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UPDATE
Il Customer Magazine di Phoenix Contact | Luglio 2013
04
Sicurezza
Soluzioni su misura
06
Automazione Industriale
Eccellenze in Ethernet
08
R.E.M.
Un campo agrovoltaico
14
Marking System
Tutto in un click
2 13
02
L’Editoriale
UPDATE 2|13
Editoriale
02
Francesco Lanzani
L’intervista
03
Francesco Lanzani
Direttore Generale
In copertina
04
La chance italiana
Gentili lettori,
ormai da troppo tempo, l’Italia viene purtroppo considerata da molti il luogo peggiore
dove fare impresa. Infrastrutture carenti, una politica corrotta, una giustizia lenta e talvolta indecifrabile, sono solo alcuni degli aspetti che portano ad una visione negativa del
nostro Bel Paese. In questo momento, in cui la scena mediatica è ancora dominata da
notizie circa i valori negativi di produzione industriale, dalla diminuzione del PIL o dall’incremento della disoccupazione, parlare di investimenti sul territorio italiano sembra
quasi follia.
Invece sono parecchi mesi che gli operatori finanziari internazionali orientano l’attenzione al nostro territorio, lasciando intendere una capacità di ripresa a lungo termine, a
molti ancora sconosciuta o impercettibile. Notizie di recenti acquisizioni di marchi italiani
della moda, dei dolciumi o del food & beverage da parte di investitori internazionali, confermano invece che i timori sulla stabilità del Paese sono svaniti e che una nuova possibile fase espansionistica non è così lontana. Tutto positivo quindi, a patto che tali operazioni non siano delle scorribande finanziarie volte a saccheggiare ciò che di buono siamo
stati capaci di creare nel tempo e che non vi siano conseguenze occupazionali dovute a
probabili delocalizzazioni successive. Un rischio concreto derivante dalla presenza di
colossi finanziari o industriali in grado di influire sui precari equilibri aziendali delle
medio-piccole aziende italiane. Un fenomeno, quello della “concentrazione” in poche
potenti mani, che non tocca solo l’Italia ma che vede il nostro Paese particolarmente
esposto per la natura stessa delle imprese.
“Concentrazione” assume però una connotazione diversa quando la strategia e il comportamento alla base hanno altri obiettivi: il gruppo Phoenix Contact ha già da qualche
decennio iniziato un’opera che potremmo definire invece “sostenibile”. Una forma di
imprenditorialità moderna che tiene in considerazione le differenze dei vari mercati così
come le peculiarità delle singole aziende, rispettandone la storia e l’idea imprenditoriale
di base. Ciò non sempre è riconducibile ad un ritorno economico immediato ma, a medio
termine, apporta nuova conoscenza ad un gruppo ben articolato. Le recenti acquisizioni
di Pressmaster, società svedese operante nel settore dell’utensileria industriale e di
APtronic (alimentatori switching) sono da intendersi in questo senso. Società che si integrano, in un piano di investimenti volto a costituire un gruppo multiculturale presente
ovunque nel mondo, che rispetti l’identità di ciascuna organizzazione valorizzandone il
contributo apportato al gruppo. Detto ciò, è forse giunto il momento anche di un contributo italiano; perché no?
Emanuele Martinelli,
Energia Media
Sicurezza
Semplicemente sicuri
Approfondimenti
06
Automazione
Aperti a tutti i protocolli Ethernet
12
Protezione da sovratensioni
Lampo di genio
Dal campo
08
Gestione del segnale
Fotovoltaico da coltivare
Nuovi Prodotti
10
Automazione
10
Gestione del segnale
11
Connessioni industriali
Attualità
14
Forum Telecontrollo
14
Sito Marking System
15
Nuova società
Servizio lettori
15
Per ulteriori informazioni
In copertina: La Direttiva
Macchine 2006/42/CE detta
norme precise per la sicurezza
funzionale. Per supportare i
costruttori di macchinari e
impianti nel rispondere a tali
requisiti, Phoenix Contact offre
una gamma completa di proposte Safety, dai moduli a relè alle
soluzioni high-end. Per maggiori
informazioni si veda pag.4 e 5.
www.phoenixcontact.it
L’Intervista
UPDATE 2|13
Strategia e cultura
Due capisaldi imprescindibili per far crescere il mondo dell’energia
Sono state diffuse nelle scorse settimane le statistiche relative alla domanda di energia registrata in tutto il mondo nel corso del 2012.
Abbiamo discusso la situazione del nostro Paese
con Emanuele Martinelli, Direttore Editoriale di
Energia Media e figura giornalistica di rilievo nel
mondo dell’energia.
UPDATE: La domanda di energia dei G20 ha fatto
registrare un lieve aumento nel 2012, trainata
principalmente dai BRICS (Brasile, Russia, India,
Cina e Sud Africa). Qual è la situazione nel
nostro Paese?
Martinelli: Lo scorso giugno il nostro Paese ha
registrato un calo del 6,2% rispetto allo stesso
mese del 2012, con un trend negativo che prosegue da ormai 22 mesi. La difficile congiuntura
economica è certamente un fattore rilevante per
spiegare questi dati, ma non è la sola causa.
L’Italia risente di una gestione delle politiche
energetiche a lungo basata su interventi contingenti che, pur incentivando il raggiungimento di
importanti risultati di breve-medio periodo, non
hanno contribuito a definire una strategia unitaria di gestione ed ottimizzazione del quadro
energetico nazionale. Basti pensare che il nostro
sistema comprende una capacità produttiva da
fonte fotovoltaica pari a 17-18 GW, affiancata da
un parco di centrali a gas di ultima generazione
sfruttato solo per il 30% delle proprie capacità.
Un tentativo di dare delle linee guida strategiche in proposito è stato fatto nei mesi scorsi con
il varo della Strategia Energetica Nazionale
(SEN), un documento programmatico con obiettivi chiave per il 2020 ed il 2050. Resta però da
varare un Piano Energetico Nazionale (PEN) che
definisca le modalità operative per raggiungerli.
