largo ai giovani il vangelo secondo giotto

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largo ai giovani il vangelo secondo giotto
Attualità
periodico indipendente
hotel • ristorante • meeting
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011 - distribuzione gratuita
www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - casella postale n. 8 - 37045 Legnago (Verona)
IL VANGELO
SECONDO GIOTTO
LARGO AI GIOVANI
A LEGNAGO IN MOSTRA GLI AFFRESCHI
DELLA CAPPELLA SCROVEGNI
Dal 31 marzo al 25 Aprile 2011, per festeggiare il bicentenario dell’inaugurazione del
Duomo, Legnago ha ospitato nell’Oratorio
una riproduzione fotografica degli affreschi
della celebre cappella degli Scrovegni, portati a termine da Giotto oltre sette secoli fa.
La mostra itinerante, “Il Vangelo secondo
Giotto”, prodotta da Itaca società editrice e
di promozione culturale, e organizzata dal
Comune di Legnago insieme alla Parrocchia
di Legnago, è una riproduzione fotografica 1:4 delle pareti della cappella degli
Scrovegni che Giotto affrescò tra il 1302 e
il 1303, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni.
(Segue a pag. 3)
CATTOLICA ASSICURAZIONI.
115 ANNI DI STORIA.
INSIEME.
L’ultima proposta dell’amico Gianni Galetto
era del genere “Mission impossible”. Mi si
chiedeva di ricercare eventuali analogie fra
i disordini che hanno sconvolto – e stanno
sconvolgendo - il Nordafrica e le vicende del
nostro Risorgimento.
L’accostamento risulta alquanto azzardato, ma
con un po’ di buona volontà, qualche collegamento lo possiamo anche trovare, dando per
scontata la considerevole diversità del contesto temporale, spaziale e culturale.
Tanto per cominciare, sottolineerei l’età dei
protagonisti: in effetti, in entrambe le rivoluzioni quelli che materialmente scendono
in strada o partono col fucile a tracolla sono
giovanissimi, e questo vale tanto per i Mille
o i volontari del ’48, quanto per i ragazzi
del Cairo o di Tunisi. In una recente conferenza cui partecipavo assieme al Professor
Francesco Selmin, lo studioso ricordava garibaldini estensi di quindici o sedici anni; sono
subito andato a confrontare gli omologhi
montagnanesi, e ho trovato la conferma che
erano più vecchi, ma non di molto: diciannove, vent’anni.
La rivoluzione, insomma, sembra essere roba
da giovani, a tutte le latitudini, e il perché
è presto detto, anzi, è stato efficacemente
riassunto in una celebre battuta variamente
attribuita: “chi non è di sinistra a vent’anni
è senza cuore, chi lo è ancora a quaranta è
senza cervello”, frase che, depurata di qualsiasi riferimento partitico, sta semplicemente
ad indicare che a vent’anni è giusto, quasi
doveroso, lanciarsi in battaglie ideali, mentre
a quaranta si capisce ormai la differenza fra
quello che è possibile e ciò che è destinato a
rimanere sogno.
Il problema, se mai, è un altro, e riguarda i
Padri del Risorgimento come i vari guerriglieri, combattenti della libertà, insorti, patrioti
e simili, e in modo un po’ brutale può essere
così riassunto: quando arrivano al potere,
questi ex giovani, chi li schioda più? Per liberarsi della generazione di politici uscita dal
Risorgimento, si dovette giungere fino quasi
a Mussolini, con in mezzo lo sconvolgimento
della Prima Guerra Mondiale; a sua volta, se
il Duce non avesse avuto la pessima idea di
schierarsi a fianco di Hitler, mi sa tanto che
gli ultimi signori in camicia nera si sarebbero ritirati a vita privata negli anni ’90, senza
escludere che non pochi “ragazzi del ‘22”,
debitamente riciclati, sarebbero ancora oggi
alla guida di qualche partito o alla presidenza
di qualche ente parastatale…
Allo stesso modo, dunque, chiediamoci: ma
quei signori nordafricani o mediorientali
fischiati, cacciati a furor di popolo, volati in
Svizzera con le valigie rigonfie di dollari, non
erano gli stessi che, da giovani, avevano percorso, acclamati da una folla trionfante, le vie
delle città, “liberate” dai precedenti tiranni o
dai feroci colonialisti?
(Segue a pag. 5)
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2 Concorso Internazionale
Giovani Musicisti
2
Premio "Antonio Salieri"
TM
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
periodico indipendente
Città di Legnago
8-9-10/15-16-17 Aprile 2011
II CONCORSO INTERNAZIONALE GIOVANI MUSICISTI
IL PREMIOsibilità
ANTONIO
SALIERI A LEGNAGO
di confrontarsi con talenti internazionali”. Salieri- ricorda il vice presidente dell’Associa-
Pianoforte, Pianoforte a 4 mani, Gruppi e Orchestre di
Fisarmoniche, Fisarmonica, Archi, Chitarra/Arpa,
Formazioni da Camera, Canto
Ha preso il via proprio in questi giorni la
2a Edizione del “Concorso internazionale
Giovani musicisti-Premio Antonio Salieri”. Un
ConcorsoPerdiinformazioni
grande valore
rivolto a giovani
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e giovanissimi
musicisti che per buona parte
www.scuolamusicasalieri.it
del mese di aprile, si presenteranno davanti
ad una qualificata giuria per mettere in luce le
proprie doti musicali e canore. Ad organizzarlo
l’Associazione Scuola d’Istrumenti ad Arco“
Antonio Salieri che tanto sta facendo per promuovere la musica nella città natale di Antonio
Salieri. “La 1a edizione ci ha dato dei risultanti
sorprendenti –ha esordito la Vice presidente
dell’Accademia Emanuela Mattioli e più di 300
iscritti di diverse nazionalità con la presenza
di ragazzi dotati di straordinario talento, ne
sono stati l’indubbia conferma. Per l’edizione
2011 abbiamo circa lo stesso numero di iscritti
in buona parte provenienti dai Paesi dell’Est
(Slovenia, Croazia, Ucraina) ed avranno la pos-
Il Concorso, rivolto ai giovani e giovanissimi,
per l’edizione 2011 è stato ampliato comprendendo artisti fino a 30 anni di età. Le selezioni
sono previste presso il Ridotto del Teatro Salieri,
presso il Centro Ambientale Archeologico, presso La Fondazione Fioroni e presso l’Auditorium
Piccolo Salieri di Legnago nei due fine settimana
centrali del mese di aprile. Le premiazioni si terranno al Piccolo Salieri di Legnago nelle serate
di selezione, alla conclusione delle audizioni.
Il 18 aprile 2011 è prevista una serata-concerto
per l’attribuzione del premio Salieri, quest’anno
destinato ad un solo concorrente, al termine della
quale i Presidenti delle diverse Giurie decreteranno il vincitore assoluto. “Il Concorso è nato
dalla duplice esigenza di valorizzare e connotare
ulteriormente l’azione di formazione musicale
svolta dall’Associazione Scuola d’Istrumenti
ad Arco “ Antonio Salieri” di Legnago, nata nel
1922 –spiega il Presidente dell’Associazione
organizzatrice, Domenico Ardolino- e l’intento
è quello di contribuire alla promozione della
cultura soprattutto presso i giovani studenti che,
oggi più che mai, hanno la necessità di essere
supportati ed indirizzati ad una professione
artistica quanto mai impegnativa e complessa”.
“Il concorso non solo è importante perché va a
premiare le giovani eccellenze, ma anche perché
diventa un indispensabile appuntamento all’interno di una serie di importanti eventi culturali
che si susseguono del territorio e nella città di
zione Scuola d’Istrumenti ad Arco“ Antonio
Salieri”, Emanuela Mattioli- e noi con la nostra
Associazione vogliamo essere una sorta di
riferimento culturale e il nostro scopo è quello
di incentivare i giovani e valorizzare i nuovi
talenti”. Il Concorso qualifica nel modo più
pregnante il ruolo della città di Legnago non
solo come patria del Musicista Antonio Salieri
che rappresentò la musica italiana in Europa
alla fine del ‘700, ma anche come Centro culturale di strategica rilevanza, sede dell’omonimo
Teatro. “Quest’anno sono state 10 le sezioni
strumentali, suddivise in categorie a seconda
dell’età. L’esecuzione sarà libera, unico obbligo
il minutaggio. Le premiazioni sono previste
al Piccolo Salieri di Legnago nelle serate di
selezione, alla conclusione delle audizioni.Il 18
aprile 2011 è prevista una serata-concerto per
l’attribuzione del premio Salieri, quest’anno
destinato ad un solo concorrente, al termine
della quale una giuria formata dai Presidenti
delle sezioni strumentali decreteranno il vincitore assoluto. 20 giovani tra i più meritevoli
saranno premiati con una borsa di studio di 200
euro oltre a molte partecipazioni a concerti,
mentre il primo classificato riceverà una borsa
di studio da 1000 euro, oltre ad un diploma e
ad una targa. Sono previsti premi anche per gli
insegnanti che contano il maggior numero di
allievi premiati.
Francesco Occhi
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Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
periodico indipendente
Il Piccolo Teatro di Oppeano
riaccende la sua Lucerna
Era la sera del 4 luglio 2009 a Lugagnano di
Sona ed un forte colpo di vento, che accompagnava un temporale che dava l’impressione di
essere sul punto di placarsi, ad un certo punto
fece volare via le scarne scenografie che erano
state approntate dal Piccolo Teatro di Oppeano
per “La lucerna del filò” e ne impedì la rappresentazione. Quasi un segno di rispetto per l’autore del testo, Dino Coltro, venuto a mancare
proprio in quei momenti. Solo dopo qualche
mese, in ottobre, ormai alla vigilia della messa
in scena della commedia a Casaleone, la scomparsa di Giovanni Modena lasciò il gruppo teatrale oppeanese senza il proprio padre e regista.
Da quella burrascosa sera d’estate di quasi
due anni fa “La lucerna del filò” non è stata più
rappresentata. Quasi a riprendere un cammino
nello stesso punto nel quale si era interrotto,
sabato 12 marzo, al teatro parrocchiale K2
di Casaleone, il Piccolo Teatro di Oppeano è
tornato, con grande successo, a riaccendere la
sua Lucerna, sotto la guida di Nella Dall’Agnello,
la compagna nella vita e sulle scene di Giovanni
Modena, che ha raccolto dal marito il testimone
di un’eredità importante e doverosa. Un gradito
ritorno per chi cerca ed approfondisce le tradizioni e le storie della nostra civiltà contadina
sul palco per la prima volta dopo la scomparsa
dell’autore Dino Coltro e del regista Giovanni
Modena. “Lo spettacolo teatrale di Dino Coltro
– dice l’attrice nel presentarlo - si caratterizza
per l’appassionata ricerca storica che lo sostiene e ripercorre quel momento di pausa serena
nella vita contadina di un tempo rappresentato
dal “filò”, quando la gente di una corte o di una
contrada, nelle buie sere d’inverno, si rinchiudeva nelle stalle per ritemprarsi dai rigori gelidi
di giornate brevi ma intensamente laboriose e,
al bagliore fioco di una “lucerna”, con “fole” e
filastrocche, dialoghi e contrasti, indovinelli e
cante, metteva in scena, tra il fiato acre dei buoi,
quello che ai giorni nostri è giustamente definito
“teatro di stalla”. “Il filò, oltre ad essere fonte di
comunicazione e mezzo di trasmissione della
cultura orale, diventava allora anche autentica
scuola, dove tutti apprendevano, fin da bambini,
i modelli di comportamento, il modo di pensare,
l’uso della parola, nei suoi vari aspetti”. “E’ dal
1976 che presentiamo la “Lucerna” - prosegue
Nella Dall’Agnello – e, da allora, l’abbiamo
portata in scena per oltre duemila volte, sulle
piazze, nei luoghi pubblici e nei teatri grandi e
piccoli di tutt’Italia e all’estero: anche in Aula
Paolo VI presso la Città del Vaticano, dove il
Piccolo Teatro di Oppeano ha recitato davanti
a Papa Giovanni Paolo II e a 6000 spettatori
in occasione della “Giornata del Lavoratore”
dell’Anno Santo 1986”. “Il pubblico ha da sempre apprezzato l’originalità del testo e la spontaneità interpretativa. Al punto che spesso ci è
stato chiesto, a distanza solo di qualche tempo,
di ripresentare la commedia nei luoghi dove già
l’avevamo messa in scena. Anche per questo –
conclude l’attrice - abbiamo voluto, con tutte le
nostre forze, ritornare a proporla”.
Francesco Occhi
“SOTTO LA SUA CROCE…”:
VIA CRUCIS PER LA
GIORNATA MONDIALE
DELLA GIOVENTÙ
PIERGIORGIO MERLIN
nuovo presidente
Pro Loco Cerea
Si è tenuta Venerdì 1° Aprile la celebrazione
della Via Crucis cittadina in occasione della
Peregrinatio Crucis della Giornata Mondiale della
Gioventù, prevista per Agosto a Madrid. Un evento che si inserisce nel programma riguardante la
presenza della Croce all’interno della comunità
giovanile del vicariato di Legnago e dei vari
comuni della Diocesi veronese, che hanno ospitato la copia della croce che Giovanni Paolo II donò
ai giovani del mondo nel 1985. La processione è
partita dalla Casa di Riposo di Legnago ed è stata
animata lungo il percorso dai cori giovanili delle
Parrocchie limitrofe e da letture e testimonianze
incentrate specialmente sui giovani e sulle loro
problematiche. Allacciandosi al ricordo Biblico di
Gesù che prega nell’Orto degli ulivi, abbandonato
dai suoi compagni, la Croce diventa simbolo di
ogni sofferenza degli uomini sulla terra, ma anche
invito a unirsi in preghiera per rinnovare la fede
nella Chiesa. (Giulia Rizzi)
3
(Segue da pag. 1: Il Vangelo secondo Giotto)
“Un gioiello muto” l’ha definito il suo
curatore, il professore Roberto Filippetti, “a
cui bisogna dare voce” e a cui lui stesso ha
dato voce per tutti coloro che sono andati
a visitare la mostra. Il ciclo pittorico della
cappella mette a tema il destino dell’uomo
attraverso il racconto dei fatti salienti della
storia della salvezza, dall’annunciazione a
Maria alla morte e risurrezione di Cristo. Di
fronte ad essi la libertà dell’uomo è chiamata
a scegliere. La strada della virtù conduce
alla gloria del Paradiso, quella dei vizi alla
disperazione dell’Inferno, rappresentati nel
Giudizio universale dipinto sulla controfacciata. Dopo i restauri del 2002, per ragioni
conservative, è stato ridotto a pochi minuti il
tempo consentito per ammirare gli affreschi;
la mostra, quindi, offre l’opportunità di guardarli con il tempo necessario per cogliere la
poesia iconica delle corrispondenze verticali
e frontali, del simbolismo dei colori, dei
numeri, delle prospettive architettoniche.
