Portile, dopo 60 anni addio al distributore della “spiaggetta”
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Portile, dopo 60 anni addio al distributore della “spiaggetta”
30 Cronaca GAZZETTA GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012 Portile, dopo 60 anni addio al distributore della “spiaggetta” L’impianto aperto nel ’49 da Zeno Bursi vendeva benzina con misurini dal fusto di 200 litri. Nel ’53 la prima colonnina Sciopero benzinai adesione oltre 50% Aperti i “bianchi” Il primo pieno a una Fiat Giardinetta senza usare più il fusto e i misurini di Saverio Cioce «Quando mio padre Zeno aprì il primo distributore a Portile in tutto il paese c’erano forse cinque macchine. Nel 1949 giravano per le strade una Balilla, una Topolino e una Giardinetta, ma proprio in negli anni dopo la guerra cominciarono a viaggiare anche i primi motorini che facevano il pieno con un quarto di litro». I ricordi di Irma Catellani, 73 anni, sono nitidi. Ieri la storica stazione di servizio nella frazione a sud di Modena ha chiuso definitivamente i battenti e lei, assieme al fratello Gianni di 64 anni e alla sorella Anna, potrà finalmente andare in pensione. Per i suoi clienti, ormai talmente pochi da essere tutti amici, non ci sarà più l’appuntamento quotidiano per le chiacchiere e un caffè. Tutto finito: ora il rifornimento si farà a Castelnuovo Rangone o a S. Maria Mugnano. Tanto per dire fino a sei anni fa non c’era neppure la pompa del gasolio, installata giusto per adempiere agli obblighi di legge. Quanto al distributore automatico, anche questo diventato obbligatorio da pochissimo tempo, niente da fare. Il più antico impianto per la benzina di Modena, ancora in funzione e sempre della stessa famiglia, ha alzato bandiera bianca di fronte alle ultime diavolerie tecnologiche. «Non ci sarà più la “spiaggetta” di Portile - dice con un guizzo divertito negli occhi la signora Irma - Il nostro impianto fu subito ribattezzato così perchè nel ’49 non c’erano gli estintori e le attrezzature antincendio erano fatte da un secchio di sabbia e un secchio d’acqua. In più noi avevamo montato un ombrellone, perché d’estate faceva un caldo cane e si stava dall’alba a notte ad aspettare a fianco della strada che arrivassero i clienti. Così è nata la storia della spiaggetta, che presto diventò un punto di ritrovo; persino le cartoline ci arrivavano con quell’indirizzo. I fratelli Bursi davanti al distributore gestito dalla famiglia dal 1949 Zeno Bursi con la prima colonnina di carburante nel 1953 Ci si trovava insieme per chiacchierare la sera, ognuno si portava le sedie da casa; e magari l’estate ci scappava una fetta di cocomero, un bicchiere di vino fresco persino. L’impianto era tutto lì, un bidone e da 200 litri di benzina, che mio padre teneva riparato nel campanile al che forniva Portile, li aiutò a installare la prima pompa moderna e la benzina cominciò a uscire dalla colonnina. Niente super e verde: un solo tipo per una motorizzazione di massa che allora non si vedeva ancora all’orizzonte. Di qui la scelta del padre di darsi da fare anche piano terra, e una serie di misurini di latta per prendere con la pompa a mano il combustibile e versarli nei contenitori da litro, mezzo litro e un quarto. Si andò avanti così sino al 1953». Il progresso tecnologico arrivò all’improvviso quando la Shell, la compagnia petrolifera come meccanico di biciclette e moto. «Mio padre era sacrestano continua Irma - Ha cominciato a lavorare pochi anni dopo la fine della guerra che s’improvvisò rivenditore di bombole e di carburante. Restammo con la Shell sino agli anni ’90 quando DIPARTIMENTO di ingegneria Il lavoro? Si trova direttamente in facoltà L’esperienza di Luca Bidinelli, da studente a imprenditore. Gli spin-off in tempi di crisi Come mettere a frutto le competenze acquisite durante gli studi di ingegneria? Al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” alcuni giovani laureati hanno creato