proposta di legge n. 284 - Consiglio regionale delle Marche
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proposta di legge n. 284 - Consiglio regionale delle Marche
REGIONE MARCHE —1— ASSEMBLEA LEGISLATIVA _________________________________________________________________________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI _______________________________________________________________________________________________________________________________ proposta di legge n. 284 a iniziativa dei Consiglieri Capponi, Solazzi presentata in data 10 novembre 2008 ______ VALORIZZAZIONE DEL GIOCO DEL PALLONE AL BRACCIALE __________ (632) REGIONE MARCHE —2— ASSEMBLEA LEGISLATIVA _________________________________________________________________________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI ______________________________________________________________________________________________________________________________ Signori Consiglieri, la presente proposta di legge ha la finalità di valorizzare la disciplina sportiva del gioco del pallone al bracciale, che affonda le sue radici nella tradizione locale marchigiana. Le origini del gioco della palla al bracciale trova un preciso riferimento nella tradizione e nella cultura rinascimentale italiana e cominciò ad affermarsi già a partire dal XVI secolo, quando si praticava solo presso il ceto nobile. Per più di quattro secoli è stato protagonista indiscusso degli sport sferistici della nostra penisola, ma solo nel XIX secolo si potè assistere ad una regolamentazione della disciplina, alla determinazione delle misure degli impianti e, conseguentemente, alla costruzione di complessi architettonici destinati al gioco. Lo sferisterio era il campo dove veniva praticata la disciplina che, oltre a dover avere un indispensabile muro di appoggio non inferiore ai 18 metri, era caratterizzato da un terreno piano e battuto, lungo dai 90 ai 100 metri e largo dai 16 ai 18. L’area generalmente usata per il gioco della palla al bracciale era una piazza o slarghi viarii ma, le sedi più adatte, furono inizialmente gli spazi ricavati a ridosso delle mura cittadine o nelle facciate esterne di diversi tipi di edifici. Tra i tantissimi sferisteri esistenti o esistiti possiamo ricordare quelli di: Cesena, Rimini, Faenza, Montesansavino, Moncalvo e, nelle Marche, Treia, Cingoli e Mondolfo, oltre a quello storico di Recanati. L’ultima categoria di impianti individuati è quella degli sferisteri dotati, oltre che delle strutture essenziali, di strutture ausiliarie quali gradinate, botteghini, spogliatoi, che, in alcuni casi, assunsero il carattere di monumentalità. Tra questi uno dei più importanti ed imponenti è quello di Macerata, progettato nel 1823 dall’architetto neoclassico Ireneo Oleandri, destinato ad impianto per il gioco della palla al bracciale e che fu spesso utilizzato anche per cerimonie politico-sociali di vario genere. Nella nostra regione il bracciale veniva praticato anche in altri Comuni tutti dotati di sferisteri, dal termine “sfera” che caratterizza ogni gioco con la palla, quali Fano, Saltara, Mombaroccio, Serrungarina, Cartoceto, Urbino, Corinaldo, Ostra Vetere, Morro d’Alba, Camerino, Recanati, Cingoli e Tolentino. Il bracciale è un gioco che consiste nel respingere da una metà all’altra del campo un pallone usando un bracciale che è costituito da un manicotto ricavato da un unico pezzo di legno di sorbo scavato all’interno in maniera corrispondente al polso del giocatore ed ha dei fori cilindrici in cui vanno a connettersi delle punte di corniolo, lateralmente a contatto tra loro. Il tutto per un peso di circa due chili. Il pallone, che pesa circa tre etti e mezzo, un tempo era costruito esternamente con spicchi, cuciti insieme, ricavati dalla pelle più dura della vacca, mentre la camera d’aria si ricavava utilizzando la pelle più morbida dello stesso animale. Oggi i palloni, pur conservando le antiche caratteristiche, vengono costruiti con tecniche e materiali moderni. Le squadre sono composte da tre giocatori detti, a seconda del ruolo, battitore, spalla e terzino. Vi è poi un personaggio estraneo al gioco, ma assai importante, detto mandarino, che ha il compito di lanciare (mandare) la palla al battitore nel momento in cui questi scende da un trampolino inclinato per colpire il pallone col bracciale. E’ questa la spettacolare azione della battuta che, come nel tennis, mette in movimento la palla all’inizio di ogni punto; come per il tennis, anche per il bracciale, il conteggio dei punti è in quindici. Ogni partita è divisa in frazioni dette