Settembre 2016

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Settembre 2016
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Apla e ilEditoriale
territorio
L’Italia trema, le istituzioni dormono
Prevenire meglio che ricostruire
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Parma Artigiana
Mensile
Direttore Responsabile:
Gianfranco Ragonesi
Hanno collaborato a questo numero:
Alberto Bertoli
Annamaria Borelli
Clementino Gabbi
Davide Soliani
Giuseppe Tavoni
Davide Zanettini
Coordinamento editoriale:
Tatiana Cogo - [email protected]
Stampa e grafica:
Tipolito AMC
Via Nitti, 5 - Parma - tel. 0521 291432
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Pubblicità
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Ancora una volta l’Italia si muove soltanto dopo una grande catastrofe,
forse sarebbe giunta l’ora di cambiare e iniziare a programmare a lungo
termine.
Che il nostro paese sia una zona ad
alto rischio sismico non è una novità degli ultimi giorni, i terremoti degli
anni scorsi in Abruzzo ed Emilia-Romagna avrebbero dovuto far capire a
cittadini e istituzioni che era necessario intervenire, ma come abbiamo
visto, poco è stato fatto.
E dire che in Italia il 70% delle costruzioni è in pessimo stato di conservazione, quindi a rischio di crolli e che
tra queste costruzioni sono presenti
anche edifici appartenenti a quel 50% di patrimonio artistico che l’intero pianeta ci invidia e che vorrebbe possedere.
Certo, a livello economico, i costi per rendere gli edifici in Italia antisismici
sono enormi, basti pensare che gli ingegneri della Protezione Civile stimano
in circa 50 miliardi di euro i soli interventi per gli edifici pubblici, mentre il
Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) stima in 93 miliardi il costo per le
abitazioni private.
Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna le abitazioni a rischio sismico sono
880.401, 4.329.699 le persone coinvolte e il costo per la messa in sicurezza è di oltre 6 miliardi e mezzo. A Parma le abitazioni a rischio sono 7.549, il
costo per la messa in sicurezza è di poco più di 55 milioni di euro e 17.506
le persone esposte, sempre secondo il Cni.
Le cifre da investire sono decisamente alte, ma secondo diversi studi, per
un euro speso in prevenzione se ne possono risparmiare fino a quattro in
ricostruzione.
In Italia non c’è prevenzione in materia sismica anche perché abbiamo una
burocrazia lenta e ricca d’incongruenze, un esempio è l’articolo 18 della
legge regionale 24/2001 dell’Emilia-Romagna, che rendeva obbligatorio il
“fascicolo del fabbricato”, ma che finì per essere presto dimenticato e che
con la legge regionale 28/2013 venne addirittura eliminato.
Del “fascicolo del fabbricato” si è tornati molto a parlare in questi giorni,
infatti se fosse stato obbligatorio in tutta la nazione, probabilmente si sarebbero potute salvare molte vite.
Gli italiani, in generale, sottovalutano il problema, perché a fronte di costi
elevati, non vedono gli effetti reali dell’intervento, quindi cittadini e istituzioni
preferiscono non investire in qualcosa che ‘forse’ non avverrà mai.
Le ultime leggi di stabilità hanno previsto una detrazione Irpef per chi effettua
una ristrutturazione antisismica, ma il 65% di detrazioni spalmate in dieci
anni non sono certamente così invitanti quanto si potrebbe pensare, servirebbe piuttosto una serie di interventi che permettano di ottenere prestiti
a tasso agevolato e fisso per coloro che vogliono rendere sicura la propria
casa.
Detto tutto questo, dovrebbe essere chiaro che investire sull’antisismico
aiuterebbe a evitare tragedie come quelle accadute in questi giorni e rilancerebbe l’edilizia, settore in crisi da molti anni e che, fra l’altro, in materia di
progettazione antisismica, è leader in Europa.
Leonardo Cassinelli
Presidente Confartigianato Imprese Apla di Parma
#presidenteapla
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Apla e il territorio
Categorie
Massaggi, la denuncia di Apla
«Servono nuove regole chiare per disciplinare l’ambito delle pratiche bionaturali»
U
na recente sentenza del
Consiglio di Stato, nei
confronti di un titolare di un ‘Centro
benessere Tuina’ fa nuovamente
emergere il vuoto normativo che caratterizza la pratica dei massaggi,
poiché afferma l’estraneità delle
pratiche tuina e shiatsu dall’ambito
di attività della legge 1/90 che disciplina l’attività di estetista.
In Italia i massaggi sono ufficialmente riconosciuti dalle normative
come di tipo sanitario o di tipo estetico. Per praticarli, quindi, si deve
essere o fisioterapista (professione
ausiliaria a quelle sanitarie) o estetista (professione normata dalla
legge 1/90). Tutto il mondo delle
pratiche bionaturali (per esempio
massaggi shiatsu, tuina, ayurvedici, riflessologia plantare) non è, in
realtà, regolato da un contesto normativo specifico.
Dal punto di vista della formazione,
per essere fisioterapista serve un
diploma di laurea triennale e anche
per essere estetista è necessario
un percorso formativo piuttosto
lungo che varia dai due a tre anni
(con corsi di qualificazione in enti
di formazione autorizzati, corsi di
specializzazione, esperienze lavorative di uno o tre anni). Per le altre
tipologie di massaggi non esistono
invece percorsi formativi e scuole
accreditate dagli organi competenti
che diano una qualifica riconosciuta, anche se esiste un business
che fa credere il contrario a ignari
operatori e aspiranti tali. Ciò non
permette quindi di garantire e verificare un’adeguata competenza delle persone alle quali è concesso di
effettuare trattamenti di vario tipo
anche sul corpo umano.
Chi pratica massaggi non estetici e
non fisioterapici rientra nell’ambito
della legge 4/2013 che li definisce
professionisti ‘non organizzati in
ordini o collegi’. Questa legge stabilisce comunque alcune norme di
base: rispetto dei principi di buona
fede, della correttezza, dell’ampliamento e della specializzazione
dell’offerta dei servizi, della responsabilità del professionista.
In altre professioni ausiliare a quel4 parma artigiana
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le sanitarie, come per gli odontoiatri, chi esercita in modo abusivo
incorre in sanzioni amministrative
pecuniarie che vanno da un minimo di 2.500 euro a 7.500 euro in
caso di mancanza di licenza o abilitazione professionale. Sono state
poi inasprite le pene nei casi di
omicidio colposo e di lesioni personali colpose derivanti dall’esercizio
abusivo di una professione per la
quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un’arte sanitaria.
Confartigianato Imprese Apla pone
una domanda: «Se il fisioterapista
è ausiliario delle professioni sanitarie, come il massaggiatore sportivo
e l’estetista fa massaggi estetici perché dunque chi opera nell’ambito ‘benessere’ senza alcun titolo
riconosciuto, non è ritenuto un abusivo»?
Molti Comuni del litorale italiano
hanno vietato e sanzionano i massaggi sulle spiagge, operati da
abusivi che spesso utilizzano oli e
creme non certificati e di cui non si
conosce la provenienza e che non
sono effettuati in luoghi igienicamente idonei. È noto che i tratta-
menti fatti da persone non qualificate possono creare vari disturbi a
partire da quelli dermatologici.
Confartigianato ritiene che anche i
Comuni del parmense, che hanno
come compito la tutela della salute
e dell’igiene pubblica, dovrebbero
vigilare maggiormente almeno sulle
condizioni igienico sanitarie in cui
spesso praticano alcuni operatori
anche nel territorio di loro competenza.
«Crediamo servano nuove leggi
chiare e possibilmente uguali in tutte le regioni per regolamentare l’attività delle pratiche bionaturali quindi anche per i massaggi che non
hanno finalità terapeutiche e non
rientrano né nelle professioni sanitarie né in quelle estetiche - dice
Michele Ziveri, neo eletto nel consiglio nazionale di Confartigianato
Benessere -. Sono indispensabili,
inoltre, standard formativi omogenei e nuove regole per disciplinare
le attività dei centri benessere e
fare quindi ordine in un mercato minacciato dalla concorrenza sleale
di operatori improvvisati e irregolari
che rappresentano un grave pericolo per la salute dei consumatori».
Apla e il territorio
Confartigianato Acconciatori
Calzolai 2.0
Michele Ziveri, presidente
di Confartigianato Benessere Emilia-Romagna entra nel
consiglio direttivo nazionale
di Confartigianato Acconciatori insieme a: Barbara Catani
(Toscana), Tiziana Chiorboli
(Veneto) e Rossano Trobbiani
(Marche).