il loro futuro lavorativo attivando nuove imprese ad alto contenuto tecnologico che valorizzano economicamente la ricerca universitaria. Così compagni di studi che svolgono la tesi nello stesso laboratorio (magari affrontando insieme anche il percorso del dottorato di ricerca) poi si ritrovano soci fondatori di una giovane e dinamica società. «L’idea di poter creare una mia azienda mi ha sempre stimolato ma le difficoltà sono molte e il periodo economico non aiuta», dichiara Luca Bidinelli, ex studente di Ingegneria Elettronica e ora Presidente di uno di questi Spin-off (Rsens srl). «Gli insegnamenti e l’ambiente che ho trovato nel laboratorio OptoLab (www.dii.unimore.it/optolab) dove ho svolto la tesi mi hanno portato naturalmente verso questo percorso e le strutture dipartimentali mi hanno consentito di realizzare questo mio sogno minimizzando i rischi». «Oltre ad agevolazioni pratiche e operative - sottolinea Paolo Levoni, amministratore di Mimesis s.r.l., società specializzata nei settori della termofluidodinamica e dell’energia - essere uno spin-off compor- ta vantaggi a mio avviso ben maggiori: la continua collaborazione con il mondo accademico infatti, che generalmente prosegue anche oltre la fase di incubazione, garantisce un costante aggiornamento tecnico e la possibilità di operare ai massimi livelli dell’ingegneria, sempre al limite tra sapere consolidato e ricerca». «Tra le diverse forme di trasferimento tecnologico - spiega il Prof. Luigi Rovati, delegato del Direttore per il trasferimento tecnologico e i rapporti con il territorio - le società di spin-off rappresentano sicuramente lo strumento più articolato e promettente per creare ricchezza e occupazione nel nostro territorio. Il nostro Dipartimento sta investendo in queste iniziative nella convinzione che la ricerca debba essere valorizzata principalmente sul nostro territorio». I Docenti del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” seguono queste iniziative sin dalle prime fasi embrionali dove le conoscenze acquisite du- L’adesione allo sciopero dei benzinai è stata alta: la Faib Confesercenti, la stima tra il 50 e il 60% degli impianti con punte superiori nella Bassa e a Carpi e inferiori nella Pedemontana, Sassuolo e in montagna. Nessuno ha invece aderito tra i cosiddetti “distributori bianchi”, ovvero quelli consorziati e comunque non appartenenti alle grosse compagnie petrolifere. Idem per i distributori di metano, che hanno un contratto a parte che non rientra tra quelli di comodato per la distribuzione di carburante. A Roma c’erano comunque ieri mattina, nella manifestazione davanti a Montecitorio, una decina di titolari di stazioni di servizio di Modena . Oggi secondo e ultimo giorno di protesta, i benzinai terranno chiusi gli impianti, compresi i self service, e riapriranno domani mattina alle 7. È prevista anche la continuazione dello sciopero anche in autostrada. (s.c.) la rete fu venduta all’Ip». Tanti auguri nell’ultimo giorno e qualche occhio lucido, un pezzo di storia se nè andato per sempre: nessuno ha voluto comprare l’impianto e di sessant’anni di vita e attività operosa rimarranno solo le foto in bianco e nero. rante anni di ricerca vengono affidate alle mani di giovani laureati o dottori di ricerca. Durante la fase di incubazione- che normalmente ha una durata temporale di tre anni il Dipartimento offre spazi attrezzati a diretto contatto con i laboratori di ricerca e fornisce un supporto per la valutazione economica dell’idea imprenditoriale anche grazie ai servizi offerti nell’ambito della sovvenzione Globale Spinner 2013 “Interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica” (programma della Regione Emilia-Romagna). Attualmente il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” sta incubando cinque spin-off: Bisy, Data River, EcoTecnoMat, R&D Cfd, RSens mentre hanno concluso o stanno concludendo questa fase: Astra research, Embit, Nirox, Mimesis e Vision-E.