ALESSANDRO GRIFFINI
President, International Association for Media in Science, Rome, Italy
Molti musei della scienza e science centre proiettano regolarmente
film ma in quale contesto essi si collocano quale ne è la funzione, i
vari aspetti legati alla produzione e alla diffusione, possono suggerire
alcune domande interessanti. Qual è il ruolo che i film possono avere
nelle esposizioni e nelle mostre? Possono realmente trasmettere
conoscenza? Sono elementi della “scenografia”? Come si produce un
film scientifico? Quali sono le opportunità fornite dalla coproduzione?
Quali le opzioni legate alla divulgazione? Cosa dire dei diritti d’autore?
Questa sessione includerà una breve presentazione da parte di Patrick
Vittet-Philippe della Commissione Europea e del Directorate General
Research in merito alle risorse audiovisive disponibili gratuitamente
per musei e science centre.
Presenters:
ANNETTE SCHEURICH
Director and Chief Executive Producer, Marco Polo Film AG, Heidelberg,
Germany
La produzione di film scientifici
Verranno fatte alcune considerazioni sul processo di produzione di film
ad argomento scientifico e verrà sottolineata l’importanza di combinare
diverse competenze per produrre documentari di alta qualità. Verrà
inoltre evidenziata l’importanza di una pianificazione iniziale attenta
come la sola pratica in grado di definire la strategia migliore non solo
per la produzione del film ma anche per la gestione dei diritti ad esso
collegati. Come responsabile della produzione di documentari per la
MARCO POLO FILM AG, Annette Scheurich ha prodotto moltissimi
film e documentari di natura, scienza e avventura, molti dei quali
hanno vinto importanti premi. Alcuni dei suoi film, come “Operation
Deep Sea” sono stati prodotti per la televisione, ma suoi frammenti e
spezzoni sono stati utilizzati per mostre e musei.
esposti, considerando anche gli inevitabili vincoli economici e quelli
museografici. Gabriel Turkieh è autore e produttore di documentari
per la televisione e per i musei. Ha partecipato alla progettazione
e alla realizzazione de “La Cité des sciences et de l’Industrie” e ha
sviluppato per questo museo terminali interattivi audiovisivi per mezzo
dei quali è possibile accedere a ben 120 film e documentari scientifici
brevi.
KATHLEEN VAN DAMME
Managing Director, AthenaWeb project Leader, Lab To Media,
Brussels, Belgium
La tecnica del “360° mapping” e la sua applicazione alla diffusione del
cinema nei musei
Negli ultimi 20 anni, Kathleen Van Damme ha ricoperto il ruolo di
produttore di audiovisivi e multimedia. Dal 1996, Kathleen è stata
responsabile di numerosi progetti europei sulla comunicazione
audiovisiva, tra i quali quello finalizzato alla realizzazione del portale
Athenaweb insignito del premio del Research Directorate General.
Come esperto della comunicazione audiovisiva, Kathleen Van Damme
presenterà i concetti che stanno alla base della tecnica del “360°
mapping” e come essa possa essere applicata alla proiezione di film
all’interno dei musei. Durante la presentazione verrà anche illustrato
il nuovo strumento per la negoziazione dei diritti d’autore dei film, il
“Creative Common”.
PATRICK VITTET-PHILIPPE
Press and Information Office, Research Directorate General, European
Commission Brussels, Belgium
Questa sessione si concluderà con una breve presentazione della
Commissione Europea di risorse audiovisive gratuite per musei e
science centres.
GABRIEL TURKIEH
Funder and Managing Director, ALTO MEDIA, Paris, France
Come utilizzare al meglio i film nei musei
Si parlerà del ruolo che possono giocare i film quando vengano utilizzati
all’interno di mostre e di sezioni espositive. In particolare verrà
evidenziato quanto sia fondamentale raggiungere un giusto equilibrio
tra autori e responsabili dei musei, tra temi proposti e oggetti
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 12
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
RACCONTARE LE STORIE DELLA SCIENZA
Venerdì 5 giugno 2009, 11:15-12:30
Convenor:
SAIFUL BAHRI BAHAROM
Director of Programmes, PETROSAINS The Discovery Center, Kuala
Lumpur, Malaysia
Si può affermare che il “raccontare storie” è da sempre il centro
delle attività di comunicazione di un museo. Far conoscere la storia
degli scienziati così come quella degli oggetti esposti è in effetti una
strategia di grande efficacia che viene regolarmente messa in pratica
sia dai musei che dai science centre. Le storie della scienza, infatti,
possono assumere molte forme e fornire nuovi spunti per raggiungere
un pubblico sempre più vasto. Questa sessione affronterà il tema della
narrazione delle storie della scienza nei programmi e nelle esposizioni
di musei, mostre e science centre, come mezzo per chiarire concetti
e per rafforzare il coinvolgimento diretto dei visitatori. I relatori
illustreranno come sia possibile raccontare le storie della scienza con
approcci diversi a seconda dello scopo da raggiungere: dagli oggetti
alle tematiche scientifiche, dagli spazi della scienza fino agli scienziati
stessi.
Presenters:
BENEDETTA TIANA
Marketing Manager, Event Communications Ltd, London, UK
Raccontare la storia della scienza – le nuove esposizioni della Royal
Institution
Il nuovo museo della Royal Institution esplora i cambiamenti avvenuti
nella scienza dal momento in cui l’Istituzione fu fondata nel 1979.
Spaziando su una serie di livelli, il progetto intende raccontare le storie
delle persone che lavoravano al Royal Institute, allo scopo di abbattere
le barriere e incoraggiare una nuova generazione a interessarsi alla
scienza e alla scoperta.
Permettendo ai visitatori di accedere ai laboratori di lavoro, la Royal
Institution sottolinea come esso sia ancora oggi un istituto vivo e
dinamico, nonostante in passato fosse percepito come un ente privato
antiquato. Il nuovo museo utilizza ampiamente la tecnologia per aiutare
i visitatori a comprendere ed esplorare la scienza e le macchine usate
dai suoi famosi membri per cambiare il mondo.
FLORA PAPAROU
PhD Candidate, University of Athens, Athens, Greece
Raccontare la storia della scienza: la creazione di “lezioni-spettacolo”
e giochi interattivi per esplorare una collezione storica di strumenti
scientifici
Verrà descritta la progettazione di un certo numero di attività didattiche
realizzate allo scopo di “raccontare storie” in ambito scientifico.
Verranno quindi discussi i risultati ottenuti dallo svolgimento di tali
attività presso una scuola-museo di Chios durante gli anni accademici
2003-2008. La scuola ospita un importante raccolta di strumenti
scientifici per uso didattico risalenti al 19° e al 20° secolo. Utilizzando
gli strumenti del museo come tramite per ripercorrere alcuni dei più
importanti momenti della storia della scienza, sono state create cinque
diverse “lezioni-spettacolo”, combinando presentazione audiovisiva,
esecuzione di esperimenti storici, narrazione e giochi finalizzati a
stimolare la discussione. Parallelamente, nel contesto di due progetti
europei, è stato rielaborato il contenuto di alcune “lezioni-spettacolo”
in modo da trasformarle in attività interattive e di laboratorio per
gruppi diversi di visitatori, che sono poi stati invitati a condurre
personalmente gli esperimenti, a costruire repliche degli strumenti
esposti nel museo, e a “raccontare” le loro “storie”, ispirandosi per
fare questo alla loro visita del museo.
PEDRO CASALEIRO
Head of Exhibitions and Collections / Member of the Executive Direction
Board, Science Museum, University of Coimbra, Coimbra, Portugal
Rendere efficaci le storie della scienza
Raccontare efficacemente la storia, e le storie, della scienza
immergendosi nell’atmosfera di un laboratorio chimico del 18° secolo
è stata una vera e propria sfida museografica. Ogni installazione
racconta la storia di un esperimento e dello scienziato che lo ha
realizzato con una particolare attenzione nei riguardi degli strumenti
scientifici utilizzati. Diversi accorgimenti sono stati messi in atto per
riuscire a sottolineare il ruolo degli strumenti e il significato profondo
dell’esperimento compiuto. Questo approccio ha inoltre portato a
sviluppare appositamente una sezione del sito web del Museo dedicata
agli oggetti della scienza.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 13
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
SCIENZA E TEATRO:
STRATEGIE PER UN APPRENDIMENTO
EMOZIONALE NEI LABORATORI
INTERATTIVI
Venerdì 5 giugno 2009, 13:45-15:15
Convenor:
EDDIE ROBERTS
Actor/Director, Le Nuvole Società Cooperativa, Naples, Italy
In questa sessione si cercherà di capire come sia possibile utilizzare
il teatro come uno strumento, e un linguaggio, per divulgare la
scienza al vasto pubblico. Non si tratta qui di parlare di teatro nei
musei ma di farlo realmente. Una breve presentazione introdurrà tre
esibizioni dal vivo di tre diversi musei. Dopo le performances verrà
data a tutti l’opportunità di porre domande, scambiare opinioni e
dare suggerimenti: proprio come nella Agorà dell’antica Grecia, tutti
potranno partecipare al dibattito. Sappiamo che ci sono molti modi
per mettere in scena la scienza all’interno dei musei, ma perché usare
proprio il teatro? E’ necessario?
Presenters:
JON MILTON
Punkscience Coordinator, Science Museum, London, UK
Scienza Punk: la conoscete?
Due attori del Science Museum usano la commedia, la musica e
alcuni esperimenti svolti dal vivo per rispondere alle domande poste
dal pubblico. Lo spettacolo affronta alcune domande fondamentali
del tipo “come finirà l’universo?” oppure “quale arte marziale è la
migliore?”. Gli autori usano dimostrazioni scientifiche dal vivo, musica
e videoclip per accompagnare le persone del pubblico nel viaggio
verso l’apprendimento e per mantenere gli spettatori costantemente
coinvolti nella discussione.
passione in ogni spettacolo e in ogni dimostrazione, e viene di volta
in volta personalizzate a seconda del pubblico: dai bambini agli adulti.
Technopolis® presenterà uno spettacolo in cui verrà illustrato come
materiali e attrezzi assolutamente comuni possano essere utilizzati
per coinvolgere i visitatori in interessanti esperimenti scientifici
stimolandoli ad aprire le loro menti nei confronti della scienza e della
tecnologia.
MASSIMO ABBAMONTE
Project Leader “Teatro al Museo”, National Museum of Science and
Technology Leonardo da Vinci, Milan, Italy
CLAUDIA DONADONI
Actress for “Teatro al Museo”, National Museum of Science and
Technology Leonardo da Vinci, Milan, Italy
Mia cara Daisy
Sono queste le prime parole di una lettera inviata da Guglielmo Marconi
a sua cugina Daisy Prescott. La lettera indica il crescente entusiasmo
del giovane inventore italiano per un esperimento che avrebbe a breve
cambiato il corso della storia: la prima trasmissione radio. Grazie alla
magia del teatro e alla presenza sul palco di oggetti provenienti dalle
collezioni storiche del Museo, due attori giocheranno con la scienza e
la memoria, portando questa storia a nuova vita.
WALTER GINCKELS
Supervisor Edutainment, Technopolis®, the Flemish Science Center,
Mechelen, Belgium
Il Science Show di Technopolis
Al Technopolis® gli edutainers sono dei veri camaleonti. Sono
addestrati a recitare e a interagire con i visitatori e sono così versatili
da potersi adattare ai diversi ruoli e alle differenti tematiche che
vengono via via affrontate. Tutto questo, però, senza mai dimenticarsi
di trovare il giusto equilibrio tra intrattenimento e spiegazione
dei fenomeni. La scienza viene calata con grande professionalità e
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 14
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
WEB 2.0, TECNOLOGIA E AMBIENTI
VIRTUALI
Venerdì 5 giugno 2009, 16:00-17:30
Convenor:
ANDREA BANDELLI
Freelance science communicator, Amsterdam, Netherlands
Presenters:
CARLO MAIOLINI
Project Manager, Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento, Italy
Verrà fatto un giro di veloci presentazioni e di stimolanti dibattiti
per comprendere il ruolo che la tecnologia svolge all’interno delle
nostre istituzioni. Dalla realtà virtuale alle più innovative presentazioni
audiovisive, dal web 2.0 ai nuovi canali di distribuzione: come
utilizzeremo queste tecnologie? Quali sono le opportunità future?
