N ° 1 5 D icembre 2 0 0 8 Le feste di Natale
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N ° 1 5 D icembre 2 0 0 8 Le feste di Natale
N ° 15 D 08 Anno VIII, numero 2, dicembre 2008, quadrimestrale - Spedizione in A.P. - 70% D.C.I. Trento - Taxe Percue mbre 20 e ic Le feste di Natale costituiscono da sempre una buona occasione per gli auguri. Il momento attuale non è facile, economicamente e socialmente, e molta gente lo sa per esperienza diretta, ma proviamo lo stesso. L’augurio è che i momenti di difficoltà costituiscano l’occasione per opportuni ripensamenti, sul nostro modo di vivere, produrre e consumare ad esempio, troppo distruttivo per le risorse della Terra e troppo ingiusto nei confronti dei tanti che vivono sotto la soglia di povertà. Se è bello festeggiare, è giusto farlo con moderazione. Le vecchie immagini di questo paese, che il nostro notiziario pubblica, richiamano un passato di stenti, ma anche di austerità e di valori essenziali e fondanti. Il richiamo al tema dell’emigrazione costringe a pensare ad un pezzo significativo della nostra storia e a un momento cruciale del nostro presente, fatti di lacrime, ma anche di solidarietà. Lo stesso vale per il servizio sulle chiese di Fiavè, dove emergono spaccati di vita del passato, caratterizzati da contrasti, ma anche da spinte generose. Fanno riflettere i servizi dedicati alla prima e alla seconda guerra mondiale. Il racconto di questi momenti storici, dal punto di vista personale ed emozionale di chi li ha vissuti, porta a pensare ai costi di vite e di sofferenze, avvenuti non solo dalla nostra parte, ma anche da quella dei cosiddetti nemici. Un monito, in ogni caso, contro le sempre risorgenti tentazioni aggressive e violente che gli uomini non paiono essere in grado di sconfiggere. Buone feste. Sommario 1 Redazionale 2 Attività amministrativa 13 Polizia locale: conoscenza e controllo del territorio 15 La visita del vescovo a Favrio 16 La pacifica “invasione” dei nostri emigrati 17 Teatro in piazza 18 Disegnare è come … andare in bicicletta 19 In pellegrinaggio da Dasindo ad Arco 20 Concerto da … “Camerona” 22 Le palafitte di Unteruhldingen 15 anno VIII - n. 2 Dicembre 2008 El Dus Periodico di informazione del Comune di Fiavè (TN) 24 Andreas Hofer trentino Delibera del Consiglio comunale n. 13 del 29.3.01 27 Immagini tra passato e presente Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1091 del 26 luglio 2001 28 Fiavè... Ieri e Oggi Proprietario/Editore: Nicoletta Aloisi 29 90 anni dalla fine della Grande Guerra Direttore responsabile: Franco Brunelli 30 “La mia guerra in Grecia e Montenegro” 31 Le cinque chiese di Fiavé 36 Sport invernali 23 Comitato di redazione: Vanna Bagozzi, Antonio Bozza, Franco Brunelli, Lorena Festi, Denis Filosi, Marco Fronza, Viviana Gosetti, Angelo Zambotti Direzione, redazione, amministrazione: Municipio, p.za S. Sebastiano, 24 38075 Fiavè tel. 0465735029 Progetto grafico: Danilo Dallabrida Fotocomposizione e stampa: Antolini Tipografia - Tione Distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune di Fiavè. In copertina: La torretta di avvistamento nel biotopo coperta dalla recente nevicata Tutti gli altri, interessati a ricevere il notiziario, sono pregati di segnalare il proprio nominativo presso gli uffici comunali. Redazionale non solo per chi è ritornato a Fiavè o per chi, provenendo da fuori, ha scelto per svariati motivi Fiavé come luogo di nuova residenza o meta turistica, ma anche per i nostri giovani intenzionati a formare una famiglia e rimanere nel loro paese natale. Credo che queste esperienze e dati positivi devono essere evidenziati, riconosciuti e sostenuti con forza in primis da tutti gli amministratori pubblici, se vogliamo proseguire con serenità ed umiltà, senza odio e rancori, nel percorso di un miglioramento reale della qualità della vita di ognuno di noi, che non dipende dalla crescita del profitto ma si origina da una crescita culturale, sociale e dal benessere collettivo. Concludo esprimendo le scuse ai cittadini coinvolti dai disagi provocati dai lavori pubblici in corso a Fiavè; purtroppo tali lavori urgenti e improrogabili, che dovevano essere realizzati già da parecchi anni, come gli sdoppiamenti della fognatura, la sistemazione della rete potabile da molti anni in un consistente degrado, si sono concentrati nel semestre scorso. A tutti gli abitanti e ospiti di Fiavè, agli emigrati, ai numerosi lettori di “Lungo il Carera”, appassionati della nostra terra e delle nostre attività, esprimo i più sinceri auguri affinché il Natale porti nel cuore a tutti quella pace e serenità, indispensabili per poter vivere bene con noi stessi e con la comunità. La fascia tricolore del sindaco di Fiavè 3 C are concittadine e cari concittadini, con molto piacere mi appresto a presentarVi questo numero del notiziario comunale, ricco come sempre di informazioni, curiosità e storia locale, grazie al prezioso impegno del comitato di redazione al quale rivolgo un pubblico e sincero ringraziamento. “Lungo il Carera”, organo informativo del Comune, è molto apprezzato non solo dai residenti ma anche da chi è in qualche maniera legato a Fiavè, perché il giornalino oltre a portare a conoscenza le attività svolte dall’amministrazione comunale, coinvolge il lettore nelle innumerevoli vicende, storiche, culturali, sociali, sportive che caratterizzano la vita del nostro paese. Siamo arrivati quasi al termine del mandato politico 2005-2100 e senza peccare di presunzione posso confermare che la stragrande maggioranza degli ambiziosi obiettivi posti nel programma elettorale, insieme agli altri progettati successivamente sempre nell’interesse collettivo dell’intera comunità, si stanno concretizzando sia nell’ambito dei lavori e opere pubbliche, sia nella promozione di attività culturali e di conoscenza del nostro territorio, purtroppo ancora sconosciuto a tanti Trentini che vivono a poca distanza da noi. La grande partecipazione di pubblico, sia locale che non, alle iniziative svolte nell’estate scorsa e fino a pochi giorni fa, a partire dal coinvolgimento per la cura e salvaguardia dell’ambiente, alle iniziative culturali e sociali (scambi con realtà ed autonomie locali esterne, corsi istruttivi e riunioni sul tema della salute, commemorazione del 90° della Grande Guerra, mostra immagini e fotografie locali, spettacoli alla Camerona di Ballino, valorizzazione angoli caratteristici di Fiavé e Favrio) all’evento di valenza provinciale come la festa dell’emigrazione, supportata con grande impegno dalla Pro Loco, alle manifestazioni più recenti come quella delle ASUC preparata dall’associazione provinciale e la corsa campestre organizzata con capacità dallo Sci Club Fiavé, che hanno visto la presenza straordinaria di circa 800 persone in soli due giorni, dimostrano le immense potenzialità del nostro territorio indubbiamente favorite dalla presenza di un prezioso volontariato, dalle vocazioni del territorio, dai prodotti locali, e dalle bellezze naturali del paesaggio, arricchito da una storia millenaria. Fiavè sta crescendo in abitanti e in attività economiche: si sono create in questi ultimi anni nuove attività ed è sotto gli occhi di tutti un apprezzato recupero edilizio delle “ere” e dei “baracconi” da destinare alla formazioni di nuovi alloggi di Nicoletta Aloisi Attività amministrativa S ono sotto gli occhi di tutti i vari cantieri sul territorio, pertanto preferisco illustrare fin da subito i lavori avviati e programmati dall’amministrazione comunale per concludere con le attività culturali e del Consiglio comunale. Opere e lavori pubblici Costruzione magazzino comunale È in fase di ultimazione la realizzazione del magazzino comunale. Quest’opera era fortemente sentita, al fine di fornire idonei spazi di rimessaggio degli automezzi, deposito di attrezzature e luogo di lavoro degli operai comunali. A seguito di procedura concorrenziale, nel giugno di quest’anno sono stati affidati i lavori all’impresa costruzioni Merli di Stenico la quale, ben prima dei termini previsti, intensificando la presenza sul cantiere nei mesi estivi, ha realizzato la struttura e ora sta procedendo ad alcune opere di completamento successivamente individuate dalla direzione lavori in concomitanza con la realizzazione degli impianti. In particolare le principali migliorie disposte con l’approvazione della variante progettuale da parte del servizio tecnico, rese possibili dall’utilizzo dei consistenti ribassi operati da tutte le ditte coinvolte, consistono in: opere murarie esterne di contenimento del deposito della sabbia; ampliamento della buca da lavoro nella zona officina; completamento delle sistemazioni esterne con pavimentazione; sistema di recupero delle acque piovane per utilizzo irriguo a fini di risparmio idrico; intervento di controparete in cotto e strato isolante del perimetro dell’officina per il risparmio energetico e conseguente certificazione; accorgimenti pre- Fiavè, ingresso del nuovo magazzino comunale a cura di Nicoletta Aloisi visti dalla normativa intervenuta in seguito all’adeguamento dei calcoli statici; posa in opera di caldaia a condensazione con combustibile a gasolio al fine di un risparmio energetico e per ridurre le emissioni in atmosfera; realizzazione di impianto ad area compressa per ottimizzare l’uso delle attrezzature; aumento e razionalizzazione dei punti luce con posa di blindosbarre in alluminio; sistema di rilevazione di presenza persone ad infrarosso. Tale opera, del costo complessivo totale di € 540.000,00, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento con la somma di € 486.000,00 deve essere motivo d’orgoglio e soddisfazione per tutti sia per la celerità dell’esecuzione, sia per i materiali usati rivolti al risparmio energetico, che per l’accresciuta funzionalità, efficienza e cura che consentirà nella gestione del cantiere comunale. Sdoppiamento fognatura ovest di Fiavè e fognatura di Stumiaga È stato completamente terminato il ramale principale di adduzione da Stumiaga lungo la campagna fin quasi al termine del paese di Fiavé. Inoltre a Fiavè sono stati realizzati diversi ramali laterali e si sta completando un anello della rete idrica dal Cason a Via 3 novembre nell’ottica del graduale rifacimento della rete idropotabile del Comune. In definitiva i lavori stanno proseguendo regolarmente. Sdoppiamento fognatura comunale Fiavè est e abitato di Curè Durante l’avvio dei lavori inerenti lo sdoppiamento della fognatura est di Fiavè, si è verificata la necessità di apportare alcuni interventi di miglioramento all’opera progettata per consentire l’esecuzione dei lavori e un servizio di smaltimento fognatura più efficiente. Nel contempo, a seguita di una segnalazione scritta di un cittadino, si rende necessario procedere alla bonifica di una zona interessata agli scavi della fognatura nei pressi del “Miramonti” per la presunta presenza di ordini bellici risalenti alla prima guerra mondiale. Pertanto, rimanendo sempre nello stesso costo iniziale dell’ opera programmata, il professionista ha provveduto ad adeguare la progettazione alle esigenze riscontrate all’indomani dell’avvio dei lavori. La perizia di variante è stata approvata dal servizio tecnico in data 14 ottobre 2008. Attualmente l’impresa sta proseguendo regolarmente con i lavori nella zona di via San Zeno lato nord- est. 4 Ampliamento cimitero di Fiavè I lavori al cimitero sono conclusi e il servizio tecnico con determinazione n. 31 dd. 10.06.2008 ha approvato la contabilità finale per i lavori di ampliamento e adeguamento dell’area cimiteriale di Fiavè, redatta dal direttore dei lavori, arch. Aldo Marzoli, per una somma di € 160.322,62 al netto del ribasso contrattuale. Non si è ancora conclusa la trattativa con i proprietari confinanti per l’acquisto da parte del Comune di una fascia di terreno di m. 5 per tutta la lunghezza del cimitero, per consentire il completamento delle manutenzioni straordinarie e rendere più funzionale all’uso pubblico l’area pertinente al cimitero. Sistemazione rete idrica, telecontrollo In perfetta coerenza con gli obiettivi posti nella dichiarazione ambientale EMAS l’amministrazione comunale sta proseguendo nel percorso di realizzazione degli interventi finalizzati. In quest’ottica la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo dell’ing. Paolo Rosati di Trento per la realizzazione di un primo intervento, cercando di privilegiare il risanamento delle situazioni più urgenti restando nel budget di spesa disponibile di 300.000,00 euro e rimandando gli altri interventi a successive fasi di progettazione e realizzazione. In tempi brevissimi rispetto agli standards amministrativi di affido della progettazione e dell’esecuzione dei lavori si è proceduto all’iter amministrativo arrivando all’aggiudicazione del rifacimento della rete nella zona di via 3 novembre alla ditta Consorzio Lavoro Energia di Trento, già esecutrice dei lavori della fognatura Fiavé ovest per l’importo di € 119.479,27 oltre ad oneri fiscali e nella zona di via Stumiaga e via S. Zeno alla ditta Salvadori Felice e C. s.r.l. di Bagolino (BS) per l’importo di € 102.050,26 oltre ad oneri fiscali. Per tale opera è stata inoltrata la richiesta di contributo sul fondo di riserva 2008 del Fondo per gli investimenti di cui all’art. 11 della L.P. 36/93 secondo i criteri della delibera della Giunta provinciale n. 404 dd. 22.02.2008. Confidiamo in un riscontro positivo. Nel frattempo l’opera è stata finanziata con mutuo BIM a tasso zero. Tali lavori, già consegnati alle imprese dal direttore lavori, saranno iniziati compatibilmente con l’andamento stagionale. Messa in sicurezza e arredo urbano della piazza S. Sebastiano Lo studio Tre Engineering srl di Ponte Arche, appositamente incaricato il 25 giugno 2008 dall’amministrazione comunale, ha presentato agli uffici di competenza il progetto definitivo dell’arredo urbano della piazza per ottenere le autorizzazioni che consentiranno poi la progettazione esecutiva dell’opera. Manutenzioni straordinarie al patrimonio Area ex patatera I lavori di demolizione sono ultimati. Rimangono da eseguire i sottoservizi e la parziale asfaltatura. L’ultimazione è stata rinviata per il passaggio della fognatura di Fiavè zona ovest. Compatibilmente con l’andamento stagionale i lavori verranno ultimati e comprenderanno anche la realizzazione di una efficiente isola ecologica. Sistemazione piazza di Ballino Nell’ambito della programmazione delle opere di manutenzione straordinaria previste nel bilancio 2008, si è proceduto ad assegnare alla ditta Quercia Graniti di Rovereto i lavori di rifacimento della pavimentazione della piazza di Ballino di proprietà comunale, comprensivi della posa di cubetti in porfido. La spesa presunta e impegnata per tali lavori ammonta ad euro 30.000,00 e saranno iniziati compatibilmente con l’andamento stagionale. Sistemazione isole ecologiche A seguito delle variazioni di bilancio approvate in via d’urgenza, la somma stanziata per la realizzazione delle isole ecologiche è pari ad € 125.000,00. Finora sono stati impegnati € 107.825,08 che comprendono i lavori edili, I lavori per la nuova isola ecologica di Ballino 5 La piazza di Ballino Il ponte realizzato dall’ASUC con il volontariato di Ballino in Loc. Tos Ros l’acquisto e la posa dei contenitori interrati necessari per la raccolta dei rifiuti a Stumiaga e a Ballino, come previsti nei progetti approvati dall’amministrazione comunale tenuto conto delle indicazioni fornite dall’ufficio tecnico del Comprensorio delle Giudicarie. I lavori edili sono stati affidati all’impresa Green Scavi di Vezzano e la fornitura di n. 10 bidoni interrati alla ditta Molok Italia srl di Torino, al prezzo complessivo di € 32.373,00, costo compreso nel totale del progetto di realizzazione delle isole ecologiche. La rimanenza, pari ad euro 20.000,00, e le eventuali economie di spese dovranno servire per la realizzazione dell’ isola ecologica in via Bleggio, area ex patatera. I lavori sono già iniziati e si concluderanno compatibilmente con l’andamento stagionale. Adeguamento