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COMUNE DI COMACCHIO
Provincia di Ferrara
Reg. delib. N.
38
Verbale di deliberazione della Giunta Comunale
Seduta del 05/02/2016 alle ore 12:00
In seguito ad inviti si è riunita nell’apposita sala della Sede Comunale
la Giunta Comunale.
Fatto l’appello nominale risultano:
1
2
3
4
5
Presenti
X
X
X
X
FABBRI MARCO
FANTINUOLI DENIS
CARLI ALICE
PARMIANI STEFANO
PROVASI SERGIO
Assenti
X
Presiede Dott. Marco Fabbri
Assiste Dott.ssa Daniela Ori
OGGETTO:
ALLESTIMENTO POLO MUSEALE CULTURALE EX SAN CAMILLO APPROVAZIONE INTEGRAZIONI
PROGETTO DEFINITIVO IN LINEA TECNICA ED ECONOMICA CUP: D57H14001260004
1
COMUNE DI COMACCHIO
deliberazione n.
38
del
05.02.2016
LA GIUNTA COMUNALE
Acquisita la proposta di deliberazione n. 42 del 04.02.2016 di
pari oggetto a firma di: IL DIRIGENTE SETTORE V - arch. Antonio
Pini, conservata agli atti del Comune;
Vista la determinazione n. 2995 del 25.11.2014, con la quale
si è incaricato il raggruppamento temporaneo tra professionisti,
“NMC Comacchio” in persona del capogruppo arch. Michela Biancardi,
con sede in Bologna, via Saragozza, n. 115;
Vista la deliberazione di Giunta Comunale n. 412 del
30.12.2014, con cui si approvava il Progetto Definitivo relativo a
“ALLESTIMENTO
POLO
MUSEALE
CULTURALE
EX
SAN
CAMILLO”
CUP: D57H14001260004, redatto dai professionisti incaricati e
composto dai seguenti elaborati (Prot. n. 56443 in data
15.12.2014):
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
tav.
PD01 PLANIMETRIA GENERALE
PD02 PIANTA PIANO TERRA
PD03 PIANTE PIANO MEZZANINO
PD04 PIANTA PIANO PRIMO
PD05 SEZIONI
PD06 SEZIONI
PD07 SEZIONI
PD08 PIANTA E PROSPETTI DEL GIARDINO DEL MUSEO
ILL01 PIANTE PIANO TERRA
PDQE QUADRO ECONOMICO D'INSIEME
PDREL RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
PDCME COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
CME-SC COMPUTO ACCANTIERAMENTO E SICUREZZA
PD-SC PLANIMETRIA DI CANTIERE
PIL01 RILIEVO PLANIMETRIA GENERALE
RIL02 RILIEVO PIANTA PIANO TERRA
RIL03 RILIEVO PIANTA PIANO MEZZAZNINO
RIL04 RILIEVO PIANTA PIANO PRIMO
RIL05 RILIEVO SEZIONI
PDSTR PROPOSTA DI 2° STRALCIO
Visto
il
Quadro
economico
dell'opera
determinazione n. 3146 del 29.12.2015:
(modificato
con
2
COMUNE DI COMACCHIO
A
deliberazione n.
38
del
05.02.2016
Importo lavori
di cui oneri della sicurezza non
soggetti a ribasso 15.058,65
€ 391.775,48
B
IVA 22% su A
€
86.190,60
C
Incarico
VVF
SCIA
€
3.172,00
E
Spese tecniche di progettazione e
Direzione Lavori
€
68.000,00
F
Imprevisti, spese di gara e opere
in economia (IVA inclusa)
€
861,92
TOTALE
€ 550.000,00
per
presentazione
Considerati gli esiti delle Conferenze di Servizi svoltesi in
data 29.01.2015 e in data 12.02.2015, e in seguito alle ulteriori
richieste avanzate nei mesi successivi da parte dei componenti del
Comitato Scientifico, dal relativo Coordinatore Scientifico e
dalle Soprintendenze di riferimento, il progetto definitivo
consegnato alla Committenza e approvato dagli Enti competenti è
stato oggetto di alcune modifiche negli allestimenti museali;
Vista la documentazione inviata dai progettisti incaricati il
24.12.2015, ad integrazione del progetto definitivo, allegata al
presente atto e parte integrante dello stesso (allegato 1):
- Relazione tecnico–illustrativa di variante
- Pianta piano terra 1:100
- Pianta piano primo 1:100;
Considerato l'esito della Conferenza di Servizi svoltasi in
data 26.01.2015 presso la Sede Municipale, in seguito alla quale è
emersa
la
necessità
di
esplicitare
nella
documentazione
progettuale le modifiche non sostanziali richieste dai soggetti
partecipanti alla conferenza;
Vista la documentazione consegnata dai progettisti incaricati
(Prot. n. 5854 del 04.02.2016), ad integrazione del progetto
definitivo, allegati al presente atto e parte integrante dello
stesso (allegato 2):
-
Relazione tecnico-illustrativa di comparazione;
Pianta piano terra_comparazione progetti 1:100;
Pianta piano mezzanino 1:100;
Pianta piano primo_comparazione progetti 1:100;
3
COMUNE DI COMACCHIO
deliberazione n.
38
del
05.02.2016
Ritenuto di dover provvedere in merito;
Acquisita
l'attestazione,
parte
integrante
dell'atto,
sull'insussistenza
del
conflitto
di
interessi
anche
solo
potenziale né di gravi ragioni di convenienza che impongano un
dovere di astensione dall'esercizio della funzione di cui al
presente provvedimento, né in capo all'istruttore dell'atto né in
capo al Dirigente firmatario dell'atto medesimo;
Acquisito il parere favorevole di regolarità tecnica in ordine
alla regolarità e correttezza dell’azione amministrativa, parte
integrante dell'atto, espresso dal Responsabile del Servizio
interessato, Dirigente Settore V, arch. Antonio Pini, ai sensi
degli artt. 49 – 1° comma – e 147 bis del D.Lgs. n. 267/2000;
Acquisito il parere di regolarità contabile, parte integrante
dell'atto, espresso dal Responsabile del Servizio Finanziario,
dott.ssa Cristina Zandonini, ai sensi degli artt. 49 – 1° comma –
e 147 bis del D.Lgs. n. 267/2000;
Visto il D.Lgs. n. 163 del 12.04.2006;
Visto il D.P.R. 05 ottobre 2010 n. 207;
Visto il T.U.E.L. – D.Lgs. n. 267 del 18.08.2000;
Visto l’art. 134 – comma 4 – del D.Lgs. n. 267/2000, stante
l'urgenza di riaprire la parte museale ancora chiusa;
A voti unanimi, resi nei modi di legge;
DELIBERA
- di approvare la documentazione grafica inviata dai progettisti
incaricati
il
24.12.2015,
ad
integrazione
del
Progetto
Definitivo di allestimento del nuovo Museo Archeologico nel
settecentesco Ospedale degli Infermi “ex San Camillo”, allegata
al presente atto e parte integrante dello stesso (allegato 1):
- Relazione tecnico – illustrativa di variante
- Pianta piano terra 1:100
- Pianta piano primo 1:100;
- di approvare la documentazione consegnata dai progettisti
incaricati (Prot. n. 5854 del 04.02.2016), ad integrazione del
Progetto Definitivo di allestimento del nuovo Museo Archeologico
4
COMUNE DI COMACCHIO
nel settecentesco Ospedale
allegata al presente atto
(allegato 2):
-
38
deliberazione n.
del
05.02.2016
degli Infermi “ex San Camillo”,
e parte integrante dello stesso
Relazione tecnico-illustrativa di comparazione;
Pianta piano terra_comparazione progetti 1:100;
Pianta piano mezzanino 1:100;
Pianta piano primo_comparazione progetti 1:100.
- di confermare il quadro economico dell'opera:
A
Importo lavori
di cui oneri della sicurezza non soggetti
a ribasso 15.058,65
€ 391.775,48
B
IVA 22% su A
€
86.190,60
C
Incarico per presentazione SCIA VVF
€
3.172,00
E
Spese
tecniche
Direzione Lavori
e
€
68.000,00
F
Imprevisti, spese di gara
economia (IVA inclusa)
in
€
861,92
TOTALE
di
progettazione
e
opere
€ 550.000,00
- di
confermare
la
prenotazione
della
somma
complessiva
dell'opera, pari a € 550.000,00 alla missione 05 - programma 02
- titolo 2 - macroaggregato 02 – cap. 10404 - codifica Piano dei
Conti V° livello U.2.02.01.03.999, finanziato con avanzo parte
vincolata – vincoli formalmente attribuiti dall'Ente del
bilancio corrente gestione residui 2015;
- di demandare al Dirigente del Settore V – arch. Antonio Pini,
Responsabile del procedimento, l'attuazione di ogni successivo
adempimento e l'adozione di tutti i provvedimenti conseguenti
all'adozione del presente atto.
