Lenti a contatto minisclerali: qualità visiva e comfort oltre i limiti
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Lenti a contatto minisclerali: qualità visiva e comfort oltre i limiti
QUESTO MESE CON... Lenti a contatto minisclerali: qualità visiva e comfort oltre i limiti persone e categorie: a partire dagli studenti, dagli applicatori, dagli oftalmologi, e infine dagli utilizzatori finali, rappresentati dall’associazione malati di cheratocono. Gli organizzatori hanno stimato in oltre 500 il numero dei partecipanti complessivi all’evento. Caratterizzato da un’atmosfera dinamica e rilassata, complice anche una calda e soleggiata giornata di Semplicità, passione e tanta formazione, per un maggio, l’incontro si è sviluppato in workshop dalla formula inedita, Isis Study Center di Verona, quattro sessioni: indicazioni all’ucapace di raccogliere contributi ed in collaborazione con Horus so di lenti a contatto miniscleesperienze di ottici optometristi, Contact Lens, ha ospitato rali, protocollo applicativo, casi oftalmologi e utilizzatori finali, con un appassionato incontro di successo, e gestione delle l’obiettivo di approfondire potensullo stato dell’arte delle lenti complicanze. zialità e limiti dell’applicazione minisclerali. Il report dell’evento, Le danze sono state aperte da Mauro con le lenti a contatto miniscletrasmesso in diretta streaming, Frisani, il quale ha introdotto i prerali. L’evento, svoltosi lo scorso 8 a cui Ottica Italiana ha senti nel mondo delle minisclerali, maggio all’interno del Centro Studi partecipato in esclusiva. lasciando poi spazio alle esperienze Isis (Information, science, inspiracliniche e alle testimonianze del panel. tion, solution), struttura fortemente voluta da Horus per aggiornarsi, crescere e dare Cosa sono e quando consigliarle credibilità a competenza e professionalità, ha visto la Sofisticata, tecnologicamente avanzata e dotata di grande partecipazione di un panel composto da professionisti diametro, questa lente si solleva lungo tutto l’arco cornedi primissimo valore. ale e la zona limbare, atterrando infine sulla parte della Contraddistinto da una comunicazione, per la maggior sclera. «L’interesse per queste tipologie di lenti – sottoliparte esperienziale, l’evento si è focalizzato esclusivanea Frisani – è cresciuto notevolmente negli ultimi anni e mente sulla tecnica e conoscenza delle lenti a contatto per diversi motivi, tra cui le innovazioni tecnologiche, che in generale, senza mai parlare di prodotti. hanno portato a migliorare le conoscenze applicative, e al Gli ottici optometristi, esperti in contattologia, Marco confronto tra gli applicatori». Cena, Marcella Marcianò, Guido De Martin, insieme Le aspettative, nei confronti di questa lente, sono piuttoagli spunti interessanti e puntuali dell’oftalmologo sto elevate: «Ciò che ci aspettiamo da una minisclerale Halina Manczak, hanno dato vita a un confronto ricco è di potere offrire un miglioramento della visione, della e propositivo; moderato da Mauro Frisani, ottico protezione oculare e del comfort. Questi sono gli obiettivi optometrista di Torino, che si occupa prevalentemente che vogliamo raggiungere quando pensiamo a proporre di contattologia specialistica, e coordinato da Umberuna lente minisclerale oppure quando riceviamo una preto Risoldi, fondatore di Horus. Trasmesso in diretta scrizione di inserimento di prova di una lac minisclerale». streaming e online, l’incontro ha raggiunto moltissime oi_6.15_layout.indd 22 17/06/15 11:24 Si applicano e si consigliano molto spesso nel caso di astigmatismi regolari, quando ci sono insoddisfazioni di comfort, di protezione oppure di visione con altre soluzioni ottiche. «Il fatto che la lac sia sollevata dalla cornea e stabile, permette una governabilità maggiore, favorendo meglio la gestione dello spazio della distanza fra la lente e la cornea: questo ci aiuta a migliorare la qualità ottica e il comfort». Generalmente, la lac minisclerale viene utilizzata in cornee che presentano deformazioni di forma, che sono prevalentemente: il cheratocono, la degenerazione marginale pellucida, o degenerazione come i traumi. Le indicazioni all’uso fanno da spunto per un interessante confronto fra i professionisti del panel: «Per quella che è la mia esperienza – attacca Frisani – la lac minisclerale è la prima indicazione all’uso per alcune tipologie di traumi: ad esempio, ho avuto personalmente diversi casi con ottimi risultati all’uso nella degenerazione marginale pellucida». Analogo parere anche per Marco Cena, Guido De Martin e Marcella Marcianò, che sottolinea come, «nel caso della degenerazione marginale pellucida, sia proprio il posizionamento di quest’ultima (verso la periferia, ndr) a spingerci verso lenti minisclerali. Il fatto, poi, che la lente sia a sollevamento corneale mi ha assolutamente permesso di risolvere parecchi casi, che con la gas permeabile erano assolutamente irrisolvibili». La Manczak consiglia queste tipologie di lenti anche a persone che lavorano in condizioni ambientali pericolose, «in cui è alta la possibilità di avere corpi estranei sotto la lente, con il rischio di causare alterazioni superficiali. In questo caso una lac sollevata offre una protezione completa». oi_6.15_layout.indd 