illuminazione pubblica con studio di risparmio energetico Come già riferito sul giornalino del giugno 2008, si sta verificando con il professionista incaricato l’ elaborazione di un progetto innovativo di illuminazione pubblica di tutto il nostro territorio comunale adeguandolo alle normative vigenti e anche al nostro impianto di illuminazione di recente costruzione. Tale progetto sarà definito entro l’anno in corso. Nel frattempo a scopo sperimentale e al fine di valutare il consumo energetico e l’effettiva efficienza sono state acquistate dalla ditta Eco Manager di Castiglione delle Stiviere n. 2 lampade stradali di tecnologia innovativa LED del costo di € 840,00. Tali corpi illuminanti sono stati installati su due pali dell’impianto di illuminazione pubblica a servizio della via A. Degasperi lungo il marciapiede della strada che costeggia il parco della palestra comunale. L’amministrazione comunale, alla luce delle impellenti necessità finanziarie per il prossimo anno, per far fronte a manutenzioni straordinarie urgenti del municipio, della scuola elementare, rivolte anche a ottenere notevoli risparmi sul consumo energetico, ha già presentato domanda di contributo alla Provincia Autonoma di Trento sulle leggi specifiche. Le domande di contributo presentate sono le seguenti: • rifacimento facciate municipio (serramenti e tinteggiatura), spesa presunta € 195.000 • coibentazione pareti municipio (cappotto), spese presunta € 153.550,00 • coibentazione pareti scuola elementare (cappotto), spese presunta € 127.300,00 • impianto fotovoltaico palestra comunale, € 124.355,00 • impianto fotovoltaico scuola elementare, € 124.355,00 • impianto fotovoltaico municipio, € 91.080,00 • impianto geotermico c/o palestra comunale, € 169.224,00 Consulenze, incarichi, servizi affidi esterni assegnati dalla giunta comunale: • incarico all’ing. Alfredo Massimo Dalbon di Tione della predisposizione della I° perizia di variante progettuale, comprensiva di direzione lavori e sicurezza, per i “Lavori di raddoppio e potenziamento della rete fognaria a servizio dell’abitato di Fiavè area est e dell’abitato di Curè per un costo di € 25.083,16, di cui € 4.179,00 per l’IVA (Iva a credito del Comune). Tale nuova spesa rimane comunque nell’ importo iniziale dell’opera, in quanto i nuovi lavori e prestazioni previste nella perizia sono finanziati con il ribasso ottenuto nell’affidamento dei lavori; • incarico all’ing. Claudio Salizzoni di Ponte Arche della progettazione definitiva, esecutiva, nonché del coordinamento sicurezza dei “Lavori di messa in sicurezza e arredo urbano della piazza di Fiavè“ ammontanti ad € 800.000,00. Il costo dell’incarico professionale ammonta ad € 85.447,11 IVA ed oneri compresi; • incarico al geom. Enzo Caresani di Fiavè della stesura della perizia di variante n.1 e integrazione della direzione lavori, sicurezza, tipi di frazionamento, assistenza, certificazione energetica, per la costruzione del magazzino comunale. Il costo è di € 24.960,00, IVA ed oneri compresi; • incarico all’ing. Paolo Rosati di Ponte Arche della direzione lavori dei lavori di ristrutturazione della rete potabile di Fiavè. Il costo totale è di € 17.625,00, di cui 2.880 euro di IVA (Iva a credito del Comune); 6 assegnati dal Servizio Tecnico: • Documento valutazione rischi del Comune di Fiavè con l’analisi della struttura comunale e del plesso scolastico ( legge 626/94). Come disposto dalla normativa vigente si è ritenuto di procedere all’aggiornamento del documento citato affidando tale servizio alla Società Nemesis di Montebelluna, ditta di riconosciuta e provata capacità. Spesa complessiva € 840,00. • Incarico redazione collaudo statico. Nell’ambito dei lavori di costruzione del nuovo magazzino comunale e nel rispetto della normativa vigente si è reso necessario conferire ad un ingegnere l’esecuzione del collaudo statico del nuovo magazzino, comprensivo delle re- lative rampe di raccordo. L’incarico è stato assegnato all’ing. Luciano Fusini di Riva del Garda per una spesa complessiva di € 1.7232,43. Acquisto beni ed attrezzature diverse per il cantiere comunale si è provveduto ad acquistare: • dalla ditta Centro Agrario La Campagnola di Campo Lomaso un decespugliatore per falciatrice BCS per € 924;00; dalla ditta Hymach un rotore e coltello per braccio del decespugliatore del trattore per € 1.093,78, un demolitore Hilti per € 1.784,71; da Fedrizzi s.r.l. una nuova scaffalatura per posizionare in ordine l’attrezzatura dell’officina del cantiere comunale all’interno del nuovo magazzino, per € 817,00. Inoltre sono state acquistate n.12 fioriere per l’arredo delle vie e piazze al costo di € 1.209,60; per la Scuola Elementare di Fiavè: • valutato lo stato di degrado dei serramenti della scuola, si è ritenuto di sostituirli al fine anche di ottenere un risparmio sulle spese di riscaldamento dell’edificio. Pertanto previo sondaggio informale, alla ditta Gruppo Finestre di Chizzola di Ala è stata affidata la fornitura e la posa di n. 12 finestre a 2 ante apribili e n.2 finestre apribili ad anta ribalta destra per una spesa complessiva di € 19.360,00. • sono state sostituite anche le tende ormai obsolete, con tende veneziane guidate in alluminio. La ditta Tendaggi Festi snc di Fiavè, opportunamente incaricata previo sondaggio informale, ha posato e fornito n. 38 veneziane guidate in alluminio per i fori finestra per una spesa complessiva di € 1.848,00. • per la cucina della scuola elementare è stato sostituito il bollitore anch’esso ormai inutilizzabile; la fornitura è stata eseguita dalla ditta Zambotti Giuliano per una spesa complessiva di € 2.060,40; Fiavè innevato visto dall’alto 7 assegnati dal Servizio Segreteria: • nell’ambito del progetto di certificazione Emas II l’amministrazione comunale ha l’obbligo di mantenere tale registrazione ambientale raggiunta fino al 2010. Al fine di affiancare gli uffici per l’assolvimento dei particolari e specifici adempimenti per mantenere la certificazione, si è ritenuto di affidare il servizio di consulenza esterna per gli anni 2008 - 2009 - 2010 alla Società Agenda 21 Consulting di Torcegno, la stessa che aveva seguito tutto il processo di certificazione. Il costo massimo di tale consulenza ammonta ad € 2.700,00 annui; • piastra del ghiaccio, affidamento servizio per due stagioni invernali (scadenza 28.2.2010). Previo confronto concorrenziale, al quale sono state invitate 5 ditte, l’unica offerta pervenuta è stata quella della ditta Rino Wegher la quale ha proposto un affitto di € 3.232,00 per ogni stagione invernale. È opportuno evidenziare che al primo confronto concorrenziale avvenuto nel settembre 2008, dove erano state poste le stesse condizioni del contratto scaduto, non era pervenuta alcuna offerta e pertanto l’amministrazione comunale al fine di continuare a garantire il servizio ha ritenuto necessario modificare gli importi annui posti a base di gara; • verificata la necessità, per la complessità tecnica e la notevole durata dei lavori di sdoppiamento della fognatura a servizio dell’abitato di Fiavè area est e frazione di Curè, di procedere alla nomina di un assistente al responsabile di procedimento, al quale affidare l’incarico di verifica degli atti contabili e dei documenti tecnici amministrativi dell’appalto con funzioni delegate dal responsabile del procedimento, si è contattato il dr. Andrea Serafini, di riconosciute capacità professionali, che ha dato la propria disponibilità a fornire una collaborazione coordinata e continuativa dall’1.1.2009 al 31.12.2009. Allo stesso è stato riconosciuto un compenso annuo di € 23.520,00 al lordo delle ritenute di legge; per gli uffici comunali: • installazione del nuovo sistema di rilevazione presenze al costo di € 2.820,00, del nuovo sistema di salvataggio dati al costo di € 4.500,00, e nuovo fax al costo di euro 284,00. Acquisto bandiere Esiste l’obbligo per tutti gli enti pubblici di avere in dotazione le bandiere della Provincia Autonoma di Trento, dell’Italia e dell’ Europea, da esporre esternamente nei casi previsti dalle normative, nonché da esporre all’interno degli uffici pubblici. Orbene nel nostro Comune l’unico edificio dotato delle tre bandiere era la scuola elementare. Quindi in occasione della Festa dell’emigrazione provinciale, dove si richiedeva necessariamente l’esposizione anche della bandiera della Provincia Autonoma di Trento, la giunta comunale nella seduta del 10.6.2008 ha provveduto ad acquistare sia le bandiere mancanti da sempre nel Comune di Fiavè, che quella dell’ EMAS, che con pieno titolo ed orgoglio, in quanto certificati EMAS, possiamo esporre insieme alle altre in municipio, e ad ogni iniziativa sul nostro territorio. Il costo totale è stato di € 860 + IVA, pari ad € 1.032,00 così suddiviso: € 348 per n. 4 bandiere in poliestere per interni, n. 2 bandiere (Provincia ed EMAS) in poliestere per esterni; € 473,00 per la base cromata per interni con 4 canotti, 4 aste in ottone, puntali e supporti; € 39,00 per 1 asta in alluminio per esterno. Attività sociali, culturali , ricreative, turistiche, educative Al fine di favorire e sostenere le attività integrative del Centro Scolastico di Fiavè ancora ad inizio anno scolastico 2008/2009 la giunta comunale ha deliberato di concedere la somma di € 800,00 per consentire la programmazione e l’organizzazione dell’attività al di fuori di quelle specificatamente scolastiche. Stumiaga, la chiesa con il tetto risistemato A seguito dell’interessamento diretto dell’amministrazione comunale, consapevole dell’importanza di offrire agli stranieri l’opportunità di acquisire le competenze linguistiche utili nei rapporti di lavoro, negli uffici, nei negozi, anche quest’anno l’Istituto Comprensivo delle Giudicarie Esteriori, con il supporto di Cinformi, del Centro interculturale Millevoci e con il contributo del Ministero del lavoro delle salute e delle politiche sociali in accordo con la Provincia, ha organizzato n. 2 corsi per stranieri a Fiavè, grazie alla buona partecipazione degli stranieri (25). Il corso è iniziato in ottobre e termina in marzo, si svolge il martedì e il venerdì dalle 20.30 alle 22.30 presso la Scuola Elementare di Fiavè. Le insegnati sono Adele Cosina e Licia Bugoloni. Per incoraggiare l’avvicinamento alla tecnica del disegno dei ragazzi in età scolare, l’amministrazione comunale in collaborazione con Monica Valentini ha organizzato un corso di disegno per bambini durante i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008. Al corso si sono iscritti 7 ragazzi, versando una quota di € 20,00 ciascuno, che serve a contribuire alle spese sostenute pari a complessivi € 461,00. La Giunta Comunale nella consapevolezza che la valorizzazione dei prodotti locali rientra nella promozione del territorio e dello sviluppo sostenibile, ha aderito formalmente all’associazione Strada del Vino e dei Sapori “dal Lago di Garda alle Dolomiti di Brenta” per incentivare azioni di marketing finalizzate a pubblicizzare i prodotti tipici del territorio fiavetano. Spesa annuale per la quota associativa € 100,00. L’associazione Trentini nel Mondo opera da anni a favore di trentini emigrati nelle varie aree del mondo con iniziative di solidarietà e di aiuto, mantenendo vive cultura, storia e valori. Tra le benemerite iniziative figura anche quella denominata “Comuni in primo piano” con la quale, sul mensile dell’associazione molto diffuso e letto, viene offerta ai Comuni la possibilità di presentarsi ai lettori attraverso servizi ed articoli che occupano le pagine centrali della rivista. Oltre agli iscritti attuali all’A.I.R.E. (anagrafe italiani residente all’estero) di Fiavé pari a 59, nel Mondo ci sono parecchi emigrati che hanno avuto le proprie origini del nostro Comune e che si sono allontanati da Fiavè tanti anni fa. C’è chi è andato via dal suo paese natale, ma è rimasto in Italia, chi se n’è andato per esempio in Svizzera o nel resto dell’Europa e chi se ne è andato ancora più lontano in Australia o nelle Ame- 8 Concorso “ No limits for your idea” del Coordinamento salute e sicurezza L’amministrazione comunale intendendo contribuire all’iniziativa posta in essere dal Coordinamento salute e sicurezza - comitato alcol guida per la promozione della salute e sicurezza negli eventi pubblici ha contribuito con la somma di € 237,00 (0,22 € per abitante) a favore dell’A. C.A.T. con sede in S.Croce di Bleggio Inferiore per finanziare una parte di spesa inerente l’adesione al concorso. S. Biagio e la Comunità di Favrio di Graziano Riccadonna e Ivana Franceschi, edito dalla Litografia Editrice Saturnia snc di Trento. Nell’ambito della manifestazione culturale “Palazzi Aperti 2008” è stato presentato il nuovo libro “S. Biagio e la Comunità di Favrio” di Graziano Riccadonna e Ivana Franceschi. L’amministrazione comunale, con il contributo dell’ASUC di Favrio pari ad € 1.100,00, ha acquistato n.1.000 copie del volume citato per una spesa totale di € 4.680,00, da distribuire gratuitamente ai cittadini di Fiavè e appassionati. Pertanto chi fosse interessato ad averne copia può richiederla presso l’U.R.P. (ufficio relazioni con il pubblico) del Comune di Fiavè. Ballino si rispecchia nel suo laghetto Attività del Consiglio Comunale dall’ 1.6.2008 Al 15.11.2008 Sedute: 28.7.2008 in seconda convocazione; 8.9.2008 in prima convocazione (andata deserta per abbandono dell’aula da parte di due consiglieri comunali); 10.9.2008 in seconda convocazione. Le attività più rilevanti in questi sei mesi Progetto di riqualificazione delle Terme di Comano In accordo con i rappresentanti dei 7 Comuni delle Giudicarie Esteriori comproprietari, tutti rappresentati all’interno dell’assemblea dell’ Azienda Consorziale Terme di Comano, e a completamento del piano di sviluppo pluriennale a suo tempo impostato, l’Azienda termale ha intrapreso a partire dall’anno 2005 un percorso di approfondimento in merito alla necessità di aggiornare, potenziare, differenziare e migliorare complessivamente le strutture disponibili con i relativi servizi offerti all’utente, allo scopo di poter non solo conservare ma anche di incrementare nel futuro la propria presenza nel mercato turistico–termale, e conseguentemente favorire la crescita economica locale. Sulla base delle indicazioni e relazioni tecniche fornite da appositi gruppi di lavoro individuati tra figure esperte nei diversi settori professionali attinenti l’attività aziendale (urbanistica, turistico-alberghiero, marketing, promozione, benessere finanziario) è stato gradualmente definito un progetto di riqualificazione delle Terme di Comano nel quale si includono i seguenti interventi: a) manutenzione straordinaria/riqualificazione dello stabilimento termale; b) realizzazione del nuovo centro benessere, includendo anche l’intervento per lo studio e la riqualificazione dell’atrio dello stabilimento termale, allo scopo di rea9 riche, chi è tornato e chi è rimasto nel paese di emigrazione. Questi nostri trentini nel mondo intero si sono fatti apprezzare e si sono distinti non solo per la capacità di lavorare ma anche per la capacità di convivere serenamente e con umiltà nelle comunità dei paesi ospitanti, ottenendo in certi casi la fiducia necessaria per ricoprire importanti incarichi politici. Per tutti lo stacco dal proprio paese d’origine è stato causa di grandi momenti di sofferenza. Certamente l’amministrazione comunale ha il dovere di porre attenzione anche agli emigrati trentini che pur non vivendo più con noi portano ancora nel cuore il loro paese, e il loro e nostro Trentino. Per questo l’amministrazione comunale sensibile verso chi non è più nella nostra comunità, oltre a provvedere ad inviare il bollettino comunale, intende collaborare con l’associazione Trentini nel Mondo affinché i nostri emigrati all’estero si sentano più vicini a noi e noi più vicini a loro. Ritenendo quindi lodevole l’iniziativa “Comuni in primo piano” insieme alle numerose attività portate avanti, la giunta comunale, tenuto conto delle limitate risorse disponibili, ha concesso un contributo pari ad € 200,00. Frana sulla strada