La proposta del Presidente di rendere la presente deliberazione
immediatamente eseguibile, stante l’urgenza, viene approvata, con
separata ed unanime votazione, dagli Assessori presenti e votanti.
Prop. n. 42/AP/LN/cmc
5
COMUNE DI COMACCHIO
deliberazione n.
38
del
05.02.2016
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 42/2016 DEL 04/02/2016
OGGETTO: ALLESTIMENTO POLO MUSEALE CULTURALE EX SAN CAMILLO APPROVAZIONE
INTEGRAZIONI
PROGETTO
DEFINITIVO
IN
LINEA
TECNICA
ED
ECONOMICA
CUP: D57H14001260004.
Attestazione istruttore
Parere di regolarità tecnica
Si attesta la regolarità dell'istruttoria del Si esprime parere favorevole di regolarità
presente atto per quanto di competenza. tecnica in ordine alla regolarità e correttezza dell’azione amministrativa, ai sensi degli
Si attesta l'insussistenza di conflitto di artt. 49 – 1° comma – e 147 bis del D.Lgs n.
interessi, ai sensi della Legge 6 novembre 18 agosto 2000 n. 267.
2012 n. 190.
Si attesta
l’insussistenza di conflitto di
interessi, ai sensi della Legge 6 novembre
2012 n. 190.
Comacchio, lì 04/02/2016
Comacchio, lì 05/02/2016
L'Istruttore
Ing. Leonardo Nascosi
IL DIRIGENTE SETTORE V
Arch. Antonio Pini
Attestazione istruttore contabile
Parere di regolarità contabile
Si attesta la disponibilità sul capitolo di Si esprime parere favorevole di regolarità
spesa.
contabile, ai sensi degli artt. 49 – 1° comma
– e 147 bis del D.Lgs n. 18 agosto 2000 n.
Si attesta l’insussistenza di conflitto di 267.
interessi, ai sensi della Legge 6 novembre
2012 n. 190.
Si attesta
l’insussistenza di conflitto di
interessi, ai sensi della Legge 6 novembre
2012 n. 190.
Comacchio, lì 05/02/2016
Comacchio, lì 05/02/2016
L’istruttore contabile
Diana Bellotti
IL DIRIGENTE SETTORE III
Dott.ssa Cristina Zandonini
Attestazione istruttore contabile
Visto di copertura finanziaria
Si attesta la regolarità in ordine alla dispo- Si attesta la copertura finanziaria ai sensi
nibilità sul capitolo di spesa e all’avvenuta dell’articolo 147-bis del D.Lgs n. 18 agosto
registrazione della prenotazione della spesa. 2000 n. 267.
Si attesta l’insussistenza di conflitto di Si attesta l’insussistenza di conflitto di
interessi, ai sensi della Legge 6 novembre interessi, ai sensi della Legge 6 novembre
2012 n. 190.
2012 n. 190.
Comacchio, lì 05/02/2016
Comacchio, lì 05/02/2016
L’istruttore contabile
Diana Bellotti
IL DIRIGENTE SETTORE III
Dott.ssa Cristina Zandonini
Estremi registrazione spesa
E/U
NUMERO
CAPITOLO
GEST.RESIDUI
IMPORTO
U
5621
05.02.2.02/10404
2.02.01.03.999
ANNO
2015
30.000,00
U
2120
05.02.2.02/10404
2.02.01.03.999
2015
38.000,00
U
2646
05.02.2.02/10404
2.02.01.03.999
2015
478.828,00
U
4306
05.02.2.02/10404
2.02.01.03.999
2015
3.172,00
6
COMUNE DI COMACCHIO
deliberazione n.
38
del
05.02.2016
Letto e sottoscritto
IL PRESIDENTE
Dott. Marco Fabbri
Il Segretario Generale
Dott.ssa Daniela Ori
Questa deliberazione viene pubblicata all’albo pretorio per 15 giorni
consecutivi dal
, art. 124 D.Lgs. 267/00 e contestualmente
trasmessa, in elenco, ai Capigruppo Consiliari, art. 125 D.Lgs. 267/00.
Dalla Sede Comunale, addì
Il Segretario Generale
Dott.ssa Daniela Ori
Esecutiva per decorrenza del termine (10 giorni)
pubblicazione, art. 134, 3° comma, D.Lgs. 267/00.
dall’eseguita
Il
Il Segretario Generale
Dott.ssa Daniela Ori
La presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile ai
sensi dell’art. 134 - 4° comma – del D.Lgs. 267/2000.
Il 05/02/2016
Il Segretario Generale
Dott.ssa Daniela Ori
Verbale di deliberazione del Giunta Comunale n.
38 - seduta del
05/02/2016
7
COMUNE DI COMACCHIO
Progetto di allestimento del nuovo
museo archeologico nel settecentesco
Ospedale degli Infermi "ex San Camillo"
Raggruppamento Temporaneo di Professioniosti "N.M.C. Comacchio"
Arch.
Arch.
Arch.
Arch.
Arch.
Arch.
Michela Biancardi (mandataria)
Angela Cazzoli (mandante)
Camilla Fabbri (mandante)
Nike Maragucci (mandante)
Alessandro Tricoli (mandante)
Rita Zambonelli (mandante)
[email protected]
Dirigente V settore Lavori Pubblici:
Arch. Antonio Pini
Responsabile del procedimento:
Ing. Leonardo Nascosi
PROGETTO DEFINITIVO
Titolo della tavola
Numero elaborato
Relazione tecnico - illustrativa (integrazione)
PDrel_int
nome del file
NMC_PD_rel_int_151224
Aggiornamento del 24/12/2015
Redatto da: Arch. Alessandro Tricoli
Aggiornamento del
Redatto da:
Aggiornamento del
Redatto da:
ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEO NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI – PROGETTO DEFINITIVO
INTEGRAZIONE DICEMBRE 2015
INDICE
1. DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE
1.1 Gli spazi di accesso
2
1.2 Le sale espositive
2
1.2.1 L'età romana e il Carico della Nave romana
2
1.2.2 La storia naturale del territorio
3
1.2.3 L'età protostorica
4
1.2.4 L'età arcaica e classica: Spina
4
1.2.5 L'età altomedievale
6
1.2.6 Il laboratorio tattile
7
RELAZIONE TECNICO – ILLUSTRATIVA_INTEGRAZIONE
PAG. 1/8
ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEO NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI – PROGETTO DEFINITIVO
INTEGRAZIONE DICEMBRE 2015
1. DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE
1.1
GLI SPAZI DI ACCESSO
Il pronao dell'ex Ospedale degli Infermi è l'elemento dell'edificio più rilevante sulla scena urbana. Si
prevede l'inserimento, in punti appropriati e compatibili con le indicazioni della Soprintendenza ai
Beni Architettonici, di limitati elementi grafici atti a segnalare la presenza del museo e della sua
collezione all'interno dell'edificio. Il portico sarà raggiungibile dalla quota strada attraverso due
rampe, che s’inseriranno nel contesto in modo discreto e non invasivo, con cromatismi appropriati
e senza elementi verticali in grado di alterare la percezione della facciata.
Nelle salette contigue al grande spazio d’accesso saranno invece organizzati la biglietteria,
con il reception desk progettato su misura, il guardaroba, con il contenitore portaborse e gli arredi
per il relax e per la sosta, e il bookshop. La posizione del bookshop è intesa a favorirne la
permeabilità dall’esterno, permettendo una relazione diretta con la via Agatopisto e un’accessibilità
indipendente dal museo.
1.2
LE SALE ESPOSITIVE
1.2.1 L'età romana e il Carico della nave romana
Il settore del museo dedicato all'età romana si trova al piano terra dell'ex Ospedale degli Infermi ed
è articolato in tre sezioni (A1, A2, A3). Nella sala A1 tre grandi schermi permetteranno di
visualizzare il territorio di Comacchio, effettuando un viaggio a ritroso nel tempo, organizzato per
tappe, dai giorni nostri all’epoca romana, in un percorso coinvolgente ed emozionale che aiuterà il
visitatore a calarsi in modo diretto nell’atmosfera del museo.
