dicembre 2014 - "N. Copernico" Prato

Transcript

dicembre 2014 - "N. Copernico" Prato
S
INTOMI
NUMERO 44
DICEMBRE 2014
La strage di Peshawar
In lingua pashtun “talebani” significa “studenti”; e in origine questo erano i talebani
(Segue a pagina 4)
Koperation
Con questa nuova sezione di
Sintomi inizia ufficialmente
un progetto di cooperazione
con i giornalini dei licei
Cicognini e Forteguerri
Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà
Sintomi natalizi
Cinque ragazzi spinti a suonare da un amore
condiviso per la musica e uniti in una band da una
forte amicizia. (Segue a pag. 6)
(Vedi pagina 16)
(Segue a pag. 8)
Cosa succede quando si
mettono insieme una
suora, una madre superiora
e quattro giovani donne?
Che Dio ci aiuti! (segue a
Universi paralleli:
fisica o fantascienza?
Gli universi paralleli,
incredibile ma vero,
potrebbero (il condizionale
è d’obbligo) non essere
esclusivamente un luogo
comune dei romanzi di
fantascienza. (Segue a pag.11)
pag.12)
Hunger Games: Il
canto della rivolta—
Parte I
Il libro del mese
Questo mese si parlerà di
uno dei romanzi di
Charlotte Bronte dal titolo
“Jane Eyre”, ambientato
nell’Inghilterra del XIX
secolo. (Segue a pag. 13)
Biscotti di Natale
(vedi pagina 15)
Ruzzle
Ecco anche su Sintomi il
popolare gioco di parole!
Quante ne riuscite a
vedere?
La vignetta
(vedi pagina 17)
Che Dio ci aiuti!
Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono
veramente?
Quando solitamente vogliamo parlare dei rom e dei
sinti usiamo erroneamente la parola ZINGARO, ma c'è
una netta distinzione tra queste due culture (Segue a
pag.5)
Katniss Everdeen
(Jennifer Lawrence) è
sopravvissuta ai suoi
secondi Hunger Games.
Più o meno. Mentre il suo
corpo è guarito, la sua
mente è piena di dolore e
senso di colpa (Segue a
pag.11)
Quanto amore
mettiamo in quello
che facciamo?
Giunto al terzo anno del
liceo scientifico mi sono
spesso fermato a
pensare e mi sono
chiesto quanto senso
avesse studiare e se lo
stessi facendo con amore
o fosse soltanto un peso,
un dovere a cui
adempiere e nient’altro
(Segua a pag.14)
Indice
EDITORIALE di Sara Bichicchi ............................................................................................................................................................... 3
ATTUALITA’
La strage di Peshawar di Sara Relli ................................................................................................................................................................4
COPERNICO
- Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente? di Bianca De Maria, Martina Sechi, Ylenia
Sfragano .....................................................................................................................................................................................................................5
- Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà di Virginia Gelli....................................................................................................................6
- Il Copeinforma di Valentina Saccomando .................................................................................................................................................7
VOCI DEL PASSATO
La mia esperienza universitaria di Ilaria Martini .....................................................................................................................................8
KOPERATION
- News dal Forteguerri di Lorenzo Vannucci .............................................................................................................................................
- Australian match di Federica Bigazzi ........................................................................................................................................................9
RUBRICHE
NUOVE TECNOLOGIE:
- Il MIT presenta il ghepardo robot di Iman Seradouni.......................................................................................................................10
- Immaginiamo il futuro di Demetra Gregoriadi ....................................................................................................................................
SCIENZA:
- Universi paralleli: fisica o fantascienza? di Sara Bichicchi .............................................................................................................11
FILM:
- Hunger Games: Il canto della rivolta—Parte I di Marta Massenzi ..............................................................................................
SERIE TV:
- Che Dio ci aiuti! di Sadà Niamat .................................................................................................................................................................12
SPORT:
- Che cos’è successo in questi 2014? di Fabrizio Taricone ................................................................................................................13
LIBRI:
- Il libro del mese di Valentina Saccomando .............................................................................................................................................
QUOTIDIANITA’:
- Quanto amore mettiamo in quello che facciamo? di Alessandro Tacconelli .......................................................................... 14
VIDEOGIOCHI:
- Assansin’s creed Rogue di Alessandra Santoni ....................................................................................................................................
VIAGGI:
- Toda joia toda beleza di Anonimo ............................................................................................................................................................15
RICETTE:
- Biscotti di Natale di Alice Frediani .............................................................................................................................................................
SINTOMI NATALIZI
- Un Natale, diverse usanze nel mondo di Fabiola Benedetti ..........................................................................................................16
- Elatan Noub di Silvia Mazzei .........................................................................................................................................................................
LA VIGNETTA
di Stefano Ciapini ..........................................................................................................................................................17
WONDERWALL di Alessandra Santoni ..............................................................................................................................................18
ENIGMISTICA
- IL CRUCIVERBA di Maria Huynh ...............................................................................................................................................................19
- GIOCHI DI LOGICA di Andrea Faggi ........................................................................................................................................................20
- RUZZLE a cura di Valentina Saccomando ............................................................................................................................................21
VOLANTINO .OFFICINA GIOVANI .................................................................................................................................................................
2
P
EDITORIALE
agina bianca.
E’ probabilmente l’acerrima nemica di molti scrittori (o aspiranti tali), i quali, durante gli irritanti periodi
di blocco, quando il canale delle idee è arido, fissano il foglio in modo assai più truce di quanto fa Tom
con Jerry, dopo che questo ha disinnescato una delle sue trappole. La tentazione di lasciare la carta
immacolata talvolta è forte, però se si tratta dell’editoriale di un giornale scolastico il tutto si complica un po’. Una
pagina vuota sicuramente attirerebbe l’attenzione e i nostri venticinque lettori vi dedicherebbero più attenzione
di quanto stanno facendo con queste righe, però sarebbe muta, priva di personalità, proprio ciò che Sintomi non
deve essere. Ecco perché voglio assolutamente riempirla con qualcosa.
Potrei stilare una lista dei principali fatti di cronaca avvenuti nel mese di dicembre, ma ci sono già i telegiornali
che se ne occupano a sufficienza, oppure potrei lanciarmi in un discorso a chi sta dall’altra parte del foglio
(sempre che ci sia qualcuno), però per quello dovrei rintracciare la mia musa e credo che nemmeno “Chi l’ha
visto?” la troverebbe, perciò ho deciso di prendere spunto da qualcosa di più bislacco: un brainstorming.
Letteralmente “tempesta (storming) di cervelli (brain)”, un brainstorming consiste nel partire da una parola,
oppure da un concetto, e lasciare fluire tutte le idee che suscita. Nel nostro caso partiremo proprio da quel colore
che abbiamo detto non essere adatto alla prima pagina di Sintomi: il bianco.
Il bianco può avere tanti significati, può rappresentare pace, purezza o anche resa, come quella di molti studenti
di fronte al compito di matematica lasciato candido, ma a dicembre, dopo circa un mese di attesa e conteggio dei
giorni mancanti alle vacanze, ricorda soprattutto la neve e il Natale. Questa festa è sempre tanto attesa e pure
sfogliando Sintomi (non andate subito al cruciverba!) troverete articoli a tema e la vignetta natalizia, però per noi
liceali purtroppo ha perso un po’della sua magia, perché, per il classico rapporto di amore - odio (spesso più odio
che amore) che ci lega alla nostra scuola, noi lo aspettiamo in primo luogo per poter passare due settimane
lontano dal Copernico. Quando eravamo piccoli, invece, era tutto diverso, già settimane prima del venticinque
dicembre eravamo in fibrillazione, addobbavamo con entusiasmo l’albero, tornavamo da scuola con tanti lavoretti
di Natale e ci mettevamo d’impegno per scrivere la fantomatica letterina. Se la compilassimo adesso,
probabilmente dovremmo spedirla a Harry Potter piuttosto che a Babba Natale, perché potrebbe comprendere
desideri come pozioni che rendono super intelligenti o intrugli che costringono gli insegnanti a letto per almeno
un mese, ovvero oggetti più pertinenti alla scorta di Severus Piton che al laboratorio del simpatico signore in
rosso.
Ma vi ricordate quando i genitori ci dicevano di stare buoni, altrimenti non avremmo ricevuto nulla? Ecco, non vi
siete mai chiesti perché, anziché dirlo solo a noi, non facevano i bravi pure loro? In fondo un bambino al massimo
può fregare la merenda a un compagno di classe, mentre gli adulti, come già gli adolescenti, possono discriminare,
escludere, deridere, quindi è abbastanza evidente a chi un piccolo esame di coscienza ogni tanto non farebbe
male, e quale occasione migliore dell’anno che sta per sopraggiungere per fare qualche proposito? In occasione
del primo gennaio di solito si sprecano le ultime parole famose “Quest’anno studierò con regolarità, non mi
ridurrò al giorno prima del compito”, oppure “Aiuterò i miei con i lavori di casa, non poltrirò sul divano”, che il
più delle volte puntualmente vengono disattese, perciò perché non cercare di fare dei propositi diversi, ma non
meno importanti? Per esempio potremmo attivarci per conoscere chi abbiamo davanti, ascoltare ciò che ha da
raccontarci senza bollarlo subito con qualche etichetta, oppure tentare stare meno al cellulare e più in compagnia,
o ancora sforzarci di farci sempre valere e migliorare.
E’ proprio su quest’ultimo punto che io ho deciso di impegnarmi nel 2015, in qualità di co-direttrice di Sintomi,
perché penso che sia questo che ogni dirigente, sia che si trovi a capo di un piccolo giornale scolastico sia che
abbia le redini di una scuola, di un’azienda o persino di uno stato, dovrebbe fare. Ogni “regno” ha i suoi problemi e
sta a chi è al vertice fare di tutto per risolverli, però per riuscirci deve ascoltare chi sta sotto di lui, non mettere
loro i piedi in testa ma dialogare, perché, anche se può sembrare una frase fatta, il modo migliore per venire a
capo dei problemi è parlare, non urlare, piagnucolare, scappare o imprecare, ma parlare . E un modo di parlare è
scrivere, ecco perché ogni mese una ventina di ragazzi fanno del loro meglio per far uscire un nuovo numero di
Sintomi, che speriamo possa continuare a essere un veicolo di scambio di idee.
Adesso, visto che ritengo di aver divagato abbastanza e di avervi annoiato a sufficienza, metto fine a questo
editoriale. Godetevi le prossime due settimane lontano dal Copernico e fate i vostri propositi per il 2015 (tra un
anno Sintomi sarà qui per chiedervi se li avete rispettati).
Se qualcuno per caso è arrivato in fondo al filo dei miei pensieri, gli auguro un buon Natale e un felice anno nuovo.
Sara Bichicchi
3
ATTUALITA’
La strage di Peshawar
In lingua pashtun “talebani” significa “studenti”; e in
origine questo erano i talebani: studenti che durante
l’occupazione sovietica fuggirono dall’Afghanistan,
passarono la Linea Durand e furono accolti nei campi
profughi in Pakistan, dove vennero educati ad una
versione conservatrice ed estremista dell’Islam.
