verbale - Comune di Rosignano Marittimo

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verbale - Comune di Rosignano Marittimo
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE CATERINA GIOVANI
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
Ordine del giorno
1) Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri.
2) Nomina scrutatori.
3) Presentazione delle linee programmatiche di mandato del Sindaco Presa
d’atto.
4) Federalismo demaniale. Conferma della richiesta di trasferimento al patrimonio
comunale a titolo non oneroso dei beni statali per i quali è già stato ottenuto
dall’Agenzia del demanio il parere positivo al trasferimento.
5) Approvazione Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari anno 2014.
6) Verifica della qualità e quantità di aree e fabbricati da destinare a residenza e
alle attività produttive e terziarie e definizione del prezzo di cessione delle aree e dei
fabbricati.
7) Servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani –
Approvazione piano economico finanziario.
8) Approvazione regolamento per l’applicazione dell’Addizionale Comunale
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all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e determinazione delle
relative aliquote.
9) Determinazione delle aliquote I.M.U. e T.A.S.I. per il periodo d’imposta 2014
e approvazione di modifiche ed integrazioni al regolamento in materia di “Imposta
Unica Comunale” (I.U.C.), parte I.M.U. e T.A.S.I.
10) Modifiche ed integrazioni al regolamento IUC – Titolo IV “TARI (tassa sui
rifiuti)” ed approvazione tariffe rifiuti urbani (TARI). Approvazione testo coordinato
regolamento IUC.
11) Approvazione programma annuale per l’acquisizione di beni e servizi art. 29
l.r. Toscana n. 38/2007.
12) Programma triennale delle opere pubbliche per il triennio 2014-2015-2016 ed
elenco annuale dei lavori per l’anno 2014 – Approvazione.
13) Approvazione bilancio di previsione 2014-2016 e relativi allegati.
14) Variante parziale al Regolamento urbanistico vigente per inserimento di
nuovo comparto di trasformazione per la realizzazione del distretto socio sanitario in
Rosignano Solvay. Controdeduzioni alle osservazioni e approvazione ai sensi art. 17
l.r.t. n. 1/2005.
15) Variante parziale al Regolamento Urbanistico per la realizzazione di alcuni
interventi nel comune di Rosignano Marittimo. Approvazione ai sensi art. 17 l.r.t. n.
1/2005.
16) Finanziamento della spesa per gli interventi di somma urgenza eseguiti in
relazione all’evento meteorico del 22-07-2014.
17) Decreto legislativo n. 156/2012. Approvazione dello schema convenzionale
disciplinante il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace di Cecina.
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18) Mozione presentata dai consiglieri Luca Simoncini (Gruppo R.D.S) , Niccolò
Gherarducci, Silvia Gesess (Sinistra Unita per il Lavoro) e Marco Nati (Forza Italia)
ad oggetto: assemblea di frazione di Gabbro.
19) Mozione presentata dai consiglieri Silvia Gesess, Niccolò Gherarducci
(Sinistra Unita per il Lavoro) e Luca Simoncini (Gruppo R.D.S) ad oggetto:
Autostrada tirrenica.
20) Mozione presentata dai consiglieri Silvia Gesess, Niccolò Gherarducci
(Sinistra Unita per il Lavoro), Luca Simoncini (Gruppo R.D.S) e Marco Nati (Forza
Italia) ad oggetto: Bomba d’acqua.
21) Ordine del Giorno presentato dai consiglieri Silvia Gesess e Niccolò
Gherarducci (Sinistra Unita per il Lavoro inerente i valori dell’antifascismo.
22) Mozione presentata dai consiglieri Luca Simoncini (Gruppo R.D.S), Niccolò
Gherarducci, Silvia Gesess (Sinistra Unita per il Lavoro) e Marco Nati (Forza Italia)
ad oggetto: Struttura Polifunzionale al Gabbro.
23) Mozione presentata dai consiglieri Niccolò Gherarducci, Silvia Gesess
(Sinistra Unita per il Lavoro), Simoncini Luca (R.D.S.) e Marco Nati (Forza Italia)
ad oggetto: Lavori cimitero di Nibbiaia.
24) Mozione presentata dai consiglieri Luca Simoncini (Gruppo R.D.S), Niccolò
Gherarducci, Silvia Gesess (Sinistra Unita per il lavoro) e Marco Nati (Forza Italia)
ad oggetto: Spazi gruppi consiliari.
25) Ordine del giorno presentato dai consiglieri Lucia Croce e Luca Agostini
(Gruppo Pd) ad oggetto: In ricordo della tragedia di Srebrenica.
26) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Accesso sud al porto turistico di Rosignano Solvay.
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27) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Il turismo nel Comune.
28) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Discarica di Scapigliato in frazione di Castelnuovo della Misericordia.
29) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Armunia.
30) Mozione presentata dalla consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia) ad
oggetto: Pulizia del Botro Iurco a Caletta.
31) Mozione presentata dai consiglieri Silvia Gesess e Niccolò Gherarducci
(Sinistra Unita per il Lavoro) ad oggetto: Danni alla memoria.
32) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 Stelle) ad
oggetto: Ripresa audio e video e diffusione in streaming delle sedute del Consiglio
comunale sul sito web del Comune.
33) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 Stelle) ad
oggetto: Istituzione dei parcheggi rosa a Rosignano Marittimo.
34) Mozione presentata dalla consigliera Serena Mancini (Movimento 5 Stelle) ad
oggetto: Eliminazione o riduzione del gettone di presenza ai Consiglieri comunali.
35) Ordine del giorno presentato dai consiglieri Mancini Serena, Settino Mario,
Serretti Francesco E Becherini Elisa (Movimento 5 Stelle) ad oggetto: Realizzazione
del progetto Autostrada tirrenica e assoggettamento a pedaggio della superstrada
variante Aurelia nord di Grosseto e della ss. 1 Aurelia a sud di Grosseto.
36) Ordine del giorno presentato dal consigliere Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.)
ad oggetto: Vogliamo riportare i due Marò a casa.
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37) Mozione presentata dai consiglieri Marco Nati (Forza Italia), Luca Simoncini
(Gruppo R.D.S.), Niccolò Gherarducci E Silvia Gesess (Sinistra Unita per il lavoro)
ad oggetto: Sversamenti Lungomare Colombo.
38) Mozione presentata dal consigliere Luca Agostini (Gruppo PD) ad oggetto:
Fatti accaduti a Gabbro durante un incontro con l’amministrazione comunale presso
il centro civico.
39) Interpellanze:
a) Interpellanza presentata dai Consiglieri Mario Settino, Elisa Becherini e
Francesco Serretti (Movimento 5 Stelle) “Delibera del Consiglio Provinciale n. 54
del 10/06/2014”;
b) Interpellanza presentata dai Consiglieri Niccolò Gherarducci, Silvia Gesess
(Sinistra Unita per il Lavoro, Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.) e Marco Nati (Forza
Italia), “Servizio verde pubblico”;
c) Interpellanza presentata dai Consiglieri Niccolò Gherarducci, Silvia Gesess
(Sinistra Unita per il Lavoro), Luca Simoncini (Gruppo R.D.S.) e Marco Nati (Forza
Italia), “Cava del Gozzone”;
d) Interpellanza presentata dalla Consigliera Maria Graziella Angeli (Forza Italia),
“Via della Giunca a Rosignano Marittimo”;
e) Interpellanza presentata dai Consiglieri Francesco Serretti, Elisa Becherini e
Mario Settino (Movimento 5 Stelle), “Referto epidemiologico, stato di salute della
popolazione comunale, mancato inserimento s.i.n.”;
f) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena Mancini (Movimento 5
Stelle), “Il turismo crocieristico, l’isolamento di Rosignano”;
g) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena Mancini (Movimento 5
Stelle), “Sicurezza delle Scuole site all’interno del comune di Rosignano. Scuole
comunali e non”;
h) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena Mancini (Movimento 5
Stelle), “Governo Renzi, lavori nelle scuole”;
i) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena Mancini (Movimento 5
Stelle), “Premi al personale del Comune, Dirigente e non”;
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l) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena Mancini (Movimento 5
Stelle), “Armunia, qual è la situazione?”;
m) Interpellanza presentata dalla Consigliera Serena
Stelle), “La tutela e la cura degli animali”.
40) Question time.
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Mancini (Movimento 5
Comunicazioni della Presidente, del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Ho da farvi un paio di comunicazioni: innanzitutto, mi scuso con i consiglieri,
perché abbiamo iniziato con un pochino di ritardo, questa mattina, i lavori del
Consiglio. Il Segretario generale ha trovato sul Romito un incidente, quindi era
impossibilitata ad arrivare puntuale. Quindi, mi scuso con i consiglieri che hanno
aspettato.
Vi volevo poi comunicare che nella mattinata di domani, verrà un tecnico del
CED, il signor Taddei che avete conosciuto in occasione di un seminario.
Interromperemo all’incirca per un’oretta i lavori del Consiglio comunale. Il signor
Taddei vi aiuterà a scaricare e ad accedere alla vostra casella di PEC, di posta
elettronica certificata.
Vi volevo poi altresì dare un’altra comunicazione: le delibere di Giunta sono
attualmente visibili sul sito del Comune, in formato PDF, quindi sono più facilmente
scaricabili e visibili. Inoltre, è intenzione degli uffici, che me l’hanno detto, portare,
questa mattina, nella sala consiliare, le ciabatte che permetteranno di poter seguire gli
atti consegnati ai consiglieri, con i propri personal computer. Questa richiesta è
avvenuta all’interno della Conferenza dei Capogruppo.
Non so se ci sono comunicazioni da parte di Assessori o del Sindaco.
(Interruzione fuori microfono)
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno, “Comunicazioni della Presidente,
del Sindaco, della Giunta e dei Consiglieri”.
Prego, Sindaco.
SINDACO.
Grazie, Presidente. La prima comunicazione che vorrei fare al
Consiglio è relativa ad una telefonata che ieri sera ho ricevuto dalla Prefettura di
Livorno, in merito alla partenza di alcuni cittadini extracomunitari che erano accolti
sul nostro territorio dal giugno scorso, nella struttura privata di Castiglioncello,
all’hotel Saint Vincent. Se vi ricordate, nell’ambito dell’emergenza dei flussi
migratori provenienti dal nord Africa e da varie altre parti, da altri continenti, la
Prefettura, sulla base della disponibilità di soggetti privati, anche del nostro territorio,
aveva provveduto all’accoglienza di ventinove cittadini extracomunitari senegalesi,
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anche sul territorio.
In questi mesi, ovviamente, l’accoglienza in provincia di Livorno era stata
garantita non solo dal Comune di Rosignano, o comunque da strutture private del
Comune di Rosignano, ma era stata garantita anche da altri Comuni, non ultimo il
Comune di Piombino, pochi giorni fa.
Ieri sera, dicevo, la Prefettura, nell’ambito di una gestione che viene fatta per
conto del Ministero degli interni e della Regione Toscana, ha comunicato
ufficialmente la partenza, questa mattina (peraltro già avvenuta), di venticinque
ragazzi extracomunitari dei ventinove presenti nella struttura.
Contestualmente, nella giornata di oggi, quei venticinque posti che si sono resi
liberi,
verranno
comunque
utilizzati
per
l’accoglienza
di
altri
cittadini
extracomunitari. Ovviamente, anche in questo caso è la Prefettura che ha preso
contatti direttamente con i proprietari della struttura e con le associazioni di
volontariato del territorio. L’accoglienza è garantita a Livorno, per esempio, dalla
Misericordia, mentre sul territorio nostro dall’ARCI Bassa Val di Cecina. Ha quindi
contattato queste associazioni, e attraverso di loro si provvede all’accoglienza, anche
nel nostro Comune.
Per ora, dei venticinque posti che si sono resi disponibili, sono ventidue quelli che
verranno occupati; ma può darsi che poi, nei prossimi giorni, anche gli altri vengano
portati a piena capacità. Al momento pare – ne devo avere comunicazione ufficiale,
ma lo dico ufficiosamente al Consiglio – che dei ventidue in arrivo, sei dovrebbero
essere nigeriani, quindici del Mali e uno del Bangladesh. In queste settimane in cui i
cittadini senegalesi sono stati sul territorio, c’è stata una piena integrazione, non ci
sono stati problemi di sorta, a parte, alcuni iniziali giudizi o prese di posizione che io
credo del tutto inopportune. Devo dire che sul territorio, grazie anche ad altre
Istituzioni, non ultima la Capitaneria di porto, ma anche la parrocchia di
Castiglioncello o altre realtà del volontariato e dell’associazionismo, sono stati
garantiti convivenza, integrazione e presenza sul territorio, il migliore possibili.
Penso, anzi, sono sicuro che anche nelle prossime settimane, questo avverrà.
Siccome questa è una notizia che ho avuto ieri, nella tardissima serata, ho creduto
fosse giusto darne comunicazione al nostro Consiglio comunale. Sono ovviamente a
disposizione anche per tenere informati rispetto all’evolversi della situazione.
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PRESIDENTE. Grazie Sindaco. Do la parola all’assessore Nocchi.
PIERO NOCCHI, Assessore. Credo che sia giusto, stamani è il primo Consiglio,
dare informazione di cose che già in parte sono a conoscenza di tutti i consiglieri.
Credo che sia giusto dare un quadro d’insieme rispetto a due eventi accaduti nel
mese di luglio, che hanno colpito il nostro Comune, il nostro territorio.
Fortunatamente non hanno avuto conseguenze sulle persone, ma certamente hanno
causato una serie di disagi, inconvenienti e danni alle persone e alle cose, di cui
ancora oggi subiamo le conseguenze.
Si tratta di due eventi, uno dei quali si è verificato nella notte del 22 luglio. In
circa tre ore, dalle 2 della notte del 22 luglio, sono caduti circa 119 millimetri
d’acqua. Facendo un paragone, è stata la pioggia del mese di novembre,
considerando che novembre è un mese abbastanza piovoso. Il fatto che in tre ore sia
caduta questa quantità di pioggia, ha creato una serie di forti disagi e allagamenti che
hanno avuto, come dicevo prima, conseguenze sulle nostre strade e sulle nostre coste,
proprio perché il nostro territorio, le nostre infrastrutture (fogne e sistema di
smaltimento delle acque) certamente non sono nelle condizioni di assorbire una
quantità d’acqua caduta tutta insieme, come è successo in questo caso.
Non voglio parlare di bombe d’acqua, perché già “bombe” è una parola, a mio
avviso, che non è bello usare. Certamente, sono effetti fortunatamente abbastanza
eccezionali, che però quando accadono su un territorio, provocano conseguenze. Ve
ne sono state per le strade, in modo particolare, vi sono stati allagamenti (potrei darvi
l’elenco, ma credo che più o meno questo sia un quadro già abbastanza noto) di tutte
le strade, in modo particolare a Rosignano e a Castiglioncello. Una vicenda che
poteva avere anche effetti abbastanza drammatici, si è risolta, fortunatamente, solo
con tanta paura: parlo della conducente dell’auto che è rimasta dentro il sottopasso di
via Forlì.
Per una serie di concause, come succede in questi casi, una legata all’altra, si sono
bloccate prima le pompe, il funzionamento delle pompe ordinarie, perché è saltata la
fornitura di energia elettrica e quella della rete; un fulmine ha colpito il quadro
elettrico, bruciando il generatore di riserva, disattivando il sistema di allarme
telefonico, che si attiva in questi casi, perché immediatamente, di fronte al blocco
delle prime pompe, c’è una chiamata ad una squadra d’emergenza che interviene per
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ripristinare la messa in sicurezza.
Fortunatamente, è subentrato il terzo sistema di prevenzione e di sicurezza, il
sistema di semaforo rosso e il sistema delle sirene che immediatamente, essendo su
una linea di emergenza, sono scattati, sebbene non siano bastati ad evitare che questa
signora proseguisse il suo viaggio. In quel momento pioveva talmente forte, ha
dichiarato, ed era talmente tesa a guidare da non vederci e da non essersi accorta del
semaforo. Entrando nel sottopasso ha trovato l’acqua, si è fermata la macchina;
fortunatamente, in quel momento l’acqua era ad altezza tale che ha permesso
l’apertura dello sportello, è uscita; dopodiché, l’acqua ha sommerso la macchina.
Su questo punto stiamo vedendo, con gli uffici, di rafforzare ulteriormente il
sistema d’allarme, possibilmente anche con un doppio semaforo, si studia in quale
modo, anche perché ormai è stato rilevato che in caso di una pioggia del genere, la
visibilità si riduce, di conseguenza diventa difficile proseguire.
Altro punto: vi sono stati danni anche ad alcuni immobili che hanno portato a
conseguenze sulle nostre strutture: il palazzetto dello sport, le palestre di
Castiglioncello Fucini e di Rosignano (la palestra Volpi). Allo stesso modo sono
state colpiti alcuni sottoscala delle case. Nello stesso tempo c’è stato, a causa di
questa forte pioggia uno sversamento in mare di acque che hanno portato canne,
detriti e legnami, in modo particolare da Botro Secco fino all’intersezione di via
Mascagni.
Su questo punto c’è stato, da parte nostra, un intervento d’urgenza che
richiameremo nella delibera successiva, all’ordine del giorno del nostro Consiglio,
per rimettere in sicurezza anche il sottopasso di via della Costituzione, quello vicino
alla biblioteca de Le Creste, anch’esso finito sott’acqua.
Dopo circa otto giorni, abbiamo avuto un altro evento, anche stavolta determinato
da piogge di forte intensità. È stato calcolato che nella mattinata sono caduti altri
cento millimetri d’acqua, per dire della quantità che si è riversata sulla Piana di
Rosignano Vada in modo particolare, ma in tutto il Comune. Queste piogge hanno
causato l’innalzamento del livello di tutto il reticolato idraulico del nostro territorio,
creando tutte le criticità della zona della Mazzanta in modo particolare. I Consorzi di
bonifica hanno utilizzato al massimo le idrovore per scaricare, per riversare a mare,
eccetera, ma questo non è servito ad abbassare il livello. La conseguenza è stata che
vi sono stati allagamenti di campi ed altri territori, ma con due punti di maggior
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drammaticità: uno è il Campeggio dei Fiori, siamo stati molto vicini alla sua
evacuazione, perché le tende erano già sott’acqua, ed eravamo pronti a intervenire;
ma c’è stata l’evacuazione degli scout accampati in quel momento nella zona, li
abbiamo portati via e li abbiamo ricoverati in una palestra, proprio per garantire la
loro sicurezza.
Queste esondazioni hanno provocato l’uscita dal Tripesce, bloccando sia
l’Aurelia, sia via dei Cavalleggeri, anche se per poco tempo. Ma si è verificato
l’allagamento di altre strade, strada del Lupo e la strada del Belvedere. Vi sono state
poi conseguenze per gli edifici pubblici, in modo particolare, nuovamente, è stato
colpito – piove sul bagnato, è proprio il caso di dirlo – il palazzetto dello sport. Qui
c’erano già dei problemi, già con la prima ondata di acque abbiamo avuto delle
conseguenze. La seconda volta, non dal tetto, ma dal basso, l’innalzamento della
falda acquifera ha provocato il riempimento del palazzetto, con danni sia alle
attrezzature, sia alle pavimentazioni. Vi sono state poi una serie di piccole frane: in
modo particolare, una frana di una certa consistenza l’abbiamo avuta nella zona di
Nibbiaia, in via Sgarallino: siamo intervenuti noi, come pronto intervento, ma sono
intervenuti anche volontariato e vigili del fuoco, per mettere in sicurezza una casa ed
evitare che fosse colpita dalla caduta di una pianta.
Su questo versante è stata fatta poi un’ordinanza da parte del Sindaco che impone
ai proprietari del fondo di risistemare e di mettere in sicurezza tutto l’area che
certamente attualmente è sempre a rischio frana. Abbiamo registrato poi
l’allagamento di diversi scantinati in varie zone del nostro Comune. Proprio per
questa particolarità è scattato la mattina il Centro Operativo Comunale (il famoso
COC che si è insediato). Insieme al sistema del volontariato abbiamo potuto assistere
chi aveva bisogno, sia per quanto riguardava le idrovore per lo svuotamento degli
scantinati, sia per quanto riguarda la messa in sicurezza, come dicevo prima, degli
scout. Fortunatamente la situazione è andata a migliorare e nel pomeriggio, seppure
le cose non siano rientrate, sono comunque rientrate nella normalità della nostra
azione.
Comunico un’ultima cosa: proprio rispetto a questi eventi e ai danni che hanno
colpito non solamente il Comune di Rosignano, ma anche il Comune di Collesalvetti,
Livorno e il Comune di Bibbona, abbiamo chiesto lo stato d’emergenza regionale e
abbiamo anche iniziato la relativa pratica per vedere in che modo e in che maniera,
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una volta riconosciuto, si riesce a recepire delle risorse che ci aiutino a riparare i
danni, sia da parte pubblica sia da parte privata. Questa fase istruttoria è aperta, e
certamente, quando poi avremo delle notizie, sarà nostra premura informare il
Consiglio.
Ho voluto dare questo quadro d’insieme perché sono stati due giorni che hanno
richiesto un impegno straordinario della nostra struttura e della macchina comunale,
in modo particolare di tutti i dipendenti che hanno lavorato giorno e notte, proprio
per intervenire, ridurre e assistere, pur consapevoli che il disagio c’è stato, e che ci
sono state anche delle difficoltà.
Nel frattempo ho incontrato, e chiudo, tutti i cittadini che hanno subìto danni.
Abbiamo avuto un rapporto con tutti i cittadini e le famiglie che hanno avuto dei
danni, per vedere insieme a loro sia le conseguenze, sia, eventualmente, in quelle
zone, quali erano stati i danni provocati da questa situazione. In questa fase, alcuni
interventi sono già stati fatti, ma altri ne occorreranno per ridurre eventualmente il
rischio, di fronte ad altri eventi che potrebbero accadere.
PRESIDENTE. Ringrazio l’assessore Nocchi. Chiedo se ci sono altre
comunicazioni, anche da parte dei consiglieri.
Se non ci sono, passerei alla nomina degli scrutatori.
Nomina scrutatori
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 2), “Nomina scrutatori”.
Propongo i nomi di Toncelli, Nati e Marini.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Presentazione delle linee programmatiche di mandato del Sindaco Presa
d’atto
PRESIDENTE. Passiamo al punto 3) all’ordine del giorno, con “Presentazione
delle linee programmatiche di mandato del Sindaco”. È una presa d’atto, quindi non
voteremo questo atto.
Do quindi la parola al Sindaco, Alessandro Franchi.
SINDACO. Grazie, Presidente. Come diceva la Presidente, si tratta della presa
d’atto delle linee programmatiche di mandato. Sulla base della normativa nazionale,
ma anche dello Statuto comunale, del Regolamento del Consiglio comunale, il
Consiglio
discute
questo
documento,
quindi
dell’attuazione
delle
linee
programmatiche, prima dell’approvazione del primo bilancio della legislatura.
Con questa delibera viene tradotto in atti amministrativi il programma elettorale
del Sindaco che ha avuto, in precedenza, l’approvazione da parte dei cittadini e del
corpo elettorale. Eviterei di entrare nel merito delle linee programmatiche, anche
perché, al di là che siano state presentate nei termini previsti dal Regolamento, e che
quindi siano a disposizione, da tempo, dei consiglieri, queste non sono altro che,
come dicevo, appunto, la traduzione del programma elettorale in linee
amministrative. Questo vuol dire che da oggi, e poi con l’approvazione del bilancio
di previsione 2014, s’iniziano a porre in essere tutte quelle azioni, attraverso gli
strumenti a disposizione, non ultimi quelli finanziari, degli obiettivi 2014-2019.
Le linee programmatiche di mandato sono altresì importanti anche perché, oltre ad
essere la guida sulla base della quale l’Amministrazione si muove, e sulla base della
quale, i bilanci di previsione vengono realizzati, servono per la gestione quotidiana
da parte degli uffici, delle attività dell’ente. In particolare, una volta che i bilanci
vengono approvati, sulla base di questi, ci sono le risorse stanziate per i vari
dirigenti, per i vari settori e per le varie attività, e queste, ovviamente, staranno
dentro le linee che la Giunta successivamente approverà, ovvero, i piani esecutivi
della gestione. Sulla base anche delle linee programmatiche, quindi degli obiettivi
annuali e pluriennali dell’amministrazione, vengono anche stabiliti i criteri per la
premialità per dirigenti e dipendenti dell’ente.
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Quindi, oltre ad essere la guida sulla base della quale vengono redatti il bilancio di
previsione e i bilanci pluriennali e le azioni quotidiane dell’amministrazione, queste
linee programmatiche sono importanti anche per la redazione del piano esecutivo
della gestione, del piano delle performances e dei piani di razionalizzazione dei
prossimi mesi e dei prossimi anni. Ovviamente, sulla base del programma e sulla
base delle linee di mandato, ogni anno, dicevo, vengono stanziate le risorse a
disposizione dell’Amministrazione per il raggiungimento di determinati risultati.
Da questo punto di vista, rimando la discussione alla fase appena successiva a
questa, quando entreremo nel merito anche del primo bilancio di previsione 2014 che
è all’ordine del giorno di questa discussione. Questo vuol dire che ovviamente gli
obiettivi sono fortemente condizionati dalla disponibilità di risorse dell’ente.
Purtroppo, negli ultimi anni e speriamo che nei prossimi la situazione perlomeno
non sia peggiore – abbiamo visto che la disponibilità di risorse per questo ente, ma
più in generale per tutte le amministrazioni comunali, o comunque per gli enti locali,
si è notevolmente ridotta. Pertanto, le linee di programma, le linee di mandato sono
fondamentali per iniziare a lavorare anche sulla base della nuova programmazione
dei finanziamenti comunitari 2014-2020 per andare a reperire tutte quelle risorse a
disposizione, e possibilmente attivabili sul territorio, per andare a integrare, per
andare a cofinanziare progetti strategici per l’amministrazione comunale.
Quanto all’esplicazione delle linee programmatiche, a partire, come dicevo, dallo
stesso programma elettorale, è stata fatta sulla base di sei assi strategici, che sono
sostanzialmente quelli relativi alle politiche del sociale, alle politiche scolastiche, alle
politiche della cultura e dello sport, alla cura e alla manutenzione del territorio e
dell’ambiente, alle questioni del lavoro e dell’economia e alle questioni che
riguardano più da vicino l’organizzazione dell’ente comunale.
Se ci sono richieste di chiarimento o interventi sono a disposizione. Eviterei di
entrare nel merito anche perché le questioni sarebbero ampie. Aggiungo che questa è
la presentazione delle linee programmatiche a due mesi dal risultato elettorale e in
corrispondenza del primo bilancio di esercizio della nuova Amministrazione.
Ovviamente, c’è tutta la disponibilità da parte della Giunta, e in prima persona del
Sindaco, affinché tutte quelle discussioni che avvengono nel Consiglio comunale e
tutti quei suggerimenti e quelle proposte che possono venire dai Gruppi consiliari di
maggioranza e di opposizione, possano integrare le linee di mandato, sempre sulla
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base della programmazione delle risorse a disposizione.
Per quanto ci riguarda, credo sia fondamentale anche pensare a momenti di
confronto, non solo rispetto a quelli che già sono in atto e a quelli che potrebbero
essere programmati, ma credo anche rispetto a momenti cadenzati nel tempo con i
cittadini, le associazioni, le varie realtà del territorio, che portano a modificare,
rivedere o a integrare le linee di mandato che oggi presentiamo. Sulla base, dicevo,
dello stesso Statuto e del Regolamento del Consiglio comunale, in ogni momento, e
sicuramente prima dell’approvazione di qualsiasi bilancio di previsione dell’ente, il
Consiglio comunale, sulla base di una proposta che assessori, Giunta e Sindaco
possono fare, può modificare l’atto che oggi in qualche modo viene portato qui,
perché il Consiglio medesimo ne prenda atto.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco. A questo punto, si apre la discussione.
Chi chiede di parlare? Ci sono interventi? Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Avremmo bisogno della copia
cartacea di questa relazione.
PRESIDENTE. Ci sono interventi? Se non ci sono interventi, vi ricordo che
questa è semplicemente una presa d’atto, per cui, non sottoposta a votazione. Se non
ci sono interventi, chiudo la discussione. Prego, Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Scusi: abbiamo fatto una richiesta. Ci sono dei
consiglieri di questo Consiglio comunale che hanno chiesto la documentazione
cartacea di tutti i documenti, e sistematicamente viene mandata in altra forma.
Chiediamo, prima di proseguire, la copia cartacea di questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Gherarducci, abbiamo già mandato la signora Ambra
a fare le fotocopie. Io credo che comunque abbiate avuto tempo per leggere questa
delibera, quindi rinnovo la richiesta. Ci sono interventi in merito a questa delibera?
C’è qualcuno che vuole intervenire? Non riesco a capire qual è il problema: cioè, per
intervenire serve la copia cartacea? Non riesco a comprendere il problema che ha il
consigliere Gherarducci.
In apertura del Consiglio comunale, ho fatto, peraltro, anche una comunicazione.
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A seguito della Conferenza dei Capogruppo erano state richieste, da più Capigruppo,
le ciabatte per l’utilizzo del personal computer in sala consiliare. Ripeto questa cosa:
sono disponibili, presso il Magnetofono, una serie di ciabatte, quindi, si avete
bisogno di accendere il computer, siete pregati di prendere queste spine.
Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Io credo che per poter intervenire
bisognerebbe aver ascoltato un’illustrazione un po’ più ampia. Capisco che
l’esigenza dei tempi è tale per cui si debba procedere anche velocemente. Però, se
c’era un’illustrazione più ampia e più articolata, si poteva eventualmente anche
intervenire con più cognizione e con più elementi. Grazie.
PRESIDENTE. Ci sono interventi? Prego, consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. Fermo restando che la ringraziamo per
averci messo a disposizione delle ciabatte, questo metodo che viene usato,
sinceramente a noi non piace. Non vogliamo far polemica per forza, però non è detto
che tutti abbiano i mezzi e gli strumenti per poterle vedere. Il fatto di aver richiesto il
materiale cartaceo, serve, precedentemente, o alle Commissioni o ai Consigli
comunali, perché altrimenti veniamo qua e di cosa discutiamo?
Altra cosa: anch’io sono dell’avviso, come ha detto il consigliere Settino, che
l’esposizione poteva essere un po’ più ampia. Così com’è stata fatta non ci soddisfa
molto: non è stato detto niente. Qui ci viene sempre detto che la documentazione la
troviamo sul computer. Ora, se non ricordo male, quando ero consigliere comunale,
dal 2004 al 2009, trovavamo nella cassettina dei consiglieri comunali le delibere e
quant’altro. Si è cambiato metodo, e non ne capisco il motivo, o meglio, lo capisco:
ma così, si limita l’attività dei consiglieri comunali, almeno di quelli di opposizione.
Quindi, le cose stanno così: le delibere non vengono portate direttamente in
Commissione, alcune vengono portate direttamente la mattina, senza darle prima. Ma
di cosa ragioniamo? Se andiamo in Commissione e ce le date la mattina è già tanto,
ma noi dobbiamo analizzarle prima. Comunque, questo è un ragionamento che
approfondiremo quando parleremo, nello specifico, del bilancio. Grazie.
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PRESIDENTE. Posso fare alcune precisazioni: per quanto riguarda il materiale
cartaceo, delle delibere che lei citava, ne è stata messa a disposizione una copia nella
saletta delle riunioni. Una copia è poi depositata presso l’ufficio di supporto della
dottoressa Ilaria Baldi.
Abbiamo stabilito anche, in Conferenza dei Capogruppo, ve lo ricordo, che c’è la
possibilità – è vero, avete perfettamente ragione di richiedere il materiale cartaceo,
facendo domanda all’ufficio di supporto, che provvede ad inviare questa richiesta
alla stamperia comunale.
Avete richiesto il materiale cartaceo di questa delibera; Ambra è andata a
stamparvela e credo che ve la porterà prima possibile. Io però credo anche che
bisogna poi, a un certo punto, cominciare a discutere sui contenuti. Quindi, rinnovo
ciò che ho detto e invito il Consiglio comunale a discutere sulla delibera in questione
(Ecco Ambra che vi porta il materiale).
Invito il Consiglio comunale a discutere sul contenuto, quindi, richiedo se ci sono
interventi sulla delibera. Altrimenti, do per conclusa la discussione. Prego,
consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Intanto, una domanda: se ci
viene data comunicazione delle delibere il venerdì alle ore 13,55 (ora verificata dalla
posta elettronica), e noi mandiamo comunicazione, come hanno già peraltro fatto
alcuni consiglieri, per tutti gli atti che ci devono essere forniti in copia cartacea,
come fanno questi ad essere stampati entro tre giorni? Oggi è martedì, il sabato il
Comune è chiuso (spero per i dipendenti che lo sia anche la domenica), il venerdì c’è
l’orario corto. Mi pare difficile che la documentazione venga data in tempo utile per
essere visionata e studiata.
Anch’io sono d’accordo a discutere sui contenuti, ha ragione il Capogruppo
Settino: sarebbe stato bene, dato che è un documento, mi pare, alquanto corposo, che
il Sindaco fosse andato un po’ più sullo specifico, invece di rimanere sul generale.
Evidentemente, non c’è interesse ad esporre nei minimi particolari, al Consiglio
comunale, le linee programmatiche. Si dà per assodata la lettura sul computer di
questo documento.
PRESIDENTE. Grazie, Gherarducci. Ci sono altri interventi?
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Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione.
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Federalismo demaniale. Conferma della richiesta di trasferimento al
patrimonio comunale a titolo non oneroso dei beni statali per i quali è già stato
ottenuto dall’Agenzia del demanio il parere positivo al trasferimento
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 4) all’ordine del giorno, una delibera relativa
a “Federalismo demaniale. Conferma della richiesta di trasferimento al patrimonio
comunale a titolo non oneroso dei beni statali per i quali è già stato ottenuto
dall’Agenzia del demanio il parere positivo al trasferimento”.
Do la parola all’assessore Daniele Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Questa delibera richiama il
decreto legislativo del 28 maggio 2010, n. 85, il cosiddetto federalismo demaniale,
successivamente integrato e disciplinato con il cosiddetto decreto “del Fare”, cioè il
decreto-legge n. 69 del giugno 2013. Qui, sostanzialmente, viene data la possibilità
agli enti locali e alle amministrazioni comunali di poter ricevere in proprietà, a titolo
ovviamente non oneroso, dei beni che in precedenza sono di proprietà dell’Agenzia
del demanio, quindi del demanio statale.
Quanto all’iter, noi avevamo già provveduto a richiedere una serie di immobili da
trasferire dalla proprietà demaniale alla proprietà dell’ente. L’Agenzia del demanio si
è espressa positivamente, intanto, per tre immobili. Con la delibera di stamani,
sostanzialmente formalizziamo il parere con cui l’Agenzia del demanio si è espressa,
e confermiamo l’interesse, da parte dell’amministrazione, ad entrare in possesso di
questi immobili di proprietà del demanio statale.
Di questi immobili, uno si trova a Nibbiaia: è una parte del centro civico che viene
attualmente utilizzato come Centro Civico di Nibbiaia. Viene utilizzato già dall’ente
e si può continuare a destinare a questo utilizzo. Vi è poi un immobile, di fatto un
piccolo garage, in via dei Lavoratori, a Rosignano Marittimo. Un altro è composto da
due appartamenti e ovviamente in condizioni non eccellenti, a Castiglioncello, con
accesso da via Zug e via Asmara.
Per chiarire: al di là dell’utilizzo diretto, la possibilità di avere in proprietà i beni,
consente all’Amministrazione comunale di poterli valorizzare. Valorizzare vuol dire
o utilizzarli, come dicevo, in proprio; o farli utilizzare attraverso la messa a
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disposizione, quindi attraverso contratti di locazione o altri titoli; oppure, la
possibilità, per l’ente, di poter mettere in valorizzazione, quindi cedere gli immobili
con il vincolo che il 75 per cento del ricavato rimane all’ente e il 25 per cento va
all’erario statale. Quindi, la possibilità di avere questi beni, ci consente per alcuni di
ipotizzarne, come per esempio per quello di Nibbiaia, l’uso diretto; dall’altro lato, ci
consente di poter valutare successivamente se utilizzarli direttamente, oppure, se
poterli mettere a disposizione di soggetti esterni, oppure ancora, addirittura, di poterli
alienare. In questo consiste sostanzialmente la delibera in questione.
PRESIDENTE. Grazie, assessore. Apro la discussione e chiedo ai consiglieri se ci
sono interventi. Chi chiede di parlare? Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere all’assessore se è stato
quantificato un valore economico di questi beni e quanto potrebbe restare di queste
realtà nel bilancio del Comune.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino. Prego, assessore Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Noi non abbiamo fatto una valutazione diretta,
anche perché ovviamente essendo immobili con trasferimento a titolo gratuito, non è
previsto di fare una valutazione diretta. Ovviamente, per quegli immobili che sono
destinati a uso proprio, questo non è interessante. Per gli altri può essere una
valutazione da fare successivamente, ma chiaramente sarà il mercato, al di là di tutto,
che farà il prezzo. In questa fase, però, non è richiesto fare una valutazione dei beni
immobili di cui, in qualche modo, viene richiesto il trasferimento.
Prendo l’esempio degli immobili in Castiglioncello: è ovvio, al di là di tutto, che
anche se sono immobili che vanno comunque ristrutturati, che hanno bisogno di
interventi importanti, hanno un valore potenziale che sicuramente può essere
interessante.
Quanto all’edificio di Nibbiaia, si tratta di un immobile che noi abbiamo in uso,
attualmente, dal demanio (intendo, in affitto), con un risparmio di 750 euro annui di
affitto, che in qualche modo viene meno. Sostanzialmente rimane nella disponibilità
dell’Ente, e viene ridotto l’impegno sulla spesa corrente, anche se di poco.
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PRESIDENTE. Grazie, Assessore. C’è qualcuno che chiede di parlare? Prego,
consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Abbia pazienza, Presidente. Si dice che
l’opposizione è polemica, lo vedo che quando si interviene, ci sono i risolini e c’è un
clima un po’ goliardico. È anche giusto, siamo nove su ventiquattro, ne prendo atto.
Quantomeno, noi siamo in due, con Simoncini tre, per cui, figuriamoci il nostro
essere minoranza. Tuttavia, minoranza sì ma minoritari mai.
Prendo atto, dicevo, di una cosa: in tre Gruppi, abbiamo chiesto al Sindaco,
cortesemente, di approfondire il documento di cui al punto dell’ordine del giorno
precedente. Ma il Sindaco non si è nemmeno degnato di darci una risposta: se questo
è il sistema con cui s’intende fare politica in questo Consiglio comunale, lo ripeto per
l’ennesima volta, si può pure fare festa. Tre Gruppi dell’opposizione chiedono al
Sindaco di enunciare con più particolari le linee programmatiche del suo mandato, e
il Sindaco fa finta di niente. Nemmeno una risposta. Ve lo ridico: se si dà noia e
bisogna andare via, ditelo. Quantomeno se ne prende atto. Poi non è detto che ce ne
andiamo, ma quantomeno se ne prende atto. L’opposizione è polemica, ma la
maggioranza è quanto mai arrogante.
Dalla lezione di Livorno, penso che questa maggioranza non abbia imparato
niente. Forse ce ne vorranno altre di situazioni come quella di Livorno.
Ringrazio il Sindaco del Comune di Rosignano per le risposte che ci ha dato. Non
è la prima volta che non risponde all’opposizione. Se così s’intende continuare,
continuiamo pure. Non mi pare che le condizioni …
PRESIDENTE. Consigliere Gherarducci, le chiederei di attenersi alla delibera in
questione.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Non mi pare che le condizioni del nostro Comune
siano in grado …
PRESIDENTE. Le chiederei di attenersi comunque alla delibera che stiamo
trattando.
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NICCOLÒ GHERARDUCCI. Ho finito, Presidente. Non mi pare che le
condizioni del nostro Comune possano giustificare un comportamento del genere.
