Scarica - I Maestri del Paesaggio

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Scarica - I Maestri del Paesaggio
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I MAESTRI DEL PAESAGGIO
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MAPPE
Botteghe storiche
e concept store,
vita di quartiere
ed eventi
internazionali.
Le due facce
di una città
da riscoprire
DI LAURA TRALDI
FOTO DI GIULIANO KOREN
I MAESTRI DEL PAESAGGIO
I MAESTRI DEL PAESAGGIO
LA CITTA
CHE UN
TEMPO ERA
DEDICATA
SOLO
AL LAVORO
E DIVENTATA
META PER
UN TURISMO
COLTO, CHE
AMALANTICO
E APPREZZA
IL NUOVO
Dall'alto in senso
orario. La funicolare
che collega Città
alta e bassa. Il concept
store Cloet a Bergamo
bassa. L'hotel Gombit:
interni di design
in una torre medievale.
Installazione in
occasione de I Maestri
del Paesaggio.
Ancora l'Hotel Gombit:
la sala per la colazione.
I MAESTRI DEL PAESAGGIO
» i•
La storica Vt'neria Cozzi
in via Colleoni
(fondata nel 1848)
si è rinnovata in chiave
contemporanea.
A
Bergamo il santo patrono si
chiama Alessandro. La sua
statua dorata, sopra la cupola del Duomo, protegge la
città alta, parte antica e
splendida del capoluogo di provincia
lombardo. Ma questo paesone di 2.500
abitanti, circondato da mura medievali e
arroccato su un monte, deve molto anche a un altro benefattore, che vola alto
nei cieli ed è irlandese: Ryanair. «L'aeroporto di Orio al Serio esiste da decenni
ma il destino della nostra città è cambiato con l'arrivo dei voli low cost», racconta Samuela Giroldi, titolare di Bergamo4u, un'agenzia che organizza
visite personalizzate in città. Non è
un'esagerazione. Tutto inizia nel 2003
ma è solo nel 2009 che Orio diventa il
quarto scalo italiano per numero di passeggeri (oggi è il terzo). Ed è con l'am-
pliamento della zona commerciale del
terminal nel 2009 e con il riammodernamento delle infrastrutture nel 2014 che
lo sviluppo diventa davvero esponenziale. «Prima eravamo la città del business, il luogo di transito. Poi tanti passeggeri arrivati per caso, durante un
viaggio di lavoro, hanno cominciato a
tornare con le famiglie e gli amici, e II
passaparola è cominciato. E cosi da città del lavoro (qui hanno sede giganti
come Tenaris, Brembo, Italcementi) siamo diventati una meta che può vivere
anche di turismo». Una grande spinta
all'internazionalizzazione di Bergamo
l'ha data anche la manifestazione I Maestri del Paesaggio, che dal 2010 ogni
settembre trasforma la città alta in un
enorme giardino, con installazioni artistiche e laboratori aperti al pubblico.
Dura due settimane e si conclude in
I MAESTRI DEL PAESAGGIO
pompa magna con l'ormai celebre International Meeting di paesaggisti provenienti da tutto il mondo. Non solo: Bergamo è stata di recente nominata (con
Brescia, Cremona e Mantova) a Regione Europea della Gastronomia 2017,
insieme ad Aarhus in Danimarca e a Riga-Gauja in Lettonia. Niente resse,
però. «Qui non ci sono i pulmann di turisti (transitare in città alta non è semplice) né i grandi gruppi organizzati», continua Samuela. «Siamo una cittadina a
misura di famiglia, perfetta per le coppie
che adorano ammirare il tramonto sulle
Orobie passeggiando per le mura, e
piccole tribù di amici che amano la buona cucina. Il nostro è un turismo di boutique, per nicchie di appassionati». Non
di sola antichità, però. Perché Bergamo
sempre più cerca un legame tra le sue
due anime: quella medievale, lassù sulla
L'albergo di lusso
Relais San Lorenzo,
costruito su rovine
romane dell'epoca
tardo-repubblicana.
montagna, e quella contemporanea, in
pianura. Basta passeggiare nel cosiddetto borgo Santa Caterina - tra l'università, l'accademia di Carrara e la stazione in città bassa - per accorgersi dei
tanti ragazzi stranieri (Bergamo è in testa alle classifiche per l'ospitalità agli
studenti Erasmus).
Di notte si respira un'aria di movida. E
non è un caso che stiano aprendo - in
città bassa - piccole e curatissime gallerie-negozi, come Cloet di Paola Francesca Denti in via Paglia o OttoBarraDieci in via San Bernardino (concept
store dove il mix ricercato di moda e
arredi fa pensare di essere a Parigi o a
Londra), o locali gourmet come il nuovo
Bù Cheese Bar, una gastronomia dedicata al formaggio dove fermarsi per colazione, pranzo e cena. Il desiderio di
rinnovarsi della città bassa si nota an-
che dal coraggio di provare il nuovo. In
architettura, per esempio, con la recente realizzazione della chiesa dell'Ospedale di San Giovanni XXIII in Piazza
OMS, un gioiello di geometrie rigorose
e giochi di luci e ombre che, con i suoi
pannelli in calcestruzzo prefabbricato a
pattern traforati, si è aggiudicato il Surface Design Award 2015 di Londra.
La stessa spinta al rinnovamento si trova anche in Città Alta, dove, tra le botteghe storiche delle vie del centro, i due
alberghi di lusso - il Gombit e il Relais
San Lorenzo - non si sono accontentati
delle location d'eccezione (il primo è in
una torre medievale, il secondo sopra
rovine romane): entrambi hanno realizzato interni di design, perfetti per un
pubblico che apprezza il bello anche
nella sua veste contemporanea. Mentre
è arrivato alla sua sesta edizione il pro-
I MAESTRI DEL PAESAGGIO
gramma Dimore Design, che ogni anno
fa allestire ad architetti di interni abitazioni storiche, come la Casa dell'Arciprete, Villa Grismondi Finardi e i Palazzi
Moroni, Agliardi e Terzi. Ecco perché il
modo migliore per visitare Bergamo,
con la sua doppia anima, è affidarsi a
Roberto Cremaschi, Perlita Serra e Valentina Bailo che, con il loro Alle porte
di città alta (edizioni Ellelibri), hanno
raccolto un compendio di 33 itinerari
che portano dalla Bergamo moderna a
quella storica, percorrendo scalette,
sentieri e funicolari. Perché la vera magia di questa città viene dal suo essere
ancora a misura d'uomo e circondata
dalla natura. Piena di segreti da scoprire in solitaria. E mantenere questa caratteristica sarà la sfida che Bergamo
dovrà affrontare come conseguenza
del suo successo.