Guidismo - Riviste

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Guidismo - Riviste
GUIDISMO
Da
cento
anni…
Guide
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Le Girl Scouts al raduno del Crystal Palace
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Una Girl Scout al Crystal Palace
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100 anni di Guidismo…
Ebbene si ragazze, un altro centenario!!!! Occasione da non perdere per ritrovare le nostre origini e
ricevere slancio per affrontare le sfide e avventure future.
100 anni fa, ed esattamente il 4 settembre 1909, uno
sparuto gruppetto di ragazze si presentò a Baden
Powell con la ferma intenzione di voler vivere
quell’avventura scout che tanto le affascinava e
che fino a quel momento era solo prerogativa dei
ragazzi.
Ragazze intraprendenti e determinate che hanno
avuto quello che cercavano: non tanto un modello
maschile da imitare ma uno proprio, il guidismo
appunto; che nel tempo ha dato la possibilità di far crescere tante ragazze come donne di
carattere. L’Associazione mondiale delle guide, il
WAGGGS, ha deciso di celebrare il centenario del
guidismo non nel 2009 ma nel 2010, a cento anni
dalla costituzione ufficiale dell’associazione britannica delle Guide; l’evento si protrarrà fino al
2011 anno in cui iniziò la diffusione del guidismo
nel mondo.
Vogliamo che questo anniversario ci aiuti a ripensare alla nostra specificità, al nostro ruolo di capo
Guida nell’associazione e nella società. Vogliamo
che ogni guida, coccinella e scolta siano consapevoli di quale meravigliosa avventura stanno vivendo. Saranno due anni nei quali non mancheranno attività specifiche e spunti per riflettere
tra le capo e, nelle direzioni di gruppo, da condividere con la sezione maschile impegnata con noi
nel servizio educativo; arriveranno proposte
dalle pattuglie nazionali di branca per coinvolgere le ragazze in attività di riscoperta delle proprie
specificità e origini.
Iniziamo a conoscere un po’ la nostra storia attraverso questo inserto.
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Buona strada!
Marialuisa
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100 anni fa le Guide
Sono trascorsi esattamente cento anni da quando, in una nebbiosa mattina del settembre 1909, Baden Powell incontrò un gruppetto di ragazze che dichiararono di essere
delle Girl Scouts. Ricordiamo questo anniversario presentando la storia della nascita
del movimento delle Guide. L’associazione mondiale delle Guide (WAGGGS) ha deciso di celebrare il centenario del Guidismo non nel 2009 ma nel 2010, a cento anni dalla
costituzione ufficiale dell’associazione britannica delle Guide.
Primi tentativi
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«Molto presto dopo l’inizio del movimento scout, un piccolo gruppo di ragazze fece la
sua apparizione ad Harborne. I loro componenti (circa mezza dozzina) venivano da
tutta Birmingham e la loro Capitana (Mary Westwood) aveva circa 15 anni.
Mi infervorò molto l’idea che anche delle ragazze potessero essere Scouts. Riunii alcune compagne di scuola e formammo una seconda Squadriglia chiamata Corvi. Qualche
volta incontravamo l’altra Squadriglia e a volte facevamo insieme delle uscite.
Non avevamo una sede, ma ci incontravamo ogni sabato in un boschetto vicino al
campo di golf. Qui cucinavamo il nostro pranzo, poi ci arrampicavamo su un albero e
mangiavamo. Studiammo anche un sistema per issare il pranzo sull’albero.
Facevamo dei giochi di Pronto Soccorso, dove dovevamo trovare un ferito, curarlo e
trasportarlo a casa su una barella improvvisata. Ci piacevano anche i giochi di appostamento, in particolare quelli dove bisognava saltare fossi e ruscelli.
Nel 1910 decidemmo che dovevamo avere una Capitana e la sorella maggiore di una di
noi accettò questo incarico. Quando nacquero le Guide fummo molto riluttanti a cambiare il nostro nome da Scouts in Guide. Ci sembrò un passo indietro essere dei fiori
invece che degli animali e a quella età l’ideale della femminilità non ci attirava molto.
Fu così che da Corvi diventammo Primule Rosse 1».