Grazie, Presidente.
Magari, la prossima volta, quando il Sindaco non risponde, come Presidente
garante di tutti i consiglieri comunali, le chiedo di poter far presente quanto meno
che ci dia una risposta.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Mancini.
SERENA MANCINI.
Buongiorno. Grazie, Presidente. Quanto alla domanda
protocollo n. 6863 riguardante Villa Celestina, qui c’è scritto “il demanio ha espresso
parere negativo al trasferimento, in quanto, per l’immobile in questione, sono in
corso le procedure volte a consentirne l’uso per finalità istituzionali del Comando
generale della Guardia di finanza, nell’ambito dei piani di razionalizzazione, a norma
dell’articolo 2, comma 222 della legge n. 23”. Cosa significa, in particolar modo? Per
Villa Celestina, l’amministrazione comunale ha speso, se non sbaglio, in passato,
molti soldi per la ristrutturazione, quindi cosa vuol dire adesso? Che verrà usata da
altri e non più da noi? Grazie.
PRESIDENTE. Prima di far rispondere l’assessore Donati, chiedo se ci sono altre
domande, chiarimenti o valutazioni, così almeno facciamo un giro. Ci sono
interventi?
Do la parola al Sindaco. Prego.
SINDACO. Grazie, Presidente. Rispondo all’ultimo intervento della consigliera
Mancini.
In effetti, nelle settimane scorse, sulla base di una richiesta che l’Amministrazione
aveva avanzato all’Agenzia del demanio per ottenere, nella totale disponibilità,
quindi, in proprietà dall’Agenzia del demanio, tutto il complesso di Villa Celestina, e
non solo, noi avevamo chiesto, oltre agli immobili di cui stamattina praticamente
prendiamo atto che entreranno nel patrimonio, nella disponibilità del demanio
comunale, anche alcune parti annesse a Villa Celestina.
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Per esempio, l’area del minigolf e l’area del cinema all’aperto sono pertinenza di
Villa Celestina, di proprietà del demanio dello Stato. Avevamo chiesto anche questa
parte come trasferimento attraverso il decreto sul federalismo demaniale. In più,
avevamo chiesto che anche la torre di Vada, anch’essa, attualmente, di proprietà del
demanio statale, rientrasse nella proprietà del demanio comunale.
A questa nota che l’amministrazione aveva presentato, noi abbiamo ricevuto una
disponibilità rispetto ai beni che stamattina sono dentro la delibera, e una
comunicazione diversa rispetto a Villa Celestina e alla Torre di Vada. Tra l’altro, su
Villa Celestina, ancora una risposta diversa tra la Villa e le pertinenze che vi dicevo,
perché questi beni sono stati classificati come beni storici, quindi, il percorso del
trasferimento al demanio comunale deve essere diverso rispetto a questi beni che non
sono storici, e che quindi seguono il trasferimento attraverso la legge sul federalismo
demaniale.
Per quanto riguarda Villa Celestina, nel frattempo, oltre ad averci detto che non
sarebbe stata trasferita all’Amministrazione comunale attraverso il decreto del
federalismo demaniale, ci è stato anche detto che c’è una necessità, da parte dello
Stato, di utilizzare beni dello Stato, sulla base della spending review del Governo che
da un po’di tempo è stata approvata dal Parlamento. Cosa voglio dire? Voglio dire
che ci sono delle strutture statali (forze dell’ordine, uffici, eccetera), che sono in
affitto del demanio, da parte dell’Agenzia dello Stato; e c’è, invece, in questo
momento, una priorità a utilizzare beni di proprietà dello Stato, invece che andare a
pagare l’affitto a soggetti terzi. Questo vuol dire che la tenenza della Guardia di
Finanza di Cecina è in affitto. Hanno necessità, nel giro di qualche mese, di eliminare
quel contratto di affitto e stanno cercando, ovviamente, sul territorio, beni di
proprietà dello Stato che possono, secondo loro, essere utilizzati con queste finalità.
Una volta che abbiamo avuto questa nota di risposta ufficiale da parte dell’Agenzia
del demanio, che aveva visto anche una richiesta ufficiale da parte del Corpo
regionale della Guardia di Finanza, noi ci siamo attivati per manifestare ovviamente
tutta la nostra contrarietà all’uso di Villa Celestina con questa finalità. Tale
contrarietà ha varie motivazioni: la prima è quella che diceva anche la consigliera.
Villa Celestina, cioè, sulla base di atti sottoscritti nel 2001 (o 2002, non ricordo
esattamente l’anno), ha visto l’Amministrazione comunale, sulla base anche di
cofinanziamenti della Regione, comunitari, del Ministero, ma sulla base anche di un
23
finanziamento consistente di risorse dei cittadini di Rosignano, fare gli interventi di
riqualificazione e di ristrutturazione. Abbiamo detto che perlomeno fino alla
scadenza naturale del contratto di disponibilità che è all’ottobre 2017, che sono i
quindici anni che servivano per l’ammortamento dell’investimento e la
ristrutturazione fatta, Villa Celestina è nella disponibilità dell’Amministrazione di
Rosignano. Questo è un primo elemento di cui abbiamo non solo detto a voce in
riunioni richieste dal sottoscritto all’Agenzia del demanio e alla Guardia di Finanza,
ma che abbiamo anche messo per iscritto. Abbiamo detto che Villa Celestina
sicuramente non è la struttura che si presta ad essere destinata a tenenza della
Guardia di Finanza. Noi, cioè, lo dico dal punto di vista istituzionale, saremmo
onorati se la Guardia di Finanza scegliesse il nostro Comune per trasferire la tenenza
che ora è a Cecina, perché questo vorrebbe dire ovviamente anche un potenziamento
delle forze dell’ordine sul territorio, vorrebbe dire sicuramente un maggior controllo,
tutto quello che sappiamo. Sicuramente, però, non è, Villa Celestina, il luogo e anche
la struttura che si presta a questo tipo di finalità e che ha questa destinazione, sia
perché gli spazi interni sarebbero comunque da adeguare e sarebbe necessario un
intervento dello Stato, sia anche perché l’utilizzo della pineta noi lo vediamo anche
sulla base del concorso di idee. Saranno argomenti che anche nei prossimi Consigli e
nelle prossime Commissioni potremmo approfondire, però, nella nostra idea,
ovviamente, Villa Celestina fa parte di un elemento di rilancio anche turistico della
pineta di Castiglioncello, fa parte di un contesto di pregio ambientale dove
sicuramente lo scorrazzare di macchine, ancorché della Finanza, sarebbe comunque
vietato. Anche l’utilizzo della struttura, quindi, da questo punto di vista sarebbe
enormemente limitato dal fatto che si trova all’interno di un perimetro
completamente pedonale.
Abbiamo portato quindi tutta una serie di motivazioni, e ci siamo lasciati con
l’impegno di rivederci a settembre, eventualmente per trovare una sistemazione
diversa, che prevede che Villa Celestina, così come da richiesta, entra nella
disponibilità totale dell’Amministrazione di Rosignano, quindi, nella proprietà del
demanio comunale; dall’altra parte, vogliamo vedere se attraverso operazioni di
permuta immobiliare con beni dell’amministrazione comunale, si riesce anche a
risolvere questa necessità che l’Agenzia del demanio e il Corpo regionale della
Guardia di finanza hanno manifestato. Al momento, quindi, la situazione è in stand24
by. Ovviamente noi, ripeto, abbiamo portato tutte le nostre motivazioni,
manifestando la nostra piena contrarietà, lo dico subito, a questa soluzione. Siamo
però altrettanto disponibili a fare in modo che, se c’è un’esigenza dello Stato, in
questo caso della Guardia di Finanza, per trovare una sistemazione, una sede e una
situazione migliore rispetto all’attuale, che va anche a ridurre i costi di affitto dello
Stato, noi siamo disponibili a trovare una soluzione che prevede una permuta tra
Villa Celestina e beni nostri, da passare in proprietà all’Agenzia del demanio, che
potrebbero essere utilizzati con questa finalità.
In questo momento, i nostri uffici sono impegnati anche sulla base di necessità
che ci sono state fatte presenti, di spazi, di ambienti, eccetera, a trovare una
soluzione. Rispetto a questo, come dicevo prima, c’è ampia disponibilità a tenere
informato il Consiglio: se però dall’altra parte andasse avanti questa soluzione, noi ci
troveremmo costretti ad azioni di contrarietà, manifestazioni, attivazione di tutti i
canali istituzionali e politici di cui siamo a conoscenza, perché questa soluzione non
si può attuare.
PRESIDENTE. Consigliera Mancini, lei può reintervenire solamente per
dichiarazione di voto perché ha già parlato.
Io darei la parola, per consentire di parlare anche ad altri Gruppi consiliari, al
consigliere Nati.
MARCO NATI. Buongiorno a tutti. Io volevo chiedere che intenzioni ha
l’amministrazione per quanto riguarda gli altri due immobili di via Asmara e di via
Zug: cosa ha intenzione, una volta entrato in possesso, di farci? Vi chiedo di
condividere con gli altri consiglieri le vostre intenzioni.
PRESIDENTE. Prego, Sindaco.
SINDACO. Rispondo al consigliere Nati. Credo che per quanto riguarda
l’immobile di Castiglioncello, trattandosi di due appartamenti, l’intenzione nostra è
quella di metterli sul mercato. Come diceva l’assessore Donati nella presentazione
della delibera, sulla base della normativa vigente, tre quarti di quanto noi incassiamo
dalla vendita faranno capo al bilancio comunale, mentre un quarto, quindi il 25 per
25
cento, lo dovremmo riconoscere all’Agenzia del demanio, quindi all’erario statale.
Per quanto riguarda, quindi, i due appartamenti a Castiglioncello, ancorché non siano
utilizzabili così come sono, verranno messi sul mercato; i due beni consistenti in
quello di Nibbiaia, che è già utilizzato con finalità istituzionali, come centro civico e
luogo anche di aggregazione dei cittadini di Nibbiaia e il magazzino di Rosignano
Marittimo, di via dei Lavoratori, quest’ultimo verrà messo sul mercato. Quindi,
l’unico dei tre che verrà in qualche modo destinato o mantenuto a finalità
istituzionali, è quello di Nibbiaia. Dei tre beni, quindi, due vengono messi sul
mercato e uno viene mantenuto rispetto all’attività esistente.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di voto? Qualcuno vuole
intervenire? Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. La nostra dichiarazione di voto è un voto
contrario. Noi siamo perché i beni pubblici restino pubblici, non che diventino
privati. Si può pensare tranquillamente a un utilizzo diverso di questi due
appartamenti. Ci sono una serie di necessità abitative presenti sul territorio, ci sono
necessità anche di spazi pubblici, di spazi collettivi, per cui mi sembra un po’
contraddittorio acquisire un bene pubblico e farlo diventare velocemente un bene
privato.
Ecco perché noi votiamo contro. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Settino. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere
Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. A nome dei Gruppi di Sinistra
Unita per il lavoro e Rosignano democratica e socialista, esprimeremo voto contrario
sulla delibera, perché la svendita ulteriore del patrimonio pubblico è per noi un fatto
inaccettabile. Abbiamo assistito, in Italia, alla svendita, negli ultimi anni, del
patrimonio pubblico. Gli immobili pubblici vengono venduti ad un prezzo molto
minore di quello di mercato, quando invece esiste un’emergenza abitativa, e questi
immobili potrebbero essere usati per fini sociali.
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Quindi, voteremo contro perché molti degli immobili sono stati messi all’asta più
volte e le aste sono andate deserte. Il mercato infatti aspetta che il prezzo
dell’immobile stesso scenda ancora. Il mercato si adagia sul comportamento che
hanno le amministrazioni pubbliche, anche questa. Per tale ragione, dunque, noi
esprimeremo voto contrario.
Faccio riferimento, lo ricordo a tutto il Consiglio comunale, a quanto a poco – e
invito i colleghi consiglieri ad andare a verificare – è stata venduta la Capannina di
Castiglioncello. Se fosse stato un bene privato, di una persona fisica, o di una società,
ma privato, sarebbe stato venduto, mi domando, a quel prezzo? Dal nostro punto di
vista, quel bene è stato svenduto, mentre sarebbe stato possibile utilizzarlo in altra
maniera.
Invito i consiglieri ad andare a verificare questo fatto, perché quando si parla di
alienazioni e di valorizzazioni, molte volte, anzi, sovente, dietro c’è la svendita del
patrimonio pubblico. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci. Ci sono altri interventi?
A questo punto dichiaro conclusa la discussione e metto in votazione la delibera n.
4 appena discussa.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD, riformisti. Chi è contrario è
pregato di alzare la mano? Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Gherarducci, Gesess,
Simoncini. Astenuti nessuno.
Il Consiglio approva.
Passiamo adesso all’immediata eseguibilità.
Chi è favorevole è pregato alzare la mano. PD, Riformisti. Chi vota contro?
Uguale, come prima. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva.
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Approvazione Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari anno 2014
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 5) all’ordine del giorno con un’altra
delibera: “Approvazione Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari anno
2014”.
Do di nuovo la parola all’assessore Daniele Donati.
DANIELE DONATI, Assessore.
Grazie, Presidente. Questa è una delibera
normale, che tutti gli anni deve essere assunta, e che individua il Piano delle
alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari per l’anno in corso.
La proposta che noi portiamo in approvazione prevede sostanzialmente tre punti:
il primo riguarda il piano delle alienazioni, cioè, gli immobili che sono destinati ad
essere alienati, o gli immobili che sono destinati ad essere valorizzati, con successive
valutazioni da effettuare in tempi successivi, e poi, immobili che sono attualmente
utilizzati dal pubblico.
Non esiste un titolo di proprietà, e attraverso una dichiarazione di proprietà, ai
sensi dell’articolo 58 del decreto-legge n. 112 del 2008 possono essere dichiarati beni
pubblici. Tra i beni destinati ad alienazione ce ne sono alcuni che sono già stati
oggetto di aste, dei terreni a Gabbro, con un valore, a base d’asta, di 7.994 euro.
Seguono un locale ex lavanderia, a Castelnuovo di Misericordia, un piccolo locale
del valore di 10.000 euro; alcuni posti auto, in località di Chioma, per un valore di
38.950 euro; l’ex biblioteca di via Del Popolo, per un valore di 571.567,50 euro;
un’area da destinare a parcheggio, in Località Spianate, per un valore di 31.800 euro
(tra l’altro, per quest’area era già stata fatta una delibera anticipatrice e quest’area è
già stata venduta); un immobile a Castiglioncello in via Fucini per un valore di
260.347 euro; un’area, in via Terracini, per un valore di 12.000 euro (una piccola
area che fra l’altro deve essere servita da una servitù di passo per un immobile
adiacente); un fondo, in via Aurelia (il vecchio fondo dell’ex gemellaggio, o
comunque del vecchio Consiglio di frazione di Rosignano Solvay ovest), per un
valore di 310.000 euro; un’area in via dei Fiori, a Castiglioncello, una piccola
porzione del valore di 5.000 euro; un’area, in via Catalani, del valore di 30.000 euro;
un magazzino ex RAI (era l’ex basamento del ripetitore RAI alla terrazza delle
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Quattro Repubbliche Marinare) per 25.000 euro; l’ex dispensario di via Giusti,
angolo via della Repubblica, per 450.000 euro (quest’ultimo immobile, fra l’altro,
viene posto ora nel Piano delle alienazioni perché è stato oggetto di rivisitazione dal
punto di vista urbanistico nell’ultimo Regolamento urbanistico). Ancora: vi è un’area
in via Gobetti, a Vada, per 33.040 euro; un’area in via Collodi, a Rosignano per
12.000 euro; un fondo, in via Amendola, a Rosignano Solvay, per un valore di
105.800 euro; una piccola area, in via della Repubblica, per 2.500 euro. Per tutti
questi
immobili
ritenuti
non
strumentali,
non
più,
cioè,
di
interesse
dell’amministrazione dal punto di vista dell’utilizzo diretto, viene proposto che siano
inseriti nel piano delle alienazioni.
Ci sono poi immobili – questa è una parte ricognitoria, fondamentalmente che
devono essere valorizzati, per i quali dovrà essere valutato il tipo di utilizzo. C’è la
colonia di Gavinana, attualmente in fase di ristrutturazione, anche se siamo in attesa
dell’approvazione, da parte del Comune di San Marcello Pistoiese, del Regolamento
urbanistico per poterla completare. L’ex foresteria, gli spazi qui accanto in via del
Castello sono immobili per i quali c’è un procedimento in corso da parte della
Sovrintendenza: poi potranno essere oggetto o di cessione o di affitto, nell’ambito di
un progetto di riqualificazione complessiva dell’area del castello; c’è un fondo in via
del Castello, dove aveva sede all’inizio il comando stazione della forestale,
interessato anch’esso da questo percorso con la Sovrintendenza per la valutazione
dell’interesse storico; come un altro fondo, in via del Castello, lato mare, sottoposto a
valutazione per l’interesse storico da parte della Sovrintendenza.
Abbiamo poi la sede della pianificazione, gli uffici in via Cairoli, a Rosignano
Solvay (dove c’era la vecchia Pianificazione, poi trasferita nella sede di via Don
Bosco); il parco comunale di Vada in via Irma Bandiera, un immobile per il quale si
stanno chiudendo alcune procedure per poter poi valutare un possibile affidamento
per l’utilizzo aggregativo; un appartamento in viale Trieste, immobile pervenuto
all’Amministrazione dall’Agenzia per i beni sequestrati per reati di mafia. È un
immobile che ha problemi di carattere urbanistico-strutturale che sono in corso di
verifica, e che sarà poi utilizzato come ritenuto opportuno successivamente. C’è poi
una stanza presso l’ambulatorio a Castelnuovo della Misericordia, in piazza Gramsci:
anche qui è in corso una verifica dell’interesse storico da parte della Sovrintendenza.
Poi c’è il complesso del Tennis di Castiglioncello: attualmente in gestione
29
temporanea, dovrà poi essere valorizzato attraverso intanto una ristrutturazione e una
concessione in uso. Sarà poi da valutare di che tipo di contratto o di gara potrà essere
oggetto. C’è poi un’area verde, su via di Lungomonte, dove possono essere realizzate
anche piccole strutture che possono essere utilizzate da parte di associazioni. Anche
per questa è stato previsto un percorso di gara. C’è poi Villa Pertusati: l’immobile
che qui che vediamo, di proprietà dell’amministrazione, era stato messo a
disposizione della Provincia, e poi è stato ristrutturato. Anche questo immobile è
interessato da un percorso, insieme alla definizione del Parco delle Colline per
l’utilizzo conseguente a questa destinazione. Quanto a Villa Mirabella a Gabbro,
ricevuta in donazione dall’amministrazione comunale, è un immobile di dovremo
valutare l’utilizzo. Si tratta, infatti, di un immobile che ha necessità di interventi
anche abbastanza importanti, avendo dei vincoli. Per un ex chiosco di fiori, nei pressi
del cimitero di Castiglioncello, un piccolo immobile attualmente non più utilizzato,
c’è chiaramente necessità di individuare un possibile uso.
Sono questi gli immobili da valorizzare, oggetti di percorsi in essere, e dei quali
dovrà essere individuato l’utilizzo.
Segue, a tutto questo, l’ultima sezione: un piccolo fabbricato destinato ad
ambulatorio e ricovero quadri elettrici in Piazza Grande a Castelnuovo della
Misericordia (accanto all’altro immobile). Attualmente è destinato ad utilizzo
pubblico, poiché vi sono i quadri elettrici della pubblica illuminazione. Di questo
immobile, utilizzato da anni dall’Amministrazione, verrà fatta la dichiarazione di
proprietà, ex articolo 59 del decreto-legge n. 112 del 2008: la trascrizione permetterà
di acquisirlo anche formalmente al patrimonio dell’ente.
Questo è il complesso dei beni: si propone da una parte l’alienazione, dall’altra si
prende atto del percorso di valorizzazione, con riserva di ulteriore valutazione.
Da ultimo, c’è l’immobile per il quale effettuare il percorso per la trascrizione
della proprietà ai registri immobiliari e catastali.
PRESIDENTE. Grazie, assessore. Apro la discussione. Chi chiede di parlare?
Prego, Serretti.
MARIO SERRETTI. Buongiorno, Presidente. Innanzitutto, vorrei dire che la
telecamera non funziona, perché è sempre fissa su di Agostini: non so se sia positiva,
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questa cosa, comunque accade. (Interruzione fuori microfono)
Detto questo, chiedete un’approvazione del piano delle alienazioni e
valorizzazioni immobiliari. Contando che queste cose non sono state discusse né in
Commissione, né in altri luoghi, chiedete l’approvazione: se è una discussione, se è
una presa d’atto va bene. Però non ho capito cosa volete. Cioè, se è un’approvazione,
noi siamo chiaramente contro, perché non abbiamo discusso, non abbiamo nemmeno
avuto gli strumenti per farlo. Del resto, un’alienazione potrebbe essere una vendita,
una donazione, un mutuo, quindi vogliamo un po’ di chiarezza su questo.
Inoltre, ha fatto un elenco lunghissimo di tanti mobili dell’amministrazione, tra
cui Gavinana. Di Gavinana ha detto che c’è una ristrutturazione in corso; vorremmo
sapere che intenzioni avete riguardo l’uso che poi vorrete fare di Gavinana.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Serretti. Ci sono altre domande? Poi facciamo
rispondere l’assessore.
Prego, consigliere Croce.
LUCIA CROCE. Buongiorno, Presidente, grazie. Solo per chiarezza, vorrei
interloquire con il consigliere Ferretti. Sono state fatte due Commissioni relative a
questo punto. La prima Commissione si è tenuta il 31 luglio, alla presenza
dell’assessore Donati e della I Commissione; la seconda Commissione si è tenuta il 7
agosto, alla presenza della I e V Commissione. Tutti i Gruppi erano presenti, ad
eccezione di chi si è giustificato e quindi era assente. L’assessore ha spiegato al
Consiglio quanto in essere. Quindi, indipendentemente dal pensiero del Gruppo del
Movimento 5 Stelle, devo dire che l’informazione c’è stata. A questo proposito, mi
piacerebbe che si chiarisse personalmente che cosa si intenda per informazione,
perché le Commissioni hanno appunto scopo informativo, sono aperte agli uditori,
può parteciparvi il Consiglio, possono prendervi parte tutte le associazioni di
partecipazione, le assemblee, le consulte, le associazioni di volontariato; possono
partecipare i liberi cittadini, in quanto sono pubbliche, quindi, per mia conoscenza,
naturalmente, per mia ignoranza, vorrei comprendere che cosa si intenda per
informazione.
Quanto, poi, al contenuto della deliberazione, sicuramente, così come prima ha
avuto modo di dire il consigliere Gherarducci, queste sono tematiche assolutamente
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difficoltose per la comprensione di noi che siamo normali cittadini. Lo sforzo deve
essere quello di comprendere che la finalizzazione è volta alla valorizzazione, al fine
appunto di poter consentire, tramite queste strutture, l’esercizio, anche economico, di
miglior rilievo rispetto a quello che ne può fare il pubblico, di per sé, per
competenza.
Se, quindi, c’è la necessità di andare a discutere, nelle afferenti Commissioni,
dell’impostazione generale degli obiettivi e delle finalità, credo che questo debba
essere fatto, come ebbi a dire nella riunione, nella prima Commissione
d’insediamento. Credo che il confronto debba essere assolutamente aperto, di valore,
importante per il territorio: la finalità è quella che il territorio si arricchisca non solo
economicamente, ma anche in qualità e in contributo di idee e dibattito. Questo lo
possiamo fare nelle Commissioni, però questa deliberazione è parte integrante del
bilancio dell’ente, così come tutte le altre deliberazioni.
Io chiedo allora questa spiegazione, in modo molto amicale, ammettendo la mia
ignoranza sulle novità del trattare il bilancio nei Consigli comunali e sulle finalità dei
bilanci comunali. Credo che sia l’occasione, una volta per tutte, per chiarirsi. Il
bilancio è l’atto prìstino dell’ente, è l’atto che consente la gestione dell’ente, la
gestione delle esigenze dei cittadini e va compreso fino in fondo nella sua valenza,
effettiva ed efficace. Questo è il mio personale punto di vista. Ritengo che una volta
per tutte, visto come sta andando la discussione, si facciano dei chiarimenti esaustivi,
di base e politicamente corretti. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, Croce. Ci sono interventi? Prego, consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. Il Piano delle alienazioni e
valorizzazioni chiaramente è un allegato al bilancio.
Credo che l’informazione che il consigliere Serretti chiedeva era di entrare più
nello specifico. Qui c’è un elenco dove sono descritti gli immobilità e/o i terreni da
alienare, e i terreni e/o gli immobili da valorizzare. Chiaramente, c’è un elenco, lo
vediamo tutti: ci sono i dati catastali, c’è la base d’asta, eccetera.
Quindi, entrare nello specifico, cosa vuol dire? Se vuol dire che noi consiglieri
andiamo a vedere i dati catastali, la destinazione urbanistica e quant’altro, con un
ulteriore lavoro, noi lo facciamo anche. Però, chiaramente, si ripetono le stesse cose:
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abbiamo avuto dieci giorni di tempo per vedere una montagna di roba. Quindi,
probabilmente, quando si chiede di vedere le delibere in Commissione, chiediamo
non di fare un elenco, ma di andare nel profondo. Perché? Faccio un esempio: se c’è
un terreno che viene alienato, io voglio capire quale destinazione urbanistica ha quel
terreno. Se in quel terreno, esempio assurdo, ci volete fare un parco divertimenti –
faccio per dire – posso anche essere contrario. Quindi, per fare una valutazione
politica degli immobili e dei terreni che vengono messi in alienazione o in
valorizzazione, io devo capire, come consigliere comunale, che destinazione
urbanistica hanno. Quello che il consigliere Serretti solamente chiedeva,
l’informazione, di fatto non c’è stata: si è sciorinato un elenco dove ci sono delle
cifre e basta. Credo che sia quello. Poi, altri tipi di valutazione chiaramente possono
esser fatti. Sono anni, ad esempio, che vanno deserte le aste; chiaramente il momento
è difficile, ma quello che noi chiediamo come opposizione, è che sia le alienazioni,
sia l’elenco delle valorizzazioni siano portati in Commissione. Iniziamo una
discussione su quello che è stato messo in alienazione e su quello che viene messo in
valorizzazione, anche per capire, eventualmente, se per gli immobili che vanno in
alienazione è il caso di continuare ad abbassare le cifre di base d’asta. Ci sono
immobili che partiti da un milione di euro, ora sono a 500.000. Vediamo insieme e
ragioniamone in Commissione per fare un discorso complessivo. Credo che fosse
sicuramente questo ciò a cui pensava il consiglieri Serretti, ed è quello che pensiamo
noi. Solamente questo. Grazie
PRESIDENTE. Mi ha chiesto la parola Ferretti …
FRANCESCO SERRETTI. Serretti.
PRESIDENTE. Serretti, scusami. Siamo all’inizio, mi dovete scusare, con i
cognomi devo ancora … Perdonatemi.
Serretti prende la parola secondo l’articolo 48. Siccome è su fatto personale, le
chiedo, consigliere, che la replica sia finalizzata naturalmente al chiarimento della
sua posizione. Grazie.
FRANCESCO SERRETTI. Grazie, Presidente. La replica, in gran parte, l’ha fatta
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Simoncini. Forse la signora Croce sbaglia tra discussione ed esposizione. Una cosa è
l’esposizione, cioè, fare un elenco di tante cose ed esporlo; una cosa è una
discussione, cioè, discutere, si entrare nel merito di ogni cosa, di ogni punto; si
discute tutti insieme. Questo non è avvenuto nelle Commissioni. Nelle Commissioni
è avvenuta un’esposizione, non una discussione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Aveva chiesto la parola Serena Mancini.
Prego.
SERENA MANCINI. Per quanto riguarda gli immobili da valorizzare nell’anno
2014, si scrive “ottimizzazione e utilizzo della struttura, eccetera”: questo è riportato
per i vari immobili. I progetti e anche l’ambito di spesa, però, magari era meglio
allegarli alla presente delibera, almeno il quadro sarebbe stato generale, e quindi
avremmo avuto degli strumenti di valutazione per l’approvazione ben definiti. In
questo caso, se dietro “ottimizzazione e utilizzo della struttura” non trovo nulla,
faccio fatica ad avere competenze per approvarlo o meno. Grazie.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare? Prego, consigliere Gherarducci.
FRANCESCO GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. La richiesta che ha fatto
Francesco Serretti e che poi ha ribadito Simoncini, è stata fatta anche nella
Commissione di cui la Presidente Croce diceva poc’anzi. Ovvero, dettagliare di più
le tabelle per avere un quadro più completo degli immobili che qui vengono citati per
valorizzare e alienare: quantomeno le dimensioni, la destinazione e la valutazione di
mercato, che è determinante. Trovandoci in regime di economia di mercato, dato che
il mercato è il regolatore di quelli che sono i prezzi, la valutazione di mercato è
fondamentale, se si vuole discutere degli immobili da alienare. Questo, ad oggi,
ancora ancora non c’è, ma confidiamo che l’assessore Donati che si è preso questo
impegno, lo assolva in tempo breve. Devo dire la verità, speravo che entro la mattina
del bilancio questa tabella ci fosse, dato che, come era stato detto, era una cosa
semplice. Prendo atto che non c’è e confido che in tempi brevi possa esserci.
Prima mi sono riferito all’alienazione non a caso. Se magari qualcuno ha pensato
che avessi sbagliato punto all’ordine del giorno, lo rincuoro dicendogli che così non
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è. È stato esplicitamente detto in Commissione, rispetto al punto precedente, che
molte delle richieste di proprietà su immobili demaniali sono state avanzate per
mettere in alienazione. Questa è un’ulteriore valutazione politica negativa.
Nel nostro Paese, anche nel Comune di Rosignano, capita spesso che si voglia
utilizzare il capitale per le spese ordinarie. Chi ha studiato un po’ di economia – e
vedendo i curricula e le storie personali, mi pare che in questo Consiglio qualcuno ci
sia, è addirittura laureato, io non lo sono – sa che nessuna azienda privata, dato che
siamo sempre in regime di economia di mercato, utilizza il capitale per finanziare le
spese ordinarie. Quale azienda privata utilizza il capitale per le spese ordinarie?
Come pure, quali amministrazioni pubbliche del nostro Paese? Anche qui vengono
utilizzate per finanziare le spese ordinarie.
Pongo una domanda all’assessore: è stato detto che la Colonia di Gavinana è in
ristrutturazione: bene, ne sono contento. Ma sul bilancio di quale anno sono stati
stanziati i fondi per la ristrutturazione? Io non sono riuscito a trovarlo, quindi, vi
chiedo se potete darmi un ravvedimento su questo, in maniera tale che io capisca
dove sono stati presi i soldi per la ristrutturazione. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Gherarducci. Ci sono altri interventi? Prego, consigliera
Gesess.
SILVA GESESS. Mi scuso, ma è successa una cosa al momento che mi ha un po’
colpito.
Io
non
trovo
rispettoso
che
mentre
interviene
un
consigliere
dell’opposizione, il Sindaco dica “questa è proprio una cazzata”. (Applausi) Scusate,
lo trovo veramente inaccettabile.
Il consigliere Gherarducci può darsi che abbia atto una valutazione errata, ma si è
letta dal labiale per due volte la dichiarazione del Sindaco. Quindi io chiedo che il
Sindaco si scusi col consigliere Gherarducci e con tutti noi dell’opposizione, perché
questo non è un atteggiamento da tenere in un Consiglio comunale.
Secondariamente, poi, dato che condivido le considerazioni politiche che sono
state fatte dal consigliere Gherarducci, e quindi è inutile che mi dilunghi e che faccia
perdere tempo al Consiglio comunale, vorrei rispondere velocemente a una cosa che
ha detto la consigliera Croce, sull’importanza del bilancio e anche perché rispecchia
le esigenze dei cittadini. Quanto all’importanza del bilancio, noi l’abbiamo ben
35
chiara, per questo chiedevamo di poter avere più tempo per riuscire a capirlo, a
comprenderlo, ed eventualmente a evidenziarne delle criticità, ma il tempo non ci è
stato dato. Per quanto riguarda l’importanza delle esigenze dei cittadini, vorrei sapere
se ne siete ben consci, visto che condivisione con i cittadini rispetto al bilancio, a mio
avviso, non ce n’è stata, o perlomeno, non è stata sufficiente. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera. Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
SINDACO. Grazie, Presidente. Forse ho sbagliato il termine, dovevo dire che è
una cosa non vera, che è una cosa falsa, non so. Però, fuori microfono, anch’io leggo
tanti labiali, ma non per questo chiedo le scuse a nessuno.
Detto questo, però, continuo a dire che è una cosa non vera quella affermata
poc’anzi. Anche perché, sfido chiunque, tra i consiglieri comunali o tra i presenti, a
dire che in questo Comune e nei bilanci di questo Comune, si siano mai utilizzate,
anche una sola volta, risorse provenienti dalle alienazioni per finanziare la spesa
corrente. Mi si porti un esempio concreto di risorse che questa amministrazione ha
incassato dalla vendita e dall’alienazione del patrimonio pubblico, andate a
finanziare la spesa corrente.
Aggiungo, tanto per parlare di virtuosità dei bilanci di questa amministrazione,
che mai nella storia di questo Comune, neanche in quella più recente, laddove le
difficoltà c’erano, l’amministrazione ha utilizzato una sola volta, per un solo anno,
un euro degli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente, pratica e
abitudine di tante altre amministrazioni. Forse quel termine che io ho detto fuori
microfono, e rivolto a un mio consigliere di maggioranza, non è appropriato; però,
continuo a dire che forse quelle cose non sono vere, sono, anzi, false, altrimenti, mi
si dimostri il contrario.
PRESIDENTE. Chi chiede di parlare? Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. A questo proposito, proprio per quello che
diceva adesso il Sindaco, ci piacerebbe sapere dove questi fondi del bilancio
verranno utilizzati. In ogni caso, noi chiediamo una cosa: che questa delibera sia
rimandata, non votata oggi, a quando ci saranno tutti gli atti – mi riferisco a quello
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che diceva prima Gherarducci e all’impegno che ha preso anche l’assessore Donati –,
a quando ci saranno questi elementi, a quando la Commissione sarà in grado di
valutare caso per caso. Il Sindaco, al suo insediamento, ha fatto una proposta a tutti i
Gruppi consiliari: essere partecipi, contribuire alla gestione del Comune, a
cominciare, in primis, dal bilancio. Noi siamo disponibilissimi, però dobbiamo avere
tutti gli atti, dobbiamo avere la possibilità di fare anche delle proposte. Nel momento
in cui io non so come sono messi quello stabile, quel terreno, che funzione ha, o che
si vuole che si abbia, evidentemente faccio parecchia fatica a contribuire anche con
proposte alternative, che possono essere anche diverse. Infatti, possono venire fuori
anche idee diverse di utilizzo. Faccio un esempio: Villa Celestina potrebbe diventare
qualcos’altro, però bisogna avere la possibilità, da parte di tutti i Gruppi consiliari, di
poter contribuire, partendo dalle Commissioni, con proposte e idee. Questo ci deve
essere dato, chiaramente. È ovvio che se c’è solo un elenco delle tabelle e dei valori,
poi si finisce che non possiamo contribuire.
Una domanda a proposito dell’eventuale uso di Villa Celestina o di un altro
eventuale locale da parte della Guardia di finanza. La Guardia di Finanza pagherà un
affitto? Nell’eventualità che la Guardia di Finanza usi un bene del Comune, la
Guardia di Finanza pagherà una locazione? (Interruzione fuori microfono) Scusi,
Sindaco, lei aveva detto prima che molto probabilmente vi stavate attivando affinché
il Comune individuasse un altro sito, un altro luogo, una ubicazione alternativa a
Villa Celestina. Grazie.
PRESIDENTE. C’è qualche altro consigliere che vuole intervenire? Poi diamo la
parola all’assessore Donati per rispondere alle domande.
Se non ci sono altri interventi, prego, assessore.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Intanto vorrei richiamare il
fatto che le Commissioni vengono fatte non soltanto per informare i consiglieri, ma
apposta per approfondire, per chiedere e per fare una serie di valutazioni, anche
politiche, anticipatorie della discussione in Consiglio comunale. Quindi, questo
argomento è stato portato in Commissione, è stato illustrato in maniera dettagliata il
Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni come anche l’altro pezzo, quello per
l’acquisizione della proprietà. È ovvio che la discussione deve avvenire nell’ambito
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della Commissione, si deve approfondire, e poi successivamente riportare in ambito
consiliare. È chiaro però che se in Commissione non ci siamo, non si discute. Questo
come elemento di discussione. L’altra considerazione è legata al fatto che questo non
è un atto scollegato, ma è un atto che completa il percorso di approvazione del
bilancio. Qui sono indicate le valorizzazioni; ci sono i valori di mercato, o comunque
i valori per i quali si ritiene che questi immobili possano essere a base di
un’eventuale gara. L’alienazione ipotizzata finanzierebbe una parte degli interventi
sul Titolo II, quindi una parte degli investimenti che sono inseriti in bilancio (uno
degli altri punti iscritti all’ordine del giorno). Il riscontro della possibile
valorizzazione di questi beni lo troviamo fra gli interventi di investimento che sono
indicati successivamente. Quindi, è ovvio che dobbiamo esaminare gli atti in maniera
singola; però, fanno tutti parte del bilancio che verrà approvato, per cui questi valori
si ritroveranno nel Piano degli investimenti, nel bilancio, nel piano pluriennale degli
investimenti dove ci sono interventi finanziati con disponibilità correnti, con oneri
d’urbanizzazione, con alienazioni, eccetera. Se poi le alienazioni non si verificano
perché l’asta va deserta, è chiaro che non si fa l’intervento che viene finanziato, lo si
rimanda, o si valuta successivamente di finanziarlo in maniera diversa. Però c’è poi il
riscontro: questo come elemento di conoscenza complessiva, se no sembra che si va
a proporre una cosa astrusa. Invece, fa parte tutto di un percorso organico, che è il
percorso del bilancio.
In Commissione sono state dettagliate le tipologie di immobili. È stato detto
anche, per ogni tipologia di immobile, di che tipo di immobile si tratta. Quando si
parla di area verde si parla di aree destinate a parcheggio (c’è scritto); se no, sono
aree destinate a verde pubblico.
Per quanto riguarda gli immobili da valorizzare, è stata fatta una sorta di
ricognizione degli immobili di proprietà dell’amministrazione, o in disponibilità
dell’amministrazione. Per questi la discussione è aperta: come si diceva per alcuni,
cioè, è in itinere, da parte della Sovrintendenza, la dichiarazione del valore storico, e
allora si attiverà un certo percorso; altri, invece, sono immobili che dovremo
successivamente individuare come valorizzare. Quindi, c’è una discussione, per la
seconda parte, ancora aperta e da definire, sulla base del percorso e di come questo
percorso si andrà a chiudere.
Per quanto riguarda la Colonia di Gavinana, era stato fatto un intervento di
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manutenzione finanziato con risorse precedenti, e ci sono dei residui da poter ancora
utilizzare. È chiaro, come dicevo, che c’è bisogno che il Comune di San Marcello
Pistoiese, che è il Comune dove è ubicato il bene, definisca il proprio Regolamento
urbanistico, per poter poi individuare il tipo di lavori da fare. Ovviamente, la volontà,
perlomeno ad oggi, dell’Amministrazione, è quella di mantenere la destinazione
d’uso originaria, salvo che poi se le condizioni cambiano, sarà oggetto di
discussione.
Ripeto: al di là delle valorizzazioni che sono immobili già destinati, o che si
ritiene possano essere valorizzati perché ripeto, c’è una piccola area verde fra due
edifici, e magari c’è un diritto di passo, come in questo caso, la fantasia può essere la
più fervida possibile, ma credo che non ci siano grosse possibilità di utilizzarlo. Per
gli altri immobili, quelli da valorizzare, la discussione è ancora aperta e si può
sicuramente approfondire con il più ampio contributo di tutti.