trampolini, comprendenti quattro giochi, di cui due in battuta e due in rimessa per ciascuna squadra. Tra le varie caratteristiche tecniche che contraddistinguono il gioco del bracciale, va ricordata la volata, che consiste nella conquista del punto spingendo la palla fuori campo, senza dare la possibilità all’avversario di respingerla; altrettanto valida è la tecnica di utilizzare come appoggio costante della palla il muro di appoggio laterale, sì da rendere difficoltoso il rimando dell’avversario. Fino agli anni sessanta dello scorso secolo si disputarono regolari campionati nazionali sotto l’egida dell’omonima Federazione e le squadre di Treia, Macerata e Mondolfo erano tra le più forti, aggiudicandosi per diverse volte lo scudetto tricolore. Illustri letterati come Chiabrera, Leopardi, Goethe, De Amicis e Pavese se ne occuparono con mirabili pagine che restano autentici monumenti nella storia del bracciale. Culla di questo sport furono le Marche, oltre al Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, dove nacquero giocatori famosissimi che si guadagnarono nella loro carriera onori e fama, tra i quali Carlo Didimi, nobile e patriota di Treia, in assoluto il più grande giocatore, al quale nel 1821 Giacomo Leopardi dedicò “A un vincitore nel pallone”, una delle sue cinque canzoni civili. Nella nostra regione il bracciale continua ad essere praticato a Treia ed a Mondolfo, dove il gioco è stato consacrato nell’ambito di manifestazioni rievocative quali la “Disfida del bracciale” a Treia e la “Cacciata “ a Mondolfo. REGIONE MARCHE —3— ASSEMBLEA LEGISLATIVA _________________________________________________________________________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI _______________________________________________________________________________________________________________________________ Le due città marchigiane, tra l’altro, conservano ancora, seppur adattati alle nuove esigenze urbanistiche, i campi per il gioco, dove si tengono, a fine luglio, la “Cacciata” di Mondolfo, ambientata nel cinquecento e, la prima domenica di agosto, la “Disfida” di Treia, che si colloca nei primi anni dell’ottocento. E il gioco vive in queste due nostre città, al di là delle rievocazioni storiche, attraverso giovani e ragazzi disponibili ad avvicinarsi alla pratica del bracciale. Inoltre, tanto a Treia quanto a Mondolfo, operano artigiani in grado di costruire i preziosi “bracciali”. In una parola, Treia e Mondolfo garantiscono per la nostra regione le condizioni per tenere in vita la tradizione del pallone col bracciale e per praticarlo a livello agonistico. Infatti, attualmente il pallone al bracciale è gestito da un Comitato interregionale affiliato alla FIPAP (Federazione italiana pallapugno), disciplina associata al CONI dal 1981 che, oltre alla pallapugno ed al bracciale, amministra una serie di sport sferistici, tra i quali alcuni noti a livello internazionale ma poco praticati in Italia, come la pelota basca, altri caratterizzati invece da una forte vocazione localistica come la palla eh!, praticata nell’Alta Maremma, tra le province di Siena e Grosseto, con modalità e attrezzi di gioco in tutto simili al llargues valenciano. Il suddetto Comitato organizza annualmente i campionati nazionali riservati alle categorie giovanili under 12, under 14, under 16 e seniores ai quali partecipano, di solito, le squadre marchigiane di Treia, Mondolfo e Macerata, nonché quelle di Faenza, Santarcangelo di Romagna, Monte San Savino e Vignale Monferrato. Trattandosi di una disciplina sportiva che ha avuto sviluppo principalmente nella nostra terra e che, al momento, viene solamente praticata nelle città marchigiane di Treia e di Mondolfo, la Regione Marche dovrebbe attivarsi prevedendo canali di sostentamento “privilegiati” rispetto a quelli attualmente operativi nel campo della promozione sportiva, al fine di valorizzarla e tutelarla come merita. In coerenza con il combinato disposto della legge regionale 30 dicembre 1974, n. 53, così come modificata dalle successive leggi regionali 22 maggio 1975, n. 44 e 3 luglio 1989, n. 13, la presente proposta di legge vuole offrire una tutela agli sferisteri che ospitano tali manifestazioni rievocative e costituiscono testimonianza importante della cultura e della storia della nostra regione Marche. Si tratta, in sostanza, di impedire la dispersione di uno sport che fa parte del patrimonio culturale delle Marche. Per perseguire tali scopi, vengono previsti dalla presente proposta legislativa ambiti e tipologie di intervento per l’erogazione di contributi volti a valorizzare, tutelare