Pre-conclave nelle mani degli italiani
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Pre-conclave nelle mani degli italiani
Anno II - Numero 52 - Sabato 2 marzo 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 RIUNITO IERI L'UFFICIO POLITICO DEL PARTITO PER ANALIZZARE IL VOTO DELLE POLITICHE POLITICA OLTRE LA DESTRA PER RAPPRESENTARE UN MONDO CHE SEMBRA SCOMPARSO Dopo elezioni con personaggi In cerca d’autore Il 16 marzo comitato centrale per varare un percorso costituente e una nuova leadership I di Francesco Storace ltre La Destra. All'ufficio politico di ieri ho rappresentato la necessita' di verificare come uscire dalla crisi politica che ci ha colpito con il voto delle elezioni per il Parlamento. Torneremo a parlarne venerdì prossimo e poi sabato 16 marzo al Comitato centrale per le decisioni da assumere. Sul tappeto ci sono varie opzioni, che riguardano il nodo del rapporto con quel popolo di destra che ha privilegiato altre opzioni politiche - penso a Pdl o, in misura minore, a Fratelli d'Italia - o semplicemente protestatarie, come Grillo. Dobbiamo varare comunque un percorso costituente al termine del quale trovare una nuova leadership. Io ho fondato e guidato La Destra, sarebbe anacronistico pretendere di guidare anche il soggetto che dovrà nascere. Una cosa deve essere chiara: non voglio passare il tempo a tentare di collaborare all'organizzazione del partito unico dei prefissi. Ormai le forze identitarie fanno agli italiani lo stesso effetto che in tv provocano gli sgommati. Gli italiani votano proposte di governo - Pd, Pdl o, in misura minore, Monti - o la protesta a prescindere, Grillo. Non e' O Il “Giornale d’Italia” apre da oggi le sue pagine a tutti coloro che sono interessati al futuro della Destra. Una Comunità che non si arrende, che non vuole arrendersi a restare sotto le macerie provocate da chi ha tradito le nostre idee. Il primo intervento, di Alessandro Nardone, è a pagina 4. stato nemmeno un problema legato alle alleanze: fuori dal centrodestra, la stessa Lega avrebbe probabilmente fatto la fine di Ingroia o di Giannino. Nel Lazio ha lo zero virgola persino chi ha reso pubblico il caso Fiorito, i radicali. Non ha funzionato il messaggio nostro, la sovranità non ha rappresentato un richiamo sufficiente. Rispetto Fratelli d'Italia, ma il loro problema, rispetto a noi e a me, parevano essere Crosetto e il figlio di Cossiga.... Il loro due per cento meno qualcosa salva alcuni parlamentari ma e' troppo per mollare e poco per festeggiare. Se vogliono dialogare ci siamo e volentieri, ma non si pensi che bastino nove deputati a fare la differenza in un paese scosso dall'onda grillina. La questione e' rappresentata da un'area che un tempo vantava 150 deputati e senatori - An e ora ne può schierare una ventina al massimo in tutto il Parlamento. Un intero mondo sembra scomparso. In una costituente vorrei in pista un po' di giovani in gamba (ne abbiamo tanti, tra i primi nomi mi vengono in mente Ruggero Razza e Stella Mele, Luigi D'Eramo e Alessandro Nardone, Andrea Scaramuccia, Gianni Musetti e Giuliano Moggi, Valerio Limido e Fabrizio Santori, Sergio Marchi e Carlo Aveta e chissà quanti altri dimentico) gente che scrive, pensa, ha qualcosa da dare e da dire. Vorrei che da questo nucleo, ovviamente da ampliare, partisse un appello, da lanciare in una costituente di tipo congressuale, io ben volentieri accompagnerei da dietro il percorso individuato. Il nostro quotidiano servira' a promuovere idee. Occorre capire su quale posizionamento politico puntare. Unica condizione: no al velleitarismo. Dobbiamo superare la sindrome dell'esserci a dispetto, gli zero virgola che caratterizzano da anni un'area contigua. In Umbria, Basilicata, Abruzzo e Molise poco sopra l'uno, e unicamente nel vituperato Lazio - chissa' perche' - oltre il due, a un passo da palazzo Madama dove ci voleva il 3 per cento. Ora, se siamo capaci di costruire qualcosa di meglio bene. Altrimenti avanti chi lo può fare davvero. Io darò una mano senza mettermi a criticare chi avrà responsabilità di guida: il contrario di quello che abitualmente si fa con me. Si moltiplicano le riunioni preparatorie. In pole c’è Angelo Scola Pre-conclave nelle mani degli italiani di Igor Traboni o chiamano ‘il pre-conclave’ ed è ufficiosamente iniziato ieri, nel primo giorno di sede vacante, anche se in realtà va avanti da alcune settimane, da quando Benedetto XVI aveva annunciato di rinunciare al Soglio. Ma ora che a Roma sono già arrivati 144 cardinali, cioè la stragrande maggioranza di quelli che poi prenderanno parte al Conclave vero e proprio, sono iniziate le riunioni più o meno segrete, più o meno informali, per vedere di far convergere i voti su questo o quel papabile. Le Congregazioni Generali – ovvero le riunioni dei cardinali che dovranno decidere alcune questioni tecniche, ad iniziare dalla data vera e propria di inizio del Conclave – sono state convocate per lunedì prossimo 4 marzo, ma non è L da lì che uscirà il nuovo Papa: il Pontefice chiamato a condurre la Chiesa in questi tempi così difficili verrà fuori piuttosto proprio dagli incontri di questi giorni, in questo o quell’appartamento del centro di Roma lontano da occhi indiscreti, perfino in qualche trattoria di Borgo Pio o Prati. I più attivi sono gli italiani, intenti a recuperare una credibilità perduta – tra intrighi di Curia e corvi vari – soprattutto tra gli stranieri. I nomi dei cardinali Bagnasco e Bertone sono i meno spendibili, ma è anche vero che sono proprio loro a ‘muoversi’ di più, per cercare di indirizzare il Conclave in una determinata direzione a loro confacente. Così come si sta dando da fare il cardinal Sodano: non parteciperà al Conclave perché ultraottantenne, ma la sua voce peserà e parecchio, soprattutto in questi giorni di sede vacante. E allora i cardinali italiani che potrebbero succedere a Ratzinger restano soprattutto due: Gian- franco Ravasi e Angelo Scola. Il primo è però ritenuto troppo ‘progressista’, anche tra quei cardinali stranieri che pure arrivano da Chiese non indifferenti alle teorie già passate attraverso le fasi del cattocomunismo e della teologia della liberazione. A favore di Ravasi si sta dando da fare anche un certo ‘movimentismo’ italiano, dalle Acli all’Azione Cattolica (che però fuori dai nostri confini contano punto o niente) e la Comunità di Sanrt’Egidio, fortissima in tutto il mondo ma senza un suo candidato ufficiale. Una serie di ‘pressioni’ che però potrebbero favorire proprio Scola, ‘pupillo’ di Ratzinger da tempi non sospetti e giudicato da molti cardinali europei e d’oltre Oceano italiano sì, e dunque dentro determinate gerarchie che pure un Papa non può non conoscere, ma fuori da intrighi e giochi di potere. Attualità Lavoro Economia Roma Cultura Monte dei Paschi, il caso si ingarbuglia Boom disoccupati e debito pubblico Servono ricette per l’edilizia in crisi Rapina a portavalori ucciso ex brigatista Buontempo chiede un museo del Msi Emiliano Stella pag. 2 Giuseppe Sarra pag. 2 Bruno Bral pag. 5 Paolo Signorelli pag. 7 Robert Vignola pag. 10 di Micol Paglia l caos pre-elettorale è stato uno zuccherino in confronto alla baraonda che sta facendo seguito alle elezioni. Non è passata neanche una settimana dal voto e siamo alla tragicommedia. Personaggi e interpreti, in ordine di apparizione: Pier Luigi Bersani, Beppe Grillo, Silvio Berlusconi, più alcune comparse. Bersani era convinto di scendere da Bettola e - dopo la traversata di Firenze complici delle primarie un po’ artefatte – di fare un sol boccone dell’Italia votante. A quest’ora già si vedeva Presidente del Consiglio. E invece il voto è andato come è andato, cioè con una pessima figura per l’attuale segretario Pd che è riuscito addirittura a far peggio di un suo predecessore, tal Walter Veltroni. E ora il premier rischia di farlo al massimo con il binocolo: all’interno del suo partito, i renziani hanno ripreso vigore. E anche i suoi gli danno addosso per colpe che, in effetti, ha soltanto lui, tra uno smacchiamento e l’altro. Ci mancava, a fargli saltare i nervi, solo Beppe Grillo. Ed eccolo il secondo personaggio in cerca d’autore, direttamente da Genova passando dagli esteri (intesa come stampa straniera, ché quella italiana gli fa un po’ schifo): lui i voti li ha presi, per cui vuole menare le danze, quantunque pachidermico nei movimenti. Soprattutto non ci sta alle profferte del Bersani: non siamo in vendita, non ci comprate mica. Uno schiaffo niente male per chi invece fino a pochi giorni fa voleva fare ‘scouting’ tra le truppe grilline. Però anche il comico aspirante politico i suoi problemini in casa ce li ha, eccome: ordina il silenzio alle truppe di cui sopra e quelli invece parlano. Chi vuole accordarsi con Sel, chi addirittura con il Pd stesso e chi con gli emuli del leader di Bettola (vedi Zingaretti alla Regione Lazio). Ma il suo guru Gianroberto Casaleggio richiama tutti all’ordine giurando che M5S non voterà mai la fiducia al Governo. Nel guado resta Silvio Berlusconi: le elezioni dovevano spazzarlo via ma, siccome lo tsunami elettorale non è passato, ora ci stanno pensando di nuovo i giudici. Siamo al deja vu, insomma. Poi ci sarebbero le comparse: i vari Monti, Ingroia, Casini, Fini… però all’inizio dicevamo di uno spettacolo tragicomico. Mica di ‘Oggi le comiche’. Servizi alle pagine 2 e 3 2 Sabato 2 marzo 2013 Attualità Come da copione il centrosinistra tratta sottobanco l’acquisizione di parlamentari del Movimento a 5 Stelle Pd, è iniziata la campagna acquisti dei senatori grillini Le operazioni di “scouting” condotte da Bersani ed Errani sarebbero andate a buon fine. Con i nuovi “ingaggi” ed il sostegno dei montiani il centrosinistra riuscirebbe a tirare su uno straccio di maggioranza a Palazzo Madama di Emiliano Stella partito in grande stile ciò che molti prevedevano, uno squallido residuato della prima repubblica duro a morire. E’ ufficialmente iniziata la campagna acquisti dei senatori grillini, l’espediente più scontato per consentire a Bersani & Co. di avere i numeri per tirare su uno straccio di maggioranza, ovviamente imbarcando anche gli accoliti di Mario Monti. Sul Corriere della Sera di ieri è uscita la notizia che ha acceso la miccia della polveriera che sta ancora deflagrando. Il segretario del Pd, insieme al fedelissimo Vasco Errani, avrebbe tirato un sospiro di sollievo nel constatare l’avvenuto ingaggio di un gruppo di senatori del Movimento 5 Stelle, pronti a sostenere un governo da lui presieduto. “È fatta”, avrebbe esclamato lo smacchiatore, il lavoro di “scouting” compiuto attraverso colloqui e promesse avrebbe sortito gli effetti sperati, un governo Bersani sarebbe ora possibile. L’ira di Grillo non si è fatta attendere, e la sua replica è arrivata, per usare un eufemismo, È inequivocabile. Come di consueto tramite internet, ha affermato che ”in questi giorni è in atto il mercato delle vacche. Al M5S arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri, ma il Movimento, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita”. “I vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori. Questa è politica? – si è chiesto Grillo - Fare compravendita? Affermare una cosa il giorno prima e contraddirsi il giorno dopo per convenienza post elettorale?”. “Il Pd – ha continuato il comico genovese - ha già identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche, dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni. E’ il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo – ha ammonito - ci devono essere persone disposte a vendersi”. ” Il M5S voterà in aula ogni legge che risponda al suo programma”, ha tenuto a chiarire per l’ennesima volta, “non farà alleanze, tutto questo è precisato nel codice di comportamento Dietro il segretario Pd si muove l’ombra inquietante di Renzi Dopo il botto il sindaco di Firenze lancia dai social network messaggi distensivi e concilianti. Ma non manca di ricordare, con una buone dose di rimpianti, che molti temi a lui cari hanno fatto la fortuna elettorale del Movimento 5 Stelle apparso sul Corriere della Sera, come un fulmine nel cielo burrascoso del centrosinistra di questi giorni. Un articolo con la presunta disponibilità di Matteo Renzi a fare il premier, alla guida di un’ipotetica grande coalizione, ha toccato i nervi scoperti del Pd. Pronta e secca la smentita del diretto interessato, che tramite Twitter ha fugato ogni dubbio sulle sue intenzioni. “Ciò che volevo per l’Italia l’ho detto nelle primarie. Ho perso. Adesso faccio il sindaco”, ha scritto, aggiungendo di non potersi permettere neanche i rimpianti. La smentita è stata rafforzata da un successivo messaggio pubblicato su Facebook, in cui il primo cittadino di Firenze ha definito “incredibili” le interpretazioni, le ricostruzioni ed i commenti espressi in merito ad alcune dichiarazioni fatte e a suo dire distorte. Ha anche spiegato di aver evitato di fare dichiarazioni dopo il voto, apposta “per non finire nel festival di chi la spara più grossa e giacere nei pastoni degli addetti ai lavori”. Il malcontento di Renzi per aver perso le primarie del centro- È degli eletti portavoce del Movimento in Parlamento, firmato da tutti i candidati e reso pubblico agli elettori prima delle elezioni”. “Il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori – ha dichiarato - non sono in vendita. Bersani è fuori dalla storia e non se ne rende conto. I giochini sono finiti e quando si aprirà la voragine del Monte dei Paschi di Siena – ha profetizzato - forse del Pd non rimarrà neppure il ricordo”. Grillo ha concluso minacciando che “se il Pd vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam, il M5S non starà certo a guardare”. sinistra, ma soprattutto la consapevolezza di essere stato l’alfiere di temi che hanno fatto la fortuna del M5S, è malcelato in altre sue esternazioni. “Quello che volevamo per l’Italia lo abbiamo proposto alle primarie”, ha affermato, ricordando che “dagli Stati Uniti d’Europa, fino all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, noi ci abbiamo messo la faccia, presentando un progetto serio”. Non essendo la serietà “un optional”, ha dichiarato di preferire fare il sindaco e di non avere l’intenzione