Diapositiva 1 - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della

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Diapositiva 1 - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della
Rapporto con il corpo in adolescenza
OMCeO Monza Brianza
9 giugno 2016
Adolescenza e compiti di sviluppo
Dr.ssa Vaccaro Stefania
Psicologa Psicoterapeuta
www.animalamente.it
ADOLESCENZA E COMPITI DI SVILUPPO
L’adolescenza è quella fase del ciclo di vita umano in cui avviene il
passaggio dallo stato bambino a quello di adulto…
La psicologia dello sviluppo presenta l’adolescenza come un
percorso/processo di costruzione dell’identità all’interno del ciclo di
vita. Questo percorso si realizza affrontando e “risolvendo” specifici
compiti di sviluppo che si esprimono nel contesto e nella cultura di
appartenenza del singolo adolescente.
FATTORI COINVOLTI NEI COMPITI DI SVILUPPO
L’esito dei compiti evolutivi sarà funzione di diversi fattori, tra cui:
•La storia personale dell’individuo
•Le risorse disponibili all’inizio dell’adolescenza
•Le richieste che provengono dall’ambiente e dalla cultura in cui
l’adolescente è cresciuto
•Le reazioni del contesto culturale (famiglia, scuola, gruppo dei
pari…)
ERIKSON E IL MODELLO EVOLUTIVO PSICOSOCIALE
Secondo Erikson è possibile considerare lo sviluppo umano come un
“ciclo di vita” costellato di eventi critici. Il modello di Erikson viene
definito psicosociale perché considera lo sviluppo della persona
sotto il profilo psichico, sociale e culturale e ritiene che questi aspetti
siano tutti importanti nel determinare lo sviluppo dell’individuo.
Il modello di Erikson si basa sul principio dell’epigenesi per cui
nell’individuo sono presenti delle potenzialità, che si esprimono con
il passare del tempo e con le esperienze vissute ed attuali, dando allo
sviluppo un carattere di dinamicità, continuità e ciclicità.
IL DILEMMA DELL’ADOLESCENTE: L’IDENTITA’
Nel periodo adolescenziale Erikson pone in evidenza il concetto di
identità, il ciclo di vita prende avvio dalla costruzione dell’identità, tale
compito passa attraverso momenti di continuità e di cambiamento.
Per ciascuno stadio del ciclo di vita Erikson individua un compito di
sviluppo o “dilemma psicosociale” che, a seconda di come viene
affrontato e risolto, condurrà ad esiti evolutivi positivi o negativi.
Questo dilemma nasce all’interno della relazione soggetto/ambiente e
deve essere superato affinché la crescita possa procedere in senso
maturativo.
L’ANTITESI TRA IDENTITA’ E CONFUSIONE DELL’IDENTITA’
Il dilemma che l’adolescente deve affrontare è legato all’antitesi tra
identità e confusione dell’identità; questo dilemma se risolto
positivamente ha come esito l’acquisizione della forza psicosociale
positiva della fedeltà, cioè la capacità di essere coerenti e leali rispetto
ad un impegno assunto, sia verso se stessi che verso gli altri (Erikson).
IDENTITA’: IDENTIFICAZIONE E SPERIMENTAZIONE
La costruzione dell’identità avviene attraverso due processi
fondamentali:
1. L’identificazione, l’adolescente abbandona le identificazioni
precedenti, scegliendo nuovi modelli identificativi presenti
nell’ambiente (amici, insegnanti…)
2. La sperimentazione, l’adolescente si sperimenta attraverso
l’adesione a gruppi sociali che gli permettono di assumere diversi
ruoli, confrontarsi, riflettere e conoscersi meglio.