UPDATE: L’Unione Europea affronta spesso il
tema energetico, definendo indirizzamenti ed
obiettivi per i propri stati membri. Ritiene che
questo sia positivo o piuttosto sia fonte di maggiori complicazioni?
Martinelli: L’Unione Europea, con le sue linee
guida e le sue indicazioni vincolanti, ha un ruolo
fondamentale nell’indirizzare ed armonizzare le
strategie energetiche delle singole nazioni.
Funziona come un catalizzatore, utile a promuo-
vere programmi coerenti a lungo termine. Per
questo motivo è fondamentale che i Paesi membri abbiano una partecipazione attiva durante le
fasi di consultazione e delibera. L’Italia stessa
dovrebbe accentuare la sua attività. Inoltre, la
crescente internazionalizzazione delle dinamiche di normazione energetica sottolinea anche
l’importanza della collaborazione: le realtà legate al mondo dell’energia si devono impegnare a
fare filiera, a dialogare e lavorare insieme per
raggiungere obiettivi rilevanti, cosa ancora poco
radicata nella cultura industriale del nostro
Paese.
Emanuele Martinelli,
Direttore Editoriale di
Energia Media
UPDATE: Spesso però le linee guida stabilite in
sede nazionale o internazionale, come l’evoluzione verso le Smart facilities, stentano a trovare
applicazione sul territorio. È una questione di
tecnologia o di altro genere?
Martinelli: A livello di realtà locali, il principale
freno all’evoluzione in ottica intelligente delle
facilities non risiede tanto nella tecnologia o
nella competenza tecnica, dove l’Italia anzi
dispone di eccellenze riconosciute a livello internazioLe realtà legate al mondo
nale. Si tratta piuttosto di
un deficit informativo. Vi è
dell’energia si devono
necessità di promuovere
impegnare a fare filiera
presso enti locali, piccolemedie imprese ed associazioni la diffusione di cultura
sugli strumenti finanziari messi a disposizione
da Stato e Unione Europea e sui nuovi modelli di
business. Prendiamo ad esempio il Patto dei
Sindaci, iniziativa varata dall’UE nel 2008 per
promuovere il raggiungimento degli obiettivi
posti dal Protocollo di Kyoto: circa la metà dei
4534 comuni europei che ad oggi hanno aderito
sono italiani, ma solo pochi di essi hanno presentato progetti adeguati a ottenere i finanziamenti. Per questo Energia Media ha deciso di
promuovere una serie di attività che si rivolgono
direttamente ed in contemporanea a Industrie,
PMI, Utility e Amministrazioni Pubbliche, per un
confronto trasversale su temi economici, regolatori, tecnologici e infrastrutturali capace di creare valore per tutta la filiera fino ai cittadini.
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04
In Copertina
Sicuramente più produttivi!
Soluzioni per garantire la sicurezza di macchine e impianti
Nell'industria meccanica e impiantistica, il tema
della sicurezza funzionale continua a disorientare
molti utenti. Secondo quanto quotidianamente
rilevato sul campo dai produttori di sistemi di
sicurezza, molti costruttori di macchinari e
impianti si trovano ancora oggi ad affrontare la
fase di adeguamento alle nuove norme dettate
dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE.
Phoenix Contact fornisce prodotti e soluzioni che
supportano l'utente nell'attuazione dei nuovi requisiti richiesti alla sicurezza funzionale.
L’ ampia gamma di prodotti Safety comprende
moduli a relè, controllori di sicurezza compatti e
soluzioni di comunicazione quali Profisafe, fino
ad applicazioni high-end per il settore safety.
Moduli per applicazioni di base
I classici moduli di sicurezza, in grado di proteggere macchinari che necessitano in media di un
numero ristretto di funzioni di sicurezza (tipicamente tra 1 e 3) rappresentano la base delle
soluzioni Safety di Phoenix Contact.
Essi consentono la gestione o comunque l’interfacciamento a dispositivi di sicurezza quali ad
esempio quelli dedicati all’arresto d'emergenza, i
finecorsa ripari, le barriere ottiche, i comandi a
due mani, e simili. Sono inoltre in grado di gestire
anche funzioni quali controllo dell'arresto o di
sovravelocità.
Questi moduli continuano a essere impiegati con
notevole frequenza non solo nella costruzione di
macchinari ma anche, ad esempio, negli impianti
petrolchimici dell'industria di processo.
Largamente diffusi sono anche i relè di sicurezza
configurabili Trisafe, adatti a coprire tutta la
vasta serie di applicazioni con caratteristiche tali
da rendere necessario il ricorso a prodotti con
funzionalità intermedie tra i relè di sicurezza e i
PLC di sicurezza.
Sicurezza in parallelo
La famiglia Trisafe, che include prodotti compatti
o anche espandibili, garantisce il massimo della
flessibilità in applicazioni che prevedono
comunque un cablaggio di tipo parallelo anche
in caso di applicazioni a media complessità,
poiché sono in grado di gestire fino a 144 I/O di
sicurezza.
La logica di sicurezza gestita dal sistema
PSR-Trisafe viene definita in un progetto creato
su di un normale PC attraverso l’uso di un software di sicurezza denominato “Safeconf”, privo
di licenza e il cui download gratuito è possibile
In Copertina
UPDATE 2|13
dal sito internet www.phoenixcontact.it.
Per scaricare questo progetto a bordo della
memory stick del PSR-Trisafe è sufficiente collegarlo al PC attraverso un cavo standard
USB/mini USB.
La logica di sicurezza è realizzata in modo semplice e intuitivo grazie all’utilizzo di blocchi funzione chiusi e certificati già inclusi nel software
di programmazione, a un ambiente grafico di
programmazione e all’ampio ricorso alla logica
“plug&play”. Grazie a queste caratteristiche non
è necessario disporre di particolari competenze
di programmazione.