Questa sessione si baserà sulla presentazione di un grande numero di
esempi per mostrare appunto il ruolo svolto dalla tecnologia in tanti
progetti museali, che vanno dalle mostre vere e proprie a programmi
on-line. Il coinvolgimento attivo dei relatori e del pubblico garantirà
ampiezza di vedute e dibattiti interessanti.
Comunicazione virtuale per una mostra virtuale: l’esperienza degli Avatar
HEATHER FARNWORTH
Associate Director International Sales, Ontario Science Centre,
Toronto, Canada
Mantenere il visitatore costantemente aggiornato sulle novità della
scienza - le sfide e le opportunità delle nuove tecnologie per la
comunicazione.
ALEJANDRA LEÓN-CASTELLÁ
Executive Director, Fundación CIENTEC, San José, Costa Rica
Un science center virtuale pronto per una grande sfida
JOSEPH ELRAN
Distant Learning Manager, Clore Garden of Science, Rehovot, Israel
Quali attività scientifiche on-line coinvolgono maggiormente il pubblico?
LOUISE JULIE BERTRAND
Head of Exhibitions, Montréal Science Centre, Montréal, Canada
Come possono i science centre ottenere il massimo dalla tecnologia per
far vivere ai propri visitatori un’esperienza diversa da quella della loro
vita di ogni giorno?
FRANCISCO DOMÉNECH CASTELEIRO
Web developer, Museos Científicos Coruñeses, La Coruña, Spain
Basso costo e alto impatto grazie al Web 2.0
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 15
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
ARTSCIENCE:
NUOVO PARADIGMA O OSSIMORO?
Sabato 6 giugno 2009, 11:15-12:45
Convenor:
DON POHLMAN
Exhibitions Manager, Science Gallery, Dublin, Ireland
In molte parti del mondo stanno sorgendo centri culturali di nuova
concezione nei quali si cerca di far convivere la scienza con l’arte. La
Wellcome Collection di Londra, Le Laboratoire di Parigi e la Science
Gallery di Dublino adottano approcci diversi per coinvolgere il pubblico
con la “artscience”. Che cosa intendono ottenere i science centre
trattando l’arte non solo come possibile “strumento” per divulgare
la scienza ma anche come una sorta di “indagine” parallela? Quali
rischi ci possono essere nello sviluppare progetti di artscience? Come
possono i “centri artscience” diventare un punto di riferimento per un
nuovo tipo di creatività?
MICHAEL JOHN GORMAN
Director, Science Gallery, Dublin, Ireland
Una chiamata per tutti gli artscientist
La Science Gallery del Trinity College di Dublino lancia un progetto
aperto ad artisti e scienziati; i partecipanti potranno cimentarsi su
tematiche le più ampie. Il processo curatoriale si limiterà a selezionare
le proposte pervenute che potranno eventualmente essere integrate
con alcune parti sviluppate dallo staff del museo. Il risultato che di
norma si ottiene con questo tipo di pratica non è certo una narrazione
intesa in senso classico ma un montaggio di concetti che risulta
particolarmente dinamico; esso è infatti caratterizzato da molteplici
possibilità di faccia a faccia fra gli scienziati e gli artisti partecipanti.
L’intervento discuterà quali sono, in questi casi specific,i i trade-off
esistenti tra conversazione e controllo.
Presenters:
DAVID EDWARDS
Founder, Le Laboratoire, Paris, France
Imprenditorialità nel campo della Artscience
Le Laboratoire di Parigi è un nuovo centro dedicato alla sperimentazione
nel campo dell’arte e del design che vuole porsi come frontiera della
scienza contemporanea. La sperimentazione è condotta da artisti e
designer internazionali, in collaborazione con i più eminenti scienziati,
allo scopo di individuare e segnalare le più recenti forme di innovazione
in ambito culturale, sociale, educativo e industriale. Gli esperimenti
che vengono svolti presso Le Laboratoire sono il contesto ideale per il
nostro programma di formazione esperienziale svolto in collaborazione
con la Idea Translation Lab della Harvard University, e sono in grado
di indicare la direzione verso la quale sviluppare attività commerciali,
culturali e anche umanitarie.
KEN ARNOLD
Head of Public Programmes, Wellcome Trust, London, UK
L’arte della medicina
La Wellcome Collection è una nuova struttura la cui missione è di
esplorare le possibili connessioni tra medicina, arte e vita nel modo
più innovativo e coinvolgente possibile. Il progetto mette al centro della
propria azione una curiosità di tipo multidisciplinare. La Wellcome
Collection non è né un museo scientifico né una galleria d’arte, ma un
amalgama di entrambi il cui scopo è di coinvolgere il pubblico di età
superiore ai 14 anni fornendo uno sguardo culturalmente innovativo
su alcuni particolari aspetti della scienza, della medicina, della salute.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 16
03.2
UN MODO
LA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI
ARTE E ARTISTI NEI SCIENCE CENTRE:
PERCHE’ NO?
Sabato 6 giugno 2009, 14:00-15:30
Convenor:
CLAIRE PILLSBURY
Project Director, Exploratorium, San Francisco, USA
sui differenti significati dati alle cose sollecitandoli a riconsiderare le
proprie definizioni riguardo alla fortuna e alla felicità.
Attraente, ispiratore, accattivante e, soprattutto, originale. Non ci
sforziamo tutti quanti di dare queste qualità ai nostri science centre
e musei? Ma allora perché sono così pochi i casi in cui gli artisti
vengono coinvolti nella progettazione delle mostre e delle esposizioni?
Perché i musei sono così riluttanti nei confronti della commistione
fra opere d’arte e installazioni educative? I relatori racconteranno le
proprie esperienze riguardo alla collaborazione con artisti e all’uso
dell’arte in mostre pedagogiche. Se accuratamente pensate, le opere
d’arte possono essere strumenti non solo decorativi o illustrativi,
ma possono anche svolgere un importante ruolo nella fruizione della
mostra. La collaborazione con gli artisti fornisce inoltre un’esperienza
unica e stimolante sia agli scienziati che al personale del museo.
ANA NORONHA
Executive Director, Ciência Viva Network, Lisbon, Portugal
Le prospettive degli artisti in merito alla ricerca scientifica
Otto artisti provenienti da discipline diverse sono stati invitati a
realizzare una propria opera lavorando all’interno di alcuni laboratori
di ricerca. I loro lavori sono stati recentemente presentati in una
mostra intitolata “Art/Science & Technology Experimentation” tenutasi
al Pavilhão do Conhecimento - Ciência Viva di Lisbona. Una mostra
di opere d’arte offre la possibilità di attirare nuovi spettatori in un
science centre, di offrire ai visitatori standard qualcosa di nuovo e
di presentare la ricerca scientifica utilizzando un format innovativo.
Saranno qui discussi i punti di forza e quelli di criticità di un tale tipo
di mostra.
Presenters:
JANE WERNER
Executive Director, Children’s Museum of Pittsburgh, Pittsburgh, USA
Creazioni artistiche finalizzate alla realizzazione degli hands-on
Il Children’s Museum basa la propria attività sulla creatività e quindi
per risolvere alcuni dei problemi legati alla realizzazione degli exhibit
ha deciso di lavorare in stretta collaborazione con gli artisti. Ritenendo
che le possibilità fornite dall’ambiente partecipativo e “hands-on” tipico
del museo siano uniche è stato creato il programma “Tough Art”.
“Tough Art” supporta gli artisti offrendo loro l’opportunità di lavorare in
collaborazione con il personale e con i consulenti del museo per creare
opere particolarmente “resistenti” che possano essere utilizzate
dai visitatori e dallo staff per tentare di guardare il mondo in modo
differente.
CLAUDIA BANZ
Curator, Stiftung Deutsches Hygiene Museum, Dresden, Germany
Una collaborazione artista-museo per una mostra sulla felicità e sulla
fortuna
Il Deutsches Hygiene-Museum ha invitato l’artista africano Meschac
Gaba a collaborare con i propri curatori per sviluppare “camere
concettuali” da utilizzare in una mostra innovativa. Queste camere
mostrano manufatti provenienti da diverse epoche e da diversi contesti
allo scopo di illustrare le diversità e le somiglianze esistenti in merito al
concetto di felicità. La mostra ha voluto invitare i visitatori a riflettere
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 17
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
MUSEI E SCIENCE CENTRE NELLO SPAZIO
DEI FLUSSI
Giovedì 4 giugno 2009, 14:15-15:45
Convenor:
MAARTEN OKKERSEN
Head of Design and Productions, Museon, The Hague, Netherlands
“Lo spazio dei flussi” è un concetto introdotto da Castells per
descrivere le reti, le interconnessioni, che caratterizzano la morfologia
sociale delle nostre società. Questa sessione intende proseguire il
discorso già avviato lo scorso anno con la sessione “Nuove Identità”
e quindi inizierà dal punto esatto in cui quella si era conclusa: nell’era
dell’informazione abbiamo bisogno di una nuova museografia! Qual è la
funzione, in un mondo virtuale, di un science centre inteso come “spazio
fisico”? Quali sono le dimensioni chiave per un museo inteso come
“spazio intellettuale”? Può il Web2.0 trasformare i science centre in
“spazi sociali” interattivi dove scienza e società si incontrano?
Speakers:
SILVIA SINGER
Director, Universum, Museo de las Ciencias and the Museo de la Luz,
Mexico City, Mexico
Il museo reale e il museo virtuale
Per anni, le esposizioni museali sono state concepite con lo scopo di
descrivere i fenomeni scientifici soprattutto dal punto di vista degli
ideatori; è superfluo sottolineare come sia fondamentale ricordarsi
che esiste anche il pubblico: come pensa? come parla? quale è la sua
lingua? Il World Wide Web non solo può dare indicazioni sulle modalità
di interazione, ma può anche aiutarci a definire uno stile che sia idoneo.
Oggi i ragazzi vogliono partecipare direttamente alla costruzione della
conoscenza e vogliono esprimere le proprie opinioni in prima persona.
I science centre sono luoghi in cui il visitatore può non solo cogliere e
visualizzare le tematiche principali, ma anche apprendere dall’esperienza
che di esse possono fare. È importante capire che la tecnologia è uno
strumento che ci consente di connetterci e di interagire, ma anche che
la vera ricchezza proviene dalle interazioni umane.
invece per vocazione aperti all’interazione tra il mondo reale e il mondo
virtuale incoraggiando questa convergenza ma anche lo sviluppo di
reti sociali, in nome della libertà di espressione e della responsabilità
civica. Il Science Centre di Montréal sta sperimentando questi
molteplici ruoli.
JORGE WAGENSBERG
Director, Area of Science and the Environment, CosmoCaixa,
Barcelona, Spain
Oggetti, fenomeni, metafore e loro possibili combinazioni
Una buona definizione di cosa sia un museo è: “concentrato della
realtà”. Gli oggetti occupano ovviamente lo spazio mentre i fenomeni
(intesi come quei cambiamenti che avvengono grazie agli oggetti)
occupano il tempo. La maggior parte della realtà, però, sappiamo che
non è affatto disponibile alla nostra percezione e alla nostra intuizione,
o perché è troppo piccola (particelle, atomi, batteri, ...), o perché è
troppo grande (cambiamenti climatici, pianeti, galassie, ...) o perché
è troppo complessa (il cervello, il comportamento degli animali,
gli ecosistemi, il mercato, ...). L’uso di simulazioni e di metafore
museografiche - insieme ovviamente agli oggetti reali e ai fenomeni
reali - può essere una valida strategia per fornire stimoli riguardo ala
scienza e chiarimenti sul concetto di metodo scientifico.