In questo racconto di una delle prime Girl Scouts è sintetizzata la storia di uno
dei tanti tentativi di inizio spontaneo dello Scautismo Femminile o, come è più
appropriato chiamarlo, del Guidismo. Per comprendere le difficoltà incontrate da queste prime ragazze, bisogna tenere conto che agli inizi del ‘900 la mentalità della società era molto differente da quella odierna. A quel tempo non era
considerato normale che le donne lavorassero fuori casa e, anche per quelle
che erano costrette a farlo, le attività lavorative ammesse erano solo alcune e
ben definite. Ci si aspettava poi dalle ragazze che fossero tranquille, remissive,
dedite ai lavori di casa e che si occupassero di ricamo e di arte. Quando comparvero le prime Girl Scouts, il pubblico guardò piuttosto allibito queste ragazze vestite in maniera esotica con ampi cappelloni e con bastoni ricavati da
manici di scopa, con fischietti, coltelli, borracce, tascapani ornati di grandi
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ROSE KERR,
The story of the Girl Guides, 1942, pag. 47.
croci rosse, ragazze che facevano uscite all’aperto, che sapevano seguire le
tracce in un bosco o appostarsi senza farsi vedere, che sapevano come fermare un cavallo imbizzarrito o come soccorrere gli abitanti di una casa in fiamme.
Almeno inizialmente, l’accoglienza del pubblico non fu assolutamente delle
migliori e le prime Girl Scouts incontravano grosse difficoltà quando erano in
uniforme perché subivano i sarcasmi della gente e talvolta anche le insolenze
dei monelli di strada.
Il rally al Crystal Palace
Nel 1909, un anno dopo la pubblicazione di Scouting for boys e quindi della
nascita effettiva dello Scautismo, Baden Powell pensò di organizzare un raduno scout al Crystal Palace, a Londra. Nel giro di un anno gli Scouts in tutta la
Gran Bretagna erano già oltre 110.000: Baden Powell voleva incontrarli in
forma ufficiale sia per una azione di coordinamento efficace di tante iniziative
disparate e sia per fornire una dimostrazione pubblica della vitalità del nuovo
movimento.
Nella nebbiosa mattina del 4 settembre 1909 circa 10.000 Scouts si presentarono
al raduno. Ma non vi erano solo ragazzi, fra loro era presente anche un gruppetto di ragazze. Una di esse era Sybil Canadine, che nel 1909 aveva 13 anni, abitava nel quartiere londinese di Camberwell e che successivamente fu una dirigente delle Guide britanniche. Molti anni dopo Sybil Canadine raccontava: «Nel corso
dell’estate avevamo sentito gli Scouts che parlavano del raduno al Crystal Palace. Non
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Girl Scouts ispezionate da sir Francis Vane nel 1909
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avevamo nessuna autorizzazione ma siamo entrate ugualmente, vestite con cappelloni e camicie presi in prestito
dagli Scouts che non andavano al raduno.
Il 4 settembre 1909 era un giorno piuttosto freddo e nebbioso. Percorremmo a piedi le sei miglia per raggiungere il Crystal Palace perché non avevamo abbastanza
denaro per acquistare i biglietti dell’autobus.
All’ingresso un addetto ci disse che non saremmo potute entrare nel raduno. Non dicemmo nulla, ma quando
comparve un Riparto Scout passammo dall’altro lato
dell’ingresso, ci nascondemmo dietro gli Scouts che
entravano e così sgattaiolammo dentro anche noi senza
farci vedere dall’addetto. Una volta dentro, nessun potere sulla terra avrebbe potuto farci uscire.
Ci sedemmo sul bordo dell’arena, osservando quanto
Il libro di Agnes Baden Powell
avveniva in essa e le dimostrazioni fatte dagli Scouts.
Una cosa che ricordo bene erano due biciclette legate fra
loro e sulle quali era fissata una barella per portare dei feriti, barella realizzata con
bastoni scouts e cappotti.