Si rivela inoltre particolarmente interessante ed
utile la possibilità di simulazione del progetto
direttamente sul PC di programmazione e senza
che allo stesso sia collegato il modulo di sicurezza, così da poter valutare la correttezza e la
rispondenza del progetto alle specifiche iniziali
prima del suo caricamento.
Un ponte di sicurezza
Nella riconsiderazione dei concetti di sicurezza,
oltre ai dispositivi - stand-alone o configurabili con cablaggio parallelo trovano impiego sempre
più spesso applicazione anche i sistemi basati su
di una rete, ovvero con cablaggio di tipo seriale.
A questa nuova esigenza, Phoenix Contact
risponde con SafetyBridge Technology. Questa
tecnologia rappresenta una soluzione indipendente dal tipo di rete e controllore utilizzati, che
consente di scambiare pacchetti di dati orientati
alla sicurezza tra i moduli di ingresso sicuri e i
moduli di uscita. I segnali vengono trasmessi
tramite il principio del Black Channel, indipendentemente dal sistema di bus utilizzato
dall'utente, sia esso Profinet, Profibus, CANopen,
Devicenet o Ethernet/IP. Non essendo necessario
modificare l'infrastruttura, questa soluzione è
ideale per applicazioni di retrofit, ad esempio in
caso di necessità di implementazione della sicurezza funzionale in sistemi già esistenti.
Un’ulteriore vantaggio molto utile ai costruttori
di impianti destinati all'esportazione è che l'intero concetto di sicurezza viene configurato e
calcolato un'unica volta, indipendentemente dal
controllore utilizzato.
Controllore sicuro ad alte prestazioni
Sono disponibili, inoltre, prodotti per sistemi di
sicurezza high-end che comprendono soluzioni
spazianti da I/O di sicurezza fino a controllori di
sicurezza di grandi dimensioni. Un esempio di
quest’ultima tipologia di dispositivi è RFC 470 S,
un controllore ad alte prestazioni che combina
funzioni standard e di sicurezza in un unico
dispositivo e trova valido impiego, ad esempio,
tanto nell'industria automobilistica così come
nelle applicazioni legate alla produzione di
energia eolica.
Raffaele Esposito
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 1 nella sezione servizio lettori.
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06
Approfondimenti
Il collegamento dei moduli
IP 65/67 è reso più agevole
dall'adozione di connettori
M12 con tecnologia
Speedcon: è sufficiente
una rotazione di solo
mezzo giro per collegare
i connettori maschi con i
connettori femmina
presenti sul modulo.
Rapida, robusta e semplice
La famiglia Axioline indica la via per l’automazione del futuro
A fianco dei già disponibili moduli con grado di
protezione IP 20 (Axioline F), la famiglia di sistemi
di I/O remotati Axioline si è recentemente arricchita di importanti novità, con il rilascio dei
moduli stand-alone con grado di protezione
IP 65/67 (Axioline E) ed i controllori PLC
(Axiocontrol).
Come tutti i prodotti del
sistema I/O Axioline,
anche i moduli Axioline E
con grado di protezione
IP65/67 sono integrabili in
reti basate su tutti i più
diffusi sistemi Ethernet,
come Profinet, Ethernet/IP,
EtherCAT, Modbus/TCP e
Sercos III, e supportano
inoltre Profibus.
Nata come sistema di I/O di riferimento per tutte
le soluzioni industriali a base Ethernet industriale,
la famiglia di I/O Axioline può venire utilmente
integrata in reti industriali Profinet, EtherCAT,
Sercos III, Ethernet-IP, Modbus o Profibus, unico
tra i protocolli coperti a non essere Ethernetbased.
Il motto della famiglia "Axioline: velocità, robustezza, semplicità" riassume le caratteristiche di
fondo che ogni modulo I/O Axioline deve possedere per garantire prestazioni al top di gamma.
Velocità
La caratteristica di velocità della famiglia di
moduli Axioline F raggiunge valori di eccellenza
assoluta grazie all'innovativo protocollo proprietario (bus locale Axioline F) per la comunicazione tra accoppiatore di rete
e moduli di I/O a valle
dello stesso. Esso
consente
il trasferimento di dati da/verso l'accoppiatore
con un tempo ciclo nell'ordine di pochi microsecondi - valutabile in modo approssimativo assegnando un valore di 2 microsecondi per l'accoppiatore di rete, cui va sommato 1 microsecondo
per ogni modulo di I/O aggiunto. Fondamentale
per il raggiungimento di queste prestazioni straordinarie è il supporto fisico di comunicazione tra
accoppiatore e moduli. Costituito da robusti elementi plastici modulari a "T" fissabili all'interno
della guida DIN, permette di realizzare il collegamento fisico tra elettronica interna dei moduli e
bus backplane tramite il semplice montaggio dei
moduli sulla guida DIN. Completa il tutto il sistema di sincronizzazione tra accoppiatore di rete e
scambio dati sull'anello principale di collegamento tra controllore superiore e vari accoppiatori di
rete. Per quanto possa essere ridotto il tempo
ciclo gestito dal controllore master di rete nei vari
protocolli coperti dal sistema Axioline, si è sempre
in grado di garantire un ciclo di lettura/scrittura di
tutti gli I/O. La medesima caratteristica di sincronismo è ovviamente valida per i moduli Axioline E
che, essendo di tipo stand-alone, costituiscono
nodi di rete per il controllore superiore e non hanno
necessità di protocolli interni di comunicazione.
Robustezza
Per quel che riguarda la caratteristica di robustezza, la stessa è da intendersi in senso lato, includendo un’elevata resistenza a shock meccanici, ad
eventuali disturbi EMC ed un ampio range di
temperatura di utilizzo, tra i – 25 e i + 60 °C. Tutto
ciò rende i prodotti Axioline perfettamente adatti
anche all’impiego in ambienti industriali gravosi.