di “pugnalare alle spalle Bersani”. Eppure una sponda su cui poggiare Renzi l’aveva a disposizione. Era quella rappresentata dalle dichiarazioni di Alessandra Moretti, portavoce del segretario del Pd, che si era detta convinta che lo smacchiatore sarebbe stato disposto a fare un passo indietro qualora una candidatura di Renzi a capo dell’esecutivo fosse stata ben accetta da Grillo. Un modo per sbarrare la strada all’inciucio con Berlusconi o scongiurare un secondo ricorso alle urne in pochi mesi...". E.S. IL CDA DI MPS HA INTENZIONE DI RIVALERSI RISPETTIVAMENTE SUL SUO EX PRESIDENTE ED IL SUO EX DIRETTORE GENERALE Monte dei Paschi chiede il risarcimento dei danni a Mussari e Vigni La banca senese ha deciso di promuovere azioni di responsabilità anche nei confronti di Nomura e Deutsche Bank, soggetti interessati nelle operazioni Alexandria e Santorini l Consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha deciso di promuovere, presso il tribunale civile di Firenze, alcune azioni di responsabilità finalizzate alla richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’ex presidente Giuseppe Mussari e dell’ex direttore generale Antonio Vigni. Le azioni sono rivolte anche verso Nomura International e Deutsche Bank, le banche coinvolte nelle operazioni strutturate in derivati. Nel dettaglio, nei confronti di Mussari e Vigni è stata intentata un’azione di responsabilità sociale, e nei confronti di Nomura un’azione di responsabilità extracontrattuale “per concorso della stessa con i predetti esponenti della banca, in relazione all’operazione di ristrutturazione finanziaria concernente le notes Alexandria posta in essere nel luglio-ottobre 2009”. Con tale azione “viene chiesta la condanna in solido delle parti convenute, al risarcimento dei danni subiti e subendi dalla banca per effetto della contestata operazione”. Inoltre, contro Vigni, il Monte dei Paschi ha promosso un’altra azione di responsabilità sociale e nei confronti di Deutsche Bank un’azione di responsabilità extracontrattuale, per concorso con l’ex direttore generale, in relazione ai total return swap del dicembre 2008 della società veicolo Santorini. Anche in questo caso viene I chiesta la condanna in solido al risarcimento danni. Mps aggiunge che “in relazione a quanto precede, il Cda ha deliberato di porre all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci, che verrà convocata per l’approvazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, anche le deliberazioni in merito alle predette azioni di responsabilità nei confronti degli esponenti aziendali sopra indicati”. Sul versante delle indagini in merito al fallimento del Pastificio Amato, ieri è comparso davanti al pm Marco Morelli, l’ex vice direttore generale Mps, attualmente al vertice di Merril Lynch Italia. Morelli è stato interrogato, presso gli uffici del nucleo tributario della Guardia di Finanza, dal magistrato salernitano Vincenzo Senatore, che coordina le indagini su un filone dell’inchiesta relativa al fallimento del gruppo Amato. Morelli, arrivato con un borsone carico di documenti, è indagato, insieme all’ex presidente Mps e Abi Giuseppe Mussari e all’ex sindaco di Firenze Franco Ceccuzzi, entrambi ascoltati ieri, per concorso in bancarotta. Il pm indaga sulla concessione di un finanziamento di 19 milioni di euro, versati nel 2010 dalla banca senese all’immobiliare Amato Re, la società che avrebbe dovuto realizzare un complesso di edilizia residenziale nell’area dello storico E.S. Pastificio Amato. BOOM DELLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE A GENNAIO (+38,7%). AUMENTA ANCHE IL DEBITO PUBBLICO Un’Italia da profondo rosso ''I dati sono agghiaccianti, è una situazione assolutamente drammatica a cui dobbiamo reagire'', è il commento del presidente di Confindustria Squinzi ontinua il trend negativo dell’economia italiana. Boom della disoccupazione giovanile nel mese di gennaio che raggiunge i 38,7 punti percentuali (23,6% in Europa) - il massimo dal quarto trimestre del 1992 – ma nel Sud del Paese supera il 50%. Il rapporto debito/PIL è schizzato al 127%, mai così in alto dal 1990. Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ''i dati sono agghiaccianti, è una situazione assolutamente drammatica a cui dobbiamo reagire''. E aggiunge: ''Bisogna ritrovare la crescita economica altrimenti vediamo la disoccupazione continuare ad aumentare". ''Nel 2012 – spiega l’Istat - il PIL è stato pari a un milione e 565mila 916 milioni milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,8% rispetto all'anno precedente. In volume il Prodotto interno lordo è diminuito del 2,4%''. Per i maggiori colossi economici del pianeta, invece, il Prodotto Interno Lordo è aumentato: Stati Uniti (2,2%), in Giappone (1,9%), in Germania (0,7%) e nel Regno Unito (0,2%). Nell’anno precedente, sottolinea l’istituto di ricerca, “si registra una caduta del 3,9% dei consumi nazionali e dell'8,0% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento del 2,3%”. Inoltre, “le importazioni sono diminuite del 7,7%”. Tutte le fonti di sviluppo del Paese registrano un evidente calo di volume: 4,4% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, 3,5% nell'industria, 6,3% nelle costruzioni e dell'1,2% nei servizi. L'indebitamento delle amministrazioni pubbliche - misurato in rapporto al Pil - è pari a -3,0% rispetto ai -3,8 punti percentuali C del 2011. L'avanzo primario è del 2,5% (era di 1,2% nel 2011). Per quanto riguarda gli occupati nel 2013 – sempre secondo l’Istat - sono 22 milioni e 688 mila in calo del 0,4% (-97 mila lavoratori), mentre su base annua si registra una diminuzione dell'1,3 punti percentuali (-310 mila unità). Il tasso di disoccupazione, invece, si attesta all'11,7% (+ 0,4) rispetto a dicembre e di 2,1 punti nei dodici mesi. “Il calo del numero degli occupati – precisa l’istituto di ricerca - riguarda i 15-34enni e i 35-49enni, mentre prosegue la crescita degli occupati con almeno 50 anni, presumibilmente a motivo dell’inasprimento dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alla pensione”. L’indice della disoccupazione, invece, è pari al 56,3% in calo di 0,3 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,7 punti rispetto a dodici mesi prima. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 655 mila e rappresentano il 10,9% della popolazione in questa fascia d'età. Nel quarto trimestre del 2012, “il numero degli occupati – ribadisce l’Istat - diminuisce di 148 mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato sintetizza il nuovo andamento negativo dell'occupazione maschile (-196 mila), a fronte del moderato incremento di quella femminile (+48 mila)”. La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-246mila unità) è inversamente proporzionale a quella straniera (98 mila). In confronto al quarto trimestre 2011, il tasso di occupazione degli italiani registra un calo 0,3 punti percentuali, mentre quello degli stranieri di 0,9 %. Giuseppe Sarra 3 Sabato 2 marzo 2013 Attualità Il Cavaliere non ci sta e contrattacca dopo le nuove iniziative di altri giudici Berlusconi:“Contro la magistratura scenderemo in piazza il 23 marzo” cende in piazza Silvio Berlusconi. E lo farà “per protestare contro l’attività di una parte della magistratura che utilizza la giustizia per combattere ed eliminare avversari politici che non si riescono a far scomparire attraverso il sistema democratico delle elezioni”. Manifesterà pubblicamente, il 23 marzo prossimo, insieme a chiunque, come lui, reputi alcuni giudici “una patologia del nostro sistema. Un cancro della nostra democrazia”. Sono dichiarazioni durissime quelle rilasciate ieri dal Cav. prima dell’udienza che lo vede imputato per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset. Immediata è arrivata la S replica dei vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati. “Andrebbero liquidate come sciocchezze, ma sono parole molto offensive”. Questa la dichiarazione di Rodolfo Sabelli e Anna Canepa. “La magistratura o parte della magistratura”, sottolineano a margine di un convegno in Cassazione, viene “equiparata ad un cancro, questo è di cattivo gusto rispetto a chi è malato. Sabato scorso, poi, la magistratura è stata definita peggio della mafia, non abbiamo replicato allora per motivi di opportunità, era il giorno prima delle elezioni, ma sono dichiarazioni offensive rispetto a chi è rimasto vittima della criminalità organizzata, anche magistrati hanno perso la vita”. Non basta. L’ex Presidente del Consiglio ha anche commentato la confessione del senatore De Gregorio, che avrebbe confermato ai PM i Napoli di essere stato corrotto da Berlusconi (nel 2006) per passare dalle file dell’Idv a quelle del Pdl. Le cose non sarebbero andate così. Almeno non secondo Berlusconi. Non avrebbe mai elargito 3 milioni di euro come sostengono i PM titolari dell’inchiesta. La somma che il Cavaliere ammette di aver versato a Sergio De Gregorio è di “appena” un milione di euro. E non per “comprare” il suo voto, ma per sostenere l'attività degli italiani all'estero, aspetto di cui si occupava l'ex senatore ora indagato dalla Procura di Napoli. “Forza Italia – ha spiegato Berlusconi, sempre prima di entrare in aula a Milano - ha versato 1 milione di euro in chiaro e alla luce del sole, con un contratto, che è stato depositato presso il Senato. Quindi tutti possono prenderne visione”. “Soltanto dei pazzi potrebbero ricorrere - ha proseguito Berlusconi a dei versamenti in nero che configurerebbero reati molto pericolosi da commettere. In più, difficilissimi da trovare quei soldi. Perché due milioni in nero, oltre al volume della massa, sono difficilissimi da recuperare nelle mie condizioni”. Insomma, a pochi giorni dalla chiusura dei seggi elettorali, le aule di Tribunale tornano ad essere il terreno principale degli scontri fra Berlusconi e la magistratura. Il tutto in attesa della manifestazione del 23 Marzo. Micol Paglia Imu e voto di scambio: esposto al Csm L’ ex sottosegretario Carlo Giovanardi, prende le difese di Silvio Berlusconi e attacca i magistrati di Reggio Emilia che indagano sull’ipotesi di voto di scambio in merito alla vicenda delle lettere Imu. “Ho presentato un esposto al Consiglio superiore della Magistratura per conoscere quali iniziative intende intraprendere per garantire che nella formazione dei magistrati sia assicurata la conoscenza dei principi costituzionali che sono la base della dialettica politica in un Paese democratico e per evitare che la mancata riservatezza su iniziative giudiziarie possa incidere negativamente sulla libera dialettica fra le forze politiche. Come parlamentare mi sono rivolto ad una istituzione, il Csm, facendo presente che la proposta di restituire l’Imu rientra a pieno titolo nelle più elementari regole del confronto politico e programmatico nei Paesi democratici. Confronto sconosciuto soltanto nei regimi totalitari e dittatoriali”. “E’ di tutta evidenza – ha continuato Giovanardi - che l’articolo 96 del testo unico delle leggi elettorali, che specifica il concetto di voto di scambio, nulla ha a che fare con le proposte avanzate da partiti, movimenti e candidati, a meno che la Procura di Reggio Emilia non intenda indagare tutti i candidati alle elezioni. Purtroppo conclude Giovanardi – l’iniziativa dei magistrati emiliani e l’evidente fuga di notizie ha già prodotto danni non più sanabili al momento dell’inevitabile archiviazione”. Federico Colosimo Concorsone scuola verso l’ultima prova Nella quiete di Castel Gandolfo Ratzinger ha portato tanti libri, ad iniziare dal suo caro teologo Balthasar S rimo giorno, quello di ieri, da Papa emerito per Joseph Ratzinger. Ratzinger ha celebrato una messa alle 7 nella cappella della residenza di Castel Gandolfo, quindi ha letto e risposto a numerosi messaggi. Nel pomeriggio, dopo una piccola colazione ed il riposo, intorno alle 16 ha fatto due passi nei giardini di Castel Gandolfo recitando il rosario. A Castel Gandolfo, come ha riferito il portavoce Padre Lombardi, Ratzinger ha portato con se' libri di teologia, spiritualita' e storia, in particolare, 'L'estetica teologica' di Balthasar, un libro a lui particolarmente caro. Lo stesso padre Lombardi ha inoltre riferito che l’altro ieri sera, subito dopo le 20 e quindi non più da Papa, il Pontefice emerito, dopo la cena e i telegiornali ha fatto quattro passi all'interno del palazzo apostolico, nel salone degli Svizzeri poi si e' ritirato in preghiera, quindi e' andato a riposare. Nei giorni passati il Papa suonava il pianoforte alla sera dopo la cena, come segno, direi, della distensione e della serenità del suo animo", ha detto Lombardi riferendo quanto raccontato da monsignor Gaenswein. "Don Georg ieri (l’altro ieri, ndr) non lo ha sentito suonare, ma ritiene che nei giorni prossimi riprenda". Benedetto XVI ha portato con sé anche diverse registrazioni musicali che è solito ascoltare. Ratzinger risiederà a Castel Gandolfo per alcune settimane, in attesa che vengano ultimati i lavori nel vecchio monastero in Vaticano dove poi andrà a vivere. E nessun sigillo verrà apposto agli appartamenti pontifici di Castel Gandolfo. i conclude oggi nella Capitale l’ultimo turno di prove scritte del ‘concorsone’ più famoso d’Italia. Dopo l’appuntamento rimandato dell’11 e il 12 febbraio scorsi a causa del maltempo, si avvia alle fasi finali anche questa trafila per numerosi precari in cerca di cattedra fissa. Nello specifico si tratta di verifiche rivolte agli aspiranti docenti delle scuole per l’infanzia e le primarie, oltre che alle classi di concorso A017(discipline economico-aziendali) e A033(tecnologia). Le sedi delle prove sono state confermate come da programma ministeriale e dislocate dai vari uffici scolastici regionali. I candidati sono stati impegnati in quattro quesiti a risposta aperta: ogni commissione disporrà per la valutazione di criteri definiti a livello nazionale. Segni distintivi pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità. Per ogni quesito un punteggio che va da zero a dieci, mentre le prove di quattro quesiti potranno raggiungere un punteggio di quaranta. Supereranno lo scritto coloro che avranno ottenuto una votazione minima di 28/40 e 21/30 nel