forestale della Rocchetta (Ballino) lizzare il necessario collegamento tra le due strutture; c) sistemazione esterne, riguardanti la riqualificazione dello spazio che si andrà a liberare a seguito della demolizione di Villa Vianini che prevede nuovi percorsi, aree verdi, parcheggi, collegamenti ad ovest con lo stabilimento e la chiesetta, ad est con l’area dell’antica fonte e del vecchio albergo Terme; d) sistemazione dell’antica fonte e del vecchio albergo Terme; e) intervento per il recupero del complesso Sibilla Cumana. La spesa relativa a tali investimenti ammonta a complessivi € 37.150.000,00 in un lasso temporale che va dal 2008 al 2016, suddiviso in due fasi realizzative: • una prima fase che va dal 2008 al 2013 programmata per complessivi €24.000.000,00 e comprende gli interventi di cui ai precedenti punti a) e b). Rientra inoltre in questa prima fase l’acquisto del complesso Sibilla Cumana per € 2.300.000; • una seconda fase a partire dal 2013 al 2016 programmata per complessivi € 13.150.000,00 comprende gli interventi di cui ai punti c), d), e). Il piano economico finanziario 2008-20016 redatto dalla società specializzata nel settore Studium Professionisti Associati dott.sssa Marilena Segnana di Trento ha evidenziato e attestato la piena sostenibilità delle iniziative di sviluppo illustrate. A questo piano di investimenti ha aderito anche la Provincia Autonoma di Trento, che si è già impegnata a compartecipare alla spesa con una somma di € 35.027.140,00 sul fondo di dotazione dei Comuni. La parte non coperta da contributo, pari ad € 1.371.428,00 per la fase 1 ed € 751.428,57 per la fase 2, è posta necessariamente a diretto carico dei singoli Comuni mediante utilizzo di mezzi propri. Al Comune di Fiavè spetta una quota pari ad € 171.428,57 per la fase 1 e ed 93.928,57 per la fase 2, che per mancanza di risorse disponibili, il Comune di Fiavè finanzierà mediante l’assunzione di mutui. Il consiglio comunale, nella seduta del 10.9.2008 con 7 voti favorevoli e un voto contrario, ha approvato l’accordo di programma avente ad oggetto il Piano programmatico degli investimenti per la riqualificazione delle Terme di Comano. L’approvazione di tale investimento, sostenuto dal piano economico della dott.ssa Segnana, è motivato dalla consapevolezza che un investimento di così alto spessore, non può che portare benefici diretti ed indiretti alla popolazione delle Giudicarie Esteriori e ai loro Comuni, i quali si sono impegnati finanziariamente per rendere possibile tali rilevanti investimenti. Difatti, oltre ad una crescita economico–sociale, in termini occupazionali ed economici, l’accordo di programma sottoscritto e le conferme avute dalla viva voce del presidente Valter Berghi, presente in Consiglio comunale per l’illustrazione degli interventi, offrono la garanzia ai 7 Comuni di recuperare la spesa sostenuta. Comunque per il futuro si auspica una maggiore attenzione da parte di tutti e 7 Comuni, della PAT, dell’azienda consorziale termale, del consiglio di amministrazione delle terme e dell’Azienda per il turismo di Ponte Arche, rivolta ad una sempre migliore promozione e crescita economica dell’intero territorio delle Giudicarie Esteriori. Sull’argomento il Gruppo consiliare misto, tramite il suo capogruppo Beniamino Bugoloni, ha presentato ricorso contro il Comune di Fiavè per l’annullamento della de- Vecchia pompa per lo spegnimento incendi recentemente restaurata (sala esposizione palestra) 10 liberazione consiliare citata precedentemente. La giunta comunale nella seduta del 27.10.2008, tenuto conto anche delle ulteriori motivazioni e garanzie a tutela del Comune espresse dal presidente del consiglio di amministrazione Valter Berghi, in una nota specifica ha rigettato il ricorso. Chi fosse interessato ad avere copia delle deliberazioni e del ricorso del Gruppo misto può rivolgersi presso gli uffici comunali. Rendiconto della Gestione dell’esercizio 2007 Il 28 luglio 2008 il consiglio comunale, previa verifica contabile e parere favorevole da parte del revisore dei conti, dott.ssa Manuela La Via di Riva del Garda, ha approvato il rendiconto della gestione relativa all’esercizio finanziario 2007 nelle risultanze complessive (vedi tabella a piè pagina). Il più significativo cambiamento che ha influito non poco nella gestione finanziaria del 2007, rispetto al 2006, è riferito alla nuova competenza in capo al Comprensorio della riscossione del ruolo T.I.A. Conseguentemente sono state tolte dal bilancio comunale le relative voci in entrata e in uscita mantenendo esclusivamente in entrata il rimborso da parte del Comprensorio delle Giudicarie al Comune di Fiavè delle spese sostenute direttamente per la pulizia delle strade, il CRM, i servizi interni. Peraltro, nonostante la mancanza dell’entrata riferita al ruolo rifiuti nel 2007, il bilancio ha mantenuto un buon livello di entrate correnti pari ad € 1.112.000,00 (solo 23.000 euro in meno rispetto al 2006 - totale € 1.135.000). Le cause di tale buon andamento sono ascrivibili soprattutto ai maggiori incassi ICI per la somma di € 20.000,00, dovuti anche alla nuova determinazione approvata dal Consiglio comunale a fine 2006, dei valori venali per le aree fabbricabili ai fini dell’accertamento ICI (i precedenti valori delle aree risalivano al 1993, con conferma da parte della giunta comunale nel 2002!); maggiori incassi negli Fiavè, architetture tipiche interessi attivi. Stessi miglioramenti rispetto all’anno 2006 anche nella spesa corrente, in quanto le spese necessarie al funzionamento dell’ente nel 2007, pari ad € 874.000,00, hanno subito una notevole riduzione rispetto al 2006 quando ammontavano ad € 906.000,00. Se in parte tale riduzione è dovuta alla cancellazione della spesa inerente il servizio di smaltimento rifiuti, l’altra parte è dovuta all’ulteriore riduzione di spese gestionali, nonostante gli aumenti dei costi dei servizi, prestazioni e forniture in genere. Tali economie di spese sono quindi il frutto di una costante attenzione posta dal governo politico in sintonia con la struttura burocratica e il settore finanziario dell’ente. La dimostrazione di questa considerazione è anche confermata dagli obiettivi raggiunti nel patto di stabilità. Difatti la migliore gestione oculata delle risorse, sostenuta anche dai traguardi posti nella dichiarazione ambientale EMAS, ha consentito di rispettare con grande margine il patto di stabilità durante la gestione finanziaria 2007. I dati contabili disponibili dimostrano che l’attenta valutazione delle spese, e l’oculata gestione delle risorse da parte dell’amministrazione comunale, supportata da residui competenza Fondo di cassa all’1.1.2007 Pagamenti 721.406,19 1.302.986,33 1.017.571,20 2.320.557,53 946.926,56 1.233.688,63 2.180.615,19 Fondo di cassa al 31.12.2007 861.348,53 Residui attivi 1.854.749,38 1.200.343,35 3.055.092,73 Residui passivi 2.255.205,65 1.129.192,77 3.384.398,42 Avanzo di amministrazione al 31.12.2007 532.042,84 11 Riscossioni totale una struttura capace che impronta la propria attività nel rispetto dei principi contabili e della gestione del buon padre di famiglia hanno contributo a raggiungere risultati ambiziosi certificati e documentati. Cogorna: casina e stallone sotto la neve Interrogazioni, interpellanze, comunicate al Consiglio Comunale, presentate dal Gruppo misto consiliare composto da Beniamino Bugoloni e Claudia Calza data di consegna 15.7.08 n.p. Oggetto 3861 Regolarizzazione tavolare paese di Favrio Risposta Data di comunicazione e/o trattazione del sindaco. del Consiglio Comunale. data e n.p. 29.8.2008 Punto 3 dell’ o.d.g. del consiglio comunale n.p. 4708 dd. 10.9.2008. Risposta letta. Mozioni presentate dal Gruppo misto consiliare Data di consegna n.p. Oggetto 7.7.2008 3653 Servizio nettezza urbana 15.7.2008 3858 Lavori di arredo urbano Piazza S.Sebastiano 15.7.2008 3859 Bandiere 15.7.2008 3860 Perizia di variante fognatura est 28.7.2008 4118 Area R.S.U. presso cimitero di Stumiaga Competenza del Consiglio p.3 o.d.g del Consiglio dd. 28.7.2008. Il Consiglio non ha approvato la mozione. p. 4 o.d.g. del Consiglio dd.10.9.2008. Il Consiglio non ha approvato la mozione. p. 5 o.d.g. del Consiglio dd. 10.9.2008. Il Consiglio non ha approvato la mozione. p. 6. o.d.g. del Consiglio dd. 10.9.2008. Il Consiglio non ha approvato la mozione. p. 7 od.g. del Consiglio dd. 10.9.2008. Il Consiglio non ha approvato la mozione. Mozione presentata dall’assessore comunale Fabrizio Cherotti del Gruppo di maggioranza “Rinnoviamo con Voi” Richiesta di modifica dell’art. 158 del D.P.R. 495/1992 finalizzata a consentire l’utilizzo dei “semafori intelligenti” e di altri strumenti elettronici per controllare e limitare la velocità dei veicoli nei centri abitati. Approvata dal Consiglio comunale in data 28.7.2008 con 7 consiglieri favorevoli e 2 astenuti Ricorsi presentati alla Giunta Comunale dai consiglieri del Gruppo misto avverso deliberazioni assunte dal Consiglio comunale Data cons. n.p. 9.6.2008 3150 Oggetto Rigetto Ricorso avverso deliberazione consiliare n. 14 del 26.5.2008 “Riconoscimento debito fuori bilancio Ricorso rigettato dalla Giunta comunale avv. Beatrice Tomasoni avverso fattura dd.10.4.2008 del 25.6.2008 deliberazione n.42/2008 n.p.1911 Chi fosse interessato ad avere copia delle sopraindicate interrogazioni, interpellanze, mozioni, ricorsi e delle risposte del sindaco può produrre domanda sui moduli già predisposti dall’ufficio relazioni pubbliche (U.R.P..) indicando l’oggetto e il numero di protocollo della documentazione richiesta. 12 Presentata la dichiarazione EMAS 13 Come largamente riferito sul precedente “Lungo il Carera” distribuito nel giugno scorso, il Comune di Fiavè ha raggiunto il suo apice con la registrazione ambientale volontaria ottenuta il 5.12.2007 (reg.n.I 000788) e, come previsto dal regolamento EMAS, il 5 luglio 2008 nell’ambito della manifestazione appositamente organizzata ha presentato la propria dichiarazione ambientale EMAS ufficialmente al pubblico, agli assessori provinciali presenti Ottorino Bressanini, Franco Panizza e Iva Berasi, e al presidente del Consorzio, Renzo Anderle. L’iniziativa, arricchita dagli interventi inerenti le certificazioni ambientali e gli acquisti verdi curati dagli esperti Enrico Menapace, Lorenza Ropelato e Sabrina Baldo, è stata apprezzata dal pubblico attento e molto interessato alle tematiche ambientali. Il sindaco ha aperto l’incontro esprimendo in primis la propria gratitudine a chi ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo che vede Fiavè, 4° comune trentino certificato EMAS e 51° a livello nazionale. Nella sua relazione ha fatto riferimento ai vari passaggi, iniziati ancora nel 2005, talvolta sofferti, che si sono succeduti durante il percorso di certificazione durato circa 2 anni. In particolare, in riferimento ai vantaggi delle certificazione EMAS per il Comune di Fiavè pubblichiamo alcuni tratti della relazione: ” La riorganizzazione interna della struttura, ottenuta mediante una migliore relazione tra gli uffici, una distribuzione equa delle responsabilità, l’applicazione delle norme e della trasparenza, una ordinata archiviazione dei dati e dei documenti in modo che gli stessi siano accessibili a tutti, sono stati sicuramente il migliore risultato raggiunto perché ciò ha comportato una crescita nell’efficienza dei servizi nonché una riduzione dei costi a seguito di una costante razionalizzazione delle risorse e un’attenzione continua dei dipendenti… lo strumento della certificazione EMAS ha dato una forte spinta nell’adottare provvedimenti e interventi che ristagnavano da anni, come ad esempio l’approvazione del piano di zonizzazione (classificazione acustica del territorio) obbligatorio fin dal 1995, l’adeguamento dei regolamenti di polizia mortuaria e cimiteriale, la manutenzione ordinaria e programmata dei camini, l’acquedotto comunale, lo smaltimento dei rifiuti, lo spargimento dei liquami e l’uso dei prodotti fitosanitari in funzione della tutela della salute pubblica e dell’igiene ambientale, la messa a norma dei fabbricati comunali, la sistemazione e la riqualificazione del centro recupero materiali e delle isole ecologiche, il monitoraggio della qualità dell’acqua, la predisposizione di un sistema di telecontrollo sulle risorse idriche per individuare interventi mirati a risolvere il problema della carenza d’acqua che si protrae da anni, la realizzazione dello sdoppiamento della fognatura per migliorare il sistema degli scarichi fognari civili, l’adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale, il miglioramento della viabilità esterna riducendo i passaggi dei mezzi agricoli all’interno del paese, l’abbellimento in generale degli abitati…”. Il sindaco ha concluso rivolgendo un sincero augurio a quei 140 Comuni trentini che hanno intrapreso il percorso per l’ottenimento della certificazione EMAS: “La realtà ormai innegabile del cambiamento climatico e della necessita di ridurre le emissioni di Co2 richiede l’impegno e la responsabilità di tutti gli amministratori provinciali, locali e ASUC, affinché si crei una coscienza collettiva ambientale, e sicuramente la certificazione EMAS è lo strumento d’eccellenza per arrivarci. Ce la faremo se tutti pensiamo ad un futuro Trentino più innovativo, competitivo e magari anche autosufficiente dal punto di vista energetico con la produzione in loco di energie rinnovabili comprese quelle derivanti dalla biomassa, risorsa sicuramente presente in abbondanza in tutto il territorio provinciale”. Un logo per le ASUC L’8 novembre 2008, al pomeriggio, l’associazione provinciale delle ASUC trentine ha organizzato a Fiavè presso la sale esposizione la premiazione degli alunni (110 elaborati pervenuti) e delle 9 Scuole partecipanti al concorso “Un logo per l’associazione provinciale delle ASUC Trentine”. La vincitrice è stata Veronica Pellegrin dell’Istituto d’Arte G. Soraperra di Pozza di Fassa alla quale è stato riconosciuto un meritato premio di € 700,00. La manifestazione, molta partecipata dagli studenti e dagli amministratori ASUC provenienti da tutto il Trentino, ha costituito anche un’opportunità di promozione delle ASUC trentine, della conoscenza della proprietà collettiva e dei diritti d’uso civico. L’iniziativa è stata arricchita dall’intervento del dott. Roberto Zoanetti, esperto e dirigente forestale, che ha illustrato la mostra sulle foreste del Trentino allestita per l’occasione, Il prof. Riccadonna premia Veronica soffermandosi sulle mol- Pellegrin teplici funzioni del bosco, una tra le più importanti e prestigiose risorse ambientali che contraddistinguono l’intero territorio trentino. La serata si è conclusa in bellezza con l’ apprezzata esibizione canora del Coro Pineta Rio Bianco Fiavè Stenico. Nuovi incarichi di Giunta Festa provinciale dell’emigrazione: consegna da parte del sindaco di un ricordo di Fiavè ai consultori della Provincia all’estero Il sindaco, nel rispetto di quanto indicato negli indirizzi generali di governo di questa amministrazione comunale in merito alla nomina degli assessori comunali che prevede la rotazione dei rappresentanti delle frazioni, ha nominato il nuovo assessore comunale, Manuela Berti, in sostituzione di Cherotti Fabrizio, attribuendo agli assessori comunali le seguenti competenze con decorrenza 1.10.2008: Aloisi Nicoletta, sindaco: Bilancio, Cultura, Informazione, Urbanistica. Zanini Cinzia, vicesindaco: Attività sociali, Istruzione, Personale Comunale. Azzolini Marcello, assessore: Patrimonio, Lavori e servizi pubblici, Ambiente ed EMAS. Berti Manuela, assessore: Turismo, Sport, Associazionismo. Parisi Angelo, assessore: Attività Economiche, Museo, Area archeologica e biotopo, Fonti energetiche alternative, delega all’Azienda Consorziale Terme di Comano. 