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Introduzione generale Conosci te stesso per abbracciare il mondo intero. Apparteniamo a tradizioni religiose e culturali diverse ed anche irriducibili tra loro. Tuttavia, scavando nell’intimo della nostra tradizione peculiare, riusciamo a raggiungere un punto, in cui entriamo in sintonia con l’esperienza degli altri. Ora ci è offerta l’opportunità di questa condivisione. Introduzione alla tradizione indiana Secondo la tradizione indiana il Brahman è la consapevolezza di poter coincidere armonicamente con il tutto oltre ogni limite che sancisce e mantiene le differenze. Di tradizione indiana Lettura « Costituita d’intelletto, con il soffio vitale per corpo, la luce per aspetto, la verità per oggetto del pensiero, lo spazio etereo per essenza, fonte d’ogni attività, d’ogni desiderio, d’ogni odore, d’ogni sapore, comprendente tutto l’universo, muta, indifferente, questa mia anima dentro il cuore è più piccola d’un grano di riso o d’orzo o di sesamo o di miglio o del nucleo di un grano di miglio. Questa mia anima dentro il cuore è più grande della terra, più grande dello spazio atmosferico, più grande del cielo, più grande dei mondi. Fonte d’ogni attività, d’ogni desiderio, d’ogni odore, d’ogni sapore, comprendente tutto l’universo, muta, indifferente, questa è la mia anima dentro il cuore, questo è il Brahman. » Preghiera e meditazione “Donna, non sei soltanto l’opera di Dio, ma anche degli uomini, che sempre ti fanno bella con i loro cuori. I poeti ti tessono una rete Con fili di dorate fantasie; i pittori danno alla tua forma sempre nuova immortalità. Il mare dona le sue perle, le miniere il loro oro, i giardini d’estate i loro fiori per adornarti, per coprirti, per renderti sempre più preziosa. Il desiderio del cuore degli uomini Ha steso la sua gloria Sulla tua giovinezza. Per metà sei donna E per metà sei sogno”. (Rabindranath Tagore, The Gardener LIX: O Woman) (Chandogya Upanisad, III, XIV, 2-4.) Dopo la preghiera indiana La donna, nel prendersi amorevole cura di tutto, è immagine concreta dell’operosa benevolenza divina. Introduzione alla tradizione ebraica Secondo la tradizione giudaica è sapiente l’uomo che gode della vita, assumendosi responsabilmente il proprio impegno, nella consapevolezza di essere avvolto nel mistero di un mondo creato, che non potrà mai essere da lui perfettamente decifrato. Di tradizione ebraica Lettura « Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini, perché si occupino in essa. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell’eternità nel loro cuore. Ho concluso che non c’è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che governano la città. Mi sono applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. Chi è come il saggio? Chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza dell’uomo ne rischiara il volto. » (Qohelet 3-7, passim) Preghiera e meditazione Sono una creatura di Dio, anche il mio vicino è una creatura di Dio. Io lavoro nella città, egli lavora nei campi; io mi alzo presto per svolgere il mio lavoro, egli si alza presto per svolgere il suo. Come egli non è arrogante nel suo mestiere, così anch’io non sono arrogante nel mio. Forse tu dici: Io faccio cose grandi ed egli fa cose piccole! Ma abbiamo imparato: Non importa se una fa molto o poco, l’importante è che egli diriga il proprio cuore verso il cielo. (Talmud babilonese, Berachoth, 17a) Dopo la preghiera ebraica Ogni uomo ha pari dignità. Ciò che avvolge della massima dignità l’uomo creato è la sua consapevole volontà di tendere a Dio. Introduzione alla tradizione islamica Secondo la tradizione islamica ciò che fa veramente grande l’uomo è la sua fede cioè la sua consapevole sottomissione a Dio Creatore. Di tradizione musulmana Lettura « O uomini! Temete Iddio, il quale vi creò da una persona sola. Ne creò la compagna e suscitò da quei due esseri uomini molti e donne; temete dunque quel Dio nel nome del quale vi chiedete favori l’un l’altro, e rispettate le viscere che vi hanno portato, perché Dio è su voi che v’osserva. » Preghiera e meditazione Nel nome di Dio, clemente misericordioso! Sia lode a Dio, il Signor del Creato, il Clemente, il Misericordioso, il Padrone del dì del Giudizio! Te noi adoriamo, Te invochiamo in aiuto: guidaci per la retta via, la via di coloro sui quali hai effuso la Tua grazia, la via di coloro coi quali non sei adirato, la via di quelli che non vagano nell’errore! (Fatiha, la Sura aprente) (Corano, Sura IV, 1) Dopo la preghiera islamica A Dio grande e misericordioso occorre consegnare tutta la propria vita, attendendo il suo soccorso che non mancherà. Introduzione alla tradizione cristiana Secondo la tradizione cristiana ogni dono viene da Dio a vantaggio del bene di tutti Ognuno è sempre in debito di amore nei confronti del prossimo. Di tradizione cristiana Lettura « Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero, chi l’insegnamento all’insegnamento, chi l’esortazione all’esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. La carità non abbia finzioni; fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. » (S. Paolo ai romani, 12, 9-13. 16-18) Preghiera e meditazione Tu che sei al di sopra di noi, tu che sei uno di noi, Tu che sei Anche in noi, che tutti ti vedano, anche in me, che io ti prepari la strada, che io possa render grazie per tutto ciò che mi accadrà. Che io non dimentichi i bisogni degli altri. Conservami nel tuo amore Come vuoi che tutti dimorino nel mio. Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria E possa io non disperare mai. Perché io sono sotto la tua mano, e in te è ogni forza e bontà. Donami un cuore puro – che io possa vederti, e un cuore umile – che io possa sentirti, e un cuore amante – che io possa servirti, e un cuore di fede – che io possa dimorare in te. (Dag Hammarskjöld) A conclusione di tutto La fede purifica il cuore, ci libera da noi stessi per renderci disponibili a Dio Da lui ci viene il pressante invito a dimostragli la nostra fede nel renderci sempre disponibili a soccorrere gli altri nei loro veri bisogni.