Ironicamente, dopo il ritiro sovietico dal paese, i
talebani furono incoraggiati sia dagli afghani di etnia
pashtun che dagli stessi pachistani. Solo più tardi,
quando cominciarono ad essere lapidate pubblicamente
le donne accusate di adulterio,
quando gli spettacoli e la
musica furono banditi, quando
il semplice fatto di tagliarsi i
c apelli
all’occ i dentale
cominciò ad essere punito,
solo allora anche la stessa
popolazione che prima li
aveva appoggiati, se ne
distaccò. L’evento che portò
definitivamente alla ribalta i
talebani fu la decisione di far
saltare i Buddha di Bamiyan,
quei Buddha che “quasi
duemila anni prima avevano
scrutato le carovane che
attraversavano la valle lungo
la via della seta”, come scrive
Khaled Hosseini nel suo “Mille
splendidi soli”.
Come l’Isis si muove liberamente in Siria e in Iraq, così i
talebani controllano attualmente Afghanistan e
Pakistan. Proprio mentre l’Isis minaccia “altri attacchi”,
il Tehrik-e-Taliban Pakistan, o Ttp, uno dei gruppi antigovernativi che raccoglie diversi gruppi di talebani nelle
aree tribali del nord-ovest lungo il confine tra
Afghanistan e Pakistan, ha attaccato brutalmente una
scuola pubblica militare di Peshawar. La violenza usata
da quello stesso gruppo che due anni fa tentò di
uccidere Malala Yousafzai, la studentessa e attivista
premio Nobel, è stata così terribile che persino i
talebani afghani se ne sono dissociati, in quanto “atto
contro l’Islam”. Erano circa 500 i bambini tra i 7 e i 18
anni, quasi tutti figli di militari che stamattina erano
andati a scuola: 132 sono stati uccisi, su un totale di 141
morti. Indossando abiti tradizionali, nove talebani
hanno fatto irruzione nella scuola e hanno fatto fuoco
partendo dal primo piano e poi via via salendo. “Sono
entrati in classe e hanno dato fuoco al maestro. Gli
hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno
dato fuoco” ha raccontato un bambino ad un giornale
pachistano. Un altro ragazzo ha raccontato: “Oggi
avevamo un esame di chimica. Appena ho finito, mentre
ero seduto nel laboratorio, è iniziata la sparatoria. Sono
entrati dei militanti e hanno aperto il fuoco su tutti gli
studenti”. E le testimonianze parlano di bambini uccisi
mentre si nascondevano sotto i banchi, di altri rincorsi
per i corridoi.
La scuola Warsak Road non è stata presa di mira a caso,
come ha chiarito poco dopo il portavoce dei talebani
4
pachistani, rivendicando l’attentato. Gli studenti erano
figli di militari e alcune delle insegnanti erano le mogli
di alcuni militari. E’ chiaramente una “rappresaglia”
quella messa in atto dal Ttp: proprio dal giugno scorso,
infatti, l’esercito pachistano ha avviato una nuova e
serrata campagna militare contro i talebani stanziati nel
Waziristan, una regione montagnosa nel nord del
Pakistan. Un paio di settimane fa negli attacchi del
governo contro i terroristi sono morte decine di
terroristi, fra cui anche alcuni dei principali leader del
movimento talebano e secondo
alcune fonti la campagna si sta
rivelando molto efficace, anche
grazie all’impiego di droni
americani. Notizia che purtroppo
pare confermata dagli stessi
talebani, i quali dicono di aver
“scelto con attenzione l’obiettivo
da colpire con il nostro attentato.
Il governo sta prendendo di mira
le nostre famiglie e le nostre
donne. Vogliamo che provino lo
stesso dolore.” Nonostante i
talebani avessero annunciato che
non avrebbero toccato i bambini,
ma solo gli adulti, queste sono le
immagini che circolano in
televisione: colonne di bambini
con la divisa verde e bianca che si
tengono la mano scortati dalla
polizia; ragazzi feriti che vengono trasportati verso
l’ambulanza a braccio; genitori in lacrime seduti da
qualche parte per terra e altri che stringono i propri
figli.
Ovviamente i governi di tutto il mondo hanno mandato
messaggi di cordoglio, ma le parole che più fanno
impressione sono quelle dei due attivisti che quest’anno
hanno vinto il premio Nobel proprio “per la loro lotta
contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il
diritto di tutti all'istruzione”, Kailash Satyarthi e Malala
Yousafzai.
''I bambini innocenti nella loro scuola non hanno nulla a
che vedere con un orrore come questo. Io, insieme ad
altre milioni di persone nel mondo, piango questi
bambini, miei fratelli e mie sorelle. Ma noi non saremo
mai sconfitti” ha scritto Malala e a lei si è affiancato
l’attivista Kailash Satyarthi: “Quelli che sono stati uccisi
oggi - ha scritto ancora Satyarthi - sono tutti nostri figli.
Le mie preghiere e le mie condoglianze alle loro
famiglie”.
di Sara Relli
COPERNICO
Tutta colpa degli zingari! Ma chi sono veramente?
La risposta a questa domanda è sempre stato un conoscenza che molti sinti non rivelano la loro cultura
argomento scottante e affrontato raramente nella per paura dei pregiudizi delle persone. Tra questi ci
società di oggigiorno. A noi e a molte classi quinte è
stata data la possibilità di confrontarci con questa realtà
assistendo, il 24 Novembre, ad una conferenza
presentata dallo scrittore del libro "Non chiamarmi
zingaro", Pino Petruzzelli, da Ernesto Grandini,
presidente dell’associazione sinta di Prato (e lui stesso
sinto),
e
dallo
storico
Luca Bravi.
Quando solitamente vogliamo parlare dei rom e dei
sinti(sempre se, come noi, ignoravate dell'esistenza dei
secondi), usiamo erroneamente la parola ZINGARO, ma
c'è una netta distinzione tra queste due culture: i rom
erano presenti soprattutto nell'est Europa, mentre i
sinti abitavano nel centro Europa; inoltre i primi sono
più stanziali, mentre gli altri conducono una vita più
nomade, a causa dei loro lavori tradizionali, come
giostrai e circensi.
"La parola zingaro è diventata offensiva, per cui essi
stessi e i loro amici evitano di pronunciarlo".1
I pregiudizi su di loro sono sempre esistiti, ma durante
la seconda guerra mondiale, nel periodo nazifascista, é
iniziata la vera e propria persecuzione: ne é un esempio
la storia di Ansa. Questa donna insieme ai due figli fu
deportata ad Auschwitz, ma grazie alle sue origini
tedesche e al marito, ufficiale dell'esercito tedesco
morto in guerra, non venne uccisa come tutti gli altri
zingari, ma sterilizzata e rinchiusa in una cella di
isolamento. Fino a che un giorno un ufficiale delle SS
aprì la porta dicendo: "<<Puoi uscire. Sei fortunata. Sei
ABBATTIAMO I PREGIUDIZI! Disegno di Martina Sechi
sono anche
Ibrahimovic!
alcuni
personaggi
famosi,
come
In generale la conferenza è stata ascoltata con molto
interesse e molta partecipazione e ha scatenato un
acceso dibattito. Sono intervenuti in particolare coloro
che avevano più pregiudizi; molti di questi hanno
l'ultima zingara di Auschwitz. L'ultima zingara rimasta addirittura cambiato opinione. Siamo quindi arrivati
in europa. Il campo degli zingari non c'è più. Sono tutti alla conclusione che queste false ideologie vanno
partiti. Sono andati, passando attraverso il camino. Non estirpate a partire dalle scuole, cosicché si possa
abbattere il muro di pregiudizi che separa la nostra
resti che tu>> ".2
cultura dalla loro.
Questa frase ci è stata recitata da Pino Petruzzelli,
attore e regista, che da sempre si occupa di razzismo.
Egli va nelle periferie delle nostre città ma anche della
1,2,3(citazioni prese dal libro di
Romania, Bulgaria, Francia e raccoglie i racconti di vita
Pino
Petruzzelli
“Non
dura e sofferta, di miseria e intolleranza, che questo
chiamarmi ZINGARO)
popolo vive quotidianamente. Ci ha anche raccontato
dell'incendio di Livorno accaduto nel 2007: una famiglia
rom, a seguito di uno sgombero, fu portata da vigili
sotto un ponte, malgrado il malcontento delle persone
del posto. Una notte sotto quel ponte morirono i loro
quattro bambini a causa di un incendio, mentre il
Ernesto con suo padre 50 anni fa.
padre ,che aiutava una signora anziana, fu arrestato per
Potrebbero essere scambiati per
abbandono di minori. "Se si sia trattato di un incidente
una normale famiglia toscana.
o di un attentato nessuno poté affermarlo con certezza,
.
nemmeno il tribunale, per cui il caso, oggi, è chiuso".3 Il
padre tutt'oggi continua a chiedersi perché la polizia
invece di dargli una casa l’abbia portato sotto un ponte
e poi arrestato.
Grazie all’intervista fatta ad Ernesto siamo venuti a
5
di Ylenia Sfragano, Bianca De Maria, Martina Sechi
Gli Eclipse: un sogno che diventa realtà
Circa un anno fa, durante l’Agorà, stavo passando fuori
dall’aula magna quando ho sentito della musica,
incuriosita, decisi di entrare e vidi cinque ragazzi che
stavano suonando una delle mie canzoni preferite. Una
piccola band emergente, formata più che da semplici
studenti da grandi amici, con tanta voglia di fare e molta
passione. Cinque ragazzi spinti a suonare da un amore
condiviso per la musica e uniti in una band da una forte
amicizia.
Pian
piano
mi
sono
appassionata sempre di più a
questo gruppo e ho deciso di
intervistarli, per sapere un
pochino di più sulla loro
storia e per farveli conoscere.
A dire il vero ciò che mi ha
spinto a conoscerli meglio
oltre al fatto che suonino il
mio genere di musica, che va
dal pop all’ indie rock, è stato
quello che ho visto mentre li
ascoltavo: una grande gioia e
un’umiltà che, se mi posso
permettere in pochi hanno.
anche se tre di noi suonano la chitarra. E che Karan è
nero!
Dopo aver detto varie cose senza senso in risposta
all’ultima domanda Tommaso ha detto una cosa
abbastanza avvincente:
La cosa più interessante forse è il fatto che ad ogni
diciottesimo ci facciamo una BOIATA! Al compleanno di
Karan siamo usciti da delle scatole con indosso solo
delle bretelle. A quello di Fabrizio, mi sono vestito da
sposa!
Cosa pensate potrete fare nel futuro?
Sicuramente già dal prossimo anno,
essendo ora in quinta, sarà più difficile
vedersi ma non vuol dire che non ci
sentiremo più; una volta al mese ci
ritroveremo a suonare insieme
sicuramente.
Qual è stata la vostra ispirazione?
(Fabrizio): Per me è stato il batterista
dei Green Day e Ringo Starr dei Beatles.
(Edoardo): Per me sono stati i
cantautori italiani, i grandi artisti. E
diciamo che la Canzone del Sole è stata
per me, come per tutti, la spinta per
Le domande che seguono,
imparare a suonare la chitarra.
sono semplici e forse anche
(Tommaso e Karan): OASIS!!
un po’ piatte ma, a mio parere, sono proprio queste che
(Niccolò): Bollani!
mettono in luce le vere caratteristiche di una band come
Ci sono state occasioni importanti per la band?
gli ECLIPSE.
