Da Capo Spartivento a Capo dell`Armi

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Da Capo Spartivento a Capo dell`Armi
Da Capo Spartivento a Capo dell’Armi
lo Jonio va incontro al Tirreno
di Alessandro Morabito
Quando posso, faccio volentieri un salto a Reggio Calabria, la mia città d’origine. In primavera, in
particolare, la natura è nel pieno del suo risveglio ed invita a staccare la spina dal tran-tran quotidiano
per godere appieno le sue meraviglie. Così, una mattina, ho caricato in macchina lo zaino con il mio
corredo fotografico e sono andato a fare una passeggiata nella zona più a sud della Penisola. Ho scelto
di percorrere la statale 106 Jonica da Capo Spartivento a Capo dell’Armi, seguendo dalla costa l’ultima
parte di un ipotetico itinerario percorso dalle navi dei Calcidesi, i fondatori, all’inizio dell’ VIII sec.
A.C., dell’antica Rhegion (l’attuale Reggio Calabria).
Arrivato a Capo Spartivento, guardo il mio GPS che mi indica 37,93°
di Latitudine N e 16,06° di Longitudine E. Subito dopo il mio sguardo
va verso il faro che, situato su di una collinetta alta 64 m.s.l.m.,
sovrasta la costa. Non posso non provare un momento di nostalgia nel
pensare che dal 1867 – anno d’installazione della sua lanterna – sino a
pochi anni fa il faro ha rappresentato un importantissimo riferimento
per i naviganti. La tecnologia ne ha ormai ridimensionato il ruolo,
tuttavia esso continua a rimanere un riferimento per il territorio ed
infonde un senso di sicurezza a coloro che vanno per mare nei paraggi.
Il fascio luminoso che parte dal faro, infatti, può raggiungere una
distanza di oltre 50 chilometri. Fino a poco tempo fa era presidiato da
personale civile, adesso è in telegestione dal Marifari Messina ed è
presidiato da un nucleo della Marina Militare Italiana.
La primavera era ormai in uno stato avanzato; i caldi raggi del
sole doravano la superficie del mare rendendolo pienamente
fruibile dai diportisti, oltre che dai marinai di professione.
Provando un po’ di sana invidia per quei due pescatori, mi
rimetto in macchina ed inizio il mio viaggio verso Capo
dell’Armi.
Procedendo lungo il percorso, si comincia a profilare
all’orizzonte la vicina Sicilia ed in particolare
l’inconfondibile sagoma del vulcano Etna che, con i suoi
3.340 m.s.l.m., è il più alto d’Europa. Sto entrando nella
zona compresa tra i comuni di Palizzi Marina e Bova
Marina, nota come “costa dei gelsomini” poiché qui era
molto diffusa la loro coltivazione per la produzione di
profumi ed essenze. A circa 20 chilometri verso l’interno si
può trovare il comune di Bova Superiore che dà il nome
all’intero territorio (Bovesia) ed ospita una delle più importanti comunità di Greci di Calabria.
Quest’area è ricca di tradizioni e costumi che ne fanno una zona di elevato valore artistico e culturale.
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Da Capo Spartivento a Capo dell’Armi
lo Jonio va incontro al Tirreno
di Alessandro Morabito
Poco prima di arrivare a Bova Marina s’incontra Capo San
Giovanni d'Avalos, qui l’Aspromonte degrada quasi a picco
sul mare. Una sosta per ammirare la splendida costa – dove
mare e macchia mediterranea si uniscono in un dolce
connubio – è d’obbligo.
Il belvedere offre uno spazio
per la sosta dal quale si può
ammirare uno splendido
panorama sul Mar Ionio,
abbellito
dai
lineamenti
lontani dell’Etna.
Guardando attraverso lo
steccato che protegge dal
dirupo si possono intravedere
i cespugli di macchia
mediterranea che giungono
sin quasi sulla spiaggia. Tra
la vegetazione presente lungo
questo tratto di costa
spiccano le ginestre ed il
ginepro fenicio.
Mi rimetto in macchina e, una volta superato il comune di Melito Porto
Salvo (dove si trova il punto più a sud della Penisola), giungo a Capo
dell’Armi.
Qui inizia lo Stretto di Messina.
A segnalare l’imbocco dello Stretto, c’è un altro faro situato ad una
altezza di 83 m.s.l.m.. Fu attivato nel 1867 e la sua lanterna è stata
rinnovata nel 1959. Il mio GPS indica 37,95° Latitudine N e
15,68°Longitudine E.
Dall’altra parte dello Stretto,
l’Etna sembra che mi saluti
con il suo pennacchio di
vapore. Quell’anno la neve è
caduta
abbondante
sul
vulcano…
Ghiaccio e fuoco, i due opposti simboli di questa montagna.
Intanto, sul mare, una nave mercantile si appresta ad entrare
nello Stretto di Messina per poi proseguire il suo viaggio verso
il mar Tirreno
Sott’acqua, un complesso sistema di correnti marine unisce
questi due mari così importanti per l’intero bacino del
Mediterraneo…
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