Rassegna Stampa del 16/10/2007 11:09
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AESVI Rassegna Stampa del 16/10/2007 11:09 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE VIDEOGIOCHI 16/10/2007 ItaliaOggi Nintendo Wii, la semplicità premia 4 16/10/2007 TgCom Dall'ippoterapia ai videogame 5 15/10/2007 Corriere dello Sport Centomila magliette all'anno, sponsor per 6 milioni 7 VIDEOGIOCHI 3 articoli 16/10/2007 ItaliaOggi Pag. 26 NUMERO 245 Raggiunto un target trasversale grazie alla facilità di gioco Nintendo Wii, la semplicità premia La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Alla casa giapponese il riconoscimento di Advertising Age per la migliore campagna marketing. Giovanni Galli Nintendo con la consolle Wii ha rivoluzionato il mercato dei videogame come Apple ha fatto con iPod nel mondo della musica. È questa, in sintesi, la motivazione che ha permesso alla multinazionale giapponese dei videogiochi di aggiudicarsi il premio come miglior marketer dell'anno assegnato da Advertising Age, il sito a stelle e strisce specializzato in pubblicità, media e, appunto, marketing. Il successo di Nintendo Wii, che fino ad agosto ha venduto oltre 403 mila consolle, contro le 276 mila della rivale Xbox (Microsoft) e le 130 mila di Playstation3 (Sony), va ricercato nella tecnologia applicata ai videogiochi, che di fatto ha allargato l'interesse a una fascia di utenti che arriva a comprendere tutta la famiglia. Giocare è diventato più semplice e intuitivo: tutto il corpo è coinvolto, grazie a un joypad che traduce sullo schermo i movimenti della persona. Una semplicità che ha contagiato ben più persone della tradizionale fascia di uomini dai 18 ai 34 anni. Insomma, anche le donne, ma non solo, sono state attratte dal nuovo modo di intendere il gioco. Un esempio concreto: per giocare a tennis o a golf con Wii, bisogna mimare i gesti dello sport che si sta praticando, e non più essere svelti con i tasti di un joystick. A contribuire al successo di Wii, tuttavia, è stata anche la campagna marketing che ha accompagnato il suo lancio, nel novembre dell'anno scorso. All'epoca, Nintendo ha messo a punto un piano da 200 milioni di dollari (140,62 milioni di euro) e ha cominciato a sviluppare i giochi con quasi un anno di anticipo sul lancio. VIDEOGIOCHI 4 16/10/2007 TgCom Sito Web Dall'ippoterapia ai videogame La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Uomo e cavallo, la strana coppia Dal cavallo bianco del principe azzurro, ai prodi destrieri dei cavalieri, passando per creature mitiche come Pegaso, il cavallo alato, l'unicorno o i cavalli di indiani e cowboy, al galoppo tra canyon e cactus... Tra gli animali "amici" dell'uomo, quelli che, da sempre, hanno incarnato valori positivi e magici, accompagnandolo nella sua evoluzione, nella sua crescita e interagendo con esso, certo il cavallo si colloca ai primi posti. Per psicologi, sociologi ed etologi sono questi gli animali che maggiormente possono influire positivamente su una corretta crescita dei bambini, sia dal punto di vista fisico, che psicologico, e sugli adulti, grazie al loro utilizzo nella riabilitazione fisica e psichica. Tra i vantaggi dell'avere a che fare con questi nobili e bellissimi animali ci sono lo stimolo alla socializzazione, l'apprendimento di tecniche e modi per affrontare e gestire gli imprevisti, l'acquisizione di sicurezza e autostima, così come emerge da uno studio promosso da Ubisoft, in occasione del lancio in Italia del videogioco Horsez, dedicato ai cavalli, l'ultimo nato della serie Petz, i videogiochi dove bisogna prendersi cura del proprio cucciolo virtuale, che nel mondo hanno conquistato il cuore di quasi 4 milioni di persone. Assiduo cavaliere, Goethe, riconobbe il valore salutare delle oscillazioni che il corpo compie seguendo i movimenti del cavallo, la benefica distensione della colonna vertebrale e la sollecitazione, delicata e costante, data alla circolazione del sangue e nel suo studio di Weimar il poeta utilizzava una sedia per lo scrittoio simile ad una sella per cavallo. Ma l'utilizzo del cavallo in riabilitazione come "mezzo terapeutico per mantenersi in buona salute" era già noto nell'antichità. Si sono trovate tracce di un primo testo di pedagogia con uso generale della disciplina equestre redatto da alcuni maestri ittiti (2000 a.c. circa). Nel rinascimento, documenti a partire dal XVI