Definito “la Divina Commedia di Giotto”,
questo capolavoro dimostra come il pittore,
assieme a Dante, sia all’apice di una cultura
in cui ogni particolare partecipa di un ordine
che tutto abbraccia. Durante il periodo della
mostra, domenica 10 aprile, nel Duomo una
serata è stata dedicata ai canti dell’Ensemble Vocale Polipulchravox e ai testi di Paul
Claudel tratti da “Le chemin de la croix” e
interpretati dai lettori ABC.
Emanuele Sarria
periodico indipendente
www.ilbassoadige.it
e-mail: [email protected]
FONDATO NEL 1979
Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE
Direttore editoriale:
GIANNI GALETTO
Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.
Sede in Legnago (VR) - Corso della Vittoria, 36
Pubblicità tel. 349 3157148.
Foto di Paolo Pravadelli.
Grafica, impaginazione e stampa:
Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR)
Ecco il neo eletto Presidente della Pro Loco
Piergiorgio Merlin, eletto il 28 Marzo 2011,
nella sua prima intervista: “Precedentemente
ero membro del Comitato Quartiere di San
Zeno. Mio padre Marcello Merlin fu presidente del quartiere Palesella nei primi anni 90 e
Presidente della Pro Loco dal 95 al 1999.
Ho un piano di lavoro molto intenso e un programma teso a valorizzare il territorio con promozioni di attività sociali, spettacoli, festeggiamenti, manifestazioni e mostre.
Sergio Bissoli
“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione
Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile
6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il
cui Consiglio Direttivo è così composto:
Presidente:
Presidente Onorario:
Vice Presidente:
Segretario:
Consiglieri:
Gianni Galetto
Alessandro Belluzzo
Francesco Occhi
Giuseppe Mutti
Armandino Bocchi
Renzo Peloso
www.grafichestella.it - fax 0442 600578
Multiservice
Via Maestri del Lavoro, 8 - 37045 S. PIETRO DI LEGNAGO (VR) - Tel. 0442 603373 - Fax 0442 628274 - Cell. 347 5586373 - E-mail: [email protected]
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Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
periodico indipendente
I ROTARY DELLA PROVINCIA DI VERONA E QUELLI DI MANTOVA E
ROVIGO A LEGNAGO PER SCOPRIRE “LEGNAGO NEL RISORGIMENTO”
E’ stato un sabato da incorniciare quello
che ha visto sabato 19 marzo, ben 11 club
riuniti a Legnago per vivere assieme alcuni
dei momenti più significativi delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Un
sabato intenso, ma anche una data particolarmente importante per i legnaghesi
visto che, proprio il 19 marzo del 1848, la
cittadina del Salieri si ribellò agli austriaci
e decretò la sua libertà durata però solo
15 giorni. Per celebrare questo evento e
per ripercorrere quei frenetici periodi, il
Rotary Club di Legnago ha voluto proporre
una Legnago diversa, immersa nel periodo risorgimentale con la visita al Centro
Ambientale Archeologico e ai suoi reperti
risalenti dalla preistoria fino all’età del
bronzo conservati in un ex ospedale militare austriaco; quindi con la visita al Museo
Fioroni, il più ricco ed il più completo della
provincia di reperti risorgimentali ed infine
con una conferenza conclusiva all’hotel
Ristorante Pergola di San Pietro di Legnago.
L’appuntamento per i Rotary club di Verona,
Verona Scaligero 2002, Verona Est, Verona
Sud, Verona Nord, Verona Soave, Villafranca
di Verona, Peschiera e del Garda Veronese,
quello di Legnago e per gli amici rotariani del
club di Rovigo e di Mantova Castelli, è stato
alle 15 presso il Centro Ambientale accolti
dal presidente del club legnaghese Paolo
Poli e dalla Schola Cantorum di Casette
che ha salutato gli ospiti con “l’Inno di
Mameli” e con il “Va Pensiero”. Ne è seguita
la visita guidata sia del Centro Ambientale
sia della Fondazione, Casa Museo Fioroni
completamente rinnovata con all’interno
molte stampe, proclami, bandiere, oggetti
ed armi del periodo risorgimentale oltre
naturalmente ad alcune giubbe rosse e al
letto dove Giuseppe Garibaldi ha dormito
durante la sua visita a Legnago. Tra i tanti
cimeli presenti, anche i capelli e la barba
dell’Eroe dei due Mondi. Una tappa obbligata è stata anche davanti al torrione,
luogo strategico della fortezza di Legnago
e di Porto. I soci hanno così potuto apprezzare questa cittadina che fu centro di
moti rivoluzionari in un periodo che, per
il Basso veronese e per l’Italia intera, fu
di fondamentale importanza e che vide la
cittadina legnaghese, una delle fortezze
del quadrilatero, ribellarsi alla presenza
austriaca dichiarando la propria libertà.
Fu un periodo molto breve ma Legnago
risultò l'unica fortezza del quadrilatero a
sollevarsi dal giogo austriaco segno del
forte spirito patriottico dei suoi cittadini.
Il gruppo, composto da 150 persone, si
è quindi spostato all’Hotel Pergola per il i
saluti e la relazione di Alvise Farina, del sindaco di Legnago Rettondini e di monsignor
Silvano Mantovani, che hanno seguito il
saluto a tutti presenti fatto dal presidente
del Rotary di Legnago Paolo Poli e ai tanti
ospiti come l’Inner Wheel ed il Rotaract.
E’ stata quindi la volta del direttore della
Fondazione del Museo Fioroni Andrea
Ferrarese che ha parlato di “Legnago nel
Risorgimento” e dell’importanza strategica
e militare che la cittadina aveva in epoche
passate e di come pian piano l’importanza
strategica sia venuta meno tanto da vedere
completamente smantellata la poderosa
cinta muraria che la difendeva. Ne è seguita la Cena conviviale che ha decretato il
successo di questo Interclub in occasione
delle manifestazioni per il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia.
Francesco Occhi
LA CONDIZIONE DELLA DONNA
OGGI: PROGRESSO O REGRESSO?
condizione femminile danno l'idea del degrado morale e
della perdita di valori propri della società moderna. Ma
allora qual è la condizione della donna oggi? E' migliorata o peggiorata rispetto ad un tempo? A mio avviso
sono stati fatti passi da giganti. Innanzitutto la donna è
stata riconosciuta come soggetto giuridico avente pari
diritti e doveri dell'uomo (pensiamo che fino al 1946
le donne non potevano votare nè essere elette). Ci sono
molte più ragazze laureate rispetto ai maschi ed hanno
la possibilità di far carriera. Grazie al lavoro esse hanno
raggiunto una maggiore indipendenza e libertà.
Anche i ruoli si sono modificati e ampliati: madri,
mogli, lavoratrici ecc... Certo tutto ciò ha comportato
dei cambiamenti positivi e negativi. L'emancipazione
ha consentito alla donna di affermarsi in tutti i campi,
di sentirsi realizzata anche se ciò implica dei sacrifici e
delle rinunce. In tanti casi viene mortificato il ruolo di
madre o casalinga. Ed è altrettanto vero che, a causa di
queste limitazioni, molte signore devono rinunciare o
sacrificare la famiglia. Ma ricordiamoci che anche gli
uomini in carriera sono padri assenti, mariti svogliati
e spesso stressati. Ciò che, a mio avviso, è importante
sottolineare è che la donna oggi è considerata una persona con pari dignità rispetto all'uomo. Ella ha la libertà
di scegliere come realizzare la propria personalità, di
stabilire quali sono le priorità della propria vita, di
perseguire gli obiettivi prefissati. Ci sono donne capi
di Stato e governo, giornaliste, astronaute, impiegate,
camioniste, taxiste, operaie, casalinghe.... L'importante
è che esse si sentano felici e che non siano costrette a
vestire panni non loro!
Mariapia De Carli - [email protected]
Nella campagna, completamente libera dal traffico, il trattore crea le sue vittime. La provincia di Verona, nota per
la sua specifica caratteristica agricola, deve preoccuparsi a
fondo di quanto l’uso del trattore, in campagna, può causare.
Non che si debba rinunciare all’uso del possente mezzo, che
permette l’esecuzione di lavori, una volta, lunghi e di grande
sacrificio, con risparmio di tempo e di denaro, ma l’invito ad
usare tale macchina con attenzione e cautela diventa sempre
un’esigenza. L’INAIL, gli SPISAL di Verona, di Legnago e
di Bussolengo, l’Ente bilaterale dell’agricoltura veronese,
l’Amministrazione Provinciale, i Comuni e le Associazioni
degli agricoltori intendono promuovere la cultura della
sicurezza in agricoltura e sensibilizzare i lavoratori del
settore agricolo ad adeguare il trattore con i sistemi di protezione del posto di guida (roll bar, telaio-cabina), a porre
in atto comportamenti sicuri , usando cinture di sicurezza
e sistemi di protezione del posto di guida. Quanto sopra, in
quanto: – il ribaltamento del trattore è la principale causa di
morte ricorrente e rappresenta una vera e propria emergenza
sociale; – la provincia di Verona detiene il triste primato
regionale degli infortuni da uso del trattore: 1505 nel solo
2009; – il personale esposto al pericolo dell’uso dl trattore
nella provincia di Verona è nel numero di 16.000 addetti in
oltre 19.000 aziende agricole; – ogni anno, gli infortuni nella
nostra provincia (ina calo, per fortuna, negli ultimi recenti
anni) hanno superato la cifra di 1500 addetti, numero che
costituisce un primato regionale nel Veronese; e trattasi, di
massima, d’infortuni mediamente gravi, ben 25 su 100…,
che colpiscono lavoratori autonomi, titolari d’azienda – 85%
del totale, rispetto ai loro dipendenti – coltivatori diretti,
familiari e soci. Pierantonio Braggio
La condizione femminile oggi è sempre oggetto di
dibattiti, discussioni ed anche di polemiche. Recente
è lo scontro tra Antonio Ricci, direttore del tg satirico
“Striscia la Notizia”, ed i responsabili di altri giornali.
Il primo è accusato di sminuire l'immagine della
donna, rendendola solo un oggetto, attraverso le
Veline. I secondi utilizzerebbero ammiccanti bellone
mettendole in copertina discinte ed in atteggiamenti
provocanti solo per vendere più giornali. Addirittura
si è innescata una polemica con la Merigliani, organizzatrice del concorso di Miss Italia: le partecipanti
sarebbero militarizzate! Questi battibecchi, a mio
avviso, sono architettati ad hoc proprio per riempire le
pagine di cronaca rosa. Tutto, al giorno d'oggi, viene
fatto in funzione del business e del “Dio denaro”.
Ricordiamoci, poi, che queste ragazze fanno spontaneamente i provini e le selezioni per questo tipo di
ruoli e sono perfettamente consapevoli di ciò che le
aspetta. Altra polemica suscitata di recente è quella
dei festini, con politici e potenti, ai quali ragazze, più
o meno avvenenti, parteciperebbero nella speranza
di sfondare nel mondo dello spettacolo. Anche in
questo caso, a mio parere, si tratta di falsi scandali
e moralismi studiati ad arte. Non c'è, infatti, nessun
sfruttamento delle donne se sono loro a proporsi ed
aderiscono liberamente a queste iniziative. E' discutibile, semmai, la loro scelta di cercare scorciatoie per
arrivare al successo piuttosto che studiare e fare la
gavetta! Diciamo che questi esempi citati più che della
TRATTORE SICURO
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
DONNE IN SCENA - “CHE
COSA C’È CHE NON VA?”
Giovedì 17 marzo 2011, al Teatro Salieri la
Commissione Pari Opportunità di Legnago
(nella foto) ha proposto lo spettacolo dal
titolo “Che cosa c’è che non va?” messo in
scena dal Gruppo Donne G.A.L.M., acronimo
che significa Gruppo Animazione Lesionati
midollari. Si tratta di una rappresentazione
che mostra storie tratte da esperienze quotidiane delle protagoniste, tutte donne e tutte
sedute su una sedia a rotelle. Sono persone
che hanno accettato la sfida e hanno deciso
di vivere intensamente senza perdere nessuna
occasione, neppure quella di diventare attrici.
Con l’aiuto di un regista, Fausto Tognato, e
con la collaborazione di Pia Sheridan e dei
suoi ballerini, Maddalena Ambrosini, Maria
Tirapelle, Gabriella Fermanti, Vanna Castelli,
Cristina Corso e Giuliana Pecoraro hanno
realizzato un’ora e mezza di azione teatrale
proponendo al pubblico con ironia le loro problematiche quotidiane. L’intento è quello di
portare all’attenzione della società le barriere
che ostacolano il loro esistere: quelle architettoniche e quelle umane, edificate dall’indifferenza della gente. E hanno scelto di farlo
senza pretese divistiche, ma prendendosi in
giro con semplicità e simpatia. Le sei donne
protagoniste, che si definiscono “disabili,
ma sempre donne”, hanno già presentato il
loro spettacolo in altri teatri della provincia
suscitando interesse e riflessione. È un modo
per generare empatia e attenzione verso realtà
diverse, per destare gli indifferenti e investire
nella crescita sociale. Il loro coraggio e la
loro capacità di mettersi in gioco rendono
merito all’altra metà del cielo.Racconta una
storiella ebraica che Dio, nel creare la donna,
fece addormentare Adamo per togliergli una
costola. Da quella costola Dio plasmò la
donna e, mentre Adamo ancora dormiva, le
riferì il segreto della vita. Potrebbe essere
vero. Le protagoniste di questo spettacolo
attribuiscono conferme e consensi a questo
curioso aneddoto. (Renata Nalin)
(Segue da pag. 1: Largo ai giovani)
Forse non c’entra molto con il nostro discorso, o magari anche sì: ma dobbiamo proprio
aspettare la guerra, il ’68, “Mani pulite”,
perché una vecchia generazione di politici (e
di intellettuali, giornalisti, opinionisti…) si
faccia da parte per lasciare il posto, mica ai
bambini dell’asilo, no, ma almeno a qualche
quarantenne o cinquantenne?
