LA STORIA | Due secoli di Molinari
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LA STORIA | Due secoli di Molinari
Ritratti d’impresa | Caffè Molinari Giuseppe Molinari ha portato le sue competenze di ingegnere nella più antica torrefazione di Modena Il gusto della TAZZINA Giuseppe Molinari all'interno della torrefazione. È alla guida dell'azienda di famiglia insieme al padre Alberto e allo zio Emilio Nello stabilimento di via Francia le innovazioni tecnologiche brevettate sono al servizio della tradizione. Per offrire ai clienti nel mondo le diverse miscele di caffè della famiglia Molinari. Che da sei generazioni è nell’alimentare e dal 1944 porta avanti questa vocazione. Senza mai stancarsi di sperimentare e di ricercare novità da proporre al mercato. di Arianna De Micheli - foto Elisabetta Baracchi S e si vuole un caffè c’è solo l’imbarazzo della scelta. «Posso suggerire la nostra miscela Rosa realizzata con chicchi provenienti dal Centro America? Per quanto sia profumata e aromatica, al palato risulta piuttosto delicata. Un gusto “acido” molto apprezzato dalle signore». L’esordio è da impeccabile padrone di casa e per nulla al mondo ci negheremmo il piacere di un caffè firmato Molinari. Comincia così la visita alla storica torrefazione modenese. Con un fumante liquido scuro offerto in una tazzina che non è una tazzina qualunque. È un pezzo griffato «Caffè Molinari loves Emilia» a tiratura limitata. Quattro euro il prez- 60 OUTLOOK - MAGGIO/GIUGNO 2014 zo d’acquisto ma senza prezzo il gusto della solidarietà. I fondi raccolti contribuiranno a ricostruire la Torre dei Modenesi (o Torre dell’Orologio) di Finale Emilia, costruita nel 1213 e quasi completamente rasa al suolo dal terremoto che ha colpito la provincia di Modena nella tarda primavera 2012. Le fotografie di quei giorni ne immortalarono la frattura e il crollo e divenne quasi l’emblema di quel terribile evento. «L’iniziativa ha riscosso successo non soltanto nei bar e ristoranti italiani ma anche all’estero», rimarca Giuseppe Molinari, titolare dell’omonima azienda di cui tiene le redini insieme al padre Alberto e allo zio LA STORIA | Due secoli di Molinari a ditta commerciale Giuseppe Molinari viene alla luce a Modena L cuore della città, in via Rismondo. Ma non è l’unico trasloco: Alberto settore alimentare. Nel 1880, ribattezzata Ditta Fratelli Molinari, viene Giuseppe Molinari, nel 1955 si trasferiscono in via Modonella per poi nel lontano 1804 e presto diventa una presenza importante nel ed Emilio, figli del fondatore Giuseppe, padre e zio dell’attuale titolare, scelta come propria fornitrice dalla casa Savoia. È in questo periodo emigrare in via Fanti 206. Qui l’azienda, diventata Caffè Molinari e che l’aceto balsamico firmato Molinari si afferma sul mercato anche forte di una rinnovata struttura, avvia nuovi progetti di ricerca soprat- internazionale (come testimoniano i numerosi premi conquistati oltre- tutto nell’ambito del confezionamento e sposa soluzioni innovative confine) e rapisce il cuore dei modenesi e non. Nel 1911 la famiglia, volte a preservare al meglio la qualità del prodotto. Oggi Caffè sempre attenta a cogliere al balzo le occasioni, decide di aprire in via Molinari svolge la sua attività di torrefazione nello stabilimento di via San Carlo, in pieno centro storico di Modena, il Bar Molinari, ravvivan- Francia 20. La costante attenzione alla soddisfazione dei clienti e do la tradizione settecentesca del «Caffè». E questo diventa il luogo all’eccellente qualità ha permesso alla famiglia Molinari di ottenere degli incontri, della politica e della cultura, come avviene in quel quattro certificazioni di qualità riconosciute a livello internazionale: le periodo in varie parti del Paese. più recenti sono la Brc (Britsh Retail Consortium Global Standard La vera e propria attività di torrefazione inizia nel 1944, sempre nel Food) e l’Ifs (International Food Standard). Ritratti d’impresa | Caffè Molinari Emilio. «Soprattutto durante le festività natalizie e pasquali. Con i soldi ricavati dalla vendita delle tazzine aiuteremo a restituire a Finale il simbolo della città e della sua tenacia». Ingegnere convertito all’imprenditoria, Molinari ci guida per mano nel sorprendente mondo del caffè. Un mondo di cui ha sempre fatto parte e che però, anche per lui, si è rivelato una sorpresa. «Quando mi sono laureato in ingegneria nel mio futuro non vedevo la torrefazione di famiglia. A torto pensavo che per guidare un’azienda servisse soprattutto un’elevata competenza dal punto di vista commerciale. In realtà, a livello gestionale, ho potuto mettere a frutto i miei studi e coltivare le mie attitudini». La storia dell’impresa Caffè Molinari, affascinante epopea lunga oltre due secoli, è nota e più volte raccontata. Ma per chi regge le sorti dell’azienda di famiglia è il presente che conta. Un hic et nunc non sempre facile, denso di nuove sfide e spesso avaro di opportunità. «Anche noi abbiamo risentito della crisi, soprattutto nel 2011, l’anno peggiore. Ora, con un fatturato di 19 milioni di euro, le prospettive iniziano ad apparire migliori. Vantiamo 1.500 bar clienti in un Paese, l’Italia, dove i consumi sono stazionari». «Inoltre», aggiunge Molinari, «vendiamo ovunque nel mondo. Tanto che le nostre quote export, che hanno toccato il 40 per cento, risultano in crescita. Sono ormai 15 anni che siamo sul mercato internazionale. Esportiamo in Russia, Grecia, Inghilterra, Australia, Corea, Arabia Saudita». Anche se si parla di futuro, una volta messo piede in torrefazione è però impossibile non lasciarsi catturare dalla magnifica presenza che domina lo stretto corridoio girato l’angolo. È una grande fotografia in bianco e nero, un ricordo indelebile del Bar Molinari ai sui esordi nel cuore storico di Modena. Erano i primi anni del Novecento e l’avventura imprenditoriale della famiglia era già ultracentenaria. È infatti il 1804 quando nasce la ditta Giuseppe Molinari, attiva nel settore alimentare. Nel 1880, con il nome Fratelli Molinari, l’azienda diventa fornitrice ufficiale della casa Savoia. Nel frattempo è nei caffè, luoghi di incontro di artisti e intellettuali, che si scrivono le pagine di storia e si respira la vita delle città. Nel 1911 la famiglia apre il Bar Molinari. La scelta del nome è una garbata rivoluzione. Il settecentesco «Caffè» cede infatti il testimone al più moderno «Bar». Ma è solo nel 1944 che inizia l’attività di torrefazione in via Rismondo. Che lascia la sua scia quando l’attività si sposta prima in via Fanti, poi a partire dal 2008 al civico 20 di via Francia, sede attuale della Caffè Molinari. Un profumo intenso, corposo, buono. Di cui non ci si stanca. «Non dopo che lo si è respirato per un’intera giornata», puntualizza con un sorriso Marco Zanasi, responsabile della produzione. È lui che mostra in dettaglio ogni fase: la torrefazione infatti garantisce la tracciabilità completa, analisi chimiche incluse, dal lotto di produzione della confezione alla scheda di degustazione di ogni singola qualità in miscela. «Acquistiamo diverse qualità di caffè i cui chicchi abbiano però la stessa dimensione. Questo perché prepariamo le miscele a crudo. Una scelta non co- 62 OUTLOOK - MAGGIO/GIUGNO 2014 Nell’autunno scorso è stata lanciata la campagna «Caffè Molinari loves Emilia», una serie limitata di tazzine speciali. «Volevamo riportare l’attenzione sulla tragedia del terremoto del 2012 con un’azione concreta», sostiene Giuseppe Molinari. I fondi raccolti contribuiranno alla ricostruzione della Torre di Finale Emilia, uno dei simboli di quel terribile evento Molinari mostra i chicchi crudi di caffè, prima che venga tostato Sono tre gli «assaggiatori» in Caffè Molinari, responsabili delle 86 diverse miscele da offrire ai clienti di tutto il mondo. «Siamo