Poi, abbastanza all’improvviso, dall’altro lato dell’arena una persona avanzò verso di
noi. Ci rendemmo conto che era Baden Powell in persona. Balzammo in piedi, facendo
cadere la panca sulla quale eravamo sedute, ed egli venne verso noi chiedendoci: “Che
cosa state facendo qui?” La nostra Capo Squadriglia 2. rispose: “Vogliamo fare la stessa cosa dei ragazzi. Vogliamo essere Girl Scouts”. Ma Baden-Powell rispose: “Non è
possibile, questo è soltanto per i ragazzi”. Pensammo che stesse per dirci di andare via,
ma invece disse: “Rifletterò su questa cosa”.
Entrammo nell’arena proprio mentre iniziava a piovere, ci unimmo agli altri e fummo
messe sul lato posteriore con alcune altre ragazze. Siamo state derise e siamo state
fischiate, ma non ce ne siamo preoccupate. Eravamo là e facevamo parte anche noi della
manifestazione e quando finirono i discorsi e fu letto il telegramma del Re, abbiamo
alzato i nostri cappelloni sui nostri bastoni ed abbiamo inneggiato al Re e poi abbiamo
fatto lo stesso inneggiando a Baden Powell 3».
Parecchi anni dopo, quando negli anni ’30 pubblicò la sua autobiografia dal
titolo: Lessons from the varsity of life 4, Baden Powell raccontò di essersi molto
stupito per questo incontro e per questa richiesta. Aggiunse che, dopo avervi
riflettuto, esaudì la richiesta di quelle ragazze e fu così che nacque il movimento delle Guide. Bisogna però dire che, forse perché erano trascorsi tanti anni, o
forse perché si fece prendere un po’ la mano da una certa creatività, Baden
Powell esagerò un po’ nel narrare la sua meraviglia. Infatti la presenza di
E.E. REYNOLDS nel suo The Scout Movement (Oxford Press, pag. 68) ci ha tramandato il nome di
quella Squadriglia londinese: le Volpi.
3
BEN SUMMERSKILL, The Observer, Sunday 30 July 2000.
4
La traduzione italiana dell’autobiografia di Baden Powell fu pubblicata nel 1947 dall’editrice
Fiordaliso con il titolo Alla scuola della vita. Attualmente il libro non è più in commercio. Al suo
posto è disponibile La mia vita come un’avventura, un libro nel quale sono stati raccolti una quantità di brani della vita di Baden Powell tratti dai suoi libri. È un’opera di collage di scritti di Baden
Powell interessante e ben fatta, ma non è la sua autobiografia originaria.
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ragazze in un raduno scout non avrebbe dovuto stupirlo molto perché, fin dai
suoi primi scritti sullo scautismo, nel 1907, aveva previsto che il metodo scout
avrebbe potuto essere utilizzato anche per le ragazze. Inoltre sulla rivista The
Scout del maggio 1908 aveva scritto un articolo dal titolo: Possono le ragazze
essere Scouts?, articolo nel quale sosteneva che le ragazze potevano trarre dallo
scautismo gli stessi vantaggi dei loro fratelli. Oltre a ciò, nella seconda edizione di Scouting for boys, del giugno 1909, Baden Powell aveva parlato anche
delle ragazze ed aveva suggerito per loro una uniforme con camicia di flanella blu e gonna dello stesso colore. Come se non bastasse, nella primavera del
1909 risultavano censite oltre seimila ragazze presso il Quartier Generale dell’associazione scout e molte di esse scrivevano a Baden Powell per avere consigli sulle loro attività. Quindi, nel raccontare la sua meraviglia nell’incontrare
delle Girl Scouts, Baden Powell calcò certamente un po’ la mano!
The Scheme for Girl Guides
Comunque l’incontro con le Girl Scouts al raduno del Crystal Palace ebbe l’effetto di spingere Baden Powell ad occuparsi delle ragazze. Però già prendersi
cura del solo ramo maschile era molto difficoltoso per lui a causa dei suoi
impegni militari che lo costringevano a viaggiare continuamente e a vivere
lontano da Londra. Occuparsi ora anche del ramo femminile, con tutte le difficoltà aggiuntive dovute anche alla visione del ruolo della donna nella società dell’epoca, rendeva ancora più arduo il suo compito.