Chiusa parentesi, proviamo a cercare un
altro punto di contatto.
Anche qui, una premessa: non facciamo le
verginelle, per favore; tutti sappiamo che
dietro il tentativo di far cadere un tiranno
particolarmente ostinato, vi sono spesso, se
non sempre, interessi stranieri, di tipo economico, strategico, politico, essendo raro
che una rivoluzione possa sbocciare - e
soprattutto riuscire - senza un supporto dal
di fuori.
È successo così anche nel nostro
Risorgimento? La storia come l’abbiamo
imparata noi a scuola, sembrava negarlo o
almeno ridimensionare il contributo straniero. Oh, certo, c’era quel farfallone di
Napoleone III, abbindolato come un pollo
dal “Grande Tessitore” (Cavour), circuito
dalla bella Contessa di Castiglione, e usato
suo malgrado per fare l’Italia. Ma l’Inghilterra? Non sembra strano che, dopo aver
favorito in ogni modo il perpetuarsi del
dominio austriaco sulla penisola, ad un certo
punto comincino ad apparire qua un carico
d’armi per Garibaldi, là un po’ di veterani dell’esercito britannico arruolatisi come
“volontari” nelle camicie rosse, qui un traffico di finanziamenti occulti, laggiù qualche
nave di Sua Maestà messasi opportunamente
di traverso?
Non parliamo poi delle “forze occulte”, fra
cui un ruolo ormai pacificamente accettato dalla storiografia è quello svolto della
Massoneria, ma anche frange del protestantesimo anglosassone non vedevano affatto
di malocchio un indebolimento del Papato.
Insomma, anche se non c’era il petrolio,
l’Italia faceva gola a molti, nel senso che
un Paese unito, liberale e filo-britannico
in un’area destinata a divenire cruciale con
la prossima l’apertura del canale di Suez,
andava incontro alle esigenze del Governo
di Sua Maestà britannica meglio dei deboli
stati pre-unitari manipolati dall’Austria.
Terza osservazione: è impressionante la
LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749
5
facilità con cui sono crollati regimi apparentemente solidissimi, dotati di un forte
apparato militare, servizi segreti, archivi con
informazioni aggiornate, in grado di esercitare un controllo ferreo su scuola, università,
associazioni, cultura... sembra di leggere le
appassionate pagine dei nostri patrioti sui
regimi pre-unitari, vero? invece sono le storie dei vari regimi terzomondisti; il fatto che
siano crollati come castelli di carta induce a
pensare che, tanto quelli nostrani di allora,
quanto quelli stranieri attuali, fossero molto
più deboli di quel che si poteva pensare. Il
che costituisce un insegnamento importante:
alla lunga, i regimi liberali si dimostrano più
vitali e coriacei di quelli dittatoriali, anche
se l’apparenza sembra suggerire il contrario.
Quarto elemento, l’effetto contagio: quasi
tutte le rivoluzioni scoppiano grazie all’innesco di quello che avviene nei paesi confinanti, e questo è vero per i moti del ’21
o del ’48, come per la caduta del Muro di
Berlino, come per i recentissimi avvenimenti del 2011.
Ancora: i dittatori e i re in fuga, soprattutto
se la loro caduta non è ammantata di qualche
atto di eroismo, come fu indubbiamente la
disperata resistenza del giovane Francesco
II delle Due Sicilie a Gaeta, sono sempre
uno spettacolo penoso, per sé ma anche
per gli altri, i falsi amici e protettori del
tempo felice: onori, adulazione, profferte di
amicizia, onorificenze, brindisi alla salute,
addirittura matrimoni… poi, al momento del
bisogno, ecco che tutti se ne lavano le mani,
negando addirittura di aver conosciuto il
reprobo. Una storia antica come il mondo, e
la carità di patria (europea, non solo italiana!) ci esime dal citare i molti sodali pentiti
di Mubarak o di Gheddafi, così come non è
il caso di ricordare che Vittorio Emanuele II
era primo cugino di quello stesso, sventurato
Francesco II di Napoli, a cui soffiò il trono,
e che la sua ostentata devozione di cattolico
non gli impedì di portare via Roma al Papa.
Già, perché se non c’è al mondo cosa più
inutile, imbarazzante e patetica di un re (o
un dittatore) in esilio, anche la gratitudine e
la coerenza sono merce alquanto rara.
Un ultimo elemento: nulla in politica è fatto
per durare eternamente, ed anche il sistema
più efficiente è fatalmente destinato a logorarsi in un lunghissimo crepuscolo, o a crollare di schianto come un edificio roso dalle
termiti. E chi un tempo orgogliosamente
esultava per aver abbattuto il vecchio dominatore, sarà destinato prima o poi a salire in
fretta e furia sull’ultimo aereo disponibile
per un lontano esilio: il colonialista francese
o britannico detronizza i re locali; il rivoluzionario vincitore caccia il colonialista, per
essere scacciato a sua volta dopo pochi anni,
magari da un capoclan rivale.
Allo stesso modo, Venezia aveva cancellato i carraresi, Napoleone conquistata e
venduta la Serenissima, l’Austria spodestato Napoleone, i Savoia cacciati via gli
Asburgo, salvo, dopo il 2 giugno 1946,
dover imbarcare l’ultimo discendente per
il lontano Portogallo, lasciando spazio alla
nuova Repubblica Italiana, che… basta,
meglio fermarsi qui.
Alberto Costantini
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
6
periodico indipendente
PARCHEGGIAMO PIù DISABILI
La collaborazione nata fra l' ANMIC e l'amministrazione comunale di Legnago, risulta dare sempre buoni frutti. L'impegno, de l Responsabile de
lla se de ANMIC di Legnago Werther Masolini,
nella lotta per il riconoscimento de i diritti de lle
persone malate e disabili, trova valida collaborazione nell' amministrazione di Città di Legnago.
E' de l 18 marzo u.s. la de libera de l Consiglio
Comunale per la creazione di ulteriori tre posti di
parcheggio riservati a persone diversamente abili,
nel centro de lla cittadina legnaghese, richiesti
dal signor Masolini. I tre nuovi parcheggi sono
situati rispettivamente: presso Via Passeggio e
l'intersezione con Via Disciplina, presso Piazzetta
San Martino, entrambi vicini alla se de ANMIC di
Via Disciplina, ren de ndo più agevole agli associati recarsi presso l'ufficio. Il terzo parcheggio è
invece in Via XX Settembre, presso l' incrocio
all'altezza de l Teatro Salieri. Questi si uniscono a
quelli già esistenti e ai preziosi parcheggi riservati
alle future mamme, de limitati dalle strisce rosa e
fanno di Legnago una città sensibile e attenta alle
necessità di tutti i cittadini. Non poco, tenendo
conto de l momento economico difficile che le
amministrazioni comunali stanno attraversando e
che porta a tagliare piuttosto che conce de re agevolazioni ai cittadini. I disabili automobilisti sono
in aumento ( questo è anche sintomo di una presa
di coscienza de lle reali possibilità di un diversamente abile, che sono pari a quelle di un cittadino
normodotato) ed è doveroso pensare di ren de re
agevole anche a loro l'ingresso in città. Purtroppo
quello de i parcheggi per disabili è sempre un
tasto dolente per chi de ve usufruire di questo
posteggio. Per quanto numerosi, questi spazi di
sosta sono sempre pochi se persone poco civili e
poco educate li occupano in modo arbitrario e non
avendone diritto alcuno, senza ren de rsi conto di
togliere a chi ne ha necessità più che il diritto,
la possibilità di acce de re ai servizi cittadini con
meno difficoltà possibile. Il parcheggio per disabili,
non è un semplice posto auto ma è dotato di apposito spazio per permettere a chi usufruisce di ausili
per camminare, di scen de re dalla propria automobile senza il rischio di essere travolto dalle auto che
transitano. In un posto auto standard, questo non
può acca de re e per chi ha difficoltà motorie, è
quasi impossibile scen de re dall'auto in sicurezza.
Per poter acce de re a questi posti auto si de ve
esibire il contrassegno che attesti lo stato di disabilità. Viene rilasciato dalla ASL di appartenenza,
dopo valutazione de l medico competente, dietro
presentazione di regolare domanda e un certificato
medico che ne attesti il diritto. Nel Novembre de
l 2003 l’ANGLAT (Associazione Nazionale Guida
Legislazione Andicappati Trasporti) ha presentato
al Governo e Parlamento una proposta di legge per
la riforma de l Contrassegno Invalidi, per uniformare questo documento all'interno de l nostro Paese (il
tipo di cartellino e le modalità di rilascio variano
anche da Comune a Comune ) nonché a quelli de l
resto d’Europa così da ren de re più semplice verificare se l’utilizzo de l parcheggio riservato è giustificato. A questo proposito, nel marzo de llo scorso
anno è stato finalmente approvato dal Consiglio de
ll’Unione Europea un contrassegno che consente
ad un disabile di beneficiare de lle facilitazioni
concessegli dallo Stato in cui risie de anche negli
BIBLIO MANIA - BIBLIO TERAPIA
Alla scoperta dei libri
Guido da Verona (il suo vero nome era Guido
Verona) nacque a Saliceto Panaro (Modena)
il 7 Settembre 1881. Studiò legge a Genova.
Iniziò una serie di viaggi usufruendo dell’eredità di sua nonna. Scrisse oltre 10 romanzi di
natura passionale, di un raffinato estetismo
(a volte eccessivo) ambientati nei luoghi che
frequentava: alberghi di lusso, casinò, salotti
letterari a Parigi e Londra. (Commovente la
sua descrizione dei malati a Lourdes.) Con i
suoi libri guadagnò molto e fece guadagnare
altri Paesi de ll'Unione. Questo contrassegno de
ve essere rilasciato dai singoli Stati, in base alla
propria de finizione di disabilità. Non vengono
quindi modificate le norme nazionali per il rilascio de i permessi di parcheggio per i disabili, che
potranno però essere maggiormente autonomi
all’interno de i paesi de lla UE. La disposizione è
attiva dal 1 gennaio 2011. Informazioni de ttagliate in merito si possono trovare presso: Ministero
de l Lavoro, de lla Salute e de lle Politiche Sociali
- Direzione generale per l'inclusione sociale a la
CSR - Divisione V - Via Fornovo 8, 00192 Roma.
E-mail: r de [email protected];
[email protected] Si ricorda che
il tagliando è personale e nominativo, utilizzabile ai fini de l parcheggio, solo se l'intestatario è
a bordo de ll'automobile. Se il conducente de l
veicolo è persona diversa dal beneficiario de l sud
de tto diritto, de ve comprovare la presenza de l
disabile o il servizio a suo favore, come autista.
Ogni utilizzo de l contrassegno senza la presenza
de l suo intestatario è da consi de rarsi illegale e
passibile di contravvenzione. La sorveglianza de
lle Forze de ll'Ordine spesso non è sufficiente e
nei parcheggi de i Centri commerciali o supermercati sovente si assiste all' abusiva occupazione
di questi posti da quanti non hanno necessità
alcuna di farlo. L'augurio è non solo la crescente
sensibilità de lle persone nel rispetto de i posti di
sosta riservati ma la maggior severità da parte di
Polizia Urbana e Forze de ll'Ordine nel perseguire
chi commette questa incresciosa contravvenzione
al regolamento stradale.
Silvia Giangrasso
di Sergio Bissoli - Parte 2
i suoi editori. Si trasferì a Milano dove morì
il 5 Aprile 1939. Ancora qualche suo brano e
nella prossima puntata presenteremo un nuovo
autore.
Guido Da Verona da: SCIOGLI LE TRECCE
Le donne, in fondo, non sono mai l’amore;
sono soltanto la via necessaria per giungere
all’amore. Ma allontanarsi da una donna è
sempre una cosa triste, perché ogni donna
possiede un poco della nostra gioventù. Quello
che fu con una, certo non sarà con altre;
l’amore che finisce è un’illusione perduta,
un gioiello che non si ritroverà mai più. E lo
sentono anche le anime semplici, se pure non
comprendono il senso di questa grave tristezza.
Solo i poveri di spirito hanno desideri tenaci,
apprezzano la durabilità e si appendono al proprio cuore come ad una forca. Ma chi possiede
immaginazione, chi può e vuole rinnovare sé
stesso, ha sempre il logico timore che un sogno
si disperda in cenere quando esso diventa
realtà.
Siamo tristi vedendo che ogni cosa tramonta,
nella fredda vita. Eppure le rose nascoste
ancora fioriscono dai fragranti rosai; nella
terra il seme di domani sta per nascere; solo
una cosa è bella nel mondo, solo una cosa è
giovane intramontabilmente: la poesia di ciò
che va oltre.
Guido Da Verona da: LE CANZONI DI
SEMPRE E DI MAI
Oso dire che nove uomini su dieci muoiono
senza aver mai conosciuto l’amore, la vera
disperazione dei sensi.
Per amare, per sapere ciò che questa parola
può racchiudere di paradisiaco e di infernale, bisogna essere qualche dito al di sopra,
o se preferite al di sotto del tipo normale.
Soltanto gli esseri d’eccezione hanno veramente amato; per questo il loro amore assume
spesso forme che la morale media disapprova
e non può comprendere. Occorrono due veri
poeti dell’amore per comprendere quali profondità può raggiungere questa parola così
lieve.
Credo che per i veri sensuali, cioè per i
mistici del piacere, l’amore sia filosofia pura;
una loro maniera, forse la più lirica e la più
semplice, di comprendere, di approfondire
l’infinito mistero delle cose.
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
7
7-11 aprile 2011: Un “VINITALY” da recORD
Superata ogni aspettativa. Verona vetrina internazionale dei vini Italiani ed esteri Grande spazio all’olio d’oliva
extravergine ed alle eccellenze dell’agroalimentare 156.000 visitatori!
