Viggiù servizi sociali

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Viggiù servizi sociali
L'ufficio Servizi Sociali del Comune di Viggiu’, inserito nell'Area servizi alla persona si trova al
2°piano dell’edificio comunale in via Roma,10 . E’ rivolto a tutti i cittadini che hanno dimora sul
territorio comunale.Al suo interno opera personale qualificato: un responsabile, un'assistente sociale
specialista un amministrativo ,un operatrice Oss per l’assistenza domiciliare 4 educatrici perl’asilo nido
comunale coordinate da un pedagogista/ coordinatore del servizio e diverse educatrici per l'assistenza
ai minori e ai portatori di handicap.
Per garantire una maggior offerta di servizi e risorse, il comune di Viggiu’ fa parte del Piano di Zona di
Arcisate con il quale gestisce alcuni servizi associalti .
Il nostro ufficio opera con la finalità di favorire da parte dei cittadini l'esercizio concreto dei loro diritti
e migliorare la qualità della loro vita.
L'obiettivo fondamentale è quello di promuovere il benessere delle persone nel loro contesto di vita,
attraverso:
- l'identificazione chiara dei bisogni;
- interventi di riduzione, rimozione e dove possibile prevenzione del disagio sociale, individuale e
familiare.
I Servizi Sociali collaborano con i singoli cittadini e le loro famiglie, cercando di rispondere alla
domanda di benessere di ciascuno.
Il Servizio lavora in collaborazione con la rete dei servizi specialistici del territorio con la seguente
modalità:
- accoglienza della domanda;
- analisi del bisogno;
- predisposizione di un progetto;
- erogazione e attivazione di risorse umane e strutturali;
- verifica dei risultati.
I valori a cui il Servizio si ispira sono:
- l'uguaglianza e l'imparzialità, perchè a tutti siano date pari opportunità;
- la riservatezza, come forma di tutela e di rispetto nei confronti della persona e del suo disagio;
- l'autonomia personale, al fine di potenziare le risorse e rinforzare le capacità individuali e sociali;
- la solidarietà e la cittadinanza attiva, perchè si creino e consolidino reti di aiuto e di volontariato.
Ecco di seguito alcune schede con l'indicazione dei principali servizi e delle prestazioni più comuni
garantite dall'ufficio Servizi Sociali, suddivisi per area.
Il servizio sociale di base
Servizio sociale professionale
Assistenza economica
Assegno di maternità
Assegno nucleo familiare numeroso
Assistenza domiciliare minori
Assistenza domiciliare anziani
Affido familiare
Asilo nido vedi carta dei servizi
Assistenza scolastica minori disabili
Assegnazione di alloggi di edilizia residenziale
Bonus gas e energia
Contributi per canone di locazione
Contributi economici
Consulenza per Amministrazione di sostegno
Servizio di inserimento lavorativo
Servizio trasporto protetto
Servizi pasti al domicilio
Servizio pacco alimentare
Servizio tutela minore
IL SERVIZIO SOCIALE E PROFESSIONALE
Il segretariato sociale rientra tra i livelli essenziali e prioritari di assistenza sociale. È un servizio
trasversale che facilita e/o sostiene il raccordo organizzativo gli interventi e dei servizi sociali e
sociosanitari.
L’obiettivo principale del segretariato sociale è quello di facilitare l’accesso dei cittadini e favorire
l'orientamento degli utenti rispetto al sistema complessivo dei servizi, promuovendo l'uso appropriato
dei servizi e riducendo le disuguaglianze nell'accesso.