io, mio padre Alberto, di cui stiamo lanciando nella grande distribuzione il caffè “Riserva di Alberto Molinari”, e Marco Zanasi, responsabile della produzione. Siamo noi a valutare ogni miscela», conferma Giuseppe, sesta generazione consacrata al gusto mune ma fatta nell’ottica di ridurre i tempi di attesa tra la tostatura e il confezionamento e dunque orientata a incrementare la qualità del prodotto finale» spiega Zanasi, sottolineando che molti preferiscono invece tostare e poi, in seconda battuta, miscelare. Qui, entro sera, tutto il caffè «cotto» durante la giornata viene confezionato ed è pronto a raggiungere i clienti. E sono proprio i grossi barattoli destinati a bar e ristoranti a rivelare il piglio innovativo della Caffè Molinari. «Puntiamo su una tecnologia all’avanguardia in grado di garantire la qualità e la freschezza del prodotto», conferma l’ingegnere del caffè. «I nostri barattoli pressurizzati da tre chili sono il frutto di un’applicazione tecnologica che in pochissimi al mondo possono vantare». Sono 86 miscele di caffè partorite grazie alla raffinata abilità nello sposare differenti tipologie di materia prima e nel portare fino al consumatore un caffè eccellente, per questo la torrefazione modenese è leader di settore. Due le linee per il confezionamento in sacchetti e altrettante per le confezioni barattolo. Quattro invece le linee dedicate alla produzione di cialde in tre formati. Nello stabilimento di via Francia si gioca d’anticipo. «Siamo stati pionieri in Italia a realizzare questo tipo di cialda in carta da otto grammi», spiega Molinari, mentre ci porge una spessa ostia bianca ancora tiepida e odorosa. «Rispetto alle capsule da sei CAFFÈ MOLINARI IN PILLOLE Nasce a Modena nel 1804 la ditta commerciale “Giuseppe Molinari” Nel 1944 inizia l’attività di torrefazione e nel 1955 cambia nome in Caffè Molinari. Ha 55 dipendenti e nel 2013 ha fatturato 19 milioni di euro, di cui il 35% ottenuto grazie ai bar italiani. La quota export è del 40%, soprattutto Grecia, Russia, Corea, Australia, Arabia Saudita. Ogni giorno da 13,2 tonnellate di caffè si ricavano 11 tonnellate di caffè tostato. Sono 86 le differenti miscele di caffè e 8 le linee di confezionamento (sacchetto, barattolo e cialde in tre diversi formati); si producono anche capsule in plastica biodegradabili Ogni container di caffè verde (95 partite all’anno) viene ricevuto dalla Caffè Molinari solo dopo aver passato l’approvazione organolettica. Sono oltre 10.000 i controlli in azienda, (sull’erogazione e sull’integrità delle confezioni) e 400 le analisi chimiche effettuate presso un laboratorio esterno certificato e accreditato MAGGIO/GIUGNO 2014 - OUTLOOK 63 KREACTIVFARMCOM Ritratti d’impresa | Caffè Molinari Una piccola innovazione può diventare un grande valore. Proteggila "REVETTIPERINVENZIONEs-ODELLIDIUTILITÌs$ISEGNIEMODELLIs-ARCHIs$IRITTODAUTOREs6ARIETÌ6EGETALI 4OPOGRAlEELETTRONICHEs#ONSULENZETECNICOLEGALIs2ICERCHEESORVEGLIANZE #ONSULENZEDILIBERAREALIZZAZIONEs6ALUTAZIONIBENIINTANGIBILI 6)#%.:!-/$%.!"2%3#)!0!$/6!0!,%2-/ -/$%.! 6IA:UCCHI! -ODENA 4EL 4EL &AX MODENA MAROSCIAIT Maroscia & Associati #ONSULENTIINPROPRIETÌINDUSTRIALEEINTELLETTUALE WWWMAROSCIAIT 6)#%.:! #ONTRÌ0ORTI 6ICENZA 4EL &AX &AX INFO MAROSCIAIT grammi, le cialde garantiscono un’erogazione migliore. Eppure negli ultimi tempi le più gettonate sono proprio le capsule. Motivo per cui, anche in questo campo, abbiamo deciso di investire su una tecnologia nuova e brevettata. Si tratta di un sistema di confezionamento chiuso realizzato in plastica biodegradabile che funziona solo sulle nostre macchine. Ma siamo già in grado di produrre anche capsule compatibili con le macchine Nespresso». «Molinari, what else»: chissà se in un prossimo futuro sentiremo ammiccare così George Clooney, attore di indubbio fascino che molto ha contribuito al successo di quel marchio. Capsule, cialde, barattoli