BENOÎT LÉGARÉ
Director, Montréal Science Centre, Montréal, Canada
La democratizzazione delle conoscenze attraverso interazioni con i
visitatori basate sul Web
I musei stanno diventando sempre più spazi sociali, fornendo
informazioni e facilitando la costituzione di community, favorendo
la partecipazione e la formazione dei cittadini, promuovendo la
consapevolezza e, in ultima analisi, la socialità. I science centre sono
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 18
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
LA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA
E LA SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE
Giovedì 4 giugno 2009, 16:30-18:00
Convenor:
SALLY DUENSING
Visiting Professor, King’s College London, London, UK
OLIVIER RETOUT
Head of International Relations, The Royal Belgian Institute of Natural
Sciences, Brussels, Belgium
In tutta l’Unione Europea, i luoghi di apprendimento informale invitano
gli scienziati a spiegare personalmente le loro ricerche agli studenti e
al pubblico. Tuttavia, anche se lo scienziato è certamente un esperto
nel suo campo di ricerca, non è affatto detto che sia anche un esperto
della comunicazione, soprattutto se rivolta ad un pubblico generico.
Questa sessione parlerà del modo in cui gli scienziati possono essere
supportati nella loro comunicazione e cercherà di trarre qualche
conclusione e di dare qualche raccomandazione pratica derivante dalle
ricerche più recenti.
Scientificus Mediaticae
L’intervento analizzerà i commenti fatti da alcuni ricercatori di scienze
naturali sulle possibilità da essi avute per “comunicare” con la Società.
Olivier Retout, tassonomista, descriverà qualitativamente alcuni
elementi di questo “rendez-vous” e relazionerà sul punto di vista
dei ricercatori in merito all’impatto delle iniziative di comunicazione
della scienza. L’analisi proporrà alcune caratteristiche morfologiche
e psicologiche di un nuovo tipo di specie, lo “scientificus mediaticus”,
una sorta di Homo Sapiens, che produce e diffonde conoscenza
scientifica apparentemente con lo stesso tipo di consapevolezza. La
discussione esaminerà in che modo è possibile indurre questa nuova
specie a riprodursi...
Presenters:
JUSTIN DILLON
Senior Lecturer in Science and Environmental Education, Centre for
Informal Learning and Schools, King’s College London, London, UK
Summer Science Exhibition presso la Royal Society
Saranno presentati i risultati di un recente studio compiuto su otto
scienziati che hanno partecipato per una settimana a una mostra
scientifica. I ricercatori sono stati filmati durante le loro interazioni
con gli studenti, con il pubblico e con gli altri scienziati. Ognuno è stato
filmato dalle tre alle cinque volte per un totale di circa 2 ore e mezza
di video. Le osservazioni sono state condotte all’inizio e alla fine della
settimana per valutare le eventuali differenze insorte nelle modalità
di ingaggio.
LISA HUNTER
Associate Director, Education & Workforce Development, Center for
Adaptive Optics, University of California Santa Cruz, Santa Cruz, USA Comunicare la scienza come ricerca pura, l’ingegneria come
progettazione
Sarà descritto e discusso il Professional Development Program (PDP)
che ha analizzato oltre 200 carriere di scienziati e ingegneri nel corso
degli ultimi otto anni. Il PDP studia come nell’insegnamento della
scienza si tenda a farla percepire come processo di indagine mentre
in quello dell’ingegneria come processo di progettazione. La sessione
presenterà un’analisi sia delle risposte date dai partecipanti al progetto
in merito al significato di “fare scienza” sia dei loro curriculum.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 19
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
NASCITA E FUTURO DI UN NUOVO
MODELLO: E SE FOSSE
IL “MUSEUM CENTRE”?
Venerdì 5 giugno 2009, 9:00- 10:30
Convenor:
FIORENZO GALLI
Director General, National Museum of Science and Technology
Leonardo da Vinci, Milan, Italy
Ognuno di noi ha avuto modo di assistere nel corso del tempo allo sviluppo
dei scence centre prima come concetto, poi come missione e quindi
come istituzione reale - spesso in contrasto con i musei più tradizionali.
Contemporaneamente, abbiamo assistito all’evoluzione dei musei
con il superamento di concetti e nozioni acquisite tradizionalmente.
Oggi tale semplice dualismo è stato certamente superato, ma dove
ci troviamo ora? Oggi possiamo parlare di una possibile unione fra
musei e science centre a dare una sorta di “museum centre”? Quali
sono le sue caratteristiche, quali le potenzialità e quali le difficoltà?
E ancora, che cosa significherebbe in termini di spazio, di mostre, di
programmi, di ruolo? Quale sarebbe in questo modello la funzione degli
oggetti reali presenti nelle collezioni, degli esperimenti, delle mostre,
delle immagini? Verranno posti sul tavolo della discussione concetti e
idee provocatorie allo scopo di riflettere in modo critico sull’evoluzione
di queste istituzioni, ma anche per immaginarne il futuro, non come
qualcosa di inoppugnabile, ma come qualcosa per il quale tutti siamo
impegnati e verso cui tutti abbiamo importanti responsabilità.
Presenters:
JOHN DURANT
Director, MIT Museum, Cambridge, USA
Oggi, molte tra le attrazioni più interessanti e innovative basate sulla
scienza – siano essi “science centres”, o qualcosa a metà strada
– sono pervase da uno spirito di indagine scientifica: interrogano,
stimolano la curiosità, dando luogo a pensieri che mirano a ispirare
piuttosto che limitarsi a informare. Si stanno esplorando le implicazioni
di questo fatto per le distinzioni tradizionali tra musei di scienza e
science centres.
WOLFGANG HECKL
Director General, Deutsches Museum, Munich, Germany
Il “museum centre”, inteso come un ibrido fra un museo della scienza e
un science centre, esiste già! Da più di 100 anni il Deutsches Museum
di Monaco di Baviera ha unito questi due concetti in uno solo, fondendo
due mondi che troppo spesso vengono considerati separatamente.
Poiché la nostra funzione è di venire incontro alla naturale diversità del
nostro pubblico, dobbiamo essere in grado di fornire risposte aperte a
prospettive differenti. Al fine di adempiere a tali compiti, prerequisito
indispensabile è che le istituzioni dedite alla comunicazione della
scienza siano “multisensoriali”.
CLAUDIE HAINGNERÉ
President Cité des sciences et de l’industrie, Paris, France
Claudie Haingneré è stato incaricato di progettare e implementare il
raggruppamento del Palais de la Découverte e la Cité des sciences.
L’obiettivo non era né quello di fondere insieme le due strutture, né
quello di far assorbire l’una dall’altra, ma di creare un centro sulla
cultura scientifica, che interagirà con istituzioni simili. Gli intenti sono
quelle di presentare e dibattere la scienza negli affari sociali, al fine di
incrementare lo spirito d’investigazione e sperimentazione, stimolare
la cultura dell’innovazione, e fare leva sullo sviluppo sostenibile.
GOÉRY DELACÔTE
Chief Executive, At Bristol, Bristol, UK
Il futuro delle istituzioni che si occupano di divulgazione scientifica,
siano essi museum centre o science centre, dipende da cinque precise
direttive strategiche: 1) migliorare l’intermediazione con la scienza
contemporanea, la tecnologia e le questioni sociali ad esse collegate,
2) sviluppare la capacità di lavorare in rete e di condividere le risorse,
3) rendere più appetibili e sofisticati – anche in termini “ecologici”
- i servizi che vengono offerti, 4) ampliare e integrare al meglio i
meccanismi di restituzione, 5) innovare i metodi di ricerca delle fonti
di finanziamento.
ROBERT SEMPER
Executive Associate Director, Exploratorium, San Francisco, USA
Quarant’anni fa, in un’epoca in cui la formazione culturale si basava
fortemente sulla fiducia nella scienza, sulla “rottura” delle istituzioni
tradizionali e sulla scoperta del tempo libero, nasceva il “movimento”
dei science centre. Oggi essi si stanno sviluppando in un’epoca
nella quale l’apprendimento è divenuto individualizzato, autogestito,
selettivo. Il movimento dei science centre si trova ora di fronte a un
nuovo panorama educativo che si può decidere di fare proprio o di
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 20
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
ignorare. Siamo contenitori, siamo comunità o siamo semplicemente
un po’ superati? Che cosa significa essere istituzione in questo mondo
oramai deistituzionalizzato?
JORGE WAGENSBERG
Director, Area of Science and the Environment, CosmoCaixa,
Barcelona, Spain
Quando un nuovo concetto viene sviluppato vi sono due alternative
in merito alla parola che lo deve definire: 1) inventare una nuova
parola o 2) attendere che una parola già esistente acquisisca il
nuovo significato. La prima scelta è quella più appropriata quando si
tratti di distinguere fra due o più idee che continuano ad esistere
nella realtà. La seconda scelta, invece, è più usuale quando la nuova
idea sostituisce progressivamente quella vecchia. Nel caso in esame
stiamo assistendo a una progressiva fusione fra il museo tradizionale
incentrato quasi esclusivamente su oggetti e beni originali (il classico
museo delle scienza) e il nuovo (anche se non più tanto) tipo di “museo”
basato quasi esclusivamente sulla riproduzione dei fenomeni (i science
centre). E’ a questa idea di museo (un museo moderno adatto al nuovo
secolo) che noi riserviamo la parola “museo”.
CAMILLE PISANI
Director, Royal Belgian Institute of Natural Sciences, Brussels,
Belgium
Qualunque cosa esso sia - un centro, un museo, una città, un luogo,
un palazzo - il “nuovo museo” deve essere costruito su un modello che,
avendo come riferimento la scienza, lo apra verso la società. Potremmo
chiamare queste nuove entità ”Sociencety”. I Sociencety saranno i
luoghi nei quali i cittadini diventeranno gli attori principali di un mondo
sempre più scientificizzato, dove essi potranno interagire sia con i vari
aspetti della realtà - oggetti, artefatti, fenomeni, scienziati – sia con
politici ed esperti per affrontare argomenti legati alla scienza e alla
società. I Sociencety sono quindi tra i pochi luoghi nei quali è possibile
interloquire direttamente con scienziati e politici “incontrandoli” senza
l’intermediazione degli usuali mezzi di comunicazione; essi giocano a
pieno diritto il ruolo di luoghi per i cittadini e per la democrazia.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 21
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
COME RAPPRESENTARE L’INNOVAZIONE
IN UN MUSEO O IN UN SCIENCE CENTRE
Venerdì 5 giugno 2009, 13:45-15:15
Convenor:
ALAIN COINE
General Delegate, Fondation Villette Entreprises, Paris, France
DONGHONG CHENG
Executive Secretary, China Association for Science and Technology,
Beijing, China
L’innovazione sta diventando sempre più una sfida per il futuro della
nostra società. E’ quindi particolarmente importante educare le nuove
generazioni su quale sia il suo spirito profondo. Science centre e
musei rivestono in questo senso un ruolo fondamentale. La sessione
intende descrivere alcuni dei modi che possono essere utilizzati per
far familiarizzare i visitatori con il fenomeno dell’innovazione e su come
è possibile presentare tali processi all’interno di un museo o di un
science centre.
Le autorità cinesi hanno avviato un imponente programma finalizzato
alla creazione in tutto il paese di nuovi science centre e musei. Il
coordinamento di questo progetto è stato assegnato all’associazione
CAST. La presentazione descriverà come l’innovazione sia uno dei
temi principali che verranno affrontati nei nuovi musei. Un esempio
in particolare è il museo della scienza e della tecnologia cinese di
prossima apertura a Pechino (settembre 2009) per il quale Donghong
Cheng è responsabile del progetto museologico. Verrà spiegato
come, grazie all’aiuto di un comitato consultivo internazionale, si sia
lavorato per descrivere adeguatamente all’interno del museo il tema
dell’innovazione legata alle nuove tecnologie associandolo a quello
dello sviluppo sostenibile.
Presenters:
CLAUDIE HAINGNERÉ
President Cité des sciences et de l’industrie, Paris, France
Una delle missioni principali de La Cité è quella di mostrare l’impatto
della ricerca e delle nuove tecnologie sul futuro della nostra società.
