Paziente multivasale
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Paziente multivasale
IL CUORE IN FORTEZZA “ Paziente multivasale: sempre angioplastica o FFR guidata?” Savona, 10 Aprile 2015 Gabriele Pesarini Divisione di Cardiologia Azienda Ospedaliera Universitaria Intergata di Verona IL CUORE IN FORTEZZA Patologia e pazienti: evoluzione del quadro La crescente aspettativa di vita e la riduzione della mortalita’ dovute anche alla medicalizzazione ed agli interventi piu’ efficaci stanno innalzando eta’ e complessita’ globale della popolazione. Questo ci pone di fronte a nuove sfide… Il trattamento chirurgico della patologia multivasale e’ spesso reso difficoltoso dalla fragilita’ di questi pazienti complessi. Le tecniche percutanee evolute sono sempre piu’ utilizzate ma e’ necessario interrogarci sulla correttezza della valutazione prognostica del singolo caso e sul rapporto netto beneficio/complicanze IL CUORE IN FORTEZZA Valutazione delle lesioni: solo angiografia? * Quali caratteristiche descrivono meglio le situazioni destinate a creare problemi clinici? Modello canino sperimentale Non trattare Flusso/gradienti Forze meccaniche intravascolari Trattare Entità del tessuto miocardico a rischio Caratteristiche strutturali della placca e della relativa infiammazione presente Estensione della coronarosclerosi oltre la lesione principale NECESSITA’ DI INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI E DELLE METODICHE Lipscomb K et al. Am Heart J 1975;89:60–7 •Cambiamento delle abitudini del laboratorio •Capacità di selezione dei pazienti •Aumento dei tempi procedurali •Aumento dei costi procedurali IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: valutazione angiografica “avanzata” SYNTAX TRIAL: Risultati a 5 anni ’ ANATOMICA LIVELLO DI COMPLESSITA IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: obiettivi e considerazioni OBIETTIVI CONSIDERAZIONI NEL PAZIENTE MULTIVASALE: - La valutazione esclusivamente angiografica potrebbe non essere ottimale per stratificare il livello di rischio del paziente e scegliere la terapia corretta - La presenza di malattia multivasale puo’costringere ad utilizzo estensivo di PCI/Stenting, moltiplicando cosi’ le potenziali complicanze acute/tardive legate alla procedura - La valutazione funzionale puo’ integrare i dati angiografici nella selezione dei pazienti/lesioni - L’utilizzo di DES di nuova generazione puo’ ridurre gli eventi tardivi - L’avvento ed il perfezionamento della tecnologia BVS potrebbe permettere trattamenti piu’ aggressivi L’angiografia evidenzia solo l’ aspetto macroscopico della patologia ateromasica: Confidare solo su di essa appare un diffuso ma “comodo” anacronismo IL CUORE IN FORTEZZA Oltre il riflesso oculo-stenotico -La lesione analizzata è la causa dei sintomi del paziente? -Si può dimostrare che la lesione generi ischemia al miocardio servito? -La lesione analizzata in futuro ha elevata probabilità di generare eventi cardiaci? -Il significato della lesione può essere estrapolato dal contesto di un aterosclerosi diffusa? IMAGING INTRAVASCOLARE STRESS IMAGING NON INVASIVO -Stress Eco -SPECT -PET -Stress RM - La risoluzione spaziale puo’essere inadeguata - Gli artefatti possono ridurre l’interpretabilita’ - La presenza di patologia multivasale di fatto puo’causare ischemia bilanciata determinando risultati falsamente negativi ANGIOGRAFIA CORONARICA FISIOLOGIA CORONARICA -FFR -CFR -iFR -IVUS -OCT IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: la coronaropatia stabile ANGINA BARI-2D COURAGE PROGNOSI PCI CABG PCI CABG IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: coronaropatia stabile La selezione dei pazienti con SIHD ed evidenza di ischemia (FFR/SPECT) rivela vantaggi della PCI? EPP: Mortalità da tutte le cause Gada H et al. Am J Cardiol. 