Non occorrono né statistiche, né comunicati
per dare una valutazione super positiva al
“Vinitaly” 2011, “Salone Internazionale del
vino e dei distillati”. Basta avere visitato la
rassegna, per essersi resi conto della sua portata e delle foltissime presenze di operatori e
di pubblico, sia nell’ambito della stessa che in
città, la quale ha potuto contare su un indotto di
200 milioni di euro. Già nei primi tre giorni,
i visitatori erano in crescita del 10% rispetto
al dato 2010, il 42% erano stranieri; alla chiusura della manifestazione, il conto si è rivelato sbalorditivo: 156.000, con presenze, per
paese, soprattutto da Germania, USA, Canada,
Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi
dell’Est, Russia, Cina ed Hong Kong. Segnali,
quindi, di fiducia e d’ottimismo per lo sviluppo commerciale del settore. “Vinitaly” non
significa solo “vino”, ma anche “Sol-Salone
Internazionale dell’olio extravergine”, con il
concorso “Sol d’Oro”, ed “Agrifood ClubRassegna dell’Agroalimentare di qualità”, che
ha assegnato ben 24 premi a eccellenti produttori del settore: due “rassegne” nella “rassegna Vinitaly”, che meritano grande attenzione,
perché propongono diversi pregiati prodotti
dell’agricoltura italiana, in matrimonio con
il vino – in esse è rappresentata tutta l’Italia,
da Verona, con i vari produttori d’olio e con
Benedetti, Croce dello Schioppo, Sant’Anna
d’Alfaedo, con i suoi salumi e formaggi di
Lessinia, ad Agrirape di Leonforte, Enna, con
confetture, distillati, zafferano e frutta secca…,
con il Frantoio dei Colli di Frisa, Chieti, nonché
all’O.P. Associazione Olivicola di Cosenza…;
“Enolitec-Salone internazionale delle Tecniche
per la Viticultura e l’Enologia e delle Tecniche
olivicole ed olearie”, impreziosito dalla ven-
demmiatrice intelligente New Holland-Antinori,
che divide l’uva per vigoria, acidità, zucchero,
ecc., e dal distributore automatico di olio fresco al consumatore, nonché “Grande Cucina”,
ossia, incontro fra vino, cibo ed olio extravergine, con ristoranti e ricette d’autore. Se, poi,
gli operatori, nell’apposito spazio “Sparking
Italy”, hanno goduto di assaggi professionali
con supporto informatico, gli appassionati del
vino hanno potuto degustare alla Gran Guardia,
nel centro di Verona, i migliori vini italiani e ed
esteri. La grande manifestazione, la 45ª, è stata
inaugurata dal ministro all’agricoltura Saverio
Romano – impegnato a creare certezze di conservazione del valore di sistema, che fino ad
oggi, ha consentito lo sviluppo del nostro made
in Italy di qualitଠ–, dal ministro Giancarlo
Galan, dal presidente della Regione Veneto
Luca Zaia, dal sindaco di Verona Flavio Tosi,
dal presidente della Provincia Giovanni Miozzi,
dal presidente di Veronafiere Ettore Riello e
dal direttore generale di Veronafiere Giovanni
Mantovani, che hanno il grande merito di regalare a Verona una quarantina di manifestazioni
l’anno. Il 9 aprile, Vinitaly è stato onorato dalla
presenza di Antonio Tajani, vicepresidente della
Commissione Europea, che ha espresso la fiducia dell’Unione nella grande manifestazione,
promotrice di produzione e di occupazione.
Vinitaly è stato onorato anche dalla presenza
del Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che
vede pure nella manifestazione un potenziale
contributo al progresso sociale.
Innovativo,
l’annuncio del presidente Riello: il 46° Vinitaly,
si terrà da domenica 1 aprile a mercoledì 4 aprile
2012, allo scopo di dare ancora più spazio alla
trattativa commerciale e di favorire i ristoratori
e titolari di mescite di vino, che disporranno
di più giorni in linea con le loro giornate di
chiusura settimanale. Un’imponente affluenza
di operatori e di pubblico, già dal primo giorno
della rassegna, è stata di alta soddisfazione per
i più di 4000 espositori da 23 Paesi (Africa,
America, Europa ed Oceania) su un’area di
92.000 mq, 12 padiglioni, oltre al secondo
piano di Palaexpo. Un complesso di dati,
un appuntamento d’affari di qualità, unico al
mondo e dotato di ampli parcheggi, che richiama ogni anno l’attenzione di 2500 giornalisti da
cinquanta Paesi. Ben quarantadue sono stati i
convegni e le conferenze- stampa specializzati.
Se il ministro Romano mostra preoccupazione
per il calo dei consumi interni di vino (40/44
litri pro capite l’anno), per cui bisogna insistere
tanto sul mercato nazionale che sull’esportazione – finalmente in fase d’ascesa, con preferenza
per i bianchi, particolarmente verso Stati Uniti,
Germania e Canada, – il presidente Zaia mira
ad una battaglia di civiltà, per il salvataggio del
settore vitivinicolo, sottolineando come il 98%
degli incidenti stradali sia dovuto non al vino ed
al suo alcol – sebbene, anche nel bere occorra
prudenza – ma a ben altre ragioni e sostanze. Il
sindaco Tosi vede in Veronafiere e, nel caso, in
Vinitaly, un potente motore di ricchezza per la
città di Verona, la cui provincia, ha sottolineato
il presidente Miozzi, dispone d’una eccellenza
che si rafforzerà con l’apertura, a San Floriano,
Verona, del Polo Enologico. In occasione del
150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stata
presentata, presso la Gran Guardia, da parte del
presidente E. Riello, una delle 3400 bottiglie,
ideate da Veronafiere, il primo esemplare delle
quali è stato consegnato, a New York il 27
marzo scorso, al presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano. (Pierantonio Braggio)
AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE, AMBIENTE:
aspetti economici e sociali
Lo scorso 1 aprile, Crediveneto, la banca
di credito cooperativo di Montagnana da
sempre vicina agli imprenditori agricoli, ha
promosso un incontro dedicato alle aziende
del settore. Obiettivo dell’evento, approfondire le tematiche di maggiore attualità
in materia e offrire così un ulteriore supporto allo sviluppo deI comparto agricolo. L’appuntamento dal titolo “Agricoltura,
Alimentazione, Ambiente: aspetti economici e sociali”
si è tenuto presso il Castello di
Bevilacqua
e
ha visto la partecipazione
di
Alessandro
B e l l u z z o ,
Presidente
di
Crediveneto,
Paolo
Bruni,
Presidente
COGECA
Confederazione generale delle cooperative
agricole dell’Unione europea - e Bruno
Nestori, Presidente Confcooperative Veneto e
la collaborazione dell'Associazione Culturale
'Il Basso Adige'.
Il successo dell’iniziativa - oltre 100 le presenze in sala - ha dimostrato la validità della
scelta di Crediveneto. Come ha affermato il
Presidente Alessandro Belluzzo, aprendo la
serata, “l’evento è nato dalla volontà di venire incontro alle esigenze del nostro territorio.
In un momento nel quale la politica, soprattutto a livello nazionale, sembra avere
in agenda esclusivamente le problematiche legate all’industria e ai servizi, la Crediveneto
sposta l’attenzione
sull’agricoltura,
settore dallo spiccato ruolo sociale”.
Belluzzo ha inoltre
ricordato le origini
della banca sorta dalla fusione di più casse
rurali, evidenziando come il “mondo dei
campi” non abbia mai disatteso gli impegni
finanziari contratti con l'istituto.
Interpellato sul futuro dell'agricoltura italiana, che pesa per il 10% sul prodotto agricolo
europeo, il cavalier Paolo Bruni, presidente
di Cogeca, ha offerto uno spaccato apprezzato dalla variegata assemblea. L’appello
lanciato dal Cavaliare e avallato da Bruno
Nestori è stato per un ripensamento del
comparto primario quale asset strategico
per l’economia nazionale e sovranazionale,
all’interno di un contesto globalizzato che
vede tra i temi più caldi proprio la scarsità
delle risorse alimentari.
Altro spunto emerso, la necessità di rendere
forte e coesa la rete delle imprese agricole
che troppo spesso, nel momento del dibattito
e della contrattazione, si presenta frammentata e attenta a soluzioni di breve periodo a
discapito di interventi nel lungo termine.
In chiusura, Crediveneto ha ribadito la propria intenzione di promuovere altri appuntamenti a sostegno degli imprenditori agricoli
e per rinsaldare le relazioni tra le diverse
realtà attive nel territorio.
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
8
periodico indipendente
Il museo a casa: Google Art Project
Dopo Google Earth e Google Street View il super
colosso dei motori di ricerca torna a stupire con una
nuova applicazione via web che permette di entrare ed
esplorare i più famosi musei del mondo con un semplice click del mouse. Basato sulla tecnologia Street
View, Google Art Project ha l’ambizione di offrire
un’esperienza nuova e unica, consentendo all’utente di viaggiare in maniera interattiva tra 17 grandi
musei e circa 10.000 capolavori di 400 famosi artisti
contemporanei e del passato. La play list spazia dal
Kampa Museum di Praga al The Frick Collection di
New York City, comprende l’immancabile The State
Hermitage Museum di S. Pietroburgo e altre importanti strutture come il National
Gallery di Londra, il Palazzo
di Versailles di Parigi, il Van
Gogh Museum di Amsterdam
e la Galleria Uffizi di Firenze.
Tanti – se non tutti – i nomi
di rilievo. Botticelli, Gauguin,
Mantegna, Rembrandt, Manet,
Giorgione, Canaletto, Caravaggio, Van Gogh per
citarne solo alcuni. Nato con la collaborazione dei
più prestigiosi musei al mondo, Google Art Project
immerge il visitatore in un tour virtuale tra corri-
doi e gallerie fedelmente riprodotte e consente di
soffermarsi ad ammirare l’opera d’arte desiderata,
di esplorarne i dettagli attraverso semplici strumenti
di zoom e di scoprirne tutti i segreti e le informazioni fornite dalle guide all’opera.
Ciascuno dei musei presenti, poi,
ha fornito la riproduzione di un
proprio dipinto ad altissima risoluzione, 7 gigapixel, ovvero 7
miliardi di piccolissimi puntini
che compongono un’immagine
unica che permette al visitatore
di cogliere particolari praticamente invisibili ad occhio nudo,
come la pennellata del pittore o
le imperfezioni dell’opera. La
Galleria degli Uffizi di Firenze
ha scelto La Nascita di Venere
come portavoce italiano per l’alta
definizione. Se proiettata sugli
schermi di ultima generazione
l’effetto è veramente mozzafiato. E nell’epoca del 3D
non poteva certo mancare anche una strabiliante funzione che consente di visualizzare le opere e i musei in
tre dimensioni, così da regalare al visitatore una moda-
lità di esplorazione il più vicino possibile alla realtà.
Questa nuova esperienza, un misto tra arte e tecnologia, di presente e passato, inoltre, è arricchita da
un insieme di funzioni che la rendono ancora più
incredibile. La modalità Create
an Artwork Collection permette infatti di costruire la propria galleria d’arte personale,
riunendo tutte le inquadrature delle opere che il visitatore decide di inserirvi e anche
di condividerle con gli amici
attraverso l’integrazione con il
mondo dei social network. E allora, se un tour virtuale
sembra non poter certo regalare la stessa emozione
della veduta dal vivo di un di un Van Gogh, non appaga con gli stessi suoni e odori che si assaporano attraversando la National Gallery di Londra, l’auspicio è
che tramite la tecnologia l’arte diventi alla portate di
tutti, dei disinteressati a cui nelle vene scorre solo il
silicio dei processori da computer, degli appassionati
di internet che non perdono occasione di provare le
ultime novità dal mondo del web, ma soprattutto di
coloro che non hanno modo di recarsi in questi musei
e luoghi sacri dell’arte. Matteo Zanetti
Guerra di secessione americana: tributo alla America Confederata
Esisteva
un’altra
America,
Centocinquantanni fa. Quella Confederata,
ultima depositaria della visione originaria
degli “Stati Uniti”. La storia, come si sa,
è scritta unicamente da mercenari pennivendoli per decantare le gesta dei vincitori.
Non esiste pietas umana per i vinti, per
chi arriva secondo, per chi non ottiene il
tanto decantato successo. La storia non
consegna medaglie d’argento. Vale solo il
primato. A distanza di 150 anni da quella
gloriosa Guerra Civile Americana (18611865), voglio ricordarne le gesta dei vinti,
le loro ragioni, il loro modo di vivere, la
loro architettura sociale, etica ed umanitaria. Uno scritto, quello che consegno al
“Basso Adige” che è una genuina difesa
degli Stati Confederati. Ho voluto sporcare
d’inchiostro qualche pagina di giornale,
perché credo ardentemente nella libertà
dei popoli, nel loro diritto ad autogovernarsi. Ebbene, tutto questo fu spazzato
via dalle truppe nordiste nella prima guerra
definita “moderna”. Come riporta minuziosamente Raimondo Luraghi, massimo studioso italiano di quelle vicende: «Esisteva
un gruppo di Stati ove l'entusiasmo per
la nuova rivoluzione industriale non era
condiviso affatto. Esisteva una terra ove il
rombar delle officine non turbava per nulla
l'atmosfera. Era un paese ove da secoli
vigeva una società preminentemente agricola, patriarcale, in parte, senza dubbio,
arretrata e "primitiva". Popolata da gente
fiera. Nelle piccole città, nelle grandi case
patrizie o nelle umili dimore dei contadini, si
viveva una vita semplice e patriarcale, il cui
ritmo era dettato dal volger delle stagioni e
dal lavoro dei campi. L'individualismo e la
democrazia fiorivano in quella terra come
piante indigene: e, accanto ad una vita rozza
e campagnola, si sviluppava una cultura
sofisticata e piena di reminiscenze classiche, ben lontana dal dinamico pragmatismo
delle zone industrializzate: gli altri americani
definirono quel paese, ultimo baluardo di
un'America del passato, con un nome onnicomprensivo: "Il Sud"». Ma questo deprezzato e”barbaro” “Sud” secessionista altro
non era che l’ultimo erede di quella antica colonia che settanta anni prima aveva
dichiarato guerra santa alla madre patria
AGENTE ESCLUSIVO
IMPIANTI GPL
CON SERBATOIO
FISSO E MOBILE
AVICOLO
CIVILE
Se te lo voli
Col cafè, le un piato
da re.