Credo che l'opportunità di suonare in pubblico sia un
Chi sono i componenti della band?
elemento fondamentale per ogni gruppo, come il nostro,
Siamo cinque: Karan Kumar, Tommaso Reggioli,
che vuole fare il salto di qualità, passare dall'essere
Fabrizio Taricone, Niccolò Marconi e Edoardo Mazzella.
semplicemente amici che suonano insieme, ad un vero e
Quando e come si è creato il gruppo?
proprio gruppo. Ci vuole coraggio soprattutto, coraggio
Il gruppo si è creato il 30 Ottobre dello scorso anno a
di osare e di mettersi in mostra, e magari anche un po’
casa di Karan, precisamente nella sua cantina.
di fortuna. Noi abbiamo avuto entrambi.
Inizialmente eravamo in quattro poi si è aggiunto
A pochi giorni dalla formazione vera e propria del
gruppo, con Niccolò alla tastiera, ci sono arrivate
Niccolò il 13 Aprile dell’anno successivo.
proposte da diverse scuole di Prato, come il Rodari o il
Cosa vi spinge a suonare insieme?
Keynes, che ci chiedevano di suonare nella loro
Principalmente a tutti noi piace la musica e a dire il vero
Giornata Dell'Arte. La fortuna è stata quella di aver
prima di formare la band Karan e Fabrizio non
avuto conoscenze e amici all'interno delle scuole, così
suonavano nemmeno. Ogni tanto ci trovavamo a
da entrare in contatto con i vari rappresentanti; il
suonare e la cosa che ci ha portato a farlo è stata la
coraggio, quello di presentarsi al primo concerto dopo
voglia.
aver provato soltanto la sera prima, ma con la voglia di
Da dove nasce il vostro amore per la musica?
fare musica che ha coinvolto tutti.
(Fabrizio): Per me è nato quando andavo alle
Il risultato, almeno per noi, è stato fantastico.
elementari e mia sorella comprava i Festival Bar e me li Oltre alle scuole, per chiudere la “stagione”, è arrivato il
faceva ascoltare.
festival di Montemurlo, il nostro primo concerto
(Tommaso): Per me è stata la musica bona che mi
all'aperto e altra grandissima esperienza, grazie alla
hanno fatto ascoltare fin da piccolo.
quale ci siamo potuti confrontare con altre band e
(Karan): Anche per me, è nato tutto ascoltando gruppi suonare insieme a loro.
famosi.
Guardando al futuro, siamo stati contattati da un
(Niccolò): Quando ero alle medie c’erano gli esami di
rappresentante del Viper di Firenze e del The Cage di
ammissione così decisi di provare ed entrai nel gruppo Livorno, che ci ha individuati come band che potrebbe
della scuola.
rappresentare quello che stanno cercando. Vogliono
sentire materiale nostro, quindi il nostro obiettivo è
La cosa più particolare della vostra band?
Forse il fatto che siamo tutti amici e che nonostante ciò riuscire a creare dei buoni pezzi e magari definire
meglio il nostro genere.
siamo costantemente a prenderci in giro. E anche che
Per puro caso siamo entrati in contatto anche con “Il
ognuno di noi sappia suonare uno strumento diverso,
6
Maggese”, locale di recente apertura ad Agliana, che ci
ha esplicitamente detto di essere disponibilissimo ad
organizzare serate con band come la nostra. E' difficile
riuscire a fare tutto, specialmente quando si è all'ultimo
anno di liceo, ma sentiamo questo gruppo ormai come
una bellissima realtà e continueremo a suonare e
cercare di migliorarci, spinti anche da queste incredibili
opportunità che ci sono capitate.
Avete canzoni scritte da voi?
Ci stiamo lavorando e ne abbiamo già una fatta da
Tommaso?
Tommaso come nasce la tua musica?
Sinceramente non è complicato: se hai ascoltato per un
lungo periodo un certo tipo di musica e
successivamente hai ampliato i tuoi orizzonti musicali,
cominci, poi a forza di suonare, a vedere come la tua
musica venga fuori naturalmente. Poi anche avere
qualcosa di tuo che non assomiglio a nient’altro e che
abbia una tracciata di te, ti porta ad avere il desiderio di
comporre.
Come loro grande fan ho anche chiesto quando sarà il
loro prossimo concerto, ma l’unica cosa che mi hanno
saputo dire è stato che sicuramente suoneranno
all’Agorà del Kope a febbraio.
Bhe, come avrete capito questi sono ragazzi
particolarmente in gamba e dal mio punto di vista,
molto speciali. Stavo appunto guardando un loro video
e devo dire che quasi mi commuovo a pensare come
questo gruppo in un solo anno abbia fatto così tanti
passi avanti e ne approfitto per fargli tanti ma tanti
complimenti.
(Nel caso siate particolarmente interessati agli Eclipse
potete seguirli sulla loro pagina Facebook.)
di Virginia Gelli (con la collaborazione di Tommaso
Reggioli)
CONDIVISO
Il Copeinforma
-Il giorno 30 Novembre nell’arco della mattinata si è l’organizzazione e la vendita.
svolta la prima giornata di Open Day per i ragazzi delle
scuole medie. Molte famiglie hanno assistito al discorso
tenutosi in Aula Magna e hanno visitato le varie aule del
Copernico guidati dagli studenti della scuola: sia
genitori che ragazzi sono rimasti molto soddisfatti. La
prossima giornata si terrà il 17 Gennaio dalle 15:00 alle
18:00, siete tutti invitati a dare una mano.
-Il giorno 27 Novembre si sono svolte in biblioteca le
Olimpiadi di Matematica per il biennio e il triennio. I
primi 5 classificati per il biennio sono: Fabbri Mila 1Bs,
De filomeno Elisa 2Ds, Wu Mondia 2As, Vangi Beatrice
2Gs, Iaudani Luca 1Ds; per il triennio: Selifanov
Konstantin 5Hs, Nesi Matteo 3Gs, Degli espositi Bruno
5Fs, Binchi Samuele 5Ls, Parenti Alessandro 5Ls. Per
accedere alla fase provinciale sono stati segnalati i
primi 12 classificati del biennio e i primi 18 del triennio,
ma non si sa se tutti questi ragazzi potranno andare o se
ci saranno delle limitazioni; data e luogo sono ancora da
stabilire.
-Nei giorni 15 e 16 Dicembre si è svolto a scuola il
Mercatino di Natale. Approfittando dei colloqui generali
del pomeriggio, genitori e ragazzi hanno potuto
comprare un pensierino per Natale scegliendo tra una
notevole varietà di prodotti. Molti inoltre sono stati gli
studenti della nostra scuola che hanno dato una mano
con
-Il giorno 11 Dicembre si è svolta una riunione del
comitato per organizzare al meglio l’assemblea di
questo mese. Sono stati scelti tre forum autogestiti,
ognuno dei quali durerà 1,30 ore circa: “Dal muro di
Berlino alle barriere moderne”, “Musica elettronica,
festival e vita notturna” e “Da dove nascono le nostre
idee? L’influenza del mondo che ci circonda”. Ogni
classe farà assemblea dalle 8:00 alle 13:00 e assisterà a
tutti e tre i forum. Gli ambienti utilizzati saranno Aula
Magna, palestra grande e biblioteca.
Nello stesso giorno è venuta a far visita ai membri del
comitato una ragazza di Officina Giovani, e ha proposto
alcuni laboratori gratuiti per la scuola e per i singoli
studenti. Troverete il volantino con tutte le
informazioni necessarie in fondo al giornale.
di Valentina Saccomando
7
VOCI DEL PASSATO
La mia esperienza universitaria
Ecco l’inizio di un nuovo capitolo della vita, totalmente
differente dal precedente, seppur per certi aspetti non
troppo. Improvvisamente le certezze si annullano,
lasciando spazio al nuovo, affascinante e al contempo
sconcertante, soprattutto quando pensi che dovrai
cominciare gli studi in una nuova struttura, senza
riferimenti, visto che gran parte dei compagni usciti
dallo scientifico si sono giustamente buttati su materie
connesse con quanto studiato finora e non su scienze
politiche, come invece ho fatto io. In principio sfido
chiunque a non provare un lieve senso di smarrimento,
poi però, dopo neanche un giorno trascorso lì, ti accorgi
che ovunque ci sono persone come te, spaesate, ma
disponibili a fare nuove amicizie, in cerca di compagni
d’avventure in questo nuovo cammino. Inevitabile è la
stanchezza per gli orari devastanti, che neanche ti
concedono un pranzo in santa pace, la rincorsa degli
autobus, che dovrebbero passare esattamente nel
momento in cui finisci le lezioni, il traffico, che posticipa
il rientro a casa, e il sonno, che si fa vivo i primi fine
settimana; in seguito tutto questo diventa abitudine.
Purtroppo all’università c’è un minore contatto tra
studente e professore, anche se la disponibilità dei
professori e la loro abilità nel coinvolgerti nelle loro
spiegazioni ingarbugliate, fonti di numerosi
interrogativi, ti fanno sentire un po’ come al liceo. Da
esemplare per me funge la lezione di dottrine politiche,
subito dopo pranzo, in cui si parla di filosofi anche mai
sentiti nominare, come Grozio. I primi giorni, pur di
capire, poni rimedio all’abbiocco pomeridiano andando
avanti a caffè, finché non arrivi ad un certo punto che,
più che interrogarti sul motivo per cui i filosofi la
pensavano in quel modo, ti chiedi come mai la
professoressa abbia chiamato i suoi figli con nomi
insoliti, come Arno e Cosmo (scoperta che abbiamo
avuto modo di fare grazie ai suoi simpatici esempi
riguardanti la sua esperienza personale). Fortuna che il
modo che i professori hanno di alleggerire anche gli
argomenti più pesanti, facendoti ridere con le loro
battute, aiuta a sentirli meno distanti! Una
raccomandazione importante, almeno per chi decidesse
di andare a studiare a Novoli è: se vi fermano ragazzi
che vi chiedono se siete interessati ad un incontro in cui
parlano di una qualsiasi guerra nel mondo, non dite mai
di sì, almeno che proprio non siate appassionati di
guerra e vogliate lasciar loro i vostri nomi e numeri di
cellulare, così da ricevere circa dieci telefonate al
giorno, per sentirvi domandare se ci sarete all’incontro
di giovedì. Se ipoteticamente foste occupati quel giorno,
tranquilli, non perderete l’incontro, perché sono pure
contemplate repliche nei giorni successivi, come il
sabato pomeriggio… insomma, stesso meccanismo degli
spettacoli al teatro!
Ma la parte più traumatica, in generale, almeno per me,
è stata quando, improvvisamente, in autobus, ragazzi
anche di soli due anni meno di me si sono rivolti a me
dandomi del lei, come se avessi scritto in faccia che non
frequento più liceo, come se il tempo fosse trascorso in
un lampo e io neanche me ne fossi resa conto. Alla fine,
neanche un anno fa ero in preda ad uno studio matto e
disperatissimo per l’esame di maturità!
Concludo dicendo che l’università è un posto magnifico,
ogni giorno è una buona occasione per fare nuove
conoscenze, nuove scoperte. Spesso sono tenute
conferenze, anche fuori dall’orario di lezione, che ti
offrono l’opportunità di ascoltare sindaci, giornalisti,
esperti, in grado di accattivare il tuo interesse,
arricchendo il tuo bagaglio di conoscenze. All’università
puoi organizzarti come vuoi, senza la continua minaccia
delle interrogazioni, tuttavia anche imparare a gestire i
tempi si rivelerà una questione da non sottovalutare.