e diffondere il patrimonio e potenziare gli impianti sportivi. Specificamente si prevede la possibilità di concedere contributi ai soggetti individuati dall’articolo 2 per la realizzazione di interventi descritti nell’articolo 3 della presente proposta di legge, quali pubblicazioni, ricerche, mostre, convegni e celebrazioni aventi la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico e culturale delle società sportive e la tradizione in genere della palla col bracciale. Si prevede altresì di concedere ai medesimi destinatari contributi in conto capitale finalizzati alla promozione delle seguenti iniziative: a) organizzazione e svolgimento di manifestazioni con particolare riguardo alla pubblicizzazione delle stesse ed alla funzione divulgativa della disciplina sportiva; b) acquisto di attrezzature necessarie all’esercizio dell’attività sportiva ed alla preparazione degli atleti; c) organizzazione di corsi di avviamento al gioco di giovani in età scolare e per progetti inerenti i settori giovanili; d) istituzione di uno o più musei regionali della palla col bracciale, con sede nelle città dove si svolgono le più importanti manifestazioni: Treia, Mondolfo e Macerata; e) manutenzione straordinaria, potenziamento e messa a norma degli sferisteri. REGIONE MARCHE —4— ASSEMBLEA LEGISLATIVA _________________________________________________________________________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI ______________________________________________________________________________________________________________________________ Art. 1 (Finalità) 1. La Regione riconosce e valorizza la disciplina del gioco col bracciale e ne incentiva la diffusione e l’incremento della pratica a tutela e salvaguardia delle tradizioni locali. Art. 2 (Destinatari) 1. La Regione favorisce l’attività delle associazioni e società sportive, delle federazioni ed enti di promozione sportiva riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), ai sensi della vigente normativa, che praticano e contribuiscono a diffondere lo sport del gioco col bracciale. La Regione favorisce, altresì, l’attività dei Comuni, finalizzata ai medesimi scopi. Art. 3 (Ambiti e tipologie di intervento) 1. La Regione eroga contributi ai soggetti individuati dall’articolo 2 per i seguenti interventi: a) realizzazione di pubblicazioni, ricerche, mostre, convegni e celebrazioni aventi la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico e culturale delle società sportive e la tradizione in genere della palla col bracciale; b) organizzazione e svolgimento di manifestazioni con particolare riguardo alla pubblicizzazione delle stesse ed alla funzione divulgativa della disciplina sportiva; c) organizzazione di corsi di avviamento al gioco di giovani in età scolare e per progetti inerenti i settori giovanili. 2. La Regione concede altresì ai medesimi destinatari contributi in conto capitale finalizzati alla realizzazione dei seguenti interventi: a) acquisto di attrezzature necessarie all’esercizio dell’attività sportiva ed alla preparazione degli atleti; b) istituzione di uno o più musei regionali della palla col bracciale, con sede nelle città di Treia e Mondolfo, dove si svolgono le manifestazioni; c) manutenzione straordinaria, potenziamento e messa a norma degli sferisteri. REGIONE MARCHE —5— ASSEMBLEA LEGISLATIVA _________________________________________________________________________________________________________________________________ VIII LEGISLATURA — DOCUMENTI — PROPOSTE DI LEGGE E DI ATTO AMMINISTRATIVO — RELAZIONI _______________________________________________________________________________________________________________________________ Art. 4 (Azione di indirizzo e di coordinamento) 1. La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sentita la competente commissione assembleare, determina con proprio atto deliberativo le procedure ed i termini per la presentazione delle domande di contributo. 2. La Giunta regionale presenta annualmente alla competente commissione assembleare una relazione sull’andamento della gestione degli interventi attivati. Art. 5 (Norma finanziaria) 1. Per l’attuazione della presente legge l’entità della spesa sarà stabilita a decorrere dall’anno 2010 con legge finanziaria nel rispetto degli equilibri di bilancio. 2. Le somme occorrenti per il pagamento delle spese di cui al comma 1 sono iscritte nelle UPB 5.32.01, 5.32.02, 5.31.03, 5.31.04, 3.18.01 a carico dei capitoli che la Giunta regionale istituisce, ai fini della gestione, nel Programma operativo annuale (POA) per l’anno 2010 e successivi.