Baden Powell parlò con la madre e la sorella di questo nuovo sviluppo dello
scautismo al femminile, chiedendo loro dei consigli. Poi iniziò a stabilire delle
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Agnes Baden Powell ad un campo
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linee di azione, la prima delle quali fu di creare per le ragazze un movimento
completamente staccato e totalmente indipendente da quello per i ragazzi.
Sul numero di ottobre 1909 della Headquarters Gazette Baden Powell fece pubblicare un avviso nel quale si diceva che le Girl Scouts avrebbero dovuto registrarsi direttamente presso il Quartier Generale e non presso i Commissariati
locali, come avveniva per i ragazzi.
Il mese successivo la Headquarters Gazette riportava un lungo documento di
Baden Powell, il primo che egli scrisse specificamente per le ragazze, dal titolo: The Scheme for Girl Guides.
Lo Scheme era suddiviso in 5 paragrafi così intitolati: Un suggerimento per la formazione del carattere delle ragazze, Come iniziare la formazione, Motivi per istituire le
Girl Guides, Formazione e organizzazione, Suggerimenti pratici per l’organizzazione.
Inoltre si comunicava che, a partire dal 16 novembre 1909, lo Scheme sarebbe
stato disponibile al prezzo di 3 pence (circa un paio di Euro attuali).
Nello Scheme Baden Powell denunciava la decadenza nella nazione britannica
e sosteneva l’importanza della educazione sia dei ragazzi che delle ragazze.
L’influenza delle donne era molto importante perché esse dovevano saper
essere le compagne degli uomini e non le loro bambole. Inoltre Baden Powell
confessava che fino a quel momento non aveva ancora incoraggiato lo scautismo femminile perché per le ragazze non credeva possibile attuare il sistema
utilizzato con i ragazzi, i quali da soli avevano trovato degli adulti come capi
e questi, a loro volta, avevano formato dei Commissariati per una migliore
organizzazione del Movimento a livello locale. Secondo Baden Powell per le
ragazze bisognava invece utilizzare il metodo inverso e quindi era preferibile
che venissero prima formati dei Commissariati da signore interessate al
Guidismo. Queste signore avrebbero poi dovuto trovare altre signore, o signorine, più giovani che sarebbero state le Capo (denominate Captains, Capitane)
dei Riparti Guide (chiamati Companies, Compagnie).
Per le attività Baden Powell consigliava le stesse linee generali di quelle dei
ragazzi, con adattamenti dovuti alle caratteristiche femminili, e suggeriva la
lettura di Scouting for boys e di Scout games. Seguivano le indicazioni per le uniformi, i distintivi di Classe, le Specialità. Queste ultime erano le stesse previste
per gli Scouts ma, accanto ad esse, venivano introdotte anche alcune nuove
Specialità più femminili come la puericultura, l’assistenza ospedaliera, la cucina, ecc. Per le Squadriglie di Guide erano previsti nomi di fiori e non di animali come per gli Scouts. L’età per le Guide era da 12 a 16 anni, per le Capo
Squadriglia e le Vici l’età era da 15 a 18 anni e per le Capitane era richiesta
un’età maggiore di 21 anni.
Come distintivo continuava ad essere utilizzato il giglio, lo stesso degli Scouts,
che fu cambiato nel trifoglio dopo qualche tempo.
L’accoglienza allo Scheme
La prima novità dello Scheme consisteva nel nome, non più Girl Scouts ma Girl
Guides. Dopo qualche esitazione, Baden Powell aveva deciso per la denominazione di Guide, ispirandosi ai soldati dell’omonimo corpo dell’esercito britannico in India, conosciuti per le loro capacità, il loro talento nelle difficoltà, il
loro entusiasmo e il loro coraggio 5. Non volle utilizzare il termine Girl Scouts
perché, come ebbe a scrivere, l’uso di tale termine «significherebbe nient’altro
che l’imitazione del movimento maschile, senza uno scopo e un’idea propri ed
inviterebbe le ragazze a conformarsi ad un modello estraneo anziché a creare
una propria identità 6».
