RIASSUNTO Il factoring è un servizio di gestione
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RIASSUNTO Il factoring è un servizio di gestione
RIASSUNTO Il factoring è un servizio di gestione, assicurazione e finanziamento dei crediti che un’impresa vanta nei confronti dei propri debitori; si configura come un contratto atipico che si plasma alle esigenze della clientela e il suo utilizzo genera una semplificazione delle procedure di gestione dei crediti. Il factoring sta acquisendo sempre maggiore importanza all’interno del nostro panorama economico grazie alla qualità e all’utilità dei servizi che è in grado di offrire ma comunque si ritiena che non sia sfruttato appieno nelle sue potenzialità. Infatti, nonostante il mercato italiano sia il terzo a livello mondiale, superato solo dal Regno Unito, culla del factoring a livello internazionale, e dalla Francia, registrando livelli di turnover cumulativo molto alti, il servizio è utilizzato soltanto da una minoranza di operatori, in quanto, la maggior parte di essi, lo considerano come un servizio lontano dalla loro realtà. Uno dei seri problemi che affliggono l’economia e la concorrenza dei mercati è sicuramente il ritardo dei pagamenti all’interno delle transazioni commerciali; gli Stati dove i ritardi di pagamento sono più consistenti e frequenti, ne risentono a livello commerciale soprattutto negli scambi con gli altri stati dell’Unione Europea e dal confronto ne escono molto penalizzati. Il quadro economico appare ancora più grave quando il primo dei peggiori pagatori si identifica nello Stato sotto forma di Pubblica Amministrazione e Enti Locali, prolungando i tempi medi di pagamento quasi all’infinito; a tal fine, il factoring potrebbe entrare in questa spirale e trasformala in un circolo virtuoso ma, perché tutto ciò possa realizzarsi concretamente, occorre che la cessione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione sia resa più veloce, sulla riga delle proposte di Assifact, Associazione Italiana per il Factoring; quest’ultime hanno l’obiettivo di semplificare e velocizzare l’accesso al credito e riuscire così a sostenere la liquidità delle imprese. I punti critici da affrontare sono diversi; si dovrebbe estendere l’applicazione della Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti e del Decreto di recepimento italiano anche ai ritardi di pagamento relativi ai contratti di appalto; sempre in riferimento a tali crediti si richiede il superamento dell’obbligo di notifica della cessione a mezzo ufficiale giudiziario con atto pubblico o scrittura privata autenticata per agevolare la cessione e il ripristino del termine di accettazione a 15 giorni. Per agevolare la cessione del credito si propone di inserire nella documentazione preliminare dell’acquisto di beni e servizi un nulla osta all’eventuale cessione futura, oppure dei principi base ai quali la PA si rifarebbe in caso di mancata accettazione della cessione. Assifact propone inoltre, riguardo al tema della sospensione dei pagamenti da parte dello Stato (art. 48 bis Dpr n. 602/1973), di prevedere una chiara identificazione del soggetto sul quale effettuare la verifica dell’inadempimento, richiedendo la garanzia della compensazione dei soli crediti sorti prima della cessione. Sarebbe inoltre auspicabile lo sviluppo di una pratica quale il “reverse factoring” dove è il debitore ceduto (PA) ad accordarsi con un Intermediario Finanziario per promuovere e facilitare le operazioni di cessione dei debiti da parte dei fornitori/creditori. In ambito fiscale Assifact ha proposto di introdurre il principio di reciprocità per banche e intermediari, principio che consentirebbe di compensare i crediti vantati nei confronti della PA coi debiti verso lo Stato. L’approfondimento sul Sistema Sanitario Nazionale evidenzia le potenzialità del factoring nell’ambito di alcune Regioni messe in ginocchio dal deficit sanitario accumulato negli anni. Questo servizio potrebbe essere in grado di sostenere economicamente le società fornitrici di servizi al Sistema Sanitario e, d’altro canto potrebbe dare respiro agli Enti Locali soffocati dai debiti e dalle scadenze. La misurazione del rischio di credito che corre la società che propone il servizio di factoring e, soprattutto, la misurazione del requisito patrimoniale da detenere a suo fronte, sono operazioni molto complesse e difficoltose. Basilea II e i nuovi principi contabili hanno posto al centro dell’operatività degli intermediari del factoring il rischio di credito. La principale fonte di rischio per il factor è rappresentata dagli anticipi che vengono corrisposti al soggetto cedente; nelle operazioni pro soluto l’esposizione di rischio si ha nei confronti del debitore ceduto, mentre nelle operazioni pro solvendo l’esposizione è verso il creditore cedente. Tra le soluzioni proposte per la mitigazione del rischio di credito una tra le più interessanti, a parer mio, è il progetto DAP; esso prevede un censimento centralizzato delle informazioni sul ciclo di vita dei crediti commerciali trattati dalle società di factoring associate ad Assifact. La logica di risk management dell’operazione consentirebbe di migliorare la percezione e la valutazione del rischio avuta fino ad oggi, in quanto l’analisi del rischio avverrebbe su un ventaglio di informazioni (quali identità del fornitore, caratteristiche qualitative del rapporto di fornitura, dati delle fatture emesse nell’ambito del rapporto, dati dei pagamenti emessi, ecc.) molto più ampio e dettagliato, generando effetti positivi sulla stabilità degli intermediari.