Le sue funzioni fondamentali sono di informazione e orientamento sull’utilizzo e sulle caratteristiche
dei servizi
E’ il servizio che:
prende in carico i cittadini in difficoltà, interviene con opportuni provvedimenti per contrastare
l’istituzionalizzazione di minori, anziani e persone con disabilità e promuoverne una vita autonoma;
eroga prestazioni e servizi occasionali, ricorrenti temporanei ma non può garantire interventi
continuativi
Gli interventi e i servizi sociali vengono erogati sulla base di priorità qualora ricorrano le seguenti
condizioni:inadeguatezza del reddito; incapacità totale o parziale di una persona a provvedere alle
proprie esigenze di vita; presenza di persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria per le
quali si richiedono interventi assistenziali;
L’accertamento dello stato di bisogno si effettua mediante una ricognizione ed un’analisi su:
valutazione sociale individuale/familiare; coinvolgimento delle persone interessate;
attenzione alle differenze etniche, culturali, di genere che incidono sulla natura del bisogno;
tutela della privacy (legge n.196/2003) nella raccolta e nell’uso delle informazioni (rispetto della
persona); tempestività nell’avvio dell’accertamento.
Gli strumenti finalizzati all’accertamento dello stato di bisogno sono:
strumenti relazionali (colloqui, ricognizioni ambientali, visite domiciliari e ai luoghi di vita);
strumenti amministrativi (autocertificazioni, documentazioni e certificati riferiti alla natura della
situazione).
All’accertamento delle condizioni economiche che concorrono a definire lo stato di bisogno si procede
sulla base dei criteri e con le modalità previste per la definizione dell’ISEE secondo normativa vigente.
L’accertamento delle condizioni economiche è finalizzato altresì a determinare la quota di
partecipazione al costo, da parte dei cittadini richiedenti o dei loro familiari, di interventi e servizi
collegati a determinate situazioni economiche.
Il servizio sociale si integra e si coordina con le attività del Distretto Sanitario di Arcisate ASL n.1.
ASSEGNO DI MATERNITA’
CHE COS'E'
E’ un assegno che la madre non lavoratrice può chiedere al proprio Comune di residenza per la nascita
del figlio oppure per l’adozione o l’affidamento preadottivo di un minore di età non superiore ai 6 anni (o
ai 18 anni in caso di adozioni o affidamenti internazionali).
La madre lavoratrice può chiedere l’assegno se non ha diritto all’indennità di maternità dell’Inps oppure
alla retribuzione per il periodo di maternità. Se l’importo dell’indennità o della retribuzione è inferiore
all’importo dell’assegno, la madre lavoratrice può chiedere al Comune l’assegno in misura ridotta.
A CHI SPETTA
Cittadine italiane o comunitarie residenti in Italia al momento del parto o ingresso in famiglia del
minore adottato/affidato; cittadine non comunitarie residenti in Italia al momento del parto o ingresso
in famiglia del minore adottato/affidato in possesso di uno dei seguenti titoli di soggiorno:
carta di soggiorno; permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Il figlio di cittadina non comunitaria nato all’estero deve essere in possesso dello stesso titolo di
soggiorno della madre.
In alcuni casi particolari, se la madre non può richiedere l’assegno, il beneficio può essere richiesto, a
seconda dei casi, dal padre del bambino, dal genitore della madre, dall’adottante, dall’affidatario
preadottivo o dall’affidatario non preadottivo.
REQUISITI
L’assegno di maternità spetta a condizione che
i redditi ed i patrimoni posseduti dal nucleo familiare della madre al momento della data della domanda
di assegno non superino il valore dell’Indicatore della Situazione Economica (
) applicabile alla data di nascita del figlio (ovvero di ingresso del minore nella famiglia adottiva o
affidataria).
Ai fini della dichiarazione ISE è comunque possibile ricevere opportuna assistenza da parte dei CAF
convenzionati con il Comune di residenza.
COSA SPETTA
Un assegno di importo complessivo pari ad euro 1.691,05 per l’anno 2014 in caso di madre non è
lavoratrice.
In caso di madre lavoratrice, l’assegno viene pagato per intero se durante il periodo di maternità non
spetta l’indennità di maternità dell’Inps oppure la retribuzione; se l’indennità di maternità dell’Inps oppure
la retribuzione sono di importo superiore rispetto all’importo dell’assegno, l’assegno viene pagato per la
differenza (c.d.
quota differenziale
L’assegno spetta per ogni figlio; quindi, in caso di parto gemellare oppure di adozione o affidamento di
più minori, l’importo è moltiplicato per il numero dei nati o adottati/affidati.