Il nuovo nome però non fu accettato con molto entusiasmo dalle Girl Scouts
esistenti, le quali non apprezzarono nemmeno l’inserimento di attività quali la
puericultura e i lavori domestici. Un’altra cosa non gradita dalle ragazze fu il
dover rinunciare a nomi di animali e designare le Squadriglie con nomi di
fiori. Raccontava a questo proposito una delle prime Girl Scouts del Riparto
Mayfair 1º: «Quando iniziarono le Guide, noi rifiutammo di unirci ad esse.
Facevamo parte delle Squadriglie Pavoni e Canguri e non volevamo essere
delle Squadriglie Rose Bianche e Mughetti!». Questo caso non fu certamente
l’unico, perché furono numerosi i Riparti di Girl Scouts recalcitranti a divenire
Girl Guides. Negli Stati Uniti la denominazione di Baden Powell non è mai
stata adottata e ancora oggi l’appellativo è Girl Scouts.
L’organizzazione
Baden Powell vedeva lo sviluppo del movimento femminile con gioia, ma
anche con una certa preoccupazione personale. Come abbiamo visto, a causa
dei suoi impegni militari, riusciva con molta fatica ad occuparsi degli Scouts e
non aveva il tempo per seguire anche le Guide.
Ma non fu solo una preoccupazione di tempo che spinse Baden Powell a non
occuparsi direttamente delle Guide, fu soprattutto il desiderio che un movimento per le ragazze avesse una conduzione femminile. Baden Powell chiese
a sua sorella Agnese di interessarsi delle Guide. Inizialmente fu molto contento del lavoro della sorella e di vederle imprimere un approccio molto femminile alla nascente organizzazione. Le difficoltà fra i due purtroppo sarebbero
nate alcuni anni dopo.
Agnese, di un anno più giovane del fratello, aveva allora 52 anni, non era sposata ed era la tipica signorina educata secondo i criteri della buona società dell’epoca vittoriana: suonava molto bene l’organo, il pianoforte e il violoncello,
era esperta di natura, di storia naturale, di astronomia e curava personalmente un piccolo allevamento di api. Iniziò con molta buona volontà il suo nuovo
incarico nell’aprile 1910, divenne Presidente della nuova associazione, mise in
piedi un Comitato Organizzatore del quale chiamò a far parte nobildonne e
dame della buona società. Con un prestito di 100 sterline, che le fece l’associazione scout, affittò una stanza come sede, dove mise in piedi un piccolo ufficio
per la nuova associazione delle Guide 7.
Ma, nonostante la buona volontà delle dirigenti, il movimento delle Guide non
aveva un indirizzo metodologico chiaro ed era privo di un suo libro di base.
Per supplire a questa mancanza, nel maggio 1912 Agnese pubblicò il manuale
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Girl Guiding, C. Arthur Pearson ltd, 1938, pag. 38.
Jamboree, ottobre 1921, pag. 105.
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TIM JEAL, Baden Powell, Pimlico, pag. 472 e seguenti.
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BADEN POWELL,
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Guide del Wimbledon 1° nel 1913
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How Girls can help to build up the Empire (Come le ragazze possono aiutare a costruire l’Impero). Era un adattamento di Scouting for boys dove Agnese, con la collaborazione del fratello, aveva eliminato diversi capitoli del libro, aveva sostituito personaggi femminili a quelli maschili ed aveva introdotto nuovi capitoli riguardanti la puericultura, la cura dei malati, l’economia domestica e altre
occupazioni più tipicamente femminili. Anche se Agnese vi aveva profuso
tutte le sue capacità, era evidente che si trattava di un riadattamento e non di
un’opera originale.
Le difficoltà
Il 30 ottobre 1912 Baden Powell, all’età di 55 anni, sposò Olave St Clair Soames,
di ben 32 anni più giovane di lui. Nei primi tempi Olave si tenne in disparte
dal movimento delle Guide.
Però Baden Powell iniziò, poco a poco, a rendersi conto che l’organizzazione
messa in piedi da Agnese era piuttosto carente perché mancavano linee chiare, mancava una struttura associativa efficiente e il Comitato Organizzatore
era formato da anziane signore con una tipica mentalità vittoriana e quindi
poco adatte a comprendere e ad applicare la rivoluzione pedagogica ideata da
Baden Powell.
