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Introduzione di Sergio Tazzer in occasione della
presentazione "L'ombra del bosco scarno" di
Massimo Rossi
22 novembre 2012 - Libreria Feltrinelli Treviso
500 anni fa nasceva a Poznan, in Polonia, Rabbi Loew. Studioso del Talmud e di scienze esoteriche,
trasferitosi a Praga è noto per gli studi di filosofia e di mistica ebraica. Ma soprattutto è il creatore
della leggenda del Golem, il gigante d'argilla difensore degli ebrei del ghetto praghese.
Rabbi Loew è quindi se non il fondatore, tra i fondatori del noir psicologico, categoria letteraria
nella quale trova posto il libro di Massimo Rossi.
Non ci sono le stradine del buio ghetto di Praga, ma l'inquietante bosco della Valle di Stille, che il
tedesco significa "sereno". Il contrario della trama del libro, che si svolge in un ambiente montano
di lingua e cultura contadina tedesca. Irgendwo, da qualche parte.
L'inizio è da brivido, con l'automobile di don Basilius che riesce a fatica a districarsi e sfuggire ad
un'aggressione. Fatto insolito nella valle dove da secoli regna la serenità e l'armonia, garantita dalla
tradizione e dalle usanze di una confraternita che se fosse presieduta dal parroco potremmo definire
esoterica, la Comunanza di S. Mathias.
L'incantesimo viene rotto dalla vendita del più bel maso ad un forestiero, uomo del jet set dalle
tendenze sessuali particolari. Inviso ai valligiani non solo per questo motivo, ma soprattutto per
essersi insediato nel "loro" mondo.
In questa rottura della storica quotidianità si inserisce la violenza ad un bambino, perso nel bosco.
Una violenza che scaraventa nella "modernità" quella comunità timorata di Dio e rispettosa delle
leggi e delle tradizioni. L'atmosfera è cupa, quella del sospetto che monta.
In questa condizione di confronti e di scontri di caratteri e di personalità si inserisce una psicologa
che dalla crisi inevitabile conta di trovare anche il bandolo della matassa per risolvere il caso della
violenza al bambino.
La Comunanza si riunisce, vuole trovare chi ha gettato il seme della violenza nella Valle di Stille.
La lettura a questo punto ti cattura e procedi perché sei curioso di vedere come va a finire. Le
sorprese non mancano, man mano che procede lo scavo della verità da parte della psicologa. La
conclusione è sorprendente, e - va da sé - non la dico.
Buona lettura.