Il materiale plastico della custodia dei moduli
garantisce infatti ottima resistenza meccanica
Approfondimenti
UPDATE 2|13
(riferimento norme EN 60068-2-xx), che per
applicazioni estreme può essere ulteriormente
incrementata grazie alla versione con custodia
metallica per tutti i moduli IP 65/67. Tutti i prodotti risultano infine conformi alle norme di riferimento per quel che riguarda sia l'emissione sia
l'immunità a disturbi EMC, con valori di targa
ben distanti dai valori limiti dettati dalle norme
stesse.
Semplicità
Gli esempi di semplicità di utilizzo dei moduli
I/O Axioline sono molteplici, a partire della presenza di morsetti estraibili passivi con connessione del tipo a molla Push-in su tutti i moduli
IP20, dalla codifica a colori dei vari punti di connessione sui morsetti e del modulo nella sua
globalità, fino all'ampio spazio di siglatura per i
moduli con singola fila di connettori. Il tutto
completato dalla presenza, in corrispondenza di
ogni singolo punto di connessione, di Led diagnostici ben identificabili e di punti di prova.
Inoltre, i moduli IP 65/67 sono dotati di connettori M12 femmina con tecnologia Speedcon, che
rende possibile realizzare il collegamento semplicemente con una rotazione di solo mezzo
giro dei connettori maschi Speedcon. Infine, per
l'alimentazione dei moduli si è ricorsi all’utilizzo
di connettori M12 con codifica T con disponibilità
di 12 A per alimentazione di logica e ingressi
(alimentazione Us) e di 12 A per le uscite
(alimentazione Ua).
Interfacciamento digitale ed analogico
Il collegamento con sensori/attuatori con interfaccia di tipo analogico è reso possibile, per la
gamma Axioline F, dai moduli con possibilità di
gestione di Analog Input o Analog Output
disponibili in differenti modularità (4 o 8 canali)
e tecnologie (corrente, tensione, RTD, UTH).
La gamma Axioline E sfrutta invece il protocollo
IO-Link per la gestione di segnali analogici: per
ciascuno dei protocolli coperti è disponibile un
modulo IO-Link master che dispone di 4 porte
IO-Link Classe A, 4 porte IO-Link Classe B e 4
ingressi digitali. Sensori IO-Link con interfaccia
digitale o analogica possono direttamente
essere collegati al modulo al pari di sensori
digitali non IO-Link. Per collegare
sensori/attuatori non IO-Link con
interfaccia analogica è possibile utilizzare mini-convertitori con 2 connessioni M12 che, collegati direttamente al sensore/attuatore, consentono la trasmissione verso il modulo
con cavo non schermato, così come previsto dalle specifiche del protocollo IO-Link.
Questa struttura comporta l'innegabile vantaggio, soprattutto quando i segnali sono limitati in numero, di poter utilizzare una sola tipologia di modulo per l'acquisizione locale di
segnali diversi (analogici e/o digitali).
Controllori Axiocontrol
I controllori PLC Axiocontrol costituiscono una
nuova famiglia di controllori, sviluppata per una
naturale sinergia con il sistema I/O Axioline
appena descritto e dotata delle medesime
caratteristiche di “velocità, robustezza e semplicità” . Garantisce dunque prestazioni elevate ed
affidabilità di funzionamento anche in condizioni ambientali estreme e tollera un range di
temperature di funzionamento tra - 20 e + 60 °C
(- 40 e + 60 °C per la versione XC).
La connessione verso gli I/O è garantita sia
tramite il bus locale Axioline F sia tramite le
connessioni Profinet e ModbusTCP, grazie alle
porte RJ45 integrate. Per operazioni di configurazione, monitoraggio e diagnostica, oltra
all’interfaccia Ethernet, è possibile utilizzare
l’interfaccia Micro USB di tipo B integrata. Tutti
i PLC Axiocontrol sono provvisti di una memoria
flash integrata, ampliabile tramite scheda SD
opzionale, ed integrano un web server per
applicazioni di supervisione ed un file system
per operazioni di data logging. Tramite opportuni Function Block, i PLC Axiocontrol possono
interfacciarsi direttamente a Data Base MS-SQL
o MySQL ed inviare e-mail.
In caso di mancanza d'alimentazione, un mini
UPS integrato fornisce al PLC l’energia necessaria perchè questo possa completare le operazioni in esecuzione.
Raffaele Esposito
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 2 nella sezione servizio lettori.
Grazie ai tempi di reazione
particolarmente rapidi, il
sistema I/O modulare a
blocchi per il quadro
elettrico Axioline F è
ideale per processi rapidi
e sincroni.
I controllori Axiocontrol
esprimono in modo
ottimale le loro
performance in
combinazione con il
sistema I/O Axioline,
offrendo la massima
velocità grazie alla
connessione bus diretta.
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Dal campo
UPDATE 2|13
Agricoltura sotto, energia sopra
Fotovoltaico sopraelevato per permettere la coltivazione
Sul territorio bresciano, i terreni agricoli trovano
un duplice utilizzo: la holding industriale R.E.M.
combina l'originaria destinazione agricola dei
terreni, la coltivazione di ortaggi e cereali,
con la produzione di energia fotovoltaica.
Phoenix Contact ha sviluppato la soluzione
giusta per condurre agevolmente correnti elevate
nei dispositivi e creare un sistema wireless.
In circa 18 mesi, R.E.M. ha messo a punto il
cosiddetto sistema agrovoltaico, un impianto
aereo a inseguimento solare realizzato su strutture mobili contenenti i moduli fotovoltaici,
sospesi ad un’altezza tale da permettere la circolazione a terra delle macchine agricole e,
quindi, la coltivazione dei terreni. Lo spazio tra
le file di moduli permette inoltre il sufficiente
irraggiamento solare del terreno sottostante
per la coltivazione di cereali, mais o pomodori.
