il_fatto_quotidiano_21-11-2016

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il_fatto_quotidiano_21-11-2016
2 » LA GIORNATA
Diario
S
ono basita”. Solo basita? “No, anche incazzata, ma preferisco iniziare con toni pacati e
ragionevoli per spiegare una
vicenda assurda”.
Va bene onorevole Giorgia
Meloni, allora partiamo
dall’inizio per capire cosa è
accaduto con Denis Verdini...
ROMA, GIUBILEO
GERMANIA
Chiusa la Porta Santa:
100mila fedeli presenti
Merkel: “Mi ricandido
per il quarto mandato"
SI È CHIUSO ieri il Giubileo straordinario della misericordia proclamato un anno fa da Papa Francesco. Il pontefice ha serrato i battenti della porta
santa di San Pietro, di fronte alle più alte cariche
dello Stato e a una folla di circa centomila fedeli.
Alla cerimonia di ieri invece non ha partecipato il
Papa emerito Benedetto XVI. Monsignor Fisichella ha riconosciuto che l’Anno Santo non ha mobilitato “numeri da record”, ma ha rifiutato la definizione di “Giubileo flop”.
IL MIO OBIETTIVO sarà tenere insieme la società
tedesca e scongiurare l’odio”. Con queste parole Angela Merkel ha ufficializzato il suo nuovo impegno
alla guida della Cdu come candidata alla cancelleria.
Correrà quindi per il quarto mandato consecutivo:
“Viviamo una fase storica poco sicura, saremo attaccati dalla destra – ha detto la Merkel – per questo
ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza
in una campagna elettorale che sarà molto difficile”.
Le elezioni federali si svolgeranno nel 2017.
Giorgia Meloni “Rai 2 non manda in onda il mio faccia a faccia con Denis,
non lo vogliono in tv: poi sarebbe difficile dire che siamo noi l’accozzaglia...”
L’INTERVISTA
» ALESSANDRO FERRUCCI
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 21 Novembre 2016
“Oscurato il dibattito
con Verdini: per loro
è un impresentabile”
Qualcuno l’ha chiamata per
ulteriori informazioni o
semplici scuse?
No, ancora aspetto. Ma in Rai
c’è qualcuno esterno alla televisione che secondo me interviene sulla programmazione e dice: questo va bene,
questo meglio di no. Neanche
in Corea del Nord accadono
cose del genere.
Molto british.
Esatto, niente corpo a corpo,
nessuna possibilità di interagire.
E come dice lei: Verdini non
appare molto.
Lo tengono nascosto, non gli
conviene mostrarlo, stride
con il messaggio di Renzi
quando dice: “Sono un’a ccozzaglia contro di me”.
A lei tocca il faccia a faccia
con il leader di Ala...
E accetto pure con molto piacere, in fin dei conti non si vede mai in televisione, quando
è uno dei grandi responsabili
di questo referendum.
Sì, certo. Poi mi dicono: “Andrà in onda nei prossimi giorni”. Bene, aspetto, ma niente.
“No, rimandato”, insistono.
Ma non accade nulla.
Quindi?
Passano due settimane e ricevo una telefonata dalla redazione del Tg2 dove esordiscono con un “scusi, c’è stato
IL PERSONAGGIO
Ora cosa ha combinato il ministro?
na forza accreditata del 5 per
cento.
Qualche settimana fa vengo
contattata dal Tg2, mi chiedono la disponibilità per un
confronto sul referendum da
trasmettere alla fine del telegiornale: otto minuti di trasmissione, quaranta secondi
a testa per ogni risposta, telecamera fissa. Ovviamente
un esponente del Sì contro uno del No.
Quindi l’incontro avviene.
preferiscono personaggi delle prima repubblica, o anche
precedenti all’Unità d’Italia,
per poter dimostrare che loro
sono il nuovo, loro sono il futuro. Anche la Boschi...
Ha mai vissuto una campagna elettorale così?
un problema”.
Quale?
Mi spiegano che hanno deciso di cambiare il palinsesto,
che avevano troppi confronti
registrati, e che hanno sorteggiato quale mandare in
onda e quale cancellare definitivamente.
La riffa del referendum.
Eh, ma ci rendiamo conto?
No, la domanda è nostra: ci
rendiamo conto?
Una situazione del genere
non mi era mai capitata, e
pensi: era l’unica volta di Fratelli d’Italia coinvolti nel dibattito tra Sì e No. Finalmente potevamo dire perché siamo contrari, quando siamo u-
Il confronto
censurato
Giorgia Meloni e Denis
Verdini protagonisti del
dibattito non
trasmesso
Mai! Una slealtà tanto evidente mi risulta inedita. Andate a vedere lo spot trasmesso dalla Rai, è un perenne
messaggio subliminale per il
Sì. Eppoi lo sa quanti dibattiti
mi hanno annullato con esponenti del Pd?
Quanti?
In continuazione, non vogliono confrontarsi con una
quarantenne che dice No,
L’ha mai vista in un dibattito
televisivo contro una donna?
Lei predilige gli uomini, e
sempre di una certa età. Il discorso è sempre quello di prima.
Torniamo a Verdini: come è
andato il confronto con lui?