Per quanto riguarda Villa Celestina, come si diceva, questa è di proprietà del
demanio statale. Sulla base del decreto sulla riduzione della spesa, è stato dato
mandato a tutti gli enti dello Stato, compreso il Comando generale della Guardia di
finanza, di dismettere gli immobili in locazione e di utilizzare gli immobili facenti
parte del demanio. Pratica, questa, che credo sia anche corretta dal punto di vista
amministrativo, perché è inutile che lo Stato possegga degli immobili, pagando
l’affitto di altri, come abbiamo fatto noi in questi anni e come vorremmo continuare a
fare sugli immobili dell’amministrazione.
È ovvio che qui c’è un problema: la villa ci sembra poco adatta a questo uso,
mentre, secondo noi, potrebbe prestarsi ad utilizzi sicuramente migliori, da discutere,
ripeto, con la collaborazione e con le idee di tutti: credo che questo sia importante. In
questa fase, però, occorre, con l’Agenzia del Demanio, con il Comando generale
della Guardia di finanza e con il Comando del Commissariato regionale toscano della
Guardia di Finanza, sedersi a un tavolo dove prospettare soluzioni diverse: ad
esempio, proporre immobili dell’Amministrazione magari da dare in permuta. A
fronte dell’acquisizione della proprietà esclusiva (il che potrebbe consentire,
togliendo tutti i vincoli di utilizzo, di poter utilizzare al meglio Villa Cestina),
l’amministrazione potrebbe decidere una permuta, facendo le opportune valutazioni,
mettendo a disposizione un immobile che potrebbe essere così utilizzato dalla
Guardia di finanza.
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Se questo percorso va bene, se si individua l’immobile, se c’è l’accordo, se si
trova l’immobile adeguato, l’Agenzia del demanio ne entrerebbe in possesso e
darebbe in proprietà l’immobile di Villa Celestina. Ma quell’immobile, a quel punto,
non si affitta, perché sarebbe proprio un immobile di proprietà. Del resto, è questo lo
scopo del percorso avviato tramite la spending review.
Su questo, come si diceva, c’è una discussione in corso, c’è un confronto con
l’Agenzia del demanio, discussione che come tutte si fa in due, o addirittura in tre,
perché c’è anche il Comando generale della Guardia finanza. Spero di aver risposto.
PRESIDENTE.
Ringrazio
l’assessore
Donati
per
questo
chiarimento.
Gherarducci, penso che lei voglia rintervenire per la dichiarazione di voto, visto che
ha già parlato. (Interruzione fuori microfono) Per fatto personale? Prego, è concesso.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente, sempre troppo gentile. Io
prendo atto che dico le cazzate, bene. Innanzitutto, penso che l’Aula di un’istituzione
pubblica meriterebbe un altro linguaggio. Prendo atto che ultimamente la
maggioranza, e quindi anche il Sindaco, hanno un linguaggio che io credo si
coniughi poco con un’istituzione. Un giorno il Capogruppo di un Gruppo di
opposizione dice le cazzate, il giorno prima – e uso le parole, c’è una registrazione –
ha “rotto i coglioni”: ma che maggioranza è? Ma che linguaggio usate? Sindaco, non
si può permettere, domanda? No, perché lei è il Sindaco e non si può permettere, in
un Consiglio comunale, di dire che un Capogruppo ha detto una cazzata. Impari a
rispondere, anche alle domande che sono state fatte precedentemente, impari a
rispondere, invece di utilizzare un linguaggio che non è consono a un’istituzione.
In questo Comune si usa spesso la Resistenza, la liberazione dal nazifascismo,
vengono fatte tante iniziative. Però, quella gente, quando entrò nelle Istituzioni aveva
rispetto. Non diceva che gli altri consiglieri, i deputati o i senatori dicevano le
cazzate. La discussione politica era più forte anche di quella che c’è oggi, ma c’era
rispetto. Qui invece manca il rispetto. C’è l’arroganza di chi – e giustamente, il 46 o
48 per cento del Partito Democratico alle amministrative 2014 lo rende possibile –
avendo la maggioranza intende schiacciare tutti coloro che non la pensano come loro.
È così, quando non si danno gli atti, quando non si risponde alle domande: queste
sono la filosofia e la cultura politica di questa maggioranza, e non da oggi. Nessuno
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prima ha messo in dubbio che non ci siano i dati sui valori di mercato. Quello che i
consiglieri chiedevano è che ne venga messo a conoscenza il Consiglio comunale
con una tabella. Noi non ce l’abbiamo, il valore di mercato lì non c’è. (Interruzione
fuori microfono) È la base d’asta, non è il valore di mercato.
Prego l’assessore, il Vicesindaco e il Sindaco di prendere atto che la base d’asta
vale per il valore di mercato, perché in Commissione così non mi è stato detto. Vi
dovete decidere una volta per tutte: perché in Commissione si dicono cose che poi in
Consiglio comunale, per convenienza, vengono smentite? Chiarite il valore di
mercato di quegli immobili: è la base d’asta che è su questa tabella? Oppure, i valori
di mercato non corrispondono a questa tabella? Invito l’assessore, il Sindaco o chi
per voi, di rispondere. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci. Do la parola all’assessore
Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Se ti ricorderai, come dissi in Commissione,
questo è il valore minimo di mercato perché la base d’asta è questa. Poi, il valore di
mercato lo fa il mercato, nel senso che il mercato, attraverso le sue dinamiche,
stabilisce il valore, e quello è il valore di mercato. Io posso dire che la valutazione
per un immobile è un milione; ma se il mercato non lo riconosce, non è un valore di
mercato. Noi possiamo decidere successivamente se fermarci con l’alienazione,
perché riteniamo che il valore di mercato non sia congruo, o perlomeno, perché
riteniamo che il privarsi del bene non sia congruo rispetto al valore che il mercato
stabilisce. Questa è una scelta che noi possiamo fare in qualunque momento; però,
questo è il valore minimo di mercato. Noi quindi mettiamo questi beni a base d’asta,
questa è la valutazione ultima che noi diamo a questi beni. Poi, se le aste sono al
rialzo, quello può essere il valore di mercato; se poi l’asta va deserta, possiamo
decidere se rivedere il valore di mercato, oppure rinunciare a mettere in asta il bene.
Questa è la dinamica. Poi, se si vuol giocare con i termini lessicali, si può fare, però
il valore di mercato, torno a dire, lo fa il mercato.
Questo è il valore d’asta, il valore minimo di mercato al quale noi siamo
disponibili a vendere un bene; poi vediamo quanto sono appetibili o meno queste
aste.
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PRESIDENTE. Grazie, assessore Donati. Ha chiesto di parlare il consigliere Luca
Agostini.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente. Ho chiesto d’intervenire perché
determinate dichiarazioni hanno bisogno che anche il Gruppo di maggioranza possa
replicare. Credevo sinceramente, stamattina, di poter rimanere in una discussione
sulle questioni concrete, sui fatti legati al bilancio, credevo che si potesse anche
andare oltre la schermaglia procedurale, oltre la forma che qualcosa diventasse anche
sostanza. È ovvio che questo inizia già da un lavoro in Commissione e non inizia
semplicemente arroccandosi su forme e procedure che pure sono importanti in
politica, ma che a un certo punto poi è necessario oltrepassare per andare all’interno,
per scendere nei contenuti.
Si dice che i contenuti sono distanti nel momento in cui qualcosa di precedente
non consente di analizzare bene gli atti, le questioni poste in discussione, i
provvedimenti. Tutto possibile; ma mi sembra che si possano anche trovare dei punti
di caduta, oltre i quali continuare determinate schermaglie diventa strumentale, e,
seppure legittimo, diventa anche capzioso.
Quello che viene detto, anche stamani – e io speravo che l’intervento della collega
Croce avesse un po’ dissipato alcune questioni – si ferma, ripeto, ancora ad aspetti di
procedure, o anche di non comprensione. Io capisco che la materia sia ostica, che sia
difficile, io sono uno dei primi che da sempre (chi mi conosce lo sa) ha delegato ad
altri le questioni di comprensione del bilancio in maniera più approfondita. L’ho
sempre fatto perché mi sono sempre fidato, essendo parte di un Gruppo, di una
squadra, di qualcun altro che avesse le capacità tecniche e la passione per
approfondire determinate questioni.
Mi rendo conto, però, che oltre l’approccio, oltre la novità che qualcuno
ovviamente può incontrare nell’affrontare per la prima volta un bilancio, poi si debba
anche veramente metterci qualcosa di più, bisogna mettere qualche cosa che possa
dare anche il senso di un impegno concreto sulle questioni, e non fermarsi sempre al
“potrebbe essere, si potrebbe fare”. Alla resa dei conti, infatti, determinate questioni
nelle varie Commissioni sono state affrontate. La collega Croce dice, lo ripeto, che
bisogna anche conoscere come si costruisce un bilancio: ebbene, sono tutti questi
42
atti, come ha ben ricordato l’assessore Donati, che fanno parte del bilancio. Le varie
delibere che discutiamo, fino all’ultima, dove è contenuta proprio l’approvazione del
bilancio 2014, sono tutti elementi propedeutici alla costruzione del bilancio, sono
tutti atti di bilancio e sono tutti atti che sono stati portati in discussione. Poi è vero,
possiamo entrare nel merito di un cartaceo arrivato o non arrivato, di una questione
detta in un modo o in un altro. Però, quando mi si dice che c’è un atteggiamento
arrogante, su questo io non posso tacere, perché l’atteggiamento arrogante, anche
quando in Conferenza dei Capigruppo può capitare di alzare i toni e di arrivare a
superare i limiti dell’urbanità, lo ammetto, fa parte della schermaglia politica, fa
parte anche di un momento particolare. Cosa vuol dire se un Capogruppo dice a un
altro “hai rotto i coglioni”, o se uno dice sommessamente …
PRESIDENTE. Capogruppo Agostini, queste parole però non sono concesse in
Aula. Siamo nella sala consiliare.
LUCA AGOSTINI. È un virgolettato, scusate, siamo nella sala consiliare, ma
sono parole virgolettate, posso riportare qualsiasi tipo di parola: guardate, non c’è
mica la censura sulla parola “coglioni”, scusatemi, fatemi per favore argomentare le
cose; o un Sindaco che può aver detto, parlando come…(Interruzione fuori
microfono del consigliere Gherarducci) Però fammi parlare, Gherarducci, se no non
capisci cosa voglio dire. Cioè, se voglio citare utilizzando una parola forte, è vero
che la politica è un teatrino, ma è un teatrino della realtà. E allora utilizziamo anche
le parole, se possiamo dirle, se sono riferite.
Ritorno al discorso: può capitare, nell’agone politico e nella discussione e io
facevo un riferimento ben preciso, Gherarducci, e tu lo sai di dire una parola di
troppo, o di alzare i toni, l’ho detto prima; ma strumentalizzare questo elemento
perché sia ostativo a qualsiasi altra discussione, o perché solo quello possa essere
portato come baluardo di altre incapacità, o di mancata volontà a discutere, addurre
questo pretesto per mascherare comunque una non volontà a discutere, ebbene,
questo lo state facendo voi.
Al di là di una parola forte, esecrabile, condannabile o non consona all’ambiente e
al momento, c’è sempre stata da parte nostra, e questo non può essere negato, ampia
disponibilità a qualsiasi discussione, a qualsiasi confronto. Ma quanto a citare
43
elementi legati alla Resistenza e alla memoria mettendo in parallelo queste cose, è
questa che a sembra un’offesa, perché non si possono strumentalizzare morti e
vittime di un momento particolare della nostra storia, per condannare una parola, un
atteggiamento o una sfumatura che è scappata oggi, o che può essere scappata in altri
momenti. Mi sembra che i pesi siano ben diversi, caro consigliere, ed è
completamente sbagliato confondere queste cose. Da te non me lo sarei mai aspettato
proprio per quanto è importante, per la nostra storia politica passata, anche ricordare
determinate cose. Confonderle con altre vorrebbe dire e vuol dire abbassare il livello
di considerazione rispetto a queste cose. Ecco perché sono intervenuto ed ecco
perché mi sento di dirti che va benissimo tutto in politica, va benissimo la
schermaglia, vanno benissimo le battaglie e tutto; però, se ogni cosa deve diventare
strumento di costruzione artificiosa e artefatta per non andare ai contenuti, o per
nascondere anche incapacità di analisi, o di proposta, ne prendiamo atto, ma
assolutamente non lo accettiamo. Non accettiamo che venga contrabbandato il fatto
che abbiamo davvero una maggioranza di partito di quasi il 50 per cento, e una di
coalizione di oltre il 50 per cento; non accettiamo che questo venga accampato perché così non è, non è mai accaduto, e nessuna registrazione può documentarlo, in
nessun Consenso – come elemento ostativo alla discussione, al confronto o anche
alla considerazione di quelle che possono essere proposte concrete da parte
dell’opposizione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Io vi chiederei, dopo tutte queste spiegazioni
che ci sono state, di ritornare all’ordine del giorno e alla delibera. Vi chiedo se ci
sono interventi o, naturalmente, dichiarazioni di voto.
Prego, consigliere Serretti.
FRANCESCO SERRETTI. Grazie, Presidente. Volevo fare una considerazione…
PRESIDENTE. Dichiarazione di voto perché ha già parlato.
FRANCESCO SERRETTI. Il nostro voto è negativo, si vota contro.
PRESIDENTE. Può rintervenire ancora o per fatto personale, per chiarimenti
44
oppure per dichiarazione di voto.
FRANCESCO SERRETTI. Spiego il motivo: ci avete dato un bilancio, e questo è
successo nei termini previsti, quindici giorni fa. Voi sapete cosa ci avete dato, che
bilancio ci avete dato: è lunghissimo, è un pacco così. È impossibile, è fuori
discussione che noi possiamo approvare un bilancio, perché non abbiamo avuto il
tempo materiale di poterlo esaminare. Ma nemmeno se fossi un esperto di diritto
avrei potuto avere il tempo di esaminare una tale “paccata” di bilancio: è impossibile.
Chiedo un po’di buonsenso.
Vorrei fare una domanda anche ai consiglieri del PD: ma voi avete avuto il tempo
di visionarlo, conoscete tutto il bilancio? Mi piacerebbe sentire una risposta da voi,
mi piacerebbe sapere se voi, che approverete questo bilancio, ne conoscete tutti i
punti , se ne siete a conoscenza; perché io non lo sono, non ho avuto il tempo, non ho
un amico avvocato o giurista, e purtroppo non ho avuto il tempo materiale di poterlo
esaminare.
Il termine ultimo è il 30 settembre: rimandiamo, intanto, questa votazione al 30
settembre, dateci il tempo di poter esaminare il bilancio e diamoci il tempo, anche in
Commissione, di poterlo discutere, di aprirlo, di sviscerarlo. Questo chiediamo: mi
sembra logico. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di
voto? Prego, consigliere Nati.
MARCO NATI. Anche per stemperare il clima, per quanto riguarda il piano delle
alienazioni inerenti il bilancio, ovviamente la maggioranza fa il suo lavoro e
l’opposizione fa il suo, ci mancherebbe. Io posso non essere d’accordo, e quindi
magari avere in questo elenco una differente composizione, pertanto, sul bilancio,
sicuramente, sotto questo aspetto sono contrario.
Per quanto riguarda il clima, auspico un rasserenamento dei toni e degli animi di
tutti. Sono anche a richiedere cinque minuti di sospensione che eventualmente
servano anche per rasserenare gli animi. Grazie
PRESIDENTE. Cinque minuti. Richiesta accolta.
45
Il Consiglio è sospeso.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. La seduta è aperta. Era stata sospesa durante l’intervento del
consigliere Nati.
Prego, consigliere.
MARCO NATI. Per quanto riguardava il piano delle alienazioni, torno a dire che
il nostro voto è contrario. Auspico che poi in I Commissione venga fatta un’ampia e
dettagliata panoramica
per quanto
riguarda gli
immobili
da valorizzare
successivamente. Visto che il tempo a disposizione ci sarà sicuramente, spero che se
sotto questo aspetto è mancata qualcosa, in questo periodo, si possa successivamente
dettagliare di più e andare incontro alle richieste e alle esigenze di tutti quanti nel
particolare. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Ci sono altri interventi per dichiarazione di
voto? Prego, Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Capogruppo Nati
per aver cercato di mettere un po’ di rilassatezza in questa seduta, che mi pare sia
partita scoppiettante. Vorrei dire al Vicesindaco, che ringrazio per quanto ha detto,
che mi pareva chiara la nostra richiesta: numeri e valutazioni che il Comune ha
chiesto prima di fissare la base d’asta. Era in questo senso, per chiarire: non è che ci
si afferra ai numeri o ai particolari. Il motivo era solo questo.
Rinnovo quindi l’invito all’assessore competente a fornirci cortesemente le tabelle
in questione, ovvero, di completare quelle che già ci sono, con i dati che poc’anzi ho
detto.
Ho sentito dire prima, e concludo, che nominando la Resistenza l’ho oltraggiata.
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Chi oltraggia la Resistenza è chi milita in un partito dove il segretario nazionale (o il
Presidente del Consiglio, che sono la stessa persona) dice che bisogna chiudere i
sindacati, in questo Paese. Chi governa questo Paese dice che bisogna chiudere i
sindacati, perché tolgono soldi agli enti locali. Queste persone oltraggiano non la
Resistenza, ma i valori che hanno ispirato il martirio di tante persone per la libertà e
l’eguaglianza. Quindi, anche per questi motivi, non si può ammettere, nelle
Istituzioni pubbliche, un certo linguaggio, come è stato detto, non smentito.
Del resto, non è la prima volta che accade: in campagna elettorale sono stato
definito con degli appellativi, riportati dalla stampa, e anche in quel caso non c’è
stata la smentita. Questo è un comportamento che perdura nel tempo, che fa parte
della cultura politica di questa maggioranza. È inutile oggi arrampicarsi sugli
specchi.
Il nostro voto sulla delibera in questione è contrario.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Prego, consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. Come detto precedentemente, c’è stata
informazione, ma è stata un’informazione sommaria. Si è sciorinato, come dicevo
prima, un elenco senza entrare nello specifico, nel merito. Probabilmente, come
diceva, e vado a conclusione anch’io, il Capogruppo Agostini, saremmo anche degli
incapaci. Sicuramente però noi non strumentalizziamo niente e nessuno. Lui ha detto:
basta strumentalizzazioni, entriamo nei contenuti. Noi ci vorremmo entrare, nei
contenuti; chiaramente dobbiamo avere gli strumenti per farlo; e ad oggi non li
abbiamo. Ci aspettiamo che nel futuro questa maggioranza cambi registro.
Per tutti questi motivi voteremo contro il Piano delle alienazioni e valorizzazioni
per l’anno 2014.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini.
Prego, Maria Grazia Angeli.
MARIA GRAZIA ANGELI. Vorrei dire solo due parole: sono piuttosto perplessa
per la piega che ha assunto questo Consiglio comunale questa mattina, che ci offende
tutti, ma più di tutto vengono offesi i cittadini.
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Io considero che l’Istituzione non può scendere a questi livelli, e penso che debba
essere la prima e l’ultima volta che accade una cosa del genere. Avevamo già sentito
qualcosa anche nella Commissione istituzionale e non ci era piaciuto. Nati cerca di
rasserenare gli animi. Anch’io volevo cercare, in quella Commissione, di rasserenare
gli animi, ma era tempo perso, me ne sono accorta. Non si può offendere
l’Istituzione, questo non si può fare, non è consentito. Io ho visto solo un clima di
arroganza e di massima scorrettezza, stamattina.
Per quanto riguarda poi le alienazioni, sono d’accordo con il Capogruppo.
Abbiamo bisogno di un maggiore approfondimento, che chiederemo, magari,
attraverso una Commissione specifica.
PRESIDENTE. Grazie consigliera Maria Grazia Angeli. Mi pare che tutti i
Gruppi si siano espressi. Dichiaro conclusa la discussione.
Metto in votazione la delibera n. 5) all’ordine del giorno. Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. PD, Riformisti. Chi è contrario è pregato di alzare la
mano. Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Rosignano Democratica e Socialista e SUL.
Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano. PD, Riformisti. Chi è contrario è pregato di alzare la mano. Come prima.
Movimento 5 Stelle, Forza Italia, SUL, Rosignano Democratica e Socialista. Chi si
astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva.
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Verifica della qualità e quantità di aree e fabbricati da destinare a residenza
e alle attività produttive e terziarie e definizione del prezzo di cessione delle aree
e dei fabbricati
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 6) all’ordine del giorno con la delibera
“Verifica della qualità e quantità di aree e fabbricati da destinare a residenza e alle
attività produttive e terziarie e definizione del prezzo di cessione delle aree e dei
fabbricati”.
Do la parola nuovamente all’assessore Daniele Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Questa è una delibera
estremamente semplice; fa parte anche questa delle delibere propedeutiche al
bilancio.
La legge n. 131/83, all’articolo 14 recita “I Comuni provvedono annualmente,
prima della deliberazione del bilancio, a verificare quantità e qualità di aree
fabbricate da destinare a residenza, attività produttive e terziarie, ai sensi della
legge”. Sostanzialmente si tratta dell’individuazione delle aree PEEP (Piani di
Edilizia Economica Popolare), o aree PIP (Piani di Insediamento Produttivi), che
devono essere individuate e deliberate, antecedentemente al bilancio. Qui
semplicemente si dà atto che in questo momento non ci sono, all’interno del
Regolamento urbanistico vigente, né aree PEEP, né aree PIP, cioè, né aree di edilizia
economica, le aree convenzionate per l’edilizia popolare, né aree per insediamenti
produttivi, anch’esse convenzionate. È quindi semplicemente una delibera
ricognitoria, in cui si prende atto dell’assenza di queste aree. Poi vedremo col
prossimo Regolamento urbanistico.
PRESIDENTE. Si apre la discussione. Chi chiede di intervenire? C’è qualcuno
che chiede di intervenire sulla delibera? Se nessuno chiede di intervenire, metto in
votazione la delibera relativa al punto all’ordine del giorno n. 6). Chi è favorevole è
pregato di alzare la mano. Partito Democratico, Riformisti. Chi è contrario?
Movimento 5 Stelle, Forza Italia, SUL, R.D.S. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva.
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Votiamo adesso l’immediata eseguibilità. Chi è d’accordo è pregato di alzare la
mano. PD, Riformisti. Chi è contrario? Movimento 5 Stelle, Forza Italia, SUL,
R.D.S. Chi si astiene? Nessuno
Il Consiglio approva.
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Servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani
– Approvazione piano economico finanziario
Approvazione regolamento per l’applicazione dell’Addizionale Comunale
all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) e determinazione delle
relative aliquote
Determinazione delle aliquote I.M.U. e T.A.S.I. per il periodo d’imposta 2014
e approvazione di modifiche ed integrazioni al regolamento in materia di
“Imposta Unica Comunale” (I.U.C.), parte I.M.U. e T.A.S.I.
Modifiche ed integrazioni al regolamento IUC – TITOLO IV “TARI (tassa
sui rifiuti)” ed approvazione tariffe rifiuti urbani (TARI). Approvazione testo
coordinato regolamento IUC
Approvazione programma annuale per l’acquisizione di beni e servizi art. 29
l.r. toscana n. 38/2007
Programma triennale delle opere pubbliche per il triennio 2014-2015-2016 ed
elenco annuale dei lavori per l’anno 2014 – Approvazione
Approvazione bilancio di previsione 2014-2016 e relativi allegati
PRESIDENTE. Passiamo alle successive delibere.
Io darei la parola all’assessore Daniele Donati, che ci illustrerà le delibere dalla n.
7) alla n. 11), perché per il tema che trattano sono strettamente collegate tra di loro;
dopodiché, passerei la parola all’assessore Nocchi, che ci illustrerà la delibera n. 12).
Successivamente apriremo la discussione.
Naturalmente, la votazione avverrà per singola delibera.
Do la parola all’assessore Donati Prego.
DANIELE
DONATI,
Assessore.
Grazie,
51
Presidente.
Queste
delibere,
sostanzialmente, sono tutte collegate al bilancio, quindi, a questo punto, comincerei a
fare una riflessione complessiva sul bilancio. Diversamente, come era anche stato
fatto notare, si rischia che magari non si comprenda bene, o perlomeno che non si
abbia la visione complessiva del bilancio e quindi anche degli atti che lo
compongono.
Quello di quest’anno è un bilancio, ovviamente, abbastanza complicato. Ma dire
complicato è dir poco; è un bilancio, soprattutto, approvato in agosto, quindi, in un
periodo in cui sono già bene o male delineati circa otto dodicesimi di esercizio
provvisorio. Come si sa, trattandosi di bilancio preventivo, dovrebbe essere
approvato entro il 31 dicembre dell’anno precedente all’entrata in vigore. Laddove
non venga approvato, entra in funzione il cosiddetto esercizio provvisorio, per il
quale si può spendere nei mesi successivi per almeno un dodicesimo al mese, quindi
si va avanti in dodicesimi di quelli che erano i capitoli del bilancio precedente.
Ora, purtroppo, non solo noi (siamo tutti in buona compagnia, come enti locali),
perlomeno da qualche anno non siamo più in grado di poter approvare il bilancio
preventivo entro il 31 dicembre dell’anno precedente, perché tutta la serie di
turbolenze, chiamiamole così, in tema di finanza pubblica e di normative che si sono
succedute, hanno in qualche modo portato ad avere il quadro certo delle risorse e dei
vincoli di cui un bilancio deve tener conto, se si vuole fare ovviamente un atto
credibile, che non abbia poi bisogno di interventi importanti, in sede di variazione.
Tutti questi atti sono sempre verificati nell’anno in corso. Ricordo che l’anno
passato, rispetto a tutta una serie di scadenze ogni volta prorogate, c’era la possibilità
di approvare il bilancio preventivo del 2013 entro il 30 novembre. Il che dà anche il
conto di come se questo strumento non viene approvato prima possibile, rischi poi di
essere uno strumento non di governo, ma di semplice presa d’atto. Approvare un
bilancio preventivo il 30 novembre, infatti, equivale sostanzialmente ad andare ad
approvare fondamentalmente un bilancio consuntivo, visto che il 30 novembre si fa
l’assestamento, quindi, sostanzialmente, il bilancio si chiude.
Questo quindi è l’elemento di valutazione e anche l’elemento di difficoltà che
segnalo. Veramente noi l’anno scorso abbiamo approvato il bilancio ad aprile, in un
momento in cui il quadro era sufficientemente chiaro. Quest’anno lo portiamo in
approvazione oggi, 12 agosto, perché il quadro di certezza, o perlomeno di certezza il
più approssimato possibile, per quanto riguarda la disponibilità delle risorse,
52
l’abbiamo avuto soltanto poche settimane fa. Quindi, il tempo di lavorare sul bilancio
e di andare a costruire il bilancio, per poter predisporre il documento e portarlo in
approvazione.
Quando parlo di incertezze normative, faccio riferimento ad alcuni aspetti che
quest’anno più che mai sono particolarmente rilevanti. Da una parte abbiamo
l’introduzione di tutta la nuova normativa tributaria in materia d’Imposta Unica
Comunale. Come ho sempre detto, dire Imposta Unica Comunale è una
contraddizione in termini, perché l’imposta comunale è fatta dall’IMU, dalla TASI e
della TARI, cioè dall’IMU che tutti conosciamo, che è la parte patrimoniale, la TASI
che è la tassa sui servizi indivisibili e la TARI, che è la tassa sui rifiuti.
Altro elemento di riflessione è il fatto che il nostro bilancio deve ovviamente tener
conto di altri due aspetti: uno è l’aspetto di equilibrio economico, cioè il fatto che si
possa chiudere il bilancio, chiaramente, con le entrate e le uscite. Dall’altra parte c’è
il discorso dell’equilibrio finanziario legato al Patto di stabilità. Per quanto riguarda
l’equilibrio economico, abbiamo dovuto attendere la definizione del cosiddetto fondo
di solidarietà comunale. Noi siamo un Comune virtuoso, che ha sul territorio la
possibilità di andare a raccogliere risorse. Per questo motivo, il Comune di
Rosignano Marittimo, già dall’anno scorso è un Comune al quale non arrivano più
trasferimenti dallo Stato per la gestione delle risorse. Come ho detto in
Commissione, e credo sia utile e opportuno anche ripetere qui, perché in
Commissione non c’erano molti commissari, siamo passati dal 2009 – faccio questo
excursus anche per dare il senso delle difficoltà nella costruzione di questo bilancio –
, quando avevamo 4,385 milioni di trasferimenti dallo Stato, cioè quello che lo Stato
dava al Comune di Rosignano per l’esercizio di tutta una serie di funzioni, ad oggi, a
diminuire. Attualmente, noi abbiamo l’obbligo di trasferire verso Roma, ovviamente
dopo aver impostato l’imposizione locale, circa 7,55 milioni di euro (alcune voci non
vengono computate, quindi il netto sono 7,100 milioni).
Noi quindi in questi anni siamo passati da + 4,3 milioni a -7,100. Ad oggi, quindi,
il Comune di Rosignano Marittimo deve versare allo Stato, attraverso il fondo di
solidarietà comunale che viene ripartito fra altri Comuni, con una serie di criteri a
livello centrale, 7,100 milioni. Credo che questo sia un elemento che già denota
un’estrema difficoltà, perché noi chiaramente, negli anni, abbiamo dovuto invertire la
tendenza, cioè, da dover riscuotere a dover dare. Fra l’altro, l’elemento
53
particolarmente duro e che particolarmente incide sul bilancio 2014 è il fatto che
questa imposizione è raddoppiata dall’anno scorso a quest’anno. L’anno scorso era a
3,7 milioni, siamo a 7,100 milioni, quindi abbiamo circa 3,5 milioni in più di
trasferimenti dovuti da Rosignano verso il sistema centrale. Questo è un elemento,
come dicevo, di estrema difficoltà, perché chiaramente queste sono risorse che i
cittadini di Rosignano, attraverso quella che viene chiamata l’imposizione locale (che
a questo punto non è più imposizione locale, perlomeno in buona parte) versano non
attraverso imposte comunali, o comunque imposte che si richiamano all’imposizione
locale, ma verso il sistema delle Autonomie e verso lo Stato.
Altro elemento è, dicevo, la necessità di dover garantire l’equilibrio di carattere
finanziario, cioè l’aderenza al Patto di stabilità. La dico in maniera un po’
semplicistica, ma è molto più complesso da spiegare. Il Patto di stabilità è
sostanzialmente la differenza, cioè il saldo che dobbiamo garantire fra entrate e
uscite. Alcune sono entrate di competenza, altre di cassa, però il saldo che noi
dobbiamo garantire fra entrate e uscite è il saldo obiettivo del Patto di stabilità.
Il saldo obiettivo 2014 è di 4,7 milioni. Eccetto alcuni pagamenti che sono esclusi,
arriviamo a circa 4 milioni: sono 3,875 milioni. Noi quindi dobbiamo fare in modo
che il bilancio del Comune di Rosignano abbia, entrate meno uscite, un saldo attivo
di 3,875 milioni di euro.
Questo elemento, aggiunto all’altro, porta ad un appesantimento della necessità di
prevedere risorse in più, o di ridurre uscite in meno. Per dare un esempio e una
raffigurazione anche abbastanza plastica del problema, rispetto al 2013, quando
avevamo la necessità di garantire un saldo netto di 1,6 milioni, siamo a 3,8 milioni,
quindi abbiamo quasi 2,5 milioni di differenza.
Tutto questo per dire che rispetto all’anno scorso, abbiamo circa 6 milioni di euro
di risorse in meno legate a necessità extra Comune di Rosignano, quindi, necessità
sia di finanziare il fondo di solidarietà comunale, sia di garantire il rispetto del saldo
del Patto di stabilità interno. Dall’altra parte, ovviamente, c’è la normale dinamica di
alcuni costi e diminuzioni di entrate, dovute ad investimenti che noi stiamo facendo,
in particolar modo sul fronte delle entrate extratributarie rispetto agli investimenti
che stiamo facendo già da un po’ di anni. Abbiamo ripreso il polo impiantistico di
Scapigliato, per far sì che questo diventi sempre più un polo di trattamento dei rifiuti
e sempre meno una discarica. Devono essere previsti degli investimenti, ovviamente,
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e questo necessita di dover destinare una parte delle entrate di Scapigliato non più a
finanziare la parte corrente del bilancio, ma a finanziare la parte degli investimenti.
Questo quindi è un altro elemento che responsabilmente dobbiamo affrontare.
Dall’altra parte, non ci sono più alcune entrate che invece c’erano l’anno scorso,
come una tantum da alcuni canoni. Fatto sta che noi partiamo da una differenza,
rispetto allo scorso anno, di circa 9 milioni di euro di risorse in meno che possiamo
attivare.
Come ci siamo mossi su questo? Noi ci siamo mossi, in prima battuta, sull’analisi
della spesa. Ovviamente, ricordo che noi partiamo con l’esercizio in corso, per cui
c’è una spesa in corso. C’è la necessità di rispettare alcuni impegni che erano stati
già presi in precedenza. Però, abbiamo fatto comunque un’analisi di spesa abbastanza
attenta. Da questo, noi siamo riusciti in qualche modo a recuperare circa 3 milioni di
euro: minori utenze, minori spese di rappresentanza, minori spese (oltretutto già
notevolmente ridotte), minori contributi da distribuire, minori spese di formazione:
cioè, una revisione delle spese che ovviamente possono essere riviste. Del resto,
chiaramente, all’interno del bilancio di un’amministrazione vi sono anche spese
incomprimibili, o comunque non comprimibili nell’immediato, tipo il costo del
personale, il costo di alcuni contratti di manutenzione e di assistenza, che in qualche
modo possono essere compressi, però in un piano di medio-lungo termine. Non si
può mandar via il personale, dobbiamo garantire i contratti, altrimenti si rischia di
essere portati in giudizio (perché ovviamente se c’è un contratto firmato, va
rispettato). Questo è lo zoccolo duro di risorse che non possono essere ridotte.
Nonostante questo, noi abbiamo trovato risparmi nelle risorse in qualche modo
disponibili per circa 3 milioni di euro. Questo, come si capisce, sarebbe bastato se
non avessimo dovuto intervenire sul Patto di stabilità e se non avessimo dovuto
intervenire sul fondo di solidarietà comunale: a invarianza di contributo dell’anno
precedente, noi avremmo risolto, in questo modo, questa differenza rispetto all’anno
precedente.
La necessità di dover garantire ulteriori 6 milioni di euro per il saldo del Patto
stabilità e per il trasferimento, quindi per l’incremento del fondo di solidarietà
comunale, ci ha imposto di portare l’Amministrazione comunale di Rosignano se non
al top, al livello degli altri Comuni, incidendo, cioè, sull’imposizione locale. Ripeto:
dico “locale” tra virgolette, perché ritengo che quando si fa imposizione locale per
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trasferire verso il livello centrale, l’imposizione locale sia un po’ sui generis, però si
chiama “imposizione locale”. Siamo quindi dovuti intervenire sull’imposizione
locale, fondamentalmente sulla TASI. In qualche modo, quindi, si è dovuto
prevedere, rispetto all’aliquota iniziale che avevamo individuato all’inizio dell’anno
(quindi con l’approvazione del consuntivo 2013, quindi l’aliquota dell’1,50) di
portare la TASI all’aliquota normale del 2,50. Dico “normale” perché è l’aliquota
che applicano i Comuni più vicini, ma la maggior parte dei Comuni italiani. Accanto
a questo, per la prima volta nella storia del Comune di Rosignano, perché Rosignano
è un Comune che mai ha introdotto l’addizionale IRPEF, uno dei pochi, anche qui, in
Italia, abbiamo dovuto prevedere l’introduzione dell’addizionale IRPEF. Per quanto
riguarda la TASI, noi abbiamo cercato di mantenere un peso dell’imposizione che in
qualche modo andasse a salvaguardare le prime case, cercando di mantenere,
attraverso la previsione di detrazioni, il gravame della vecchia IMU sulle prime case.
Qui noi introduciamo tutta una serie di detrazioni sul valore catastale degli immobili
che sono di 140 euro su rendite da 300 a 350; di 130 sulle rendite da 400 a 450; di
115 sulle rendite da 500 a 550 (quindi, diminuiscono all’aumentare della rendita
catastale); di 95 sulle rendite da 600 a 659; di 80 euro sulle rendite da 700 a 750; di
70 euro sulle rendite da 800 euro a 850; di 50 euro sulle rendite da 900 a 950. Non si
prevedono più detrazioni per le rendite superiori ai 1.150 euro.
Questo sistema ci consente, perlomeno nelle proiezioni che abbiamo fatto rispetto
al dato catastale, di riprodurre, senza eccessivi incrementi o diminuzioni, il costo,
sulla prima casa, dell’imposizione 2012 (la vecchia IMU sulla prima casa). Dai
calcoli che qui abbiamo, le differenze sono da più un euro a meno un euro, da più 5
euro a meno 5 euro, quindi sostanzialmente si va a riprodurre la tassazione ante
2012, quella della vecchia IMU.
Per quanto riguarda il resto della TASI, ovviamente il 2,50 per cento che si
aggiunge all’IMU, quindi raggiungendo l’imposizione massima IMU e TASI del
10,60 (ovviamente ad esclusione dell’abitazione principale esente da IMU, quindi è
colpita soltanto dal 2,50 per cento, con le detrazioni a cui facevo riferimento prima) e
un ulteriore aggravio sulle abitazioni a disposizione non locate, dello 0,8 per mille
che deve andare a finanziare le detrazioni sulla prima casa, quelle detrazioni della
TASI sulla prima casa che potevano essere finanziate con un aumento generalizzato
delle aliquote sugli altri immobili. Noi abbiamo unicamente concentrato sulle
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abitazioni a disposizione, non locate, ovviamente salvaguardando le abitazioni
locate, gli immobili strumentali e quant’altro, andando a gravare esclusivamente, con
questa sovraimposta, le abitazioni a disposizione non locate.
Altra agevolazione è stata prevista per i fabbricati ad uso abitativo, dati in uso ai
parenti entro il primo grado, cioè, ai figli. La seconda casa che il genitore dà ai figli
non viene ovviamente tassata al 10,60, quindi comprendendo IMU e TASI, ma viene
tassata al 7 per mille, quindi, con una riduzione di 3,60 punti. Questo è il discorso di
IMU e TASI.
Per quanto riguarda l’addizionale, pur dovendo introdurla, abbiamo voluto
comunque garantire un elemento di equità. Noi cioè rispetto alla maggior parte dei
Comuni che applicano un’imposta fissa su tutti i redditi, abbiamo previsto la
possibilità di mettere un’imposta progressiva, cioè, un’imposta che gravasse meno
sui redditi più bassi, e progressivamente, fino al massimo dello 0,80 sui redditi più
alti. Qui abbiamo previsto anche una fascia di esenzione per i redditi di 15.000 euro,
che quindi sono redditi esenti. Per il resto, abbiamo delle aliquote progressive che
vanno dallo 0,44 fino allo 0,80. Anche questo è un elemento di equità, nella novità,
rispetto a quanto avviene anche in altre amministrazioni comunali, cercando di
salvaguardare una fascia di contribuenti che sono quelli più deboli. Fra l’altro, su
questo, noi abbiamo provato anche a fare una stima, una proiezione. Abbiamo visto
che con questa imposizione calibrata in questo modo su circa 20.000 potenziali
contribuenti, noi abbiamo, grosso modo, un’esenzione per circa la metà di essi.
Questo è l’esame rispetto ai dati storici: non abbiamo dati puntuali, perché questo
non è possibile, ma rispetto ai dati storici abbiamo visto che in questo modo noi
andiamo a garantire, perlomeno, grosso modo, al 50 per cento dei nostri contribuenti,
una soglia di esenzione.