Controllo indipendente delle file di
moduli fotovoltaici
Per evitare ostacoli alla circolazione dei mezzi
agricoli, la struttura è alta cinque metri e la
distanza fra le colonne di sostegno è di dodici
metri. Per mezzo di servomotori e di uno speciale sistema di tubi, i moduli fotovoltaici possono
essere ruotati sui due assi così da ottenere l’ottimale allineamento verso il sole. I motori sono
alimentati con corrente autogenerata. Le singole
file di moduli possono essere controllate in
modo indipendente tra di loro, ottimizzando le
performance e permettendo di disporre parallelamente al terreno solo i moduli sotto i quali circolano i mezzi agricoli, così da non compromettere la produttività. Grazie ad un sistema di irrigazione integrato, si rende possibile la coltivazione anche terre in zone aride. In caso di temporale o di altre sollecitazioni esterne, i moduli
vengono orientati in posizione di sicurezza. La
comunicazione wireless è garantita da un
modulo di rete di telefonia mobile GSM che consente il controllo del sistema in qualsiasi
momento e da qualsiasi luogo.
Dal campo
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PLH 16 – massima potenza, minimo
ingombro
Per garantire sicurezza, qualità e facilità d'uso
nella trasmissione di potenza e dati, gli ingegneri del gruppo R.E.M hanno optato per il morsetto
per circuiti stampati PLH 16 e per il modem PSI
di Phoenix Contact. Il morsetto PLH 16 permette
la connessione di conduttori con sezioni fino a
16 mm2 e di correnti fino a 76 A direttamente sul
circuito stampato. Il design compatto e la tecnica Push-in consentono di risparmiare spazio nel
dispositivo, nonché tempi e costi d'installazione.
Grazie alla tecnica a leva, l'assemblaggio avviene senza la necessità di utensili e nel giro di
pochi secondi. I conduttori rigidi e quelli con
capocorda possono essere inseriti e collegati
direttamente. Per i conduttori flessibili con
cavetti è sufficiente chiudere la leva. Inoltre, il
morsetto PLH 16 è certificato secondo la norma
600 V UL.
Il modem industriale
quadband PSI può venire
adottato in tutto il mondo
grazie alla sua capacità di
supportare tutte le reti
mobili GSM.
PSI per una comunicazione affidabile
La comunicazione sicura è garantita dal
modem industriale quadband PSI (850, 900,
1800 e 1900 MHZ) che supporta tutte le reti
mobili GSM e si presta, quindi, ad un utilizzo
in tutto il mondo.
Ulteriori requisiti posti al modem sono l'elevata
affidabilità e le alte prestazioni, essendo esposto
alle avverse condizioni naturali come il caldo, il
freddo e la radiazione ultravioletta.
Ad oggi R.E.M. ha attivato tre impianti, per una
superficie di 25 ettari ed una potenza di 2,4 MW.
Il sistema agrovoltaico è distribuito attraverso
una partnership in esclusiva con l'azienda francese Eco Delta Dévelopment (EDD), che ha
installato con successo un impianto di 15 MW.
Antonio Scarpa
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 3 nella sezione servizio lettori.
Per la connessione del generatore, gli ingegneri
di R.E.M. utilizzano il morsetto per circuiti
stampati PLH 16.
Produzione di energia “rivoluzionaria”: R.E.M.
La holding industriale Revolution Energy Maker (R.E.M.) con sede a
Coccaglio, nei pressi di Brescia, si occupa dello sviluppo e della realizzazione di sistemi innovativi per l'utilizzo del fotovoltaico nell'agricoltura. La società, fondata nel 2008, è composta da sei aziende che
attualmente occupano all'incirca 500 collaboratori impegnati nella cosiddetta “agrovoltaica”, tecnologia che consente l'utilizzo in parallelo di terreni
agricoli ed impianti fotovoltaici.
La società offre una gamma completa di servizi, dalla progettazione, installazione di
linee di bassa, media e alta tensione allo sviluppo e all'installazione di impianti idroelettrici, fotovoltaici ed eolici, centrali di cogenerazione e sistemi di controllo.
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Nuovi Prodotti
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Protezione IP65
I nuovi PC industriali che combinano performance ed estetica
La gamma di PC industriali di Phoenix Contact si
arricchisce dei nuovi PC a pannello della serie
DL PPC 1000 con display multitouch. I robusti
dispositivi possiedono un grado di protezione
IP65 ed un display retroilluminato a LED ad alta
risoluzione che supporta interfacce utente avanzate e dettagliate. I nuovi Panel PC combinano
quindi tecnologie potenti ed innovative con
un’estetica attraente ed accattivante. A seconda
dell'applicazione, l'utente può optare per un
display singletouch oppure multitouch, al fine di
realizzare applicazioni innovative ed orientate al
futuro. I Panel PC IP65, provvisti di solide custodie in alluminio pressofuso, si caratterizzano per
la loro ridotta profondità, pari a soli 60 mm.
Grazie al grado di protezione IP65, sono protetti
dalla polvere e resistenti all'acqua e supportano
temperature operative tra -20°C e +55°C, risultando quindi adatti all’impiego anche in condizioni estreme. I Panel PC, equipaggiati con i
nuovi processori Intel ATOM della serie E - una
combinazione tra un chipset altamente integrato
ed un processore ad elevato risparmio energetico
- rappresentano una soluzione ad alta efficienza
energetica. Il minor consumo di energia si riflette in una minore generazione di calore, per cui il
dispositivo non necessita di alcuna ventola.
L’attacco VESA 100 integrato e lo sportello di servizio
sul retro consentono di minimizzare i tempi di
installazione e di manutenzione. Con questo
dispositivo, l'utente dispone quindi di un PC
industriale touch screen di alta qualità ed affidabilità adatto ad applicazioni industriali e che
si presta ad essere utilizzato, anche in ambienti
gravosi, come unità operativa a basso consumo
per impieghi su macchine ed impianti. Il tutto
senza rinunciare ad un design accattivante.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 4 nella sezione servizio lettori.