(allevamenti di
qualsiasi genere)
(Deposito Combustibili)
Anca el late apena monto
Col pan biscoto acompagnà
Le na gran canonà.
Lo voto anca zucarà?
Te ghe ne magni a
sazietà.
AD USO:
BARBIERI DINO
Pan
(ristoranti,
condomini, mense
aziendali, comunità)
INDUSTRIALE
Magnalo come te pare,
ma le sempre
un gran magnare.
Dino Barbieri
LEGNAGO (VR) - Viale F.lli Bandiera, 11 - Tel. 0442 22229 - Tel. abit. 0442 26626 - Tel. e Fax 0442 601210
per la sua libertà e la sua indipendenza.
Dopo la rivoluzione, il Nordest divenne una
società commerciale ed industriale. Mentre
la gente del Sud e dell’Ovest conservò
l’indole rurale ed agricola. Il conflitto fra
questi due interessi - quello commerciale
e quello agricolo - fu la causa principale
della Guerra Civile. Secondo Washington
il Sud era uscito dall'Unione per non sottomettersi alla volontà della maggioranza.
Come tali erano ribelli: fu imposto l’utilizzo
(e la forza bruta) delle armi sarebbero per
costringere a rientrare nell'Unione gli stati
ingrati. Nel Sud si diceva nella maniera
più esplicita che la difesa della schiavitù
aveva ben poco a che fare con la secessione e la guerra. Alcune tra le più eminenti
personalità meridionali (primo fra tutti il
generale Lee) erano apertamente ostili alla
schiavitù, che consideravano una istituzione arretrata e odiosa. Né si faceva alcuna
obiezione al principio della maggioranza.
Solo, si statuiva che l'Unione americana
in base alla Costituzione era composta
di Stati sovrani i quali si erano uniti per la
difesa degli interessi comuni; che il partito
repubblicano aveva raccolto voti solo nel
Nord, e che il suo programma non teneva alcun conto degli interessi economici,
sociali, politici del Sud, il quale sarebbe
stato ridotto ad una minoranza tollerata;
e che nessuno al mondo poteva imporre
a Stati sovrani di rimanere in una Unione
la quale, invece di tutelare gli interessi di
tutti i suoi componenti, fosse diventata
strumento di una parte degli Stati contro
l'altra. Questo era il perfido, schiavista,
gretto Sud. Un doveroso tributo, dunque,
a quei tredici gagliardi stati che lottarono
fino allo stremo per mantenere intatta la
loro tradizione, i loro usi, la loro cultura, i
loro valori. Carolina dei Sud, Mississippi,
Florida, Alabama, Georgia, Louisiana,
Texas, Virginia, Arkansas,Carolina del
Nord, Tennessee,Missouri, Kentucky.
Paolo Cecco
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
9
Verona, Palazzo Forti - “Chagall. Il mondo sottosopra” - Fino al 10 Luglio 2011
(nata dallo smembramento e rielaborazione di "Rivoluzione") recano in
sé le tracce di testimonianza e di storia dell'opera originaria. Ma, degli
anni antecedenti il 1944 è la serie delle crocifissioni, i testi
poetici e i dipinti dedicati ai martiri, ugualmente drammatici messaggi sull’orrore della guerra e dello sterminio.
E l'eccezionale esposizione itinerante, a venticinque anni
dalla morte dell'artista, quel “ mondo sottosopra”, giunge
a Palazzo Forti dopo l'apertura al Musée National Marc
Chagall di Nizza, il successo della tappa romana al Museo
dell’Ara Pacis e precedendo le rassegne in calendario in
Spagna e in Svizzera. Centotrentotto le opere tra dipinti
e disegni (alcuni inediti), prestiti di collezioni private e
giunti dai Musée National D'art Moderne Centre Georges
Pompidou e dal Musée national Marc Chagall di Nizza.
La mostra realizzata con il sostegno della Fondazione
Cariverona e di Syntesis, è a cura di Maurice Fréchuret
(Direttore dei Musées nationaux du XX siècle des Alpes- Maritimes) e di
Elisabeth Pacoud-Rème (responsabile delle collezioni al Musée national
Marc Chagall di Nizza), con la direzione di Paola Marini.
Caterina Berardi
Louvre. Paestum. Archéologie d'une cité - Fino al 30 maggio 2011
Sala Sully, 1 ° piano, stanza 44 del Dipartimento delle
Antichità greche, etrusche e
romane
Aperto tutti i giorni (tranne
martedì) dalle 9.00 alle17.30.
Fino ore 21.45, mercoledì e
venerdì. Accesso gratuito con
il biglietto d'ingresso al museo.
Plastici in rilievo, mappe e antichi testi, oltre ad
una magnifica galleria ceramografica in questa
esposizione documentaria che ripercorre idealmente la storia di Poseidonia, la Paestum Lucana
fondata dai Sibariti intorno al 600 a.C. La città
famosa, nel corso del IV secolo, quale uno dei
maggiori centri produttivi di ceramiche a figure
rosse dell' Italia Meridionale.
Da Poseidonia a Paestum
La nascita di Poseidonia si inserisce in un importante fenomeno storico, quello della colonizzazione greca nella nostra penisola a partire dall'ottavo
secolo aC, epoca dello stabilirsi di popolazioni
greche sulle coste del sud Italia, da allora denominata Megàle Ellàs, Magna Grecia. Furono dedotte
colonie, veri e propri centri di cultura greca in
aree abitate da popolazioni indigene, con le quali
i coloni intrecciarono complesse relazioni di
scambi economici, culturali e di conflitto. La città,
che prende il nome dal re del mare Poseidone, si
impone sin dall'inizio per la dimensione monumentale degli edifici a destinazione politica e
religiosa. L'agorà, che occupa il cuore della centro
urbano, si colloca tra due santuari, eretti tra la
seconda metà del VI secolo e la metà del quinto
secolo. Sono tre i grandi templi: a nord quello di
Atena, il santuario nell'area meridionale dedicato
a Nettuno (ma resta tuttora incerta l'attribuzione)
e infine quello di Hera -Giunone. Il territorio della
città si apre lungo la piana costiera, a contatto con
le comunità etrusche (Pontecagnano) e italiche
preesistenti. L'occupazione del luogo prevede in
fase iniziale, sul confine a settentrione, le sponde
del Sele, la consacrazione di un santuario ad Hera
(il nume tutelare della città) e sul confine meridionale (accanto al promontorio di Agropoli) gli
antichi testi riportano testimonianza di un tempio
a Poseidone. Entro la fine del V secolo, i Lucani
prendono il controllo della città, dove fino a quel
tempo si parlava un idioma italico, l'osco. Nasce
Poseidonia Paestum. I nuovi conquistatori gradualmente adeguano le strutture urbane ai propri scopi.
I ritrovamenti archeologici indicano la presenza
di monumenti funerari, tombe a ipogeo con pareti
affrescate dove sono raccolte le spoglie di guerrier
in arme, con ricco corredo di suppellettili e vasi
dipinti, testimonianza effettiva della presenza di
una fiorente tradizione artigianale che continuerà
oltre la conquistata romana. I Lucani verranno a
loro volta sottomessi dai Romani che prenderanno
Paestum nel 273 a.C. La città, ormai colonia latina,
vede notevoli modefiche strutturali nella topografia dell'assetto urbanistico. Dapprima, il centro,
destinato ad accogliere il forum, con imponenti
edifici governativi. La Paestum romana superererà
indenne la fase tardiva dell'impero per giungere
all'alto medioevo, la vera fase di decadenza. Una
trasformazione radicale, sia pure nel tempo, la
vedrà ridotta ad un insieme di piccoli borghi abitati
e a un nucleo di modestissimi edifici cimiteriali
circondanti il perimetro dei grandi templi di età
classica.
Federica Tirapelle
Pranzo di Pasqua 2011
Voulevant con insalata russa
Rotolino di carne con mascarpone e tartufo
Barchetta ai formaggi con asparagi - Crudo e melone
Crespella con speck e asparagi - Risotto alla Veneta
Ristorante - Pizzeria
Rotolino di Vitello al forno
Involtino con speck e monte veronese - Crema ai carciofi
Patate al forno - Insalata capricciosa
Pesca melba - Dessert della casa - Caffè corretto
Vini: Rabosello, Prosecco, Spumante
Costo del pranzo di Pasqua: 30 euro a persona
iacere
di servirvi
Via Rovigo, 50
Vigo di Legnago
Tel. 0442 601299
provincia
verona
di
Apertura: fino al 12 giugno da martedì a venerdì dalle 9 alle 19, sabato
e domenica dalle 10.30 alle 19. Dal 14 giugno al 10 luglio da martedì a
domenica dalle 10.30 alle 19.
Catalogo: Silvana Editoriale
“Il tempo non ha sponde” per Marc Chagall, per la sua arte
colma di visioni, felice trasmutarsi tra pittura e grafica. I
personaggi, creature senza peso galleggianti tra le nuvole,
o quegli animali, effigi trasfigurate in un onirismo senza
confini, tocco quotidiano desunto in fantastica essenza.
O, ancora, l'autoritratto, sorriso ironico di quel genius loci
levita, fluida emanazione dell'anima ebraica votata alla
diaspora, realtà composita e rutilante caleidoscopio, quel
seme millenario del “mondo sottosopra”...Chagall abbraccia nel suo peregrinare varie vite di cui fa ugualmente
tesoro d'esperienza, tracce della memoria che si alternano,
senza sovrapporsi, da vere quinte mobili di un proscenio
ispirativo inteso tra nostalgia e struggente vitalità. Dalla Russia, con il
folklore delle stampe popolari (loubki) e la Rivoluzione d'Ottobre, all'autonomia ispirativa di un proprio Surrealismo. Trasfigurate nella visione
a-temporale e cultuale del trittico "Resistenza, Risurrezione, Liberazione"
Fondazione Fioroni
Musei e BiBlioteca PuBBlica
ASSESSORATO CULTURA, IDENTITÀ VENETA
E BENI AMBIENTALI
La vita quotidiana nelle piazzeforti del Quadrilatero
17 Aprile - 29 Maggio 2011
Fondazione Fioroni - Legnago
Dal 15 aprile nelle nostre sale
il nuovo film di Nanni Moretti:
Habemus papam
Era al lavoro da quando aveva lasciato la direzione
del Torino Film Festival ma ormai l'attesa è finita.
Perchè ad ogni film in uscita di Moretti si crea una
grande attesa. A maggior ragione questa volta in
cui l'argomento è molto delicato: un nuovo Papa e
i dubbi sulla fede. A coprire il ruolo del pontefice
è stato chiamato Michel Piccoli che nel film viene
eletto Papa col nome di Celestino VI. Il film è andato in concorso a Cannes in maggio, del resto con
due protagonisti del genere (Moretti e Piccoli) tutto
può accadere. Non dimentichiamo che Moretti nel
2001 con La stanza del figlio vinse la Palma d'oro.
Soggetto
Il film si apre alla morte del Pontefice e e con il
Conclave che deve eleggere un nuovo Papa. Ma il
neoeletto (Michel Piccoli) è preda dei dubbi e delle
ansie, depresso e timoroso di non essere in grado di
assolvere il suo compito. Il Vaticano chiama allora
uno psicanalista (Nanni Moretti) perché lo assista e
lo aiuti a superare i suoi problemi.
Scheda del film
Regia: Nanni Moretti
Sceneggiatura: Nanni Moretti, Francesco
Piccolo, Federica Pontremoli
Attori: Nanni Moretti, Michel Piccoli, Jerzy
Stuhr, Renato Scarpa, Margherita Buy, Franco
Graziosi.
Produzione: Sacher Film, Fandango, in
Associazione Con Le Pacte.
Distribuzione: 01 Distribution.
Roberto Tirapelle
LA MAGIA DELLA PRIMAVERA
AL CASTELLO
Anno XXXI - n. 9 - Settembre
2009 BEVILACQUA
Domenica 24 aprile 2011, alle ore 12.30, il Relais
Castello Bevilacqua rinnova l’appuntamento con il
pranzo di Pasqua (prezzo a persona € 39 bevande
incluse, su prenotazione); per l’occasione i nostri chef
vi proporranno un menù nel rispetto della tradizione
pasquale; e per i più piccoli una divertente animazione con giochi di magia.
GUSTO TRA PASSATO E PRESENTE
Aperto nel 2009, il Ristorante "All'Antica Ala" e' un
luogo dove assaporare la perfetta armonia tra tradizione
e innovazione; il giusto connubio riproposto nei piatti
cucinati con passione dai nostri chef. I prodotti genuini
locali, che mirano a valorizzare le tipicita' del territorio,
vengono sapientemente proposti all'interno di un menu'
dove i migliori piatti della tradizione vengono rivisitati
in chiave moderna. E' questa la filosofia che accompagna
da sempre il Relais Castello Bevilacqua e che si può
trovare anche nel Ristorante "All'Antica Ala".
Il ristorante "All'Antica Ala" aderisce all'alleanza cuochi
e presidi Slow Food. Aperto tutti i giorni (chiuso il lunedì a pranzo) dalle ore 12 alle 14 e dalle 19 alle 22.
E per il mese di aprile (ogni giovedì) il ristorante
“All’Antica Ala” propone “A tutto asparago”, un
menù degustazione tutto speciale, dedicato a questo
gustoso ortaggio; per l’occasione lo chef del ristorante vi delizierà con piatti che ne esalteranno il sapore
unico (prezzo a persona € 35 bevande escluse, è
gradita la prenotazione).
Pranzo di Pasqua
Domenica 24 aprile 2011 - ore 12,30
Antipasto
Lombatina di vitello leggermente affumicata
con giardinetto di asparago bianco di Bassano
e truciolo d’uovo di gallina padovana
Primo piatto
Risotto con bruscandoli
Tortelloni con ripieno di agnello
servito con asparagi verdi e bianchi croccanti
Corte Mulino Bevilacqua - C'è aria di festa
La nuova alternativa per le vostre feste è Corte Mulino
Bevilacqua; ricavato da un antico mulino del Castello, è
la scelta ideale per feste di laurea, di compleanno e per
feste di addio al nubilato ed al celibato. A pochi passi
dall’incantevole Castello Bevilacqua, Corte Mulino è
un locale accogliente e informale in grado di accogliere
fino a 100 persone. Lo staff del Castello Bevilacqua è
a disposizione per realizzare l’evento su misura e soddisfare ogni tipo di esigenza. E per i più piccoli, Corte
Mulino Bevilacqua è un ambiente dove festeggiare in
tutta sicurezza, lontano dalla strada, con un ampio cortile
dove poter giocare. Inoltre, su richiesta un servizio di
animazione, allestimenti a tema e tante idee originali per
trascorrere un pomeriggio all'insegna del divertimento!