È chiaro che queste sono tutte stime dovute al fatto che noi, come dicevamo
prima, abbiamo dovuto introdurre in questo anno, questo tipo di tassazione. Su
questo noi effettueremo un monitoraggio sicuramente anche puntuale rispetto a
quello che può essere il gettito effettivo, anche perché noi, da queste stime, avevamo
una fascia di gettito prevista da 1,5 milioni a 1,9 milioni, e abbiamo previsto un getto
di 1,7 milioni. Abbiamo però intenzione di monitorare questo gettito per poter poi
valutare successivi ulteriori elementi per poter ampliare la fascia di esenzione, o
prevedere agevolazioni ulteriori per eventuali ulteriori disagi rispetto a quello che
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avevamo previsto. Già questo ci consente, perlomeno, di prevedere un elemento di
equità rispetto ad altre impostazioni che altri Comuni hanno messo in campo.
Altro elemento che dobbiamo introdurre è il discorso della TARI, cioè la tassa sui
rifiuti. Qui, negli anni, applicato complessivamente la TARSU, ci siamo sempre
basati sull’imposizione TARSU, anche quando l’anno scorso l’abbiamo chiamata
TARES. La TARSU era calcolata in modo da consentirci di far pagare ai cittadini del
Comune di Rosignano non l’intero costo del servizio di raccolta, spazzamento e
smaltimento, ma il 60 per cento. Chi c’era se lo ricorda, a chi non c’era lo sottolineo:
i cittadini del Comune di Rosignano hanno pagato, fino al 2013, solo ed
esclusivamente il costo della raccolta e dello spazzamento, cioè il servizio sul
territorio, non hanno mai pagato il costo dello smaltimento, un costo che il Comune
sosteneva attraverso investimenti e tutto quanto era legato alla gestione del polo
impiantistico di Scapigliato, per cui noi abbiamo sempre fatto pagare ai cittadini il 40
per cento del costo complessivo del ciclo integrato dei rifiuti.
Da quest’anno questo non è più possibile, non per scelta dell’Amministrazione
comunale, ma perché l’introduzione della TARI impone di dover quantificare il
totale dei costi e di mettere a carico, quindi, come tassa sui rifiuti, come gettito
atteso, la copertura integrale del costo che il Comune sostiene per raccolta,
spazzamento, smaltimento, e ovviamente anche l’IVA. Infatti, se vi ricordate, negli
anni passati c’era anche la disputa, fra Ministero e Agenzia delle entrate, se la TIA o
la TARES fossero tasse oppure tariffe, se si dovesse applicare l’IVA o meno. Con la
TARI questa diatriba è stata superata alla radice: il Comune deve garantire il costo
integrale del servizio, e quando si parla di costo integrale, s’intende il costo di
raccolta, spazzamento e smaltimento ed imposte connesse, per cui, anche l’IVA al 10
per cento. Quindi, in questo senso c’è la necessità di dover coprire anche questa
imposta.
Ciò che differenzia la TARI dalla TARSU e dalla TARES, perlomeno per come
l’avevamo interpretata noi, fino a che avevamo avuto la possibilità di poterla
applicare immutata come la TARSU, è la ripartizione del costo. La TARSU era
calibrata sui metri quadri catastali dell’immobile in cui c’era o l’abitazione della
famiglia per utenze domestiche, o la sede dell’attività per utenze non domestiche, per
cui, quello a cui si faceva riferimento erano i metri quadri a cui si applicava una
tariffa uguale per le famiglie, ripartita sulla base di una modulazione abbastanza
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temperata che avevamo adottato noi come amministrazione comunale, per quanto
riguardava le utenze non domestiche. Dico temperata perché noi avevamo ipotizzato
di ripartire sulle utenze non domestiche una TARSU e una TARES 2013, cercando di
andare a colpire quelle che secondo noi erano le categorie con maggiore valore
aggiunto, in particolar modo servizi, servizi finanziari, banche, assicurazioni,
eccetera. Il costo del servizio, non comprensivo del costo di smaltimento, era
comunque ripartito complessivamente, in maniera più equa.
Con la TARI questo non è più possibile, anche perché la TARI aderisce al
cosiddetto principio del “chi più inquina, più paga”, per cui, in questo senso noi
dobbiamo prevedere una diversa parametrazione del costo del servizio sulla base, da
una parte, per quanto riguarda le utenze domestiche, del numero degli abitanti per
ogni singola unità immobiliare (per cui, c’è un aumento del carico per le famiglie più
numerose); dall’altra, per quanto riguarda le utenze non domestiche, si applicano
tariffe più penalizzanti per le utenze che, per codice merceologico, sono portate
statisticamente a produrre più rifiuti. Questo ovviamente comporta non soltanto
l’aumento complessivo della tariffa, ma anche una riparametrazione complessiva
della stessa, sulle utenze domestiche, legato al peso del nucleo familiare e, sulle
utenze non domestiche, legato alla categoria merceologica nella quale sono comprese
le singole utenze.
Anche qui, per quanto possibile, abbiamo cercato di rispettare al massimo la
normativa, prevedendo un percorso di graduazione di questo incremento, soprattutto
per le utenze non domestiche, applicando il range di tariffe minime per quelle utenze
a maggiore produzione di rifiuti e di tariffe massime per le utenze a minor
produzione di rifiuti. Si tratta di un aggiustamento che rientra nei parametri consentiti
dalla normativa, però è un aggiustamento che in qualche modo, comunque sia, non
esclude che soprattutto le utenze non domestiche, che statisticamente producono
maggior quantità di rifiuti, siano più gravate di altre. Anche qui: potremmo avere
utenze che pagheranno importi notevolmente superiori e utenze che pur in un quadro
anche di aumento complessivo del carico di costi da coprire, avranno dei benefici.
Questo è legato alla differenza di imposizione, proprio secondo il principio sul del
“chi più inquina, più paga”, che è la “base filosofica” dell’imposizione della TARI
rispetto alla vecchia TARSU, o TARES, come l’avevamo intesa noi, a cui avevamo
dato comunque una connotazione più di carattere sociale, oltretutto, non facendo
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pagare ai cittadini il costo dello smaltimento.
Sono queste le linee del bilancio 2014 e relative delibere, legate all’applicazione e
ai vari regolamenti per la TASI, la TARI, quindi la IUC e il Regolamento
sull’addizionale IRPEF che, come dicevo, noi dovremo introdurre con queste
modalità.
Faccio riferimento, per quanto riguarda la TARI, al piano finanziario. Già l’anno
scorso era stato approvato il piano finanziario che noi già utilizzavamo per la
TARSU. Dobbiamo formalmente approvare il piano finanziario della gestione del
sistema del ciclo integrato dei rifiuti, sostanzialmente quello che dicevo prima: costo
della raccolta e spazzamento, come eravamo abituati ad avere, con in più il costo
dello smaltimento, secondo le tariffe che noi applichiamo all’interno del polo
impiantistico di Scapigliato. Da questa sommatoria deriva la base per il gettito della
TARI.
Come dicevo, questo è un bilancio che noi dobbiamo approvare in questo
momento per evitare di dover continuare con l’esercizio provvisorio. Il fatto di avere
meno risorse non ci consente, infatti, di poter andare avanti con l’esercizio
provvisorio. Noi infatti abbiamo bisogno di un quadro certo, in un quadro di risorse
che è ridotto; altrimenti, rischiamo di arrivare a settembre o a ottobre con il bilancio
già completamente utilizzato. Il sistema di dodicesimi, infatti, si basa sull’anno
precedente. Seppure sia corretto e il bilancio sia stato gestito in maniera prudente,
fino ad ora, è però un metodo che sicuramente non possiamo permetterci, in questa
fase, di continuare ad applicare. Pertanto, in questo momento, siamo nella necessità
di dover approvare il bilancio, non attendendo il 30 settembre, attuale termine ultimo,
salvo che non si faccia come l’anno scorso, e che si vada ben oltre i tempi. Ripeto:
l’anno scorso era possibile approvare i bilanci entro il 30 settembre. Una serie di
Comuni, se vi ricordate, a quel punto, aumentarono l’ipotesi dell’IMU sulla prima
casa. Siccome, però, non fu riconosciuto, il rimborso, dallo Stato, a dicembre tanti
Comuni (tra cui Livorno) hanno dovuto ricorrere ad una sovra imposizione di IMU
per aver finanziato il bilancio con questa previsione di entrata che poi non c’è stata.
In questo momento, quindi, non ci possiamo permettere di basare le previsioni su
elementi di incertezza, pure essendoci, comunque, un’incertezza di fondo, legata
all’andamento complessivo dell’economia. Soprattutto, però, non possiamo basarci
sull’esercizio 2013 che, da quei dati a cui ho fatto riferimento prima, risulta non
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perfettamente riproducibile e sovrapponibile all’esercizio 2014 che, per quelle
motivazioni a cui facevo riferimento, ha caratteristiche proprie.
Ovviamente, dobbiamo fare anche un ulteriore sforzo, da qui ai prossimi esercizi,
a cominciare da uno sforzo di completa revisione della spesa dell’Amministrazione.
Con questo bilancio, se vogliamo, chiudiamo in un certo senso un ciclo, il ciclo del
Comune di Rosignano, Comune virtuoso. Se dobbiamo continuare a trasferire risorse
a Roma, però, è chiaro che la nostra virtuosità la utilizzino altri, perlomeno in buona
parte. Già con i prossimi bilanci che ci auguriamo possano essere fatti per tempo,
anche con i necessari tempi di riflessione e di discussione, aprendoci alla discussione
con tutte le forze politiche, del territorio e con tutte le istanze del nostro tessuto
sociale, dovremo riprendere complessivamente la spesa storica del Comune, non
potremo più basarci sul principio della spesa storica, ma dovremo cominciare ad
attuare una revisione profonda e importante della spesa. Questo quindi è il primo
elemento su cui dovremmo lavorare, già a partire dai prossimi mesi, per delineare il
bilancio 2015.
Fra l’altro, è novità di questi giorni, il bilancio 2015 sarà ulteriormente
rivoluzionato. Venerdì scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri, ha approvato le nuove
norme sui bilanci armonizzati. Per i nuovi bilanci, gli enti locali (Comuni, ancora per
poco le Province e le Regioni) dovranno cambiare anche la modalità di redazione.
Sempre più, infatti, i bilanci si baseranno sulla cassa e sempre meno sulla
competenza, come accade attualmente, fermo restando che la competenza è
comunque già in parte condizionata dal saldo del Patto di stabilità. I prossimi bilanci,
dunque, dovremo impostarli sul criterio di cassa, e questo, chiaramente, ci metterà
nella necessità di dover anche rivoluzionare lo stesso sistema contabile del nostro
Comune: dovremo adottare nuovi schemi contabili, quindi ci sarà anche qui nuovo
lavoro da fare. Sarà necessario redigere, per il primo anno, un doppio bilancio, uno
con le modalità attuali e uno con la nuova modalità: vedremo quale sarà quello da
considerare come bilancio dell’ente, perché questo chiaramente ci vedrà fare scelte e
manovre diverse. Già questo, però, è un elemento di ulteriore riflessione che pongo,
in quanto anche questo momenti di criticità ci vedrà impegnati nel bilancio 2015.
Il 2015 sarà quindi l’anno in cui dovremo rifare un po’ tutto. Se questo è l’anno
zero, il bilancio 2015 sarà quello da cui dovremo ripartire per ridefinire
complessivamente anche il sistema della spesa, oltre che dell’entrata, nel nostro
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Comune. Dall’altra parte, noi dovremo sempre più impegnarci, anche attraverso
progetti specifici, contro l’evasione. Negli anni passati abbiamo elaborato progetti
specifici al riguardo, in particolar modo sull’evasione IMU. Noi dovremmo in
qualche modo concentrarci ancora su questo aspetto, soprattutto sull’IMU,
sull’adeguatezza delle categorie catastali, degli accatastamenti, degli immobili, e
sull’evasione della TARI, la tassa sui rifiuti. Se noi riusciamo a recuperare l’evasione
soprattutto sulla tassa sui rifiuti, se cioè il costo che dobbiamo finanziare è quello
certo, ovviamente avremo un beneficio nei confronti dell’utente, perché si allarga la
base imponibile, e a parità di costo avremo una riduzione. Questo però è un obiettivo
che noi dovremo perseguire e per il quale dovremo in qualche modo predisporre
progetti specifici.
Questo elemento è venuto fuori anche da incontri che abbiamo avuto con
categorie economiche e con i sindacati. Pur essendo un bilancio fatto in maniera
abbastanza frettolosa (non nei termini ma nei tempi), abbiamo avuto incontri con
varie categorie economiche e sindacali, perlomeno sulle linee principali. Non
abbiamo fornito ovviamente i dati di bilancio, che abbiamo avuto in via definitiva
solo qualche settimana fa (parlo dei tempi in cui sono stati consegnati anche al
Consiglio comunale). Quanto alla revisione della spesa, compresa anche la spesa per
il personale, dobbiamo vedere quando avverrà la conversione definitiva del decreto
sulla pubblica amministrazione e tutto quello che riguarda spesa per personale ed
evasione. Su questo dovremmo andare a incidere, se vorremo garantire che i prossimi
siano bilanci sostenibili.
Questo è l’elemento politico del bilancio. Per quanto riguarda i numeri, quando si
approvano i bilanci, non si entra, salvo che non ci siano domande specifiche, nelle
singole cifre. Quando si approva il bilancio di una società non si guarda la
contabilità, ma si guarda il totale, la sintesi e le impostazioni. Ovviamente, i numeri
vi sono stati consegnati e abbiamo dato la possibilità di discuterne in Commissione,
anche capitolo per capitolo. Se vi sono domande, ovviamente c’è la disponibilità a
rispondere, però, quello che mi premeva sottolineare era l’impostazione politica di
questo bilancio. Torno a ripetere, come ho detto ad inizio intervento, che si tratta di
un bilancio sicuramente complesso, che costituisce un punto di partenza rispetto a
nuovi bilanci, un bilancio che configura sempre di più l’ente locale come il soggetto
che fa da esattore anche per esigenze che vanno in ambito più ampio: questo riguarda
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soprattutto il Comune di Rosignano. Altri Comuni, magari, hanno ancora la
possibilità di avere trasferimenti dallo Stato. Si tratta di trasferimenti che in qualche
modo garantiamo anche noi, col nostro fondo di solidarietà comunale. Questi però
sono gli elementi politici su cui, secondo me, c’è da riflettere e da dibattere.
Resta il fatto, e questo è un elemento di ulteriore riflessione politica, che in questo
quadro anche d’inasprimento della pressione locale (che non è locale), il fatto che
abbiamo comunque cercato di salvaguardare il più possibile i servizi, soprattutto
verso le utenze deboli, per quanto possibile, in questo momento abbiamo mantenuto
invariate le tariffe dei servizi a domanda individuale che sono elementi che fanno
anch’essi “ pressione fiscale”. Per le famiglie, soprattutto quelle che hanno figli,
quelle che hanno necessità di accedere agli asili nido, alle mense, al servizio di
trasporto scolastico, avere un incremento delle tariffe vuol dire …
Pur avendone la possibilità, perché abbiamo margini sui limiti di percentuale alla
copertura di servizi a domanda individuale, ci siamo fermati, manteniamo invariate le
tariffe e cerchiamo, per quanto possibile, nel rispetto della garanzia della riduzione
della spesa, ora e in futuro, di assicurare, come dicevo, i servizi necessari alle utenze
deboli. Non abbiamo ridotto i servizi che garantiamo, da parte del Comune, sui
servizi sociali, eccetera, ma lo abbiamo fatto con estrema difficoltà ed estremo
sforzo. Per dare una connotazione politica, abbiamo voluto dimostrare attenzione su
questi aspetti. Mi sembra di aver illustrato perlomeno in sintesi, senza pretendere di
essere stato esaustivo, gli elementi principali del bilancio 2014.
PRESIDENTE. Grazie, assessore Donati.
A questo punto darei la parola all’assessore Nocchi per l’illustrazione della
delibera posta al punto n. 12). Al termine, faremo una pausa tecnica per pranzo e poi
riprenderemo il Consiglio comunale.
Do la parola all’assessore Nocchi.
PIERO NOCCHI, Assessore. La delibera oggetto di discussione e di
approvazione, come diceva l’assessore Donati è parte del bilancio. Tengo però a
sottolineare che questo atto, il Piano triennale delle opere pubbliche è integrante ma a
se stante. È un atto previsto dal Codice dei contratti (legge del 2006) che dispone che
ogni ente pubblico faccia un piano a se stante dei lavori, che contenga una serie di
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priorità. Da quel piano poi, si deve passare immediatamente alla operatività, alla
concretizzazione, alla realizzazione, inserendo, nel Piano triennale, un elenco di
priorità che vengono in modo particolare riferite alla manutenzione, al recupero del
patrimonio, al completamento dei lavori già iniziati, negli anni precedenti, quindi al
completamento di progetti già fatti, anche attraverso elementi che individuano le
risorse, in modo particolare le risorse dirette, ma anche, eventualmente, risorse che
provengono da soggetti privati.
Questo Piano triennale delle opere pubbliche, però, non è il piano biennale dei
lavori pubblici: lo dico perché questo è stato oggetto di una discussione fatta in due
Commissioni, nella V, che si è riunita due volte. Su questo versante si è cercato di
spiegare ai consiglieri presenti che una cosa è il Piano pluriennale degli investimenti
che fa parte integrante del bilancio che ha descritto Daniele; un conto è il Piano
triennale delle opere pubbliche che invece è il piano dei lavori, che certo deriva
anche dalle voci di entrata e di spesa del bilancio, ma è a se stante completamente su
questo versante. Primo elemento, dunque: sul piano degli investimenti vi sono tutti
gli investimenti che l’Amministrazione fa, dalla carta igienica alle stampanti, ai
software, eccetera; mentre, nel Piano triennale troviamo interventi di lavori sul
territorio che hanno l’obiettivo, come dicevo prima, della manutenzione e della
programmazione (investimenti, eccetera). Lo preciso perché credo sia giusto dare
questo elemento di conoscenza a tutti i consiglieri; del resto, era stato valutato nelle
Commissioni che prima richiamavo. Il piano triennale per sua definizione prevede
una serie di investimenti triennali. È obbligatorio, però, richiamare anche gli
investimenti e i lavori che vengono fatti, invece, nell’anno in cui decorre il bilancio.
Noi, quindi, si discute il Piano triennale 2014-2015-2016, ma affrontiamo gli
investimenti relativi all’anno 2014, quindi richiamo un po’ più di attenzione su
questo versante. L’articolo 128 prevede anche modificazione, cambiamento di
priorità, integrazioni in corso d’opera, attraverso, nuovamente, una discussione che
viene riportata in Consiglio: a fronte di motivazioni possono esservi integrazioni,
modificazioni e correzioni.
Questo è lo strumento che, dicevo prima, è parte integrante del bilancio, ma che
anche per la sua storia è a se stante rispetto al bilancio. Quest’anno vi presentiamo
quello che è stato oggetto di esame in Commissione e che presentiamo stamattina: il
Piano triennale 2014-2016, che era già in parte stato elaborato dalla precedente
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Amministrazione. Per legge, il piano triennale è obbligatorio che sia rivalutato,
rivisto e riaggiornato entro il mese di settembre-ottobre dell’anno precedente a quello
di riferimento. Nell’ottobre del 2013, la precedente Amministrazione aveva già fatto
un’analisi, un’quadratura, una discussione per quanto riguarda questo versante.
Dov’è la novità che abbiamo approvato nella delibera di Giunta del luglio di
quest’anno? La novità sta nel fatto che essendo passati sei mesi, si è dovuto
intervenire per diversi motivi: primo, perché a volte le priorità possono essere
cambiate; secondo, per le “novità” che Daniele richiamava prima (modifiche, tagli,
mancati tagli, risorse minori) che hanno portato a una diversa rimodulazione del
Piano triennale. Di conseguenza, abbiamo rivisto il Piano triennale 2014-2016,
quello che stamattina siete chiamati a discutere e ad approvare.
Da dove si parte? Partirei intanto dalle cifre che ci interessano e che riguardano in
modo particolare – il prospetto ce l’avete – l’anno 2014, anno in cui siamo obbligati
a verificare, porre obiettivi e cercare di realizzarli. Noi abbiamo – lì è descritta – la
cifra totale di 3,607 milioni di euro, che è la spesa ipotetica prevista (sono previsioni
di spesa). Sono finanziati, come dice la legge stessa, anche attraverso doppie voci:
una parte di entrate derivano dagli oneri di urbanizzazione che, come tutti sappiamo,
anche per problemi di crisi che sta vivendo il Paese, sono in drastico calo; dall’altra
parte vi sono entrate che derivano da alienazioni di beni pubblici, prima richiamate
nelle delibere che il Consiglio ha già approvato. Perciò, una parte delle entrate che
possono derivare dall’alienazione di beni pubblici va finalizzata a investimenti che
ricadono sul territorio, come prevede la legge. Di questi sono previsti 1,980 milioni
di euro; abbiamo poi una serie di risorse derivanti da proventi delle sanzioni (per
170.000 euro); 100.000 euro provengono da contributi del privato. Cosa sono i
contributi del privato? Per esempio, quando un privato deve realizzare un’opera di
urbanizzazione legata al proprio insediamento, noi stiamo valutando attentamente se
quella opera è strettamente necessaria, oppure se si può monetizzare per far sì che si
prendano queste risorse e si spendano su un altro pezzo del nostro territorio, dove c’è
più bisogno, dove c’è necessità. Se c’è una casa che si costruisce in una zona
sperduta, e ha bisogno di parcheggi, è inutile spendere soldi per quei parcheggi, ma è
meglio spenderli dove di parcheggi abbiamo bisogno, sul resto del territorio (100.000
euro, abbiamo detto); 400.000 euro provengono invece da un contributo regionale
che ci dovrebbe servire per realizzare un’opera fondamentale e importante per la
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messa in sicurezza del nostro territorio (lo ritroviamo dopo) per quanto riguarda il
Fosso della Valle Corsa, a Vada, dietro la Cambusa. Come tutti sappiamo, con le
piogge si rischia che quell’area venga sommersa, come è già successo negli anni
precedenti. È previsto un intervento per mettere il Fosso e l’area in sicurezza con i
400.000 euro che derivano da contributi regionali. Se si fa la somma, euro più, euro
meno, ci riporta al totale che vi dicevo.
Queste cifre d’entrata non sono certe, perché anche gli oneri di urbanizzazione
possono fluttuare rispetto alle costruzioni che avvengono sul territorio. Di
conseguenza, non sono certe, ma certamente stimate nella maniera più precisa
possibile. Noi abbiamo cercato di dividere gli interventi prioritari da fare sul
territorio, interventi che riteniamo di fondamentale importanza, anche nel 2014,
considerando però che ormai siamo anche a fine anno, di conseguenza tutta una serie
di interventi, o sono già stati fatti, o si andranno a fare nei prossimi mesi (ricadranno
anche nel 2015), e poi nel 2015 e 2016.
Leggo, dando elementi di spiegazione, almeno per concetti, cosa intendiamo fare:
per quanto riguarda il 2014, la parte importate è il punto 2. Noi cioè prevediamo di
intervenire partendo dal 2014, che si ribalta sul 2015 per la messa in sicurezza del
ponte del Quercetano: tutti ci passiamo sopra, ma se si guarda verso il basso, si
noterà che la parte inferiore ha bisogno di manutenzione straordinaria, non ordinaria.
È un ponte che per la sua collocazione, per la sua storia, eccetera, ha bisogno di
interventi di un certo tipo. Un primo intervento di spesa ci permette di fare quei
rilievi necessari per intervenire sull’opera. Successivamente, ci sarà la gara per
quanto riguarda l’opera: prevediamo un costo intorno ai 280.000 complessivamente
intesi; la fase finale, di preparazione, la seconda fase è di gara.
Abbiamo poi una previsione (si tratta del cimitero), per l’allargamento e il
potenziamento dell’offerta di loculi, offerta intesa, col massimo rispetto, come
possibilità per i cittadini di Castiglioncello, di avere sepoltura nella propria frazione.
Altro punto importante è il punto 4, relativo alla riqualificazione della pineta
Marradi. Anche qui, tengo a precisare in cosa consiste l’intervento. Ciò che sarà fatto
nei prossimi giorni sarà mettere in sicurezza la pineta, i pini. Abbiamo già fatto tutta
una serie di interventi, è pronto lo studio che vi porteremo nei prossimi giorni.
Faremo un intervento volto a garantire la sicurezza dei cittadini dentro la pineta e
sotto gli alberi. Questo intervento consisterà nella potatura di alcuni alberi di pino e
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nell’abbattimento di altri. Chi è stato nella pineta di Castiglioncello sa benissimo che
alcuni pini, se non sono già a terra, stanno cedendo. Si tratta di problemi di sicurezza;
dopo gli ultimi eventi accaduti in varie parti nel nostro Paese bisogna intervenire, da
un lato con la potatura, per far sì che la pineta riprenda e si rinvigorisca; dall’altro,
con l’abbattimento. Questo ci permette di mettere in sicurezza la pineta, anche
nell’ottica di tener conto del lavoro svolto dalla precedente amministrazione e del
concorso di idee Piano pineta, che tiene conto delle indicazioni che sono state date
nei vari studi.
Altro obiettivo è mettere in sicurezza sotto un altro versante. In questi giorni
abbiamo avuto rapporti con cittadini residenti, cittadini che vengono a soggiornare a
Castiglioncello, cittadini che vengono in vacanza. Certamente, la pineta deve essere
sicura anche sotto il profilo dell’illuminazione: ci sono punti, infatti, nella pineta,
particolarmente bui che possono creare problemi di sicurezza. Complessivamente,
noi prevediamo due interventi che ammontano a 420.000 euro.
Il quinto punto riguarda il completamento, lo dicevo all’inizio: si prevede il
completamento di progetti già fatti. In particolare, si tratta del completamento
dell’intervento sul Castello Pasquini tensostruttura, che era già previsto negli anni
precedenti. Gli interventi non sono stati completati perché a fine anno sono mancate
le entrate delle opere di urbanizzazione. Riprendiamo quindi l’intervento per
completare l’investimento per il Castello Pasquini.
Anche il sesto punto, come vi dicevo, a mio avviso, è di grande importanza: è la
messa in sicurezza della Piana di Vada, specialmente per le cose che sono accadute
nel mese di luglio.
Altro punto, l’ottavo (i giochi a mio avviso sono relativi) riguarda il 2015 ed è
relativo al completamento delle piste ciclabili. L’intervento è volto a far sì che ci sia
un circuito di piste ciclabili che attraversa tutto il Comune e che si collega agli altri
Comuni per creare la famosa Pista Ciclabile Europea.
Il punto 9 riguarda le varie manutenzioni che possono essere fatte sul territorio.
Centomila euro della cifra del 2014 serviranno per interventi sul cavalcaferrovia
(davanti alla Coop, per intenderci). Mi sembra che a fine giugno, inizio luglio, siano
caduti ulteriori pezzi di cemento, perché il cavalcaferrovia ha bisogno di una
risistemazione, non dico di sicurezza, ma almeno manutentiva. Vi sono poi una serie
di interventi legati al territorio: il più importante è la sistemazione del parcheggio in
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zona Posta a Rosignano: come tutti sappiamo, chi ci si reca, ora che quell’area è
diventata centrale, lo fa per la presenza della biblioteca de Le Creste, e il parcheggio
è un tutt’uno con Poste. Faremo quindi un intervento su questo versante, come anche
su altre piccole strade, importanti, ma che sono un dettaglio.
Abbiamo previsto inoltre la necessità di fare l’intervento sugli edifici comunali.
Ne abbiamo alcuni che durante le piogge di luglio hanno subìto ulteriori danni, come
in via dei Lavoratori. Anche il Consiglio ha bisogno di interventi che permettano di
rendere agibili tutti gli edifici, di proteggerli contro il rischio piogge, ma anche di
metterli in sicurezza (maniglioni antipanico e tutto quanto riguarda questo aspetto).
Vado veloce: il punto 12 è un altro punto interessante (dirò una cosa in
conclusione). Si tratta del problema grossissimo dell’asfaltatura delle strade,
drammatico, in tutto il nostro Comune, ma con punte più accese sul tratto RosignanoCastiglioncello. Vi sono anche altre realtà, però certamente io parlo di drammaticità
del sistema viario, in termini di numero di strade. Ho girato per il Comune, so cosa
c’è al Gabbro, cosa c’è a Nibbiaia, a Castelnuovo e a Rosignano. Lo dico perché sia
tutto il promontorio di Castiglioncello, tutta l’area Castiglioncello, versante sotto il
Castello Pasquini (via Ancona, via Adda, eccetera), sia la parte di Rosignano (via dei
Mille che tutti facciano in diversi punti) sono effettivamente zone di estremo pericolo
su cui noi dovremo intervenire.
Un altro punto interessate ci è stato più volte sollecitato, anche in questi giorni,
quando abbiamo fatto l’assemblea con le settantacinque associazioni sportive…
(Interruzione fuori microfono) Cercheremo di intervenire su vari edifici sportivi,
sapendo che dobbiamo fare interventi per renderli agibili e funzionali. Dopodiché,
decideremo anche come utilizzarli in maniera diversa.
Il punto 15 prevede la chiusura del cantiere nel cimitero di Nibbiaia che ha avuto
problemi legati al vecchio appalto. La ditta che faceva lavori al cimitero di Nibbiaia è
andata infatti in dissesto economico, in fallimento, e noi ci siamo sostituiti ad essa
anche per il pagamento dei lavoratori (INPS, e via dicendo). Noi si pensa, col
cimitero, di chiudere e sistemare la partita, anche perché vi sono problemi di
sicurezza: questo riguarda Rosignano, dove si rubano anche i libri di bronzo (tale è il
punto drammatico che stiamo vivendo).
Ulteriore punto, di fondamentale importanza per il compito che abbiamo, riguarda
gli interventi di miglioramento qualitativo delle scuole. Parlo di miglioramento
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qualitativo, perché non si tratta di interventi di sicurezza. Ho visto che dopo ci sono
anche le interpellanze, e risponderò nel dettaglio alle richieste e alle domande dei
vari consiglieri. Per le scuole, la sicurezza è garantita, certificata; dobbiamo fare
interventi per renderle scuole migliori, sotto il profilo qualitativo. Dobbiamo far sì
che bambini e ragazzi che vanno a scuola abbiano un ambiente sempre migliore sotto
il profilo proprio della qualità dell’ambiente (bagni, aule e quant’altro).
Il punto 17 lo devo spiegare, se no sembra la cifra che reca sembra alta, e può
creare elemento di discussione. Riguarda il rifacimento degli arenili. Come sapete, ad
ogni inizio estate dobbiamo intervenire, al di là della pulizia, per ricreare la spiaggia.
In certi punti abbiamo già speso 130.000 euro per il 2014, che trovate già qui dentro
(250), ma dobbiamo anche far sì che il rifacimento delle spiagge avvenga prima del
loro utilizzo, evitando di intervenire a stagione già iniziata. Abbiamo inserito l’alta
cifra per far sì che si possa fare la gara fra gennaio e febbraio e che si possa partire
coi rifacimenti a marzo-aprile, per essere in tempo per la stagione.
Quanto ad altri interventi, ci sono i marciapiedi, ma qui c’è un elenco che lascio in
dettaglio. Ci sono interventi legati ai proventi, come tutti sappiamo, che derivano
dalle sanzioni e che siamo obbligati a spendere per la risistemazione di cartelli,
cartellonistica, segnali e altro, che riguarda la sicurezza delle strade: lì trovate 55.000
euro. Quello di 20.000 euro è un fondo dovuto per legge rispetto ad eventuali
contenziosi, è una procedura prevista dalla legge.
Abbiamo poi un “fondo guasti” (non è l’espressione giusta, ma la uso per poter
meglio capire io) che ci permette, nei periodi invernali, di intervenire: se per
esempio, in una scuola si rompe una caldaia, immediatamente si può fare un
intervento per non trovarci dentro i meandri di un bilancio che ci crea poi difficoltà.
I 100.000 euro sono quelli di cui vi dicevo prima, e derivano dallo scambio fra
opere e monetizzazione, da spendere su un altro versante del nostro territorio. Quanto
ai 120.000 euro, anche questi sono sempre per interventi di miglioramento delle piste
ciclabili. Noi abbiamo un doppio compito: chiudere l’anello delle piste, ma una volta
che abbiamo le piste, metterle in sicurezza, in termini di qualità. In modo particolare,
parlo della pista ciclabile che tutti conosciamo e che da Porta Vada arriva fino ai
parcheggi delle Spiagge Bianche, per intendersi. Dobbiamo intervenirci perché
vanno messe in sicurezza.
Questo è il quadro: credo di aver dato tutti i dettagli delle priorità e di aver
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illustrato dove le risorse che sono state assegnate vengono spese per realizzare cosa.
Sappiamo benissimo che per quanto riguarda il 2015 – per il 2016 l’ho già detto nelle
due Commissioni che abbiamo fatto, ma in parte lo riprendeva anche Daniele,
l’assessore Donati – con settembre, noi saremo obbligati, e io dico che dobbiamo
farlo, così aggiungo un rafforzamento su questo versante, a riprendere anche tutta la
parte di progetti già quasi cantierizzati, che sono parte del Piano prioritario degli
investimenti. Occorre rileggerli e riattualizzarli per vedere se sono necessari e se
hanno sempre bisogno delle stesse risorse. Come tutti sappiamo, infatti, un conto è
fare un investimento nel 2005, un conto è farlo nel 2014. Automaticamente occorre
una rivisitazione, perché la scelta che abbiamo fatto su questo versante è quella di cui
diceva il Sindaco in apertura del suo programma di lavoro quinquennale che ci ha
presentato. È finita l’epoca dei lavori pubblici grossi, rimarrà semplicemente un
intervento (che io porto come intervento prioritario): la realizzazione della Scuola
delle frazioni collinari che verrà realizzata – questo è l’impegno che ci siamo presi –
entro questa consiliatura. Il Consiglio discuterà, sono tutte cose che è chiamato a
fare, i tempi, il posto, come viene fatto il progetto, come viene recuperato il
finanziamento. Quello sarà uno dei pochi investimenti più pesanti, in termini di
lavori pubblici, mentre tutto il bilancio e l’attività che noi dovremo fare sarà quella
del recupero, attraverso azioni di manutenzione e interventi di qualificazione del
nostro territorio, per far sì che ci sia da una parte sicurezza, dall’altra quel decoro
necessario al rispetto della qualità della vita che i cittadini ci stanno chiedendo e a cui
stiamo rispondendo con piccole risorse.
Da qui a fine anno, lo do come titolo, saremo chiamati tutti insieme a discutere
pezzi che ci permetteranno di lavorare per il 2015, 2016 e 2017, che riguardano il
Regolamento del verde, che riguardano il Piano della mobilità, il Piano dei
parcheggi, che riguardano come si riesce a coinvolgere, attraverso una loro
partecipazione attiva alla vita del nostro territorio, direttamente i cittadini e le
associazioni. Faremo tutta una serie di interventi che ci permetteranno di rafforzare le
poche risorse che abbiamo, e di vedere come si riescono a spenderle per far sì che i
problemi che oggi abbiamo, e che sono abbastanza pesanti, derivando dalle difficoltà
di bilancio, si riesce a risolverli.
Noi, perciò, nei prossimi mesi abbiamo questa necessità, questo compito che
porterà a modificare anche il Piano pluriennale, perché a questo punto dovremo
70
modificare gli obiettivi stessi.
Mi auguro di aver dato a tutti i consiglieri un quadro d’insieme. Questo quadro
d’insieme ci permette di discutere e approvare quello per il 2014, ma con l’impegno
che dovremo tornarci sopra molto velocemente.
PRESIDENTE. Ringrazio l’assessore Nocchi e l’assessore Donati per aver
esposto le delibere. Come dichiarato precedentemente, sospendiamo per una piccola
pausa tecnica il Consiglio comunale. Riprendiamo alle 15. Mi raccomando alla
puntualità.
(La seduta è sospesa).
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Segretario, proceda all’appello.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Buon pomeriggio a tutti. La seduta è aperta. Ci siamo lasciati, vi
ricordo, dopo aver ascoltato la trattazione delle delibere dalla n. 7 alla n. 12. Gli
assessori Donati e Nocchi ce le hanno descritte. Io darei il via, a questo punto, alla
discussione.
Chiedo chi vuole intervenire. Prego, consigliere Nati.
MARCO NATI. In merito a quanto esposto dagli assessori, come Gruppo di Forza
Italia, mi sento di sottolineare una cosa per quanto riguarda l’Imposta Unica
Comunale: fra l’altro sono due, poi c’è anche la TARI, quindi di fatto sarebbero tre.
Ne avevamo già parlato anche in Commissione. Ritengo, fra l’altro, che sia qualcosa
mutuato dal passaggio dall’ICI all’IMU che mentre il primo anno non si poteva
toccare, dal secondo anno invece i Comuni possono intervenire.
Ritengo che sia qualcosa che migliora l’equità di questo tributo il fatto che quando
la prima casa è data in comodato a un figlio, o al contrario, perché purtroppo mi
capita, per il lavoro che faccio, di vederla pagare … Il Comune ha applicato il 6 per
mille più, se non erro, l’1,50 di TASI. Una casa data in comodato, che usa il figlio o
71
il genitore, non è mica un immobile che produce reddito. Quindi, secondo me è
sbagliato, perché fai pagare praticamente l’affitto di una casa che di fatto è usata da
un parente di primo grado.
In particolar modo, anche sul discorso dell’IMU per la prima casa, la nostra
impostazione è sempre stata critica, a livello proprio politico. Quindi, mi sento di
sottolineare questa cosa che secondo me è di fondamentale importanza perché
impatta sulle tasche più di quanto si possa pensare.
Ascoltavo poi l’assessore Donati quando parlava del polo di trattamento dei rifiuti
che sarà sempre meno discarica. Come già anche in Commissione avevo sottolineato,
ritengo che migliorare sotto questo aspetto il Comune di Rosignano, la quota che va
in differenziata, secondo me dovrebbe essere un obiettivo primario, che fra l’altro
andrebbe ad impattare positivamente, perché in questo momento, essendo sotto la
soglia, il Comune di Rosignano paga l’ecotassa. Sicuramente sono piccoli
accorgimenti in un bilancio importante, che però secondo me meritano attenzione,
come del resto merita attenzione anche la questione della CROM Servizi.
Guardando, l’altro giorno, il Sole 24 Ore, solamente il 10 per cento delle farmacie in
Italia ha un risultato d’esercizio negativo. Noi si cade proprio in quel 10 per cento.
Fondamentalmente, di quel - 270.000 ritengo sia da analizzare il perché e percome.
Visto che comunque è una S.r.l. controllata dal Comune è da verificare sicuramente
nei dettagli.
Non ho capito bene, poi, fra l’altro, la parte degli investimenti, che probabilmente
– scusate – mi rimane più ostica. Quanto al discorso delle fognature, se non erro se
ne parla un po’ poco. Visti anche i fenomeni che ci sono stati negli ultimi tempi,
secondo me sarebbe importante anche poter prevedere. È chiaro che si tratta di
investimenti talmente grandi che vanno sicuramente frazionati. Secondo me, però,
prendere cognizione della problematica, soprattutto sul lungomare di Rosignano
Solvay, visti i risultati, ritengo che sia una cosa sicuramente da porre all’attenzione e
comunque da cercare di limitare il più possibile. Occorre quindi prendere quelle
opportune misure che non servono ad altro che a migliorare la struttura fognaria del
Comune.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Ci sono altri interventi? Consigliere
Simoncini, prego.
72
LUCA SIMONCINI. Più che un intervento, pongo una domanda per capire. Se
non sbaglio, è stato detto che si analizza dal punto n. 7) al punto n. 12). Ora, il punto
n. 13) reca “Approvazione bilancio di previsione e relativi allegati”, quindi, di fatto,
racchiude tutti i punti precedenti. Quello che voglio capire è questo: per fare la
valutazione politica sul bilancio nel suo insieme, il punto n. 13) viene affrontato
dopo? (Interruzione fuori microfono) Mi fermo qua.