secolo, testimoniano lo sviluppo di tale pratica terapeutica, mentre nel XVII secolo veniva consigliata per tubercolosi e coliche biliari. Nel XVIII secolo vengono approfonditi gli aspetti positivi di questa tecnica su ipocondriaci e isterici dal medico personale di Maria Teresa d'Austria, appartenente alla prima scuola di medicina di Vienna. Studi ed approfondimenti vengono condotti dall' Abate di Saint Pierre che, nel 1734, inventò una "sedia vibrante", ricordata anche da Voltaire, da usare quando il tempo era inclemente e non si poteva cavalcare all'aperto. Altre "macchine equestri" vengono inventate durante lo stesso periodo dimostrando come il problema del movimento e degli esercizi fisici fosse particolarmente sentito dai medici di quel tempo. In Italia troviamo i primi interessi nel XVII secolo, da parte di Giuseppe Benvenuti, medico alle terme dei Bagni di Lucca, che scrisse le "Riflessioni sopra gli effetti del moto a cavallo" in cui sostiene l'efficacia terapeutica dell'equitazione. Il rapporto uomo-cavallo affonda le sue radici nella storia, in quella reale e in quella fantastica: "rispetto agli altri animali da compagnia", dice l'etologo Giorgio Celli, "appartiene all'immaginario e alla fantasia di tutti, e soprattutto dei bambini". Questa sua dimensione aiuta a sviluppare la fantasia, cosa di cui i bambini di oggi, bombardati quotidianamente da massicce dosi di realtà, hanno assolutamente bisogno. La fantasia e la scoperta del mistero e della sfera fantastica rappresentano un elemento molto importante per tutta la fase della crescita, ma anche per l'età adulta. VIDEOGIOCHI 5 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 16/10/2007 TgCom Sito Web Che gli animali svolgano una funzione importantissima per la crescita dei bambini è ormai assodato, ma raramente si pensa a un cavallo, eppure per gli esperti sono proprio questi animali giganteschi ad avere un effetto enormemente positivo sullo sviluppo. Per sei su dieci infatti, al di là delle valenze terapeutiche (la pet-therapy è nata proprio con l'ippoterapia), i cavalli sono tra gli animali più "educativi" e "formativi" per i bambini, anche grazie al legame istintivo che si crea con essi. Fondamentale però che l'approccio venga seguito da esperti e che i bambini arrivino preparati, sapendo come comportarsi e come prendersi cura dei cavalli. Ma quali sono gli aspetti della crescita su cui i cavalli hanno maggiore influenza? La capacità di lavorare in gruppo, così come la logica del branco che caratterizza i cavalli ha influssi positivi sui bambini, stimolando la socializzazione. Non solo, l'interazione con un cavallo insegna nel modo più corretto e non ansiogeno, ad affrontare gli imprevisti, ma anche a sviluppare attenzione e concentrazione, elementi necessari quando si monta un cavallo, ma anche quando ci si prende cura di esso. Il rapporto con il cavallo e il guidarlo, sono poi un ottimo modo per sviluppare tra giovani e giovanissimi sicurezza e autostima. "Salire su un cavallo, per un bambino significa vedere le cose dall'alto, in modo diverso da quello cui sono abituati, poter osservare il mondo da una prospettiva diversa, elemento importante per stimolare la crescita", dice la psicologa e psicoterapeuta Vera Slepoj. "Non solo, il legame e il dialogo con un essere che per il bambino rappresenta un simbolo di potenza, aiuta a capire che essere più forti non vuol dire prevaricare, ma può significare mettere tale forza a disposizione degli altri per costruire qualcosa insieme". Per quanto riguarda invece la riabilitazione equestre vera e propria o ippoterapia moltissimi i benefici psico-motori, che i movimenti del cavallo, hanno sull'uomo. - Nella loro configurazione tridimensionale al passo, corrispondono strettamente al moto deambulatorio umano; - facilitano, con il loro ritmo, i movimenti simmetrici del capo, del tronco e delle estremità del cavaliere; - normalizzano il tono muscolare ed esercitano un'influenza terapeutica sullo sviluppo del controllo posturale dinamico in posizione seduta, modificando continuamente l'equilibrio del soggetto in groppa e sollecitando, quindi, le sue reazioni di raddrizzamento e di equilibrio. - determinano una stimolazione costante dei sistemi vestibolare e propriocettivo del cavaliere, rinforzando il raggiungimento ed il mantenimento della postura corretta. Contemporaneamente, l'input sensoriale dovuto al corpo