VERONA in 1 giorno

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VERONA in 1 giorno
E che dire dell’Anfiteatro Romano, l’Arena di
Verona? Simbolo internazionale della città,
l’Arena venne edificata nella prima metà del
primo secolo, fuori dalle mura dell’urbe. Gallieno
la incluse nel 265. In origine l’Arena aveva due
recinzioni e la più esterna ed alta poi cadde. Se
ne salvò solo un breve tratto oggi detto “ala”.
Quella più interna invece rimase integra ed è
visibile ancor oggi con due ordini di 72 arcate
costituite da massi di pietra bianca e rosa di
Verona e sovrastate da fasce di sasso e
mattone.
VERONA in 1 giorno
domenica 27 settembre 2015
COSA VEDERE A VERONA:
Immaginiamo innanzitutto la partenza del nostro
itinerario dal Corso Porta Nuova per raggiungere
Piazza Bra, la più grande piazza di Verona ove è
ubicata la celebre Arena.
COSA VEDERE IN PIAZZA BRA
Piazza Bra è uno dei capolavori urbanistici più
imponenti di Verona. Ciò che suscita la piazza è
un sentimento di grandiosità sconfinata. E’ una
piazza luminosa, forse una delle più luminose
piazze d’Italia ed è verde. La forma della piazza
si è creata in circa due millenni di storia. Le
arcate maestose dell’Arena ci rimandano alla
Roma dell’Impero, i portoni della Bra e la torre
pentagona risalgono al periodo travagliatissimo
del Medioevo veronese.
Il palazzo della Gran Guardia invece ci riporta al
Rinascimento
di
ispirazione
sanmicheliana
(Domenico Curtoni) ed il Palazzo Barbieri al
neoclassicismo.
Attraversiamo la piazza passando accanto alla
fontana centrale ed ai monumenti ai Caduti per
la libertà ed a Vittorio Emanuele II, l’uno del
Salazzari, l’altro del Borghi. Oltre i portoni delle
Bra’ a sinistra venendo da Corso Porta Nuova
interessante da vedere il Museo Lapidario di
Verona. La piazza è una vera e propria rassegna
enciclopedica di stili tra loro in felice armonia. Il
Liston è una delle caffetterie storiche della città
ed è il locale più amato dai veronesi, un luogo di
incontro e passeggio, pullulante di gente fino ad
oltre la mezzanotte come faceva notare già
Goethe nel 1786…!
Durante il periodo imperiale l’arena fu eletta
sede di giochi gladiatori; durante le invasioni
barbariche l’anfiteatro andò in deperimento ma
conservò fino al decimo secolo la sua cinta più
esterna. Nel corso del dodicesimo secolo la cinta
esterna cadde a causa di un terremoto e di altre
calamità. Molti blocchi in marmo furono utilizzati
per costruire altri edifici pubblici e solo verso la
fine del sedicesimo secolo la signoria veneta,
preoccupata per il cedimento di 4 delle arcate
interne (immediatamente riedificate ed oggi
riconoscibili per il loro colore leggermente più
chiaro) iniziò una serie continua di preziosi e
massicci interventi di restauro anche delle
gradinate della cavea. L’interno dell’Arena di
oggi, a forma ellittica, pare essere leggermente
più piccolo dell’originale. Nei secoli l’Arena funse
da sede di lotte giudiziarie, tornei di tipo
cavalleresco, caccie al toro, fiere di svariato
genere, feste e spettacoli di commedianti
dell’arte. Nell’ottocento Bartolomeo Giuliari e
Antonio Pompei ne caldeggiarono vivamente la
conservazione e dal 1913 ad oggi l’arena, come
è noto, è sede sublime della nostra stagione
lirica o festival estivo areniano oltre che sede di
concerti di musica leggera, rock e pop.
Da Piazza Bra potete accedere alla Via Mazzini,
la via dello shopping di Verona.
DA PIAZZA BRA A CASTELVECCHIO
Uno dei monumenti più prestigiosi da vedere a
Verona
è
senza
dubbio
Castelvecchio
raggiungibile da Piazza Bra percorrendo Via
Roma, una via piena di negozi, librerie, caffè e
gelaterie.