Sempre nella stessa giornata
è stato eletto presidente, all’unanimità, il lombardo Aurelio Salvoni alla guida dell’associazione per il prossimo
quadriennio.
L’obiettivo del nuovo consiglio è quello di proseguire
l’efficace attività svolta negli ultimi anni: «Con il nostro
programma - ha spiegato Ziveri - puntiamo a combattere duramente l’abusivismo e la concorrenza sleale presente nel settore. Vogliamo poi rispondere, sempre in
continuità con i precedenti consigli, ai bisogni dei nostri
associati sulle tematiche della legalità, fisco e formazione professionale». A supporto di quanto detto, Ziveri,
ha anche annunciato che l’obbiettivo più immediato di
Confartigianato Acconciatori sarà presentare al prossimo
convegno di Mestre, il piano d’azione per la verifica dei
requisiti europei di categoria, requisiti essenziali alla formazione professionale e alla lotta contro l’abusivismo.
Maurizio Liuzzi, presidente
del Comitato paritetico San
Crispino e consigliere provinciale di Confartigianato Imprese Apla Parma, è stato riconfermato membro del direttivo
nazionale di Calzolai 2.0, l’associazione italiana ufficiale dei
calzolai, aderente a Confartigianato. La delega assegnata a Liuzzi è quella relativa all’organizzazione eventi.
Nata nel giugno 2013 allo scopo di creare una rappresentanza nazionale di tutta la categoria, l’associazione ha sede nei locali di Confartigianato Imprese
Veneto di Mestre (Venezia).
Calzolai 2.0 vuole perseguire la rappresentanza, la
salvaguardia, la valorizzazione, la crescita e la promozione verso il pubblico, anche tramite fiere e mercati
nazionali e internazionali, del mestiere del calzolaio e
della produzione delle scarpe su misura.
Vuole, inoltre, favorire la cooperazione, le forme di
aggregazione, i nuovi strumenti di comunione, comunicazione e conoscenza, la formazione professionale
continua e supplementare, la qualificazione professionale.
Ziveri eletto nel
consiglio nazionale
Riconfermato Liuzzi
nel direttivo nazionale
Terremoto del centro Italia:
Confartigianato avvia raccolta fondi
Tutte le iniziative di sostegno alla popolazione e agli imprenditori
Confartigianato ha attivato una serie di iniziative per fornire aiuto e assistenza alle popolazioni
vittime del sisma che ha colpito il centro Italia. La Confederazione ha aperto un conto corrente bancario cui potranno essere fatti pervenire contributi a favore delle zone terremotate.
Il conto corrente bancario, intestato “Confartigianato Raccolta Fondi Terremoto Italia Centrale 2016”, ha le seguenti coordinate IBAN IT81H0569603224000003941X65.
Intanto continuano le iniziative promosse dalle Associazioni territoriali di Confartigianato per aiutare gli imprenditori colpiti dal sisma.
Nei 16 Comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo che hanno subito i danni maggiori sono ubicate 624 imprese artigiane con 1.475 addetti.
In particolare, Confartigianato di Ascoli Piceno ha organizzato il programma solidale tra imprese
per gestire offerte e richieste di aiuto. Gli imprenditori che vogliono mettere a disposizione gratuitamente degli imprenditori danneggiati magazzini in cui custodire macchinari, scorte, merci e
quant’altro sarà possibile distaccare dai luoghi resi inagibili possono contattare i seguenti recapiti di Confartigianato Ascoli Piceno 0736336402 - mobile (anche Whatsapp) 3294497732.
Le azioni portate a termine, con consegna di materiale e strutture alla protezione Civile,
sono riportate nel sito di Confartigianato Ascoli Piceno al seguente link diretto:
http://confartigianato.apfm.it/eventi/terremoto-2016.html
Anche Confartigianato Marche ha manifestato il proprio impegno a supportare iniziative in
favore del sistema economico locale, così come Confartigianato Ancona, Confartigianato Macerata, Confartigianato L’Aquila, Confartigianato Rieti e Confartigianato Lazio. Confartigianato Ravenna si è attivata per mettere a disposizione di un’impresa di Arquata del Tronto un
modulo abitativo per sostenere la famiglia del titolare che ha perso la propria abitazione.
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Apla e il territorio
Consiglio provinciale: il punto sulle azioni de
Cassinelli: «Dobbiamo riscoprire lo spirito di appartenenza»
S
i è svolto a luglio il Consiglio Provinciale di Confartigianato Imprese Apla durante il quale
il presidente Leonardo Cassinelli ha
illustrato le ultime azioni intraprese
dall’associazione.
Il presidente ha ricordato l’ultima
edizione dell’Assemblea nazionale
di Confartigianato durante la quale
è stato celebrato il 70° anno di costituzione della Confederazione, alla
presenza del Presidente della Repubblica Mattarella.
«Quest’anno ricorre anche il 70°
anno della Repubblica italiana - ha
spiegato Cassinelli - il 1946 rappresenta l’anno in cui è nata la speranza per una nuova vita, una sorta di
spartiacque tra la guerra, distruzione
e un nuovo periodo che trovava nella ricostruzione la voglia di rinascere
e ripartire. Un anno di svolta anche
per noi imprenditori, dove grazie al
“saper fare” sono rinate e si sono
sviluppate migliaia e migliaia di piccole imprese che sono poi diventate
la spina dorsale dell’economia italiana».
L’azione di rappresentanza a livello
nazionale, regionale e provinciale
(Apla nascerà nel 1948), di questo
grande e variegato mondo di imprenditori si è evoluta insieme a esso, per
rispondere a bisogni, sempre diversi
e maggiori, degli imprenditori, delle
loro famiglie e dei loro collaboratori.
«La società italiana è cambiata, noi
stessi siamo cambiati. E un primo
tema sul quale vi invito a riflettere è
la necessità di oggi di rivitalizzare il
senso di appartenenza. C’è bisogno
di essere uniti per crescere e più
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partecipazione alla vita associativa,
dobbiamo condividere problemi e
soluzioni perché fare impresa non è
mai stato tanto difficile come in questi anni di crisi - ha detto Cassinelli
al Consiglio».
Con il contributo di tutto il sistema
Confartigianato ci si sta occupando
del problema dell’accesso al credito,
per fare in modo che il Governo passi dagli annunci ai fatti concreti. E,
su base locale, oltre ad assistere le
imprese nella richiesta di garanzia a
Unifidi, Apla ha sostenuto il progetto
di dar vita a una banca locale: Banca di Parma - Credito Cooperativo
che nell’autunno scorso ha aperto
il primo sportello in viale Tanara e
adesso ha deliberato un aumento di
capitale e ricerca nuovi soci.
Cassinelli ha poi affrontato il tema
del digitale: «In anni di durissima crisi, ci sono stati artigiani di tutte le
età, curiosi e geniali, che rendendosi
conto del veloce cambiamento in corso, hanno iniziato a utilizzare gli strumenti oggi a disposizione: web, social network, le nuove tecnologie e le
loro imprese sono cresciute, hanno
conquistato più mercati. Le imprese
del futuro stanno dimostrando come
l’artigianalità e le tecnologie digitali
non solo vanno straordinariamente
d’accordo, ma possono essere una
risposta solida e concreta alla fame
di prodotti non standard».
A livello provinciale l’associazione
si è spinta su molti fronti cogliendo
le esigenze della base associativa.
Tanti sono stati gli incontri organizzati sull’uso e l’importanza dei social network e della rete che hanno
riscontrato una buona partecipazione: «L’Associazione - ha sottolineato
Cassinelli - può assistere le imprese
con le necessarie competenze».
L’attenzione di Apla si è anche rivolta all’internazionalizzazione delle
imprese dedicando risorse a una
serie di iniziative che coinvolgono le
diverse associazioni di Confartigianato presenti in regione. Si stanno
continuamente ricercando nuovi canali commerciali per i comparti abbigliamento, moda e alimentare che
favoriscano i contatti con imprese e
mercati interessati esteri. È stata poi
stipulata una nuova convenzione con
Co.Mark con consulenti specializzati:
i temporary export manager.