La seconda sottosezione (A2) presenterà diversi espositori, finalizzati a raccontare le
seguenti tematiche: A) La produttività; B) Il lusso, l’abitare, la cucina; C) Le produzioni, i commerci,
gli spostamenti di uomini e di merci; d) Il culto. Diversi espositori e pannelli grafici illustreranno i
temi predetti, con esposizione di laterizi, oggetti domestici, mosaici di piani pavimentali, frammenti
di fregi ed altro ancora. Verrà presentata una selezione di frammenti di intonaco ed elementi
lapidei, mentre una teca apposita esporrà il tesoro di monete di Salto del Lupo.
Da un punto di vista dell’allestimento architettonico, verranno realizzati due portali in
cartongesso che organizzeranno i percorsi nella sala, rappresentando un elemento di impatto
scenografico all’interno dello spazio. Fra i portali verrà organizzato un grande espositore
RELAZIONE TECNICO – ILLUSTRATIVA_INTEGRAZIONE
PAG. 2/8
ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEO NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI – PROGETTO DEFINITIVO
INTEGRAZIONE DICEMBRE 2015
orizzontale che definirà la sala nella sua parte centrale.
La terza sezione (A3) dell’età romana avrà come titolo la “Galleria dei personaggi” e mirerà
a suggerire la presenza di una via con piano stradale ricoperto con ghiaia o sabbia. Verrà dunque
realizzato allo scopo una pedana in legno sulla quale saranno disposti, su apposite basi in legno o
metallo, tre steli lapidee e di altri elementi a riferimento funerario. Sulla retrostante parete verrà
proposta una proiezione intesa a descrivere ed ambientare in modo suggestivo l’allestimento.
La quarta sottosezione (A4), a carattere monografico, presenterà al pubblico il famoso
Carico della nave romana rinvenuta nel 1981 nei pressi di Comacchio. Questa parte cercherà di
rievocare le caratteristiche materiali e dimensionali della nave, nonché il suo “habitat” originario.
Di conseguenza saranno impostate, sulle pareti esterne delle due sale che ospitano questa sezione,
due grandi superfici curve che richiamano idealmente - e con dimensioni confrontabili alla scala
originaria - lo scafo dell'antica nave. Pur non mirando ad una letterale ricostruzione,
l'organizzazione di questi spazi vuole creare una particolare atmosfera, il giusto clima psicologico
per la visita di ritrovamenti che sanno emozionare per la vividezza con cui rimandano ad un
drammatico avvenimento di duemila anni fa.
Si presenterà al visitatore la prima delle cinque tematiche relative al carico della Fortuna
Maris, La struttura della nave (A4a). Un pannello introduttivo con la ricostruzione della nave e uno
schermo fisso a LED con la storia del ritrovamento, assieme a due espositori contenenti i cordami,
spiegheranno com’era e di quali parti si componeva l’imbarcazione. L'idea proposta intende
simulare una sorta di “spaccato” nel grande scafo in legno attraverso il quale il pubblico possa
osservare gli oggetti anticamente stivati nell'imbarcazione.
La seconda sottosezione (A4b) presenterà al pubblico Il carico della nave. L'espositore che
attualmente ospita le anfore presso il Museo della Nave Romana sarà ricollocato e riallestito in
modo da esibire anche i relativi opercula. All’interno della stessa sala, i lingotti di piombo di
provenienza spagnola ritrovati all'interno dell'imbarcazione, saranno esposti in un unico podio di
grandi dimensioni protetto da una vetrata. Di lato un piccolo box espositivo conterrà stadera e
calamai, utilizzati per le misure e la registrazione delle merci. Un pannello descrittivo racconterà
come funzionavano i pesi e le misure all’epoca romana. Al centro della sala la grande àncora
originale dell’imbarcazione occuperà la scena e sarà dotata di illuminazione ad hoc dall’alto. Si
proseguirà con la sala (A4c), dedicata alla Vita a bordo della nave, che prenderà in considerazione,
attraverso l’esposizione di alcuni selezionati oggetti, i passeggeri della nave, esponendo oggetti
personali e dotazioni militari ritrovate in situ.
Successivamente nella sottosezione (A4d) Il culto imperiale. L’età augustea dove troveranno
spazio i sei tempietti miniaturistici in piombo, anch'essi attualmente presso il Museo della Nave
RELAZIONE TECNICO – ILLUSTRATIVA_INTEGRAZIONE
PAG. 3/8
ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEO NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI – PROGETTO DEFINITIVO
INTEGRAZIONE DICEMBRE 2015
Romana, che saranno allestiti ciascuno in una propria teca, disposti in due gruppi allineati sulle
parete e dotati di illuminazione puntuale dall’alto. Nello stesso ambiente, ma separata dalla parete
curva vi sarà una piccola sala riservata alla proiezione video su schermo curvo. L’ultima sala prima
della caffetteria invece ospiterà un’installazione multimediale, l’ologramma della nave romana.
La quinta ed ultima sottosezione (A4e) presenta La vita quotidiana dell'antica imbarcazione
romana. Anche in questa grande sala prosegue la simbologia navale, mentre i percorsi si fanno più
dinamici, assumendo l'aspetto di una sinuosa promenade sul ponte della nave. Nella grande
superficie curva che concluderà la sala saranno riallestite in modo unitario alcune delle teche già a
disposizione del Museo della Nave Romana, al centro, nella porzione di pavimento tra le colonne,
sarà proiettata luce blu, con l’obiettivo di generare un sorprendente effetto visivo.
1.2.2 La storia naturale del territorio
Giunti al primo piano attraverso lo scalone principale e superato il ballatoio, i visitatori
accederanno allo spazio denominato “elemento centrale” (B). Questa sala ospiterà Le
trasformazioni del paesaggio, una sezione volta ad approfondire, attraverso l’uso di proiezioni,
l'evoluzione del territorio, con la sua flora e la sua fauna. S’ipotizza al riguardo la presentazione in
successione delle differenti fasi a carattere geologico che hanno interessato dapprima la Valle
Padana nella sua interezza e poi il territorio di Comacchio. L'ambientazione sonora aiuterà il
visitatore ad immergersi nel caratteristico paesaggio del territorio comacchiese.
1.2.3 L'età protostorica
Questa sezione, allestita in un nuovo “spazio” inserito nella grande sala a “T” a sinistra
dell'elemento centrale, approfondirà i temi legati alle evidenze archeologiche risalenti all’età del
Bronzo attraverso un grande espositore mascherato dietro a una parete in cartongesso, su cui
verranno apposti apparati didascalici a supporto dei reperti esposti.
L'inserimento di questa sezione nella complessa planimetria del primo piano cerca di rispondere in
modo pertinente all’esigenza di trovare un’adeguata soluzione architettonica per il passaggio dalla
fase dell’età del Bronzo a quella spinete, propriamente detta, della quale costituisce una parte
propedeutica.
1.2.4 L'età arcaica e classica: Spina
Il concept di allestimento del grande spazio a “T” che ospita questa sezione del percorso
espositivo è quello di riporre nella forma e nella disposizione degli elementi una
concettualizzazione del tessuto insediativo dell'abitato spinete, che si presentava come una sorta di
RELAZIONE TECNICO – ILLUSTRATIVA_INTEGRAZIONE
PAG. 4/8
ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEO NEL SETTECENTESCO OSPEDALE DEGLI INFERMI – PROGETTO DEFINITIVO
INTEGRAZIONE DICEMBRE 2015
isola circondata dall'acqua e fortificata da palizzate lignee. La maggior parte dei reperti saranno
dunque collocati su una serie di “basse piattaforme” poste liberamente nello spazio e
simbolicamente circondate dall'acqua, rappresentata anche in questo caso da una proiezione sulla
pavimentazione.
È importante sottolineare come alcune delle piattaforme previste (teche espositive) non si
presenteranno come le simboliche “isole” descritte in precedenza, ma avranno l'aspetto di veri e
propri volumi, a richiamare in questo caso le abitazioni a pianta rettangolare di Spina antica. Questi
elementi, oltre a contenere oggetti ed apparati multimediali e grafici, avranno anche la funzione di
costituire delle barriere visive in grado d’interrompere la percezione complessiva della sala,
permettendo una scoperta progressiva e graduale dell'allestimento proposto.