Ma
che
cosa
caratterizza
Castelvecchio?
Collocato sulla prima ansa del fiume Adige, con
le sue torri quadre e le mura merlate di rosso
mattone
inverdito
dall’edera
rampicante,
Castelvecchio fu fatto edificare inizialmente, per
paura ma anche per ambizione, dai signori di
Verona, i Della Scala o Scaligeri, nella fattispecie
da Cangrande II Della Scala inizialmente e poi
da Cansignorio nella metà del quattordicesimo
secolo, fatta eccezione per il mastio ed il ponte
che attraversa l’Adige che invece si attribuiscono
a disegno di G.Bevilacqua (1376).
Proseguendo oltre l’Arco dei Gavi ed al termine
del Corso Cavour giungiamo alla Porta dei
Borsari, porta romana eretta alla fine del primo
secolo circa, restaurata da Gallieno. Indicava il
termine del decumano massimo. Qui stavano i
“borsari” del vescovo ad intascare i dazi delle
merci. Oggi sapientemente restaurata ci conduce
Il castello-fortezza in origine si chiamava di
attraverso le due arcate a Piazza Erbe.
S.Martino poiché sorgeva sulle rovine di una
piccola chiesa, S.Martino in Acquario. Prese il
nome di Castelvecchio nel periodo in cui
Galeazzo Visconti fece edificare il castello nuovo
di S.Felice.
PIAZZA ERBE, PIAZZA DEI SIGNORI E
CORTILE DEL PALAZZO DEL COMUNE
Durante la dominazione della Serenissima il
castello languì e fu utilizzato come arsenale,
caserma e carcere e comunque fu adibito ad uso
militare.
Subì
ingenti
danni
nell’epoca
Napoleonica con abbattimento dei merli,
diminuzione dell’altezza delle torri e chiusura
delle suggestive feritoie. Antonio Avena negli
Tra le tante attrazioni di Verona ormai note
queste tre piazze sono da vedere come veri e
propri gioielli architettonici.
Dalla Porta Borsari si raggiunge Piazza Erbe
percorrendo Corso Porta Borsari.
Piazza Erbe, un tempo mercato delle verdure
(erbe), in realtà, oggi vi si vende un po’ di tutto:
souvenir, polli arrosto, caldarroste, snack,
oggettistica, frutta e verdura. Ciò che ammalia è
il rumore, il via vai, il chiacchiericcio, la vita della
anni 20 del novecento iniziò a riprendersi cura
della sagoma ormai avvilita del castello.
Poi venne la seconda guerra mondiale che
distrusse l’ala destra, la sua sala della musica e i
pregevoli affreschi di scuola veronese e fu solo
nel dopoguerra che un restauro attento al
rispristino della originaria struttura permise il
gente che se la gode questa piazza, veronesi e
stranieri.
A destra la “Domus Mercatorum”, tutta mattone,
voluta da Alberto I Della Scala come sede per le
corporazioni mercantili, a sinistra le case dei
Mazzanti con tracce di affreschi del Caroto e del
Giolfino. Palazzo Maffei la illumina di splendore
consolidamento ed il successivo miglioramento
delle condizioni del castello. Durante questi
“lavori” vennero in luce anche i resti della antica
chiesetta di S.Martino. Oggi ospita il Museo
Municipale e una magnifica biblioteca storica da
consultare. Come un arco di congiunzione per la
comunicazione e la fuga a nord gli Scaligero
edificarono
il
Ponte
Scaligero
che
da
Castelvecchio conduce all’Arsenale. Il ponte ci
regala una delle più suggestive visioni di Verona.
barocco. A lui si affianca la torre del Gardello con
il più antico orologio di Verona. Al centro un
tabernacolo gotico, la fontana di Madonna
Verona, un mix di elementi romani e medievali,
una colonnina che regge il Leone di S.Marco che
fu abbattuto dai francesi. Quello che vedete ora
e ricollocato nell’ottocento è opera scolpita da
Cesare Poli.