Detto questo, vi saluto, che tanto vi farei le solite banali
e scontate osservazioni e raccomandazioni tipiche degli
universitari. Vi auguro un buon anno scolastico e, visto
che ci siamo, un felice Natale a tutti!
di Ilaria Martini, ex copernicana ora studentessa di
Scienze Politiche
KOPERATION
Con questa nuova sezione di Sintomi inizia ufficialmente un progetto di cooperazione (da qui il titolo, che abbiamo
“Copernicizzato”) con i giornalini dei licei Cicognini e Forteguerri (PT), che prevede uno scambio reciproco di articoli. Volete
sapere quale dei nostri comparirà anche su Paiàn e Logos? Per scoprirlo vi basterà cercare quello con l’etichetta
“CONDIVISO”.
News dal Forteguerri
Ciao a tutti ragazze e ragazzi del Copernico. Vi
scriviamo da un altro mondo: eh sì, siamo quelli "di là",
quelli più vicini a Montecatini ma più lontani da Firenze.
Siamo i ragazzi e le ragazze del giornalino scolastico
"Logos" del liceo "N. Forteguerri" di Pistoia. Abbiamo
deciso di iniziare una reciproca collaborazione, così da
poter raccontarci quelle che sono le realtà dei nostri
istituti. Da dove cominciamo? Cominciamo con il dire
che più o meno siamo circa 1200, che siamo divisi in
indirizzo classico, delle Scienze Umane, economico 8
sociale e musicale e che a pallone siamo più forti noi. La
nostra scuola ha tanti problemi: nelle prossime edizioni
parleremo sia di edilizia scolastica sia della lenta e
vecchia burocrazia che non fa altro che conservare un
modello medievale e stereotipato dell'istruzione. Oggi
invece vogliamo raccontarvi un' esperienza per noi
nuova. Per molti di noi il momento dell'assemblea di
istituto é qualcosa di importantissimo. Fino ad ora essa
avveniva in uno spazio dispersivo e circoscritto.
Nell'ultimo mese tuttavia, grazie alla dedizione con cui i
i nostri rappresentanti di istituto affrontano il loro
compito, siamo riusciti nel creare, a scuola, sette diversi
laboratori. Essi trattavano di diritti, di pari opportunità,
di accoglienza, uguaglianza e rispetto verso il diverso.
E quindi? E quindi carciofini. Mi spiego: il senso di tutto
questo grande ragionamento è questo qui: cosa
dovrebbe essere la scuola se non uno spazio di
riflessione, una sorta di strada da percorrere tendendo,
secondo quanto asserivano i Romantici ottocenteschi,
ad un' utopica libertà intellettuale?
Meditate gente, meditate. Al prossimo mese belli.
di Lorenzo Vannucci (redazione di Logos, Forteguerri)
Australian match
29 Novembre 2014. Quel pomeriggio s’era popolata di
canguri e koala, la nostra cara stazione centrale. A
guardar bene, avreste potuto scorgere anche l’oceano
oltre le rotaie dei binari, e magari la pinna d’uno squalo
a solcare le sue onde, a patto che un coccodrillo non vi
avesse divorato prima, naturalmente. Vedo che alcuni
dei più scettici iniziano già a storcer la bocca o mostrar
segni di disapprovazione, ma credete a quel che dico:
nonostante nessuna notizia sia apparsa a tal proposito
in tv, noi del Cicognini possiamo testimoniare. Quel
giorno infatti ci trovavamo tutti lì (anche se non proprio
tutti, per amor di verità, diciamo una decina) ad
accogliere i dodici studenti australiani che avrebbero
condiviso con noi la settimana successiva in tutto e per
tutto (ore di scuola e di allenamenti, pranzi e camere da
letto, perfino il bagno); per cui potete ben immaginare
che al loro arrivo quel grigio squallore della stazione
aveva assunto pian piano tutto un altro aspetto,
colorandosi di quei racconti e di quelle descrizioni con
cui ci avevano deliziato nelle lunghe ore di conoscenza
(se così la si può definire) su Facebook. Racconti
favolosi dal suono per noi esotico, singolari come i
ragazzi e le ragazze che li avevano narrati: sudafricani,
filippini, americani, alcuni anche di origine europea. Un
gran melting pot, insomma. Quel che li accomunava in
fondo erano solo la scuola superiore e la città di
appartenenza, Darwin, nel nord dell’Australia, dove
alcune delle loro famiglie si erano trasferite da pochi
mesi, altre da anni, altre ancora da intere generazioni.
Ebbene, da questo angolo posto all’altro capo del
mondo, essi si erano portati nei bagagli una cultura che
ben poco ha in comune con la nostra, ma che tuttavia si
è presentata ed ambientata da noi – con nostro sommo
piacere-, a volte scontrandosi, a volte abbracciandoci, a
volte studiandoci con curiosità, offrendoci un’occasione
di crescita e rivalutazione personale. Per la gioia (o
naturalmente il disappunto) di molti, ad esempio, la
Storia da quelle parti non è affatto considerata una
magistra vitae, in quanto relegata a semplice materia
facoltativa nelle scuole; addirittura, per molti, essa
potrebbe tranquillamente essere accartocciata e gettata
nel cestino dei rifiuti, assieme a tutti quei grandi filosofi
9
e personaggi che, nonostante ci facciano tanto dannare
a scuola, hanno concorso a plasmare le sorti
dell’umanità, Australiani compresi. Pertanto, quando li
abbiamo accompagnati a visitare Firenze, Pisa, o la
stessa infima Prato, si sono trovati faccia a faccia con
qualcosa di completamente nuovo per loro, ignoto, che
il più delle volte, dietro alle facce un po’ annoiate e
stanche, stentavano a comprendere e apprezzare (non
lo facciamo anche noi, del resto?). La visita che ha
saputo un po’ più entusiasmarli, forse, è stata quella agli
Uffizi, probabilmente non tanto per le meraviglie
esposte nel museo, quanto perché, in via del tutto
eccezionale, i nostri professori erano riusciti ad
ottenere un permesso speciale per un’entrata durante il
giorno di chiusura, con l’effetto di aver l’impressione di
trovarsi in uno di quei film in stile “Una Notte al Museo”.
In ogni caso, se l’Italia batte l’Australia dieci a uno sul
campo della cultura, stando alle loro parole (e a quelle
dei telegiornali, naturalmente), quest’ultima si prende
la rivincita sul campo di tecnologia e progresso,
sbaragliando senza difficoltà la difesa avversaria.
Naturalmente il Paese oceanico vince anche in fatto di
sicurezza stradale, dal momento che tutti gli Australiani
sono quasi morti di paura a viaggiare nel nostro traffico,
che si trovassero in autobus o seduti nelle nostre auto.
Per meglio definire quest’incontro, tuttavia, che per ora
è in una situazione di assoluta parità, dovremo
aspettare Settembre, quando alcuni di noi italiani
andranno in Australia, ospiti di quegli stessi studenti
che nella settimana trascorsa ci hanno regalato attimi
indimenticabili, all’insegna di un confronto di idee ed
esperienze che per molti ha segnato l’inizio di una (ci
auguriamo) lunga amicizia.
di Federica Bigazzi (redazione di Paiàn, Cicognini)
NUOVE TECNOLOGIE
RUBRICHE
Il MIT presenta il ghepardo robot
Un team di ricercatori del “Massachusetts Institute of
Technology
(MIT)”,
una
delle
più
importanti università di ricerca del mondo con sede
a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti), capitanati
dal professor Sangbae Kim, ha realizzato un ghepardo
robot in grado di galoppare sulle 4 zampe a oltre 15
km/h.
A dirla tutta, questo robot del ghepardo ha ben poco:
non le sembianze, non la velocità (in natura questi
animali possono accelerare fino a 110 km/h) nè
tantomeno l’agilità. Eppure potrebbe rappresentare un
punto di svolta nella progettazione degli automi del
futuro.
I membri del Biomimetic Robotics Laboratory del MIT
posano con il loro robot davanti alla sede
dell'Università.Il robot ghepardo del MIT ha il peso e le
dimensioni del vero felino e potrebbe diventare
altrettanto veloce.
«La maggior parte dei robot è lenta e pesante e questo
non permette un pieno controllo della loro forza
quando si muovono ad alta
velocità»
spiega
Kim.
Nel suo ghepardo meccanico
invece la forza viene controllata
solo nel momento dell’impatto:
in questo modo la macchina
riesce ad essere stabile, agile e
molto
veloce.
Inoltre
la
mancanza di delicati sensori
nelle zampe la rende molto più
robusta dei suoi simili.
A
differenza
dei
robot
quadrupedi convenzionali, il ghepardo di Kim non è
nemmeno assetato di energia, infatti è alimentato da
motori elettrici ad alta efficienza invece che da motori a
gasolio ingombranti e pesanti.
di Iman Seradouni
Immaginiamo il futuro
Sabato 29 novembre sono andata a Firenze a visitare la
mostra dell’azienda del Nuovo Pignone, che festeggiava
il sessantesimo anniversario dalla sua fondazione nella
città e i vent’anni dell’acquisizione da parte della
General Electric, multinazionale americana dedicata alla
produzione di macchinari per le biotecnologie nei
settori della medicina, degli elettrodomestici e anche di
turbine, compressori e tanti
altri aggeggi complicati e dalle
dimensioni spropositate al
fine di estrarre e lavorare gas
e petrolio. Non per niente si
chiama GE Oil&Gas.
e dettagliati: c’era perfino una saletta buia dove
venivano proiettati degli ologrammi di modelli di
compressori di petrolio, realizzati grazie a
un’intersezione di due immagini differenti provenienti
da schermi situati in parti opposte della stanza; molte
fotografie raccontavano la storia dalla creazione dello
stabilimento a Firenze, fino ad oggi e cioè tutti i
cambiamenti, le nuove scoperte, le
innovazioni e i grandi ingegneri che
ne hanno fatto la storia. Vi allego
anche qualche immagine.
Lo stand più strano ma anche quello
che mi ha colpito maggiormente è
stato
quello
della
stampante
tridimensionale: ne avevo già sentito
parlare ma non ne avevo mai vista
una “in ingranaggi e bulloni”.
Consisteva in una scatolina in cui un
braccio
meccanico
costruiva
minuziosamente strato dopo strato
un componente in plastica di un macchinario molto più
grande. Spero che diventi molto utile non solo per
piccole parti da realizzare in scala ma anche per ridurre
la manodopera, specialmente quella che si trova in
condizioni terribili.