La prima sottosezione approfondirà L’abitato di Spina (D1): il racconto inizierà in un primo “volume
abitativo” costituito da un box di grandi dimensioni, nel quale sarà prevista una videoproiezione a
parete molto di impatto ed immersiva, il cui racconto permetterà di collocare geograficamente,
culturalmente e politicamente la nascita di Spina e la sua evoluzione. Spina è un importante porto
nell'Adriatico che commercia con molti popoli, anche greci. Questi ultimi conoscevano il territorio
tanto da includerlo in alcuni miti, come quello di Fetonte. Nel video proiettato si spiegherà il
significato del mito e il rapporto tra le diverse aree geografiche (Egeo, Po e Baltico) nel corso
dell'età protostorica. Si passerà poi a trattare la coesistenza nel territorio di differenti insediamenti
(celti, veneti, etruschi e greci) e dei loro commerci. A supporto della narrazione si potranno
osservare alcuni alfabetari e iscrizioni ritrovati a Spina.
In questa sezione è previsto che lo spostamento dei visitatori avvenga su percorsi sopraelevati (+12
cm), in cui il visitatore sarà come un viaggiatore che, giungendo al porto di Spina, potrà visitare
prima l'Abitato e poi la Necropoli .
La visita proseguirà poi liberamente con altre tre “isole” e un ulteriore volume chiuso, che
illustreranno attraverso reperti e proiezioni a parete tutti gli altri aspetti (forma dell'abitato, filatura
e tessitura, allevamento, pesca, agricoltura, commercio) della vita nell'antico insediamento spinete:
le importazioni, le esportazioni, la cucina.
Una scenografia, posta subito all’uscita del box iniziale, simulerà il porto commerciale di Spina e
vedrà la compresenza di elementi evocativi, come la sagoma di una nave, realizzata con pannelli in
legno autoportanti; elementi verosimili, come le cime delle navi, riprodotte in corda e invecchiate,
e reperti veri, come le cinque grandi anfore poggiate su di un piccolo podio a cassetta e riempito
con uno strato di sabbia.
Inoltre, si potranno apprezzare il grande Dolio, una macina a tramoggia e un Louterion posti su
differenti podi e debitamente messi in sicurezza, che arricchiranno il racconto relativo alla cucina in
età spinetica.
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La seconda sottosezione, intitolata La necropoli (D2), sarà segnata dal passaggio ideale tra
la vita e la morte inscenato da un “ponte” costituito dal percorso sopraelevato e si estenderà anche
in altre tre stanze della grande sala a “T” dedicate alle diverse modalità di sepoltura e al rito del
Simposio.
La prima sala, Il cielo visto da Spina (D2a), si avvarrà di un grande schermo curvo su cui
saranno proiettati filmati che illustreranno il rapporto tra gli Etruschi e la volta celeste. La
proiezione permetterà di capire quale importanza hanno avuto le stelle per la popolazione spinete
e come queste hanno influenzano anche gli aspetti pratici della vita quotidiana.
La seconda sala invece, I corredi eminenti (D2b) conterrà teche e podi atti ad esibire i
corredi di cinque tombe della classe nobile dell'Abitato spinete, tra cui una sfinge posta su un
apposito basamento, per ricordare il suo ruolo “a guardia” della tomba.
Nella sala Riproduzione del Dosso di Valle Pega (D2c) verrà ricostruita una parte della vasta
necropoli, mettendo in evidenza le varie modalità di sepoltura (inumazione in cassa lignea e
cremazione entro dolio e cratere) e una buca con offerte animali. Si proporrà una sorta di
passeggiata tra gli scavi di una necropoli, scelta che consentirà un pieno coinvolgimento visivo ed
emotivo dei fruitori, ma conferirà allo stesso tempo un rigore scientifico all’esposizione.
L’ambientazione sarà definita in maniera più specifica e dettagliata a seguito di un incarico a una
ditta specializzata in scenografie.
Il percorso prosegue all'interno di un volume chiuso, dove si racconterà del rito del
Simposio (D2e). Al centro sarà posto, su un basamento centrale, un cratere di grandi dimensioni a
figure rosse. Intorno ad esso, delle seduta su cui il pubblico potrà sostare e partecipare
simbolicamente al rito del banchetto. Il tutto accompagnato da una voce narrante. Ai lati opposti,
due piccole vetrine contenenti un candelabro e una kylix, che al momento opportuno saranno
illuminate e diventeranno protagonisti del racconto.
La terza e ultima sala Spina e l'Europa (D2e) racconterà, attraverso l’esposizione di reperti,
tre differenti tematiche: il tema della sepoltura e come essa varia al variare del sesso, la ceramica
attica (il cui approfondimento sarà realizzato tramite l’utilizzo di un touch screen) e la tematica
relativa alla vastità dei reperti ritrovati nelle campagne di scavo dell'insediamento spinetico e che
non è possibile esporre.
Il tour sulla storia spinete si concluderà con l’uscita dalla grande sala, in cui si potranno
ammirare le famigerate ghiande missile e dei pannelli didascalici illustreranno come i cambiamenti
territoriali e socio-economici, oltre alle guerre di invasione, hanno portato all'abbandono dello
stesso insediamento.
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1.2.5 L'età altomedievale
La prima sottosezione tematica (E1) affronterà La formazione dell'insediamento tra tarda
antichità e alto medioevo. Un lato della sala (E1a) sarà dedicato alla necropoli di Santa Maria in
Padovetere con una teca espositiva e pannelli grafici a supporto.
La seconda (E2) prenderà invece in considerazione L'economia e, come suggerito dalle
linee-guida del Comitato Scientifico, proporrà due “banchine” fittizie. Sulla prima sarà posto uno
stralcio di pontile in legno nelle cui vicinanze saranno collocate, su un letto di sabbia, alcune
riproduzioni di anfore globulari, sacchi di sale, tessuti, spezie e barilotti di pesce. Un sistema audio
riprodurrà il caratteristico vocio del mercato che veicolerà l’idea di multiculturalismo e
l’impressione generale del caratteristico “via vai” del porto di Comacchio dell’epoca. Sulla seconda
banchina, la presenza di una scenografica monossile originaria dell’epoca completerà questa parte
di allestimento.
È necessario sottolineare come questa sezione proponga una variazione nel rapporto
simbolico tra “terra” e “acqua” che sta alla base del concept progettuale proposto. In questa parte
infatti si immagina che il visitatore non cammini più su un solido terreno ai margini dell'elemento
liquido, ma attraversi invece una via d'acqua, simbolicamente rappresentata da un rivestimento in
biomalta di colore blu posto sulla pavimentazione del museo.
La terza sottosezione (E3) si snoderà nella lunga galleria adiacente al pronao e affronterà le
tematiche connesse all’antropologia fisica dell’epoca. Nello specifico, tramite alcuni pannelli
espositivi, verranno presentate le analisi effettuate sui defunti rinvenuti e le patologie che ne
hanno causato la morte.
La quarta sottosezione (E4), intitolata Le aree produttive, presenterà attraverso pannelli
informativi e una gigantografia, mentre tre espositori posti al centro della stanza (con i relativi
materiali, tra cui la matrice per la realizzazione di cammei in pasta vitrea, la lettera N, tessere
musive, ceramiche, vetri) permetteranno di farsi un'idea precisa della cultura materiale dell'epoca.
La quinta sottosezione (E5) è dedicata a Le strutture ecclesiastiche e la società presenterà alcuni
reperti lapidei provenienti dalla Chiesa di Via XX Settembre e su un altro podio altri provenienti
dalla Chiesa di Santa Maria in Padovetere e da altre parti del territorio (come Valle Pega), con
l'integrazione del materiale archeologico relativo alle nuove scoperte venute alla luce nell'ultima
campagna di scavo tra i quali la croce Ravennate che saranno esposti su un podio lungo il box di
Stefano. Sul fianco sinistro del contenitore verrà proposta la ricostruzione tridimensionale di un
recinto presbiterale, al di là di esso, sempre posti a parete, saranno presentati alcuni reperti lapidei
relativi ad elementi strutturali (frammenti di trabeazioni e cornici) e di rivestimento appartenenti
alla Chiesa altomedievale. Infine un espositore mostrerà alcuni reperti ceramici e un rosario in
lignite.