PRESIDENTE. Ha ragione, consigliere Simoncini, è stato un lapsus: mi sono
sbagliata. La discussione tratta dal punto n. 7) al punto n. 13). Ha fatto un’ottima
osservazione. Vi chiedo scusa.
Ci sono interventi? Prego, Maria Grazia Angeli.
MARIA GRAZIA ANGELI. Nella discussione sul bilancio di previsione, vorrei
premettere che la necessità di prevedere e programmare l’attività futura non è tutta
nostra, non è un qualcosa di immenso, è antica quanto l’uomo e rappresenta il
confine che separa l’agire razionale dall’agire irrazionale.
A questa prima necessità tipica dell’agire dell’uomo in generale, se ne aggiungono
delle altre, proprie dell’agire dell’uomo, chiamato a svolgere una funzione pubblica,
ove rientra anche il dovere, da parte dei Comuni e degli altri enti pubblici territoriali,
di predisporre il bilancio di previsione, quel bilancio che oggi andiamo ad affrontare,
dopo aver sentito la relazione dei vari rappresentanti dell’ente, Sindaco e assessori,
anche l’assessore Nocchi, quindi noi vorremmo entrare ora un momento nel merito,
dopo avervi ascoltato attentamente.
Preso atto della situazione in cui versano le casse comunali e le tasche dei
cittadini, vorremmo esporre, infatti, alcune nostre riflessioni, non per criticare le
proposte del Sindaco e della Giunta, ma per risvegliare le coscienze più impegnate
nell’ente, ai bisogni reali in cui si dibattono giorno per giorno la popolazione, le
famiglie, i giovani, gli anziani. E dunque, per i problemi su esposti, quello illustrato
dall’amministrazione non appare, per il motivo suddetto, un bilancio adeguato ai
bisogni e alle esigenze dei cittadini, per di più in un momento di così forte crisi
economica che non accenna a diminuire. Parlo naturalmente delle famiglie con
affitti, mutui e tasse da pagare, con figli piccoli, con capo famiglia e figli senza
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lavoro o, nella migliore delle ipotesi, in cassa integrazione. Parlo dei giovani senza
una purché minima speranza di vedere aprirsi uno spiraglio per il loro futuro, parlo
degli anziani, dei pensionati, delle donne sole, di tutti coloro che non ce la fanno più
a vivere, giorno per giorno. E sul territorio, voi saprete molto probabilmente meglio
di me, ce ne sono tanti, ce ne sono troppi. Penso anche a coloro che non possono
neanche più permettersi di porre qualche spicciolo nella mano di colui che non ha
neanche di che mangiare. Quando oggi ci si avvicina a qualcuno, se andiamo magari
in un negozio a far la spesa e passiamo da qualche parte, e ci chiede di potergli dare
qualcosa, come tante volte accade sul nostro territorio, ed è sempre accaduto da
alcuni anni, ebbene, la gente si vergogna, oggi, a dire “non te li do”. Prima magari lo
diceva perché non li conosceva; oggi lo dice perché non li ha, perché un euro, oggi, è
diventato importante per tutti. Comprendiamo che è un periodo di grave emergenza
economica per il Paese, e che però non è da meno nemmeno per la comunità di
Rosignano, che si ritrova ad avere il respiro corto.
Per quanto detto, ci saremmo dunque aspettati un bilancio che si mettesse il più
possibile al servizio della comunità, in tutti i sensi, e che si adoperasse certamente
per la comunità e, ancora di più, per quella parte di comunità che ha bisogno. Questo
è, a parer nostro, lo spirito che doveva guidare il Sindaco e la Giunta nel predisporre
e presentare il bilancio di previsione del 2014 ed anni successivi. Parlo in particolare
del 2014 perché tutto è da vedere. Già: perché la comunità, in buona parte, da tempo
vive già con questo spirito. Purtroppo, pare impossibile ma la popolazione arriva
sempre prima della politica. Al contrario, ci ritroviamo dinanzi un bilancio che
penalizza ancora di più il territorio e la comunità, già abbastanza penalizzati, e come
mai era avvenuto. Certo, la maggioranza di Governo si potrebbe trincerare – e
farebbe anche bene, è una giusta giustificazione – dietro l’alibi della crisi economica
in atto, anche nelle periferie. Ne abbiamo parlato, fino a poco fa, quando avete fatto
l’illustrazione.
Certamente la crisi investe anche il Comune, ma c’è da aggiungere che il Comune
stesso ci aggiunge anche del suo, a partire dalle aliquote IMU, TASI, TARI e, dulcis
in
fundo,
l’addizionale
comunale,
ovvero
l’IRPEF,
quando
per
anni
l’amministrazione comunale si è autoincensata perché ai cittadini di Rosignano non
veniva applicata l’IRPEF, come invece accadeva per gli altri Comuni. Forse non
abbiamo apprezzato, a quei tempi, quanto potevamo e dovevamo apprezzare. Però
74
oggi ce la ritroviamo.
Oggi, a conti fatti, possiamo dire che gli altri Comuni di zona non se la passavano,
a quei tempi, in quegli anni, quando noi non avevamo questa tassa, certo come se la
passava il Comune di Rosignano. In effetti, nella frazione di Castelnovo, sin dagli
anni Novanta-Ottanta, sapete che si conviveva con una mega discarica di rifiuti a
cielo aperto che ammorbava il territorio con i suoi miasmi, danneggiava le residenze
limitrofe e i suoi abitanti, abbattendo il valore del loro patrimonio immobiliare,
creando problemi alle colture a cui i residenti si erano dedicati e, cosa strana, con una
discarica presente i residenti del Comune, vieppiù nelle frazioni collinari che
pativano di più, pagavano le tasse sui rifiuti più tutte le altre. E non c’era dunque da
sentirsi grandiosi se non veniva pretesa anche l’IRPEF.
Dalla discarica in questione, arrivava danaro fresco in quantità consistente, nelle
casse comunali, anche se di quel denaro la popolazione e il territorio ne hanno
risentito ben poco. Basta guardarci quindi intorno, per capire che tutto non è dovuto
alla crisi, ma è dovuto anche a quello che non è stato fatto, alla poca attenzione che
c’è stata.
L’IMU, dopo varie operazioni per il 2014 ed anni successivi, è prevista, come
abbiamo visto, per 9,434 milioni. La tassa di soggiorno in materia di turismo è
prevista per euro 307.000 per il 2014, con buona pace dei turisti, come se veramente
si offrisse loro qualcosa di turismo: se già non lo offrivamo prima, ora ne offriamo
ancora meno, perché il territorio è anche malridotto.
La TASI è una delle componenti della IUC riferita ai servizi, a carico del
possessore dell’immobile, per la quale si prevede un gettito di 4,873 milioni (ho
arrotondato, naturalmente), quando in precedenza non esisteva la TARI, finalizzata
ad integrare la copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Le
entrate tributarie da 22 milioni di euro passano a 25 milioni, e direi che è tanta roba.
Assistiamo, di fatto, al sorpasso delle entrate tributarie rispetto alle entrate
extratributarie, con un importo proprio di 23,467 milioni. Non era mai avvenuto,
perché negli anni, almeno negli ultimi anni in cui io sono stata anche presente, non
avevo mai visto una cosa del genere, quindi mi fa molto più effetto, ma soprattutto fa
effetto ai cittadini.
Il pagamento dell’IRPEF, mai esistito, come abbiamo già detto, è scaglionato
secondo fasce di reddito, come diceva l’assessore, e presenta una previsione di
75
entrata di 1,744 milioni. Ci sono poi i servizi a domanda individuale: per mense, la
previsione è di 783.000; i costi sono di 2,720 milioni; per asili-nido, 361.000 e i costi
sono 802.000; per i trasporti scolastici, 69.000, e i costi 542.000; per i musei, 14.000
ed i costi 194.000. Mancano poi i dati del servizio in piscina, che in questo momento
ci pare quasi un lusso: la gente arriva persino da fuori Comune perché la piscina ha i
costi minimi. In altre, anche in città di Livorno, i costi non eguagliano la nostra,
quindi, chi va in piscina, se ha bisogno di cure, questo lo possiamo capire, e forse ce
ne sono anche un bel po’. Ma vi sono coloro che ci vanno così, perché la piscina
serve, piace (è piacevole andare in piscina per tutti); ebbene, questi costi, per noi,
non sono adeguati, perché chi va in piscina il servizio purtroppo lo deve pagare.
Magari tralasciamo coloro che hanno un certificato medico, ma tutto il resto? Non
sappiamo altrimenti a chi farla pagare, perché il ceto medio non ne può più di pagare,
parliamoci chiaro. Riteniamo, pertanto, che questi costi non siano congrui e che in
tutti i modi debbano essere rivisti e corretti, soprattutto in tempi di vacche magre.
Siamo alle partecipate, e io prendo le più importanti, le più grosse, quelle che
abbiamo sottomano ogni momento: parlo di REA S.p.a., parlo di CROM s.r.l. e
potremmo poi aggiungerne anche altre. La situazione economica non è al top, tanto
che talune, da anni, di bilancio in bilancio, vengono a rappresentare un onere per la
comunità, più che un valore aggiunto, con debiti che si presentano di anno in anno.
REA, a consuntivo, rappresenta centodiciassette unità, e il costo del personale nel
2013 risultava di 424.800 euro; i debiti di finanziamento sono 16 milioni e passa. Per
REA vorremmo conoscere anche la liquidità di cassa, e se è vero, come risulta, che
350.000 euro ogni mese verrebbero rimborsati da REA al Comune, per debiti
contratti. Questo noi non lo sappiamo: ci risulta, abbiamo avuto delle informazioni.
Ma vorrei anche sapere di quei 20 milioni del debito di REA sui rifiuti che cosa è
avvenuto. Tutt’a un tratto mi ricordo bene che l’assessore Tudisco, dal banco della
Giunta disse che i 10 milioni ce li aveva dati, come noccioline, un pour parler.
Bisognerebbe sapere anche a che punto siamo di quella situazione, perché non è che
ce la siamo dimenticata, la comunità non se la dimentica.
Vorrei dire, a questo punto, che mi sembra una fine ingloriosa, quella di
Rosignano con la sua discarica di rifiuti, un tempo il fiore all’occhiello del Comune.
È vero che c’è la crisi, è vero che le industrie non portano i rifiuti. Ma sono anche
vere, forse, tante cose: che c’è stato un grosso spreco di danaro pubblico, che forse,
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se a quei tempi, anche di investimenti, si fosse pensato di più e meglio, non ci
sarebbe stato. E oggi, tutti quei danni non ricadrebbero sui cittadini.
C’è poi CROM, che abbiamo conosciuta nel 2007, l’anno in cui è nata. È stato, a
dir la verità, l’unico anno con un bilancio attivo, perché quelli che sono seguiti sono
stati talmente pochi rispetto a quelli con i debiti che si sono susseguiti in
continuazione. A quei tempi, non eravamo d’accordo perché ci pareva qualcosa che
non era necessaria per il territorio. Però l’abbiamo vista anche con tanti debiti, nel
tempo, e non capivamo bene perché tutti quei debiti. Ci veniva detto che era il
personale che incideva molto su questa situazione. Ebbene, io penso che dopo anni,
si doveva aver avuto qualche idea per poter sopperire a questa situazione, che
purtroppo ho visto l’anno scorso e che rivedo. Quindi, mi sembra che si continui,
negli anni, sempre con gli stessi discorsi. Per forza noi interveniamo sulle nostre
cose: perché in bilancio vediamo le stesse cose.
Per CROM i debiti di finanziamento sono 1,176 milioni; il personale dipendente
conta ventidue unità; il costo del personale è di un milione 3.963. Ora, i debiti di
finanziamento sono una cosa importante, senz’altro necessaria, 1,176 milioni. Ma la
spesa per il personale fra poco uguaglia i debiti di finanziamento! Quindi, mi sembra
che si debba prendere in mano, questa situazione, in tutte le maniere: qui si continua
a dire, a fare, a pensare, però si rimane sempre allo stesso punto. E non credo
nemmeno che ci sia bisogno di aggiungere altro su questo fronte.
L’organo di revisione, da parte sua, raccomanda che le previsioni di entrata e
spesa corrente, pur complessivamente attendibili e congrue le loro stime, siano
verificate relativamente al gettito delle entrate tributarie in genere, adottando
immediato provvedimento di riequilibrio, nel caso si rivelassero eccedenti o
insufficienti per mantenere l’equilibrio economico-finanziario complessivo. Quindi,
loro mettono un punto fermo e dicono: state attenti. Il Comune di Rosignano,
secondo noi, per concludere, poteva essere un territorio felice se riponeva le sue
speranze nei fondi della discarica, come è stato fatto nel Comune di Peccioli, dove è
stata gestita diversamente. È evidente che gli amministratori di Rosignano con la
discarica hanno determinato la fine della campagna circostante, hanno danneggiato i
residenti delle frazioni (ci sono anche delle cause in corso) e le loro future attività,
come gli agriturismi, ad esempio. Con i fondi della discarica non si può dire che le
ricadute economiche ed occupazionali si siano avute sul territorio.
77
Voi mi potete anche rispondere, a questo punto, come talvolta mi avete risposto,
che se non ci fosse stata la discarica, tutto quello che abbiamo avuto non l’avremmo
avuto: ma che cosa abbiamo avuto? Facciamoci questa domanda e diamoci le
risposte. Anzi, le risposte datele voi, a questo punto, perché io non vedo grandi
investimenti sul territorio, eccetto investimenti fallimentari, tipo l’auditorium del
castello, che so che ha avuto dei danni, e tipo tante altre cose che conosciamo bene e
che abbiamo denunciato tante volte. Quindi, io non vedo grandissime cose sul
territorio, per cui abbiamo potuto usufruire della discarica. La discarica ci è servita
per fare degli investimenti? Quali investimenti? Io mi ricordo gli investimenti vecchi:
la terrazza panoramica è durata vent’anni e fa acqua ancora da tutte le parti, mi
ricordo Piazza del Mercato, che non è una grande struttura, e mi ricordo la nautica
dell’usato, che oltretutto era a carico dei fondi europei, col 45 per cento della
Provincia. Quindi, grandi cose, sinceramente, non le ho viste. Ci vedrò poco, oggi
porto anche gli occhiali, mentre prima ci vedevo anche meglio. Spiegateci voi come
siamo vissuti, se noi siamo vissuti bene. In realtà, noi ci consideravamo un Comune
ricco, e fuori, anche in città, a Livorno, ce lo dicevano “siete fortunati, siete un
Comune ricco”. Però, noi, di quella ricchezza non vediamo e non sentiamo di aver
usufruito abbastanza. Oggi quella ricchezza non c’è più, e noi dobbiamo andare a
pagare tutti i debiti che sono stati fatti.
PRESIDENTE. Angeli, ha terminato? C’era la consigliera Mancini. Prego.
SERENA MANCINI. Io penso che sia una cosa molto grave continuare a chiedere
sacrifici ai cittadini, quando dal bilancio vediamo delle spese che potrebbero essere
sicuramente risparmiate. Sto parlando anch’io dell’ecotassa: 63.000 euro che
comunque vengono a gravare sulla situazione comunale, una tassa che oggi viene
pagata da pochissimi Comuni, perché ormai la raccolta differenziata viene fatta
ovunque. Specialmente nel nostro Comune dovrebbe essere un motivo di vanto, e noi
dovremmo essere da esempio agli altri Comuni, non il contrario, quindi, non avere
questa perdita.
Parlo dei premi dei dirigenti comunali, dei premi che sono stati dati nel corso
degli anni. Forse non è ben specificato nel bilancio se gli obiettivi sono stati raggiunti
o meno. Anche in questo caso, si parla di un risparmio annuo di circa 120.000 euro.
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Faccio un altro esempio, per quanto riguarda le previsioni dell’energia elettrica degli
edifici pubblici: siamo passati da un aumento di 300.000 watt, circa 70.000 euro
l’anno, però non ho visto ancora un piano energetico, di efficienza energetica del
Comune, atto quindi a prendere finanziamenti europei, che ci permettano di
sostituire, che so, una lampadina a led delle strade, eccetera. Secondo me quindi
anche lì bisognerebbe fare un ragionamento di previsione e di miglioramento nei
confronti dell’efficienza energetica. Parlo anche del fatto che abbiamo un bilancio di
Armunia al quale noi ogni anno diamo circa 660.000 euro (le ultime rate sono state
pubblicate anche sul sito del Comune: 55.000 euro a rata, sono dodici rate) per
un’associazione che manovra, ogni anno, cifre come un 1,4 milioni nel 2013 nel
2012, 899, nel 2011 un milione, nel 2010, 1,3 milioni, e hanno, come perdita di
esercizio, ogni anno, una media di 100.000 euro. Come si spiega ai cittadini che noi
dobbiamo aumentare l’IRPEF, che gli dobbiamo mettere un’imposta in più, se
spendiamo 660.000 euro per un’associazione che perde immancabilmente? Quando
poi vengono tagliati servizi per i bambini, quindi agli asili, ed è recente la situazione
degli asili-nido, il servizio di scuolabus, che non sappiamo neanche se verrà
introdotto o meno, un servizio di mensa che era stato garantito che sarebbe partito
nella prima quindicina di settembre, invece è stato spostato ai primi di ottobre,
sempre per mancanza di fondi? Mi chiedo: di fronte a questi sprechi evidenti che ci
sono nel bilancio, possibile che l’unica cosa che sa fare l’amministrazione comunale
sia aumentare le tasse ai cittadini?
Tra l’altro, è stata fatta da poco una campagna elettorale nella quale siamo tutti
felici di apprendere dal Sindaco che non avrebbe aumentato le tasse, che le avrebbe
mantenute costanti, che avrebbe fatto di tutto per non gravare di più sulle tasche dei
cittadini. Però, alla fine, ci ritroviamo con l’unica soluzione che anziché rivedere il
bilancio, anziché rivedere le spese da fare, si aumentano le tasse. Secondo me, questa
cosa è difficile da far accettare dai cittadini, e dovrebbe essere valutata meglio dalla
Giunta, ma anche da noi consiglieri che siamo a disposizione per discutere, valutare e
fare un’analisi anche dei bilanci, per la quale purtroppo, in questa fase, non c’è stato
tempo, l’abbiamo già ripetuto. Magari qualche suggerimento avremmo potuto darlo
anche noi, sicuramente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Mancini. Ci sono altri interventi? Prego,
79
consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Dato che viene detto spesso che
qui ci si attacca al Regolamento, faccio presente, senza polemica, perché è già stato
fatto presente ed è bene che tutto il Consiglio ne sia messo a conoscenza, che diversi
consiglieri avevano chiesto il materiale cartaceo del bilancio, per vari motivi e perché
il bilancio per molti è un documento che deve essere consultato su copia cartacea.
Faccio notare che il cartaceo è arrivato oltre i quindici giorni che la legge prevede.
Questo lo dico perché la forma, quando è ripetuta, diventa anche sostanza, diventa un
modo di fare e i modi di fare diventano consuetudine. E questa consuetudine è bene
che venga subito fermata.
Se ci sono dei consiglieri – e c’è anche un atto da discutere oggi in Consiglio
comunale – che hanno bisogno e ne fanno richiesta, perché è loro diritto, del
materiale cartaceo, il materiale cartaceo deve arrivare, intanto nei termini previsti
dalla legge e, come a tutti gli altri, nei termini giusti, senza appellarci al fatto che le
stampanti non vanno, o che quello non si può. Non si può lasciare un bilancio in via
dei Lavoratori, di cui i consiglieri non hanno le chiavi, e quindi devono accedere in
orario di ufficio: poiché molti consiglieri comunali vanno a lavoro, non possono
recarsi al Comune sempre in orario d’ufficio.
Era stata fatta la richiesta di poter posticipare oggi anche altri colleghi l’hanno
ribadito – l’approvazione di questo bilancio di almeno una settimana, per dare tempo
soprattutto all’opposizione di studiarlo bene, di discuterne bene nelle Commissioni.
Questo non è stato accettato. Anzi, ricordo che la Conferenza dei Capigruppo aveva
chiesto di anticipare lo scorso Consiglio per permettere prima la formazione delle
Commissioni e quindi un maggiore tempo. Era stato detto: va bene, dato che il
Governo ha prorogato i tempi di approvazione, meglio così, che abbiamo anticipato,
però ce la possiamo prendere con un po’ più di calma. Invece, così mi pare che
evidentemente non è stato. Per esempio, a Collesalvetti, viene approvato dopo il 20
agosto: è un Comune più piccolo, però è la controprova che se avessimo voluto
avremmo potuto anche noi andare alla settimana successiva per avere più tempo per
prepararlo.
Nel primo Consiglio comunale, a giugno, quando ci siamo insediati, tutti i Gruppi
di opposizione hanno iniziato con una frase: se il buongiorno si vede dal mattino.
80
Ebbene, dopo tre mesi, questo buongiorno l’abbiamo visto: il primo atto
rivoluzionario della Giunta è stato il taglio sul sociale; rispetto a questo, mi pare che
la linea politica sia quella di continuare a tagliare sul sociale. Si vede per esempio,
dai servizi estivi per i bambini. La parte più debole della nostra società viene colpita,
perché tagliare quei servizi vuol dire colpire le parti più deboli della nostra società,
tutti quei genitori che devono andare a lavoro e non sanno dove poter lasciare i loro
bambini. Invece di andare avanti e di aumentare i servizi, soprattutto per chi meno
ha, facciamo come i gamberi e andiamo all’indietro, andando a tagliare tutti quei
servizi. Abbiamo finito la campagna elettorale da pochi mesi, ormai, però sono
sempre vivi, in tutti noi, sia i termini del programma elettorale, sia gli ultimi mesi
della scorsa consiliatura.
L’assessore Nocchi ha fatto bene, oggi, durante la sua esposizione, a ricordare la
Scuola delle colline. Intanto, era nel piano triennale votato nello scorso bilancio. Ma
durante gli ultimi mesi della consiliatura – non so quanto apposta sia stato fatto –
addirittura si fecero Commissioni per andare a individuare il luogo della costruzione.
Poi, permettetemi, perché gli errori, d’altra parte, in politica si pagano, è stata
dell’altro giorno la querelle secondo cui la scuola sarebbe stata già decisa a Nibbiaia,
e il Vicesindaco poi ha smentito l’assessore Nocchi su questa questione. Quindi,
anche su questa scuola noi vorremmo delle rassicurazioni, e non ci basta sentirci dire
che entro la consiliatura questa scuola verrà fatta. Sembrava anche l’altra volta che
entro la consiliatura quella scuola venisse fatta; sembrava che entro pochi mesi
bisognasse andare a decidere il luogo dove questa scuola veniva costruita. Eppure,
oggi, vediamo che dal Piano triennale è stata tolta. Nel Piano triennale del 2013 era
stato messo un mutuo; oggi quel mutuo non c’è più, e non si sa quale sia l’idea della
Giunta su come finanziare quella scuola. Su questo, se si potessero dare delle
rassicurazioni non all’opposizione, ma a tutti i cittadini, sarebbe cosa buona e giusta.
Dopo la campagna elettorale è facile cadere in strumentalizzazioni che noi oggi qui
non facciamo, che però qualche cittadino invece può fare, perché la libertà di
espressione è sempre sacrosanta. Magari qualche cittadino delle colline potrebbe
dire: “non è che è stato detto per prendere i voti, e poi, una volta sistemata la
maggioranza, la scuola è uscita dall’ordine del giorno?”, perché è questa la
discussione che si fa anche nella nostra società. Quindi, per eliminare tutte queste
storture che fanno male a tutta la politica, sarebbe bene che oggi fosse chiarito in che
81
modi si pensa di finanziare la costruzione di quella scuola, e dare tempi un po’ più
certi che dire “entro la consiliatura”. Ricordo, sullo scandalo della scuola di Nibbia
(quella con l’amianto), che si erano dati anche lì dei tempi certi, che però poi sono
lievitati in maniera paurosa. Quindi, i tempi sono molto soggettivi, da questo punto
di vista.
Diceva bene, poi, chi ha detto di Armunia. Nonostante fossimo in stato di bilancio
provvisorio, nonostante tutti i tagli che sono stati annunciati, Armunia ha, comunque
sia, in questi mesi, usufruito delle tranche di pagamento del Comune di Rosignano, è
vero, tagliati del 25 per cento, in linea, però, con i tagli che sono stati fatti su tutti gli
altri servizi. Forse era meglio, l’abbiamo già detto in Commissione, che durante il
bilancio provvisorio, ad Armunia si fosse tagliato un po’ di più, e forse era anche
meglio e verificare, in fase di bilancio di previsione, se era opportuno ripristinare i
fondi che le venivano dati negli anni passati. Invece Armunia è stata trattata come
elemento normale, a livello, per esempio, del sociale. Questo, permettete, non è per
noi un comportamento politicamente corretto dal nostro punto di vista. Sono 55.000
euro al mese, ricordava la consigliera Mancini; il 25 per cento del totale rappresenta i
13.000 euro. Quindi, se fosse confermato … Sulla delibera di Giunta sono scritti
questi dati, non ho fatto io i conti e non mi sono preso la briga di controllarli. Se
volete dopo apriamo i tablet o i cellulari, e si controlla la delibera di Giunta che è
stata fatta.
Armunia è un’associazione, oggi anche Fondazione, che maneggia ogni anno da
un milione a 1,7 milioni di euro. Quando i consiglieri fanno richiesta degli atti, il
bilancio di Armunia è una pagina in Excel, con venti righe in tutto. Questa
associazione prende 700.000 euro dei soldi dei cittadini di Rosignano e consegna,
maneggiando 1,7 milioni di euro, una pagina in Excel all’amministrazione comunale,
quale bilancio. Anche se siamo in termini di legge, permetterete che è moralmente ed
eticamente eccepibile, questa cosa. Dovremmo fare una discussione, dovremmo
quantomeno pretendere che Armunia avesse portato delle carte contabili maggiori
all’interno dell’amministrazione comunale, che i consiglieri ne fossero stati a
conoscenza, e che queste fossero state a disposizione dei consiglieri comunali. È
inammissibile che chi maneggia 1,700 milioni di euro, soldi pubblici, soldi dei
cittadini, non sono soldi privati (ognuno con i suoi ci fa ciò che vuole), presenti un
foglio Excel.
82
Stesso discorso vale per CROM che ricordava la Vicepresidente Angeli. È
allegato al bilancio, il bilancio di CROM del 2012, con l’ennesimo risultato negativo.
Anche su questo mi pare che si debbano prendere delle contromisure; o vogliamo
ancora utilizzare i soldi dei cittadini in un momento in cui si tagliano i servizi, si dice
di fare i sacrifici per ripianare i debiti della CROM? Tutte le farmacie sono in attivo,
la maggior parte, come ricordava il Capogruppo Nati. Eppure, le farmacie di
Rosignano, perché se non erro, gli altri Comuni sono usciti dalla CROM, qualcuno,
almeno, mi pare sia uscito… nessuno? Erano stati votati degli atti, la scorsa
consiliatura, affinché qualche Comune potesse uscire. La domanda che vi rivolgo è:
la CROM rappresenta la situazione societaria come all’inizio, oppure qualche
Comune è uscito? Dopo, quando risponderete alle domande di noi consiglieri, ci
rassicurerete anche su questo. Ma il punto politico è: si vuole tenere un’altra
partecipata che ogni anno rimette dai 100.000 ai 270.000 euro? È una cosa corretta
quando si chiedono i sacrifici ai cittadini? Questo lo domandiamo a voi.
Si parlava di rifiuti. È un fatto fondamentale, quello dei rifiuti. Tra l’altro, il
Comune di Rosignano ha ufficialmente più o meno aderito a “Rifiuti Zero”. Eppure,
fino ad oggi abbiamo fatto ben poco per andare verso la linea promossa da “Rifiuti
zero”. Abbiamo ben poco discusso in Commissione su come fare per iniziare la
politica dei Rifiuti Zero. Dal nostro punto di vista, la politica dei rifiuti del Comune
di Rosignano è molto a breve periodo e non è di lungo periodo. Vediamo oggi tutti i
problemi che ci sono con la gestione di Scapigliato. Si taglia la manutenzione del
verde per circa il 50 per cento, per 500.000 euro: questo è un bilancio di lacrime e
sangue per i cittadini del Comune di Rosignano. Bisognerebbe fare un calcolo di
quanto aumenta la spesa di ogni cittadino del Comune di Rosignano, in che
percentuale si abbassa il livello dei servizi, quantitativo e qualitativo, erogati dal
Comune di Rosignano verso i suoi cittadini. È questa la valutazione politica che
bisogna fare. Perché i numeri poi hanno una valutazione politica. È questa: si paga di
più e si gode meno. È questo il bilancio preventivo 2014 che viene oggi qui
presentato.
Vado a concludere, ringraziandovi per l’attenzione. Anche questo l’ho già detto in
Commissione, ma vi prego di ascoltare questo consiglio che è per tutti noi. Sarebbe
buona cosa, nell’interesse della politica (quindi non della maggioranza o
dell’opposizione), quando si presenta un bilancio e c’è l’addizionale IRPEF
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comunale, che a Rosignano rappresenta una rivoluzione, l’ultimo baluardo dei
privilegi dati dalla discarica, dei privilegi pagati, naturalmente, in termini di salute e
di salute ambientale, dal Comune di Rosignano, avendo la discarica che quando si
aggiunge l’addizionale IRPEF comunale per un 1,5 milioni, comunicarlo alle
Commissioni, prima di fare le conferenze stampa. Perché se per la strada si trova un
bischero di consigliere che non ha ancora letto il giornale, di maggioranza o di
opposizione che sia, a cui un cittadino domanda la storia dell’IRPEF, e il consigliere
non ne sa niente, perché la notizia è andata sul giornale prima di essere comunicata al
consigliere comunale, la figura del bischero ce la fa tutta la politica, non il
consigliere che non ha letto il giornale quella mattina. Così si alimenta la sfiducia
nella politica. Bisognerebbe dare maggiore risalto al ruolo del Consiglio comunale,
rendere partecipi molto di più i consiglieri comunali alla vita di questo Comune.
Ultime due domande: una era stata fatta quando l’assessore non era più in
Commissione. Sui software open source, la Giunta, presentando questo bilancio, ha
pensato
che
possa
essere
utilizzato
l’open
source
nei
computer
dell’Amministrazione? Pensa che in parte vengano utilizzati? Si pensa che verranno
utilizzati? Chiedo inoltre se ci potete dire cortesemente, dei fondi assegnati alla
Giunta e al Consiglio comunale, quali sono le spese, sia di rappresentanza, sia anche
necessarie allo svolgimento dei lavori. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci. Mi ha chiesto la parola il
consigliere Simoncini. Prego.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. Su questo bilancio cosa dobbiamo dire?
Intanto contestiamo sicuramente sia il metodo che il merito. Quanto al metodo, è
stato già detto da altri, però chiaramente va rafforzata, questa cosa, avevamo chiesto
già alla Conferenza dei Capigruppo di spostare questo bilancio, magari dando alle
opposizioni almeno una decina di giorni in più per poterlo analizzare meglio, per
poterlo sviscerare. A detta dello stesso assessore in Commissione, infatti, è un
bilancio complesso. Il Capogruppo Agostini ha dichiarato che molti consiglieri di
maggioranza probabilmente andranno a fiducia. È un bilancio complesso, sono
numeri, molte volte sono numeri generici, non si va nello specifico, quindi, avevamo
fatto questa richiesta. Chiaramente, già il mese di agosto è un mese particolare.
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Abbiamo fatto le Commissioni, avevamo poco tempo da dedicare, ognuno con le
proprie liste e con i propri Gruppi politici. Se uno deve venire in Consiglio
comunale, fare una valutazione politica e poi votare, io credo che lo debba fare dopo
averlo letto attentamente.
Ora, l’assessore Donati diceva che non era possibile andare oltre. Questa è
assolutamente un’affermazione non veritiera, perché a Collesalvetti lo fanno il 21. A
Collesalvetti, il partito è lo stesso, però evidentemente hanno un’altra considerazione
dell’opposizione: lo fanno il 21 e il materiale cartaceo lo ricevono il primo del mese.
Quindi, le opposizioni hanno avuto una settimana in più per poterlo analizzare. Se a
Collesalvetti l’hanno fatto il 21, credo che anche a Rosignano si potesse fare il 21.
Credo che non ci sia, su questo niente, da obiettare.
Quanto alla richiesta di copia cartacea che alcuni consiglieri avevano fatto, in data
26 luglio, i consiglieri chiedevano il Regolamento cartaceo. Nessun Regolamento
dice che il materiale deve dato solo per leggerlo sul computer. Quindi, dal 26 che
l’abbiamo chiesto, ci è stato consegnato il 31. Se mettiamo i quindici giorni,
chiaramente, fate i conti voi, si va ben oltre. Quindi, la nostra insoddisfazione è verso
il metodo che è stato usato, per cercare di far sì che le minoranze non avessero
assolutamente il tempo di poter fare una valutazione obiettiva sul bilancio nella sua
complessità. Questo è il primo punto di negatività che vogliamo evidenziare.
Da quello che abbiamo potuto vedere, chiaramente, questo, a tutti gli effetti, è il
bilancio delle tasse. Qui si vanno a mettere le mani in tasca ai cittadini di Rosignano.
Siccome la campagna elettorale e le elezioni, non si parla di anni fa, ma si parla di
pochi mesi fa. In campagna elettorale, il candidato Sindaco, attuale Sindaco, dottor
Alessandro Franchi e tutta la maggioranza, rispetto ad alcune cose hanno detto una
cosa, e ora se ne sta vedendo un’altra. Entro nello specifico: in maniera molto chiara
era stato detto “non aumenteremo la pressione fiscale”, mentre vediamo che è stata
introdotta: l’IRPEF, con un gettito di 1,7 milioni di euro; la TASI, che prima delle
elezioni era all’1,5 per cento (basta verificare, l’acconto è stato dato sull’1,5), ora è al
2,5. In più c’è la TARI, che deve arrivare al 100 per cento della copertura (con tutti
questi nomi, oltretutto, si fa anche un po’ di confusione), che comunque va a gravare
sulle tasche dei cittadini Rosignano. Sapevamo che comunque la TARI andava
chiaramente inserita, abbiamo avuto la brillante idea di inserire anche l’IRPEF e la
TASI. Abbiamo fatto il conto della serva, come si suol dire. Inciderà all’incirca per
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qualche centinaio di euro a famiglia, questo, in un momento di crisi generalizzata. E
questa credo che non sia una bella cosa.
Si punta sulle manutenzioni, manutenzione del verde: durante la campagna
elettorale si usano belle parole, e poi si taglia del 46-47 per cento la manutenzione
del verde pubblico per circa 500.000 euro. Qualcuno ha ricordato i fiori all’occhiello
del sociale, quando poi abbiamo visto cosa abbiamo fatto coi servizi educativi. Non
sto sicuramente a ripetermi per non essere lungo su questo.
Per la scuola di Nibbiaia è successo lo stesso. C’è uno studio di fattibilità (20.000
euro mi sembra che c’erano anche precedentemente); il mutuo che era stato inserito,
oggi non c’è. E poi è vero, un assessore ha smentito l’altro. In Commissione è stato
detto che a Nibbiaia è già stata trovata l’ubicazione e un altro assessore ha detto il
contrario. Quindi, su questo, se permettete, siamo perplessi, perché sono cose che
comunque son successe, non sto raccontando sicuramente niente di nuovo.
Vogliamo parlare di Armunia? I miei colleghi consiglieri l’hanno già detto: cioè,
si taglia da tutte le parti, ma Armunia è intoccabile. Ora, io dico: come dicevano gli
altri consiglieri, bisogna intervenire su Armunia. Non è possibile che Armunia sia la
principessa che non è possibile toccare. Questo sicuramente sarà tema di valutazione
politica nel prosieguo dell’attività consiliare.
Su tutte queste tasse che vengono messe, vorrei ricordare che noi abbiamo
Scapigliato. Io credo che i cittadini di Rosignano, a maggior ragione delle frazioni
collinari (di Nibbiaia in maniera meno marginale, a Gabbro ancor di più, ma a
Castelnuovo a maggior ragione) e chi abita nelle zone circostanti della discarica di
Scapigliato, abbiano già dato il proprio contributo civico, in questi anni: credo credo
che sia così. Si diceva prima: noi si fa interventi, con Scapigliato, interveniamo,
interveniamo, si paga meno delle altre parti. Ora, per paradosso, addirittura, si vanno
a mettere queste tasse, avendo anche Scapigliato. Comunque, le avete messe. Noi
facciamo un altro tipo di valutazione.
Voglio fare un esempio: non so se voi avete analizzato un aspetto, perché a volte
le risorse sicuramente possono esser trovate anche da altre parti, nell’ottimizzazione
della macchina amministrativa, ma questi saranno temi che comunque, nel settembre
rosignanese, ci vedranno qui, sui banchi consiliari. Ma per esempio, noi abbiamo
infinite seconde case (su questo, magari, se è possibile, vorrei avere una risposta
dall’assessore di riferimento), e siamo al corrente che in molte di esse c’è la
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residenza di alcune persone che però, effettivamente, non stanno sul nostro territorio
comunale. Sappiamo cosa succede: uno tiene la residenza qui, la moglie la tiene
magari a Firenze o da qualche altra parte, così non paga le tasse. Ma come
amministrazione comunale, sono state fatte ricognizioni con la polizia municipale, o
controlli incrociati con i Comuni, eventualmente, di Empoli e di altre parti? Si è fatto
questo? Perché se si va a fare una ricognizione incrociata, un lavoro certosino, penso
che molte risorse ne possano derivare. Credo che sia così, ho delle notizie in merito,
su questo. Però chiaramente il lavoro lo deve fare l’amministrazione: vogliamo
sapere se questo tipo di lavoro sia stato fatto, oppure se verrà fatto.
Vogliamo parlare del Piano pluriennale degli investimenti? La prima cosa che
risalta agli occhi su questo Piano pluriennale degli investimenti è che dal 2014 al
2016, le frazioni collinari hanno interventi per euro zero. Ora, anche qui: in
campagna elettorale si dice “abbiamo intenzione, riqualifichiamo le frazioni collinari,
perché nel passato sono state penalizzate” nessuno può mettere mettere in dubbio
quello che sto dicendo ; ma se si va a vedere il Piano pluriennale degli
investimenti, è differente da quello che ha presentato l’assessore Nocchi, questo lo
sapevamo. Però, di fatto, ci è stato confermato che molto probabilmente, non sono
priorità. Quindi, apprendiamo con dispiacere anche questo.
Se poi andiamo a vedere i numeri, sono 3,8 milioni di euro; 2,2 milioni di diversi,
di fatto sono 1,906 milioni di alienazioni. Ecco perché anche rispetto alla delibera sul
piano delle alienazioni e valorizzazioni allegato al bilancio, abbiamo detto: portiamo
in Commissione, facciamo un ragionamento complessivo insieme, per vedere se è il
caso o meno. Sappiamo benissimo tutti, ci auguriamo di no, che quei 2 milioni di
euro di diversi andate tranquilli negli investimenti non ci andranno. Si è visto
negli anni: oggi è un momento di crisi, e crediamo che forse vanno fatte delle
valutazioni diverse. Poi c’è 1,3 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, dove è
tutto fermo. Da qualche parte entreranno, non lo so. Quindi, di fatto, quello che
risalta è che il bilancio dell’amministrazione comunale serve solamente a mandare
avanti la macchina comunale. Di fatto, è questo.
Secondo noi, in virtù di quello che ho detto precedentemente, si sono raccontate
favole in campagna elettorale, sicuramente per prendere voti, ben sapendo che quello
che è stato detto non poteva essere mantenuto. Ripeto: si parla di tre mesi fa, il
Sindaco era lo stesso. Ora, che in tre mesi possa cambiare strategia o quant’altro,
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crediamo proprio non sia possibile. Si sapeva perfettamente. Quindi, si è detto: tanto
fumo, sicuramente, e poco arrosto.