Già da tempo rimango
incuriosita da questo settore
perché mio padre è quasi un
veterano al riguardo, la
precisione cui progetta i
prototipi mi affascina e mi
avvicino sempre di più all’idea
che l’ingegneria non faccia per me. Ma non date ascolto
a Sheldon Cooper quando afferma che sia inutile, perché
è una delle scienze più valide che esistano per risolvere
molti problemi riguardo alle risorse del nostro pianeta,
allo sfruttamento di ambienti naturali e all’attenzione
verso l’inquinamento, alla salute e alla sicurezza di
Uscendo dalla mostra ho cambiato il mio concetto di
milioni di persone.
osservare l’ingegneria e tutto ciò che segue, perché ho
Inoltre, in questo periodo hanno fatto un servizio al capito che può veramente aiutare a migliorare le
telegiornale riguardo una turbina a gas particolare, condizioni del mondo e dell’ambiente e può servire a
perché considerata di importanza nazionale, progettata sfruttare al meglio tutto l’importante che noi lasciamo
e costruita proprio dai dipendenti del Nuovo Pignone.
inesplorato e incustodito.
Quindi, questa mostra era stata ricavata anche per Vi lascio il link del sito da cui ho tratto il titolo per
festeggiare, ringraziare e premiare tutti quei dirigenti quest’articolo: www.immaginiamoilfuturo.it
che avevano contribuito a dare una mano allo sviluppo
Spero che cambiate idea anche voi!
dell’azienda e anche a quello delle infrastrutture.
di Demetra Gregoriadi
In generale, ho trovato tutti gli allestimenti avveniristici
10
SCIENZA
Mondi paralleli: fisica o fantascienza?
Avete mai immaginato, oppure sognato, complice una
cena troppo abbondante, di sbucare in un mondo
diverso, dove un vostro alter-ego conduce una vita
differente da quella che affrontate normalmente? Se la
risposta è affermativa, sappiate che tale realtà
alternativa potrebbe non essere soltanto
un’elaborazione bislacca della vostra mente. Sì, proprio
così, gli universi paralleli, incredibile ma vero,
potrebbero (il condizionale è
d’obbligo)
non
essere
esclusivamente un luogo
comune dei romanzi di
fantascienza,
però
dimenticate i posti incantati
di Narnia o Alice nel paese
delle meraviglie, perché si
tratta di qualcosa di più
simile alla trama del film
Giulia e Giulia di Peter Del
Monte,
nel
quale
la
protagonista Giulia (Kathleen
Turner) subisce un anomalo
sdoppiamento dell’io e di
fatto si trova in due universi
separati: in uno è felicemente sposata con Paolo
(Gabriel Byrne), mentre nell’altro costui è deceduto in
un incidente stradale.
La questione, tuttavia, è più complicata e, stando a un
articolo pubblicato sulla rivista “Physical Review x” e
riportato sul sito internet della Repubblica, si avrebbe a
che fare con dimensioni dotate di complessità
strutturale che si influenzano a vicenda.
È questo il risultato di uno studio puramente teorico,
che quindi non porta a nessuna conclusione definitiva
né a una dimostrazione concreta dell’esistenza dei
suddetti mondi, portato avanti da tre ricercatori, due
della Griffith University (Brisbane, Australia) e uno
della Davis University (California, USA), per tentare di
spiegare alcuni fenomeni della quantistica. Quest’ultima
è un regno piuttosto intricato della fisica moderna e
ammette che alcune particelle minuscole, dalla massa
pressoché trascurabile, simile a quella dell’elettrone,
possano trovarsi in più luoghi contemporaneamente. Su
tale fenomeno nel secolo scorso sono già state
formulate varie teorie, ad esempio quella
dell’”interpretazione a Molti-Mondi”, nella quale Hugh
FILM
Hunger Games: Il canto della rivolta—Parte I
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I (USA –
2014) 123 min.
- Regia: Francis Lawrence
- Interpreti: Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth,
Jeffrey Wright, Julianne Moore, Josh Hutcherson
- Genere: Distopia, Azione
"Il fuoco brucia, e se noi bruciamo voi bruciate con
noi"
Terzo e penultimo episodio della saga tratta dalla
omonima triologia best-seller, è un film che per
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Everett III, lo statunitense che l’ha elaborata nel 1957,
sosteneva che, quando si esegue una misurazione
quantistica, ogni universo si divide in più dimensioni,
che realizzano diverse possibilità, le cui caratteristiche
sono però effimere, poco definite. L’approccio del tre
ricercatori, l’ultimo in ordine cronologico, si allontana
decisamente da questo modello e si basa sull’ipotesi di
un’interazione tra tanti mondi paralleli (da qui il nome
del progetto, “Many Interacting
Worlds”), precisamente quarantuno,
soggetti a una forza di repulsione
reciproca che li rende distinti, dal cui
scontro si originerebbero i fenomeni
quantistici.
Tutto ciò riguarda la sfera
microscopica, ma ora veniamo a
quella macroscopica, che ci interessa
più da vicino e ci incuriosisce
maggiormente. In questo campo la
difficoltà
concettuale
aumenta
ulteriormente, tanto che la teoria più
nota è in realtà un paradosso, quello
del gatto di Schrodinger, secondo il
quale il malcapitato felino, chiuso in
una scatola dotata di un meccanismo letale, sarebbe allo
stesso tempo vivo e morto. L’esperimento non è mai
stato messo in pratica (nel caso in cui Schrodinger
abbia avuto un gatto, quest’ultimo ne sarà stato
certamente felice) e, vista la complessità del caso, al
momento gli universi paralleli nel mondo macroscopico
sono più plausibili in un ambito fantascientifico che
fisico, ma la scienza è una disciplina in perenne
evoluzione, quindi mai dire mai; magari in futuro sarà la
fisica a sciogliere le domande a cui adesso pensa la
fantascienza, ad esempio se è possibile passare da un
universo all’altro e tornare indietro, se al momento del
“salto” si è consapevoli di lasciare la propria
dimensione, se c’è una connessione tra le vite di due
alter-ego che si trovano in mondi differenti, una sorta di
legge del contrappasso che le lega. Purtroppo non ci è
dato sapere le risposte a questi interrogativi, anche se a
molti italiani (i politici ma non solo) un piccolo viaggio
in una realtà dove navigano meno nell’oro non farebbe
male, però questa è un’altra storia.
di Sara Bichicchi
goderselo va visto dopo aver guardato i precedenti.
Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) è sopravvissuta
ai suoi secondi Hunger Games. Più o meno. Mentre il
suo corpo è guarito, la sua mente è piena di dolore e
senso di colpa verso Peeta Mellark (Josh Hutcherson),
il suo compagno di disavventure, che al contrario di lei
non è stato salvato dai ribelli ed è tenuto prigioniero
nella capitale. Ma non è stata salvata senza uno scopo.
Lei è la Ghiandaia Imitatrice, il volto della rivolta
contro il regime di Capitol City, e aiutata dal suo
migliore amico Gale (Liam
Hemsworth) e dal suo compagno
vincitore Beetee (Jeffrey Wright)
incoraggierá per conto del distretto
13 il popolo ad alzare la voce e le
armi contro la tirannia. Ma alla sua
collaborazione pone condizioni: a
Peeta verrà data piena amnistia per
ogni atto o parola contro la
ribellione, poiché il governo lo sta
usando per soffocare il fuoco ribelle.
Sotto l'attento sguardo della
SERIE TV
presidente del 13 (Julianne Moore) la
ragazza e una troupe televisiva visiteranno i
distretti, mostrando a tutti gli orrori causati
dalla capitale.
In 22 giorni il film ha incassato
$570,788,000 in tutto il mondo, la seconda
parte è prevista per novembre 2015.
Il film èstato dedicato alla memoria di Philip
Seymour Hoffman, che interpretava il primo
stratega Plutarch Heavensbee, morto questo
febbraio
di Marta Massenzi
Che Dio ci aiuti!
Cosa succede quando si mettono insieme una suora, una
madre superiora e quattro giovani donne? Che Dio ci
aiuti!
Ecco cosa accade nell’omonima serie tv in onda su Rai 1
la cui protagonista è suor Angela, interpretata dalla
celebre attrice Elena Sofia Ricci. La simpatica suora
viveva, insieme a suor
Costanza, la madre superiora,
in un convento a Mantova, ma
poiché questo rischiava di
chiudere per mancanza di
novizie,
decise
di
trasformarlo in un convitto
universitario. Entrano in
questo modo a far parte della
sua vita Azzurra, Margherita e
Giulia, tre ragazze con
personalità e problemi diversi. Con l’aiuto di suor
Angela li risolveranno e in particolare Giulia alla fine
della prima stagione si sposa con Marco Ferrari, un
ispettore di polizia quasi incapace di amare, che aveva
già frequentato in passato e da cui aveva avuto una
figlia, prima che lui la lasciasse con un post it. Nel
frattempo suor Angela si impiccia nei casi affidati a
Marco.
Nella seconda stagione ormai Giulia, Marco e la figlia
hanno lasciato il convento, così suor Angela accoglie
due nuove ragazze, Nina e Chiara, studentesse di Legge.
Entra in scena anche Guido Corsi, affascinante
professore universitario di Diritto, che prende in
custodia il piccolo Davide, figlio della sua ex moglie,
nato da una relazione extraconiugale. Lo accetta
difficilmente e suor Angela fa in modo che Azzurra
diventi la tata di Davide. Intanto Margherita si
innamora del primario dell’ospedale in cui lavora, che
scoprirà poi essere sposato, così lo lascia e inizia una
storia con Emilio, atleta affetto da una patologia
cardiaca, con il quale alla fine si sposerà. Si sviluppa
anche la storia d’amore di Azzurra e Guido che ha avuto
alti e bassi, con momenti comici, passionali, drammatici,
ma con un lieto fine.
Nella terza stagione le suore si sono trasferite a
Fabriano, perché sfrattate dal precedente convento, e
pure qui le ragazze le raggiungono una dopo l’altra con
qualche novità: Margherita è incinta, Nina perde il
lavoro e tra Azzurra e Guido le cose non vanno più al
12
meglio. Inoltre si ha una new entry, Rosa, una ragazza
venuta per scoprire di più su suo padre. Suor Angela sa
che in realtà lei è figlia del padre di Azzurra, il notaio
Leonardi, ma non lo rivela fino a quando la stessa
Azzurra non lo scopre. Sfortunatamente Emilio muore
lo stesso giorno che Margherita partorisce, lei si ritrova
così a crescere la piccola Anna da
sola. All’inizio pensa solo alla
bambina, ma quando, con
l’incoraggiamento di suor Angela,
torna a lavoro, incontra Carlo
Romero, con il quale inizierà una
relazione. Anche Nina si è
innamorata e il fortunato è
Gregorio, professore del liceo
dove lei lavora. La serie è a lieto
fine e Azzurra e Guido dichiarano
il loro amore davanti alle persone più care a loro.
Interprete della bellissima Azzurra è l’ex Miss Italia
Francesca Chillemi, che, oltre alla carriera di modella,
ha iniziato qualla di attrice prima partecipando a
qualche episodio della quarta stagione di “Un medico in
famiglia”, poi recitando come protagonista in “Sposami”,
un’altra serie in onda su Rai 1.
Lino Guanciale, nella serie Guido, ha cominciato la sua
attività in teatro, che non abbandonerà sebbene lavori
sul grande e sul piccolo schermo.
Per citare altri nomi del cast, ci sono Miriam Dalmazio
(Margherita), Laura Glavan (Nina) e anche il piccolo
Cesare Favorno (Davide), che ha conquistato il cuore di
tutti.