2015 Feb 12 IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: coronaropatia stabile Nell’ipotesi di un selezione dei pazienti da sottoporre a PCI subottimale nel caso di coronaropatia stabile, il trial ISCHEMIA (ongoing) utilizza una valutazione multimodale dell ’ ischemia miocardica in modo da riferire ad angiografia coronarica solo i pazienti con burden ischemico rilevante e di trattare solo le lesioni con elevata probabilità di impatto funzionale. EPP: -Mortalità Cardiovascolare -Infarto Miocardico https://www.ischemiatrial.org IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: coronaropatia stabile Nell’algoritmo dello studio ISCHEMIA la valutazione con FFR è sempre richiesta o considerata tranne che nel caso di stenosi >50% con già accertata evidenza di ischemia in quel territorio. Nel caso di STRESS TEST quale test di ischemia pre-PCI la valutazione funzionale con FFR è praticamente sempre richiesta prima della rivascolarizzazione. https://www.ischemiatrial.org IL CUORE IN FORTEZZA Patologia multivasale: la coronaropatia instabile ACS - STEMI STUDIO CVLPRIT (296 pz STEMI con MVD) EP: Morte, IMA, SCC, Rivascolarizzazione Gershlick A et al. JACC 2015 ACS - NSTEMI ANALISI RETROSPETTIVA Yoshinobu O et al. Eurointervention 2013 IL CUORE IN FORTEZZA Fisiologia coronarica: il real-world PCI multivasali Utilizzo totale guide di pressione/flusso Rapporto globale PCI/FFR circa 6% Se tutte le guide fossero utilizzate in procedure multivasali sarebbero comunque < 20% (19.6%) dei casi Utilizzo di FFR prima di PCI 5.9% 0% 60% 5-10% 11-30% 24.7% 31-50% 3.5% > 50% 3.5% 0 10 20 30 40 50 60 70 Dati GISE IL CUORE IN FORTEZZA FFR nel paziente multivasale Lo studio FAME (n=1005) - Pz multivasali con lesioni >50% (DES) EPP: Morte, IMA, rivascolarizzazione N Engl J Med. 2009 Jan 15;360(3):213-24 IL CUORE IN FORTEZZA FFR nel paziente multivasale - Pazienti con CAD stabile Prevista PCI con DES su almeno 1 vaso Se FFR di ogni lesione >0.80 arruolamento dei pazienti in registro Se FFR<=0.80: Randomizzazione a terapia medica oppure PCI+MT IL CUORE IN FORTEZZA FFR nel paziente multivasale FAME-2: Nessuna differenza di Mortalità o insorgenza di IMA Eccesso di rivascolarizzazioni urgenti nel gruppo terapia medica (soprattutto angina instabile) IL CUORE IN FORTEZZA FFR: ulteriori evidenze * FFR fornisce un dato continuo sul rischio prognostico dei pazienti? * FFR puo’ fornire dati sul beneficio di rivascolarizzare una lesione? * FFR misurata dopo la PCI puo’ predire l’outcome ? Johnson et al, JACC 2014 IL CUORE IN FORTEZZA Classic Syntax Score Integrazione angiografia-FFR: il Functional Syntax Score Functional Syntax Score Eliminare tutte le lesioni con FFR>0.8 Nam et al. JACC 2011 IL CUORE IN FORTEZZA STUDIO FAME-3: Nei pazienti trivascolari (escluso LM critico) la procedura di PCI guidata da FFR può produrre risultati paragonabili a quelli del CABG? FFR nel paziente multivasale IL CUORE IN FORTEZZA Stenosi seriate: FFR pullback FFR su DA distale=0.55 a b In condizioni di “steady state” di adenosina è possibile effettuare FFR pullback per valutare le diverse lesioni 116 lesioni trattate 131 pazienti 298 lesioni intermedie seriate 239 misurazioni FFR PULLBACK 182 lesioni differite (61%) Follow-up (1.4 anni) Kim HL et al. JACC