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L’ultima sala di questa sezione (E5a) è dedicata a Le strutture ecclesiastiche e la società. Un
contenitore creato ad hoc accoglierà il sarcofago di Stefano, recentemente rinvenuto, che sarà
posto al centro dello spazio su un podio di 50 cm e opportunamente illuminato per poter
apprezzare tutte le iscrizioni e bassorilievi sui lati. Tramite una proiezione sulla parete di fondo del
box sarà possibile vivere una coinvolgente esperienza dell’evoluzione nel corso del secoli della
Cattedrale di Comacchio. All’esterno del contenitore saranno create due “asole” in cui verranno
esposti alcuni elementi rinvenuti assieme al sarcofago (una targa, frammenti della tunica)
accompagnati da un pannello illustrativo.
1.2.5 Il laboratorio tattile
Adiacente alla sezione su Spina antica e a supporto della visita, si trova la sala dedicata a
laboratorio tattile, che è suddivisa in più parti:
- tre banconi a parete ospiteranno le riproduzioni a grande scala di differenti tipologie di
pollini e ossa. Il discorso scientifico sarà supportato e coadiuvato da pannelli grafico-didattici posti
sopra i tavoli stessi e suddivisi per epoche;
- una colonna stratigrafica farà invece testare la mobilità dei sedimenti: un tubo in plexiglass
trasparente il cui interno sarà riempito di tipologie differenti di sedimenti che con un movimento
rotatorio verranno capovolti all’interno stesso della colonna per dar modo di verificare le
differenziate pesantezze dei materiali stessi. Dei quali sarà posta una legenda esterna.
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INDICE
PREMESSA
2
1. DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE
1.1 Gli spazi di accesso
2
1.2 Le sale espositive
2
1.2.1 L'età romana e il Carico della Nave romana
3
1.2.2 La storia naturale del territorio
5
1.2.3 L'età protostorica
4
1.2.4 L'età arcaica e classica: Spina
6
1.2.5 L'età altomedievale
9
1.2.6 Il laboratorio tattile
11
1.2.7 Le aule didattiche
11
1.2.8 Il bar
11
1.2.9 Il giardino
11
1.2.10 Gli uffici e gli spazi di servizio
12
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PREMESSA
In data 15/12/2014 è stato consegnato il progetto preliminare e definitivo per l'“Allestimento
del Nuovo Museo nel Settecentesco Ospedale degli Infermi” di Comacchio.
Alla luce degli esiti delle Conferenze dei Servizi svoltesi in data 29/01/2015 e in data
12/02/2015, e in seguito alle ulteriori richieste avanzate nei mesi successivi da parte dei componenti
del Comitato Scientifico, dal relativo Coordinatore Scientifico e dalle Soprintendenze di riferimento,
il progetto definitivo consegnato alla Committenza e approvato dagli Enti competenti è stato
oggetto di alcune modifiche negli allestimenti museali.
Inoltre, dal mese di agosto 2015, la progettazione della comunicazione integrata
(multimediale e grafica) è stata presa in carico dalla ditta Teseo editore s.a.s. (vincitrice del relativo
bando di gara indetto dalla Committenza con procedura aperta CIG N° 6293960419), la quale ha, a
sua volta, richiesto alcune modifiche al percorso espositivo per permettere una migliore resa
tecnica ed empatica di alcune delle installazioni previste.
L'insieme di tali sopravvenute modifiche è descritto nella presente relazione di variante,
corredata dai relativi elaborati grafici (in cui il progetto precedentemente consegnato è stato
riportato con il colore verde, permettendo dunque una sua chiara riconoscibilità rispetto alle
modifiche apportate e concordate nei mesi intercorsi).
1. DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE
1.1
GLI SPAZI DI ACCESSO
Il pronao dell'ex Ospedale degli Infermi è l'elemento dell'edificio più rilevante sulla scena
urbana. Si prevede l'inserimento, in punti appropriati e compatibili con le indicazioni della
Soprintendenza ai Beni Architettonici, di limitati elementi grafici atti a segnalare la presenza del
museo e della sua collezione all'interno dell'edificio. Come espressamente richiesto dalla
Soprintendenza, i previsti banner non saranno più collocati tra gli intercolumni del nartece, ma
saranno appesi sulle paraste laterali.
Il portico sarà raggiungibile dalla quota strada attraverso due rampe, che s’inseriranno nel
contesto in modo discreto e non invasivo, con cromatismi appropriati e senza elementi verticali in
grado di alterare la percezione della facciata. Rispetto al progetto precedente le due rampe, in
accordo con la Soprintendenza, hanno subito variazioni in pianta, ma non in alzato, restando ferma
infatti la volontà di non inserire dei parapetti che risulterebbero invasivi nei confronti della facciata
dell’edificio. La realizzazione delle suddette rampe, da recenti accordi con il RUP, sarà stralciata dal
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primo appalto.
Nelle salette contigue al grande spazio d’accesso saranno invece organizzati la biglietteria,
con il reception desk progettato su misura, il guardaroba, con il contenitore portaborse e gli arredi
per il relax e per la sosta, e infine il bookshop. La posizione del bookshop (che fungerà anche da
eventuale sede dell’infopoint turistico IAT) è stata scelta per favorirne la permeabilità dall’esterno,
permettendo una relazione diretta con la via Agatopisto e un’accessibilità indipendente dal museo.
Inoltre, in accordo con la Committenza, è stato previsto che l’accesso principale al museo avvenga
direttamente dal bookshop (sala della ex farmacia dell’ex Ospedale), così da veicolare meglio i
fruitori e ovviare alle problematiche dei controlli da parte del personale del museo.
1.2
LE SALE ESPOSITIVE
1.2.1 L'Età romana e il Carico della nave romana
Il settore del museo dedicato all'età romana si trova al piano terra dell'ex Ospedale degli
Infermi. A lato dello scalone monumentale è prevista l'installazione di un podio espositivo per la
base di statua proveniente da Burchioleto, attualmente collocato presso il Museo Archeologico
Nazionale di Ferrara. Le successive sale ospitano invece le prime tre sottosezioni (A1, A2, A3) di
questa parte di esposizione.
Rispetto al progetto consegnato in data 15/12/2014, la ditta Teseo editore s.a.s. ha richiesto
per la sala A1 una modifica sostanziale, con l'introduzione di tre grandi schermi (e non più uno
come in precedenza), da collocare sul fondo della sala. Tali schermi permetteranno di visualizzare,
attraverso una suggestiva proiezione, il territorio di Comacchio ed effettuare un viaggio a ritroso
nel tempo, dai giorni nostri all’epoca romana, organizzato per tappe significative. L'obiettivo è
quello di creare un percorso coinvolgente ed emozionale che aiuti il visitatore a calarsi in modo
diretto nell’atmosfera del museo. Per poter realizzare in modo efficace l'installazione dei tre
schermi proposti dalla ditta Teseo editore s.a.s, il progetto ha previsto lo spostamento delle cabine
di regia in altra posizione, con la conseguente variazione del movimento del pubblico all’interno
delle tre sale contigue.
La seconda sottosezione (A2), “L’insediamento: ville e fattorie”, vede modificato il suo
disegno interno. Pur essendo sempre imperniata attorno ad un elemento espositivo centrale, la
sala ospita adesso nuovi elementi (portali in cartongesso, espositori, parete con frammenti lapidei
e d’intonaco). È stata inoltre prevista una nuova distribuzione, all'interno della sala, delle varie
sottotematiche (cucina, lusso, commercio, produzione, culto) originariamente proposte dal
Comitato Scientifico. Da un punto di vista dell’allestimento architettonico, va sottolineata in
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particolare la presenza di due portali in cartongesso che organizzeranno i percorsi nella sala A2,
rappresentando un elemento di impatto scenografico all’interno di questo spazio. Fra i portali verrà
organizzato, come già indicato in precedenza, un grande espositore orizzontale che definirà la sala
nella sua parte centrale.