caso di tre quesiti. Quelli che poi avranno superato questa fase saranno chiamati a svolgere colloqui orali focalizzati soprattutto sulla simulazione di lezioni tipo e sulla discussione finale di carattere sempre disciplinare. L’iter si avvia alla conclusione per i numerosissimi aspiranti nuovi insegnanti della scuola italiana: una dura competizione che di questi tempi si trasforma ancora di più in un duello a colpi di studio e intuito. Francesca Ceccarelli Un normale primo giorno da Papa Emerito P Lo ha chiarito il portavoce Vaticano, padre Federico Lombardi rispondendo ad una domanda di un giornalista che ha fatto riferimento all'apposizione dei sigilli, invece, all'appartamento del papa in Vaticano. Apposizione che e' stata mostrata ai giornalisti in una ripresa fatta dal Centro televisivo Vaticano l’altro ieri, alle 20. A Castel Gandolfo, ha riferito Lombardi, Benedetto XVI ''abita nei soliti appartamenti e non ritengo che sia previsto nessun tipo di sigillo''. Nella tarda mattinata di ieri, invece, il vicecamerlengo monsignor Pierluigi Celata ha provveduto a sigillare l'appartamento pontificio che si trova al palazzo del Laterano. La sera precedente era stato il cardinale Tarcisio Bertone, in qualita' di camerlengo, ad apporre i sigilli all'appartamento pontificio in Vaticano. Intanto emerge un altro particolare della vicinanza di Ratzinger alla città di Roma, quella Città Eterna che ha voluto sorvolare prima del trasferimento ai Castelli. Un particolare così raccontato da Agostino Vallini, vicario per il papa della Diocesi di Rom: "Dica a tutti che io amo Roma mi ha detto Benedetto XVI vis a vis, salutandomi per l`ultima volta da Papa. In fondo Sua Santità è a Roma dall`81 e quindi si sente un po` romano. Questa giornata (quella del 28 febbraio, ndr) è stata la conclusione di un itinerario spirituale iniziato l`11 febbraio con l`annuncio delle dimissioni - ha detto ancora il cardinal Vallini - in tutti questi giorni tutti coloro che hanno espresso il proprio pensiero sulla fine del pontificato mi sono parsi disponibili a capire qualcosa che va oltre il sensibile, anche persone non credenti, che hanno ammirato la libertà di spirito e il coraggio del Papa. Credo che la Chiesa abbia bisogno di un Papa con forze più giovani, più vigorose", ha detto Vallini. Alla domanda se sentiremo ancora parlare, almeno attraverso i suoi scritti, Benedetto XVI, il vicario ha risposto: "Le modalità della nuova vita scelta da Sua Santità nessuno le conosce, ma io credo che non potremo privarci del suo grande magistero, che sarà sempre più un punto di riferimento". Igor Traboni Dibattito 4 Sabato 2 marzo 2013 Il “Giornale d’Italia” apre da oggi le sue pagine a tutti coloro che sono interessati al futuro della Destra. Una Comunità che non si arrende, che non vuole arrendersi a restare sotto le macerie provocate da chi ha tradito le nostre idee Il futuro della Destra di Alessandro Nardone di quanto accaduto. aro Direttore, in tre giorni è stato detto e scritto tutto ed il contrario di tutto, ma ritengo doveroso esprimere il mio personale punto di vista, non foss’altro perché in questa campagna elettorale mi sono esposto in prima persona, tentando di dare il mio modestissimo contributo a valori, quelli di destra che, nonostante tutto, continuo a ritenere attualissimi nonché altamente rappresentativi di una grossa fetta della nostra società. Per questo, anche e soprattutto oggi, alla luce di un risultato certamente negativo, ritengo doveroso riconoscere a Francesco Storace il grande merito di aver tentato in tutti i modi e con tutto se stesso di tenere viva e unita una comunità che ha pagato a carissimo prezzo le scelte scellerate di Gianfranco Fini e dei suoi colonnelli. Ma non è certo questo il momento per recriminare o, peggio ancora, per piangerci addosso. Al contrario, dobbiamo avere la forza e la capacità di raccogliere ed interpretare il messaggio che il Popolo italiano ci ha voluto trasmettere attraverso il suo voto, che è assolutamente inequivocabile: cambiamento. La gente è irrimediabilmente stufa della classe dirigente che ha governato negli ultimi vent’anni, non ne puo’ più tanto di Berlusconi quanto di Bersani e ritiene superati i vecchi contenitori postideologici. Certo, molti di voi obietteranno osservando che ero candidato con La Destra all’interno della coalizione di centrodestra. Ovvio, per me sarebbe stato molto più agevole e meno dispendioso non espormi, rimanere “fermo un giro”, ma rivendico con fermezza la mia scelta in quanto credo che si possa risultare credibili soltanto nel momento in cui si ha il coraggio di mettersi in gioco in prima persona, a viso aperto. Altrimenti sono solo chiacchiere. Oltretutto, questa campagna elettorale è stata l’occasione grazie alla quale ho trovato, sul mio cammino, persone straordinarie, tutte animate dalla volontà di dare il loro contributo alla costruzione di un futuro limpido e radioso per la nostra amata Italia. Sarebbe da matti disperdere un patrimonio simile. Già, ma nel concreto, in che modo possiamo pensare di ripartire? Un’idea ce l’ho, ma ci arriverò dopo, prima voglio fare un’analisi sintetica L’EPILOGO DI FINI E LA DISGREGAZIONE DELLA DESTRA Andrò controcorrente, ma non riesco proprio a gioire per la disfatta dell’ex capo di An. Piuttosto sono deluso ed incazzato, per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Insieme alla destra italiana ha distrutto anche se stesso e, anche se non lo ammetterà mai in pubblico, scommetto che in cuor suo stia rimpiangendo amaramente di essersi inviso alla comunità che credeva in lui. Quanto a Fratelli d’Italia, con tutto il rispetto per le amiche e gli amici che ci hanno creduto, ho sempre ritenuto che si trattasse di un progetto venuto alla luce su presupposti sbagliati, ovvero non per la salvaguardia dei valori della destra ma, piuttosto, di una classe dirigente che aveva capito di non avere più spazio altrove. Una scialuppa di salvataggio, insomma. La dimostrazione di quanto affermo sta nei primi posti delle liste, tutti ad esclusivo appannaggio dei soliti noti, che si sono ostinati a tenere in seconda linea tanto dirigenti capaci e con esperienza quanto i giovani che, negli anni, si erano affermati sul territorio. Infine La Destra, partito per il quale Francesco Storace ha dato l’anima e che, certamente, ha raccolto meno di quanto non meritasse. I motivi? Per come la vedo io sono essenzialmente due: il primo è certamente la scelta – obbligata – di allearsi a Berlusconi che, grazie alla sua indiscussa potenza di fuoco mediatica, ha letteralmente cannibalizzato argomenti e consensi degli alleati, Lega compresa. La seconda è che, come dicevo all’inizio, probabilmente anche il solo fatto di chiamarsi Destra ha fatto sì che il nostro partito venisse classificato dagli elettori come parte integrante del vecchio sistema, nonostante i contenuti e le battaglie che ha portato avanti non lo fossero affatto. Anzi. C BERSANI E BERLUSCONI, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA Se Atene piange, Sparta non ride. Infatti, se il vero sconfitto di questa tornata è certamente Pierluigi Bersani – che tutti accreditavano come sicuro vincitore – il dato certo è che nessuno dei due poli abbia i consensi necessari per ambire a rappresentare la maggioranza degli italiani. Nei fatti, a contendersi il governo del Paese, sono state due minoranze. Questo è un altro sintomo chiarissimo del netto rifiuto, da una parte e dall’altra, nei confronti di una classe dirigente che ha dimostrato di non volersi rinnovare. La questione è assolutamente trasversale e generazionale. Non a caso, infatti, andai a votare per Matteo Renzi alle primarie del Partito Democratico, affermando che una sua vittoria su Bersani avrebbe messo in moto una vera e propria rottamazione a catena, perché avrebbe rinnovato il centrosinistra e, al tempo stesso, costretto il centrodestra ad adeguarsi, obbligandolo a rinunciare all’ennesima “ridiscesa in campo” di Silvio Berlusconi. IL FENOMENO GRILLO, PROTESTA OBBLIGATA Nel 1993 a catalizzare i favori degli italiani ed il cosiddetto voto di protesta nei confronti di un sistema marcio e corrotto oltre al Pm Antonio Di Pietro c’erano partiti come il Msi, la Lega Nord e, successivamente, Forza Italia. A distanza di vent’anni, quegli stessi protagonisti vengono, a loro volta, identificati come parte di un sistema in molti casi corrotto e, certamente, non in grado di mantenere le promesse fatte agl’italiani. Una sorta di nemesi. In un contesto siffatto, l’unico soggetto che si è posto, in modo chiaro e netto, in antitesi a quel sistema, ha raccolto i consensi di un ita- liano su quattro, diventando il primo partito. Ora, personalmente rimango convinto che dal punto di vista politico e dei contenuti si tratti di un soggetto assolutamente inadeguato ed in questo, anche se ho molti motivi per dubitarne, per il bene del mio Paese, spero di essere smentito dai fatti. Quello di Grillo, però, è un successo che sarebbe stupido sottovalutare, considerandolo episodico, perché non è nient’altro che la conseguenza dei fatti che ho citato in precedenza. Un sistema autoreferenziale e partitocratico che, a destra come a sinistra, si ostina a non volersi rinnovare e riformare; una classe dirigente che, dalla legge elettorale al finanziamento pubblico dei partiti, per arrivare alla riduzione del numero dei parlamentari, non ha fatto altro che inscenare il solito tristissimo teatrino, manifestandosi come la massima rappresentazione di quella casta che, giustamente, la gente non vede l’ora di levarsi dalle scatole. Certo, sarebbe ingiusto e demagogico non osservare che in entrambi gli schieramenti sono presenti persone oneste, animate da buona volontà e sani principi, ma va altresì constatato che, se vogliono davvero cambiare le cose, devono trovare la forza ed il coraggio di staccarsi dai rispettivi apparati di partito, anziché chinare continuamente il capo adeguandosi a scelte che non condividono. LO SCENARIO ATTUALE, NESSUNA LINEA ALL’ORIZZONTE Inutile dire che, l’attuale composizione del Parlamento, non lasci presagire nulla di buono. Tanto per cominciare si perderanno mesi importantissimi soltanto per espletare le lunghe ed estenuanti liturgie di palazzo: l’insediamento, le consultazioni, l’incarico ad un presidente del consiglio, i voti di fiducia. Dopo di che, visto che al Senato la maggioranza non c’è, comincerà un’agonia totalmente improduttiva e, spallata dopo spallata, il governo cadrà. Allora comincerà il solito spettacolo di reciproche accuse, e ci racconteranno che non ci sono le condizioni per fare nemmeno una delle riforme che servono al Paese. Nel frattempo, piccolo particolare, questo ennesimo Parlamento di nominati, dovrà a sua volta nominare il nuovo inquilino del Quirinale. Una prospettiva che, per come si sono messe le cose, risulta quantomeno inquietante. Fatta questa fotografia, più o meno obiettiva, della situazione che si è venuta a creare, posso riprendere il filo del discorso da dove lo avevo lasciato, ovvero da dove possiamo e dobbiamo ripartire. A mio modesto avviso, come avrete intuito, credo sia indispensabile smaltire il prima possibile le tossine della campagna elettorale e raccogliere l’appello lanciato ieri da Francesco Storace per la costruzione di quella che io, a questo punto, definirei una destra – non destra. Ovvero una destra nei valori e nei principi, ma non più destra nella forma, nel contenitore. Sì, lo so, vi sembrerà folle, ma oggi più che mai sono convinto che dobbiamo avere l’ambizione di costruire un soggetto nel quale, oltre a noi, possano riconoscersi milioni d’italiane e d’italiani, anziché l’ennesima riserva indiana. Per farlo servono dosi massicce di follia, passione e coraggio, oltre che un pizzico di fortuna. Io ci credo e, sono sicuro, insieme a me molti di voi non vedono l’ora di cominciare, così come sono sicuro che lo siano tanto Francesco Storace, quanto personalità come Marcello Veneziani. Non ci rimane che da fare il primo passo e poi, tutto il resto verrà da se. Ora più che mai è il momento di unirci e di guardare avanti… Avanti, Italia! 