caldo dell'animale, la pressione sulle giunture delle pelvi e della colonna vertebrale e le modificazioni nel tempo e nello spazio, costituiscono gli elementi di una normale, intensa stimolazione senso-motoria. Non sono da tralasciare poi i vantaggi in termini psicologici: l'acquisizione dello schema corporeo e della conoscenza di sé; l'acquisizione spazio-temporale e della lateralizzazione; la possibilità di variare continuamente i riferimenti tra sé, l'animale, l'operatore e l'ambiente circostante, con tutte le relative applicazioni affettive e relazionali. VIDEOGIOCHI 6 15/10/2007 Corriere dello Sport Pag. 04 ED. NAZIONALE Centomila magliette all'anno, sponsor per 6 milioni La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dall'abbigliamento ai videogiochi , Alex tira in tutti i settori E al suo sito arrivano 800 e-mail al giorno L'AZIENDA DEL PIERO TORINO - Un esempio di testimonial come entità multi-testuale: così viene definito Alessandro Del Piero da chi vive il mercato delle sponsorizzazioni in prima persona. In pratica: il capitano della Juventus viene percepito dall'utenza non solo come avversario e giocatore della squadra più famosa d'Italia, ma anche (soprattutto, anzi) come personaggio globale in grado di piacere a tifosi di varie squadre e a chi il calcio lo vive con relativa passione. Capitano della Juve, sponsorizzata Nike, indossando scarpe Adidas: non è un miracolo, ma la conferma della trasversalità del personaggio. Che piace quasi a tutti, che è passato indenne tra mille avventure e qualche sventura, che è stato dato per finito mille volte riuscendo finora sempre a riemergere. Uomo immagine della Juventus al punto da essere lanciato all'inseguimento di Scirea per diventare il leader 'tutti tempi' nelle presenze della società di corso Galileo Ferrarsi, uomo buono per aziende di vari settori. Fotogenico, telegenico e dotato della giusta capacità di improvvisazione e delle necessaria faccia tosta per finire in tv e presentare una puntata de Le Iene, per esempio: facendo sorridere gli altri per quanto letto sul copione e sorridendo lui stesso di eventuali gaffe commesse in prima persona. Da qualche mese, la gestione del « personaggio Del Piero » non è più di esclusiva competenza dei fratelli di origine giapponese Mario e Zenjiro Miyakawa: a loro è subentrata«Edge» (dal nome di uno dei componenti degli U2, suo gruppo musicale preferito), società che ha nel fratello maggiore Stefano l'amministratore delegato e in Paola Neirotti la prima assistente: «Nel recente passato avevamo deciso di affidarci a specialisti unici ( la Compact, per l'appunto, società di proprietà dei Miyakawa, ndr) per spenderci sul mercato nel migliore dei modi - ha spiegato Stefano a fine agosto - Da ora in avanti vorremmo rivolgerci a una platea diversa e magari ancor più differenziata. A seconda del settore di riferimento, sceglieremo di volta in volta dei consulenti che possano garantirci il miglior risultato » . Il personaggio piace ed è sempre piaciuto. La resa è stata elevatissima se si pensa che nell'anno post-Mondiale agenzie specializzate hanno calcolato che Del Piero abbia portato a casa di soli sponsor una cifra oscillante tra i 4 e i 6 milioni. L'immagine del numero dieci è risultata legata ad Adidas, Bliss ( marca di gioielli: nella campagna pubblicitaria è comparsa anche la moglie Sonia, ora in dolce attesa), Burgman ( maxi scooter della Suzuki), EA Sport (brand specializzato nella realizzazione di videogames: Del Piero è comparso sulle copertine dei videogiochi FIFA 2004 e FIFA World Cup Germany 2006), Microsoft, Banca Popolare Italiana, Caffè Mauro e naturalmente le Acque Uliveto e Rocchetta con i loro divertenti spot in compagnia della Chiabotto. E in passato non sono mancati altri marchi prestigiosi e danarosi come Sky Perfect (circuito televisivo giapponese), Ibm, Extrajoss (bevanda), Revell (giocattoli) e Pringles (patatine). L'azienda Del Piero tira, insomma. E i tifosi bianconeri continuano a comprare circa 100.00 magliette all'anno del loro idolo, spendono dieci euro per dotarsi del copri-anello di spugna griffato, spediscono 7- 800 mail al giorno al suo sito Internet, coprendolo di passione pur non potendo garantirgli un posto da titolare. Domenico Latagliata/ass In alto Alessandro Del Piero con il fratello manager Stefano. In basso, in posa per il calendario 2001 di Donna Moderna VIDEOGIOCHI 7