La terza sottosezione (A3), dal titolo la “Galleria dei personaggi”, intende suggerire la
presenza di una via con piano stradale antico, ricoperto con ghiaia o sabbia. Verrà realizzata allo
scopo una pedana lignea sulla quale saranno disposti, su apposite basi in legno o metallo, tre steli
lapidee e altri elementi a riferimento funerario. Rispetto alla precedente proposta progettuale è
stata prevista l'installazione di un numero più significativo di reperti (alle tre stele lapidee
originariamente presenti nel progetto sono stati infatti aggiunti anche una ricostruzione delle
tomba alla cappuccina, il timpano di un'urna cineraria e un’antefissa con maschera tragica). Sulla
retrostante parete verrà proposta una proiezione intesa a descrivere ed ambientare in modo
suggestivo l’allestimento. Non verranno dunque più utilizzati dei teli olografici disposti lungo l’asse
centrale della stanza, con la conseguente possibilità da parte del pubblico di fruire in modo più
libero lo spazio.
La quarta sottosezione (A4), a carattere monografico, presenterà al pubblico il famoso
“Carico della nave romana”, la Fortuna Maris, rinvenuta nel 1981 nei pressi di Comacchio. Questa
parte cercherà di rievocare le caratteristiche materiali e dimensionali della nave, nonché il suo
“habitat” originario. Di conseguenza saranno impostate, sulle pareti esterne delle due sale che
ospitano questa sezione, due grandi superfici curve che richiameranno idealmente - e con
dimensioni confrontabili alla scala originaria - lo scafo dell'antica nave. Pur non mirando ad una
letterale ricostruzione, l'organizzazione di questi spazi vuole ricreare una particolare atmosfera, il
giusto clima psicologico per la visita di ritrovamenti che sanno emozionare per la vividezza con cui
rimandano ad un drammatico avvenimento di duemila anni fa.
Si presenterà dunque al visitatore la prima delle cinque tematiche relative al carico della
Fortuna Maris, dal titolo “La struttura della nave” (A4a). Un pannello introduttivo con la
ricostruzione della nave e uno schermo fisso a LED con la storia del ritrovamento, assieme a due
espositori contenenti i cordami, spiegheranno com’era e di quali parti si componeva
l’imbarcazione. L'idea proposta intende simulare una sorta di “spaccato” nel grande scafo in legno
attraverso il quale il pubblico possa osservare gli oggetti anticamente stivati nell'imbarcazione.
La seconda tematica (A4b) sarà dedicata a “Il carico della nave”. L'espositore che
attualmente ospita le anfore conservate presso il Museo della Nave Romana di Comacchio sarà
ricollocato e riallestito, in modo da consentire anche l'esposizione al pubblico dei relativi opercula.
All’interno della stessa sala, i lingotti di piombo di provenienza spagnola ritrovati all'interno
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dell'imbarcazione saranno esposti non più in due diversi contenitori, ma su un unico podio di
grandi dimensioni protetto da un'apposita vetrata. All’interno sarà esposto anche il peso in calcare
ritrovato nell'antica imbarcazione. A lato un piccolo box espositivo conterrà la stadera e i calamai
utilizzati per le misure e la registrazione delle merci. Un pannello descrittivo spiegherà al pubblico
come funzionavano i pesi e le misure all’epoca romana. Al centro della sala la grande àncora
dell’imbarcazione occuperà, con la sua suggestiva presenza, la scena e sarà dotata di illuminazione
ad hoc dall’alto.
La visita proseguirà con la sala (A4c), dedicata alla tematica “Vita a bordo della nave”.
Verranno presi in considerazione i passeggeri della nave, attraverso l’esposizione di alcuni
selezionati oggetti personali e dotazioni militari ritrovate in situ.
Successivamente, nella sala (A4d), verrà presentato “Il culto imperiale. L’età augustea”, dove
troveranno spazio i sei tempietti miniaturistici in piombo, anch'essi attualmente conservati presso
il Museo della Nave Romana di Comacchio. I sei tempietti saranno allestiti ciascuno in una propria
teca, non più a comporre un cerchio come nella precedente versione, ma disposti in due gruppi
allineati sulla parete, collocati su mensole continue, protetti da singole teche in cristallo e dotati di
illuminazione puntuale dall’alto. Nello stesso ambiente, ma separata dalla parete curva, vi sarà una
piccola sala riservata alla proiezione video su schermo curvo. L’ultima sala prima della caffetteria,
perderà la funzione di sala polivalente originariamente prevista, per accogliere un’installazione
multimediale ovvero l’ologramma della nave romana (introduzione proposta dalla ditta Teseo
editore s.a.s.).
La quinta ed ultima sala (A4e) dedicata al “Carico della nave Romana” presenterà la
tematica “La vita quotidiana”. Anche in questa grande sala proseguirà la simbologia navale, mentre
i percorsi si faranno più dinamici, assumendo l'aspetto di una sinuosa promenade sul ponte della
nave. Nella grande superficie curva che concluderà la sala saranno riallestite in modo unitario
alcune delle teche già a disposizione del Museo della Nave Romana. Al centro, nella porzione di
pavimento tra le colonne, sarà proiettata una luce blu, con l’obiettivo di generare un sorprendente
effetto visivo di ambientazione marina.
1.2.2 La storia naturale del territorio
Giunti al primo piano attraverso lo scalone principale, una volta superato il ballatoio, i
visitatori accederanno allo spazio denominato “elemento centrale” (B). Questa sala ospiterà “Le
trasformazioni del paesaggio”, una sezione volta ad approfondire, attraverso l’uso di proiezioni,
l'evoluzione del territorio, con la sua flora e la sua fauna. S’ipotizza al riguardo la presentazione in
successione delle differenti fasi geologiche che hanno interessato dapprima la Valle Padana nella
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sua interezza e poi il territorio di Comacchio in particolare.
Il progetto prevedeva originariamente l’oscuramento della grande finestra presente nella
sala, per permettere la realizzazione di una proiezione su un grande telo curvo posto in posizione
centrale. Le modifiche di tale soluzione, richieste espressamente dalla Soprintendenza ai Beni
Architettonici, prevedono invece di proporre la sala senza alcun oscuramento e di posizionare due
schermi fissi a LED sulle pareti laterali alla finestra.
1.2.3 L'età protostorica
Questa sezione, allestita in un nuovo “spazio” inserito al piano primo nella grande sala a “T”
a sinistra dell' “elemento centrale”, approfondirà i temi legati alle evidenze archeologiche risalenti
all’età del Bronzo. L'inserimento di questa sezione nella complessa planimetria del primo piano
cerca di rispondere in modo pertinente all’esigenza di trovare un’adeguata soluzione architettonica
per il passaggio dalla fase dell’età protostorica a quella spinete, propriamente detta, della quale
costituisce una parte propedeutica.
Nella nuova versione progettuale non verrà più realizzato un “volume” (box) ad hoc, ma la
superficie espositiva dedicata a questa tematica verrà creata attraverso l'installazione di un grande
espositore, opportunamente mascherato dietro a pareti in cartongesso, su cui verranno apposti
apparati didascalici a supporto dei reperti esposti all’interno della teca. Inoltre non sarà più
previsto uno schermo fisso.
1.2.4 L'età arcaica e classica: Spina
Il concept per l'allestimento del grande spazio a “T” che ospita la sezione museale dedicata
a Spina antica intende riporre, nella forma e nella disposizione degli elementi, una
concettualizzazione del tessuto insediativo dell'abitato spinete, che si presentava come una sorta di
isola circondata dall'acqua e fortificata da palizzate lignee. La maggior parte dei reperti saranno
dunque collocati su una serie di “basse piattaforme” poste liberamente nello spazio e
simbolicamente circondate dall'acqua, rappresentata anche in questo caso da una proiezione sulla
pavimentazione.
È importante sottolineare come alcune delle piattaforme originariamente previste, aventi
funzione di teche espositive, non si presenteranno come le simboliche “isole” descritte in
precedenza, ma avranno l'aspetto di veri e propri volumi, a richiamare in questo caso le abitazioni a
pianta rettangolare di Spina antica. Questi elementi, oltre a contenere oggetti ed apparati
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multimediali e grafici, avranno anche la funzione di costituire delle barriere visive in grado
d’interrompere la percezione complessiva della sala, permettendo una scoperta progressiva e
graduale dell'allestimento proposto.
La prima sottosezione, che approfondirà “L’abitato di Spina” (D1), ha subito consistenti
modifiche rispetto al precedente progetto. Prima infatti, passando attraverso un ipotetico ponte
(passerella lignea) e penetrando direttamente in uno dei box allestiti allo scopo, erano previsti una
videoproiezione su schermo fisso incassato ed alcuni espositori a parete con frammenti di iscrizioni
riguardanti il tema del multiculturalismo. Ora il progetto prevede un primo “volume abitativo”
costituito da un box di maggiori dimensioni rispetto al precedente, nel quale sarà prevista una
videoproiezione a parete, “immersiva” e di notevole impatto, il cui racconto permetterà di
collocare geograficamente, culturalmente e politicamente la nascita di Spina e la sua evoluzione.