Claudie Haingneré,, che è stata ministro francese della Ricerca, ha
sempre considerato l’innovazione come un elemento fondamentale per
il futuro della società. Nel suo intervento presenterà alcuni esempi
di come sia stato affrontato il concetto di innovazione nelle rinnovate
esposizioni permanenti della South Gallery, nella mostra “Observatory
of Innovation” e nel progetto “Tech Gallery” il cui avvio è previsto per il
prossimo anno.
FIORENZO GALLI
Director General, National Museum of Science and Technology
Leonardo da Vinci, Milan, Italy
La nostra istituzione è nata come museo inteso in senso tradizionale.
Possiede, quindi, un gran numero di collezioni storiche molte delle
quali basate sui modelli di Leonardo Da Vinci, una figura certamente
interessante quando si voglia ragionare di innovazione. Fiorenzo Galli
spiegherà come, in linea con lo spirito di Leonardo, sia riuscito a collocare
“l’innovazione del 21° secolo” fra gli argomenti primari da sviluppare
all’interno del museo, un obiettivo da raggiungere attraverso molteplici
attività e, in particolare, con programmi educativi mirati e workshop.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 22
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
NUOVI E SIGNIFICATIVI OBIETTIVI
PER IL FUTURO
Sabato 6 giugno 2009, 09:00-10:30
Convenor:
CATHERINE FRANCHE
Executive Director, Ecsite, Brussels, Belgium
La maggior parte dei science centre dichiara esplicitamente nel
proprio statuto la missione che ne guida le attività. Molte di queste
si fondano su valori simili: “promuovere la comprensione della scienza
e della tecnologia da parte del pubblico”, “stimolare la curiosità”,
“fornire supporto al sistema educativo”, e così via. Negli ultimi anni
i science centre hanno acquisito una grande esperienza; allo stesso
tempo è cambiata la società, così come sono cambiate la scienza e
la tecnologia, e questo ha fatto emergere nuove necessità. Mentre
alcune istituzioni si stanno delocalizzando altre si fondono, altre ancora
vengono costituite appositamente allo scopo di creare nuovi spazi per i
science centre. Il nostro settore è in via di sviluppo e di crescita, ma in
quale direzione? Gli obiettivi che abbiamo fissato, siano essi all’interno
delle dichiarazioni statutarie o dei piani strategici, definiscono le nostre
aspirazioni e permettono di sviluppare progetti che i nostri sostenitori
(reali e potenziali) possono aiutarci ad attuare. Questi obiettivi sono
abbastanza ambiziosi e chiari? Sono sufficienti? Fra i sei relatori sono
previsti amministratori delegati di science centre di grande tradizione,
nonché direttori di istituzioni nuove o recentemente rinnovate. Verranno
presentate le rispettive opinioni sugli obiettivi futuri.
Presenters:
PATRICK BUTOR
General manager, Cité des sciences et de l’industrie, Paris, France
Il Palais de la Découverte e la Cité des Sciences di Parigi sono state
fondate oltre 50 anni fa in contesti molto diversi, basandosi su criteri
assolutamente originali. Anche se entrambe queste istituzioni sono
attivamente impegnate a supportare scienziati e ricercatori nelle
loro attività di divulgazione e a consentire al pubblico di aggiornarsi
sui grandi temi della scienza e della società, esse hanno identità ben
distinte. Nel 2010 esse saranno unificate; ognuna manterrà la propria
identità originaria ma questa dovrà inserirsi all’interno di un concept
unico e coerente. Quali sono le sfide da affrontare per rendere questa
unione tra Le Palais e La Cité efficiente e soddisfacente per il pubblico,
per i dipendenti, per le attività di divulgazione della scienza?
DAVID EDWARDS
Founder, Le Laboratoire, Paris, France
Il nostro istituto sta sviluppando un ‘laboratorio della cultura’ in cui,
usando forme sperimentali di arte e un’attenta progettazione degli
exhibit, si vuole invitare il pubblico a comprendere i processi in base ai
quali opera la scienza contemporanea. La sperimentazione nel campo
dell’arte e del design è in grado di promuovere innovazione in campo
culturale, educativo, sociale e industriale. Dal punto di vista educativo,
gli studenti delle scuole superiori e delle università vengono coinvolti
direttamente nel processo di creazione affiancandoli a grandi artisti,
designer e scienziati. Dal punto di vista culturale, stiamo collaborando
con i principali musei al fine di esplorare nuovi modi di coinvolgimento
del pubblico. Per quanto riguarda la nostra attività con l’industria,
stiamo lanciando i nostri primi prodotti relativi al filtraggio dell’aria e
alla gastronomia molecolare.
MAYA HALEVY, DIRECTOR
Bloomfield Science Museum, Jerusalem, Israel
Di recente si sono aperte nuove importanti opportunità per il Bloomfield
Science Museum di Gerusalemme per allargare il proprio campo di attività:
integrare temi sulla natura e sull’industria nel quadro del rinnovamento del
National Museum Mall; creare un centro di apprendimento permanente
(Life Long Learning Center) associato alla New National Library e allo
Hebrew University Science Campus; sviluppare un luogo di ricreazione
come parte dello sviluppo del parco cittadino di Gerusalemme. Come
possiamo sfruttare tutte queste opportunità per avvicinarci alle diverse
comunità presenti sul nostro territorio?
WAYNE LABAR
Vice President of Exhibitions and Featured Experiences, Liberty
Science centre, Jersey City, USA
Il Liberty Science Center sta approfittando del rinnovamento che ha in
atto per riesaminare le proprie modalità operative e per intensificare gli
sforzi affinché nel futuro possa svolgere un ruolo sempre più significativo
per la sua comunità di visitatori; tutto questo avviene all’interno di un
contesto economico innovativo. Tali obiettivi sono stati fissati all’interno
della missione primaria dell’istituto che è quella di “coinvolgere le diverse
tipologie di pubblico riguardo ai più importanti aspetti collegati a natura,
umanità e tecnologia. Attraverso esperienze innovative e significative,
puntiamo a ispirare azioni che rafforzino le diverse comunità e che
facciano progredire le capacità gestionali generali”.
LESLEY LEWIS
Executive Director, Ontario Science Centre, Toronto, Canada
Dal 1998, la missione dell’Ontario Science Centre si è costantemente
evoluta: da “aprire le menti alla scienza e alla tecnologia”, a “informare
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 23
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
e divertire i visitatori mettendoli di fronte a concetti provocatori e
stimolanti”, a “usare la scienza come obiettivo per ispirare e coinvolgere
attivamente le persone con modi nuovi di vedere, di comprendere e
di riflettere su se stessi e sul mondo intorno a loro”. Poiché la nostra
missione cambia nel tempo, così deve cambiare il nostro modo di
pensare le esperienze da offrire ai visitatori e al pubblico.
PETER TREVITT
Chief Executive Officer, Techniquest, Cardiff, UK
La missione del Techniquest è di coinvolgere le persone sui vari temi della
scienza, compresi coloro che non possono fisicamente visitare il nostro
centro di Cardiff. Il nostro obiettivo è di raggiungere tutti i cittadini del
Galles – 3 milioni di persone - ogni anno. Per fare ciò sappiamo che
non è sufficiente implementare qualche nuovo servizio per l’utente. In
sintesi, intendiamo aumentare l’impatto del nostro centro sui cittadini
ma anche il valore restituito a seguito del finanziamento ricevuto.
I SCIENCE CENTRE COME CENTRO
DEI GRANDI PROGETTI FINALIZZATI
AL TEMPO LIBERO E ALLA DIDATTICA
Sabato 6 giugno 2009, 11:15-12:45
Convenor:
ERIK JACQUEMYN
Chief Executive Officer, Technopolis®, the Flemish Science Center,
Mechelen, Belgium
Oggi stanno diventando sempre più popolari i luoghi in cui i visitatori
possono divertirsi facendo attività ricreative di vario genere. Molti science
centre si stanno preparando ad ampliare le proprie attività al fine di creare
un’offerta sempre più ampia. Vengono appositamente sviluppati progetti
per il tempo libero e progetti educativi grazie ai quali a gruppi di differenti
fasce di età vengono offerte attività educative, ricreative o di laboratorio
mirate. Sono qui presentati alcuni esempi in merito.
Presenters:
WIT OSTRENKO
President, Museum of Science & Industry, Tampa, USA
I science centre come centro dei grandi progetti di divulgazione
scientifica per il tempo libero e la didattica
Quali sono le strategie che possono aiutare una istituzione museale a
entrare nel nuovo millennio? L’intervento affronterà il problema di come
riuscire a sostenere le attività di un science centre per il periodo più
lungo possibile. Verranno presentati alcuni esempi concreti degli ultimi
20 anni e alcuni progetti per i prossimi 20 anni.
HANS GUBBELS
Director, Industrion, Kerkrade, Netherlands
Creare un continuum
I science centre e i musei scientifici non sono istituzioni isolate. Possono
fare al meglio il loro lavoro solo lavorando in stretta collaborazione con le
università, con gli istituti di ricerca, con le imprese. Al tempo stesso si
possono sostenere attività di divulgazione sempre nuove solo aumentando
il numero di visitatori e offrendo loro iniziative eventualmente anche a
pagamento. Ma allora, perché la maggior parte dei musei scientifici e
science centre sono ancora istituzioni “isolate”?
PER-EDVIN PERSSON
Director, Heureka, the Finnish Science Centre, Vantaa, Finland
La complessità dei grandi progetti
Nel 2002, Heureka - in consorzio con varie altre istituzioni culturali - ha
deciso di ampliare la propria struttura con un Learning Centre e con una
sala proiezioni dotata di schermo gigante 3D. Nel 2004, erano sette le
organizzazioni che bandivano il concorso per la progettazione dei nuovi
spazi salvo poi rimanere in cinque nella successiva fase di attuazione.
Nel febbraio del 2008, infine, uno dei partner si è inaspettatamente
ritirato. Qualche tempo dopo, si è iniziato a pensare alla realizzazione
di un museo nazionale della comunicazione; il progetto coinvolgeva
inizialmente 13 istituzioni; di queste, a solo un anno di distanza, ne sono
rimaste sette.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 24
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
PARLARE DEL METODO SCIENTIFICO,
UNA NUOVA SFIDA?
Sabato 6 giugno 2009, 16:15-17:30
Convenor:
FERNANDO BARRIGA
Director of Mineralogy and Geology, Museu Nacional de História Natural,
University of Lisbon, Lisbon, Portugal
Molte delle difficoltà incontrate nella diffusione del sapere scientifico,
in particolare per quanto riguarda la teoria dell’evoluzione, provengono
da una falsa immagine che il pubblico ha della scienza: un problema
che sembra essere reale e innegabile. Di certo il metodo scientifico
non è un argomento facile da trattare per i science centre e i musei
scientifici. La sessione intende confrontare fra loro alcune esperienze
concrete sviluppate per spiegare al pubblico come sono strutturate le
scienze sperimentali, le scienze storiche e le scienze che si fondano
sull’osservazione dei fenomeni.
LILIANA POVOAS
Museu Nacional de História Natural, University of Lisbon, Lisbon,
Portugal
Il museo come crocevia tra il visitatore e il metodo scientifico: un modo
per promuovere la comprensione della scienza da parte del pubblico
Dal mese di febbraio, una mostra permette ai visitatori del nostro
museo di sapere tutto sull’inaspettata scoperta dell’Allosaurus Fragilis in
Portogallo: a partire dallo scavo e dalla preparazione dei fossili del grande
dinosauro, fino alle principali conclusioni alle quali si è arrivati alla fine del
lungo processo di indagine per giungere alle nuove domande sollevate
dalla grande scoperta. L’intero processo, dallo scavo alla realizzazione
dell’esposizione, è stato condotto dal museo. Stiamo ora valutando quale
sia la risposta del pubblico.