Non ne usciva molto bene, secondo me anche per questo
hanno deciso di tagliarlo, ma
ho deciso che pubblicherò il
Stanno evitando
il confronto con
una donna giovane,
preferiscono sfidare
personaggi della
Prima Repubblica
nostro incontro, per fortuna
ho una mia registrazione. E
non mi fermo qui.
Cosa, ancora?
La vicenda non si può concludere così, presenterò un’interrogazione parlamentare,
io voglio delle risposte.
Parigi
F
rançois Fillon è la sorpresa. Il suo vantaggio è netto.
Si qualifica per il ballottaggio
contro Alain Juppé: Nicolas
Sarkozy è eliminato. I risultati definitivi dello scrutinio arriveranno nella notte, ma tutto fa pensare che sia questa la
sfida a sorpresa che si profila
al termine del primo turno
delle primarie del centrodestra per nominare il candidato per l’Eliseo. Una sfida imprevedibile fino a qualche
giorno fa, che ha il gusto della
sconfitta più amara per Sarkozy. L’ex presidente, battuto
da François Hollande nel
2012, era tornato sulla scena
politica due anni e mezzo do-
IL PADRE
COSTITUENTE
Denis
Verdini, forte
praticamente
in tutti
i governi,
è l’uomo
del patto
del Nazareno.
Plurindagato,
è entrato in
maggioranza
con la fusione
di alcuni
montiani
con il suo
partito Ala. È
tra i principali
sostenitori
della riforma
n
LEADER
FDI
Giorgia
Meloni,
parlamentare
alla guida
di Fratelli
D’Italia.
Da tempo
schierata
per il no alla
riforma
costituzionale
n
Twitter: @A_Ferrucci
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Primarie Repubblicani L’ex presidente a un passo dall’esclusione dal ballottaggio. Domina Fillon
Adieu Sarkozy: la Francia sceglie l’anti-Le Pen
» LUANA DE MICCO
La scheda
po con un solo obiettivo: ri- 22 i risultati parziali (su circa
prendersi l’Eliseo nel 2017. il del 50% dei voti), hanno deMa non ha saputo convincere cretato la sua fine: Fillon era
nemmeno la sua famiglia po- in testa con il 43,5%, secondo
litica che fosse lui l’uomo Juppé con il 27,6% poi Sarkoprovvidenziale per salvare la zy col 22,1%. Se la presenza di
Juppé al ballottaggio di doFrancia.
L’atmosfera è diventata su- menica prossima non era mai
stata messa in
bito febbrile ieri
dubbio, nessuno
sera nel suo
si aspettava l’aquartier generascesa del “terzo
le in rue de l’Université, a Parigi. Risultati parziali uomo”.
Sarkozy è arriva- Nicolas si ferma
FILLON è riuscito
to presto, poco
in un sorpasso
dopo le 19, orario al 22,1%, mentre
che fino a ieri
di chiusura delle il vincitore
molti osservatori
urne, per convoc o n si d e r a va n o
care una riunio- supera il 43
impossibile.
n e s t r a t e g i c a Alle urne tanti
Juppé, il sinfuori programelettori di sinistra daco di Bordema con i suoi.
aux, non è più il
Attorno alle
VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTWVkaWFzZXQjIyNlbnJpY28ubGF1cmVsbGlAbWVkaWFzZXQuaXQjIyNJbCBGYXR0byBRdW90aWRpYW5vIyMjMjEtMTEtMjAxNiMjIzIwMTYtMTEtMjFUMDg6MzU6NDJaIyMjVkVS
grande favorito per il ballottaggio di domenica prossima.
In un paio di settimane Fillon
ha guadagnato una decina di
punti. L’ultimo dibattito televisivo è stato decisivo. Per cinque anni è stato il premier
quasi invisibile di Sarkozy.
L’uomo ombra dell’iper-presidente oggi si prende la sua rivincita. Dopo tre mesi di campagna, tre dibattiti televisivi e
una carrellata di meeting, la
partecipazione alle urne è stata da record: circa 4 milioni di
persone si sono recate nei
10mila seggi aperti in tutta la
Francia, di cui 313 a Parigi.
Nella capitale, a Marsiglia,
Lione, Orléans, si sono registrate file anche di un’ora per
infilare la scheda nell’urna.
Il timore dell’ascesa del
Front National e la delusione
per il governo socialista di
Hollande hanno convinto anche tanti elettori di sinistra (il
15% dei votanti circa) ad andare a fare la loro scelta a destra. Sanno che il vincitore di
questo scrutinio dovrà probabilmente confrontarsi al ballottaggio delle elezioni presidenziali di primavera con la
frontista Marine Le Pen e forse diventare il prossimo presidente della Repubblica. Allora si sono messi in fila, hanno versato un contributo di 2
euro, firmato a malincuore la
dichiazione di adesione ai valori del centro-destra, come era richiesto a tutti i votanti, e
scelto il meno peggio. Che non
sarà Nicolas Sarkozy.
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I protagonisti
L’ex primo ministro Francois Fillon, l’ex
presidente Nicolas Sarkozy,
il ministro Alain Juppe
Reuters