Buried - Sepolto

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Buried - Sepolto
Movie Forum - Analisi e discussioni sul mondo del cinema
Buried - Sepolto
Inviato da Paola
giovedì 14 ottobre 2010
Ultimo aggiornamento giovedì 15 settembre 2011
Buried - Sepolto (Spagna 2010, colore, 94’)
Regia: Rodrigo Cortés
Sceneggiatura: Chris Sparling
Fotografia: Eduard Grau
Montaggio: Rodrigo Cortés
Musica: Víctor Reyes
Produzione: Versus Entertainment, The Safran Company, Dark Trick Films, Studio 37
Distribuzione: MOVIEMAX
Interpreti principali: Ryan Reynolds, Robert Paterson, José Luis García Pérez, Stephen Tobolowsky, arner Loughlin,
Samantha Mathis, Ivana Miño, Erik Palladino
Premio della critica internazionale al Festival del cinema americano di Deauville 2010
Un anno è durato il cammino che il soggetto di Chris Sparling ha dovuto fare, bussando alla varie porte di Hollywood
prima di spostarsi su un altro continente per trovare un regista che avesse il coraggio di filmare la sua sceneggiatura. Di
coraggio ce n’è voluto parecchio a Rodrigo Cortés per buttarsi in quello che sembrava un film impossibile da girare.
Forse ancora di più ce ne’è voluto a Ryan Reynolds per passare 17 giorni chiuso in una bara.
La storia infatti è tutta rinchiusa in una semplice cassa di legno sepolta sotto terra dove Paul Conory, contractor
americano civile impegnato come semplice autotrasportatore in Iraq, si risveglia dopo aver subito un agguato con il suo
convoglio e scopre di avere solo 90 minuti di tempo, un accendino ed un telefono cellulare per cercare di uscire e
salvarsi la vita.
Dimenticate tutto quelle paure che una storia del genere può far venire in mente... claustrofobia: dura solo per i primi otto
minuti; caduta del ritmo: è difficile vedere un thriller così adrenalinico; noia nella visione: si scoprono movimenti di
macchina impensabili per una bara così piccola; prevedibilità: niente è scontato a cominciare dal finale.
Rodrigo Cortés, solo 37 anni e 57 premi alle spalle per il suo cortometraggio di esordio, ha affrontato il film con delle
semplice premesse: 1) Dimenticare la cassa; pensare a questa storia immaginandola inserita in una qualsiasi location; 2)
studiare tutti i movimenti di macchina che possono essere funzionali alla storia pensando come se si girasse all’aria
aperta; 3) solo in un secondo tempo studiare come rendere quei movimenti di macchina possibili.
Ci sono volute 7 casse diverse per rendere l’incubo di Reynolds realizzabile. L’attore ha dichiarato “Spero che il film vi
piaccia tanto quanto io ho odiato girarlo.” Vedendolo tutto fa immaginare che deve averlo odiato parecchio.
Tutto il film va contro qualsiasi regola di struttura e di pensiero. Impossibile iniziare con parecchi secondi di buio totale,
dove l’unica cosa che si sperimenta è il rumore dell’angoscia del respiro di Paul Conory. Impensabile concepire un thriller
con la struttura della commedia dove via via al protagonista capita di tutto e viene vessato in tutti i modi. Inimmaginabile
pensare di intraprendere un viaggio nel passato e nel futuro incerto del protagonista senza mai uscire da una cassa.
Di questo film si è parlato molto e l’attesa è stata grande. Sono sicura che di Rodrigo Cortès sentiremo parlare ancora.
Paola Dell’Uomo
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Generata: 30 September, 2016, 00:23