L`accesso delle PMI agli appalti pubblici

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L`accesso delle PMI agli appalti pubblici
L’Europa
per le PMI
L’accesso delle PMI agli appalti pubblici:
un impegno fondamentale
I. Le PMI europee hanno bisogno
di un migliore accesso agli appalti
pubblici
Le piccole e medie imprese svolgono un ruolo fondamentale nel dinamismo dell’economia europea, della
crescita e dell’occupazione : esse rappresentano la metà
della creazione del valore aggiunto nei 25 paesi membri,
e sono fonte di occupazione – circa 75 milioni di posti di
lavoro in Europa.
I grandi gruppi hanno bisogno delle innovazioni sviluppate dalle PMI, e il successo di tale collaborazione caratterizza le zone a forte crescita (cfr. riquadro 1).
1
Gli appalti pubblici favoriscono
l’innovazione
• Le PMI sono la punta di diamante dell’economia
europea e delle economie moderne.
• I leader mondiali di domani sono le PMI di oggi
in numerosi settori ad elevata tecnologia – creazione
di software, biotecnologia, semiconduttori,
telecomunicazioni, difesa.
• Le PMI hanno bisogno di un miglior accesso agli
appalti pubblici per svilupparsi e fare innovazione.
Appalti pubblici e la collaborazione con grandi
gruppi sono due elementi determinanti delle zone
a forte crescita quali la Silicon Valley o il Kansai
in Giappone.
Lo sviluppo delle PMI è quindi diventato una delle
priorità dell’Unione europea (UE) per raggiungere gli
obiettivi della strategia di Lisbona in favore di un’Europa
competitiva in un mondo globalizzato.
Attualmente, lo sviluppo delle PMI è penalizzato da un
accesso limitato agli appalti pubblici, che rappresentano
tuttavia 1500 miliardi di euro all’anno (cfr. riquadro 2).
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L'accesso delle PMI agli appalti
pubblici è insufficiente
• In Francia, soltanto il 36 % degli appalti pubblici
è attribuito a PMI indipendenti, mentre queste
rappresentano il 50 % del PIL. Tale cifra scende
all’11 % per gli appalti superiori ai 4 anni.
• L'accesso delle PMI è particolarmente debole nel
settore dell’innovazione e dei servizi. Quindi,
la parte rappresentata dalle PMI è solo del 23 % per
gli appalti dello Stato nel settore delle forniture e
dell’11 % in quello dei servizi.
• Tale situazione si verifica anche a livello europeo:
uno studio della Commissione del 2001 di mostra
che più le imprese sono piccole, meno accedono agli
appalti pubblici e meno li vincono.
Questa situazione è tanto più insoddisfacente poiché
i paesi più competitivi favoriscono notevolmente
l’accesso delle loro PMI agli appalti pubblici grazie a una
deroga alle norme OMC.
II. La Francia s’impegna in favore
delle PMI
Christine Lagarde, ministro del Commercio estero, ha
presentato proposte specifiche ai suoi omologhi europei
e alla Commissione europea.
La Francia chiede innanzitutto alla Commissione di
riequilibrare gli impegni presi nell’ambito dell’AAP
(cfr. riquadro 3). L'Unione deve offrire alle sue PMI un
regime equivalente a quello dei nostri partner commerciali
che hanno la possibilità di sostenere le proprie PMI
(cfr. riquadro 4).
Sono state inoltre proposte delle linee guida concrete per
rafforzare l’accesso delle PMI alla domanda pubblica. Si
potrebbe ad esempio adottare una preferenza limitata nei
confronti delle PMI in caso di offerte equivalenti. Misure
di questo tipo rafforzerebbero il tessuto economico europeo e la concorrenza, e migliorerebbero il rapporto qualità-prezzo dei servizi pubblici.
Le proposte francesi sono pienamente compatibili con gli
obiettivi dell’UE: non creano distorsioni della concorrenza
né nuovi oneri amministrativi, sono non discriminatorie e
a favore della concorrenza.