Quanto alla CROM, qualchedun altro l’ha già detto, è la terza volta di fila:
270.000 euro. È vero, ce ne sono alcune rurali, però non troviamo sempre la
giustificazione. Le farmacie, in generale, quelle private (è differente, la cosa, lo
sappiamo tutti) hanno dei conti eccezionali. Che non si riesca a gestire le farmacie in
maniera ottimale, anche qui, credo andrà affrontata, anche questa cosa, in
Commissione. Vediamo il perché. Il discorso degli stipendi dei dipendenti è molto
forte, lo sappiamo tutti, abbiamo nella CROM molti dirigenti che percepiscano cifre
importanti. Però, facciamo una valutazione: vediamo, va venduta, non va venduta?
Continuiamo a fare così? Come qualcun altro ha detto, i cittadini vogliono risposte.
Rispetto a tutto quello che ho detto, si evidenzia che questo è un bilancio dove
manca una progettualità complessiva, dove, secondo noi, si improvvisa, non si
guarda oggettivamente alla Rosignano, come a volte è stato invece detto, del 2020,
2030 e così via.
Sul turismo dico poco, anche qui si vede: nel bilancio, 200.000 euro messo lì così.
Non siamo capaci, e la storia lo sta dimostrando, di attrarre investimenti.
Ora apprendiamo favorevolmente che in altre realtà vicine a noi (vedi Cecina,
dove apprendiamo che apre l’Oviesse) hanno aperto altri. Noi avevamo le Morelline,
quando gli altri non avevano niente, e non siamo stati capaci, nel nostro territorio, di
attrarre investimenti.
Molto probabilmente, non abbiamo gli strumenti urbanistici adatti, sono
complicate, probabilmente, le procedure burocratiche. Come dicevo prima, non
siamo stati capaci, negli anni, a fare questo sforzo in più. Gli investimenti, sapete
benissimo come hanno fatto altri Comuni, portano occupazione: all’Oviesse, ad
esempio, porteranno non so quanti dipendenti. È solo un esempio, ma se ne
potrebbero fare tanti, nel corso degli anni. Come mai a Rosignano questo non è stato
possibile?
Vado a conclusione. Come ho detto all’inizio, è un bilancio sicuramente anomalo,
un bilancio in cui sono predominanti le tasse che i cittadini di Rosignano saranno
costretti a pagare. Esprimiamo quindi veramente tutta la nostra preoccupazione.
Chiaramente, rispetto alla nostra espressione di voto, lo dichiareremo quando la
discussione sarà terminata. Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini. Do la parola alla consigliera
Croce. Prego.
LUCIA CROCE. Grazie, Presidente. Devo dire che se la politica è l’arte del
possibile, oggi abbiamo avuto tutto ciò in cui nella politica è possibile e impossibile.
Abbiamo sentito tutta una serie di argomentazioni, alcune, in particolar modo da
parte del consigliere Gherarducci, particolarmente rilevanti e serie, poste in modo
serio, e altre che hanno un’accezione folcloristica. Nel parlare del bilancio, dello
strumento principe per mezzo del quale l’ente governa non amministra, ma
governa il territorio e i cittadini, uno ad uno, pensando alle esigenze di ognuno di
quei cittadini, l’applicazione di formule, mi scusi il consigliere Simoncini, spesso
folcloristiche, o per sentito dire, credo che non si attagli più a questi tempi.
A mio avviso, occorrerebbe dire sì a una cosa che non ha fatto Gherarducci, che
ha parlato di altre cose, di cui possiamo assolutamente discutere. Dico questo perché
io credo che quello che fa male alla politica spesso sia il voler cavalcare sentimenti di
pancia e non voler governare quegli stessi sentimenti. Io credo che questo invece sia
errato: credo che sia errato che ci si lasci trascinare, pur nel momento difficile, pur
nel momento contingente, pur nella necessità, pur in un momento in cui è stata
decretata o riconosciuta una recessione, per quello che riguarda l’Italia. Ci dicono
che non sappiamo se dovremo andare a fare altri tipi di manovra, ci si dice che il PIL
cala invece che crescere, gli sforzi paiono andare in un vortice continuo d’acqua, che
tutto porta via: pure in questi momenti, io credo che dobbiamo avere non il momento
dell’ottimismo, ma della serietà, della correttezza, del volere contribuire in modo
sistematico e importante alle gestioni delle cittadinanze, in particolar modo di questa
cittadinanza e del governo del Comune di Rosignano.
Ci diceva l’assessore, più e più volte, che questo bilancio porta un segno
gravissimo, un segno meno importante: quello di dover fare a meno non di
noccioline, ma di 3 milioni di euro. Sicuramente, non mi fidanzerei con questo
bilancio, tanto per essere chiari, però non è una cosa che è venuta in mente negli
ultimi quindici giorni. Non può essere venuta in mente, Simoncini, dal dire al fare.
Contesto anche il fatto che nella campagna elettorale il partito a cui appartengo, e
men che mai il Sindaco che ci governa, abbia fatto promesse vacue. Sapevamo
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perfettamente che la turbolenza amministrativa era tanta e tale che non eravamo in
condizione di farlo, il bilancio, di estrinsecarlo. Altrimenti avremmo potuto farlo ad
aprile, avremmo potuto farlo prima. Non lo potevamo fare per la continua turbolenza
amministrativa, per la continua varietà e variazioni di indirizzi che ci deriva,
nemmeno per colpa del Governo. Mi pare che la situazione del nostro paese, inserita
in un governo mondiale dell’economia, non sia così semplice. Per quanto siamo
governati da un giovane uomo che ritiene di portare avanti con molto entusiasmo e
con molta volontà alcuni segnali tangibili ed evidenti di cambiamento, mi pare che
abbiamo dei paletti molto rudi, dei paletti molto seri che l’Europa ci mette. Si
domandi se io o altri siamo contenti: certo che la risposta sarebbe quella che
avremmo voluto fare tante altre cose, avremmo sperato di farne tante altre. Però,
cerchiamo di governare quelle che abbiamo.
E allora, le risposte che sono venute in questo senso, sono risposte che da una
parte derivano necessariamente e necessitatamente da decreti governativi che alcune
questioni le pongono come dirimenti e non lasciate al ludibrio del singolo, dicendo:
vedi un po’ cosa puoi fare su questo argomento; da altre parti, si vanno a ottimizzare
risorse. L’assessore Donati ha parlato di un risparmio importante di 3 milioni di euro
su questioni che spesso nel tempo sono considerate fatue. Il contributo
all’associazionismo non è fatuo per niente, perché l’associazionismo ci permette di
crescere civilmente, come società, è quello che ci permette di andare avanti, è quello
che ci permette di far arrivare le nuove leve nel mondo della politica, è quello che ci
permette di portare avanti il nuovo. Perché la politica si muove sempre con uno
schema kantiano di tesi, antitesi e sintesi, per il quale, o si va con la rivoluzione,
come tesi e sintesi, o si va col liberalismo, come tesi o sintesi. Allora,
l’associazionismo, il mondo del volontariato, il mondo della cooperazione, il mondo
della cultura, il mondo della scuola è fondamentale, anche perché questi temi di cui
siamo venuti oggi a discutere possano cambiare.
Se non cambiano i modelli culturali di riferimento generale, infatti, noi saremo
qui, anche l’anno prossimo a discutere di queste cose, negli stessi termini, ma
vieppiù, nella prossima consiliatura. È il modello di riferimento che deve cambiare.
Ha ragione Simoncini, la CROM, ne abbiamo parlato anche in Commissione. La
CROM è una società che incide poco, io credo sono molto ignorante da un
punto di vista numerico, non incide moltissimo sul bilancio del Comune di
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Rosignano, incide zero (non volevo dirlo). (Interruzione fuori microfono) A poco. Io
noto che la CROM incide per poco sul bilancio di Rosignano; vorrei sapere questo
valore aggiunto che è stata la CROM e che è oggi la CROM negli anni, se non le
vale, quelle perdite: con l’emergenza abitativa, con le farmacie, con la possibilità che
i nostri cittadini possano prendere la farmacia anche in un certo modo, possono
prendere i farmaci anche in un certo modo. Noi ci dimentichiamo del passato,
Simoncini. La politica l’abbiamo fatta tutti, la CROM è stata anche in casa tua, per
cui, non credo che si debba…(Interruzione fuori microfono) Io parlo sempre per me,
non posso parlare per altri, però credo che si debba anche pensare che la CROM in
questo caso non è gestita in modo consociativo, o data a pagamento a qualche
minoranza o a qualche maggioranza. La CROM è gestita oramai da anni da tecnici
consapevoli, esperti di bilancio, in consocietà di idee con i nostri dipendenti
comunali, che vanno ad incidere, con il loro contributo, sulla risoluzione di problemi
di famiglie, di persone, di bambini, di donne sole, o di bambini tolti, insieme alle
madri, alla famiglia. È un esempio: per me questo è un valore aggiunto che vale una
perdita che CROM potrebbe in qualche modo aver messo insieme. Ma detto questo,
io credo che sulla scuola, sulla cultura, si debba intervenire. Sento parlare di
Armunia come se fosse l’origine di tutti i mali. Facciamo anche un chiarimento
politico, da questo punto di vista. Armunia non ha un giro di sveglia, più o meno
come me: nasce da estro, nasce negli anni Ottanta, nasce da un movimento culturale
in cui la sinistra è stata grossa cosa su questo territorio. La sinistra, nel suo
complesso generale è stata grossa cosa, ed è stata un’arma: con la cultura si è voluto
dare esempio e combattere una deriva populista che sicuramente non avrebbe
prodotto se non guasti. Allora è logico che si debba intervenire su Armunia. Ma io
non credo che Armunia sia una principessa. Io credo che ad Armunia lavorino dei
dipendenti che si sono professionalizzati negli anni, che svolgono dignitosamente il
loro lavoro e che propongono occasioni culturali. Possono piacere o non piacere, ma
sono occasioni culturali di discussione e di dibattito. Io credo che per tutto ci voglia
rispetto, per tutto quello che fa l’amministrazione, ma per chi quello che fa
l’amministrazione lo porta avanti, in particolar modo per i dipendenti dell’ente e per
tutti i lavoratori, anche se non sono dipendenti dell’ente. È questo che voglio dire.
Quanto al bilancio di Armunia, più volte l’assessore ha detto che paghiamo la quota
associativa di circa 639.000 euro, se non sbaglio, che poi è quella che serve a pagare
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se non sbaglio, assessore, io sono qui per imparare lo stipendio ai dodici, tredici
dipendenti di Armunia: credo che non sia inane.
Consigliere Gherarducci, stamattina tu ricordavi la Resistenza e i sindacati.
Grande rispetto, credo che lo abbia anche il Presidente del Consiglio. Chi viene da
esperienze di rispetto della Resistenza rispetta la Costituzione, ne rispetta tutti gli
aspetti e tutte le parti fondanti. Di questa parte fondante, una parte rilevante è il
sindacato, per il quale noi abbiamo il massimo del rispetto.
Per concludere, direi che occorre fare una riflessione importante sulla finanza
pubblica negli ultimi trenta, quarant’anni. Forse è su questo che dovremmo
interrogarci, una volta ogni tanto, dire cosa è stata, in Italia, la finanza pubblica.
Io potrei tornare anche al ricordo del pellicciaio e della volpe, ai tempi di
Andreotti e Craxi, questo non mi fa mica paura. Ma potrei andare ancora a prima;
potrei andare con tutti i Governi della Democrazia Cristiana. In Italia, insomma, la
finanza pubblica è stata semplicemente l’addebito sommatorio di debiti pubblici.
Questo è stato un concetto al quale, a men bassa tutti abbiamo volentieri partecipato.
Io dico qui quello che ho detto in Commissione. Ricordo, essendo stata qualche
anno più giovane di ora, di quando qualcuno in famiglia andava con la bustina di
plastica in farmacia, pensando: “ma sì, prendiamo anche l’antibiotico, semmai mi
venisse la febbre, o il mal d’orecchi, fra un mese”. Questa deve essere la coscienza,
la presa in carico del cittadino che oggi è consigliere comunale. Può dire, può votare
contro, può fare la sua legittima battaglia; ma deve dare atto e riconoscere che i
tentativi di modificazione ci sono. Ci sono tentativi di raddrizzare un percorso che ci
è piovuto addosso, perché il debito pubblico esorbitante della finanza locale non l’ha
formato il Sindaco Franchi tra la campagna elettorale e le elezioni. Al Sindaco
Franchi probabilmente è arrivato in testa e tutto intero, e ha dovuto, per governare,
prendere alcune strade che non credo nemmeno lo entusiasmino, così come la Giunta
e così come il partito di maggioranza. Ma pure su questo dobbiamo lavorare e su
questo dobbiamo riuscire comunque a governare questo territorio.
Io non credo che il nostro territorio abbia fatto una fine ingloriosa, devo dirlo a
Maria Grazia che stimo, e a cui anche affettivamente sono legata: non c’è fine
ingloriosa. Forse c’è un nuovo inizio, c’è un nuovo cammino che si comincia.
Per concludere: a me piace particolarmente quello che ha detto l’assessore Nocchi
questa mattina, è una forma di previdenza che comincia ad essere reimmessa, senza
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tanti vincoli ed orpelli: in modo semplice lui lo chiamava “fondo dei guasti”. Questo
dà il significato della necessità, del pensiero previdente dell’amministrazione e del
ricominciare dalla semplicità e anche dalle cose non immense.
Per finire, tornando agli anni della spesa pubblica. Spesso sentiamo, l’ha detto
anche l’assessore Nocchi stamani, una querimonia di disastri, di parchi, di giochini
per bambini che sono rotti, di panchine vandalizzate, di lungomare rovinati, di scritte
sui muri. Allora occorre anche qui cambiare un momento, di gran lunga la riflessione
e il modello culturale di riferimento. Questa Italia della spesa pubblica allargata ad
libitum non ha mai distinto il cittadino dallo Stato. Noi bisogna iniziare un percorso
di nuovo civismo, dobbiamo far comprendere e comprendere noi stessi, prima degli
altri, che cosa è nostro, che cosa significa “è nostro”, cosa significa “è degli altri”.
Bisogna farlo, questo percorso di civismo, bisogna che si faccia, nelle scuole, questo
tipo di educazione, che si faccia nelle famiglie, in società, che si faccia con il
volontariato, che si faccia tra noi. Bisogna riappropriarci di quello che è nostro, ma
bisogna anche imparare a farlo rispettare e a valorizzarlo, perché quello che è il
nostro significa che è di qualcuno, esattamente di ogni cittadino che su quella
panchina si siede, che avesse la possibilità, o che avrà la possibilità di sedersi.
Da questo punto di vista credo che il lavoro sia tanto. Io ritengo che si debba
cominciare un lavoro corretto con tutti i Gruppi consiliari “minoranza” lo dico
malvolentieri, essendo una linguista , con le opposizioni, che hanno il dirittodovere di lottare per diventare maggioranza, ma la maggioranza ha il diritto-dovere
di doverlo restare e ampliare il proprio consenso. E lo fa con atti di governo reali,
incisivi, difficili, duri, ma che non sono velati dal nascondimento del folclorismo,
che non sono adombrati dal tanto per dire, dal malpancismo imperante che può
soltanto portare alla brutta politica e alla conclusione di quello che dicevamo. A
forza di dire che tanto sono gli altri che sbagliano, facciamo sbagliare anche chi
prende un dito da una statua e lo stacca.
Unicuique suum, si dice nel Vangelo: cominciamo da qui, a farlo. Vi ringrazio per
l’attenzione. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Croce. Ci sono altri interventi? Prego,
consigliere Serretti.
93
FRANCESCO SERRETTI. Grazie, Presidente. Perché noi siamo qui? Perché è
nato il Movimento 5 Stelle? Ora l’ho capito proprio bene. C’è un motivo perché il
Cinque Stelle è nato. Il motivo è che voi non avete idea di cosa succede fuori da qui.
Voi non avete idea. E se ce l’avete, è peggio, perché allora siete consapevoli e
colpevoli delle scelte che state facendo.
Io sono un commerciante, ho un bar, pago le tasse, come tutti, del resto, penso, ci
sono altri commercianti, qui fra noi. L’Italia ha un primato nel mondo: ha un 53 per
cento di pressione fiscale. Io ho fatto due conti, col commercialista: non è un 53 per
cento per quanto riguarda i commercianti, è un 65. Sessantacinque vuol dire che su
tre giorni, due giorni mi alzo per lo Stato e un giorno per me, forse. Non si possono
aumentare le tasse comunali, in questo momento. È di questo che stiamo parlando,
non di tasse statali, ma comunali. Non si può aggravare la situazione al commercio e
al cittadino. È da irresponsabili. Non si può aumentare una TARI del 40 per cento in
più, è tantissimo. In questo modo, contribuite a spazzare via la classe media lo sta
già facendo lo Stato , contribuite a creare povertà. E poi mi venite a parlare di
sociale? Poi col sociale riprendiamo i poveri che abbiamo creato?
Comunque i motivi cui vi siete appellati per il discorso delle tasse, della TARI,
dell’IRPEF, non reggono più di tanto. La crisi si sente tutti, c’è la crisi, il Patto di
stabilità, d’accordo. Ma qui, in questa e nelle precedenti amministrazioni, sono stati
sperperati dei soldi, e tanti. Prendiamo un esempio a caso, l’impianto di
compostaggio alla REA, costato 3 milioni di euro correggetemi se sbaglio , e poi
lasciato lì a marcire: ora va smantellato. Non è mai entrato pienamente in funzione:
sono 3 milioni di euro. Forse sono quei 3 milioni di euro di cui diceva la Croce
prima, che manca nel bilancio. Tre milioni di euro sono tanti soldi: era una battuta,
questa, chiaramente. Prendiamo le consulenze esterne: abbiamo all’interno del nostro
Comune ingegneri, professionisti, gente in gamba, le ho viste, persone valide.
Usiamole, usiamo queste persone. Consulenze esterne, il meno possibile, facciamo
dei tagli.
Per quanto riguarda l’IRPEF, è una tassa assurda, perché non c’era forse
avevamo questo primato : apprendiamo ora che la volete mettere. La giustificate
come necessaria e inevitabile a causa dei tagli alle risorse economiche degli enti
pubblici, al Patto di stabilità e alla crisi, come già detto. Sembra quasi che si stia
parlando di un Governo che non è espressione della stessa appartenenza politica del
94
Gruppo di maggioranza che governa il nostro Comune. Tuttavia, le motivazioni
dietro le quali si cerca di giustificare l’introduzione dell’addizionale IRPEF
comunale, provengono da fattori ben conosciuti da tempo, e non sopraggiunti negli
ultimi mesi. Anche quando, in campagna elettorale, lo stesso Franchi prometteva ai
cittadini che avrebbe cercato di tenere la pressione fiscale più bassa possibile. Cito:
“non faccio promesse che non posso mantenere, questa è un’altra cosa che mi hanno
insegnato e che ho sempre rispettato in politica scrive lo stesso Franchi nel suo
programma”. Ci complimentiamo per la coerenza dimostrata. Senza contare, poi, il
conguaglio TARI che arriverà a fine anno e che andrà a coprire il 100 per cento del
servizio del sistema di raccolta dei rifiuti, aumentando del 40 per cento in più le
bollette che arriveranno ai cittadini. Non bastavano le multe prese dalla Comunità
europea, nei confronti di REA, che poi vanno comunque a incidere sulle bollette. Il
Movimento 5 Stelle Rosignano sottolinea che grazie all’amministrazione comunale
saranno ancora una volta i cittadini a dover pagare di tasca propria le scelte politiche
ed amministrative di chi ci governa. Ricordo un altro passo del programma elettorale
del Sindaco Franchi. Cito: “Serve la speranza per affrontare questa fase di crisi, ma
serve anche competenza e credibilità per trovare le soluzioni ai problemi. Il mio
progetto politico mette insieme queste due esigenze”. Non sembra quindi, grazie a
questa nuova tassa, che al Sindaco sia bastata la speranza, mentre competenza e
credibilità ci risultano, in questo caso, non pervenute.
Con l’introduzione dell’addizionale IRPEF comunale si è copiato quello che
hanno fatto i Comuni limitrofi, che già l’avevano introdotta, mentre, per la seconda,
siamo di fronte ad un impegno: quello di ridurre al minimo il prelievo fiscale, non
mantenuto. E a poco serve elencare i tagli introdotti, e pur apprezzandoli, non si può
non sottolineare che per essere credibili occorre soprattutto mantenere gli impegni
presi con i cittadini.
Un risparmio incisivo senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini è possibile,
con politiche abitative, energetiche, di mobilità, nuove, con tagli ai costi della
politica e alle spese inutili dell’amministrazione, partendo da un potenziamento della
raccolta differenziata cosa che doveva essere già stata fatta vent’anni fa, non ora,
però siamo sempre in tempo, partiamo , premiando con rimborsi economici i
cittadini più virtuosi, attraverso sistemi già in uso in vari Comuni (vedi Capannori,
questo, da imitare). Per arrivare alla strategia Rifiuti Zero, che noi promuoviamo.
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Meno rifiuti, meno costi per l’amministrazione comunale. Grazie
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Serretti. Ci sono altri interventi? Prego,
consigliera Gesess.
SILVIA GESESS. Grazie, Presidente. Non tornerò sulla questione della
tempistica e delle modalità, perché mi sembra chiaro. Volevo solo dire ovviamente
che concordo con i colleghi dell’opposizione. Sarebbe stato auspicabile un diverso
metodo, avere più tempo e una più facile consultazione, soprattutto per le delibere e
anche per gli altri documenti, comunque andiamo avanti.
Io capisco, dopo tutta questa discussione, il perché il punto n. 3) all’ordine del
giorno, cioè la presa d’atto della presentazione delle linee programmatiche di
mandato del Sindaco è stato affrontato in maniera molto breve, e anche quando è
stata chiesta l’integrazione, non è stata data. Semplicemente, si evince, dall’analisi di
questo bilancio, che in sostanza le linee programmatiche che il Sindaco Franchi
aveva espletato durante il percorso della campagna elettorale, non sono poi quelle,
come è già stato detto anche da alcuni colleghi dell’opposizione, che si possono
ritrovare nel bilancio.
Si è detto, durante tutta la campagna elettorale, che non si sarebbero aumentate le
tasse. Storicamente, si è sempre detto che questo Comune non avrebbe introdotto
l’IRPEF, si è detto che non avremmo tagliato il sociale, e immancabilmente, queste
tre cose, invece, vengono fatte. Se non altro, come diceva giustamente il consigliere
Serretti, complimenti per la coerenza.
Mi veniva da fare una piccola riflessione: mi ha stimolato la consigliera Croce
quando diceva che Armunia non è una principessa. È stata molto citata Armunia, e
credo a giusta ragione. Non solo è una principessa, ma è una principessa ereditaria,
direi. Ci sono delle tutele, per Armunia, che non ci sono, sul territorio, per altre
associazioni. Si tutela anche il fatto, per esempio, che il vecchio CdA si dimetta in
tronco, lo si tiene nascosto ai cittadini e alle cittadine del Comune, perché c’era
giustamente da fare le primarie del Partito democratico. Non si dà una vera e propria
spiegazione, cioè, il vero e proprio motivo per cui questo CdA si dimette in tronco, di
fatto, alla cittadinanza, non è pervenuto. Si va a un amministratore unico che era
stato detto che non ci sarebbe stato: questo lo ricordo bene, perché ai tempi lavoravo
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insieme ai consiglieri Luppichini e Franconi. Sì, è vero, era previsto nel
Regolamento, ma non ci sarebbe stato un amministratore unico; si era detto che
avremmo cercato sempre di avere un CdA e di avere anche un controllo
dell’opposizione, che al momento non c’è e che non c’era neanche prima. Quando la
consigliera, all’epoca, d’opposizione, Angela Porciani fu investita di questo ruolo di
fatto non era mai invitata a nessuna riunione.
Quindi Armunia, cara Lucia, è una principessa, una principessa ereditaria: si taglia
tutto, Armunia sostanzialmente non si taglia, si decide di fare passaggi anche un po’
fantasiosi, da associazione a fondazione, ci si dimette, non si spiega il perché si fa un
amministratore unico e tutto deve essere assunto senza che venga fornita spiegazione
ai cittadini e alle cittadine del Comune. Tant’è che la Commissione garanzia e
controllo che ho convocato per giovedì, parlerà, oltre che delle varie ed eventuali
della metodologia di lavoro prevalentemente di Armunia. Non ci si stupisca se si sta
formando, nel Comune di Rosignano Marittimo, un comitato spontaneo di cittadini
che raccoglierà le firme per chiedere la chiusura di Armunia. Sicuramente non lo
chiuderanno i cittadini con una raccolta di firme, ma il fatto che lo facciano e che si
stia organizzando una cosa del genere, dovrebbe far riflettere chi ci amministra,
almeno, io me lo auguro.
Si parlava di CROM, e sempre la consigliera Croce scusa, non me ne volere,
Lucia, ma hai stimolato molte delle mie riflessioni minimizzata sull’impatto che
ha la CROM sul bilancio. Al di là di questo, che possiamo andare tranquillamente a
valutare con l’assessore Donati che sicuramente i numeri li dà meglio di me senza
offesa, perché chi mi conosce sa che io con i numeri non sono molto brava ,
ricordo sempre, perché ho lavorato molto insieme a Luppichini e Franconi, di aver
visto, negli anni, sprechi inaccettabili, legati, per esempio, alle farmacie comunali,
che non sono certo quelli degli stipendi ai lavoratori, ci mancherebbe altro. Io sono
comunista, ho il massimo rispetto per i lavoratori e le lavoratrici, ma sono lo spreco
realizzato per medicinali scaduti, per esempio. Io ricordo cifre piuttosto importanti
per medicinali scaduti, o per ordini di prodotti da banco che notoriamente nelle
farmacie pubbliche non hanno mercato. Questi sono gli errori. Al di là del fatto che
incidano o meno sul bilancio del Comune, è inaccettabile vedere centinaia di migliaia
di euro di medicinali scaduti nei magazzini, ad esempio: lo trovo inaccettabile,
pensando che ci sono zone nel mondo dove le persone avrebbero bisogno di
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medicinali, e magari i medicinali non ce l’hanno.
Sarò breve perché mi rendo conto che la discussione è già stata abbastanza lunga,
ma io credo che sostanzialmente qui, noi cittadini andremo a pagare per errori fatti
dalle precedenti amministrazioni. Anche questo bilancio è figlio di scelte della
precedente amministrazione, a ricaduta anche da quelle che l’hanno preceduta.
Principalmente vorrei ricordare qualche episodio: ad esempio, i continui lavori su
cui si è dovuti tornare. Questo è spreco di denaro pubblico, che ora noi ci troviamo a
pagare. Penso, ad esempio alla piscina comunale: quante volte noi siamo andati a
dover rimettere mano a lavori già fatti? La nuova Biblioteca Le Creste: anche lì,
sembrava finita, c’era il problema delle infiltrazioni dell’acqua. La stessa sede
comunale, dove noi ci riuniamo, avrà bisogno di un ulteriore intervento, non perché
la sede sia obsoleta quanti anni fa è stato fatto il lavoro, la sede è nuova , ma
perché evidentemente il concetto delle gare al massimo ribasso non è un concetto che
tutela i cittadini e le cittadine del Comune di Rosignano Marittimo. Io credo che
dovrebbero essere altri i criteri. E credo che assumere altri criteri porterebbe poi ad
un effettivo risparmio. Infatti, anche se inizialmente si dovesse andare a spendere un
po’ di più, di fatto non dovremo tornare tutte le volte a mettere la toppa sui lavori
malfatti, con i soldi pubblici.
Mi sembra anche banale aggiungerlo, ma ovviamente io sarò contraria a questo
bilancio. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Gesess. Ha chiesto di parlare il consigliere Settino. Prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Abbiamo sentito prima che il bilancio è
complesso, è complicato, è articolato. In effetti, non so se mi manca qualche volume,
a me manca qualcos’altro, scusate per la mancanza. A maggior ragione, l’assessore ci
diceva che anche illustrarlo è abbastanza difficile, entrare nel particolare delle cifre
sarebbe veramente noioso. Me ne rendo conto perché l’ho sfogliato: evidentemente, i
numeri sono tantissimi. Sono numeri che si fa fatica a capire da dove provengono e
dove vanno. Evidentemente, c’è bisogno di più tempo.
Il Sindaco nella riunione d’insediamento del Consiglio comunale ci ha detto: “mi
auguro che anche le opposizioni vogliano contribuire”. Benissimo. Noi vogliamo
contribuire, e proprio perché, come giustamente diceva la consigliera Croce, il
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bilancio è l’elemento fondante e principale della gestione dall’amministrazione
comunale, evidentemente dobbiamo avere la possibilità, anche in questo ambito, di
partecipare e dare il nostro contributo. Ma i tempi devono essere diversi. Due
riunioni di Commissione, e un dibattito come oggi, su un articolato ricco e vario, non
sono assolutamente sufficienti per darci la possibilità di fare delle proposte anche,
pensate un po’ che assurdità voglio dire adesso, per fare qualche proposta di
emendamento. È abbastanza complicato pensare a questo: l’opposizione che con così
poco tempo si sogni la notte di presentare il giorno dopo, o nei quindici giorni che
abbiamo avuto a disposizione, degli emendamenti. È molto complicato, molto
articolato e difficilissimo.
Tra l’altro, mi sono guardato un po’ la relazione dei Revisori dei conti e ho
scoperto due-tre chicche. Tra le altre cose ce n’è una che mi preoccupa un po’. In che
senso? Giustamente i Revisori dicono: attenzione, se queste entrate non ci saranno, le
dovete immediatamente correggere, perché il bilancio le prevede . Che cosa verrà
fuori se eventualmente quello che si è detto, per esempio, non c’è? Per esempio, se
gli oneri di urbanizzazione non ci saranno, dove verranno presi i soldi? Ce lo dite
prima? Lo comunichiamo ai cittadini?
Poi mi colpisce un’altra cifra, veramente incredibile. Ora, se Armunia era una
principessa, la REA è una regina, evidentemente, talmente regale, che si può
permettere qualsiasi lusso. Se ne permette uno, nonostante tutti i milioni di euro che
sono circolati lì dentro, di avere, oggi, un debito di 16.579.127,00: mi spiegate da
dove è venuto fuori questo debito? Spiegatecelo. Forse sono i 3 milioni di cui diceva
prima Serretti? C’è qualcos’altro? Evidentemente c’è qualcosa che non torna. Dicono
sempre i Revisori: attenzione, per quanto riguarda le partecipate, giustamente il
Comune ha dato degli input, però dovete pretendere tra le righe io ho capito questo
che loro ogni tanto vi forniscano degli elementi che chiariscano a che punto sono, i
loro debiti e come pensano di rientrare dai loro debiti, perché altrimenti ci troveremo
sempre a dover sostenere questi debiti, senza arrivare mai una volta a tagliarli o ad
eliminarli e azzerarli. Evidentemente, colpisce. Leggo dei numeri: ventidue persone
costano quasi tre volte che centodiciassette: poi mi spiegherete come avviene ciò.
Veniamo al discorso dell’IRPEF, alla TASI e alla TARI. Diceva sostanzialmente
l’assessore Donati, che in realtà avete tutelato, di fatto, i cittadini perché avete fatto
gli scaglioni, eccetera. Però, scusate, quando c’era l’ICI e poi l’IMU, io avevo la
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detrazione sulla prima abitazione e per il figlio; ora non ce l’ho più. Evidentemente,
questo è un costo in più che io sosterrò, quindi non è vero che spenderò di meno e
che mi avete tutelato. Io appartengo a quel ceto medio che si è visto dalla notte al
giorno bloccato il contratto, bloccati gli scatti e messe tutte queste tasse.
Evidentemente, risulta chiaro che più aumenta l’imposizione fiscale, più il ceto
medio si troverà a dover pagare e a non farcela più. Già non ce la fa più, quindi è
evidente che non sono state tutelate ancora nemmeno, secondo me, le classi sociali
più basse, tantomeno il ceto medio.
L’addizionale IRPEF si poteva tranquillamente evitare di metterla. Perché non
cominciate a pensare? Quando si parla di minori spese, di minori utenze, di minori
spese di funzionamento, ci dite quali sono e dove avete tagliato, per favore? Ce lo
fate sapere? Non a noi, perché quando parlo, lo faccio come cittadino, nel senso che i
cittadini hanno diritto di sapere. Allora si può vedere se si può tagliare di più, ci sono
spese che si possono rivedere. Ecco dove può partecipare l’opposizione, o minoranza
che dir si voglia. Non si può dire, come ho sentito dire tra le righe, che il bilancio è
questo, che purtroppo i tempi sono stretti, che dobbiamo approvarlo, e si approva
perché non si può fare altrimenti. Io non ci sto, a questo. Non ho deciso di
partecipare alla vita politica attivamente, come consigliere comunale, dopo che mi
hanno eletto, solo dovendo votare perché mi hanno detto “guardate, questo è il
bilancio, purtroppo non c’è il tempo, vediamo il prossimo anno, vediamo gli anni a
venire”. No: io oggi voglio sapere le cose e voglio contribuire a modificarle, a
provare a modificarle e a scegliere un percorso diverso. Quale potrebbe essere un
percorso diverso? Io mi aspettavo, nelle manutenzioni, scelte che potevano andare a
intaccare l’ambiente, in positivo, ovviamente, la gestione del territorio. Non voglio
parlare di abbellimenti, voglio parlare di tutela dell’ambiente e di tutela del territorio.
A Rosignano ce n’è bisogno. Abbiamo delle situazioni ambientali gravissime che
sembra che non ci siano. Evidentemente bisogna cominciare a metterci le mani.
Abbiamo situazioni sul territorio gravissime. Quello che è successo a mare, e
stamattina
l’assessore
Nocchi
ne
ha
accennato
all’inizio
del
Consiglio,
evidentemente ci dovrebbe far pensare. Ma scusate: queste fognature funzionano o
non funzionano? Sono adeguate o non sono adeguate? Perché se piove un po’ di più,
e succede quello che succede (è già successo in una settimana quello che sappiamo),
evidentemente c’è qualcosa da rivedere. Quindi, mi aspettavo di trovare delle
100
proposte che andassero nella direzione di migliorare l’ambiente, di tutelare il
territorio, quindi anche i cittadini che vivono in questo territorio.
Invece, mi trovo l’IRPEF, che evidentemente non è una risposta che almeno io mi
auguravo di trovare. Voglio ancora evidenziare la poca corrispondenza delle
argomentazioni durante la campagna elettorale: devono avere un senso, perché il
Sindaco Franchi, mi permetto di ricordarlo ma lo sa anche lui, sicuramente, è già
stato Sindaco, è stato già assessore e consigliere, quindi non è una cosa che non si
sapeva o che non si conosceva. Era ben chiaro da anni che eravamo in questa
situazione, e non lo si può disconoscere. Qui, cioè, abbiamo una parte importante
dell’attuale Consiglio che c’era già prima, che ha amministrato già prima. Quindi, è
evidente che hanno delle responsabilità, perché qualcuno ce le dovrà avere.
Quanto al Patto di stabilità, non l’ha messo un diavolo, ma l’ha messo un Governo
che l’ha votato. È un Governo che ha il suo Presidente come segretario, ma è un
partito che l’ha votato, sostanzialmente. Dov’erano? Perché non lo modificano?
Perché siamo a un punto in cui i Comuni che si potrebbero permettere di spendere,
sempre in quella direzione, per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e del
territorio, non possono spendere e devono mandare i soldi a Roma? La quale poi ne
farà l’uso che ne farà, e si vede l’uso che ne sta facendo.
Secondo me potrebbe essere una presa di posizione politica, se non altro
simbolica, ma importante, quella di tutto questo Consiglio che chiede al Governo di
modificare il Patto di stabilità. Non si può fare, perché ce lo impone l’Europa, però
intanto ci proviamo, proviamo a fare anche questo. Altrimenti, noi non riusciamo d
andare da nessuna parte. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino. Ci sono altri interventi? Luca
Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente. Sicuramente, e la discussione ne ha dato
dimostrazione, non si tratta di un passaggio facile, non si tratta di un bilancio facile.
Io devo innanzitutto ringraziare la Giunta, l’assessore Donati, per come
stamattina, e già in Commissione, ci ha raccontato questo bilancio. Non ha taciuto
nulla, non perché fosse ovviamente possibile tacere qualcosa, ma ha ammesso tutte le
difficoltà, dichiarando, così come ha dichiarato il Sindaco in altre occasioni, che
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l’ultima cosa che avrebbe mai voluto e l’ultima cosa che vorremmo anche noi, che
siamo chiamati a votare il bilancio era inasprire la pressione fiscale e ridurre in
parte alcuni servizi.
Molte critiche che si sono susseguite, però, hanno fatto riferimento alla campagna
elettorale. Purtroppo sembra molto lontana rispetto a quanto è accaduto, a quanto sta
accadendo e a quanta accelerazione è stata data nei confronti dei conti pubblici. Qui
tutti noi, da sponde opposte, abbiamo partecipato alla campagna elettorale: non ci
sono promesse non mantenute, non ci sono bugie raccontate. Ci sono intenzioni e
situazioni cambiate, questo sì, ci sono prese di coscienza di una situazione che
doveva comunque consentire di chiudere un bilancio che, come ha ricordato Lucia
Croce, non è stato possibile chiudere precedentemente, non perché qualcuno non
avesse voglia di chiuderlo a febbraio, a marzo, ad aprile, a maggio, ma perché la
situazione generale non poteva consentirlo.
Quello che è venuto dopo è stato, se vogliamo, ancora peggiore: un gap negativo,
in cinque anni, di 11 milioni di euro rispetto a quanto noi ricevevamo come
trasferimenti dallo Stato e a quanto ora siamo costretti a dare: 11 milioni di euro.
Non perché voglio fare una storia alla quale ho partecipato come assessore, ma
faccio una storia alla quale partecipo da anni come dirigente politico, come
consigliere comunale e come cittadino di questo Comune, attivista politico. Possiamo
discutere delle scelte passate, possiamo argomentare. Il ruolo dell’opposizione è un
ruolo importante, fondamentale. Tutte le critiche che si sono susseguite stamani
hanno, se vogliamo, in alcuni casi, un loro fondamento. Per altra parte si fondano
soltanto su un sentito dire; altre, invece, consentitemi di fare questa battuta, sono
degli spot e spero che su alcune questioni ci saranno risposte chiare che non
stanno in piedi, che non hanno fondamento. Probabilmente, è normale, in alcune
situazioni, dare il messaggio eclatante, quello che tocca la pancia dei cittadini da altre
parti,
perché
probabilmente,
per
colpa
di
nessuno,
non
si
conoscono
approfonditamente le cose, o forse non c’è stato il tempo, per qualcuno, di poterle
approfondire, ammetto anche questo. La complessità del bilancio e di un argomento
del genere è davvero profonda. Però, ci sono riferimenti a sprechi, riferimenti quasi a
utilizzi del denaro pubblico completamente sbagliati, riferimenti alla possibilità di
individuare sacche di risorse da poter attrarre o da poter utilizzare, quando
probabilmente non ci siamo resi conto che per far quadrare un bilancio, per
102
chiuderlo, non mancavano pochi spiccioli, ma mancavano milioni di euro.
Negli anni passati, questo Comune si è sobbarcato più e più volte dei continui
cambi di rotta del Governo. Il Patto di stabilità non è una cosa introdotta da questo
Governo, ma è una cosa che esiste da circa vent’anni stavo per dire da diciotto
anni, infatti, dal 1996 e lega i Comuni alle Province, alle Regioni, all’Italia e
all’Europa. È una cosa complessa, che mi sembra in passato non abbiamo condiviso
sempre, ma che abbiamo criticato più e più volte, in tutte le sedi dove i Comuni
potevano avere voce sufficiente per poter criticare. Nell’ANCI, nell’Unione delle
Province più e più volte abbiamo chiesto l’allentamento dei patti di stabilità e la
possibilità che questi patti venissero allentati, “saltati”, perché la finanza locale, ad
alcuni Comuni poteva consentire di fare alcuni interventi, alcune opere, poteva
consentire di intervenire direttamente. Certo, la cosa si è inasprita ancora.