L’impegno di Confartigianato nella
tutela degli interessi delle aziende
non ha trascurato l’aspetto tributario. In particolare l’Associazione si è
concentra sulla pressione fiscale degli enti locali (Imu, Tasi e tassa dei
rifiuti). «L’invito ai sindaci di rivedere
i livelli e le modalità di tassazione è
caduto nel vuoto, così abbiamo deciso di iniziare, in base alle norme dei
regolamenti vigenti e della legislazione nazionale, un’azione di richiesta di rimborso per il 2015 di parte
della tassa dei rifiuti per le attività
che potevano provare di aver smaltito i rifiuti speciali e tossico-nocivi,
attraverso canali diversi dal servizio
pubblico comunale. Vedremo come
si concluderà, ma non ci siamo limitati a questo, abbiamo chiesto dal
1° gennaio scorso la riduzione delle
superfici tassate escludendo quelle
occupate da macchinari o attrezzature finalizzate alla produzione e dove
si formano anche i rifiuti speciali».
Per questi casi, nell’ipotesi di rigetto
o parziale accoglimento delle domande di rimborso o di detassazione dei
locali, l’associazione assisterà gra-
Apla e il territorio
ll’Associazione
tuitamente le imprese nel ricorso
avverso tali provvedimenti alla Commissione Tributaria provinciale.
Apla, sempre in tema di ambiente,
ha assistito le imprese che installano climatizzatori o impianti frigoriferi
e utilizzano i gas fluorurati (F-gas) per
qualificarsi con il conseguimento del
patentino del frigorista.
«L’associazione ha continuato l’attività di denuncia contro l’abusivismo
dilagante; sul tema abbiamo avuto
incontri con il Prefetto e con il Comandante provinciale della Guardia
di Finanza. I casi che ci vengono segnalati, dopo le necessarie verifiche,
sono oggetto di specifica denuncia
anonima da parte dell’Associazione
- ha ricordato il presidente provinciale».
Per creare interesse da parte dei turisti verso le imprese artigiane che
operano in centro storico l’associazione ha ideato e redatto una guida
‘Parma Made In’ che ha riscosso un
grande successo, così come è stato
ottenuto un enorme risultato, anche
in termini di consenso di pubblico,
dall’evento ‘Modella per gioco’, iniziativa organizzata per dare visibilità
a diversi settori dell’artigianato e alla
scuola Formart.
«Si respira un nuovo clima - ha dichiarato Cassinelli, alla fine del suo
intervento - lo straordinario successo
di Cibus che ha visto la partecipazione record di oltre 3.000 espositori,
la rinascita del Parma Calcio, la prima edizione di Gola Gola e poi Parma
io ci Sto e il Festival Verdi con una
programmazione ricca e di spessore
internazionale, la nascita di Banca di
Parma: queste sono testimonianze
di una città che sta reagendo. L’augurio è che tutto ciò possa dare una
spinta all’economia locale».
Apla ha sottoscritto l’atto
costitutivo della Fondazione
di Comunità Munus
Anche Confartigianato Imprese Apla ha aderito a Munus Onlus, la Fondazione di Comunità di Parma. Il presidente provinciale Leonardo Cassinelli ha sottoscritto
la carta dei valori e l’atto costitutivo, durante la cerimonia che si è svolta recentemente a palazzo Rangoni,
assieme a tantissimi imprenditori, associazioni di categoria, banche, fondazioni bancarie, liberi professionisti, Comune, Provincia e Prefettura di Parma.
Il battesimo ufficiale è fissato per questo mese, ma nel frattempo l’ente
no profit di diritto privato ha mosso già i primi passi con l’obiettivo di
dare un contributo reale al miglioramento della vita della comunità, alla
diffusione della cultura del dono e alla solidarietà.
La Fondazione di Comunità è un intermediario filantropico che si mette
al servizio di tutti coloro che vogliono destinare risorse per il bene comune; non raccoglie risorse per finanziare progetti propri, ma è un’infrastruttura di connessione tra i donatori e chi realizza progetti di solidarietà sociale. In pratica aiuta tutti coloro che desiderano destinare risorse
al perseguimento di finalità d’utilità sociale, mettendo a disposizione
di chiunque voglia donare per realizzare iniziative d’utilità sociale in
un determinato territorio, la propria struttura affinché il donante possa
godere di tutti i benefici (anche di natura fiscale) della filantropia istituzionale senza dover sostenere l’onere di costituirsi una propria realtà o
di ricercare iniziative da finanziare.
Confartigianato aderisce a
“Parma io ci sto!”
Confartigianato Imprese Apla è entrata a far
parte dell’Associazione “Parma, io ci sto!”
che si è costituita quest’anno con 5 soci
promotori: Alessandro Chiesi, Guido Barilla,
Andrea Pontremoli, l’Unione Parmense degli Industriali e la Fondazione Cariparma. A
questi si sono aggiunti un ampio gruppo di
firmatari che hanno aderito e sottoscritto il
“Manifesto per Parma”.
“Parma, io ci sto!” nasce dall’esigenza condivisa di sostenere e alimentare il rilancio e la valorizzazione del nostro
territorio, attraverso energie e sforzi coordinati. Gli obiettivi sono di creare iniziative di eccellenza e progresso economico-sociale, di attrarre
investimenti, talenti e competenze. Un progetto che vuole guardare lontano, per proiettare Parma e la sua gente verso un futuro dinamico e
vivace, vivibile e sostenibile.
Sono 4 gli ambiti in cui l’associazione sta lavorando attraverso altrettanti laboratori: buon cibo, la nostra cultura, turismo e tempo libero,
formazione e innovazione. Gli appuntamenti tematici saranno aperti a
tutti per dare la possibilità di portare idee e iniziative a favore della città
e il suo territorio.
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Apla informa
Crisi dell’edilizia
Cassa Edile di Parma: ulteriore riduzione delle
In vendita l’edificio di Vicofertile
L
o scorso 30 giugno tra le organizzazioni imprenditoriali
parmensi dell’artigianato e dell’industria e i sindacati del settore edilizia
è stata raggiunta una nuova, importante intesa finalizzata al riequilibrio
economico finanziario della Cassa
Edile di Parma, pesantemente colpita dalla grave crisi economica che
ha caratterizzato gli ultimi anni e
che ha colpito (e colpisce tuttora)
in modo particolare tutto il settore
dell’edilizia.
La stipula di un nuovo accordo si
è resa necessaria a seguito della
constatazione del fatto che un precedente analogo accordo siglato lo
scorso gennaio non sarebbe stato sufficiente a riequilibrare i conti
dell’Ente.
La pesante diminuzione d’imprese
edili e dipendenti iscritti non poteva
non avere conseguenze sull’Ente,
le cui finalità, come noto, sono la
fornitura di servizi alle prime e prestazioni ai secondi grazie a risorse
attinte esclusivamente dai contributi versati mensilmente in misura
preponderante dai datori di lavoro.
Appare quindi chiaro il perché si siano significativamente ridotte le risorse economiche disponibili. Tutto ciò
in un quadro che vede le imprese
faticosamente “sopravvissute” sul
mercato in grossa difficoltà a versa8 parma artigiana
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re i contributi dovuti per legge e per
contratto all’Ente, situazione resa
ancor più grave dal fatto che quasi
sempre ciò è dovuto ai mancati pagamenti da parte di enti pubblici in
particolare, ma anche di privati. Anche la stipula di accordi tra le parti
sociali, che consentono di rateizzare fino a due anni le somme dovute
si è rivelata una misura utile, ma
purtroppo non sufficiente a risolvere
i problemi di liquidità delle imprese
edili.
Pochi dati significativi: le imprese
con dipendenti operanti a Parma
e provincia sono passate in media
dalle circa 1.100 del 2010 (con una
consistente contrazione rispetto al
precedente biennio) alle 750 del
2016, con un numero di dipendenti
ridottosi da circa 5.200 a poco più
di 2.600 e con una corrispondente,
pesante calo del numero di ore lavorate e di massa salari annua denunciata, passata dai 70 milioni di euro
a poco più di 40 milioni.
Con questi numeri non certamente
incoraggianti per l’immediato futuro,
i rappresentanti delle organizzazioni
imprenditoriali e dei lavoratori non
potevano non intervenire per evitare il susseguirsi di bilanci quantomeno problematici quali quelli purtroppo registrati negli ultimi anni,
nonostante il ricorso alle riserve
accumulate nel corso di decenni di
attività e la riduzione o addirittura la
soppressione di alcune provvidenze
adottata a malincuore già nel 2013
e, come si diceva, agli inizi del corrente anno.
