la scuola che verrà
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la scuola che verrà
«LA SCUOLA CHE VERRÀ» Un progetto interessante con luci e ombre. Ecco la posizione del sindacato OCST-Docenti. [email protected] 1. http://docenti.ocst.com 6. L’impegno di offrire a tutti gli allievi le medesime opportu- La labilità di riferimenti a dati reali e concreti che si riscontra nità formative di partenza non deve essere confuso con la nel documento «La scuola che verrà», insieme all’idealizza- pretesa di ottenere per tutti gli stessi risultati, maga- zione delle proposte tramite scenari idilliaci, come la scuola ri adattando gli obiettivi formativi al livello raggiunto dagli media di Colleverde, non è indice di altezza di ideali quanto scolari. L’equità della scuola non si misura sui risultati rag- di scarso grado di adesione alla realtà, così come diffi- giunti, cui devono concorrere anche gli allievi con il loro cilmente realizzabili appaiono la griglia oraria variabile e la impegno e le loro capacità, ma sulle condizioni di studio. gestione degli orari di docenti e allievi. 2. 3. Il primo impegno della scuola è quello di introdurre alla conoscenza della realtà costruendo e rafforzando la cultura scientifico-disciplinare, non di contribuire alla «coesione sociale del Paese» riducendo e modificando gli obiettivi da conseguire sotto l’imperativo di azzerare il tasso di insuccesso scolastico. 7. Rafforzare sia la collaborazione fra i docenti sia la co-docenza gioverebbe sicuramente alla qualità dell’insegnamento, purché ciò si sostanzi in spazi di effettiva e autonoma progettazione e non in una collaborazione pilotata in applicazione di norme e di principi indiscutibili dettati dall’alto. Gli aspetti organizzativi non devono limitare la libertà di insegnamento né le scelte didattico-pedagogiche. 8. La personalizzazione del curriculum scolastico non deve L’impegno organizzativo aumenta drasticamente come aggirare le difficoltà né ripiegarsi sulle caratteristiche conseguenza della riforma: il docente dovrebbe rafforzare dell’allievo, deve anzi implicare il superamento dei suoi notevolmente lo sforzo necessario a pianificare attività per- limiti e delle sue propensioni attraverso una solida forma- sonalizzate e differenziate, a coordinare la sua attività con zione culturale. Più che classificare gli allievi e adagiarsi quella dei colleghi, a compilare numerose griglie di valuta- sui profili formulati occorre avere stima di loro e fiducia nel zione e dettagliati profili sia dell’evoluzione di ogni allievo pieno sviluppo della loro persona. sia della dinamica delle singole classi, oltre ad incrementa- 4. 5. Lasciare sulle spalle degli studenti l’onere di auto-educarsi è semplicistico. Bisogna sostenere e indirizzare i loro sforzi, suscitare e risvegliare interessi al di là di una mitizzazione delle propensioni naturali di ognuno; occorre assumersi la responsabilità di indicare delle vie con autorevolezza e coinvolgendo le famiglie. re i colloqui e la collaborazione con gli scolari e con gli altri professionisti del settore (logopedisti, psicomotricisti…): occorre verificare la sostenibilità dell’onere lavorativo. 9. Emblematica di una sorta di schizofrenia imposta al docente è la distinzione tra il disciplinarista, ridotto a colui che «stimola la curiosità verso il sapere», il titolare, che invece «conduce attività didattiche e inserisce pratiche L’introduzione di nuove aree di insegnamento e di com- di differenziazione» e infine il docente di classe, il coach- petenze formative trasversali rispetto alle discipline accompagnatore. Non si deve scindere chi conosce e tradizionali pone alcuni interrogativi. In primo luogo biso- insegna la materia da chi si propone quale autorevole gna considerare che le discipline tradizionali restano, fino figura educativa. alla prova del contrario, essenziali per la formazione della Allo scopo di contribuire, con l’esperienza e la disponibilità, persona. Inoltre, nel caso delle competenze trasversali i alla riforma della scuola dell’obbligo, abbiamo chiesto criteri di giudizio, nonostante le migliori intenzioni rivolte l’ammissione di esponenti del nostro sindacato all’interno del allo sviluppo personale dell’allievo, possono più facilmente gruppo incaricato di proseguire i lavori. Desideriamo inoltre e problematicamente scivolare nell’arbitrio soggettivo per incoraggiare, all’interno delle sedi, tutte le occasioni per mancanza di parametri consolidati e condivisi. una franca e critica discussione sul progetto. 10.