Ma dico: va bene, il ruolo dell’opposizione è quello di tracciare delle proposte,
soprattutto di tracciare delle critiche. Queste critiche, qui a Rosignano ormai lo
sappiamo, vertono sempre più o meno sulle stesse cose. Guardate, vertono su quelle
stesse cose per cui spesso gli altri territori, gli altri Comuni ci additano come
esempio, non perché le cose non funzionano.
La CROM, la REA, Armunia: tutte situazioni particolari, con alti e bassi, se
vogliamo. Poi dipende ovviamente ogni volta da chi legge le cose e da chi muove le
critiche. Ma hanno rappresentato e rappresentano ancora esperienze importanti per
un territorio non solo comunale, ma più vasto. Risponderanno Sindaco e assessore su
alcune questioni legate alle critiche mosse. Ma effettivamente, CROM costa zero;
Armunia è un’esperienza che, come ha ricordato Lucia Croce, viene da lontana, dagli
anni Ottanta, è quasi trentennale. Possiamo non essere contenti, ovviamente, di
alcuni risultati, così come i bicchieri possono essere sempre mezzi vuoti o mezzi
pieni; però, ha comunque rappresentato e rappresenta ancora il panorama non solo
locale ma nazionale, un’esperienza importante, un’esperienza che ha formato
lavoratori, che ha formato un territorio e che ha dato dei segnali. Ripeto: ognuno, su
tutte le cose può criticare quello che vuole, è legittima, la critica. Però non mi
sembra, da questo punto di vista, che ci siano state delle inadempienze, se non il fatto
che ogni volta si ritorna, con il solito refrain, sulle stesse questioni.
Quanto a REA gli ultimi anni, e ce lo può raccontare perfettamente Daniele
Donati, sono stati molto complessi, con il cambio continuo di legislazioni, di
103
regolamenti. Il pregio di questa amministrazione non è stato solo quello di mantenere
alto il livello dei servizi, che ovviamente sono cambiati per quanto riguarda ora la
tassazione, ma sapevamo che avremmo dovuto coprire il 100 per cento del servizio.
Ma non volevo entrare in questo discorso, parlavo di REA, dell’importanza di questa
esperienza e della gestione della discarica. Dobbiamo sapere e dobbiamo dire a tutti
che essa poteva tranquillamente, in questo momento, in questi giorni, non essere più
nostra, e poteva non essere più nostra completamente tutta l’esperienza maturata in
questi anni di REA, di lavoratori, di impianti e di servizi che su questo territorio tutti
conoscono, anche per l’eccellenza che hanno dimostrato.
Oggi abbiamo ancora una discarica che è nostra, abbiamo un percorso per cui una
parte di REA, REA Impianti rimarrà; per quanto riguarda REA Servizi verrò
conferita all’ATO, ATO nella quale Rosignano ha fatto la propria parte da
protagonista. Se si leggono queste cose, questi aspetti, è difficile poi vedere quali
sprechi, quali inadempienze, quali promesse non mantenute. Sicuramente è un
bilancio sofferto, sicuramente qualche cosa sta costituendo, in questi anni, lo
spartiacque tra un modo di fare e un modo nuovo di affrontare le cose. Ma in questo,
l’Amministrazione comunale di Rosignano si è sempre mossa con grande
responsabilità e grande consapevolezza uso queste due parole per rispondere anche
a Serretti, “responsabilità” e “consapevolezza” : siamo consapevoli di quello che
stiamo facendo, e ci assumiamo tutte le responsabilità di un bilancio non semplice e
sicuramente di un innalzamento della pressione fiscale su un territorio a cui però, in
questi anni, si sono garantiti grandi servizi e uno stile di vita, ai cittadini, di un certo
tipo, si è garantito un livello del sociale e un livello degli interventi che altri non si
sono mai potuti permettere.
Non per questo, tuttavia, noi bisogna che governiamo con lo sguardo rivolto al
passato, perché i fasti passati non servono per il futuro. Però questa è storia, è storia
del Comune di Rosignano, è storia di un risparmio che comunque, su questo
territorio, è stato consentito a tante famiglie e a tanti cittadini. È la storia di tutte
quelle famiglie meno abbienti che hanno ottenuto in più modi o le case, o i contributi
per gli affitti, o per le utenze, o gli assegni per la scuola, o tutto quello che è stato
consentito in questi anni. Noi non possiamo scordarcelo.
Ma è vero, abbiamo un territorio che ha bisogno di grandi manutenzioni, un
territorio che spesso non si è dimostrato subito pronto ad accogliere il turista, o
104
perché c’era una spiaggia sporca, o perché lo sfalcio dell’erba è arrivato tardi.
Stamani Piero, l’assessore Nocchi ci ha detto quali sono le emergenze, e non ci ha
detto certo che domani verranno risolti tutti i problemi. Non ci fa piacere,
ovviamente, questa situazione, ne siamo assolutamente consapevoli. Però, ripeto
quanto affermato da Daniele Donati nelle varie esposizioni: noi oggi siamo qua, a
votare un bilancio sui due terzi del percorso, otto dodicesimi, un bilancio che si è
formato attraverso varie situazioni, che fossero di cassa, normative, o di leggi
intervenute nel frattempo. Di fatto, votiamo un bilancio preventivo per i prossimi
quattro mesi. Fra poco ovviamente lavoreremo al consuntivo, e sicuramente avremo,
senza soluzione di continuità, la possibilità di ragionare e di guardare al 2015. Questo
non perché non sia importante il 2014, o perché qualcuno voglia bypassare
l’importanza di un passaggio assolutamente nuovo per Rosignano, ma perché
sicuramente noi dovremo alzare lo sguardo e guardare oltre, anche su un nuovo
modo di fare il bilancio, dovremo guardare alla possibilità di averlo nei primi mesi.
Questo potrebbe essere davvero un impegno che ci prendiamo. Dovremo lavorare
perché si possano fare nuove scelte, perché possa essere avviato un nuovo modo,
perché ci sia un nuovo cammino, come ricordato da qualcuno. In un mondo che è
cambiato e dopo una crisi che sicuramente ha lasciato strascichi non solo per il ceto
medio, non solo per le imprese, non solo per le famiglie, ma anche per le Istituzioni,
noi dobbiamo sicuramente impostare un nuovo modo di essere presenti.
Siamo di fronte a un Comune che prima ancora delle spending review ha cercato
in tutti i modi di ridurre i costi propri, non solo quelli della politica, ma i costi
proprio dell’ente, della macchina, cioè tutto il superfluo. Difficilmente credo che si
possa con dignità e a testa alta criticare i premi di produzione dei dipendenti: bisogna
veramente essere senza vergogna per poter alzare il tiro su premi di produzione o
incentivi legati alla macchina. Spesso, purtroppo sento, le ho sentite anche stamani,
critiche e accuse che, se analizzate, non solo, come ho detto prima, non stanno in
piedi, ma sono anche inconsapevoli di percorsi che stanno dietro alle questioni,
inconsapevoli della loro collocazione. Ripeto, parlo anche dei tagli che vengono fatti,
o degli sprechi della politica che qualcuno utilizza come spot quasi promozionale o
elettorale.
Io ritengo che da questo punto di vista noi dobbiamo avere grande consapevolezza
del passaggio di questo periodo. Non dobbiamo vergognarci di guardare negli occhi i
105
cittadini, di raccontare loro qual è la verità, di raccontare loro che determinate
situazioni si sono create e di dire anche quali sono i percorsi attraverso i quali si
arriva a queste situazioni. Ma non dobbiamo mai disconoscere tutto quello che di
positivo abbiamo fatto e continuiamo a fare.
Pur nelle difficoltà, alcuni principi basilari li teniamo sempre presenti, perché
fanno parte della nostra cultura: alcune tutele saranno sempre presenti nei nostri
bilanci e nelle nostre azioni di governo. Questo deve essere importante e deve essere
anche importante sapere che quando, in maniera molto leggera, vengono fatte delle
accuse o vengono proposte alternative a quelle ipotizzate, spesso non è perché non le
abbiamo già pensate, ma è proprio perché ci sono situazioni impossibili da gestire.
Purtroppo, molte volte c’è, me ne rendo conto, a volte, un’inconsapevolezza, in
questa percezione.
Vado a concludere, ovviamente preannunciando non solo chiaramente il voto
favorevole del nostro Gruppo e il sostegno a questa azione, ma preannuncio anche un
percorso che ci vedrà impegnati, come Gruppo consiliare, a sostenere, come ho detto
prima, a testa alta e guardando in viso i cittadini, quelle che sono state e che saranno
le nostre scelte, consapevoli e responsabili, consapevoli anche del momento
drammatico che stiamo attraversando e consapevoli che, per quanto possibile, nei
prossimi bilanci, ma a partire dall’immediato il lavoro dovrà essere quello ci
dovrà essere tutela per il mondo del lavoro, per il mondo dei lavoratori, ci dovrà
essere tutela per le famiglie, dovremo recuperare quella dimensione, ma ripeto, in
una logica nuova, in un nuovo cammino, che purtroppo avvicina questo Comune,
questa Amministrazione comunale, molto alle altre, in un posizionamento che gli
altri hanno praticamente da sempre. Anche questo deve essere detto senza vergogna,
senza pensare che ci siano delle colpe dietro, ma semplicemente perché arrivano dei
momenti per i quali determinati benefit o determinati privilegi che si sono ottenuti
negli anni, grazie a situazioni contingenti che sono passate, ci impongono di avere
una dimensione di maggiore normalità. Vedrete che anche in questa dimensione di
maggiore normalità, l’amministrazione comunale di Rosignano saprà distinguersi,
come sempre ha fatto, per il grado di attenzione e per il grado di sensibilità che ha
sempre dimostrato nei confronti non solo delle persone, ma di tutte quelle fasce
popolari, di cittadini che hanno avuto bisogno. Da questo punto di vista, sicuramente
l’impegno di un Gruppo di maggioranza a lavorare in maniera condivisa per quanto
106
possibile, con le opposizioni, laddove ci saranno terreni di confronto e costruttivi, c’è
sin da subito. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Agostini.
Prima di passare alle dichiarazioni di voto, ci sono altri interventi? Prego, Settino.
MARIO SETTINO. Ci aspettavamo, avevamo fatto delle richieste… (Interruzione
fuori microfono) Scusate, chiedo venia.
Pensavo che fosse più veloce, la cosa. Avremmo bisogno di chiedere una piccola
sospensione.
PRESIDENTE. Sospensione accordata. Ricordo che, da Regolamento, non si
possono superare i trenta minuti.
(La seduta è sospesa)
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio.
Aveva chiesto la sospensione il consigliere Settino. Prego, se vuole intervenire.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Dopo questa interruzione, non facciamo
che confermare tutte le nostre perplessità, i dubbi e le critiche a questo bilancio.
Chiediamo nuovamente delle risposte. Lascio quindi la parola ben volentieri agli
assessori e al Sindaco per avere delle risposte. Grazie.
PRESIDENTE. A questo punto, se non ci sono interventi, darei la parola
all’assessore Donati. Prego.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Spero di ricordarmi tutte le
cose, ne sono state dette diverse: eventualmente, se mi dimentico qualcosa,
ricordatemela.
Intanto, come dicevo stamani, questo è un bilancio complicato, e confermo tutto
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quello che ho detto stamani. Il nostro è un bilancio complicato che risente di una
situazione complessiva che ci impone di fare delle scelte. È un bilancio che arriva ad
anno avviato, quindi ad agosto, quando, per buona parte, nella macchina
amministrativa, nel Comune, delle spese sono state effettuate, pur essendoci mossi,
in questi mesi, con cautela, nell’esercizio provvisorio.
È un bilancio sicuramente pesante, di questo ce ne rendiamo conto. Qualcuno ha
detto: “voi non state sul territorio”. Io credo che tutti noi si lavora e lavoriamo anche
al di là dell’impegno amministrativo. Credo che ognuno di noi che sta sul territorio si
renda conto di cosa vuol dire proporre un bilancio del genere e si rende conto della
crisi. Io poi faccio anche un lavoro per cui in qualche modo, con la crisi un po’ ci
lavoro anche vedo Marco Nati che fa cenno di assenso. Vediamo gli effetti della
crisi sulle famiglie, gli effetti della crisi sulle aziende. Vediamo anche le
dichiarazioni dei redditi di molte persone, e qui mi riallaccio al discorso sul progetto
contro l’evasione fiscale. Siamo consapevoli del mondo all’esterno. Però credo che
quando si governa, bisogna essere responsabili, bisogna dire alle persone quali sono i
problemi e dare anche le soluzioni.
Non si può non essere responsabili e dire che si possono risolvere i problemi
proponendo soluzioni fantasiose. Come dicevo, siamo consapevoli che dobbiamo
fare un’opera, in futuro, visto che a otto mesi dall’inizio dell’anno è difficile, anche
se l’abbiamo fatto. Dobbiamo fare un’opera complessiva, di rivisitazione della spesa
del Comune, consapevoli che quando si va a toccare la spesa, si va a toccare
ulteriormente il territorio. Qui veniva chiesto perché non interveniamo su Armunia.
Va bene, noi possiamo intervenire su Armunia e su Armunia siamo intervenuti.
Rispetto ai precedenti bilanci, infatti, abbiamo ridotto tutta una parte di trasferimenti
e di contributi legati a iniziative che quest’anno, fra l’altro, non sono state fatte.
Penso, ad esempio, alla mostra che tradizionalmente si fa da anni, si fa da sempre, e
quest’anno non è stata fatta; altre iniziative sono state tagliate (alcuni premi, tra le
altre). Però, quello che non ci possiamo permettere di non dire è che tagliare alcuni
punti della spesa di Armunia vuol dire tagliare posti lavoro: questo va detto. Poi, si
può anche scegliere di farlo, però ci sono dei posti di lavoro che vanno garantiti. Il
contributo per Armunia storicamente è nato quando è nata Armunia, per far fronte
alle spese di funzionamento dell’ente, in particolar modo, per i lavoratori, per far
fronte al costo del lavoro e ai costi di manutenzione e mantenimento della struttura
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del Castello Pasquini. La possiamo anche togliere, ma dobbiamo però essere
consapevoli che andremmo a togliere posti lavoro, che dovremmo mantenere
direttamente la struttura, anziché mantenerla tramite Armunia. Qualcosa quindi si
può tagliare, però, tante cose hanno delle conseguenze dal taglio (fermo restando che
anche non fare delle manifestazioni ha comunque delle conseguenze, però ci sono
altre cose che hanno conseguenze maggiori).
Si parlava di efficienza energetica. È vero, dobbiamo fare efficienza energetica,
ma per fare efficienza energetica, noi abbiamo necessità di fare degli investimenti, e
non soltanto di iscriverli nel piano degli investimenti, ma potendo sforare il Patto di
stabilità, altrimenti, si scrivono ma non si possono fare. Questo non è consentito, a
differenza di altri Paesi, dove le spese per investimenti sono consentite. Quindi, se
dobbiamo fare una battaglia sul Patto di stabilità, la possiamo fare, ma non perché il
Patto di stabilità di per sé sia sbagliato. Laddove si va ad agire sul debito pubblico
che purtroppo questo Paese ha, e che purtroppo ci consegna nelle mani degli
investitori e della finanza straniera perché questa è la conseguenza del debito
pubblico , noi dobbiamo andare avanti col Patto di stabilità, ma dobbiamo saper
scegliere, dobbiamo chiedere di togliere dal Patto di stabilità una serie di spese: gli
investimenti per l’efficienza energetica, gli investimenti per la tutela del territorio, gli
investimenti che possono consentire di fare sul territorio interventi che diano risposte
ai cittadini e che migliorino anche le spese correnti. Quando si fanno investimenti per
il miglioramento energetico, per la tutela del territorio e quant’altro, oltre a dare
risposte ai cittadini, si va, anche in prospettiva, a ridurre la spesa corrente.
Soprattutto, questo ci consentirebbe di poter far muovere un po’ di quell’economia
che in questo momento dipende molto dal fatto che le amministrazioni pubbliche non
investono e non danno sul territorio occasioni di lavoro.
Fra l’altro, lo ricordo anche alla consigliera Gesess, sono anni che non facciamo
più le gare al massimo ribasso. Noi facciamo gare all’offerta economicamente più
vantaggiosa, gare, cioè, nelle quali, oltre all’aspetto economico, consideriamo anche
elementi qualitativi, elementi che possono consentire anche di far lavorare, laddove
sono in possesso della necessaria certificazione, anche le imprese locali: questo per
fare un discorso anche su questo aspetto.
Quanto ai rifiuti, è vero, noi abbiamo necessità di investire molto su Scapigliato e
sul polo impiantistico. Dobbiamo, come dicevo all’inizio, far sì che la discarica
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diventi sempre meno discarica e sempre più polo impiantistico. Dobbiamo riprendere
degli investimenti che col tempo sono diventati obsoleti e dobbiamo cercare di
raggiungere elementi di efficienza, anche ambientale, nuova, che anche le nuove
tecnologie ci chiedono. Però, per favore, su una bisogna essere seri: non pensiamo
che con la raccolta differenziata si riducano i costi, perché i costi non si riducono. Si
riducono l’efficienza e il miglioramento ambientale: se guardiamo, tanto per essere
chiari, il Piano finanziario dell’ASCIT per il Comune di Capannori, visto che spesso
viene richiamato, il costo del Comune di Capannori, che ha una dimensione più o
meno come la nostra, è superiore di 600.000 euro rispetto al nostro, e loro fanno
raccolta differenziata all’80 per cento (qualcosa torna a noi, ma lasciamolo da parte).
Mi domandate se va fatta. Certo che va fatta: va fatta la raccolta differenziata, va
migliorato il recupero dei materiali, prima ancora della raccolta differenziata, e la
riduzione dei rifiuti, perché le normative europee parlano di riduzione dei rifiuti,
recupero, riciclaggio, valorizzazione energetica e discarica (la discarica è all’ultimo
posto). Quindi, questo va fatto. Per fare questo dobbiamo fare investimenti,
dobbiamo migliorare l’impiantistica, e su questo ci siamo. In questi anni, dicevo,
anche una parte dei minori ritorni che ci vengono da Scapigliato sono derivati dagli
investimenti che abbiamo fatto, da una parte per migliorare l’aspetto ambientale, con
tutta una serie di investimenti, e fra l’altro colgo l’occasione per invitare anche i
consiglieri nuovi a fare un giro nel polo impiantistico di Scapigliato. Soprattutto,
abbiamo impostato un piano di investimenti che ha come obiettivo quello di creare i
presupposti per la raccolta differenziata. Se si fa la raccolta differenziata, e mancano
gli investimenti, mancano gli impianti, la raccolta differenziata non serve a niente:
costa e poi ritorna. Quindi, da questo punto di vista, siamo sicuramente in linea anche
con gli obiettivi di Rifiuti Zero, a cui nella precedente consiliatura ci siamo accodati.
Credo, però, che per arrivare a Rifiuti Zero bisogna investire e bisogna essere seri.
Bisogna essere seri nell’individuare un ciclo, e su questo noi ci siamo, con tutte le
problematiche e con tutte le difficoltà che ci sono. Se questo non si affronta con
serietà e con la visione rispetto ad un percorso, si rischia di annunciare degli slogan,
di dare delle parole d’ordine, che però poi hanno scarso peso.
Da questo punto di vista, quindi, accolgo gli inviti. Anch’io ricordo, come diceva
anche il consigliere Gherarducci, che noi siamo sul percorso Rifiuti Zero, però ci
stiamo investendo, non cercando di portare rifiuti da altre parti. In questo senso,
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credo che siamo in tutto e per tutto d’accordo.
Quanto a CROM, sul bilancio corrente dell’ente non costa niente, anzi, ci fa
entrare 30.000 euro delle farmacie comunali a cui affittiamo i locali. Quindi, CROM,
in questo momento, è contribuente attivo del nostro bilancio. Poi, c’è un problema
societario, o meglio, di assetto gestionale in procinto di essere risolto. Ovviamente,
anche lì, le cose vanno risolte con il tempo, vanno risolte affrontandole in maniera
seria, perché non si possono prendere le persone e buttarle fuori dell’uscio. Bisogna
accompagnare le persone che sono vicine alla pensione ad uscire dalla società,
bisogna cercare di ridurre il costo del lavoro, che non è ovviamente dovuto ad
inefficienza, ma a contratti vecchi e obsoleti, e forse anche ad anche inquadramenti
che in un certo senso sono non appropriati rispetto all’organizzazione aziendale.
Però, su questo ci stiamo lavorando, tant’è vero che la prospettiva di CROM è quella
di arrivare, nel giro di un paio d’anni, al pareggio di bilancio. Le operazioni messe in
campo, infatti, sono operazioni che devono servire a questo, a riqualificare il
personale, a riqualificarne il costo, a migliorare l’efficienza anche della gestione del
magazzino. Teniamo conto che CROM è una società che gestisce quattro farmacie,
di cui una urbana e tre rurali. Quelle rurali ovviamente, hanno una redditività
completamente diversa rispetto ad un’idea di farmacia che spesso si ha in testa, ma
che poi non corrisponde alla realtà. Le farmacie rurali sono più farmacie di servizio
che non farmacie di vero e proprio business.
Da altre parti, molte opposizioni che qui criticano CROM si stanno opponendo
rispetto alla vendita delle farmacie. Noi non abbiamo mai proposto la vendita,
perlomeno fino ad ora. Poi, se si mette sul tavolo anche questo, se ne discute, però
noi non siamo su questa linea.
Credo, quindi, che siano questi gli elementi su cui dobbiamo discutere. È vero,
questo è un bilancio fatto in fretta, per i tempi e per le problematiche di cui dicevo
prima. Però, la disponibilità a discutere di tutto, credo che ci sia. Anche perché,
quando si discute di queste cose, ci si rende conto che alcune idee che si hanno non
sono realizzabili, ci si rende conto che poi, quando si discute di queste cose, o si
fanno delle proposte serie, o se no, ci si sporca le mani perché bisogna fare delle
scelte che sicuramente non sono così gradevoli e così di impatto nei confronti dei
cittadini.
Noi su questo ci mettiamo la faccia, anche con difficoltà. Se mi chiedessero se mi
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piace questo bilancio risponderei che non piace nemmeno a me, anche perché le
prospettive sono sicuramente poco felici. Abbiamo però la responsabilità di
governare; le condizioni esterne son quelle cui ho accennato. Noi dobbiamo, in
questo senso, rispondere. E dobbiamo dare delle risposte per la tenuta
dell’amministrazione, cercando di impostare situazioni di riduzione e ridefinizione
della spesa, che però non siano fantasiose, ma che siano reali e realizzabili.
Altrimenti, ovviamente, non si fa il ruolo della maggioranza e di chi governa, ma si
fa il ruolo di chi poi tira fuori soluzioni fantasiose, cavalca, come si diceva, il mal di
pancia che comunque c’è, e questo ovviamente non ce lo possiamo permettere.
Quindi, apertura piena a discutere, d’ora in avanti, di tutto quello che il bilancio ci
consente di fare, ricordandoci che ad ogni azione, ad ogni proposta di riduzione,
anche della tassazione, ci deve essere una riduzione della spesa. E la riduzione della
spesa, visto che molte efficienze ci sono state, spesso vuol dire in qualche modo,
toccare anche qualcosa. Non vogliamo toccare, chiaramente, gli aspetti contrattuali
del personale, anzi, siamo anche pienamente consapevoli che il personale, soprattutto
degli enti pubblici, in questi anni, è in sofferenza. Mi sembra siano sei anni che non
hanno rinnovi contrattuali, quindi non si merita nemmeno di essere più di tanto
accusato. Laddove però la normativa ci consente di poter accompagnare qualcuno,
dove la normativa ci consente di poter ridefinire anche certi assetti organizzativi, noi
siamo disponibili, perché, come dicevo stamani, questo è un po’ l’anno zero.
Dobbiamo sicuramente mettere le mani da tutte le parti, dove c’è bisogno di metterle.
Non si risolve, la cosa, semplicemente riducendo qualche costo della politica, perché
a questo livello, i costi sono davvero miseri. Mi veniva chiesto quant’è il budget
della Giunta e quanto quello del Consiglio comunale. La Giunta non ha budget, e il
Consiglio comunale, in questo bilancio, ha 600 euro dei gruppi consiliari. Da questo
punto di vista, quindi, credo che non siano questi i costi che fanno saltare l’equilibrio
economico. Però, la disponibilità a mettere le mani dove c’è bisogno di metterle, ce
la mettiamo, ma ovviamente con la responsabilità di non creare ulteriori situazioni di
macelleria sociale. Questo non sarebbe accettabile, e neanche rispettoso delle
persone e di tutte le persone che in qualche modo sono dietro a un capitolo di spesa.
Mi fermo qui. Non so se ho dato tutte le risposte. Se c’è bisogno, sono
disponibile, come ho sempre detto e come ho dichiarato anche in Commissione, a
incontrarmi e a far vedere anche i singoli capitoli di spesa. Se c’è bisogno di ulteriore
112
chiarimento sono a disposizione, però, rispetto a questo, tutto quello che dicevo
stamani lo riconfermo. In questo momento c’è bisogno di approvare un bilancio
difficile, difficoltoso, che non sarà sicuramente indolore per il territorio, ma che è
necessario per garantire la funzionalità dell’ente.
PRESIDENTE. Grazie, assessore. Il Sindaco vuole intervenire? Prego, Sindaco.
SINDACO. Grazie. Mi alzo, perché non mi sono mai nascosto e non lo faccio
nemmeno in questa circostanza, che sicuramente non è quella delle più facili, né da
cinque anni, da quando ho l’onore e l’onere di ricoprire questa carica, né lo sarà per i
prossimi cinque anni. Ci ho sempre messo la faccia, cari consiglieri, e ce la continuo
a mettere, anche questa volta, anche nella difficoltà di questo momento. Che non è
derivato, o non deriva da una situazione di difficoltà del bilancio comunale, o non
deriva dalla necessità di coprire debiti o buchi di bilancio fatti da questa o dalle
precedenti amministrazioni. Se avete ascoltato la presentazione che l’assessore ha
fatto sia nelle Commissioni, a cui non ero presente ma che mi sono state raccontate, e
se avete ascoltato la comunicazione che ha fatto nella presentazione del bilancio e
delle delibere, con tutti gli allegati, potete capire il perché noi oggi arriviamo ad una
manovra complessiva di 8 milioni di euro. Di questi 8 milioni di euro, soltanto 2,
eventualmente, derivano da problemi che riguardano specificatamente il nostro
bilancio. Sono determinati da quelle che sono sostanzialmente manovre che tutti gli
anni, quando arriviamo alla predisposizione dei bilanci di esercizio e previsionali,
sono routinarie. Un bilancio non è mai uguale a quello dell’esercizio precedente, c’è
sempre uno scostamento sulle entrate e sulle uscite, perché le necessità aumentano,
perché il quadro cambia.
Degli 8 milioni di euro di cui si compone questa manovra che noi oggi portiamo
all’approvazione di questo Consiglio comunale, soltanto 2, dicevo, dipendono da
problemi riguardanti capitoli specifici gestiti direttamente da questa amministrazione.
Ma gli altri 6, come ha detto il Vicesindaco, derivano da questioni, da decisioni che
sono state prese direttamente da soggetti altri: in questo caso il Governo, la
Conferenza Stato-città e gli organismi parlamentari superiori rispetto al Sindaco, alla
Giunta e a questo Consiglio comunale.
Li ridico, perché non sono 6.000 euro, ma sono 6 milioni di euro che nel 2014 su
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questo Comune, quindi, sui cittadini di questo Comune, non per responsabilità di
qualcuno che è seduto su questi banchi, né su quelli, cadono sulle spalle dei cittadini,
e quindi, delle imprese e delle famiglie di questo territorio. Rispetto allo scorso anno,
il fondo di solidarietà comunale e la ripartizione della quota parte di IMU che viene
raccolta sul territorio e che deve essere in qualche modo obbligatoriamente rigirata anzi, nemmeno rigirata, perché voi sapete che i cittadini l’IMU la pagano con l’F24
, viene trattenuta direttamente dallo Stato centrale.
Allora, nella differenza fra quanto abbiamo incassato lo scorso anno e quanto
incasseremo quest’anno, nella differenza fra quanto incasseremo di IMU rispetto alle
trattenute del Governo centrale, noi perdiamo, nel giro di pochi mesi, 3,5 milioni di
euro. La differenza negativa che noi dovevamo riconoscere al Governo centrale
mentre lo scorso anno era di 3,768 milioni di euro, quest’anno è di 7,193 milioni: 3,5
milioni di euro. Gli altri 2,5 milioni, che fanno i 6, sono determinati da un ulteriore
inasprimento di quell’equilibrio finanziario vedasi, o chiamasi Patto di stabilità che è passato, dallo scorso anno, da un saldo positivo di 1,6 milioni di euro, a un
saldo positivo di 3,8 milioni di euro. Se noi si fa la somma tra l’inasprimento del
Patto che è necessariamente obbligatorio rispettare in seduta di approvazione del
bilancio di previsione, e la manovra determinata dal fondo di solidarietà e dalla quota
parte di IMU dei cittadini e delle imprese di Rosignano, che deve essere in qualche
modo trasferita al Governo centrale, fa circa 6 milioni di euro. Noi oggi presentiamo
una manovra di circa 8 milioni di euro.
Come ha già detto l’assessore, se il problema fosse stato coprire quei 2 milioni di
euro, avremmo fatto una manovra fiscale, di bilancio, di equilibrio necessario da
ritrovare, che è quella che abbiamo proposto. Guardate: questa manovra, questo
bilancio non piace a nessuno, men che meno a me, che sono quello che dicevo ci ha messo la faccia, continua a metterci la faccia, ma non posso prendere in giro
nessuno, perché l’equilibrio economico e finanziario di un bilancio è obbligatorio per
legge, pena il dissesto finanziario. Ovviamente io non mi assumo la responsabilità di
portare questo Comune, quindi i cittadini, a questa misura.
Ma la cosa più drammatica, se vogliamo, è cosa accada in questa revisione
normativa che è degli ultimi anni, non degli ultimi mesi: ho sentito la polemica sul
Presidente del Consiglio, segretario del partito. Sono quattro mesi che è Presidente
del Consiglio: ora, che tutti i problemi siano riferibili a questo Presidente del
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Consiglio, credo che sia una valutazione politica molto superficiale, a cui nessuno
crede. Io credo che i problemi di questo Paese siano da ricercare, come diceva la
Presidente Croce, da altre parti, in altri momenti, anche, della storia di questo Paese e
a cui tutti, credo, noi dobbiamo in qualche modo guardare, con una corresponsabilità
che se non è direttamente imputabile a ciascuno di noi, è diffusa da più da più parti.
La difficoltà vera, dunque, è che negli ultimi cinque anni, questo Comune ha
perso 18 milioni di euro. In un anno se ne sono persi 6, dal 2013 al 2014 si sono persi
6 milioni di euro; in cinque anni si sono persi 18 milioni di euro. La differenza sui
trasferimenti che prima si ricevevano e che invece oggi siamo costretti a dare è di
11,5 milioni, e la differenza sul Patto di stabilità è una differenza di 6,5 milioni di
euro: fa 18 milioni di euro che finora, e lo rivendico, è quello che ho detto sia nella
campagna elettorale delle primarie, sia nella campagna elettorale di maggio, è che
negli ultimi cinque anni, queste risorse non sono state recuperate andando a inasprire
la pressione fiscale, né tagliando servizi. Ma oggi, come avevo detto in campagna
elettorale, se si continua con una politica restrittiva, che pesa soltanto sui cittadini,
sui Comuni, sugli enti locali, sul sistema delle autonomie, rischia di portare i
Comuni, compreso il nostro che non è altra cosa rispetto al sistema delle autonomie,
a fare manovre di questo tipo. Noi si può tagliare i costi della politica, che poi vorrei
sapere quali sono, in questo Comune: vorrei sapere cosa si taglia a livello di
funzionamento, di gestione.
Noi negli ultimi anni abbiamo tagliato macchine, abbiamo tagliato telefoni,
abbiamo sbagliato sedi, abbiamo tagliato affitti, abbiamo tagliato il tagliabile. E qui
c’è qualcuno che se non si è dimenticato, che ha fatto l’assessore per tre anni e
mezzo, può dire cosa, anche dal punto di vista del patrimonio, è stato fatto dal 2009
al 2014. Da questo punto di vista, credo che la testimonianza possa venire
tranquillamente anche da … (Interruzione fuori microfono) Da quel momento, non è
che è finito il mondo. Da quel momento il mondo è andato avanti e siamo andati
avanti in quella direzione. Noi siamo arrivati al punto in cui con la riduzione delle
risorse, con la riduzione anche dell’autonomia impositiva, dell’autonomia gestionale
di un bilancio, non ce la facciamo più e la dimostrazione è un bilancio che arriva
nel 2014 con queste difficoltà , se non riequilibriamo il nostro Comune e lo
uniformiamo, purtroppo, a quello che Comuni anche a noi vicini, ma Comuni anche
virtuosi come il nostro, fanno da dieci, quindici anni.
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Ci sono Comuni che l’addizionale IRPEF ce l’hanno tranquillamente ed è molto
più alta anche della nostra, da anni; ci sono Comuni che hanno, sui rifiuti, la tariffa
da anni e anni, mentre per noi è il primo anno. Siamo stati obbligati, perché la TARI
è un obbligo, mentre fino al 2013 c’era la facoltà di applicare la tariffa. Ci sono
Comuni, Livorno, Collesalvetti, Piombino, Cecina, per rimanere nella provincia di
Livorno e a Comuni medi rispetto al nostro, che la tariffa ce l’hanno da anni e anni: lì
c’è già l’obbligo per il Comune di coprire il costo di gestione del servizio.
Noi, fino all’anno scorso, il costo dello smaltimento non lo facevamo pagare ai
cittadini. Quest’anno è un obbligo, non è una facoltà, una scelta del Comune o del
Sindaco, ma è un obbligo. Questo, come abbiamo sempre detto, ci impegna a fare
quel ragionamento che Serretti diceva, ma che confermava anche il Vicesindaco, di
andare sempre più verso una raccolta differenziata spinta, senza prenderci in giro, da
questo punto di vista, perché non è che la raccolta differenziata non costi. Noi infatti
abbiamo, e ha riportato anche esempi concreti, il Vicesindaco, degli esempi dove,
Comuni simili al nostro, hanno piani finanziari ben più costosi del nostro, che fa
pagare uno smaltimento, come sappiamo. Se questa è la situazione, le schermaglie da
campagna elettorale le potete fare quanto vi pare. Potete ridere quanto vi pare. Io non
vi dirò cosa dite fuori microfono, perché credo che sia normale. Però, vi vedo tutti, e
ormai ci ho fatto l’abitudine, ma perché sono abituato ad ascoltare quello che uno
dice, piuttosto che guardare i risolini e altre cose.
Ora, se questa è la discussione, tolto il problema della campagna elettorale, la
schermaglia, la strumentalizzazione, la polemica e la sollecitazione, qui il problema è
un altro: come questo Consiglio comunale, come questa Giunta e come questo
Sindaco contribuiscono a ripensare e a rifondare un bilancio che finora ha beneficiato
di certi introiti, anche derivanti dalla gestione dell’impianto di Scapigliato, che ha
beneficiato di finanziamenti, di trasferimenti che al momento non ci sono più, ma che
sono diventati addirittura negativi. Lo sforzo che allora tutti insieme dobbiamo fare,
è quello di capire come, rispetto alle risorse a disposizione e rispetto ad alcune
priorità che tali rimangono, e ve lo dirò anche con esempi concreti, noi riusciamo a
garantire quell’equilibrio economico e finanziario a cui il bilancio necessariamente ci
richiama. Consigliere Settino, se presenti una moratoria sul Patto di stabilità, se
presenti una mozione per eliminare il Patto di stabilità, io sono il secondo firmatario
se la presenti tu. Il problema qual è? Sono anni per me questo è il quinto anno da
116
Sindaco, quindi questa era una battaglia anche precedente all’esperienza del 2009 che i Sindaci, in particolar modo, chiedono la revisione del Patto di stabilità. Noi
abbiamo 15 milioni di euro fermi, su progetti già finanziati, che non possiamo
spendere, e questa è follia pura. In un momento come questo dove c’è deflazione,
dove c’è una situazione nella quale la domanda interna è ferma, dove la produzione
industriale è a meno qualcosa, dove gli indicatori portano inevitabilmente
un’evidente recessione, in questo Paese, è follia pura che chi ha le risorse, e non è, in
questo momento, purtroppo, il sistema privato, ma è il sistema del pubblico, quelle
poche o quelle tante che ci sono, siano tenute ferme. Se il pubblico, in un momento
come questo, interviene, seppure non di tantissimo, molto probabilmente la macchina
si rimette un po’ in moto, un po’ il sistema si riavvia, un po’ di circolante comincia
nuovamente a circolare, e forse, è un segnale, un passo per la ripartenza. È follia.
Quindi, al prossimo Consiglio comunale, si presenta insieme una mozione nella
quale si fa una richiesta al Governo nazionale. Questo Consiglio comunale negli anni
precedenti l’ha fatto tante volte: sistema delle Autonomie, delle Province, delle
Regioni, dei Comuni, ANCI, parlamentari (ci sono stati mozioni in Parlamento) non
hanno portato, finora, a niente. Purtroppo, il nostro Paese è un Paese a rischio, nel
sistema Europa, e ovviamente, tutto quello che modifica accordi internazionali presi,
va gestito in un certo modo. Non siamo un Paese che ha una storia anche recente di
credibilità politica che ci consente di guardare al futuro, prendendo impegni: in
Europa sono abituati che ogni sei mesi cambia Presidente del Consiglio, e chi arriva
dopo, si porta un Ministro dell’economia diverso, con impegni diversi. Però io ci sto
a fare questa battaglia, l’ho fatto in cinque anni, mi sono fatto sentire anche nelle sedi
istituzionali e nelle sedi associazionistiche dei Comuni; sono disponibile a ripartire.
Ne va non solo delle risposte e della qualità delle risposte che diamo ai nostri
cittadini, ma ne va anche di un’economia che piano piano si potrebbe rimettere in
moto.
Allora, se questo è, noi tutti, maggioranza e opposizione, siamo chiamati a un
ripensamento anche del bilancio. I motivi per cui si arriva con i tempi che sappiamo
in Consiglio comunale oggi sono due, anzi, tre. Primo: noi abbiamo avuto la certezza
di quanto era il nostro contributo sul fondo di solidarietà comunale e la quota IMU
2014 alla metà di luglio. Andate a vedere sul sito della Conferenza Stato-città,
quando si è riunita la Commissione, quando c’è stata la riunione della Conferenza
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Stato-città, e vi accorgerete che questa si è co convocata alla metà di luglio: tant’è
che io credo che la stragrande maggioranza dei Comuni italiani non abbia ancora
approvato il bilancio, o lo farà nei prossimi giorni, o l’ha fatto nei giorni scorsi.
L’abbiamo saputo alla metà di luglio e siamo in qualche modo rimasti freddati. Ci
aspettavamo un inasprimento, ma i 3,5 milioni di cui vi dicevo prima, sono tanta
roba, che non si gestisce facilmente.
Il secondo motivo per cui noi chiediamo al Consiglio comunale, anche nella
ristrettezza dei tempi, rispetto all’avvio della consiliatura, di approvare il bilancio
2014, è che la nostra macchina comunale non ce la fa. Conoscendo la difficoltà del
bilancio di quest’anno e un disavanzo di 8 milioni da coprire, non ce la fa ad andare
avanti per dodicesimi. Questo ovviamente non ci consente di fare quelle poche gare
sui lavori pubblici o sulle manutenzioni, e non ci consente di fare una
programmazione, anche di alcuni interventi, per esempio, per l’avvio dell’anno
scolastico.