Adatti a tutte le applicazioni
Presentata la nuova gamma di relè industriali Rifline complete
La nuova gamma di relè industriali Rifline complete
di Phoenix Contact include da relè d’interfaccia
da 6,2 mm fino a relè per la sostituzione di piccoli
contattori. Il relè più potente può commutare
tensioni fino a 400 V. La gamma di relè ad innesto universale garantisce, inoltre, un'elevata
disponibilità di macchinari ed impianti.
La gamma di relè sfrutta la tecnologia Push-in di
Phoenix Contact che consente un cablaggio tramite inserimento diretto del conduttore, riducendo notevolmente i tempi di installazione.
Questa tecnologia è già impiegata in diversi prodotti quali la serie di relè PLC Interface e la
gamma di morsetti Clipline. Grazie all'utilizzo del
materiale di ponticellamento compreso nella
gamma dei morsetti componibili, è possibile
ottenere in modo semplice la distribuzione del
potenziale. Alcuni dei relè della gamma possono
essere integrati e trasformati in relè temporizzati
tramite il modulo di temporizzazione multifunzionale ad innesto, che offre quattro range di
tempo e tre funzioni di timer. Per tensioni di
ingresso standard, i relè vengono offerti come
modulo completo, mentre soluzioni specifiche possono essere realizzate con il sistema modulare.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 5 nella sezione servizio lettori.
Nuovi Prodotti
UPDATE 2|13
Ingresso sicuro
Semplice come portare nel
quadro cavi preassemblati
Grazie al nuovo sistema di ingresso dei cavi C.E.S.
di Phoenix Contact, i connettori preassemblati
vengono portati nel quadro elettrico in modo
sicuro e poco ingombrante. Forature e misure di
fissaggio del sistema C.E.S. corrispondono alle
dimensioni standard dei tradizionali connettori
industriali installati nel quadro elettrico.
Attraverso una foratura standard, è possibile
introdurre nel quadro elettrico fino a 40 cavi
disponendo di un grado di protezione IP 65.
Gli isolatori passanti intagliati sono saldamente
fissati in una metà del telaio di ingresso cavi.
Accolgono cavi con diametri da 2 mm a 34 mm,
scaricandone allo stesso tempo la trazione in conformità alla norma DIN EN 50262. I nuovi isolatori
passanti conici multi-zona aumentano la flessibilità. Grazie alla configurazione modulare e alla facilità d'uso del sistema C.E.S., i singoli cavi possono
essere aggiunti o sostituiti in modo veloce e pratico in qualsiasi momento. I telai di montaggio
C.E.S. comprendono guarnizioni integrate e sono
disponibili con bloccaggio a vite o a leva.
Utilizzando un telaio a scatto, il sistema passacavi
viene inserito semplicemente a scatto, senza la
necessità di utensili.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 6 nella sezione servizio lettori.
Nuovo sistema di test
Eseguire in modo economico e sicur0
prove complesse
Grazie al nuovo sistema di test FAME di Phoenix
Contact, è possibile eseguire, in modo veloce e
sicuro, prove complesse su apparecchiature elettriche. Per questo, oltre al blocco di prova integrato nella porta del quadro elettrico, sono
disponibili diversi connettori di funzionamento,
di prova e ciechi. La peculiarità di questo prodotto è rappresentata dalla funzione di cortocircuito automatico del convertitore durante la sostituzione dei connettori che, in aggiunta alla protezione da contatti accidentali, garantisce massima sicurezza durante le attività di misurazione. La struttura modulare del sistema permette
configurazioni di prova economiche con un
numero adeguato di poli per ogni applicazione.
La rapidità di esecuzione di tutte le manovre di
commutazione per la misurazione dei convertitori di corrente e di tensione è garantita dall'utilizzo del sistema di ponticelli Clipline complete.
In particolare, questo consente la facile identificazione degli stati di commutazione grazie
all'uso di
ponticelli di
cortocircuito
sul lato esterno
della porta del quadro elettrico. La connessione dei cavetti di collegamento di prova avviene in modo semplice e
sicuro, con connettori per test di sicurezza standardizzati da 4 mm. Le dimensioni del blocco di
prova garantiscono il preciso inserimento dei
blocchi da 4 e da 6 poli negli alloggiamenti a
pannello. La nuova soluzione infrangibile è di
semplice installazione e prodotta in materiale
isolante poliammidico.
Molto robusto anche il sistema brevettato di fissaggio a parete che aiuta a compensare le elevate tolleranze nelle sezioni del pannello, spesso
eseguite manualmente.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 7 nella sezione servizio lettori.
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Approfondimenti
UPDATE 2|13
Costantemente informati
Protezione intelligente contro le sovratensioni
Oggigiorno è indispensabile garantire l'alta
disponibilità degli impianti elettrici: che si tratti
di segnali analogici o digitali, tutto deve funzionare in modo affidabile e senza interruzioni. È
per questo motivo che le protezioni contro i fulmini e le sovratensioni trovano ampio impiego
nelle applicazioni di misurazione e di controllo.
Il layout a più parti del
sistema di protezione
contro le sovratensioni
permette interventi
semplici e veloci sia per
l'installazione che per la
manutenzione.
In sistemi complessi, i prodotti devono poter
essere installati in modo affidabile, veloce e
sicuro. Inoltre, il gestore dell'impianto deve
poter contare su un funzionamento regolare
della protezione contro le sovratensioni.
Un'indicazione chiara dell'effettiva disponibilità
e di quanto questa possa durare deve dunque
essere identificabile sul posto e dalla stazione di
controllo. I nuovi scaricatori di sovratensione
”intelligenti“ della gamma prodotti Plugtrab
PT-IQ soddisfano questi requisiti.
Monitoraggio preventivo
Installare in modo semplice
e senza errori, espandere in
modo flessibile, monitorare
in modo preventivo - ora è
possibile con il sistema di
protezione contro le sovratensioni Plubtrab PT-IQ.