14 Polizia locale: conoscenza e controllo del territorio di Carlo Marchiori Comandante del Corpo Polizia Municipale Analizzando poi il servizio vero e proprio effettuato dal Corpo di polizia municipale, si comprende come lo stesso abbia riguardato molteplici settori di attività. Naturalmente sono stati svolti servizi di polizia stradale finalizzati alla prevenzione e all’ accertamento delle violazioni delle norme in materia di circolazione stradale e al rilevamento degli incidenti, e di polizia amministrativa locale con la vigilanza sulla osservanza delle leggi e dei regolamenti. Solo a fini statistici si precisa che le violazioni alle norme del codice della strada accertate nel Comune di Fiavè riguardano principalmente l’inosservanza dei limiti di velocità, della segnaletica e dell’assicurazione obbligatoria. Nel periodo estivo inoltre sono state accertate diverse violazioni a carico di motocicli in transito da o per Riva del Garda inerenti non solo la velocità, ma anche le alterazioni alla caratteristiche costruttive e le modifiche non omologate effettuate sugli stessi motoveicoli. Sempre nel Comune di Fiavè le violazioni accertate a leggi e regolamenti in generale riguardano principalmente lo smaltimento dei rifiuti, lo spargimento di liquami e l’omessa custodia degli animali. Per quanto riguarda l’attività di polizia giudiziaria sono state inoltrate alla competente autorità diverse informative. In particolare, su tutto il territorio di competenza, sono stati accertati i reati di furto, ricettazione, falsificazione di documenti assicurativi, falsa attestazione, guida di veicoli senza mai aver ottenuto la patente (a ben tre differenti soggetti) e danneggiamento di beni pubblici. Inoltre sono state svolte indagini per reati ambientali e più volte accertamenti conseguenti ad infortuni sul lavoro. E’ stata numerose volte rinvenuta merce di provenienza furtiva e in due occasioni si sono svolte le pratiche necessarie per la bonifica e la distruzione di ordigni bellici e munizionamenti vari rinvenuti. In collaborazione con il Centro di salute mentale di Tione sono stati eseguiti svariati trattamenti sanitari obbligatori, ivi compreso il recupero del paziente, con il successivo accompagnamento coattivo nella struttura ospedaliera di destinazione che generalmente è quella di Arco. Con il supporto degli uffici tecnici comunali sono stati inoltre svolti numerosi accertamenti finalizzati alla verifica del rispetto delle norme edilizie e urbanistiche. Regolarmente vengono poi evase richieste di informazioni formulate da servizi comunali (principalmente uffici anagrafici), INPS, Tribunale dei minori e ITEA. 15 I l Corpo di polizia municipale delle Giudicarie nasce il primo giugno 2007, seppur in forma embrionale, considerato che a tale data i concorsi per l’assunzione del personale necessario non erano ancora stati definiti e che non tutti i Comuni attualmente convenzionati avevano ratificato la convenzione e la successiva adesione. Di fatto, si può parlare di un vero e proprio inizio del servizio nel mese di agosto del medesimo anno con l’avvenuto completamento dell’organico. Nella fase iniziale del servizio svolto dal Corpo, una buona parte del lavoro è stata dedicata, da un lato, alla conoscenza del territorio nelle sue peculiarità e specificità e dall’altro all’addestramento del personale. L’attività di controllo delle attività commerciali si è per ora concentrata nelle fiere e nei mercati, dove gli operatori oltre che svolgere l’attività di assegnazione dei posti svolgono anche e soprattutto l’attività di polizia commerciale e di prevenzione di attività illecite come il commercio abusivo, la contraffazione e i furti. Importantissima ovviamente anche l’attività di vigilanza sul territorio a tutela dell’incolumità della popolazione, con l’identificazione costante di cittadini extracomunitari e nomadi. Recentemente, dopo le richieste ricevute dagli istituti scolastici e non senza aver pianificato gli interventi con i docenti, sono iniziate le lezioni inerenti l’educazione stradale nelle scuole. Un dato significativo che vale la pena di sottolineare e che dimostra la presa di coscienza dell’esistenza del Corpo da parte della cittadinanza e delle istituzioni, riguarda la notevole crescita del numero di chiamate effettuate verso il centralino telefonico del comando (0465-343185). Le comunicazioni riguardano sia richieste di intervento che di informazioni e segnalazioni varie. Il centralino funziona anche da “centrale operativa” negli orari di presenza delle assistenti amministrative, come supporto informatico agli operatori in servizio sul territorio (ad es. per verifiche delle coperture assicurative, intestatari veicoli, veicoli rubati) e come contatto diretto con le altre Forze di polizia e di soccorso. Quando gli uffici del comando non sono aperti al pubblico le chiamate vengono trasferite sul cellulare di servizio di un agente comandato del servizio di pattuglia in modo da garantire per un numero complessivamente maggiore di ore (mediamente 12 nei giorni feriali e 6 in quelli festivi) l’evasione delle richieste. A questo proposito si evidenzia che quotidianamente alle pattuglie vengono richiesti interventi da parte della Compagnia carabinieri di Riva del Garda, per chiamate giunte al “112” surrogando così la scarsità di mezzi e risorse umane della stessa Arma, e coinvolgendo di fatto gli operatori in situazioni che in molte circostanze sono molto vicine alle materie dell’ordine e della pubblica sicurezza. Confidando in una sempre più fattiva collaborazione della cittadinanza al fine del raggiungimento degli obiettivi di tutela e salvaguardia della qualità della vita, ci si auspica di proseguire sulla strada intrapresa ispirata sempre ai principi della presenza sul territorio e della prevenzione. Serve più cura nel conferire i rifiuti! I cartoni non vanno assolutamente inseriti (come si vede nelle foto) nel contenitore verde destinato esclusivamente alla raccolta dei rifiuti indifferenziati, ma innanzitutto devono essere piegati per occupare meno spazio e quindi devono essere conferiti negli appositi contenitori destinati alla raccolta della carta e dei cartoni. Anche se i contenitori sono colmi, i rifiuti non vanno assolutamente lasciati in terra, si riportano a casa oppure nell’apposito contenitore capiente installato in un’altra isola ecologica all’interno del Comune di Fiavè. I televisori, le cassettine di plastica, i materassi, le lastre di vetro, le ramaglie, sono rifiuti ingombranti e devono essere conferiti obbligatoriamente al Centro Recupero Materiali a Fiavè in loc. Marci – orari d’apertura: lunedì 13.30 - 17.30, mercoledì 8.00 - 12.00, sabato 13.00- 16.00. Chi pratica effettivamente e concretamente il compostaggio, può richiedere in forma scritta agli uffici comunali la riduzione della tariffa rifiuti. I vigili urbani sono incaricati di controllare il corretto conferimento dei rifiuti e l’effettivo esercizio del compostaggio (N.B. non è sufficiente possedere il “composter” per ottenere la riduzione!!!) 16 La visita del vescovo a Favrio di Arrigo Franceschi A 17 Favrio le ricorrenze religiose più significative sono il giorno 3 febbraio, sagra di S. Biagio patrono del paese, al quale è intitolata la chiesa, e la festa della Madonna di Lourdes, celebrata, con solenne processione la prima domenica di settembre, in occasione della Natività della Beata Vergine Maria. La più sentita è tuttavia quella che cade la prima domenica di luglio. Nel calendario liturgico questa data non possiede un particolare rilievo, ma per la popolazione di Favrio si tratta di una ricorrenza importantissima perché ricorda che in paese “i ha portà el Sioredio”. Fino alla fine del 1700 le competenze in materia religiosa erano infatti tutte del parroco di Lomaso. A Vigo, dove aveva sede appunto la pieve, venivano celebrati i battesimi, le prime comunioni, le cresime e i matrimoni. Da tempi immemorabili tutti gli altri paesi chiedevano una certa autonomia, di cui godeva solo Fiavé, che da sempre era il nucleo abitato più popoloso della valle; ma l’autorità religiosa era restia a concederla. Per Favrio le prime concessioni avvengono nel 1790, il 15 gennaio, con la fondazione della primissaria curata, la presenza di un curato stabile per intendersi, e nel 1821, il 9 ottobre, quando viene riconosciuta la necessità del fonte battesimale. La prima domenica di luglio del 1828, dopo lungo tergiversare, viene finalmente concesso anche il diritto di tenere stabilmente nel tabernacolo della chiesa, fatti salvi i diritti episcopali e parrocchiali, il Sacramento della S.S. Eucarestia. Per sempre nei tempi l’avvenimento è stato ricordato in paese con una festa solenne, la processione, con il trasporto dell’ostensorio per le vie del paese e la recita del Te Deum. La partecipazione della popolazione è sempre stata compatta fino ai giorni nostri. Quest’ anno, anche in occasione della fine dei lavori di restauro della chiesa, restauro eseguito in maniera egregia, la celebrazione ha avuto un risalto tutto particolare perché è stata onorata dalla presenza di Sua Eccellenza l’ arcivescovo di Trento, Luigi Bressan. Egli, dopo la celebrazione della S. Messa, ha presieduto la solenne processione e, in seguito, si è familiarmente intrattenuto con gli abitanti di Favrio su un’aia del paese, gustando con loro il pranzo preparato dalle donne della frazione. La pacifica “invasione” dei nostri emigrati di Angelo Zambotti U n fine settimana di festa e di riflessione, con il nostro paese “invaso” da emigrati di origine trentina. Questo è stata la “Festa provinciale dell’Emigrazione trentina”, ospitata dalle Giudicarie Esteriori nell’ultimo weekend di luglio, in occasione del centodecimo anniversario della morte di don Lorenzo Guetti, il fondatore del movimento cooperativo nonché grande studioso dei fenomeni migratori che hanno interessato la nostra provincia e la nostra valle in particolare, alle fine del diciannovesimo secolo. Grazie all’organizzazione dell’assessorato all’emigrazione, allora presieduto da Iva Berasi, dell’ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda” e delle due associazioni di emigrati, la Trentini nel Mondo e l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, si sono dati appuntamento in zona un centinaio di conterranei viventi in ogni zona del pianeta nonché discendenti da chi decenni fa abbandonò la propria terra alla ricerca di maggior fortuna: diverse decine i gruppi presenti, da quelli brasiliani a quelli belgi, da quelli romeni a quelli argentini. Un’occasione per tornare nella propria patria per i meno giovani e l’opportunità di conoscere i luoghi dove nacquero i genitori o i nonni per i più giovani, molti dei quali partecipanti al progetto di interscambio giovanile che ha permesso loro di trascorrere venti giorni in varie zone della provincia. Dopo l’apertura a Ponte Arche di venerdì 25 con il concerto in musica originale degli Abies Alba, la festa si è spostata sabato a Fiavé, dove nel pomeriggio si è tenuto il convegno sul tema “Emigrazione/Cooperazione ieri e oggi”: nella sala congressi del Caseificio veramente gremita si è fatto notare come gli studi compiuti centotrenta anni fa da don Guetti siano ancora di grande attualità. Domenica 27 è stata la giornata clou: al mattino la sfilata per le vie di Fiavé, colorato di bianco-amaranto (il colore degli stendardi dei circoli di emigrati, raffiguranti la bandiera provinciale) per l’occasione, accompagnata dalla banda intercomunale del Bleggio; momento di allegria ed emozione quando presso il tendone della “Festa d’Istà”, organizzata dalla Pro Loco, la banda si è esibita nell’inno del Trentino, cantato praticamente da tutti i presenti; successivamente il discorso delle autorità presenti, che hanno sottolineato l’estrema attualità del tema delle migrazioni tra stati, il pranzo conviviale e il viaggio alle radici della cooperazione hanno chiuso la tre giorni di festa. 18 Teatro in piazza di Franco Brunelli L Nuovo Consiglio per la Pro Loco Il nuovo consiglio della Pro loco, nominato in data 24 ottobre 2008, è formato da: 1. Alberti Fabio – presidente 2. Berti Manuela – vicepresidente 3. Litterini Ezio 4. Zambotti Renzo 5. Fruner Arrigo 6. Cantelli Giordano 7. Smailosky Vedat 8. Cherotti Mirella Pia 9. Festi Mariano 10. Aloisi Nicoletta – sindaco Collegio dei Sindaci 11. Carli Taziana 12. Festi Lorena 13. Farina Christian L’Associazione svolge sul territorio comunale manifestazioni culturali, gastronomiche e ricreative per abitanti e turisti, basandosi sul volontariato e senza scopo di lucro. 19 a piazzetta di S. Zeno costituisce un’ottima scenografia per degli spettacoli teatrali. Lo conferma l’ambientazione riuscita de “Il libertino e i fulmini del buon dio” messo in scena dalla Compagnia Arti di Trento nello scorso mese di agosto. Si è trattato della rielaborazione e adattamento del “Don Giovanni” di Molière, il quale a sua volta riprendeva con fortuna da Tirso de Molina uno dei personaggi più famosi della cultura moderna, il Don Giovanni appunto, di cui noi conosciamo soprattutto l’adattamento che ne fece Mozart nella sua conosciutissima opera. È la storia di un libertino che non conosce leggi morali, se non quelle dettate dalla sua volontà di vita, che alla fine viene condannato dalla superiore giustizia divina. Un tema che sembrerebbe impegnativo per un pubblico in gran parte formato da famiglie, da bambini accompagnati dai nonni, ma che la regia e interpretazione di Bruno Vanzo hanno reso accostabile e godibile da tutti. L’ambientazione della scena sul sagrato della chiesa in questo caso ha costituito una trovata scenografica quanto mai adatta, visto il finale, e la stessa chiesetta ha finito per diventare parte integrante della scena, soprattutto nel momento conclusivo, allorché il “convitato di pietra” torna in modo terribile da don Giovanni per prendere parte a quel banchetto a cui il nostro libertino l’aveva sfrontatamente invitato. Una chiara allusione al rendiconto finale a cui anche don Giovanni dovrà sottostare. La figura del don Giovanni non è priva ovviamente di fascino se è vero che, al di là della condanna morale a cui i vari autori l’hanno sottoposta, non ha mancato di esercitare una estesa influenza sulla cultura della modernità. La rappresentazione davanti alla chiesetta di S. Zeno è sicuramente piaciuta al pubblico fiavetano, che ha seguito e gradito l’interpretazione comica offerta dal servo Sganarello. Gli spettacoli all’aperto vivono purtroppo sotto l’incognita del tempo atmosferico, ma la scommessa pare vincente e autorizza a pensare che la piazzetta possa ancora ospitare simili rappresentazioni. Non servono le grandi messe in scena, laboriose e costose, ma le tante espressioni del teatro di strada, molto efficace nel suo rapporto col pubblico. Disegnare è come … andare in bicicletta “L a nostra società sta cambiando rapidamente e diventa sempre più difficile prevedere quali capacità saranno necessarie alle generazioni future. Fino ad oggi ci siamo affidati quasi completamente alla parte razionale del cervello per pianificare il futuro dei nostri ragazzi e risolvere i problemi che forse avrebbero trovato sul loro cammino, ma ora dobbiamo fare i conti con dei mutamenti profondi che scuotono la nostra fiducia nel pensiero tecnologico e nei vecchi sistemi educativi. Per questo è necessario anzitutto educare entrambi gli emisferi del cervello: non solo quello verbale, simbolico e logico che da sempre riceve un’educazione nella scuola tradizionale, ma anche quello destro con le sue funzioni spaziali, relazionali e globali che la scuola odierna per lo più ignora. E’ noto che il disegno piace molto ai bambini. E’ altresì noto che disegnare è pienamente formativo. “DISEGNARE E’ COME … ANDARE IN BICICLETTA” si propone quindi non solo l’obiettivo educativo di sviluppare le capacità spaziali e relazionali del cervello, ma soprattutto di coinvolgere e divertire i bambini; e questo è la cosa che più vale nell’apprendimento. L’attività ha preso avvio con esercitazioni pratiche per sviluppare le capacità spaziali “conquistando” il foglio nelle sue dimensioni, per poi passare a giocare con la misurazione a vista attraverso dei “colpi d’occhio” che educano e allenano la capacità d’osservazione (oggi purtroppo sempre meno di Lorena Festi utilizzata) consentendo di approfondire la conoscenza del mondo esterno ed entrare così in relazione con le cose e le persone. L’applicazione dei concetti appresi nella prima parte del corso hanno permesso di affrontare disegni piacevoli per i bambini, consentendo loro di sperimentare quella “capacità di vedere” che si traduce di volta in volta in una crescente abilità manuale e in disegni proporzionati e armonici. I partecipanti hanno dimostrato di apprezzare l’attività proposta sia nella sua fase di esercitazione che nella fase del disegno, dimostrando entusiasmo, impegno e attenzione, buone abilità manuali e disponibilità ad osservare le cose con profondità e attenzione”. Chi parla è Monica Valentini, nata a Villa Rendena. Attualmente vive a Stenico. Ha frequentato la facoltà di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, conseguendo il titolo di studio nel 2005. Ha esposto i suoi lavori in Giudicarie e alla Galleria del Design e dell’Arredamento a Cantù, al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Buenos Aires, all’Accademia di Belle Arti di Cordoba. Al Museo della Permanente di Milano ha vinto il secondo premio alla mostra Salonprimo 2004 con l’opera “aspirapolvere in marmo”. Collabora in qualità di artista e consulente esperta d’arte con il Centro Studi Judicaria, con vari Istituti Comprensivi e altri Enti delle Giudicarie. Da alcuni anni tiene corsi di creatività, comunicazione, pittura creativa e disegno per adulti e bambini. In sinergia con l’amministrazione comunale, che ha contribuito parzialmente alla copertura del costo di realizzazione, ha organizzato a Fiavè un corso di disegno per bambini di età dagli 8 ai 13 anni con 8 incontri di un’ora ciascuno per i piccoli e di due ore per i più grandi, dal 24 ottobre al 12 dicembre 2008. Sono stati previsti due gruppi (1°, 2°, 3° elementare; 4°, 5° elementare e 1°, 2°, 3° scuola media). La partecipazione minima è stata garantita dai piccoli (n. 5) ai quali sono state aggiunte le due bambine “solette ma meritevoli” del gruppo dei grandi, visto comunque il loro particolare interesse di avvicinamento alla tecnica del disegno. Ci auguriamo che nel futuro altre famiglie sappiamo cogliere queste “preziose opportunità”! 