Si è quindi reso indispensabile ricorrere a ulteriori tagli alle prestazioni
di cui beneficiano a tutt’oggi sia le
imprese che i dipendenti. Per quanto concerne le prime si è concordato
che, a decorrere dal prossimo ottobre, il rimborso dei dispositivi di protezione antinfortunistica verrà effettuato limitatamente alle calzature;
la fornitura dei restanti indumenti
obbligatoria per contratto (estivo pantaloni multitasche, 2 magliette
girocollo in cotone; invernale - pantaloni multitasche, 1 giubbino o una
felpa o un pile) non verrà quindi più
rimborsata e graverà sulle imprese.
Sempre dal prossimo ottobre verranno ulteriormente ridotte le prestazioni di cui sono beneficiari i dipendenti. In particolare il rimborso
per protesi e cure dentarie viene
ridotto a un limite massimo del 30%
dell’esborso con un limite massimo
comunque non superiore a 1.250 €;
il rimborso per occhiali non potrà superare i 140 € e il rimborso mensile
per asili nido e scuole materne non
potrà superare rispettivamente 296
e 160 €.
Apla informa
prestazioni
Servizi pubblici un abisso chiamato Italia
Acqua: le tariffe sono sempre
più alte
I
Anche il personale di Cassa Edile è
stato purtroppo coinvolto in questo
piano di risanamento del bilancio in
quanto, in aggiunta alle riduzioni di
orario precedentemente concordate, si sono purtroppo dovuti effettuare due licenziamenti di personale
a tempo pieno. Da rilevare come il
consiglio di amministrazione abbia
anche assunto la spiacevole ma ineluttabile decisione di alienare l’immobile di proprietà ubicato a Vicofertile, via Martiri della Liberazione,
42 composto da 24 appartamenti
arredati. Come noto tale struttura è
stata fino a poco tempo fa utilizzata
per alloggiare il personale dipendente delle imprese edili proveniente da
fuori provincia, regione o dall’estero, come nel caso dei lavoratori Moldavi assunti in numero consistente
dalle imprese locali nei primi anni
duemila. Purtroppo anche in questo
caso la crisi dell’edilizia ha lasciato
il segno, e ora l’immobile è sottoutilizzato. Da qui la decisione del cda
finalizzata, da un lato, a porre fine
a spese improduttive, dall’altro di
acquisire liquidità per le finalità istituzionali.
Clementino Gabbi
Info relative all’immobile:
Andrea Zanni, Cassa Edile di Parma
tel. 0521 1915022; 335 317582
n Italia negli ultimi cinque
anni le tariffe di fornitura
dell’acqua, dello smaltimento rifiuti
e dei servizi pubblici sono aumentate
mediamente del 22% e non è certo
colpa della crisi economica perché
ha colpito tutta l’Europa, non solo il
nostro paese (UE più Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera) con un aumento medio dei servizi dell’11,4%,
ovvero circa la metà di quello registrato sul territorio italiano.
Nello specifico del servizio idrico gli
aumenti sono stati decisamente significativi, infatti il costo dell’acqua è
aumentato del 34,8%, quasi tre volte
la media dell’Eurozona (13,5%). Perché le tariffe sono così care? Teoricamente per la qualità offerta dei
servizi e per la loro manutenzione,
tuttavia questo non è sempre vero
e le amministrazioni locali che dovrebbero controllare non lo fanno.
Un esempio di questo è la questione
della dispersione idrica, un proble-
ma decisamente esoso e presente
anche nella nostra città con il 39% di
acqua che va sprecata (media regionale 26%).
Nonostante i significativi aumenti
nelle tariffazioni, il 39% dei cittadini
italiani si ritiene decisamente deluso
e insoddisfatto dai servizi ricevuti;
inoltre quando vengono poste domande specifiche come l’opinione
sullo stato di cura manutenzione di
strade, monumenti e palazzi pubblici, la soddisfazione generale scende
al 34% rispetto a una media europea
del 64%.
E Parma? Parma dal 2007 a oggi è
diventata una delle città italiane più
care sulla fornitura dell’acqua, con
aumenti del 86,4% (solo nell’ultimo
anno del 6,7%), un dato che deve
far riflettere tenendo conto che nello
stesso lasso temporale a Bologna
l’aumento è stato “solo” del 33,2%
e che nell’ultimo anno ha avuto una
riduzione pari al 4,1%.
Anche Confartigianato
Imprese Apla Parma
ha partecipato al
Meeting di Rimini.
Nella foto i vicepresidenti
Marco Granelli ed Enrico Bricca,
accompagnati dal vicesegretario
Ivano Mangi.
settembre 2016
parma artigiana 9
Apla informa
e il territorio
Piano aria: dal 1° ottobre
le limitazioni alla circolazione
Previsti incentivi ai privati per la sostituzione dei veicoli commerciali diesel Euro3
«U
n passo avanti importante, con risorse certe
e spendibili in tempi brevi per un primo piano
di azioni per un’aria più pulita, a cui si aggiungeranno
fondi per la rottamazione di veicoli commerciali fino
agli euro 3: proprio per i veicoli diesel euro 3, come
previsto dal Piano integrato dell’aria regionale in vigore, scatterà il divieto di circolazione dal 1° ottobre
prossimo». Paola Gazzolo, esprime così la soddisfazione per l’incontro svolto a Roma con il ministro Gian
Luca Galletti e i rappresentanti delle altre Regioni per
fare il punto sullo stato di attuazione del Protocollo
anti-smog sottoscritto il 30 dicembre scorso da Governo, Conferenza delle Regioni e Anci.
Dal prossimo autunno sarà disponibile oltre 1 miliardo
di euro su scala nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria, l’efficienza energetica degli edifici
pubblici e privati e la mobilità sostenibile nei percorsi
casa-scuola o casa-lavoro nelle città. «Con il pacchetto di finanziamenti messi a disposizione, il Governo mantiene gli impegni assunti: dal canto
suo, l’Emilia-Romagna è disponibile a fare la propria
parte partecipando alle trattative con Bruxelles sulla
procedura di infrazione aperta verso l’Italia per il superamento delle soglie per la concentrazione di Pm10 in
tutta la Pianura Padana - ha detto ancora l’assessore».
Fondamentale è l’impegno assunto dal Governo per
appositi incentivi ministeriali ai privati destinati alla
sostituzione dei veicoli commerciali diesel euro 3 in
circolazione con veicoli a basse emissioni.
Sempre al fine di migliorare la qualità dell’aria, dal 1°
ottobre riprenderanno sul territorio regionale le misure
di limitazione alla circolazione previste dal “Piano aria
integrato regionale”, in vigore fino al 31 marzo 2017
in 30 Comuni emiliano-romagnoli. Le limitazioni alla
10 parma artigiana settembre 2016
circolazione trovano applicazione dal lunedì al venerdì,
dalle ore 8.30 alle 18.30, oltre che nelle domeniche
ecologiche (previste la prima domenica di ogni mese,
con sospensione dal 1° dicembre al 6 gennaio).
I provvedimenti di limitazione alla circolazione riguardano i veicoli a benzina fino all’Euro 1, diesel fino
all’Euro 3 e ciclomotori fino all’Euro 0. Come previsto
dal Piano, il divieto di circolazione scatterà anche per
i veicoli commerciali diesel Euro 3 di categoria N1, lo
scorso anno oggetto di deroga. Specifiche deroghe
sono individuate per l’accesso ai parcheggi scambiatori, alle strutture ospedaliere e ad alcune tipologie di
veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee
bassa e i veicoli per l’accompagnamento degli alunni a
scuola. Sono esclusi dai provvedimenti gli autoveicoli
elettrici e ibridi, i ciclomotori e motocicli elettrici, gli
autoveicoli per trasporti specifici e a uso speciale e
quelli che effettuano il car pooling, ossia trasportano
almeno tre persone a bordo. Restano infine in vigore
le misure emergenziali già adottate lo scorso anno,
in caso di superamento prolungato del valore limite
giornaliero di Pm10 rilevato dalle stazioni della rete
regionale di monitoraggio dell’aria. Se - in seguito alle
verifiche effettuate da Arpa e nella giornata del martedì, individuato quale giorno di controllo - si dovesse
evidenziare che nei 7 giorni precedenti si è avuto lo
sforamento continuativo del valore limite giornaliero di
50 µg/m3 di PM10 nel territorio di una o più province,
le limitazioni al traffico adottate dal lunedì al venerdì varranno anche la domenica successiva (domenica
ecologica straordinaria) nelle aree urbane dei Comuni
capoluogo e dei Comuni con popolazione superiore a
50.000 abitanti della provincia nella quale si sono verificati i superamenti.