e sacchetti sono però solo il passo più vicino alla linea di traguardo di un percorso avventuroso non privo ostacoli. I chicchi di caffè, ancora verdi, vengono da molto lontano. Custoditi in «big bag» da 600 chili partono infatti dal Brasile, dal Centro America, dall’Asia e dall’Africa. «Solo le qualità più pregiate prediligono la juta», puntualizza Zanasi indicando alcuni grossi sacchi di quel materiale, che non sfigurerebbero se utilizzati co- Giuseppe me elemento di arredo in un salotto à la pa- Molinari ge. Una volta eliminate le impurità, grazie si è laureato a una macchina chiamata tarara (opera- in Ingegneria. zione complicata in quanto i sassolini che «Nel mio futuro hanno dimensione molto simile ai chicchi non vedevo mirano a farla franca) la preziosa marea la torrefazione verde, ospitata in una dozzina di imponen- di famiglia. ti silos, previa miscelazione, viene tostata. Credevo Investiti da un getto di aria bollente che su- che per guidare pera i 400 gradi, i chicchi rosolano per cir- un’azienda ca 15 minuti. Da 300 chilogrammi di caffè servisse crudo si ottengono 250 chili di caffè pronto soprattutto per essere impacchettato e spedito. Nello un’elevata stabilimento di via Francia si producono in competenza media undici tonnellate di caffè tostato al di tipo giorno. «Per valutare se la tostatura è sta- commerciale. ta eseguita in modo corretto dobbiamo ef- In realtà, fettuare il controllo del colore. Esiste un a livello range di accettabilità», illustra Zanasi, «da gestionale, cui non si può prescindere. In linea di mas- ho potuto sima le prime tostature della giornata ri- mettere a frutto sultano meno pregiate». Oltre a essere re- i miei studi sponsabile della produzione, Marco Zanasi e coltivare è anche uno dei tre «assaggiatori» ufficiali le mie attitudini» di casa Molinari. «Mio padre Alberto, di cui stiamo lanciando nella grande distribuzione il caffè “Riserva di Alberto Molinari”, Marco e il sottoscritto. Siamo noi a valutare ogni miscela», conferma Giuseppe, sesta generazione consacrata al gusto. «La nostra è una ricerca continua che regala spesso nuovi frutti. Sono infatti diverse le novità in procinto di entrare sul mercato. Qualche anno I NUMERI L’ingegnere del caffè esporta nel mondo affè Molinari, storica torrefazione modenese con alle spalle oltre 200 anni di attività nel settore alimentare, esporta ovunque nel mondo. Soprattutto in Grecia, Russia, Corea, Australia, Arabia Saudita. Le sue quote export, in crescita, hanno raggiunto il tetto del 40 per cento. 19 i milioni di euro fatturati nel 2013 di cui il 35 per cento realizzati grazie ai bar clienti in Italia. Nell’innovativo stabilimento di via Francia lavorano 55 dipendenti; il magazzino di oltre 2.500 metri quadrati ha una capacità di stoccaggio di 2.338 pallet su magazzino statico e di ulteriori 432 pallet su magazzino dinamico. 86 le differenti miscele di caffè prodotto e otto le linee complessive di confezionamento (due dedicate ai sacchetti, due al confezionamento in barattolo, quattro alla preparazione di cialde in tre diversi formati). L’azienda modenese produce anche capsule in plastica biodegradabili da utilizzare sulle proprie macchine ma a breve queste saranno compatibili con le macchine Nespresso. Ogni container di caffè verde, 95 partite all’anno, viene ricevuto dalla Caffè Molinari solo dopo aver passato l’approvazione organolettica. Ogni giorno vengono tostati in media 13.200 chilogrammi di caffè crudo, che diventano 11.000 chili di caffè tostato. Durante l’anno sono numerosissimi (più di 10.000) i controlli in azienda: superano quota 8.000 i controlli relativi all’erogazione mentre sono oltre 1.300 quelli che riguardano l’integrità delle confezioni (pressione del barattolo, ossigeno residuo in busta, sottovuoto in sacchetto). Le analisi chimiche e ffettuate presso un laboratorio esterno certificato e accreditato toccano quota 