Spina era un importante porto nell'Adriatico che commerciava con molti popoli, anche greci.
Questi ultimi conoscevano il territorio tanto da includerlo in alcuni miti, come quello di Fetonte.
Nel filmato che sarà proiettato si spiegherà il significato del mito e il rapporto tra le diverse aree
geografiche (Egeo, Po e Baltico) nel corso dell'età protostorica. Si passerà poi a trattare la
coesistenza nel territorio di differenti insediamenti (celti, veneti, etruschi e greci) e dei loro
commerci.
A supporto della narrazione si potranno osservare alcuni alfabetari e iscrizioni ritrovati a Spina (6
piccole teche a parete per 11 frammenti).
In questa sezione è previsto che la fruizione del pubblico avvenga su percorsi sopraelevati
(con altezza di +12 cm) in cui il visitatore rivestirà idealmente il ruolo di un viaggiatore che,
giungendo al porto di Spina, potrà visitare prima l'Abitato e poi la Necropoli. A questo proposito va
sottolineato come nel progetto di variante la pedana lignea sia stata ampliata e maggiormente
movimentata, in modo da identificare con chiarezza due aree all’interno dell’Abitato: una dedicata
ai commerci e alle esportazioni, una per la parte relativa alla cucina.
La visita proseguirà con altre tre “isole” e un ulteriore volume chiuso nei quali saranno
illustrati, attraverso reperti e proiezioni a parete, tutti gli altri aspetti (forma dell'abitato, filatura e
tessitura, allevamento, pesca, agricoltura, commercio) della vita nell'antico insediamento spinete:
le importazioni, le esportazioni, la cucina.
Una scenografia, posta subito all’uscita del box iniziale, simulerà il porto commerciale di
Spina e vedrà la compresenza di elementi evocativi, come la sagoma di una nave realizzata con
pannelli in legno autoportanti, di elementi verosimili come le cime delle navi riprodotte in corda e
invecchiate, e di reperti originali, come le cinque grandi anfore poggiate su un piccolo podio a
cassetta riempito con uno strato di sabbia. Inoltre, si potranno apprezzare un grande dolio, una
macina a tramoggia e un louterion, posti su differenti podi debitamente messi in sicurezza, che
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arricchiranno il racconto relativo alla cucina in età spinetica.
La seconda sottosezione, intitolata “La necropoli” (D2), sarà segnata dal passaggio ideale tra
la vita e la morte, messo in scena attraverso un “ponte” costituito dal percorso sopraelevato. Tale
tematica si estenderà anche ad altre tre stanze della grande sala a “T”, dedicate alle diverse
modalità di sepoltura e al rito del Simposio.
La prima sala (D2a) inizialmente accoglieva i reperti de “La Necropoli di Valle Pega e la
ceramica Attica”, presentando una selezione di corredi provenienti dal famoso Dosso D. I reperti
erano collocati in espositori a parete che avrebbero creato un inquadramento prospettico sulla
parete di fondo, realizzata in doghe di legno, attraverso la quale sarebbe stato possibile osservare il
retrostante e scenografico “accatastamento” di reperti, organizzati su una pedana sopraelevata di
altezza di 50 cm, a simulazione di un deposito. Sulla parete di fondo una gigantografia fotografica in
bianco e nero del sottotetto avrebbe rafforzato l'illusione prospettica.
Successivamente, per via delle dimensioni dello spazio, in accordo con il coordinatore del
Comitato Scientifico, si è stabilito di prevedere in questa sala il cosiddetto “Cielo visto da Spina”.
Nella sala, opportunamente oscurata, sarà dunque previsto solo un grande schermo curvo su cui
saranno proiettati filmati che illustreranno il rapporto tra gli antichi Etruschi e la volta celeste. La
proiezione permetterà di capire quale importanza hanno avuto le stelle per la popolazione spinete
e come queste hanno influenzato anche gli aspetti pratici della vita quotidiana.
La seconda sala, “I corredi eminenti” (D2b) prevedeva un ambiente oscurato, dotato di un
espositore centrale per esibire alcuni reperti archeologici di pregio, tra cui una sfinge posta su un
apposito basamento, a ricordarne il suo ruolo di “guardiano” della tomba. Inoltre una teca
climatizzata avrebbe ospitato alcuni elementi deperibili facenti parte di un corredo, mentre uno
studiato supporto audio avrebbe accolto gli utenti durante la visita. Nella nuova versione
progettuale, invece, la sala conterrà teche e podi posti a parete ed atti ad esibire i corredi di cinque
tombe della classe nobile dell'Abitato spinete, tra cui la sfinge menzionata in precedenza.
Nella sala “Riproduzione del Dosso di Valle Pega" (D2c) verrà ricostruita una parte della
vasta necropoli antica, mettendo in evidenza le varie modalità di sepoltura (inumazione in cassa
lignea e cremazione entro dolio e cratere) e una buca con offerte animali. Si proporrà una sorta di
passeggiata tra gli scavi della necropoli, scelta che consentirà un pieno coinvolgimento visivo ed
emotivo dei fruitori, ma conferirà allo stesso tempo un rigore scientifico all’esposizione, anche
grazie al supporto della grafica a parete, che permetterà di osservare alcune riproduzioni
fotografiche degli scavi effettuati. L’ambientazione sarà definita in maniera più specifica e
dettagliata attraverso un incarico a una ditta specializzata in scenografie.
Il percorso prosegue all'interno di un volume chiuso, dove si racconterà il rito del
“Simposio” (D2e). Al centro sarà posto, su un basamento centrale, un cratere di grandi dimensioni
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a figure rosse. Intorno ad esso saranno disposte delle sedute su cui il pubblico potrà sostare e
partecipare simbolicamente al rito del banchetto, il tutto accompagnato da una voce narrante. Ai
lati opposti, due piccole vetrine contenenti un candelabro e una kylix, che al momento opportuno
saranno illuminate e diventeranno protagonisti del racconto. In questo caso le varianti rispetto al
progetto precedente consistono in un ampliamento del box stesso, che permetterà la collocazione
di tre panche invece di due attorno al cratere, e in una leggera traslazione del “volume” all’interno
della grande “T”, che darà la possibilità di aprire due varchi, uno per l’entrata e l’altro per l’uscita
dal box, rendendo più fluido il percorso.
La terza e ultima sala della Necropoli, precedentemente destinata alla proiezione de “Il cielo
di Spina”, sarà ora dedicata a “Spina e l'Europa” (D2e) e racconterà, attraverso l’esposizione di
reperti, tre differenti tematiche: il tema della sepoltura (e la variazione delle sue modalità in base
al sesso del defunto), la ceramica attica (il cui approfondimento sarà realizzato tramite l’utilizzo di
un touch screen a parete) e infine un excursus tematico dedicato ai numerosi reperti ritrovati nelle
campagne di scavo dell'insediamento spinetico di cui non è stato possibile prevedere l'esposizione.
Il tour sulla storia spinete si concluderà con l’uscita dalla grande sala a “T”, in cui si potranno
ammirare le famigerate ghiande missile. Pannelli didascalici illustreranno come i cambiamenti
territoriali e socio-economici, oltre alle guerre di invasione, hanno portato all'abbandono dello
stesso insediamento. Quest’ultima parte è un nuovo inserimento rispetto al progetto precedente,
in cui non era stata presa in considerazione una “fine di Spina”.
1.2.5 L'età altomedievale
Terminata la visita della sezione dedicata a Spina antica, il percorso museale prosegue con
l'età altomedievale. È necessario sottolineare come questa sezione proponga una variazione nel
rapporto simbolico tra “terra” e “acqua” che sta alla base del concept progettuale proposto per il
resto del museo. In questa parte infatti si immagina che il visitatore non cammini più su un solido
terreno ai margini dell'elemento liquido, ma attraversi invece una via d'acqua, simbolicamente
rappresentata da un rivestimento in biomalta di colore blu posto sulla pavimentazione del museo.