La serie tv ha avuto tanto successo e tornerà il prossimo
anno con la quarta stagione. Gli ascolti hanno superato i
sei milioni di telespettatori, con una share intorno al 28
-30%. Dalla prima stagione ha cambiato genere, dal
giallo alla commedia, perché alla gente interessano poco
i casi e di più la vita delle ragazze. Anche dietro le
quinte tutti sono amici e, come accade spesso, persino le
arci-nemiche sul set, ad esempio Azzurra e Rosa, si
divertono e scherzano, come in una grande famiglia,
tanto che tra loro si chiamano con dei soprannomi: suor
Angela è “zia follia”, “Wonder Woman” o ancora
“prezzemolina”.
Ma dopo queste tre stagioni, cosa avverrà nella quarta?
Per fare anticipazioni è presto, ma sicuramente si potrà
finalmente vedere Guido e Azzurra insieme, magari
Formando una famiglia, di cui farà parte Davide.
Probabilmente svilupperanno la storia delle sorelle
Rosa e Azzurra, quindi è possibile la comparsa del
padre Leonardi. Ci sono ancora Margherita e Carlo, “il
dottorino tanto carino” di cui è innamorata, e anche
Nina e il suo amatissimo Gregorio.
SPORT
Per tutto questo bisogna aspettare un bel po’, nel
frattempo non resta altro che riguardare le repliche su
Rai 1 per rivivere tutte le emozioni provate la prima
volta che la serie è stata messa in onda.
di Sadà Niamat
Cos’è successo in questo 2014?
L’anno volge al termine, e con questo articolo mi posto, lasciando il titolo al club israeliano del Maccabi
piaceva ricordare i massimi avvenimenti sportivi Tel-Aviv. Anche nel tennis il Maggio si rivela glorioso
per la Spagna vedendo la vittoria di Nadal al singolo
avvenuti nel 2014.
maschile del Roland Garros di Parigi. Giugno è il mese
La stagione sportiva si apre a Gennaio, con gli
dei mondiali, vinti dalla Germania ai tempi
Australian Open di Tennis che ha visto trionfare anche
supplementari grazie a un super goal di Mario Gotze
un pezzetto d’ Italia. Nel doppio femminile infatti la
come tutti ci ricordiamo, anche per il tonfo dell’Italia
coppia Errani-Vinci riesce ad arrivare prima e a portarsi
che non va oltre la fase a gironi. Italia che si prende una
a casa il secondo Australian Open consecutivo. Lo sport
piccola rivincita il mese dopo, a Luglio, vincendo il tour
italiano torna protagonista a Febbraio, con il sei nazioni
de France grazie a Vincenzo Nibali e arrivando fra le
di Rugby e i giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia.
prime dieci (nona per esattezza) agli europei di atletica
Se nel primo la nostra nazionale fallisce miseramente
leggera di Zurigo in Agosto.
tornando in Italia con un Whitewash (espressione per
indicare una serie di sconfitte in altrettanti incontri Settembre invece è dedicato alla pallavolo, con i
ravvicinati), ai giochi olimpici ci facciamo rispettare un mondiali maschili in Polonia e quelli femminili in Italia.
Se per il mondiale in Polonia si può parlare di
po’ di più vincendo 2 argenti e 6 bronzi.
fallimento, con un misero tredicesimo posto, per le
La stagione sportiva si prende una breve pausa fino a
nostre ragazze si può parlare di mezzo successo. Le
Maggio, dove trionfano gli spagnoli. A Torino infatti, il
pallavoliste guidate da Marco Bonitta sono arrivate
Siviglia in una finale tutta iberica con il Benfica si
quarte, dopo aver perso un’intensa semifinale con la
aggiudica l’Europa League ai calci di rigore, e a Lisbona
Cina, poi arrivata seconda.
pochi giorni dopo, il Real Madrid guidato da Carlo
Ancellotti si porta a casa la tanto agognata Dècima, la Questi erano gli avvenimenti sportivi principali del
decima champions league della storia del club. Spagnole 2014! Ci rivediamo nel 2015 sperando che il nostro bel
che si dimostrano combattive anche nel Basket. Alla paese possa avere più fortuna di quest’anno tutto
finalfour di Eurolega disputatasi a Milano infatti sommato nero per lo sport italiano.
Barcellona e Real Madrid strappano il terzo e secondo
di Fabrizio Taricone
LIBRI
Il libro del mese
Questo mese si parlerà di uno dei romanzi di Charlotte
Bronte dal titolo “Jane Eyre”, ambientato
nell’Inghilterra del XIX secolo. L’autore non ha certo
avuto difficoltà a pensare a un titolo: infatti, Jane è la
protagonista di questo libro. All’inizio della narrazione
è una bambina orfana di entrambe i genitori, assegnata
alle cure dello zio che, prima di morire, la affida a sua
moglie; però Jane è costretta a subire le brutalità del
cugino e il cinismo delle cugine e dei servi. Un giorno,
per liberarsi da tutte queste oppressioni, cerca di
convincere sua zia a mandarla a scuola e lei, con fare
liberatorio, la affida a una scuola di carità a Lowood.
Jane vi rimane fino alla maggiore età e, dopo aver
pubblicato un annuncio sul giornale, si reca a
Thornfield Hall per fare da educatrice ad Adele, figlia
adottiva del padrone di casa. In seguito all’arrivo del
signor Rochester, il proprietario della dimora, le cose
cambiano radicalmente: Jane s’innamora di quest’uomo
imponente e sarcastico, mentre il signor Rochester
rimane colpito dal suo carattere e dalla sua intelligenza.
La chiede in sposa e fissano prima possibile il giorno
13
delle nozze, ma proprio durante il matrimonio Jane
viene a sapere che il signor Rochester è già sposato con
Bertha, una donna pazza che lui tiene rinchiusa nella
soffitta. A questa rivelazione Jane capisce tutto: quella
strana presenza in casa, l’incendio in camera del
padrone, l’incubo che aveva fatto il giorno prima delle
nozze... la protagonista, delusa dal comportamento del
signor Rochester, decide di lasciarlo. Dopo aver
dimenticato il suo bagaglio sulla carrozza, speso tutto il
suo denaro e trascorsi alcuni giorni vagando per le
strade di piccoli villaggi e sentieri, viene accolta nella
dimora di St John Rivers e delle sue due sorelle e riceve
da loro un lavoro come insegnante presso una scuola
rurale. In seguito alla morte dello zio di Jane, essa entra
in possesso di una grande eredità e viene a sapere che si
trova in casa di cugini che non sapeva di avere. I mesi
passano e, nonostante trascorra le sue giornate
serenamente, non riesce a cancellare il rimorso e
l’amore per il signor Rochester; quando St John le
chiede di sposarlo e di andare con lui in India, lei dopo
un’attenta riflessione rifiuta e decide di tornare a
Thornfield Hall. Quando arriva a destinazione però
trova la casa completamente bruciata e, recatasi in un
osteria, le viene raccontato cosa era successo e che il
signor Rochester si trova in una fattoria a poca
distanza dalla città, ma è cieco e storpio ed è rimasto
vedono della moglie pazza. Jane può finalmente
tornare dal suo amore e prendersi cura di lui e pochi
giorni dopo si sposano. Come si può notare leggendo
questo romanzo, sono presenti aspetti del genere
romantico, gotico e psicologico, ma non è questo
l’unico motivo per cui mi è piaciuto. Il romanzo inizia
durante la puerizia di Jane e finisce nella sua età
adulta; noi la seguiamo nell’arco di tutta la sua
crescita, notiamo come si evolve il suo modo di
ragionare e come cresce la sua dedizione alla
religione. La trama, inoltre, è avvincente e suggestiva e
lo stile è scorrevole e comprensibile; per questo
consiglio vivamente di leggerlo.
di Valentina Saccomando
QUOTIDIANITA’
Quanto amore mettiamo in quello che facciamo?
Giunto al terzo anno del liceo scientifico mi sono spesso
fermato a pensare e mi sono chiesto quanto senso
avesse studiare e se lo stessi facendo con amore o fosse
soltanto un peso, un dovere a cui adempire e nient’altro.
Se anni fa sembrava così, adesso la penso molto
diversamente. Sicuramente c’è un senso più profondo
nel venire a scuola, che non è lo studiare per ripetere
dei concetti appresi per la interrogazione del momento,
ma è molto di più. Indubbiamente ci sono argomenti
noiosi, difficili e altri ancora che non sono
assolutamente interessanti, però non è tutto lavoro fine
a se stesso. Ci sono lezioni davvero interessanti, che
vale la pena studiare e che possono essere utili in
futuro. Per utilità non intendo quella che viene dalla
classica espressione «Se vado dal macellaio gli chiedo se
ha un tot di carne tale che il suo valore al quadrato…»
perché la matematica in questo senso è sprecata. La
matematica e l’italiano sono indispensabili perché un
uomo che non sa parlare e non sa contare va da poche
parti e anche se si affrontano capitoli difficili che non
useremo letteralmente in futuro, questi ci aumentano la
capacità di ragionare, ci svegliano dallo stato di torpore
superficiale nel quale siamo spesso e accrescano la
VIDEOGIOCHI
di Alessandro Tacconelli
Assansin’s creed Rogue
Uscito il 13 novembre per le console di vecchia
generazione (xbox 360 e ps3), Assassin's creed Rogue si
è posizionato subito al primo posto tra i giochi più
venduti. A differenza di Assassin's creed Unity,uscito in
concomitanza per le console di nuova generazione
(Xbox one e ps4),Rogue rispetta i canoni facendo un
ultimo grande riassunto della saga.
Protagonista delle vicende,è Shay Patrick
Cormac,assassino reclutato dal noto Achille Davenport
e pronto a salpare a bordo della Morrigan,malandato
vascello, sull'oceano Atlantico sotto la guida dei suoi
mentori. I tempi sono quelli che precedono la Guerra
dei Sette Anni (1756-1763) e l'ambientazione è
l'America,in particolare:New York,la River Valley e altre
colonie. Il gioco offre una libertà di gioco incredibile. Si
può navigare nell'infinito oceano Atlantico,svolgere le
missioni primarie,secondarie,risolvere i problemi
14
formazione culturale. Questa è indispensabile perché un
ragazzo che vive di superficialità, da adulto, o viene
mantenuto dalla famiglia o si ritrova a fare lavori che
non lo realizzano e poco gratificanti e ha passato 10
anni della sua vita a fare? Niente. Soldi e tempo sprecati.
Allo stesso modo non serve a nulla imparare tutto alla
perfezione per le verifiche e basta, senza assimilare
nulla, senza qualcosa che ci colpisca. Che vite tiepide
sono queste! Ogni materia, alcune più altre meno, non è
altro che uno strumento per il futuro e con questi
strumenti possiamo realizzarci. Il contadino fatica
d’inverno ma poi aspetta e d’estate raccoglie e così noi.
Poco saggio è anche il contadino che raccoglie il grano e
lo lascia alle intemperie a marcire. Se lavoriamo solo
per noi non ci realizziamo lo stesso; per esperienza
personale mettere a disposizione degli altri i nostri
mezzi è raggiungere lo scopo dei nostri sforzi. In
qualsiasi cosa ci impegniamo, scuola, sport, musica,
hobby, abbiamo la possibilità di far fruttificare quello
che abbiamo coltivato con fatica e dedizione.
dell'Abstergo al di fuori dell'Animus e molto altro
ancora.