5 Sabato 2 marzo 2013 Economia Servono provvedimenti efficaci per ridare fiato ad un settore strategico L’edilizia ha bisogno di ossigeno Il mercato immobiliare italiano è ormai in calo da 5 anni. Principali ragioni: recessione, credit crunch e fisco. Come pensare ad una ripresa economica? l settore dell’edilizia è da sempre stato il principale volano dello sviluppo economico italiano. Dal dopoguerra in poi, prima per esigenze di ricostruzione e successivamente per consolidare un livello di benessere sempre più diffuso, il settore delle costruzioni ha rappresentato la vera locomotiva della nostra opulenta economia. Intorno all’edilizia prospera un indotto enorme: dalle aziende produttrici di materiali, ai cementifici, alle cave, falegnami, elettricisti , fino ai servizi ad esso connessi: agenzie immobiliari e credito. Il bene immobiliare, soprattutto in Italia, ha rappresentato il serbatoio di ricchezza delle famiglie e la sua principale collocazione di risparmio. Gli italiani, tra i più grandi risparmiatori al mondo, hanno sempre privilegiato l’investimento nella casa, tanto è vero che risultano, nell’UE, i maggiori possessori di prime case. Il passaggio dalla lira all’euro e l’entrata nel sistema dell’UE, ha cambiato un pò le carte in tavola. Prima dell’euro il bene immobiliare rappresentava la difesa ideale alle continue svalutazioni della nostra moneta e ad un’inflazione che spesso era a due cifre. Quindi, se si potevano aspettare più di 5 anni, si aveva la quasi certezza di aver fatto un investimento profittevole. L’introduzione dell’euro ha provocato nel 2002 una rivoluzione nel settore immobiliare italiano: la discesa dei tassi d’interesse e l’aumento generalizzato dei prezzi, che il cambiamento della moneta aveva innescato, ha fatto impennare il prezzo degli immobili. Chiunque avesse comprato immobili poco prima del passaggio dalla lira agli euro avrebbe fatto enormi guadagni! Questo trend si è I mantenuto nei primi anni 2000, sia pure con incrementi decrescenti, fino al 2008. Il 2008, anno della crisi mondiale causata dai mutui subprime americani, ha segnato anche l’inversione nei prezzi delle case in Italia. Questa volta il trend ha avuto uno sviluppo diverso: la discesa è stata minima all’inizio, e poi più accentuata con il passare del tempo. Ed in effetti l’anno 2012, rispetto al 2011, ha visto un calo del 5% del prezzo medio degli immobili, con punte però anche di -16,4% a Padova e -9,8% a Parma. Vediamo di analizzare quali sono stati i fattori che hanno determinato questo netto calo dei prezzi in questo settore cosi importante per la nostra economia. Innanzitutto il livello di tassazione. Ormai è costume dei politici italiani, avendo molte difficoltà a combattere l’evasione fiscale, quella di prendere i soldi li dove non è possibile nascondere i beni. Dapprima l’ICI , poi l’IMU, hanno reso la redditività dell’investimento immobiliare molto meno appetibile. L’IMU poi è stata disastrosa, perché è stata accompagnata anche da una revisione delle rendite catastali ed ha colpito anche gli immobili commerciali. Gli italiani che possedevano più di una casa (spesso una seconda casa al mare o in montagna) hanno deciso di metterla in vendita per sgravarsi, in un periodo già di accentuata crisi economica, di questo ulteriore fardello. Si è cosi verificato un notevole sbilanciamento tra domanda ed offerta, a favore di quest’ultima, che ha inciso oltre misura sui prezzi delle seconde case. Il mercato immobiliare si è cosi “ingessato”: i venditori erano restii ad abbassare i prezzi, ed i potenziali acquirenti pronti ad entrare sul mercato solo in presenza di chiare oppor- tunità. Cosi nel 2012 si sono registrati, per le compravendite ad uso residenziale, cali dell’ordine del 22% nei grandi centri e di ben il 25% nei piccoli centri! Sul fronte fiscale c’è poi da sottolineare, per quanto riguarda gli affitti, il flop della cedolare secca. I proprietari degli immobili si sono fatti due conti ed hanno appurato che, pagare un po’ meno di tasse senza però poter rivalutare il canone d’affitto in base all’Istat avreb- be provocato, nel giro di qualche anno, una netta perdita di potere di acquisto del canone ricevuto. C’è poi stata la riduzione dal 15 al 5% delle deduzioni forfettarie per spese da redditi di locazione; una disposizione che è passata un po’ inosservata, ma che verrà avvertita pesantemente in sede di dichiarazione dei redditi dei proprietari immobiliari! Anche il settore bancario ha contribuito notevolmente a deprez- zare il mercato immobiliare. Dopo gli scandali del 2008 gli istituti di credito hanno cominciato a ridurre drasticamente le erogazioni dei mutui, richiedendo garanzie sempre più stringenti e tassi d’interesse più alti. Hanno dato la colpa ai parametri più rigidi richiesti da Basilea II e III nell’erogazione del credito, ma in verità hanno preferito convogliare i loro investimenti sui titoli di stato ed evitare qualsiasi assunzione di rischi. Un atteggiamento tenuto anche verso gli imprenditori e che ha contribuito ad aggravare la crisi stessa. Nel 2012 i mutui erogati sono stati quasi la metà rispetto a quelli dell’anno precedente. Un vero crollo! C’è un altro aspetto non secondario da considerare: i costruttori che hanno beneficiato di finanziamenti per costruire case nuove, avendo dato le stesse case come garanzia alle banche, non hanno potuto “abbassare” i prezzi di vendita pur vigendo un chiaro quadro recessivo! Cosi, sono stati messe sul mercato case nuove, a prezzi molto alti, che non si sono riuscite a vendere, ma che hanno partecipato a depri- mere ancora di più il mercato. Altro fattore che sta contribuendo a deprimere il mercato immobiliare è quello delle netta diminuzione del livello dei salari dei lavoratori. Risulta evidente che, con salari medi sui 1400 euro al mese, spesso con contratti precari, comprare case nelle città principali, che hanno un costo oltre i 200.000 euro risulta essere pressoché impossibile. Dovrà essere quindi un obiettivo primario per la politica, adottare delle misure che possano rivitalizzare questo settore. La deduzione IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie dovrà essere rinnovata dopo giugno 2013. Cosi come tutte le detrazioni fiscali del 55% per l’efficienza energetica degli immobili. Si dovrà mantenere un’aliquota agevolata IVA nell’edilizia e sarebbe auspicabile anche un abbattimento di tutte le infinite procedure burocratiche che accompagnano tutte le fasi della costruzione: dalle progettazioni, alle singole esecuzioni dei lavori. La casa potrebbe diventare il primo tassello per un rilancio della nostra economia ormai stagnante da più di 10 anni. Bruno Bral IL COMMENTO Proposte, non demagogia iforma elettorale, conflitto di interessi, legge anticorruzione, costi della politica, riforma Istituzionale. Potrei andare avanti con altre decine di proposte che oggi, dopo i risultati elettorali, vengono proposte dai “grillini” e da tanti altri esponenti della politica Italiana. Tutte proposte condivisibili ma che a fronte della grave crisi economica del Paese diventano secondarie. Il risultato elettorale, che impone una riflessione seria, non è che ha risolto di colpo il dramma delle famiglie che non arrivano più nemmeno alla terza settimana oppure ha ridato dignità a quei padri di famiglia che hanno perso il posto di lavoro o ha risolto il problema degli esodati che continuano a rimanere nel limbo di chi non sa che fine farà. Oggi la Responsabilità deve essere l’unico patrimonio condiviso da tutti. Non si può non riconoscere che il “voto di protesta” oggi rappresenta il 25% R degli elettori Italiani e siede anche in Parlamento ma non si può nemmeno accettare che proprio quel numeroso drappello di deputati e senatori portati da Grillo in Parlamento continuino a pensare ed operare come se fossimo ancora fermi a una settimana fa. La Democrazia è faticosa e, comunque la si pensi, ha i suoi tempi che vanno sempre rispettati con l’unico obbiettivo di migliorarne gli effetti. Non voglio riproporre le strade per- corribili che in queste ore martellano il sistema informativo, tantomeno sponsorizzare una tesi rispetto ad un'altra, ritengo però di far presente che gli Italiani non sono interessati tanto al colore della maggioranza di Governo ma vogliono avere risposte concrete e non demagogiche e, fatelo dire proprio da queste colonne, tantomeno ideologiche anche se la Destra le sue proposte le riconferma tutte. Il Lavoro e di contro la disoccupazione, le Pensioni e di contro gli esodati, la Crescita e di contro la recessione, lo Sviluppo e di contro la diminuzione del PIL, questi sono i problemi della gente, anzi della Gente con la G maiuscola che il Governo Monti ha considerato solo numeri. A questa Gente, alla nostra (di tutti) Gente dobbiamo, debbono delle risposte. Si affrettino prima che sia troppo tardi e prima che i “grilli”… saltino sempre più in alto Massimo Visconti 6 Sabato 2 marzo 2013 Esteri Gruppi di salafiti armati hanno assaltato una chiesa a Bengasi prendendo in ostaggio i fedeli Libia, 100 cristiani arrestati e torturati Sui copti piomba l’accusa di proselitismo. Gli estremisti li hanno sequestrati e torturati. Ad alcuni di loro, che avevano tatuate delle croci, secondo la loro tradizione, è stato versato dell’acido addosso per cancellare i disegni a Libia getta la maschera. Ormai non si hanno più scuse, né giustificazioni per nascondere il sostanziale fallimento della guerra civile contro Gheddaffi, che sta mettendo in pericolo l’Europa stessa. 100 cristiani copti sono stati arrestati dai musulmani salafiti, dopo che questi ultimi hanno assaltato una chiesa di Bengasi. L’accusa per gli “infedeli” è di proselitismo. Un capo di imputazione che è costato la tortura ai credenti cristiani. Il centinaio di fedeli, sono stati presi come ostaggi durante l’attacco alla chiesa dove si erano riuniti per pregare. Gli estremisti li hanno sequestrati, accusati di compiere atti di proselitismo e, infine, li hanno torturati. I copti sono stati immediatamente rasati e picchiati. Molti di loro avevano delle croci tatuate sul corpo, come è usanza per i cristiani egiziani. I fondamentalisti le hanno rimosse con l’acido. Il quotidiano del Cairo “Ahram online” riferisce che, secondo alcune fonti, “la Chiesa copta ha inviato una richiesta ufficiale al Ministro degli esteri egiziano, che ha riferito di L avere aperto ufficialmente un negoziato con la Libia per risolvere il problema e far rilasciare i cristiani”. Il vescovo Pachomios, arcivescovo di Beheira, Matrou e Libia, sta seguendo da vicino la crisi con le autorità ecclesiastiche del Cairo. “Questo incidente è grave-ha annunciato Pachomios-i cittadini egiziani sono stati arrestati sulla base del semplice sospetto di fare proselitismo. Intanto, però, vengono torturati in prigione”. Il vescovo ha poi aggiunto che “i 100 arrestati lavorano in Libia e non ha senso che siano messi tutti insieme per fare proselitismo in un paese straniero”, concludendo che, anche se le accuse mosse dai salafiti fossero fondate “non avrebbero dovuto essere ar- restati comunque”. Anche Naguib Gabriel, leader dell’Unione egiziana per i diritti umani, ha commentato la vicenda. “Se lo Stato egiziano continuerà ad essere inattivo e non adempirà al suo dovere di garantire il rilascio dei copti catturati in Libia, mi rivolgerò direttamente al Consiglio per i diritti umani per le Nazioni Unite affinchè intervenga”. La situazione nella Libia “democratica” si fa sempre più complicata. Solo un mese fa, cinque paesi occidentali, fra cui il Regno Unito e la Germania, hanno dato l’ordine ai propri cittadini di lasciare il paese, per il pericolo di imminenti attacchi da parte delle milizie islamiche. Era il momento della tragedia di Is Amenas, in Algeria. Ma dall’altra parte del confine orientale le cose vanno male da tempo ormai. Le armi della guerra, spedite dalla Francia e dagli Usa ai ribelli, sono rimaste nelle mani dei civili e dei salafiti, che non hanno perso tempo per dare vita a migliaia di gruppi islamisti armati. La loro ideologia ricalca quella di Al-Qaeda. Circa il 3% della popolazione è di origine straniera e per loro la vita si fa sempre più difficile. Sempre nel mese di Febbraio, altri quattro cristiani sono stati arrestati e anche questa volta con l’accusa di proselitismo. Questo “reato” è una delle normative introdotte durante l’era Gheddaffi. E’ curioso che i ribelli, che hanno combattuto il leader del “socialismo verde”, adesso sfruttino le sue leggi a proprio favore.lizione. Federico Campoli IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA È ACCUSATO DI INDOTTRINARE I BAMBINI Alba dorata dà vita ad una propria scuola di formazione Mitologia, storia nazionale e valori cristiani. Su queste tematiche si basano i corsi tenuti da giovani militanti. Intanto, l’organizzazione di Nikolàos Michaloliàkos si attesta come terza forza politica del paese, prima del Pasok lba dorata torna a far parlare di sé. Questa volta il movimento greco di estrema destra è imputato di aver creato dei corsi per indottrinare i bambini. Il quotidiano “Ta Nea” ha dedicato un articolo a questo fenomeno, intitolandolo “il Catechismo dell’odio”. Fin’ora sono circa venti i bambini che si recano nella sezione ad Artemidia, per assistere alle lezioni di questa scuola alternativa. I piccoli sono tutti di età compresa tra i 6 e i 10 anni e vengono regolarmente accompagnati dai genitori a questi eventi. L’idea principale del leader del movimento di estrema destra, Nikòlaos Michaloliàkos, sarebbe quella di sostituire i maestri di Alba dorata a quelli della scuola pubblica, così da togliere “leve” allo Stato, considerato “traditore” ed “affamatore” del popolo greco. Sono in molti che già esprimono profonda preoccupazione per questo fenomeno. I critici di questa iniziativa temono che in queste lezioni vengano impartite principi di intolleranza, odio e antisemitismo. Alcuni ricordano le parole che il leader della destra nazionalista disse su Adolf Hitler, definendolo una “grande personalità della storia”. Ma gli esponenti del terzo partito greco si difendono. Gli insegnanti sono tutti ragazzi sulla ventina, che si sono prefissi A come scopo di ricordare ai bambini le loro radici greche. Il messaggio sulla tradizione ellenica passa attraverso la mitologia, video educativi e storia nazionale. Non può mancare poi l’insegnamento dei principi cristiani (ovviamente secondo il Credo ortodosso), elementi fondamentali per la società greca ed europea. In poche parole, vengono trasposti tutti i valori dell’Ellenismo. Un’iniziativa pericolosa, secondo i partiti tradi- zionali, la stampa greca e quella europea, che vedono in questo progetto un tentativo di indottrinare i bambini all’ideologia del partito. Sul sito dell’organizzazione sono state pubblicate alcune foto, in cui si vedono circa una ventina di bambini, seduti in cerchio, mentre ascoltano la lezione del giorno da un’aspirante insegnante in maglietta nera con il “meandro” (la cosiddetta “greca”, simbolo di Alba dorata). Sui muri campeggia la bandiera nazionale e quella del partito. Ora, Syriza, Pasok, Nea Demokratia e il resto del Parlamento, temono seriamente l’ascesa di Michaloliàkos, che nell’ultimo sondaggio è arrivato ad ottenere oltre il 10% dei consensi. I vertici dell’Unione europea è sempre più allarmata da questo dato, che non accenna a vacillare. Sembra che in Germania si tema una replica di quanto accada ad Atene. Il Bundestag ha avviato, infatti, una nuova campagna per fare in modo che il partito di estrema destra Npd (Nationaldemokratische Partei) venga messo fuori legge. E già sono stati tagliati i finanziamenti pubblici. Il Partito Nazionaldemocratico non vedrà i suoi 113.000 euro. Chissà che l’iniziativa delle autorità tedesche non abbia un effetto boomerang. F.Ca. La Svizzera dissangua la Grecia a Grecia è stata dissanguata. Ma questa volta in senso letterale. Sono troppi i debiti non pagati contratti da Atene. E queste inadempienze hanno ormai messo in ginocchio la penisola ellenica. Dopo essere stati privati dei medicinali anti-tumorali, dopo aver messo in vendita alcune delle proprie isole, dopo aver sofferto la fame, adesso arriva l’ultima. Rudolf Schwabe, direttore delle donazioni internazionali per la Croce Rossa svizzera, ha comunicato che la