Confartigianato
Apla e il territorio
Persone
Celebrazioni luigine Cupla organizza:
Conversazione sulla Duchessa
il 3 ottobre alla Palatina
I
I 2016 è l’anniversario dei 200 anni
dall’arrivo di Maria Luigia,
la “Duchessa più amata dai
Parmigiani”.
Anche Anap e Ancos hanno voluto inserirsi nel ricco calendario di eventi e
appuntamenti organizzati
per ricordare l’età dei ducati parmensi e Maria Luigia
d’Asburgo. Il 3 ottobre, alle 16.30, alla
biblioteca Palatina (sala Maria Luigia), in collaborazione con l’associazione culturale Dante Alighieri si
terrà una conversazione sulla duchessa.
È stata poi consegnata la stoffa di materiale ignifugo che sarà utilizzata per restaurare 25 poltrone.
La stoffa è stata acquistata grazie ai fondi raccolti
dall’associazione durante un’iniziativa di beneficienza.
“Il coraggio di resistere.
Stabilità e pensioni”
Il 7 ottobre alle 16
all’Hotel ‘Parma&Congressi’
I
l Cupla provinciale di Parma (Coordinamento unitario dei pensionati del lavoro autonomo) composto da
8 associazioni nazionali dei pensionati e coordinato da Ero
Luigi Gualerzi, presidente di Anap, organizza il convegno: “Il
coraggio di resistere. Stabilità e pensioni”.
Durante l’incontro, che si svolgerà venerdì 7 ottobre, alle
16, all’hotel Parma&Congressi (Fraore), saranno affrontati
argomenti particolarmente cari ai pensionati.
Durante l’incontro saranno anche discusse le conseguenze della legge di stabilità sulle pensioni saranno al centro
dell’intervento di Venier Rossi direttore Inapa regionale di
Confartigianato, mentre Alfredo Alessandrini, presidente di
Banca di Parma - Credito Cooperativo parlerà dei rapporti tra
banca, risparmi e cessione del quinto della pensione.
Interverrà, infine, Giovanni Giungi, coordinatore Cupla EmiliaRomagna che illustrerà le attività dell’associazione a livello
regionale.
Prevenzione del tumore al seno
Anap organizza lo spettacolo ‘Prima di’
il 22 ottobre al Magnani di Fidenza
L’incasso sarà devoluto ad Andos e Lilt
S
ensibilizzare il mondo femminile alla prevenzione del tumore al seno: è questo l’obiettivo di
«PRIMA DI. Prima che sia troppo tardi. Prima della paura.
Prima di tutto», lo spettacolo teatrale che andrà in scena
al Teatro Magnani di Fidenza il prossimo 22 ottobre, alle
17.30.
Lo spettacolo, realizzato dall’Associazione promozione
sociale ZonaFranca di Parma, con la regia di Franca Tragni, è stato fortemente voluto da Anap Confartigianato e
dal Comune di Fidenza per raccogliere fondi a favore delle associazioni Andos di Fidenza e Lilt di Parma. L’ingresso è a offerta e al termine dello spettacolo, nel caveau, ci
sarà un aperitivo durante il quale gli spettatori potranno
confrontarsi direttamente con le associazioni coinvolte
nell’iniziativa. Il Comune di Fidenza ha inserito ‘Prima di’
nel calendario degli eventi dell’Ottobre Fidentino.
Le dieci attrici di ZonaFranca Parma in scena raccontano
storie di donne “prese” e storie di donne “salvate” dal
male. Lo spettacolo si apre con un Flash Mob dedicato
alla prevenzione e si snoda su diversi quadri teatrali che
non nascondono il dramma ma lo guardano da un’angolazione nuova, raccontando la gioia di farcela, la bellezza
che va oltre l’immagine riflessa nello specchio. Nelle scene corali le donne sono “Maglie” unite da uno stesso filo,
amiche della stanza rosa, il sostegno per chi racconta
il dolore della terapia. Ma oltre il dolore c’è la vita, l’immensa fatica di rimettere i pezzi a posto, la gioia infinita
di ritrovarsi persone migliori. Nello spettacolo c’è spazio
anche per i dati statistici e per il divertente quadro di
una donna in perenne battaglia con se stessa, con quello
che mangia e quello che respira, l’impegno comunque di
condurre uno stile di vita “sano” perché, come dice lei
guardando la sua bambina, “Prevenire è faticoso si, ma
ne vale davvero la pena”.
Info: Patrizia Gualerzi, segreteria Anap Ancos, tel. 0521 219269
Ascoltiamo il nostro cuore
Il prossimo 21 ottobre, alle 16.30, nella sala conferenze Confartigianato Imprese
Apla (viale Mentana 139/A, ingresso da via Muggia) si parlerà di prevenzione delle
malattie del sistema cardiovascolare con il cardiologo Lorenzo Marchini.
settembre 2016 parma artigiana 11
Apla informa
Scadenze fiscali
Settembre 2016
Ottobre 2016
Venerdì 16 settembre
Lunedì 17 ottobre
◆IVA - Liquidazione mensile
◆IVA - Dichiarazione d’intento
◆RITENUTE
◆IVA - Liquidazione mensile
◆INPS - Gestione separata
◆Ritenute
◆Versamento rata saldo 2015 acconto 2016
Redditi persone fisiche titolari di Partita IVA e società
◆INPS - Gestione separata
Lunedì 26 settembre
◆Versamento rata saldo 2015 acconto 2016
Redditi persone fisiche titolari di Partita IVA e società
Martedì 25 ottobre
◆IVA Comunitaria - elenchi Intrastat mensili
◆IVA Comunitaria - elenchi Intrastat mensili
Venerdì 30 settembre
◆Versamento rata saldo 2015 e acconto 2016
Redditi persone fisiche non titolari di Partita IVA
◆ Invio telematico modd. Unico Persone Fisiche, Società di
persone, Società di Capitali, Enti non commerciali
mese e anno
Lunedì 31 ottobre
◆Versamento rata saldo 2015 e acconto 2016
Redditi persone fisiche non titolari di Partita IVA
indice variazione annuale variazione annuale
mensile
intera 100%
ridotta 75%
Giugno 2016 99,9-0,3%
-0,225
Canone Rai
È possibile presentare istanza di rimborso del canone di abbonamento alla televisione per uso privato, pagato ma non
dovuto. L’Associazione è a disposizione per
chiarimenti e informazioni.
Info: Davide Spocchi, tel. 0521 219322
Nuovo orario
Da lunedì 19 settembre l’associazione
sarà aperta nei consueti orari:
da lunedì a giovedì dalle 8 alle 13 e
dalle 14,30 alle 17,30;
venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 14,30 alle 16,30.
Cassa integrazione per le aziende artigiane
Accordi di sospensione/solidarietà Fsba (ex Eber)
L
e procedure di attivazione e sottoscrizione per gli accordi di FSBA sono
attive su Abaco, per cui dal 2 agosto 2016 è possibile procedere alla
sottoscrizione di accordi e all’invio che saranno gestiti con le consuete
procedure all’interno dei Comitati di Bacino.
Le parti hanno individuato come data di decorrenza degli accordi il 2 agosto, pertanto non sono possibili accordi retroattivi. La Regione è stata informata dell’operatività di FSBA.
L’ufficio sindacale della Confartigianato Imprese Apla è disponibile per stipulare
accordi in tal senso.
Info: Giuseppe Tavoni, tel. 0521 219256
12 parma artigiana settembre 2016
Apla informa
Partono i corsi di aggiornamento obbligatorio
Formazione sicurezza
Entro l’11 gennaio 2017 l’aggiornamento per chi ha effettuato il corso prima dell’11 gennaio 2012
S
ono passati ormai quasi 5
anni da quando la Conferenza
permanente per i rapporti tra Stato e
Regioni, dopo un complesso e articolato iter, ha approvato il 21 dicembre
2011 gli accordi sulla formazione
dei datori di lavoro che svolgono direttamente le funzioni di responsabili del servizio prevenzione e protezione (Rspp) dei lavoratori, preposti
e dirigenti, dando così attuazione a
quanto previsto, rispettivamente, dagli artt. 34 e 37 del D. Lgs. 81/08
(Testo Unico sulla sicurezza).
Questa nuova normativa ha regolamentato contenuti, durata e modalità
dei percorsi formativi che fino ad allora non erano altrimenti specificati.