Secondo la norma CEI EN 62305-3, i sistemi di
protezione contro i fulmini, di cui gli scaricatori
di sovratensione sono parte fondamentale,
devono essere regolarmente sottoposti ad ispezioni visive. Per questo è indispensabile che gli
scaricatori di sovratensione integrino indicatori
di stato. Nei sistemi di alimentazione è prassi
comune monitorare il comportamento termico
dei moduli di protezione integrati, che si surriscaldano in caso di errori e vengono di conseguenza scollegati dalla rete tramite fusibili.
Attraverso accoppiamenti meccanici sullo scaricatore di sovratensioni viene visualizzata una
segnalazione elettrica o meccanica.
In sistemi di misurazione e di controllo, tuttavia,
non è sempre possibile avere la certezza che in
caso di errori la temperatura dei componenti dei
dispositivi di protezione aumenti in modo significativo, dunque il monitoraggio termico deve
essere escluso come metodo affidabile ed universale per controllare lo stato di scaricatori di
sovratensione in queste applicazioni. Il sistema
di monitoraggio intelligente della nuova gamma
prodotti Plugtrab PT-IQ si basa, quindi, su un
costante controllo elettrico di funzionamento
dei componenti di protezione e offre un sistema
di monitoraggio intelligente e preventivo a tre
stadi. L'indicatore di stato segnala che il dispositivo di protezione ha raggiunto il suo limite di
prestazione. Il tecnico decide, quindi, se sostituire lo scaricatore onde evitare ulteriori interventi
di manutenzione. Le informazioni di stato possono essere interrogate anche da un contatto di
segnalazione remota integrato a potenziale zero.
Installazione veloce e senza errori
Poiché il monitoraggio elettronico dei componenti di protezione non deve mai influenzare il
sistema da proteggere, non è possibile prelevare
l'energia necessaria dal circuito di segnale, ma si
deve ricorrere ad una fonte di alimentazione
esterna, soluzione facilmente realizzabile in
quanto gli scaricatori di sovratensione sono di
solito inseriti in distributori che già dispongono
di un'alimentazione separata di 24 V.
Nei sistemi più avanzati, gli scaricatori di sovratensioni per la tecnica di misurazione e di controllo prevedono terminali separati per l’alimentazione ausiliaria esterna che vengono cablati
singolarmente o a ponte. Ma dover cablare ogni
singolo scaricatore di sovratensione con l'alimentazione 24 V è oneroso. Plugtrab PT-IQ ridu-
Approfondimenti
UPDATE 2|13
ce al mimino gli sforzi di cablaggio. Il sistema
di protezione è composto da un controllore,
dallo scaricatore di sovratensioni vero e proprio e dai connettori per guida di montaggio.
L'alimentazione a 24 V viene collegata al controllore un'unica volta in modo centralizzato.
Il collegamento all’alimentazione esterna è
indicato dall’illuminazione del LED verde sul
controllore.
Non è necessario un ulteriore cablaggio per
l'adduzione dell'energia ausiliaria o il monitoraggio di ogni singolo scaricatore: ciascuno
viene alimentato con la corrente ausiliaria
necessaria attraverso i connettori a 5 poli posizionati sulla guida di montaggio e contemporaneamente, attraverso lo stesso sistema, ricomunica il proprio stato al controllore. Basta innestare i connettori per guida DIN ed installare i
moduli. Il controllore, in quanto unità centrale,
inoltra una raccolta di informazioni sia attraverso un indicatore di stato integrato sia attraverso dei contatti di segnalazione remota a potenziale zero. Grazie a queste funzioni, il tecnico
visualizza in una sola occhiata lo stato di tutti
gli scaricatori installati ed allineati.
Tramite un interruttore a scorrimento integrato
nel controllore, i LED verdi fissi degli scaricatori
possono essere spenti. Le segnalazioni di stato
”gialla“ e ”rossa“ non vengono influenzate da
questo meccanismo rendendo possibile identificare immdiatamente i dispositivi di protezione interessati.
Il prodotto è composto da due parti: in caso di
sovraccarico di uno degli scaricatori o in caso di
necessità di una misurazione dell'isolamento, il
dispositivo può essere sostituito semplicemente estraendo il connettore di protezione, senza
intervenire nell'installazione ed interrompere il
circuito di segnale. Inoltre, lo speciale layout
della soluzione offre la possibilità di estrarre il
connettore di protezione senza influenzare l'impedenza del circuito di segnale.
Espansione flessibile
Il gran numero di cavi da proteggere nei sistemi
di misurazione e di controllo presuppone un
numero sempre maggiore di scaricatori di
sovratensione. Grazie a Plugtrab PT-IQ, ora possono essere convenientemente monitorati fino
a 28 scaricatori utilizzando un unico controllore.
Ogni scaricatore di sovratensione protegge fino
a cinque conduttori di segnale su una larghezza
d'ingombro di soli 17,5 mm. Un controllore può,
quindi, informare sullo stato di protezione di
fino a 140 cavi di segnale.
Il sistema può essere ampliato in modo semplice allineando un ulteriore connettore per guida
di montaggio, senza interrompere il monitoraggio degli scaricatori di sovratensione già installati. In sistemi basati su un'alimentazione
cablata e con monitoraggio della protezione
contro le sovratensioni, un ampliamento del sistema
comporta un intervento sul cablaggio
del sistema esistente. Quando, come
spesso accade, non
tutti gli scaricatori
di sovratensione si
trovano in un unico
punto di installazione all'interno del
quadro elettrico, un
connettore da circuito stampato permette di estendere
in modo flessibile il sistema di monitoraggio ad
un'altra guida DIN, per integrare nel sistema i
prodotti installati su di essa.
Walter Nova
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 8 nella sezione servizio lettori.
Non solo ”rosso“ e
”verde“ - il concetto di
monitoraggio a tre stadi
offre maggiori
informazioni sullo stato
dello scaricatore.