Grecia non riceverà più le forniture di sangue. “Non si è trattato di una decisione facile-annuncia Schwabe-ma i mancati pagamenti non erano più sostenibili”. Atene da sempre acquista una quantità importante di sacche di plasma, visto l’alto numero di casi di anemia nel paese. E il problema è che, dagli anni ’70, è Ginevra, dove ha sede la Croce Rossa, l’unico partner per questo genere di scambi. Fortunatamente, non tutte le speranze sono morte. A quanto pare, le forniture non cesseranno immediatamente, ma subiranno un progressivo e drastico taglio, che comporterà la fine di ogni rapporto entro il 2020 se la situazione non verrà ristabilita. Tanto per cominciare, a fronte delle 700.000 buste annue necessarie, ne arriveranno tra le 600.000 e le 650.000, a partire dal 2015. La Svizzera, inoltre, ha avviato una serie di campagne pubblicitarie per attrarre eventuali privati, che finanzino le spedizioni di plasma. Praticamente, quello che abbiamo sempre visto fare alle associazioni umanitarie per i bambini in Africa, adesso lo vediamo fare per i malati greci. I pagamenti dovuti da Atene ammontano a circa 5 milioni di franchi, vale a dire oltre 4 milioni di euro. “Il sangue viene offerto gratuitamente” specifica Schwabe, ma “I costi da noi sostenuti, di cui sollecitiamo il pagamento, riguardano la conservazione, il trasporto, le spese di laboratorio e quelle amministrative”. Ma ovviamente questa rientra tra le tante spese che la Grecia in crisi non può più affrontare. E così la sorte di migliaia di malati con gravi patologie, che richiedono trasfusioni di sangue, non può far altro che F.Ca. peggiorare. L 7 Sabato 2 marzo 2013 Italia Gli altri due banditi sono stati arrestati dopo l’allarme lanciato da alcuni passanti Il terrorista rosso è morto sul colpo - Ferito (ma non in pericolo di vita) un vigilantes pari e sangue nella capitale. In pieno centro. All’Esqulino. In via Carlo Alberto 6, alcuni banditi hanno tentato l’assalto ad un furgone portavalori. Quest’ultimo aveva da poco raggiunto la Banca Popolare di Sondrio -situata proprio in via Carlo Alberto- quando i rapinatori, armati, hanno provato ad assaltarlo per rapinarlo. A questo punto, le guardie giurate della società Fidelitas, hanno aperto il fuoco. Uno dei banditi, l’ex terrorista delle Brigare Rosse Giorgio Frau (56 anni), è rimasto ucciso nello scontro a fuoco con una delle guardie giurate. Mentre un vigilantes è rimasto gravemente ferito e trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni. Sarebbe comunque fuori pericolo. Tanta paura in strada dove si è scatenato panico, tra romani e turisti, che si trovavamo nei pressi dov’è avvenuta la rapina. Alcuni passanti, sentendo gli spari, si sono rifugiati nei negozi, altri dietro le auto. Gli studenti del liceo “Pilo Albertelli”, situato a pochi metri dal luogo dell’agguato, terrorizzati sono S stati fra i principali testimoni dell’accaduto. Erano, infatti, da poco usciti da scuola ed hanno assistito all’incredibile scena. Due dei rapinatori, (arrivati con uno scooter) sono fuggiti a piedi, mascherati da postini con tanto di pettorina, abbandonando Frau a terra subito dopo la sparatoria. Ma sono stati arrestati mentre stavano scappando, a bordo di un’auto, probabilmente rubata. I loro nomi sono stati resi noti dalla polizia qualche ora dopo l’arresto. Uno di loro è Claudio Corradetti, 41 anni, detenuto nel carcere di Sulmona, dove sta scontando una pena di 20 anni, fuori per un permesso premio. L’altro Massimo Nicoletti, 34 anni, anche lui con precedenti. A fermare i due sono stati i militari del Nucleo Radiomobile della capitale che avevano istituito posti di blocco in tutta la zona del centro dopo l'allarme dato al 112. Frau non era nuovo a crimini di questo genere. Era stato arrestato a Perugia nel 2003 e condannato a 4 anni e 8 mesi, sempre per rapina e porto abusivo di armi. Nella sua abitazione, infatti, era stato ritrovato un vero e pro- Infanticidio a Roma Bebè nel cassonetto Partorisce il figlio, lo chiude in una busta e va al bar: smascherata dai medici U na donna romana di 25 anni ha prima partorito, e poi gettato il figlio appena nato in un cassonetto. Per il piccolo non c’è stato nulla da fare: è morto nonostante i ripetuti interventi dei medici per tentare di rianimarlo. La donna, secondo le prime ricostruzioni della polizia, nella giornata di giovedì, avrebbe girato per Roma con il proprio figlio appena partorito, nascosto nella sua borsa. Poi avrebbe preso un aperitivo con un’amica raccontandole di aver abortito alcuni giorni prima. Infine, salita in autobus, si è avviata verso il San Camillo con un’emorragia in corso. Ma prima di entrare in ospedale, il folle gesto. Ha avvolto il neonato in un lenzuolo e lo ha messo in un sacchetto di plastica, per poi lasciarlo tra l’immondizia. Arrivata davanti ai medici ha confessato tutto, quando ormai, però per il piccolo era tardi. Il corpo del bimbo era senza vita. Adesso la madre è in carcere con l’accusa di infanticidio. Del caso si sta occupando la polizia del commissariato di Monteverde. Dalle prime indagini sembra che né i genitori né' la sorella della ragazza, con la quale abita non lontano dall'ospedale nel quartiere Trullo, si fossero accorti che fosse incinta. Anche perché la giovane donna, descritta come una persona molto riservata, indossava abiti molto larghi per coprire le forme e nascondere la gravidanza. La polizia sta cercando il padre del bambino per chiarire se fosse al corrente dell'intenzione della ragazza di liberarsi del bambino, ma bisognerà anche attendere i risultati dell'autopsia per accertare se il piccolo sia nato e poi sia stato ucciso, oppure se sia morto al momento del parto. P.S. prio arsenale: oltre 7 pistole, una mitra, grimaldelli e dozzine di munizioni. L’ex terrorista era una “vecchia guardia” delle Brigate Rosse. Era stato arrestato nel marzo dell' '84 a Roma, nel corso di un'operazione dei Paura all’Esquilino Roma a mano armata L’agguato fuori dalla filiale della Banca Popolare di Sondrio. Dopo la sparatoria uno dei malviventi resta sull’asfalto. I complici sono stati fermati dai Carabinieri. Uno di loro era in permesso premio L’ombra rossa delle Br sull’assalto al portavalori di Paolo Signorelli DA ROMA Carabinieri per fatti di terrorismo. Il secondo arresto, arriva nell’‘88 a Barcellona, a seguito di una rapina in banca. Condannato a 21 anni di reclusione, aveva ottenuto l'art.21. Legato all'Unione Comunisti Combattenti, Frau nell' '87 era riuscito a scappare all'operazione delle forze dell’ordine che, a Roma, aveva portato all'arresto dei componenti della “direzione strategica” dell' Ucc, tra i quali Francesco Maietta, Claudia, Gioia, Paolo Persichetti, Massimiliano Bravi, Daniele Mennella. Frau, nonostante i numerosi arresti e le altrettante condanne, aveva continuato a condurre una vita da delinquente abituale. REGIONE LAZIO: IMPAZZA IL TOTO NOMINE Zingaretti ha i Grilli per la testa Nessun accenno al taglio delle auto blu: in compenso il neo presidente cerca i Cinque Stelle di Ugo Cataluddi osa possono avere in comune in questo momento Pierluigi Bersani e il nuovo governatore del Lazio Nicola Zingaretti? Risultati nelle rispettive tornate elettorali a parte, si direbbe tutto. Una campagna elettorale anonima, una scarsa tendenza ad affrontare certi argomenti scomodi pubblicamente e, soprattutto, un approccio incoerente nei confronti del fenomeno del momento: il Movimento 5 Stelle. I due esponenti del Pd infatti non si sono risparmiati nel lanciare appelli circa la catastrofe politica e sociale a cui si sarebbe andati incontro qualora si fosse avallato il consenso ai grillini e al loro leader, il quale più volte è stato definito populista, demagogo, arrogante, fascista e antidemocratico. Ora, risultati elettorali alla mano, ci troviamo di fronte allo smacchiatore di giaguari che forsennatamente invoca un dialogo con il M5S per creare un parvenza di governo e salvare quantomeno la faccia e all’ex presidente della Provincia che, esaurite le pacche sulle spalle per la vittoria, già sta tentando di saldare sempre di più la sua già ampia maggioranza alla Pisana, aprendo ai consiglieri C grillini. Secondo Zingaretti, infatti, tra il suo programma e quello del Movimento “ci sarebbero parecchie affinità”. Ma come? E i bei discorsi sull’antipolitica e sulla “necessità di avviare un percorso democratico in regione che prescinda da un movimento guidato da un comico che di democratico non ha nulla”? Zingaretti avrebbe fatto una figura più dignitosa se avesse mostrato un minimo di coerenza dal momento che può già contare su una discreta maggioranza, 25 consiglieri su 50 infatti sono suoi, potrebbe farseli bastare. In merito è stato chiaro anche il leader de La Destra Francesco Storace che tramite tweet ha dato sfogo alla sua solita ironia: “Consiglio (non richiesto) al presidente della regione. L'opposizione non si sceglie, ma si rispetta. In aula 13 del centrodestra, 7 i grillini”. Zingaretti tra l’altro, quando parla di “idee affini” con molte probabilità si riferisce a quelle relative alla trasparenza e al taglio dei costi della politica in una regione ancora scottata dagli scandali Fiorito e Maruccio. E in tal senso le uniche proposte concrete giunte fino ad ora sono quelle di Francesco Storace che da metà marzo guiderà l’opposizione. Nel suo messaggio di auguri al neo governatore, Storace ha subito chiesto che vengano “tolte di mezzo tutte le auto blu” e tutti i cittadini del Lazio attendono che tale appello venga raccolto quanto prima. Se non altro per dare quel segnale di cambiamento tanto profetizzato. Intanto impazza anche il toto nomine per quanto riguarda gli assessori. I nomi che emergono sono tutti esterni. Salvo sorprese, nessun consigliere appena eletto avrà quindi un posto in giunta e dal cilindro zingarettiano rispuntano nomi quali: Smeriglio vicepresidente e Michele Civita (già assessore provinciale) all’urbanistica, pronto a stravolgere il Piano Casa. Capitolo Sanità, lo smemorato governatore sembra non aver alcuna intenzione di fare pressioni sul governo per annullare il commissariamento. Vane quindi le richieste di Storace che anche in questo caso chiedeva concretezza annullando il commissariamento e rinegoziando il debito. Che dire, se il buon giorno si vede dal mattino... 8 Sabato 2 marzo 2013 Italia Alto Adige Friuli-Venezia Giulia Mazzette teutoniche I “casi Fiorito” del Nord Est Bufera su un ex assessore Quando gli appalti parlano tedesco... Michl Laimer (Svp) patteggia una pena di due anni e otto mesi ued-Tiroler Volks Partei, il Partito del Popolo AltoAtesino (o sud-tirolese, come preferirebbero loro). E' un oggetto ormai non troppo misterioso per gli osservatori politici italiani, che ne hanno registrato spesso e volentieri, negli ultimi anni, il ruolo decisivo, soprattutto al Senato, nel sostegno ai governi di centro-sinistra: un esmepio ne fu quello al Governo Prodi. Ma sul loro modo di amministrare, fuori dai confini del TrentinoAlto Adige, poco si sa. Qualcosa emerge ora invece da una tipica produzione del luogo: l'energia idro-elettrica. Due anni e 8 mesi è infatti la pena che ha patteggiato ieri in tribunale a Bolzano dall'ex assessore provinciale della Svp Michl Laimer, accusato di irregolarità nell'assegnazione di concessioni idroelettriche. La vicenda riguarda la concessione della centrale di Sant' Antonio a Bolzano, che la giunta provinciale assegnò su proposta dello stesso Laimer alla Sel spa, di proprietà della Provincia autonoma, contravvenendo - questa l'accusa - a quanto deciso dall'ufficio provinciale elettrificazione che Spese di rappresentanza, c’è un seggiolino per auto Otto capigruppo e due consiglieri regionali ricevono l’invito a dedurre dalla Procura della Corte dei Conti: si va al voto tra un mese e mezzo our elettorale? Prossima tappa, FriuliVenezia Giulia. Il 21 e 22 aprile la Regione più a nord.-est di tutto il Nord Est va al voto e, chissà se non sarà anche per questo, i fari della magistratura si accendono su quel che è accaduto in tema di fondi per i gruppi consiliari dentro al Consiglio. Ciò che si scopre è comunque il classico "è tutto un magnamagna", con un danno erariale presunto di 872.743 euro. Nei fatti, a ben guardare, si tratta semplicemente dell’intero ammontare delle spese di rappresentanza, quelle quanto meno che sono state liquidate dal Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia nel corso del 2011. Ad indagare è la magistratura contabile, che ha irrorato con una serie di inviti a dedurre otto capigruppo e due membri del consiglio della Regione Autonoma, con tanto di contestazioni buone per produrre qualche titolo sui giornali. Ecco allora che si parla di fondi pubblici utilizzati per ingressi in una discoteca della riviera triestina, di spesa dal macellaio, T S aveva indicato un altro progetto come destinatario della concessione per motivi tecnici. In sostanza, secondo l'accusa, Sel (nulla a che fare con l'ominimo partito, per carità) aveva potuto vedere le altre offerte e "correggere" la propria proposta con una concorrenza sleale nei confronti del concorrente privato. Nel quadro dello stesso ha patteggiato due anni e sei mesi anche Maximilian Rainer, ai tempi dei fatti amministratore delegato di Sel, che altro non è se non la società pubblica che gestisce la vasta rete delle centrali idroelettriche altoatesine. Milano Democratici tafferugli al corteo anti-Maroni na... democraticissima U manifestazione contro il voto espresso dai cittadini lombardi. Con scontri con le forze dell’ordine, tentato assalto (per la verità, coraggiosamente appena accennato) alla sede regionale e ripiegamento con danneggiamenti alla banca. Un corteo di qualche centinaio di studenti milanesi è partito da piazza Cairoli per raggiungere Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale. Gli studenti, in particolare, hanno protestato lungo il loro cammino contro la vittoria alle ultime elezioni regionali del candidato della Lega Nord Roberto Maroni: erano dedicati a lui, infatti, molti degli slogan e dei cartelli apparsi in piazza. Nel corso del corteo non sono mancati dei momenti di tensione e dei tafferugli tra i ragazzi e le forze dell’ordine, soprattutto quando