Nel 1914 era scoppiata la Prima Guerra Mondiale ma, almeno agli inizi, l’associazione delle Guide non si dimostrò né pronta né capace di fornire dei validi
servizi ausiliari per sostenere lo sforzo bellico della nazione, come invece
aveva fatto l’associazione degli Scouts.
Baden Powell iniziò a ricevere lettere e messaggi da tutta
la Gran Bretagna con il pressante invito di fare qualcosa
per il movimento delle Guide 8. Per cercare di risolvere la
situazione, Baden Powell convinse sua moglie ad offrire
la sua collaborazione al Comitato Organizzatore, ma l’offerta fu rifiutata, a nome del Comitato, da lady LumleyHolland, anziana vedova di un generale. Baden Powell
si rese conto allora che era necessario riorganizzare il
Comitato, cosa che fece con abilità e mano ferma, riuscendo a sostituire parecchie persone e assumendo egli
stesso la carica di Chairman. Il nuovo Comitato iniziò una
ristrutturazione dell’associazione, creando delle struttu- Lady Olave nel 1915
re locali affidate a Commissarie di Contea e di Distretto.
Nel giugno 1916 Baden Powell chiese al nuovo Comitato Organizzatore di assegnare un incarico ad Olave e questa fu allora nominata Commissaria per la
Contea del Sussex. Mise molto impegno nel suo nuovo incarico, dimostrando
buone doti organizzative. Un anno dopo, alla Conferenza delle Commissarie,
Olave fu nominata Commissaria Capo, con l’incarico di far applicare a livello
nazionale il lavoro che aveva effettuato nella propria Contea. Nel febbraio 1918
Olave fu eletta Capo Guida 9.
All’ascesa di Olave corrispose una graduale messa da parte di Agnese. Purtroppo la cronaca dovette registrare anche diversi dissapori ed episodi sgradevoli accaduti fra Agnese, il fratello e Olave 10. Nel 1918, fu pubblicato Girl
Guiding, un libro scritto interamente da Baden Powell, basato sulle esperienze
condotte fino a quel momento, un libro che forniva quindi un indirizzo più
solido e più chiaro del precedente libro scritto da Agnese.
Le Guide
Molti anni dopo miss Vienne Raschen, Capitana del Birkenhead 1º raccontava i
suoi primi anni di Guidismo: «A quei tempi stavamo molto tempo all’aria aperta e le attività al chiuso erano solo per i giorni di pioggia. Esplorazioni, giochi
di tracce e ogni tipo di segnalazione con messaggi scritti in codice erano molto
popolari. Quando andavamo fuori eravamo molto attente a trovare le occasioni per compiere la nostra Buona Azione e rimanevamo molto deluse se non ne
capitava nessuna11».
Molto apprezzati dalle ragazze erano poi i segni segreti, fra cui la stretta di
mano sinistra e le parole d’ordine per riconoscersi fra Guide in maniera riservata senza dare nell’occhio ad estranei. Tutte queste cose venivano confidate
alla Guida solo al momento della Promessa 12.
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OLAVE BADEN POWELL, Window on my heart, Hodder and Stoughton, 1978, pag. 124.
WILLIAM HILLCOURT with OLAVE, LADY BADEN POWELL, Baden Powell – The two lives of
a hero, 1964,
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pag. 353.
TIM JEAL, Baden Powell, Pimlico,
ROSE KERR, op. cit., pag. 41.
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ROSE KERR, op. cit., pag. 95.
10
pag. 475 e seguenti.