400, di cui circa 130 hanno l’obiettivo di scongiurare la presenza di ocratossina A, micotossina che può essere presente soprattutto nei cereali, nel caffè, nella frutta secca e nel vino. C MAGGIO/GIUGNO 2014 - OUTLOOK 65 M Y CM MY CY CMY K www.notiziedue.it C I principali obiettivi di apprendimento professionali Migliorare la competenza linguistica richiesta dal proprio ruolo aziendale: “Role-building” Where language works for YOU and YOUR company IO RUOLO Consulenza e formazione linguistica di Migliorare la capacità di comunicare per creare e mantenere rapporti sociali: “Relationship-building” IO PERSONA Migliorare l’immagine di sè nel presentare e parlare in pubblico: “Image-building” IO LEADER I prossimi appuntamenti: [email protected]: un invito per un aperitivo speciale, un’opportunità per conoscersi e socializzare in inglese! The English Movie: per chi ama il cinema in lingua originale e per commentare il film, in inglese! LanguageWorks consulenza e formazione linguistica per utilizzo professionale Nuova Didactica - LanguageWorks c.so Cavour 56, 41121 Modena Orianna RAGGIOLI Cell. +39 348 7219164 [email protected] Ritratti d’impresa fa abbiamo inventato una linea di caffè aromatizzati, al ginseng, ma anche alla nocciola e al cioccolato, che è stata molto apprezzata». Persino da chi si considera un purista del caffè? «Ritengo di poter dare una risposta positiva. Se non altro perché la qualità del prodotto rimane immutata». E se la linea di caffè aromatizzati, a detta dello stesso ingegnere, è un «un piccolo segreto produttivo», non è invece un segreto che per apprezzare davvero l’ancestrale nettare scuro sia necessario escludere lo zucchero dalla propria tazzina. «Lo zucchero impedisce di percepire le sfumature amare ma gradevoli del caffè. Confesso che all’inizio per me è stato difficile rinunciarvi. Oggi però un caffè dolcificato non potrei più berlo». È risaputo, per i veri intenditori di caffè lo zucchero è fumo negli occhi. E Giuseppe Molinari, che si dimostra un ospite dai toni misurati ma coinvolgente, nel tempo è diventato un intenditore sopraffino. Ma soprattutto si è rivelato un imprenditore fortemente convinto dell’importanza della promozione dell’eccellenza nostrana. «Sono molte le potenzialità del nostro territorio. Purtroppo noi modenesi in passato non siamo stati abbastanza efficaci nel presentare al mondo l’abilità che ci distingue. Oggi, in questo campo, sono stati fatti notevoli passi avanti». Per la sua impresa, Molinari punta molto sulla ricerca e sulla collaborazione tra università e industria, concetto spesso enunciato ma altrettanto spesso disatteso. Non in questo caso. «Sono stato relatore di diverse tesi di laurea non solo di economia ma anche di chimica e biologia. Promuovere la ricerca significa in primo luogo lavorare gomito a gomito con l’ateneo, organizzare stage e assumere giovani meritevoli». E la formazione va fatta a ogni livello fino ad arrivare a chi serve la tazzina e a chi la beve: «Caffè Molinari offre corsi di formazione pensati ad hoc tanto per i clienti quanto per i baristi. Preparare un buon caffè espresso o un buon cappuccino non è affatto semplice e scontato. Anzi, se non si dispone di solide basi professionali, è quasi impossibile». • 20 OPEN D DAY AY maggio maggio OPEN DAY a TECHBOARD! MARTEDÌ 20 MAGGIO ORE 10:30 via della Scienza 50 41122 MODENA 1 0/ . - , + * ) ( ' ( $ # " ! ( # ( # ! ( #( # " ! " ( SYAC TB " ( # " ( #( $ $ # ( EMC TB ( $ ( " " ( # ( 1 0/ . - , + * ) ( #! ( $ ( $$ , " ( ) ( ( # #( #( ! ! #( " ( $ # #( # " # " ( ! " $" # # #( " ( #$( # ( ( ( # ( " # ( # ( " $$ ( #" ( ( " ( $ # " ( " ( # !" " ( ( L ( # ! ( $! " $# # ( Dimostrazioni " ( Sessioni di Training ) !" ( ! !! ( $ , " ( ) ( ( # # $ " ( # # ! " ( $ ( Produzione( " ( # ( " ! #( ( " # ! # ( $ $ ( Qualità ( " " ! ( " ( ( ! Privacy # $! " ( " $$" ( ! 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