gli studenti si sono avvicinati troppo al palazzo della regione. Secondo quanto ripoprtato DAL NORD dalla stessa Questura, vi è stato qualche respingimento e lancio di lacrimogeni, ma dopo un po’ la situazione è tornata calma senza far registrare fortunatamente alcun ferito. Un paio di banche che si trovano sulla strada verso il Pirellone sono state imbrattate da alcuni studenti che, con scritte e slogan, hanno espresso così il proprio no all’austerità. Il corteo milanese si è poi sciolto senza ulteriori incidenti. di caffè e cornetti al bar e addirittura di seggiolino da bambini per auto e perfino un treno completo di pneumatici nascosti tra le spese "di rappresentanza" dei gruppi consiliari. Qualcosa in più si saprà oggi, quando la Procura regionale della Corte dei Conti inaugurerà il suo anno giudiziario: il procuratore capo Maurizio Zappatori, secondo quanto trapelato, fornirà una serie di "elementi oggettivi" su questa inchiesta. Inchiesta che, come insegnano altri casi in Italia, avrà l'immancabile contrappunto in una analoga iniziativa a sfondo penale. Già note le coordinate della battaglia legale da avviare: la dovranno affrontare, a loro discolpa, i capigruppo del Pdl Daniele Galasso (spese di Gruppo per 330.115 euro), del Pd Gianfranco Moretton (170.684), della Lega Nord Danilo Narduzzi (238.713), dell’Udc Edoardo Sasco (34.808), di Italia dei Valori Alessandro Corazza (9.835), dei "Cittadini" Piero Colussi (8.757), di Sinistra Arcobaleno Igor Kocijancic (10.995) e del Gruppo misto, Roberto Asquini (35.869). Non solo capigruppo però, perché all'interno del Gruppo Misto hanno preferito gestire in proprio le spese il coordinatore regionale di Fli Paolo Ciani (10.651) e Alessia Rosolen di Un’altra Regione(23.116 euro). Gli osservatori politici regionali non hanno mancato di sottolineare che comunque il monte-accuse riguarda tutte le spese effettuate: è quanto mai probabile, insomma, che larga parte dei fondi siano stati utilizzati davvero per motivi contabilmente, e legalmente, giustificati. Tutto starà a produrre gli scontrini giusti e a saperli spiegare. Barbara Fruch Torino Ventimiglia Furto di rame, resta chiusa scuola appena ristrutturata Ambulanza a sirene spiegate per... comprare l’I-pod ladri di rame non fanno sconti a nessuno. Iimparato Pendolari, imprenditori e da ieri, come hanno a loro spese, neanche studenti. eva fretta di acquistare una coppia di cuffietta A per l'ipod, cosi' l'autista di un'ambulanza del servizio sanitario francese, in trasferta a Doveva infatti essere il sopralluogo finale per restituire ad alunni ed insegnanti la scuola ristrutturata già la prossima settimana. Invece i tecnici del Servizio edilizia scolastica della Provincia di Torino ieri mattina hanno scoperto che nella notte vandali e ladri erano entrati in azione per rubare il rame devastando i locali appena ripristinati della succursale dell'istituto Alberghiero Colombatto di via Gorizia a Torino. Nella scuola erano appena stati completati i lavori di ripristino e messa in sicurezza chiesti alla Provincia di Torino dalla Procura con opere per 200mila euro. "Ora - riferiscono dalla Provincia - l'impianto elettrico è stato totalmente messo fuori uso e si dovrà ricominciare da capo". La succursale del Colombatto era chiusa da oltre un anno e gli alunni erano ospitati alla ''Primo Levi'' di corso Unione Sovietica: i tempi del trasloco rischiano ora di allungarsi. I tecnici della Provincia stanno svolgendo gli accertamenti complessivi dei danni e i carabinieri hanno avviato le indagini sul furto e il vandalismo. In Piemonte, purtroppo, i furti di “oro rosso” sono assai frequenti, proprio nelle settimane scorse una banda era stata sgominata grazie a controlli e verifiche effettuate presso ex caopannoni industriali dismessi, Purtroppo, però, il bersaglio è solo cambato Ventimiglia, ha pensato bene di percorrere a velocita' proibitiva la statale 20 della val Roja. Tra le tante auto superate, anche una volante della polizia. Gli agenti, ritenendo che potesse trattarsi di un'emergenza, hanno subito agevolato il transito del mezzo di soccorso, ma quando si sono accorti poco dopo che quest'ultimo parcheggiava nell'autorimessa di un centro commerciale, uscendo fuori con delle cuffiette, e' scattato il verbale: una multa da 600 euro, oltre al ritiro immediato della patente. L'autista ha potuto ritirare il mezzo oggi, dopo aver pagato la contravvenzione. Bologna Sequestro di cocaina in aeroporto a Guardia di Finanza di Bologna ha Lperuviano sequestrato 11 kg di cocaina ed arrestato un all'aeroporto Marconi. La droga era nascosta in giubbotti trasportati nel bagaglio. L'uomo e' stata individuato grazie al monitoraggio sui voli provenienti da Paesi a 'rischio': arrivava da Lima, via Parigi. Controllando il bagaglio hanno trovato 8 giubbotti per i quali la persona ha fornito risposte evasive. Nell'imbottitura c'era la droga confezionata in buste di plastica abilmente cucite. 9 Sabato 2 marzo 2013 Italia Capo d’imputazione più pesante, misura cautelare più leggera Cellino come Sallusti: “Io resto in carcere” Il presidente del Cagliari rifiuta i domiciliari: “Voglio uscire da uomo libero, definitivamente” di Federico Colosimo l Tribunale del Riesame concede gli arresti domiciliari a Massimo Cellino, ma il Presidente del Cagliari li rifiuta: “Io da qui esco solo da uomo libero”. Davanti al carcere Buoncammino (Cagliari), ieri mattina, di fronte ad una pioggia battente, ad attendere il presidente dei rossoblù, oltre a pochi parenti e giornalisti, una decina di tifosi bardati di sciarpe e bandiere: “Cellino è il nostro eroe, è giusto che esca dal carcere”. Di questo tenore, gli slogan degli ultras sardi che, fino a tarda sera, hanno aspettato l’imprenditore fuori al penitenziario. Cellino, quella porta, però, non l’ha mai varcata. L’allarme lanciato da Radio carcere nel corso della mattinata, è stato infatti confermato con i fatti dal patron rossoblù. “Non esco”. Detto, fatto. A nulla è servita la visita dell’avvocato Benedetto Ballero. “Il Presidente è di buon umore, ha detto che per domenica desidera mangiare i tortellini alla bolognese”, riferendosi alla partita in programma nel fine settimana tra Bologna e Cagliari. I Al contrario, hanno lasciato invece il carcere gli altri due arrestati nell’ambito delle indagini sulla trasformazione dello stadio “Is Areans”, il sindaco di Quartu Sant’Elena Mauro Contini e il suo assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu. I magistrati del riesame hanno accolto le tesi dei rispettivi difensori degli imputati che, facendo rilevare come non ci fossero più gli estremi per il pericolo di inquinamento delle prove, la misura della detenzione in carcere fosse eccessiva. L’accoglimento, però, arriva all’indomani della modifica del capo di imputazione per i tre indagati, che sono passati dall’ipotesi di reato di tentato peculato a peculato consumato. Un vero e proprio colpo di scena dunque. La Procura, infatti, ha depositato alcuni documenti che proverebbero un passaggio di denaro dalle casse comunali a quelle dell’azienda di Antonio Grussu (attualmente ai domiciliari - assieme ai funzionari del Comune di Quartu Pierpaolo Gessa e Andrea Masala nell’ambito della stessa inchiesta – e titolare dell’impresa Andreoni che doveva realizzare le opere pubbliche) che ha eseguito alcuni lavori per l’impianto sportivo. Si tratta di oltre 360 mila euro pubblici destinati al Piano integrato d’area (Pia) Serpeddì- Is Arenas che, invece, sarebbero stati utilizzati per costruire alcune strutture dello stadio. Pur Usurai a Lucera: arresti e sequestri a Guardia di Finanza di Lucera ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Lucera, Marco Ferrucci, su richiesta della locale procura della repubblica, nei confronti di 4 persone appartenenti ad un sodalizio criminale lucerino dedito all’usura ed all’estorsione. In carcere sono finiti Antonio Valerio Pietrosanto, di 45 anni, a capo dell’organizzazione, pluripregiudicato; sua moglie Maria Pia Casiero, 40 anni, incensurata; Michele D’Errico, 33 anni, anche lui con precedenti e titolare di un’impresa di commercio di prodotti elettronici, principale esattore presso le vittime di usura del denaro prestato e degli interessi illegali di volta in volta stabiliti. il 26enne Marco Li Mandri, con precedenti, titolare di un’impresa di pulizie, per essere subentrato quale prestatore di denaro ad interessi usurai nei confronti di una delle vittime del sodalizio ed aver estorto con minaccia di gravi ritorsioni la restituzione degli interessi illecitamente pattuiti. Fondamentali per le indagini sono stati alcuni esposti pervenuti e la collaborazione delle vittime, imprenditori operanti nel settore della ristorazione cui venivano praticati prestiti con interessi che arrivavano sino al 240%. Durante le indagini sono stati eseguiti mirati accertamenti finalizzati alla confisca allargata dei beni. Secondo quanto ha reso noto il comando della Guardiua di Finanza, “tali accertamenti hanno consentito ai finanzieri della tenenza di Lucera di appurare la sproporzione tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati e, quindi, di sottoporre a sequestro preventivo due immobili ed un’autovettura per un valore complessivo stimato in circa duecentomila euro. Il caso L’inchiesta Is Arenas Doppio colpo di scena ieri nella vicenda giudiziaria dei lavori allo stadio del capoluogo isolano: la Procura dice di avere prove più schiaccianti ma apre le porte al patron, che però rifiuta Massimo Cellino, presidente del Cagliari, resta nel carcere di Buoncammino Vasta operazione nel Foggiano della Guardia di Finanza: richiesti interessi alle vittime fino al 240% L DAL CENTRO E DAL SUD In fin di vita per difendere un Rolex falso ifficile comprendere come si possa finire in fin di vita per difendere un orogologio falso, eppure... Tentano di rubargli il Rolex, reagisce e gli sparano. Il copione è sempre lo stesso, lo scenario anche: Napoli. Solo che questa volta il giovane - ora ricoverato in gravi condizioni - ha lottato per difendere un orologio falso. Emanuele Catino, 27 anni è all'ospedale Ascalesi di Napoli dove è stato portato alle 4.30 dal fratello. I due erano in auto in via Pietro Colletta e mentre stavano per svoltare verso corso Umberto I due persone in sella a uno scooter e armate di pistola li hanno affiancati e hanno rotto il finestrino dal lato di Emanuele. Il giovane ha reagito e gli hanno sparato due colpi, uno dei quali lo ha colpito al collo e l'altro al fianco. D sostenendo di avere tra le mani prove schiaccianti, gli inquirenti, decidono invece di attenuare la misura del carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari. Un controsenso. Una storia simile a quella di Alessandro Sallusti - direttore de “Il Giornale” – quella di Massimo Cellino che, comunque, già questa mattina potrebbe abbandonare l’istituto penitenziario per far ritorno a casa. Con la speranza che decida di accettare la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari senza commettere il reato di evasione che, inevitabilmente, lo porterebbe a subire una condanna certa. La Sardegna vuol diventare “Iva-free” MISURA ANTI-TASSE PER ARGINARE LA CRISI Delibera regionale per trasformarsi in porto franco al 24 giugno andare a vivere in Sardegna potrebbe essere molto conveniente. Il 12 febbraio scorso, infatti, una delibera del consiglio regionale sardo ha stabilito che verrà dato “atto delle circa 240 deliberazioni assunte dai Consigli Comunali della Sardegna, in ordine all’attivazione della zona franca”. Ciò vuol dire che in tutta la Sardegna godrà di un particolare status tributario, sicché i cittadini non pagheranno l'Iva ed avranno altri vantaggi di carattere fiscale. La deliberazione del 12 febbraio recita: “Entro il termine perentorio del 24 giugno 2013, si comunica che la Regione Autonoma della Sardegna con delibera del 7 febbraio 2013 ha stabilito l’attivazione di un regime doganale di zona franca esteso a tutto il territorio regionale. Si chiede pertanto la modifica del regolamento prevedendo che tra i territori extra-doganali dell’Italia sia indicato anche il territorio della Sardegna isole minori comprese”. In Italia gli altri territori sottoposti a questo particolare trattamento sono Livigno, Campione d'Italia, la Regione Val d'Aosta, Messina, Livorno e i porti franchi di Trieste, Venezia ed Ancona. Si tratta di una svolta epocale per l'isola, resa possibile dall'articolo 174 del Trattato di Li- D sbona che sancisce l’impegno solenne dell’Unione Europea alla riduzione dei divari tra le Regioni ed al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale. Il trattato, in particolare, recita testualmente: “Per promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l'Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite. Tra le regioni interessate, un'attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna”. Nella delibera il presidente della Regione Ugo Cappellacci spiega che si è resa necessaria l’attivazione della zona franca, per arginare la crisi che continua ad investire i settori produttivi della Sardegna e larghe fasce della popolazione con gravissimi disagi di tipo sociale e economico. 