20 In pellegrinaggio da Dasindo ad Arco di Patrizia Filippi N 21 egli ultimi anni, nel nostro Paese, accanto alla costante diminuzione dei cristiani praticanti, si assiste ad un notevole aumento del cosiddetto “turismo religioso”, un fenomeno che assume le dimensioni di un vero e proprio “boom”. Questa apparente contraddizione si può comprendere e superare se si considera il bisogno che da sempre gli uomini manifestano nella ricerca di Qualcuno a cui affidare le proprie attese, le proprie speranze, la propria vita. Quanto più viviamo nella frenesia e nella fretta gli innumerevoli impegni della quotidianità, tanto più richiediamo spazi di riflessione, calma e serenità. Molte sono le mete di questo particolare turismo: Roma, Assisi, Loreto, Santiago Un gruppo di Fiavè cate alla preghiera, alla riflessione personale, ai canti. di Compostela, Gerusalemme, sono solo alcuni dei luoghi Camminando insieme, ognuno ha avuto la possibilità inolpiù conosciuti e visitati. tre di parlare, dialogare, di ammirare i colori autunnali, la Uno speciale rilievo assumono i pellegrinaggi, il fatto cioè nebbia che piano piano si dissolveva e lasciava spazio ai di mettersi in cammino, di percorrere un viaggio di ricerca raggi del sole… tante meraviglie, tante piccole cose date verso l’incontro con Dio. per scontate nella vita di tutti i giorni e non sufficienteIn ogni religione esiste, infatti, il rito del pellegrinaggio: mente valorizzate. ogni credente è convinto che la fede sia una strada, una Pur essendo la prima esperienza del genere, si respirava “via”, verso Dio. I cristiani stessi si riconoscono come davvero un’aria nuova, di unità tra le parrocchie, di conviandanti e pellegrini di speranza nel mondo. divisione e di allegria. Tali riflessioni hanno suggerit, ad alcuni di noi, catechiste Dopo 17 Km, all’arrivo ad Arco, persino i più dubbiosi e parrocchiani di Lomaso/ Fiavè, l’idea di proporre un circa la propria resistenza fisica si sono sentiti orgogliosi pellegrinaggio a piedi, dal santuario di Dasindo, dedicato e contenti di aver raggiunto la meta. alla Madonna Assunta, al santuario della Madonna delle Accolti dalle terziarie, dai frati francescani, dai parroci Grazie di Arco. Un tempo questo itinerario era percorso don Renato, don Fortunato e da coloro che erano arrivati da tanta gente che si metteva in cammino verso Arco in macchina, la giornata si è conclusa nella gioia e nella per pregare, ringraziare Maria o per chiederle una grazia celebrazione eucaristica. particolare. Un particolare ringraziamento va a tutti i collaboratori, Domenica 12 ottobre, circa 120 persone si sono ritrovate specialmente Rudi Filippi, presidente Sat e agli amici del quindi di buon mattino sul sagrato della chiesa di DasinSoccorso Alpino. do; nel santuario ha avuto inizio il pellegrinaggio, con Se posso esprimere una considerazione personale, dopo una coinvolgente celebrazione e con la benedizione dei aver sentito i commenti nei giorni seguenti, mi auguro pellegrini da parte dei parroci, del diacono don Ennio, davvero che il pellegrinaggio di ottobre sia l’inizio di un della guida fra Ivan e di altri 4 religiosi e sacerdoti, nostri cammino di unità nel decanato e la prima di molte iniziacompagni di viaggio. tive analoghe. I presenti e noi stessi organizzatori eravamo assai sorpresi Un’altra considerazione si riferisce alla speranza che la e stupiti della positiva accoglienza della proposta e nessuno nostra bellissima valle, la valle delle antiche “Pievi”, possa si aspettava un così alto numero di partecipanti. diventare sempre più luogo e meta di un turismo sobrio, Il tragitto si è successivamente snodato attraverso l’incanresponsabile e anche spiritualmente arricchente. tevole Val Lomasone, con alcune significative tappe dedi- Concerto da … “Camerona” di Antonio Bozza L a “Camerona“ è il nome di una enorme caverna sulle pendici occidentali del monte Misone, che sovrasta l’abitato di Ballino ed è impossibile non notarla da chi transita dal passo omonimo, sulla strada che conduce al lago di Tenno e verso Riva del Garda. La grotta si addentra nella montagna verso est in salita con una discreta pendenza (15°-20°) per circa 60-70 metri. Sempre molto ampia (dai 18 ai 25 metri di larghezza, in pianta) ha il soffitto alto una decina di metri e solo nella parte più interna grotta si abbassa sensibilmente. Lo sviluppo complessivo della grotta è di circa 100 metri e il dislivello fra l’imbocco e il punto interno più alto è di quasi 33 metri. Il pavimento è completamente occupato da grossi blocchi di roccia, residui degli strati caduti dalla volta. È questo lo splendido scenario naturale che domenica 10 agosto, alle ore 21.00, ha ospitato il concerto del coro “Pineta Rio Bianco”, davanti ad un pubblico di circa quattrocento persone che gremiva la grotta in modo appassionato, attratto e incuriosito dall’originalità della proposta. Mai infatti in passato, un coro di montagna si era esibito all’interno di una grotta naturale. La notizia dell’evento, vuoi per il successo di pubblico, vuoi per l’eccezionalità del luogo, è stata riportata dalla stampa locale e dai quotidiani trentini, pertanto mi limiterò a puntualizzare alcuni aspetti curiosi e a fornire qualche notizia più dettagliata dell’avvenimento. L’idea, per certi aspetti straordinaria, è di Antolini Emilio di Ballino, componente del coro, ed ex presidente della Proloco, che già in passato aveva utilizzato “La Camerona“ per un concerto d’archi e violini. Il pubblico presente era in gran parte composto da gente della nostra valle, anche se vi erano molti turisti, coristi di altri cori e persone provenienti da paesi limitrofi. Il coro per esibirsi si è posto nella parte più interna e alta della grotta, mentre il pubblico stava seduto più in basso sui vari massi sparsi sul fondo della grotta. La perfetta acustica, il clima mite al suo interno, ha consentito al coro di eseguire 18 brani del suo repertorio, tutti di chiara ispirazione SAT, senza l’ausilio di impianto fonico. Il pubblico, grandi e piccoli, era là, attento, assorto in religioso silenzio, interrotto solo dall’applauso scrosciante alla fine di ogni brano. Si sono potuti gustare canti quali: la Pastora, Ninna Nanna, La Sposa Morta, La Me Baita, ecc.., ma quello che ha riscosso maggiore successo è stato un brano in dialetto sardo dal titolo “Nanneddu Meu”, imparato durante una trasferta del coro nel nuorese. Il ritmo incalzante del canto, la bravura della voce solista (sembrava un vero tenores sardo) ha fatto esplodere il pubblico in un applauso incontenibile, decretando questo brano come quello di maggior gradimento della serata. Dato il grande consenso ottenuto dalla manifestazione, da più parti si è auspicato che l’esperienza ormai collaudata della Camerona con il coro Pineta Rio Bianco, sia replicata anche in futuro, magari già dalla prossima estate. Per arrivare a questo risultato, è stato necessario un buon lavoro d’équipe per dare risposta a tutta una serie di problemi, di carattere tecnico e burocratico, non sempre di facile e immediata soluzione. In realtà poi nessuno o pochi conoscono, come in questo caso, il contributo di tante persone, indispensabile alla riuscita dell’evento. In primo luogo il lavoro dei coristi che oltre a delimitare il percorso, hanno provveduto ad illuminare il sentiero di accesso alla grotta garantendo la massima sicurezza. Altro grosso impegno organizzativo è stato il disbrigo della parte burocratica per la concessione delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento della manifestazione. Compito questo non semplice con il quale ha dovuto scontrarsi in primo luogo il presidente del coro Mirko Franceschi, che ha potuto, in qualche modo, contare sul contributo fattivo e determinante del Comune di Fiavé nella persona della 22 Il coro Pineta Rio Bianco di Antonio Bozza Attività 2008 e prossimi appuntamenti. La formazione del coro “Pineta Rio Bianco” è abbastanza recente; nasce infatti nel settembre del 2002 dalla fusione di due cori di montagna delle Valli Giudicarie, il coro ”La Pineta” di Fiavè e il coro “Rio Bianco” di Stenico. Molto apprezzato da pubblico e critica, il coro, che è diretto con passione e grande abilità dal maestro Piergiorgio Batoli, si è esibito in occasione di prestigiosi appuntamenti in numerose località italiane ed estere: Repubblica Ceca, Croazia, Germania e Inghilterra. Riguardo all’attività del coro nel 2008, la trasferta ad Arona del 21 giugno, in occasione del 75° del CAI, è stata la prima di numerosi appuntamenti estivi, con un successo andato ben oltre le più rosee aspettative. Successivamente si è esibito in una rassegna a Brentino Bellunese con altri cori del triveneto, a Breguzzo con il coro Valsella e sabato 23 agosto a Predazzo con il coro Negritella. Concerti natalizi Dell’alto livello raggiunto dal coro ne è prova il fatto che l’AGACH (Comunità di lavoro dell’Unione delle Federazioni corali Alpine), organismo di grande prestigio internazionale, realizza ogni anno un concerto natalizio con il coinvolgimento, a rotazione, delle Federazioni aderenti. La Federazione cori del Trentino che aderisce all’AGACH sarà rappresentata quest’anno per l’appunto dal coro Pineta Rio Bianco nel concerto del 13 Dicembre p.v. che si terrà a Novacella, a Varna nei pressi di Bressanone assieme ad altri sei cori, alcuni europei, di grande prestigio. Sempre in tema di concerti natalizi, il coro Pineta Rio Bianco si esibirà, nell’ambito della 20a rassegna canti natalizi, il 26 dicembre nella chiesa parrocchiale di Fiavé assieme ad altri due cori, mentre il 28 dicembre terrà da solo un altro concerto a Mavignola. Ricordo a quanti fossero interessati, che il maestro Bartoli normalmente tiene prove di canto per il coro il venerdì sera, mentre il martedì è a disposizione presso la sede, ubicata sopra la palestra di Fiavè, per coloro che previa audizione del maestro, volessero diventare coristi (tel. 347.9251507) Infine va segnalata la collaborazione dell’azienda del turismo delle Terme di Comano – Dolomiti di Brenta e della cassa rurale don Lorenzo Guetti, nonché del C.E.I.S., dei vigili del fuoco volontari di Fiavé e della C.R.I., che a vario titolo hanno reso possibile l’evento. A questo punto una sola cosa avrebbe potuto mandare all’aria anche il lavoro della più impeccabile organizzazione: il tempo. Ma lassù qualcuno ha provveduto a far sì che nulla, da quel punto di vista, turbasse in una tiepida sera di mezza estate un avvenimento per certi aspetti unico e memorabile. Dopo l’ultimo lungo applauso al coro, per il bis concesso dal direttore, il maestro Piergiorgio Bartoli, gli spettatori con gioia, leggibile sul volto di ognuno, sono scesi in modo composto e tranquillo, sotto la discreta sorveglianza dei vigili del fuoco, verso la colonia estiva dei padri Verbiti, dove ad attenderli c’era un buffet dolce e salato, offerto dal Comune di Fiavè. Ora a distanza di alcuni mesi, riaffiora il ricordo di quell’evento, in cui ho avuto l’onore e il piacere di presentare l’esibizione del coro, e penso con un pizzico di malcelato orgoglio: ”Forse anch’io ho contribuito in minima parte al grande successo di quella serata magica”. 23 sindaca Nicoletta Aloisi e del comandante dei vigili del fuoco volontari di Fiavé, Enzo Caresani. Le palafitte di Unteruhldingen E siste un paese tedesco, sul lago di Costanza, dove conoscono Fiavè. Si tratta di Unteruhldingen, che ospita un estesissimo villaggio palafitticolo, ogni anno visitato da migliaia e migliaia di curiosi interessati. All’interno dell’area di visita si trova un museo, in gran parte realizzato secondo le moderne tecniche multimediali, e una vasta area occupata dalle capanne sapientemente ricostruite. Inutile dire che visitando Unteruhldingen, il pensiero va immediatamente a Fiavè, alle tante speranze sorte in passato, e non ancora realizzate, attorno alla valorizzazione del suo sito archeologico. Anche noi attendiamo da anni un museo multimediale, con il quale spiegare la ricchezza del sito di Fiavè, e una ricostruzione del villaggio Le palafitte di Unteruhldingen di Franco Brunelli palafitticolo, a vantaggio soprattutto dei tanti, scolari, studenti, turisti in genere, desiderosi di capire “come i nostri antenati facevano a fare”, tanto per riprendere il titolo di un’omonima indovinata campagna di conoscenza delle palafitte di Fiavè. A Unteruhldingen questa valorizzazione è realtà da moltissimi anni, visto che le prime capanne del villaggio palafitticolo sono state ricostruite parecchi decenni fa e attualmente l’area conta parecchi manufatti, tutti visitabili. Sul lago di Costanza certamente si va per fare del turismo, per apprezzare il paesaggio, i bagni, la buona cucina e i vini. Ma le palafitte costituiscono un utile arricchimento dell’offerta della zona, che convive vicinissima ai luoghi del divertimento e del relax. I visitatori, seguendo il percorso lungo una piattaforma sospesa sull’acqua, possono entrare nelle varie capanne e seguire le spiegazioni delle guide che a grandi linee mostrano i diversi aspetti della vita primitiva: l’accendere il fuoco, il macinare il grano, il tessere una rozza tela, il cacciare o pescare etc. L’interesse ovviamente è altissimo, perché da sempre incuriosisce questa capacità degli a n t i c h i di risolvere i problemi della sussistenza, benché privi delle moderne tecnologie. E incuriosisce sempre constatare come gli uomini, di fronte a situazioni climatiche e ambientali abbastanza simili, abbiamo finito per trovare le stesse soluzioni strumentali ai loro problemi di sopravvivenza. È con vero piacere che ad un certo punto, nella visita, si incontra Fiavè. A dire il vero bisogna un po’ cercarlo, ma chi è curioso di palafitte è ben convinto che qualche accenno a Fiavè ci deve pur essere. E come potrebbe mancare il riferimento ad uno dei più importanti siti palafitticoli di Europa? E infatti esiste. Si tratta dell’immagine di un mestolo ligneo, inserito all’interno di una mostra che vuole documentare appunto le condizioni di vita di una villaggio palafitticolo. Eccolo lì: “Schöpfkelle, Fiavé, Oberitalien” in tedesco; “Ladle, Fiavè. Northern Italy” per dirla in inglese. E a noi piace pensare che fra pochissimo tempo a Fiavè, presso il museo e il villaggio palafitticolo ricostruito, ci sarà una mostra dove compaia il riferimento a Unterulldingen, ad un utensile, ospitatati nel Pfahlbauten, Bodensee. 