Presenters:
MICHÈLE ANTOINE
Head of Exhibitions, Royal Belgian Institute of Natural Sciences,
Brussels, Belgium
Un’assenza nei Musei: la formazione di conoscenze paleontologiche
Nella maggior parte dei musei, la storia della vita e dell’evoluzione sono
raccontate come una storia coerente, completa e autoconsistente. Le varie
esposizioni raramente spiegano come i paleontologi lavorano e pensano.
Non viene di solito detto nulla riguardo agli strumenti metodologici utilizzati:
profondità di osservazione, datazione assoluta e relativa, metodologie
matematiche e elaborazioni al computer, approccio cladistico, ecc. Non
sorprende, dunque, che la storia della vita e l’evoluzionismo siano a
volte percepiti come una storia che racconta la verità, che lo si creda
o meno. Utilizzando l’esempio della Gallery of Evolution di Bruxelles, la
presentazione illustra un modo con il quale il metodo scientifico usato in
paleontologia può essere spiegato ai visitatori.
CHRISTOPHE DUFOUR
Director, Museum of Natural Sciences of Neuchâtel, Neuchâtel,
Switzerland
Come unire approcci scientifici e culturali in una mostra sull’evoluzione?
La mostra temporanea del 2009 “Parce Queue” del Muséum d’Histoire
Naturelle di Neuchâtel (Svizzera) è un tentativo di trattare la teoria
dell’evoluzionismo per mezzo delle code dei vertebrati. In contrapposizione
con il discorso strettamente scientifico, racconti, figure mitologiche
e opere artistiche ispirate da questo organo aggiungono una forte
dimensione culturale alla visita.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 25
03.3
UNA MISSIONE
CULTURA SCIENTIFICA NELLA SOCIETÀ
COMUNICATORI SCIENTIFICI E SCIENZIATI:
UN BISOGNO COMUNE
Sabato 6 giugno 2009, 16:15-17:30
Convenor:
MATTEO MERZAGORA
Freelance science communicator, Paris, France
La collaborazione tra scienziati e comunicatori scientifici finalizzata
alla creazione di mostre e di esposizioni museali non è sempre facile.
Tuttavia è essenziale se vogliamo garantire che le nostre mostre
siano aggiornate con le ricerche d’avanguardia. In questa sessione
si discuteranno vari casi di collaborazione tra scienziati e divulgatori
scientifici al fine di aprire un dibattito su quali possano essere le migliori
pratiche e quali gli ostacoli. Cercheremo di capire se la collaborazione
in questi casi è stata utile e se si è basata su un giusto equilibrio,
su quali sono stati gli obiettivi delle due parti e se essi sono stati
raggiunti, su che cosa si può fare per migliorare tale collaborazione.
Presenters:
AYMAN ELSAYED
Head, Educational Programs and Exhibitions Section, Planetarium
Science Center, Bibliotheca Alexandrina, Alexandria, Egypt
Il ruolo dei ricercatori nelle fiere della scienza
La presenza dei tutor in una qualunque fiera della scienza è
determinante, dal momento che essi guidano il concorrente durante
tutto il percorso di ricerca. Il tutor può essere un insegnante di scienze,
uno studente universitario, un professore di dottorato, o anche un
genitore. Il contributo del tutor può essere considerato come una
consulenza professionale in termini di conoscenze tecniche e di knowhow, di capacità di scrittura, di competenze linguistiche, di abilità nel
preparare la presentazione, di creatività, di risvolti socio-culturali.
Nell’organizzazione delle fiere della scienza, sollecitare l’interesse
dei tutor è il passo più importante per garantire il successo della
manifestazione.
formazione informale non sono pensati per sostituire o per competere
con quelli sui quali si basa l’istruzione formale. Essi possono, tuttavia,
completarli. La discussione presenterà esempi di programmi
scientifici extra-curriculum su larga scala che sono stati attuati con
successo utilizzando gli scienziati come educatori e comunicatori. Tali
programmi comprendono riunioni pomeridiane, campi estivi, campi
scuola e tanto altro ancora.
BARBARA GALLAVOTTI
Exhibition coordinator and supervisor, Enrico Fermi Center, and
scientific coordinator of Lazio Science Festival, Enrico Fermi Center,
Rome, Italy
Gli scienziati e i divulgatori scientifici al Festival della Scienza del Lazio
Il Festival della Scienza del Lazio è stato creato nel 2007 con lo scopo
di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attività scientifiche svolte
nella regione Lazio. Il festival è organizzato in stretta collaborazione
con università e centri di ricerca al punto che i ricercatori hanno
avuto in questa iniziativa un ruolo particolarmente attivo, collaborando
a mostre interattive basate sulla loro attività scientifica. Questa
esperienza è stata una buona occasione per rimarcare gli obiettivi
comuni e le differenze esistenti tra i professionisti della comunicazione
e i ricercatori in merito alla divulgazione scientifica.
MOSHE RISHPON
Director, Clore Garden of Science, Rehovot, Israel
Educazione e divulgazione scientifica da parte degli scienziati
Per far si che la scienza e la tecnologia influenzino in modo
consapevole la nostra vita, l’educazione alla scienza deve puntare
allo stesso entusiasmo e allo stesso dinamismo che caratterizzano
la ricerca moderna. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario
coinvolgere le sole persone qualificate a parlarne ovvero i ricercatori
e gli scienziati stessi che possono condurre programmi più flessibili,
più ricchi di risorse e più adatti ai giovani interessati. I programmi di
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 26
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
PIANIFICARE L’APPRENDIMENTO
INTERGENERAZIONALE:
PROGETTAZIONE, CONTENUTI E MODALITÀ
Giovedì 4 giugno 2009, 11:30-13:00
Convenor:
JEAN FRANCZYK
Head of Learning, National Museums of Science & Industry, Science
Museum, London, UK
I bambini non visitano i musei da soli. Troppo spesso gli adulti che li
accompagnano si mettono in disparte e guardano passivamente i bambini
coinvolti con il corpo, la mente e le emozioni in ciò che noi abbiamo
preparato per loro. Questi adulti, sono forse caduti nella trappola
che abbiamo inavvertitamente teso loro? Come possiamo facilitare
l’apprendimento intergenerazionale fin dal lavoro di progettazione?
Giocano a favore le linee di condotta nazionali? Jean Franczyk, Head of
Learning al National Museums of Science and Industry, modera l’incontro
a cui partecipano professionisti con esperienza sia nella progettazione
sia nell’elaborazione dei contenuti.
Presenters:
SUE ALLEN
Programme Officer, Division of Learning in Formal and Informal Settings,
the National Science Foundation, Arlington, USA
l’obiettivo prefissato? Che strategie adottiamo per evitare che i bambini
siano solo dei semplici visitatori accompagnati dagli adulti? Cosa stiamo
facendo per creare esperienze in grado di soddisfare allo stesso tempo
adulti e bambini?
TIM MOLLOY
Head of Creative Design, Science Museum, London, UK
Progettare con generosità
I musei cadono spesso nell’errore di imporre, su ciò che piace ai
bambini, il punto di vista degli adulti. Le giovani generazioni, però, vivono
in un mondo sofisticato e sono più abili degli adulti nel rispondere e
nell’adattarsi ai cambiamenti. I musei, però, sono assolutamente in
grado di progettare e realizzare ambienti vicini alla ‘cultura dei ragazzi’
che dialoghino con i giovani con rispetto e generosità. Nel suo intervento
Tim Molloy discuterà l’esempio della nuova Launchpad Gallery del Science
Museum, che ha già ottenuto riconoscimenti e premi.
Going APE e Learning Inquiry
Nel corso dell’intervento saranno presentati due recenti progetti sviluppati
per supportare l’apprendimento collaborativo da parte di una audience
multigenerazionale, presso l’Exploratorium di San Francisco. Il primo
consiste nella proposta di progetti di exhibit destinati a coinvolgere tutta
la famiglia in attività molteplici. Il secondo è un programma che spiega
alle famiglie modalità semplici per ottenere il massimo dalle proprie
interazioni con gli exhibit, attraverso attività esplicitamente collaborative.
Nell’intervento saranno descritte le caratteristiche dei prodotti finali e
saranno presentati i risultati che ne descrivono l’efficacia.
AGNÈS PARENT
Head of Multimedia Projects, Natural History Museum of France, Paris,
France
Verso l’apprendimento intergenerazionale
Nella presentazione saranno discussi i diversi progetti per promuovere
la comunicazione tra bambini e adulti che sono stati sviluppati nel
contesto della mostra sulla biodiversità, dedicata ai ragazzi tra i 6 e i
12 anni e alle loro famiglie, che il Museo aprirà a breve. Come possiamo
progettare l’uso degli spazi, gli allestimenti e i contenuti per raggiungere
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 27
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
SOLO PER ADULTI: COSA PUO’ AVVICINARE
ALLA SCIENZA IL PUBBLICO DI ETÀ PIÙ
AVANZATA?
Giovedì 4 giugno 2009, 14:15-15:45
Convenor:
MICHAEL JOHN GORMAN
Director, Science Gallery, Dublin, Ireland
Per molti science centre le famiglie con bambini piccoli sono il pubblico
di maggiore interesse, mentre quello di età più avanzata occupa, al
più, una posizione di second’ordine. Ma alcuni nuovi centri hanno scelto
fin da subito di rivolgersi ai visitatori più anziani; altri già esistenti si
stanno orientando verso un pubblico più avanti con l’età. In questa
sessione saranno presentati gli sforzi condotti, in via sperimentale,
da tre centri in Europa e Stati Uniti. Sarà discusso cosa ha funzionato
e cosa no nelle esposizioni e nelle iniziative specifiche di ciascuno dei
centri. I relatori presenteranno i vari esempi con la relativa ricerca
sul pubblico, e discuteranno i risultati evidenziando come queste
esperienze potrebbero essere applicate altrove e adattate.
DON POHLMAN
Exhibitions Manager, Science Gallery, Dublin, Ireland
Donate il cervello alla scienza
Cosa accade quando i visitatori diventano oggetto di un esperimento?
In questo intervento riferiremo circa l’interesse che ha suscitato sul
pubblico adulto un recente progetto per il quale il Dipartimento di
Neuroscienze del Trinity College si è trasferito per un mese presso
il Museo per svolgere una ricerca sui visitatori. Discuteremo gli
obiettivi del progetto, il forte impatto sul pubblico e la sua collocazione
nell’ambito degli sforzi che, più in generale, la Science Gallery sta
conducendo per soddisfare i visitatori adulti.
Presenters:
JOHN DURANT
Director, MIT Museum, Cambridge, MA, USA
“Solo per adulti” significa forse non ammettere altri che gli adulti?
I science centre sono luoghi attraenti prevalentemente per i bambini
e per le famiglie. Molti hanno sperimentato grosse difficoltà nel
riuscire a coinvolgere “solo il pubblico adulto”. Questo si deve a tre
ragioni principali: una intellettuale, una pratica e una commerciale. Il
contenuto educativo, le attività, la comunicazione e il marketing della
gran parte dei science centre sono specificamente pensati in risposta
alle necessità dei bambini e delle famiglie, che sono molto diverse dalle
necessità della maggior parte degli adulti. Dobbiamo quindi separare i
science centre dedicati ai soli adulti?
HEATHER MAYFIELD
Head of Content, Science Museum, London, UK
Il Dana Centre compie cinque anni
Analizzando l’esperienza dei primi cinque anni di attività del Dana
Centre, mostreremo cosa può accadere quando si trasferiscano
format innovativi in termini di dialogo e di dibattito scientifico dalla
piccola scala del Dana Centre al vasto pubblico del Science Museum.
