Gruppo 2 - parrocchiasangiovannilupatoto
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MATRIMONIO-UMANO Traccia per il lavoro di gruppo Gruppo 2 Rimaniamo nell’ambito della dimensione umana, perché non possiamo dare per scontato che anche l’amore tra un uomo e una donna poggi prima di tutto su aspetti fisici, psichici, etici, emotivi etc. (il senso del sacramento e il suo rapporto con la fede li affronteremo più avanti). Superare l’antitesi matrimonio civile (=senza Dio) e matrimonio cristiano (=con Dio) significa riconoscere che l’amore di Dio per l’umanità è descritto nell’unione di un uomo e una donna, sancita dalla volontà originaria del Creatore (cfr, Gen 2,1825).Come pure l’unione coniugale riflette l’intima unione di Cristo alla Chiesa e la “passione” di Dio per ogni uomo, che lui ha rivelato fino alla fine, morendo in croce. (cfr. Ef 5, 22-33) Proviamo a rendere l’idea alludendo ad una opera teatrale: Nell’opera “La scarpetta di raso” di Paul Claudiel la protagonista femminile del dramma, combattuta tra la paura e il desiderio di arrendersi all’amore, così dialoga con il suo angelo: - È dunque permesso questo amore delle creature l’una per l’altra? Davvero, Dio non è geloso? - Come potrebbe essere geloso di ciò che ha fatto lui stesso? - Ma l’uomo nelle braccia della donna dimentica Dio… - È forse dimenticarlo essere con lui ed essere associati al mistero della sua creazione? Cosa vuol dire vivere ogni giorno: 2 La fedeltà (il “per sempre”) Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. La scelta di vivere tutta la vita con lo stesso uomo e la stessa donna da cosa è mossa e cosa comporta? E’ proprio lo/a stesso/a o cambia?Come accorgersi e accogliere i cambiamenti dell’altro/a? GRUPPO 2 – FEDELTA’ Grazie all’esperienza di vita come coppia e come famiglia, tutti concordiamo che per mantenere vivo il rapporto e non cadere quindi nella classica “quotidianità” bisogna non chiudersi nel proprio guscio bensì mantenere dinamico l’amore. Ognuno è fatto alla propria maniera ed è soprattutto grazie alla comunicazione ed al confronto che si cresce insieme. Si tratta quindi di vivere il rapporto e non di sopravvivere; la coppia è come una casa: se non si cura la manutenzione essa deperisce! “Chi ama sua moglie ama se stesso” (Efesini 5) Non dev’essere più un ciclo personale, bensì vizioso e virtuoso. Dopo il matrimonio bisogna modificare il proprio volersi bene. Voglio bene a me stesso ma in modo diverso, perché condivido la mia vita con un’altra persona. “Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne" (Matteo 19) Per coltivare il rapporto bisogna ritagliare del tempo solo per la coppia. Basta anche una semplice passeggiata, un aperitivo veloce, … insomma qualsiasi azione è sufficiente purchè sia esclusivamente per la coppia; questo per non perdersi nella routine e nel “brusio di fondo”. Bisogna riuscire a superare i problemi insieme: comunicare, confrontarsi. Le difficoltà ci sono sempre, ma bisogna riuscire ad ammettere per poterle superare. La spia della “pesantezza dell’iceberg” è ammettere che questo peso esiste, solo così ci si può aiutare a far aiutare. Riflettuto su tutto questo, abbiamo poi analizzato le vicissitudini di alcune coppie a noi vicine che si stanno separando o che l’hanno già fatto. Tanti degli aspetti sopracitati non facevano parte del loro rapporto di coppia che, di conseguenza, si è spento.