Pokemon Go, allarme per la privacy. "Spia tutti i dati dello smartphone"

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Pokemon Go, allarme per la privacy. "Spia tutti i dati dello smartphone"
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Pokemon Go, allarme per la privacy. "Spia tutti i dati
dello smartphone"
In base ai dati di App Annie riportati dal sito TechCrunch, il
gioco è in testa alle classifiche in 60 Paesi del mondo ed è stato
scaricato oltre 100 milioni di volte.
Dall'inizio di luglio
quando è stato
lanciato, Pokémon Go,
il gioco di Niantic Labs
nato sotto l’ombrello di
Google, ha avuto un
successo travolgente
Ma i giocatori, che girano per le città a caccia dei
personaggi virtuali creati dalla Nintendo, distribuiti su Google Maps,
rischiano di trovarsi intrappolati in un sistema capace di
impadronirsi di tutte le informazioni in transito sui loro cellulari.
Anche perché John Hanke, fondatore di Niantic, in passato è
stato coinvolto in uno dei più grandi scandali privacy mai
conosciuto da Google. Un passato che solleva molte domande
sull’uso dei dati raccolti.
Quando si installa il gioco sullo smartphone, l’applicazione
chiede l’accesso alla telecamera in modo da mostrare una realtà
aumentata durante la cattura dei Pokémon e vederli apparire
nell’ambiente reale. Pokémon Go può anche scattare foto e
registrare video. Ma soprattutto l’app deve conoscere la posizione
dell’utente, in modo da poterlo collocare sulla mappa virtuale.
E se un utente preoccupato per la privacy decide di smettere
di giocare e cerca di rimuovere i dati dell’account Pokémon Go, in
realtà le informazioni vengono conservate. Per quanto tempo?
Mistero. Le indicazioni della società non sono chiare, si parla di un
tempo commercialmente ragionevole.
La società viene anche autorizzata ad accedere ai contatti
dell’utente. Per il momento, Niantic non ha alcun motivo per farlo.
Ma la modalità multiplayer, in preparazione, consentirà ai giocatori
di sfidare i propri amici, giustificando questa intrusione nelle
rubriche.
Per giocare, poi, bisogna registrarsi, tramite Google o
Facebook, o creando un account sul Pokémon Trainer Club . Un
ulteriore passo che fornisce le informazioni di base, quali il nome e
l’indirizzo mail dei giocatori. Da parte sua, il famoso Trainer Club
richiede la data di nascita dell’utente. Niantic può anche sapere
quale pagina web un giocatore ha visitato prima di connettersi ai
propri servizi.
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Qualche perplessità su questa invadenza è stata espressa
dall’associazione Electronic Privacy Information Center e dall’
International Journal of Virtual Reality , che sospetta John Hanke di
voler semplicemente raccogliere un’enorme massa di dati sui suoi
utenti per poi condividerli con Google e con altre aziende
interessate.
Un sospetto non banale considerando il passato di Hanke,
che dirigeva la divisione Geo di Google proprio quando il gigante
Usa è stato coinvolto in uno scandalo legato alla raccolta di dati
personali: il caso Wi-Spy.
Quando scoppiò lo scandalo, nel 2010, John Hanke aveva le
mani in pasta in tutto quello che riguarda la geolocalizzazione,
soprattutto Google Maps e Street View. Le autorità tedesche allora
accusarono la Google Street Car di raccogliere una grande
quantità di dati personali attraverso le connessioni Wi-Fi che
incontravano sul loro percorso.
Google ha negato ma poi ha dovuto riconoscere il suo errore,
pagando una grossa multa. John Hanke, che è stato a capo di
quella divisione fino all’anno scorso, ora entra nei nostri cellulari
attraverso Pokémon Go.
Fonte: Quotidiano.net
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