LA DOMANDA
La domanda deve essere presentata al proprio
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Comune di residenza
necessariamente entro sei mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso in famiglia
del minore adottato/affidato.
Presso l’ufficio servizi sociali e anagrafe sono a disposizione i modelli che possono essere utilizzati per
la richiesta dell’assegno.
DOCUMENTAZIONE
La dichiarazione sostitutiva unica oppure l'attestazione della dichiarazione sostitutiva ancora valida
contenente i redditi percepiti dal nucleo familiare di appartenenza nell'anno precedente a quello di
presentazione della domanda di assegno;
Una autocertificazione nella quale il richiedente è tenuto a dichiarare sotto la propria responsabilità:
i requisiti richiesti dalla legge per la concessione dell'assegno (residenza, cittadinanza e così via);
di non avere diritto per il periodo di maternità all'indennità di maternità dell'Inps ovvero alla
retribuzione; diversamente, dev'essere indicato l'importo di tali trattamenti economici per il calcolo
della eventuale differenza;
di non avere presentato, per il medesimo figlio, domanda per l'assegno di maternità a carico dello Stato
di cui all'art. 75 del D.Lgs. 151/2001 (assegno, questo, istituito dall'art. 49 della Legge n. 488/99).
Le cittadine non comunitarie devono presentare agli uffici del Comune la carta di soggiorno o il
permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.
CHI PAGA
L’assegno è pagato dall’Inps dopo che il Comune ha trasmesso tutti i dati della madre necessari per il
pagamento.
ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE CON TRE FIGLI MINORI
È un assegno concesso dai Comuni e pagato dall’Inps.
Tale prestazione è cumulabile con qualsiasi altro trattamento di famiglia e non costituisce reddito ai fini
fiscali e previdenziali.
COSA SPETTA
Un assegno mensile al nucleo familiare per tredici mensilità.
A CHI SPETTA
Hanno diritto all’assegno per il nucleo familiare dei Comuni:
cittadini italiani e dell’Unione europea residenti, da cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di
lungo periodo, nonché dai familiari non aventi la cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del
diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
i nuclei familiari composto almeno da un genitore e tre figli minori (appartenenti alla stessa famiglia
anagrafica), che siano figli del richiedente medesimo o del coniuge o da essi ricevuti in affidamento
preadottivo;
nuclei familiari con risorse reddituali e patrimoniali non superiori a quelle previste dall’indicatore della
situazione economica (I.S.E.) valido per l’assegno. Per l’anno 2014 l’ISE è pari a 25.384,91 euro per un
nucleo di 5 componenti di cui almeno tre figli minori.
LA DOMANDA
Deve essere presentata al Comune di residenza entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per il
quale è richiesto l’Assegno al nucleo familiare (ANF).
Deve essere accompagnata da una dichiarazione sulla composizione e sulla situazione economica del
nucleo familiare (I.S.E.).
L’INPS provvede al pagamento dell’assegno con cadenza semestrale posticipata (entro il 15 luglio e il 15
gennaio) per i dati ricevuti almeno 45 giorni prima della scadenza del semestre.
Il richiedente deve indicare sulla domanda la modalità di pagamento.
QUANDO SPETTA
Spetta in presenza di:
nucleo familiare composto almeno da un genitore e tre figli minori (appartenenti alla stessa famiglia
anagrafica), che siano figli del richiedente medesimo o del coniuge o da essi ricevuti in affidamento
preadottivo;
risorse reddituali e patrimoniali del nucleo familiare non superiori a quelle previste dall’indicatore della
situazione economica (I.S.E.) valido per l’assegno.
Il diritto all’assegno cessa:
Dal 1° di gennaio dell’anno in cui viene a mancare il requisito del reddito
oppure
dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui viene a mancare il requisito relativo alla
composizione del nucleo.
QUANTO SPETTA
L’importo dell’assegno è annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT. Per l’anno
2014 l’importo è pari in misura intera a euro 141,02 mensili.
Assistenza domiciliare anziani
Il servizio ha il compito di dare assistenza a persone parzialmente e totalmente non autosufficienti.