24 El Dus di Lorena Festi L La strada del Dus casolare, di una vita a contatto di una natura che li nutriva, in tempi veramente di “magra”, con i prodotti della propria terra e che mai ha tradito chi la rispettava. Il casolare è divenuto nel tempo una casa rustica e ora proprietà di una famiglia rivana. Ci lasciamo alle spalle quei ricordi e, dopo circa 100 metri, deviando a sinistra (se invece procediamo arriveremo al Passo Ballino) una stradina sterrata in ripida discesa porta sulla S.S. 421 dei Laghi di Molveno e Tenno; da qui dopo circa 350 metri, sempre tenendosi sulla sinistra, si arriva in località la Pineta. Il nostro percorso si è snodato per circa 5 km e la strada, recentemente, è stata oggetto di interventi gestiti direttamente dal Comune di Bleggio Superiore per realizzare la rete potabile in località Cornelle che prevedeva, in accordo con l’amministrazione comunale di allora, di prelevare l’acqua dalla rete principale dell’acquedotto comunale di Fiavè al Passo Ballino. Purtroppo, ancora durante la primavera scorsa, i lavori di posa dei tubi hanno provocato dei danneggiamenti al manto stradale rendendo la strada del Dus praticamente intransitabile ai veicoli e alle persone. Finalmente, dopo numerosi solleciti dell’amministrazione comunale di Fiavè, il Comune di Bleggio Superiore ha approvato nel settembre 2008 una perizia contenente i lavori di sistemazione del fondo stradale. A tutt’oggi (metà novembre) i lavori sono stati eseguiti conformemente alle indicazioni fornite dal Comune di Bleggio Superiore, ma la strada purtroppo non è ancora transitabile per il cedimento del fondo in alcuni tratti del percorso. Auspichiamo che i cittadini di Fiavè, per l’inerzia di qualcuno, non debbano attendere un’altra perizia e altri mesi per poter usufruire a pieno titolo dell‘antica via sterrata. 25 a stradina che porta al “Dus” si imbocca svoltando a sinistra, subito dopo la prima villa, mentre percorriamo la salita che porta all’abitato di Cornelle, località amministrata dai Comuni di Fiavè e Bleggio Superiore. Era l’antica via romana che collegava Riva del Garda a Tione attraverso Passo Ballino e Passo Duron. Un amante della natura e dell’ambiente troverà sicuramente spazio per soddisfare i suoi desideri ed osservare quel “tanto” che molti non sanno più apprezzare: il lavoro dei contadini, le coltivazioni di patate e mais, estesi boschi di faggi e conifere, l’ampia conca del biotopo Fiavè-Carera. Percorriamo la nostra stradina e oltrepassiamo le tre villette poste al limitare del bosco: siamo in località “Bulz” e sulla nostra sinistra appare il capitello dedicato alla Crocifissione o comunemente detto “Caputél dei Padàrchi”, soprannome della famiglia Benini di Fiavè, un titolo gentilizio della famiglia oriunda di “Padaro di Arco”. Si tratta di uno dei capitelli più antichi di Fiavè e la sua erezione risale alla seconda metà del secolo XVIII. Subito dopo c’è la “Casota dei Padàrchi”, costruita nella seconda metà del 1800 da Leopoldo Benini (il bisnonno della famiglia Benini), passando poi a Giovanni (il nonno) e da lui ai figli Angelo e Maria Benini. Qualche anno fa “la casota” è stata acquistata e completamente ristrutturata da don Nicolino che qui ha fissato la sua dimora. Ora la strada s’inoltra nel bosco, un esteso bosco ceduo misto a molte conifere che affianca un percorso a tratti molto umido. Superate due sorgenti, con strada pianeggiante si arriva al “Prà dei Borboni” (Vitale) e, dopo altra sorgente con nicchia della Madonna, si arriva al Dus. Ciò che appare è un antico casolare che un tempo accoglieva famiglie del paese dedite all’allevamento del bestiame e che qui trovavano ambiente ideale di alpeggio. I ricordi di una bambina undicenne, che qui si trasferiva con la famiglia da marzo ad ottobre, parlano di una fontana di legno che ora troviamo in pietra, del fragore del torrente che scorreva sotto la casa, del grande masso che in realtà è un nascondiglio segreto a cui si accedeva da una porticina semi-nascosta dal verde, del suo portare al pascolo le mucche sui pendìì di quel monte in compagnia del fratello più piccolo perché i tre più grandi ogni giorno in bicicletta andavano al lavoro in paese, dei numerosi greggi di pecore che qui transitavano alla ricerca di erba fresca da brucare, del grande cane che vigilava davanti all’entrata del loro Andreas Hofer trentino I l giorno 23 ottobre scorso presso la sala documentazione palafitte biotopo di Fiavè, nel seminterrato del municipio, si è tenuta la presentazione della prima versione del libro “Andreas Hofer trentino, nel secondo centenario dell’anno nove”, scritto dal prof. Graziano Riccadonna con il contributo di Alberto Mosca, pubblicato dalla Giunta Provinciale e dalla Fondazione del Museo storico del Trentino. Il sindaco, Nicoletta Aloisi, ha introdotto la serata ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla pubblicazione dell’opera e ricordando che nel 2001, a Ballino, nel parco della pizzeria Lucio, è stata posta una targa commemorativa di Andreas Hofer. Arrivando ai giorni nostri, in occasione del bicentenario delle insurrezioni popolari tirolesi contro l’invasione franco-bavarese, l’amministrazione comunale di Fiavè si è dimostrata interessata a partecipare alle commemorazioni per informare la popolazione sulla figura di Hofer, da noi ancor poco conosciuta. Chi era Andreas Hofer, personaggio riscoperto a livello locale negli anni 80 e protagonista della pubblicazione Il pubblico alla presentazione del testo su Andrea Hofer di Vanna Bagozzi realizzata dallo storico locale, Graziano Riccadonna? Nacque il 22 novembre del 1767 a San Leonardo in Passiria, che all’epoca apparteneva al principato vescovile di Bressanone. Era oste di una locanda e commerciante di cavalli, attività quest’ultima che lo portò a viaggiare molto e ad essere conosciuto in tutta la regione. Ebbe una forte coscienza interetnica, nata, in gran parte, dalla formazione giovanile avuta in Trentino o Welschtirol, prima a Cles e poi a Ballino. La sua permanenza a Ballino, al tempo importante nodo di transito tra il Garda e l’Alto Adige, è databile tra il 1785 e il 1788 presso l’osteria Armani-Zanini. Venne qui in qualità di famei per compiere il suo apprendistato ed esercitare poi la professione presso l’azienda paterna in Passiria. Fu un uomo religioso, ma anche un po’ credulone e con una visione piuttosto limitata dei giochi politici tra le monarchie a Parigi e a Vienna, dei quali giochi, alla fine, fu vittima. Nel 2009 ricorre il bicentenario del mito dell’autonomia rincorso da Andreas Hofer nel suo essere a capo della sollevazione del Tirolo contro i Francesi. In realtà, Andreas 26 Hofer non combattè per la libertà, combatté perché il Tirolo fosse reso all’Austria, per il potere incondizionato della Chiesa cattolica e per le forme tradizionali della religione. Combatté per dimostrare che la convivenza di gruppi linguistici diversi è motivo di ricchezza culturale e non di conflitti, combatté per assicurare il rispetto delle minoranze e il riconoscimento della gestione autonoma del governo. Fu dunque un modello di come si deve interagire per raggiungere il massimo grado di convivenza civile. E, comunque la si pensi, resta un fautore del superamento dei blocchi linguistici e nazionali. Come andarono le cose 27 Il governo bavarese che, per ordine della Fran- 29 maggio 1809: la vittoriosa battaglia di Bergisel e la riconquista di Innsbruck da cia, aveva occupato il Tirolo durante le guerre parte dell’esercito di Andreas Hofer (quadro dell’epoca) napoleoniche, rappresentava la causa della libertà personale, ma, forse, il modo di porsi All’inizio di aprile un corpo d’armata austriaco marciò e di proporsi scatenò la collera della minoranza tirolese, effettivamente sul Tirolo occupato dai francesi e dai bache gia si sentiva oppressa. L’amministrazione bavarese, varesi, ma dovette ritirarsi ben presto dopo una sconfitta salutata del resto con entusiasmo dalla borghesia tirolese presso Wörgl. Allora i circa 14.000 uomini dell’esercito di Innsbruck, ma non dalla massa contadina di cui faceva parte il nostro, portò in Tirolo delle riforme sul modello di contadini guidato da Andreas Hofer restarono soli a francese: una modernizzazione del sistema giudiziario e combattere contro le forze nemiche. Combatterono valofinanziario, l’abolizione dei privilegi nobiliari, fra cui il rosamente, fra aprile e agosto sconfissero in vari scontri i diritto dei proprietari terrieri di giudicare i loro contadini contingenti meglio armati dell’esercito francese e bavarese, personalmente, l’equiparazione dei protestanti e degli ebrei e li costrinsero ad abbandonare il Tirolo. e il divorzio. Il governo di Andreas Hofer Ma, dal racconto di Riccadonna, si evince che l’attegMuovendo da Berg Isel, il 13 agosto 1809, Angiamento irriguardoso dei funzionari bavaresi verso le dreas Hofer chiamò alla leva generale il paese e litradizionali usanze religiose indignarono profondamente berò Innsbruck, assumendo pieni poteri sul Tirolo. la popolazione rurale. La sostituzione del nome Tirolo con Il 15 agosto entrò a Innsbruck come capo di un governo quello di “Baviera meridionale” fu un altro grave errore provinciale provvisorio. Egli salutò la popolazione: “Tutti degli occupanti bavaresi sostenuti da Napoleone. quelli che vogliono essere miei compagni d’arme devono Gli storici parlano di malcontento per le tasse esorbitanti combattere da valorosi, onesti e bravi Tirolesi per Dio, che i contadini dovevano versare, per la coscrizione mil’imperatore e la patria”. Non parlò di libertà. Imparò litare, ma quello che è certo è la volontà di difendere le tanto bene l’italiano che poté esprimersi con correttezza secolari autonomie regionali e locali che ha mobilitato vasti non nella lingua scritta, ma nel dialetto popolare. E questo strati di popolazione contro i franco-bavaresi. fatto gli assicurò fama e buon nome presso i sudtirolesi La corte di Vienna seguiva con grande attenzione italiani o, come lui amava chiamarli, gli amatisssimi tirogli sviluppi nel Tirolo. I consiglieri dell’imperatore lesi italiani. decisero di preparare una rivolta, allo scopo di impeLa pace di Schönbrunn tra l’Austria e la Francia conclusa gnare, durante la progettata guerra contro Napoleodieci giorni dopo, che riconfermò la sovranità bavarese ne, forti contingenti francesi e bavaresi nelle regioni sul Tirolo, scosse profondamente il patriota tirolese; non alpine. Nel gennaio 1809 invitarono a Vienna alcuni comprendeva più il mondo, ma si inchinava alla volontà albergatori, commercianti di bestiame e contadini del dell’imperatore, da lui venerato come un Dio. Il suo goTirolo, fra cui Andreas Hofer, li incitarono ad attaccare verno si sciolse. e promisero loro un aiuto militare da parte dell’esercito. Il prof. Riccadonna, autore del testo, il sindaco di Fiavè, l’ass. prov. Panizza, il referente culturale degli Schützen, Dalprà e il rappresentante dell’ASUC di Ballino Dopo un’ultima, sfortunata battaglia al Berg Isel, il 1° novembre, Andreas Hofer, obbedendo agli ordini, depose le armi e pubblicò un messaggio di pace. Un’amnistia generale concordata a Innsbruck assicurò la completa impunità a tutti i partecipanti alla rivolta. Andreas Hofer tornò indisturbato a casa sua, nella sua locanda a San Leonardo in Passiria. Il tradimento A questo punto comparvero sulla scena dei provocatori, capeggiati dal fanatico frate cappuccino Joachim Haspinger. Essi riferirono a Hofer tutta una serie di congetture e l’ingenuo Hofer si lasciò ingannare. Ordinò l’ultima chiamata alle armi per i cittadini tirolesi. Mise assieme però solo un piccolo contingente che, dopo alcuni successi locali, ben presto si disgregò. Andreas Hofer si rifugiò sulla Pfandleralm, fu tradito da un contadino tirolese per un compenso di 1.500 fiorini, fu arrestato e deferito a un tribunale di guerra nella fortezza di Mantova dove fu processato, condannato a morte e fucilato il 20 febbraio del 1810. Tre settimane dopo Napoleone sposò Maria Luisa, la figlia dell’imperatore Francesco I dell’Austria. In cambio del Tirolo l’Austria aveva ottenuto la regione di Salisburgo e di Andreas Hofer non se ne parlò più... La relazione di Riccadonna, Andreas Hofer trentino, nel secondo centenario dell’anno nove, ripercorre il cursus di questo personaggio attraverso molti espliciti riferimenti a protagonisti della vita locale, quali Marco Zanini, oste a Ballino, che ha avuto anche numerosi incarichi nella comunità e presso il quale il nostro è stato famei, aprendo anche un ampio discorso sul ruolo socio-comunitario dell’osteria, dove, più di adesso, si discutono i fatti del giorno, si viene a conoscenza della realtà e non solo locale, insomma si fa politica. La categoria degli osti assume una funzione decisiva, l’osteria diventa, quasi alla maniera manzoniana, luogo di propulsione, di collegamenti e di congiure. L’oste non mesce solo da bere, ma offre ristoro, ospitalità attraverso il pernottamento delle persone di passaggio e ricovero per le bestie. È il tema del viaggio che emerge da queste pagine, in un’epoca in cui la viabilità era scarsa e i mezzi a disposizione pure, per cui le osterie disseminate lungo il percorso diventano indispensabili punti di sosta. L’oste, se da un lato gode di una posizione privilegiata, dall’altro è oggetto di sospetti specie da parte del regime e è tenuto sotto stretto controllo. Sa più di quel che dovrebbe sapere! L’osteria a Ballino offre anche uno spaccato della vita del paesino al tempo. Infatti, Ballino, posto in una zona di transito di estrema importanza, presentava allora una popolazione in buona parte con un’origine etnica tedescotiroloese o perginese, come si rileva dai cognomi Fruner, Schaffelhofer, Schneider e altri. Questi entrano in paese dopo l’ondata di peste del 1630, che lascia a Ballino numerosi vuoti, in parte colmati proprio da questa ondata di immigrazione. E gia si pensa al momento culminante di questo progetto culturale, il 26 luglio 2009, quando la piazza di Ballino sarà intitolata ad Andreas Hofer e sfileranno le compagnie Schutzen e le bande musicali. 