CARATTERISTICHE DELL’IDENTITA’
Se il ragazzo ha superato positivamente il dilemma dell’identità, al
termine dell’adolescenza dovrebbe possedere una maggiore e più
articolata consapevolezza della propria identità e quindi percepire:
• Continuità e coerenza nelle sue varie esperienze
• Reciprocità cioè corrispondenza tra l’immagine che ha di sé e quella
percepita dagli altri
• Libertà di scegliere ed accettazione dei limiti
• Avvertire una destinazione, quindi avere dei progetti
CONFUSIONE DELL’IDENTITA’
Se il ragazzo non è riuscito a superare le difficoltà, le ambiguità e le
scelte che incontra, andrà incontro ad un’identità confusa, con
confusione a livello dei ruoli sociali ed un senso di inadeguatezza
rispetto ai compiti della vita.
MARCIA: ESPLORAZIONE E IMPEGNO
Marcia si ispira al modello di Erikson ed individua 4 modalità di
affrontare il dilemma dell’identità dell’adolescente; ciascuna di
queste modalità viene chiamata Stato del sé.
Ogni Stato del sé si qualifica in base a due dimensioni:
1. L’esplorazione tra le possibili alternative nei vari ambiti (sociale,
affettivo, scolastico, religioso…)
2. L’impegno che la persona mette nell’iniziare e portare avanti la
scelta presa.
I 4 STATI DEL SE’ DI MARCIA
Gli stati d’identità individuati sono:
1. L’identità realizzata quando la persona ha attuato esplorazioni significative
e si è impegnata nella scelta effettuata.
2. Il blocco dell’identità la persona non ha sfruttato il tempo dell’esplorazione
e si è assunta impegni gravosi troppo presto
3. La diffusione dell’identità la persona ha esplorato superficialmente senza
realmente impegnarsi in alcuna scelta
4. La moratoria dell’identità quando la persona è in uno stato di sospensione
rispetto alla sfera dell’impegno e nell’attesa di definire l’esito delle sue
esplorazioni.
L’ESPLORAZIONE IN MARCIA
Nel modello di James Marcia l’evento critico che spinge l’adolescente ad
avviare il processo di esplorazione è costituito dai molteplici
cambiamenti (biologici, cognitivi, sociali) che il ragazzo vive e che
gli impongono di riorganizzare in nuovi equilibri gli elementi
precedenti.
IL CONTRIBUTO DELLA PSICOLOGIA CULTURALE
La psicologia culturale narrativa dà enfasi al concetto di cultura, intesa
come il fattore principale che dà forma alla mente, poiché
rappresenta la realtà (trasformazioni tecnologiche, cambiamenti
nelle abitudini di vita…) a cui adattarsi e l’insieme degli strumenti
per farlo (racconti, storie, biografie…).
BRUNER E IL SE’ TRANSIZIONALE
Secondo Bruner l’adolescente può costruire il Sé e quindi la propria
identità attraverso la narrazione, per questo motivo egli chiama
l’identità Sé transazionale che si costruisce nelle interazioni
significative con le persone e in situazioni e contesti particolari.
BRUNER E L’AUTOBIOGRAFIA
Il legame tra narrazione e Sé trova la sua massima espressione
nell’autobiografia, strumento attraverso il quale il ragazzo
attribuisce un senso alla propria storia e si presenta agli altri
IL SE’ TRANSIZIONALE DI BRUNER
Il Sé transizionale di Bruner si costruisce attraverso la capacità di
riconoscere gli stati mentali altrui (intenzioni, credenze, opinioni)
e attraverso la capacità di collocare questi eventi all’interno di una
struttura fatta di aspettative, che comprende le regole ed i valori
della propria comunità (“contestualizzazione intersoggettiva e
normativa del Sé).
SCRIVERE UNA NUOVA STORIA
Secondo Bruner procedere in senso maturativo nel periodo
adolescenziale significa avere la capacità di ricostruire la propria
autobiografia alla luce dei numerosi cambiamenti fisici-corporei che
comporta l’adolescenza e delle nuove competenze cognitive e
relazionali acquisite.
GRAZIE
DELL’ ATTENZIONE