10 Sabato 2 marzo 2013 Cultura L’appello per un’operazione storica e culturale da lanciare al più presto “Msi? Fondazione più che ri-fondazione” Teodoro Buontempo: è l’ora di istituire un museo storico di ciò che il partito rappresentò per l’Italia ostituente a Destra? Il dibattito è aperto, intanto però c’è anche chi, come Teodoro Buopntempo, ritiene giunto il momento di non disperdere un pezzo di storia italiano: il Msi. “Il mondo di destra è finito in mille pezzi e fu cancellata dalla scena politica italiana un partito certamente diverso dagli altri e alternativo al sistema, il Movimento sociale italiano. Ora abbiamo il dovere di onorare quei 50 anni di storia, anche con concrete iniziative, per dimostrare che non fu sciolto in quanto superato dai tempi, ma per obbedire a un disegno esterno elaborato da coloro che ritenevano scomoda una destra profondamente sociale, nata su iniziativa dei ‘vinti’ e perciò temuta per il grande consenso che otteneva in tutti i ceti sociali”. Lo afferma il presidente de “La Destra”, Teodoro Buontempo. “Per ricordare i personaggi che fondarono il Msi e che lo diressero con le ‘mani pulite’ – continua Buontempo – il giorno dopo la chiusura del Congresso di Fiuggi, nel corso del quale mi opposi con tutte le mie forze allo scio- C Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d’Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Marketing e Pubblicità Daniele Belli Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità su Il Giornale d’Italia rivolgiti a Eco Comunicazione e Marketing via di San Bartolomeo 9 Grottaferrata (Rm) 06 94546475 Un’area in movimento Il dibattito su una costituente è stato ufficialmente lanciato da Storace. In questo momento politico, le proposte per fissare le basi del futuro hanno le radici anche nel recente passato glimento del partito, presso un notaio di Perugia, insieme ad alcuni amici, fondammo l’Istituto storico del Movimento sociale italiano. Nel corso degli anni abbiamo raccolto documenti congressuali, pubblicazioni e verbali delle sedute di Camera e Senato in cui gli esponenti del Msi erano presenti e rispettati. Ora è indispensabile, anche alla luce dei trasformismi, dei tradimenti e della frantumazione che quel mondo ha subìto, dare vita a un Museo dell’istituto storico del Msi”. “Pertanto – conclude Buontempo – chiunque sia in possesso di fotografie, copie di manifesti, documenti, libri, pubblicazioni e dei corsi di preparazione politica può contribuire alla crescita dell’Istituto e al suo obiettivo primario, che è quello di far conoscere la produzione politica su argomenti cari al Msi e che oggi tornano ad essere di estrema attualità. Al momento, per eventuali contatti si può scrivere alla email: [email protected] o telefonare al numero 3351282756. In futuro faremo conoscere anche l’indirizzo della sede dell’istituto storico”. In Rete Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel. 06 37517187 - 06 45449107 Fax 06 94802087 email: [email protected] Destra Tassinari manda Fascinazione in pensione V a in pensione Fascinazione. Si tratta di un blog che, tenuto dal giornalista Ugo Maria Tassinari, si è occupato negli ultimi due anni e mezzo di fare da collettore di tutte le notizie che provenivano dal mondo della destra, dell’estrema destra e anche di albienti delò neo-fascismo italiano. Ad annunciarlo è stato lo stesso giornalista napoletano, autore di “Fascistera”, ottimo successo editoriale (nonostante qualche “sbavatura” in sede di ricostruzione storica). Fascinazione è stato, dice Tassinari sulla sua stessa pagina web,“un blog giornalistico essenzialmente monotematico, che provava a tenere assieme cronaca (troppa), narrazioni (non abbastanza e talvolta senza che fosse ben chiara la diversa modalità) e riflessioni (decisamente poche) sul composito pluriverso della fascisteria. Ho deciso di staccare la spina nel momento di massimo successo editoriale (questo mese chiude con un tasso di crescita rispetto al febbraio 2012 di +120%), dopo che ho raggiunto la cifra, per me impensabile alla fondazione del blog, di un milione di visitatori perché mi sono accorto che sempre più spesso "vado in automatico ... ma le cose così non si possono fare". Ed è una pura coincidenza ma certo aiuta a decidersi la consapevolezza che c'è chi oggi chiude ben altra storia e "tutto passa, tutto se ne va". In realtà, dopo 25 anni di ricerca ossessiva, ho dovuto prendere atto della convergenza tra crescente saturazione del soggetto e sostanziale svuotamento dell'oggetto e quindi ho deciso che fosse giunto il momento di "scartare di lato". Mi è piaciuto credere, e qualche volta sono riuscito a dimostrare, come anche la microscopica nicchia in cui mi sono recluso costituisse un privilegiato punto di osservazione del reale. Oggi, però, mi sembra di poter dire che il terremoto elettorale sancisce, con la fine del bipolarismo maggioritario, la definitiva conclusione dell'infinita transizione dal "secolo breve" al post-politico. Resta comunque forte l'impressione che "tous le bateaux vont à l'hasard pour rien". E quindi bisognerà munirsi di nuovi strumenti di conoscenza e di interpretazione. Non chiudo, però. Nei prossimi giorni continuerò ancora a scrivere su alcuni temi che mi stanno a cuore mentre sto già lavorando a definire una diversa modalità di presenza sul web, con un sito personale di più ampio respiro di cui questo blog sarà solo una sezione...”. Dopo i rituali ringraziamenti alle numerose persone che lo hanno aiutato e sostenuto in questo periodo, Ugo Maria Tassinari conclude con “un sottile rimpianto per tutte le storie che non ho saputo o potuto raccontare, per le più varie ragioni, nonostante "tutte le parole che in vita ho scritto, ho pianto e so". Una mi pesa in particolare. Quella di Raimondo, a cui va un pensiero triste e rabbioso...”. Robert Vignola Mario Vattani console della “riunificazione” Siamo stati la parte qualificante di tutto il centro-destra, ora stop frammentazione M ario Vattani, che è stato Capolista al Senato per La Destra in Campania, ha così commentato il voto delle Elezioni Politiche appena concluse: “Certamente, esiste un margine di frustrazione tra l’impegno militante e il risultato, ma anche questo è il senso di far parte di uno schieramento. Non possiamo non guardare al quadro generale: con uno sforzo sovrumano il centrodestra è riuscito a rivoltare un risultato che sarebbe stato disastroso per il nostro paese. E’ stata fermata l’azione del partito dei tecnici che, alleato con una sinistra irresponsabile, rischiava di portare l’Italia sull’orlo del declino e del sottosviluppo. Dobbiamo essere grati al nostro Segretario Francesco Storace che con coerenza e determinazione ci ha reso parte attiva di questa coalizione. Noi abbiamo fornito i contenuti più qualificanti al programma del centrodestra, e riteniamo che la nostra linea improntata alla priorità dello stato sociale e alla sovranità nazionale abbia significativamente contribuito al risultato della coalizione. Abbiamo mantenuto le posizioni grazie al nostro radicamento sul territorio e alla credibilità delle nostre proposte. Noi siamo stati sempre contrari alla frammentazione della destra italiana in liste e listarelle, di cui paghiamo oggi lo scotto. Noi siamo la destra sociale, siamo la continuità con la nostra tradizione politica e ideale, e lo abbiamo dimostrato, anche stavolta, con chiarezza, coerenza e determinazione. Ora non dobbiamo pensare a cosa fare, ma a come farlo. Perché adesso occorre rispondere a ciò che ci chiede la nostra gente: bisogna avviare subito un percorso unitario per riformare un’unica forza politica di destra sociale e nazionale”. 11 Sabato 2 marzo 2013 Arredamento e design Cambiano i tempi e anche il modo di arredare: nel 2013 la formula è l’innovazione Torna il ‘Salone del mobile’ In scena a Milano, dal 9 al 14 aprile, una nuova edizione che è pronta a svelare le novità assolute del settore casa-arredo, dell’illuminazione e dell’ufficio, con le biennali Euroluce e SaloneUfficio A Milano, il mondo che abiteremo” è questo lo slogan della 52a edizione del Salone Internazionale del Mobile: ad accompagnare la manifestazione anche il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, le biennali Euroluce e SaloneUfficio accanto al SaloneSatellite. Il capoluogo lombardo detta le nuove tendenze in fatto di design, creatività, qualità e cambiamento. L’importante è sapersi rinnovare come dichiara il presidente di Cosmit Claudio Luti: “La chiave del nostro successo è rendere il Salone il luogo per eccellenza dell’innovazione. Per mantenere la leadership, la nostra esposizione dovrà continuare a essere sinonimo di novità e vetrina di assolute “ anteprime. Presentare prodotti nuovi, infatti, non solo può emozionare il pubblico, ma anche motivare la forza vendita”. Dichiarazione che sottolineano in modo incisivo il ruolo chiave svolto dalla kermesse nel mondo dell’abitare livello internazionale con cifre che parlano da sole: oltre 300.000 visitatori attesi da 160 Paesi. Tra i maggiori rappresentanti del settore, saranno più di 2.500 gli espositori, che riempiranno con le proposte del 2013 i padiglioni del quartiere fieristico di Rho. Tra questi si assisterà al ritorno di alcune aziende storiche sia al Salone del Mobile sia al SaloneUfficio a conferma del ruolo guida che la manifestazione milanese riveste per le imprese in termini di originalità, cambiamento e visibilità. Euroluce, in posizione strategica tra gli ingressi di Porta Ovest e Porta Sud, di fronte al SaloneUfficio, occuperà 38.000 m2, ripartiti tra i 4 padiglioni 9-11 e 13- 15. Inoltre 12.500 m2 saranno destinati ai mobili e agli accessori per gli ambienti di lavoro all’interno dei padiglioni 22-24, tra loro adiacenti. La 16a edizione del SaloneSatellite, la manifestazione nei padiglioni 22-24 destinata ai progetti degli under 35, è dedicata al tema “Design e artigianato: insieme per l’industria” e come ogni anno offre visibilità ai giovani designer emergenti e la possibilità di creare contatti con molte delle aziende espositrici. Anche quest’anno nell’ambito del SaloneSatellite si svolgerà il Concorso che premierà i tre prototipi migliori tra quelli presentati, relativi alle merceologie delle manifestazioni biennali di questa edizione, Euroluce e SaloneUfficio. Evento per i Saloni 2013 “Progetto: ufficio da abitare” di Jean Nouvel, Pritzker Prize 2008. In un’area di 1.200 m2, all’interno dei padiglioni dedicati al SaloneUfficio, l’architetto francese proporrà diversi scenari attraverso i quali svilupperà i principali temi della sua visione dello spazio di lavoro. Sarà un continuo avvicendarsi di concetti come la convivialità, il piacere, il gioco e l’apertura degli uffici verso l’interno come verso l’esterno, in contrapposizione agli spazi chiusi e alla ripetizione che spesso contraddistingue gli uffici e il loro carattere totalitario. I Saloni sono anche sempre più virtuali e confermano la loro presenza sui social network e in rete. Oltre ad avere un blog, una pagina ufficiale sia su Facebook sia su Twitter, un canale dedicato su YouTube e una gallery su Flickr, quest’anno incrementeranno la rete professionale già avviata su Linkedin e apriranno un profilo anche su Pinterest, social network dedicato alle immagini di qualità. Da marzo, inoltre, sarà possibile scaricare sul proprio smartphone la App aggiornata dei Saloni 2013,uno strumento pensato per agevolare al meglio la visita in fiera a espositori e visitatori (disponibile per iPhone, iPad e i più diffusi dispositivi Android). I Saloni 2013 si presentano inoltre con una grande novità. Grazie a un accordo tra Cosmit, Fiera Milano e ATM (i cui dettagli verranno resi noti a giorni) i Saloni saranno la prima manifestazione espositiva a offrire ai propri visitatori un biglietto integrato, valido sia per il trasporto urbano sia per l’ingresso in Fiera. Francesca Ceccarelli INIZIATIVA SOLIDALE L’artigianato di San Patrignano uando bellezza e solidarietà si incontrano: è questo il caso di Barrique, la terza vita del legno, progetto di design che mira a riutilizzo del legno delle botti di legno usate per invecchiare il vino per creare oggetti e arredi di uso comune. Obiettivo dell’iniziativa non è solo il riciclo delle assi di rovere ma anche il riscatto dei partecipanti grazie al recupero del lavoro artigianale. Protagonista è infatti l’intera Comunità di San Patrignano, il più grande centro antidroga d’Europa, grazie al cui impegno il progetto potrà continuare a svilupparsi nel West End di Londra. Una grande iniziativa dalla duplice valenza e dai numerosi effetti positivi per l’intera comunità. Barrique è articolato in diverse fasi, sviluppando per oltre 30 anni un’attività vitivinicola molto intensa, giungendo a produrre annualmente anche 600 mila bottiglie di vini di pregiatissime qualità. Le barrique sono grosse botti di legno di rovere francese, che possono contenere fino a 230 litri, in cui il vino è posto a riposare per l’invecchiamento, hanno vita utile mediamente pari a tre vendemmie, ed in ogni caso dopo massimo cinque anni il legno non è più utilizzabile per questo scopo. Q Quella per il lavoro artigianale è una passione che negli anni è andata crescendo all’interno della comunità tanto da favorire la nascita di una falegnameria in cui la lavorazione del legno ha permesso di recuperare una tradizione ed una professionalità tipica del made in Italy. Integrare attività diverse: questo è il principio che ha mosso l’idea di riutilizzare il legno delle barrique per realizzare mobili ed oggetti di design e di arredamento. Maurizio Riva, l’ideatore e colui che ha permesso il coinvolgimento di numerosi designer, portando alla realizzazione di numerosi oggetti, ospitati anche nello scorso Salone del Mobile di Milano. Coinvolgendo 32 dei più famosi designer italiani, il progetto si è sviluppato grazie ad ognuno dei ragazzi di San Patrignano, che hanno lavorato alla creazione di un oggetto, e grazie alla collaborazione di alcuni sponsor che hanno così sostenuto un progetto anche di integrazione sociale. Dietro la macchina di questa enorme catena di montaggio di solidarietà e rinascita si cela la collaborazione tra Riva 1920, di Maurizio e Davide Riva che da oltre 90 anni produce mobili in legno, e la Comunità di San Patrignano. F.Ce. 12 Sabato 2 marzo 2013 Lo specchio del Belpaese è in una serie di film “E l’Italia si racconta”… Dal 5 marzo parte una rassegna che prova a raccontare lo stivale in lungo e in largo di Francesca Ceccarelli l cinema specchio del paese: è quello che succede con una nuova iniziativa che porterà finalmente il cinema documentario in un importante circuito distributivo. Si chiama "E' l'Italia si racconta", ed è la rassegna organizzata da Luce-Cinecittà e Anec Lazio che sarà presentata al Cinema Adriano di Roma.Si tratta di ben sei titoli recenti di cinema del reale, che verranno messi in programma per la prima volta in contemporanea in 17 sale non solo di Roma e m anche del Lazio. L’iniziativa a partire dal 5 marzo e per ogni primo martedì del mese, consisterà in un film che sarà proiettato in tutte le sale aderenti: in più spettacoli con possibilità di repliche nei giorni successivi e presentazioni da parte degli stessi