Il nuovo e,purtroppo,ultimo Assassin's creed offre una
magnifica grafica e storia,ricca di particolari ben curati.
Niente è stato trascurato dai creatori,nemmeno il più
piccolo particolare.
All'interno non ci sono grandi novità,dato che riprende
le orme del precedente Assassin's creed (Black Flag),se
non l'aggiunta di un'arma e di sentinelle nascoste
ovunque pronte ad avvisare le guardie.
Consigliato per tutti gli amanti della serie,che l'hanno
vissuta e amata.
Concludo citando una frase nota ai giocatori di questo
gioco:"Nulla è reale,tutto è lecito"
di Alessandra Santoni
VIAGGI
Toda joia toda beleza
Nell'immaginario di fine Novecento il Brasile era
soprattutto spiagge, splendide fanciulle e ragazzi capaci
di palleggiare anche ballando la samba. Carnevale,
divertimento, musica e sesso. Brasile paese toda joia
Toda beleza. Solo la miseria delle favelas rappresentava
( e rappresenta) un lato oscuro, però bastava che i
turisti ne fossero tenuti alla larga. Nel frattempo il
Brasile pensava solo a divertirsi e a divertire il turista.
In tutto questo c'era e c'è del vero. Le spiagge sono
meravigliose, non solo a
Copacabana
ma
anche
sull'arcipelago di Fernando de
Noronha, a Fortaleza. Si balla e
ci si diverte e non solo a
carnevale. Ma oggi il Brasile si
sta arricchendo, pertanto
cresce la sua offerta turistica,
soprattutto nelle grandi città.
Pensiamo alla "Perimetral" di
Rio, la sorta di tangenziale che
sfiora quasi il Paço Imperial e
gli alberi della praça XV de
Novembro. Verrà rimodellata
e trasformata in area pedonale. Ma anche l'intero paese
sta subendo un drastico cambiamento. In molte città la
cultura di matrice africana, un tempo guardata con
superiorità, ora è studiata come esempio di sincretismo
e ricchezza spirituale e viene valorizzata anche dal
punto di vista turistico. È il caso della capoeira, o della
danza del coco de roda a Olinda, 2300 chilometri a nord
di Rio de Janeiro: una deliziosa cittadina coloniale,
Patrimonio dell'Umanità UNESCO, che ogni anno dedica
RICETTE
PRO: i colori della natura, della pelle, dei
mercati; la gente; la cucina; le danze e la
passione per la musica; il carnevale.
CONTRO: la scarsa sicurezza in molte città, il turismo
sessuale, la disorganizzazione dei grandi aeroporti;
le favelas in mano ai narcos; lo sfruttamento
dell'Amazzonia nonostante gli sforzi per limitarlo;
regioni ancora a rischio di malaria.
Anonimo
Biscotti di Natale
Naturalmente, dato che ci stiamo avvicinando al Natale,
ho pensato di condividere con
voi questa ricetta. Non è tanto
difficile, quindi possono farla
tutti anche chi non cucina mai!
INGREDIENTI:
300g di farina 00
100g di zucchero
150g di burro
2 tuorli
2 cucchiai di miele
Scorza di limone q.b (quanto basta)
Un pizzico di Sale
1 bustina di vanillina
Ma non è finita qui! Per DECORARE:
scaglie di mandorle
palline di zucchero argentate
glassa bianca o se vi resta più facile comprate la pasta di
zucchero al supermercato!
PROCEDIMENTO: Su un tavolo impastate ¾ di farina
con il burro ; quando il composto sarà amalgamato
15
un festival a quest'arte importata dall'Africa. E
l'Amazzonia direte? Beh non è solo sfruttamento, bensì
anche turismo sostenibile. Negli stati del Roraima e
dell'Amazonas diverse comunità indigene accolgono il
visitatore in strutture eco compatibili e lo
accompagnano a scoprire i fiumi e le foreste, a
conoscere gli antichi metodi di produzione del guaranà;
ripopolano i loro territori di animali in pericolo come le
tartarughe d'acqua dolce e vigilano sui laghi. Questo
non basta certamente a scongiurare i rischi a cui
l'Amazzonia è esposta. L'ecosistema è ancora in
pericolo, alcune zone sono sottoposte sempre a
sfruttamento indiscriminato, ma è un segnale
rilevante di cambiamento. Ed è fondamentale
sapere che si ha l'opportunità di visitare questo
polmone verde della terra senza danneggiarlo,
anzi sostenendo chi da sempre lo abita e lo ama.
Il Brasile, insomma, è tutto ciò, ossia un paese in
continuo cambiamento senza perdere il ritmo.
aggiungete la farina restante, il miele, lo zucchero, i
tuorli, la vanillina, la scorza del limone e il
sale. Dopo aver formato un panetto
rivestite il tutto di pellicola trasparente e
lasciate riposare in frigo per 30 min.
Stendete la pasta con un mattarello fino a
farla diventare sottile e ritagliate con le
formine natalizie
(che vi dovete
procurare, se no ve le ricavate tagliandole
con la rotellina per la pizza!!). Ricoprite la
teglia con la carta da forno e mettete i
biscotti a cuocere in forno a 453,15 K [fate
due calcoli (cioè a 180°C)] per 30 minuti.
Sfornate e forate la parte superiore con uno stecco
quando il biscotto è ancora caldo, per poter infilare
successivamente un nastrino colorato. Fate raffreddare
e decorate con la glassa bianca(o pasta di zucchero) e
con le palline di zucchero argentate e scaglie di
mandorla a piacere!
Spero che la ricetta vi piaccia. Buon Natale!! Mi
raccomando non date fuoco alla casa e soprattutto ai
biscotti!
di Alice Frediani
SINTOMI NATALIZI
Un Natale, diverse usanze nel mondo
Il Natale è una festa che accomuna un po’ tutti, diverse mondo. Nessuno però sa dove si trovi l’entrata. La sue
sono le tradizioni come per esempio in Austria, renna preferita si chiama Rudolph ed ha il naso rosso
che brilla. Inoltre Babbo Natale deve leggere tante
Finlandia, Germania e Gran Bretagna.
leggere e viene aiutato dai suoi elfi.
AUSTRIA (Frohe Weihnachten): il periodo natalizio
comincia con l’avvento; si prepara il tipico pane GERMANIA (Frohe Weihnachten): qui il periodo
speziato chiamato “Früchtebrot”,si addobbano le case e natalizio comincia a novembre. L’11 novembre è il
si preparano diversi tipi di biscotti. Molti austriaci giorno di San Martino, durante il quale i bambini
preparano delle corone con quattro candele da partecipano a delle processioni con delle lanterne
accendere nelle domeniche di avvento. I bambini hanno realizzate da loro con l’aiuto delle maestre, e che
un calendario dell’avvento simile a quello che usano i servono a illuminare la strada a San Martino. Poi arriva
bambini italiani; l’unica differenza è che i bambini San Nicola il 6 dicembre che regala ai bambini
austriaci non trovano la cioccolata ma piccole sorprese; cioccolatini o pane speziato. Durante l’avvento si
inoltre scrivono la lettera a “Gesù Bambino” dove preparano dolcetti come i Lebkuchen o il Christollen e
dicono che regali vorrebbero ricevere. Il 5 dicembre si si beve il vino speziato. Il 24 dicembre si consegnano i
festeggia la festa di San Nicola durante la quale il santo, regali a chi è stato più bravo, si addobba l’albero e si
accompagnato dal “Krampus”, distribuisce doni ai bravi aspetta l’arrivo del Christkind, ovvero il Bambino Gesù;
bambini.
Uno
degli
si mangia l’Oca Arrosto e la Carpa Blu.
appuntamenti più importanti
GRAN BRETAGNA (Merry Christmas): i
del periodo prenatalizio è il
bambini cominciano già a novembre a
tradizionale “Canto d’Avvento”
scrivere la letterina; mentre a dicembre
che si svolge a Salisburgo.
cominciano ad aprire il calendario
L’albero di Natale è addobbato
dell’avvento e ad addobbare la casa. La
con stelle di paglia e candele; la
sera della Vigilia i bambini appendono
famiglia si riunisce intorno
le calze per l’arrivo di Father Christmas
all’albero per lo scambio dei
e per ringraziarlo gli lasciano una tazza
doni.
di latte e il dolce “mince pie” e una
FINLANDIA (Hyvaa Joulua): la
carota per la renna Rudolph. Il giorno di
notte di Natale tutti i bambini
Natale si sta tutti insieme, si aprono i
stanno alle finestre ad aspettare
regali, si mangia il tacchino ripieno
Babbo Natale, che è originario
accompagnato con i mirtilli e come
della
Finlandia,
più
dolce il famoso Christmas Pudding.
precisamente della Lapponia.
Auguro a tutti un buon Natale!
Babbo Natale vive all’interno della montagna
Korvatuunturi con Mamma Natale e piccoli aiutanti. Si
di Fabiola Benedetti
dice che la montagna abbia tre orecchie grazie alle quali
Babbo Natale ascolta i messaggi che arrivano da tutto il
Elatan Noub
Questo sarà il mio ultimo Natale al Copernico (salvo
imprevisti che mi auguro improbabili), e questo è il mio
“ultimo articolo del mese di dicembre”. Stavolta niente
cronaca, niente attualità, niente parole di critica o
sdegno. Solo un augurio. Auguri ai professori, ai custodi,
a chi lavora in segreteria, a chi ogni giorno ci sfama con
i panini ed i cornetti più buoni del mondo, agli studenti.
Auguri ai maturandi, per la scelta che li (e mi) aspetta.
Auguri ai nuovi arrivati, perché riescano a sopravvivere
per altri cinque anni senza riportare danni psicofisici
irrecuperabili (scherzo anche io ogni tanto, giovini).
Auguri a tutti, perché possiate raggiungere i vostri
obiettivi, realizzare le vostre speranze, superare le
difficoltà. Auguri perché possiate rischiare. La paura e la
vergogna sono le remore che la maggior parte delle
volte ci impediscono di buttarci, combattere o anche
solo tentare di realizzare un nostro sogno o coltivare
una passione. Non si può essere diversi. Ma diversi da
chi? “Io non voglio essere capito. Voglio essere, capito?!”
16
dice un saggio moderno meglio conosciuto come
Caparezza. Allora siate chi volete. Ma soprattutto voi
stessi. Io scrivo. Scrivo perché in questo modo riesco ad
esprimermi molto meglio che attraverso la voce.