In caso di scaricatori
installati in più punti del
quadro elettrico, il sistema
di monitoraggio può
essere esteso in modo
flessibile a più guide DIN
tramite appositi connettori.
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Attualità
UPDATE 2|13
Appuntamento al 13° Forum Telecontrollo
Il telecontrollo pone le basi per la Smart Community
Phoenix Contact sarà presente alla tredicesima
edizione di Forum del Telecontrollo, in programma presso Palazzo Re Enzo a Bologna il 6 e 7
novembre prossimi, non solo come espositore,
ma anche come testimone d’eccezione sulle evoluzioni tecnologiche che interessano il settore.
Phoenix Contact terrà infatti una presentazione
finalizzata ad illustrare i benefici ottenibili
dall’adozione di sistemi di controllo e di comunicazione intelligenti ed evoluti nell’evoluzione
verso la Smart Community.
L’integrazione in impianti esistenti di un sistema
evoluto di telecontrollo, oltre a ridurre i possibili
disservizi e conseguentemente i costi di esercizio tramite un sistema di monitoraggio continuo, mette a disposizione un’elevata mole di
informazioni, che consentono un’erogazione
continua di servizi integrati che possano guidare
le reti di pubblica utilità nell’evoluzione verso la
Smart Community. Questo spiega perché, o ltre
ai classici prodotti di connessione e di protezione contro le sovratensioni, assumono una sempre maggiore importanza le soluzioni di automazione e di controllo, come forma di “intelligenza” al servizio della rete.
Per approfondire ulteriormente il tema, presso
lo spazio espositivo gli operatori potranno inoltre scoprire le potenzialità offerte dai prodotti e
dalle soluzioni Phoenix Contact dedicate al settore, dai PLC con web server integrato, ai modem
e router/firewall, dai prodotti wireless, agli elementi per l’infrastruttura di rete.
Nuovo sito dedicato
La siglatura Phoenix Contact sbarca sul web
È finalmente online www.siglaturaecochic.it,
uno spazio web interamente dedicato a dare
informazioni ed aggiornamenti sul mondo della
siglatura industriale targata Phoenix Contact.
Questo nuovo sito rappresenta un utilissimo
strumento pensato per tutti coloro che utilizzano o vogliono approfondire le proprie conoscenze di Marking System. Al suo interno è dunque
possibile trovare tutte le informazioni utili sul
tema, organizzate in modo da rendere agevole
ed immediata la navigazione.
Accanto ad una panoramica completa e dettagliata dei prodotti, una nutrita sezione di videotutorial supporta l’utente nelle fasi di installazione, setup e primo utilizzo dei dispositivi.
Ampio spazio è dedicato inoltre alla documentazione tecnica, categorizzata in base al prodotto
di riferimento per rendere agevole la consultazione ed il download.
La sezione supporto ed assistenza, infine, non si
limita a presentare tutti i riferimenti a cui rivolgersi in caso di difficoltà, come ad esempio il
numero verde dedicato 800.942.699, ma comprende anche una serie di F.A.Q. utili per fornire
in modo immediato indicazioni circa i principali
dubbi che potrebbero sorgere durante l’utilizzo
dei sistemi di marcatura.
Attualità
UPDATE 2|13
Phoenix Contact E-Mobility GmbH
Nasce la società dedicata alla mobilità elettrica
Ad inizio 2013 è nata Phoenix Contact
E-Mobility GmbH, società del gruppo dedicata a
raccogliere e centralizzare tutte le attività legate al
settore della mobilità elettrica ed ibrida. La sede si
trova nel nuovo sito di Schieder-Schwalenberg,
a circa cinque chilometri dall’ Headquarter
Phoenix Contact di Blomberg.
Le attese di crescita del mercato dell’e-mobility,
benchè diverse da stato a stato, sono comunque
molto positive. “Entro 10 anni in Germania circa
il 30% delle auto avranno un sistema elettrico di
propulsione" riferisce ad esempio Helmut
Friedrich, Executive Vice President della nuova
società. "L’incremento del numero di autovetture
a propulsione elettrica sarà legato principalmente alla diffusione dei sistemi ibridi, mentre il
mercato dei veicoli totalmente elettrici rimarrà
ancora un settore di nicchia per diverso tempo,
salvo importanti sviluppi tecnologici.”
Tre gli obiettivi prioritari che guideranno l’operato dell’azienda nel settore della mobilità elettrica: soddisfare i requisiti qualitativi specifici
dei produttori di autoveicoli e dell'infrastruttura
di ricarica, introdurre nuove tecnologie e innovazioni di prodotto per favorire lo sviluppo tecnologico, collaborare con canali di distribuzione
altamente specializzati.
Redazione
UPDATE 3I13
uscirà a
Phoenix Contact S.p.A.
Marketing Communication Dept.
Tel. 02 66 05 91 - Fax 02 66 05 95 00
e-mail: [email protected]
Copyright © 2011 by Phoenix Contact
Novembre 2013
Phoenix Contact S.p.A.
Via Bellini, 39/41 - 20095 Cusano Milanino
Fax 02 66 05 95 00
Servizio lettori
Per ricevere maggiori informazioni, si prega di contrassegnare gli
argomenti di interesse e inoltrare copia del presente modulo via fax:
La preghiamo di compilare i seguenti campi per ricevere
la documentazione richiesta
UPDATE
Nome/Cognome
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04
05
06
... oppure inviare una e-mail all’indirizzo di posta
[email protected]
www.phoenixcontact.it
Ai sensi del DLgs 196/2003, esprimo il consenso al trattamento e alla comunicazione dei dati qui riportati
ai soggetti che svolgono le attività necessarie all’espletamento della presente richiesta.
(In mancanza del consenso la registrazione non potrà essere eseguita).
Accetto q Firma
Azienda
Funzione/Settore
Indirizzo
Telefono/Fax
e-mail
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