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Le Brownies
Le Brownies
Verso il 1914 si fecero pressanti le richieste delle bambine più piccole che volevano divenire anche loro Guide. Il Comitato Organizzatore, guidato da
Agnese, decise di chiamarle Rosebuds (Boccioli di rosa) che poi sarebbero fiorite
e diventate Rose. L’uniforme era blu, come quella delle Guide, con nastri
azzurri per i capelli. Ma la denominazione di Boccioli di rosa non piacque molto
alle bambine. Nel dicembre 1915 il Comitato Organizzatore pubblicò il primo
regolamento. Le bambine erano organizzate in Patrols (Pattuglie), ciascuna
delle quali aveva il nome di un albero tipico inglese. A capo della Pattuglia era
posta una Guida selezionata ed efficiente. Due o più Pattuglie formavano una
Compagnia guidata da una Company Leader di almeno 17 anni di età 13. Però
non fu facile trovare delle Guide e delle Company Leaders che volessero occuparsi delle Rosebuds e quindi si dovettero cercare ragazze dall’esterno, ma queste spesso erano molto inesperte. Per cui spesso le attività proposte o erano
una brutta copia di quelle delle Guide oppure era un semplice stare insieme
come in un ricreatorio.
Nel gennaio 1915 fu bandito un concorso per trovare un nome differente da
Rosebuds, furono proposti nomi come Allodole, Boccioli, Bantams, Api, ma nessuno di essi piacque. Alla fine Baden Powell intervenne con il suo abituale
talento, suggerendo il nome di Brownie, un folletto buono, tipico della tradizione popolare inglese, che fa piccoli favori alle donne di casa che sono in difficoltà nei lavori domestici. L’uniforme divenne marrone e il distintivo era costi-
13
XII
ROSE KERR,
op. cit., pag. 148.
tuito una ghianda con sovraimpressa la lettera B. Quando la Brownie conquistava la Seconda Classe alla ghianda si aggiungevano le foglie, mentre per la
Prima Classe si aggiungeva il motto LAH (Lend a hand, Dai una mano). Come
base per le attività e l’ambientazione della Branca fu presa la storia, scritta da
Juliana Horatia Ewing, di Tommy, Betty e il Saggio Gufo Bruno.
Poco a poco, anche ispirandosi alle esperienze della Branca parallela dei Lupetti, certamente una delle migliori realizzazioni pedagogiche di Baden Powell, le
Company Leader diciassettenni scomparvero e il Gufo Bruno ne prese il posto, così come scomparve la Pattuglia diretta da una Guida e fu sostituita dalla Sestiglia
(Six) affidata ad una Brownie. Oltre a ciò, fu molto importante l’azione di una
abile Commissaria Nazionale, Rachel Heath, la quale seppe proporre attività e
programmi maggiormente adatti ed attraenti per le bambine.
Le Rangers
Dopo qualche anno sorse l’interrogativo delle Guide più grandi. Intorno al
1916-17 alcune Capo iniziarono a formare delle Squadriglie composte esclusivamente da Guide di oltre 16 anni. Poi, dalle Squadriglie si passò ad intere
Compagnie formate da Guide maggiori di 16 anni. Inizialmente la denominazione fu Senior Guides. Nel 1919, fu proposto di adottare per la terza Branca il
nome di Citizen Guide (Guide Cittadine), ma la proposta suscitò una pioggia di
proteste. Una capo scrisse addirittura che questo termine le ricordava gli eccessi terribili della Rivoluzione francese. Furono proposti altri nomi ma nessuno
di essi ebbe successo. Allora Rose Kerr, che era stata incaricata di occuparsi
della nuova Branca, pose il quesito a Baden Powell. Questi le rispose che,
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Danza del Distretto Boston – Lincolnshire
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Lady Olave al campo internazionale a Foxlease nel 1924
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quando era stata scelta la denominazione per la terza Branca maschile, erano
stati proposti due nomi: Rover e Ranger ed era stato scelto Rover. Perché non
adottare Ranger per la terza Branca femminile? Il termine Ranger piacque, fu
proposto alla conferenza delle Commissarie di Contea del luglio 1920, fu accettato e divenne così ufficiale.
Le Capo
Un altro problema che si presentò alle dirigenti dell’associazione fu la formazione delle Capo (le Capitane). Agli inizi, chi voleva organizzare una
Compagnia di Guide leggeva How Girls can help to build up the Empire e con
molta buona volontà iniziava le attività con le ragazze.