Desiderate una location in esclusiva solo per voi e per
i vostri amici, dove divertirvi e stare in compagnia in
un’occasione speciale? Corte Mulino Bevilacqua è il
posto che fa per voi! Scoprite le proposte ed i menù su
www.cortemulinobevilacqua.com. Info: tel. 0442 93655
Secondo piatto
Bocconcini di capretto con lamelle di carciofi
ed erbe aromatiche con patate arrostite
Dessert
Rivisitazione della colomba in epoca moderna
(tortino con zabaione e colomba farcita)
Caffé - Acqua gasata e naturale - Vino in bottiglia
Costo a persona € 39,00
Bambini da 4 a 6 anni € 20,00
Bambini da 0 a 3 anni gratuiti
Compresi acqua e vino
(su prenotazione)
Pranzo di Pasqua: Domenica 24 aprile 2011, ore 12.30
Cena con delitto: Venerdì 13 maggio 2011, ore 20.30
Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra
nuova destinazione nel cuore della storia.
Regalatevi un soggiorno in una delle 7
splendide junior suite, e scoprite i nostri
pacchetti Classic, Romance, Wellness e
Gourmet.
Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti
i giorni dal lunedì sera alla domenica, per
un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le
tipicità della tradizione locale, in un’ottica
di valorizzazione dei prodotti del territorio.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 – [email protected] – www.castellobevilacqua.com
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
La “Compagnia del Listón”
Presieduta da Tiziano Zampini, mira a creare amicizia, svago e
cultura per i frequentatori di Piazza Bra.
Esiste a Verona, dal 2004, la “Compagnia del Listón”, un sodalizio vivo ed attivo, sorto spontaneamente fra coloro che, quasi tutti
i giorni, specialmente verso sera, anche inoltrata, si incontrano sul
“listón”, ossia, su quell’ampio lastricato, che si estende fra i bar ed
il tratto di strada a porfido, che separa il listón stesso dai giardini di
piazza Bra. Un punto d’incontro ideale – in vista dell’Arena e dei
diversi palazzi-monumento, che fanno bella ed unica la piazza – per
scambiare idee, opinioni e, ove, il serio lo permetta, anche “quàtro
ciàcole”. Una volta “sul listón”– creato nel 1770 – si è certi, fra l’altro,
di trovare l’amico o l’amica, cui si desidera esporre o chiedere qualcosa…, perché è lì che, da sempre, i veronesi beatamente s’incontrano. Con il tempo, si è sentita l’esigenza di un vicendevole coordinamento
fra tali cittadini, coordinamento che, fra l’altro, tende a dare forma
e continuità ad amicizie ed a contatti, molte volte, in realtà, iniziati
anche più di mezzo secolo fa. L’iniziativa d’un raggruppamento degli
“amanti déla Bra” fu saggiamente messa in atto nel 2004 dal defunto
Piero Marcolini, assiduo ed appassionato frequentatore della straordinaria piazza.
Oggi, il sodalizio, che
dispone persino di un
elegante distintivo –
opera preziosa dell’illustre e noto maestro
Alberto Zucchetta –
riproducente, appunto, “listón” e “piàssa
Bra”, è attentamente
ed attivamente curato dal suo presidente
Tiziano Zampini. Il
Consegna del premio di riconoscenza della quale vede nella riCompagnia del Liston a Giulio Segato, presi- sorta “Compagnia del
dente della Società di Mutuo Soccorso di Ve- Listón” un valido mezrona (da sinistra Zampini, Segato, Garonzi). zo, atto alla continuazione d’una centenaria tradizione veronese – “andàr ‘ndrìo e ‘n vànti, ciàcolàndo, sùle
piére déla Bra” – di incontri, destinati unicamente a creare buone
relazioni e serenità negli animi. Non si tratta solo di tenere in vita
uno scenario, di per sé sempre vivo e difficile da trovare in altre città,
nonché apprezzato persino dal grande Johann Wolfgang Goethe,
quando, nel 1776, osservando la più bella piazza di Verona, dall’alto
dell’Arena, notò la piacevole animazione del “listón”. Si mira anche
ad altro. Si vuole modellare quella cultura, che, oltre a eternare, doverosamente, le più normali tradizioni veronesi – la storia di Verona,
il bel dialetto, nostra madrelingua, e le preziose ricette… Fanno parte
dell’intento visite in altre città, con attenzione alla storia, all’arte, agli
usi ed ai costumi locali, la frequentazione di concerti e i contatti con
associazioni di altre città – vedi la memorabile visita a Chioggia dello
scorso anno –, nonché la premiazione di artisti sia veronesi, che
di altra provenienza, aventi, tuttavia riferimento a rappresentazioni
tenutesi a Verona. Passeggio, amicizia, quindi, ma anche cultura,
che dev’essere alla base dell’esistenza di ogni sodalizio. È il caso,
in merito, anche della recente visita alla sammicheliana “Porta Palio”
(1542-1557) ed a parte delle mura austriache dell’ex-Quadrilatero
(anni Quaranta del Milleottocento), con la guida, dai minimi particolari, di Giulio Segato, presidente della Società di Mutuo Soccorso di
Verona, fondata nel lontano 1882 ed avente sede presso la “Porta”
stessa. L’occasione ha offerto la possibilità di ammirare anche antichi registri della Società e l’attenta contabilità, redatta in calligrafia,
che l’occhio d’oggi neanche può immaginare…
Un sodalizio, la “Compagnia del Listón”, che merita attenzione e che,
con la sua azione, è onore, fra i tanti, per Verona. Una Verona, che i
veronesi devono conoscere e fare conoscere…
Pierantonio Braggio
11
Capo Verde
Corner
Considerando Capo Verde un angolo di paradiso non lontano da casa nostra, dedichiamo
un apposito spazio a chi intende contribuire alla miglior conoscenza delle sue isole, inviando
all'indirizzo e-mail in calce, articoli - report - resonto di viaggi etc. ([email protected]).
Si potrebbe aggiungere ancora molto all'articolo di
Gianluigi Viviani apparso nello scorso numero di marzo
del nostro periodico, in riferimento all'auspicata installazione di un Osservatorio Astronomico a Fogo, mi voglio
limitare tuttavia alla sola mia esperienza fatta su quell'isola
così particolare. Il tutto risale a qualche anno fa accogliendo l'invito, riportato sul giornale dell'Associazione Artigiani di Vicenza, fatto da
un personaggio straordinario che risponde al nome di Padre Ottavio Fasani,
un vulcanico (per restare in tema) frate cappuccino piemontese. Le intense e
fattive collaborazioni attivate dall'infaticabile Padre Ottavio con l'Assessorato alla
Sanità della Regione Veneto, con le associazioni imprenditoriali vicentine, con gli
alpini di Bassano e con molte altre associazioni e fondazioni hanno consentito la
costruzione di 1) un ospedale di primordine dove medici e paramedici trascorrono là brevi periodi per fornire gratuitamente le loro prestazioni alla popolazione
locale, 2) un ridotto villaggio turistico i cui introiti contribuiscono al mantenimento della struttura ospedaliera. Il viaggio, con le dovute tappe intermedie, la
giovialità delle persone incontrate, le amicizie fatte, la scoperta di una cittadella i
cui confini sono costutiti dal bordo del vecchio vulcano, la bollente sabbia nera,
l'ottimo pesce e quell'immediato senso di serenità che si percepisce, ritmi di
lavoro e tempo che assumono dimensioni diverse dalle nostre, meriterebbero
ampio spazio; una esperienza tuttavia che ha valore forse solo per chi la vive, ma
che mi consente comunque di consigliare una visita a questa straordinaria isola.
INTERESSANTI INTERVENTI SULLE ISOLE TURISTICHE DI CAPOVERDE
Ci fa enorme piacere constatare che l'appello, lanciato nel precedente numero,
ad inviare articoli, esperienze di viaggi, report e quant'altro per contribuire alla
miglior conoscenza di Capo Verde, sia stato accolto da più lettori, non possiamo
tuttavia veicolare messaggi pubblicitari di agenzie di viaggi o di investimenti
immobiliari. Non è questo lo scopo di Capo Verde Corner! Accogliamo invece
anche informazioni di questo genere:
- Un nuovo catamarano, il prossimo mese, collegherà velocemente le isole di
S.Vicente-S. Nicolau-Sal-Boavista consentendone il collegamento in poche ore,
in alternativa ai voli a turboelica.
- Grande potenziamento di energia elettrica nell'isola di Sal, con l'installazione di
un parco eolico e nord (la parte più ventosa) e di una centrale solare fotovoltaica
al sud, contribuendo a risolvere in via definitiva il problema di approvigionamento elettrico.
- Un accordo con l'UE teso a creare l'opportunità di designare un maggior numero di compagnie aeree, al fine di migliorare i trasporti aerei di persone e merci.
Gianni Galetto
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
12
Plutone (terza parte)
Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica di
Astronomia del Basso Adige. Oggi finiremo di
parlare del nano-pianeta Plutone e l’argomento
della puntata sarà la sonda che arriverà tra 4 anni
su Plutone: la New Horizons. Finora, proprio per
la grande lontananza del nano-pianeta, nessuna
sonda l’ha visitato ma la prima a farlo sarà proprio
la New Horizons nel 2015. La sonda della NASA
è partita il 19 gennaio del 2006 dalla base di Cape
Canaveral (Florida) e attualmente dovrebbe aver
passato l’orbita di Urano. Il capo missione Alan
Stern ha dichiarato che a bordo della sonda c’è una
parte delle ceneri di Clyde Tombaugh, lo scopritore
di Plutone, che è deceduto nel 1997. Nel 2007 la
sonda ha sfruttato la gravità di Giove per accelerare
la sua velocità e dirigersi verso il pianeta-nano. Il
sorvolo ravvicinato di Giove è stato anche sfruttato per eseguire nuove osservazioni scientifiche
sull’atmosfera gioviana e dell’attività vulcanica
sul satellite Io. Il suo maggior avvicinamento a
Plutone avverrà il 14 luglio 2015 ma le osservazioni del pianeta-nano inizieranno cinque mesi prima
e continueranno per almeno un mese dopo l’incontro. La sonda analizzerà e fotograferà la superficie
di Plutone e del suo satellite più grande, Caronte.
Con una velocità di 58.536 km/h (circa 16,26
km/s) è l’oggetto artificiale più veloce che abbia
mai lasciato la Terra. La sonda il 7 aprile 2006 ha
RISTORANTE
sorvolato Marte, nel maggio 2006 è entrata nella
fascia principale degli asteroidi e nell’ottobre dello
stesso anno ne è uscita, ha raggiunto le vicinanze
di Giove il 28 febbraio 2007 e l’orbita di Saturno
l’8 giugno 2008. Secondo il calendario dovrebbe
passare nell’orbita di Nettuno il 25 agosto 2014 e
poi, dopo il suo incontro con Plutone il 14 luglio
2015, la missione prevede che la sonda continui
per altri 5 anni il suo viaggio dirigendosi verso la
fascia di Kuiper. Infatti i generatori della sonda sono
in grado di fornire 225 watt di potenza e tenendo
conto dei ritmi di decadimento del plutonio, con cui
è alimentata la New Horizons, la sonda dovrebbe
funzionare fino al 2025. Ma quali sono i suoi obiettivi? L’obiettivo primario è di studiare la geologia
e la morfologia del pianeta-nano Plutone e del suo
satellite Caronte, creare una mappa della superficie
dei due corpi celesti e analizzarne l’atmosfera. Il non
raggiungimento di uno di questi obiettivi costituirà il
fallimento della missione. Altri obiettivi sono lo studio dell’atmosfera dei due corpi celesti, l’analisi ad
alta risoluzione di alcune zone di Plutone e Caronte,
l’analisi della ionosfera, la ricerca di atmosfera
attorno a Caronte, lo studio dei due satelliti minori
Notte e Idra, la ricerca di eventuali satelliti o anelli
sconosciuti e possibilmente l’analisi di un ulteriore
oggetto della fascia di Kuiper. Aspettiamo quindi
con trepidazione l’arrivo della sonda su Plutone che
riuscirà per la prima volta a fornirci delle immagini
sul lontano e misterioso ex pianeta.
Il cielo di Maggio
Nel mese di maggio le giornate si allungheranno
ulteriormente: il Sole sorgerà alle 05:07 il 01 maggio, alle 04:50 il 15 e alle 04:38 il 31 maggio; invece
tramonterà alle 19:08 il 01 maggio, alle 19:23 il
15 e alle 19:38 il 31 maggio. La Luna invece sarà
nuova il 03 maggio, al primo quarto il 10, piena il
periodico indipendente
17 e all’ultimo quarto il 24 maggio. I pianeti solari:
anche se durante questo mese ritorneranno alle
prime luci dell’alba pianeti nascosti durante Aprile,
non è un buon mese per l’osservazione planetaria
visto che sono ancora molto bassi. Mercurio sarà
visibile all’alba con difficoltà per tutto il mese di
Maggio; Venere continuerà ad essere l’astro più
brillante all’alba, nonostante il periodo di osservazione sia sempre meno, invece Marte, anche se
ancora molto basso, inizierà a mostrarsi tra le luci
dell’alba come Giove, che tornerà timidamente
all’alba. Saturno, il pianeta del mese, sarà visibile
per tutta la notte nella costellazione della Vergine;
Urano sarà inosservabile fino a metà mese, quando
inizierà ad affacciarsi tra le luci dell’alba, invece
Nettuno si renderà visibile nella seconda parte
della notte tra le stelle della costellazione dell’Acquario. Nel mese di maggio inoltre sarà possibile
vedere delle congiunzioni (accostamento planetario di due o più corpi celesti che hanno più o meno
le medesime coordinate astronomiche ) tra la Luna
e Venere, nella notte del 01 e 31 maggio, tra la
Luna e Marte, il 30 maggio, e tra la Luna, Giove e
Marte nella mattina del 02 maggio. Costellazioni:
nel cielo di maggio si assisterà alla perdita completa di Orione ma alta nel cielo è ancora visibile la costellazione del Leone, verso sud-ovest,
seguita dalla costellazione della Vergine. L’Orsa
Maggiore è quasi allo zenit (praticamente al centro del cielo) mentre verso est si potrà scorgere il
Bifolco di Arturo. Si inizia ad intravedere una parte
del Triangolo Estivo con la stella Vega che sale
seguita da un Cigno ancora basso mentre l’altra
punta del triangolo, Altair, arriverà a notte inoltrata. Nel prossimo numero cominceremo la nostra
descrizione degli altri 4 pianeti nani. Arrivederci al
prossimo numero. (Gianluigi Viviani)
PIZZERIA
In un suggestivo contesto è inserito il ristorante Corte
Samuele, un'antica corte rurale restaurata con amore e
passione per mantenere e trasmettere il calore e la genuinità
dei valori di un tempo.All'interno dell'ampia corte si trovano
i locali adibiti a ristorante, pizzeria e un'ampia sala dedicata
a eventi di ogni genere sia per utilizzo pubblico che privato.