La prima sottosezione tematica (E1) affronterà “La formazione dell'insediamento” tra tarda
antichità e alto medioevo, con l’introduzione di due pareti ad “L”, dietro alle quali verrà alloggiata
una teca espositiva e su cui saranno apposti pannelli grafici a supporto. È opportuno sottolineare
come nel precedente progetto fosse stato invece previsto un volume chiuso atto ad ospitare da un
lato la necropoli di Santa Maria in Padovetere con la ricostruzione di alcune sepolture e relativo
corredo funerario (E1a), mentre dall’altro fosse progettata una ricostruzione di una duna sabbiosa
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con i resti di un fasciame a rievocazione del territorio (E1b).
La seconda sottosezione (E2) prenderà invece in considerazione “L'economia” e, come
suggerito dalle linee-guida del Comitato Scientifico, proporrà due “banchine” fittizie. Sulla prima
sarà posto una porzione di pontile in legno, nelle cui vicinanze saranno collocate, su un letto di
sabbia, alcune riproduzioni di anfore globulari, sacchi di sale, tessuti, spezie e barilotti di pesce. Un
sistema audio riprodurrà il caratteristico vocio del mercato che veicolerà l’idea di multiculturalismo
e l’impressione generale del caratteristico “via vai” del porto di Comacchio dell’epoca. Sulla
seconda banchina, la scenografica presenza di una monossile originaria dell’epoca completerà
questa parte di allestimento. Rispetto al precedente progetto si modificano solo le dimensioni delle
pedane che accoglieranno i reperti.
La terza sottosezione (E3), nella precedente versione del progetto, avrebbe dovuto essere
ospitata nella saletta di testata, con il titolo “Le aree produttive”. Avrebbe presentato, attraverso
opportuni pannelli informativi e un'apposita gigantografia, la riproduzione di una fornace, mentre
alcuni espositori (con i relativi materiali, tra cui la matrice per la realizzazione di cammei in pasta
vitrea, la lettera N, tessere musive, ceramiche, vetri) avrebbero permesso di farsi un'idea precisa
della cultura materiale dell'epoca. A completamento, una sorta di installazione di impronta
“moderna” composta da due cumuli di scarti di produzione (vetro e metallo), posti al centro della
stanza. Attualmente la sottosezione, che mantiene il medesimo titolo, è stata spostata nella sala
E4, che precedentemente ospitava la sottosezione E5. Nella versione attuale del progetto, in
accordo con la Committenza, per la saletta di testata non è stato previsto il collocamento di alcun
allestimento, ipotizzando di lasciare questo spazio libero e disponibile a molteplici utilizzi.
La terza sottosezione (E3) si snoderà quindi nella lunga galleria adiacente al pronao e
affronterà le tematiche connesse all’ “Antropologia e studi sulle patologie” dell’epoca. Nello
specifico, tramite alcuni pannelli espositivi, verranno presentate le analisi effettuate sui defunti
rinvenuti e le patologie che ne hanno causato la morte.
La quarta sottosezione (E4), intitolata “Le aree produttive”, presenterà, a differenza del
precedente allestimento, solo tre espositori posti al centro della stanza (con i relativi materiali, tra
cui la matrice per la realizzazione di cammei in pasta vitrea, la lettera N, tessere musive, ceramiche,
vetri), pannelli informativi e una gigantografia alle pareti che permetteranno di farsi un'idea precisa
della cultura materiale dell'epoca. Inoltre uno schermo fisso a LED presenterà delle immagine
correlate al tema.
La quinta sottosezione (E5), dedicata a “Le strutture ecclesiastiche e la società”, presenterà
alcuni reperti lapidei provenienti dalla Chiesa di Via XX Settembre e su, un altro podio, altri
elementi provenienti dalla Chiesa di Santa Maria in Padovetere e da altre parti del territorio (come
Valle Pega), con l'integrazione del materiale archeologico relativo alle nuove scoperte venute alla
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luce nell'ultima campagna di scavo (tra i quali la croce Ravennate). Tali reperti saranno esposti su
un podio collocato lungo il box in cui sarà custodito il sarcofago di Stefano. Sul fianco sinistro del
“nuovo volume” verrà proposta la ricostruzione tridimensionale di un recinto presbiteriale, mentre
al di là di esso, sempre posti a parete, saranno presentati alcuni reperti lapidei relativi ad elementi
strutturali (frammenti di trabeazioni e cornici) e di rivestimento appartenenti alla Chiesa
altomedievale. Infine un espositore incassato nel cartongesso mostrerà alcuni reperti ceramici e un
rosario in lignite. La “scatola” in cartongesso nella parte retrostante fungerà da parete di fondo alla
scenografia atta ad apporvi immagini grafiche a corredo della ricostruzione del porto della
Comacchio nell’Altomedioevo.
Un contenitore creato ad hoc accoglierà il sarcofago di Stefano, recentemente rinvenuto,
che sarà posto al centro dello spazio su un podio e opportunamente illuminato per poter
apprezzare tutte le iscrizioni e bassorilievi sui lati. Tramite una proiezione sulla parete di fondo del
box sarà possibile vivere una coinvolgente esperienza dell’evoluzione nel corso del secoli della
Cattedrale di Comacchio. All’esterno del contenitore saranno create due “asole” in cui verranno
esposti alcuni elementi rinvenuti assieme al sarcofago (una targa, frammenti della tunica)
accompagnati da un pannello illustrativo. A differenza del precedente progetto, le pareti del box
non sono più ruotate ma seguono l’andamento ortogonale della sala. Le piccole teche incassate
nella parete del varco di accesso sono state modificate in forma e dimensioni. Sul retro del box è
stato eliminato il vano regia in favore del collocamento di una teca che accoglierà i reperti relativi
all’abitato di Comacchio. Non vi sarà più un video ma una immagine fissa proiettata sul fondo del
box.
1.2.6 Il laboratorio tattile
Adiacente alla sezione su Spina antica si trova la sala dedicata al laboratorio tattile. Essa
risulta suddivisa in più parti, che nel progetto precedente erano:
- “laboratorio tattile”, dove alcuni contenitori trasparenti avrebbero ospitato al loro interno vari
materiali sedimentari (sabbie, limi, argille);
- “laboratorio olfattivo”, dove un pannello didattico dotato di apposite guide avrebbe permesso a
particolari supporti (ampolle) di scorrere verticalmente per lasciare ai fruitori di qualsiasi età di
poter esperire particolari profumi ed odori (alloro, timo, salvia, rosmarino e altri ancora);
- tavolo touch screen, posto al centro, che avrebbe permesso, attraverso un apposito gioco
didattico di memoria, di abbinare volti, vestiti, oggetti legati al periodo spinete.
Attualmente, invece, su consiglio del curatore della sezione prof. Peretto, il progetto
prevede una diversa organizzazione dello spazio, ovvero:
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- tre banconi a parete, che ospiteranno le riproduzioni a grande scala di differenti tipologie di
pollini e ossa. Il discorso scientifico sarà supportato e coadiuvato da pannelli grafico-didattici posti
sopra i tavoli stessi e suddivisi per epoche;
- una colonna stratigrafica, che permetterà di testare la mobilità dei sedimenti. Si tratta di un tubo
in plexiglass trasparente, il cui interno sarà riempito di tipologie differenti di sedimenti. Attraverso
un movimento rotatorio tali sedimenti potranno essere capovolti all'interno della colonna e se ne
potrà verificare direttamente il diverso peso. All'esterno sarà posta un'apposita legenda.
1.2.7 Le aule didattiche
La realizzazione degli spazi didattici è stata stralciata dall’appalto principale. Tali spazi
verranno realizzati in un successivo momento.
1.2.8 Il bar
La realizzazione del bar è stata attualmente stralciata dal primo appalto e verrà presa
successivamente in considerazione.
1.2.9 Il giardino
Il progetto del giardino è stato stralciato dal primo appalto e sarà realizzato in successivi
stralci, che verranno concordati con la Committenza.
1.2.10 Gli uffici e gli spazi di servizio
Gli spazi di servizio del museo trovano posto lungo tutto il piano ammezzato dell’ex
Ospedale degli Infermi. Attualmente questi ambienti non hanno una definita destinazione d’uso,
che verrà concordata successivamente, quando verrà preso in considerazione il loro utilizzo e il loro
relativo allestimento.
Gli unici spazi di servizio a disposizione del museo, saranno quelli accessibili esclusivamente
dal vano scale collocato al centro del corpo di fabbrica, organizzati in tre spazi contigui e relativo
servizio igienico, per un totale di circa 140 mq.
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