Ma perché per le aziende è importante la formazione in materia di sicurezza? Oltre ad essere un obbligo
di legge, alla formazione, se efficace,
consegue il corretto comportamento,
che è l’unico mezzo per tenere sotto controllo un rischio quando tutte
le altre misure siano state poste in
atto ma non siano state in grado di
eliminarlo.
Proprio in quest’ottica, un’altra importante novità introdotta dagli accordi è l’obbligo di effettuare l’aggiornamento della formazione ogni 5 anni,
sia per i datori di lavoro, sia per i lavoratori.
La durata di tali corsi è in relazione
alla classe di rischio: 6, 10 e 14 ore
per i datori di lavoro che svolgono
un’attività appartenente alle classi di
rischio rispettivamente bassa, media
e alta, mentre per i lavoratori la durata è di 6 ore per tutte le classi.
Sia per i datori di lavoro che svol-
gono le funzioni di Rspp che per i
lavoratori (a qualunque titolo inquadrati) che hanno effettuato il corso
di formazione prima dell’11 gennaio
2012, il termine ultimo per effettuare
l’aggiornamento è il giorno 11 gennaio 2017. La legge ammette anche
la possibilità di effettuare il corso di
aggiornamento secondo la modalità
e-learning.
Per dare l’opportunità a tutte le imprese di adempiere ai propri obblighi,
abbiamo predisposto un calendario
di massima (suscettibile di variazioni) dei prossimi corsi, in modo che
ogni impresa possa programmare la
formazione in base alle proprie esigenze.
Le aziende interessate potranno optare anche per la modalità di formazione e-learning.
SETTEMBREOTTOBRENOVEMBREDICEMBRE
FORMAZIONE LAVORATORI
“BASE”
AGGIORNAMENTO 26 31 3 15
FORMAZIONE LAVORATORI
Apla Fidenza
Apla Parma
Apla Fidenza
Apla Parma
19 e 20 Apla Parma
AGGIORNAMENTO
—
DATORI DI LAVORO/RSPP
24 e 25
—
Apla Parma
17, 18 e 19
Apla Fidenza
14, 15 e 16
Apla Parma
5e6
Apla Parma
12, 13 e 14
Apla Parma
28, 29 e 30
Apla Fidenza
Info: Ufficio Ambiente e Sicurezza, Davide Soliani, tel. 0521 219272; Annamaria Borelli, tel. 0521 219287
GR
AT
U
IT
O
settembre 2016 parma artigiana 13
Apla informa
Rifiuti
Ampliato il concetto di produttore iniziale
Da ora anche il committente e il cliente sono responsabili: devono vigilare
regole procedurali
È
stato introdotto, in ambito
di rifiuti, il nuovo concetto di
“produttore iniziale” che estende
la definizione originaria non più soltanto a chi materialmente produce
il rifiuto attraverso la propria attività (esecutore/appaltatore), ma
anche al soggetto a cui questa produzione è giuridicamente riferibile,
quindi al committente o al cliente
per conto del quale viene svolta
l’attività.
La legge 125/2015, all’art. 11
comma 16 bis, ha infatti modificato alcune definizioni contenute nel
dlgs. 152/2006 (art 183, comma
1), ampliando il concetto di produttore di rifiuti, per cui la definizione
attualmente vigente è la seguente:
“il soggetto la cui attività produce
rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale)”.
Con particolare riferimento ai contratti di appalto, questo ampliamento della definizione ha come
conseguenza l’introduzione della responsabilità del committente cliente, al quale si applicano gli stessi
obblighi vigenti a carico del produttore di rifiuti, obblighi che - a questo
punto - vengono condivisi con l’esecutore appaltatore.
14 parma artigiana settembre 2016
La modifica normativa non coinvolge gli adempimenti di tipo procedurale, relativi alle gestione dei rifiuti
(deposito temporaneo, compilazione del registro e dei formulari di trasporto, dichiarazione MUD): questi
sono inevitabilmente a carico del
produttore materiale, cioè di colui
che concretamente genera i rifiuti.
Al committente, invece, viene ora
attribuito il compito di vigilare sia
sul rispetto delle regole procedurali, sia sui controlli che l’appaltatore
compie in merito alla regolarità amministrativa dei soggetti coinvolti
nelle fasi di gestione del rifiuto.
Questo nuovo ruolo comporta cioè,
per il committente, l’onere di verificare le autorizzazioni del trasportatore e del destinatario dei rifiuti.
Infatti il produttore è tenuto a consegnare i rifiuti solo a trasportatori
autorizzati e ha il dovere di assicurarsi che l’impianto di destinazione
sia munito di apposita autorizzazione allo smaltimento o al recupero
dei rifiuti in questione.
Di questo ampliamento della definizione, con conseguente condivisione della responsabilità, è quindi
opportuno tener conto nella stesura dei contratti d’appalto e, in generale, in qualsiasi lavoro esegui-
to per conto di un cliente, che ora
potrebbe essere chiamato in causa
per omessa vigilanza sulla corretta
gestione dei rifiuti.
Infatti, in mancanza di questa vigilanza, il cliente - in qualità di produttore iniziale del rifiuto - potrebbe
commettere, insieme al produttore
materiale, i reati di gestione non
autorizzata o di abbandono di rifiuti, nonché incorrere nelle sanzioni
previste per la mancata o errata
compilazione dei documenti obbligatori (artt. 256, comma 1 e 2, e
258 del D.Lgs. 152/2006).
Ricordiamo che la corretta gestione
dei rifiuti speciali prodotti da attività industriali e artigianali comporta
il rispetto di una serie di obblighi,
sanzionabili anche penalmente in
caso di inadempienza.
Innanzitutto il produttore materiale
deve procedere all’identificazione
della natura dei suoi rifiuti, attribuendovi codice CER ed eventuali
classi di pericoloso.
Deve tenere un registro di carico e
scarico rifiuti, sul quale annotare
la tipologia, le caratteristiche e le
quantità dei rifiuti prodotti e smaltiti, utilizzando poi questi dati anche
per la denuncia MUD.
Il produttore materiale di rifiuti pericolosi oltre i dieci addetti è tenuto
all’iscrizione al Sistri e, dal momento dell’avvio dell’operatività (a oggi
fissata al 1° gennaio 2017), assolverà agli obblighi suddetti mediante
questo sistema telematico.
La sanzione amministrativa per la
totale o parziale omissione dei registri relativi ai rifiuti non pericolosi
è compresa tra 2.600 e 15.500 €,
per i rifiuti pericolosi tra 15.500 e
93.000 € (ridotte rispettivamente
da 2.070 a 12.400 € e da 1.040
a 6.200 € per le imprese che occupano meno di 15 dipendenti).
I rifiuti possono essere conservati
in deposito temporaneo, nel luogo
in cui sono stati prodotti, purché
siano avviati alle operazioni di recupero o smaltimento secondo le
seguenti modalità alternative, a
Apla informa
Raee domestici di piccole dimensioni
Ritiro gratuito “uno contro zero”
È d’obbligo per i distributori con superficie di vendita di almeno 400 mq
sul rispetto delle
scelta del produttore: con cadenza
almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito,
oppure quando il quantitativo complessivo raggiunga i 30 metri cubi,
di cui al massimo 10 mc di rifiuti
pericolosi. In ogni caso, il deposito
temporaneo non può avere durata
superiore ad un anno.
Se non vengono rispettate le condizioni temporali e i limiti quantitativi
prescritti, il produttore può incorrere in sanzioni penali (art. 256,
comma 1, lettera a) o b) ed il giudice può riconoscere una responsabilità amministrativa a carico
dell’impresa, comminando sanzioni oppure prevedendo la sospensione o la revoca di autorizzazioni
all’esercizio dell’attività.
Nei termini suddetti il rifiuto deve
essere conferito a soggetti autorizzati: sia il trasportatore che
l’impianto finale, quindi, devono
essere in possesso di regolare titolo, che il produttore è tenuto a
verificare.
L’avvenuto smaltimento è dimostrato dalla compilazione dei formulari di trasporto, la cui quarta
copia deve arrivare al produttore
entro tre mesi dal conferimento,
con l’obbligo di denunciarne l’eventuale mancata ricezione.
