100 miglia di berlino 2016
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100 miglia di berlino 2016
RISULTATI 2016 Mentre si stanno svolgendo i Giochi Olimpici di Rio 2016, a Berlino si è vissuta una splendida pagina di sport, ma anche di storia e umanità. Sabato 13 agosto 2016 si è corsa la V edizione dell’ultramaratona Mauerweglaufs cioè la 100 Miglia di Berlino di 161,902 km in Germania. Al traguardo 197 uomini e 50 donne. Tra gli uomini ha vinto l’ultramaratoneta l’israeliano Ariel Rozen (15h20’48”) cioè a 5’43” al km = 10,484 km/h; secondo lo svedese Ivan Bretane (15h20’48”); terzo il giapponese Minoru Onozuka (16h12’41”). Tra le donne netta vittoria dell’australiana Tia Jones (17h03’32”), sesta in classifica generale; seconda l’italiana Elena Fabiani e terza Sarah Sawyer. Si segnalano 11 italiani al traguardo: Luca Morstabilini (5°), Elena Fabiani (2°), Massimo Ciocchetti (25°), Armando Quadrani (55°), Mauro Firmani (61°), Manuel Viezzi (119°), Salvatore Gorgone (132°), Leonardo Ugolini (141°), Francesco Accarino (162°), Matteo Dallocco (168°), Matteo Cecchetto (169°). Nella precedente edizione del 2015, aveva vinto l’italiano Marco Bonfiglio in 13h40’11” cioè a una media di 5’04” al km. Quest’anno Bonfiglio ha partecipato invece alla 10 Orta in 10 Day dal 6 al 15 agosto, lungo il Lago d’Orta in provincia di Novara, correndo due maratone al giorno, come l’altro italiano Daniele Alimonti. Quest’anno la 100 Miglia di Berlino ha registrato un numero record di partecipanti, sia nella gara individuale che nella staffetta che ha visto la presenza di un centinaio di squadre. L’italiano Armando Quadrani (55°) ha lamentato vesciche dalla metà del percorso, ma ha terminato la prova anche camminando in alcuni tratti: si era preparato duramente con il suo amico Mauro Firmani dopo uno stop per infortunio. Le ultime gare la Sei Ore a Tutta Birra e Sei Ore sotto le Stelle (18 luglio). Entusiasta il vincitore di origine israeliane Rozen, che in passato avrebbe trovato forse porta chiusa in territorio tedesco. LA GARA. IL MAUERWERGLAUF: 100 MIGLIA CONTRO L’OBLIO Secondo i dati della Fondazione Muro di Berlino almeno 138 persone sono state uccise negli anni 1961-1989 presso l’ex Muro di Berlino, di cui 100 tedeschi orientali, nel tentativo di fuggire. La gara ricorda il tempo in cui la città era divisa in due dal Muro e celebra la gioia per la sua caduta; è un modo per ricordare e onorare le vittime e per riflettere sulle molteplici barriere (fisiche e mentali), che ancora separano le persone dell’Europa e del mondo. L’edizione di quest’anno è stata dedicata a Karl-Heinz Kube, ferito a morte il 16 dicembre del 1966, all’età di soli 17 anni, mentre cercava di scappare dalla Repubblica Federale alla Germania Ovest. La corsa si snoda lungo l’ex confine con Berlino Ovest, ripercorrendo lo storico Muro, un evento per non dimenticare che cosa questo ha significato nel periodo 1961-89. Questa manifestazione oggi vuole essere anche un prezioso contributo per mantenere viva la storia della città, che è stata divisa. Il Mauerweglauf ricorda queste persone e i loro destini. Per tale motivo anche la medaglia di finisher ogni anno porta l’immagine di una vittima del Muro. Il Berliner Mauerweglauf con le sue 100 miglia non è solo una sfida sportiva, è anche un evento che si occupa della storia del Muro. Immediatamente prima della Porta di Brandeburgo, al 7° km, che è stato attraversato dai partecipanti, fedeli al motto di Mauerwegläufer, “corsa senza fine”, l’atleta prende un mattone che poi getterà, per così dire “scappare”, sino a quando il Muro finalmente sarà completamente scomparso. 100 miglia lungo il vecchio confine, 55 anni dopo il Muro. La lunghezza del percorso è appunto di 100 miglia. La gara individuale è partita quest’anno sabato 13 agosto alle ore 6:00 con tempo limite di 30 ore. Mentre la staffetta (da 2, da 4, e da 10+) è partita alle ore 7:00 con tempo limite di 27 ore. Il percorso del Muro di Berlino è in gran parte battuto e per lo più pianeggiante. Tuttavia esso comprende pure tratti non asfaltati, parzialmente sabbiosi o sconnessi con pietre e radici degli alberi o anche tratti asfaltati dove sporgono le radici. Quest’anno il percorso si è corso in senso orario: ogni anno avviene un’inversione della direzione di corsa. Il tracciato è contrassegnato da frecce e da indicatori rifrangenti per la notte. Il percorso si snoda in parte su strade pubbliche trafficate. Dopo la partenza si percorrono i primi chilometri in una Berlino piuttosto deserta e silenziosa, dove si transita presso la Porta di Brandeburgo e il Reichstag; poi l’uscita dalla città verso la campagna e i boschi berlinesi, in alcuni tratti del percorso piuttosto insidiosi per i muscoli. Dopo il primo “cancello” del 43° km si corre immersi nel verde; lungo il percorso ci sono alcune lapidi e steli con corone di fiori e le foto di quei giovani, che in quel punto avevano provato a cambiare la loro vita. I punti ristoro sono presenti ogni 5 -8 km, per un totale di 27. L’organizzazione ricorda che ogni partecipante dovrebbe prendere con sé almeno 0,5 litri di bevande da ogni punto ristoro. Insomma ottima l’organizzazione della gara da parte di un team, che non ha lasciato nulla al caso. La partenza e l’arrivo in una pista di atletica, poi si entra in luoghi magnifici e durante la notte sembra come percorrere una foresta anche con l’ausilio di torce per illuminare il percorso al buio della luce naturale in cui però non ci sente mai soli. Simbolico il gesto di raccogliere una mattone quando s’entra sotto il muro di Brandeburgo e poi lo si getta come per abbattere tutte le barriere. STEFANO SEVERONI