Programma di sala - Fondazione Accademia Chigiana

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Programma di sala - Fondazione Accademia Chigiana
MICAT IN VERTICE
La Micat in Vertice (dal motto della famiglia
Chigi, che significa “Splende sulla cima”) è
uno tra i più longevi cartelloni del panorama
nazionale. Con questo motto il Conte Guido
Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del
1923 aprì le porte del suo Palazzo di via
di Città inaugurando la prima delle sue
“creature musicali”, destinata a qualificare
le stagioni concertistiche invernali.
The Micat in Vertice (from Latin motto of the
Chigi’s Family’s coat of arms, which means
“The Star shines on the top”) is among the
oldest and most prestigious Italian concert
festivals. It was inaugurated on 23 november
1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own
Palace in the City of Siena, so as to found a
new winter concert season.
La sede storica dell’Accademia Musicale
Chigiana, il Palazzo Chigi Saracini
eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie
principali di Siena, con le sue numerose
collezioni di pregio, è aperto al pubblico
per visite guidate.
Per prenotazioni ed informazioni
consultare il sito internet o contattare
il 0577-22091.
con il
contributo di
GIOVEDÌ 1 DICEMBRE
VENERDÌ 2 DICEMBRE
PALAZZO CHIGI SARACINI
ORE 21
Roberto
Cominati
pianoforte
media partner
www.chigiana.it
[email protected]
@Chigiana
Accademia Chigiana
Chigiana
Un rapporto mai semplice e lineare quello di
Ravel con il pianoforte. E neppure quello con
le istituzioni, una fra tutte il Conservatoire.
Vi è ammesso nel 1889, a quattordici anni,
studente della classe preparatoria di
pianoforte con Anthiôme, per poi passare
nella classe di Charles de Bériot. Data a partire
da questi anni la sua amicizia con Ricardo
Viñes, proveniente da Barcellona e già
pianista più che promettente. Eppure, come
in un sistema di vasi comunicanti, i risultati
nel campo pianistico sono inversamente
proporzionali alle riuscite nel settore della
composizione. Abbandonato lo strumento
come focus principale, Ravel è accolto nella
classe di Fauré, ma per uscirne appena due
anni dopo. La produzione pianistica, tuttavia,
prosegue, a partire dalla discussa Pavane e
con il primo, grande capolavoro, Jeux d’eau
(1901). Si delinea, subito, un preciso percorso
estetico e tecnico: il recupero, da un lato,
delle forme “storiche” (minuetti, sonate,
suite, concerti, trio) e, dall’altro, la ricerca
di un confronto serrato con il virtuosismo
trascendentale lisztiano, ma depurato da
ogni sentimentalismo e più consono alla
sperimentazione fauve (Miroirs, Gaspard de
la nuit). Ravel sembra oscillare fra lo sguardo
al passato e al presente (Settecento francese,
Chabrier, Saint-Saëns), e la ricerca di un
realismo estremo, aperto alle innovazioni
stravinskiane come al metodo di Schönberg.
Ne derivano, in entrambi i casi, stilemi tecnici
fondamentali: la predilezione per gli intervalli
di seconda, i cluster, le ghirlande di arpeggi,
gli accordi alterati, il gravitare delle armonie
intorno a un centro tonale più alluso che mai
del tutto raggiunto. Da questo punto di vista,
i Valses nobles et sentimentales costituiscono
la specula privilegiata da cui scrutare il
mondo pianistico raveliano: la forma e la sua
elegante metamorfosi.
Guglielmo Pianigiani
Maurice Ravel
Ciboure, Bassi Pirenei 1875 - Parigi 1937
Integrale delle opere per pianoforte
nell’ottantesimo anniversario
della scomparsa
1 dicembre
Miroirs
Noctuelles / Oiseaux tristes
Une barque sur l’océan / Alborada del gracioso
La vallée des cloches
Sonatina
Modéré / Mouvement de menuet / Animé
Jeux d’eau
Valses nobles et sentimentales
Modéré, très franc
Assez lent, avec une expression intense
Modéré / Assez animé
Presque lent, dans un sentiment intime
Vif / Moins vif / Épilogue, lent
La Valse
2 dicembre
Menuet antique
Pavane pour une infante défunte
Gaspard de la Nuit
Ondine / Le Gibet / Scarbo
Menuet sur le nom de Haydn
Prélude
À la manière de Borodine
À la manière de Chabrier
Le tombeau de Couperin
Prélude / Fugue / Forlane / Rigaudon
Menuet / Toccata
All’indomani del suo Recital al festival
di Salisburgo, così scriveva di Roberto
Cominati la «Salzburger Nachrichten»:
«Inesauribili i suoi colpi sfumati quando
esplora la preziosità di Debussy nella
sua incantevole atmosfera di suono,
affascinante la mistura di calore e di fine
tecnica nel Tombeau de Couperin di Ravel,
memorabile la sua passionale freddezza
nell’ondeggiante e poco profonda
trascrizione della Valse…». Vincitore del
primo premio al Concorso internazionale
Alfredo Casella di Napoli nel 1991, nel 1993
si è imposto all’attenzione della critica e
delle maggiori istituzioni concertistiche
europee grazie al primo premio al
concorso Ferruccio Busoni di Bolzano.
Ha poi ottenuto il Prix Jacques Stehman
nell’ambito del Councours Reine Elisabeth
di Bruxelles. Ospite delle più importanti
società concertistiche italiane, ha suonato
anche in prestigiose istituzioni internazionali
quali Theatre Chatelet di Parigi, Kennedy
Center di Washington, Concertgebouw
di Amsterdam, Sydney Opera House,
Melbourne Concert Hall, Festival di
Salisburgo, Teatro Colòn di Buenos Aires,
Teatro Municipal di San Paolo, Gasteig di
Monaco, Konzerthaus di Berlino, Staatsoper
di Amburgo, Staatsoper di Dresda, La
Monnaie di Bruxelles, Royal Festival Hall di
Londra e ancora in Inghilterra, Giappone,
Belgio, Olanda, Finlandia. Ha collaborato
con celebri direttori d’orchestra fra i quali
sir Simon Rattle, Andreij Boreyko, Leon
Fleischer, Daniel Harding, Daniele Gatti,
Yuri Ahronovič, David Robertson, Michail
Pletnev, Aleksander Lazarev. Nel gennaio
2015 ha debuttato al Concertgebouw di
Amsterdam nella serie Meesterpianisten
e nel febbraio 2016 alla Royal Festival Hall
di Londra con la Philharmonia Orchestra
diretta da Daniele Gatti.