I produttori che, invece di rivolgersi a soggetti autorizzati, intendono
trasportare da soli i propri rifiuti
speciali non pericolosi (o pericolosi fino a 30 kg/giorno), oppure
i Raee (rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche) devono
iscriversi nelle relative categorie
dell’Albo Gestori Ambientali. Questo li autorizza al trasporto dei
rifiuti speciali agli impianti di conferimento e dei Raee all’isola ecologica del comune di riferimento. In
entrambi i casi, ogni trasporto deve
essere accompagnato dalla compilazione di specifica documentazione: formulari oppure documenti di
raccolta e trasporto per i Raee.
D
al 22 luglio il ritiro “uno contro
zero” gratuito delle apparecchiature elettriche ed elettroniche di
piccole dimensioni è obbligatorio anche senza la vendita di un apparecchio corrispondente.
Lo stabilisce il decreto ministeriale
121 del 31 maggio 2016, che detta le
modalità semplificate di ritiro gratuito
dei rifiuti di apparecchiature domestiche. Il decreto è uno dei regolamenti
attuativi previsti dal d.lgs. 49/2014,
che ha recepito nell’ordinamento italiano la nuova disciplina europea sulla
gestione dei Raee.
In forza di questo regolamento, i distributori con superficie di vendita al
dettaglio uguale o superiore ai 400
mq sono obbligati al ritiro “uno contro
zero” - cioè senza alcuna necessità
per il cliente di acquistare un’apparecchiatura equivalente - dei Raee di
dimensioni inferiori ai 25 cm di lato.
I distributori possono rifiutare il ritiro
solo se il Raee rappresenta un rischio
per la salute e la sicurezza del personale per motivi di contaminazione, se
risulta privo dei suoi componenti essenziali in modo evidente o se contiene altri rifiuti.
Per i punti vendita al di sotto dei 400
mq, così come per la distribuzione
online, il ritiro gratuito “uno contro
zero” è facoltativo, mentre rimane
confermato l’obbligo dell’uno contro
uno - a fronte cioè dell’acquisto di un
apparecchio equivalente - già vigente
per tutti i distributori.
I punti vendita sono tenuti ad informare i clienti di questa nuova opportunità, con modalità chiare e di immediata
percezione, ad esempio esponendo
avvisi.
I distributori devono allestire un adeguato spazio di ritiro, all’interno dei locali o in un luogo situato in prossimità
immediata, purché di loro pertinenza
(può essere lo stesso già organizzato
per “l’uno contro uno”), mettendo a
disposizione dei clienti appositi contenitori segnalati, liberamente fruibili
e preferibilmente vicino all’ingresso
o all’uscita, che riportino l’indicazione dei Raee conferibili e garantiscano
la separazione tra pericolosi e non
pericolosi. Questi contenitori devono
essere predisposti in modo da assicurare che il deposito avvenga in condizioni di sicurezza, senza possibilità di
prelievo libero dei rifiuti e senza rischio
per l’ambiente e la salute umana.
Lo svuotamento dei contenitori deve
avvenire periodicamente per raggruppare i Raee in luogo idoneo, aventi le
seguenti caratteristiche: non essere
accessibile da parte di soggetti terzi,
essere dotato di pavimentazione, essere protetta dalle acque meteoriche
e dall’azione del vento a mezzo di appositi sistemi di copertura o recinzione (anche mobili), garantire l’integrità
delle apparecchiature e la separazione delle pericolose dalle non pericolose.
Al momento dello svuotamento dei
contenitori di raccolta viene compilato
un modulo di carico e scarico, contrassegnato da un numero progressivo e
da conservare per almeno tre anni.
Il successivo prelievo dei Raee dal
luogo di raggruppamento, per il conferimento ai centri di raccolta/impianti autorizzati, deve essere effettuato ogni sei mesi o, in alternativa, al
raggiungimento dei 1.000 kg; in ogni
caso non può superare l’anno.
Il trasporto verso i centri di raccolta
è subordinato alla preventiva iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, in categoria 3 bis, ed è sempre
accompagnato da un documento numerato, redatto in tre copie e recante
in allegato i relativi moduli di carico e
scarico.
Mediante la compilazione e la conservazione per almeno tre anni dei
suddetti moduli e dei documenti di
trasporto, il distributore adempie a
tutti gli obblighi legati alla gestione dei
rifiuti Raee, di cui al D.Lgs 152/06.
Il distributore obbligato che non ritira
un Raee a titolo gratuito (sia nel caso
dell’uno contro zero che dell’uno contro uno) è punibile con una sanzione
amministrativa da 150 e a 400 e per
ciascuna apparecchiatura non ritirata o ritirata a titolo oneroso (art. 38
D.Lgs. 49/2014).
Info: Annamaria Borelli, ufficio Ambiente e Sicurezza, tel. 0521 219287
settembre 2016 parma artigiana 15
Categorie
A partire dal giugno 2017
Vietato l’utilizzo del nome Culatello nei
prodotti che non rientrano nel disciplinare
Si va verso la redazione di un disciplinare di produzione della Culatta?
È
stato recentemente pubblicato
in Gazzetta Ufficiale un decreto
che ha introdotto il divieto di utilizzo
della denominazione “Culatello” per i
salumi che non rispondono a tutte le
caratteristiche del prodotto registrato
con questo marchio e che non ne rispettano il disciplinare, anche se la
base anatomica utilizzata per produrli
è la stessa.
A partire dal giugno 2017, quindi, non
ne sarà consentito l’utilizzo, nemmeno con ulteriori specifiche o diciture,
nella denominazione di vendita, negli ingredienti, nell’etichetta o nella
pubblicità. Di conseguenza non sarà
più ammesso l’uso di denominazioni
quali, ad esempio, “Culatello con cotenna”, per la commercializzazione di
prodotti - come la Culatta - che non
rispondono ai requisiti definiti dal decreto.
La definizione “Culatello” sarà riservata al solo “prodotto di salumeria
stagionato, ottenuto dai muscoli crurali posteriori e interni della coscia
del suino […], totalmente privato della cotenna e parzialmente del grasso
di copertura […], separata completamente dalla base ossea e sezionata
in modo da assumere forma a pera”,
realizzato attraverso specifiche fasi
produttive, con ingredienti prestabiliti
16 parma artigiana settembre 2016
e precise caratteristiche estetiche.
I prodotti difformi ma già immessi sul
mercato o etichettati prima dell’entrata in vigore del decreto potranno
essere commercializzati fino a esaurimento scorte ma, successivamente,
la violazione comporterà una sanzione amministrativa da tremila a quindicimila euro e la possibile confisca
del prodotti.
La definizione “Culatello con cotenna” è spesso utilizzata per la vendita
della Culatta, salume ottenuto a partire dalla medesima parte anatomica
ma con procedimenti e requisiti parzialmente diversi da quelli stabiliti dal
disciplinare del Culatello. L’introduzione del divieto mette quindi in grave
difficoltà molte aziende che realizzano
o commercializzano questo salume,
di produzione relativamente recente
ma che negli ultimi anni ha avuto una
grande diffusione e ottenuto riscontri
positivi da parte dei consumatori.
Per questo motivo le Associazioni di
categoria del territorio hanno sentito
l’esigenza di proporre un incontro,
con l’intento di tutelare i produttori
e gestire nel modo migliore possibile
la fase di passaggio dalla attuale denominazione di vendita della culatta
alla nuova, che dovrà essere adottata
entro il prossimo giugno.
Molte aziende produttrici temono infatti che l’eliminazione del termine
Culatello dalla denominazione possa
disorientare i consumatori e di conseguenza incidere, almeno inizialmente,
sulle vendite della culatta.
Nei giorni scorsi si è tenuto un primo
incontro, alla presenza del parlamentare Giuseppe Romanini e di esponenti della Regione Emilia-Romagna,
per discutere delle conseguenze di
questo divieto e delle contromisure
più opportune da adottare.
I produttori presenti hanno proposto
l’idea di un marchio di tutela e di un
disciplinare specifico della Culatta,
che ritengono possa rappresentare
una valida soluzione al problema: un
marchio collettivo, infatti, potrebbe
tutelare il salume e, al tempo stesso,
valorizzarlo come produzione specifica di pregio e quindi promuoverne la
diffusione.
In questo progetto hanno ottenuto il
sostegno della Regione, che si è detta disponibile a offrire il suo supporto
in tutte le fasi del procedimento. È
stato quindi deciso di fissare un nuovo incontro in autunno, per iniziare a
confrontarsi concretamente su tutti i
molteplici aspetti posti dalla possibile
adozione di un disciplinare di produzione della Culatta.