autori . Una nuova occasione di visibilità per il cinema documentario dunque, che negli anni ha raggiunto livelli qualitativi assoluti, e inoltre un'attenzione crescente I dei festival e del mercato. Proprio perchè troppo spesso non trova diffusione presso il pubblico delle sale e nei palinsesti televisivi, c’è il forte rischio che film di qualità rimangano invisibili al pubblico. I film scelti riescono a disegnare un ritratto coinciso e in movimento dell'identità italiana, intrecciando attualità e memoria. Vari i racconti coinvolti: da quelli che parlano di migrazioni, lavoro, guerre, storie individuali e ancora collettive dimenticate e ritrovate e storie di cinema. Un percorso fatto di immagini d’au- Roma, via Filippo Corr Nuove uscite sul grande schermo tra romanticismo e fantascienza Upside Down’: l’amore del futuro Nelle sale italiane a breve una nuova pellicola sull’amore e le sue difficoltà divise tra due mondi distanti e contrapposti ue pianeti opposti nell’Universo del futuro: ognuno con la propria forza di gravità e con un'enorme colonna, costruita dalla Transworld società impegnata nello sfruttare le risorse del pianeta che sta sotto, che li collega. Una sola rigida regola: nessun abitante dei due mondi può incontrare direttamente chi vive nell'altro e ogni oggetto che proviene da uno dei due mondi, dopo una brevissima presenza nell'altro, inizia a essere sottoposto a un processo di combustione. E qui entra in ballo il giovane Adam(Jim Sturgess), che vive nel disastrato pianeta di sotto, un giorno si reca in un luogo proibito situato in prossimità dell'abitazione della zia Becky. Là incontra (ovviamente a testa in giù) la coetanea Eden(Kirsten Dust). Passare dall’amicizia all’amore proibito è tutt’uno finché i due vengono scoperti e nella concitazione del momento, Eden cade battendo la testa. Adam allora si convince che la sua amata sia morta finché un giorno molti anni dopo scopre che in realtà non è così. In Upside Down tutti gli elementi della fiaba si mescolano perfettamente alla narrazione originale di Romeo e Giulietta in un contesto di science fiction: se in apparenza può sembrare quindi solo una rivisitazione, in realtà non è così.Il film di Diego Solanas vanta una storia diversa legata ai ruoli D studiati da Propp in "Morfologia della fiaba", ma è nell'ambientazione la vera novità: oltre che visivamente suggestiva, acquisisce una forte dimensione simbolica. I due mondi (ognuno dei quali risulta rovesciato per l'altro) hanno strutture urbanistiche agli antipodi: quello di sotto si presenta come un paesaggio devastato in cui si ergono edifici fatiscenti, quello di sopra è invece moderno e razionale pur conservando anche interni che ricordano un passato raffinato.Questi sono gli spazi in cui si muovono i protagonisti: nel pianeta di sotto si estraggono le materie prime necessarie per produrre l'energia che viene poi rivenduta a caro prezzo a coloro che sono stati sfruttati. Sarà il maschio Adam a trovare il suo/la sua Eden infrangendo le regole ed entrando nel mondo proibito del benessere in cui un'eventuale infrazione compiuta nel passato deve essere rimossa per potersi conformisticamente adattare a un modus vivendi collettivo.Non ci sono né frati né nutrici, né Tebaldo né Mercuzio a contrastare i due giovani amanti ma una concezione della società basata sul profitto e in cui una miracolosa è affidata a una crema ringiovanente (realizzata grazie ad api rosa) la funzione di creare almeno in potenza l’idea di una rivoluzione possibile. idoni n. 23 SANREMO Storace Francesco RADICALI UNCIATO DAI raio 2013 TALONE DEN oledì 13 febb SPESE DI PAN ero 37 - Merc Anno II - Num FITTIZIA A OCCUPAZIONE DI O CAS IL GRAVE Direttore: tore per capire meglio il paesaggio mutevole e variegato della realtà del Belpaese. I sei film documentari della rassegna, sono stati selezionati nei più importanti Festival nazionali sono: "Anija, La nave" di Roland Sejko, "Terramatta" di Costanza Quatriglio, "L'ultimo pastore" di Marco Bonfanti, "Monicelli, la versione di Mario" di Mario Canale, Felice Farina, Mario Gianni, Wilma Labate, Annarosa Morri, "Il corpo del duce" di Fabrizio Laurenti, "Hitler e Mussolini, l'operà degli assassini" di Jean-Christophe Rosè. Cinema RSI E NASCONDE À V E D N O N I IT ER za ZINGARETT LO QUAL E' LA V ren alità e traspa SUL FESTIVAL E) (DELLA CANZON IRA RISCHIO SAT a di Micol Pagli come questo, n un momento solo Sanremo. e ci mancava oni alle porte ulCon le elezi eclatante degli l’evento più sioni cioè le dimis timi 600 anni, sentiva certo non si ino del Papa, di di tutto il teatr tival la mancanza no al “Fes che gira attor dirigenza della o dei fiori”. L’alta fermento. Il Dg brare il camp e Rai è in grand si è catapultato chiedo di sgomi. Se vuole, ora; fior di ha versato Luigi Gubitosi ligure da alcuni dubb quando ci inquesti anni datore te cittadina di compagno nella riden o venerdi sera 20,30 a Sky. o Storace uncio-choc contributi al l’ann alle o dopo di Francesc o di subit contrerem lavoro ore, per cercare di lavoro. rapporto di suo competit di Benedetto XVI fuori 1) con chi ha Zingaretti non Io sono il tuali battute l presidente intenzione arginare even o gusto. Già, la testa, ma dipendente? ho alcuna li non mora cattiv deve perdere ita' do? qual luogo o di ricor2) da quan utivo alcune quedubitare delle na sempre solo chiarire e' cominil livello retrib aui. Mettiamo bisog e' é arett qual perch Fabio Zing 3) o è quando di Nicola queconduttore risale l'ultim stioni. Da na o da parte la elettorale, darsi che il e a quando quale Lucia attim a è agna un ed Proper etta” camp ndio a ciata la palazzo della o riFazio, la “vall punta mento di stipe di elevarsi stione del il comico di egli pretende altri e a camnon ha intes la Littizzetto e sua Maucifra? i vincia su cui consiste la d’apertura è giudice degl e trasparenza. non con la paro le della serata è proprio Crozza 4) in che cosa ità spondere se Ed ssionale? sanno che pione di legal cello i rizio Crozza. attivita' profe ha rime (ma tutti pora il venti più di tutti incia bugi assa ire prov che nsier la Ora lui). ad impe suo 5) quanto (per lui) della lica. Già, rasta dicendo quali voci il maleodorante à scatena le i della tv pubb sollevata dai il borsato e per o? verit ni po- vertic é se fino all’altro ieri La questione ', perrichiesta di nostre opzio seria, pero datore di lavor conoa di una posiini perch chia delle e era che podicali e' piu' stile dell'uomo. e' venuto a truppe a difes ile, se vera. servito i cittad e più grand i lo o esserlo 6) quando ntato tenib litiche. Chi ha za di una Re- timor sparare a zero sui futur che' riguarda i deve essere sicuro - vogli nettezza. sposto prese Sono predell'e zione insos o za riiden arett il tesse scen so à con Lazio hann dalla pres Paese, E qui Zing Premier, ades dai radicali? che risponder à. Trasparenza. I radicali del chiaro. Io sono governo del in materia diffasto in cui, oltre re candidati significativo è che si gione e dal chiaro, molto ito miquerela per are Chiarezza. Verit più to ricomincia sentato un espodefinitivamente e di aver serv 7) perche' ento di lasci e poi ha sapu bassi della po- schio di ironizzare sulle fresch rire orgoglioso hé per calun di queio Non e' il mom siete andati apa farci scop più ini e donne occupi mazione anzic lice funzionar a Il che sadai gradini lioni di uom ombre. Finor torio, sa quel i anni del mio che e' un semp dobbiamo ansioni papali. Franco terri di imo negl dimis e nia? ne dal mag pessi , bugi di cui tare litica te, prista regio sentito dai , chi presso alle di partito di le qualita' procoltivai vizi fare per ripor ia. rebbe, francamen ttamente in 8) e' stato in questo caso ma che deve governo. Non fiduc chito, perfe Fiorito. Ma cora scoprire quali attivita' sono arric a ritrovare pentito, ini gusto, ma strati? ha preso per le persone vati, non mi sa non e' un da una io è decita. vero che i cittadper la piega che Fazio. accu solo sua, semp fessionali e o con ones fosse vita nte se dell'e linea mezz in 9) ame sudato La forza otto da la pofui tolto di to a causa sua lo se e' gente sicur abbia mai ico-giudiziaria pensa che Festival cond bastasse, gli hanno paga ndere. una cosa che o siva per chi chire il manovra politun paio di settisvolta, non non Bisogna rispo sensibili al fadenunciano debba arric a E, come se un'attività non motivo per lao isponde più litica non delle prossime che esplose sette anni dopo un Noi non siam ro, il potere non e' reale corr ospiti eccellenti l’ex premiére riterrebbe truffa. chi la fa. tato mane dal voto: no ica? scino del dena geraraver meno a una dalo" è diven serate saran Carla orto sciare la polit posto nella accusano di quello "scan ai decaduta, rto tipo di rapp è al primo sussiste". In pratica lo fittizia dame, oram 10) ma che cupazione bile Robe "fatto che non ero lo stesun anca un'oc ro? l’imm oravuto desid Bruni e ha col dena to da far rimb il conduttore gli Siccome non Zingaretti, col suo parti incia di Roma no, che segue per ogni Savia no prov so desti o che fa” in sare dalla di “Che temp televisiva, nemlone), che in Panta di e (a spes to. sua esperienza ro Cochi e Rena meno fosse i torti non ha tutti Ecco, forse parla do quan i scon Silvio Berlu A smendell’Unità”. durante la cedi “Festival Cavadi Curia, e arazione del hanno parPretire la dichi il o rimonia i due con Tagle ato subit , liere ha pens Mario lottato a lungo in un pianConsiglio. o alla sidente del alla fine sciolt i, ha ribattuto ta. visibilmente ni Monti, infatt to a dirotto, anche turdi Igor Trabo un’altra battu osso ma battuta, con nità sì, ma nacomm aveva Bao che Angelo “Festival dell’u il Professore bato da quell l cardinale se so dal Pondente della zionale”. Ma tranquillo per appena appre gnasco, presi forte episcopale ra essere L’altro nome et: . semb emo, tefice Sanr conferenza di i a Marc Ouell i suoi motiv la prima serat altri non è se è quello di , italiana, avrà o-canadese il fatto di esGubitosi –che Monti in Rai68 anni, franc del Que– compreso di vo ‘papabili’, annon l’uomo uilli. Il già arcivesco sere uno dei sonni tranq una anni alla guiione assai non dorme fra bec e da due regazione bacio che se in posiz che non o dire tanto annunciat rerebbe essere allunga l’omda della Cong e questa defilata – per ulle elezioni si M, come Anch ‘totonomine’ coppia gay semb . Almeno così re dei Vescovi. ha senso un bra del Fatto io ieri matvoluta forte re di Bene stato scongiurato e al Direttore una nomina Propr sul successo chiaro che vicin nger, contro Magistratura. aspettare altre è dicono fonti Gianmente da Ratzi gerarchidetto XVI, ma to l’argoammiraglia” tina, senza poter il Gip di Busto ioni della “rete mai. varie press è proprio ques o. Come Ma non si sa due settimane, arrestare il Ratzinger che giorn Quel carlo Leone. ibilità del o che. fatto ment , l’impreved come rie lo sarà Arsizio ha ecD’altra parte diretta. quasi ogni sera, bene inA.d. di Finm è stato già ieri venire, e lo dente Presi Ma ia è il bello della dibile, come feriscono fonti papale si eppe Orsi. ancora in quell ta bianca. più incre canica, Gius è il Segretario XVI ento cosa rtam detto fuma La questo Bene fino alla nel suo appa che in tutto lo stesso tione di l’obiettivo vero rto Maroni, imal solito, è ia. formate, parlare a lungo con non è una ques d’Ital ra Robe so Non ale semb spes che Lega ti, della ferma a ieri sul Giorn sità, nean pandemonio, no che Sanremo tario di ques g. dente del cenmera curio già illustrato è avvenuta un’ulteriore et e il segre candidato Presi li alla Nichi ica come don Geor portare a nessu pur sempre il Regione LomIn pole Ouell e ultime ore tario papale (il primo ausp di squallidi calco , arè trodestra alla . Sempre ieri, Beppe Grillo ndo E in quest , con tre nomi su tutti.L’arcive- senza il segre quello di Angelo Scola na. –dopo tuttoè Vendola o alla gay e il seco conCanzone Italia scrematura nio Tagle. bardia. Non basta sizioni del terzo nome suo nome che apra ai Festival della ca, non si parla oppo vicenda dello position resta Luis Anto sua la giovane età Il Milano. Sul ni, la pattuglia un Pontefice alla di musi ando covo di malgrado tre rni pens lui), Ma qui, la ha dalla dei Gove ‘in- cives altri 27 italia lo vuole nero legame lo capisce solo Conclave, scovo di Mani una possibile rebbero gli segreto di Stato i e Monti, più il mai. Chiesa e nel verge cardinali del ma soprattutto scon Ior, anche se in Italia. da Ratzinger: o più numerosa dei del futuro della ticamente (56 anni) Prodi, Berlu tare il Papa della Consulta, creat direttamente perché ne va ripor auten ha ncia ma o di lo tura’ re lici XVI pronu vesti o una e catto detto per cerca scorso Bene Appello di Milan resistenze del nostro esser la Corte di i novembre o delle forti nove anche contr to a dieci e al Conclave, laici. ‘ndrangheta ha condanna del nali ammessi na, cardinale, re l’ex capo ica Sui 117 cardi non sono più di una dozzi anni di carce suo Crisi econom ò Pollari e il nomi spendibili SISMI Nicol ini, o Marco Manc Corea del Nord braccio destr go per comsbur ili Stra nsab a pag. 9 Corte di ritenuti respo nel rapimento Cia la Barbara Fruch con 8 plicità a pag. Elezioni basta ancora. Carlotta Bravo Abu Omar. Non rto Formigoni a pag. 6 relli Sempre ieri Robe l’accusa di Paolo Signo iare a pag. 3 si è visto affibb quere e per delin 3 associazion pag. eri. a e Maug per la Fondazion la a pag.4 Vigno Colosimo e I E SO lla sinistra nel Lazio a proposito di leg MA DndIR de e al candidato Dieci doma I Fattore M a) (Magistraturni sulle elezio I TRE OPZION , E V A L C N O UN C Ouellet e, abili Tagle, ta come pap Prendono quo elo Scola i, il solo Ang tra gli italian I S USA L’Ambasciatore istra che tifa centrosin Italia bocciata sulla procreazione a Consiglio di sicurezzi per i test nuclear ne Suicidi a ripetizio in tutta Italia o: Sindaco arrestat iosa associazione maf Cercateci e ci troverete ovunque. All’indirizzo www.ilgiornaleditalia.org, con un portale all news ed un giornale sfogliabile e scaricabile on-line. Siamo anche su Facebook all’indirizzo: www.facebook.com/ilgiornaleditalia.portale. Siamo anche abili cinguettatori, su Twitter, @Giornaleditalia. 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