Da Piazza Erbe passando sotto un’arcata che
sospende sulla vostra testa una “costola di
antico elefante preistorico” passate a Piazza dei
Signori al centro della quale troneggia la statua
di Dante. Piazza dei Signori è una piazza molto
nobile. La piazza è un vero e proprio rettangolo
cinto di palazzi uniti tra loro da arcate sulle quali
son poste le sculture di alcuni dei più illustri
personaggi della storia di Verona. Al centro della
piazza e opera di Ugo Zannoni (1865) è la statua
di Dante, il “ghibellin fuggiasco” che ebbe qui a
Verona la sua dimora ospite di Bartolomeo I
Dal ponte è splendida la vista della chiesa di San
Giorgio.
PORTA DEI BORSARI ED ARCO DEI
GAVI: VERONA ROMANA
Lasciamo Castelvecchio ed avviandoci verso
Corso Cavour (uscendo a destra) ecco l’Arco dei
Gavi, insigne testimonianza della Verona
romana. L’Arco fu fatto erigere dalla famiglia
veronese dei Gavi nella seconda metà del primo
secolo su disegno di Vitruvio. L’Arco in origine
non si trovava dove è ora ma di fronte
all’accesso al ponte scaligero. Devastato dai
francesi nel diciottesimo secolo fu ricomposto
nell’attuale posizione utilizzando il materiale di
recupero originario.
della Scala. Su lato lungo della piazza in
sequenza: palazzo del Comune in parte
romanico ed in parte rinascimentale, il palazzo
scaligero del Capitano o dei Tribunali con
torrione. Sul lato opposto: Loggia del Consiglio e
loggia di Fra’ Giocondo, parti più rinascimentali
della città. Da qui si gode una bella prospettiva
della Torre dei Lamberti. I due lati corti della
piazza ospitano a sud il Palazzo dei Giudici e a
nord il Palazzo degli Scaligeri risalente al
tredicesimo secolo con portale del Sanmicheli.
Molto interessanti le iscrizioni che stupirono
anche Montaigne…Sono poste sopra le buche in
cui andavano infilate le denunce segrete contro
usurai, contrabbandieri di seta e polveri, vietate
dalla legge…La Signoria di Venezia era sempre in
(vedi stemma sulla serraglia dell’arco del cortile)
fu fino ad un secolo fa ostello per foresti.
allerta.
Dalla Piazza dei Signori si passa al cortile del
palazzo Comunale. Si rimane senza fiato non
appena si scorge la scala gotica della “Ragione”,
quindicesimo secolo, lenta, marmorea e solenne
ad intercalare la successione di arcate
romaniche.
si trova nei sotterranei di un antico chiostro di
un convento di frati Cappuccini. Le spoglie di
Giulietta qui non giacquero mai, nonostante la
leggenda dica l’esatto contrario.
Da qui, se non soffrite di vertigini ed avete
abbastanza fiato, potete salire sulla Torre dei
Lamberti con vista mozzafiato su tutta Verona.
Consiglio: informatevi sull’orario esatto in cui
suonano le campane.
LE ARCHE SCALIGERE
Tra le tante cose da vedere a Verona le Arche
Scaligere sono uno dei monumenti più
prestigiosi. Dotate di una particolare magia,
erano le tombe dei Della Scala, signori di Verona
dal 1260 al 1387. Abbiamo l’arca di Mastino,
l’arca di Cansignorio e il sarcofago di
Bartolomeo. Fuori dalla recinzione possiamo
vedere innalzarsi l’arca di Cangrande I: si
distingue per maestria e arte nella statua
equestre di Cangrande condottiero il cui originale
si trova a Castelvecchio. Accanto alle Arche la
chiesetta di Santa Maria Antica , romanica, era
la cappella dei Della Scala, cappella gentilizia.
Accanto alle Arche, la casa di Romeo Montecchi,
in via Arche Scaligere n. 4-2, edificio merlato
trecentesco, purtroppo non visitabile perché
abitato.