Cardiovascular Interventions 2012;10(5) IL CUORE IN FORTEZZA FFR nelle linee guida LINEE GUIDA ESC 2014 Pijls, NEJM 1996 DEFER FAME-2 •La valutazione funzionale è indicata nei pazienti stabili senza chiara ischemia •La valutazione funzionale è indicata per guidare la PCI multivasale (IIa) IL CUORE IN FORTEZZA FFR in Italia: consensus GISE “ La valutazione funzionale delle stenosi coronariche (FFR)…è attualmente lo strumento principale per lo studio di quelle stenosi il cui impatto funzionale, ovvero la capacità di provocare ischemia miocardica, sia dubbio alla luce della sola angiografia…Riteniamo che una più ampia e chiara comprensione di questa tecnica sia utile…soprattutto in un momento come questo di cruciale necessità di ottimizzare la spesa sanitaria” Bedogni F et al. G Ital Cardiol , 2015:16(2) IL CUORE IN FORTEZZA Conclusioni •La patologia multivasale è la manifestazione evoluta di una patologia sistemica e dinamica. •Affidarsi alla sola valutazione angiografica per rivascolarizzare questi pazienti significa adottare una strategia che ha già fallito in passato e non sembra destinata al successo in futuro. •Individuare l’ischemia, in particolare con tecniche di fisiologia coronarica (FFR), sembra permettere una migliore selezione dei pazienti e di conseguenza un miglioramento della prognosi post-PCI. •Le tecniche di fisiologia coronarica sono ancora sotto-utilizzate e potrebbero portare benefici economici al sistema sanitario, oltre che prognostici per i nostri pazienti. •Appare improbabile che FFR, iFR e ricerca di ischemia siano in grado di valutare i meccanismi più fini che regolano il destino della placca e quindi determinano in parte l’evoluzione clinica. •Il miglioramento della prognosi dei pazienti con patologia multivasale richiederà un approccio multimodale che necessariamente implicherà adeguamento culturale, tecnologico e procedurale. IL CUORE IN FORTEZZA IL CUORE IN FORTEZZA Valutazione delle lesioni: da dove veniamo? FlashBack: la valutazione angiografica Misurazione intraoperatoria Modello canino sperimentale Non trattare Trattare Lipscomb K et al. Am Heart J 1975;89:60–7 * La natura polifocale e potenzialmente diffusa dell’aterosclerosi in vivo rende meno riproducibile il modello sperimentale IL CUORE IN FORTEZZA Trattare tutte le lesioni: cosa rischiamo? Morte da complicanza di PCI (circa 1%) Stent thrombosis Infarti periprocedurali (circa 0.5%) Sanguinamenti non controllati Dissezioni coronariche Eventi neurologici Sanguinamenti maggiori (0.7-2.3%) Bypass d’emergenza (0.3-0.8%) Restenosi / Procedure ripetute Danno renale acuto (0.3-0.8%) IL CUORE IN FORTEZZA “ ” La patologia multivasale è già indice di un processo patologico dinamico, diffuso e progressivo. Le tecnologie attuali ci spingerebbero ad un utilizzo più aggressivo di terapie “locali” per quanto evolute. Ogni intervento è gravato da un rischio individualizzato… Gould L et al. JACC 2013, 62 IL CUORE IN FORTEZZA Oltre il riflesso oculo-stenotico * Quali caratteristiche descrivono meglio le situazioni destinate a creare problemi clinici? Flusso/gradienti Forze meccaniche intravascolari Entità del tessuto miocardico a rischio Caratteristiche strutturali della placca e della relativa infiammazione presente Estensione della coronarosclerosi oltre la lesione principale NECESSITA’ DI INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI E DELLE METODICHE •Cambiamento delle abitudini del laboratorio •Capacità di selezione dei pazienti •Aumento dei tempi procedurali •Aumento dei costi procedurali