28 Immagini tra passato e presente zione. Concludendo, consentitemi un appello a chi è in possesso di vecchie fotografie affinché le renda disponibili all’archivio del Comune per questo progetto di “storia recente”. Le fotografie consegnate saranno riprese con uno scanner e restituite in breve tempo. Nel contempo ringraziamo di cuore le ASUC, chi ha già offerto la disponibilità delle proprie fotografie e chi ha collaborato nei turni di custodia dell’apertura della mostra. Stiamo già pensando alla prossima edizione che si terrà sempre durante il mese di agosto per consentire anche agli ospiti di Fiavè di conoscere il nostro territorio; se avete quindi dei suggerimenti da proporre, potete rivolgervi direttamente al sindaco. Il sindaco con i quattro presidenti delle ASUC frazionali 29 S ta emergendo in questi ultimi anni anche a Fiavè un interesse verso la conoscenza delle vicende, delle attività, delle architetture, che un tempo caratterizzavano i nostri paesi, soppiantate poi dall’arrivo della modernità e dalla fine delle piccole stalle che per secoli avevano distinto i nostri paesi. Ci sembrava giusto, proprio per non perdere questi frammenti di memoria, iniziare un percorso di ricerca di documenti e di fotografie, destinato ad essere sviluppato; un progetto del Comune di Fiavè che attraverso le immagini fotografiche, i documenti e le testimonianze si propone di far conoscere la vita di allora, il lavoro, i filò, le case. Tale progetto di recupero della memoria non poteva di certo prescindere dal coinvolgimento delle ASUC frazionali, nate ancora negli anni Trenta, quando il governo fascista ci aveva obbligati ad un Comune unico con Lomaso per circa 25 anni. Difatti le ASUC, consapevoli di portare il proprio contributo al progetto, hanno aderito fin da subito impegnandosi a raccogliere foto vecchie, materiale, documenti, con l’obiettivo anche di promuovere la conoscenza dell’uso civico e delle attività svolte al fine di migliorare il patrimonio d’uso civico composto in prevalenza da boschi, malghe e pascoli, compreso su una superficie pari al 70% del territorio comunale amministrativo. Grazie alla generosa disponibilità di venti persone, sono state raccolte circa 200 foto, raffiguranti temi diversi: il lavoro nei campi, la raccolta del fieno, delle patate, del frumento, l’escavazione della torba, i paesaggi, gli scorci, gli incendi di case, i momenti di vita sociale, le attività ricreative, la lavorazione della lana, il cucito, i filò nelle stalle, le immagini di un mondo che ormai è andato a perdersi. Alcuni volontari appassionati, utilizzando vecchie foto (le foto di Favrio di Patrick Franceschi, i disegni di Piergiorgio Bugoloni, le foto relative al patrimonio ASUC e al nostro bellissimo paesaggio, nonché i documenti vecchi delle ASUC), hanno allestito una vasta esposizione presso la sala della palestra comunale. Già al momento dell’inaugurazione, avvenuta il 10 agosto 2008, alla presenza di un folto pubblico, si è riscontrato il gradimento dei cittadini, ulteriormente confermato dai circa 400 visitatori alla mostra che hanno lasciato la loro firma con apprezzamenti sul registro delle firme. Il successo dell’iniziativa è sicuramente un incitamento a portare avanti il progetto, che per noi oggi rappresenta il segno della nostra identità nel mondo della globalizza- di Nicoletta Aloisi Fiavè... Ieri e Oggi Ballino, agosto 1948: Osteria Armani (ingresso), la fontana, il cartello stradale (Ballino, Comune di Lomaso) Ballino, 2008: La stua Foto storiche di Paola Graziani Fiavè, agosto 1956: Piazza S. Sebastiano, con la travaia, il pergolato su Casa Festi, la catasta di barili (a cosa servivano?) Fiavè, 2008: Piazza S. Sebastiano Chiediamo gentilmente a chi è in possesso di foto storiche di prestarle alla redazione per farne copia e poterle pubblicare in questa rubrica “Fiavè ieri e oggi”, ringraziando già fin d’ora della collaborazione. Le foto verranno restituite. 30 90 anni dalla fine della Grande Guerra A nche Fiavè ha ricordato i 90 anni dalla fine della Grande Guerra, grazie alla significativa proposta del Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese che ha allestito un’interessante rassegna durante il mese di luglio presso la sala esposizione della palestra comunale di Fiavè. Grande e inaspettata affluenza di pubblico già all’inaugurazione avvenuta il 12 luglio 2008. Il presidente, cav. Bruno Zambotti, ha aperto la rassegna ringraziando le autorità presenti e il numeroso pubblico, riassumendo il “viaggio” percorso a partire dalla prima esposizione del 3 agosto 1991 fino all’attuale, attraverso ben sei edizioni aggiornate man mano con nuovo ricerche e nuove documentazioni. La vicepresidente provinciale, Margherita Cogo, vista anche la presenza di numerosi turisti soggiornanti a Fiavè, ha sottolineato che la data del coinvolgimento del Trentino nella Grande Guerra fu il 1914, con l’entrata in guerra dell’Austria contro la Russia e non il 1915 con l’entrata in guerra contro l’Italia. Il sindaco Nicoletta Aloisi, dopo aver ringraziato in particolare chi ha allestito la rassegna e chi provvederà anche ai turni di custodia, ha voluto mettere in evidenza l’apprezzamento dell’amministrazione comunale per le attività svolte dal volontariato perché attraverso tali attività vengono valorizzati i ricordi, la storia, le tradizioni che diversamente andrebbero dimenticate. Interessantissima è stata poi l’esposizione di Rino Filippi che, sulla base degli studi e delle ricerche da lui eseguite, ha narrato lo svolgersi dell’evento bellico con particolare riferimenti ai combattimenti Castel Campo, giugno 2008. Consegna a Bruno Zambotti di un piatto in rame con lo stemma di Fiavè in occasione della presentazione del suo libro “Un pugno di ricordi con... un po’ di nostalgia” 31 Rino Filippi al tavolo dei relatori con Bruno Zambotti, Margherita Cogo e il sindaco avvenuti in Galizia nei primi anni di guerra riportando notizie inedite e ignorate dalla maggior parte dei presenti. Con dovizia di date e particolari ha illustrato le perdite e le atrocità dei combattimenti mettendo in evidenza come sui nostri testi di storia non si sia mai fatto riferimento a questa parte della guerra durante la quale morirono gran parte dei soldati trentini, circa 10.500, che militavano nelle file dell’esercito austriaco. I poveri soldati trentini non solo vengono dimenticati nei libri di storia, ma non fu mai detto che, a guerra finita, ebbero anche l’umiliazione di esser prelevati dalla proprie abitazioni e condotti in campi di prigionia italiani. Poco si è dilungato Rino sulla parte riguardante la guerra sul fronte italiano perché i testi italiani sono già ricchi di notizie e resoconti dettagliati. Riflettiamo su quelle luttuose esperienze e rendiamoci conto che oggi il valore della pace, della serenità e della convivenza sono i capisaldi ai quali tutti dobbiamo riferirci e per i quali dobbiamo impegnarci se vogliamo che anche i nostri giovani sappiano costruire un futuro migliore. “La mia guerra in Grecia e Montenegro” di Angelo Zambotti S ono passati più di 65 anni dall’ultimo giorno al fronte, ma i ricordi sono ancora nitidi nella sua mente: stiamo parlando di Guerrino Tonini, classe 1920, nostro compaesano che ha preso parte alla seconda guerra mondiale. Partì per la naja a Laives il 9 marzo del 1940, ma dopo pochi mesi fu spedito al fronte sul confine francese, presso il Col di Tenda. Come accadde per molti altri, tra cui Adriano Guetti suo compagno di battaglione, poco dopo il rientro in patria fu spedito in Albania con il generale De Cia per la guerra con i Greci. Il 2 novembre i soldati si imbarcarono a Brindisi per Valona, dove c’era la divisione Julia che li attendeva. «In novembre i Greci ci respinsero più volte – spiega Guerrino – poi ci fu un periodo di calma, ma anche di grande miseria: eravamo sempre senza viveri, si mangiavano fagioli, mais, cavoli, pecore che trovavamo là, ci arrangiavamo come potevamo; era difficile anche spostarsi, non c’erano strade ma soltanto mulattiere, in inverno accusammo molte perdite e molti congelati». Dopo una pausa, in primavera riprese l’avanzata al comando del generale Cavallaro: «Il giorno di Pasqua del ‘41 ricevemmo dal cappellano la comunione, poi siamo partiti e in circa un mese siamo arrivati ad Atene: è stata ‘na tribulada in quanto molti ponti erano saltati e ci era difficile avanzare». Tonini ricorda un aneddoto di questo periodo: «Avevamo sempre fame, robe da mangiare ce n’erano poche, così un giorno incrociai il compaesano Settimo Zambotti che mi diede un pugno di bombi, fondamentali per sfamarmi almeno un po’». Terminata la guerra con i Greci, non ci fu l’auspicato ritorno in patria, ma i soldati si trasferirono prima a Tirana, per poi andare in Montenegro a combattere i ribelli di Tito. «Le battaglie con i ribelli erano di una durezza inimmaginabile, in particolare ricordo il primo dicembre, quando a Plevie abbiamo avuto molte perdite e costruimmo un cimitero militare». I mesi in Montenegro hanno lasciato il segno: «Molti soldati hanno subito delle amputazioni dopo essersi congelati gli arti; io per fortuna mi accorsi di non sentirmi più i piedi e sono riuscito a scongiurare un’amputazione, però ancora oggi se metto il piede al caldo sento un gran dolore!». Del periodo montenegrino Guerrino racconta Tonini Guerrino e Aloisi Angelo Guetti Adriano e Tonini Guerrino un retroscena: «Una volta portavamo da un luogo ad un altro una ventina di prigionieri, io chiudevo la fila; fra di loro c’erano anche un anziano e una bambina di sette-otto anni che gridavano e piangevano: mi facevano pena, così ho sussurrato ai due di scappare tra i boschi senza farsi vedere, loro non credevano alle loro orecchie e se ne sono andati continuando a guardarmi, sicuramente per tutta la vita si sono ricordati di me». Nel ‘42 arrivò per Tonini una licenza premio, dopo quattro licenze promesse, ma mai mantenute per la necessità di uomini al fronte. Dopo un periodo a Gap e Grenoble con le truppe di occupazione, il 7 settembre del ‘43 Guerrino ricevette il telegramma della morte del padre Beniamino, che lo fece rientrare a Fiavé. Nella sfortuna per la perdita di un genitore, una coincidenza fortunata: dall’ 8 settembre, infatti, cominciarono le deportazioni di italiani in Germania e Inghilterra, dalle quali moltissimi non sono più tornati. Al termine del suo racconto, Guerrino si lascia andare: «Spero che i giovani non trascorrano gli anni che ho passato io e che non ci siano più guerre; io per molto tempo ho sognato ancora quei periodi, sono cose che non dimentichi mai, n’ho vist assà!». La moglie è dello stesso avviso, con l’esperienza di chi ha conosciuto certi periodi: «Appena sento in televisione o sui giornali che ancora oggi si parla di giovani nazisti o fascisti mi vengono i brividi, dopo tutte le disgrazie che hanno causato, si vede che non hanno vissuto quegli anni». 32 Le cinque chiese di Fiavé di Paola Bronzini E’ opinabile pensare che il primo nucleo abitativo di Fiavé occupasse l’intera area circostante la chiesetta di S. Zeno, ma da una attenta analisi dei documenti che ci raccontano il susseguirsi dei cantieri delle cinque chiese fiavetane ci rendiamo conto che questa tesi può prendere corpo ed essere avvalorata da tutta una serie di dati. Prima e seconda chiesa di San Zeno I primi atti che testimoniano l’esistenza di questa cappella risalgono al 1444 e in particolare a un frate, tale Pietro di Prussia1, che la abbandona per tornare al suo monastero. L’antica chiesa dedicata a San Zeno o San Zenone2 viene costruita probabilmente nel corso dell’undicesimo secolo sia pure con un edificio che non è quello che ci appare oggi, poiché il vecchio fabbricato viene modificato diverse volte nel corso dei secoli. Il tempietto era ovviamente una chiesa medievale. Gli atti visitali del 1603 ci informano della chiusura di una finestra e di due altari: uno centrale dedicato a S. Zeno e, a sinistra, “di una pala assai bela et ornata”3 dedicata a La seconda e attuale chiesa di San Zeno Come ci appare oggi l’interno della chiesa di San Zeno S. Maria Maddalena4. Alla chiesa si accedeva mediante una gradinata5, preceduta, come ci raccontano alcuni documenti del 1708, da un atrio o vestibolo dove in genere venivano eseguite le tumulazioni. A est mediante una piccola porta si accedeva all’alto campanile che sovrastava le umili abitazioni con i tetti in paglia dei fiavetani di quel tempo. Il campanile fu danneggiato in un paio di occasioni (nel 1672 e nel 1709) da un fulmine così come pure testimonia don Luigi Baroldi6 nei suoi scritti alla fine dell’Ottocento. L’edificio di culto era inglobato alla torre campanaria7: a mattina c’erano la sacrestia e l’oratorio mentre a nord il cimitero. All’interno la chiesa si presentava a navata unica ad avvolto divisa in due da una balaustra in legno che separava il presbiterio e il coro dai banchi dei fedeli. Al di sopra dell’ingresso trovava posto una loggia mentre, come 1 4 3 5 6 7 Santa Maria Maddalena: la peccatrice di Magdala che baciò i piedi a Gesù durante la mensa in casa del Fariseo. Questo era dovuto al fatto che il piano di calpestio del tempo era inferiore di qualche metro rispetto all’attuale. Don Luigi Baroldi (Fiavé 1853 – Pranzo 1904) fu un grande naturalista, scienziato e giornalista del suo tempo. Questo particolare si può facilmente verificare guardando l’attuale campanile sul lato di nord-est: qui troviamo i resti di quello che era la copertura della vecchia chiesa. 33 2 La citazione però non è del tutto chiara poiché non capiamo se effettivamente ci riferiamo allo stato di Prussia o alla frazione di Prusa nel comune di S. Lorenzo in Banale. Nei documenti antichi il santo viene chiamato San Zenone e fu l’ottavo vescovo di Verona. Don Lorenzo Chiocchetti nella sue “Memorie religiose di Fiavé” ricorda una tela raffigurante Santa Maria Maddalena che, portata a Trento per essere restaurata, finì erroneamente al Castello del Buonconsiglio. Chiesa di San Sebastiano Ricostruzione grafica di don Lorenzo Chiocchetti presente nel suo scritto “Memorie religiose di Fiavé” si usava al tempo, nel pavimento erano tumulate le più importanti famiglie di Fiavé. Gli atti ci dicono che i muri della piccola costruzione religiosa erano piuttosto umidi probabilmente perché all’esterno la terra delle sepolture veniva addossata contro la chiesa. Questo inconveniente era causato dal fatto che il piccolo cimitero non era più sufficiente per rispondere alle esigenze di ampliamento del paese. Una data ricordata nei conti della chiesa è il 1689, anno in cui la cappella fu vittima di un grande incendio. Anche durante il 1832 verrà assalita dalle fiamme che bruceranno oltre alla chiesa gran parte del rione8 dei sotratori9. La chiesa dopo tale sciagura cadde pian piano in rovina. In data 26 agosto 1868 la Fabbriceria chiede alla Curia di benedire la nuova cappella di S. Zeno (quella attuale) costruita su parte dei ruderi della precedente. Il nuovo edificio venne benedetto il 12 aprile 1869 giorno di San Zenone dal curato di Fiavé don Francesco Belliboni e inaugurata con una “festa sollenissima e salutata dalla comune gioia e da rumoreggiare sparo di mortaretti”. 8 9 I documenti ci riportano le morti di due bambini di quattro anni: Armani Luigi e Giuseppe Benini. Il paese di Fiavé è notoriamente diviso in due grandi contrade: quella dei sabadini (la zona sud dell’abitato) e quella dei sotratori (sot-la-tor: probabilmente si intende la parte del paese al di sotto della torre campanaria della vecchia chiesa). Man mano che il paese si ingrandisce verso sud sorge l’esigenza di un nuovo e più grande edificio di culto che risponda a questa espansione territoriale dovuta in primo luogo all’aumento della popolazione fiavetana. Nel 1573 la Visita (pastorale) ci dice che la Villa di Fiavé è estesa (“quae magna est”) e ci sono ben due chiese: quella di San Zenone e quella di San Sebastiano. Ma oltre a ciò in questa citazione non ci sono dettagli che ci descrivono come era la vecchia chiesa parrocchiale. Si può dire con una certa precisione dov’era la vecchia costruzione religiosa poiché dalle carte manoscritte dell’archivio parrocchiale, vergate di pugno da don Antonio Leonardi10 (curato), risulta che in data 8 marzo 1877 le fondamenta della nuova chiesa erano già state poste e che la vecchia “di necessità dovrà venir atterrata, mentre non potrei ottenere che la nuova chiesa fosse posta in altra posizione perché rimanesse intatta la vecchia”. E in data 23 luglio 1878, il medesimo curato scrive: “per usufruire dei materiali della vecchia chiesa, venne questa demolita”. In definitiva quindi l’antica costruzione si trovata al di sotto dell’attuale piazza San Sebastiano11 con orientamento della navata nord-sud e accesso dal lato nord dell’edificio. La chiesa si presentava come un volume semplice e lineare con il tetto a capanna, il campanile si trovava sul lato della sagrestia ossia a sud-ovest. Gli atti visitali12 del 1671 ci parlano della sacrestia dicendoci che è in “capo alla chiesa” ossia dietro l’altare (a sud) e in fondo al presbiterio trovava posto la porta di accesso alla risalita del campanile. L’edificio di culto era composto da una sola navata con sovrastante grande avvolto in muratura. I muri perimetrali presentavano tracce di umidità e allora si ordina “che li muri abbasso al corpo della chiesa siano sbianchezati ove ne fa bisogno, et siano reparate quelle fessure che sono nel volto, et l’imagini che sono in detti muri assai smarrite, over siano rinfrescate over siano biancheggiati li muri 10 11 12 Don Antonio Leonardi (nato ad Ala) venne a Fiavé l’8 dicembre 1873, come prima esperienza da curato, all’età di trentaquattro anni. L’attuale piazza San Sebastiano, infatti, si chiama così proprio in ricordo della vecchia chiesa e non in riferimento a quella attuale di Santi Fabiano e Sebastiano. Inoltre prima dell’asfaltatura di questa area molti ricordano che durante i temporali con la pioggia che spazzava via la terra tornavano alla luce i muri di fondazione della prima parrocchiale. Gli atti visitali erano delle relazioni che in passato venivano di volta in volta stilate dopo la visita pastorale del vescovo. Si tratta di veri e propri documenti ufficiali che spesso riescono a fornirci abbondanti notizie ecclesiastiche, religiose, civili e sociali. 