Settebello e Setterosa, profumo latino La Gazzetta dello Sport
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Settebello e Setterosa, profumo latino La Gazzetta dello Sport
10 gennaio 2017 Pagina 28 La Gazzetta dello Sport C. C. NAPOLI Settebello e Setterosa, profumo latino Echenique e la Chiappini, l' Argentina e il Brasile: nel 2017 l' Italia potrebbe contare su due nuovi oriundi Oggi tocca al Settebello, a Busto Arsizio contro la Georgia. Il 24 toccherà al Setterosa, a Budapest contro l' Ungheria. Riecco la World League, all' alba di un 2017 che potrebbe raccontare di due nuovi oriundi azzurri: dovrebbe essere un anno speciale per Gonzalo Echenique e Izabella Chiappini. Dall' Argentina al Brasile, storie sudamericane che s' intrecciano. IL RECCHESE «Chalo» ha avviato le pratiche per la naturalizzazione: «Il bisnonno paterno, Salvatore Monforte, era di Castiglione di Sicilia, provincia di Catania. Anche il ramo materno è di origini italiane: Saglietti». Classe 1990, nato a Rosario (la città di Leo Messi), tifoso del Newell' s Old Boys (lo dice anche un tatuaggio sulla schiena), a 20 anni emigrò a Barcellona e nel 2014 entrò nella Nazionale spagnola. Campione d' Europa col Barceloneta, il mancino fu contattato dal Brescia, ma nell' estate del 2015 fu la Pro Recco ad assicurarselo. Dopo un anno in «parcheggio» al Primorje, in Croazia, è approdato nel nostro campionato. «È meraviglioso confrontarsi con tanti campioni, soltanto così si può crescere. Sono arrivato a Recco per vincere tutto». Sa che ottenendo il passaporto italiano arriverebbe una chiamata dal c.t. Sandro Campagna. «Ma di questo non posso parlare, capitemi. Comunque non ho avuto alcun contatto e l' ho fatto presente pure a David Martin che mi ha telefonato cinque giorni fa». È l' allenatore che a inizio anno è subentrato a Gabi Hernandez, in scadenza di contratto con la Federazione spagnola. A Martin, Echenique ha confidato che aspetta l' esito delle procedure di naturalizzazione (la squadra non partecipa alla World League). In ogni caso, per cambiare Nazionale, deve trascorrere un anno dall' ultima apparizione con la squadra precedente: Gonzalo ha disputato i Giochi di Rio terminati il 20 agosto e chiusi al settimo posto. LA MESSINESE A Rio c' era pure la Chiappini, col Brasile. Nel suo caso, la strada azzurra è spianata: ingaggiata dal Messina e già in possesso di passaporto italiano, ha pure partecipato al collegiale del Setterosa dal 23 al 26 ottobre a Ostia. «Mi sono sentita subito come una di famiglia, da Fabio Conti e dalle ragazze ho avuto un' accoglienza splendida». Nonni paterni emiliani (Pierino di Parma, Angela di Piacenza), Izabella è inevitabilmente cresciuta col «polo aquatico»: papà Roberto e mamma Raquel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS IN COLLABORAZIONE UFFICIO STAMPA CCN Continua > 1 10 gennaio 2017 Pagina 28 La Gazzetta dello Sport C. C. NAPOLI < Segue giocavano in Nazionale. «Ma a San Paolo ho dovuto aspettare a lungo che si creasse un buon gruppo femminile, col Pinheiros, grazie a mio padre. Nell' attesa, mi dedicavo a nuoto e pallamano: metteteli insieme e viene fuori la pallanuoto» sorride la ventunenne attaccante, dolce e timida fuori dall' acqua e determinatissima in campo. Da lei, il papà ha sempre preteso il massimo: «Esigente è dir poco, ma gli devo tutto. Una volta mi ha lanciato una bottiglietta, un' altra volta un cono del bordovasca». Roberto è stato c.t. prima di diventare assistente del canadese Patrick Oaten sulla panchina verdeoro (ottavo e ultimo posto a Rio). Izabella ha vissuto pure negli Stati Uniti: «Da gennaio 2014 a maggio 2015 a Tempe, Arizona State University. Una bella esperienza». Dopo aver superato un brutto infortunio alla spalla destra nella scorsa stagione (lesione al cercine, cinque mesi di stop), è diventata una delle migliori tiratrici: 17 gol dopo 6 giornate di A1, hanno fatto meglio solo Monika Eggens (Orizzonte, 22) e Anna Gual (Roma, 18). «Sono felice di essere a Messina: calore, passione, un bravo tecnico come Maurizio Mirarchi». Nel Setterosa l' hanno preceduta altre due italobrasiliane, Cristiana Pinciroli e Alexandra Araujo: «Hanno giocato assieme a mia mamma. Com' è strana la vita». Franco Carrella Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 A CURA DI ASITNEWS IN COLLABORAZIONE UFFICIO STAMPA CCN 2