Il nostro lavoro è la nostra passione e i nostri clienti sono la
nostra forza.
Tra le nostre specialità vieni a gustare la deliziosa "O' core e napule", vera pizza napoletana, la gustosa
tagliata di entrecote della Nuova Zelanda, gli squisiti spaghetti allo scoglio, la prelibata degustazione di
salumi e formaggi oppure prenota una simpatica serata con tigelle e gnocco fritto.
Orari: pranzo 12.00 - 15.00 (sabato chiuso) - cena 19.00 - 24.00 (tutti i giorni)
Tel. 0442.621448 - Cell. 345.4496814 - www.corte-samuele.it - [email protected]
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
13
“Madri ad ogni costo”
È giusto volere un figlio
a prescindere dall’età e dalla
presenza di un padre?”
Abolire i naturali limiti biologici, abbattere
qualsiasi impedimento attraverso le avveniristiche tecniche di fecondazione assistita,
di ovodonazione, di embrio-donazione è
legittimo e ragionevole da parte dell’essere
umano od è forse una manifestazione di puro
egoismo nel tentativo di cercare e di ottenere
sempre ad ogni costo quanto la natura limita
per il trascorre del tempo o per altri impedimenti? Sempre più spesso nella società
dei nostri giorni si assiste ad una nuova e
strana, se così si può definire, tendenza di
scelta della fase di procreazione in cui il
gentil sesso decide autonomamente quando
e in quale forma dare la vita ad un nuovo
essere umano, superando addirittura i tempi
biologici della natura e le regole consone
della vita di coppia. Un figlio nel pensiero
comune è sempre stato considerato il più
sublime traguardo di una coppia di genitori
di sesso opposto, che concretizza il proprio
amore attraverso la nascita di un bambino.
Oggi questo non sembra essere più così,
donne famose dello spettacolo quali Gianna
Nannini, Nicole Kidman, Madonna ect, e
non , esibiscono pubblicamente la scelta di
diventare madre a tarda età addirittura in una
fase di meno pausa non precoce con tecniche in cui la procreazione non necessità più
della presenza fisica del padre ma di anonimi
donatori o donatrici ben retribuiti.
Si considera la causa, di questa tendenza di
essere madre in tarda età, al primario desiderio nelle donne di affermarsi inizialmente
nell’ambito lavorativo al quale segue in un
secondo momento quello di diventare madre.
Cagione forse della ricerca nelle stesse di
una sicurezza economica che tuteli la loro
condizione sociale e personale nel caso in
cui la propria unione con un partner maschile si interrompa e la prole rimanga a cura
delle medesime. Madri che sembrano quasi
scegliere egoisticamente di voler essere un
unico genitore per i propri figli, utilizzando
la figura maschile paterna come solo un
riproduttore biologico per uso fecondativo
attraverso le nuove tecniche della scienza
genetica, ottenendo così un’esclusiva potestà
sullo stesso illimitata e priva di vincoli sia
nell’ambito educativo e affettivo.
Un padre che sembrerebbe quindi divenire
un semplice “donatore anonimo del proprio
seme”, che sceglie volontariamente la sua
assenza nella vita del figlio in cambio di un
lauto compenso. Ma un figlio chiede questo?
Chiede di essere amato da un solo genitore? Chiede di nascere da una combinazione
guidata dalla scienza di gameti ed ovuli? E
quando quel figlio sarà adulto e vorrà forse
capire e conoscere colui che ha determinato
la sua nascita a chi si rivolgerà?
Rammentiamo che un figlio non chiede di
nascere, ma siamo noi che ne desideriamo
la sua presenza nella nostra vita per renderla
migliore e forse per trasmettere ad un’altra
quanto di bello possediamo nella nostra persona. Decisioni così importanti quindi, come
quella di dare la vita in questa forma, dovrebbero essere pertanto ponderate attentamente
dalle donne. Le conseguenze che esse potrebbero determinare con le loro scelte sui propri
figli implicano effetti visibili solo a lunga
distanza. Effetti che certamente non saranno
manifesti inizialmente nella prima fase di vita
del figlio, ma sicuramente presenti ed evidenti
in quella giovanile e adolescenziale in cui la
ricerca della propria identità spinge gli stessi a
voler identificare le legittime origini non solo
nella figura materna ma anche in quella paterna purtroppo assente per scelta altrui. Questa
tendenza dei tempi moderni, ha portato purtroppo ad un “turismo riproduttivo” attorno
al quale ruotano ingenti somme di denaro e di
cui spesso ci si dimentica di esporre. In Italia
la legge del 19 febbraio 2004 n.40 ha vietato alcune pratiche di fecondazione assistita
come l’ovodonazione, la maternità surrogata ,
l’utero in affitto ecc., questo forse allo scopo
di limitare l’azione di ricerca della maternità
in casi in cui le genitrici siano in avanzata età
senile. Al contrario leggi meno restrittive presenti in molti Paesi europei sulla fecondazione
assistita, quali ad esempio Spagna e Grecia,
inducono molte donne over 50 a conseguire
il loro obiettivo in quei territori, a seguito di
una costosa retribuzione. Una scelta a volte
determinata da lunghi percorsi: di terapie
ormonali, insuccessi fecondativi e sofferenze
psicologiche che non vengono manifestate pubblicamente da queste donne ma che
inducono il loro animo a non demordere per
la gioia di un figlio; pur se il trascorrere del
tempo le ha condotte in un’età più opinabile
e meno consona ad intraprendere una maternità. A loro quindi si deve un rispetto e una
comprensione per quella tenacia e quella forza
che le ha condotte a raggiungere un grande
sogno, in quanto noi (che spesso critichiamo)
siamo inconsapevoli del lungo percorso interiore che le ha condotte a ciò. Se nella nostra
società fosse concesso alle numerose donne
singol la possibilità dell’adozione, con nuove
leggi più adeguate ai nostri tempi, forse queste scelte così estreme e forti si ridurrebbero
per l’adozione di molti bambini o adolescenti
abbandonati. A queste madri però rammentiamo che la natura ha comunque dei limiti
biologici che forse andrebbero rispettati, al di
là della libertà di scelta degli singoli individui,
in quanto la loro sovversione potrebbe determinare l’infelicità e la solitudine di quei figli
tanto attesi tramutando questi ultimi in vittime
di una scelta a loro non imputabile.
Katia Boggian
NOVITà IN LIBRERIA
E' uscito il nuovo saggio storico “L’Inquisizione
a Legnago” di Riccardo Frattini, avvocato
in Legnago, edito da Transfinito Edizioni. Il
titolo può sembrare provocatorio: che cosa
c’entra infatti Legnago con la millenaria
guerra all’eresia, combattuta dalla Chiesa ai
massimi livelli del potere politico e religioso?
A differenza di Verona, Legnago non fu mai
né sede di un vescovo, né di un tribunale
dell’Inquisizione; ciò nonostante, i suoi territori
furono teatro, nel corso dei secoli, di personaggi
ed episodi di assoluto rilievo nella lotta a difesa
dell’ortodossia. In questo libro l’autore narra
infatti le vicende della comunità religiosa degli
Umiliati, che nel medioevo si stabilì a Porto e
che fu sempre in odore di eresia; dell’affresco
del duomo di Legnago raffigurante l’uccisione
dell’inquisitore San Pietro Martire ad opera di un
manipolo di Catari; dell’insediamento nel ’200
sulle sponde dell’Adige di una “magione” dei
Templari, il cui Ordine venne in seguito chiuso
per eresia; delle condanne inflitte ad alcuni
religiosi che nel ’500 predicarono nelle nostre
terre in difformità ai dettami cattolici; delle
visite pastorali effettuate dai vescovi di Verona
su indicazione del Concilio di Trento; della
figura del cardinale Agostino Valier il quale,
partendo dalla nativa Legnago, divenne prima
vescovo di Verona e poi addirittura Prefetto della
Congregazione dell’Indice dei libri proibiti; del
processo svoltosi alla fine del ’500 contro lo
speziale legnaghese Gio’ Francesco Pegorari,
che fece salva la vita abiurando le sue colpe dopo
essere stato incarcerato e torturato; infine, di un
circolo di cultori di magia nera, che da Venezia
giunse a Legnago per apprendere i segreti di un
negromante locale. L’opera dimostra come le
vicende ed i personaggi descritti appartengano
a fenomeni storici così generali da non poter
non riguardare anche una città, come Legnago,
non certo al centro della “Storia”. Quella contro
l’eresia fu infatti una guerra efferata, combattuta
nazione per nazione, città per città, strada per
strada e, grazie al vile strumento della delazione,
perfino casa per casa.
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
DIETE INTELLIGENTI
La parola dieta viene dal greco “diaita” che
significa decisione, ripartizione di vita e nel
medioevo significò anche regola di vitto,
quindi nella “dieta” si intende anche l'attività
fisica.
Questo articolo vuole fornire informazioni di base che possono essere utili ad una
conoscenza generale anche del proprio fisico
e certamente a invitare a non seguire le drastiche diete fai-da-te che possono procurare
gravi problemi di salute.
Precisiamo inanzitutto che il peso ideale è
un'astrazione: quello che è importante è la
ripartizione fra massa grassa e massa magra
(organi interni e muscoli).
Il problema del peso corporeo non può
essere semplificato basandolo soltanto su
delle misure esterne (peso e altezza, come
nell'indice di massa corporea BMI) con
formule che non stimano adeguatamente la
percentuale di grasso corporeo trascurando il
dato non meno importante della dislocazione, prevalente in sede ventrale (intorno agli
organi interni, più pericoloso) o periferica.
Per spiegarsi meglio, un atleta può avere un
BMI alto anche sopra i valori normali ma
avere una percentuale di grassi modesta e
quindi una situazione metabolica più favorevole rispetto ad un sedentario con un BMI
apparentemente normale ma con una massa
magra ridotta per la scarsa attività fisica e
un'elevata massa grassa. E' importante programmare durante la dietoterapia una perdita
effettiva di massa grassa e non di massa
magra. Nelle diete che portano ad un dimagrimento troppo rapido o nelle diete non
equilibrate, come quelle iperproteiche, c'è
la necessità di reperire rapidamente quella
energia che non proviene più dagli alimenti
bruciando non solo i grassi, ma anche parte
delle preziose proteine dell'organismo. Per
questo motivo gli specialisti propongono
solo dimagrimenti lenti perchè sono gli unici
che assicurano una effettiva perdita di massa
grassa e non il deperimento che conseguono ad un periodo di semi-digiuno. Se non
bastasse il danno qualitativo che il digiuno
produce sull'organismo si deve ricollegare
anche ad altri fattori negativi. Uno dei rischi
più frequenti è rappresentato dalla calcolosi
biliare. Le diete iperproteiche, che tanto
vanno di moda, possono anche dare un
risultato immediato ma poi il metabolismo
si altera completamente, il calo di peso
viene recuperato velocemente e l'organismo
va in “tilt”. Non ci si può solo preoccupare
di perdere i chili di peso senza chiedersi
se si tratterà di un utile dimagrimento con
perdita prevalente di grasso oppure di un
dannoso e controproducente inflaccidimento. Per dimagrire bisogna rivedere in primis
il proprio stile di vita: può bastare anche una
normale dieta bilanciata, ridotta nelle porzioni ma resa dimagrante dal contemporaneo
aumento quotidiano della spesa muscolare
che dovrebbe accompagnare qualsiasi dieta.
Soprattutto è necessario diffidare dalle diete
dimagranti che non sono consigliate da
medici o dietisti diplomati.
Dott. Adamo Feriotto
Dott.ssa Chiara Feriotto
Dott.ssa Giulia Marabese
Dott.ssa Erica Mori
periodico indipendente
Il Risorgimento a Verona e nel Veronese”
Il programma delle manifestazioni per i 150 anni dell’Unità presentato da Giovanni Miozzi, presidente della Provincia di Verona e dall’assessore alla Cultura ed Identità veneta, Marco Ambrosini
Una forte sinergia di volontà e concretezza ha unito Provincia di Verona e undici Comuni del
Veronese – Verona, Bardolino, Castelnuovo del Garda, Legnago, Pastrengo, Peschiera del
Garda, Rivoli, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, che ha pubblicato un proprio
volume sul 150° anniversario, e Villafranca – ha creato un denso programma di manifestazioni,
che continueranno sino a tutto dicembre 2011 e che avranno alla loro base storia e cultura. Due
elementi che vanno curati, onde volontà e sacrificio del passato – pensiamo anche ai morti sul
campo di battaglia! – non vadano perduti nel grande parco della dimenticanza. Elencare tutti
gli eventi previsti non è possibile, dato il loro eccezionale numero, ma possiamo evidenziare,
in breve, che vi saranno convegni, conferenze, mostre fisse ed itineranti, organizzate dai vari
Comuni e nelle loro sedi, nonché, ovviamente a Verona, nelle sale del Circolo Ufficiali di
Castel Vecchio, nella Loggia di Fra Giocondo, in piazza Dante, e, a Legnago, sede dell’importante Fondazione Fioroni,
nella quale è sorto, a cura
di Maria Fioroni (18771970), il primo Museo del
Il Risorgimento a Verona
Risorgimento della provincia di Verona.
e nel Veronese
Solo il “Comando Forze
Operative Terresti” di
Verona, presieduto dal
gen. C.A. Giorgio Battisti,
prevede lo svolgimento di
ben ventitre, fra convegni,
conferenze e mostre.