Il S.A.D. è composto da un’assistente domiciliare che è coordinata dall’assistente sociale del Comune.
Il servizio collabora con i medici di base dell’A.S.L. per:
-mantenimento del benessere psicofisico
-aiuto nelle funzioni di deambulazione
-utilizzo corretto dei presidi
-mantenimento delle residue capacità psicofisiche
-aiuto nell’espletamento delle funzioni fisiologiche
-collaborazione in semplici attività di supporto diagnostico e terapeutico su indicazione dei medici di
base
-misurazione della pressione arteriosa
-interventi di aiuto domestico finalizzate all’igiene e al confort dell’ambiente
-aiuto nel disbrigo di pratiche burocratiche accompagnando l’utente per l’accesso ai servizi.
Per usufruire del servizio è necessario rivolgersi ai SERVIZI SOCIALI del Comune.allo 0332/486106
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L’assistente sociale con l’assistente domiciliare previa visita domiciliare concordata con l’utente, definirà
l’intervento.
Il servizio prevede una compartecipazione dell’utente che viene calcolata sulla base del reddito ISEE
(c/o Patronati C.I.S.L. o C.G.I.L.) in base alle tariffe in vigore.
Assistenza domiciliare minori
Il Servizio di Assistenza Domiciliare Minori consiste in una serie di interventi educativi rivolti a minori
e famiglie, finalizzati a prevenire situazioni di isolamento e disagio ed a sostenere nuclei familiari che
vivono condizioni di temporanea difficoltà.Il Servizio opera per realizzare i seguenti obiettivi:
migliorare le relazioni all’interno del nucleo familiare;
facilitare e sostenere i genitori nel rapporto con i figli;
promuovere la socializzazione e l’integrazione del nucleo nel contesto territoriale;
concorrere a rendere progressivamente autonomo il nucleo familiare;
favorire l’integrazione e la socializzazione dei bambini/e nel proprio ambiente di vita, attraverso
l’accesso alle strutture educative presenti sul territorio (oratorio,centro d’aggregazione giovanile, società
sportive);
raggiungere un positivo inserimento nell’ambiente scolastico anche mediante un aiuto nello svolgimento
dei compiti;
sostenere il nucleo familiare, soprattutto in presenza di minori portatori di condizioni di disagio.
L’intervento del Servizio di Assistenza Domiciliare Minori:
si realizza attraverso la presenza di un educatore al domicilio del minore seguito, e presso le strutture
educative e ricreative del territorio;
si svolge secondo un progetto condiviso tra operatori (assistente sociale, educatore, scuola) e famiglia.
Affido familiare
L'affidamento familiare (o "affido") è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno a un minore
privo di "un ambiente familiare idoneo" alla crescita. Possono ottenerlo sia i nuclei familiari, sposati o
meno, sia i single, senza vincoli d'età. In Italia, l'affidamento è disciplinato dalla Legge n. 184 del 1983,
poi modificata dalla Legge n. 149 del 2001.
Le caratteristiche principali dell'affidamento sono: la temporaneità, il mantenimento dei rapporti con la
famiglia d'origine, la previsione di rientro nella famiglia d'origine.
Esistono due tipologie di affido:
l'affido consensuale, che avviene con il consenso dei genitori o di chi ha la patria potestà, si fa
attraverso i servizi sociali ed è convalidato dal giudice tutelare;
l’affido giudiziale che si ha, invece, quando non vi è il consenso dei genitori, ed è decretato dal tribunale
per i minorenni.
Come funziona
Le persone interessate ad avere in affidamento un bambino devono manifestare la propria disponibilità
ai servizi sociali dell'Ente locale o al servizio affidamento familiare del Comune, della Asl o della
Provincia.
Possono così avviare l'istruttoria, una fase, della durata di circa 4-6 mesi, che consiste in alcuni colloqui
con l’assistente sociale e lo psicologo, ed in una visita domiciliare. Scopo dell’istruttoria è dare ai
candidati informazioni sull’affidamento, conoscere la composizione del nucleo familiare e del contesto
socio-ambientale in cui il minore potrebbe essere inserito, oltre agli aspetti individuali e le
caratteristiche essenziali delle relazioni familiari e delle motivazioni all’affidamento. L'istruttoria serve,
infine, a stabilire le caratteristiche del bambino che potrebbe essere proposto per l’affidamento.