Discuteremo se collaborare con una grande realtà può costituire “un
affare” per un piccolo centro sperimentale.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 28
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
ATTIVITÀ SCIENTIFICHE PER BAMBINI:
UN COLPO D’OCCHIO SULLE PIÙ RECENTI
FORME DI GIOCO E INTRATTENIMENTO
Giovedì 4 giugno 2009, 16:30-18:00
Convenor:
CAMILLA ROSSI-LINNEMANN
Department of Education and International Relations, National Museum
of Science and Technology Leonardo da Vinci, Milan, Italy
Nel corso degli anni i science centre e i musei hanno sviluppato un’ampia
gamma di programmi, spazi e materiali per soddisfare le esigenze dei
più piccoli. A che punto siamo? La sessione è finalizzata a presentare
esempi di buone pratiche per rispondere alle seguenti domande:
quali sono le caratteristiche peculiari delle iniziative di educazione
scientifica per i bambini tra 3 e 6 anni? E’ possibile individuare le
differenze di base tra queste attività e quelle progettate per visitatori
più grandi? Qual è il ruolo del gioco, del contesto narrativo, del problem
solving e dell’apprendimento collaborativo? La sessione vuole essere
l’occasione per iniziare a creare una rete di professionisti specializzati
in quest’ambito.
Presenters:
ROOS FRANSE
Department of Education, Science center NEMO, Amsterdam,
Netherlands
Le opinioni dei bambini sui bebé in arrivo
Molti bambini hanno familiarità con i neonati, ma che idea hanno dello
sviluppo prenatale? Abbiamo chiesto ai bambini di esprimerle con dei
disegni per rendere maggiormente interattiva la nostra mostra sugli
organismi conservati. L’ampia varietà delle percezioni che dimostrano
di avere sul fenomeno ci ha persuasi a iniziare una ricerca sui modelli
mentali insieme ai colleghi dell’Università di Amsterdam. I risultati
mostrano che i disegni rinforzano i pensieri spontanei dei bambini.
BRUNO RIBEIRO
Superior Technician in Geology and Mineralogy, National Natural History
Museum - Department of Geology & Mineralogy, Lisbon, Portugal
Un bastimento pieno di dinosauri
La sala di Harry è il risultato di una collaborazione tra il Museo e i
titolari dei diritti televisivi di “Harry e un bastimento di dinosauri”. Nella
sala i bambini tra i 3 e i 6 anni e le loro famiglie imparano i concetti
base grazie all’incontro con i personaggi-dinosauri; successivamente,
nel seguito della mostra, possono vedere le effettive sembianze
dei dinosauri. Utilizziamo giochi, puzzle, disegni, libri e racconti per
aiutare i bambini a sviluppare forme di apprendimento, linguaggio,
abilità sociali e capacità cognitive e motorie.
STEVEN VOLS
Coordination Manager, Technopolis®, the Flemish Science Center,
Mechelen, Belgium
La “tecnica del Cavallo di Troia”
Technopolis® ha sviluppato molte attività e molti prodotti appositamente
per i bambini, dal Children’s Science Centre di Technopolis®, alle
mostre scientifiche, al libro “Max il topo scopre la città”, al percorso
interattivo “Bambini in città” e “Max e Nina” che è uno spettacolo
scientifico interattivo di marionette.
La componente narrativa è molto importante per attrarre e mantenere
l’attenzione dei bambini. La scienza è completamente integrata con la
storia. A Technopolis® la chiamiamo la “tecnica del Cavallo di Troia”.
XAVIER LIMAGNE
Exhibitions Department, Cité des sciences et de l’industrie, Paris, France
Progetti specifici per diversi gruppi d’età
La “Cité des enfants” è stata ristrutturata e ampliata. Per i bambini
dai 2 ai 7 anni la mostra si concentra sullo sviluppo del bambino. Per
i bambini dai 5 ai 12 anni, invece, si parla maggiormente di tematiche
scientifiche. L’intenzione non è insegnare ai bambini, ma piuttosto offrire
loro una straordinaria esperienza che dovrebbe - speriamo - suscitare in
loro curiosità permanente. Come abbiamo progettato gli exhibit affinché
siano significativi e rispettosi dei diversi gruppi di età?
SABINA CANTARELLI
President of Muba, Executive director of Hands on! Europe, Muba - Museo
dei Bambini a Milano, Milan, Italy
Muba: una mostra interattiva per i bambini dai 2 ai 6 anni
Dal 1998 il Muba ha realizzato presso la Triennale di Milano una serie
di mostre interattive per bambini dai 4 agli 11 anni. Avendo ottenuto
notevole successo, l’anno scorso abbiamo deciso di realizzare una
mostra interattiva rivolta ai bambini dai 2 ai 6 anni, “Vietato non toccare”,
sviluppata a partire dai lavori del designer Bruno Munari. L’esperienza
ha dimostrato come questo tipo di offerta possa rispondere sia alle
esigenze dei bambini sia a quelle dei genitori.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 29
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
LIVIA CAPOCASALE
Coordinator of science activities for young children, Fondazione IDIS
- Città della Scienza, Naples, Italy
Il volto giocoso della scienza
L’educazione scientifica per i bambini può aiutarli a costruirsi un
sistema mentale che spiega loro la realtà quotidiana e il mondo che li
circonda. Le attività scientifiche nell’Officina dei Piccoli sono basate su
giochi e sull’esplorazione attiva, con forte coinvolgimento emozionale.
Grazie al gioco con pellicole e filtri colorati i bambini possono cambiare
i colori del mondo e, senza alcuna spiegazione formale, scoprire il
comportamento della luce. Le attività scientifiche hanno un’efficacia a
lungo termine sullo sviluppo del bambino.
ANNA GUNNARSSON
Teacher, NAVET - The Sjuhärad science center, Borås, Sweden
Piccoli chimici di oggi - fate come Berta!
Rendere la chimica piacevole per i piccoli è una realtà al NAVET grazie
al piccolo aiuto di Berta, il Drago Chimico. L’obiettivo della chimica di
Berta è mostrare come si possano fare esperimenti divertenti con
materiali d’uso quotidiano. I bambini hanno l’occasione di incontrare
Berta e apprendere i rudimenti della chimica in modo divertente
facendo esperimenti con miscele sorprendenti, bolle di gas, soluzioni
e colori. Venite e divertitevi - Berta ha appena iniziato…!
ESTHY BREZNER
Head of Educational Programmes, Bloomfield Science Museum,
Jerusalem, Israel
Il mio primo museo
“Il mio primo museo” è una nuova attività rivolta ai bambini dai 3 ai 5
anni. I bambini e gli insegnanti vengono al Museo per un percorso di
due ore. Partecipano a diverse attività (storie scientifiche, costruisci il
tuo gioco, visita del museo) e incontrano molte persone dello staff del
Museo. Quest’attività è stata scelta dal Ministero dell’Istruzione come
modello per le visite dei più piccoli ai musei.
AUDE LESTY
Exhibitions designer, Cité de l’espace, Toulouse, France
Come adattare l’offerta museologica globale al pubblico dei più piccoli
Dal 2006, la Cité de l’Espace ha cercato di sviluppare modalità di
accesso alla sua esposizione permanente specifiche per i visitatori
più piccoli. Lo scopo è sviluppare una singola offerta in grado di
soddisfare diversi gruppi di visitatori. Il poster presenta alcuni esempi
che mostrano l’approccio museologico adottato per raggiungere
questo obiettivo, la mostra permanente “The children’s base” e il corso
annuale di edutainement “Prendi il diploma da astronauta”.
REBECCA JOHNSON
Play and learning director, Eureka! The National Children’s museum,
Halifax, UK
Un approccio giocoso alla scienza per i piccoli
I bambini sono curiosi per natura e si divertono a scoprire le cose da
soli. La prima infanzia pertanto è un momento ideale per introdurre
l’eccitante mondo della scienza. Ma le attività scientifiche possono
essere divertenti? A Eureka!, il National Children’s Museum, crediamo
fermamente di sì e siamo convinti che siano l’occasione per fare
esperienze di esplorazione, di osservazione, di problem solving, e
affrontare i processi di previsione e di decisione, dimostrando così
il valore del gioco a cui è associato un obiettivo. E, di più, offriamo
attività di questo tipo per bambini a partire dai 6 mesi d’età. Il poster
presenterà una serie di attività per bambini sotto i 5 anni.
MAJA WASYLUK
Project coordinator, Exhibition Department, Copernicus Science
Center, Warsaw, Poland
Imparare e comprendere il mondo
Dove si nasconde la musica nel CD? Perché il vento soffia? Curiosi
per natura i bambini riescono spesso ad imbarazzare gli adulti. Al
Copernicus Science Centre rispondiamo a domande di questo tipo
organizzando workshop per famiglie, usando il teatro scientifico e
grazie a una Kids Zone, un’area espositiva permanente. Spieghiamo
processi naturali e tecnologie complesse e insieme realizziamo veri
esperimenti scientifici. Mettiamo a disposizione dei genitori materiale
didattico per proseguire le scoperte a casa. Nel corso della sessione
presenteremo i risultati dell’esperienza fatta nel corso di due anni.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 30
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
HEATHER FARNWORTH
Associate Director, International Sales, Ontario Science Centre,
Toronto, Canada
Costruisci il tuo percorso di apprendimento
Nei science centres e nei musei, le mostre devono avere qualcosa
per tutti. La sperimentazione dei bambini necessita di proporre loro
qualcosa così come ai loro tutori.Essi hanno bisogno di essere attratti
tramite il gioco individuale così come da quello collaborativo.
Una singola mostra può fare tutto questo? Usando la nostra mostra
“Costruisci il tuo percorso” come un esempio, questa presentazione
proverà a guardare al successo e alle sfide dell’utilizzo di un’esperienza
di apprendimento illimitata.
MARTA CONDESSO
Explainer, Fábrica Centro Ciência Viva de Aveiro, Aveiro, Portugal
Giochiamo! I giochi possono insegnare la scienza?
La mostra “Imparare la scienza giocando - un’esperienza indiana” è
la sede ideale di un laboratorio magico. Seduti attorno a un tappeto
indiano i bambini ascoltano una storia che parla dei giochi fatti a
mano che costruiranno e con i quali poi giocheranno. Divertendosi ed
esplorando, i bambini possono capire che ogni fenomeno mostrato
si basa su una spiegazione scientifica. Gli educatori, gli insegnanti, i
genitori possono facilmente riprodurlo e i bambini non considereranno
più i loro giochi come prima.
QUANTITÀ VS. QUALITÀ NEGLI OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
Venerdì 5 giugno 2009, 9:00- 10:30
Convenor:
CHRISTINE MIGOZZI
Assistant Director, Publics and Commercial Activities, Cité des
sciences et de l’industrie, Paris, France
Una delle attuali sfide per i musei consiste nel combinare qualità e
quantità, in termini di accessi, bisogni ed esperienza. Tutti vogliamo
avere numeri elevati di visitatori e al contempo vogliamo creare con loro
un rapporto significativo. La sessione passa in rassegna alcuni esempi
per capire in che modo questo possa essere ottenuto e per individuare
le modalità con cui le esperienze possono essere trasferite altrove.
Poiché i musei evolvono e cambiano dobbiamo riflettere sulla fattibilità,
trasferibilità e sostenibilità di tale evoluzione e cambiamento.
Presenters:
ILARIA GUARALDI VINASSA DE REGNY
President, Associazione Didattica Museale, Natural History Museum,
Milan, Italy
MARIA XANTHOUDAKI
Head of Education and of International Relations, National Museum of
Science and Technology Leonardo da Vinci, Milan, Italy
Educare alla Scienza e alla Tecnologia: il progetto EST in termini di
qualità e quantità
Cosa succede quando cerchiamo di ottenere obiettivi ambiziosi quali
ad esempio raggiungere elevati numeri di studenti e insegnanti e al
contempo mantenere risultati di alto livello e relazioni personalizzate
con ciascuna scuola? Il Progetto EST, avviato nel 2004, ha già raggiunto
3000 insegnanti, 1000 scuole e circa 25 piccoli musei della regione.
Allo stesso tempo il progetto è strutturato in modo da garantire che
ogni insegnante e ogni educatore museale coinvolto siano messi nelle
condizioni di poter sviluppare relazioni personali strette lungo l’intero
anno scolastico (e oltre). L’intervento presenta la nostra esperienza e
le modalità con cui il progetto è gestito per mantenere alti gli obiettivi
di qualità e quantità.