34 13 14 15 Da questa citazione si capisce che i muri erano appoggiati direttamente sul terreno e quindi “soffrivano” della cosiddetta umidità ascendente. Inoltre si intuisce che la chiesa probabilmente era completamente affrescata e con questo sistema di intonaco (“biancheggiati”) sarebbero sparite le preesistenti figure sulle pareti. S. Antonio di Padova (Lisbona 1195 – Padova 1231) fu portato in questa città dai suoi confratelli poiché è li che lui disse di voler morire. Probabilmente il crocifisso presente nella prima chiesa parrocchiale è quello che oggi troviamo all’interno dell’attuale Santi Fabiano e Sebastiano. Una tradizione popolare ci racconta che questo crocifisso doveva essere portato e sistemato all’interno della cappella di San Rocco. Il giorno previsto per la processione però piovve talmente tanto che la popolazione fiavetana vide in questo un segno divino e perciò decise di lasciare il crocifisso dove stava ossia all’interno della chiesa parrocchiale. e in particolare l’esigenza di una tettoia sulla facciata di ingresso alla chiesa. Probabilmente oltre a questo accesso principale c’era anche un’altra porta ad ovest mediante la quale dalla navata si accedeva direttamente al cimitero. Di questo si trova memoria continuata dal 1655 al 1873 nei registri dei morti esistenti nell’archivio decanale di Vigo Lomaso. Inoltre è puntualmente specificato se il defunto fu seppellito nel cimitero o nella chiesa di S. Sebastiano oppure nel cimitero o nella chiesa di San Zeno. Da qui si scopre che in data 29 ottobre 1713 c’è stato solo un seppellimento nel cimitero di San Rocco16. Il cimitero di San Sebastiano è pure nominato negli atti visitali in due occasioni. La prima del 1603 nella quale si spiega “che nel sacrato dietro alla chiesa sia fatto un luogo per riporvi l’ossa dei morti, e la fossa della gratella sia espurgata”. La seconda nota del 1708 dove si dice che “secondo la consuetudine l’assoluzione dei defunti viene fatta tanto nel cimitero come nella chiesa, e tutto fu trovato in ordine”. Chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e della Vergine Immacolata Prima di parlare della nuova grande chiesa parrocchiale di Fiavé bisogna raccontare ciò che successe e animò il paese prima dell’inizio dei lavori di costruzione ossia l’importante scelta tra l’edificazione della quarta chiesa fiavetana o la demolizione e ricostruzione a nuovo dell’antico luogo di culto. Il primo schieramento, quello degli innovatori, voleva costruire un quarto edificio religioso su un terreno che sarebbe stato donato dalla famiglia dei Bronzinoni. Il lotto in questione altro non era che il prato dove attualmente troviamo il giardino del Museo delle palafitte di Fiavé (ossia il cortile del vecchio convento). Il secondo gruppo di pensiero voleva edificare la nuova costruzione religiosa in piazza poiché la chiesa era sempre stata li, al centro del paese, sull’incrocio delle due strade più importanti dell’abitato. La fazione vincitrice dei tradizionalisti sosteneva che la vecchia parrocchiale andava demolita per recuperare gran parte delle pietre della vecchia costruzione e riutilizzarle nel nuovo grande cantiere. C’è da dire comunque che queste discussioni animarono per parecchio tempo il paese tanto che si fecero via via più accese. La notte del 29 luglio 1877, infatti, si arrivò a scagliare alcune pietre contro i vetri della camera del consigliere comunale Francesco Cavalieri. Il Capitanato 16 Una ragazza venticinquenne di Cares (forestera): Maria Bombarda figlia di Dioniso, annegata nel Carera nel 1713. 35 cancellandole”13. La chiesa era “nimum oscura” (molto scura) sicché dopo il 1580 si comanda di aprire una nuova finestra di fianco all’altare (“fist alia finestra e conspectu altaris”). Questa nuova finestra diventerà in seguito fonte di un piccolo inconveniente: ci si lamenta poiché qualcuno la userà come seduta dall’esterno per ascoltare la messa fuori della chiesa. Perciò nel 1708 “rigorosamente comandiamo che fra lo spacio di quindici giorni venga posta una lastra di ferro alla finestra laterale dell’altar maggiore per di fuori, affinché in tempo della Santa Messa non vi possa sedere alcuno, come abbiamo inteso esservi per l’antico con somma indecenza praticato”. Gli altari erano quattro così come ci specificano gli atti visitali del 1671 e in particolare: frontalmente il principale dedicato a S. Sebastiano, S. Antonio da Padova14, S. Giuseppe e, incorniciata in una pala dorata, alla Madonna; a sinistra una pala dedicata a Santo Stefano; a destra un dipinto sulla vita di San Giovanni Battista; sempre a destra l’altare del S. Rosario con i misteri e la Beata Vergine Maria. Nel 1750 viene nominato un quinto altare a sinistra, di fronte alla cappella del Santo Rosario, con un grande crocifisso ligneo15 che prima era appeso nel vuoto al centro della navata. Dagli atti visitali e in particolare da un manoscritto della fine del 1700 possiamo scoprire che “il frontespizio della chiesa al di fuori è appena coperto il muro della facciata, perlocchè vi si dovrebbe rimediare con dover tirar fuori alquanto il coperto di coppi, per potervi stare quando si battezza, essendo tempo piovoso e nevigoso, e poi anche per comodo della gente che entra in chiesa, per potervi anevigare e asciugare, le donne all’ora quando neviga, perilchè s’è dato caso che io ho dovuto far levare la neve e il ghiaccio di chiesa co’ badili, statemi portato entro co’ piedi”. Questa bellissima testimonianza ci racconta alcune esigenze pratiche della quotidianità parrocchiale L’attuale chiesa dei Santi Fabiano, Sebastiano e della Vergine Immacolata nella grande piazza San Sebastiano distrettuale di Tione scrisse al povero curato dicendogli e raccomandandogli “di usare nella sua posizione tutti i riguardi, e di procurare da parte sua di calmare gli animi, e riconciliarli fra di loro, ond’evitare più sinistre conseguenze”. Non sappiamo esattamente cosa accadde dopo ma di certo sappiamo che don Antonio Leonardi scrisse al Capitanato distrettuale di Tione: “prego codesta inclita carica a volersi interessare presso l’ecclesia Luogotenenza (di Innsbruck) onde volgia prender in considerazione la ristrettezza economica in cui mi trovo, ed elargirmi una sovvenzione; tanto più che quest’anno dietro consiglio de’ medici, per riparare alla mia risentita salute, sono obbligato a sottostare ad una lunga e dispendiosa cura, onde non mi avvenga di restare poi inabile per la cura d’anime”. Le note successive ci segnalano un altro fatto strano ossia che alcuni mesi dopo la benedizione della chiesa il curato e il cappellano vengono sostituiti. Non sappiamo quali siano state le cause di questo cambiamento, ma probabilmente i due poveri sacerdoti erano al culmine di mille piccole preoccupazioni legate alla costruzione del nuovo edificio e alle discussioni tra i due animati gruppi di pensiero. Di sicuro don Leonardi conservò sempre un buon rapporto con Fiavé tanto che vi ritornò molte volte, anche ufficialmente, per la consacrazione della chiesa (il 10 ottobre 1885), per la benedizione delle campane (il 15 agosto 1900) e per messa del nuovo curato don Antonio Faes (il 30 ottobre 1919). Le date certe riferite a questa costruzione di culto sono tre: edificata nel 1877, consacrata nel 1885 e decorata nel 1924. Da un foglio esistente nell’archivio parrocchiale si evince che in data 8 marzo 1877 il curato don Antonio Leonardi chiede alla Curia la delega per il Decano di Lomaso a benedire la prima pietra della nuova chiesa “della quale si sono già poste le fondamenta, per il giorno 12 aprile festa di San Zeno”. E aggiunge: “verrebbe dedicata ai titolari della vecchia chiesa, che di necessità dovrà venir atterrata, mentre per quanto mi sono adoperato non potei ottenere che la nuova chiesa fosse posta in altra posizione perché rimanesse intatta la vecchia”. Nel libro delle messe troviamo che il giorno 12 aprile 1877 il curato celebra una funzione “pro plebe fiavetana” ossia per il popolo di Fiavé. Inoltre nel libro delle messe, il giorno 8 dicembre 1878, si trova la nota che dice “otto dicembre, nella festa della Beata Vergine Immacolata, dal Decano di Lomaso don Costante dal Rì fu benedetta la nuova Chiesa dedicata alla Beata Vergine Immacolata e ai S.S. Martiri Fabiano e Sebastiano, con gioia di tutto il popolo di Fiavé”. Sempre nel libro delle messe in data 10 ottobre 1885 si legge che “Oggi fu consacrata questa chiesa” e il giorno dopo 11 ottobre: “Oggi celebrò la S. Messa il Rev.mo e Ill. mo Giovanni Giacomo Della Bona, Principe Vescovo di Trento”. Fra le firme dei sacerdoti celebranti tale funzione troviamo anche don Antonio Leonardi promotore e costruttore della chiesa, a quella data parroco ad Aldeno. Una curiosità che spicca in questi documenti è che durante il cantiere della nuova chiesa il curato don Antonio Leopardi, trovandosi senza un luogo dove celebrare i sacramenti, chiede permesso alla curia di confessare gli uomini in canonica, mentre il S.S. Sacramento era custodito a San Zeno dove inoltre si celebrava la messa nei giorni feriali precisando che “le altre funzioni festive si tengono in una chiesa posta ad una estremità del lungo paese, anzi fuori dello stesso”, ossia S. Rocco. Il progetto per il nuovo edificio fu steso dall’architetto Dalla Laita di Arco mentre la costruzione vera e propria fu affidata all’impresa Alberini. Ma bisogna ricordare che in un paese povero, in un periodo di estrema mancanza di denaro la volontà della gente contribuisce ed ha contribuito quasi esclusivamente ai lavori del grande cantiere. In questa sede si ricorda l’autentica opera di volontariato da parte 36 Chiesa di San Rocco Pur essendo stata costruita dopo le prime due (la prima chiesetta di San Zeno e la prima parrocchiale quella di San Sebastiano) andate entrambe distrutte è, ad oggi, la chiesa più antica di Fiavé. Di essa non ne troviamo traccia fino al 1537, quindi la data 1575, citata sugli stipiti, si riferisce al suo presunto anno di costruzione. I documenti la citano come cappella cimiteriale votiva legata alla peste e quindi al culto di San Rocco17. Il fatto curioso però è che il giorno della sua consacrazione, il 9 febbraio, è invece legato a S. Appollonia18 e 17 18 19 San Rocco è ricordato come patrono della peste. Durante la sua breve vita si dedicò all’assistenza degli ammalati di peste e numerose furono le guarigioni miracolose legate alla sua presenza. Santa Apollonia: patrona dei dentisti. Durante le persecuzioni contro i cristiani l’anziana vergine Apollonia venne arsa sul rogo dopo che le furono rotti tutti i denti. Frase più volte citata da don Lorenzo Chiocchetti nelle sue preziose “Memorie religiose di Fiavé”. quindi ad un vicino capitello fiavetano dedicato alla santa. Nel 1603 gli atti visitali descrivono la chiesa con sagrato, muri di recinzione sul davanti e un piccolo vestibolo di ingresso alla cappella. Sempre da questi documenti capiamo che già allora c’erano gli imbrattatori di muri, infatti, fu ordinato di tinteggiare le pareti esterne per cancellare le scritte offensive e deturpanti realizzate con il carbone. All’interno dell’edificio religioso le cose sono rimaste pressoché inalterate: l’aula unica ad una sola navata e la sacrestia dietro l’altare così come nell’antica chiesa di San Sebastiano. Il cimitero così come lo vediamo oggi fu costruito sul sedime di un’antica fossa comune scavata durante il periodo delle pestilenze e, per evitare contagi, posta al di fuori dell’abitato. Durante il passaggio delle truppe francesi del generale Vendome il cimitero fu profondamente danneggiato e quindi negli anni successivi si dovette sostenere la spesa di riparazione e ricostruzione dei muri perimetrali dello spazio funebre. Abbiamo visto come curiosare nei documenti antichi sia proficuo e ora avendo verificato tutta una serie di supposizioni non mi resta che concludere questo mio lungo articolo pieno di citazioni con un frase19 del nostro compaesano don Luigi Baroldi che scrisse: “In questa memoria vennero raccolti i fatti più salienti che mettono in bella mostra la fedeltà degli abitatori di questa valle; possano questi essere sprone a nobile emulazione, imitando i nostri padri nel conservare intatta e alta sempre quella bandiera su cui essi scrissero a grandi linee, colle parole e con i fatti”. L’isolata chiesa di San Rocco sulla strada verso il capitello di Santa Apollonia 37 della sopraccitata famiglia ormai estinta dei Bronzinoni. La chiesa viene edificata su un lotto di proprietà della Confraternita del S. Rosario e non come si pensa sul terreno di proprietà dei Conti Trapp di Castel Campo (su quello si edificherà l’attuale asilo). Nell’archivio parrocchiale e in particolare nel libro di inventario del 1847 troviamo, infatti, che in “località Canal esiste un’arativa di proprietà dell’Altare del Santo Rosario” di cui sono confinanti il vecchio cimitero, i signori di Castel Campo e il signor Giovanni Baldessari. Sport invernali Sci da fondo Anche quest’anno lo Sci Club Fiavè, impegnato come sempre sia nell’attività agonistica dei suoi atleti, ma anche nella promozione dell’attività sportiva nel settore giovanile, offrirà a tutti i residenti e ospiti di Fiavè, l’opportunità di sciare come gli altri anni, anche in mancanza di neve. Grazie ai dirigenti della società sportiva e dei volontari appassionati, verrà approntata sempre in località Pineta una pista di circa due chilometri che si snoderà lungo un percorso migliore rispetto agli altri anni. Durante le feste natalizie sarà organizzato il corso di sci da fondo, che permette a tutti di avvicinarsi a questo sport da sempre molto sentito nella nostra comunità. Sci da discesa Ricordiamo a tutti i cittadini residenti a Fiavè che è possibile utilizzare l’impianto di risalita di Bolbeno a prezzi agevolati e anche noleggiare tutta l’attrezzatura per la pratica dello sci da discesa a costi estremamente ridotti. Ragazze dello Sci club Fiavè in gara a Passo Campo Carlo Magno Piastra del ghiaccio Pattinaggio Apertura al pubblico dal 1 dicembre 2008 al 28 febbraio 2009 Per informazioni rivolgersi al gestore Rino Wegher (cellulare 3402203535). La piastra rimarrà aperta tutti i giorni della settimana nelle seguenti fasce orarie con i seguenti turni: - pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30 - sera dalle 20.00 alle 23.00 Durante le feste natalizie sarà garantita anche l’apertura al mattino dalle ore 10.00 alle 12.00. La piastra del ghiaccio in Loc. Pineta Il lunedì e il giovedì sera sono riservati alla pratica dell’ hockey, ad esclusione del periodo natalizio, per cui l’accesso è riservato ai soli sportivi con abbonamento. Tariffe: • abbonamento stagionale: giovani fino a 14 anni, € 31,00; adulti, € 62,00 (se adulti residenti nei comuni convenzionati € 42,00); • tariffe d’ingresso per singolo turno: giovani fino a 14 anni, € 2,00; adulti, € 4,50 (se adulti residenti nei comuni convenzionati, € 2,00). • nei giorni feriali la struttura potrà essere riservata agli istituti scolastici (€ 1,00 per ogni alunno). • ingresso per hockey: solo sportivi con abbonamento stagionale di € 35,00. 38 La redazione e l’amministrazione comunale colgono l’occasione per porgere a tutti gli auguri di 39 Buon Natale e Felice Anno Nuovo