Però ci si accorse presto che questo non era sufficiente e si iniziò ad organizzare dei corsi, il primo dei quali fu tenuto nel 1914 da miss Helen Malcolm. I corsi
erano effettuati sia sotto forma di campi e sia al chiuso. Nel 1915, la sede centrale affidò l’incarico dei corsi alla signora Blyth che effettuò il primo campo dal
28 agosto al 15 settembre a Windy Sayles, vicino Boxmoore. Il programma comprendeva cucina con la pentola in una scatola con segatura, lavanderia, cucina
per ammalati, studio delle proprietà medicinali delle piante comuni, tiro con il
fucile e con il fucile ad aria compressa, chiacchierate al fuoco di bivacco, costruzione di ponti, mungitura del latte e lavorazione del burro e della panna.
Mrs. Blyth organizzò poi un altro corso a Londra al nº 8 di Kinnerton Street, in
una casa vuota messa a disposizione da una delle dame del Comitato Organizzatore delle Guide. La scuola prese il nome di The Girl Guide Officers’ Training
School, la cui sigla era G.G.O.T.S. Le giovani capo, giocando con la sigla, iniziarono a chiamarsi The Goats, che in inglese significa le capre 14. Il corso iniziò martedì 12 ottobre 1915 e proseguì per numerose settimane con incontri sempre di
martedì. A ciascun incontro, che iniziava alle 10 di mattina e durava tutta la
giornata, una delle allieve a turno fungeva da Capo Compagnia ed era responsabile del buon funzionamento e dell’allegria durante tutto il giorno. Al
termine della giornata ogni allieva scriveva due osservazioni, una positiva e
una negativa. Tutte le osservazioni venivano lette alla fine della riunione.
Il sistema di formazione fu migliorato con gli anni, ma nell’associazione delle
Guide non fu mai organizzato un brevetto internazionale analogo a quello che
Baden Powell aveva ideato per i capi degli Scouts, con il campo di Gilwell, e
che fu adottato in tutto il mondo.
La diffusione nel mondo
Il Guidismo si diffuse nel mondo quasi con la stessa rapidità dello Scautismo.
Nel 1910 iniziarono i primi Riparti Guide in Danimarca, in Finlandia, in Canada e in Sudafrica. Nel 1911 vi fu l’inizio in Olanda e in Svezia e nel 1912 in altre
nazioni fra cui anche l’Italia con l’Unione Nazionale Giovinette Esploratrici Italiane (U.N.G.E.I.), il ramo femminile del C.N.G.E.I. 15
Nel febbraio 1919 Olave Baden Powell diede vita ad un Consiglio Internazionale del quale fu la Presidente e per il quale scelse come Vice Presidente Rose
Kerr, donna dinamica che parlava correntemente sei lingue ed aveva amicizie
in tutto il mondo. Il Comitato era del tutto ufficioso e il suo scopo non era di
propagandare o di insegnare il Guidismo, ma semplicemente di raccogliere
informazioni sulle associazioni di Guide esistenti, che a quell’epoca erano già
una trentina.
Nel 1920 il Comitato organizzò un primo incontro ad Oxford al quale parteciparono le rappresentanti di quindici associazioni nazionali 16, seguito da altri
incontri. Nel 1928, a Parad in Ungheria, le rappresentanti delle diverse nazioni decisero di dare vita alla World Association of the Girl Guides and Girl Scouts,
abbreviata in WAGGGS 17. (Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici,
AMGE). Presidente della WAGGGS fu eletta Rose Kerr, mentre Olave Baden
Powell fu acclamata Capo Guida del Mondo 18.
La WAGGGS (o AMGE) esiste tuttora, accoglie solo associazioni femminili e
conta circa diecimilioni di membri, al contrario dell’organizzazione mondiale
degli Scouts (WOSM o OMMS) che invece accoglie sia associazioni maschili
che associazioni miste e conta circa 28 milioni di membri.
Attilio Grieco
op. cit., pag. 227.
L’U.N.G.E.I. è stata assorbita all’interno del Corpo Nazionale con la riforma dello Statuto del
C.N.G.E.I. nel 1976.
16
WAGGGS, Trefoil round the world, 1986, pag. 4.
17
ROSE KERR, op. cit., pag. 247.
18
OLAVE BADEN POWELL, Window on my heart, Hodder and Stoughton, 1978, pag. 1.
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ROSE KERR,
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