PETER TREVITT
Chief Executive Officer, Techniquest, Cardiff, UK
Mantenere esperienze di altà qualità in tutto il Galles
La presentazione discuterà una nuova iniziativa Techniquest che
raggiungerà numeri elevati di ragazzi tra gli 11 e i 19 anni in tutto
il Galles. La peculiare caratteristica di questo progetto consiste nel
fatto che offrirà iniziative di alta qualità che prevedono il coinvolgimento
in tematiche scientifiche, proposte in aree difficili dal punto di vista
sociale ed economico, condotte da presentatori locali di sette sedi in
tutto il Galles.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 31
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
WAYNE LA BAR
Vice President of Exhibitions & Featured Experiences, Liberty Science
Centre, Jersey City, USA
L’esperienza del Liberty Science Center
Grazie al suo Abbott Partnership Program, il Liberty Science Center ha
preparato e proposto programmi altamente personalizzati ai distretti
a maggior rischio dello stato del New Jersey. Questo programma è
diventato un modello su come diffondere la missione e i materiali del
science centre ai visitatori, con modalità che riflettono le loro esigenze.
Così facendo ha generato partnership fortemente collaborative.
I TEEN-AGER: LA PROSSIMA SFIDA PER
I MUSEI CONTEMPORANEI?
Venerdì 5 giugno 2009, 16:00-17:30
Convenor:
SALLY DUENSING
Visiting Professor, King’s College London, London, UK
Se riusciamo a stabilire relazioni con loro, i teen-ager sono una risorsa
che offre ai musei prospettive nuove ed energia nuova. Rappresentano
il cuore pulsante della cultura contemporanea. Il loro pensiero sarà
nella prima linea della società tra dieci anni e può rappresentare un
elemento catalizzatore per il cambiamento del museo. Da giovani
cittadini, i teen-ager possiedono modalità attive di coinvolgimento
nei processi scientifici, come evidenza e rischio, e contribuiscono
al dibattito politico ed etico. I relatori presenteranno la varietà di
modalità con cui coinvolgono i teen-ager nei programmi dei rispettivi
musei per esplorare la loro identità e il coinvolgimento in tematiche e
notizie scientifiche.
Presenters:
SARA CALCAGNINI
Museum officer, National Museum of Science and Technology Leonardo
da Vinci, Milan, Italy
Il sapere scientifico ha un valore nel rendere i giovani dei cittadini?
Il progetto SchoolScienceSociety è sviluppato dallo staff del Museo
in collaborazione con gli insegnanti e le classi. I ragazzi scelgono una
notizia recente di argomento scientifico e la sviluppano attraverso
attività di laboratorio, discussioni con esperti (scienziati, insegnanti,
staff del museo, parenti, …), consultazione della letteratura e ricerca.
L’output conclusivo del progetto consiste nel produrre un esperimento
che consenta di dare una valutazione della notizia scelta in partenza e
nel relazionare sul loro progetto gli insegnanti, i compagni, i ricercatori
del museo. L’obiettivo è il coinvolgimento degli studenti in argomenti
per loro rilevanti e l’utilizzo del sapere accademico per “leggere” nella
vita quotidiana e riuscire a essere giovani cittadini.
STEPHANIE SINCLAIR
Project Manager, The Wellcome Trust, London, UK
Collaborazioni creative
La Wellcome Trust finanzia progetti finalizzati a stimolare persone
di ogni età ed esperienza personale a prendere in considerazione e a
discutere le questioni chiave di oggi e di domani. Stephanie Forman
fornirà un quadro generale dei progetti attivi in Gran Bretagna
che coinvolgono i ragazzi su tematiche di scienze biomediche. La
collaborazione tra scienziati, artisti, musei e scuole può dar luogo alle
modalità educative più fantasiose.
LUIS BARBEIRO
PhD student, King’s College London, London, UK
I teenager: cittadini scientifici emergenti?
Il progetto di ricerca che si intende presentare studia come i ragazzi
sperimentano personalmente la scienza sia rispetto alle diverse
tematiche sia nel corso del tempo. Esso riguarda l’emergere del nuovo
“cittadino scientifico”. In collaborazione con il ricercatore, i teen-ager
hanno condotto un’inchiesta sulla propria vita per mezzo di telefonini
e diari sul web. Indagando l’identità dei giovani e come sono legate
la scuola e la vita quotidiana, in famiglia e nella comunità, il progetto
è finalizzato a valutare le relazioni tra democrazia, giustizia sociale,
azione sociopolitica, criticità, scienza e tecnologia.
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 32
03.4
I DESTINATARI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
COLMARE IL DIVARIO PORTANDO I GIOVANI
NEI SCIENCE CENTRE
Sabato 6 giugno 2009, 16:15-17:30
Convenor:
ANTONIO GOMES DA COSTA
Executive Director, Pavilion of Knowledge- Ciencia Viva, Lisbon, Portugal
Il Parlamento Europeo ha adottato l’anno scorso una risoluzione su
donne e scienza. Sottolineava che la ricerca rappresenta un settore
cruciale dello sviluppo economico ma che, in quest’ambito, le donne
sono ancora una minoranza. In base a questa osservazione gli Stati
Membri sono stati fortemente invitati a promuovere l’interesse per
la scienza presso ambo i sessi, fin dalla giovane età, in particolare
per quanto concerne le ragazze. E’ necessario combattere contro
gli stereotipi ancora presenti nel mondo della ricerca. Attraverso
l’esempio di alcune esperienze significative, la sessione discuterà come
i science centre influenzino i possibili cambiamenti dei ruoli presenti
nella società contemporanea, sia attraverso i propri programmi per il
pubblico finalizzati a stimolare le ragazze verso le carriere scientifiche,
sia attraverso la gestione appropriata delle loro risorse umane.
Presenters:
JENNIFER CAMPBELL
Executive Secretariat of the L’Oréal-UNESCO Awards, Secretary General
of the L’Oréal Corporate Foundation
La creazione di efficaci modelli di ruolo a tutti i livelli
L’importanza dei modelli di ruolo nell’incoraggiare le giovani ad
intraprendere una carriera nella ricerca scientifica è fondamentale. In base
all’esperienza ottenuta con la partnership L’Oréal-UNESCO For Women in
Science (Premi Internazionali, 15 borse internazionali, programmi di borse
nazionali/regionali in 43 paesi), il cui obiettivo è di promuovere l’eccellenza
scientifica e di sostenere giovani talenti promettenti, la presentazione
metterà in luce le questioni chiave nella preparazione di un programma
che identifichi e promuova i modelli di ruolo tra giovani scienziate a tutti i
livelli. Particolare attenzione sarà data all’importanza di come costruire un
programma internazionale di premi e borse di studio che tenga in conto le
condizioni e le esigenze locali.
scientifiche e tecnologiche, ogni partner del consorzio ha condotto
attività pilota al fine di costruire un contatto diretto tra ricercatori e
studenti e creare per gli studenti nuove opportunità per comprendere
come vengono analizzati i dati scientifici nel mondo degli affari.
Nell’intervento presentiamo gli interessanti risultati del progetto in
funzione del sesso: i risultati della ricerca di qualità sviluppata dalle
attività pilota; i nuovi approcci e le nuove metodologie per creare
legami tra la ricerca e il contesto scolastico; il nuovo ruolo dei science
centre come luogo di educazione informale dove le tendenze sociali
vengono sviluppate e incoraggiate.
BEVERLEY DAMONSE
Executive Director, South African Agency for Science and Technology
Advancement, Pretoria, South Africa
Recentemente numerosi progetti avviati in Sud Africa hanno studiato
gruppi di donne di successo impegnate in carriere in ambito scientifico
e tecnologico. Ma cosa si può imparare dalle loro esperienze di vita
e come si possono tradurre questi insegnamenti in interventi utili
ad attrarre e raggiungere sempre più donne in carriere in ambito
scientifico e tecnologico? A partire da questa domanda, l’intervento
si concentrerà sul ruolo che i science centre possono giocare e
giocano nelle strategie di comunicazione di questo tipo di ricerca nei
riguardi del target prestabilito - giovani ragazze, i loro insegnanti, i
loro genitori.
FLORA DI MARTINO
Project Manager, Fondazione IDIS-Città della Scienza, Naples, Italy
Colmare il divario portando i giovani verso le carriere scientifiche
La mancanza di interesse dei giovani, in particolare delle ragazze,
per gli studi scientifici e tecnologici, è stato l’oggetto del progetto
europeo GAPP che abbiamo condotto negli ultimi due anni. Sulla
base dell’esigenza di rendere consapevoli i giovani circa le professioni
ECSITE 2009: UN OGGETTO, UN MODO, UNA MISSIONE, I DESTINATARI 33
04
NANO
TOTOUCH
NANOTOTOUCH
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci apre
un Open Nano Lab in collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di
Fisica e CIMAINA dell’Università di Milano.
L’approccio degli Open Nano Lab porta all’estremo la comunicazione
della scienza. Infatti crea un contesto nel quale la comunicazione e
la ricerca si sovrappongono e si contaminano in modo innovativo e
dinamico. La ricerca viene collocata fisicamente nel cuore di luoghi
pubblici come musei e science centre e viene aperta in questo modo
alla società.
Il Progetto NanoToTouch mira a creare ambienti innovativi in cui il
pubblico non specializzato possa scoprire e discutere aspetti della
ricerca sulle nanotecnologie. Il Progetto coinvolge direttamente
i ricercatori, portando gli ambienti di ricerca e di laboratorio al di
fuori delle strutture accademiche e dentro i science centre e i musei
scientifici, aperti a tutti.
Tre musei scientifici e tre science centres collaborano strettamente
con le università locali per creare tre Open Nano Lab, laboratori
scientifici aperti al pubblico e tre aree di ricerca.
I tre Open Nano Lab verranno aperti a Milano, Monaco e Goteborg,
mentre le tre aree di ricerca a Mechelen, Napoli e Tartu. In questi
luoghi i visitatori potranno vivere in prima persona l’esperienza della
ricerca quotidiana condotta da giovani scienziati e dialogare con loro.
La possibilità di instaurare un dialogo diretto tra pubblico generico e
nano-ricercatori mira a creare un’interazione bidirezionale, riducendo
le distanze tra i due mondi ed evitando un approccio “top-down”
(dall’alto verso il basso) di comunicazione della scienza.
NanoToTouch intende inoltre proporre nuovi modelli lavorativi che
possano stimolare la scelta di una carriera scientifica.
Per preparare giovani i ricercatori ad utilizzare questo nuovo metodo di
comunicazione, il Progetto prevede una forte componente di formazione.
COORDINATORE DEL PROGETTO
Deutsches Museum, Monaco, Germania
PARTNER
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologica
“Leonardo da Vinci”, Italia
Ludwig Maximilians Universitaet Muenchen, Germania
C.I.Ma.I.Na., Italia
Universeum AB, Germania
Chalmers, Tekniska Hoegskola AB, Germania
Technopolis, Belgio
Universiteit Antwerpen, Belgio
Sihtasutus Teaduskekskus Ahhaa, Estonia
Tartu Ulikool, Estonia
Fondazione IDIS-Città della Scienza, Italia
Technische Univeritaet Muenchen, Germania
Association Européenne des Expositions Scientifiques,
Techniques et Industrielles, Belgio
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Italia
NANOTOTOUCH 34
05
NOCTURNE
AL MUSEO
IL NOCTURNE RAPPRESENTA IL MOMENTO IN CUI IL MUSEO POTRÀ ESSERE VISSUTO
E SPERIMENTATO IN TUTTI I SUOI SPAZI, SIA DALLA STAMPA SIA DAI PARTECIPANTI
A ECSITE 2009.
PER TRE ORE SI SVOLGERANNO VISITE GUIDATE ALLE SEZIONI, ATTIVITÀ INTERATTIVE
NEGLI I.LAB, SPETTACOLI DI TEATRO SCIENTIFICO E TANTO ALTRO ANCORA.
