GLI ATLETI DEL DUCE

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GLI ATLETI DEL DUCE
ENRICO LANDONI GLI ATLETI DEL DUCE
Enrico Landoni è professore associato di Storia
contemporanea presso l’Università degli Studi
eCampus. Ha pubblicato diversi studi sulla storia
politica ed amministrativa del capoluogo lombardo
e su quella del movimento sportivo italiano, tra
cui Il Comune riformista. Le Giunte di sinistra al
governo di Milano 1975-1985 (2005); U.N.I.R.E.
l’ippica italiana: una difficile impresa per il fascismo (2010); La ginnastica sale in cattedra. L’educazione fisica nell’ordinamento scolastico italiano
dall’Unità ad oggi (2011).
“Voi atleti di tutta Italia avete dei particolari doveri. Dovete essere tenaci, cavallereschi, ardimentosi. Ricordatevi che quando combattete oltre i confini ai vostri muscoli
e soprattutto al vostro spirito è affidato in quel momento l’onore e il prestigio sportivo
della Nazione. Dovete quindi mettere tutta la vostra energia, tutta la vostra volontà per
raggiungere il primato in tutti i cimenti della terra, del mare e del cielo”.
ENRICO LANDONI
GLI ATLETI DEL DUCE
LA POLITICA SPORTIVA DEL FASCISMO
1919-1939
Benito Mussolini
ISBN 978-88-5753-590-6
MIMESIS
Mimesis Edizioni
Storia di Storie
www.mimesisedizioni.it
22,00 euro
9 788857 535906
MIMESIS / STORIA DI STORIE
Perfetta osmosi tra sport e politica, efficace riassetto dei quadri federali e del Coni,
valorizzazione professionale ed istituzionale di tutte le figure coinvolte nell’impresa
sportiva e selezione accurata degli atleti,
nel segno dell’innovazione tecnica e metodologica. Ecco alcuni dei tratti distintivi
di quell’unicum ideologico e organizzativo
messo in campo dalla politica sportiva del
fascismo, risultato di una complessa sintesi di pragmatismo, spregiudicatezza, competenza e modernità.
Di qui l’elaborazione di un modello vincente
e innovativo, destinato a suscitare la curiosità, l’interesse e addirittura l’ammirazione
di gran parte dei Paesi europei e degli Stati
Uniti; e allo stesso tempo capace di condizionare pesantemente il successivo sviluppo dello sport italiano che, nel dopoguerra,
attraverso la lente distorcente di un forte e
durevole pregiudizio ideologico e culturale,
sarebbe stato visto come un ingombrante
retaggio del regime.
Un pregiudizio che soltanto una rigorosa e
accurata ricostruzione storica può contribuire a rimuovere.