Categorie
Autotrasporto
Distacco e somministrazione
transnazionale di lavoratori
L’Italia recepisce la direttiva che disciplina il distacco transfrontaliero
G
li obiettivi fondamentali della normativa sono quelli di
contrastare il fenomeno del distacco abusivo, attraverso cui si realizzano la violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori e pratiche di
concorrenza sleale e agevolare la
cooperazione tra gli Stati membri
nell’accertamento dell’autenticità
dei distacchi e nel perseguimento
e nella repressione dei distacchi
abusivi.
Al fine di accertare se l’impresa
distaccante eserciti effettivamente
attività diverse rispetto a quelle di
mera gestione o amministrazione
del personale dipendente saranno
valutati i seguenti elementi: il luogo in cui l’impresa ha sede legale
e amministrativa, uffici, reparti o
unità produttive; il luogo in cui è
registrata alla Camera di commercio o, ove sia richiesto in ragione
dell’attività svolta, a un albo professionale; il luogo in cui i lavoratori sono assunti e quello da cui sono
distaccati; la disciplina applicabile
ai contratti conclusi dall’impresa
distaccante con i suoi clienti e con
i suoi lavoratori; il luogo in cui l’impresa esercita l’attività economica
principale e in cui risulta occupato
il personale amministrativo; il numero dei contratti eseguiti o l’ammontare del fatturato realizzato
dall’impresa nello Stato membro
di stabilimento, tenendo conto della specificità delle piccole e medie
imprese e di quelle di nuova costituzione; ogni altro elemento utile
alla valutazione complessiva.
Inoltre, con l’obiettivo di accertare se il lavoratore è distaccato in
modo coerente, saranno valutati
anche tutti gli ulteriori elementi: il
contenuto, la natura e le modalità
di svolgimento dell’attività lavorativa e la retribuzione del lavoratore; la circostanza che il lavoratore
eserciti abitualmente la propria
attività nello Stato membro da cui
è stato distaccato; la temporaneità dell’attività lavorativa svolta in
Italia; la data di inizio del distacco; la circostanza che il lavoratore
sia tornato o si preveda che torni a
prestare la sua attività nello Stato
membro da cui è stato distaccato;
la circostanza che il datore di lavoro che distacca il lavoratore provveda alle spese di viaggio, vitto o
alloggio e le modalità di pagamento o rimborso; eventuali periodi
precedenti in cui la medesima attività è stata svolta dallo stesso o
da un altro lavoratore distaccato;
l’esistenza del certificato relativo
alla legislazione di sicurezza sociale applicabile.
Sanzioni
Nelle ipotesi in cui il distacco in favore di un’impresa stabilita in Italia
non risulti autentico, il lavoratore
è considerato a tutti gli effetti alle
dipendenze del soggetto che ne ha
utilizzato la prestazione.
Inoltre, il distaccante e il soggetto
che ha utilizzato la prestazione dei
lavoratori distaccati saranno puniti
con una sanzione amministrativa
di 50 euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giornata di occupazione (non inferiore a 5.000 né
superiore a 50.000 euro).
Condizioni di lavoro
Al rapporto di lavoro e i lavoratori
distaccati si applicano, durante il
periodo del distacco, le medesime
condizioni di lavoro e di occupazione previste per i lavoratori che
effettuano prestazioni lavorative
subordinate analoghe nel luogo in
cui si svolge il distacco.
Unatras su pesatura container
«Bene impegno del sottosegretario
Vicari contro rischio caos nei porti»
«L’applicazione nei porti italiani della nuova normativa Solas che impone
il certificato VGM di pesatura dei container all’imbarco sulle navi sta
creando notevoli ritardi e disagi per gli autotrasportatori. Il Governo ha
recepito le nostre preoccupazioni e ci aspettiamo rapidi interventi per
risolvere la situazione». È quanto dichiara Amedeo Genedani, presidente
di Confartigianato Trasporti e di Unatras, il quale apprezza l’impegno
manifestato ieri dal sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Simona Vicari, nel corso di un incontro con le organizzazioni
dell’autotrasporto per affrontare i problemi riscontrati dagli imprenditori
nella pesatura dei container prima dell’imbarco sulle navi.
«Dall’entrata in vigore delle nuove regole - sostiene Genedani - soprattutto in alcuni porti del Nord Italia, all’autotrasportatore non è consentito scaricare il contenitore dal camion, nonostante sia stato già pesato
all’esterno, finché non arriva la comunicazione telematica VGM al terminal portuale. Tutto ciò crea lunghe attese e code, con conseguente
intasamento dell’operatività dei porti italiani, oltre a provocare maggiori
costi e sforamento dei tempi di guida e di riposo previsti per gli autotrasportatori i quali ne risultano fortemente danneggiati. Apprezziamo la
sensibilità per il problema e la volontà di trovare soluzioni pratiche mostrate dal sottosegretario - conclude il presidente - e confidiamo in azioni
concrete che risolvano rapidamente i problemi degli autotrasportatori sui
quali si sono scaricate le inefficienze di altri operatori».
settembre 2016 parma artigiana 17
Apla e il territorio
Credito
Anche a Parma lo
Risorse per oltre 15 sportello Artigiancassa
Prodotti e servizi bancari per le pmi a
milioni di euro
Agriturismi
Le domande entro il 23 settembre
L
a Regione Emilia-Romagna stanzia 15,7 milioni di
euro per le aziende agricole che vogliono affiancare all’attività principale anche quella di accoglienza o di
ospitalità oppure avviare una fattoria didattica.
Le risorse sono quelle del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e finanzieranno interventi di
ristrutturazione e ampliamento dei fabbricati rurali, la
qualificazione degli spazi aziendali esterni, l’acquisto di
specifiche attrezzature.
Destinatari del bando sono le aziende agricole iscritte
negli elenchi provinciali degli operatori agrituristici e di
fattoria didattica che rientrano nella definizione di micro
e piccola impresa (impiegano fino a 50 addetti - 10 le
micro - e hanno un fatturato e/o un bilancio annuo non
superiore a 10 milioni di euro - 2 milioni le micro). Le domande potranno essere presentate fino al 23 settembre
attraverso il sistema informativo di Agrea.
condizioni dedicate
D
a oggi anche Confartigianato Imprese Apla Parma
dispone al proprio interno di uno sportello bancario
per le imprese associate e clienti.
È stato, infatti, siglato con Artigiancassa, la banca di riferimento degli artigiani e delle pmi, un accordo commerciale
per la promozione e la vendita di prodotti e servizi di BNL,
istituto di credito del gruppo BNP Paribas, brandizzati a
marchio Artigiancassa.
L’obiettivo è quello di velocizzare i tempi di istruttoria e di
erogazione delle richieste di finanziamento per le imprese
attraverso processi completamente digitalizzati con l’eliminazione della documentazione cartacea e l’utilizzo della firma digitale, a condizioni vantaggiose e competitive.
Il catalogo prodotti comprende oltre i finanziamenti, anche
la possibilità di aprire un conto corrente, richiedere una carta di credito o un POS, nonché di usufruire di servizi non finanziari a carattere tecnologico, come la nuova APP Swizzy,
strumento di marketing digitale, che aiuta gli imprenditori
a “fare rete” con i propri clienti attraverso lo smartphone.
Le convenzioni bancarie di settembre
Per le imprese inserite nel nuovo accordo a fasce
Cariparma - Credem
FASCIA 1
Conto Corrente
Anticipi (SBF - Ant. Fatture)
FASCIA 1
C.D.F. (Comm. Disp. Fondi)
Unicredit
Conto Corrente
S.B.F.
Ant. Fatture
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
4,097% 5,047% 6,447%7,997%
2,697% 3,397% 4,397%5,097%
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
0,20% 0,30% 0,40%0,50%
FASCIA 1
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
3,947% 4,847% 5,997%7,997%
2,097% 2,597% 4,397%5,097%
2,697% 3,397% 4,397%5,097%
Intesa San Paolo - Carisbo - BCC - Banca Popolare di Lodi - Banca Popolare dell’Emilia Romagna
FASCIA 1
Conto Corrente
Anticipi (SBF - Ant. Fatture)
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
3,947% 4,847% 6,447%7,997%
2,697% 3,397% 4,397%5,097%
Monte Paschi di Siena
FASCIA 1
Conto Corrente
SBF
Ant. Fatture
18 parma artigiana settembre 2016
FASCIA 2
FASCIA 3
FASCIA 4
3,947% 4,847% 5,997%7,197%
2,097% 2,597% 3,497%4,597%
2,697% 3,397% 4,397%5,097%
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