NOCTURNE (5 giugno, 20.00-23.00)
ESPLORA IL MUSEO
ORARIO
EVENTO
LUOGO
20.00
BUFFET
Goditi uno spuntino e una chiacchierata accompagnati da musica italiana
ATTORNO AL SOTTOMATINO TOTI
PARTENZE E ARRIVI, PERDITE E MIRAGGI: i transatlantici di
linea - con la loro imponente eleganza – suscitano da sempre
emozioni e sono un simbolo del progresso. Visita il ponte
perfettamente conservato del transatlantico Conte Biancamano.
10 Minuti / 1 gruppo (20 persone al massimo) per volta
PONTE DEL CONTE BIANCAMANO
JUNKERS J4. Il primo aeroplano blindato che risale alla fine
della Prima Guerra Mondiale: scopri la sua storia, venuta
alla luce durante il recente restauro condotto in collaborazione
con il Deutsche Technik Museum di Berlino.
TRASPORTI AEREI
21.00
GIOCO “ESPLORA IL MUSEO”
Per giocare cerca le aree colorate sulla mappa sul retro.
Partecipa alle attività di laboratorio e alla caccia agli oggetti
nelle gallerie.
Raccogli “lettere indizio” davanti agli oggetti chiave nelle gallerie
e dagli animatori nei laboratori (attività di laboratorio segnate
con lo stesso colore ti daranno le stesse lettere).
Copia le lettere che hai raccolto sulla tua scheda gioco,
scopri la frase misteriosa e scrivi la risposta alla domanda.
Prima andare via ricordati di imbucare la tua scheda gioco
nell’urna vicino all’uscita.
Se la risposta è corretta parteciperai a un sorteggio
per vincere un premio speciale.
I nomi dei vincitori saranno annunciati Sabato pomeriggio
durante l’evento di chiusura.
Qui trovi la lista della CACCIA AGLI OGGETTI
e delle ATTIVITA’ DI LABORATORIO:
CACCIA AGLI OGGETTI: Fai attenzione al “serpente corallino”
SALA FALCK
SOSTANZE ADESIVE: Scopri i concetti scientifici che
si nascondono dietro “l’appiccicosità” degli oggetti.
10 Minuti/ 15 persone al massimo
AREA SOSTANZE ADESIVE
NOCTURNE AL MUSEO 35
05
NOCTURNE
AL MUSEO
ORARIO
EVENTO
LUOGO
LO SPRECHI? RIUSALO!:
Trasforma bottoni in gioielli e vecchi giornali in scatole.
10 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB MATERIALI
IL MIGLIOR PALLONE GONFIATO:
Prova a gonfiare un palloncino con lievito, farina, acqua e limone.
10 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB CHIMICA
CACCIA AGLI OGGETTI: Trova l’antenato dell’elicottero
GALLERIA LEONARDO DA VINCI
SEI MAI STATO TENTATO DI SCRIVERE SU UN MURO?
Dipingi un dettaglio dell’Ultima Cena usando la tecnica dell’affresco.
15 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB LEONARDO - ARTE
MACCHINE SORPRENDENTI:
sperimenta in prima persona le intuizioni di Leonardo da Vinci
10 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB LEONARDO - MACCHINE
CACCIA AGLI OGGETTI: Trova la linea che connette due mondi
TELECOMUNICAZIONI
GIOCA CON UN CHIP ECONOMICO:
Scopri il nostro gioco sui microchip.
25 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB ELETTRICITÀ
CACCIA AGLI OGGETTI: Vicino alla faglia, tra buco e frattura,
scopri che cosa la pietra cattura.
FONTI ENERGETICHE
QUI CUCINA IL SOLE!
Costruisci un forno solare per testare le tue abilità di ingegnere
20 Minuti/ 25 Persone al massimo
I.LAB ENERGIA
CARATTERE EMERGENTE:
Prova la sensazione di come sarebbe essere una termite per 10 minuti.
15 Minuti/ 6 Persone minimo - 25 Persone al massimo
I.LAB ROBOTICA
CELLULE STAMINALI E COLORI:
Usa gli strumenti di laboratorio per creare opere d’arte.
10 Minuti/25 Persone al massimo
I.LAB GENETICA
NOCTURNE AL MUSEO 36
05
NOCTURNE
AL MUSEO
ORARIO
21.00
EVENTO
LUOGO
TRACCE DI VITA:
Con microscopi e stereoscopi tenta di indovinare che cosa è vivo e cosa no.
10 Minuti/25 Persone al massimo
I.LAB MATERIALI
UN’ESPERIENZA RIBOLLENTE:
Gioca con bolle giganti e cubiche.
10 Minuti/25 Persone al massimo
I.LAB BOLLE DI SAPONE
OPEN BAR:
Prenditi una pausa e rilassati con una bevanda e un dessert
CHIOSTRO II
ECSITE JAM JAZZ BAND: Vieni ad ascoltare i musicisti di
Ecsite. Realizzato con il contributo di: Huttinger
SALA DELLE COLONNE
VISITA SPECIALE AL DEPOSITO TELECOMUNICAZIONI
10 Minuti/5 Persone al massimo
DEPOSITO TELECOMUNICAZIONI
IL MISTERO DEL LAGO ROSSO. Il Museo di Storia Naturale di
Trento presenta la clip di uno spettacolo teatrale scientifico che
racconta il curioso fenomeno dell’arrossamento del Lago Tovel.
10 Minuti/30 Persone al massimo
ANTICENACOLO
VIDEO CLIPS
AUDITORIUM
ECSITE ALLA PROVA: Tieniti pronto a essere intervistato
IN GIRO
22.30
SPETTACOLO DAL VIVO: Di notte il museo prende vita. Viaggia
attraverso la storia ascoltando i racconti delle origini del Monastero
Olivetano che ospita il Museo.
CHIOSTRO I
23.00
FINE DEL NOCTURNE
NOCTURNE AL MUSEO 37
06
A PLACE
FOR CITIZENSHIP
IL NUOVO DOCUMENTARIO
REALIZZATO DAL MUSEO:
A PLACE FOR CITIZENSHIP
Perché abbiamo bisogno dei science centre e dei musei scientifici?
Qual è il loro scopo?
Sono semplicemente dei luoghi di divertimento che possiamo frequentare
nel tempo libero o rispondono a bisogni sociali più profondi?
Qualcuno ha paragonato i science centres a “finestre panoramiche”
sul mondo. Questo documentario mira a rovesciare la prospettiva e
sbirciare attraverso queste finestre dall’esterno.
Il documentario è incentrato su otto testimoni chiave:
Royal Belgian Institute of Natural Sciences, Brussels – Belgium
Heureka, The Finnish Science Centre, Vantaa – Finland
Pavillion of Knowledge – Ciência Viva, Lisbon – Portugal
House of Experiments, Ljubljana – Slovenia
Deutsches Museum, Munich – Germany
National Museum of Science and Technology Leonardo da Vinci, Milan – Italy
Cité des Sciences et de l’Industrie, Paris – France
Natural History Museum, London – UK
cittadini di diversi paesi europei appartenenti a diversi gruppi sociali.
Ci parlano da punti di osservazione differenti: dall’imprenditore tedesco
alla lavoratrice immigrata in Francia, dal funzionario finlandese al
giornalista portoghese, ascoltiamo persone reali che per vari motivi
hanno sperimentato un contatto ravvicinato con un science centre o
museo scientifico, trovando risposte a bisogni personali o professionali
largamente condivisibili.
Ci auguriamo di offrire in questo modo un quadro più completo delle
azioni e delle possibilità presenti, rivolgendoci a tutti quelli che ancora
stanno sbirciando dalle finestre in punta di piedi, inconsapevoli che le
porte dei science centre sono già spalancate per accoglierli.
Il documentario “A place for citizenship” è stato prodotto dal Museo
Nazionale della Scienza e della Tecnologia in collaborazione con Ecsite
e con il supporto della Regione Lombardia.
A PLACE FOR CITIZENSHIP 38
07
I PARTNER DEL MUSEO
PER ECSITE 2009
PER IL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI,
L’ASSEGNAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE DELL’ANNUAL CONFERENCE 2009 DAL TITOLO
“EVOLUTION/REVOLUTION 2.0” IN OCCASIONE DEL 20° ANNIVERSARIO DELL’ASSOCIAZIONE
ECSITE, RAPPRESENTA UN EVENTO STORICO.
ISTITUZIONI E AZIENDE HANNO VOLUTO SOSTENERE IL MUSEO NELLA PREPARAZIONE
E NELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO IMPORTANTE MOMENTO.
GIÀ PARTNER DEL MUSEO IN ALTRI PROGETTI, HANNO VOLUTO CONFERMARE
IL LORO IMPEGNO PER L’EDUCAZIONE ALLA SCIENZA E ALLA TECNOLOGIA.
ORGANIZZATO DA
PARTNER
SPONSOR
SUPPORTER
PARTNER TECNICI
MEDIA PARTNER
I PARTNER DEL MUSEO PER ECSITE 2009 39
08
LA CHIUSURA
AL PUBBLICO
LA CHIUSURA AL PUBBLICO 40
09
LAVORI IN CORSO
E PROGETTI FUTURI
Per migliorare il Museo, accrescere l’offerta culturale e garantire
alcuni importanti bisogni e servizi di base per il pubblico si aprono
e chiudono da circa un anno e mezzo alcuni cantieri (nel 2008 si è
resa necessaria la chiusura temporanea del museo dal 9 giugno al
15 settembre).
I visitatori trovano alcune limitate zone di cantiere che comportano
qualche inevitabile disagio ma la loro comprensione e sostegno saranno
premiati da numerosi benefici, primo fra tutti uno che possiamo
definire storico: un impianto di climatizzazione (caldo-freddo) in tutto
l’Edificio Monumentale e nel Padiglione Aeronavale.
Nell’Edificio Monumentale l’avanzamento dei lavori per la climatizzazione
ha ormai raggiunto il 95%, mentre il completamento degli appalti
relativi agli impianti elettrici, agli impianti meccanici e agli impianti
speciali (fumi e antincendio) è programmato per la fine del 2010.
L’avanzamento complessivo dei lavori nel Padiglione Aeronavale è di
circa il 70%.
I lavori in corso si integrano con gli interventi compiuti negli ultimi
anni e con quelli futuri che vedono schierati in prima linea il Comune di
Milano – proprietario dell’immobile e dell’area gestita dalla Fondazione
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”
- la Regione Lombardia e la Camera di Commercio di Milano.
NUOVA APERTURA E SPAZI FRONTE-STRADA VIA OLONA 6
In occasione di Ecsite 2009 è stato effettuato il recupero di un’area
coperta, ora chiamata Padiglione Olona, con accesso diretto proprio
su via Olona, dove il Museo ha realizzato un nuovo ingresso e dove,
nei prossimi mesi, troveranno spazio anche un bookshop, vari servizi
al pubblico e un’uscita.
RIQUALIFICAZIONE DELLE EX CAVALLERIZZE: PROGETTO STORICO
Durante l’Annual Conference di Ecsite 2009 sarà esposto nel nuovo
Padiglione Olona il plastico del progetto di riqualificazione delle ex
Cavallerizze (metà ’800).
Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 inizieranno i lavori (primo lotto)
che una volta conclusi daranno un nuovo e determinante volto al Museo.
Saranno infatti realizzati un’area accoglienza, un ampio guardaroba, un
bookshop, una biblioteca-mediateca e un’area ristoro (bar-ristorante).
L’ingresso sarà definitivamente trasferito in via Olona 6.
Questo ampio progetto - curato dalla Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Lombardia del MIBAC (Ministero per i Beni
e le Attività Culturali) e finanziato con i fondi del gioco del Lotto - prevede
da un lato la valorizzazione degli aspetti storico-architettonici dell’area,
dall’altro la realizzazione di tutti quei servizi di accoglienza adeguati alle
dimensioni del Museo e alla costante crescita del numero dei visitatori.
LAVORI IN CORSO 41