Noi, allora, oggi, o approviamo il bilancio, o se lo rimandiamo ulteriormente,
mettiamo in difficoltà la macchina, e soprattutto non si garantisce anche l’erogazione
di certi servizi che guarda caso hanno bisogno anche di essere avviati tramite alcune
gare d’appalto.
Il terzo motivo per cui vi chiediamo, come Giunta, di approvare oggi il bilancio, è
quello che vi dicevo: se ci deve essere un ripensamento e se ci deve essere un lavoro
congiunto, ovviamente, dove la responsabilità della proposta sta in capo alla
maggioranza, e alla minoranza viene chiesto, se accolto, un contributo, è che noi
vogliamo iniziare a lavorare da subito, a settembre, con il bilancio 2014 di fatto già
archiviato, al bilancio 2015. La proposta che allora noi facciamo è quella di
approvare il bilancio 2014, dando modo alla macchina di avviare o comunque
continuare in un percorso di gestione difficoltosa del 2014, e da subito metterci a
tavolino per capire come si avvia la gestione del bilancio 2015. Oltre ai problemi che
verranno dal 2014, perché non sarà migliore la situazione del 2015, noi avremo
anche la preoccupazione di un cambiamento, nell’impostazione di bilancio, di cui
stamattina vi diceva il Vicesindaco, che obbligatoriamente, per i Comuni e per il
sistema degli enti locali, prevederà, a partire dal primo gennaio 2015, una nuova
forma di bilancio: non più quello per cassa e competenza, ma quello soltanto per
cassa. Questo comporterà, anche dal punto di vista delle scelte politiche, ma
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soprattutto, anche, da parte dell’Ufficio Ragioneria che dovrà impostare uno
strumento e un documento tutti nuovi, la necessità di avere tempo a disposizione, e
questo ce lo dobbiamo prendere anche per fare le scelte politiche.
Chiudo su alcune questioni in particolare: i debiti di REA e tutto quello che è stato
detto oggi cercherò di essere più telegrafico possibile. Se siano 16, 15 o 17, ad
oggi ovviamente non lo so. Il dato è quello che è dentro il bilancio consuntivo 2013,
approvato il 29 aprile dalla precedente amministrazione, che fissa il debito inteso
come residuo attivo di REA, per quanto ci riguarda, al 31 dicembre. Poi, ovviamente,
quanto al 2014 ancora non è residuo, quindi non lo sappiamo.
Il motivo per cui c’è questo residuo attivo, non è dovuto al fatto, anche qui, che
c’è una mala gestione da parte della società, o chissà questi soldi dove sono andati a
finire, o chissà a cosa sono serviti: il riferimento veniva fatto all’impianto di cui
veniva detto.
I crediti che noi vantiamo nei confronti di REA sono gli stessi crediti tra l’altro,
chi viene dalla precedente amministrazione lo ha sentito dire tante volte, ma repetita
iuvant che REA vanta nei confronti di chi conferisce a Scapigliato. Cioè, oggi, il
problema è che la liquidità in questo Paese, purtroppo, non è aiutata nemmeno dal
sistema del credito. Chi conferisce, ovviamente, continua a conferire, perché
bloccare il conferimento vorrebbe dire bloccare un flusso, e quindi lavoro per la
società. Il credito, sostanzialmente, magari da sessanta giorni viene reso esigibile a
centoventi, a centottanta, magari anche oltre, quindi, è lo stesso ritardo con cui
riscuotiamo noi i crediti da REA e che REA ha nei confronti dei propri clienti.
Questo, lo ripeto, è stato più volte spiegato. Siccome credo che questa debba essere
una casa di vetro, e la trasparenza credo che non debba essere insegnata a nessuno, se
c’è disponibilità, se c’è volontà, se c’è questa richiesta, non è difficile organizzare
una Commissione, due Commissioni. Nella passata amministrazione su REA se ne
sono fatte a decine, di Commissioni; io sono disponibile a farne una in più rispetto
alla precedente amministrazione, in modo tale che i consiglieri comunali sappiano
alla virgola, quelli che sono i programmi e possano conoscere alla virgola quelli che
sono i conti.
Su CROM ha già risposto il Vicesindaco: non pesa niente, nel bilancio del
Comune, anzi, eventualmente noi riscuotiamo un affitto, perché i locali nei quali
CROM esercita l’attività delle farmacie, sono locali in locazione a CROM, di
119
proprietà del Comune di Rosignano. A noi costa come costerebbe il servizio, al di là
che lo faccia REA per quanto riguarda la gestione dei servizi cimiteriali e per quanto
riguarda la gestione dell’emergenza abitativa. Non è un costo. Queste sono le risorse
che noi mettiamo nel bilancio, e che gestiamo attraverso CROM per mantenere e fare
le attività ordinarie nei cimiteri, i sei cimiteri del Comune di Rosignano. Cecina ne
ha due, quindi, la differenza di costi, a parità di abitanti, è diversa. La gestione
dell’emergenza abitativa è una gestione in house che la società fa per noi. Se noi ci
mettiamo 100, CROM spende cento per l’emergenza abitativa; se noi ci mettiamo
500, CROM spende 500 per l’emergenza abitativa. Quando si dice che non pesa sul
bilancio, si dice questo.
Quanto ai bilanci di CROM degli ultimi anni, c’è stato il picco del 2012. È stato
rammentato il 2012, ma se noi si va a prendere il bilancio del 2013, quella perdita si
è già dimezzata di un terzo. Dal 2012, infatti, si è messa mano ad una gestione,
attraverso la tecnica e un amministratore unico, che ha portato dei frutti già nel
bilancio 2012, che sono evidenti nel bilancio 2013. Ma pesa, per il bilancio nostro,
zero. Se cioè, andate a prendere il bilancio di oggi, su CROM vedete praticamente la
gestione e l’emergenza abitativa e la gestione dei servizi cimiteriali. Non vedete
ripiani di perdite, non vedete altri costi che non siano quelli che vi ho detto, anzi,
vedete l’introito di 30.000 euro.
Così come, rispondo su CROM anche alla consigliera Angeli, non ci sono debiti
di finanziamento di 1,100 milioni di euro. I debiti con il sistema creditizio, li
guardavo prima, sono 150.000 euro, che per un’azienda che ha un bilancio come
quello, è un semplice scoperto bancario, non è che sia un elemento particolarmente
sensibile. Detto questo, però, siccome i bilanci devono essere tenuti sotto controllo,
con la nomina dell’amministratore unico dal 2012, noi abbiamo dato mandato,
ovviamente, di fare tutte quelle azioni che portino l’azienda all’equilibrio economico
e finanziario.
Armunia: anche qui, viene sempre posta come la principessa, la regina. Vorrei
rammentare la canzoni di Renato Zero, i suoi fanti e i suoi re. La canzone si intitola Il
carrozzone e non vorrei che si facesse una traslazione sbagliata. Chi ha mai negato
l’accesso agli atti o la disponibilità, da parte anche dei Revisori contabili, o dei
responsabili finanziari, a venire in Consiglio comunale o nelle Commissioni a
spiegare la situazione? È mai stata negata a qualcuno questa possibilità, questa
120
opportunità? Si è spiegato più volte cosa copre il contributo annuale, come ricordava
la Presidente Croce, dei 660.000 a Armunia, che noi possiamo decidere oggi di
chiudere, ma non risparmiamo, e questo ve lo dimostro subito, un centesimo dalla
chiusura di Armunia. Non risparmiamo un centesimo, a meno che, ma me lo dite voi,
che mi chiedete di chiuderla e guardo il Gruppo della sinistra si mandi a casa il
personale. Io questa scelta non la faccio.
I 660.000 euro servono per la gestione complessiva del Castello Pasquini e per il
pagamento delle utenze, cosa che, se non ci fosse Armunia, sarebbe a carico
dell’Amministrazione comunale; i 660.000 euro in quota parte servono per quel
personale che nel ’97 fu traslato: erano dipendenti pubblici, erano dipendenti
comunali, che furono portati nell’associazione. È una quota parte, perché se voi
andate a prendere il bilancio, i dipendenti costano molto di più rispetto anche agli
stessi 660.000 euro. Quella quota, inizialmente, serviva anche per coprire una parte
delle attività.
Se noi oggi decidessimo di chiudere Armunia, sarebbe una decisione politica
legittima a cui io però non mi accodo. Si può riformare l’ente, ma secondo me è
un’esperienza da salvare, da migliorare, ma da salvare. Se noi si decidesse di
chiudere oggi Armunia, non risparmieremmo un euro di quei 660.000 euro che, come
qualcuno invece ha detto sbagliando, sono stati ridotti rispetto al 2013, come sono
stati ridotti anche altri capitoli, altri affidamenti e altre cose.
Di cosa si sta parlando? 660.000 euro muovono un bilancio di 1,3-1,4 milioni di
euro. Armunia, da questo punto di vista, è un moltiplicatore di risorse, perché quei
660.000 euro, la gestione del Castello Pasquini e quel tipo di attività consentono di
avere dei contributi regionali e nazionali, più alcune risorse private, che portano il
bilancio complessivamente a 1,4 milioni, che ricade, per la stragrande maggioranza,
sul territorio di Rosignano, sulle aziende di Rosignano. Noi si può prendere anche la
decisione di chiudere, ripeto, a cui io non mi accodo; però, il Comune non
risparmierebbe niente, se non mandando a casa il personale. E questa è una scelta che
io non ho nessuna intenzione di fare.
Terzo punto, poi ce n’è un quarto, e ho finito, è la Scuola delle frazioni: non ho
capito, sinceramente, il conquibus. La Scuola delle frazioni è un obiettivo di mandato
di questa amministrazione, non della precedente. Noi nella precedente abbiamo
avviato le pratiche, abbiamo chiesto agli uffici, anche attraverso un percorso di
121
partecipazione forse a qualcuno è sfuggito di fare una proposta, vagliando le
varie soluzioni sul territorio, fra Castelnuovo, Gabbro e Nibbiaia, soluzioni che tra
l’altro i consiglieri comunali di allora hanno, perché gli sono state consegnate, e sono
state fatte Commissioni apposta, su questo argomento. Noi, in questa consiliatura
abbiamo intenzione di avviare i lavori. Se si concludono a me non lo dovete
chiedere. Io farò di tutto per essere il Sindaco che inaugura la Scuola delle frazioni
collinari. Ma tra la volontà e la possibilità c’è di mezzo un oceano, nemmeno il mare.
Io ovviamente farò di tutto, e noi abbiamo già stanziato delle risorse per avviare lo
studio di fattibilità. Non è fondamentale il fatto che oggi non ci siano le risorse nel
bilancio per avviare lo studio di fattibilità. Non è fondamentale il fatto che oggi non
ci siano le risorse nel bilancio, per avviare la progettazione o i bandi di gara.
Guardate: se andate a prendere dite che l’avete letto, ma secondo me non l’avete
letto il programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni, e se andate a
prendere le linee di mandato delle quali è stata portata la presa d’atto, stamattina,
vedrete che non si parla di finanziamento con indebitamento. Si parla di
finanziamento attraverso tutte quelle opportunità che oggi la normativa dà alle
amministrazioni comunali e che sono state utilizzate anche da altre amministrazioni,
che cercano, in qualche modo, di accorciare anche i tempi della progettazione e della
realizzazione della scuola. Quindi, non ha carattere di priorità, il fatto che non ci sia
il mutuo. Guardate: noi non prenderemo un mutuo per realizzare la scuola, e anche
laddove ci fosse una difficoltà a intraprendere questi strumenti nuovi, che altri
Comuni hanno utilizzato, noi abbiamo quella massa di 15 milioni di residui passivi,
che secondo me dovrà vedere anche una discussione in Consiglio comunale. Molto
probabilmente, tanti di quegli interventi e di quei progetti, oggi non servono più.
Quindi, di quei 15 milioni si può dire che una parte si prende e ci si finanzia la scuola
di Nibbiaia, o la scuola di Gabbro, o la scuola di Castelnuovo: ovunque sia,
l’importante è farla. Quindi, di cosa si sta parlando?
C’è già un progetto, uno studio di fattibilità che ha risorse fresche ed è già stato
finanziato. È un lavoro che la Giunta ha iniziato a fare e inizierà anche ad
approfondire ulteriormente, nei prossimi giorni, per portare poi la questione, una
volta “sbozzolata”, all’attenzione delle Commissioni e del Consiglio comunale. Ma è
e rimane un progetto, in qualche modo, di consiliatura. Lo abbiamo detto nel
programma elettorale, lo abbiamo detto nelle linee di mandato, lo ridiciamo oggi, in
122
occasione del primo bilancio di previsione: di più non so cosa devo fare.
Quarto punto ed ultimo: l’evasione. Io ricordo che sull’evasione, una questione
che, come diceva il Vicesindaco, per noi nei prossimi messi sarà determinante per un
problema di equità, negli anni scorsi abbiamo già fatto abbastanza, soprattutto per
quanto riguarda ICI e IMU. Se vi ricordate, tra l’altro ben prima della mia gestione,
incarichi esterni hanno portato nelle casse dell’amministrazione parecchie risorse
fresche, e portarono a scovare parecchi evasori totali, o comunque, parecchi elusori
dell’imposizione. Non ci siamo fermati, e infatti, anche lo scorso anno, sul bilancio
2013 abbiamo incassato parecchie risorse, parecchi euro sulla lotta all’evasione. Una
parte, ovviamente, di risorse, se voi andate sul bilancio di previsione 2014, vedrete
che sono messe a stanziamento, in previsione anche sull’anno corrente. Abbiamo
fatto esattamente, lo stiamo facendo da anni mi dispiace che qualcuno non se lo
ricordi quello che veniva detto qui. Noi cioè abbiamo fatto un’operazione: andare
a colpire tutte quelle residenze fittizie che sul nostro territorio ci sono, e sappiamo i
motivi per cui sul nostro territorio ci sono, che hanno portato a far emergere parecchi
evasori e a portare nelle casse dell’amministrazione parecchie risorse. Lo facciamo mi spiace, però è così incrociando tre dati: la residenza dei coniugi; le utenze di
quello specifico appartamento; e guarda un po’, anche quelle del medico curante.
Infatti, se uno ha la residenza a Rosignano, ma il medico curante ce l’ha ad Empoli, è
difficile che stia a Rosignano. Noi, in questo modo, abbiamo scovato parecchi
evasori totali, o parecchi che facevano i furbi. Continueremo: sull’ICI, finché
ovviamente c’era l’ICI, continueremo sull’IMU che dal 2012 è stata introdotta,
quindi partiranno tutti gli avvisi di accertamento sull’IMU; partiremo sulla TARI,
che è ancora più importante dell’IMU. Sulla TARI, infatti, tutte quelle risorse in più
che andremo a scovare con la lotta all’evasione, andranno a ridurre la bolletta per chi
paga regolarmente. Se l’obiettivo è quello della copertura del costo del servizio, il
costo del servizio è quello. Se è spalmato su una platea più ampia vuol dire che chi
paga, paga meno, quindi lo vediamo ancora di più come un elemento di equità.
Abbiamo chiesto ai nostri uffici di attrezzarsi anche tecnicamente, oltre che con i
software, avendo aderito a tutte le convenzioni di ANCI Toscana sulla lotta
all’evasione. Stamattina ho firmato una lettera al luogotenente della Guardia di
Finanza di Castiglioncello, per ulteriormente inasprire i controlli sull’evasione.
Continueremo su questo versante, perché, nel momento in cui in un anno aumenta la
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pressione fiscale, sentiamo tutta nostra la responsabilità anche di andare a scovare
tutti coloro che non pagano, o che fanno i furbi.
Quindi per concludere, da questo punto di vista, al di là della ristrettezza dei tempi
che vi ho cercato di spiegare, o comunque di motivare sul 2014, siamo disponibili dai
primi di settembre, quando la Giunta inizierà a fare questo tipo di lavoro, ad avere
un’interlocuzione continua con i gruppi consiliari e con le Commissioni.
Quel ripensamento a cui facevo riferimento, quella necessità di riformare il nostro
bilancio rispetto a un quadro nazionale, internazionale e locale che si è modificato
rispetto soltanto a pochi mesi fa, ci impone di fare questo percorso. Al di là delle
diversità di vedute, al di là delle schermaglie, al di là delle polemiche, se riusciamo a
fare un’operazione positiva per il nostro territorio, credo che ne beneficino tutti, e
possiamo dire tutti di aver contribuito a questo percorso.
Avrei tante altre cose, soprattutto sul sociale e sulla scuola, ma eventualmente
lascio la parola all’assessore Domenici. Io mi fermerei qui. Grazie.
VALENTINA DOMENICI, Assessore. Io volevo dare brevemente degli
aggiornamenti, che peraltro sono stati già comunicati, tramite mezzo stampa e
tramite la newsletter che è stata attivata pochi giorni dopo il mio insediamento.
Per quanto riguarda il servizio mensa, in realtà esisteva già una comunicazione
dell’assessore Ciaffone alle direzioni didattiche, in cui si diceva che il servizio mensa
non sarebbe iniziato prima di ottobre 2014. La comunicazione ufficiale è stata fatta
prima della fine della scuola, quindi a giugno. L’inizio del servizio della mensa è
previsto dal 2 ottobre.
Su questo io ho informato i genitori che si sono uniti in un Gruppo, e che ricevo
periodicamente. L’ultimo incontro l’ho fatto proprio ieri pomeriggio, confermando la
disponibilità, per il futuro, anche a venire incontro alle richieste dei genitori stessi.
È chiaro che anche da questo punto di vista, la Giunta sta lavorando per una
riorganizzazione e anche un’ottimizzazione delle risorse disponibili. È stato
necessario apportare dei tagli anche nel settore scuola, però io penso che facendo una
riottimizzazione, quindi, andando a vedere come sono fatte le spese nel dettaglio, si
possa garantire il servizio, così com’era negli anni scorsi.
Per quanto riguarda invece il trasporto scolastico, come sapete, quest’anno c’è
stato un problema dovuto al fallimento della ditta Falaschi, che aveva l’appalto dei
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trasporti scolastici. Il curatore fallimentare, tra l’altro, ha comunicato solo di recente
che l’asta dei beni Falaschi è andata deserta, quindi l’Ufficio scuola si è subito
adoperato per predisporre una nuova gara d’appalto. Ci sono già altre ditte locali che
hanno manifestato il loro interessamento, quindi, i tempi dell’inizio del trasporto
scolastico saranno essenzialmente determinati solo dalla burocrazia. Appena uscirà la
gara d’appalto, ci sono poi i tempi tecnici. Con l’ufficio, pensiamo che per la prima
settimana di settembre questo servizio possa essere attivato.
Anche sul trasporto scolastico, stiamo facendo un lavoro di riorganizzazione.
Come sapete, infatti, anche negli altri Comuni il trasporto scolastico è organizzato in
maniera diversa. Si appoggia, per esempio, al CTT, quindi al trasporto pubblico. Da
parte dell’amministrazione comunale, quindi, c’è una grossa attenzione proprio per
cercare di ridurre la spesa e, nello stesso campo, per garantire la qualità del servizio.
Questi sono proprio gli aspetti puntuali su cui erano state fatte delle osservazioni.
Complessivamente, io credo che in generale anche i servizi scolastici richiedano,
come su altri ambiti abbiamo detto, una riorganizzazione proprio nell’ottica di una
ottimizzazione della spesa, essenzialmente mantenendo, questo lo vorrei dire e
confermare, un’attenzione particolare sulla scuola. La scuola è uno dei punti più
importanti per questa Giunta. Tra l’altro, in questo periodo sono stati fatti tutti gli
interventi per permettere l’apertura, il 15 settembre, della scuola di Nibbiaia, Finestra
sul mondo, di cui appunto prima si parlava. Questa scuola aprirà, sono stati già fatti
tutti i lavori ed è in corso ora la pulizia.
Idem per gli spazi della scuola del Gabbro, che torneranno ad essere utilizzabili
dalla scuola elementare del Gabbro. Quindi, mi sembra che nel giro di due mesi
siano stati fatti una serie di interventi, anche in urgenza, però proprio finalizzati a
garantire al meglio l’inizio dell’anno scolastico.
PRESIDENTE. Grazie, assessore, grazie Sindaco.
A questo punto, chiedo chi vuole intervenire per dichiarazione di voto. Prego,
consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione
per parlare anche con lei, riguardo ai soldi dei gruppi, dato che è stato tema
dell’ultima Conferenza dei Capigruppo ed erano stati presi degli impegni. Chiediamo
125
cinque minuti di sospensione su questo.
PRESIDENTE. Consigliere Gherarducci, accolgo la sua richiesta di sospensione,
naturalmente per non più di cinque minuti. Io credo che la discussione che abbiamo
fatto sul tema, sia stata molto esauriente. Per cui, l’atto che lei cita è un documento di
indirizzo che la Presidente insieme alla Vicepresidente del Consiglio ha presentato in
Conferenza dei Capigruppo, che è stato peraltro inviato al Sindaco, al Vicesindaco
Daniele Donati e al Segretario generale. Per cui, sulla questione, ad esempio, che lei
cita, in questo momento, dei soldi a disposizione dei gruppi consiliari, si può
benissimo riparlare anche in un secondo tempo. Peraltro, era stato dato come
impegno, quello di rivedere la cosa.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Il bilancio si vota oggi. Se si devono trovare i
soldi, vanno messi oggi a bilancio, perché fanno parte del bilancio. Tant’è che nel
Regolamento del Consiglio comunale, è scritto che in fase di bilancio la Conferenza
dei Capigruppo dice l’opinione sui fondi a disposizione del Consiglio comunale e dei
gruppi. È per questo che riteniamo di doverne discutere ora.
PRESIDENTE. Consigliere Gherarducci, comprendo il problema, ne abbiamo
parlato anche in maniera molto animosa, in Conferenza dei Capigruppo. Difatti,
questo tema è rientrato all’interno del documento d’indirizzo che è stato, le ripeto,
inviato al Sindaco e al Vicesindaco Donati.
Per fare ciò che lei mi chiede, noi dovremmo presentare un emendamento al
bilancio, cosa che non è possibile, perché gli emendamenti sto parlando del
bilancio devono essere presentati cinque giorni prima del Consiglio comunale.
Quindi rimando all’invito, così come era scritto anche nell’atto d’indirizzo, per
questo tema e anche per altri, vedi l’acquisto dei computer della saletta consiliari ed
altro: la Presidente insieme alla Vicepresidente si riservava di vedere la compatibilità
economica della spesa. Per cui, se lei chiede di sospendere il Consiglio comunale,
accolgo la richiesta di sospensione e le chiedo cortesemente di non superare i cinque
minuti. Però, ciò che lei mi chiede non è al momento fattibile.
Il Consiglio quindi si sospende per cinque minuti.
126
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Si voleva chiedere la disponibilità anche del
Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente per fare questa discussione. (Interruzione
fuori microfono). Sulla questione dei fondi per il Consiglio comunale. (Interruzione
fuori microfono)
PRESIDENTE. Simoncini, io le concedo la parola, però, su questo argomento mi
pare di aver già risposto.
Ritiriamo la sospensione del Consiglio comunale, su proposta del Sindaco.
Cerchiamo però di limitare questo tema. Le ho spiegato che non è possibile
presentare emendamenti al bilancio, in questo momento.
Simoncini, prego, ci faccia capire cosa voleva dire.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente. Noi, fra gli argomenti del bilancio,
trattammo anche la Presidente si ricorda bene la questione riguardante i soldi
per i gruppi consiliari. Se non sbaglio, nella precedente consiliatura erano 7.500 euro:
c’erano trenta consiglieri, erano 250 euro per consigliere.
Ora, fermo restando che anche noi siamo d’accordo a diminuire i costi della
politica, per quel che possiamo, anche se sicuramente i costi andrebbero diminuiti
partendo da Roma, ma questo purtroppo non avviene, fermo restando questo, ora i
consiglieri sono ventiquattro. Abbiamo visto, alla voce di bilancio, che i fondi per i
gruppi consiliari, quindi per i consiglieri, sono 600 nella loro totalità. Quindi, con un
taglio, rispetto ad altri tagli attuati, sempre nell’ordine del 20-30 per cento, di circa il
90-92 per cento (ora non ho fatto il conto preciso). Da 7.500 si va a 600, quindi si
taglia nettamente questo. Facendo così, se mi permettete, si limita ulteriormente
l’attività dei consiglieri comunali, perché quei soldi sono funzionali all’attività di
mandato.
In Commissione o forse in Conferenza dei Capigruppo, non mi ricordo facemmo una proposta. Dicemmo: okay, è giusto tagliare, i consiglieri sono
ventiquattro. Proponemmo 4.800 euro, facemmo proprio una proposta secca, 200
euro a consigliere. Se andiamo a vedere i 7.500 euro, sarebbe stato attuato un taglio
in linea, forse anche qualcosa di più. Ma sinceramente, quanto a dare 600 euro a tutto
il Consiglio comunale, l’elemosina, francamente, non la vogliamo. (Interruzione
fuori microfono) Questo non è stato specificato, prima di tutto. L’assessore Donati è
127
qua…(Interruzione fuori microfono: “Sono sempre meno di 4.800”) Sarebbero stati
sempre meno, però, se qui si vuol far passare noi da tonti (scusate il termine)! Non è
stato specificato, e l’assessore è qua: a noi è stato detto che i 600 euro sono per tutto
l’anno, perché si dicono delle cose e poi, in un altro modo momento, se dicono altre.
Fermo restando questo, è comunque un’elemosina, e si limita l’attività del Consiglio
comunale.
Noi abbiamo chiesto, indipendentemente dalla Presidente che ha detto che gli
emendamenti vanno presentati cinque giorni prima, però ci sembrava o sbaglio? che ci fosse una disponibilità su questo. (Interruzione fuori microfono: “Il
Capogruppo Agostini aveva detto che era d’accordo”). Quindi, rispetto a questo,
vediamo che ad oggi la nostra richiesta non è stata accolta. Sicuramente, almeno da
parte del mio Gruppo, ma penso anche da parte degli altri, se così stanno le cose,
almeno da parte di Rosignano Democratica e Socialista non vogliamo nemmeno
quelle e le tenete lì. Un consigliere comunale deve avere tutti gli strumenti per poter
lavorare, e quello è un altro strumento, è una piccola cifra. Che 4.800 euro, con il
bilancio di milioni di euro del Comune permettetemi non sia possibile
continuare a darli, francamente a me fa ridere. Siccome però noi siamo l’opposizione
strumentale, come qualcuno ha detto, prendiamo atto nuovamente di quello che voi
continuate a fare, dritti. Avete la maggioranza, tranquillamente, andate avanti come
vi pare, non ci ascoltate …
PRESIDENTE. Consigliere Simoncini, per cortesia …
LUCA SIMONCINI. Assolutamente…
PRESIDENTE. Può fare la dichiarazione di voto?
LUCA SIMONCINI. La dichiarazione museo per cosa?
PRESIDENTE. Per le delibere sul bilancio. (Interruzione fuori microfono)
Cinque minuti di sospensione accordati.
(La seduta è sospesa)
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MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Riapriamo la seduta del Consiglio comunale.
Se il consigliere Gherarducci vuole intervenire per tre minuti, è consentito, se
voleva fare un intervento, perché ha chiesto la sospensione del Consiglio comunale.
Dopodiché, passerei alla dichiarazione di voto e poi alla votazione delle delibere.
Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie. Naturalmente, abbiamo discusso di questa
questione, ma non siamo soddisfatti. In Conferenza dei Capigruppo abbiamo
avanzato un ragionamento che non è banale; le tesi che noi portiamo vengono
banalizzate, in maniera anche arrogante da parte di qualcuno. Togliere soldi al
Consiglio comunale significa limitare la libertà di fare politica di quei gruppi più
deboli. È una visione politica, è una cultura politica. Prendiamo atto che la Giunta ha
preso questa decisione nella proposta. È stata data la possibilità a settembre.
Vedremo quale sarà la proposta, da parte del Sindaco e della Giunta sulla questione
dei fondi ai consiglieri e ai gruppi consiliari. Per quanto ci riguarda, se devono essere
600, è meglio eliminare i 600 euro dati al Consiglio comunale e utilizzarli magari nel
sociale per qualcos’altro. Grazie.
PRESIDENTE. La ringrazio, consigliere Gherarducci.
A questo punto, ci sono interventi per dichiarazione di voto? Chi vuole intervenire
per dichiarazione di voto? Prego, consigliere Gherarducci, di nuovo a lei la parola.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Il Consiglio comunale, però,
non è finito, mi pare. Bisognerebbe ascoltare tutti con l’attenzione con cui noi fino ad
ora abbiamo ascoltato: mi sembra il minimo, è un intervento. Se si fa
conversazione…(Interruzione fuori microfono)
Quaggiù non arriva. Dicevo: abbiamo ascoltato molto attentamente quello che il
Sindaco ha detto. È una battuta: meno male che al Governo non c’è Berlusconi,
perché se no…! Io capirei se al Governo ci fosse Berlusconi, oggi, in Italia. Però
Berlusconi è dal 2011 il male assoluto dell’Italia, che non c’è più. È stato detto del
Patto di stabilità. È stato un tema di campagna elettorale, dato che è finita: si è
129
parlato di politica vera, delle questioni che andavano ad incidere sulla politica che
oggi dobbiamo affrontare. È stato detto che il Patto di stabilità è del ’96: bene, è
giusto, è un dato storico, fa parte della storia del nostro Paese. Ma dal ’96 ad oggi,
l’attuale partito che oggi governa, il Partito Democratico prima DS, prima ancora
PDS, poi c’era la Margherita avrebbe avuto molte occasioni, se avesse voluto, per
cambiare il Patto di stabilità. Dal ’96 al 2001, infatti, governava la cosiddetta sinistra:
Prodi, D’Alema e Amato. Dal 2006 al 2008 c’era il secondo Governo Prodi, e dal
2011, anno della caduta di Berlusconi, abbiamo avuto Monti, appoggiato dal Partito
Democratico; e abbiamo avuto Enrico Letta, un autorevole esponente, mi pare, del
Partito Democratico.
Oggi abbiamo Matteo Renzi che mi pare, se non erro, Segretario nazionale del
Partito Democratico. Mi pare che il partito in cui milita il Sindaco e a cui aderisce la
maggioranza abbia avuto, nel corso degli anni, nel nostro Paese, più volte la
possibilità di cambiare questo Patto di stabilità. È inutile stare a lamentarsi negli enti
locali che c’è il Patto di stabilità, se quando siamo al Governo e nelle assemblee
interne ai partiti, nulla si fa per cambiarlo. È inutile. Questa è la vera demagogia,
dato che l’altro giorno si diceva che i grillini son demagoghi. Vero demagogo è chi
dice, ad ogni occasione, che il Patto di stabilità non va bene, ma tutte le volte che c’è
l’occasione, non lo vuole mai cambiare.
Facciamola finita, allora: non parliamo più del Patto di stabilità, perché davvero è
una barzelletta, questa qui.
La Presidente Croce, che ringrazio per i complimenti che m’ha fatto, ha detto che
giustamente il nostro Sindaco non mi ha mica la responsabilità degli anni precedenti.
Ma di questo va dato atto al partito che dagli ultimi vent’anni governa questo
territorio: ha sempre avuto una continuità di linea politica e di gruppo dirigente. Di
questo bisogna dargli atto, e sarebbe bene che il Sindaco si assumesse anche le
responsabilità per quando ha assunto ruoli da dirigente, non da Sindaco, facendo
direzioni in questo territorio. Ricordo: siede in questo Consiglio comunale dal 1995,
è stato assessore in più materie, fra l’altro, cultura e urbanistica; è stato …
PRESIDENTE. Per cortesia, la dichiarazione di voto.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Certo, vado a spiegare …
130
PRESIDENTE. Ci gira parecchio intorno. Comunque, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Assessore in più … Beh, c’è chi ha parlato un’ora.
È stato più volte assessore e segretario del partito dei DS. In campagna elettorale,
dato che noi siamo incapaci, dato che l’opposizione è incapace e non capisce bene,
ne prendo atto , è stato detto delle macchinette dell’acqua pubblica. Ora si viene a
scoprire che oggi le macchinette dell’acqua pubblica non sono più pagate dal
Comune di Rosignano, ma vengono gestite in compartecipazione. Io dico: diciamolo
subito, anche se siamo in campagna elettorale insomma. Vado a concludere,
Presidente, e la ringrazio per la disponibilità e lo spazio che ha dato a me e al mio
Gruppo: sulla questione CROM, perché questo va detto, non peserebbe niente sul
bilancio del Comune di Rosignano. Ma questi 270.000 euro di debito, aiutatemi,
verranno finanziati con il patrimonio proprio della CROM, giusto? Verranno
finanziati con quelli. Il Comune non darà niente per appianare il debito, se non mi
sbaglio, giusto? Il Comune di Rosignano è proprietario di una partecipazione
cospicua delle quote di CROM, giusto? Utilizzando capitale proprio, nel ripianare
270.000 euro, il valore della CROM e non mi pare, dal bilancio, che ci siano fatti
che vadano contro quello che dico io diminuirà il suo valore, come società? Mi
pare di sì, perché il capitale scende quantomeno di 270.000 euro per coprire i debiti.
La partecipazione del Comune di Rosignano, in termini reali, diminuisce, o rimane
quella che aveva all’inizio, quando è stata creta? Il valore della partecipazione i
cittadini l’hanno pagato, anche se non c’è stato un flusso di cassa all’interno delle
casse di CROM per coprire i debiti. È stata CROM che con il capitale versato, anche
dal Comune di Rosignano, ha coperto i debiti? Questi soldi li hanno pagati, i cittadini
di Rosignano, oppure no? Il capitale della CROM chi l’ha versato? Anche il Comune
di Rosignano.
Se questo capitale viene utilizzato per andare a ripianare le perdite che ci sono
state, il capitale che viene utilizzato per andare a coprire le perdite, è una
diminuzione di valore della società o no? Se diminuisce il valore della partecipazione
si produce un danno per la collettività del Comune di Rosignano. Ecco in che termini
i cittadini pagano un’azienda pubblica che va in perdita invece che in attivo.
Comunque, il nostro Gruppo uscirà dall’Aula. Grazie.
131
PRESIDENTE. Non partecipate al voto? Okay, grazie.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Becherini.
ELISA BECHERINI. Grazie, Presidente. Anch’io uscirò dall’Aula, perché non so
come votare, e per due motivi: primo, per le modalità con cui ci è stata data la
documentazione; secondo, perché come cittadina, di votare un bilancio che aumenta
le tasse, sarà populismo, sinceramente non me la sento. Secondo me non è giusto che
siano sempre i soliti a pagare, i cittadini. È l’ora di cambiare il verso, ma veramente.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Becherini. Ci sono altri interventi in dichiarazione di
voto? Simoncini, prego.
LUCA SIMONCINI. Anch’io per i motivi già detti nell’intervento, quindi, per le
modalità che sono state seguite per l’approvazione del bilancio in data odierna, e in
più perché abbiamo già detto che è un bilancio delle tasse, che sicuramente graverà
su tutti i cittadini, chiaramente non ci sentiamo nemmeno di dare il voto contrario.
Quindi, usciamo, in segno di protesta, da quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi, dichiarazioni di voto? Prego, consigliere
Nati.
MARCO NATI. Per quanto riguarda il Gruppo di Forza Italia, anche noi usciamo.
PRESIDENTE. Angeli, prego.
MARIA GRAZIA ANGELI. Considerato il momento di grave difficoltà, anche
per il Comune di Rosignano, in quanto abbiamo rilevato e denunciato, non possiamo
votare questo bilancio, che non fa che aumentare i gravi problemi economici per i
quali la comunità di Rosignano soffre oggi già fortemente, tanto più, con tasse, tasse,
e poi ancora tasse.
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PRESIDENTE. In realtà, si è già espressa la consigliera Becherini, però prego. Su
una questione come il bilancio, prego Serretti.
FRANCESCO SERRETTI. In realtà, come ho già detto, non ce la sentiamo di
votare questo bilancio, nemmeno contro, come ha detto Simoncini, e usciamo in
forma di protesta, chiaramente. Non abbiamo fatto la conta per il numero legale, non
ci importa di questo, non facciamo tanti giochini. È proprio una protesta, si esce per
protesta. Potevamo essere tre, potevamo essere dieci. È per protesta.
PRESIDENTE. Vorrei chiedere di non riprendere. Prego, la parola al consigliere
Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Anch’io esco e non partecipo alla
votazione.
Pur apprezzando la disponibilità dell’assessore Donati e del Sindaco a mettere in
gioco anche la possibilità di creare un bilancio insieme, avrei gradito molto che si
potesse già fare da ora, da subito. Forse si poteva aspettare anche venti giorni per
approvare questo bilancio, dando la possibilità a tutti i consiglieri di poter partecipare
all’elaborazione, con delle proposte, anche per cambiarlo e forse per togliere un po’
di quelle tasse in più che sono state messe. Grazie.
PRESIDENTE. Luca Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Prendo fatto di quello che sta succedendo in Consiglio
comunale, prendo atto dell’abbandono dell’Aula. È un segno di protesta ancora più
eclatante che non un voto contrario o un’astensione. Prendo atto che qualcuno ha
anche detto che non se la sente di aumentare le tasse ai cittadini. Peccato che quando
si fa politica bisogna avere responsabilità di governo e fare anche delle scelte che
non seguono sempre gli umori e il mal di pancia della gente. Ma prendo atto anche di
questo. Questi sono i nostri colleghi del Consiglio comunale delle opposizioni.
Perfetto.
Noi invece ci prendiamo questa responsabilità, ci prendiamo la responsabilità di
guardare in faccia i cittadini e di dire a loro che sì, aumenteremo le tasse, o
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comunque saremo responsabili di un bilancio che purtroppo non porta direttamente la
nostra responsabilità, e lo votiamo; ma ci impegnamo a migliorare la situazione sin
dal prossimo bilancio.
Questo quindi è l’impegno e questo il voto del Gruppo di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Agostini.
A questo punto passerei alla votazione delle delibere, partendo dalla delibera n.
7), “Servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani Approvazione piano economico finanziario”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano. PD, Riformisti. Chi è contrario? Chi
si astiene? Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo ora l’immediata eseguibilità.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo ora alla votazione sulla delibera n. 8) “Approvazione regolamento per
l’applicazione dell’Addizionale Comunale all’Imposta sul Reddito delle Persone
Fisiche e determinazione delle relative aliquote”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità.
Chi è d’accordo?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo adesso alla votazione della delibera n. 9) “Determinazione delle aliquote
I.M.U. e T.A.S.I. per il periodo d’imposta 2014 e approvazione di modifiche ed
integrazioni al regolamento in materia di ‘Imposta Unica Comunale’ parte I.M.U. e
T.A.S.I.”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Votiamo adesso l’immediata eseguibilità della delibera n. 9).
Chi è d’accordo?
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo adesso alla delibera n. 10), “Modifiche ed integrazioni al Regolamento
IUC Titolo IV ‘TARI ed approvazione tariffe rifiuti urbani. Approvazione testo
coordinato regolamento IUC’”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo adesso alla votazione della delibera n. 11) “Approvazione programma
annuale per l’acquisizione di beni e servizi articolo ventinove Toscana n. 38/2007.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità della delibera n. 9).
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo adesso alla votazione della delibera n. 12) “Programma triennale delle
opere pubbliche per il triennio 2014-2015-2016 ed elenco annuale dei lavori per
l’anno 2014 Approvazione”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo adesso l’immediata eseguibilità.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Passiamo adesso all’ultima votazione, punto n. 13) all’ordine del giorno,
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“Approvazione bilancio di previsione 2014-2016 e relativi allegati”.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo l’immediata eseguibilità della delibera n. 13).
Chi è d’accordo?
Il Consiglio approva all’unanimità.
A questo punto, dichiaro sospeso il Consiglio comunale. Ci ritroviamo domani
mattina alle ore 8,30 per terminare i lavori. Grazie. Buonasera a tutti.
(La seduta è sospesa).
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