23 Testimonianze sull’uso ed effetti prodotti Il focus si concentra poi sulle testimonianze del panel, con un pingpong di considerazioni e consigli che arricchiscono e animano ulteriormente l’incontro. La Marcianò spiega di essersi avvicinata alle minisclerali spinta innanzitutto dalla curiosità: «Perché fino a qualche anno fa abbiamo studiato sui libri di scuola quello che era una lac sclerale e minisclerale, ma non avevamo ancora la possibilità di avere sul mercato delle lenti che ci permettessero di fare la contattologia di tutti i giorni. E poi – aggiunge la Marcianò – perché avevo la sensazione che fosse il passaggio mancante, soprattutto nelle ectasie corneali, di cui stiamo già parlando, tra l’applicazione gas permeabile e il chirurgo. Sentivo che era il tassello mancante nelle nostre applicazioni: è ciò che mancava alla contattologia». Per Marco Cena, questo tipo di contattologia rappresenta uno «strumento in più che abbiamo a disposizione per gestire casi particolari, avendo come primario obiettivo la sicurezza e la qualità visiva. E per offrire, inoltre, uno stile di vita consono al portatore e, nello stesso tempo, sentirsi anche tranquilli di portare delle lenti sicure, che non creano quelle complicanze che spesso in passato una lente di altro tipo poteva portarsi dietro. Questa tipologia di contattologia rappresenta un’arma in più per poter gestire insieme agli oftalmologi alcune situazioni spesso molto critiche». Su tempi e modalità di approccio, le posizioni del panel toccano diversi punti fondamentali. «Come tutte le novità, all’inizio c’è un po’ di timore – spiega Cena –, dubbi e paure che tutt’ora persistono e che personal- 17/06/15 11:24 mente mi porto dietro, perché è questo che ti permette di continuare a migliorarti e crescere professionalmente. La cosa che mi sento di consigliare, sulla base della mia esperienza, è di non muoversi da soli. Molto meglio, e appropriato, avere sempre qualcuno che ti aiuta e ti segua. In questo caso ne approfitto per ringraziare Mauro (Frisani, ndr), che mi è stato di grande supporto, soprattutto nella fase iniziale». Marcella Marcianò sottolinea l’importanza dei protocolli e della cogestione con l’oftalmologo, precisando come «non deve passare il messaggio che queste applicazioni siano semplici da fare, perché non è così. Generalmente questa lente migliora il nostro approccio di fronte a particolari problematiche, ma esso va seguito attraverso dei protocolli assolutamente rigidi e con la collaborazione degli oftalmologi, che possono seguire anche tutta la parte delle complicanze». Per quanto riguarda le motivazioni d’uso, la Manczak aggiunge: «All’inizio pensavo di doverle utilizzare esclusivamente per risolvere casistiche non risolvibili con altre soluzioni ottiche. Ho scoperto poi, applicandole, che oltre a fornire una ottima visione, forniscono anche un ottimo comfort». Vantaggi avvalorati dai “report case” presentati dai professionisti, ognuno dei quali ha mostrato un caso di applicazione con lac minisclerali (Guido De Martin su cheratocono, Marcella Marcianò su una cornea che ha subito un trapianto, e Marco Cena su un portatore con elevata miopia). I relatori hanno condiviso alcuni vantaggi risultanti dalle loro applicazioni, come per esempio l’abbinamento tra comfort fisico e stabilità ottica-visiva buona, ottimo rispetto della fisiologia corneale, in quanto la lente sollevandosi non tocca mai la cornea. Infine il miglior comfort rispetto alle lenti gas permeabili tradizionali. Il tutto si traduce, da parte del portatore, nel famoso “effetto wow”. oi_6.15_layout.indd 24 Importanza dei protocolli e della formazione I report hanno altresì messo in evidenza l’importanza dei protocolli di controllo e verifica, dopo la consegna della lac, e della giusta conoscenza per la gestione delle complicanze. Perché, come è stato più volte sottolineato durante tutto l’incontro, «la parte importante non è solamente mettere su una lente, ma è tutto ciò che viene dopo: sapere controllare, essere capaci di stabilire se le cose stanno funzionando bene oppure capire come farle funzionare meglio». Per poter applicare in piena sicurezza e buona efficacia lac minisclerali occorre conoscere perfettamente i «parametri e la geometria delle lenti che stiamo applicando e verificarli con la lente applicata». Frisani consiglia di approfondire la conoscenza della geometria della lente «perché le complicanze dipendono strettamente da differenze di geometria, da differenze di materiali; da differenze di spessore, con cui sono costruiti questi design: occorre conoscerli e sapere come sono fatti». E per far questo serve un percorso in grado di fornire un’adeguata formazione dei parametri fisici e chimici della lente a contatto. Frisani conclude, infine, invitando tutti a non dimenticare mai che «tutta la gestione della contattologia specialistica e minisclerale va fatta in cogestione con l’oftalmologo». L’ultima sessione si conclude con una prova pratica di osservazione generale su una portatrice di lac minisclerali eseguita da Halina Manczak, assistita da Mauro Frisani. Un controllo che si conclude con ottimi risultati. Questo mese in collaborazione con: Horus Tel. 045.6702545 r.a. [email protected] www.horus-cl.com 17/06/15 11:24