VIA CAPPELLO E LA CASA DI GIULIETTA
Lasciamo la casa di Romeo alla nostra sinistra,
giungiamo in Piazza Viviani, ex piazza delle
Poste, costeggiamo il Teatro Nuovo dopo il quale
imboccheremo una stradina a destra che ci
conduce a Via Cappello. Esattamente a metà di
essa ecco l’entrata della casa di Giulietta eroina
leggendaria della tragedia shakespeariana, meta
di migliaia di turisti da tutto il mondo. All’interno
del cortiletto intimo e raccolto, il leggendario
balcone, oggi anche sede di molte cerimonie
simboliche di nozze e la statua di Giulietta.
In via Cappello, questo bellissimo edificio
scaligero di antica proprietà dei Dal Cappello
LA TOMBA DI GIULIETTA
Un monumento da vedere perché suggella tutto
l’itinerario shakespeariano a Verona. La tomba di
Giulietta è un sarcofago che risale al 1200 circa;
Risalendo verso l’esterno potrete visitare la
cappella barocca della ex chiesa di S.Francesco
al Corso con tele di alcuni validi pittori del sei e
settecento veronese come il Cignaroli e il Turchi.
CHIESA DI SANTA ANASTASIA
La chiesa di Santa Anastasia è una delle più
interessanti di Verona e si trova ad un passo da
Piazza dei Signori in fondo al Corso Santa
Anastasia. La prima absidale a sinistra, la
cappella Cavalli , è da vedere; conserva una
delle due opere in pittura di Altichiero rimaste a
Verona, che era la sua città di origine. L’affresco
è parzialmente coperto dalla tomba di Federico
Cavalli che presente nella lunetta un bellissimo
affresco di Martino da Verona.
L’opera di Altichiero che potete vedere affrescata
è un’opera matura e risale alla fine del 1300
circa. Nell’opera l’autore immagina che alcuni
membri della famiglia cavalli all’interno di un
tempio gotico, vengano raccomandati alla
Vergine dai Santi Giorgio, Martino e Jacopo.
Sotto
l’affresco
ammirate
una
Vergine
trecentesca fra quattro Santi. La seconda
absidale a sinistra è cappella Pellegrini. Il
soprarco esterno è affrescato dal Pisanello ed
illustra le gesta di S.Giorgio. All’interno della
cappella un gruppo di rilievi di Michele da
Firenze, in terracotta ed ispirati a scene della
vità di Gesù.
IL DUOMO
La Cattedrale di Verona, il Duomo, si trova a due
passi da Santa Anastasia. Lo si raggiunge
lasciandosela a destra e proseguendo verso via
Massalongo, attraversandola e poi proseguendo
dritto lungo le viuzze del centro storico. Il
Duomo è di una bellezza che lascia senza fiato.
E’ romanico e sorge sui resti di precedenti
templi. E’ stato rimaneggiato in epoca gotica e
poi rinascimentale. Ciò che colpisce l’occhio del
visitatore è il protiro di Maestro Nicolao (1139)
lo stesso che scolpì anche quello di San Zeno.
Spiccano le scene di caccia e le figure dei profeti.
Il complesso absidale del Duomo è una delle più
pure e perfette creazioni del romanico veronese.
Il campanile, rimasto incompiuto, è romanico
nella parte più bassa, sammicheliano in quella
intermedia e del Fagiuoli in quella superiore.
(1926)
Fra le opere d’arte più prestigiose che potrete
vedere all’interno della Cattedrale di Verona vi
ricordiamo i dipinti del Cignaroli, di Morone, del
Falconetto e del Brusasorzi.
Nella prima cappella della navata di sinistra
merita una particolare nota la Assunta di Tiziano
dipinta tra il 1535 ed il 1540. Da non perdere il
Chiostro del Duomo e la annessa Biblioteca
Capitolare.
LA CHIESA DI SAN ZENO O BASILICA
DI SAN ZENO MAGGIORE
sculture ed il magnifico filare di cipressi che
conduce alla collinetta.