La famiglia affidataria si impegna a::
accogliere presso di sé il bambino;
provvedere al suo mantenimento, alla sua educazione e istruzione;
curare e mantenere i rapporti con la famiglia d'origine;
favorire il reinserimento del minore nella famiglia di origine.
L'affidamento può invece cessare quando:
viene meno la situazione di temporanea difficoltà che lo ha determinato;
la prosecuzione dell'affido reca pregiudizio al minore;
decorre il tempo previsto della sua durata.
Asilo nido
Assistenza scolastica minori disabili
Il servizio si propone di garantire l’integrazione dei ragazzi disabili nel contesto
scolastico garantendo loro il diritto all’istruzione.
Tale integrazione deve essere assicurata ponendo in essere interventi di aiuto
personale per l’integrazione fisica nella struttura scolastica, la cui responsabilità, un
tempo riferibile all’ente locale, è tornata di competenza degli istituti scolastici stessi;
ed interventi di natura educativa tesi a favorire il superamento delle barriere che
ostacolano l’apprendimento (le difficoltà comunicative e comportamentali),
introdotte con i recenti indirizzi ministeriali, di pertinenza dell’ente locale.
L’assistenza per l’autonomia e la comunicazione si configura come un servizio
richiedente una elevata integrazione socio-sanitaria essendo le dimensioni sanitarie
e riabilitative strettamente interconnesse con l’esito degli interventi educativi
finalizzati a migliorare le competenze in ordine alla comunicazione ed alle
autonomie.
Obiettivi operativi
- Garantire il superamento delle barriere nella comunicazione;
- Garantire il superamento delle inadeguatezze comportamentali che
ostacolano la piena integrazione scolastica.
Target
I destinatari interessati al processo d’integrazione scolastica sono minori che
presentano una certificata condizione di handicap dovuta a minorazione fisica,
mentale o sensoriale, stabilizzata o progressiva causa di difficoltà di apprendimento
e di relazione tale da determinare un processo di svantaggio di emarginazione
rispetto ai diritti di istruzione e di integrazione sociale nel contesto scolastico.
Bisogni-obiettivi-diritti sociali collegati all’azione
L’azione pone in essere interventi necessari a incidere sulle condizioni di
svantaggio che impedirebbero al disabile di apprendere e di partecipare alla vita
scolastica consentendo l’esercizio dei diritti all’istruzione e all’integrazione sociale.
Il servizio viene richiesto dalla istituzione scolastica sulla base di una diagnosi funzionale certificata
dalla ASL di appartenenza
Assegnazione di alloggi di edilizia residenziale
Cosa
Per assegnare in affitto gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) presenti sul territorio di
Viggiu’, il Comune indice un bando di assegnazione con cui viene creata la graduatoria.
Gli alloggi da assegnare sono di proprietà del Comune oppure dell’A.L.E.R. (Azienda Lombarda
Edilizia Residenziale).
Come
Quando esce il bando troverete in questa pagina il modulo e l’elenco dei requisiti necessari per fare la
richiesta.
Bonus elettrico e gas : requisiti e moduli per accedervi
CHE COS'E' IL BONUS SULLA BOLLETTA ELETTRICA
Si tratta di uno strumento, introdotto qualche anno fa dal Governo e reso operativo dall'Autorità per
l'energia con la collaborazione dei Comuni, che ha l'obiettivo di garantire alle famiglie in condizioni di
disagio economico e alle famiglie numerose un risparmio sulla spesa per l'energia elettrica. Il bonus
elettrico è previsto anche per i casi di disagio fisico, cioè per i casi in cui una grave malattia costringa
all'utilizzo di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita. Il bonus per
disagio fisico viene concesso a prescindere dal reddito o dall'ISEE.
I due bonus sono cumulabili qualora ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.