Bisogna sapersi leggere dentro prima di cominciare a
scrivere. E le parole, che prendono forma, si intrecciano
a formare frasi, si incastrano l’una con l’altra come
tasselli di un puzzle imprevedibile, mi aiutano a capire
me stessa, a sfogarmi, a riempire dei vuoti ai quali
nemmeno saprei dare un nome. E’ anche grazie a
Sintomi che in questi anni ho potuto continuare a
leggermi dentro, e a scrivere per gli altri, oltre che per
me stessa. Questo giornalino continuerà ad essere letto
solo da pochi, ad essere criticato da molti, e magari sarà
utile ancora a tanti liceali come fornitura cartacea per la
costruzione di tecnologici e distruttivi aeroplanini
suicidi (quanti aggettivi accidenti), ma è anche
un’opportunità per tutti coloro che vogliono dar voce ai
loro pensieri. Una voce silenziosa, più forte di
più forte di qualunque grido: “Scrivere è una forma
sofisticata di silenzio”, a detta di Baricco. A Natale siamo
tutti più buoni, anzi più sentimentali, quindi grazie a chi
ogni mese passa ore ed ore davanti alla stampante, per
assistere alla nascita di ciascun numero, grazie a chi
impagina, spilla, impila, e poi distribuisce. Grazie a chi ci
legge, e anche a chi non lo fa. E adesso Buon Natale,
buoni pranzi e cene infiniti da nonni e parenti, buon
rotolamento, buongiorno e buonanotte per ogni giorno
che verrà.
di Silvia Mazzei
LA VIGNETTA
di Stefano Ciapini
17
WONDERWALL
Capitolo 3
Passò una settimana da quella serata e di Jason non
rimase altro che un ricordo e un pensiero costante nella
mente di Emily. Dalla fatidica serata di quel magico
bacio,Jason era come sparito e non sarebbe di certo
stata lei a cercarlo.
**********
Sapeva soltanto che amava trovarsi coccolata tra le sue
braccia. Trovava conforto nei suoi abbracci,trovava
affetto. Quell'abbraccio durò qualche minuto,anche se
per Emily erano passati solo pochi secondi. Si
staccarono dall'abbraccio e si trovarono faccia a faccia. I
suoi occhi oceano penetrarono gli occhi smeraldo di
Emily e con gentilezza Jason avvicinò Emily a sè. Si
trovarono faccia a faccia e Jason la baciò.
Entrambi sorrisero e poi si salutarono.
Uscì da scuola e mentre si stava per incamminare verso
la fermata,vide Jason. Era lì davanti alla scuola. *forse Emily entrò in casa e Jason si incamminò verso la
starà aspettando dei suoi amici* pensò Emily. Continuò fermata.
a camminare senza considerare lo sguardo di Jason.
Improvvisamente,il telefonò suono.
"EMILY" urlò una voce maschile inconfondibile. Sulla "Pronto?"
bocca di Emily si formò un sorriso. Si voltò e vide Jason
"Jason,sono Austin"
salutarla e farle segno di avvicinarsi.
Si avvicinò a Jason. "Ehi,come stai?" chiese Jason "Che vuoi?" chiese acido Jason.
abbracciandola.
"Sai cosa voglio! Hai tempo fino alla fine del mese,poi
sai cosa succederà" disse Austin minaccioso.
"Bene te?" rispose Emily agitata.
"Bene! Scusami se non mi sono fatto sentire. È che "Sono a buon punto. È già caduta ai miei piedi" disse
Jason.
quest'anno è dura e devo studiare" rispose Jason.
"Perchè sei qua?" chiese Emily curiosa di sapere la "Deve soffrire almeno la metà di quanto ho sofferto io.
Abbiamo un patto io e te,ricordi? Farebbe piacere alla
risposta.
gente vedere quel meraviglioso video del popolare e bel
"Sono uscito un'ora prima e ho pensato di farti una Jason" disse Austin sempre minaccioso.
sorpresa" disse Jason sorridendole.
Nella scorsa estate,Austin aveva girato un video nel
"Ah, sei venuto per me.." disse Emily ancora incredula. quale Jason ballava e cantava ubriaco in un pub a
"Si,solo per te. Avevo pensato che magari potevamo Londra e ora lo usava per ricattarlo.
stare un pò insieme" disse Jason.
"Tranquillo,rispetterò il patto" disse Jason chiudendo la
"Va bene" rispose Emily sorridendo.
telefonata.
Passarono gran parte del pomeriggio insieme,poi Jason Ma come avrebbe fatto ora,se più conosceva Emily e più
l'amava?
la riaccompagnò a casa.
"Bhè,grazie del pomeriggio" disse Emily.
D'istinto,l'abbracciò. Non sapeva perchè l'aveva fatto.
18
di Alessandra Santoni
CRUCIVERBA
di Maria Huynh
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VERTICALI
1.Capitale dell'Albania; 2.Lo è il Crispy Mac Bacon; 3.Sigla di Oristano; 4.Cordigliera famosa dell'America Latina; 6.
Off-topic; 7.Cantano Losing my religion; 8.Imposta sulla casa; 9.Sono di diversi colori a Prato; 10.Lo sono gli
uccelli della Rovo Mobile; 14.Suffisso olandese derivato dal latino “-atio”; 15.Nanometro; 16.Subcultura giovanile
emersa negli USA;19. 100 grammi; 21.Celeberrimo gruppo alternative rock irlandese;23.Film d'animazione con
Rafael, Blu, Gioel; 24.Prato; 25.Il più vincente campione di formula uno (abbreviazione); 27. Lo è Afrodite di
Prassitele; 28.Famosa cantante tedesca di 99 Luftballons; 31.Il secondo nome di Boateng; 32.In fondo al canto;
33.Contrario di odiare; 34.Sono canine, galliche, giauche; 37.Pronome maschile come complemento oggetto;
39.Usati come segnali luminosi di aiuto e di riferimento; 41.Miscela di sostanze aeriformi che costituisce
l'atmosfera terrestre; 42.L' “ombelico” di Sicilia;43.Anomalo moto ondoso del mare; 45.Possono essere a spiga di
grano, alla francese, laterale;48.Padre della lingua italiana;51.Rapporto tra seno e coseno;54.Montpelier Re
Holdings; 57.Le scrisse “d'amore” Leopardi; 59.Un dittongo; 60.Usati dalla maggior parte degli animali per la
locomozione; 65.Migliore amico di Harry Potter; 66.Canone pagato dagli italiani ogni anno; 67.Asteroide che
porta l'894 nel nome; 68.Lo sono i media come strumenti di divulgazione; 70. Infiammazione purulenta;
71.Prima coniugazione verbale; 72.Agenzia per l'energia nucleare; 74.Invio pubblicitario via email; 75.La forma
impersonale in francese; 76.Nata in francese; 79. Sigla di Roma.
19
ORIZZONTALI
1.Nome di battesimo dell'autore di Tess D'Uberville; 5.Una canzone di Bruno Mars tratta dall'album Unorthodox
Jukebox; 11.Compagnia svedese produttrice di software; 12.Compito in classe;13. Le consonanti in “rame”;14.
Divinità greca di origine semitica; 17.Una persona di cui non si può fare assolutamente a meno (nome in inglese) ;
18.Cognome dell'ex presidente della FIGC; 20.Mitiche praline al cioccolato colorate; 21.Simbolo dell'argento;
22.Regista pratese di “Tutta colpa del paradiso”;24.Le Riot russe anti Putin; 25.Attività che porta a forme di
creatività ed espressione;26.Imperial college; 28.Significato di nein; 29.Sigla della Svizzera; 30.La quinta
consonante; 31.Lo è quello dei “sospiri” a Venezia; 34.Lo saranno Carlo, William, George;35.Teorizzato da Michael
Faraday per la prima volta; 36.Città che ha dato i natali a Einstein; 38.Abbreviazione di ortoclasio; 39.Financial
Markets Operations Association; 40.Cittadina giapponese della prefettura di Hokkaido; 43.In nessun caso;
44.Oriente; 46. Narc... Allo specchio; 47.Una macchina inglese... Decapitata; 48.Dominio di primo livello nazionale
assegnato alla Germania; 49. Le vocali in “cari”; 50. La Pavone dello spettacolo italiano; 52. Produttore mondiale
di miniature e switch industriali; 55.Pappagalli appartententi alla famiglia Psittacidae; 56. Associazione nazionale
magistrati; 58.Unità di misura utilizzata nelle superfici; 60.Lo era Aspasia per Pericle; 61.Golosa torta inventata
da un pasticcere di soli 16 anni; 62.Rovigo; 63.Primo sintagma di “gemma”; 64. Reggio Emilia; 65.Interagency
Rapid Response Team for Trasmission; 67.Mitologico fratello di Romolo; 69. Non tu; 70.Tutto in greco;
73.Personaggio malvagio in Doctor Who;74. Famosi quelli dei Re Magi; 77.Cantautore scozzese, chitarrista e
cantante degli Ultravox; 78.Marotta lo è della Juve; 79.La Zellweger famosa per il suo ruolo in Bridget Jones;
80.Dolci sardi per eccellenza; 81.Light novel di Akinari Matsuno.
GIOCHI DI LOGICA
Marcello, Giampiero e Vittorio sono tre amici che ogni Informazioni:
sabato si ritrovano al bar per discutere di sport.
1.Marcello prende la cedrata;
Ognuno ordina una bevanda diversa e tifa una
2.Chi tifa Empoli non ha ottanta anni;
squadra differente. Anche le loro età non sono uguali;
3.Chi prende il caffè ha settantasette anni;
il tuo compito è quello di associare a ognuno la sua
4.Giampiero non tifa Torino;
bevanda, la sua squadra e la sua età… Buon
5.Chi tifa Palermo prende il cappuccino;
5.Vittorio ha ottanta anni.
divertimento!
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Marcello
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Cappuccino
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Empoli
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Squadra
Bevanda
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RUZZLE
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A
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S
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E
D
Ecco anche su Sintomi il popolare gioco di parole! Quante ne
riuscite a vedere?
Scriveteci sulla nostra pagina Facebook con l’elenco delle parole
trovate.
Chi ne individuerà di più?
Il prossimo mese annunceremo il vincitore!
A cura di Valentina Saccomando
L
I
D
O
Volantino Officina Giovani
Qual è il colmo per Babbo Natale? Essere preso con le mani nel sacco!
E con questo la redazione di Sintomi vi augura un buon Natale e un felice anno nuovo!
L’albero di Natale più grande del mondo. Grande
circa quanto trenta campi da calcio, è stato creato
a Gubbio sulle pendici del Monte Ingino ed è nel
guinnes dei primati dal 1991.
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Come sempre l’appuntamento mensile con Sintomi non è mancato, grazie a
tutti coloro che hanno contribuito! Per suggerimenti, critiche, commenti o
quant’altro scrivete alla mail della direzione o su Facebook ai direttori alla
pagina del giornale. A presto con il numero di gennaio!
Referente: Prof. Claudio Puccetti
Direzione:
Alessandro Tacconelli 3AS
Sara Bichicchi 3AS
Valentina Saccomando 4DS
[email protected]
E’ disponibile anche una versione
digitale sul sito scolastico.
Redazione:
Alessandra Santoni 4Cl
Alice Frediani 2Fs
Andrea Faggi 4Fs
Bianca De Maria 4Is
Demetra Gregoriadi 2Fs
Fabiola Benedetti 5Is
Fabrizio Taricone 5As
Iman Seradouni 2Es
Maria Huynh 5El
Marta Massenzi 4As
Martina Sechi 4Is
Sara Relli 5Al
Sadà Niamat 3As
Silvia Mazzei 5Ds
Stefano Ciapini 5Is
Tommaso Reggioli 5Gs
Virginia Gelli 3Is
Ylenia Sfragano 4Is
Seguici sulla pagina Facebook!
https://www.facebook.com/pages/Sintomi/328793947224648
Inquadra questo codice con la tua
fotocamera!
Per la rubrica “Voci del passato”: Ilaria Martini, ex copernicana
Per la rubrica “ Koperation”: Federica Bigazzi (Cicognini),
Lorenzo Vannucci (Forteguerri)
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