PONTE PIETRA E TEATRO ROMANO
Ponte Pietra sorge nel punto in cui il fiume Adige
disegna una strettoia tra le case della città. E’
l’unico ponte romano rimasto in piedi poiché
l’altro il Ponte Postumius fu divelto nel sesto
secolo da una forte piena dell’Adige. Risale ad un
periodo appena antecedente l’età augustea ed è
costituito da 5 arcate di cui quelle attigue alla
riva sinistra sono romane, quelle di mezzo sono
state rifatte nel cinquecento e quelle attigue alla
riva destra sono in parte scaligere. Il ponte fu
quasi completamente distrutto durante la
seconda guerra ma fu sapientemente riedificato
utilizzando il materiale di origine. Dal Ponte
Pietra si gode una bellissima vista del Teatro
Romano e di Castel San Pietro.
San Zeno è una delle più belle chiese da vedere
a Verona, con la sua piazza ampia e ridente,
attorniata di buoni ristoranti e sede anche di un
ricco mercatino locale. E’ uno dei migliori esempi
di architettura romanica italiana anche se a
Goethe non piaceva molto…Lui era più attratto
da
bellezze
classiche
e
neo
classiche
Il Teatro Romano è un’altra delle più belle
costruzioni romane da vedere Verona. Un
capolavoro sia urbanistico che paesistico. I suoi
gradoni sorgono sulle prime balze del colle di
San Pietro. Lo domina la facciata della chiesina
dei Santi Siro e Libera e le mura del convento di
San Girolamo sullo sfondo. Il teatro, risalente al
(Winckelmann) e da Palladio tanto ammirato in
quel di Vicenza e Venezia.
primo secolo, nel corso dei secoli subì mille
disavventure: fu letteralmente soffocato dai
detriti e dalle costruzioni che nel tempo lo
mascherarono
al
punto
da
renderlo
irriconoscibile. Nel secolo scorso finalmente
Andrea Monga e suo figlio iniziarono un’
amorevole opera di recupero liberandolo da
molte delle costruzioni che lo avevano inglobato
nei secoli. Oggi il teatro ospita l’estate teatrale
veronese, una rassegna di teatro, musica e ballo
apprezzatissima da veronesi e turisti. Ricordo
con gioia il cartellone dell’estate 1989, a cui
partecipai entusiasta: prevedeva 42 serate di
prosa (Moliere, Goldoni, Shakespeare) e
spettacoli di danza, jazz e concerti d’autore. Per
consultare il programma odierno basta andare
sul sito di Estate Teatrale Veronese.
Le formelle di bronzo del portale sono una vera
meraviglia.
Illustrano
anch’esse
vicende
testamentarie, scene dell’apostolato del santo,
figure allegoriche e bibliche. 48 Sono le formelle
maggiori e 25 le minori. Sono opere risalenti
all’undicesimo e dodicesimo secolo e si
attribuiscono a tre artisti veronesi diversi, di cui
il terzo viene generalmente ritenuto meno
geniale dei primi due.
Il portale ed il protiro della chiesa di San Zeno
raccontano i primordi della scultura nazionale
con accenti ancora fortemente barbarici.
GIARDINO GIUSTI
Il Giardino Giusti è uno dei più belli d’Italia ed
abbellisce il palazzo Giusti. All’origine fu
Dal Teatro Romano con un ascensore potete
salire al convento di San Gerolamo. Interessante
progettato come giardino all’italiana e poi fu
trasformato in un giardino all’inglese, cioè più
paesistico che architettonico.
il Museo archeologico del teatro che custodisce
importanti e rari reperti di epoca romana
provenienti da Verona e zone limitrofe. Il Teatro
Romano è uno dei più importanti luoghi comuni
della produzione culturale veronese insieme
all’anfiteatro romano e a Castelvecchio.
Tra i suoi visitatori più illustri Goethe, Scipione
Maffei, Joseph Addison e André Suares che ne
elogiarono l’aspetto scenografico, le lapidi e le
VERONA in 1 giorno