CHI NE HA DIRITTO
In particolare possono accedere al bonus per disagio economico tutti i clienti domestici intestatari di un
contratto di fornitura elettrica, per la sola abitazione di residenza, con potenza impegnata fino a 3 kW
per un numero di familiari con la stessa residenza fino a 4, o fino a 4,5 Kw, per un numero di familiari
con la stessa residenza superiore a 4, e:
- appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore
non superiore a 7.500 euro;
- appartenenti ad un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e
non superiore a 20.000 euro.
Hanno invece diritto al bonus per disagio fisico tutti i clienti elettrici presso i quali vive un soggetto
affetto da grave malattia, costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il
mantenimento in vita. In questi casi, per richiedere il bonus elettrico, è necessario essere in possesso di
un certificato ASL che attesti:
- la necessità di utilizzare tali apparecchiature,
- il tipo di apparecchiatura utilizzata;
- l'indirizzo presso il quale l'apparecchiatura è installata
- la data a partire dalla quale il cittadino utilizza l'apparecchiatura.
Attenzione: la richiesta del bonus per le gravi condizioni di salute non è legata né al reddito né alla
composizione del nucleo famigliare e pertanto non è necessario presentare alcuna documentazione
relativ
QUANTO VALE IL BONUS
Il valore varia a seconda del numero dei componenti della famiglia. In particolare per l'anno 2014 è di:
- 72€ per una famiglia di 1 o 2 persone
- 92€ per 3 o 4 persone
- 156€per più di 4 persone
COME RICHIEDERLO
Per richiedere il bonus occorre compilare l'apposita modulistica e consegnarla al proprio Comune di
residenza o presso altro istituto eventualmente designato dallo stesso Comune (ad esempio i centri di
assistenza fiscale CAF).
Per richiedere il bonus per disagio economico occorre presentare allegando la dichiarazione
circa il nucleo famigliare che compone l’attestazione ISEEP e richiedere il bonus per disagio fisico i
clienti dovranno presentare richiesta allegando una certificazione ASL che attesti il tipo di
apparecchiatura utilizzata e la copia di un documento di identità.
QUANTO DURA E COME RINNOVARLO
Il bonus per disagio economico è riconosciuto per 12 mesi; dopo tale periodo, per ottenerne uno nuovo,
occorre rinnovare la richiesta di ammissione Le famiglie già beneficiarie del bonus sociale per il
disagio fisico avranno invece il rinnovo automatico del bonus (non è quindi necessario che ne facciano
richiesta). Per comunicare invece eventuali variazioni della residenza occorre utilizzare questo
specifico
.
Bonus Gas 2014: cos’è?
Il Bonus Gas , e’ un’agevolazione istituita dal Governo per venire incontro alle famiglie più bisognose,
ciò significa che i cittadini aventi diritto a ricevere il bonus ottengono una riduzione, uno sconto
direttamente sulle bollette del gas o . Tale bonus, è però riservato alle famiglie a basso reddito e
numerose e vale esclusivamente per il gas metano distribuito a rete e non quindi, per il gas in bombola
o per il GPL), per i consumi nell’abitazione di residen
requisiti
I requisiti che i cittadini devono possedere per fruire dell'agevolazione prevista dal bonus Gas 2014
sono:
Essere un Cliente domestico titolare di una utenza Gas naturale con un contratto di fornitura diretto o
con un impianto condominiale
Avere un
:
non superiore a 7.500 euro
non superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico).
dove fare la richiesta?
Per richiedere il Bonus Gas 2014, i cittadini devono presentarsi presso il Comune di residenza o Caf
con l’attestazione ISEE.
Pertanto, tutti i clienti domestici titolari di
un contratto di fornitura Gas residenziale, possono presentare la domanda di Bonus Gas mediante la
compilazione degli appositi moduli da consegnare al proprio Comune di residenza o presso i Centri di
Assistenza Fiscale CAF. I moduli sono reperibili sia presso i Comuni, sia sui siti internet dell’Autorità
per l’energia o del Ministero dello Sviluppo Economico o Anci.