In tal modo la Francia non desidera in nessun caso sottomettere gli acquirenti pubblici a quote o ad obblighi
quantitativi di attribuzione di appalti alle PMI, ma cerca
soltanto di dare impulso alle PMI competitive.
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Perché bisogna negoziare presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio?
• L'Accordo sugli appalti pubblici (AAP), negoziato
sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC) è entrato in vigore nel 1981.
• L’AAP regolamenta l’apertura degli appalti
pubblici alla concorrenza internazionale. È stato
firmato da 36 paesi tra cui i paesi dell'UE.
• Senza una deroga all’AAP, è impossibile per un
paese firmatario adottare misure specifiche per
favorire l’accesso delle PMI agli appalti pubblici.
III. Numerosi Stati Membri insieme
alle PMI sostengono l’iniziativa
francese
Nel corso dei dibattiti che vi sono svolti a Bruxelles, un
numero consistente di Stati Membri hanno manifestato
insieme alla Francia la loro volontà di riequilibrare gli
impegni presi nell’ambito dell’AAP in favore delle PMI.
Le proposte francesi hanno ricevuto inoltre il sostegno
attivo delle PMI e della società civile francese ed europea. Il Comité Richelieu1, la Confédération générale des
PME2, Croissance plus3, la Federazione europea delle PMI
ad elevata tecnologia, il MEDEF4 e Syntec Informatique5, tra gli altri, hanno sostenuto pubblicamente
l’iniziativa francese.
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Le PMI europee sono svantaggiate
rispetto ai loro concorrenti
• Come il Giappone, la Corea del Sud, il Canada e
gli Stati Uniti, la maggior parte dei paesi
industrializzati membri dell’AAP già attuano delle
disposizioni pro-PMI. Pertanto, fuori dell’UE,
soltanto il 3,2 % (in percentuale del PIL) dei paesi
membri firmatari dell’AAP non hanno adottato simili
disposizioni.
• Negli Stati Uniti, lo Small Business Act (SBA)
dopa, dal 1953, la crescita delle PMI grazie alla
concessione di circa 100 miliardi di dollari annui
(cifre 2003) attraverso degli appalti.
• L’SBA consente alle PMI di svolgere un ruolo
fondamentale nell’economia americana: 22 milioni
di piccole imprese danno occupazione al 53 % della
popolazione attiva e rappresentano il 97 % di tutti
gli esportatori.
• Tale dispositivo rafforza il dinamismo delle PMI,
artefici del 90 % degli 11 milioni di nuovi posti di
lavoro creati dal gennaio 1993, negli Stati Uniti.
IV. È oramai urgente che la
Commissione agisca presso l'OMC
La Francia ritiene che ora è tempo di agire.
La priorità è l'OMC. Occorre ottenere una deroga in
favore delle PMI europee nell’ambito dell’AAP.
Il momento è decisivo perché la Commissione deve
presentare prima di novembre una revisione della
proposta europea, in previsione della conclusione dei
negoziati AAP alla fine di quest’anno.
Se noi trascurassimo tale opportunità, i cittadini francesi ed europei non lo capirebbero, e questo avrebbe la
conseguenza di privarci definitivamente della possibilità
di adottare delle misure per compensare l’handicap di
cui soffrono le PMI europee.
Questa azione presso l’OMC non pregiudica affatto le
misure concrete che dovranno essere decise successivamente ai dibattiti a livelle nazionale e comunitario. Bisogna inoltre precisare che la Francia auspica che
l’applicazione di tali misure in favore delle PMI sia facoltativa: gli Stati Membri saranno in grado di scegliere se
applicare o meno le misure in favore delle PMI.
(1) Associazione francese delle PMI ad elevata tecnologia.
(2) Associazione simile alla Confapi.
(3) Associazione volta a promuovere lo sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali
in Francia.
(4) Il Medef (Mouvement des Entreprises de France) corrisponde alla Confindustria
italiana.
(5) Associazione professionale imprese di servizi informatici ed editori di software
www.exporter.gouv.fr

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