Ma, a offrire ai cittadini
un elenco completo degli
eventi, per i prossimi nove
mesi, è stata la Provincia di
Verona, che ha realizzato
25.000 volumetti, ciascuno
di 63 pagine, riportante,
oltre ad una sintesi completa degli avvenimenti di
metà Milleottocento, curata da Andrea Ferrarese, direttore della legnaghese Fondazione Fioroni – presidente: Luciana
Baratella – il dettaglio di quanto ogni Comune sopra citato, prevede di concretizzare.
La pubblicazione appena menzionata porta il titolo Il Risorgimento a Verona e nel Veronese
e costituisce il punto di partenza per la realizzazione di un Museo diffuso del Risorgimento
veronese, un web site, che, in funzione entro l’anno, offrirà agli interessati ogni particolare
storico-culturale sul Risorgimento stesso. L’opera, si diceva, curata da Andrea Ferrarese, tocca
i seguenti temi: Il Risorgimento a Verona e nel Veronese (di Federico Melotto), I luoghi del
Risorgimento – Il Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago (A. Ferrarese),
info: 045 7092901 oppure [email protected] ed I luoghi del Risorgimento
Villafranca di Verona ed il suo Museo del Risorgimento (Nazario Barone). Seguono gli argomenti: Austria felix, Opposizione municipalistica ed opposizione patriottica, Un papa alla
guida della rivoluzione?, Verona: la bella addormentata nel Lombardo-Veneto, Inizia la guerra,
la seconda Restaurazione, I patrioti si riorganizzano, i Luoghi del Risorgimento-L’Ossario di
Custoza, Scatta la repressione, Nasce il Regno d’Italia, Ultimo atto: il Veneto.
In tale quadro, Legnago propone per sabato 10 e domenica 11 settembre 2011 la visita guidata
all’Ospedale militare austriaco “Alla prova” ed al Museo Risorgimentale della Fondazione
Fioroni, e, per domenica 2 ottobre 2011, la rievocazione storica, in piazza della Libertà, Torrione
veneziano, “Monumenti e fatti militari nella fortezza del Quadrilatero durante il 1848”.
Pierantonio Braggio
provincia
verona
di
14
ASSESSORATO CULTURA, IDENTITÀ VENETA
E BENI AMBIENTALI
Fondazione Fioroni
Musei e BiBlioteca PuBBlica
L’immagine di copertina è tratta da una stampa litografica di S. Grimaldi relativa all’attacco
di Sommacampagna (24 luglio 1848), durante la prima guerra di indipendenza.
Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni di Legnago.
Il Vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti, all’Accademia
Con la sua relazione “Ecologia del cuore” ha inaugurato il ciclo “Voci autorevoli a Verona”
L’Accademia di Agricoltura,
Scienze e Lettere di Verona,
propone un ciclo di conferenze, tenute da “Voci autorevoli
a Verona”, dopo ognuna delle
quali avrà luogo un colloquio
fra pubblico e relatori, a chiarimento di quanto precedentemente esposto.
Il ciclo in parola è stato inaugurato con la relazione di
S.E. mons. Giuseppe Zenti,
il 25 marzo scorso, sul tema
Educare all’ecologia della
natura e dello spirito. Spiegato cosa significhi
educare, tenendo presente che anche gli
educandi ed i giovani hanno diritto di educare, mons. Vescovo ha sottolineato che solo
un cuore in ordine, ecologicamente, quindi, ben disposto e cosciente della propria
responsabilità nel mondo in cui viviamo, è
garanzia dell’ecologia della natura, dell’ambiente e, soprattutto, del sociale. Il singolo, la
società non possono pensare
unicamente a se stessi, ma
devono ricordare che vi sono
anche gli “altri” e che il rispetto
della natura, madre benevola, e della terra, escludendo,
dunque, abusi e depauperamenti delle stesse, va tenuto in
dovuto conto per il bene di tutti
e di coloro che verranno dopo
di noi. La terra ci è stata data,
vedi Bibbia e Vangelo, non
per distruggerne le risorse, con
le conseguenze catastrofiche,
che conosciamo, o per speculare sulle stesse,
ma per essere “governata” correttamente, per
il bene dell’umanità. L’educazione all’ecologia passa dal cuore attraverso la sensibilità
e la profondità del proprio essere e, quindi,
dall’uomo, creatore di un proprio habitat, che
dev’essere attentamente curato, per la stessa
nostra dignità.
Pierantonio Braggio
periodico indipendente
Anno XXXIII - n. 4 - Aprile 2011
15
Quasi 1500 spettatori al "Sandrini"
dal
per Legnago- Mantova
www.vespaworlddays2010.com
1954
Fátima è diventata famosa a livello mondiale grazie all´apparizione
della Madonna ai tre pastorelli (Lucia ed i suoi cugini Francesco
Marto e Giacinta Marto), il 13 Maggio e 13 Ottobre 1917 a Cova
da Iria. Considerata l´Altare del Mondo, Fátima riceve ogni anno
più di cinque millioni di turisti da tutto il mondo.
La nostra principale missione è dimostrare la simpatia e la
buona accoglienza che la regione sa offrire e creare le migliori
condizioni per chi ci visita.
Tra le tante, questa è la principale ragione per cui abbiamo
abbracciato questa responsabilità, affidataci dal Vespa World
Club e dai rappresentanti degli altri paesi presenti al momento
della nostra candidatura, presentata il 25 Aprile 2008 in Sicilia,
bellissima isola italiana. Ed è per questi ed altri motivi che
v’invitiamo a visitare il Portogallo nei giorni dal 1° al 4 luglio 2010
per partecipare al 44° incontro mondiale Vespa, a Fatima.
Fátima sarà, con il VespaWorldDays2010, il “Quartier Generale
Vespa”!
Siete tutti i benvenuti al Vespa World Days 2010!
vespa club legnago
calendario turistico-sociale
2010
Calendario Turistico Sociale
2011
MARZO
domenica 20
Congresso Nazionale Vespa Club Italia - Roma
Calendariosabato
Turistico
Sociale
26
2011
Cena di mezza Quaresima
al Ristorante Zonaro, Vigo di Legnago (VR)
Calendario Turistico Sociale
2011
MARZO
domenica 20
Congresso Nazionale Vespa Club Italia - Roma
sabato 26
Cena di mezza Quaresima
al Ristorante Zonaro, Vigo di Legnago (VR)
MAGGIO
Pubblico delle grandi occasioni al "Sandrini",
circa 1500 spettatori, fra i quali c'era anche
il presidente biancazzurro Pierluigi Bertelli,
per la partita del 10 aprile fra la capolista
Mantova quasi promossa in Seconda divisione
e il Legnago sesto in classifica. Incasso record,
circa settemila euro. La partita è finita con un
nulla di fatto, ma sul terreno di gioco non s'è
progetto grafico [email protected]
www.vespaclublegnago.it
domenica 8
Gita a Comacchio (FE)
Incontro con gli amici emiliani in occasione
della Festa dell’Anguilla
vista differenza fra la prima della classe e un
domenica 15
Legnago in buona condizione
fisica
che avrebbe
Incontro
moto/vespe
quartiere Casella di Bovolone (VR)
meritato l'intera posta per le occasioni capitate a
da giovedì
19 a domenica
22
Correzzola e Guardigli.
Il Legnago
ha giocato
Vespa World Days 2011 Gjovik, Norvegia
senza alcun timore reverenziale coprendo bene
GIUGNOcon buone
ogni parte del campo e proponendosi
sabato 4
VespAfrica
trame offensive che avrebbero
meritato miglior
presso Corte Samuele, Legnago (VR)
sorte. Nella foto la tribuna
delai fini
Sandrini.
Non valida
della classifica finale
campionati interregiOnali pattinaggio
legnago 2011
domenica 5
Gita sociale a Caprino Veronese (VR)
Visita guidata al Museo dell’Olio di Cisano
www.museum.it
domenica 12
Visita guidata al Museo Lamborghini
località Dosso (FE)
www.museolamborghini.it
domenica 26
Gita sociale Su è giù dalla Lessinia (VR)
LUGLIO
domenica 3
Gita sociale a Gardone di Riviera (BS)
con visita al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio
www.vittoriale.it
MAGGIO
MARZO
domenica
8 10
domenica
20
sabato
9 e domenica
Gita Nazionale
a Comacchio
(FE)
5° Raduno
“Tappa
Notturna
Congresso
Nazionale
Vespa
Club
Italia - Roma
Incontro
con gli amici
emiliani
occasione
Pisa/Lucca/A
betone”
Pisa - in
V.C.
Pisa
AGOSTO
GIUGNO
domenica
7
sabato 415
domenica
Incontro
moto storiche
VespAfrica
Incontro
moto/vespe
a S. Gregorio di Veronella (VR)
presso
Corte
Samuele,
Legnago(VR)
(VR)
quartiere
Casella
di Bovolone
Non valida ai fini della classifica finale
SETTEMBRE
da giovedìdomenica
19 a domenica
22
4
domenica
5 in Love
RadunoDays
regionale
Vespe
Vespa World
2011
Gjovik,
Norvegia
Gita sociale V.C.
a Caprino
Veronese
(VR)
37100 (VR)
Visita guidata alwww.vr37100.it
Museo dell’Olio di Cisano
Ci trovate
di Pietro
Legnag
S.
ex scuole
elementa
I giorni e
I giorni
primo ea
alprevisti
mese, es
Il calen
che in
tenuti
modali
GIUGNO
www.museum.it
sabato 411
domenica
Gita sociale12
VespAfrica
domenica
Su è Giù
dalleSamuele,
Colline Moreniche
(MN)
presso
Corte
(VR)
Visita
guidata
al
MuseoLegnago
Lamborghini
Non valida
ai fini Dosso
della classifica
località
(FE) finale
www.museolamborghini.it
domenica 5
domenica 26
Il calendario sopra descritto potrà subire alcune variazioni; i soci
cheGita
intendono
partecipare
alle manifestazioni
elencate,
sociale
a Caprino
Veronese
(VR)sono
tenuti ad informarsi presso i numeri disponibili per le eventuali
Visita
al
Museo
dell’Olio
di Cisano
Gita guidata
sociale
èdigiù
Lessinia
(VR)
modalità
delle stesseSu
prima
ogni dalla
partenza.
www.museum.it
*
*
*
LUGLIO
domenica
12
domenica
Visita guidata
al Museo 3Lamborghini
info/contatti
Gita sociale
a Gardone
Riviera (BS)
località
Dossodi(FE)
presidente
0442 600789
con visita Enzo
alwww.museolamborghini.it
Vittoriale
di Gabriele
D’Annunzio
Andrea vicepresidente
0442 30636
www.vittoriale.it
Paolo segretario 339 4298155
domenica 26
Gita sociale
SuLegnago
è giù dalla
Segreteria
0442Lessinia
601640 (VR)
Segreteria Cerea 0442 80612
LUGLIO
e-mail: [email protected]
domenica 3
www.vespaclublegnago.it
Gita sociale a Gardone di Riviera (BS)
con visita al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio
DOMENICA 24 APRILE - ore 21
LUNEDì 25 APRILE - ore 21
LA FINE è IL MIO INIZIO
(1 ora 38 min)
Autoservizi - Pullman
Sono saliti sul gradino del podio più alto:
Faccini Martina G1- Oro nei 200 e 400mt.
Pizzoli Gionata E2- Oro nei 200 e 1000mt.
Seguono:
Bovolon Maria E2- 4° nei 1000mt. e 5° nei
200mt. Pizzoli Leonaedo G1 – 5° nei 400mt.
e 6° nei 200mt. Beccaletto Enrico G1 – 7° nei
400mt. e 5° nei 200mt. Parisi Giovanni G2
– 8° nei 400mt. e 11° nei 200mt. Precivale
Marco G2 – 15° nei 400mt. e 21° nei 200mt.
Larenza Maria G2 – 24° nei 400mt. e 26° nei
200mt. Moratello Nicola E1 – 6° nei 200mt.
e 6° nei 1000mt. Ruffo Leonardo E1 – 5°
nei 200mt. e 5° nei 1000mt. Faccini Nicolò
E2 – 10° nei 200mt. e 10° nei 1000mt.
DO
MAGGIO
Gita sociale Vespe e il Mincio
domenica
8
escursione
battello
da giovedì
19 aindomenica
22
parco
del
Mincio di Rivalta
GitaDays
a Comacchio
(FE)(MN)
VespaalWorld
2011 Gjovik,
Norvegia
www.parcodelmincio.it
Incontro con gli amici emiliani in occasione
della Festa dell’Anguilla
www.vittoriale.it
Domenca 10 APRILE 2011 a Legnago si
è disputato il campionato Interregionale
Veneto e Friuli Venezia Giulia di pattinaggio
corsa su strada, per le categorie Giovanissimi
ed esordienti 1/2anno, primo grande appuntamento in programma della stagione 2011,
con la partecipazione di 27 squadre e 181
Atleti. Grande successo per gli Atleti del
Pattinaggio Sime Legnago che hanno conquistato 4 Titoli Regionali e piazzato quasi
tutti gli altri Atleti nei primi 10, portando
la Squadra alla conquista del 4° posto nella
classifica per Club, con Grande soddisfazione del Presidente Giuseppe Mutti e dell’
Allenatore Graziano Bovolon.
s
dellawww.vespaclubpisa.it
Festa
dell’Anguilla
sabato
26
Cena di
mezza Quaresima
domenica
17
domenica
al Ristorante
Zonaro,
Vigo 15
didiLegnago
Visita guidata
all’Eliporto
Bologna (VR)
Incontro moto/vespe
quartiere Casella
di Bovolone
(VR)
domenica
24
di Tavellin Angelo
DITTA PREMIATA
CON IL
“CESARE D’ORO”
GITE VIAGGI
GRAN TURISMO
AIR CONDITIONED
COMFORT
Legnago - Tel. e Fax 0442 20648
Sa
Il calen
di
che in
tenuti
supermercato
modali
tosano
< Cerea